sabato 24 marzo 2012

Corruzione, Italia, Argentina

A più riprese mi avete segnalato interventi di noti magistrati che rivendicavano alla loro professione  il merito di aver evitato, o almeno ritardato, all’Italia lo scoppio di una crisi debitoria come quella argentina. Secondo questi magistrati, la crisi argentina sarebbe stata una crisi da “debito sovrano” determinata da un eccesso di spesa pubblica, dovuto alla corruzione dei governi in carica negli anni ’90. Tagliando la testa all’idra della corruzione i magistrati del pool Mani Pulite avrebbero scongiurato (o concorso in modo determinante a scongiurare) un esito simile per l’Italia.

A questa opinione ho obiettato da subito che mi sembrava poco informata dei fatti, quanto meno di quelli esteri. Il bilancio pubblico dell’Argentina, nel periodo di gestazione della crisi, era stato in surplus o al più in moderato deficit. L’Italia, al tempo di Mani Pulite, viaggiava su un deficit dell’11% del Pil, mentre l’Argentina negli otto anni prima della crisi è andata da un surplus di 1.5% a un deficit di -2.4%, mantenendosi abbondantemente dentro ai parametri di Maastricht (-3.2% nell’anno della crisi, il 2001, un valore da far invidia perfino alla Germania; i dati vengono da Frenkel e Rapetti).

Ricevo da Roberto Frenkel la segnalazione di un suo lavoro, scritto con Mario Damill e Martin Rapetti, dal titolo “Austerità fiscale in una trappola finanziaria: l’agonia del regime di convertibilità in Argentina”, pubblicato sul sito “Iniziativa per la trasparenza finanziaria”. Ricordo che il regime di convertibilità finanziaria è quello che stabilì il cambio fisso un peso=un marco... pardon, un dollaro! (che sbadato!)


Traduco il riassunto:



Questa comunicazione analizza la politica fiscale nella fase finale del regime di convertibilità argentino, che fu implementato all’inizio del 1992 e crollò con la crisi economica del 2001-02. L’interpretazione più diffusa individua la causa principale e largamente preponderante della crisi nella spesa pubblica. Valutare criticamente questa interpretazione è rilevante sia in termini di analisi storico-economica, sia, cosa più importante,  perché ci aiuta ad avviare un dibattito più ampio sugli effetti dell’austerità fiscale in economie fortemente indebitate e depresse. Questo argomento è diventato cruciale nel dibattito su come promuovere la ripresa dell’eurozona e degli Stati Uniti. Nella nostra interpretazione, le radici del crollo dell’Argentina devono essere individuate in un problema completamente diverso: la combinazione di un tasso di cambio reale sopravvalutato e di livelli elevati di debito estero, in gran parte ereditati dagli anni ‘80.


Come dire: il governo in carica nel 2001 in Argentina sarà anche stato corrotto (lo era senz’altro più di molti altri governi, secondo i dati riportati dal database Governance matters della Banca Mondiale), ma una crisi finanziaria non nasce in un giorno, e i numeri forniscono un’interpretazione più articolata della situazione. Insomma: il pool Mani Pulite difficilmente avrebbe salvato l'Argentina. Nel rispetto, nell'ammirazione e nella sincera e profonda gratitudine per il duro e necessario lavoro da esso svolto, c'è quindi da chiedersi quanto abbia potuto contribuire a salvare l'Italia (se l'Italia si è salvata, cosa che non mi sembra così scontata).

Come nota metodologica aggiungo che forse dovremmo deporre un certo tipo di arroganza che consiste nello spiegare ai paesi emergenti cosa è successo, cosa sta succedendo, o cosa succederà a casa loro. Forse ogni tanto dovremmo farcelo raccontare da loro, anche perché penso che mentre certe nostre analisi siano inutili a noi e a loro, molto di quello che loro hanno da dire sia effettivamente utile per capire cosa sta succedendo a casa nostra. E questo vale anche per la gestione del mercato del lavoro. Mi sembra poco rispettoso dare per scontato che paesi di antica o meno antica, ma comunque sempre profonda e ricca civiltà, non possano gestirsi da soli. Direi anzi che mentre per sbagliare hanno avuto bisogno di molto aiuto, la cosa giusta hanno saputo farla da soli.

E nel rispetto di tutte le competenze e di tutte le opinioni, esprimo la mia consueta nostalgia per un mondo nel quale la gente si decidesse a fare quello che sa fare, e non si mettesse a fare quello che fanno gli altri: un mondo dove gli economisti facessero gli economisti, i giornalisti facessero i giornalisti, i magistrati facessero i magistrati, gli storici facessero gli storici, ecc. Da economista devo credere nei benefici della divisione del lavoro, e quindi nel fatto che se ognuno stesse al posto suo alla fine forse staremmo tutti meglio!

60 commenti:

  1. Alberto,

    un consiglio. se ti va pubblica la Tabella 1 e la Tabella 2, sono informative il tanto giusto per chi ha magari difficoltà a leggere scorrevolmente in inglese e vanno dritto al punto.

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    1. E consiglio vivamente di consultare gli excel di Governance Matters. Ormai abbiamo compreso (si spera) da dove derivano le rovine economiche del nostro paese, ma resta il fatto che lo scarto tra i nostri indicatori e quelli europei è davvero impressionante. Almeno, io ne sono rimasto impressionato. Tra Ventimiglia e Mentone c'è una vera barriera.

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    2. Dai che quando torno in Francia vi faccio qualche bella figurina a colori, così si ride.

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  2. Mani Pulite ha stroncato la carriera politica di chi ci aveva portato dentro Maastricht, e ha spianato quella di chi ci ha portato dentro l'Euro. A occhio non direi che è stata così determinante dei nostri destini finanziari.

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    1. C'è anche da dire che l'"entusiasmo" e la determinazione (per non dire l'accanimento) della classe politica che ci ha portato dentro l'Euro sono stati decisamente superiori a quelli di chi ci ha portato dentro Maastricht...

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  3. Una veduta dei paese in via di sviluppo l'attuale crisi globale: ciò che non va dimenticato e che cosa dovrebbe essere fatto
    Roberto Frenkel e Martin Rapetti

    http://cje.oxfordjournals.org/content/33/4/685.full

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    Sicuramente se ognuno facesse il suo di mestiere la società sarebbe come un orologio dove ogni componente ha una sua funzione ben precisa e tutto funzionerebbe. Di sicuro anche i Magistrati dovrebbero parlare di quello che sanno e non strabordare......Ma l'uomo è un animale politico e quindi straborda inevitabilmente. C'è una cosa però Bagnai che la mia indole imprenditoriale fa fatica ad accettare.Quando sento parlare i politici sopratutto quelli della mia parte ogni tanto mi domando se "moriremo di intellettualismo" perchè l'uso dell'intelletto è un grande esercizio ma poi devi tirare un rigo e agire se sei in eterna riflessione invecchi sulla seggiola mentre il mondo va dove gli pare.

    Se come scrive Rapetti bisogna tenere di conto anche di T.Vemblen (anche se non lo menziona), se Minsky aveva ragione anche se è morto nel disinteresse più completo per le sue teorie, se Keynes aveva visto giusto,ALLORA E' ARRIVATO IL MOMENTO VISTA LA REALTA' CHE LE TEORIE FINO A IERI MESSE DA PARTE E DERISE SI PRENDANO LA LORO RIVINCITA E IL POSTO CHE GLI COMPETONO NELL'AGIRE POLITICO.Altrimenti continueremo e leggere per anni le solite cose perchè quello che scrive Rapetti non è diverso da quello che scrivono i suoi ragazzi (nel senso di universitari e che riporto sotto) e tralascio di riportare quello che dicono anche i suoi colleghi e anche lei.

    Se gli economisti di formazione keynesiana non trovano un modo di imporsi alla fine passeremo il tempo a rileggere le solite cose, e a dire le idee keynesiane sono migliori di quelle anarco-liberiste ma faremo la fine della sinistra Italiana che si sente eticamente superiore alla destra ma di fatto in concreto ancora oggi al governo c'è la destra. PERCHE'?



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    La crisi economica argentina e il ruolo del Fondo Monetario Internazionale

    http://tesi.eprints.luiss.it/3250/

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    MINSKY E LA CRISI FINANZIARIA

    http://www.ecostat.unical.it/RePEc/WorkingPapers/WP09_2009.pdf


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    LA BEHAVIORAL FINANCE: COMPORTAMENTO IRRAZIONALE DEGLI INVESTITORI,BOLLE SPECULATIVE E CRISI FINANZIARIE

    http://www.icfas.it/store/346_Seminario_La_Behavioral_Finance.pdf

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  4. Buongiorno a tutti,
    sperando di non incarnare nella mie idee il piddino di turno o qualsiasi altra categoria eventualmente non pensante, vorrei chiedere: presupponendo che le scelte sbagliate della prima e della seconda repubblica fossero dettate da un fortissimo grado di corruzione piuttosto che da scelte sensate, si potrebbe dire che la magistratura svolge un lavoro di "pulizia" in uno stato? Mi spiego meglio: se ci fossero politici puliti farebbero scelte giuste o sbagliate ma con un senso tecnico, qui invece si va avanti ad ideologie del tipo "euro=europa=unione=pace=buono", mentre un politico onesto, parere mio, prenderebbe di fianco a sé un pool di tecnici che studi delle soluzioni corrette.
    Quindi in un certo senso il corrotto aiuta a portare verso la disfatta e la giustizia aiuta a fare le scelte giuste in economia.
    O no?

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    1. Benvenuto. Sicuramente il lavoro di pulizia è utile, ho espresso, come credo tutti, sincera gratitudine. Probabilmente ha anche un impatto misurabile sull'economia (ci torniamo). Studiando le unioni monetarie africane mi è capitato di chiedere a un funzionario delle Nazioni Unite: "ma chi glielo fa fare di mettersi insieme se sono così diversi". Risposta: "una cosa in comune ce l'hanno: la corruzione".

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    2. Grazie, sono felice di essere approdato qui!

      ps: lei scrive "Sicuramente il lavoro di pulizia è utile, ho espresso, come credo tutti, sincera gratitudine." e volevo solo precisare che mi era chiaro.
      Allora mi metto in attesa dell'analisi sull'impatto della magistratura sull'economia! :)

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  5. Anche Borrelli, la primavera scorsa, intervenendo alla presentazione di un libro, disse di essersi in fondo «pentito» per quell`inchiesta: «Chiederei scusa per il disastro seguito a Mani Pulite. Non valeva la pena di buttare all`aria il mondo precedente per cascare in quello attuale»

    http://rassegna.governo.it/testo.asp?d=78827270

    e se lo dice lui...

    da quello che ho capito mani pulite ha avuto un regia esterna
    (lobby finnziarie governo usa ecc...ecc..) ed è servita per azzerare una classe politica che comunque era diventata troppo indipendente rispetto alle esigenze e agli interessi USA

    non ho capito perchè bersani dopo quello che emerso sul tesoriere lusi e il presidente della provincia di milano penati
    (capo segreteria politica PD!Gulp!)
    non sia dovuto scappare in tunisia !!! -_-^^^^^^^
    (vero corrire vero repubblica vero la stampa vero tg123 vero stampa libera italiana...volevo dire stampa da ridere...)

    E sia ben chiaro non sono moralista ! il mio è un paradosso
    per dire che che quelli degli anni '90 dovevano sparire perchè non erano servi abbastanza e avrebbero ostacolato le giuste svendite e porcherie delle aziende di stato (Da telecom a seat a eni e enel pignone e le autostrade e tutto il resto...)
    I politici attuali invece sono servi il giusto e quindi serve
    che ristino ...anzi servono^^ (le giuste cause)

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    1. Le testimonianze di Borrelli e D'Ambrosio sono molto interessanti, e tra l'altro loro erano proprio nell'epicentro del terremoto. Tu, poi, sei il solito complottista!

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    2. Beh però Robert una cosa simile è successa con Berlusconi. Lo hanno fatto fuori in un modo diverso con il quale fecero fuori Craxi & co., ma di sicuro non si è dimesso per "il bene del paese". Anche il nano era scomodo e ostacolava quelle "riforme" per le quali è stato nominato MM. E ci sta riuscendo. Ci è riuscito con le liberalizzazioni e l'art. 18, manca solo la legge costituzionale sul pareggio di bilancio e poi può godersi la pensione.

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    3. Però non sono sicuro che B "ostacolasse" qualcosa. Credo piuttosto che come all'estero, così anche all'interno del paese fosse meno "presentabile" in una situazione nella quale c'era da "tagliare". L'elettorato "progressista" accetta i tagli se vengono da un tecnico, non se vengono da un "conservatore". Credo la dinamica sia di questo tipo, o almeno così la vedevo a agosto, e così la vedo tuttora.

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    4. avete entrambi ragione (sia M.P che AB) che Il berlu desse fastidio agli amici angli perchè faceva sponda con putin è un altro tassello , poi sinceramente l'uscita di ennio doris che ho citato mi ha sorpreso perchè non la trovo una cosa estemporanea...in fondo gli interessi della base economica 'berlusconiana' sono molto legati a una economia italiana che è stata danneggiata dall'euro (diciamo selettivamente ) anche in maniera devastante in prospettiva
      penso quindi sia probabile che è un po'(anni) che ne parlano i berluscones delle cose che ci scriviamo qui...

      comunque l'ho gia' detto all'ultimo meeting europeo il nostro priapo ha parlato apertamenete degli squilibri e del disallineamente macroeconomico...gia' questo per la germania e per le forze economiche dominanti (dell'euro) era un segnale di minaccia...poi visto che era in una posizione di forte debolezza si è tirato indietro...

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    5. non posso che concordare con la chiave di lettura dei lettori precedenti. Mani pulite, a parer mio, dopo aver letto e incrociato una moltitudine di fatti e coincidenze mi si presenta davanti agli occhi come una strategia (tanto per cambiare) a regia sovranazionale, volta ad azzerare una classa politica che non era "allineata abbastanza" alle desiderate ed interessi di "altri" (non certo del popolo italiano).

      Qualcuno non fu toccato, altri si riciclarono: fu possibile molto probabilmente perchè si arresero alla linea dettata da interessi sovranazionali che in Italia dal dopo guerra fanno il bello e il cattivo tempo.

      Anche per berlusconi (come per il discorso "mani pulite"), diventa piuttosto complicato poter esprimersi con certezze matematiche circa le dinamiche e le cause della sua deposizione forzata: di certo si possono registrare dei fatti di una certa importanza, ad esempio il suo (mal digerito dai soliti noti) "guardare" verso la russia (gasdotto) e, altro fatto incontrovertibile, e' che come sempre, ci ritroviamo in una posizione che va contro il nostro stesso interesse nazionale:

      "Gazprom manterrà la maggioranza, con il 50%, mentre Eni è scesa al 20% cedendo a Edf e Wintershall (gruppo Basf) il 15% ciascuno."

      Qui di seguito trovo molti spunti interessanti, che aiutano a farmi un'idea almeno generale di cosa possa essere stato realmente "mani pulite" e piu' in generale, quel periodo importantissimo che abbiamo avuto in italia.

      http://lavocedelcorsaro.myblog.it/archive/2011/06/10/svendita-al-peggiore-offerente-storia-di-uno-stato-dismesso.html

      http://lavocedelcorsaro.myblog.it/archive/2011/08/16/ghigliottina-92-robespierre-e-venuto-in-italia-travestito-da.html


      Sono proprio un complottista a pensare certe cose.. vado a redimermi un po' da de bendetti, (ops!) repubblica

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  6. leggete questa citazione...^
    'Pochi ricordano pero' che a quell' epoca il debito
    pubblico era tutto interno . Quando si diceva che ogni
    italiano nasceva con venti milioni di lire di debito ci
    si dimenticava di aggiungere che aveva diciannove
    milioni di credito perchè' i titoli di stato erano per
    il oltre il 90% nelle mani delle famiglie italiane.
    Insomma era il debito che non cedeva alcuna sovranita'
    alla finanza internazionale e che avrebbe richiesto
    almeno dieci anni per ricondurlo entro limiti
    accettabili .Purtroppo nel 1990 una scelta scellerata
    di carlo azilio ciampi colloco' la lira nella banda
    stretta di oscillazione del sistema monetario europeo.Quella decisione impose una politica monetaria di alti
    tassi d'interesse che scarico' sul bilancio dello stato
    20mila miliardi annui di maggior spesa , aumentando
    cosi' il debito pubblico vertiginosamente e
    portando dritto alla svalutazione del
    settembre 1992 e alla fine del sistema monetario
    europeo .Era la tesi del vincolo esterno che avrebbe
    dovuto spingere il governo e parlamento a comportamenti
    piu' virtuosi .In realta' era solo l'alibi per mettere
    in ginocchio il paese e prepararlo alla stagione di
    tangentopoli .

    (geronimo-cirino pomicino 2008 cairo editore)

    E nel libro -che è pure bello a modo suo incredibilmente-che mi è venuto in mano per un caso miracoloso parla di tremende operazioni speculative avallate da ciampi-draghi...cose forse anche piu' gravi di quelli racconate da benito livigni...

    comunque si capisce che non aveva compreso il problema
    dell'eurozona anche se adombra qualche vago dubbio sull'euro...

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    1. Non ho capito bene questa tesi, ma non credo che il grosso del debito sia stato creato solo a partire dal 1990. Si può discutere o meno sul ruolo degli interessi nel determinare il debito pubblico, ma sempre tenendo ben presente che esso ha sempre origine da squilibri reali ( rapporto tra spesa prima e pressione fiscale innanzitutto). Poi francamente questa storia che il debito dello stato è il credito dei cittadini (lo dice Barnard se non sbaglio) è un po' troppo semplicistica. Credo che sia più preciso affermare che i titoli di stato sono un credito per chi li detiene ed un debito per coloro che pagano le tasse, dettaglio non di poco conto visto che in Italia l'evasione e gli squilibri territoriali sono decisivi. Con ciò non voglio assolutamente difendere la tesi del vincolo esterno, ma sottolineare che secondo me è uno sbaglio disprezzare il rentier straniero ed elogiare quello italiano, soprattutto perchè assisteremo comunque a fenomeni simili. Basta vedere la distribuzione territoriale dei possessori (italiani) di titoli di stato per notare la strana coincidenza tra la loro concentrazione nel nord-est e la nascita del fenomeno leghista. In ogni caso, sia che si tratti di rentier nazionali o stranieri, ci sarà comunque un drenaggio di risorse dalle zone più povere a quelle più ricche, un aumento della pressione fiscale per coloro che pagano le tasse fino all'ultimo centesimo e la restrizione del welafare. Il copione è lo stesso.
      Alessio

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    2. questo ragionamento non ha proprio senso (se è in buona fede ...) comunque la realta' attuale segue esattamente le regole che a te vanno bene quindi stai contento...

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    3. a proposito di dreanaggio dalla zone povere alle zone ricche .....
      non dimentichiamo che alle zone povere dell'italia vanno circa 50miliardi ogni anno...quindi oltre che 'strano' quello che scrivi alessio è proprio Scorretto
      (mentre i stirolesi si tengono tutto e prendono ancora indirettamente eheh^^...)

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    4. Be', in effetti una cosa va detta: il dato macroeconomico oggettivo è che il Sud è in deficit strutturale delle partite correnti per più di 15 punti di Pil (basta vedere la Fig. 1 di questo post). Ora, chi NON è stato a Rimini dovrebbe sapere che una situazione simile indica assorbimento (importazione) di risorse finanziarie dal resto del mondo. Per il Sud italiano, come, del resto, per gli Stati Uniti, importare più di quello che esporti rende ahimè necessario chiedere soldi in prestito, o comunque avere trasferimenti di risorse.

      Ora, siccome non vedo molte multinazionali giapponesi aprire stabilimenti in Basilicata (per fortuna!), credo che queste risorse, così, a spanna, vengano dal resto d'Italia. Qui poi bisognerebbe entrare nel merito di quanto è pubblico, quanto è privato, quanto è emerso, quanto è sommerso, cosa si fa con quei soldi, cosa ci si dovrebbe fare, di chi è la colpa, di chi non è la colpa, quanto conta la storia, quanto non conta la storia, ecc.

      Il dato è che il Sud è in una situazione di fragilità e dipendenza finanziaria. Il che ovviamente non è "razzismo" (come quello del k.u.k. Robert ;) soprannominato "ein Tyrol") ma solo macroeconomia...

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    5. http://it.wikipedia.org/wiki/File:Suedtirol_ist_nicht_Italien_-_Brennero.JPG

      ;)

      cumunque si sa che la dinamica è quella ...che l'equlibrio macroeconomico italiano sia un po' particolare...comunque anche se hai escluso la possibilita' di avere 2monete (ne basterebbe una nazionale...)-ipotesi in effetti poco credibile -
      per me ci vorrebbe un riquilibrio per lo meno per gli -stipendi statali- tra zone con costi della vita tanto diversi ..perchè ci vedo una grande ingiustizia sociale ...e non intendo le zone salariali dell'fmi intendo qualcosa che attutisca i differenti costi della casa e dell'affitto...(nonchè del riscaldamento che sono disgustosi quando ti becchi 2,3 mesi tra -15 e -20 e non è infrequente)

      dimendicavo anche dare del leghista a chi acquista(va) bot/btp è grottesco perchè è noto che chi detesta l'italia non acquista btp anzi nel bizzarro intervento di bossi sopracitato c'è un appello ad un rivoluzione gandiana dei padani :non acquistare bot/btp italiani ma esteri! oltre ad un appello a non giocare al lotto e ai giochi d'azzargo che fanno la gioia dello stato centralista!! quindi chi è leghista non compra bot/btp è ovvio come cosi' come chi è stirolese ...

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    6. @Robert
      Perchè non dovrebbe avere senso? Non sapevi che la maggior parte dei titoli di stato in possesso delle famiglie e banche italiane è concentrato nel famoso nord-est leghista? A me sembra molto più contradditorio e ambiguo il tuo modo di pensare, te la prendi contro la Germania, però quando si parla dell'Italia ti rifugi nei soliti luoghi comuni propagandati dai leghisti in questi ultimi decenni. E' vero che ogni anno vengono trasferiti dal Nord al Sud circa 45/50 miliardi, ma questi soldi ritornano indietro al Nord con gli "interessi": infatti ogni anno si assiste ad un deflusso di circa 63 miliardi di euro dal Sud al Nord (il dato è del presidente del fondo interbancario di tutela dei depositi, Don Luigi Sturzo, scherzo, l'economista Paolo Savona), il che significa che il Nord usa quei soldi per tenere fuori mercato il Sud e per godersi a casa propria i frutti di quest'operazione mercantilista, cioè reddito ed occupazione. Un po' come sta facendo la Germania con gli infingardi paesi latini. Naturalmente conosco già le obiezioni pavloviane che il leghista di turno fa a questo punto, che sono molto simili a quelle dei filoteutonici : "allora arrangiatevi fannulloni, non vi spediamo più un centesimo, tanto il nostro surplus commerciale padano sarà riassorbito dalle esportazioni extra-Ue, ehm...volevo dire extra-italiane". Ovviamente chi conosce le partite correnti delle regioni più ricche d'Italia, e per la precisione le partite correnti rispetto al mercato interno e a quello estero, sa che nel primo caso buona parte del PIL di quelle regioni dipende dalla vendita dei suoi prodotti nel Sud, mentre nel secondo caso si registrano addirittura dei defict commerciali ( cito per esempio il caso della Lombardia, il cui PIL è determinato per il 25% dalla vendita nel Sud dei suoi prodotti, mentre nei confronti dell'estero registra un deficit del 6,9% del proprio reddito). Insomma, lo schema, pur essendo su scala nazionale, è molto simile a quello che ha seguito la Tedeschia nei confronti dei così detti Piigs. Ovviamente non bisogna esagerare, la classe dirigente del lombardo-veneto non ha mai governato dal dopoguerra ad oggi, è assolutamente un caso che in quelle zone si concentrano la maggioranza dei titoli di stato in possesso alle famiglie e banche italiane.
      Alessio

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    7. Non avrei mai immaginato di rimpiangere gente come Cirino Pomicino, Craxi, Andreotti...

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    8. Be', ora non esageriamo! Proprio rimpiangerli... mi sembra un'esagerazione! Diciamo però che a quei tempi l'Italia era un paese indubbiamente più libero, in termini economici e quindi, come la logica dei fatti dimostra, alla fine anche politici. Possiamo rimpiangere quella libertà, ma forse non l'uso che ne abbiamo fatto. Credo che presto avremo una seconda possibilità, e dovremo ricordarci di non dare giudizi affrettati, e di usare bene la ritrovata libertà.

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    9. cosa la rende così ottimista? martedì 17 il senato ratificherà il trattato sul fiscal compact.

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    10. Stiamo parlando di due cose diverse. Magari il senato ratificasse! Ormai sono entrato anch'io nella prospettiva millenaristico-marziana. Più scemenze si fanno, prima il sistema esplode, e prima si parla di cose serie!

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  7. non pensavo fosse un taylorista :)

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    1. Non usare parole difficili! Io sono rimasto alla fabbrica di spilli di Adam Smith... (o erano chiodi?)

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    2. Hai un'idea di cosa significa ascoltare per otto ore uno che ti parla di panel cointegrati?...

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    3. Hai tutta la mia solidarietà.

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    4. ^non pensavo fosse un taylorista :)

      ecco si una cosa cosi' ^__^ , comunque -considerate la mia ingenuita' e simpatia verso persone che hanno subito ingiustizie oltre le loro colpe- mi ha fatto talmente una buona impressione che ho cercato di trovare la sua email per ringraziarlo! (non l'ho trovata naturalmente)
      ho condiviso molte sue osservazioni e mi ha sorpeso molto (considerate che per me era solo un nome di un politico decaduto della 1a repubblica )
      comunque nel libro parla anche del pentimento e del rammarico di dipietro...ho visto la foto recente di dipietro che piangeva come un bambino all'anniversario di
      mani pulite ...piangeva come uno che sapeva di essere stato usato ...e per quali spegevoli fini...
      (supercomplottista ...)

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    5. Comunque, io non sono un taylorista. Io sono un appostista. Sono il precursore dell'ideologia che tutti staressimo meglio si ognuno starebbe ar posto suo. Appunto: appostismo forever. Mobilità sociale sì, incompetenza professionale no.

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    6. sei proprio tedesco nell'animo...(mi spevanta ....)

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  8. La dichiarazione di Caselli, anche la scorsa settimana (se non sbaglio) ospite da Fazio, mi pare davvero una caduta di stile di un uomo che è stato sempre un buon servitore dello Stato. Meglio che facesse il magistrato e basta.

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    1. Ma anche lui una sua verità la porta. Il fatto è che la corruzione un impatto ce l'ha, solo che le cose non stanno in termini così semplicistici, e secondo me noi italiani faremmo meglio ad astenerci da commenti su altre situazioni (che poi è quello che credo tu stia dicendo), non perché siamo peggiori, ma perché questi commenti si prestano sempre a essere strumentalizzati.

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  9. sì però ha fatto fuori soprattutto l'Innominabile( quello vero non PB ) quello che aveva una "visione mediterranea", CHE LOTTAVA CON cIAMPI PER LA "LIRA FORTE" e che pretendeva con protervia la rinegoziazione dei parametri di Maastricht che giudicava pericolosi. E questo qualcosa ha significato per i nostri destini finanziari e non...

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    1. Per esempio, un problema che abbiamo è che quando c'era "lui" non è che fossimo meno corrotti, però crescevamo di più, quindi la correlazione che ora stabilità fra corruzione e crescita (in senso inverso: più corruzione = meno crescita) va esaminata con più calma.

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    2. è lo stesso problema: "il meridione è meno sviluppato del nord per le mafie e il clientelismo". Anche se fuori tema ecco cosa succede se si tira troppo la corda.
      http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-03-22/secessione-sardegna-approva-ordine-130102.shtml?uuid=Abur6NCF

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    3. Mi verrebbe spontaneo domandare il motivo per cui la mafia investe i suoi capitali al nord (l'investimento è più remunerativo dove è maggiore il livello di reddito?) e non direttamente in loco dove la libertà economica è incondizionata per corruzione

      Alfo

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    4. In teoria il capitale dovrebbe rendere di più dove è più scarso. Solo che in pratica le cose stanno in un modo un po' diverso, altrimenti il Sud (anzi, tutti i Sud) i suoi problemi li avrebbe risolti spontaneamente da tempo.

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    5. I capitali vengono già investiti in loco, non solo al nord. E' il caso di eccesso di liquidità che da qualche parte deve andare. La redditività del capitale, o "il saggio di profitto", penso sia un elemento accessorio per la criminalità.

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    6. In realtà leggendo Myrdal avevo capito che il capitale in una dinamica centro-periferia si sposta verso il centro con i consueti effetti circolari cumulativi...

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  10. Qualche anno fa comprai su una bancarella questo:

    http://books.google.it/books/about/Il_mercato_fa_la_sua_legge.html?id=E84qjSWKobAC&redir_esc=y

    L'unica cosa che mi era parsa sensata e documentata era il primo capitolo (il resto era filosofia quindi - nel caso lo prendiate in considerazione - risparmiatevela), che citava un interessante rapporto dell'Onu sulla correlazione tra corruzione, criminalità e sviluppo economico. Ad ogni buon conto lo segnalo alla comunità.

    Schneider (il criminologo)

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  11. VIDEO

    JOHN MAYNARD KEYNES (seconda parte)

    http://www.economia.rai.it/articoli/john-maynard-keynes-seconda-parte/13861/default.aspx

    *****

    SI PARLA DELLE BUCHE....E SONO PROPRIO BUCHE :-)

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  12. Ieri Jean Paul Fitoussi ha tenuto una breve lezione di goofynomics nella trasmissione show must go off della Dandini:

    http://www.youtube.com/watch?v=iVaq81nroCI

    Sembra che la Merkel non riesca a capire che il surplus delle partite correnti di un paese deve corrispondere al deficit di almeno un altro paese...

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    1. Fitoussi, la versione franzosa di Bagnai XD
      Ma la versione teutonica esiste? XD

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    2. Ci sono molti economisti tedeschi di grande buon senso e alcuni sono anche stati citati qui sul blog. Altri preferiscono non essere citati...

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  13. prof oggi sono propio OT

    legggo goofy da circa 4\5 mesi e anche altri blog .
    penso che da oggi chiuderò tutte le connessioni internet.
    le pongo una domanda _
    tutto quello che sto leggendo in particolare su goofy mi pare sensato di buon senso logico e oggettivamente corretto , a questo punto mi chiedo ma tutto il resto, mari o monti in testa,giornalisti molto piddini, parlamentari più o meno seri(!!!!!!!!!) sanno di cosa stanno parlando? sono consapevoli di ciò che stanno facendo? si rendono conto di quello che dicono?
    non riesco a darmi risposte anche perchè per ordire un complotto(non credo ai complotti) ci vogliono inteligenza,concretezza e sopratutto si complotta (se si complottasse) a favore di chi? visto che un complotto di questo tipo non porta da nessuna parte.
    forse sono solo ignoranti(nel senso che ignorano) o ...........
    mi scuso per lo sfogo ma propio non riesco a darmi una risposta convincente anche perchè senza nemici certi e senza conoscere che guerra guerreggiano diventa difficile difendersi o attaccare.
    grazie

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    1. Quel che è certo, non tutti ignorano...

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  14. Buonasera,
    vorrei chiedere una cosa riguardo al buono/giusto in economia che se non ho capito male, a quanto riportato in questo blog e non solo, non sarebbero categorie economiche.

    Svolgimento: una nazione, in questo caso la Germania, tiene un comportamento che manda a rotoli le economie di altri paesi fino a tirare nel ciclone con tutta probabilità anche la sua economia.
    Presupposto (mio): un comportamento "buono" è quello che porta ad un equilibrio, sempre dinamico, ma positivo per tutti gli attori.
    Domanda: si può concludere arrivare alla conclusione che la Germania è economicamente "cattiva/ingiusta/sbagliata".

    Sì/No/Boh.

    Domanda da cestinare?

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    1. Guarda, rispondo con una domanda: è più buono l'epididimo o l'ippocampo? (in senso medico).

      Certo che esistono in economia metodi per valutare situazioni alternative. Ma siccome non sono moralistici, sono piuttosto complessi da gestire. Un problema di fondo è che le situazioni psicologiche soggettive non sono confrontabili. Ti sarà capitato di lasciare/essere lasciato da qualcuna/qualcuno in base al noto principio del "meriti uno migliore, fa più male a me che a te", no? Ti sarà sembrato un ottimo argomento se lo applicavi, un pessimo se lo subivi, no?

      Sorpresa: è un pessimo argomento in entrambi i casi. Questo è il modo in cui spiego ai miei studenti l'ottimo paretiano.

      Il comportamento tedesco è oggettivamente insostenibile, come dimostrano da dicembre in poi i dati sulla sua manifattura (che sta crollando... per colpa nostra, cioè per colpa sua!).

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  15. Sto rileggendo i suoi post, molti dei quali ho stampato (e ovviamente ho molte più domande che risposte ma tant'è) e nel riprendere in mano questo, leggendo la sua conclusione mi è venuto in mente un signore. Non è il solo a credere nella divisione del lavoro...

    Τί ἐστι ἡ δικαιοσύνη

    Τα εαυτού πράττειν

    Cordiali saluti.

    Schneider

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  16. Buonasera caro prof. Bagnai complimenti per il modo chiaro con cui ci ha fatto capire i motivi principali che hanoo causato la crisi italiana... purtroppo la maggior parte della gente può essere definita analfabeta dal punto di vista economico ( non per propria colpa ma per colpa di economisti e giornalisti presenti nei principali media )
    Quando si ritengono proposte come questa capaci di migliorare la situazione si capisce a che livello siamo...

    http://www.facebook.com/photo.php?fbid=200193536761321&set=a.116979528416056.20344.116969748417034&type=1

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  17. Mi permetto di inserire un post in questo vecchio thread; se poi è poco interessante o insensato riprendere questo argomento, pazienza, comprenderò.
    Ho letto una notizia preoccupante sull'Argentina:
    http://alturl.com/mywbi
    "Argentines feeling trapped by currency controls"
    L'articolo del BusinessWeek racconta di come ci sia ormai uno strettissimo controllo valutario in Argentina, limitando (o impedendo) anche i viaggi all'estero dei locali per non far acquistare valuta estera. Di come ci siano tasse spropositate su ogni acquisto fatto con carte di credito. E soprattutto come sul mercato nero la quotazione del peso sia completamente diversa da quella ufficiale (6.37 contro 4.65 pesos per dollaro).

    Mi sconcerta leggere che in Argentina, pur liberata dal giogo del cambio fisso e sopravvalutato, ci sia nuovamente una situazione critica. O si tratta degli inevitabili provvedimenti che un paese deve prendere quando ha una sua moneta, ma un'economia in difficoltà soprattutto come fiducia locale? Oppure è solo che il cambio del peso non è realmente libero sul mercato? Non capisco, e non trovo fonti affidabili su cui approfondire.

    Temo solo che appena scoperto il fatto da qualche sostenitore dell'Euro, anche l'esempio dell'Argentina (a volte positivo a sostegno del male di una valuta troppo forte), possa diventare una ulteriore arma da sfoderare contro il popolo...

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    1. Sai, dalla crisi sono passati undici anni, e nessuno ha detto che l'Argentina abbia risolto tutti i suoi problemi. Ci sono molti articoli su voxeu.org che spiegano le criticità del governo attuale. Da qui a sostenere che undici anni fa si dovesse restare agganciati al dollaro ce ne vuole! L'Argentina è sia un esempio di cosa fare (liberarsi da agganci nominali insensati) sia di cosa non fare (politiche fiscali procicliche in fase espansiva).

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  18. Grazie! Grazie veramente, per prendersi cura perfino di rispondere (e in modo breve ma completo) su un vecchissimo post!
    Andrò senz'altro a vedere il sito di voxeu.org.
    A proposito (visto che Lei perfino legge tutti i post!) su Suo suggerimento ho preso il libro del Keynes, e il capitolo su Wiston Churchill e la rivalutazione della sterlina "e relative conseguenze economiche" è favoloso. Nel senso che tutto era già scritto (come volevasi dimostrare) anche tempo fa, e in modo molto preciso. Ergo chi ha fatto le stesse scelte oggi è stato veramente diabolico (per non usare termini più offensivi e tecnicamente più corretti).
    Però Lei ha ragione in merito ai suoi scritti e La voglio accontentare: non è poi così originale ;-)

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