martedì 29 aprile 2014

Zingales e "oni": l'ora si avvicina...

Gianni Ciardiello28 aprile 2014 21:15
Ero in auto a quell'ora, ed ho ascoltato le sparate di barisoni.
Ho anche sentito cosa ha detto zingales, che come sappiamo conosce bene l'antidemocraticità dell'attuale sistema monetario europeo, e delle conseguenze mostruose del vincolo esterno, ed auspica un piano b.
Tuttavia, non c'è mai stata una razionale discussione, perché "bastioni" non argomenta, ma spara cazzate contro gli "eretici" dell'euro.
Comunque nulla di nuovo sotto il sole.

Andrea Giannini29 aprile 2014 08:57
No, infatti, dal punto di vista dei contenuti nulla di nuovo.
Ma sono segnali.
Ad esempio, sempre su Radio24 stamattina Stefano Folli ha ammesso così, en passant, che Salvini è l'unico a saper argomentare una critica, per distinguerlo dai toni generalmente anti-tedeschi di un Berlusconi.
Forse non è niente.
Ma forse potrebbero anche essere le avvisaglie che qualcheduno da quelle parti si sta stancando...


E ne dubitavate? Cosa vi ho sempre detto? Che il gioco sarebbe diventato a somma negativa, e a quel punto chi detta le regole le avrebbe cambiate.

Ma secondo voi perché sono partite operazioni di spin nei miei riguardi proprio adesso (esemplare quella di Malagutti, che ho fatto uscire dal guscio per discuterne in altra sede, come poi vedrete)? Ma è semplice! Perché in questo momento è indispensabile far passare il messaggio che quelli "che lo hanno detto" sono gli Zingales (mentre io o non l'ho detto, o sono un pazzerello di provincia, o mi metto le dita nel naso...). Ora, Zingales lo ha sempre saputo, e glielo abbiamo riconosciuto. Ha denunciato il problema fin dal 2010, sempre dopo di me, ma comunque molto prima dei suoi compari spaghetti-liberisti, e molto probabilmente, come Alesina, avrà fatto parte di quella coorte di scienziati che in sede accademica dicevano la verità già dal 1997 (non ne ho contezza nel suo caso specifico, mentre ce l'ho in quello di Alesina), salvo poi mentire oggi sui giornali. Tuttavia, ancora nel 2012, l'atteggiamento del nostro Sacripante era schizofrenico: l'euro è criminale ma dobbiamo tenercelo. Sappiamo bene che dietro le schizofrenie dei miei colleghi c'è sempre un movente politico.

Il motivo per il quale questa schizofrenia ora comincia a risolversi, e lo spin impazza, può essere uno solo: la consapevolezza della prossima fine sta maturando e, come vi avevo ampiamente anticipato, i più furbi nell'armata del PUDE, quelli che si sono defilati in tempo (quindi non i vari "in"), tornano accreditandosi come quelli che "l'avevano detto" per gestire il dopo a loro immagine e somiglianza (cioè in modo disgustoso, nel senso di disgustosamente liberista).

Nessuna sorpresa: vi ho sempre detto che il giorno dopo vedrete Boeri al TG1 spiegarvi che quello che è successo è buono e giusto e che lui l'aveva sempre detto, e vedrete anche Zingy al Ministero dell'economia. La cosa non mi turba particolarmente, perché io, come voi, voglio solo tornare a fare una vita normale. Certo, mi direte che governati da gente simile le probabilità di tornare a fare una vita normale non sono elevate, e forse avete ragione. Ma a quel punto starà a voi liberarvene nell'ambito di un normale processo democratico.

D'altra parte, rendetevi pur conto di una cosa che vi ho sempre detto: nel mondo del dopo, come nel mondo del prima, non c'è spazio per chi dice la verità, perché quello di dire la verità è un vizio pericoloso per il potere e un bisogno insopprimibile per il singolo. Chi volesse distruggere una mia eventuale carriera politica non avrebbe da far altro che leggere le tante discussioni accese che ho avuto su questo blog, fare un bel copia e incolla e pubblicarlo con un titolo fantasioso. Forse... perché poi bisogna anche vedere cosa succede a certi equilibri!

Ma il punto fondamentale è e resta uno: io non voglio niente e quindi non sono ricattabile. Certo, se vuoi la presidenza degli Stati Uniti e ti fai beccare mentre vai a troie si mette male. Ma io non voglio nessuna presidenza e non vado a troie. Il risultato è che chi cerca di screditarmi in realtà scredita solo se stesso, suscitando indignazione o costernazione nella corporazione dei suoi colleghi. A Zingy auguro tutto il bene possibile. Certo, il suo libro sull'euro è arrivato un po' in ritardo, mi spiace: se l'avesse scritto lo scorso anno, chissà, forse il Canova l'avrebbe vinto lui. Ma sono sicuro che a lui la vita riserverà ben altre soddisfazioni... forse!

52 commenti:

  1. se ho ben visto stamattina su radio3 l'argomento era pro e contro dell'uscita dall'euro... ma il programma è finito e non so chi partecipava....

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    1. Tra gli altri il giornalista Longo del sole24h,che ha offerto il seguente contributo scientifico:nei casi di dissoluzione di unioni monetarie si è osservata una svalutazione media del 46%(sic).

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  2. Sinceramente a me non interessa molto dei cambiamenti di opinione dei vari economisti.
    Quello che temo saranno i ( falsi ) cambiamenti che ci propineranno da Bruxelles e Berlino per cercare di cambiare le cose per non cambiare nulla, e la lenta e terribile agonia che ne seguirà. Qualche spiraglio, qualche barlume per farci credere che il buio stabper finire e per dirci di avere ancora un attimo di pazienza e " vedrete che le cose si aggiustano...", calma calma, non facciamo pazzie, adesso ne discutiamo, e faremo e vedremo e la ripresa è in arrivo e la luce in fondo al tunnel !
    Ma io la pazienza l'ho terminata il 12 Giugno 2012 quando ho chiuso la mia azienda dopo 125 anni di onorata e onesta attività.
    Vabbè, finito lo sfogo ricomincio a sperare da buon frescone in una morte rapida e relativamente indolore di 'sta moneta infame.

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    1. 125 anni di attività! complimenti! Spero che tutte le competenze il lavoro e la fatica di quei 125 possano rinascere e ricrescere in un prossimo futuro e non andar perse per sempre. Ti faccio i più sinceri auguri, in Italia avremo assoluto bisogno di persone come te.

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    2. Intanto preparano il terreno, iniziando, finalmente, a parlarne. Ma sai quando potrebbe arrivare il colpo di grazia? Quando avranno messo mano sulle aziende pubbliche e le varie partecipate (belle ripulite da sforbiciate di personale) che valgono bei soldi (le aziende private buone ormai le hanno spolpate da tempo). A quel punto l'euro non servirà a nessuno, anzi, farà comodo tornare a crescere. Spero di sbagliarmi, se fosse così c'hanno preparato il biscotto chissà da quanto...

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  3. Quando dicevo che la crisi e l'austerità erano diretta conseguenza dell'euro i miei colleghi mi deridevano. Dicevo loro che saremmo dovuti uscire dall'euro per avere qualche speranza e anche se non lo avessimo fatto il progetto eurocratico sarebbe comunque fallito loro rispondevano con la solita solfa: ma che euro, è l'Italia che che non è competitiva, abbiamo vissuto sopra le nostre possibilità e c'è la CIIIINA... insomma la solita solfa PUDE.
    Dopo l'intervista di Zingales oggi cosa mi dicono? Lo vedi che non è colpa dell'euro: è la Germania che è troppo "veloce" per noi quindi servono 2 euro. E io allora ho risposto: si ma nell'euro debole, quello dei PIGS per capirsi, ci sarà sempre un paese più "veloce" di altri e quindi ci saranno gli attuali squilibri! E loro: ma no non è così noi PIGS siamo tutti uguali!
    Guerani ha ragione: questi l'euro se lo meritano

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  4. “la consapevolezza della prossima fine sta maturando”

    In effetti, mi sa che ormai ci siamo. Qui sta venendo giù tutto. Certo, c'è sempre qualcuno che rimane indietro, come il carneade del Pd Pittella che ieri si diceva convinto che “dobbiamo proseguire sulla strada dell'integrazione europea perché l'Europa garantisce un futuro di pace”.
    Per essere precisi, il processo di integrazione europea sembra incontrare crescenti difficoltà. Non solo sul piano del consenso elettorale, che sembra ridursi sempre più in vista delle europee, ma anche sul piano pratico, come dimostra, ad esempio, l'evolvere della situazione in Ucraina dove vediamo che non solo l'integrazione è ben al di là da venire, ma che al momento attuale si sta prepotentemente affermando il fenomeno opposto.

    Da settimane l'inviata di Rainews24 Lucia Goracci realizza reportage dall'Ucraina dell'est che sono veri e propri spot propagandistici per il governo golpista di Kiev. Senonché quella che racconta lei non è la realtà, bensì il wishful thinking dei consiglieri americani che da Kiev dirigono il loro uomo di paglia Yatsenyuk, quello che Victoria Nuland, nella famosa telefonata con l’ambasciatore statunitense a Kiev - quella del “Fuck the Eu” -, indicava come futuro premier della “nuova” Ucraina: «Penso che “Yats” sia il nostro uomo, quello che ha esperienza economica e di governo».
    Come si è visto, Nuland non si è rivelata molto avveduta nella scelta del quisling ucraino, e le cose non stanno andando come previsto. Anzi, vanno proprio al contrario, a cominciare dalle forze di polizia ucraine che rifiutano di agire contro i separatisti dell'est, tanto che il ministro dell'Interno ucraino Avakov ha promesso di eliminare gran parte del personale delle forze di sicurezza dopo aver constatato che ci sono "problemi con la qualità dell'operato della polizia”, aggiungendo che un numero "significativo" di ufficiali non sono pronti a "fare il loro dovere".
    Pessima figura anche per i rappresentanti dell'Ue; ma questi ormai ci hanno fatto l'abitudine. Qui, ad esempio, vediamo il colonnello tedesco Axel Schneider, capo degli “osservatori” dell'Ocse presi in consegna dalle milizie filo-russe a Slavyansk, che spiega ai giornalisti di non essere prigioniero di guerra ma ospite del sindaco della città.
    Insomma, se l'Ue voleva dare l'idea della sua irrilevanza politica c'è riuscita perfettamente.
    Il ministro degli Esteri tedesco Steinmeier ha detto che la “parata pubblica degli osservatori Ocse danneggia palesemente la dignità delle vittime”, fingendo di dimenticare il ruolo poco intelligente sinora svolto dalla Germania nelle vicende ucraine. Ruolo che i russi e gli ucraini invece non dimenticano e non dimenticheranno. Qui, ad esempio, vediamo i filo-russi di Donetsk impegnati a resettare un gruppo di sostenitori del governo golpista di Kiev.

    Nel frattempo, non sapendo come rendersi ancor più ridicolo di quanto già non appaia, il governo di Kiev sta cercando di creare una siccità artificiale in Crimea chiudendo i boccaporti del canale della Crimea settentrionale, che fornisce alla penisola fino all’85% di acqua per l’agricoltura. Un'azione che dimostra un volta di più che a Kiev non ci sono tracce di intelligenza se si considera che l’ultima volta che si è verificato un episodio simile è stato ad opera degli occupanti nazisti, durante la II GM.
    Il Vice Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica di Crimea, Rustam Termigaliev ha fatto sapere che le aziende russe, in particolare “RusHydro”, stanno trovando nuove falde acquifere, e il problema della fornitura d’acqua sarà risolto a breve.

    Come al solito al Pentagono hanno preso la tigre per la coda.
    E ora sono c.... nostri, come si dice in gergo, e quelli che “io l'avevo detto” avranno il loro bel da fare per rimanere a galla.

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    1. L'Ucraina è l'esempio perfetto di come gli eventi non necessariamente seguono un percorso lineare di buon senso (e non sto parlando di casualità ovviamente). Non voglio certo sembrare disfattista, ma ancora non riesco a vedere in vista una soluzione ragionevole al problema dell'eurozona. Certo, il fatto che sia stato messo su Renzi fa tanto pensare ad un acchiappa il più possibile prima che il banco salti (ma anche no, per usare un piddinismo), però l'evoluzione della situazione in Ucraina mi sembra un'avvisaglia preoccupante, nel senso che forse l'idea di un'unione politica in Europa a tutti i costi non sia ancora tramontata.
      C'è sempre la possibilità che l'affermazione consistente dei no-euro in Europa (non certo per merito italiano) possa produrre un'accelerazione anche a livello europeo delle logiche che vediamo oggi in azione in Italia e nei paesi periferici: isolamento e criminalizzazione dei no-euro (= no Europa) e grande coalizione delle forze politiche che rimangono attaccate al progetto (realistico o meno non importa) del più Europa.
      Non per fare il complottista, ma, considerando come si stanno muovendo gli Stati Uniti oggi nel mondo, l'accelerazione imposta ad azioni aggressive verso altri paesi, siamo sicuri che accetteranno la disgregazione del progetto "più Europa", che sostanzialmente è un progetto atlantista (ci sono parecchi paper in tal senso consultatibili sul sito del Consiglio Atlantico)?
      Anche tra la fine degli anni '20 e l'inizio degli anni '30 ci furono "finestre" di opportunità per riportare il buon senso sui binari dell'Europa, in Germania e in altri paesi, ma non furono minimamente presi in considerazione.
      E' solo una considerazione pessimista, ma non disfattista.
      C'è poi la possibilità che le forze politiche no-euro riescano ad avvicinarsi alla maggioranza in Europa, in tal caso lo scenario cambierebbe (anche se è difficile prevedere con quali ricadute a livello di politica nazionale), diversamente no. IMHO.

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    2. Non solo Pittella, da quelle parti sono in tanti, capitanati da Chicchirichì, a non voler ancora mollare l'osso. Suppongo che fino a fine semestre europeo non vedremo grossi movimenti, almeno in superficie.

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    3. @ Ivan Boni (29 aprile 2014 13:10)

      “accetteranno la disgregazione del progetto più Europa... ?"

      Temo di no. A Washington hanno una concezione tutta loro dell'esistente. Se i russi ragionassero come loro avremmo celebrato il centenario della I GM precipitando nella III.
      Comunque, se dalle elezioni europee esce un segnale di forte rifiuto per questo modello di Europa il corso degli eventi muterà necessariamente e anche loro dovranno farsene una ragione.
      Ma si inventeranno qualcos'altro. Una parte consistente della popolazione statunitense è davvero convinta che il “destino manifesto” dell'America sia quello di guidare l'intero pianeta, anche a costo di bombardarne una buona parte. Non avremo tempo di annoiarci.

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    4. “Di nuovo un conflitto con l'Europa (oh, non ancora la guerra; della guerra , noi, cioè la Russia, siamo, a quanto si dice, ancora lontani), di nuovo sulla scena l'interminabile questione d'Oriente, di nuovo in Europa si guarda ai russi con diffidenza....Ma, d'altra parte, che bisogno abbiamo noi di correr dietro alla fiducia dell'Europa? Ha mai guardato forse l'Europa con fiducia ai russi, può essa forse guardare a noi quando che sia fiduciosamente, senza inimicizia?
      Oh, si capisce, un giorno questo modo di guardare cambierà, un giorno l'Europa ci guarderà e comprenderà meglio, e di questo giorno futuro vale veramente la pena di parlare, ma per il momento mi è venuta in mente una questione secondaria e collaterale, che, non è molto, mi sono sforzato di risolvere. Forse nessuno sarà d'accordo con me, ma a me pare di avere, sia pure parzialmente, ragione.
      Ho detto che in Europa non amano i russi. Che non li si ami, questo, io credo, nessuno lo negherà, ma tra l'altro in Europa ci accusano di essere tutti senza eccezione dei terribili liberali, e sarebbe poco, dei rivoluzionari, sempre pronti, perfino, con passione, ad avvicinarci piuttosto agli elementi distruttori che a quelli conservatori d'Europa. Perciò molti europei ci guardano ironicamente e dall'alto in basso, con odio; non capiscono perché noi dobbiamo in affari altrui, essere sempre in una posizione negativa, ci negano decisamente il diritto di negar le cose europee perché non ci riconoscono di essere “civili”. Essi vedono in noi piuttosto dei barbari, che vagano per l'Europa e sono felici se c'è qualcosa da distruggere in qualche luogo, da distruggere solo per il gusto di distruggere, per il piacere di stare a guardare come tutto crolla, simili ad un orda di selvaggi, simili agli unni pronti ad invadere l'antica Roma e a distruggere il santuario, senza aver nemmeno la minima idea di quali tesori devastassero.
      [….]
      Tutto ciò fa pensare al nostro isolamento nella famiglia dei popoli europei, che sarà forse ancora lungo e triste; agli errori degli europei nel giudicare la Russia, che si prolungheranno ancora nel futuro; alla loro evidente tendenza a giudicare sempre dal lato peggiore; e forse spiega anche la continua generale ostilità dell'Europa nei nostri riguardi, fondata su una fortissima e immediata sensazione di ripugnanza; la sua avversione per noi, come per qualche cosa di disgustoso e perfino, in un certo senso, la paura superstiziosa che essa ha di noi; e l'eterno, noto e antico suo verdetto su di noi; che non siamo affatto europei....”

      Diario di uno scrittore,
      Dostoevskij

      Eppure da allora sono passati 140 anni.

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  5. Sentivo Zingales e pensavo questo: mobilità dei lavoratori e trasferimenti (argomenti che ho potuto capire grazie a lei) altrimenti dovremo uscire dall'euro. Ora, dato che i trasferimenti di miliardi di euro a nostro favore non ci credo, e dato che non ci capisco una mazza di tedesco insieme a molti altri operai e quindi anche la mobilità la vedo poco fattibile...cosa rimane? Smontare l'euro. Solo che detta come la dice Zingales, sembra come dire: ci abbiamo provato. Una storia già scritta come dice lei. Però da persona pragmatica, diciamolo, mastica! Basta tornare alla vita normale. Per il resto, almeno a me, Lei rimarrà una persona stimabile e continuerò a seguirla con piacere.

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  6. Chiedo scusa, ma c'è una cosa che non mi è chiara.
    Ieri sera nella puntata di Otto e mezzo, nella presentazione del libro di Zingales, mi pareva si dicesse che Zingales sostiene che la crisi non è colpa dell'euro. Dando la colpa a Poca produttività, poche nuove tecnologie, etc.
    Ho capito male?
    Se invece avessi capito bene, per quale motivo l'uscita del libro di Zingales è positiva?
    Grazie.

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    1. Pare che nel libro ci siano tante cose.

      http://uneuropadiversa.it/leuro-potrebbe-scomparire-entro-due-anni/

      Chiaro, in tv mettono in risalto altri argomenti presenti nel libro (produttività, innovazione tecnologica, eccetera), però carta canta e quando l'euro cadrà lui potrà dire "ve l'avevo detto".

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    2. Zingy tenta di dare colpe (a noi) ma intanto ammette che il problema c'e' e la soluzione e' l'eurexit (anche se lui avrebbe preferito altro, ecc.).
      Dice qualcosa di osceno, che prepara il terreno a una riscrittura della storia in stile fine SME (era colpa della lira!) ma significa che ormai molti si preparano per il DOPO, perche` sanno che il "dopo" e' alle porte. E questo e' chiaramente un buon segno.

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    3. Grazie, chiarissimi entrambi.

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  7. Ah come è tutto vero ciò che dici! Èproprio sempre andata così: tu su un argomento alla moda (diciamo così) ti metti di traverso e, nel generale unanimismo, sei costretto a strepitare; ti guardano sorridendo, con aria di commiserazione (sai, lui è così, un provocatore di natura, ma al fondo è un bravo ragazzo; sono persino "comprensivi"), poi improvvisamente arriva qualcuno "affidabile", "credibile", che sembra dire (sembra, perché è solo strumentale, per fare altro) le stesse cose, ma tu sei stato fregato e obliterato dagli stessi che prima dicevano il contrario. Non voglio offendere nessuno, ma ho qui, nella mente, una folta casistica del genere per quanto riguarda gli amici comunisti. Un autentico spasso, nessuno potrà mai superare in comicità involontaria i comunisti primi anni '90 che si proclamavano liberali (certo, nessuno ha mai potuto superare Veltroni, quello che crede che i Kennedy fissero dei pacifisti, il quale ha persino proclamato di non essere mai stato comunista, cosa vera per altri motivi che forse gli sfuggono); e infatti ci hanno pensato loro subito dopo a fare non i liberali, ma i servi sciocchi (?) di altri poteri lontani da qui. A quel punto siamo diventati complottisti e antitedeschi (sono le nuove offese che circolano, insieme a quella strisciante di antisemitismo). A proposito di antisemitismo (perché mi stanno facendo girare le scatole i soliti soloni moralisti dei muei stivali): se ricordo bene, in alcuni manuali di storia contemporanea anni '70, politicamente up to date, ci si scordava di citare le leggi razziali, mentre agli inizii anni '90 è stato tutto un fiorire di discussioni sulle leggi razziali e sulla discriminazione di cittadini italiani rispetto ad altri cittadini italiani (già, anche gli ebrei erano cittadini italiani); insomma un improvviso sfascio di filosemitismo. Peccato che io abbia conosciuto non pochi di costoro prima, molto prima di questo intenerimento peloso verso gli ebrei italiani (ho in mente tutto un catalogo di antisemiti di sinistra che mi fa tuttora impressione): eh sì, come facevi dopo il crollo del comunismo, e delle ideologie, a distinguerti da un Fini qualsiasi sdoganato da Berlusconi? Li avrei strozzati all'epoca. E ora è il turno di un altro doppio salto mortale. Siamo preparati da tempo alla corrente bisogna e saremo anche piuttisto nervosi (solo un po' tanto per dare sulla voce a qualche democratico dell'ultimo minuto). Che misurino bene le parole.
    Intanto notiamo che sono oltre otto milioni e mezzo i contatti di questo blog (forse nove per il 25 maggio): certamente il miglior successo di Alberto, che sicuramente avrà seminato bene nella maggioranza dei casi (poi si sa, esistono sempre gli irriducibili): ecco molti di questi amici di vuaggio, pur nelle tante differenze che ci caratterizzano, penso che saranno piuttosto nervosi come me.

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    1. A parte che sono certamente anch'io "piuttosto nervoso", penso proprio di condividere quello che dici.
      Ricordare e indignarsi, non "a comando" per carità - quello lo fanno "gli altri" - ma su opportuni richiami dei soliti saggi, civili, colti, sensibili, avvertiti. Magari anche spirituali (anche se non è tanto il mio genere), che di questi tempi tira: il problema dell'Europa, per dire, è certamente una "malattia dello spirito". Fino a nuova, come dire, ispirata (e tutto il resto) illuminazione.

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  8. Da liberale ho sempre più schifo di questi prezzolati (zingales, boldrin ecc...). Sono dei sepolcri imbiancati. Gente che nega la verità. Nega la dottrina economica. Negano quello che dovrebbe essere il loro stesso pensiero a favore del prossimo leviatano. Non si curano della deindustrializzazione del paese pur sapendo che è causata da un tasso di cambio esoso per noi. E' assurdo. Leggo la Thatcher e lo sapeva, leggo Friedman idem, leggo tanti altri liberali puri e la solfa è la stessa...E queste merde ci vengono a dire che è colpa nostra. Che dobbiamo veder calare i nostri redditi, che dobbiamo essere spoliati del poco che abbiamo accumulato in anni. E in ultimo devo vedere uno "de sinistra" diventare paladino del libero mercato delle valute e della ricchezza dei suoi connazionali...che profondo schifo. (la ringrazio come al solito)

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  9. Ho visto la puntata di Otto e mezzo di ieri sera, con Salvini, Zingales e Pittella apparecchiata dalla cameriera Lilli Gruber. Con piacere, ho ammirato la grinta e la chiarezza di Salvini a fronte della pochezza e arroganza del PuDino Pittella e dell'ambiguità del prof. Zingales. Che dire? spero di vedere spesso Pittella in TV: è il miglior spot anti-euro che si possa desiderare.

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    1. Questa mattina su Rainews24 si parlava di €. In studio c'era Di Girolamo, Tommaso Labate del CdS e Salvini. Bisogna dire che Salvini negli ultimi tempi è migliorato parecchio rispetto ai suoi esordi. Gli altri due hanno trascorso la mattinata sbandierando i più tri(s)ti luoghi comuni assistiti da una mezzobusto tra le meno perspicaci di Rainews24, e bisogna riconoscere a Salvini che mantenere la calma come ha fatto lui non è facile. È eroico.

      Su Pittella la penso allo stesso modo: è un vero e proprio spot anti-euro.

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    2. Giuro, mi sono impegnato, ho preso anche un grappino, ma otto e mezzo non sono riuscito a finirlo. Frittella è vomitevole, non so chi sia in grado di votarlo, è il nulla fatto politico, (forse è questo il merito...) la Gruber? per carità, le hanno stirato le rughe sbagliate, cervello in saldo; Zingales fresco di loboto...no...come si chiama...quella macchina che ti fa nero ma ti mantiene razzista dentro...paracul...no...fancazzi...no...economista... de noartri...ma per piacere...ridatemi giannino...che è più serio.

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  10. Ministro o meno, zingales o meno, lei sappia che quando passerà nella zona di gorizia, una buona bottiglia di vino non gliela negherà nessuno, a qualsiasi ora. E sarà anzi un onore, mi creda. Tanto più sapendo che lei è in grado di apprezzarla.

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  11. Titolo alternativo: Zingales e "on.": la carica si avvicina

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  12. "Certo, mi direte che governati da gente simile le probabilità di tornare a fare una vita normale non sono elevate, e forse avete ragione. Ma a quel punto starà a voi liberarvene nell'ambito di un normale processo democratico.
    D'altra parte, rendetevi pur conto di una cosa che vi ho sempre detto: nel mondo del dopo, come nel mondo del prima, non c'è spazio per chi dice la verità, perché quello di dire la verità è un vizio pericoloso per il potere e un bisogno insopprimibile per il singolo".
    Hic Rhodus... Quindi nel mondo del dopo, giustamente, ci sarà ancora da rimboccarsi le maniche. Però, se la diga euro crolla, cioè se la facciamo crollare, le dinamiche sociali non saranno più quelle di prima, e maggiore consapevolezza nella gente comporta maggiore democrazia. O sono troppo ottimista?

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    1. Dipende dalla disponibilità a sostenere quella consapevolezza, perché i pifferai magici sono sempre in agguato e ai topi piace troppo l'odore e il sapore del formaggio.

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  13. Caro professore "Il male si diffonde col vento. La Verità è capace di viaggiare controvento" (Paramahansa Yogananda).

    Alla fine i conti torneranno

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  14. Lei dimentica che la rete ha memoria. E anche una memoria lunga.
    E questa memoria va a suo vantaggio mentre castiga inesorabilmente
    quelli del "io l'ho sempre detto"

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  15. "Ma a quel punto starà a voi liberarvene nell'ambito di un normale processo democratico". E come si fa visto che gente simile viene sempre foraggiata dalla Germania (ma non era la Francia!? Mah...) di turno?

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  16. Ma quelli del PD x salvarsi diranno che : l'Euro con gli Stati Uniti è buono ma senza è cattivo, loro volevano farli ma la Germania è cattiva...mi pare l'unica via

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  17. Prof. non ho mai dubitato di quello che dice, perché ho imparato a capire che quello che dice è razionale ( anche se la realtà spesso non lo è), e non fideistico da parte mia.
    Qui, ho innanzitutto imparato 2 cose:
    1 - ad informarmi SEMPRE prima di parlare e giudicare,
    2 - ad ascoltare cosa dice chi e non chi dice cosa, c'è una gigantesca differenza

    Personaggi che faranno tuffi carpiati con triplo salto mortale, ne vedremo sempre di più, è sempre stato così e sempre sarà.
    Internet è quasi la memoria del mondo, pertanto personalmente ho ed avrò piacere ( se ne avrò voglia ) di rinfacciare ai nemici dell'Italia, le giravolte future soprattutto a chi non avrà ammesso per tempo, l'errore di aver appoggiato in modo terroristico quest'assurdo sistema che è l'euro.
    Qui in po tutti abbiamo ammesso di non aver capito una beneamata fava, e farlo è il primo passo per perdonare chi sbaglia.

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  18. Premetto che è la prima volta che scrivo un commento, che non sono un esperto di economia e quel poco che sò l'ho imparato leggendo i contenuti di questo blog, Ieri mi ha provocato forte imbarazzo sentire dire a radio 24 dal Prof. Zingales che secondo lui la soluzione migliore è la creazione di un'euro di seria A a cui agganciare le economie del nord viste le asimmetrie esistenti per consentire a quelle del sud di respirare con un rapporto di cambio che consenta di recuperare competitività. E mi ha provocato particolare fastidio sentire Barisioni dopo aver denigrato in modo generico (lasciando intendere bene a chi si riferiva ) i fautori del disordine monetario, insistere in modo preoccupato verso Zingales che quella soluzione per il popolo italico sarebbe diseducativa vista la sua ben nota propensione ad alimentare la spesa pubblica. Forse un pò più di onestà intellettuale non guasterebbe.
    Comunque grazie Professore per avermi a 60 anni aperto occhi e mente.

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  19. Io voglio sperare Prof. che, quando succederà che questa gentaglia andrà a dire che lo avevano detto, voi sarete lì come piranas a sbattergli pubblicamente in faccia la loro infamia a futura memoria.
    Il vs eroico lavoro non sarà completato se non metterete questa gente di fronte alle proprie menzogne vergognose e al tradimento del loro stesso popolo.
    Per i criminali dell'€ non ci devono essere rifugi come furono l'Argentina, il Brasile, l'Uruguay per i nazisti in fuga dalle loro responsabilità.
    Grazie di quello che stai facendo

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  20. Zingales è quello del giappone come la grecia...

    Ps: zingales ha scritto dell'AVO dopo di lei ma chiarendo che l' Italia era un paese per lo più turistico..

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    1. 2012 surplus settore turismo 48b€....de che stamo a pparlà?

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  21. Quindi ci libereremo dell'euro e ci terremo l'attuale folle, iniquo, disgustoso ordoliberismo? 'namo bene...

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    1. Se si lascia l'euro ma si conclude il TTIP saremo sempre in pieno ordoliberismo, con smantellamento di sanità, pensioni e standard alimentari e sepoltura definitiva della democrazia.

      D'altra parte, conterà parecchio l'esito delle prossime elezioni europee. Una piena affermazione di Marine Le Pen le consentirebbe di affermare con forza che i trattati europei sono incostituzionali per la Costituzione francese e immediatamente forze politiche italiane potrebbero fare lo stesso per quanto riguarda la Costituzione italiana, costretta in una camicia di forza non meno della sorella francese.

      La piena riattivazione delle costituzioni è la via per chiudere con l'ordoliberismo. Il punto è il recupero della democrazia; l'obiettivo è lasciare l'euro per ritornare alla Costituzione.

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  22. Prof. Io voglio la presidenza degli stati uniti e vado a troie... Ma non mi scredita nessuno.
    Mi sa che sto messo peggio di tutti...
    Sic

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    1. Se vuoi ti scredito per la presidenza degli stati uniti, che è abbastanza disdicevole (le troje sono invece cosa buona e giusta)
      Comunque, per la prima, ti consiglio di fare molte lampade e di imparare a riportare il bastone quando te lo lanciano

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    2. Io invece ho iniziato ad andare a troie quando leggendo queste pagine ho capito che è la domanda a rendere sostenibile l'offerta.

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  23. Con i media il problema è sempre quello. All'inizio si tratta di informare su quello che che il mainstream non dice, poi diventa una lotta contro la disinformazione della propaganda di regime.
    Chi voleva intendere è da un po' che ha compreso. Per chi invece continua solo a guardare telegiornali e talk show, così come a leggere i quotidiani, c'è poco da fare.
    Io continuo a informare tutti dell'esistenza di questo blog e (nel mio infinito piccolo) a divulgare gli insegnamenti del Prof. tra la mia cerchia di conoscenze. Speriamo bene.

    PS: ho trovato questo link con la teoria generale di Keynes. Purtroppo è in inglese e faccio un po' di fatica. Ma ci provo.
    http://ambidextrouscivicdiscourse.com/wp-content/uploads/2010/10/The-General-Theory-of-Employment-Interest-and-Money.pdf

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  24. http://www.theguardian.com/commentisfree/2012/jun/26/robert-mundell-evil-genius-euro mentre studio public per il suo collega D'antoni guardi che bell'articolo le trovo :)

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  25. Tutto giusto, tutto perfetto. Lei, Bagnai, è uno dei pochi, veri, "uomini di stato" ( nel senso che ha un alto senso dello stato, della comunità, e delle nostre povere istituzioni) rimasti in circolazione... ed è per questo che , credo, non la vedremo mai sgomitare per un posto al sole. Non abbiamo dubbi: chi ha occhi per vedere e cervello per intendere conosce e sopratutto riconosce l'attimo fuggente in cui l'onorevole repubblichino di turno sveste lesto l'orbace e sventola al vento la bandierona stellata della brigata Garibaldi, sol d'ogni prospero avvenir... :D
    Già visto, già successo...
    Una postilla:
    Quegli stessi beoti urlanti che ora crocifiggono il vecchio satrapo-satiro per le (mal-calcolate) bordate anti-tedesche saranno in prima fila, baionetta al vento, il 25 Aprile della prossima de-€urizzazione spiegandoci i perché ed i percome del loro prudente avventino pudista... scemeranno dalle ridotte montane repubblicane e agganceranno ai pali dei loro Loreto ignari bavaresi in gita spiegandoci i loro misfatti ed i motivi della giusta ira de O' Popule che, infine e sempre, trionferà!

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  26. "...non ci sono stati attacchi ai titoli fino a quando non ci sono stati" (03:30) Parola di Bisin.
    Io non sono economista e non posso commentare cotanta logica. Ma si può sempre chiedere un parere all'illustre collega che non porta l'orecchino come quell'altro, ma è altrettanto figo.

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  27. Eppure a me piacerebbe davvero tanto vedere il Ministro Bagnai dettare la linea economica del nostro paese per un paio di mandati.

    Immagino i detrattori, i titoloni sui giornali, pronti a sparare fango dal primo giorno di incarico e soprattutto la risposta pacata, elegante ma tagliente, tecnicamente dettagliata ma comprensibile, che suonerebbe come musica nuova in una orchestra che ormai sa suonare solo quel motivetto che fa filufilufila.

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  28. Averne di "cattivi maestri" come lei, Prof!

    http://espresso.repubblica.it/affari/2014/04/28/news/noeurostorm-l-assalto-dei-cattivi-maestri-1.163093

    Grazie per l'opera di smascheramento che ha posto in essere!

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  29. Salve Prof., ha sentito le dichiarazioni di Berlusconi alla presentazione del libro di Brunetta? http://youtu.be/4SUnYtf2BOU , al minuto 2.29 dichiara testualmente: "il grande imbroglio è l '€uro"
    Senza entrare nell'analisi dello sproloquio successivo alla dichiarazione, per dirla come il commissario Montalbano, "che mi sta a significare?" Se può e se vuole dare una sua lettura. Grazie.

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    1. ( sta a significare ) che Montalbano è coglione. :D

      Non per niente pendete dalle labbra dei Padri della pATRIA quali l'ex bravo dirigente radiotelevisivo dell'era Bernabei ora riciclatosi, oltre che romanziere mediocre, Maître à penser di tutte le AntiMaffie possibili... anche quelle bungatiche, off course.
      Proprio di gente così diffidava Sciascia, a ben vedere... direi.



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  30. Prof. Siamo noi il tuo più grande orgoglio!
    Noi la capiamo, al contrario di quei beoti teledipendenti che magari adesso danno ragione a Zingales senza nella sostanza capire una fava di quello che gli è successo con l'Euro.
    Zingales i proseliti come noi se li sogna.. ed è tutto merito tuo. :-)

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  31. malagutti, zingales ... sono veramente felice di non aver più rinnovato l'abbonamento all'Espresso dopo oltre 30 anni

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  32. sull'Espresso che leggevo io, scriveva G. Bocca (altro che Malagutti_chi?).
    Riporto un suo pensiero:
    "Non resta che sperare, come sempre nella nostra storia, in qualche minoranza coraggiosa che cambi la storia.".
    Il movimento no-euro non farà certo eccezione !!!

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