giovedì 1 marzo 2012

MMT? No grazie (per ora).

Cerchiamo di capirci una volta per tutte, così evitiamo equivoci, delusioni, e perdite di tempo.


Continuo a ricevere inviti a esprimermi sulla MMT, sollecitazioni ad ascoltare questo o quello, a guardare questa o quella slide, ecc. Tutto bene, se avrò tempo guarderò, mi lusinga il fatto che la mia opinione vi interessi tanto,


Allora: intanto guardate voi questo. Cos’è? Sono le slides del mio corso di Macroeconomia per gli studenti del triennio in Economia Ambientale presso la facoltà di Economia dell’Università “G. d’Annunzio” (dove G. sta, come sapete, per Giuseppe), anno accademico 2006-2007. Del resto, è materiale che riprende l’approccio analitico del mio libro per gli studenti del triennio di Economia della cooperazione internazionale e dello sviluppo, anno accademico 2004-2005, all'Università di Roma "La Sapienza" (daje a ride).


Date un’occhiata, per favore...


Ma... incredibile visu! Queste slides... Questo libro... Ma... Nooooooooo.... Non ci posso credere! Ma dai? Incredibile! Ma come ha fatto!? C’è tutta la rivoluzionaria analisi stock/flusso post-keynesiana, quella che la Kelton ha portato a Riccione (o Rimini?). E c’è anche di più! Bagnai va anche a vedere se il deficit privato dipende dai consumi o dagli investimenti... Minchia però, Bagnai ha la macchina del tempo. Pensa un po’: nel 2005, prima di scrivere il libro, si è fatto un viaggetto a Rimini 2012 (in incognito), ha copiato le slides della Kelton, e poi, violando tra l’altro il diritto d’autore, le ha rifilate ai suoi studenti... Però, almeno, sappiamo che è uno dei nostri! (sì, uno mi ha scritto proprio così: sei uno dei nostri! Troppo onore). Anche lui usa (senza ammetterlo) questi strumenti analitici rivoluzionari, questo “potente strumento che avete in mano”, come dice Donald nella sua prolusione (rinviandomi ad altri tempi, quando nei bagni della Sapienza leggevo la classica frase: “ragazzo: hai in mano il tuo futuro!”).

O no?

No, ovviamente.

La realtà è un po’ diversa.

Quello che viene strombazzato come un rivoluzionario strumento di analisi post-keynesiana è una cosa talmente standard che io la insegno perfino a studenti che NON dovranno fare da grandi gli economisti. E del resto, non so se ve ne siete accorti (mi sembra di no), ma questi strumenti assolutamente standard di analisi sono esattamente quelli che applico di continuo, ad esempio in questo post (vedete, e, se potete, capite la Fig. 1). Li applico perché sono gli strumenti giusti da applicare, e lo faccio senza tanta prosopopea, senza pretendere di aver rivoluzionato la teoria economica. Lo faccio perché la matrice dei flussi di fondi l’ho studiata in classe di Giancarlo Gandolfo molti anni fa, e perché lui mi ha spiegato che era uno strumento imprescindibile per comprendere le relazioni finanziarie internazionali. E la spiegava così bene, che, pensate un po’, nel corso successivo al mio gli studenti all’ultima lezione (maggio) si presentarono tutti con una maglietta sulla quale era stampata la matrice dei flussi di fondi, quella che nella prima riga riporta l'E=mc2 della Kelton: I – SP + F + CA = 0. I concessionari di macchine del tempo avevano il loro bel da fare, nell'Italia degli anni '80, quando l'università ancora esisteva...

Sentite, io non so come dirvelo, vi voglio molto bene, in questo momento qualsiasi contributo alla comprensione va accolto con rispetto e se possibile assimilato, però qui c’è chiaramente un problema. Cerco di spiegarvelo.

Supponiamo che uno vi si avvicini e vi dica: "ho inventato una cosa rivoluzionaria, ha un potenziale economico enorme, la tecnologia dei trasporti non sarà più quella di prima, e l’ho inventata io, nel Dipartimento di ingegneria quantistica del Sarchiapone College di Paperopoli, è tutto pubblicato sui ciclostilati del dipartimento, ci ho fatto 67 working papers in 67 giorni". E certo, se non siete laureati in ingegneria, se non siete del mestiere, magari vi farete condurre nel retrobottega del Sarchiapone College, dove il brillante scienziato vi mostrerà... una ruota di legno!

Una chiamata al 118 sarebbe la reazione giusta, credo.

Capiamoci: io non so se la pretesa di essere rivoluzionari la nutrano i miei colleghi americani, o se sia invece una distorsione dovuta a un certo tipo di marketing. Ma è una pretesa, almeno in questo caso, palesemente infondata, e quindi molto controproducente.

Attenzione: non sto criticando la “teoria” (in particolare, l’uso di saldi contabili per l’analisi delle dinamiche finanziarie di un paese): tutt’altro! Uso questo approccio praticamente da sempre, perché chiunque costruisca modelli, ovviamente, parte dall’analisi dei saldi contabili. Sto solo dicendo che se uno mi dice che ha inventato la ruota (i saldi contabili), quando poi mi dice che ha anche rivoluzionato la teoria monetaria io guardo la mia agenda di ricerca, e cortesemente rispondo: “le faremo sapere, chiamiamo noi. No, no, non telefoni, e soprattutto non mi intasi di email, la chiamiamo noi”. Come ci si sente dire quando un’audizione non va esattamente bene.

Temo in effetti che il problema sia creato da un certo tipo di marketing, cioè dalla persona che, per la sua abitudine di starnazzare scompostamente, su questo blog viene definita Donald (Duck). Mi rendo conto che tocco un mostro sacro. Valgono le solite considerazioni. Sarà anche in buona fede, non ne voglio parlare, non mi interessa. Si è accompagnato a persone della cui buona fede è lecito dubitare. E soprattutto, ho già messo in evidenza che se volessi distruggere la credibilità di una qualsiasi teoria, per prima cosa ci infiltrerei un profeta di quel calibro. Ma questa è una mia opinione, che per una volta, oltre che a me, non interessa nemmeno a voi. Uno dei tanti risultati controproducenti del suo modo di fare è che io non ho alcuna voglia di approfondire l’argomento. Anche perché, se tanto mi dà tanto, credo che come nella rivoluzionaria teoria dei saldi ho trovato le lezioni di Gandolfo, nella rivoluzionaria MMT troverei quelle di Arcelli.

Ragazzi: per chi come voi è digiuno e ha tanta fame e sete di giustizia, anche una minestra riscaldata può andare bene, e io non vi critico minimamente, anzi, vi esorto a studiare, sono certo che vi sarà utile. Almeno metà delle cose che dicono loro sono cose che dico non io, ma, direi, tutti quelli che si sono occupati di international finance e di macroeconomia applicata. Male non vi faranno di sicuro. Ripeto: qualsiasi avanzamento della conoscenza è utile in questo momento. Ma io ho altre ricerche da fare e da condividere con voi in questo momento. E soprattutto credere che i problemi si risolvano con teorie o uomini della provvidenza è un errore, e lo è sotto due profili: sotto quello scientifico, e sotto quello politico.

Parliamo un po’ di quest’ultimo punto.

Mettetevi nei miei panni. Io sto cercando di fare opera di verità tecnica. Mi trovo ancora di fronte persone che non sanno cos’è un avanzo primario, che sostengono che svalutare è "immorale" (ma se rivalutare è morale, perché chi è in surplus non rivaluta?) e risparmiare è "morale" (ma chi risparmia crea un surplus, quindi crea un deficit altrove, e allora qual è il senso di questa moralità che sta scardinando il nostro continente?), che usano categorie pre-economiche di stampo ottocentesco, che non sanno leggere la bilancia dei pagamenti, che confondono deficit estero e deficit pubblici, che non hanno la benché minima idea di quali siano gli ordini di grandezza delle variabili in gioco, né la loro scansione temporale. E non perché siano stupide, tutt’altro: perché da tre decenni vengono sistematicamente disinformate. A queste persone, con pazienza, guidandole per mano, mostrando i dati, ripetendo mille e una volta le stesse cose, come ho imparato dai miei maestri, cerco di indicare una strada, con umiltà, non sempre con calma, seguendo un percorso.

Qualcuno capisce, qualcuno no, va bene così.

Ma voi pensate che veramente sia più efficace, come metodo, andare dal piddino di turno, intriso di luoghi comuni, e sbattergli in faccia che è vittima di un complotto ordito da tre persone, e che però altre tre persone sono venute, come i re magi, portando dall'Ovest anziché dall'Est la formula magica che ci può salvare tutti dalla catastrofe? Cioè: a voi questo sembra veramente un buon esercizio di comunicazione? Forse perché con voi ha funzionato?

Allora si vede che sto scrivendo per le persone sbagliate.

Con i tre che resteranno proseguirò il mio cammino.

E il punto politico ha un altro risvolto. Fermo restando che NON credo alla fine della storia, e che tanti cambiamenti di paradigma sono necessari, e avverranno se potranno avvenire, qui abbiamo un problema urgente, di breve periodo, che può essere gestito e risolto con gli strumenti dei quali disponiamo. Il giorno dopo l’uscita dall’euro mi studio la MMT. istwine mi ha già mandato l’opportuna bibliografia. Ma il giorno dopo. Perché prima c’è altro da fare. E perché le resistenze di certi ambienti non possono che aumentare, direi comprensibilmente, se all’agenda di quello che c’è da fare si aggiunge il polverone di un “cambiamento di prospettive” che forse non è nemmeno tale.

Quindi, scusatemi, sappiate che per ora questa è una zona dedonaldizzata. Non voglio e non posso correre il rischio di perdere credibilità associandomi a un’operazione di marketing di quel tipo, gestita da uno che non si chi sia, che un giorno dice che dobbiamo fare la fine che meritiamo, il giorno dopo dice che ci vuole salvare dal nostro destino, che va in televisione a dire che Godley ha criticato l’euro, facendosi giustamente ridere dietro, forse perché non sa che ben altri economisti lo hanno fatto, come voi sapete credo anche grazie a me, ecc. ecc.


Un errore (casuale, involontario, per carità) di marketing dietro l’altro.


A me questo non interessa. Per favore, non parlatemene. Qui si continuerà a fare umile opera di divulgazione di principi economici assolutamente standard, quei principi che, per il fatto di essere condivisibili e condivisi, sono anche i soli in grado di determinare un cambiamento “rivoluzionario” della situazione. Cambiamento che, come ho più volte detto, potrà realizzarsi solo se, utilizzando categorie standard, condivise e condivisibili, riusciremo a far capire agli amici piddini quali sono le cause degli squilibri, e a convincerli a votare per un cambiamento. Preciso nuovamente che per me il piddino non è un PDno. Può anche votare Forza Nuova. Piddino è uno che fino ad oggi ha rinunciato a pensare con la propria testa, non perché non ce l’avesse, ma per economia di pensiero, e per fiducia nei suoi leader. Penso che in molti questa fiducia sia stata scossa dagli eventi, e quindi che sia necessario stabilire un dialogo. Credo che, data l’urgenza del momento, il dialogo sarà più semplice e proficuo se usiamo la lingua che conosciamo, anziché una lingua “nuova”, che tutti dobbiamo imparare andando ad audiendum verbum da quattro americani. Non so se è chiaro. Si tratta di un problema di priorità e di opportunità.

Torno sul punto scientifico. Non so se la MMT sia “nuova” o “vecchia”, “giusta” o “sbagliata”. Non sto formulando giudizi. So che certamente non è indispensabile, perché fra il Nixon shock e il divorzio fra Tesoro e Banca d’Italia ci sono stati 10 anni nei quali di MMT non si è parlato, e non stavamo tanto peggio di oggi. Dire che la MMT non mi interessa non significa dire che non deve interessare a voi, non significa dire che è sbagliata, non significa dire che il sacro dogma dell’indipendenza della banca centrale è intangibile, non significa dire che lo stato non debba fare politica monetaria, ecc. Significa dire che non mi interessa per ora, perché le mie priorità sono altre. Mi interesserebbe di più se fosse stata presentata in modo meno sospetto (per me) e controproducente, ma le mie priorità sarebbero comunque altre.

E siccome io non voglio imporvi le mie priorità, vi dico subito che ritengo una discussione sulle mie priorità assolutamente fuori luogo (e quindi non ci sarà), e che, naturalmente, se ritenete che questa mia posizione sia sbagliata, potete votare con i mouse, andando a tifare MMT da un’altra parte. Lo prenderò come indicazione del fatto che da questo blog non avete tratto informazioni utili, o forse come indicazione del fatto che è inutile dare informazioni utili.

Un popolo che si è accontentato per 20 anni degli slogan di Prodi, può benissimo cambiare slogan. Penso che qualsiasi slogan sia migliore di quelli di Prodi, e quindi vedo un progresso comunque. Ma io qui sto lavorando per chi non si accontenta degli slogan. Capitemi, scusatemi, compatitemi, detestatemi, fate come vi pare, ma questa è e rimane una zona dedonaldizzata. Punto.




Vi farò sapere, chiamo io...

213 commenti:

  1. Grazie professor Bagnai. La sua risposta è per me completamente soddisfacente. Continuerò a leggere il suo blog, e seguirò anche il suo consiglio: studiare.

    E comunque, penso che qui resteranno ben più di tre persone.

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    1. Caro eco, ripeto: quelle cose sono giuste e sacrosante, e le puoi vedere sulle mie slide di sei anni or sono, e le vedrai nei prossimi post di questo blog. Non è in discussione il punto teorico, che è sempre quello: se spendi più di quanto guadagni ti indebiti!

      Non ci vuole una grande scienza, no? Ecco, il punto in discussione è questo: siccome non ci vuole una grande scienza, allora non giochiamo agli scienziati: andiamo incontro alle persone a spiegare chi ha speso e perché, chi ci ha guadagnato, con le parole che tutti usano e che tutti capiscono, e che bastano allo scopo.

      Penso sia meglio. Grazie per la tua segnalazione e per il tuo contributo al blog.

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    2. Ottimo articolo, come tutti gli altri del resto.
      Questi sono economisti che si sono inventati un marchio MMT appunto e vanno in giro a fare soldi. Avere una propria moneta e sovranità sarebbe fondamentale ed infatti i paesi furbi se le sono tenute quindi può pure essere che in questo momento deflattivo avere elasticià monetaria sarebbe utile ma le tematiche sono molto più ampie, sbaglio? Comunque Professore è proprio gente come Lei che dovrebbe con internet fare un movimento politico non questi strani personaggi.

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    3. Si, e poi da internet gli mandiamo un sacco di mail e li convinciamo.
      Gli 'strani' Kelton e Black sono con un 'certo' Stiglitz in una commissione del Senato Americano per una proposta di riforma della Federal Reserve

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    4. Infatti ritengo che non siano strani per niente. Del resto, Wray è un columnist nell'Economonitor di Roubini, insieme, ad esempio, al Peterson Institute, un think tank che esprime le opinioni del proprio board, composto da personaggi del calibro di Sergio Marchionne, Lynn Forester de Rotschild, Stanley Fischer (il boia dell'Argentina, per capirci), ecc.

      Siamo assolutamente nel solco della più strettissima ortodossia, come sto cercando di farvi capire! Nulla di strano che il Senato Americano voglia remunerarli. Nulla di strano per me. Invece è strano... che non sia strano per altri!

      Ma... la vita è strana...

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    5. http://www.youtube.com/watch?v=6e23Gaz-Jb4

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  2. posso vantarmi qui di essere il primo ad aver detto queste cose (3 mesi fa) e il primo ad averle dette in totale buona fede e conoscenza dell'oggetto in questione (senza conoscere sto blog)

    giusto per essere sinceri, apprezzo la razionalità e la limpidità dell'articolo, seriamente, è raro, per tanti motivi.

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    1. E se lo dici tu che te ne intendi, allora mi sento confortato. Comunque la mia previsione si è avverata: siamo in tre: io, ecodellarete, e tu! E ora mi tocca anche pubblicare i commenti di chi non è d'accordo...

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    2. Comunque sto chiedendo a diversi colleghi argentini se hanno avuto la sensazione di essere stati salvati dai Re Magi o se pensano di avercela fatta un po' anche con le loro forze. Sarà interessante leggere le risposte, perché per carità: io vorrei che il paese si salvasse, e naturalmente per questo sono anche disposto ad accogliere oro incenso e... birra!

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    3. un giorno magari in privato ti stilo una lista di quello che a mio avviso è marketing e quello che è farina del sacco dei diretti interessati, perché come avrei fastidio a leggere un articolo su repubblica che parla del suo blog intitolato "e Bagnai disse: i cittadini tedeschi sono delle merde", così ho fastidio a leggere associazioni di idee così estreme.

      e non è ovviamente una critica a te, anzi, chiedere a un Frenkel (peraltro ottimo paper quello che più volte hai segnalato) per esempio è solo buon senso.

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    4. Allora, visto che questo è l'angolo del "diciamoci tutto", fra gli addetti ai lavori è diffusa l'opinione che i colleghi si siano lasciati trascinare in una cosa della quale non afferano bene i contorni.

      Detto questo, accetto l'invito implicito a moderare i toni.

      Va anche detto, e ho litigato su questo con rockapasso appena sceso dall'aereo, che se voglio esprimermi "comme il faut" ho altre sedi (quelle scientifiche). Qui volevo solo lasciare una testimonianza per il pubblico, ed essere me stesso. Ovviamente il secondo obiettivo non può essere raggiunto se non rinchiudendosi in una miniera di salgemma a 1000 metri di profondità (esperienza che conto di fare presto): quando prendi una posizione pubblica, poi devi "assumer", come dicono i francesi.

      Va bene.

      Se per essere "efficace" (ma rispetto a quale obiettivo?) devo essere un altro, sarò un altro.

      Fuor di metafora: capisco che è contraddittorio aspettare la salvezza dai piddini, auspicare il dialogo, e insultarli a ogni piè sospinto. Ma sono 15 anni che schiumo di rabbia ogni volta che rimbalzo sul muro di luoghi comuni. Capirete che voglia anche sfogarmi? Tanto più che i fatti stanno dando ragione a me, non a loro. E quindi, se dobbiamo venirci incontro, non sono io a dover fare tutta la strada. Vi ricordate il famoso discorso di Nanni Moretti alla nomenklatura piddina a piazza Navona? Sta su youtube...

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    5. no no non sono così schizofrenico da dirti ottimo articolo e poi rimproverarti implicitamente. la mia critica era tutta rivolta ai marketing boys e alle LORO associazioni di idee, non alle tue. tu fai strabene a chiedere ai colleghi e riportare le loro idee, chi sa che un giorno contro ogni previsione non arrivino gli stessi diretti interessati a dire che quelle associazioni di idee sono false e controproducenti.

      ma figurati, io l'ho chiamato tre mesi fa "approccio sacro graal" e lo confermo tuttora. ma il male non è la teoria in sé che se uno ha interesse a studiarsi, è interessante, e chi ha gli strumenti per farlo può anche sottolineare le imprecisioni o i fraintendimenti ecc, è un dibattito interessante ma non prioritario come giustamente, molto giustamente, hai sottolineato. il male è il marketing che ci gira attorno, tutto qua. e il male sono i ripetitori mal amplificati e me ne sbatto le palle se hanno il benestare degli originali, sono male amplificati comunque e ho decine di esempi che non interessano a nessuno, ma sono pronto a sfoderare a chi è interessato.

      sei efficace così e io personalmente imparo un bel po' di roba qui. e se ho delle critiche da fare di solito le dico esplicitamente come ho già avuto modo di fare, no?

      l'è un blog così utile e pragmatico, che ci perdiamo a fare in S&P approach.

      ripeto, è un articolo perfetto, perché sottolinea una cosa che mi pare non sia chiara, ovvero che per capire la situazione non è necessaria quella teoria in sé, ma entra in gioco nel dibattito tutt'al più dopo, in sede propositiva. perché è ovvio che molti aspetti delle teorie economiche "dominanti" andranno cambiati e possibilmente dimenticati tornando a vecchie intuizioni come dicono Repetti e Frenkel.

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  3. Grazie professore.
    La sua risposta é completamente soddisfacente e devo dire che nei giorni scorsi ho espresso le stesse identiche obiezioni sia al movimento MMT sia ai miei colleghi del movimento 5 stelle. Per quanto mi riguarda il suo blog é e resterà fra le mie fonti di informazione economica preferite. Concordo in pieno specie sull'obiezione sulla modalità di divulgazione e sul clima elitario e messianico che si sta sviluppando nel suo intorno.

    Personalmente penso che porterò avanti la causa dell'uscita dall'euro mantenendo una posizione indipendente. I contenuti della MMT a mio parere sono grosso modo giusti, anche perché come lei dice non sono certo una novità. Permangono i miei dubbi sui limiti dell'applicabilità di queste teorie (come la piena occupazione che blocca l'inflazione per l'aumento di beni prodotti e inseriti nel sistema: e se ho una piena occupazione in attività non produttive?).

    Tuttavia, come dice lei, penso anche che la MMT sia incredibilmente meglio di quel che abbiamo ora, e pertanto farò il possibile perché il loro parere sia ascoltato e diffuso in ogni ambito incluso il mio. Come del resto le legittime obiezioni.

    Grazie
    Mattia Corsini, MoV 5 stelle

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    1. Credo, caro Mattia, che tu debba rileggere il mio intervento con più calma. Io non obietto niente alla MMT in sé. Obietto (come molti altri più competenti di me intervenuti a commentare il post) al modo in cui è proposta qui in Italia. E se vuoi portare avanti una proposta politica, come vuoi, è proprio al modo che devi stare attento. Spero (per te) che adesso sia più chiaro.

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  4. Ho conosciuto questo blog (e da allora lo leggo assiduamente seppur non capendo tutto, per miei limiti di conoscenze e di tempo) dopo aver letto il contributo di Bagnai sulla Rotta d'Europa pubblicata dal Manifesto.
    E' stata una folgorazione, nel senso che finalmente ho trovato qualcuno che parla in maniera chiara.
    Il mio migliore professore era quello che quando parlava potevi seguire il suo discorso vedendo che mentre parlava si formava, nella mente, una sorta di "albero" con il suo tronco e le sue ramificazioni.
    Partiva dal tronco e arrivava alle foglie e poi ritornava al tronco per procedere al ramo successivo e così via, per riuscire a comprendere il tutto (università anni '80...).
    Per questo professore lo studio era la sua vita e avevo fiducia cieca nel suo lavoro.
    Qua rivedo gli stessi alberi (macchetteseifumato?) e la stessa serietà.
    Ho letto, in parte quello che viene donaldizzato su altri siti: ma conoscendo la qualità dei giornalisti italiani e dopo quello che ho detto, dovrei fidarmi ciecamente dei Re Magi???
    Bagnai ministro per l'economia a vita!!! :-)

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  5. Ma si sta così bene da queste parti e s'impara molto...ti pare che uno se ne va per un pezzo sulla MMT?

    E poi tu sei bravo ma per avere solo tre lettori bisogna essere bravissimissimi. Tre, per dire, sono meno di quelli che aveva Roberto Ridolfi. :-)

    antonino

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    1. (post che condivido, tra parentesi)

      antonino

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  6. Se permette mi accodo umilmente anche io...e saremmo in quattro...mi scusi se vado un po' off topic, ma che ne pensa della bella letterina della Bundes Bank a Draghi? http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-03-01/lettera-bundesbank-attacca-draghi-093328.shtml?uuid=AawNfC0E ...sta storia dell'inflazione la fa ancora da padrona... Flavio Rovere

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  7. CHE LA VERA RIVOLUZIONE SIA QUESTA!


    K) Keynes

    A) Architetto


    Buogiorno Architetto, Buongiorno Mister Keynes.

    K) Vengo subito al motivo per cui l'ho fatta chiamare, vorrei che lei costruisse a Londra per il momento: un grande teatro nel centro, due nuovi ospedali logisticamente ben ripartiti, cinque asili nei quartieri non provvisti di questo servizio, e duemila case popolari per smantellare alle catapecchie dei sobborghi, e il tutto che sia ben collegato da una infrastruttura viaria per la mobilità delle persone,

    A) ho capito mister keynes ma come farà a fare tutto questo?

    K) non capisco forse mi vuol dire che non ci sono sufficienti mattoni in Inghilterra per costruire quanto gli ho chiesto?

    A) non mi scusi io mi sto solo domandando come farà?

    K) continua a non capire forse lei mi vuol dire che non ci sono abbastanza muratori per le costruzioni che gli ho commissionato?

    A) non abbiamo tutta quello che serve e che lei a menzionato, ma rimango scettico su come farà a costruire tutto quanto!

    K) Architetto ora sto perdendo la pazienza cosa mi vuole dire che non ci sono un numero adeguato di tecnici come lei che la possono aiutare in questo lavoro da svolgere?

    A) Non Mister Keynes io non volevo essere insolente e mi domandavo semplicemente dove prenderà le risorse finanziarie per costruire quanto da lei richiesto,

    K) MA PERCHE' NON E' STATO CHIARO FIN DA SUBITO, NON SI PREOCCUPI I SOLDI LI PRENDIAMO DOVE LI ABBIAMO SEMPRE PRESI ALLA SOLITA TIPOGRAFIA .

    ******

    Sono andato a memoria ma ho riportato una parodia di keynes durante uno dei suoi interventi radiofonici. Mi piace pensare che Keynes si sia inventato questa parodia al fine di indicare un uso migliore dei soldi pubblici al servizio dell'economia. In fondo in fondo come scriveva Galbraith padre basta un po' di inchiostro è l'albero diventa magico in quanto assume un valore facciale spropositato rispetto al suo valore come legna da ardere (però forse Galbraith qualche dubbio sull'uso indeterminato della tipografia l'ho aveva)

    CENTRA QUALCOSA CON LA MMT?

    Se si è coerente?

    PS: Azz...si respira un'aria pesante. Grazie per le slide e i suoi libri che rende disponibili a gratis ( simpatica quella dell'analisi di costo sulla stampa a laser delle 200 e passa pagine)

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  8. prof, uno sul SUO blog DEVE essere se stesso. chi non è d'accordo, ha il mouse a portata di dito. a meno che tu non venga pagato in base al numero di letture :-)

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  9. Profe, questo suo post, d'una chiarezza e onestà esemplari, mi ha dato la risposta sul perché io continui a strizzarmi il cervellino su Goofy.
    Una piccola domanda: se, come lei scrive, "andiamo incontro alle persone a spiegare chi ha speso e perché, chi ci ha guadagnato, con le parole che tutti usano e che tutti capiscono, e che bastano allo scopo", allora - ne deduco - non sarebbe contrario a un audit pubblico sul debito e vedere quanto di legittimo e/o illegittimo c'è dentro? (sì, mi rendo conto che oggi sarebbe come chiedere la luna ai "nostri" politici, ma... non ci sono solo loro, c'è anche la società civile)
    roberto

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    1. Basta che mi definisci il concetto di "debito pubblico illegittimo", e andiamo avanti con la proposta.

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  10. Professore mi permette un video non di musica classica?

    http://youtu.be/r7wvmPM8LYA

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  11. LE TEORIE SONO TUTTE FIUMI D'INCHIOSTRO, LA PRATICA E' UN'ALTRA COSA, LEI SARA' PURE UN BRAVO ECONOMISTA MA NON SI METTE AL SERVIZIO DEL PAESE PER SALVARE IL SUO POPOLO DA UNA CONDANNA PERPETUA SENZA FUTURO.NON SO QUANDO FALLIRA' QUESTO SISTEMA MONETARIO FATTO DI POTERI ARROGANTI E CRIMINALI, SPERO PRESTO, E DEI DANNI INCALCOLBILI DI CUI PARLA MERKEL NON ME NE FREGA UNA MAZZA.E' PIU' FORTE IL PIACERE DI VEDERE IL PIANTO DI QUESTI PERSONAGGI CHE IL DOLORE CHE POTREI PROVARE. CARI SALUTI DA UN ABBRUZZESE. DE POMPEIS PIERGIORGIO

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    1. Vede, caro, dalla sua risposta io capisco due cose: che si è sentito attaccato, e che è molto facilmente attaccabile. Mi dispiace per lei. Visto che è abruzzese, venga a una mia lezione, e vedrà che ci sono persone che da decenni, con grande umiltà, senza protagonismi, senza promettere miracoli, dicono esattamente le stesse cose che oggi sono proposte in altri contesti.

      Io mi sono messo al servizio del paese. Ma è evidente che a lei non posso chiedere di capirlo.

      Del resto, ha ragione lei, le teorie sono fiumi di inchiostro, viva la pratica, viva l'azione: il germe del fascismo è proprio questo atteggiamento.

      Ma... non tutte le teorie sono scritte con lo stesso inchiostro. La MMT è scritta con l'inchiostro simpatico. Come il suo simpatico commento. Ci vediamo a settembre, viale Pindaro 42, Pescara. E poi ci prendiamo un caffè.

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  12. Il post è chiaro e netto come piace a me. Anche Manzoni si riferiva ai suoi venticinque lettori, ma è stato smentito dalla storia (sul nmero dei suddetti) e penso che anche in questo caso i "tre lettori" rimmarranno una metafora "manzoniana".

    Avanti così, professore. Anche (e soprattutto) senza MMT.

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  13. A me è capitato di scrivere in vari blog che la MMT è perfino esagerata e che basta Keynes per capire che si sta andando nella direzione opposta a quella che un buon governo dovrebbe prendere.

    Il problema di Donald Duck è che ha un caratteraccio, e che di tutte le persone che si potevano trovare per svolgere una attività promozionale e di informazione, è sicuramente la peggiore. Bisogna dargli atto che rema in una direzione condivisa, e con grandissima energia, ma i modi sono appesi ad un filo di credibilità.

    Io seguo con interesse entrambi, e nel mio piccolo provo a diffondere le idee e smentire la vulgata.

    Complimenti, continuiamo tutti così.

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  14. Salve, scusate se ho usato la modalità "Anonimo", il mio nome è Vito Leo.
    Solo una puntualizzazione, e poi è ovvio che ognuno resti delle proprie convinzioni.
    Io ero presente a Rimini. La Kelton ha avuto in quel contesto il compito di tenere le lezioni accademiche della MMT, ed ha sottolineato che quello che stava presentando con quelle slide non erano teorie ma era semplicemente la spiegazione di come funziona la "Modern Money". Nulla di nuovo. Nulla di "Theory". Solo i concetti base da dare a gente che (come me) di economia è a digiuno. Anzi gli altri economisti si sono riferiti a lei come colei che voleva eliminare la "T" dall'acronimo MMT.
    E quando ha voluto introdurre una sezione della presentazione in cui erano indicate quelle politiche (Deficit Spending, Full Employment, etc.) non universalmente accettate dagli economisti ma incoraggiate dalla MMT, ha sottolineato che si trattava della parte "Theory" ma comunque rivisitazione di teorie Keynesiane.
    Mi sembra ovvio che in un contesto come quello di Rimini, con limiti di tempo e con molta attenzione anche a rispondere a ruota libera sui tanti temi posti dal pubblico, non si potesse spiegare tutti gli aspetti della MMT. L'obiettivo era dare quel minimo di strumenti per almeno intuire quello che sta succedendo. Sicuramente ci siano molti altri aspetti della "teoria" che non potevano esaurirsi in 3 ore di lezione (tanto è stato dedicato alla parte accademica).
    Nello studio (ancora limitato) sul materiale della MMT (e parlo di quello del sito non delle lslide) ho trovato alcune risposte all'osservazione di una realtà che non capisco. Probabilmente gli stessi concetti sono spiegati, forse anche meglio, in altre "teorie", o si tratta semplicemente di concetti base dell'economia, come dite voi. Ma se questa iniziativa ed il "brand" MMT servono a portare la gente ad interessarsi ed a cercare di capire cosa stà succedendo, ben venga. Quindi accolgo e caldeggio l'invito a studiare.
    Cordiali Saluti

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    1. Sono contento di sapere che il pubblico ha avuto modo di fare domande. Ricorderete tutti che nell'annuncio del "Summit" questa possibilità veniva esplicitamente esclusa (cosa di per sé suscettibile di far sorgere qualche dubbio). Appartengo da qualche decennio alla comunità accademica, quindi quello che lei mi dice non mi sorprende. Sarebbe una disonestà intellettuale enorme (anche da parte di un americano!) vendere per "modern" una minestrina riscaldata, e se legge il mio post lei capisce bene che questa possibilità non l'ho nemmeno presa in seria considerazione.

      Rimane un errore politico enorme gestire in questo modo spettacolaristico, complottistico, emotivo, l'informazione attorno a problemi seri. E questo dovrebbe preoccuparci tutti. Faccia un giro per il blog, vedrà che le risposte le trova anche qui. Senza tante fanfare, senza tante promesse di miracoli, e senza tante teorie alla Dan Brown.

      Tutto qui. Grazie per avermi confermato che la professione è sana (di mente).

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    2. Confermo, a Rimini c'ero anch'io e questo aspetto é stato spiegato. E' stata data ampia possibilità di fare domande, in almeno 2 sessioni sabato e domenica. Del resto non é così sostenibile spacciare per "nuovo" il lavoro di Keynes e Lerner... :)

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    3. Ottimo. Concorderete quindi con me, senza bisogno che vi rinvii ai manifesti originali, che la cosa è stata presentata in modo controproducente. Questo, ed esattamente questo, è il punto che volevo sottolineare. E visto che la cosa sta a cuore a voi, stateci attenti voi.

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    4. Come anticipato è corretto che ognuno mantenga le proprie opinioni, e decida come continuare a studiare. Quello che però non deve essere messo in discussione è che bisogna portare rispetto verso le persone che comunque tentano di fare qualcosa. Non è detto che lo facciano nel modo più giusto, forse presi da facile entusiasmo. Questo non lo so. Ma lo fanno. E per il bene di tutti.

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    5. Il punto è esattamente questo. Dire: "Siete straccioni morali" non mi sembra un atteggiamento particolarmente rispettoso. Ma, come avrà visto, nel mio post non rinvio al mittente, e adotto un atteggiamento estremamente equilibrato. Lei poi faccia le sue valutazioni. Anche quelle ci aiutano a capire il fenomeno.

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  15. Caro Prof,
    credo dovrà arrendersi all'evidenza: stavolta ha previsto male.
    Io a Rimini ci sono stato, e non ho proprio nulla da obiettare sulla sua posizione.
    Detto questo, me ne torno a risalire la china dei post precedenti.
    Un sentito grazie per tutto il tempo e le energie che ci sta dedicando.
    Ivan

    P.S. per chi non conoscesse l'opera dell'illustre filosofo contemporaneo Mariottide, lascio il link al suo lavoro più riuscito

    https://www.youtube.com/watch?v=hEoq0xb6l6Q

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    1. Dipinge molto bene la mia situazione. Sto cercando uno spacciatore...

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  16. "debito pubblico illegittimo e legittimo"

    é illegittimo il debito pubblico che non è impiegato all'obbiettivo della piena (e buona) occupazione.

    Tradotto:

    - è illegittimo tenere ogni mattina 35 persone a passeggiare nel piazzale della fiera di Palermo dal momento che la fiera è chiusa ormai da diversi anni,

    - è legittimo impiegare quelle 35 persone per ripristinare il territorio evitando che frani sulle case delle persone,

    - è illegittimo costruire un mega ospedale dove non vive nessuno,

    - è legittimo costruire un ospedale in un area ad alta intensità abitativa ( se mancano i posti letto si intende)

    - è legittimo mettere in condizione le persone di lavorare visto che il sistema riconosce la proprietà privata (questa è mia ed è l'antidoto alle rivoluzioni popolari per fame)

    in estrema sintesi il salvadenaio Italia è uno e le spese primarie sono quelle inerenti il convivere civile, meglio un sussidio di disoccupazione che un alto stipendio ad un funzionario pubblico sopratutto se il suo omologo in Germania prende un quarto in meno di lui per fare il solito lavoro.

    L'uguaglianza assoluta non esiste, ma non è socialmente accettabile che per "comprare il solito lesso" c'è chi ha 1 sola paga e chi 62.

    ps. da qui probabilmente anche la legittimità morale di svalutare la moneta se è funzionale al raggiungimento degli obbiettivi che politicamente riteniamo legittimi come sistema di valori condiviso (azz. c'è di mezzo la politica politicante ).

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    1. Caro Domenico, ti voglio molto bene, ma il tuo commento è intriso di un moralismo un po' demagogico che qui non ha molta cittadinanza. Cominciando dalla fine, se una grandinata rovina l'uva, e si determina una condizione di scarsità (eccesso di domanda) ci poniamo forse problemi morali quando il prezzo cresce? Direi di no. Capiamo che si tratta della legge della domanda e dell'offerta, giusto? Bene: perché se invece parliamo di beni tedeschi (evidentemente in eccesso di domanda) abbiamo bisogno di invocare legittimazioni morali? Non mi è chiaro.

      Quanto agli esempi che fai, mi permetto di farti osservare che sembrano tutti così chiari, così limpidi, ma hanno due problemi:

      1) il primo è: chi dovrebbe effettuare questo giudizio di merito? La tua candidatura verrebbe sicuramente accolta.

      2) il secondo è: stiamo parlando di debito, ma tu parli di singole decisioni di spesa. Quanto di queste decisioni di spesa sia stata finanziata con tasse o con debito è semplicemente impossibile da determinare nella stragrande maggioranza dei casi.

      Quindi possiamo parlare qui, o al bar, di spesa buona o cattiva. Ma di debito buono o cattivo possiamo parlarne, temo, solo al bar.

      Ed è per questo che certi temi sono diventati così popolari: perché sono una risposta demagogica, che ha il merito di sviare dai problemi veri.

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    2. Ti ringrazio per il bene.Capisco la legge della domanda e dell'offerta cosi come capisco la necessità di un sistema che sia competitivo ( capisco meno quanto uno chiude gli occhi e la competizione non è giocata ad armi pari. Ma qui forse ragiono da imprenditore egoista). Io parlo di singole decisioni di spesa che dovrebbero essere decise da un programma sulle necessità sociali ( e qui Prof volenti o nolenti decide la politica noi possiamo solo indirizzarne i fini con il voto). Le spese saranno finanziate con la tassazione,scusa l'ingenuità mica tutte e nemmeno nell'anno solare della spesa, quindi quelle non coperte dall'imponibile tassato andranno ad aumentare il debito pubblico, e da qui nasce anche la qualità delle singoli voci di spesa. LEI DIREBBE CHE IO SONO UN IDIOTA SE MI INDEBITO PER COMPRARE UN ESCAVATORE ULTRA MODERNO SUPER PRODUTTIVO E DAI CONSUMI RIDOTTI? Penso di no, ma nel mio bilancio quando la banca me lo chiede devo evidenziare le voci debiti suddivise fra brevi medi e a lungo termine e la qualità di quei debiti la dice lunga alla Banca, se spendo i soliti soldi per andare in ferie la banca mi risponde ripassi.....Tradotto: la qualità del debito è importante se è improduttivo sono soldi gettati se è produttivo ho la speranza che rientrino. MA LA SOCIETA' NON è LA MIA PICCOLA AZIENDA E LA QUALITA' DEL DEBITO E' IMMANCABILMENTE UN MIX DOVE LA SCELTA DEVE PENDERE NEL MIGLIOR PUNTO DI EQUILIBRIO IN BASE AI VALORI CONDIVISI (da qui non se ne esce Prof. il vivere sociale è un vivere politico in natura).

      PS: "Chi è moralista in una società che moralista non è rischia di andare in fuori gioco. Ma rispettiate sempre voi stessi questo è l'unico vero dovere che avete e per farlo dovete rispettare i vostri valori" ( il consiglio è di un io vecchio prof).

      Sbaglio,o per Keynes la scienza economica non era una scienza sociale ma morale? In cosa era laureato keynes? e da chi rimase influenzato per tutta la vita? quanto questa influenza morale ha influito sulle sue ricerche?

      Io Prof scrivo perchè ho un po di tempo a disposizione ma una cosa te la dico con sincerità perchè credo che tu sia una persona senza peli sulla lingua (e per questo mi stai simpatico a prescindere) io uomo comune e governato vorrei uomini che fanno scienze politiche " prendendo gli spunti per le loro ricerche da quel che sentono ogni mattina andando a pedi da casa a lavoro" F.Caffè Lezioni di economia politica.QUELLI SONO DEI GRANDI PERCHE' METTONO LE LORO CONOSCENZE E IL LORO SAPERE AL SERVIZIO DEI PROBLEMI DELLA COMUNITA' IN CUI VIVONO.

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    3. Domenico: sbagli. Purtroppo segui da poco il blog, altrimenti conosceresti le parole con le quali Keynes si scaglia contro il moralismo dell'ortodossia. Le ho citate migliaia di volte, ma mi piace farlo un'altra volta per te: "The completeness of the Ricardian victory is something of a curiosity and a mystery. It must have been due to a complex of suitabilities in the doctrine to the environment into which it was projected. That it reached conclusions quite different from what the ordinary uninstructed person would expect, added, I suppose, to its intellectual prestige. That its teaching, translated into practice, was austere and often unpalatable, lent it virtue. That it was adapted to carry a vast and consistent logical superstructure, gave it beauty. That it could explain much social injustice and apparent cruelty as an inevitable incident in the scheme of progress, and the attempt to change such things as likely on the whole to do more harm than good, commanded it to authority. That it afforded a measure of justification to the free activities of the individual capitalist, attracted to it the support of the dominant social force behind authority."

      L'idea moralistica che la medicina sia buona solo SE e IN QUANTO è amara era un'idea assolutamente troppo semplicistica per essere accettata da Keynes.

      Vai pure in giro per il mondo alla ricerca di grandi... il mondo è grande... qualcuno lo troverai... ma partendo da questi presupposti non credo che riuscirai a riconoscerlo: un po' di umiltà ti aiuterebbe. Sai come si dice dalle nostre parti: "meglio perdere un amico che una buona risposta". Come vedi, in effetti, non ho peli sulla lingua. Ma solo perché il tempo è poco.

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  17. Gentile e bravissimo Professore, una nota tecnica: metta twitter collegato al suo sito ed anche un twetterfeed è veramente una cosa usefull. Complimenti per il blog

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  18. "Capiamoci: io non so se la pretesa di essere rivoluzionari la nutrano i miei colleghi americani, o se sia invece una distorsione dovuta a un certo tipo di marketing."

    Professore, la seconda che ha detto...io ho letto parecchi post degli economisti americani della MMT e non ho mai visto nessun accenno al fatto di avere inventato una teoria rivoluzionaria...spiegano, mostrano tabelle, insegnano esattamente come sta facendo lei nel suo blog, che ormai è diventato un classico per tutti coloro che vogliono ancora capire come funzionano le cose...
    Secondo me, il maggiore contributo della MMT non è tanto l'aspetto dei flussi macroeconomici, perchè quelli sono noti da tempo, almeno per gli addetti ai lavori, ma la spiegazione chiara, cristallina, lampante dei meccanismi di creazione della fiat money ed è su questo che secondo me bisogna ancora insistere, perchè molta gente ignora il modo in cui viene creato il denaro dal nulla...
    Quando mi capita di chiedere a qualcuno (non lo faccio spesso, non sono ancora ai livelli di ossessione di Donald Duck) chi fabbrica la banconota che ha in mano, la prima risposta che ricevo è sempre la stessa: lo stato!
    Quindi ben venga il suo blog, ben venga la MMT, ben venga Positive Money (pensi un pò, io sono andato ancora oltre studiando questa nuova riforma monetaria dell'economista inglese Richard Werner)...ma prima di tutto, come ha giustamente sottolineato lei per una questione di priorità, bisogna sbarazzarsi dell'euro e solo dopo si potrà discutere su come utilizzare in modo efficiente la ritrovata sovranità monetaria...chi avrà studiato le sue slides, i suoi libri, Keynes, Lerner, Minsky, Godley, la MMT si troverà meno spiazzato quando saremo arrivati a questo punto...perchè avrà saputo tenere aperti entrambi gli occhi, uno rivolto al presente e uno al futuro! Continui così e buon lavoro, io sarò sempre il suo quinto, sesto, settimo lettore, non importa! Piero

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    1. Voglio essere chiaro: il mio dubbio era assolutamente retorico. Appartengo alla comunità scientifica internazionale da una ventina di anni, e quello che ho visto finora non mi lascia supporre che siano possibili disonestà intellettuali di questa ampiezza (come spacciare per rivoluzionarie cose che non lo sono) in appartenenti alla professione. Ti ringrazio per l'incoraggiamento.

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  19. Altro che mmt...no scusate è boy&girls---questo è il problema
    i soldi e chi li 'crea'(e da dove viene e per farci cosa)...alberto qualcuno ti ascolta laggiu'..

    Terremoto nell'Associazione bancari italiani. Il comitato di presidenza dell'Abi, alla luce delle misure previste nel maxi emendamento al dl liberalizzazioni, "ha deciso di dimettersi consegnando il proprio mandato nelle mani del Consiglio esecutivo dell'Abi". L'annuncio è arrivato direttamente dal presidente dell'associazione, Giuseppe Mussari, nel corso di una conferenza stampa. "Non è un gesto di frustrazione e non siamo frustrati. Avevamo bisogno di dare un segnale chiaro", ha aggiunto Mussari commentando le dimissioni, dovute alla contrarietà dell'Abi alla norma contenuta nel decreto sulle liberalizzazioni di Monti che prevede lo stop alle clausole sulle commissioni per le linee di credito delle banche.

    La norma contestata - Secondo i vertici dell'Abi, la norma contestata annulla tutte le commissioni bancarie sulle linee di credito. L'Abi vuole infatti che il maxiemendamento al decreto delle liberalizzazioni venga cambiato, in quanto non individua con precisione su quali tipo di operazioni le banche debbono far pagare le commissioni. Nel dettaglio l'associazione critica l'articolo 27-bis del dl liberalizzazioni come uscito dalle commissioni parlamentari competenti, che rende "nulle tutte le clausole comunque denominate che prevedano commissioni a favore delle banche a fronte della concessione di linee di credito, della loro messa a disposizione, del loro mantenimento in essere, del loro utilizzo anche nel caso di sconfinamenti in assenza di affidamento ovvero oltre il limite del fido".

    "Incostituzionale" - Secondo l'Abi articolo del dl liberalizzazioni è incostituzionale, mentre per il presidente Mussari si tratta della proverbiale "goccia che ha fatto traboccare il vaso". Il presidente ha spiegato che se la norma sarà confermata, allontanerà gli impieghi delle banche straniere in Italia e costringerà a rivedere il sistema del credito a imprese e famiglie. Già il 28 febbraio il presidente dell'Abi, aveva criticato l'impianto del decreto sostenendo che "non è possibile indurre le banche a fare servizi gratuiti".

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  20. Ci è arrivato persino Romano Prodi. La Merkel è un pezzo di ghiaccio sulla crisi in Europa. L'ex presidente del Consiglio e della commissione europea, in un'intervista a Sky Tg24, ha lanciato forti critiche alla cancelliera tedesca fedinendola "gelida" sulle questioni europee e in particolare sulla crisi. "La Grecia ha imbrogliato e sbagliato, ora però stanno sbagliano i tedeschi. L'aggiustamento delle politiche fiscali non può esserci solo da una parte. Atene sta sopportando dei sacrifici incredibili che non credevo avrebbe accettato". Secondo Prodi è il momento "di dare alla Grecia una prospettiva di crescita e una prospettiva di speranza, molti leader europei invece sono ancora dominati dalla paura". E l'euro sul lungo periodo è "senza futuro", senza una "politica fiscale comune e una banca centrale più forte". quanto agli eurobond, "sono una prospettiva ovvia, anche se si chiameranno in un altro modo perchè il termine ai tedeschi non piace".

    29/02/2012
    (lui non ti ascolta invece , ^^...^^)

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  21. buonasera, lascio un commento. partendo dal presupposto che rivoluzionario e nuovo sono due aggettivi diversi, il mio commento è che una cosa rivoluzionaria è tale quando ha una potenzialità enorme ma sopratutto quando tutto ciò che le è attorno non la prevede. generalmente questo accade con cose nuove ma questa non è condicio sine qua non. la mmt non è prevista dalle politiche economiche occidentali. e su una cosa ci siamo. l'unica sarebbe entrare nel merito delle potenzialità, ma l'autore non l'ha fatto e non lo faccio neanche io. qui mi ricollego alla critica sul papero starnazzante per sottolineare come i modi di fare dipendano dall'importanza che si da a una cosa. se si da importanza rivoluzionaria viene da starnazzare. ma mi ripeto, l'autore non dice niente su questo. allo stesso modo viene da starnazzare quando si pensa che una cosa sia altamente nociva mentre tutti ne fanno uso icondizionato. ma anche su questo non vedo scritto niente. grazie dell'attenzione.

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    1. Non credo sia corretto dire che la MMT non è "prevista dalle politiche economiche occidentali" e neanche che sia particolarmente nuova. Credo che ci siamo andati parecchio vicini in Italia prima del divorzio, ad esempio. Credo che in questo momento diffondere la conoscenza senza adottare un approccio fideistico e miracolistico sia un atto rivoluzionario. Anche se quello che si insegna è una cosa vecchia come il mondo.

      Credo che oggi i reazionari peggiori sono quelli che vengono a dirci "il mondo è cambiato, non è più quello di prima, occorrono risposte nuove...". In realtà, tutto quello che vogliono è impedirti di imparare dalla storia, tenendo presente che le crisi finanziarie sono vecchie quanto l'umanità, e che le technicalities non modificano sostanzialmente il meccanismo sottostante.

      Credo che nessuna "importanza rivoluzionaria" ingenuamente o callidamente attribuita a una teoria possa giustificare frasi come: "voi siete lì a strimpellare tastiere e a scrivermi una montagna di cazzate "non posso, c’ho il lavoro, sono derelitto, ho gli impegni, ma forse non ci capirò nulla, ho il compleanno della moglie, costa troppo" perché siete dei vili cui è giusto che il Potere pisci in testa."

      Trovo questo modo di fare scomposto.

      Forse non sono la persona più indicata per dare lezioni di bon ton. Ma credo di avere credenziali e argomenti scientifici più solidi per potermi permettere qualche intemperanza.

      Per il resto, non volevo essere assolutamente ingiurioso nei riguardi della persona. Consideri che io NON sono un professionista della comunicazione. LUI lo è. Quindi, come dire, LUI (è anche lei) deve ammettere che nel suo caso errori (errori?) di comunicazione possano promuovere un minimo di critica e di dissenso. Ma capisco che siamo al culto della personalità. E io, nella mia laicità, rispetto tutte le fedi.

      Se poi vuole sapere cosa ha fatto la MMT per l'Argentina, venga al convegno scientifico (non un summit) che sto organizzando. Non le sembra una buona idea chiederlo anche a qualche argentino? Così, tanto per capire di cosa stiamo parlando. Io, dopo venti anni di ricerca sulle economie in via di sviluppo, un'idea me la sono fatta...

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    2. Urgh!

      prof, questo workshop sarà oro per l'Italia. In bocca al lupo per la riuscita, non vedo l'ora di leggere il risultato dei lavori! :)

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    3. Ma può anche darsi che non ci sia o che sia illeggibile!

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  22. Visto che sono stato il primo critico verso barnard che comunque stimo per il semplice fatto che in un paese di traditori, addormentati e belle statuine anche nutrire un minimo dubbio mi sembra un'azione rivoluzionaria La sintesi completa a tutta la questione l'ha data l'intervento di Nino Galloni, come la vogliamo riassumere? Una cosa tipo: va bene parlate di tutte le cose nuove ed avveniristihe che volete, io intanto vi spiego quanto era nuovo efficace e temibile il sistema italia concluso nel 1981...
    Giuseppe

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  23. Caro prof
    sono andata anch'io a Rimini, perché non volevo perdere l'occasione di sentire delle lezioni di MMT (ma confesso che mentre ero lì comunque mi rodevo un poco per il tempo sottratto allo studio delle tue dispense)...
    A dire il vero alla fine mi sono anche emozionata, a vedere tutta quella gente così attenta a grafici e tabelle, e tutta quella pioggia di domande ai relatori, e l'entusiasmo finale.
    Nella mia inguaribile ingenuità avevo la speranza che si sarebbe potuti passar sopra alla "sindrome di Donald" (per intendersi in due parole), e unire le forze, dato che l'obiettivo in fondo è comune, e la situazione seria e grave.
    Ma devo convenire che hai ragione tu, prof, il soggetto è troppo, troppo. Purtroppo si riesce ad essere visionari anche utilizzando le teorie giuste.
    Grazie di tutto, e anche della saggezza
    Carmen

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    1. Cara Carmen, sono contento che tu ti sia emozionata. Spero sia chiaro che non sto contestando la "giustezza" delle teorie (in economia questo ci metterebbe su terreni difficilissimi da percorrere), ma solo il senso di opportunità manifestato nel presentarle in un certo modo. Per il resto, viva la libertà.

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  24. Profe, le devo una risposta sul concetto di "debito pubblico illegittimo". E allora mi rifaccio al sito della "Campagna per il congelamento del debito".
    "Non è vero che tutto il debito va ripagato, il popolo ha l'obbligo di restituire solo quella parte che è stato utilizzata per il bene comune e solo se sono stati pagati tassi di interesse accettabili. Tutto il resto, dovuto a ruberie, sprechi, corruzione, è illegittimo e immorale, come hanno sempre sostenuto i popoli del Sud del mondo.
    Per questo chiediamo un'immediata sospensione del pagamento di interessi e capitale, con contemporanea creazione di un'autorevole commissione d'inchiesta che faccia luce sulla formazione del debito e sulla legittimità di tutte le sue componenti. Le operazioni che dovessero risultare illegittime, per modalità di decisione o per pagamento di tassi di interesse iniqui, saranno denunciate e ripudiate come già è avvenuto in altri paesi.
    La sospensione sarà relativa alla parte di debito posseduto dai grandi investitori istituzionali (banche, assicurazioni e fondi di investimento sia italiani che stranieri) che detengono oltre l’80% del suo valore. I piccoli risparmiatori vanno esclusi per non compromettere la loro sicurezza di vita".

    Sono d'accordo su fatto che l'economia, in quanto scienza sociale, non debba essere sottoposta a vincoli o criteri morali, anzi direi meglio etici, tanto per togliere all'etica l'incrostazione religiosa (in questo senso mi sembra che anche il vecchio Smith, quando parlava di avidità, non la connotasse moralmente, anzi ne faceva uno stimolo propulsore), ma altro paio di maniche credo sia il discorso e l'azione politica sull'economia, perché (imho) il discorso politico ha in sé quello etico, e quando i due "discorsi" si separano, come mi sembra sia avvenuto nella politica italiana odierna, le cose cominciano ad andare male.
    roberto

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    1. Caro Roberto,

      la tua risposta è più articolata e interessante di altre, ma soggiace alla difficoltà di cui sopra: vorrei sapere come è stato risolto in pratica il problema di capire se le spese "inique" (posto che le si sappia identificare) sono state finanziate con debito o meno.

      Questa storia della cancellazione del debito è molto appealing, è un'altra parola magica. Ma se ci liberassimo dal fardello che ci impedisce di crescere, il problema del debito si risolverebbe in modo assolutamente non traumatico. L'Inghilterra ha avuto un debito oltre il 200% del Pil dopo le guerre napoleoniche: ci ha fatto la rivoluzione industriale, e lo ha ripagato in comode rate. Nessuno si è fatto male, nessuna rivoluzione.

      C'è qualcosa di più iniquo che ammazzare un altro essere vivente?

      A noi basterebbe ricrescere al 2.5% in termini reali, e le cose andrebbero a posto in fretta.

      E poi, per favore, non piddinizzare! Nun ce prova'! Io non mi sto rifugiando in una dimensione tecnicistica, priva di afflato umano e di respiro politico. Questo fallo pensare a certa gente.

      Io sto solo dicendo che questa cosa non è particolarmente necessaria. Se si deve fare un default, si fa un default, e non muore nessuno. Ma mettersi a parlare di debito buono o cattivo mette su una china scivolosa, che a mio avviso serve solo ad esporsi a facili attacchi omodossi.

      Poi... fate come vi pare! Ognuno, a casa sua, combatte le sue battaglie! Se ogni tanto passi da casa mia sono sempre contento, credo tu lo sappia bene. "Debito cattivo" e "MMT" sono due formule che non mi interessano. Ma non sto dicendo che sono sbagliate. Mi permetto solo di indicare a quali rischi espongono...

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  25. Prof. Dopo la mia risposta al tuo ultimo commento ho fatto una breve escursione in internet per capire che come si può distinguere il debito buono da quello cattivo ho trovato questo articolo di un tuo collega.

    La differenza tra il debito buono e cattivo 01/03/2011 di Gustavo Piga


    http://www.formiche.net/dettaglio.asp?id=26523&id_sezione=95

    *****

    Stamattina alla radio ho sentito di un convegno organizzato a Roma da Noise From Amerika girando per il sito ho trovato questo:

    Una lezioncina di economia sulla Fiat 6 gennaio 2011 • alberto bisin

    http://noisefromamerika.org/articolo/lezioncina-economia-fiat


    Ora mi sembra che ci sia un punto in comune indipendentemente dalle scuole di pensiero che la qualità del debito conta e non poco per la competizione del sistema paese e di conseguenza per la tenuta sociale dello stesso.

    PS: puoi anche non pubblicarlo se ci sono problemi.

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    1. Vedi, Domenico, un problema c'è, ed è questo. Io, anche se non sembra, rispetto tutte le competenze, le ritengo tutte utili, e cerco di fare il mio lavoro. Quindi, siccome sono un economista, non mi viene in mente di fare l'imprenditore, perché sarebbe un disastro. Un po' come quando tu vuoi fare l'economista. L'articolo di Piga affronta il problema sotto un punto di vista completamente diverso da quello dal quale sei partito tu. Se per fare l'economista bastasse googlare due parole e copiare un link, allora il mio lavoro sarebbe inutile. Purtroppo non è così. Mi spiego.

      Quello cui Piga allude è il fatto che anche e soprattutto in recessione il debito è "buono" perché consente di cavarsi d'impaccio. Nello spiegare questo vecchio e sano principio di economia keynesiana, mutuato da Domar, Piga sbaraglia una serie di luoghi comuni sulla dannosità della spesa pubblica, ai quali tu aderisci almeno in parte.

      Ora, vedi, qui il discorso è semplice: io cerco di spiegare le cose, capisco che esponendomi in pubblico mi capita anche di farmi fare la lezioncina, la accetto con pazienza una, due, tre volte. Di più no. Non mi pagano abbastanza per farlo.

      Anzi, non mi pagano per niente.

      Vedi: non sono un buon imprenditore!

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  26. Caro Prof. Bagnai,

    la ringrazio di questo post. Pensavo di essere l'unico a non aver apprezzato la gestione dell'evento da parte di Donald Duck.
    Ora, siccome studio economia da quando avevo 19 anni, non capivo bene perché uno, che scoperto John Maynard Keynes a 50 anni e pretende di spacciarlo come l'ultimo ritrovato della tecnica, si sentisse in diritto di insultare chiunque non volesse andare al summit, appellandolo come imbelle, venduto o codardo. Ci sarebbe anche da parlare della coerenza del personaggio, visto che prima ha detto che nessuno studia (tranne lui ovviamente) e che lui si è messo sotto 10 mesi con 5 professori per capire l'economia (e devo dire che se partiva da zero è stato veramente bravo a capirci qualcosa in 10 mesi, lo dico senza nessuna ironia) e poi in 2 giorni pretende di trasformare 2000 persone in "attivisti della MMT". Che sciocco sono stato a pagare per anni le tasse universitarie e imbarcarmi anche in un dottorato, quando mi sarebbe bastato un weekend riminese (ma voi che siete a Rimini tra i gelati e le bandiere non fate più scommesse sulla figlia del droghiere, cit.) per arrivare all'agnizione!

    Saluti.

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    1. Mi sono sentito ingiuriato anch'io da quelle parole. Più esattamente, non io personalmente, ma tutto il popolo italiano, e da parte di un esponente di uno Stato che ha al suo attivo una vasta serie di porcate, tali da suscitare, come dire, un minimo di ragionevole atteggiamento critico nei riguardi degli interlocutori.

      Anche perché, per dirne una... qual è la posizione di Wray sul ruolo del dollaro nel sistema internazionale dei pagamenti? Ne vogliamo parlare? Giusto per fare un esempio...

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  27. Ho un dubbio atroce. Ho tentato di fare questa domanda, sicuramente cretina, in altri blog, ma ancora non ho ottenuto risposta (ci sarà un motivo sicuramente).
    Siccome sono privo di vergogna, provo qui, magari qualcuno me la sa spiegare facile.
    Se non ho capito male le ultime notizie, la BCE ha fatto un "litro" di circa mille miliardi di eurozzi in due tempi da 500 cadauno. Ha prestato i mille alle varie banche e affini per un interesse di 1% per tre anni.
    Le banche dovranno restituire, se non sbaglio, poco più di 30 miliardi di euri di interessi oltre ai mille del prestito iniziale.
    Come fanno queste banche a restituire 1030 e rotti se non possono stampare i 30 mancanti, visto che solo mamma BCE può emettere euri?
    Ok, adesso insultatemi pure, però non ho capito come funziona il giochino.
    Grazie.

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    1. Carissimo, per farti dire che sei "spazzatura morale" o "rifiuto solido organico spirituale" rivolgiti altrove! Qui, se proprio non ci costringono, non insultiamo nessuno.

      Dunque: l'euro c'è da un po', e quindi qualcosa in giro c'è. La massa monetaria è comunque in continua espansione, perché in espansione sono redditi e produzione, e quindi si continueranno a stampare euro nei prossimi anni.

      Le banche si suppone che useranno questi soldi per prestarli, a tassi più elevati dell'1%, e quindi faranno profitti tali da poter remunerare la Bce al tasso agevolato che ha concesso loro.

      Quindi i famosi 30 non devono stamparli, devono guadagnarli facendo il loro lavoro, come me e te.

      Questo in termini molto semplici. Poi sull'uso che dell'ltro verrà fatto, potrebbe essere fatto, avrebbe dovuto essere fatto, ecc. ovviamente se ne diranno tante. Ma a me premeva solo sottolinearti che non c'è impossibilità logica nell'operazione.

      Del resto, senza chiamarla in un modo così strano, è una cosa che le banche centrali hanno sempre fatto.

      Spero di esserti stato utile.

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  28. forse un po' off topic premetto appena ho incpmiciato a cercare di capire un po di economia (ancora alle astine) mi sono imbattuto in donald duck mi è sembrato un si un po' messianico ma comunque interessante, poi a iniziato a sproloquiare ,nel frattempo già da un po frequento il suo interessante e divertente post e piano piano..... .
    comunque rimanendo off topic ora ora mi è venuta un illuminazione gliela pongo per capire se sono stato illuminato o solamente a quest'ora prendo fischi per fiaschi.

    riassumo.
    entrata in vigore dell'euro rapporti di cambio impostati sul marco ?
    tassi d'interesse bassi -indebitamento privato-svalutazione del lavoro tedesco-consequente riduzione della domanda interna e rapida ascesa delle esportazioni in areaeuro
    giusto?
    per cui germania in surplus pigs in deficit
    ne conseque che viste le manovre recessive (volute principalmente dai tedeschi) la situazione non può che peggiorare.
    mi dica( visto che è un prof internazionale) il tu mi piacedi più
    dimmi se devo continuare a studire o meglio passare a zagor..
    ps. zdora stasera da santoro impresentabile improponibile senza costrutto meglio che continui a smacchiare i leopardi

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    1. Infatti la situazione non può che peggioare, e sta peggiorando (vedi sotto). Ma non giudicare troppo male la zdora. Qui la situazione è quella del giugno del 1929. Tutti sanno quello che sta per succedere, ma nessuno vuole prendersi la responsabilità politica di denunciarlo (per non passare da menagramo e per non mettersi contro l'establishment finanziario), mentre tutti aspettano che succeda mentre al governo c'è qualcun altro (che così perderebbe le elezioni, lasciando all'avversario il compito relativamente comodo di gestire la ripresa).

      Quindi, sai, se la zdora è "incolore" in fondo è solo perché sta facendo bene il suo lavoro, che è quello di provare ad andare al potere... nel suo interesse!

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  29. http://www.corriere.it/economia/12_marzo_02/fiscal-compact-firmato-patto-europeo-bilancio_8afab9f4-6443-11e1-9522-b1c79df94a33.shtml

    questo è intelligente. ieri sentivo i NoTAV lamentarsi (giustamente) che nessuno in sede decisionale, prendesse in considerazione le idee di centinaia di professori sull'inutilità della TAV da un punto di vista economico (insomma in termini di costi benefici). vero, non prendono in considerazione neanche i libri di testo che insegnano loro stessi nelle università, figurati se considerano dei professori.

    e ieri il pre-keynesiano che si piace molto diceva che il governo sta facendo delle politiche economiche che sono delle ovvietà che tutti gli economisti sanno e che tutti consiglierebbero in questa situazione e che (rullo di tamburi) sono ovvietà nelle riviste scientifiche. quali?

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    1. Una catastrofe...

      Bisognerà parlare di sostenibilità del debito per capire quanto questi provvedimenti siano assurdi. Preparatevi a un po' di oscuri tecnicismi da keynesiano di merda...

      (naturalmente l'oscuro tecnicismo sarebbe che se spendi più di quello che guadagni ti indebiti... il che spiega perché siamo messi come stiamo!) ;)

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    2. Professore,

      non si offenda! Quello che ha scritto "keynesiano di merda" (ho visto il link) lo conosco... (a proposito, ciao! :) ... al 99,99% ha scritto così perché altrimenti nessuno della combricola "marxiana" avrebbe degnato goofynomics della minima attenzione.

      D'altra parte io sono arrivato qui seguendo un suo suggerimento, non "marxiano", quindi almeno una cosa buona l'ha fatta. :)

      Cordiali saluti.
      Giorgio

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    3. Ma come ve lo devo dire! Non mi sono offeso, altrimenti non ci scherzerei. Dopo il crimen lesae majestatis che ho commesso ce n'è di gente che prova a offendermi, vi assicuro (guardatevi in giro). Ma quelli li ignoro (e comunque non ci riescono).

      Tranquilli. Lo trovo un epiteto piuttosto espressivo!

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    4. Ero incuriosito e ho letto un po’ di commenti di questo gruppo di “marxiani”. Mi pare che si faccia un po’ troppa filosofia (da Feuerbach ad Althusser) e poca economia (anche se la prima non è meno importante). Inoltre, mi pare che si dibatta molto anche con Giacchè al quale, anche se si professa marxista, piace molto la banca di oggi. Consiglio, per chi è interessato al dibattito sull’economia nell’ambiente intellettuale marxista, di leggere gli articoli di questa rivista http://www.criticamarxista.net A proposito prof., abbiamo discusso in varie occasioni della visione a sinistra di salvare l’euro attraverso l’intervento della BCE come “prestatore di ultima istanza” (anzi “residuale” come ha precisato da qualche parte ;) Vorrei un suo parere su questa proposta di Bellofiore e Toporowski sulle operazioni “Twist” utilizzate anche dalla FED per abbassare i tassi sul debito a lungo, emettendo titoli e breve (ovviamente do per scontato che la suddetta soluzione non elimina gli squilibri regionali, ho imparato la lezione ;)
      http://www.criticamarxista.net/articoli/5_2011bellofiore.pdf

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    5. ...dimenticavo. La merda a Palermo porta fortuna.

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    6. Carissimo, grazie per la fiducia. Non ho un'opinione in merito e non so se avrò tempo di farmela.

      In termini generali, non credo molto alle spiegazioni e alle diagnosi che insistono sugli aspetti finanziari del problema. Gli squilibri nascono nell'economia reale. Insistere sugli aspetti finanziari molto spesso (ovviamente non in questo caso) serve solo a nascondere la natura dei problemi, che poi e quella molto semplicemente esposta qui, offuscandola sotto un "latinorum" finanziario che svia dal nocciolo della questione. Tutta la fuffa sui "titoli tossici" è un buon esempio. Ma cosa sono? Bo'. Però so' tossici. Be', certo... E tutti sono contenti e rassicurati: un colpevole c'è, è pure un tossico, basta metterlo dentro!

      Un'operazione in molti casi (chiaramente non in questo) ovviamente reazionaria. Come sono reazionari il culto della personalità (non aggiungo altro), e l'insistenza di molti, di troppi, sul fatto che la situazione è nuova, che le vecchie ricette non servono più, e altre cazzate del genere. Un'insistenza finalizzata ad impedire che lettori capaci di farlo pensino di imparare dalla storia.

      Questo è il motivo per il quale entro poco volentieri in questioni di ingegneria finanziaria. Perché la storia è sempre la stessa e prescinde completamente dal mezzo di pagamento utilizzato.

      Il primo default si è verificato quando il cacciatore Gurz non ha portato all'intagliatore Gork la pelle di orso che gli aveva promesso, e se ne è invece fuggito verso il sud con le punte di lancia che si era fatto dare. Non so dirti se è successo 35000 o 35563 anni or sono (S&P lo sa di sicuro), ma so dirti che la moneta non c'era. Il default, ovviamente, lo ha fatto Gurz (è lui che non ha ripagato il debito), e in quel posto se l'è presa Gork (perché ogni default è innanzitutto un problema del creditore, il che spiega bene l'isterismo dei tedeschi di questi tempi). Non c'erano vendite allo scoperto, non c'era leverage, non c'erano options, non c'era il lemma di Ito. Semplicemente, Gurz se n'è ito... E questo è il primo default. Gli altri sono la replica di questo film.

      So che ti sembrerà semplicistico e riduttivo. Ma bisognerà pure cominciare a riequilibrare le prospettive.

      Per il resto ci sono tanti bei libri pieni di matematica che (come i fatti dimostrano) non serve a niente!

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  30. Lol!

    I commenti su CDC sono stucchevoli!

    Guai a chi tocca i nuovi paladini Dell'antisistema. Peccato che ne escono di nuovi ogni stagione, e guarda caso non succede mai nulla!

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    1. La mela non cade mai lontano dall'albero.

      Non ricordo chi, se un comico, un politico o un giornalista (ho difficoltà a distinguere) notava che Report fa sempre delle inchieste sconvolgenti, che il giorno dopo ti aspetti terremoti ai vertici, inchieste della magistratura, ecc., e invece... niente! E se lo fai notare ti dicono "ma la colpa è della gente, che non si mobilita!" Ah sì? Ma guarda! Così dopo un paio di secoli di democrazia parlamentare l'unica soluzione che certa gente riesce a vedere è che la gente si faccia giustizia da sé! E invece uno sguardo un po' meno ingenuo sul perché certe cause non abbiano certi effetti... quello no, vero? Forse è proprio vero che in democrazia regna il popolo. E ogni re ha i suoi giullari.

      Sarà dura.

      Scusa, torno ai miei oscuri tecnicismi. Magari se mi sforzo tanto tanto tanto il prossimo articolo lo pubblico anch'io sul JEI... ;)

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  31. Quei commenti non sono stucchevoli. Fanno morire dal ridere. Quando un grandissimo ha definito l'articolo di Alberto "il pianto auto-incensante di un secchione" stavo per rimanerci secco. Bisognerebbe aver cura di conservarli.
    Ecco il più notevole:

    "Il prof. qui sopra... l'ho scritto, sono quelli che ai convegni internazionali si mettono invista coi 5 di Rimini, ma poi, qui in Italia, sono bravi a scrivere ai lettori "ah! mai lo dico da anni", si ciccio, peccato che poi quando c'è da metterci la faccia qui in Italia state a casa con delle scuse, o firmate lettere ai politici intrise di camomilla. Questo e solo questo è il motivo per cui sti scaldasedie non avranno mai in tutta la loro vita 2000 italiani che li ascoltano per 20 ore consecutive inchiodati a una sedia di plastica. "

    Vediamo se indovinate l'autore...

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    1. Ma lasciate perdere. Io non li ho voluti riportare qui perché se "dedonaldizzo" devo "dedonaldizzare", ma ho voluto che andaste comunque a constatare il civile dissenso laddove esso si manifesta.

      Credo sia un po' difficile che io mi trovi a un convegno con i colleghi statunitensi. Premesso che, ovviamente, come ho chiarito, sono sicuro che gli aspetti che criticavo non sono loro responsabilità, va anche detto che come pubblicazioni... non ci siamo!

      Ma CDC è pieno di esperti valutatori della ricerca!

      Mi ricordo che uno, commentando un intervento che avevo fatto due anni fa su sbilanciamoci, disse una cosa del tipo "sì, mi piace, ma non può essere un gran che, viene da un'università di provincia". Il mio dipartimento è nel top 25% in Italia secondo IDEAS. Le risate!

      Del resto, finché nel loro orizzonte culturale c'era solo il calcio, erano tutti esperti di calcio. Ora è entrata di prepotenza l'economia, e i risultati si vedono. Ma ci vuole pazienza, apertura e disponibilità. Continuiamo a fare il nostro lavoro.

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    2. A proposito! Questa idea un po' barocca di Bagnai che va ai convegni per farsi bello coi 5 di Rimini mi fa venire in mente un aneddoto... Quando partecipai al convegno dell'International Economic Association (IEA) di Lisbona 2002 (comitato scientifico: Robert Solow, Jean-Paul Fitoussi, Hans-Werner Sinn - proprio lui! ecc.), ebbi la piacevole sorpresa (essendo io un secchione elitario) di ricevere una lettera da Alan Deardorff della Michigan University che mi diceva che avrebbero incluso il mio lavoro sull'Europa con un'altra decina di lavori in un volume edito dall'IEA, come poi è stato. Il che, considerando che alla conferenza erano stati presentati 198 articoli, non era male.

      E sapete chi erano gli altri due autori italiani prescelti?

      Romano Prodi e Michele Boldrin!

      Il lavoro del prof. Prodi sosteneva che l'euro avrebbe favorito la crescita e in particolare la convergenza dei livelli di redditi fra paesi europei. Naturalmente perché ciò accadesse sarebbero dovuti crescere di più quelli che stavano peggio, il che avrebbe comportato, per loro, un deficit estero, come poi è stato... ma di questo non si parlava.

      Il lavoro del prof. Boldrin faceva un'analisi molto dettagliata dell'impatto delle politiche strutturali dell'Unione Europea sulla convergenza fra regioni europee, concludendo che queste politiche non erano servite a molto e andavano ripensate. E direi che non aveva proprio tutti i torti.

      Io ovviamente keynesizzavo facendo vedere che la regola del pareggio di bilancio (allora ancora non si parlava di metterla in costituzione) era incompatibile con la struttura dell'economia europea, e altre cosette che riguardavano la situazione dell'epoca (uscivamo da una recessione).

      Ecco spiegato l'arcano!

      In realtà io sto col Male (che, letterariamente, è sempre una scelta più interessante che non quella di stare dalla parte del bene, ne converrete). Vado a "farmi bello" con certa gente...

      Quindi, per favore, smettete di parlar male dei miei ex-coautori e rassegnatevi: non ci si può fidare veramente di nessuno! Neanche di Goofy!

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    3. Non avevo letto i commenti cdc, mi sembrano effettivamente fuori luogo, io stesso ho sbagliato "parola" più che stima rispetto barnard perché almeno fa qualcosa. Ma se è per questo rispetto/avo anche Beppe Grillo fino a quando non cominciò a descrivere obama il salvatore del pianeta il patrimonio da proteggere dell'umanità... questo è il rischio quando non si ha una chiara visione (autonoma) dei problemi, si dice qualcosa di fortemente sbagliato e poi non si sa come tornare indietro dicendo "ho detto una cazzata" intanto i discepoli seguono piddinizzandosi.
      Quale è l'antidoto? Ma i presenti a rimini lo hanno capito l'intervento di Galloni? Hanno capito che sono stati "eliminati" moro, mattei, falcone, borsellino, lo sanno che le funivie possono essere accusate di abbattere aerei militari, a momenti venivano accusate di terrorismo, che lo sanno anche le pietre che quando passano gli aerei le funivie devono scansarsi. Lo hanno capito che addirittura Cirino Pomicino era in realtà moderno e rivoluzionario almeno quanto la MMT? Dico Cirino Pomicino! Ma di che parliamo?
      Non so davvero credono ce sia così facile usare una moderna teoria nata sulla fine del 1800 per sviluppare la portaerei sul mediterraneo e renderla sovrana, senza alcun riferimento a problemi geopolitici?
      Non ha molto senso criticare il prof. Bagnai e lo dico io che ricordo chiaramente come mesi fa aveva accolto con interesse Barnard (sono il primo, anzi l'unico, che scrisse su questo blog commenti critici su barnard, beccandomi anche l'accusa di seguire personaggi protonazifascisti non dal prof.) poi come prevedibile ha cominciato a leggerlo e dissentire autonomamente.
      Fuori luogo anche la definizione di professore che non scende dalla cattedra visto che in realtà ha ringraziato più volte illustri sconosciuti che scrivono su questo blog (me compreso che di economia non capisco assolutamente nulla) perché cercano di capire e involontariamente danno la possibilità di approfondire in maniera reciproca la situazione, eh si un professore che ringrazia persone comuni perché si sente stimolato ad approfondire e restituire, quante volte ha scritto "ricevo davvero molto da voi spero di continuare a dare"? Insomma MAGARI fossero tutti come lui gli insegnanti.
      Bene la colpa è di Bagnai, perché non si fa esplodere davanti alla Bocconi, ma noi cittadini italiani lo abbiamo capito che le monetine dovevamo tirarle ad altre persone? quanti sono disposti a capire di venire presi per i fondelli? Lo capiscono i cittadini italiani che danno l'80% di fiducia a monti? E quelli che sperano che finisca finalmente la politica in questo paese lo sanno cosa significherebbe? Lo sanno che la colpa peggiore della politica è di aver rinunciato ad essere politica da decenni? Quelli che è meglio un governo tecnico tanto dopo ci sono le lezioni lo hanno intuito il rischio che elezioni nel nostro paese, intese come atto di sovranità, non ce ne saranno mai più? Lo hanno capito che sono decenni che è sparita di fatto la sovranità? La reintroduciamo dicendo che abbiamo scoperto la MMT?
      AUGURI

      Giuseppe

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  32. Prof, guarda che era ironico il "keynesiano di merda", come si evince anche dai complimenti che hai ricevuto sulla lista dei marZiani...

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    1. Ma caro amico dalle antenne verdi, l'ho capito benissimo. Do per scontato che su "marziana" il livello sia diverso (nel senso di superiore) che da altre parti! E poi, se anche fosse: almeno sarebbe un dissenso basato su qualcosa, non sul niente (come quello dei tifosi). Perché io (io) sono effettivamente un keynesiano di merda!

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    2. ...e anche un po' post, per dirla tutta...

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    3. Professore, c'è da chiedersi se sia ironica o meno la sua battuta sul livello della discussione nella lista marxiana.

      Chi segue la lista sa bene che il livello dei contributi è molto eterogeneo, con una forte tendenza al settarismo iperpermaloso...

      Definirla un "keynesiano di merda" (avrei forse dovuto aggiungere le virgolette)in quel preciso contesto avrebbe contribuito ad attrarre la giusta attenzione che il suo lavoro merita. Come è stato.

      Conosco i suoi luoghi, Bagnai, le lezioni di Carlucci e Gandolfo, l'auletta di econometria, le lezioni di Visco (meglio allora che il suo vergognoso pontificare odierno), nothing is lost on me glielo garantisco, e neanche va sprecato sui "buoni" marZiani.

      Continui così, buon lavoro!

      Pietro

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    4. Ah, sei stato tu? Si vede che vieni da un covo di piddini! Ma guarda, a me se gli eterodossi sono anche eterogenei frega poco. E se sono settari e permalosi mi dispiace, si suicideranno. Ma del resto è già successo. Ti ricorderai i giovanottini in giacca e cravatta marrone che vendevano "Lotta comunista" di fronte alla facoltà... Mi sembravano tanto delle persone per bene... Ma mi mettevano tanta tristezza... Marco Basilisco me ne parla sempre bene: magari c'eri pure tu! E io non l'ho mai comprata! Ora mi fai sentire in colpa...

      No, no, niente virgolette, va bene così! Ripeto: come ve lo devo dire: non mi sono offeso. Sono sicuro che non volevi, e d'altra parte, non so se si è capito, ma... mica mi offende chi vuole... non è così semplice, su! Un po' di sforzo bisogna farlo! Sai, io sono un po' tonto, sono Goofy, spesso non mi offendo perché non capisco. Mica sono fumantino come quell'altro noto cartoon...

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    5. No, guarda, piddini con me non attacca. Non voto da trentanni, e non ho neanche mai votato per il piccì...Lotta comunista, poi...già i testimoni di ggeova mi fanno incazzare...Certo, seguivo le lezioni di Gianfranco P, che male c'è? Mi ha insegnato un sacco di cose, non meno di Giancarlo G, che, fra l'altro, parlando di piddini ante-litteram, se teneva la Mastropasqua a fare l'assistente...Nun me fà parlà...

      Comunque, professore, tu fai un buon lavoro. Volevo dirlo e farlo sapere, e l'ho detto, e l'ho fatto sapere, anche se in un posto che non ti piace.
      Il resto conta niente. Ciao.
      Pietro.

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    6. Ma io non ho detto che sei piddino: ho detto che vieni da un covo di piddini. Che poi è quello che dici tu, anche se non capisco le varie allusioni personali. Capisci, vero, la differenza? Comunque, ripeto, grazie per l'apprezzamento. Mi è sembrato un marketing efficace.

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  33. "Lo prenderò come indicazione del fatto che da questo blog non avete tratto informazioni utili, o forse come indicazione del fatto che è inutile dare informazioni utili."
    e allora perchè parla di un cambiamento rivoluzionario? Se chi scrive cose giuste viene seguito da 3 persone, e il primo wannabe masaniello che mette insieme 5 professori con idee per niente nuove, riesce a spacciarli per rivoluzionari e a mettere insieme 2000 spettatori paganti (40 euro a testa), l'unica conclusione logica da trarre dovrebbe essere "chiudo il blog, creo una ML coi 3 lettori buoni e vaf...". Ma visto che lei parla di cambiamento rivoluzionario, è chiaro che anche lei aspira ad essere compreso da più di 3, e anche più di 2000, persone. Per cui da un punto di vista di marketing, sì, PURTROPPO il metodo di Barnard funziona più del suo blog. Tanto più se la MMT è vecchia e/O farlocca, perchè nel marketing il talento è vendere fuffa, non vendere ciò di cui la gente ha bisogno, per quello basta aprire un banco di frutta al mercato.

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    1. Caro anonimo,

      ma... de che stamo a parla'?

      Certo che quando ho deciso di fare opera di seria e onesta divulgazione lo ho fatto per raggiungere una platea ampia di lettori. E ci sono riuscito. Lo dimostra il fatto, ad esempio, che ovunque ho deciso di pubblicare lavori i miei articoli regolarmente sono quelli che hanno suscitato più dibattito, semplicemente perché la gente capiva. Magari era contraria (ben venga), ma capiva. Lo dimostra il fatto che il mio intervento di risposta alla Rossanda è stato di gran lunga il più letto e citato nello pseudodibattito organizzato dal Manifesto. E lo dimostrano i lettori di questo blog. Ai quali non ho promesso miracoli, ma solo che gli avrei fatto due palle così parlando di dati, dati, dati. E loro hanno raccolto la sfida.

      2000 persone sono quelle che visitavano questo blog ogni giorno, che esiste da tre mesi e che non sto particolarmente promuovendo, prima dell'incidente... Ora sono di più: i lettori fissi crescono in proporzione agli insulti, il che significa tra l'altro che le perplessità che ho espresso sono diffuse (ma questo non importa).

      Il cambiamento rivoluzionario (non lo ho definito io così) consiste nel mettere la gente in condizione di capire quello che sta succedendo. Da quando ho deciso di aiutarla, semplicemente perché preoccupato dall'eventualità che si manifestassero una serie di sviluppi autoritari che poi si sono puntualmente verificati (considero tale il governo Monti, puntualmente previsto ad agosto), le assicuro che molte persone hanno apprezzato questo approccio. Grazie a loro ho imparato quali sono le domande alle quali occorre rispondere, e grazie al loro entusiasmo ho trovato la forza di sobbarcarmi questo ulteriore lavoro. Un lavoro che non è gratis e che non è indolore, perché se per 30 anni ha regnato la disinformazione (grazie soprattutto agli ex-amici di certi eroi) un motivo c'era, e c'è.

      Aprire un banco di frutta? Ottima idea. In questo momento però credo di poter essere più utile mettendo quattro numeri in fila. Se crede, faccia un giro per il blog.

      La MMT non è né vecchia né farlocca. Semplicemente, sarebbe a mio avviso più opportuno promuoverla in modo diverso. Perché il problema non è portare 2000 persone a Rimini, o a Quercianella. Il problema è andare a parlare con la gente, in particolare con la massa di conformisti di sinistra (i piddini) della quale purtroppo c'è bisogno se si vogliono rovesciare gli equilibri di questo paese, e soprattutto confrontarsi nei media con economisti "veri". E con i primi come con i secondi dire che abbiamo la formula magica o che c'è stato un complotto non solo non basta, ma è controproducente (indipendentemente da quanto magica sia la formula e da quanto reale sia il complotto).

      Questo modo di fare ostacola chi fa informazione seria come cerco di fare io. Mille volte da luglio mi son sentito dare del complottista solo perché (come nota graziosamente Bellofiore) sono stato l'unico economista italiano a evocare la lotta di classe (che pare non esista più...). Non capivo cosa cazzo c'entrasse il complottismo... Poi ho capito chi era che inquinava il messaggio, e mi sono accuratamente distanziato. Tutto qui.

      Lei esprime un messaggio di sostanziale disprezzo verso gli elettori: "sono coglioni, bisogna prenderli con le formule facili, con la fuffa". Io non riesco, nonostante le apparenze, né a disprezzare (come lei), né a insultare (come l'amico) il mio prossimo fino a questo punto. Continuo ad avere fiducia nell'uomo. Tanta fiducia, che quando un professionista commette un errore... mi viene il dubbio che possa non essere tale.

      Aspettiamo un po' prima di dire cosa funziona.

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    2. Stiamo perdendo tempo per scrivere su cose che alla fine non seguono il filo logico di questo blog. Chi lo segue sa già o almeno ha la possibilità di capire la tendenza dello stesso.
      Per gli altri è già stato scritto che avete la mano sul mouse, usatela!Prof metta avanti un'altra lezione e chiudiamo con le provocazioni.Grazie.
      Fortunato

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    3. Tranquillo, Fortunato, te ne ho risparmiata gran parte (se ti interessano le troverai in giro), e sto lavorando sulle armi della Grecia e su tante vostre altre domande.

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  34. Caro Piergiorgio del Mar 1, 2012 04:35 AM

    Non te la prendere, si sa che
    CHI FA LA STORIA NON SENTE IL BISOGNO DI SCRIVERLA
    quindi
    PUGNALI FRA I DENTI, BOMBE ALLE MANI E UN SOVRANO DISPREZZO DEL PERICOLO NEI CUORI
    Perché è noto che noi si ricerca
    NÈ ONORI, NÈ CARICHE, NÈ GUADAGNI, MA IL DOVERE E IL COMBATTIMENTO
    Né ci curiam dei nemici poiché
    MOLTI NEMICI MOLTO ONORE
    ed inoltre
    CHI SI FERMA È PERDUTO
    CHI OSA VINCE
    RICORDARE E PREPARARSI
    VOI SIETE SOPRATUTTO L'ESERCITO DI DOMANI
    CHI VOLA VALE CHI VALE VOLA CHI NON VOLA E’ UN VILE ….
    ..???... Oops , no no ho sbagliato, questa ultima non era di LUI (cara lei), è di Grunf del gruppo TNT [1],

    … ad ogni buon conto, a proposito di frasi celebri, io resto sempre dell’idea che è molto meglio avere il culo gelato che un gelato nel culo!

    Alex

    P.S nel caso tu voglia insistere, prego vai avanti pure, comrade, a me scappa da ridere!

    [1] http://media.comicvine.com/uploads/0/1504/923006-gr_large.jpg

    Di cui peraltro ricordo qui anche la mitica

    http://gonfius.files.wordpress.com/2008/01/grunf.jpg

    che mi pare ben si attagli alla situazione

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    Risposte
    1. Alex, però se ti ci metti pure te qui non la chiudiamo mai! Vado a letto rantolando dal ridere, grazie per il sostegno...

      Elimina
  35. come, come?
    cosa odono le mie orecchie?
    che cosa dice Prodi a sky TG24?

    Eh no bello de mamma ...

    http://www.liberoquotidiano.it/upload/thumbfalsecut1322484191118_475_280.jpg

    Alex

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti ho detto di non parlar male dei miei ex-coautori! E poi io non ho Sky, me lo devi trovare su Youtube, altrimenti come mi diverto?

      Cosa dirà... fammi indovinare... che sarebbe meglio che la Grecia facesse un giretto fuori dall'euro?

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    2. Roma, 29 feb. (LaPresse) - "Se ti devi tagliare una mano non la tagli mica un dito alla volta". Con questa colorita espressione l'ex presidente della Commissione Ue Romano Prodi ha spiegato, parlando a SkyTg24, che l'Europa dovrebbe intervenire con maggiore decisione sulla crisi. "Bisogna rovesciare - ha spiegato - le aspettative del resto del mondo. Tutti sono convinti che prendiamo le decisioni solo quando siamo sull'orlo del baratro. Se invece una volta tanto le prendessimo in anticipo si metterebbe tutto a posto".

      A proposito della prudenza della Germania, Prodi ha detto: "Lo sappiamo tutti che l'euro non lo possiamo abbandonare. La Germania ha un surplus commerciale maggiore della Cina, non può lasciare l'euro. Quindi comportiamoci coerentemente con questo. Quello che manca - ha continuato - in Europa è la politica. Si interviene sempre tardi e sempre con misure inferiori alla necessità. Diamo un colpo una volta superando le attese". Per questo, ha aggiunto, il fondo salva stati dovrebbe essere aumentato significativamente una volta per tutte "tanto un po' alla volta bisogna farlo".

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    3. ok, non parleremo più male dei coautori, ma lasciatemi dire che questo:

      http://www.youtube.com/watch?v=nQZOzpnTymU

      è un esempio becero di disinformazione e ovviamente l'autore del video ne gode. lo so, non c'entra nulla, ma è tutto materiale utile a capire i personaggi e la loro onestà intellettuale.

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    4. Sarebbe interessante un dibattito fra il prof. Prodi e l'ellissoide che insisteva tanto sul fatto che la Germania è la locomotiva d'Europa... Uno scontro ai massimi livelli... Ma sarà difficile assistervi, perché uno dei due la faccia non ce l'ha messa!

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    5. mai visto un uomo e un sasso dialogare col consenso di quest'ultimo.

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    6. eh no ma dai! istwine ma che mi combini. Devo cancellare dalla memoria tutte le serie di er medici in prima linea, le lotte dei medici di ospedali prestigiosi e non che vivono nel dramma deontologico di non poter aiutare pazienti perché non assicurati, migliaia di film in cui traspare una certa, "malcelata preoccupazione" sull'assicurazione sanitaria, michael moore che viene in italia a criticare berlusconi accusandolo di voler trasformare il sistema sanitario italiano rendendolo simile a quello americano, canadesi terrorizzati al solo pensiero di mettere piede in america senza un'assicurazione sanitaria privata a tempo col terrore di finire in bancarotta al primo raffreddore preso sul suolo a stelle e striscie.
      Ma quando c'è stata la rivoluzione d'ottobre in america? non ne ero a conoscenza!

      Giuseppe

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    7. E il povero Cota che non sa cosa rispondere... A me è stato sempre simpatico, con quella faccia da bravo ragazzo un po' lento... Comunque ora uno sa cosa dire quando incontra il suo interlocutore: "è falso!"

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  36. Almeno in Italia, il numero dei lettori è inversamente proporzionale all'importanza degli argomenti.

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    1. Infatti mi sto preoccupando. Ma vedrai che ora lo riabbassiamo subito.

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  37. Ci voleva questo post, mi ha sempre dato fastidio il tono messianico con cui Barnard propagandava questa MMT. Ho sempre avuto una certa diffidenza nei confronti di coloro che, quasi con dei modi da fondamentalista religioso, ti propongono una nuova teoria della salvezza. E poi fa un ampio ricorso alla dietrologia, presentando ogni evento come un complotto. Il suo blog è decisamente più scorrevole, puntuale e chiaro.
    Alessio

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    1. Il problema del tono messianico, al di là della spiacevolezza (ma, come vede, a tanti piace...), è che fatalmente espone chi come me ed altri fa da tempo divulgazione seria su questi temi ad essere banalizzato come "complottista". E siccome questo mi è successo troppo spesso, ho ritenuto di prendere le distanze.

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  38. Buongiorno professore,
    Innanzitutto i miei complimenti per il blog. È lo strumento più utile che ho visto in circolazione. Parla delle cose che, considerati i tempi in cui viviamo, dovrebbero interessare la maggior parte delle persone. E invece, purtroppo...
    Ma non divaghiamo.
    Lei scrive in risposta a un commento qui sopra:
    "La MMT non è né vecchia né farlocca. Semplicemente, sarebbe a mio avviso più opportuno promuoverla in modo diverso."
    Questo mi sembra un ottimo ma tardivo approccio, infatti ero rimasto spiazzato nel leggere il suo post.
    Lei introduce la questione marketing, che ha una sua capitale importanza nell'era globale. Il marketing mira a vendere un prodotto, e per farlo deve diffondere un messaggio semplice, chiaro, diretto. Ecco, lei critica il messaggio di promozione del "prodotto MMT" perché, facendo leva su toni esagerati/esagitati, sarebbe controproducente. Il messaggio di questo suo post a mio avviso è altrettanto controproducente: mette in secondo piano la validità del "prodotto" in sé, e focalizza l'attenzione dell'utente-lettore sulla forma (ma chi si credono di essere 'sti quattro scopritori dell'acqua calda) e non sulla sostanza (l'acqua calda ci farebbe bene), alimentando l'atavico e manicheo istinto italiano del tutti contro tutti.
    Io ero a Rimini e le assicuro che il tono delle relazioni non era per niente miracolistico. La presenza di "credenti ai miracoli" fra il pubblico era palese, come in una qualsiasi comunità, ma la maggior parte era lì per imparare. E la maggior parte di 2000 persone mi sembra un bene, non un male. La gggente, si sa, è propensa ad assimilare un concetto specialmente se viene calato dall'alto: non è colpa sua se finora pochi hanno fatto calare questi stessi concetti che lei ci spiega così bene da qui.
    Quindi perché non incanalare in uno sbocco comune (la diffusione delle idee "giuste") ciò che c'è di buono in giro e mettere da parte, almeno per questo delicato momento, la tendenza tutta accademica di lanciare frecciatine e mettere i puntini sulle I a prescindere? (le ricordo che D.D. fa altro, non è un accademico...)
    Grazie del suo impegno.
    Con stima.
    Pietro

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    1. Vede, lei tocca un punto cruciale. Il mio messaggio, che diffondo da più di sei mesi (rinuncio a farle notare che già nel 1997 mi ero espresso in termini piuttosto dubitativi sull'euro, andando contro l'avviso di Modigliani, che allora era uno dei Moloch della sinistra), ritengo sia abbastanza diretto.

      Lo prova il fatto che è stato assimilato perfino da persone non di madrelingua (il mio articolo di agosto è stato quasi subito tradotto in greco, mi scrivono dalla Spagna per ringraziarmi, è stato l'articolo più citato di un dibattito che si è svolto per tutta l'estate sul Manifesto, e che evidentemente è passato inosservato solo ai lettori di CDC, ecc.).

      L'esperienza quindi dimostra che si può essere semplici (perché a parte i lettori di CDC tutti hanno la cortesia di dirmi che capiscono), argomentando, fornendo i dati, senza ricorrere al fideismo e al miracolismo. Atteggiamento che certo non è dei colleghi americani, ma che trasudava da tutte le comunicazioni dell'evento che mi sono arrivate: "la teoria che ha salvato l'Argentina (falso storico), ecc.". Non nascondiamoci dietro un dito: questo tipo di comunicazione lo abbiamo visto tutti e lo ammette anche lei.

      Lei però dice: oggi la plebe (lei la chiama "utente-lettore", ma il concetto è quello) ha bisogno di "sostanza", cioè di formulette facilmente assimilabili che le risparmino la fatica di pensare. Per lei l'importante è che la "sostanza" sia giusta. La "forma", cioè il fatto che questa sostanza venga veicolata attraverso un ragionamento, o attraverso slogan sensazionalistici? Roba da accademici! Come dice lei "la ggente è propensa ad assimilare un concetto specialmente se viene calato dall'alto", e allora lei, sotto l'usbergo del sentirsi puro, dice: assecondiamo questa propensione, tanto noi dall'alto caliamo la verità, mica siamo neoliberisti! Facciamo marketing anche noi, ma pro veritate...

      Purtroppo per me questo è un ragionamento berlusconian-fascista.

      Io preferisco che la gente assimili con un ragionamento il contenuto "sbagliato", piuttosto che con uno slogan quello "giusto". Anche perché, la stupirò, ma io, che vengo accusato di elitismo, di parlare ex cathedra, ecc., ho molti più dubbi di lei nel decidere quale contenuto è giusto e quale è sbagliato. Lei va a colpo sicuro. La invidio.

      Sul metodo invece penso di avere le idee più chiare. E non è una questione di frecciatine, di suscettibilità, o, come dice qualche idiota integrale, di invidia perché qualcuno va a fare cose che so fare anch'io (questa poi è bella: ma se ho detto che sono cose che si trovavano nei libri di testo trenta anni or sono? Mica lo ho detto perché penso di averle inventate io! Poveracci...).

      No.

      È una questione di democrazia. Lei è libero di non convenirne ma non è mettendosi sul piano del "marketing" che si può pensare di vincere una battaglia di democrazia in questo paese. E sa perché? Per un problema banale. Perché il marketing costa soldi. E perché il capitale ha più soldi del lavoro. Spettacolarizzando il messaggio si verrà sempre battuti da Berlusconi (o chi per lui). Così come le politiche di destra nel lungo periodo avvantaggiano solo la destra, anche la comunicazione di destra (urlata, fideistica, basata sul culto della personalità) alla fine avvantaggia solo la destra.

      Sintesi: a lei la comunicazione di DD sembra politicamente efficace. A me sembra politicamente controproducente. Io spero ovviamente che abbia ragione lei ma non rinuncio a dire come la penso io. Siamo, ancora, in democrazia.

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    2. Evidentemente, considerata la sua risposta, mi sono espresso male.
      Io mi ero messo esattamente dall'altro lato rispetto al marketing per slogan, perché porta a ragionamenti semplicistici (del tipo "salveremo l'Italia così come abbiamo salvato l'Argentina") che potrebbero portare qualcuno a sentirsi un rivoluzionario possessore di formule magiche. Quindi le stavo dando più che ragione su DD e compagnia.
      Al contempo però volevo solo far notare che anche la lettura del suo post poteva generare simili ragionamenti (del tipo "la MMT è una minestra riscaldata") che potrebbero portare un altro qualcuno a sparare a zero non appena sente nominare MMT.
      Inciso: gli approfondimenti servono proprio ad evitare questi "fuochi amici", visto che sempre dalle stesse basi, siano vecchie o nuove, giuste o sbagliate, si parte.
      Mi sembrava una contraddizione e ho voluto esporgliela, tutto qui. Il resto delle sue considerazioni riguardano concetti che non ho espresso, quindi mi fermo qui e resto in attesa del suo prossimo post.
      Buon lavoro.
      Pietro

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    3. La ringrazio del chiarimento. Sul concetto di "fuoco amico" sarà la storia a giudicare. Restiamo in contatto.

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  39. Ieri ho postato il mio libero pensiero (ore 13,15 c.a.) ma vedo (con immenso rammarico)che non è stato pubblicato, non penso di essere stato in alcun modo offensivo, né verso lei e tantomeno verso chi legge, pertanto posso pensare che, secondo un suo libero arbitrio, lei dia voce (e spazio) solo a chi le fa più comodo.
    Dal mio canto, essendo frequentatore assiduo della rete, nono mi desimerò dal farlo sapere in "giro":
    l'esimio prof. Bagnai risponde solo a chi gli fa comodo.
    Con ossequi.

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    1. So che non puoi rendertene conto, ma dare spazio a uno come te mi fa tantissimo comodo! Cosa tentavi di dirmi? Sarai stato spammato. Comunque ho messo un link a CDC, così chi vuole parlare con la curva può farlo.

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  40. AGGIORNAMENTO

    Vladimiro Giacché ha scoperto la competitività di prezzo dei tedeschi

    Fatto Quotidiano sabato 3 marzo

    Eppure non ne trae le logiche conseguenze.

    Vabbe', meglio tardi che mai (ma anche no)

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    1. Ma Giacchè ci segue a distanza, lo avevate già notato... e fa bene! Ne sono sinceramente lieto. Le conseguenze verranno.

      Del resto, all'inizio credo fosse pro-euro? O sbaglio? Non è una critica, è solo che... non lo conosco, non so dove insegna. L'importante è che la situazione diventi chiara per tutti. Prima è, meglio è.

      A voi del resto è ben chiaro che non mi interessano primogeniture: sono stato più o meno l'unico a dirvi da subito che in questo blog non c'è nessuna idea nuova né particolarmente originale, e in particolare che la non sostenibilità dell'euro era ampiamente data per scontata già negli anni '90 dai massimi economisti mondiali. Suscitando grande stupore. In Italia ci vuole molto poco a passare per dei geni... Praticamente, basta averne voglia...

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    2. Più che pro-euro, insieme ad altri marxisti tipo Brancaccio (lo dico con rammarico da appassionato lettore del Moro), fautore di una sorta di svolta socialdemocratica dell'Europa; una posizione simile a quella del gruppo économistes atterrés: http://www.atterres.org/page/manifeste-d%C3%A9conomistes-atterr%C3%A9s, anche se alcuni, come Frédéric Lordon, credo siano per l'uscita dall'euro.
      Tutto molto bello, il fatto è che non vedo forze politiche in grado, o che abbiano anche soltanto la volontà, di perseguire tali obiettivi, mentre l'esplosione dell'euro mi pare assai probabile a prescindere dalla volontà di questo o quel soggetto. Si tratterebbe di vedere chi gestirà la cosa e dunque chi pagherà il conto, però a sinistra neanche si concepisce una simile eventualità, o tutt'al più viene agitata come uno spauracchio da scongiurare.
      Giuseppe

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  41. Giacché è un laureato in filosofia che, a quanto mi consta, non ha mai esercitato alcuna docenza. Era ed è pro-Euro e pro-UE, per quanto ne critichi alcuni aspetti. È iscritto al partito di Diliberia (oooopsss...)

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    1. Ehm... Di Giacché e Diliberto?

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    2. claudio, era un incipit per fare un bel siparietto alla totò e peppino basandosi sul "giacché" e Giacché e tu razionalizzi? e che diamine, si poteva andare avanti per ore (come loro d'altronde)!

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    3. E pensare che a me Diliberia piaceva abbastanza. Era rimasto l'unico politico a riconoscere l'esistenza della lotta di classe. Ma non credo si sia spinto fino a dire che l'euro ne è stato strumento.

      Bucce d'uomini che la vita ha sputato... (Rilke)

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    4. A me Diliberia piace ancora. Come dice lei, è l'unico (lo era anche Cossutta) che parla di lotta di classe. Ma è professore di diritto romano e forse non è circondato da buoni consiglieri economici. Dovrebbe leggere il suo blog. Ora gli scrivo e gli mando il link.

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  42. Ma perché hai deciso di dedonaldizzare... Adesso sono costretto a mangiarmi le mani perché non posso segnalare l'ultima meravigliosa, stupefacente, pirotecnica trovata...

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    1. Puoi sempre scrivermi...

      Sai, ho deciso perché dopo aver espresso critiche su Savonarola, su Gallino, su Rossanda, su Parlato, e anche su Tabellini, su Reichlin, su Alesina e Giavazzi (persone che come gli ignari di CDC non sanno hanno molto, ma molto potere accademico), per coerenza, avendo qualche perplessità, ho ritenuto di esprimerla anche in questo caso.

      Non vorrei mai che mi si accusasse di essere coraggioso solo con chi è più potente di me!

      (cosa che non è chiara a molti rodomonti che mi stanno scrivendo: dei veri Riccardo cuor di... non so, qualcosa che fa rima col noto felino...).

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    2. viele Feinde viel Ehre

      (attenzione: non è fascista. Fu originariamente inventato dai nemici del Gaddus nel '14. Ne avevano ben donde. E forse anche tu)

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    3. Ora però non tenermi con la curiosità addosso...

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    4. Claudio ho letto! E' agghiacciante!

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    5. Marco, please, scrivimi una riga, che voglio agghiacciarmi anch'io. Sono tornato dalla Normandia a Roma con un caldo fottuto...

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    6. Ci ha pensato Claudio. Ma scusa: di summit in summit... ma di uscita dall'euro non se ne parla? Comunque... almeno si prova a unire i "proletari di tutto il mondo", la cosa un senso ce l'ha.

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    7. http://www.youtube.com/watch?v=QemaKeriwKI

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    8. Però almeno ho capito perché MegaChip ha subito ripreso questo post. Correva buon sangue...

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    9. @istwine

      Commento appropriato: anche qui c'è uno che l'ha rovinato 'a malatia si nno a quest'ora stava in America... E anche lui non è un accademico sopraccilioso come il vostro Goofy, è uno che parla al popolo, il Moriconi...

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    10. Io un senso non riesco a vederlo, francamente. Ma spero di sbagliarmi. Se mi stessi sbagliando vorrebbe dire che faranno qualcosa di utile per i greci- e i greci hanno bisogno di moltissime cose utili, in questo momento.

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    11. infatti il marketing anche lì peccava, non puoi portare l'ammeregano in italia dopo Sordi.

      comunque, è vero il senso ce l'ha, ma io non ce la faccio a farne parte. "voi fate" poi "vi mettete" poi "vi distribuite". ma stai al tuo posto una cazzo di buona volta.

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    12. E' una invazione che "viene dal basso". Tutte le decisioni sono state prese in assemblea all'unanimità. Si dice che applicherà il modello dei Soviet.

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    13. ...scusate "invasione" non "invazione"

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  43. giuseppe ehm le interviste impossibili3 marzo 2012 alle ore 19:13

    scusatemi tutti ho un'urgenza interpretativa

    Giornalista danese:
    ho una domanda sull'economia, voi leader europei parlate di ottimismo di posti di lavoro e di crescita... ma non è una presa in giro visto la vita vissuta, la vita reale dei paesi europei di oggi? (domanda semplice consisa che guarda in faccia il fenomeno che noi comuni mortali chiamiamo realtà di tutti i giorni)
    SuperMario: ehm... non credo che abbiamo parlato di ottimismo e non so se la parola ottimismo l'abbia usata oggi io parlando con voi ...ehm ... di crescita e di occupazione e di posti di lavoro parliamo certo ma non con ottimismo, ne parliamo "finalmente guardando in faccia direttamente questi fenomeni" (chissà quando li guardano in faccia che espressione hanno hahahhahaha scusate non resisto) anziché occuparci unicamente di spread di prior actions di PSI sigle che richiamano sigle di esami medici e che hanno concentrato tutta l'attenzione di questi due anni ...ehm... credo che, in particolare la presidenza danese che ammiriamo è di grande incoraggiamento nel guardare a quelle che ho definito "le cose reali" (azz pure lui come noi?) facendo la presidenza danese un ottimo lavoro come io ho modo di sperimentare direttamente nel consiglio ecofin così come so che lo fa negli altri consigli settoriali proprio perché l'azione si rivolga agli sforzi per la crescita... (qui passa dall'ehm alla roteazione della mano sinistra) nessuno di noi si illude, non so che cosa dicano i miei colleghi nelle loro conferenze stampa nazionali ma questa grazie in particolare a lei SIGNORA non è una conferenza stampa nazionale (hahaha) soltanto (ehm) non so cosa dicano (a casa loro?) ma mi sembra che ci sia molta sobrietà nel non vendere risultati prima che questi ci siano (ma chi ha definito una manovra "cresci italia", zio paperone? o era forse cresci o speriamo tu cresca? ah ecco era un semplice auspicio incoraggiamento?) ma credo che sia una buona cosa quella di concentrare gli sforzi perché ciascuno di noi faccia di più sul piano nazionale anche stimolato dagli altri e dall'unione europea e perchè l'unione europea faccia di più (qui con la mano comincia a prodizzarsi disegnando forme cubico-rettangolari) in quelle che sono politiche a livello comunitario e una di queste, forse la principale è proprio il mercato unico e quindi non credo che sia fuori luogo che concentriamo l'attenzione su quello (chissà aggiungo io magari guardandolo in faccia anche questo "fenomeno" del mercato unico magari ammiccando?) del resto il presidente barroso ha ricordato che nel rapporto commissionato dalla presidenza polacca alla banca mondiale sulla crescita l'analisi che la banca mondiale ha fatto è che il principale strumento di crescita per l'europa sia proprio il mercato unico e che vale la pena di investire di più (quasi quasi faccio un mutuo e compro un carro armato pure io).

    Prof. non ho studiato economia quindi non ho il background culturale-scientifico per capire il discorso mi sono limitato a fare la trascrizione a mo' di gialappa's che per caso lei "guarando fisso in faccia il fenomeno che ho trascritto" riesce a tradurmelo in termini terra-terra? So che richiede sforzo, magari quando ha tempo... invito alla traduzione anche istwine e neo-alex.

    giuseppe

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  44. Prof, ma davvero sta perdendo ancora tempo a discutere di questo argomento? Suvvia, abbiamo voglia di discutere di fatti. Lasciamo stare le polemiche a chi ha tempo da perdere.

    Piuttosto, cosa significa questa "tranquillizzazione" della situazione economica delle ultime settimane? La grecia è scomparsa dai media, lo spread scende, le acque si calmano. Siamo alla quiete prima della tempesta oppure si sono resi conto di aver tirato troppo la corda e stanno cercando di dare una bella dose di chemioterapia per continuare con le loro opere di "salvataggio"?

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    1. Carissimo,

      la Grecia doveva scomparire dai media: una simile vergogna è evidente che non potevano ostentarla. Lo spread scende per i motivi descritti in questo post, ma questo lascia la situazione assolutamente invariata.

      Sto leggendo un libro del vero Galbraith, il padre. Parla della crisi del '29. Anche venerdì 25 ottobre 1929 fu una giornata relativamente calma. E anche allora, come ora, tutti aspettavano che la bomba scoppiasse in mano all'avversario. Un "fine gioco politico" che trascinò tutti nella catastrofe. L'unico ad aver detto una parola di buon senso a tempo fu Franklin Delano Roosevelt (i Fognatori sono avvertiti; eventualmente non te lo ricordassi, divenne presidente dopo Hoover, che invece non fu rieletto, nonostante fosse avverso alla speculazione... ma era stato allineato e coperto...).

      Permettimi però di parlare sul mio blog di quello che mi pare, anche perché probabilmente ti sarà sfuggito un dato: da quando ho cominciato a fare l'attività di divulgazione che tu credo apprezzi, perché vedo che sei qui, a più e più riprese sono stato tacciato di complottismo e i miei argomenti sono stati sminuiti come espressione di teorie da blogger stralunato. In Italia la gente sa chi è Donald e i suoi cinque sfigati, non chi è Feldstein, Dornbusch, ecc. Quindi se opponi al piddino argomenti non miei, ma che erano dati per scontati ad Harvard 15 anni fa, ti becchi del complottista, solo perché c'è uno che si comporta in un certo modo. Modo che ho definito politicamente controproducente. Del resto, non sono il solo a pensarla così. La presunzione e l'impreparazione hanno suscitato reazioni divertite o sdegnate un po' ovunque. Lo aggiungo solo per far notare che non sono io quello che rompe "l'unità della sinistra".

      E con l'occasione ricordo che unità della sinistra finora è stato tradotto "votate 'zdora", per cui io questa retorica dell'uniamo le forze me la appendo al cambio, e vado avanti per la mia strada.

      Questo ovviamente non lo dicevo a te... è solo che mi è venuto...

      Ricominceremo quanto prima a parlare di cose serie, prometto!

      Permettimi di aver dedicato un minimo spazio a una opportuna presa di distanza.

      Questo mi ha procurato qualche insulto, e molti nuovi lettori, quindi direi che la causa ne ha guadagnato: sappiamo con chi abbiamo a che fare (ma lo sapevamo anche prima), mentre qualcuno che non ci conosceva ora ci conosce. Puoi averla considerata una perdita di tempo, ma io credo che a qualcosa sia servito.

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    2. in realtà l'articolo linkato su "impreparazione" a me sembra il solito attacco sterile a Keynes. un parente mi ha passato un libro di Vasapollo, probabilmente lo conosci, insegna a la sapienza. il libro mi pare si chiami "il risveglio dei maiali" e parla dei PIIGS e della questione europea. l'analisi in sé è giusta, però io noto sempre una sorta di disonestà intellettuale (minore del mito sanitario, molto minore) quando si usano termini come "keynesismo di guerra". la guerra, è sempre stata finanziata spendendo, da Cesare, passando per il Re di Svezia, sino a Lincoln. e Keynes neanche esisteva.

      lo si fa spesso per screditare Keynes, non riuscendo a scindere Keynes dai keynesiani, e lo strumento dall'utilizzatore.

      tanto che, dopo le solite critiche in salsa marxista all'illusione keynesiana, si arriva alle proposte pratiche dell'autore che é.....Keynes + statalismo un po' più spinto + proposte di buon senso generali. ma è Keynes, ci son gli investimenti pubblici, c'è la necessità di arginare gli squilibri regionali ecc.

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    3. Forse una critica che si può fare da sinistra è che Keynes non si è occupato di teoria di distribuzione. Ma se ne sono occupati, comunque, i posteri keynesiani. E’ vero che molti marxisti sbagliano confondendo lo strumento con il cattivo utilizzatore. Qualche marxista più accorto infatti ha parlato di “keynesismo privatizzato” anziché “socializzato”. Cioè gli effetti benefici derivanti dall’applicazione degli strumenti keynesiani sono stati distribuiti principalmente tra le classi dominanti, invece di essere distribuiti, soprattutto, tra le classi che hanno prodotto, ovvero i lavoratori.

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    4. vero, infatti anche l'autore utilizza quel concetto di keynesismo privatizzato. però a me sembra sempre molto forzato, perché Keynes era ad esempio per l'"euthanasia del rentier", ed era anche molto critico col sistema bancario in sé, così come era molto critico verso l'indipendenza della Banca Centrale (alla fine l'azione della FED nell'ultima crisi è una sorta di keynesismo privatizzato).

      alla fin fine è solo modo di utilizzare i concetti che non mi piace. ma è solo perché è frustrante vedere che l'utilizzatore tende a distorcere e mettere in cattiva luce lo strumento (come questo articolo d'altronde sottolinea). sia Marx, sia Keynes.

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    5. Guarda che comunque Keynes era un liberale e in diverse occasioni ha criticato l’economia socialista. Sulle sue idee politiche ti consiglio di leggere questo http://www.deriveapprodi.org/autore/john-maynard-keynes/ e questo http://www.adelphi.it/libro/9788845925085 . Nel primo c’è una ottima prefazione di un marxista palermitano che conosco (Cavallaro). Quindi, diciamo che Keynes, come il soprascritto, è molto apprezzato, giustamente, da molti marxisti, ma ideologicamente era di tutt’altre idee.

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    6. Volevo scrivere “come dal soprascritto”. Altrimenti pare che io mi paragoni a Keynes :P .....La febbre familiare si sta impossessando anche di me.

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    7. allora che inizi il dibattito http://www.youtube.com/watch?v=anQAOYDVAdU

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    8. "keynesismo di guerra" e "keynesismo privatizzato" non credo siano concetti utilizzati per screditare keynes, perché vengono utilizzati per delle specifiche spiegazioni. Il primo termine fa riferimento a spese militari con l'obiettivo di mantenere lavoratori e industrie produttive in campo bellico, ma non ha niente a che fare con la guerra, se poi essa si fà o meno è un altro paio di maniche. Il termine keynesismo privatizzato credo sia stato utilizzato per la prima volta da Riccardo Bellofiore, per intendere le politiche di sostegno alla domanda non da parte del Governo, ma questa volta da parte delle banche, e quindi indirettamente da parte della Fed nel periodo in cui manteneva i tassi bassi dopo l'11 settembre..

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    9. infatti Bellofiore lo chiama "privatizzato" e/o "finanziario". Innalzamento dei prezzi degli asset aziendali per alimentare le bolle e dei consumi familiari attraverso l'indebitamento (non dello Stato, ma privato come evidenzia bene anche il prof. Bagnai)

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    10. Allora visto che deve essere dibattito, dibattito sia.

      Keynes era di destra o di sinistra?

      "Accidenti! Il terreno mi sta cedendo sotto i piedi... potrebbero essere sabbie mobili... ma sono ancora a 10 centimetri dal terreno solido... ci appoggio il piede destro o il piede sinistro?"

      Fai un po' come ti pare, amico... Porto i saluti a casa!

      Scherzi a parte. Scusatemi, non seguo molto il dibattito italiano. Sinceramente (me ne scuso) di Bellofiore ignoravo l'esistenza prima di accorgermi, girando per Internet, che si era accorto del fatto che ero stato l'unico economista italiano a uscire dal coro nel famoso dibattito sull'euro del Manifesto. Gli fui grato dell'attenzione, ma non fino al punto di rimproverarmi di non avergliela ricambiata, perché il mio ambito di ricerca è un altro e non posso sapere tutto.

      Questa ipotesi di Bellofiore, non so di quale anno e in quale pubblicazione, mi sembra ricalchi molto da vicino l'ipotesi post-keynesiana nel famoso articolo di Julie Froud che ho citato in Crisi finanziaria e governo dell'economia. L'articolo della Froud dice anche come si gonfiano le bolle, e che relazione c'è fra questo meccanismo e lo smantellamento dei sistemi di sicurezza sociale europei. Sono certo che lo vedrà anche Bellofiore, anche perché è molto evidente. L'articolo della Froud conclude sulla tipica nota marZiana: "alla fine il sistema imploderà e noi andremo tutti sulla spiaggia di Ostia a veder sorgere il sole dell'avvenire" (come in Ecce Bombo). Cioè manca una proposta alternativa che non sia quella di aspettare che il sistema si disfaccia. Cosa che i marxisti aspettano da più di un secolo, sottovalutando sistematicamente l'inventiva del capitalismo.

      Siete d'accordo?

      Perché quando un noto politico di sinistra di risponde "io non posso Fchierarmi contro l'euro perché la politica deve vendere Fogni", allora capisci che ha già perso. Qualsiasi Fogno lui voglia vendere, il capitalismo ne ha già pronto uno più bello del suo da offrirti.

      E non importa se (dato che la coperta è troppo corta) è strano come un sogno visto dall'Europa sia un incubo visto dall'Africa.

      Perché i proletari di tutto il mondo non si uniranno mai.

      E meno male, direi! Visto che con la scusa di unirsi nell'Europa, si sono fatti vendere l'euro, spianando la strada al capitalismo finanziario, e, per reazione, al fascismo...

      Ooooops! Mentre parlavo mi sono accorto di aver capito perché non mi sono interessato a certi dibattiti italomarZiani... Mannaggia, ormai è troppo tardi per cancellare.

      E mo' dibattiamo! Del resto, questo è esattamente il dibattito che sto conducendo in Francia (al bistrot, naturalmente).

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    11. Aggiungo anche che il problema è ovviamente la struttura del mercato finanziario, cioè del mercato dove si compra e si vende il capitale (be', trattandosi di capitalismo, il problema non poteva essere, che so, nella colecisti...), e che la natura del problema era chiarissima a Keynes, che la evidenzia nel capitolo XII della Teoria generale, come abbiamo ricordato qui e qui, senza però proporre una seria alternativa, che non fosse quella di limitare quantitativamente il ruolo del mercato, affidando allo Stato il ruolo guida nelle politiche di investimento che necessitano di orizzonti temporali non effimeri, cioè non condizionati da quella che lui chiama "liquidità" e noi chiamiamo "profitto speculativo immediato" dell'investimento finanziario.

      Più di questo non mi pare ci sia stato, dopo, a parte quello che c'era stato prima, cioè la famosa rivoluzione d'ottobre (quella dell'ottobre 2011, come dice sopra giuseppe, mi pare, cioè quella che ha reso la sanità americana gratuita... daje a ride...).

      Se c'è... fatemi sapere voi (questa volta non chiamerò io)!

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    12. Per me Keynes è di centro, cuffariano per la precisione. A parte gli scherzi anche a me non interessa se sia di destra o sinistra. Come dice Istwine il problema non è lo strumento, ma come viene utilizzato e finora, chiamatelo keynesismo privatizzato, finanziario ecc, ma il risultato è che i lavoratori se la sono presa in…..Comunque c’è sicuramente bisogno di più partecipazione alla vita politica, ma i lavoratori dove sono? Forse non ci sono perché così li si nota di più. http://www.youtube.com/watch?v=yaiH2lGIvVw

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    13. Ma appunto, se lo strumento non conta, è anche inutile dargli un nome. I lavoratori quell'operazione l'hanno subita in proporzioni variabili, e quando hanno guadagnato più posizioni nella distribuzione del reddito casualmente lo strumento si chiamava "politiche keynesiane". Vuoi il grafico? Questo non significa nulla di particolare. Di fatto, oggi alcune prescrizioni keynesiane ci tirerebbero fuori dai guai. E questo è quello che mi sembra debba interessarci. Poi andremo tutti a Ostia... vengo anch'io...

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    14. d'accordo, chiudo il dibattito. andrea, hai ragione, tecnicamente ragione e tocca ammetterlo. ma come ho sempre trovato idiota chi affiancava il marxismo allo stalinismo, trovo tonto chiamare keynesismo le politiche di bernanke o greenspan (tipo l'articolo del marxista che attaccava post-keynesiani, krugman, bernanke iniziando l'articolo con la citazione di Keynes e la sua difesa alla sua classe). voglio dire, si possono chiamare semplicemente "spesa pubblica mal indirizzata".

      dopo tutto, ripeto, pure Lincoln fece grossi arruolamenti per la guerra sostenendo indirettamente la domanda. cioè, "domanda" e "offerta" esistevano da prima di Keynes e le dinamiche erano tali prima che lui le esplicitasse (anche perché se no, non avrebbe potuto esplicitarle). ad ogni modo, senza leggere quel libro di cui parlo non si capisce in effetti. that's all folks!

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  45. Se non fosse che trovo così utile questo blog, dopo questo attacco francamente esagerato a Barnard (lo si può nominare o sarò bandito anch'io?) mi andrei a cercare altrove quello che mi serve. Ahimè, non posso, sono diventato goofydipendente. Però, ragazzi, un po' di misura, anche nelle polemiche più aspre, non guasta mai. Ognuno ha i suoi difetti... io credo. Penso sia più proficuo cogliere i pregi, e non occuparsi troppo dei difetti. E' più cool.

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  46. Caro Eco, prima dell'"attacco" eravamo 100, ora siamo 121, se te ne vai (cosa che ovviamente non auspico) saremo 120. Il motivo per il quale non te ne vai è semplicemente che non puoi trovare altrove, e soprattutto non dai barnabiti, quello che trovi qui. Tu sai dove ci siamo conosciuti (ma forse hai visto un mio sosia, perché per i barnabiti io non scendo fra il popolo!) e sai che le mie perplessità sono ampiamente condivise a sinistra (motivo dell'immeritato successo di questo post). Io ho solo avuto il coraggio di esprimerle. Io ricordo una sinistra che sceglieva con più attenzione i propri idoli. Te lo immagini negli anni '70 uno dire "compagni, questi sono compagni Usa, sono fichissimi, stanno aiutando il senato americano a rifondare la Fed per tenere insieme i cocci del capiralismo Usa, ma naturalmente senza discutere il ruolo internazionale del dollaro...". Fiorenzo, poenitentiam age! Meglio prima che dopo, fidati. ;) Ah già, dimenticavo: ma da allora è cambiato tutto, e poi Obama è di sinistra...

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  47. Caro professore,

    ieri sono andato alla Bocconi per prendere in prestito il suo libro e quello di Acocella: non c'è né l'uno né l'altro. Anche il testo di Gandolfo non c'è. Così mi sembra che se è vero, come le ho sentito dire, che molte cose che ci interessano si trovano in questi manuali universitari probabilmente è anche vero che questi manuali non sono molto adottati nè facilmente reperibili. :)

    Però non sono andato per niente: a cura di Acocella ho trovato una raccolta di scritti di Federico Caffè, "La solitudine del riformista". Ricordo di aver letto di Caffè sul manifesto un secolo fa mentre qualche giorno fa ho sentito che Nino Galloni, di cui si parla anche nei commenti sopra, è stato un suo allievo.

    Mi sembra quindi che partendo da Caffè si arrivi sia a lei, attraverso Acocella, che a Galloni. Se ne ha voglia, penso che sarebbe interessante un post sulle scuole economiche italiane.

    Scriveva Caffé (1979, pp.30-31): "La soddisfazione manifestata per l'adesione governativa allo Sme potrà essere una benemerenza padronale. Ma, se è consentito utilizzare la trasmissione orale per lasciar traccia in futuro di una frase memorabile detta in tale occasione in sede molto qualificata, può anche obiettarsi che "siamo entrati nello Sme con la stessa incoscienza con la quale a suo tempo dichiarammo guerra agli Stati Uniti d'America". E sarebbe bene, a questo riguardo, non confondere le temporanee illusioni con la dura realtà che questo vincolo comporta. [...] traguardi monetari destinati a costituire linee di resistenza, fortunatamente condannate a essere travolte dal desiderio delle economie di sopravvivere e di non essere strangolate da regole maldestre di ingegneria monetaria." In un altro articolo (1978 p.131) si chiedeva se "si è ancora disposti a [...] subire "programmaticamente" il ricatto dell'appello allo straniero; se realmente ci si propongono come modelli di efficienza paesi che scaricano le difficoltà cicliche sui lavoratori, o associano le virtù tecnocratiche alla più elevata maldistribuzione del reddito [...]".

    Tutti gli articoli raccolti in questo libro mi sembrano estremamente attuali.

    Noto infine che lo spirito del suo blog è analogo a quello che animava gli articoli di Caffè, ma le sue spiegazioni sono molto più efficaci... se non avessi letto i post precedenti non avrei neppure capito il testo che ho trascritto.

    Cordiali saluti.
    Giorgio

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    1. Giorgio ti ringrazio molto per la citazione di caffè!
      tra l'altro mi conferma anche sul fatto che il problema non solo era noto da sempre ma non poteva essere ignorato
      e che quindi a mio parere si è trattato di un vero tradimento
      (dello stato dell'interesse nazionale di quello che volete voi) da parte di persone magari mediocri magari vanagloriose
      ma non tanto mediocri da non potere negare la conoscenza dell'esitenza del problema (E dell'esistenza dei cicli economici e delle crisi...)
      per quanto riguarda la biblioteca della ^bocconi^ se è vero quello che dici
      mi conferma quello che gia' pensavo (ma tanto a loro interessa la finaza e basta..e anche in quello ...)

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    2. Robert,

      per quanto riguarda la Bocconi, non ci sono i libri che cercavo ma ce ne sono altri:
      http://libsearch.unibocconi.it/iii/encore/search/C__SAcocella%2C+Nicola__Orightresult?lang=ita&suite=cobalt
      http://libsearch.unibocconi.it/iii/encore/search/C__SAlberto+Bagnai__Orightresult__U1?lang=ita&suite=cobalt

      Ti trascrivo un'altra frase di Caffè (1981, p.135): "Niente altro che spreco di energie intellettuali sono stati i tanti discorsi sui due tempi, prima i sacrifici [2012 Monti: rigore e riforme], poi le riforme [2012 Monti: equità], quando era chiaro, dall'intero arco dell'esperienza storica del dopoguerra, che il secondo tempo non sarebbe venuto mai."

      Giorgio

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    3. Un po' limitata la biblioteca della Bocconi! Non parlo tanto dei libri: quelli tanto non contano nulla, come forse NON sapete. Nei concorsi si valutano solamente gli articoli su riviste scientifiche referate, e possibilmente impattate (quel tipo di pubblicazioni che non abbondano in certi cv). Ma la biblioteca di cui sopra mi sembra carente proprio in termini di riviste! Sicuro di aver "estratto bene"?

      Intanto, su Economic Change and Restructuring non ho scritto io, ma un amico (Wing Thye Woo, dell'Università della California a Davis), che mi ha ringraziato in nota per i suggerimenti - da cui il fatto che il motore di ricerca mi ripesca "come se" l'articolo - che è bellissimo - fosse mio. Purtroppo non lo è.

      Poi, non posso credere che alla Bocconi non abbiano China Economic Review, Economic Modelling, Open Economies Review, ecc., cioè tutta una serie di riviste internazionali non sfolgoranti come American Economic Review, ma comunque referate e impattate, sulle quali Goofy ha indegnamente pubblicato!

      Ma... scusate: in fondo la Bocconi è un'università commerciale. Ora: è vero che io non disconosco l'importanza della contabilità... ma mi sembra un'idea un po' bislacca quella di valutare un economista cercando i suoi libri... e cercandoli proprio lì!

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    4. P.s.: le citazioni da Caffè sono bellissime e ringrazio anch'io. Non ho mai seguito le sue lezioni. Ho solo sostenuto l'esame con lui. Un contatto sporadico. Ma come mai gli allievi di un uomo che scriveva frasi così belle ora tacciono? E non mi riferisco ad Acocella, che ha scritto frasi ugualmente esplicite nei suoi testi. Ma mica c'è solo lui! Questa cosa mi stupisce e mi addolora.

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    5. Caro professore,

      anche a me sembra un'idea bislacca quella di valutare un economista cercando i suoi libri... e per di più alla Bocconi... chi è che l'ha formulata? :-)

      La Bocconi è una università commerciale... infatti basta pagare e chiunque può accedere pienamente alla sua biblioteca (libri, riviste, giornali, risorse elettroniche, banche dati, etc.). Non so nel resto dell'Italia come funzionano le cose ma a Milano non penso che ci siano alternative valide.

      A quanto mi risulta, ma è da molto che non faccio la prova, nelle biblioteche delle università pubbliche non ti fanno neanche consultare un testo se non sei inserito nel mondo universitario.

      Cordiali saluti.
      Giorgio

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    6. Ma sì, dai, ho capito che lo scopo non era la valutazione!

      Comunque, almeno a Roma I, mi sembra che nel dipartimento di economia la consultazione sia aperta a tutti. A Pescara in effetti non so, è la prima volta che mi ci fai pensare. Il fatto è che io le biblioteche "di carta" ormai non le frequento più, perché siccome quello che conta sono gli articoli, e gli articoli sono tutti on-line... Che peccato!

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    7. Professore,

      è vero che gli articoli sono tutti on line ma per scaricarli spesso è richiesta l'autenticazione!

      Per esempio questo http://www.jstor.org/pss/1821551, che ho trovato citato in un libro, lo posso leggere solo o pagando direttamente 10 dollari o accedendo attraverso una biblioteca collegata... cioé di nuovo passando per la già citata università commerciale.

      E poi si parla di economia della conoscenza...

      Cordiali saluti.
      Giorgio

      P.S.
      Questa discussione mi ha fatto venire l'idea che si potrebbe fondare una biblioteca virtuale nazionale... sempre che non esista già. Anche se non so bene come sia gestibile il prestito degli ebook ad esempio :)

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  48. @Andrew...ehm, voglio dire Alex (ma poi @Prof, @all come al solito)

    ...m'hai beccato e son contento: certi camuffamenti che s'adottano a fare se non per giocare?

    Siccome inizio ad avere una certa età ricordo il giorno in cui m'imbucai, da studente di un'altra facoltà, in una piccola aula dove svolgeva lezione Corrado Vivanti.

    Non ricordo lo specifico del tema ma quello generalissimo riguardava gli intelletuali italiani durante il Rinascimento.
    Al termine feci la mia domanda, alla quale il Prof. rispose premettendo la bibliografia, invero abbastanza esigua (due o tre volumi), che supponeva nella testa di chi potesse formulare, appunto, quella domanda.

    Un po' sadicamente, prima di dare la risposta, chiuse la premessa con un "scusi se le faccio i conti in tasca...". Sadico perché nella mia tasca aveva trovato solo tre spicci e dunque mi stava dando, ora, del poveraccio, mostrando l'obiettivo vero di quell'iniziale attenzione bibliografica.

    Ma che volete...povertà non è vergogna (ma allora un po' mi vergognai). E se un prof. è un buon prof. se toglie è per dare un po' di più. E infatti la risposta, che finalmente seguì insieme al demeritato sollievo, fu molto bella.

    E poi a dirla tutta avevo un po' "provocato" proprio per avere quella dimostrazione di forza. Per me uno che era stato allievo di Delio Cantimori (Delio Cantimori!) e studiato con Braudel doveva mostrare di saper regolare come merita chi millanta di essere più di quel che è.

    E tutto ciò ha una certa attinenza con il post corrente, no?

    Tuo Pierre...ops...Antonino

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  49. Ma caro Pierre (se sei Pierre, il piddino di nobile schiatta) io ve l'ho detto fin dall'inizio che non sono un economista! Mica come certa gente (alla quale fare i conti in tasca sarebbe operazione tanto rapida quanto inelegante)...

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  50. Saggio di F. Caffè del 1971 dal titolo “Di una economia di mercato compatibile con la socializzazione delle sovrastrutture finanziarie“.

    http://palmirotogliatti.wordpress.com/2011/07/11/praticoni-mestieranti-e-le-disfunzioni-della-borsa/

    ******

    Praticoni, mestieranti e le (dis)funzioni della Borsa.

    Durante i lavori del convengo CIME di Economia Matematica, tenutosi ad Urbino fra il 20 e il 25 settembre 1971, Federico Caffè presentò il suo famoso saggio “Di una economia di mercato compatibile con la socializzazione delle sovrastrutture finanziarie“. Si tratta di uno degli articoli più argomentatamente radicali di Caffè che, seppur datato, aiuta molto ad emarciparsi dalle considerazioni pittoresche, ma assai comuni, secondo cui la Borsa dovrebbe essere l’espressione tipica di un mercato il più vicino all’ideale concorrenziale che, in quanto tale, concorrerebbe alla allocazione efficiente delle risorse finanziarie. Negli ultimi 30 anni in molti – fra cui anche chi vi scrive – si sono fatti affascinare dalla finezza delle analisi dei molti praticoni, dimenticando che, anche astraendo dai livelli più approfonditi di indagine, il buon senso renderebbe chiaro a tutti che, in un mondo e in una economia dominata dagli oligopoli, la Borsa non può che esserne un riflesso.

    Il saggio di Caffè fu accompagnato da un imbarazzante silenzio accademico di cui lo stesso professore pescarese ebbe a dolersi. L’unico che, a caldo, si pronunciò fu Bruno De Finetti, anche egli presente alla conferenza: “La relazione di Federicò Caffè sulle (dis)funzioni della Borsa è già stata menzionata incidentalmente, ma voglio ripetere il ringraziamento per averci presentato una così coraggiosa e particolareggiata analisi, e direi meglio denuncia, sullo scottante argomento. Rinnovo in particolare il ringraziamento mio, perché avevo sempre intuito quanto di falso e superstizioso si nasconda nei panegirici illustrativi delle funzioni miracolose della Borsa. Egli ha messo in luce, fra l’altro, parecchie smagliature logiche che danno la possibilità di realizzare, operando attraverso operazioni di Borsa, ciò che, fatto diversamente, sarebbe giustamente vietato. Oltre a rilevare come nessuna difesa esista per i risparmiatori, privi delle informazioni di cui dispongono invece i mestieranti cui sono costretti ad affidarsi”

    Fonte:http://palmirotogliatti.wordpress.com/

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    1. Domani vado a vuotare la mia stanza nel dipartimento che fu di Caffè (ci vorrà qualche giorno) e vedo se hanno questo saggio. Mi fa un po' ridere l'epiteto di "datato". Il mercato finanziario funziona così da quando esiste nella forma attuale (diciamo dalla prima metà dell'800). Basta leggere non dico Zola (L'Argent, La Curée), ma Stendhal (Lucien Leuwen). Già in Stendhal c'è tutto: la speculazione, l'insider trading, ecc.

      Cosa voglio dire?

      Semplice: che il problema non è tecnico ma ovviamente politico. Quando, per motivi storici evidenti, i rapporti di forza sono stati tali per cui era meglio che le cose funzionassero in un certo modo, le cose hanno funzionato in quel modo. Quando chi ha in mano le leve del potere si è sentito più tranquillo, ha perso ogni ritegno e ha condotto tutti alla catastrofe (come nel 1929-45).

      La smagliatura logica più importante è quella che evidenzia Keynes nel capitolo XII (e daje), e che descrivo in Crisi finanziaria ecc.. Sul mercato finanziario il capitale viene "prezzato" in base a considerazioni che nulla hanno a che fare con le sue effettive prospettive di redditività a lungo termine. Questo è il nocciolo del problema. Il resto è piacevole, istruttivo folclore.

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  51. Professore, che ne pensa dell'analisi e della proposta di Giovanni Dosi in tema di default sovrano di Grecia e Italia?
    http://notizie.radicali.it/articolo/2012-01-31/editoriale/il-default-italiano-come-un-atomica-buona-litalia-e-il-dimagrimento-d

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    1. Penso che da un lato dice cose di molto buon senso circa l'aritmetica del debito, dall'altro non aggiunge nulla alle considerazione che svolgevo a agosto, quando dicevo "rimarrebbe la possibilità del default. Prodi vuol far sostenere una parte del conto ai “grossi investitori istituzionali”? Bene: il modo più diretto per farlo non è emettere Eurobond “socializzando” le perdite a beneficio della Germania (col rischio camicie brune), ma dichiarare, se sarà necessario, il default, come hanno già fatto tanti paesi che non sono stati cancellati dalla geografia economica per questo. È già successo e succederà. “I mercati ci puniranno, finiremo stritolati!”. Altra idiozia. Per decenni l’Italia è cresciuta senza ricorrere al risparmio estero. È l’euro che, stritolando i redditi e quindi i risparmi delle famiglie, ha costretto il paese a indebitarsi con l’estero. Il risparmio nazionale lordo, stabile attorno al 21% dal 1980 al 1999, è sceso costantemente da allora fino a toccare il 16% del reddito. Nello stesso periodo le passività finanziarie delle famiglie sono raddoppiate, dal 40% all’80%. Rimuoviamo l’euro, e l’Italia avrà meno bisogno dei mercati, mentre i mercati continueranno ad avere bisogno dei 60 milioni di consumatori italiani."

      Quello che mi sembra invece manchi (a una lettura molto affrettata) è una presa di posizione sull'euro. L'uscita sarebbe il modo più ovvio e indolore di "reprofile" il debito, dando anche ossigeno all'economia. Mi è sfuggito qualcosa?

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  52. Quello che mi piace del Professore ancora di più dei sui articoli abbastanza chiari è che dedica il "suo tempo" ad ogni commento e questo è veramente notevole e non facile da trovare.
    Grazie.

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    1. Ho detto fin dall'inizio che qi non c'era nulla di originale, e che a me interessava capire da voi quali sono le domande "giuste", ovvero quelle alle quali occorre trovare una risposta "tecnica" affinché la situazione abbia un esito "politico" non fascista.

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  53. Ottimo articolo Professore, ha ottenuto un altro lettore. E' triste vedere sempre più "scienziati" assurgere a ruolo di salvatori della patria, ma purtroppo senza seguaci non esistono i messia.
    Saluti.

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    1. La ringrazio. Colgo l'occasione per precisare nuovamente che:

      1) non contesto la validità delle idee, il problema non è quello: sono in buona parte vecchie quanto la moneta (l'età moderna, lo abbiamo imparato a scuola, comincia nel 1492) e in gran parte condivisibili;

      2) contesto il modo in cui vengono proposte, perché tendenzialmente autoritario ("calato dall'alto", come diceva un altro lettore), sulla base del presupposto che il "marketing" debba far premio sul ragionamento;

      3) ho forti dubbi sull'opportunità di intavolare il necessario dialogo politico con le altre forze dalla sinistra sulla base di un approccio simile, e in particolare aggiungendo "nuove" teoria. Le soluzioni "tecniche" per l'uscita dalla crisi (sganciamento dall'euro e recupero della sovranità monetaria) esistono senza chiamare in campo "nuovi" paradigmi. In più, queste soluzioni ricadono nell'ambito della più stretta ortodossia e hanno basi scientifiche solidissime, come più volte richiamato in questo blog. Ciò le rende di per sé condivisibili da una larga platea di partecipanti, mentre appellarsi a "nuove" teorie, soprattutto se fossero tali, suscita diffidenza, richiede un dibattito preliminare, o necessita di un approccio fideistico); e

      4) questi dubbi sono rafforzati dal fatto che le poche forze politiche disposte (in Italia) a prendere in considerazione l'unica soluzione seria, quella che verrà imposta dai fatti, cioè l'uscita dall'euro, hanno a loro volta, in tempi non sospetti, espresso dubbi sull'approccio di quella persona (o quella persona ha espresso dubbi sul loro).

      Tutti i riferimenti sono nella discussione che precede.

      Quindi io mi son limitato a far chiarezza. Non c'è nulla di originale nemmeno in questo post, che esprime una posizione che immaginavo largamente condivisa (ci sono persone di buon senso in Italia). Aggiungo che è un peccato, e che minor protagonismo, più umiltà, più buon senso, più disponibilità al dialogo sarebbero utili. Ma, appunto, lì salta fuori il problema: l'approccio messianico. Che in me suscita estrema diffidenza. Diciamo che dopo questa discussione ho capito come mai gli italiani sono riusciti a farsi vendere l'euro. Con uno slogan. A loro piacciono gli slogan. E allora beccatevi l'euro, e sperate che il prossimo slogan sia quello giusto.

      Sta poi ai lettori giudicare. Per alcuni sicuramente queste doti mancano soprattutto a me. Per altri ad altre persone. Questa storia mi mette una grande tristezza addosso, ma d'altra parte devo anche difendere il mio lavoro. Non è possibile farsi dare del complottista ogni due per tre perché c'è un tipo che si comporta in un modo inopportuno, raccontando storielle fantasiose e comunque non funzionali allo scopo, e tu vieni preso per lui!

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  54. @All

    Vorrei chiudere la discussione. Appiccicatevi ad altri post. Sto lavorando sul prossimo. Grazie e a presto.

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  55. Grazie professoe Bagnai per far si che noi possiamo capire argomenti tanto complessi, quanto indispensabili per le scelte che faremo per noi e per la nostra progenie.
    Ha conquistato un'altro assiduo lettore.
    Le auguro ogni bene, Roberto N.

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  56. Un saluto a tutti mi chiamo Leonardo, Abruzzese trapiantato a Brescia per motivi di lavoro.
    Volevo fare alcune precisazioni, senza polemiche ovviamente, sulla MMT; argomento che in questi giorni sta infuocando i forum di molti siti e blog !
    Io ho partecipato al summit di Rimini, e come dice il Professor Bagnai, non voglio entrare nel merito se la MMT è una cosa valida o meno, voglio solo chiarie alcune cose.

    1 - i 5 economisti intervenuti non si sono presi il merito di aver inventato una nuova e rivoluzionaria teoria economica, ma anzi, hanno ammesso candidamente che la MMT si rifà alle idee di Keynes e soprattutto di Abba Lerner.

    2 - l' equazione che ha descritto la dottoressa Kelton, non è stata descritta come una sua geniale intuizione, ma semplicemente come una "nota" equazione conosciuta da anni nel mondo economico, presa in prestito in quel momento per spigarci il legame fra Deficit e Surplus fra due o più soggetti. Quindi solo a scopo didattico.

    3 - concordo con il professor Bagnai che l' organizzatore dell' evento ( P.B. ), abbia dei modi discutibili e spesso fastidiosi nel porsi e nell' esprimere i suoi pensieri !

    Per il resto posso dirvi che personalmente le tre giornate trascorse a Rimini mi sono piaciute molto, ed ho appreso tantissime nozioni che non conoscevo. Nello specifico le 16 ore circa di incontro si sono suddivise in tre blocchi, 5/ 6 ore dedicate alla spiegazione della MMT da parte dei 5 professori, il resto delle ore è stato dedicato, alla spiegazione della nascita e dello sviluppo dell' EURODISASTRO e alle domande e gli approfondimenti da chiedere ai 5 relatori.

    Grazie per le informazione che mette a disposizione di noi tutto Professor Bagnai.

    P.S. negli ultimi 3 anni, non fidandomi molto dell' informazione ufficiale, navigo in rete alla ricerca di informazioni più corrette possibili, ma mi capita a volte che le mie ricerche alimentino più dubbi di quanti ne chiariscono !

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    Risposte
    1. Caro Leonardo, ti ringrazio per la precisazione che, anche se forse non te ne sei reso conto, conferma pienamente il contenuto del mio intervento. Non credo che nessun collega, per quanto ingenuo, vorrebbe mai correre il rischio di presentare come originale quello che sta nelle prime dieci pagine di ogni testo di macroeconomia, e quindi OVVIAMENTE SO BENISSIMO CHE I MIEI COLLEGHI AMERICANI NON HANNO FATTO QUESTO.

      Fa però parte dei modi discutibili che citi un certo sensazionalismo. Sensazionalismo che danneggia sia il messaggio che si vorrebbe dare (che è sostanzialmente giusto), sia i colleghi, i quali, poveracci, senza rendersene molto conto, credo, rischiano di raccogliere il discredito della professione PER COLPA DI EQUIVOCI CHE NON HANNO CREATO LORO (vedi il ruolo nel salvataggio dell'Argentina, che alcuni di loro negano, altri affermano... e allora andremo a vedere bene cos'è successo).

      Ripeto: questo mi è chiaro.

      Ma insomma! Sarebbe come se uno entrasse in classe alle elementari e dicesse "ho inventato l'alfabeto!" Ovviamente è impossibile che uno si comporti così (se non è pazzo). Ma la comunicazione fatta intorno a questo evento era tutta del tipo: "hanno inventato l'alfabeto!". E il problema è questo. Se per interessare all'economia 2000 persone bisogna prenderle in giro, allora non c'è tanta speranza.

      Capisco l'entusiasmo di chi in 10 mesi ha capito tutto, ma un minimo di razionalità aiuterebbe in questo come in tanti altri casi.

      Ti ringrazio per le parole equilibrate.

      Elimina
    2. Grazie per la risposta celere e precisa coro professore...

      Volevo chiederle un' ulteriore informazione in merito ai 5 relatori della MMT.
      Che le sappia sono economisti di spessore internazionale ? O comunque lei li ritiene competenti ?

      Intanto le auguro buona serata. Leonardo.

      P.S. complimenti per gli articoli completi e ben articolati.
      Non è da molto che seguo il Blog quindi sto recuperando le letture passate, che finora avevo letto solo su altri siti che le ripostavano.

      P.P.S. Ho scaricato anche il suo PDF vorrei imparare qualcosa in più di Economia, che sto scoprendo essere una materia affascinante, ma veramente molto molto complessa !

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    3. Ma quello che penso io non conta un gran che! Mica sono nella loro commissione di concorso. Per gli economisti parlano le pubblicazioni. Io non ho visto tutti i loro curriculum e in questo momento EconLit non funziona. Sicuramente Wray è un economista: mi ricordo di aver visto se "esisteva" ed esiste. Gli altri penso anche, non ho avuto tempo ma veramente non è importante. Quello che hanno detto lo hai capito? Ti è servito? Lo sai ripetere a un piddino? Questa è la cosa importante!

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  57. MMT? No grazie (per ora).
    Ma se non ora, quando?
    Quando la Grecia sarà fallita? o quando l'Italia la seguirà a ruota? e via via tutti gli altri stati dell'UE che hanno commesso l'errore di rinunciare alla sovranità sulla loro moneta, con la nascita dell'euro, senza che ci fosse una BCE in grado di operare come la FR USA?
    Concordo che Barnard e i suoi abbiano sbagliato tutto sulla comunicazione, ma questo non giustifica chi è competente e sa anche comunicare che non faccia quanto possibile per impedire tanta depressione, tante sofferenze e la distruzione di ciò che rimane del tessuto produttivo Italiano; perché è esattamente ciò che sta succedendo.
    Certo altri nodi stanno venendo al pettine, dalla globalizzazione senza regole al primato del mercato senza regole, al km zero auspicato anche per ridurre l'effetto serra, ma inattuato, al divario tra i nord e i sud del mondo, dalla delocalizzazione delle aziende alla distruzione delle competenze e dei mestieri.
    INTANTO SI STA FACENDO TERRA BRUCIATA E NESSUNO DICE NIENTE.

    Caro Alberto, tu puoi, altri come te possono: FATE QUALCOSA PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI.

    Una annotazione curiosa: credo che Tremonti concordi sul percorso che dovrebbe fare la Grecia per uscire dalla crisi attuale, ovvero: 1. uscire dall'euro e tornare alla dracma; 2. pagare tutti i bebiti anche in euro con dracme al cambio concordato con l'UE, il resto lo risparmio.
    Il percorso è quello dell'Argentina, quando ha deciso di pagare in pesos i debiti in dollari.

    Cordialità,
    pietro casula

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    1. Pietro, sei cordiale e simpatico, ma male informato. La MMT (qualunque cosa essa sia) non è una condizione né necessaria né sufficiente per la soluzione dei nostri problemi. La condizione necessaria è il recupero dell'autonomia valutaria, cioè l'uscita dall'euro. Una Bce che operi come la Fed non potrebbe risolvere MAI i problemi europei, per i motivi più e più volte esposti in questo blog. La Bce non può risolvere gli squilibri europei come la Banca d'Italia unica non ha risolto il problema del mezzogiorno. Ovviamente a degli americani può sembrare una buona soluzione, e noi non li giudichiamo per questo.

      Quello che non va ritardato è lo smontaggio dell'euro.

      Sul fatto che la Grecia debba uscire ormai concordano tutti, anche Hans Werner Sinn. Ormai tanto la Grecia l'hanno spolpata...

      Io sto facendo qualcosa, mi dicono meglio e prima di tanti altri. Non mi piace dare pagelle, l'importante è andare nella direzione giusta. Ad esempio, so che qualcuno andrà adesso in Grecia. L'articolo che ti ho citato sopra ci è arrivato, in Grecia, cinque mesi or sono.

      Mi sa che anche tu non hai capito chi sono, cosa faccio, e forse nemmeno troppo bene chi frequenti. Ti hanno informato male. Ma resta un po' con noi, dai, vedrai che ti diverti...

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    2. ciao Alberto,
      ho letto tutto con interesse, tranne l'articolo greco che tradurrò in qualche modo.
      Prendo atto di aver incocciato una delle persone giuste per aprire gli occhi a chi oggi sta soffrendo, posto che sui partiti al momento è impossibile contarci.
      Avrò, spero, 72 anni a luglio, sono andato in pensione a 70 anni e cerco di tenermi informato prevalentemente con la rete, sono abbonato al Fatto quotidiano e seguo Santoro in Servizio Pubblico, sono no TAV, contro il ponte e contro l'ultimo ventennio. Rimpiango Berlinguer, Moro e De Gasperi.

      Mi muove la constatazione che per i miei figli già grandi e per i nipoti non c'è presente né futuro e mi terrorizza la consapevolezza che per tutti il film in anteprima già lo vediamo guardando la Grecia.
      Ci stanno massacrando e dubito che pochi se ne stiano rendendo conto sia a destra che a sinistra.
      Ho acquisito esperienza nella valutazione dei punti forti e deboli delle aziende in crisi e nell'individuare il percorso per risolvere i loro problemi e ciò potrebbe essere utile nel dare una mano.
      Andiamo al sodo: sembra di capire che sul come smontare l'euro, come uscirne e recuperare l'autonomia valutaria tu abbia studiato tutto; chiedo conferma.
      Il vero nodo, pertanto, sembra quello di come convincere tutti che stiamo soffrendo invano, che stiamo chiudendo aziende che potrebbero stare sul mercato a pieno titolo, che stiamo distruggendo esperienze e mestieri che hanno fatto la fortuna dell'Italia, ecc. ecc.; chiedo conferma.
      E, quindi, che LA COMUNICAZIONE è sostanza.
      Io vivo a Cagliari e ti assicuro che se riuscissi a convincere gli operai del Sulcis che se recuperassimo l'autonomia valutaria i loro problemi cesserebbero di esistere, sarebbero loro a muoversi perché sono vivi e reattivi e il concetto che ho imparato io è facilmente trasferibile anche a loro. Prova a estendere questa pillola di comunicazione in tutta Italia dove la sofferenza sia più acuta: non ci vuole molto a immaginare che dal basso parta un effetto domino impossibile da arrestare, grazie anche all'aiuto della rete.
      Cosa ne pensi?
      cordialità
      pietro casula,

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    3. Forse hai dato retta a qualche superficiale esagitato (probabilmente a libro paga) che mi definisce "scaldasedie". Ti faccio notare che questo blog è comunicazione, e che quando ho potuto (cioè quando mi chiamano e non sono all'estero) sono andato a parlare con la "base". Non chiedermi però di mettermi un saio e di starnazzare slogan, perché questo NON è nelle mie corde. Ad esempio, del Sulcis non so molto, ma dubito che il recupero dell'autonomia valutaria da solo farebbe il miracolo (mentre abbiamo fior di esempi di come l'aggancio a una valuta troppo forte metta in difficoltà innanzitutto il primario e quindi anche le attività estrattive: Churchill-parità aurea-miniere...).

      L'articolo greco non leggerlo in greco: leggilo in italiano qui. Ho citato la versione greca, fatta a mia insaputa, solo per far vedere che la mia comunicazione funziona.

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    4. complimenti!
      ho letto solo ora "l'articolo greco in italiano" e sono sconcertato, amareggiato, deluso, incazzato e stupido per aver capito solo oggi, grazie a te, che il vero responsabile è chi ci ha portato all'euro, a partire da Prodi insieme a tutti gli altri che lo circondavano e che tutt'ora esistono.
      Te lo immagini, se lo avesse capito testa d'asfalto, come avrebbe potuto sfruttare l'errore proprio nel momento in cui il suo indice di gradimento europeo e mondiale era ai minimi.
      Avrebbe potuto mettersi di traverso alleandosi con l'Inghilterra, imponendo anche per l'Italia il ritorno alla lira.
      Mi devo riprendere, grazie saluti,
      pietro casula,

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    5. Guarda che "testa d'asfalto" (geniale!) non è mica morto, ed è sempre stato attentissimo a smarcarsi dall'euro (incluso il colpo di coda finale a ottobre). Con questo voglio solo dire che da politico (vero) lui, che ovviamente non mi piace, ha però messo le mani avanti e si è candidato alla ricostruzione. Lui (e io!) potremo dire: "l'avevamo detto". Solo che io non voglio fare politica. Bersy invece sì. Auguri!

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    6. ciao Alberto,
      prendi atto che il nano, dopo il giorno in cui le sue azioni persero in un colpo solo il 12%, ha dovuto scegliere tra il perdere tutto o il farsi da parte, ha concordato il salvacondotto, non può più essere candidato a nulla e non è mai stato né un politico, né un vero imprenditore.
      Gli riconosco, invece, grandi doti di venditore e di combattente che si sa anche fermare quando non ne può fare a meno.
      Se non si fosse imbattuto con forze di molto più potenti, sarebbe stato l'unico in grado di imporre in ritorno alla lira e avrebbe potuto farlo perché disponeva di una maggioranza blindata e sufficiente.
      Ora non lo può fare più nessuno, men che meno il PD meno L.
      Non ho idee concrete sul come uscirne e, purtroppo, confermo un futuro esattamente come quello della Grecia.
      Al momento, quindi, vale il si salvi chi può oppure, per i credenti, il confidare sulla Provvidenza Divina.
      E' UN PECCATO, però.
      cordialità,
      pietro casula,

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    7. Che ci fai qui? Ormai questa discussione è chiusa. Sul punto che sollevi mi sono già espresso da tante altre parti. Questa cosa non può funzionare e nessuno ci può fare nulla. Semplicemente, non funzionerà. Lasciare che si rompa da sola è solo una ulteriore prova di incoscienza dei nostri leader.

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  58. http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03/06/ovvero-miracoli-stiamo-attrezzando/195623/

    e se la son tirata dietro alla fin fine. tira tira tira, arriva il falco che ha la pagina sul quotidiano buono e attrae consenso attorno al niente.

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    1. La contabilità nazionale conosce il suo momento di gloria!

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    2. ah! però vedi come si può rigirare a proprio favore una semplice identità? ce piazzi er crowding out e vedi che le persone tornano a incazzarsi con lo Stato. e dire che Marione Krugman c'ha scritto pochi giorni fa a riguardo:

      http://krugman.blogs.nytimes.com/2012/03/03/extraordinary-popular-delusions-and-the-madness-of-crowding-out/

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    3. Ma istwine caro, scusa tanto: io perché mai dovrei leggere Scacciavillani? Un nome che promette, ma non mantiene (a giudicare da molti commenti ai suoi articoli). Chi è?

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    4. Però il suo argomento è interessante, nella sua semplicità: la teoria del ciclo politico economico (da Nordhaus a Hibbs) suggerisce in effetti che se ci fosse una risorsa "free lunch" per garantire la soddisfazione dei cittadini, i politici ne approfitterebbero per cercare di restare in sella. Evidentemente i lunch disponibili non sono particolarmente free...

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    5. E poi guarda il lato positivo: adesso i barnabiti hanno un altro bersaglio, così andranno a donaldizzare altrove e ci lasceranno fare il nostro lavoro in pace! Io sto usando la legge di Thirlwall per vedere come mai il tasso di crescita dell'Italia è in caduta libera da quattro decenni. E si vede!

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    6. già in effetti chi è me lo son chiesto anche io, pare lavorasse alla BCE. ad ogni modo, è solo memoria storica, in realtà è molto facile dimostrare che non sa di cosa parla a tutti gli effetti. comunque sì, si torni a studiare, anche io sto studiando e ho trovato una bella risposta indiretta alla decrescita nel documento "Understanding National Accounts" dell'OCSE (ma non solo) e fa abbastanza ridere ma me la tengo per me e quando arriva qualche altro Savonarola troppo avventato la pubblico.

      buon lavoro (ca ce ne fu bisogno)!

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    7. Mi fai un piacere? Me lo giri, che lo giro alla mia laureanda preferita (Mariiiiiiiiiiiiiiiiiia)... Scusa la pigrizia, ma oltre che professore sono anche madre di famiglia...

      La povera Mariiiiia sta studiando i debiti privati dell'eurozona...

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  59. Prof, complimenti per il blog, per i filgi e... per i polli.
    Speriamo solo di non fare la stessa fine.

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    1. Né i figli né i polli hanno potuto scegliere. In effetti nemmeno noi abbiamo potuto scegliere l'uomo in grigio. Quindi diciamo che la fine dei polli la stiamo già facendo...

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  60. Capisco poco di economia però minestra riscaldata o meno,la MMT se è buona e permette di uscire dalla crisi,ben venga,anche nel caso in cui fosse un pò spettacolarizzata,in fondo da quel poco che ho studiato delle lezioni del summit mi sembra che qualche soluzione la proponga,e dopo anni passati a inseguire Schumacher,Ronaldo,Berlusconi o il Grande Fratello seguire la MMT è un bel passo avanti non trovate?

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  61. Ho bisogno di studiare di più,te l'ho detto che capisco poco di economia,comunque,le soluzioni che proporrei io (essendo ad un livello molto basso) sono le stesse di Barnard e dei suoi economisti quindi per non fare il pappagallo e non cadere nel ridicolo non le ripeto,solo che il semplice fatto di attirare un po' di gente,anche principianti come me,ad un summit MMT mi sembrava una buona cosa tutto qui.

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  62. Ho trovato molto interessante questo post, soprattutto perché finalmente incontro delle critiche costruttive su MMT/Barnard e non ciance provenienti da persone che, oltre ad essere ignoranti, pretendono di dettar legge, come capita troppo spesso. Così, ad occhio, "sfogliando" il suo blog, lei mi sta simpatico e in comune abbiamo il fatto di fidarci (abbastanza) del nostro istinto (allenato).
    Purtroppo da qualche tempo è diventato difficile comunicare con Barnard, altrimenti gli avrei spedito il link di questo articolo, ma spero che c'inciampi da solo, se non lo ha già fatto.
    Lei lo prende un po' in giro (Donald Duck) e Barnard qualche difetto ce l'ha, l'ho riconosciuto più di qualche volta nonostante sia un suo lettore da qualche anno ormai. E' una persona molto emotiva e questo lo frega spesso in termini di comunicazione, inducendolo a contraddirsi, ad alienarsi le simpatie della gente o ad assumere toni apocalittico/complottisti (per quanto ben giustificati e documentati) che non fanno il suo gioco. Il suo entusiasmo per l'MMT è giustificabile dal suo desiderio di giustizia sociale. A lui, novizio di economia, sentir parlare di certe cose ha fatto un'impressione enorme, perché finalmente ha creduto di aver trovato una soluzione per i mali di cui è stato testimone nella sua carriera di giornalista in giro per il mondo e nella sua vita fatta di impegno sociale e amore per il prossimo. Questo, a mio parere, lo ha portato negli ultimi tempi ad abdicare un po' del suo senso critico in favore di una promozione senza reticenze di questa teoria economica. Ciò è un peccato e io da quel momento ho fatto fatica a seguirlo fino in fondo poiché, da ignorante in economia, il mio buon senso mi faceva dubitare che l'MMT potesse essere una panacea, l'unica soluzione possibile di questa crisi economica, come proclamato da Barnard. Vista la complessità delle regole in gioco, sono portato a seguire il metodo S. Tommaso: sto un po' a vedere che succede e intanto cerco di capirci di più.

    (continua)

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    1. Io invece odio il prossimo e sono sempre rimasto chiuso nella mia torre d'avorio. E per questo le dico che di apprendisti stregoni mi bastano quelli di destra, anche perché secondo me ogni apprendista stregone è intrinsecamente fascista.

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  63. (continua)

    Anche dal famoso summit sono rimasto un po' deluso. Pur non avendovi partecipato personalmente, dai video circolanti in rete ho avuto l'impressione che fosse soprattutto un evento celebrativo dell'MMT, che sia mancata una vera comunicazione tra gli economisti e le persone accorse da tutta Italia per ascoltarli e che l'occasione sia andata un po' sprecata (nonostante il risultato positivo dal punto di vista delle presenze).
    Però non ricordo di aver mai sentito Barnard spacciare l'MMT come una novità assoluta, anzi spesso cita la lunga storia che essa ha alle spalle e il suo capostipite Keynes. Come ha ribadito anche nel suo ultimo articolo, per lui l'MMT è solo una tappa intermedia, per quanto cruciale, necessaria a ridare ossigeno al nostro Paese, per salvarlo prima di pensare ad altro, ed è preceduta da un'altra condizione fondamentale: l'uscita immediata dall'euro.
    Inoltre, se Barnard difetta di efficacia comunicativa, ciò è compensato dalla sua onestà intellettuale. A una persona che ad una conferenza criticava la sua presa di posizione, ha risposto dicendo che lui propone ciò in cui crede e a cui è arrivato attraverso la sua razionalità e il suo senso critico, ma altri sono liberissimi e incoraggiati a trovare strade diverse con le loro forze e la loro intelligenza. Dico questo per sottolineare che non ci troviamo di fronte a un semplice fanatico, a uno sciamano col ballo di San Vito. La stessa sua promozione dell'MMT e la ragion d'essere del summit di Rimini nascono dalla convinzione della necessità di divulgare il più possibile la conoscenza economica tra la popolazione, di rifornire di consapevolezza e armi concrete quelli che lei chiama piddini, gli Italiani medi. Non riuscirei mai a ricordare tutte le volte che l'ho sentito ripetere che è necessario chiudersi in casa a studiare, studiare con pazienza e umiltà, per poter essere davvero preparati ad ogni evenienza, ad ogni obiezione e ostacolo, prima di poter agire sapendo ciò per cui ci si batte e contro chi ci si batte, conoscendone ogni particolare. Il che, se non ho inteso male, è ciò che anche lei si augura e per cui lavora.
    Se poi questo lavoro e questo studio ci porteranno all'MMT o a qualcos'altro, diventa quasi secondario.

    Daniel

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    1. Su una cosa siamo d'accordo. La dico con parole sue: "non ci troviamo di fronte a un semplice fanatico".

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