sabato 2 marzo 2013

Restiamo in argomento

(poi se ne parla)

138 commenti:

  1. Difatti, una volta finita la farsa, a L'ultima parola si parlerà d'Arte (con quello dell'Arte) con introduzione musicale al Clavicembalo. Questa è la vera trama oscura...;-)

    RispondiElimina
  2. Eccolo là: "Siamo schiacciati non dall'euro, ma dai nostri debiti" http://www.corriere.it/politica/13_marzo_02/grillo-governo-pd-pdl-legge-elettorale-tagli_a2c3aebe-8315-11e2-839d-17a05d1096bb.shtml

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho letto proprio adesso. Bah a questo punto è chiaro che siamo obbligati a restare nell'euro. http://www.youtube.com/watch?v=N-zLfuhcTxE Grillo certe cose le sapeva fin troppo bene. Probabilmente non si arriva dove si arriva se non si fa questo giuramento di fronte all'euro e s enon ne esce la Grecia in effetti che è messa molto peggio di noi... Io sono molto preoccupato per questo mantra dei costi della politica. A parte che si configura come l'ennesima privatizzazione, almeno i partiti dovrebbero restare pubblici ed essere finanziati da soldi pubblici, ma c'è da chiedersi quando le banche finanzieranno le campagne politiche? I nostri politici sono già serbini prostrati alla finanza.

      Elimina
    2. a me preoccupano seriamente frasi come questa:

      "Grillo chiede che l'Italia tratti con l'Europa una rinegoziazione del suo debito pubblico"

      soprattutto se poi nella stessa giornata si leggono notizie come queste:

      Wall Street Journal: “Ultima chance per l’Italia, Grillo è un’opportunità”
      http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/03/01/elezioni-2013-wall-street-journal-ultima-chance-per-litalia/517271/

      Goldman Sachs: “Servono cambiamenti, Movimento 5 Stelle è la novità”
      http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/03/01/elezioni-goldman-sachs-servono-cambiamenti-movimento-5-stelle-e-novita/517568/?c

      ma chi cavolo é, e cosa vuole davvero Grillo?

      Elimina
    3. @Lorenzo già. Comunque la strategia di comunicazione che c'è dietro, sin dall'inizio, secondo me verrà studiata nei libri di storia. E' riuscito a raccogliere info e contributi da tutti, a far attivare la gente da sola ma senza staccarsi da lui (tranne pochi casi), a mettere un forum ma senza uno spazio di decisione nazionale lasciato veramente agli attivisti, allo stesso tempo convincendoli di fare democrazia "dal basso". Ha usato toni totalitari ma sta salendo al potere con logiche in assoluto rispetto della democrazia. Dietro c'è una (o più) capacità incredibile, a prescindere da cosa ne farà.

      Lui che dice che non siamo schiacciati da euro, ma subito dopo dice che se non otteniamo risultati dobbiamo uscirne, è una splendida e sottile forma di bipensiero.

      Se vogliamo essere ottimisti, lo sta solo facendo perchè il pubblico "non è pronto" a sentir parlare di "euro no". Se vogliamo essere pessimisti, sta facendo il gioco degli altri.

      Ma nella base di M5S sta crescendo fortemente la consapevolezza anti-euro, quindi è un gioco molto, molto rischioso.

      Elimina
    4. Sì, stà rischiando molto. La base è tendenzialmente euroscettica, o totalmente o in qualche modo alla Syriza.

      Il problema è che si gioca molto col fuoco, perchè secondo me la massa critica è superata da un pezzo per quel che riguarda gli euroscettici e senza una rappresentanza politica io non so immaginare dove possa virare tanta gente che ormai non ha assolutamente alcuna speranza le cose si possano mai sistemare in un europa fatta in questa maniera. Spero entro le prossime elezioni spunti fuori qualche forza politica in grado di incanalare tutto questo. Poteva farlo rivoluzione civile, ma con grandi strateghi come Ferrero alle spalle ha sprecato l'opportunità di Syrizizzarsi per sperare di poter salire su chissà quale carro.

      Elimina
    5. Non è nelle forme molto dissimile da quanto è accaduto con la Lega. I tasti sensibili toccati alla fine sono sempre stati quelli, ed è il momento storico a favorire ora l'ascesa del movimento, nonostante coesistano una marea di contraddizioni interne (come accadde con la Lega degli inizi). La sintonia prima o poi si interrompe, quando si comincia a prestare attenzione e orecchio alle tante dissonanze. Finché la voce di Grillo all'interno del coro è così forte, non si presta attenzione alle altre voci, o alla musica non sempre in armonia.
      Il catalizzatore è Grillo, e dato che dietro, secondo me, c'è poco o nulla, intendo che non è stato fatto molto per creare una struttura in grado di vivere di vita propria, quando questo traballerà, sarà l'implosione del movimento.
      La "cosa" della "democrazia dal basso" è invece un capolavoro, bisogna ammetterlo... la speranza è che qualcuno nel movimento ci creda davvero e agisca di conseguenza, ma immagino che sia stato tutto più o meno previsto.
      Io sono, per ora, per la visione pessimistica; se così fosse significherebbe che si sono preparati per tempo.
      Speriamo di non avere capito nulla e che il sogno diventi realtà.
      In passato abbiamo avuto moltissimi esempi di catalizzatori di consenso carismatici, io rimango della mia idea che senza Grillo, il M5Stelle non avrebbe preso piede... è stata la sua presenza fisica nei teatri e nelle piazze a costruire la rete reale di consenso e non il web.

      Elimina
    6. Le rivoluzioni, anche le più miti, mangiano sempre i loro figli (ed anche i padri)

      Elimina
    7. Noi (io) vogliamo essere pessimisti...sperando sempre di avere torto

      Elimina
  3. A quanto pare dalle parti del M5Stelle arrivano segnali preoccupanti
    La parte interessante:
    "Siamo schiacciati non dall’euro, ma dai nostri debiti, con 100 miliardi di euro all’anno di interessi siamo morti, non ci sono alternative"
    AMEN

    RispondiElimina
  4. Lasciatemi indovinare: l'opera ritratta è "Bagnai che scaccia i puddini dal Tempio" di Piero della francesca.

    RispondiElimina
  5. Una prece per Fassina.
    Ad un certo punto credevo avrebbe chiamato la mamma: "non è colpa mia, ma non lo sanno quant'è difficile dire esattamente l'opposto di quel che si pensa?"

    Comunque a me personalmente fa ancora più schifo l'ex sindacalista. Spacciatore di balle, traditore di quelli che avresti dovuto rappresentare.
    Altro momento di intenso godimento: quando stava a banfare sul fatto di attirare i capitali esteri (ma ci rendiamo conto, un ex sindacalista, se non li conosce lui i problemi dell'avere aziende di proprietà estera), e si alza l'imprenditore: "non hai capito, guarda che ci sono imprenditori anche in Italia!"

    Questo ha avuto il coraggio di rispondergli: "allora ci vai tu? Ci vuoi andare tu?"

    E l'imprenditore da standing ovation: "ma non hai capito, ce li hanno pure là gli imprenditori!"


    Mi domando che ne direbbe costui, qui si sta superando il conflitto di classe fra operai e imprenditori: non è difficile, basta svendere l'intero paese e avere politici/sindacalisti che si sono confusi con la figura di riferimento.

    @alex il problema della Ravetto non è la decolorazione, è che per i ritocchini invece del botox ha usato il bronzo più coriaceo.
    La asfalterei io personalmente, ma temo che neanche così riusciremmo a toglierle quel sorrisetto dalla faccia, in ogni caso da un'asfaltatura della Ravetto tutto il sesso femminile trarrebbe solo giovamento.

    Prof, senza parole.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Porca miseria, ho perso la puntata, avevo le prove ieri sera... sto aspettando che sia pubblicata su rai replay o su youtube... ma da quello che ho capito dai commenti fassina sta prenotando il volo per il Tibet...

      Elimina
  6. "Ma tu che sol per cancellare scrivi", 130, XVIII, Paradiso, Dante (Grazie, per ier sera)

    RispondiElimina
  7. Per quelli che “il mercato è sovrano”. Un uomo, quasi 2000 anni fa, entrò in un tempio, si accorse che il tempio era stato trasformato in un mercato e si mise ad urlare: “avete trasformato la casa del Padre mio in una spelonca di ladri!”. Detto ciò si fece una frusta e cacciò tutti quanti un malo modo. Questo signore formulò un'interessante critica alla sovranità dei mercati: forse ci sono cose più importanti dei mercati, forse esistono cose che non vanno mercanteggiate (e non mi sto riferendo all'euro).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Occhio che a quell'uomo poco dopo gli fecero fare una brutta fine!
      Diciamo che non fu molto "diplomatico".... :-D

      Elimina
  8. Personalmente chiedo venia
    per la mia mancanza di cultura artistica,
    anche se questo non mi vieta di apprezzare opere classiche.
    (per le moderne stendo un velo pietoso,non le capisco e non mi interessa capirle)

    Ma quest'opera è la cacciata dei mercanti dal tempio ??


    Mi auguro che tu possa fare osservare a Paragone,
    che sarebbe utile lasciarti finire di rispondere
    alle affermazioni dei vari voltagabbana di turno
    questo per poter fornire informazioni precise
    perchè mi sembra che alla fine chi urla più forte
    attiri maggior attenzione.

    Ma un contraddittorio e basta a quando ??
    Ho voglia di veder scorrer sangue.

    RispondiElimina
  9. @Emanuela.

    Sai, ieri sera guardandola, mi sono accorto che la Ravetto che si asfalta da sola. Lo ha notato pure Scanzi. Capisco che ti faccia venire i nervi. Ma ricorda che come fa ribrezzo a te, lo fa anche a me e a milioni (e tanti anche) di cittadini. E' finito il tempi dei battibecchi da asilo (Ravetto) e dei piagnistei dedicati alla T.I.N.A. (Fassina).

    Si stanno smutandando da soli. Ieri sera, lo ha fatto notare anche il Prof. Bagnai, l'Ultima Parola è andato in onda alle 21:05. Prima era relegato alle 23:30 circa. L'ultimo venerdì pre-elettorale addirittura alle 00:40.

    La RAI, che è un'ottima annusatrice del vento, è sempre in prima linea per apprestarsi servire il padrone che arriverà, ha compreso che il vento è cambiato e si prepara a servire il nuovo padrone.

    Solo che il padrone, questa volta, è quello vero. Noi.
    I Cittadini.

    @Prof. Alberto Bagnai.

    Complimenti per ieri sera. Mi sono scompisciato. Specialmente alla battuta "Damme tempo". Troppo forte.

    Saluti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Chiariamo solo che a me della Ravetto non importa un fico secco, rispondevo solo ad un commento che Alex aveva fatto sotto a un altro post offrendomi, in quanto donna, di asfaltarla io per salvaguardare il politicamente corretto; tanto più che posseggo le incontrovertibili prove iconografiche che costoro, pur asfaltati, non perdono il sorrisetto.

      Elimina
    2. Ma e' solo un problema mio? Ieri sabato su Rai Replay c'era "l'ultima parola" in grigetto non cliccabile, oggi e' sparita proprio del tutto e sembra che al suo posto ci sia stata una nonstop del commissario Rex che e' proseguita per 3 ore e 10 minuti e non c'e' traccia della trasmissione. Meno male che c'e' youtube.

      Elimina
  10. Ecco il link della puntata su rai replay. (è arrivata mentre scrivevo)
    http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-2b2e7631-21a1-4e25-ad35-122ae5b92381.html#p=

    RispondiElimina
  11. è però a chiacchere so boni tutti, la vorebbi vede' ar posto de fassina quanno vengheno quelli della BlackRock a divve che i titoli nu li compreno più. :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Embè?
      Je se risponde: vabbè, allora pé quelli che v'avemo già vennùto nùn ve ripagàmo 'n cazzo.
      E mò ve ne potete pure annà.

      Perdona la mia discutibile traduzione dal tedesco al romanesco, ma credo che il messaggio sia chiaro.

      Tschüss ;-)

      Elimina
    2. Sarà una posizione populista, ma che ce frega di Black Rock? Qui il punto è togliere denaro dalla finanza e riportarlo all'economia reale, ed è possibilissimo.

      Ci credo che Black Rock e simili siano costantemente contro qualsiasi mossa in tal senso, prevedano le cavallette, le tragedie, e chissà che altro.

      Ma sono in un conflitto d'interessi talmente grande quando si parla di politiche economiche dei governi che secondo me non si capisce che lo stato dovrebbe dettar legge sulla finanza, non la finanza sugli stati. Altrimenti diventa un governo di pochi, un'oligarchia non certo eletta dai popoli che detta l'agenda.

      Elimina
  12. Fassina vergognoso! Quando nel 92 siamo falliti(per colpa dello SME e non lo ha detto ma lo ha sottolineato il prof)che a malincuore dico ma un pochettino meglio dell'euro era!Ora questo sostiene più Europa! Ma si è contraddetto da solo! Prof se fosse per me io farei una petizione per metterla ministro dell'economia

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si, ma tanto lui sa benissimo che essendo l'informazione che sta dando asimmetrica, perché è asimmetrica la conoscenza della materia rispetto a chi lo ascolta, sa per questo che può usare delle semplici affermazioni tautologiche a sostegno della sua tesi.

      Non è forse vero che tutto il loro pensiero si può ridurre a "Uscire dall'Euro SAREBBE un male, perché NON E' CERTO che uscire e' un bene"?

      Oltretutto, offrono un'alternativa di speranza, tipo Monti con la luce in fondo al tunnel al fine di negare l'evidenza: "l'altro Euro possibile".

      Va da sé, che giocano un ruolo importante i mezzi d'informazione, su cui fa presa la fetta di consenso che non ha le conoscenze per capire che il ragionamento di Fassina non afferma o nega attraverso un'argomentazione tecnica, ma la afferma semplicemente attraverso il ragionamento tautologico.

      Il dibattito tasso di cambio fisso VS tasso di cambio variabile lo si trova facilmente in giro per la rete e per quanto abbia cercato, TUTTI affermano che sia preferibile il cambio variabile, a meno che "non si sia incapaci di autogovernarsi" e tralasciamo le OCA che è troppo tecnico per la gente a casa.
      Non è forse questa un'altra colonna portante del pensiero tautologico PDino? E' dato comune pensare che l'inflazione degli anni '70 era dovuta al pubblico sprecone.
      Nota, come il pensiero PDino si fondi proprio su dei topos accettati dal mononeurone piddino. Mica capiscono che le privatizzazioni dovevano servire a spezzare la scala mobile prima e a contenere la spesa pubblica poi attraverso la deflazione salariale, no no...

      Che te devo dì... Ciò che mi infastidisce non è però la non conoscenza della gente a casa o la sua pigrizia nell'approfondire la conoscenza, quanto la malafede di chi dovrebbe dire invece la verità. Questo, non lo scuso.

      Elimina
    2. Veramente l'Italia non é mai fallita, semplicemente nel 1992 abbandonó l'ERM (grazie a Dio), insieme all'Inghilterra.

      Elimina
  13. Scrivo non per essere pubblicato,ma non so dove altro segnalare il problema. L'iscrizione per email non mi funziona piu', praticamente da quando sono stato bannato su Twitter. Magari le due cose sono collegate. E' un problema risolvibile o mi attacco al tram?

    RispondiElimina
  14. Aiuto! Discussioni tormentose con piddini e PDni che ribadiscono le solite atrocità: -Fuori dall'euro come ripagheremo il debito? Come compreremo le materie prime? Mi viene da piangere. Un mio vecchio amico della FGCI (1977) mi ha rimproverato con queste parole: -Guarda che l'economia è una cosa seria, solo perché ho sommessamente messo in discussione il dogma dell'euro.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E ha ragione, l'economia è una cosa seria, ed è per questo che ne parlano tutti. Quando avremo un bel talk show su resistenze, valvole idrauliche e transistor allora finalmente a parlare di economia saranno quelli interessanti o che hanno letto più di sei righe e nessun articolo di Scalfari.

      Per ora accontentiamoci di Fassina che ogni tanto lancia un Schumpeter e un Keynes buttato lì, poi magari qualche "nuovista" anziché "barocco" o peggio "postkeynesiano", qualche dato che non ha nessun senso oltreché essere introvabile nelle statistiche, e via. Domani magari sarà Kaldor, Kalecki, poi il giorno dopo ci mettiamo in mezzo Harrod, Sraffa e Robinson, poi magari il giorno dopo ancora si inneggia a un bel po' di politiche alla Leontief o Sweezy, e poi dopodomani ce la ridiamo a pranzo discutendo della Treasury View (che goffi ah? ma scarsi veramente!). E poi quando tutti vanno a casa dopo essersi scambiati le figurine, il mondo torna in pace con se stesso e si va di analisi politiche serie e professionali, perché mica l'economia è ridere, mica è la playstation, lì si è seri, e la serietà comporta appunto il gusto per l'invenzione del dato e anche in questo caso non è semplice, devi farlo falso ma credibile, magari con percentuali con le virgole, date spostate di qualche mese, cose così. Poi devi fingere di essere la parte progressista del partito rispetto a una parte (deplorevole) conservatrice. Non è mica semplice, soprattutto se alla fine non completi manco l'album di figurine.

      Elimina
    2. Il mio amico è più fuuuurbo e ganzzzzzzzo del tuo, diceva: "Se non avessi i figlioli...invece ce li ho e voto pd".


      (Questi figlioli, cosa non si farebbe per loro

      http://www.youtube.com/watch?v=jAAjXAdgKZ4)

      Elimina
  15. Pressò, lei è proprio magggico!

    Iersera persino il mio "host" piddino(a 650 euri al mese)
    è rimasto "quite impressed".

    Che il suo unico neurone, badly shocked by the electoral outcome,
    inizi ad elaborare l'eventualità che quanto manca a render dignitoso il suo magro salario prenda, alla fine,
    la via per la virtuosa terra delle Valchirie?

    It's a long way to Tipparilly,
    ma sempre più gente sta svegliandosi.

    Grazie ancora Alberto.

    E sia sempre gloria imperitura
    a chi propugna il giusto e il vero.

    A chi ha sconfitto la paura.
    Al grande Cavajjere Nero.

    RispondiElimina
  16. Sì, comunque, per restare in argomento, resoconto di corsera sui risultati della "ricetta Monti".

    http://www.corriere.it/economia/13_marzo_01/debito-pubblico-istat-pil_580e5a68-8261-11e2-b4b6-da1dd6a709fc.shtml

    Della serie: per curare un ipoteso prima salassalo e poi chiedigli di alzarsi ed andare a correre i 100 metri.

    carlo (quello del flauto)

    RispondiElimina
  17. Prof, una sera con Claudio Borghi e già ci fa un post con un quadro..! :-)

    Grazie di tutto.

    Federico

    RispondiElimina
  18. TITOLO : LA CONVERSIONE DI UN PDINO PARTE 1

    Salve a tutti, e salve soprattutto a lei prof. Bagnai.
    Mi chiamo Enrico e sono uno studente universitario sardo.
    Vorrei ringraziarla, perchè finalmente grazie a lei sono riuscito a comporre un puzzle che mi offrisse una chiave di lettura logicamente lineare della crisi che stiamo vivendo, e che sta distruggendo sogni e speranze della mia generazione.

    Dopo aver letto i vari editoriali sui principali quotidiani mi restava dell'amaro in bocca, non capivo appieno i passaggi logici che intercorrevano tra la crisi finanziaria usa e quella dei debiti sovrani di irlanda/spagna/portogallo alla luce del basso rapporto debito/pil. Qualcosa di vero c'era in quello che leggevo, ma c'erano troppi tasselli mancanti.

    Premetto che, come tutta la mia generazione, abbiamo vissuto intensamente il F/Sogno dell'europa unita. D'altronde siamo uno dei principali target della propaganda pro-EU/pro-euro della commissione europea, grazie a eccellenti programmi di scambio culturale come Erasmus (spero che uscendo dell'EZ gli italiani faranno ancora parte del progetto...).
    Nel mio caso si aggiunge quella che lei considererà senz'altro una pesante aggravante: sono esterofilo.
    Nutro scarsa fiducia nella classe dirigente del mio paese e fino a tre giorni fà (prima di leggere goofynomics) nutrivo profonda venerazione per il modello sociale scandinavo, ma anche tedesco.
    In un certo senso, da buon pdino, pensavo che legare l'Italia al vincolo legislativo dell'unione europea potesse avvicinarci, col tempo, agli standard economico-sociali di quel mondo. Ero insomma convinto che "loro" ci avrebbero paternalisticamente preso per mano e aiutato a maturare civilmente.

    La mia visione si basava sul fatto che l'EU fosse un luogo di COOPERAZIONE, in cui in linea generale la crescita di un suo membro favorisse direttamente e indirettamente il benessere degli altri.

    Lei mi ha dimostrato che non è così.
    Sono stato ingenuo, lo ammetto.

    RispondiElimina
  19. PARTE 2


    L'EU e in particolare la EZ è un campo di guerra economica, in cui non solo il pesce grosso si mangia quello piccolo, ma in cui si è arrivati al punto che quest'ultimo, invece di lottare per la propria sopravvivenza prima di essere sbranato fa un mea culpa sulle ragioni del proprio fallimento (sono stato tanto brutto e cattivo!) e anzi, ringrazia lo squalo per la sua utile opera, che permette l'avanzamento dell'evoluzionismo darwiniano.

    Io una mia modesta idea sul perché i politici pdini volevano a tutti i costi farci entrare nell'euro mela sono fatta. E non necessariamente erano in malafede.
    Secondo me loro, attraverso questa mossa, volevano costringere il nostro sistema produttivo a "teutonizzarsi": a causa dell'alto valore della moneta costringerlo a abbandonare le produzioni a basso valore aggiunto per convertirsi ad un sistema industriale che costringesse le PMI a fondersi tra loro e diventare grandi gruppi, gli unici abbastanza produttivi da investire sufficienti risorse in ricerca e sviluppo, aldilà di alcune PMI che operano in nicchie di mercato e riescono comunque a competere in settori ad alto valore aggiunto. Il tutto chiaramente contornato da lavoratori mediamente più formati (=crescita del sistema universitario) e quindi meglio pagati.

    Tutto chiaramente bellissimo e auspicabile da tutti credo

    Purtroppo è una pura utopia. Tutto questo non è successo, e credo fosse impossibile che accadesse, e l'italia continua a perdere competitività.
    Stiamo per giocare la parte del pesciolino di cui sopra, lodando la bellezza della loro chioma bionda e rimproverandoci di essere dei neri pelosetti.

    Mi sono convinto che il ritorno alla valuta nazionale sia indispensabile.
    Ma non sarà indolore.
    Ci perderemo tutti come consumatori, perchè verremo privati dei vantaggi di quei livelli (falsati) di concorrenza, in cui si è arrivati al punto che una fiat costa quanto una VW.
    Credo che sia un sacrificio accettabile, ma soprattutto indispensabile.

    P.S.: non mene faccia una colpa, ma io continuerò a cercare chi, come ha fatto in modo esemplare lei, mi offrirà un quadro tecnico chiaro, realistico, comprensibile, non terroristico, sul perché l'italia NON dovrebbe uscire dall'euro.

    Con tanta stima la ringrazio per il lavoro che ha fatto

    Enrico Mulargia

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cerca cerca, io sto ancora cercando uno che mi faccia un prospetto, una cartina geografica, un cazzo di qualcosa per capire com'è che saremmo diventati l'Argentina. Siccome molti dicono Zimbabwe, e altri Argentina, non ho ben capito come si dovrebbe piegare l'Italia per diventare così. Perché l'Argentina è un po' allungata, stretta, mentre lo Zimbabwe è piccolo, compatto e quindi non capisco quali regioni italiane si dovrebbero sacrificare per somigliare ad ambedue contemporaneamente.

      Poi se vai a vedere anche usi e costumi son differenti tra Argentina e Zimbabwe, quindi io non ho ben capito se si debba fare una sintesi eventualmente. Poi la gastronomia, la cultura, le tradizioni, il clima, l'ambiente. Voglio dire, non è neanche facile fare un riassunto di Zimbabwe e Argentina.

      Io comunque aspetto, magari la direzione centrale del PUDE pubblica a breve qualcosa, due linee guida, un plastico, niente di impegnativo. Ripeto, è solo per avere un'idea.

      Elimina
    2. mi dai spunto per tornare sul discorso dell'innovazione. Un altro luogo comune è che la grande industria fa innovaione e quindi le PMI devono crescere senno non fanno innovazione. La mia esperienza professionale, tutta in Italia con una parentesi in Francia, mi ha fatto vedere invece che è proprio la PMI che fa innovazione della quale poi la grande industria se ne serve o tramite out-sourcing o tramite acquisizione diretta della PMI detentrice della tecnologia. Ti faccio un esempio con il quale ho avuto a che fare: la SIEMENS è da un bel po' che non innova un tubo, ma cresce come una specie di puzzle acquisendo piccole aziende in giro per il mondo specializzate in un singolo prodotto del quale hanno la competenza (sai, so l'inglese e il francese, ma con il broccolino non me la cavo affatto) e il loro catalogo non è altro che la lista di tali prodotti rimarchiati. Ma potrei farti altri esempi.

      l'Erasmus: tranquillo che lo stiamo già perdendo, perchè era solo uno dei tanti progetti di cosmesi per abbellire il processo di annessione in corso, e infatti adesso che non serve più gli tagliano i fondi

      Elimina
    3. @Enrico ci sono palesi e ottime motivazioni per restare nell'euro, non c'è bisogno di andarle a cercare chissà dove.
      Solo che sono tutte a vantaggio dell'1% e a danno del restante 99% della popolazione (cifre approssimative) il che mal si concilia con il concetto di sinistra.

      Se posso permettermi, anche la presunta superiorità che tu attribuisci ai grandi gruppi rispetto alle piccole imprese, mi pare una distorsione piddina che dimentica a quale prezzo (umano) certi prodotti diventano abbordabili per i consumatori e come certi grandi gruppi possano essere tanto competitivi soltanto perché essi stessi dettano le regole ai politici asserviti.
      Le piccole aziende hanno funzionato benissimo. perché adesso non dovrebbero più funzionare? perché c'è la Ciiiiiiina? la globbbbbbalizzazione? è di sinistra diventare cinesi (mentre i cinesi cercano di emanciparsi)?

      Elimina
    4. Provo, ma da incompetente, a darti qualche indicazione. Io credo che potrai trovare più facilmente notizie sulle modifiche che occorrerebbe fare per lasciare l'Italia nell'€uro. Queste indicazioni potrebbero dartele dal PD, oppure potresti partire da questo http://vocidallagermania.blogspot.it/2012/11/il-giorno-in-cui-la-germania-usci.html
      Leggi cosa farebbero i partner per star bene dopo l'ipotetica uscita tedesca. Ora questo vuol solo dire che gli squilibri commerciali vanno pareggiati con trasferimenti prelevati dall'imposizione fiscale. In effetti che ci sia questa necessità è riconosciuto e c'è chi ci lavora, ma con tranquillità e per di più contrastato
      http://vocidallagermania.blogspot.it/2012/12/la-transferunion-e-i-socialisti-di.html
      Del resto, come ti dicevo, l'analisi precisa della situazione (ma con la risposta stile Quelo "dentro di te") te la dà il PD. Leggiti questo (basta l'introduzione)
      https://s3.amazonaws.com/PDS3/allegati/Documento%202%20Conferenza%20Lavoro%20(7).pdf
      Per stabilizzare l'€uro occorre bilanciare gli squilibri commerciali e per risanarli senza svalutare i salari dei paesi in deficit occorrono trasferimenti. Poi c'è una questione di tempo. Se si aspetta troppo appare il mostro spread, perchè fai debiti per pagarti gli interessi e non produci abbastanza da poterli pagare. Poichè i trasferimenti non sono fattibili, svalutando i salari si va in recessione, e, come vedi da ora, la situazione può solo peggiorare, la piazza s'incazza e si deve uscire dall'€uro. Siamo in un cul de sac. In ogni caso l'abbiamo preso un sac in de(r) cul. Occorre pagare la tassa €uro, come per entrarci, solo che ora è gigantesca. Se si resta la tassa la pagano le classi medie e basse con una recessione ventennale (MES = 45 miliardi di tagli all'anno per 20 anni), se si esce il fardello viene ridistribuito su tutti (meglio se si esce da sinistra, peggio se da destra). Tu da che parte ti metti? Spero di averti aiutato

      Elimina
    5. ma ancora sta storia che le Pmi italiane non sono produttive ?
      e che l'italia non ha produzioni ad alto valore tecnologico?
      e che per fare ricerca si deve x forza essere grandi?
      ma incomincia a conoscerlo il nostro paese,invece di criticarlo a prescindere perdiana

      Elimina
    6. @ istwine

      dovrei ridere, ma c'è da piangere, altroché.
      Cavolo, io studio medicina e cerco di capire qualcosa di economia da circa 2 anni, se tu mi dici che non c'è un cacchio di professore a favore dell'euro che sappia argomentare le sue ragioni qui siamo davvero messi male.
      Ma Prodi non era un luminare?
      Chissà magari quando la gente comincierà a fare pressioni per tornare alla lira uscirà dai salotti buoni per spiegarci le ragioni del pude.
      Io mio sogno sarebbe un dibattito Prodi - Bagnai, con tanto di pop corn e birrozza

      @ g.b.
      Per carità, io sono un ventenne e non posso certo vantare la tua esperienza.

      Ma, alla fine qual è il risultato netto del processo che mi hai descritto?

      La siemens vince, guadagna tecnologia per espandere il proprio mercato, la pmi muore.
      Il pesce grosso mangia quello piccolo.
      O no?

      Poi mi spieghi il broccolino, dalle mie parti è una espressione che non si usa...

      @ Dyd

      Cacchio ci hanno tritato le balle fior di economisti che la produttività di una impresa è, in linea generale, proporzionale al numero di addetti a causa di un maggior grado di specializzazione nel lavoro e ora vuoi dirmi che non è vero?!

      Se aumenta la produttività aumentano i profitti e aumenta quindi la quota che un impresa (che non vuole papparsi tutto e subito) può investire in ricerca e sviluppo.

      Sono pronto a farmi smontare anche questo costrutto logico, però spiegami bene dove ho torto.

      Io non ho detto che l'italia non ha produzioni ad alto valore aggiunto, ma

      Elimina
    7. Grazie per tutti i commenti, anche se ho dato prova di un pò di ingenuità credo mi perdonerete per la sincerità.

      @ Greta

      la tua è una bellissima risposta. Tutto vero, condivido appieno.
      Il problema purtroppo è che non sarà eticamente corretto ma il problema è sempre quello:
      perdita di competitività, che nel breve periodo si può annacquare soltanto con la svalutazione della moneta, per non essere distrutti dalla concorrenza e/o per non far pagare questa situazione ai lavoratori con politiche deflattive.
      Poi nel medio lungo periodo si può pensare a cosa fare per aumentarla con altre logiche

      Elimina
    8. broccolino = parlare un misto di italiano e di inglese a sproposito (hai presente la Fornero?) , ma non era rivolto a te.

      le PMI italiane non ce la fanno perchè l'euro non è fatto per loro, ma per i colossi, le multinazionali.

      Elimina
    9. caro enrico m non ti viene il dubbio che sti economisti che vogliono solo grandi aziende forse hanno un obbiettivo sociale?
      il ns sistema paese è sempre stato basato sulle pmi e se osserviamo i grafici elaborati del professore si nota che la diminuzione di produttivita non dipende certo dalle dimensioni delle ns aziende..
      g,b secondo me ti dimostra con i suoi esempi che lo sviluppo la fa molte volte la passione che pervade la pmi..
      potrei farti tanti esempi ma andiamo molto fuori ot

      Elimina
  20. Eccola la puntata in streaming finalmente:
    http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-2b2e7631-21a1-4e25-ad35-122ae5b92381.html#p=

    RispondiElimina
  21. Ieri sera è stato un successo! Fassina sembrava un bimbo impaurito davanti ad un mostro!

    RispondiElimina
  22. Momento migliore della serata: "Liberati Fassina! Liberati!" Sembrava un esorciscmo tipo "Piddino esci da questo corpo!". (esorcismo non riuscito con Fassina, speriamo almeno su qualche telespettatore...)

    RispondiElimina
  23. Ah, en passant, mi ero perso questo gioiellino di Attali.
    Per chi non lo sapesse, Attali è questo signore qua, uno di quelli che ci ha condotto nel sistema Euro.
    Così, tanto per non dimenticare con che gente abbiamo a che fare e in che direzione si potrebbe andare se ci si lascia convincere al cambiamento a ‘colpi di crisi’.

    RispondiElimina
  24. Da quello che sono riuscito ad intuire e ricostruire, l'elenco è nutrito ed eterogeneo: Gesù, JFK, Aldo Moro, Giulio Cesare, Lincoln, Hitler, Gheddafi e chissà quanti altri...

    RispondiElimina
  25. Goofyprof, eccezionale !!!
    Ravetto, Tremonti, Fassina, tutti asfaltati, solo che Paragone doveva lasciarle più tempo. Sempre questa frenesia dell'audience.

    La gente è terrorizzata:
    E adesso cosa si fa?
    Non ci sarà un governo?
    Grillo non è responsabile, non è democratico!
    Siamo sull'orlo di una crisi di nervi, paranoia mentale da disinformazione.

    Hai un bel da dire: leggete i libri giusti, frequentate i blog giusti, visitate you tube...

    SVEGLIATEVI !!!

    FATTI NON FOSTE A VIVER COME BRUTI, MA PER SEGUIR VIRTUTE E CANOSCENZA !!!

    RispondiElimina
  26. 1) Non capisco perché si dia tanta importanza a Fassina. Perché è abbastanza intelligente da capire la verità (mentere mente spudoratamente)? A mio parere non merita nessuna considerazione come tutto il PD.
    Aver visto le loro facce all'ingresso della sede non ha prezzo. Per tutto il resto c'é... Alberto Bagnai (for President!)

    2) Tremonti: sono state notevoli le affermazioni sui presunti "salvataggi" del "criminale", la distinzione tra Euro e Europa e la definizione senza mezzi termini di "colpo di stato" in riferimento all letterina della BCE.
    E come non ricordare quel "più stato, più decisamente"? http://www.youtube.com/watch?v=CjSlgUiwQBs
    Restano però immutati i miei dubbi: l'euro ricatto basta a spiegare il gap tra le sue parole e il suo operato? Perché lo ha subito invece di ribellarsi a tempo debito?

    3) I broker (milanesi): una sfacciataggine disgustosa... si è visto come governano i mercati! Una razza di cui desidererei l'immediata estinzione.

    4) Gli imprenditori del nord-est: stringono il cuore e fanno rabbia insieme. Le motivazioni per cui hanno votato Grillo sono le stesse per cui votavano la Lega. Quelle sbagliate. Dubito abbiano capito il significato della sua domanda ("siamo entrati nell'euro o abbiamo assunto milioni di statali?").
    L'Ultima Parola mette troppa carne al fuoco senza dare il tempo di approfondire.
    Mi dispiace essere dura avendo visto la disperazione sui volti di quei piccoli-medi imprenditori, ma la maggior parte di loro al massimo guarda la tv e si nutre di slogan ("Roma ladrona" è sempre al top della hit parade)... temo non verranno a leggere il suo blog precludendosi forse l'unica possibilità di capire e di muoversi nella direzione giusta.

    6) Bagnai: Paragone, gli lasci più spazio! Vogliamo una puntata SERIA e APPROFONDITA sull'euro.

    Se posso aggiungere una considerazione generale sul risultato elettorale: sembra che la maggior parte degli italiani abbia le idee molto confuse e abbia votato il partito sbagliato con motivazioni sbagliate (qualunque partito era sbagliato, data la linea "montiana" anti-stato di Grillo).
    Tuttavia, miracolosamente, l'esito è stato un capolavoro (con la speranza concreta che l'instabilità e la disubbidienza siano la causa della deflagrazione dell'eurozona).
    L'eventuale uscita della Germania sarebbe uno schiaffo alla nostra dignità... ma chi se ne frega! l'importante è che il capitolo euro si chiuda per sempre.
    Sul successivo proliferare di piddini non saprei, non riesco a immaginare bene lo scenario, tuttavia non sembrano tipi da restare sul carro dei perdenti e una ripresa li zittirebbe comunque (se avranno ancora voce dopo la bocciatura dell'elettorato).

    RispondiElimina
  27. Fassina preferisco ricordarlo così, come una persona disponibile che rispose, persino in piena notte, a tutte le mail che gli mandai diverso tempo fa, cercando di convincermi che il PD era ancora un partito di sinistra e che le posizioni di un Letta, per dire, erano minoritarie.
    Non conoscevo ancora il prof e il suo blog,ovviamente. E non ho più nulla da chiedere a nessuno di loro. Da d'alema a ferrero, mi sono tolto il lusso di interrogarli de visu, con una consapevolezza diversa. Sono irrecuperabili, il tempo è scaduto.

    RispondiElimina
  28. Esorcismo (gradevolissimo) a parte, ci siamo persi la sua risposta (ho motivo di credere altrettanto gradevole) a Porro sulla spesapubblica=aumentodelletasse che con tanto zelo (ma anche altrettanto maldestramente) lo stesso portava avanti come pilastro del proprio (piddino) ragionamento...

    RispondiElimina
  29. Buon pomeriggio Professore e buon pomeriggio a tutti coloro che si accostano alla fonte della Verità (macroeconomica). Leggo regolarmente il suo blog da qualche mese e tengo il suo libro a portata di mano come corpo contundente anti-piddino. L'ho trepidamente ammirata ieri sera da Paragone e mi sono deciso a scriverle per la prima volta per ringraziarla per la sua opera preziosa di distruzione della menzogna (macroeconomica). Grazie anche ai suoi commentatori abituali che chiariscono ulteriormente ed arricchiscono il verbo (macroeconomico) che lei magistralmente divulga. Spero di vederla presto come nostro ministro dell'economia.

    RispondiElimina
  30. a me pare che siamo ancora in alto mare.
    Il prof. Bagnai è stato presentato come una sorta di "eccentrico" studioso, forse era così anche per Copernico quando propose le sue rivoluzionarie idee, ma adesso, per le nostre vite, in gioco c'è molto di più, con tutto il rispetto per il moto dei pianeti.
    Questo genere di trasmissioni non è adatto per un'argomentazione articolata come quella proposta dal prof. in questo blog. A me è sembrato tutto vecchio rispetto ai linguaggi usati qui; che cosa possono aver capito i telespettatori da quelle 4 battute interrotte dal quel deficiente di moderatore?
    Vabbè direte voi, meglio che niente! Io non ne sono sicuro.

    RispondiElimina
  31. La singolar tenzone può essere rivista a:
    http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-2b2e7631-21a1-4e25-ad35-122ae5b92381.html
    E si può apprezzare tutta la chiarezza della informazione economica corretta, e anche l'invidiabile concisione, che è imposta dal programma costruito cinicamente per fare spettacolo, ma che invece è la sola vera arma per farsi capire. Niente da dire su questo piano. A mio avviso l'argomento principe: “Dieci anni fa ...(quando eravamo in sella).. sono stati assunti un milione e mezzo di statali oppure siamo entrati nell'euro?”. Mi pare inesorabile.
    Ma ora devo richiamare su un altro passaggio, più inosservato, ma forse non secondario.
    32.10 Fassina: Siamo arrivati primi come coalizione. Abbiamo preso la maggioranza assoluta alla camera.
    32.16 Messora: Il primo partito alla camera è il Movimento 5 stelle.
    32.20 Fassina: No, no, il primo partito alla camera è il partito...è il partito…...,oh! mi dispiace, la democrazia funziona così (32.22).
    32.25 Messora: E la democrazia funziona male, siamo stati commissariati fino ad oggi, volete commissariarci una seconda volta.
    32.26 Fassina: No, no. Magari il prossimo giro ….. il prossimo giro ….
    32.30 Messora: Funziona male per voi questa democrazia, Fassina.
    32.33 Fassina: No guarda, devi stare solo sereno. Devi stare sereno, nel senso che ….
    32.35 Messora: Purtroppo siamo stati fin troppo sereni ...
    32.35 Fassina: Noi abbiamo preso la maggioranza … noi siamo ….
    32.40 Messora: Questa è una rivoluzione Fassina, questa è una rivoluzione.
    Ecco, solo 30 secondi. Forse solo polemica. Forse solo inizio della prossima campagna elettorale.
    Eppure non si può evitare di farsi tornare in mente il solito discorso del 16 novembre 1922: Del bivacco. Discorso che spesso fa eco a tante cose che si sentono, e da cui occorre trovare altre parole per distanziarsene, e a me pare che qui si è più volte chiarito che ci si distanzia.
    “Da molti, anzi da troppi anni, le crisi di Governo erano poste e risolte dalla Camera attraverso più o meno tortuose manovre ed agguati....
    Ora è accaduto per la seconda volta, nel volgere di un decennio, che il popolo italiano - nella sua parte migliore - ha scavalcato un Ministero e si è dato un Governo al di fuori, al disopra e contro ogni designazione del Parlamento....
    Io affermo che la rivoluzione ha i suoi diritti....
    Potevo fare di questa Aula sorda e grigia un bivacco di manipoli: potevo sprangare il Parlamento e costituire un Governo esclusivamente di fascisti. Potevo: ma non ho, almeno in questo primo tempo, voluto.”

    “Dieci anni fa sono stati assunti un milione di statali oppure siamo entrati nell'euro? Questo lei mi deve dire. Perché questo fa la differenza” (1.05.35).
    Perché questo fa la differenza!!!

    RispondiElimina
  32. Fassina era evidentemente in grosse difficoltà ieri sera, ma la cosa più penosa è stata sentirlo arrivare a dire (più o meno) "fai tu il ministro dell'economia!".

    Con ciò ha dimostrato, ribaltandola sull'altro, come lui in realtà vede la situazione nel caso in cui dovesse gestire la politica economica italiana, ovvero

    a) non saprebbe come gestire la situazione attuale (e ciò è grave)

    oppure (e ciò è molto peggio)

    b) è convinto che non potrebbe gestire questa situazione in maniera diversa da come è stata gestita da chi ha occupato quel posto finora, perché esistono dei VINCOLI ESTERNI che lui crede NON siano in alcun modo superabili (e quindi Fine della SStoria, ovvero non esiste la democrazia che ci raccontano).

    Nel caso di Fassina (che, come spiegato, è PDino e PUDino, ma non piddino) trattasi chiaramente della seconda che ho detto, cosa che per un POLITICO vuol dire rinunciare al proprio ruolo come tale ed ammettere di essere un semplice IMPIEGATO al servizio del Migliore dei Mondi Possibili (MMP) che qualcun altro ha deciso per noi (e poi non avete capito il perché della crisi della politica, eh?).

    Ora, caro Fassina, tra i Fogni e l'accettazione passiva e rassegnata dell'esistente (e la tua faccia la diceva lunga su questo punto) è possibile, e io direi doveroso, se sei un POLITICO, cercare di cambiare quei meccanismi che hanno dimostrato di NON funzionare per la TUA gente (per qualcun altro invece hanno funzionato benissimo) e che stanno provocando danni gravissimi, invece di predicare la penitenza per noi peccatori.

    Purtroppo anche Fassina è, dentro, un figlio di Fukuyama, ma poiché non piddino può salvarsi, c'è ancora tempo prima di diventare definitivamente un figlio di Troika.....

    RispondiElimina
  33. Comunque, da tecnico, la tragedia sta in Paragone che ha per le mani la notizia (credo mai apparsa in prima serata sulla Rai) e va avanti con quegli inutili servizi precotti. Ma come l'ex ministro del tesoro dice testualmente che c'è stata una manovra criminale del governatore della BCE per imporre all'Italia una austerità inutile e tu invece di dire fermi tutti, ma cosa sta dicendo, motivi, argomenti, Fassina lei lo sapeva, Bagnai ma questo è impazzito, mi aiuti, passa la parola ai figuranti santoriani. Che tristezza

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo in pieno! Non solo, a me ha dato l'impressione che si volesse tenere buono Fassina, l'ha fatto parlare più di tutti e quando gli operai del Sulcis inveivano contro l'ha difeso. Forse la prima serata da un pò alla testa.

      Elimina
  34. Prof., una domanda OT: possiamo proporre a chi avrá il governo di introdurre lo studio dell'economia dalle elementari? Perché una cosa é far di conto, ma i principi sono principi e valgono qui come tra le tribú dei Papua. Mi sembra una cosa basilare quanto la lingua, la matematica e la storia. Non so, magari tra gli specialisti é un discorso vecchio... grazie

    RispondiElimina
  35. Caro Prof.,
    Scrivo dalla Scozia. Sto cucinando salmone al forno e sto sentendo in streaming il suo intervento in podcast: G R A Z I E.

    RispondiElimina
  36. Prof. dalle riprese lei sembrava piu' alto di tremonti di un circa 10 cm, anche rispetto a fassina, era solo un effetto ottico?

    Concordo sul fatto che il momento top, in quanto a scambio di effusioni tecniche sia effettivamente stato il

    "Liberati fassina , liberati",

    un po' come il goooooooaalll, goooaaallll di tardelli alla germania dell'82

    RispondiElimina
  37. Salve, qualcuno mi saprebbe dare qualche spiegazione circa il perchè in generale le banche (anche al di fuori dell'eurozona) spingono per le politiche di austerità? Hanno una convenienza diretta?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. l' austerità è figlia del dogma della bassa inflazione, cioè della tutela del valore dei quattrini. Chi ha piu' quattrini, ovviamente è avvantaggiato.
      Questo in estrema sintesi, secondo me.
      Insomma chi detiene il monopolio-oligopolio di un determinato bene, in questo caso la moneta, ha interesse che la sua merce sia resa scarsa, secondo una certa mentalità ultraconservatrice, propria dei rentier.

      Elimina
    2. E' un momento transitorio. Appena si saranno salvate dall'orlo del baratro sul quale stanno le banche saranno le prime ad offrire credito agli stati e quindi ad auspicare spesa pubblica. Lo abbiamo visto in Argentina: appena fallita è diventata il debitore più solvibile che ci sia, quello senza debiti, ed ha trovato tutto il credito che ha voluto.

      Elimina
    3. Quindi mi state dicendo che le banche traggono vantaggio da politiche procicliche sia in recessione che in espansione?!?

      Elimina
  38. scusate, torno su Grillo, sarò paranoico ma a me quest'uomo preoccupa molto:

    Grillo: “Referendum online sull’Euro" [...] Monti. Un esecutivo che, spiega, “non ha fatto vere politiche di risparmio”.
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/03/02/grillo-referendum-online-sulleuro-monti-non-ha-fatto-bene-dellitalia/518450/

    traduzione: facciamo dire agli italiani che l'euro è cosa buona e giusta e tagliamo di più le spese dello stato.

    mi verrebbe voglia di un bel vaffagrillo day....

    RispondiElimina
  39. diobonino Profe, che bel match

    peccato per il poco tempo concesso al dibattito, o meglio al tiro al piccione, rispetto a quello dedicato ai filmati.
    Con un po' più di tempo, e magari arginando un po' la bionda ed il sindacalista (!), altro che asfaltatura.

    Appare evidente che la (sedicente) sinistra italiana è geneticamente incapace di schiodarsi dall'accoppiata castacorruzione + spesapubblicaimproduttiva.
    Il salto da pitecantropo ad homo sapiens proprio non riescono a farlo. Che Darwin avesse torto?

    Mi hanno invece profondamente preoccupato i rabbiosi riferimenti al sangue dell'imprenditore veneto e dei minatori sardi. Ne abbiamo parlato ancora Profe, in Italia sta montando una marea di odio che se non si cambia registro finirà con l'esplodere. Possibile che la politica non se ne renda conto? Possibile che non capiscano che prima o poi qualcuno che saprà servirsene salterà fuori, o che sia proprio questo che vogliono?

    Quanto al tempo Professo', noi te lo dàmo, ma nùn esagerà ;-)

    RispondiElimina
  40. Piero Fassino continua con le sue perle di saggezza:

    https://www.dropbox.com/s/bjqv0r7e9yi1bnp/20100525_fassino.jpg

    RispondiElimina
  41. Ormai e' diventata una gara a chi esce prima dall'euro!!

    Il leader del Front National, Marine le Pen, ha chiesto al presidente francese Francois Hollande di far svolgere un referendum sull’uscita della Francia dall’Unione Europea nel gennaio del 2014, a meno che nel frattempo Parigi non ottenga delle concessioni su “quattro riforme strutturali minime”. Si tratta, secondo la leader del partito nazionalista e xenofobo, del “ritorno organizzato alle monete nazionali, la revoca del Trattato di Schengen, l’autorizzazione al patriottismo economico e alla reindustrializzazione grazie al protezionismo e infine la priorità del diritto nazionale su quello europeo”. Se – come certo – il governo dovesse rifiutare, ha concluso Le Pen, il Front National “farà delle elezioni europee (previste nel prossimo anno, ndr) un grande referendum pro o contro l’uscita dall’Ue”. - See more at: http://www.lindipendenza.com/marine-le-pen-un-referendum-nel-2014-per-luscita-della-francia-dalla-ue/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=marine-le-pen-un-referendum-nel-2014-per-luscita-della-francia-dalla-ue#sthash.GynzGZ9s.dpuf

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma è mai possibile che le istanze più giuste, e cioè recupero della sovranità e tutela dell'interesse nazionale, vengano dappertutto lasciate alla parte più sbagliata, cioè la destra fascista e razzista?

      Elimina
  42. http://www.repubblica.it/economia/2013/03/01/news/l_ungheria_di_orban_sfida_l_ue_e_il_fmi_a_rischio_indipendenza_banca_centrale-53645312/

    MASSACRATE QUESTO ARTICOLO E IL SUO AUTORE, VI PREGO!!!!! I COMMENTI SONO APERTI!

    "Nuova, gravissima sfida di Viktor Orbàn ai principi del mondo libero e alle sue istituzioni economiche e finanziarie, dalla Banca centrale europea al Fondo monetario internazionale. Il premier-autocrate nazionalpopulista ed euroscettico ungherese, nel suo consueto "colloquio settimanale con la nazione" trasmesso in diretta ogni venerdì mattina dal primo canale della radio pubblica, ha annunciato come si attendeva che il nuovo governatore della Magyar Nemzeti Bank (Mnb), la banca centrale, sarà il suo braccio destro Gyorgy Matolcsi, finora discusso ministro dell'Economia criticato e mal visto dagli ambienti ecofinanziari europei e mondiali.
    Ma con Simor esce di scena un banchiere centrale apprezzato e stimato in tutto il mondo, da Draghi, da Bernanke, dalla Merkel e da Obama, e soprattutto l'ultimo difensore del principio-chiave della separazione dei poteri, costitutivo di ogni democrazia, e dell'autonomia della Banca centrale. Matolcsy adesso promette che difenderà stabilità dei prezzi e ruolo della Mnb, ma finora da ministro dell'economia ha spudoratamente (e servilmente) appoggiato gli ordini del premier-autocrate, il quale ha chiesto più volte di attingere alle riserve dell'istituto per diminuire il debito pubblico, e di obbligare la Mnb ad acquistare titoli sovrani ungheresi.....
    .....Sempre severissima per i conti allo sbando contro Grecia e Spagna, la Ue tace indifferente contro l'addio di Budapest a trattati e valori costitutivi dell'Europa e del mondo libero"

    RispondiElimina
    Risposte
    1. C'è poco da smontare, basta vedere su che giornale è comparso l' articolo, basta dire che tutte le virtù elencate dall' articolo per me sono una iattura e così dovrebbe pensare qualsiasi persona che si dichiari di sinistra e sono tutti concetti che sono assurti a dogma con il "tatcherismoreaganiano", quindi fanno parte della propaganda mediatica quotidiana da almeno trent' anni. Qui però giova ricordare che Repubblica è di proprietà di De Benedetti e faccio sinceramente fatica a considerarlo un giornale di sinistra.
      Più correttamente lo definirei l' organo di partito del PD.
      Allora perchè, dirai tu, la "sinistra" italiana ha permesso e addirittura favorito questa colossale menzogna che dura da decenni ? Due motivi fondamentali che portano tutti ad una sola conclusione: la ricerca del potere.

      1 - Indipendenza della banca d'Italia: perche con una banca nazionale che fosse legata all' esecutivo, il granitico pentapartito aveva in mano un potentissimo mezzo di consenso, ovvero poter spendere, magari in periodi pre-elettorali e quindi attraverso la spesa pubblica alimentare un sistema clientelare che avrebbe visto un partito all' opposizione sempre in difficoltà.
      Quindi all' orizzonte, l'impossibilità di andare al governo.

      2 - Euro: Col vincolo esterno le possibilità di manovra dell' esecutivo si riducono sempre più, lo stato deve diventare "virtuoso" nei conti e contemporaneamente ci sarà da irregimentare i lavoratori, normalizzare o cooptare i sindacati, introdurre forme di precarizzazione, questo chiaramente può essere fatto solo da una forza che si dichiari di sinistra e dalla quale i lavoratori accettino qualsiasi cosa, per appartenenza comune ad un' area politica, mentre il millenario complesso di superiorità delle sinistre fa ritenere che per loro sarà più facile tenere i conti dello stato in ordine.
      Non per niente il progetto euro è tutto delle socialdemocrazie europee, in particolare Italo-francese e poi spagnola, tutto per andare al potere e rimanerci, a scapito dei loro elettori, del loro popolo.

      In Italia però non si sono fatti i conti con il nano bitumato prima e adesso con il comico, risultato ? Le politiche dei sinistri di sinistra si sono spostate sempre più a destra inseguendo l' elettore "moderato" che però dei sinistri se ne frega bellamente, il sinistro ha completamente perso la sua identità, si è dovuto affidare a ex democristiani ed ex socialisti per fare degli stracci di governi raffazzonati, ha portato le fasce più deboli della popolazione, i suoi elettori, le persone a cui deve fare riferimento, a subire sofferenze ed umiliazioni indicibili ed è avviato alla dissoluzione definitiva, schiacciato sotto il peso di vent' anni di menzogne....ecco perchè Fassina davanti al profe e a Tremonti sembrava un pulcino bagnato.

      Elimina
  43. Caro prof,
    mi gira ancora nella testa quella frase... "la coruzzzzzzione in Germania ha un costo di 100 miliardi all'anno"... COSA COSA COSA? Ma davero? C'è già stato un post sull'argomento e me lo sono perso o deve ancora sviscerare la questione? No, perché questa sarebbe veramente forte! Non vedo l'ora di sbatterla in faccia agli amici piddini...

    Ricordo un Giannetto d'epoca radiofonica che mostrava, dati alla mano, come l'evasione in Italia, normalizzata sulla % di lavoratori autonomi, fosse in linea a quella degli altri stati europei.

    Stai a vedere che alla fine, noi italiani non siamo poi tanto più corrotti, improduttivi, evasori, inefficienti dei nostri colleghi europei. E la cosa mi dà una grande energia, non mi sono mai sentito così fiero di essere italiano in vita mia.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. All'ultima Biennale di Architettura di Venezia, un intero tratto dei magazzini dell'Arsenale era dedicato alla vicenda della Music Hall di Amburgo.

      Opera pubblica che in più di un decennio ha visto i costi per la realizzazione dell'opera LIEVITARE. E la struttura non è ancora aperta: la data di inaugurazione continua a slittare nel tempo.

      Scandalo, indignazione, indagini, processi.

      Elimina
    2. Scherzi?
      Ecco la "Virtuosa Tedeschia": naturalmente da leggere impettiti e con immane sprezzo dei pigri e fannulloni abitanti del sud-europa.
      Sommerso Germania

      Elimina
  44. Alberto io con te mi sto incasinando,il mio debito nei tuoi confronti sta andando fuori controllo,non so bene come classificarlo, è un debito che mi detta la coscienza, forse interno penso possa andar bene, come classificheresti un debito emotivo cosi forte?ieri con quella platea, minatori del sulcis incazzati neri con tutti,vederli applaudire dopo il tuo intervento su quel pesce lesso di fasssina,è stato un miracolo di verità che solo tu potevi fare, una emozione impagabile per me vecchio emigrato sardo!ti posso mandare un anticipo, pago in mandala (è la mia moneta) per il saldo ti aspetto !!!!

    RispondiElimina
  45. fare un referendum sull'euro è come fare un referendum sullo stupro

    RispondiElimina
  46. Momenti belli ce ne sono stati parecchi venerdi sera, è questo che mi preoccupa. Fassina che mente sui fondamentali dell'economia, Tremonti che lo intimidisce dicendogli: "se non la smetti di mentire su di me, inizio a dire la verità su di te", in perfetto stile Gordon Ghecco... sindacalisti di lungo corso che continuano a difendere le lobby negando le realtà più evidenti. Se non fossi un anticomplottista ipotizzerei un complotto! Ma non lo è. E' molto peggio, è un minestrone. Trenta anni di falsa informazione, di liberismo lasciato nelle mani di quei manager-Yuppies, che negli anni ottanta ci facevano ridere perchè avevano la faccia buffa e bonaria di Gerry Calà e Massimo Boldi, ma che nella realtà avevano espressioni molto più algide, sobrie e professorali, con un solo obiettivo nella testa: il profitto! Hanno creato una realtà alternativa e funzionale ai loro scopi. Una realtà che ha colonizzato i punti di vista e gli stili di vita delle masse,cosicchè oggi alcuni difendono il sistema euro per assoluta ignoranza, altri per noncuranza, molti per oppurtunità e tutti per abitudine. Oggi il prof. si dimena insieme a quei pochi economisti che hanno il coraggio di mantenere la schiena dritta per onor di verità e amore per l'umanità, nel tentativo di riportare un pò di informazione corretta tra i cittadini, ma nonostante sia lapalissiano che i fatti sono dalla loro parte, il principio fatica terribilmente ad attecchire. Questo mette tristezza! Una serata come quella di venerdi, in un mondo più umano, avrebbe sancito la fine di un fraudolento modo di intendere la politica europea e l'inizio di un dibattito acceso su ogni organo d'informazione. Invece rimarrà soltanto una serata di gloria per pochi appassionati in possesso degli strumenti utili a decifrare i frammenti di una realtà che ha troppo poco spazio per essere compresa da tutti. Temo ci vorrà ancora del tempo prima che le masse siano disposte a concepire un totale cambiamento di paradigma, come necessario, per poter accettare la verità. Non so se quel tempo lo avremo, quello che so è che vale la pena continuare a lottare. L'importante non è desistere, ma insistere senza la pretesa di ottenere risultati. Quelli arriveranno quando gli individui saranno pronti ad accogliere la verità. Nel frattempo...piacere, sono un Goofynomista! Mi sono Liberato!

    RispondiElimina
  47. A sei giorni dalla vittoria il M5S non si è ancora presentato ai suoi elettori per illustrare le mirabolanti misure mediante le quali i “dipendenti del popolo” pensano di cambiare l'Italia.
    Al momento i neo-parlamentari sono blindati dentro un albergo per studiare il da farsi, e tentare di capire chi sono. Dal canto suo, Grillo è apparso ai giornalisti sulla soglia della sua villa al mare vestito come l'uomo ragno. Così, l'anno prossimo, quando i grilleschi avranno finalmente capito che cambiare un paese intero non è semplice come cambiarsi la maglietta, sapranno almeno come mascherarsi per carnevale.

    E mentre Grillo bofonchia che il suo movimento “cambierà il mondo”, il mondo continua a girare del tutto indifferente ai suoi sproloqui.
    In Egitto la visita di Kerry ha provocato manifestazioni e scontri con un morto e feriti. In Siria, da due anni gruppi di mercenari finanziati e appoggiati dall'occidente, Qatar e Arabia saudita provocano migliaia di vittime tra la popolazione e i militari siriani. In Mali la Francia, su suggerimento degli Usa, si è impantanata in un'avventura da cui non sa più come uscire, e che non mancherà di avere pesanti conseguenze per la regione, per la Francia e anche per l'Ue che improvvidamente ha deciso di supportare – anche se per il momento più che altro a chiacchiere – l'avventurismo neo-coloniale di un Hollande desideroso di recuperare il calo di popolarità che caratterizza i suoi primi mesi di mandato. Al momento ci sono furiosi scontri in diverse zone del paese, due militari francesi sono morti, fazioni armate stanno intensificando le loro attività sia in Mali che nei paesi limitrofi, e diverse decine di migliaia di maliani sono stati trasformati in profughi dall'oggi al domani senza un vero perché.

    Su Grillo i media alimentano timori incomprensibili, nonostante G&S abbia salutato con entusiasmo il successo di Grillo. “Quali saranno le prossime mosse di Grillo?”, si chiedono allarmati gli opinionisti più accreditati, gli stessi che fino a ieri erano occupati a celebrare le gesta dello smarrito di Arcore, dimenticando di aggiungere un doveroso “e chi se ne frega”, e di sottolineare che nel paese dei Borgia e dei Machiavelli i grilli e i masanielli non fanno né caldo e né freddo a nessuno.
    Ieri sera, a In onda su La7 si parlava del successo del M5S. In collegamento video da un celebre ristorante della capitale c'era il professor Paolo Becchi, il conduttore del famigerato programma radiofonico “La zanzara” Cruciani, la gelataia grillesca Viola, che vuole cambiare l'Italia perché altrimenti sarebbe costretta ad aprire la sua gelateria all'estero, e un grillesco vestito come il cappellaio matto dei cartoni animati, che incurante del senso del ridicolo ammoniva i telespettatori che con l'avvento di quelli come lui l'Italia cambierà radicalmente.
    Ora, il M5S ha preso 8.689.458 voti, pari al 25% dei votanti effettivi, e pari al 18,3% del totale degli aventi diritto al voto. Quindi possono anche abbassare la cresta.
    Nel corso del collegamento Becchi si è fatto notare per una certa spavalderia nell'annunciare i cambiamenti epocali che il M5S apporterà al sistema politico italiano. Spavalderia forse dovuta anche al fatto che il professore, approfittando di trovarsi in un ristorante, era particolarmente intento a servirsi un bicchiere di vino dopo l'altro.

    Mentre attendiamo che Grillo riprenda conoscenza, avvertiamo il gentile pubblico che, governo insediato o no, è pronta una nuova ondata di aumenti di tasse e tariffe a 360 gradi. Ma niente paura, ora c'è supergrillo a difendere i contribuenti vessati dallo stato ladro e prevaricatore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Francamente , che Grillo chieda in modo anche maldestro un referendum sull'€ o che i M5S per ora sia innocuo mi pare normale ma li facciamo i conti della spesa o solo macroeconomia ? chi ha la maggioranza potenziale in questo momento ? il PUDE e tutte la altre sono chiacchiere snobbistiche . Se Grillo o chi per lui con idee magari migliori delle sue avesse preso la maggioranza , allora se ne poteva parlare ma così tacciamo e purtroppo aspettiamo la nemesi .... il primo stato che esce dall'€ farà affari d'oro , il secondo un po meno e l'ultimo ( facilmente potremmo essere noi ) sarà solo un po meno sfigato di quanto lo sia adesso .

      Elimina
    2. Perché il primo paese che esce è il più avvantaggiato?

      C'è qualche goofetto dall'anima cortese che può spiegarmelo?

      Elimina
    3. Credo perchè mentre annuncia l'uscita avrà preventivamente chiuso le banche e preso misure di emergenza per impedire le corse agli sportelli e le fughe di capitali. Gli altri paesi presi alla sprovvista non lo avranno fatto e pagheranno per questo.

      Elimina
    4. @spada900

      Tratto dal Wolfson economic prize:

      "Leaving the euro [...] would help support an economic recovery through increased net exports, while not increasing the burden of debt as a share of GDP through domestic deflation.
      [...]
      [Dopo l'uscita dall'euro] the choice would be between an explicit default and an implicit default, that is to say, simply to redenominate the debt into domestic currency.
      Such a redenomination would prevent what would otherwise be a damaging surge in the debt to GDP.
      [...]
      Because euro exit and depreciation would bring considerable
      economic gains, which would both reduce deficits (and therefore the rate of
      growth of debt) and increase GDP, the scale of any implicit and explicit default
      following a euro exit is likely to be smaller than if the country stayed in the euro."

      Da Game theory and euro breakup:

      "the main reason why peripheral countries are facing high bond yields is that they do not have independent monetary policy, which in turn reinforces perceived devaluation risk and default risk. This is why [...] an exit from the eurozone could lead to a decline in a country’s real borrowing cost."

      Conclusione: più presto un Paese esce dall'€uromerda meno grave è l'impennata del suo debito grazie alla riappropriazione della lex monetae.

      Come sempre il solito rimando.

      Elimina
    5. Certo, se mi sbalio mi corigerete.

      Elimina
    6. Perché appena esce può iniziare a recuperare competitività attraverso l'adeguamento del cambio, e non attraverso la riduzione dei salari reali.
      Può inoltre iniziare a praticare una politica economica espansiva e ricominciare a crescere, naturalmente con la gradualità necessaria a tenere sotto controllo l'inflazione.
      E poi prima esce, minore sarà il differenziale di inflazione accumulato rispetto ai paesi 'core' da recuperare scaricandolo sul cambio.
      Dovrà cioè svalutare meno, quindi anche l'aumento dei prezzi interni, se pure ci sarà, sarà minore.
      Un ottimo esempio è quallo che è successo a cavallo del 1992, quando l'Italia è dovuta uscire dallo SME a fascia stretta. Trovi tutto spiegato chiaramente sul Tramonto da pagina 84 in poi, e anche qui se n'è parlato più volte.
      Chi paga il conto è chi ha comprato titoli del suo debito, che gli verranno rimborsati nella nuova moneta svalutata. Paga per modo di dire poi, perché con il gioco dello 'spread' da questo rischio si era già coperto.
      Dal punto di vista del potenziale fuoruscito restare nella gabbia significa in pratica pagare due volte. Una bella furbata, no?


      Elimina
    7. Si infatti, del nostro fiscal cliff non se ne parla proprio (su quello americano, fiumi di inchiostro). D'altra parte, e' stata correttamente data la notizia che sono scattati i tagli automatici alla spesa pubblica USA e che S&P ha detto che non ci saranno ripercussioni sull'economia USA, se li levano di mezzo in tempo (i tagli alla spesa pubblica). Ma TUTTI senza esclusione dicono che in ITALIA, ORA (cioe' in recessione) la spesa pubblica va tagliata. Se gli ortotteri vogliono essere presi sul serio si battano per:
      - Uscita dell'italia dal MES
      - Cancellazione del fiscal compact
      - annullamento di TARES e dell'aumento di un punto dell'IVA previsti a giugno.
      Ma ho l'impressione che, a parte le chiacchere su un euroreferendum (ora online) che sta diventando sempre piu' grottesco, questi argomenti NON saranno inseriti nell'agenda di nessuno, e mi sembra di capire tra le righe che il programma di Grillo/Casaleggio sia il classico "tanto peggio tanto meglio" - non avevamo già parlato qua sopra di un certo carattere leninista del movimento?

      Elimina
    8. Calma Keith,suvvia...sento nonnine urlare contro l'euro,di pancia,e'gia qualcosa per ora.Godiamoci intanto l'evidente imbarazzo di tutti i falsari della Tv

      Elimina
  48. Fassina è l'ultimo esemplare di un potere falso, ipocrita e meschino,
    lo mandano all'attacco quando c'è da prender su un sacco di legnate,

    si potrà dire tutto di Grillo, ma conserva una sua grandezza:
    si è messo a sbraitare: SIETE TUTTI MORTI !!!

    e in realtà a poco a poco stanno morendo tutti, unico caso di comunicazione mediatico politica nella storia dell' occidente.

    Però ho paura che gliela faranno pagare.

    RispondiElimina
  49. Il SOGNO EUROPEO by William Shakespeare:
    «To sleep, perchance to dream. Ay, there’s the rub,
    For in that sleep of death what dreams may come
    When we have shuffled off this mortal coil
    Must give us pause. There’s the respect
    That makes calamity of so long life,
    For who would bear the whips and scorns of time,
    Th’oppressor’s wrong, the proud man’s contumely,
    The pangs of despis’d love, the law’s delay,
    The insolence of office, and the spurns
    That patient merit of th’unworthy takes,
    When he himself might his quietus make
    With a bare bodkin? Who would fardels bear,
    To grunt and sweat under a weary life,
    But that the dread of something after death,
    The undiscovered country from whose bourn
    No traveller returns, puzzles the will,
    And makes us rather bear those ills we have
    Than fly to others that we know not of?
    Thus conscience does make cowards of us all,
    And thus the native hue of resolution
    Is sicklied o’er with the pale cast of thought,
    And enterprises of great pitch and moment
    With this regard their currents turn awry,
    And lose the name of action. »

    RispondiElimina
  50. Tante parole e tanta fatica Prof. e bastava un quadro di Piero della Francesca...

    Una perla di saggezza orientale
    http://db.tt/Ft8kv9mR

    della serie: andate avanti voi (europa) che a noi (asia) ce vie' da ride!

    RispondiElimina
  51. Mi scuso, ma quando dicono che il ministero paga le pensioni e che non ci sarebbero stati piú i soldi, mi chiedo, le pensioni non le gestisce e paga l'INPS? E dato che il sistema retributivo ancora riguarda la pensioni in pagamento, queste non sono finanziate dai contributi dei lavoratori attivi? Se questo é vero, per garantire il pagamento delle pensioni, non si dovrebbe puntare a ridurre la disoccupazione piuttosto che aumentarla?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Come la fai complicata!
      Aumentano i disoccupati? Bene, e allora la Fornero diminuisce i pensionati!
      Semplice no?

      :-D

      Elimina
  52. Mi sa che il link era sbagliato. Il file sta su dropbox.
    http://db.tt/Ft8kv9mR

    RispondiElimina
  53. Columbia Business School Chazen Global Insights: Q&A: The Future of Europe's Economy. http://goo.gl/mag/nLuYwc4
    forse ce l'ho fatta...

    RispondiElimina
  54. Vorrei segnalare questo articolo: http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/03/02/grillo-referendum-online-sulleuro-monti-non-ha-fatto-bene-dellitalia/518450/
    Spero che sia solo una battuta; non siamo ancora pronti per un referendum anche se tanta gente sta cominciando a riflettere. Leggendo l'articolo si capisce che c'è ancora tanto da fare; affermazioni come:“portare onesti ai vertici del Paese. Com’è in Europa, ma non in Italia”, mi mettono un po' di tristezza; abbiamo vinto qualche battaglia ma la guerra è ancora lunga....

    RispondiElimina
  55. Non sarebbe la prima volta che Beppe Grillo viene avvicnato da qualche sedicente "esperto" che si approfitta delle sue capacità e buona fede.

    Credo sia necessario far uscire allo scoperto questo Gallegati e magari metterlo a confronto, su "La Cosa" con Bagnai.

    Messora potrebbe fare da mediatore insieme a Matteo e speriamo che questo presunto "infiltrato" di fiducia venga asfaltato come si deve....

    Cosa ne pensate?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il M5S HA BISOGNO di cooptare la/e giusta/e figura/e che si focalizzino sul tema economico, o meglio, di politica macroeconomica. Perchè la situazione ha accelerato notevolmente, anche in ragione dell'inatteso successo elettorale.

      Risultato inatteso per il vertice del M5S, vertice anch'esso da considerarsi non adeguato alla gestione efficace ed efficiente di una 'compagnia' di parlamentari (e non di un 'plotone'). Con un plotone fai guerriglia, con una compagnia governi (o comunque reciti un ruolo di governo).

      E per questo compito, imho, il M5S non è preparato.
      Da qui confusione e incertezze.

      MA IL VERTICE M5S NE E' CONSAPEVOLE?

      Elimina
    2. Il M5S HA BISOGNO di cooptare la/e giusta/e figura/e che si focalizzino sul tema economico, o meglio, di politica macroeconomica. Perchè la situazione ha accelerato notevolmente, anche in ragione dell'inatteso successo elettorale.

      Risultato inatteso per il vertice del M5S, vertice anch'esso da considerarsi non adeguato alla gestione efficace ed efficiente di una 'compagnia' di parlamentari (e non di un 'plotone'). Con un plotone fai guerriglia, con una compagnia governi (o comunque reciti un ruolo di governo).

      E per questo compito, imho, il M5S non è preparato.
      Da qui confusione e incertezze.

      MA IL VERTICE M5S NE E' CONSAPEVOLE?

      Elimina
    3. L'idea mi piace quasi quanto la risposta di Bagnai a Fassina sul fare il ministro LOL

      Elimina
    4. L'idea mi piace quasi quanto la risposta di Bagnai a Fassina sul fare il ministro LOL

      Elimina
    5. la risposta e' gia' stata data da grillo:

      http://www.beppegrillo.it/2013/03/gli_esperti_e_l.html

      Elimina
    6. Due cose che ho già detto:

      1) non reputo molto produttivo l'approccio "mezzogiorno di fuoco".Preferisco lasciar salire le persone sulla biga di loro scelta e assistere alla competizione dal palco imperiale della verità.

      2) Grillo dice (dal suo blog) tutto e il contrario di tutto da sempre, compreso il fatto che quello che dice non è importante perché decidera la base liquida del movimento attraverso la piattaforma. Quindi, con simpatia e rispetto, chi se ne frega di quello che dice Grillo. Vediamo cosa deciderà la base (magari vediamo anche come lo farà) e capiremo. Per ora i segnali inviati dall'organo/non organo del partito/non partito sono estremamente reazionari e pro euro (che poi significa anti Stato). Se la cosa cambierà significativamente (capito questa parola?) sarò il primo a esserne contento non per me (che sarò smentito) ma per l'Italia e per l'Europa.

      E mo' basta!

      Elimina
  56. http://touch.fxstreet.com/news/5b1b2194-775f-49e7-bb5e-74644e0922d2/

    RispondiElimina
  57. mi scusi prof c'era anche questa, la notizia comincia a rimbalzare

    http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/europe/italy/9904270/Beppe-Grillo-says-Italy-may-soon-have-to-pull-out-of-euro.html

    RispondiElimina
  58. Paul Krugman: il rigore sta uccidendo l'Europa

    Le guerre valutarie quasi sicuramente rappresentano un vantaggio per l'economia mondiale. Negli anni 30 furono un vantaggio perché i Paesi si scrostarono di dosso la "doratura",
    abbandonando il gold standard per essere liberi di perseguire politiche di espansione monetaria. Oggi non è questo il problema: Giappone, Stati Uniti e Gran Bretagna stanno cercando di portare avanti una politica di espansione monetaria, con la svalutazione della moneta come effetto collaterale.

    Una politica di espansione monetaria è quello di cui il mondo ha bisogno, che motivo c'è di vederla come un male? L'Europa rischia di subire una perdita di competitività. Ma ha una risposta a disposizione: emulare gli altri Paesi avanzati e convincere la Bce a intraprendere misure di espansione.

    Anzi, se il timore di un euro troppo forte finisse per tagliare l'erba sotto i piedi ai falchi della Bce, sarebbe un bene per tutti. Se si parla di svalutazione della moneta, oggi, l'unica cosa di cui aver paura è la paura stessa.

    Su entrambe le sponde dell'Atlantico, gli "austerofili" sembrano in preda al panico. È una buona notizia: è il segnale che si stanno rendendo conto di stare perdendo il dibattito. …
    Intanto, Olli Rehn, vicepresidente della Commissione europea e fiero paladino del rigore, ha scritto una lettera ai ministri dell'Economia in seguito alle disastrose notizie sull'economia europea, che hanno confermato l'allarme dei contestatori dell'austerity e indotto a rivedere i moltiplicatori della spesa pubblica, troppo elevati in una situazione di trappola della liquidità. La risposta di Rehn? Dobbiamo smettere di diffondere questi studi economici, perché compromettono la fiducia nel rigore!

    Come ho detto, questi segnali di disperazione sono gratificanti. Il problema è che questa gente ha già fatto danni enormi ed è ancora nelle condizioni per continuare a farli.

    Parole sagge, che andrebbero scolpite a tratti cubitali sulle tv europee,
    perché l’informazione non lo fa?
    Perché non si trova d’accordo con Krugman, premio Nobel per l’economia?
    Perché Olli Rehn, vicepresidente della Commissione europea, non ascolta?

    MA E’ CHIARO, PERCHE’ LA FEBBRE DELL’ORO HA INVASO L’OCCIDENTE, PERCHE’ ANCHE STAVOLTA E’ SCESA SU DI ESSO UNA CORTINA DI FERRO, UNA CAPPA FINANZIARIA DI POTENZA, CHE ASPIRA A COLONIZZARE IL SUD D’EUROPA.



    RispondiElimina
  59. Fantastico .. su La Cosa stanno rimandando la registrazione del dibattito del prof. con la Undiemi, adesso hanno aggiunto il titolo: "PUDE: il partito unico dell'euro" :-)

    RispondiElimina
  60. Risposte
    1. la frase di Monti fa il paio con l'inchiesta giornalistica di Arte (quella che purtroppo si può solo vedere in tedesco e in francese) che racconta ciò che avvenne in Irlanda e in Spagna quando, a causa dell'esplosione dei debiti privati di quel paese, le banche irlandesi e spagnole si trovarono nell'impossibilità di restituire i soldi che le banche tedesche, francesi ed inglesi avevano loro prestato allegramente (nel video si dice addirittura che in Spagna le banche tedesche non erano nemmeno interessate a sapere per quali tipi di investimento venivano chiesti loro in prestito i soldi). A quel punto le banche dei paesi centrali dell'UE rischiarono la bancarotta e per evitare ciò, intervenne la BCE imponendo agli stati il salvataggio delle banche e minacciandoli di far mancare ai rispettivi governi gli strumenti finanziari e di far crollare l'economia del paese. Nel video si definisce questo atteggiamento con il termine di "Politica delle cannoniere", evidenziando come la BCE si sia mossa al di fuori del proprio mandato e al solo scopo di scongiurare il fallimento delle banche private tedesche e francesi.

      Ecco ciò a cui fa riferimento Tremonti.

      Elimina
  61. Si parla di referendum sull'euro (sappiamo che è una castroneria, ma intanto si parla di alternative all'euro) e toh! su repubblica e corriere appaiono due articoli identici:

    http://www.repubblica.it/economia/2013/03/03/news/salari_italia_germania-53772226/?ref=HREC1-1

    http://www.corriere.it/economia/13_marzo_03/salar-italiani-tedeschi-confronto_f1711e56-840b-11e2-9582-bc92fde137a8.shtml

    RispondiElimina
  62. Sono un iper newbye, uno dei quelli che si è svegliato dal torpore dei PUDE...
    Una domanda ma nell'ipotesi di abbandono della moneta unica, saremmo davvero carne da macello per speculazioni estere??
    In che modo? Anche istituendo dei vincoli legislativi ed una economia inizialmente protettiva?

    RispondiElimina
  63. La Francia farà il lavoro per noi?
    http://finance.fortune.cnn.com/2013/01/09/france-economy-crisis/

    "France epitomizes the real problem with the single currency: The inability of nations with high and rising production costs to adjust their currencies so that their products remain competitive in world markets"

    RispondiElimina
    Risposte
    1. è che questi non ce la fanno manco con una BCE che gli toglie le castagne dal fuoco....

      Elimina
    2. l'articolo è molto bello perchè è di una chiarezza esemplare. Vale davvero la pena di leggerlo.

      Elimina
    3. Credo abbia l'unico difetto di essere leggermente in ritardo, ma ormai mi conoscete e sapete che arrivare prima è difficile (quando uno legge i saldi settoriali...): "la Francia è alla vigilia di una crisi del tutto analoga a quella di tutti i paesi periferici dell'Eurozona" (6 maggio 2012). Prendiamo questo bell'articolo come un godibilissimo e dettagliato QED!

      Elimina
    4. è il ruolo storico della Francia: andare in crisi un anno dopo l'Italia.

      Elimina
  64. La scomparsa di keynes:
    Professore sarà contento di sapere che sotto la lente d'ingrandimento dei troll di Bruxelles non c'è finito da solo. Anzi è in illustre compagnia. La vittima stavolta è proprio lui: John Maynard Keynes. Da sempre avverso a ragionamenti complottistici stavolta non ho potuto resistere. Il celebre capolavoro del padre della macroeconomia, la Teroria Generale, pare sia terminata contemporaneamente in tutte le librerie, tradizionali e online, d'Italia. Ora non so se questo è accaduto proprio a causa della sua opera di divulgazione, che magari ha portato così tante persone ad interessarsi dell'argomento da far finire le scorte, o per altro verso ha costretto i nostri troll a ritirare ogni testo capace di risvegliare un barlume di coscienza economica. In entrambi i casi sarebbe una ulteriore conferma, non necessaria, del gran lavoro che sta facendo. Grazie.

    RispondiElimina
  65. http://www.faz.net/aktuell/wirtschaft/europas-schuldenkrise/alternative-fuer-deutschland-die-neue-anti-euro-partei-12100436.html

    http://www.linkiesta.it/partito-anti-euro-tedesco#ixzz2MVMOS68G

    Buone notizie dal fronte tedesco, loro un partito dichiaratamente antieurista a quanto pare possono permetterselo. La cosa che mi pare interessante è che a quello che ho capito a fondarlo è una frangia moderata della CDU: "Hauptinitiator Bernd Lucke, Professor für Makroökonomie in Hamburg, war 33 Jahre Mitglied der CDU, bevor er im Dezember 2011 wegen der Eurorettungspolitik austrat". Magari una volta che è la Germania a sdoganare il tema dell'uscita dall'euro possiamo finalmente parlarne tutti senza avere più i mitra puntati addosso. Spero solo che nel frattempo in Italia il casotto duri abbastanza da dare un "aiutino" a questa nuova "Alternativa per la Germania". Almeno questo il M5S potrebbe garantircelo dopo aver virato a 90 gradi sull'euro!

    RispondiElimina
  66. Prof., oggi sui giornali è uscito il dato ISTAT sulle retribuzioni lorde in europa da cui risulta che in Italia il valore è inferiore del 14,6 % rispetto al valore della Germania. quando parlo con la gente e gli dico che la Germania ha fatto da più di dieci anni svalutazione salariale, se poi questi mi rispondono che comunque in Germania guadagnano di più, cosa gli dobbiamo rispondere? grazie

    RispondiElimina
    Risposte
    1. @ATTILIO

      Devi considerare la produttività. I salari tedeschi non riflettono la produttività dei lavoratori: in sostanza, mentre la produttività aumentava i salari rimanevano fissi.

      Considerando i valori assoluti dei salari tedeschi e italiani, è ovvio che quelli italiani siano più bassi in un quadro di grave deflazione e minore produttività (causata dalla prima).

      C'è un post che parla specificamente di questo, ma non riesco a trovarlo.

      Elimina
    2. Caro Attilio, innanzitutto le rilevazioni sono di ottobre 2010 e non tengono conto del "potere di acquisto", cioè dell'inflazione. Il dato preso di per sè poi non aiuta a capire la situazione: ciò che è importante non è OGGI quanto prendo io o un tedesco (il valore assoluto), ma come è stato il trend da un periodo x ad uno y, dal 2003 al 2011 ad esempio, al netto dell'inflazione, per tutti i comparti nazionali. L'ILO, e la figura di pag. 47, ci aiutano a capire:"Another example is Germany, where labour productivity (defined as value added per person employed) has surged by almost a quarter (22.6 per cent) over the past two decades, while real monthly wages have remained flat over the same period – indeed, between 2003 and 2011 they actually fell below the level seen in the mid-1990s. The decline in monthly wages is attributable in part to a sharp reduction in monthly working time, from 122.7 hours in 1991 to 110.7 hours in 2011, as the number of workers in part-time and atypical forms of employment such as the so-called ‘mini- jobs’ rose substantially (see Federal Statistical Office, 2009). Even so, a discrepancy is also apparent between hourly labour productivity and hourly wages. In 2011, hourly wages were only marginally (0.4 per cent) above their 2000 level, while hourly labour productivity had grown by 12.8 per cent over the same period.". Il rapporto si intitola Global Wage Report 2012-13 ed è molto interessante. Se ancora non fosse chiaro, c'è questo post . Saluti.

      Elimina
    3. io risponderei che i tedeschi dovrebbero avere salari ben sopra il 14.6% in più dei nostri!

      e lo dico per il bene nostro

      Elimina
    4. grazie siete stati chiarissimi.

      Elimina
    5. @ ATTILIO

      Considera un'altro elemento molto importante!
      Nele sito dell'Ansa c'era la stessa statistica e veniva specificato che il criterio seguito nello stilarla era quello di mettere a raffronto gli stipendi lordi di lavoratori impiegati a tempo pieno e indetrminato.

      Quindi vengono esclusi da tale raffronto i quasi 8 milioni di lavoratori tedeschi "titolari" dei famosi contratti Hartz: una miseria da 400-450 euro al mese (senza contributi e senza tasse gravanti sul datore di lavoro - in questo caso netto e lordo, di fatto, coincidono).

      Alla gente direi che le medie serie si fanno tenendo conto di tutti i salari e non solo di alcuni: 8 milioni di lavoratori malpagati e senza contributi sono tanti, anzi tantissimi! (ad esempio i precari da noi sono meno della metà)

      Valter

      Elimina
    6. http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2013/03/02/Lavoro-emergenza-Sud-336-000-occupati-5-anni-_8335348.html

      Elimina
  67. Buonasera professore.
    ho una idea che mi ronza nel capo da 48 ore e vorrei condividerla con lei e i suoi lettori.
    Il Partito Democratico è, indiscutibilmente E', il partito dell'Euro. è la sua storia a dircelo, da dove nasce, quando nasce, quando si forma, chi lo ha voluto (l'uomo delle sedute spiritiche) e chi sono i suoi uomini.
    dalle ultime elezioni esce con le ossa rotte e qualsiasi mossa farà sarà fregato. è destinato al declino. è nato male, da due partiti, grandi partiti popolari, e ha abbandonato il popolo in cambio della ricerca e dell'ottenimento del potere. ha sempre finto di essere di sinistra. il PD ha abbandonato il popolo e il popolo sta abbandonando pian piano (ma forse nemmeno tanto) lui.
    si dissolverà, e si dissolverà insieme con l'euro. le loro storie sono intrecciate, se uno comincia a cadere l'altro gli va appresso.

    RispondiElimina
  68. Ieri escursione domenicale, una decina di persone. Chiedo quanti avessero visto, venerdì, l'Ultima Parola. Zero: tutti a commentare quant'è bravo Crozza.
    Temo che il campione, per quanto esiguo, sia molto rappresentativo.

    RispondiElimina
  69. Capisco che sono OT ma chi sta vedendo Piazza Pulita? C'è Becchi che forse non gli ha giovato aderire al M5S. Ha parlato dell'euro ma dicendo di rivedere i trattati o anche fare un euro a due velocità. Non capisco tempo fa mi sembrava decisamente contro l'euro. Ora cosa gli è successo? Ha avuto contatti con la Napoleoni? La TV gli fa brutti scherzi? Il M5S non gradisce la sua posizione? Certo che è veramente dura!!!

    RispondiElimina
  70. Scusate ritorno, ma sempre a Piazza Pulita c'è Brancaccio che invece ha fatto una analisi lucida sull'euro, ha detto fra le altre cose che lui ha cercato di stimolare la sinistra in questo senso ed anche i sindacati ma non ha avuto ascolto mentre invece il M5S si è trovato nel momento storico giusto rispetto a questo tema ed ha centrato il bersaglio irrompendo nelle scena con la messa in discussione della moneta unica. Ha contraddetto Fiorella Kostoris dicendo che parliamo sempre dei costi di un uscita dall'euro senza considerare i costi terribili della permanenza. Insomma speriamo che continui così.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi dispiace di non essere potuto andare in trasmissione, perché quanto precede purtroppo contiene delle lievi imprecisioni, come chi segue questo blog sa bene. Punto.

      Elimina

Tutti i commenti sono soggetti a moderazione.