venerdì 2 giugno 2023

"Dàmmela, e ppoi te sposo": su Calvo, Belli, e la time consistency del MES

Voi la citazione la conoscevate, non perché foste colti, ma perché avete dovuto subirmi per tanti anni, e qualcuno si sarà ricordato di averla già letta qui, poco meno di 11 anni fa. Dagospia invece è stato còlto (di sorpresa), poverino:


(da quando se n'è andato il noto rampollo la qualità è un po' scesa). La scelta della foto però mi ha messo di buon umore: è una foto di almeno quattro anni fa (salvo errore, a giudicare dalla montatura degli occhiali) e dimostra quindi che io con le borse sotto gli occhi ci sono nato!

Posso rinunciare a preoccuparmi: non è il sonno che mi manca, ma il tempo, e su questo nessuno può farci nulla.

Se volete veramente sapere com'è andata potete vedervi la puntata:


Mi sono molto divertito. Unico appunto: la conoscenza del francese da quelle parti scarseggia:


(qui), ma, come avrete visto, io resto umile: non è certo colpa dell'affascinante Geppi se gli autori (questi personaggi in cerca di editore...) nella mia agiografia avevano omesso un dettaglio importante: ho insegnato per lungo tempo in Francia, e cogliermi in castagna sul francese è un po' più difficile che cogliermi in castagna sui dati macroeconomici...

Comunque: avrei potuto dirlo con Dante (Inf., XXVII, 110), o con Calvo (1978): "any economy where individuals are sensitive to the announcement of future policies has, in principle, the seeds of time inconsistency" (qualsiasi economia in cui gli individui reagiscano all'annuncio di politiche future ha in sé, in linea di principio, il germe dell'incoerenza temporale), ma sempre la stessa cosa sarebbe stata, ed era riferita a un aspetto circoscritto, il più surreale, del dibattito sul MES: l'idea che l'Italia dovrebbe accettare di ratificare la riforma di questa istituzione perché solo così potrebbe ottenere una revisione del PNRR (o delle regole europee).

Di surreale, in questo approccio, ci sono due cose.

La prima è che l'approccio "dammela, e ppoi te sposo" è soggetto a un ovvio problema di incoerenza temporale (ovvero: alla non remota ipotesi che dopo aver preso quello che gli serviva, l'altra parte contraente non ti dia quello che ti aveva promesso, e che serve a te). Detto brutalmente: c'è ovviamente il rischio che dopo aver modificato il MES per tappare i buchi delle proprie banche, il "Nord" non voglia farsi ricondurre a ragione sulla linea dell'austerità.

Non è un'assoluta novità, del resto.

L'incoerenza temporale è connaturata all'Unione monetaria. Anche lì è stata un "dammela (la moneta unica) e ppoi ce sposamo (cioè facciamo quello stato federale europeo che secondo tutti gli economisti sarebbe necessario a renderla sostenibile)". La moneta unica c'è, la prova d'amore è stata accordata, ma il matrimonio, lo stato federale, non c'è, e non perché non lo vogliamo noi, ma perché non lo vogliono quei Don Giovanni incalliti dei tedeschi (ricorderete Il romanzo di centro e di periferia...). Chiaro quindi che le cose non funzionino al meglio, e il negazionismo, mascherato da ottimismo della volontà, non porta da nessuna parte.

Il MES, peraltro, è una delle tante dimostrazioni che le cose non funzionano benissimo, proprio perché è un modo (quello sbagliato) per gestire i problemi che un certo velleitarismo ha creato. Vi risulta che negli Stati Uniti (o nell'ASEAN) ci sia qualcosa di simile? Negli Stati Uniti c'è la banca centrale, cari amici... e tanto basta! Del resto, la vicenda Crédit Suisse dimostra che quando il gioco si fa duro, solo le banche centrali possono rimettere le cose a posto, e questa cosa è talmente evidente che perfino chi non avrebbe interesse a rimarcarla (il Single Resolution Board) ve lo dice con totale trasparenza:

Il motivo per cui il PD ha mandato il Paese a sbattere, in estrema sintesi, è appunto il suo negazionismo: negare che le regole (monetarie, fiscali) creassero problemi. Chi invece come noi lo sa può gestire il problema, che non vuol dire risolverlo (da soli sarebbe arduo), ma vuol dire per esempio riportare il Paese in crescita in un periodo in cui perfino la locomotiva tedesca (che non è mai stata tale) sta andando a marcia indietro!

Ma il discorso "ratificate, altrimenti niente revisione delle regole e del PNRR" è surreale anche per un altro motivo.

Posto che la revisione delle regole fiscali o del PNRR è evidentemente una cosa buona, perché le vecchie regole hanno creato questo bel capolavoro qui:


e il PNRR sta manifestando tutte le criticità che avevamo preannunciato, dire: "non ti do una cosa per te buona se non ratifichi il MES", significa confessare con una discreta dose di ingenuità che la ratifica del MES è una cosa cattiva per il Paese, una cosa che ti viene imposta per compensare quello che la controparte vede come un favore che ti sta rendendo!

Insomma: che non dovremmo ratificarlo lo dicono loro, quando ragionano così.

Non l'ho detto io! Non son quell'io che i fieri detti sciolse...

Ma poi, se ci pensate, problemi complessi spesso hanno una soluzione semplice, e basta essere stati scolarizzati nel XX secolo per individuarla.

Ad esempio: quando Cerno, alla Merlino che mi incalzava con un "volete prendervi tutto!" (alludendo a posizioni di potere), ha fatto notare che: "Se dici così, stai implicitamente confessando che finora sono stati gli altri ad avere tutto!", ha chiuso in modo tombale un dibattito stucchevole con un semplice ricorso al principio del terzo escluso.

Qui la cosa è ancora più semplice: io sono un parlamentare di maggioranza: perché dovrei votare un disegno di legge dell'opposizione? Se i miei elettori avessero voluto questo, avrebbero votato Marattin e il suo partito, certo non me e il centrodestra, no?

A un livello di minore rozzezza o maggiore sofisticazione: se quando una sinistra sinistramente a corto di argomenti va a tirar fuori una cosa che in Europa non credo interessi a nessuno (perché non credo che a nessuno faccia comodo mettersi contro il nostro Governo) nel futile tentativo di metterci in difficoltà non la rimettiamo al posto suo (nel capace cassonetto della Storia) votandole contro, ogni giorno ne tirerà fuori una nuova per distrarci con dibattiti futili e farci perdere tempo prezioso. Se la sinistra è minoranza, la si tratti da minoranza: vae victis! Oppure, ogni giorno sarà cinema a colori sul nulla...

Nei rapporti esterni, poi, vale quello che dicevamo sopra: siete diventati meno ottusi, volete tentare di rendere razionale il PNRR e il quadro di governance macroeconomica? Benissimo: stupiteci! Poi, cioè visto cammello, si potrà parlare di ratifica, cioè dare moneta. Perché di lunghe promesse (poi ti sposo) con l'attender corto se ne son viste fin troppe. E se non vi sta bene, attaccateci! In recessione ci siete voi, non noi, le nostre banche hanno i bilanci puliti, le vostre meno, e sul debito pubblico ragioniamo: qui è aumentato per colpa vostra, non nostra, quindi anche basta, no? E se poi dovremo fallire, falliremo! Per noi sarebbe una premièreper voi no: sarebbe solo l'anticamera di un ulteriore fallimento.

Siamo sicuri di voler giocare questo gioco?

Cerchiamo di stare tutti calmi.

Mi sembra evidente che, come ripetutamente accade, per recuperare demagogicamente consenso in alcuni Paesi del Nord certi partiti stiano additando ai loro elettorati un nemico esterno (noi) come causa del loro problemi. Purtroppo noi non c'entriamo un gran che. In questo gioco ci abbiamo solo rimesso, il che significa che ci hanno guadagnato altri. Non è un atteggiamento molto europeista avventurarsi su chine scivolose per il progetto europeo nel tentativo di recuperare consenso in casa propria. Non è una cosa europeista, ma è una cosa europea, perché purtroppo il progetto europeo funziona così, e questa è una delle sue più irrimediabili e corrosive fragilità: la dipendenza dai cicli elettorali nazionali.

Spiace.

Ma ora vi lascio: domani (cioè oggi) è la festa della Repubblica, e la festeggerò nel mio collegio. Dormiamo sopra a questa giornata impegnativa, ma divertente, e non reagiamo alle provocazioni.

(...ah, l'autore che ha copiato un mio titolo in effetti un po' ridicolo si è reso, ma non lo saprà mai, perché...)

17 commenti:

  1. Oh, ma che brutta cosa! Mi cade un mito, ovvero no, mi cade un piacere, un'illusione. Ma come si fa, dico io, a far diventare televisione la radio? Ma si perde tutta la poesia. Non a caso, mi è piaciuto Graziani, che appunto si sentiva ma non si vedeva. Dini un poco meno; non si vedeva, ma se anche non si fosse sentito era meglio.
    Il commento serio lo metto nell'intervento precedente, per il quale l'avevo scritto, prima di trovare questo qui nuovo. Tanto MES o PNRR stessa zuppa sono, e non c'e nulla da commentare.

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  2. "... io sono un parlamentare di maggioranza: perché dovrei votare un disegno di legge dell'opposizione? Se i miei elettori avessero voluto questo, avrebbero votato Marattin e il suo partito, certo non me e il centrodestra": non fa una piega, speriamo che tutta la maggioranza ragioni così e non come dicono Tajani e Cattaneo.

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  3. «il dollaro è la nostra moneta e un vostro problema».
    Senz'altro da un'altra posizione di forza non paragonabile anche il debito pubblico è nostro: è anche la nostra crescita (se ci lasciano fare) e può essere anche un loro problema.
    Occorre collaborare (piaccia o no) non è necessario sottomettersi.
    Mi pare che il governo, vista la situazione ereditata, si stia generalmente comportando con prudenza ed efficacia (e questo li manda ai matti).
    Complimenti (a lei) per la trasmissione mai sentita prima (e non me ne dolgo); l'insistenza su certe domande ci sta ma è abbastanza indicativa dello scopo cercato.
    Ci sta anche quello, per carità ma sono così prevedibili e banali…

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    1. 🤔 non che i rapporti di forza portino a ovest solo pace da loro e povertà da noi , si possono essere prevedibili ma non per nulla banali https://twitter.com/burrytracker/status/1663976647370915843

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    2. I rapporti di forza in oggetto riguardano le nazioni e le loro armi, c'è chi ha la moneta "mondiale" e chi ha il debito; ognuno può usare quel che ha meglio che può.
      Il loro debito è molto aumentato?
      Mi sa che gli importa relativamente, al netto della periodica farsa del debt ceiling messa in atto ad ogni scadenza.
      Una preoccupazione effettivamente la solleva, ma naturalmente solo per incolpare i soliti noti come accade spesso e ovunque.

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    3. Se intendi solo una mera preoccupazione... https://twitter.com/burrytracker/status/1664377872524668929?s=20 considerando il collasso della silicon valley bank , i rapporti di forza che stiamo inseguendo non sono dei migliori esempi

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  4. "Non si deve mai andare in Germania Paolo" https://youtu.be/BYOOdK-cZUk

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  5. Temo, però, che "vedere il cammello" si presti alle più svariate interpretazioni e sia comunque pericoloso, viste le tante sfumature che può assumere il "rendere razionale il PNRR" o l'accordarsi sul livello di soddisfazione delle modifiche alla "governance macroeconomica". Di contro, "dare moneta", ha un significato univoco, ben noto, dalle conseguenze potenzialmente nefaste. La faccio facile, lo so, ma il cammello è meglio che resti nella stalla.
    P.S. A giorni dovrebbe uscire l'annual report 2022 del MES...

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  6. Un mio povero e carissimo amico, capace e di successo ma scomparso davvero troppo giovane, da amministratore delegato della filiale italiana di una azienda costruttrice di materiale ferroviario aveva spesso a che fare con clienti e fornitori giapponesi. Mi raccontava di un loro abituale modo di fare quando si trovavano a far fronte a richieste della controparte che non gradivano. Assolutamente mai si schieravano apertamente contro, anzi, continuavano a affermare che sì, si sarebbe potuto fare così, che si sarebbe valutata l'idea, che era buona, che certamente si sarebbe finiti per accettarla... e così via, per tempi infiniti. Poi, nei fatti, facevano esattamente quello che avevano in mente dall'inizio, dritti per la loro via, ma senza fretta finché, per stanchezza, non li si lasciava alla loro scelta iniziale. E, aggiungeva, "è proprio nella loro natura, perché lo fanno pure se si discute di dove andare a mangiare". Bè, qualche volta nutro la speranza, e mi illudo di vederne latenti sintomi, di una propensione di questa maggioranza e di questo governo all'attitudine giapponese alle trattative che mi venne raccontata.

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  7. Un Post talmente chiaro, ma volendo potenzialmente espandibile alle tecniche econometriche che suffragano le premesse grazie agli ipertesti, che l’ho girato ad un po’ di amici che tento di seminare da ‘mo pensando che nulla è mai veramente perduto, chissà…
    In fondo sto MES e il PNNR sono tema che ben si presta, pensiamo agli inizi quando il PNNR erano soldi regalati e che ben facevano i nostri amici del Nord a farci spendere con linee guida da loro disegnate.

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  8. 1. La modifica del PNNR si rende necessaria per sopravvenuti fatti oggettivi, quindi a ben vedere non vi è nulla da barattare;
    2. Il MES, se non altro che per le sue insufficienti dimensioni, è uno strumento inadatto ad affrontare le crisi sistemiche, ossia le uniche crisi che preoccupano l'Italia e che solo la banca centrale può affrontare.
    3. Il MES, se attivato introduce ulteriori vincoli di bilancio prociclici rendendo così con ogni probabilità una situazione di crisi circoscritta una crisi sistemica. Il tutto ritardando l'inevitabile intervento della banca centrale e rendendolo più oneroso.
    4. L'insistenza sul MES fa coppia con la colpevole reticenza sull'assicurazione europea dei depositi bancari. La recente crisi bancaria in USA ha dimostrato la assoluta necessità di tale strumento per circoscrivere le crisi bancarie.
    5. il MES, nato come strumento di stabilizzazione macroeconomica in caso di crisi di debito pubblico, è stato fraudolentemente trasformato in un surrogato dell'intervento della banca centrale per risolvere crisi bancarie (del Nord).
    6. Il MES è concepito come una strumento pattizio privato, legibus solutus ed a latere dei trattati. QWuindi il suo uso si sottrae a qualsiasi controllo democratico o legale.
    7. Il MES è uno strumento ideato sulla falsariga dei salvataggi IMF: esso pone le burocrazie unioniste nella posizione di "salvare" gli stati UE messi in crisi dal mancato coordinamento macro economico di cui parla Alberto sopra. I salvataggi IMF sono pensati per stati su cui è impossibile ogni controllo politico e solo la frusta finanziaria può "curare". Il MES quindi di fatto svuota politicamente i trattati invertendo la logica di stabilizzazione da strutturale (coordinamento) a interventista (" I salvataggi che non ci salveranno").
    8. Il MES Mindset è quello secondo cui qualsiasi cosa proposta dalle burocrazie unioniste, riparate dall'interferenza democrazia, è cosa buona per l'Italia, come invece cosa pessima è qualsiasi sindacato politico interno su dette proposte. Chi ama e venera il vincolo esterno desidera ardentemente il MES, chi valuta la sovranità popolare no.

    Spiegare è bene, ed è stato tutto spiegato.
    Capire è meglio, e forse il tutto è già stato capito.
    Ma alla fine capire non è uguale ad agire bene.
    Si tratta di una scelta di campo politica, di una scelta di cuore.
    E di coraggio.




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    1. ...nell'esclusivo interesse nazionale, quello che ogni paese giustamente fa a prescindere dalle cervellotiche decisioni centrali.
      Applausi.

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    2. Concordo pienamente.Quindi restiamo solo amici o, per dirla come il Belli: "Nun te sposo e tettela!"
      Buon 2 giugno a tutti.

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    3. Il punto 6, inammissibile, basterebbe per un rifiuto sdegnato.

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  9. (forse) Off topic: io non sto capendo che succede macroeconomicamente. I giornali dicono che l'inflazione sta diminuendo (cioè - dovrebbe essere - che comunque l'ordine di grandezza è un +8% rispetto a un anno fa, solo che MoM prima era 8.1% ora è 8% e vabbè). Quello che non capisco è perché l'inflazione resta così alta (non era colpa dei beni energetici? Il ttf è tornato ai minimi... ) e perché Cristina dice che deve alzare a tutti i costi i tassi (visto che averli alzati, fino ad ora, non è servito a niente. Ricorda un po' la narrativa dull'austerità). È chiaro che se qualcosa non serve a nulla allora serve a qualcos'altro : che mi sto perdendo?

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  10. Sono passati i bei tempi in cui si consumava solo dopo il matrimonio, esponendo il lenzuolo nuziale come prova.

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  11. Sarebbe in sostanza la solita truffa ai danni nostri per risolvere i problemi dell'eurozona, in particolare accollarsi, per conto delle banche tedesche e francesi in particolare, che continuano imperterrite a prestare soldi in eurozona (Poste italiane mi ha confermato) senza curarsi dei rischi di cambio che ci sarebbero con monete diverse. Dato che oggi se Deutsche Bank ti fa un prestito, nel caso ipotetico di default italia, il prestito va restituito nella nuova moneta, ovviamente con lo strumento MES la Banca prestatrice verrebbe a prendere i soldi dal MES.
    Ancora, se un paese prendesse diretamente soldi dal MES, trattandosi di prestiti privilegiati, ciò si riperquoterebbe sui tassi del debito pregresso. Ovviamente chi starebbe messo peggio saremmo probabilmente noi. Quindi ci ritroveremmo fottuti e mazziati due volte, come conferitori di quote al MES, ovviamente pagate a tassi superiori rispetto a Germania e Francia e ovviamente sul fronte del debito privato e pubblico.

    Assolutamente va evitato e credo andava evitato il PNRR per analoghi motivi anche se meno pericoloso ma identicamente truffaldino.

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