domenica 4 marzo 2012

Quod erat demonstrandum (6)

Sul blog di una delle poche forze politiche che hanno avuto (in Italia) il coraggio di prendere posizione contro l'euro, trovo questo post che dipinge esattissimamente la natura del problema politico che abbiamo davanti. In sintesi, l'amica piddina dell'autore lo chiama trafelata perché pare che i fascisti abbiano manifestato a Roma per il ritorno alla sovranità monetaria.

Guardate il lato positivo. Una previsione si avvera, e per un economista è sempre una bella soddisfazione (anche se spesso si associa al manifestarsi di cataclismi!). Cosa scrivevo ad agosto, rispondendo a una madre nobile della sinistra per bene e decotta?

" gli elettori cominciano a intuire che la macelleria sociale si può chiudere uscendo dall’euro. Cara Rossanda, gli operai non sono “scombussolati”, come dice lei: stanno solo capendo. “Peccato e vergogna non restano nascosti”, dice lo spirito maligno a Gretchen. Così, dopo vent’anni di Realpolitik, ad annaspare dove non si tocca si ritrovano i politici di sinistra, stretti fra la necessità di ossequiare la finanza, e quella di giustificare al loro elettorato una scelta fascista non tanto per le sue conseguenze di classe, quanto per il paternalismo con il quale è stata imposta. Si espongono così alle incursioni delle varie Marine Le Pen che si stanno affacciando in paesi di democrazia più compiuta, e presto anche da noi. Perché le politiche di destra, nel lungo periodo, avvantaggiano solo la destra."

Ora è successo, e così quelli che, come Goofy, difendono tesi che venivano date per scontate ad Harvard negli anni '90, hanno fatto un bel salto di qualità. Fino ad oggi ci sentivamo dare dei leghisti. Da oggi, novità: saremo additati come fascisti! Noi!?

E allora come chiameremo chi ci ha imposto l'euro con la disinformazione, anzi, il terrorismo (lo spettro dell'Argentina!), e in modo paternalistico ("ragazzo, lasciami lavorare, so io quello che ci vuole per salvare l'Italia... solo che... Oooooops... scusa, mi sono accorto che in realtà ho salvato la Germania... ma sono abbastanza sicuro che l'esito per noi non sarà completamente disastroso").

E fascista è stato, implicitamente, involontariamente, innocentemente (ma si può essere innocentemente fascisti?), chi glielo ha consentito, per acquiescenza bovina verso la linea del partito, memore forse dei bei tempi in cui la davano Togliatti o Berlinguer, e poco consapevole che nel frattempo chi gliela stava dando era un democristiano...

Dettagli, piccolezze... Si sa, ormai lo avete capito, la discussione del post precedente lo ha chiarito: io sono il solito accademico elitista che spacca il capello in quattro... "Cosa stai a guardare: quello sta a sinistra e vuole l'euro? Allora l'euro è di sinistra. Io sono di sinistra? E allora l'euro è buono."

Questo è un ragionamento spiccio, efficace, pragmatico, non elitario, non accademico, non tecnicistico, come sono invece quelli di Goofy, a giudizio di certe anime semplici, ammaliate dai Fantastic Five.

Purtroppo è un ragionamento fascista. Lo provano i risultati.

Del resto, se la gente non ragionasse così, non si capirebbe il post precedente. Uno slogan vale l'altro, un uomo della provvidenza vale l'altro.

E allora eccoci: ci siamo arrivati anche noi. Cominciano le incursioni. Siccome siamo dei ritardati politici e culturali, quello che ad agosto in Francia stava già succedendo, ecco, ora si manifesta anche da noi, con la consueta isteresi. Non ci voleva molto a prevederlo e non sono molto fiero di questa ovvia previsione.

Ma una cosa devo dirla, una volta per tutte, agli amici piddini, sellini, e vari: voi già portate su di voi la responsabilità della svolta autoritaria che si è palesata nel modo che tutti abbiamo visto e qualcuno previsto. Siete ancora in tempo per evitare di assumervi la responsabilità di una involuzione fascista in questo paese. Che l'euro è insostenibile è un fatto dimostrato dall'esperienza e anticipato dalla migliore letteratura scientifica internazionale. L'uscita dall'euro è una necessità tecnica e un argomento tecnicamente giusto. Se lasciate questo argomento in mano ai fascisti, sarete oggettivamente loro complici e verrete sorpassati a sinistra (cioè correttamente, visto che non siamo in Inghilterra) da forze di estrema destra.


Marine Le Pen non è ancora un pericolo concreto in Francia. Ma dopo un mandato Hollande, vedrai come lo diventerà! Perché la gente comincia a capire. Vuole uscire dalla trappola. E alla fine non le interesserà molto se per liberarsi dalle sabbie mobili dovrà usare il piede destro o quello sinistro: userà quello che le sembrerà offrire un minimo di appiglio. Quindi certo non voi, se continuerete a ripetere come un disco rotto le vostre ricettine omodosse mal apprese in tarda età...


Prendetevi le vostre responsabilità, fate, se lo ritenete, se dovete, un minimo di autocritica, e poi fate la cosa giusta: dite la verità. Quella verità che, tanto, è nei numeri. Smettete di fare terrorismo. Noi abbiamo ancora un potere negoziale, non siamo un paese minuscolo come la Grecia. Usiamolo per proporre una soluzione di uscita concordata. L'alternativa ormai non potete più ignorare quale sia: dissesto finanziario e avanzata della destra populista. Fuori dall'euro c'è un'Europa migliore.

E se ci sfuggirà, sarà stata colpa vostra, anime belle di questo par di ellissoidi.


Last call for passenger piddino, passenger sellino, passenger beautiful soul, passenger piddino, passenger sellino, passenger beautiful soul, on flight History Airlines number 1922 to Rome. Please go immediately away from gate A(rbeit macht frei)...

87 commenti:

  1. ".... fate la cosa giusta: dite la verità".
    Lo faranno, ricordando l'insegnamento che la verità è rivoluzionaria?
    Dubito.

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    1. Certo che non lo faranno. Come nell'ottobre del '29, nessuno di quelli che possono evitare la catastrofe ha un reale incentivo a farlo: ognuno preferisce aspettare che la bolla esploda addosso all'avversario, senza sopportare i costi politici necessariamente associati all'operazione verità.

      Es is eine alte Geschichte, doch bleibt sie immer neu.

      E così abbiamo anche fatto contento Robert...

      A proposito di teorie complottiste: la sapete quella storia secondo cui sarebbe stato assassinato da Fischer-Dieskau? Professione che vai, palmipedi che trovi...

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    2. Ma il più bello è questo. Ecco: quando penso a quanto male ci stanno facendo i piddini, mi consolo pensando che questo rimane al di là della loro portata. Ci dovrà pure essere un cazzo di equilibrio in questo mondo!

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    3. E visto che ne stiamo parlando, chiudiamo il cerchio. Dedicato agli imbecilli che mi pensano antitedesco, ma che nemmeno dopo esseri reincarnati 500 volte in uno scarafaggio riusciranno a capire cosa sta dicendo Fritz, e come glielo sta facendo dire Robert. E ora mi toccano i cartoni animati con mia figlia. Così si osserva in me lo contrappasso.

      Pregate per me...

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    4. Volevo dire: Wunderlich sarebbe stato assassinato da Fischer-Dieskau... A cosa portano le gelosie professionali... Speriamo che nessuno dei FF cada dalle scale!

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  2. a me la musica romantische...piuttosto ascolta la vera musica tedesca...:)

    http://www.youtube.com/watch?v=g5zANkxPnw8

    ma ci sono film giappi cosi' belli ! le serie di myazaki
    quasi tutti quelli dello studio ghibli..dovrebbe andare anche per bambini piu' piccoli...

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  3. mmmhh, deve essere uscito il link sbagliato , quando
    intendevo vera musica tedesca era questa :

    http://www.youtube.com/watch?v=g5zANkxPnw8

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    1. Se non ti piace Robert sei proprio arido! Comunque, questo è proprio il panorama che avrò di fronte alla finestra di casa mentre crollerà l'euro (come l'anno scorso è crollato un pezzo del Santner... e per fortuna non c'era nessuno sullo Jaegersteig...).

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    2. E a chi non ci crede ricordo che tutto ha una fine, tranne l'amore (per gli Spaetzle).

      Sei proprio un'applicazione della legge di Gresham...

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  4. A lei i cartoni animati, professore, a me un film con mia figlia: "Io sono l'amore". http://www.mymovies.it/film/2009/iosonolamore/
    Spero che valga.
    V.

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  5. Maestro, ma se l'Euro è di sinistra lo è anche il $?

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    1. Ma questo devi chiederlo a uno "di sinistra"! Io per quelli di sinistra da oggi sono ufficialmente fascista, come tutti quelli che pensano che l'Europa non sia un'area valutaria ottimale.

      La moneta è uno strumento. Un cavatappi è di destra o di sinistra? Il problema è l'uso che se ne fa. Secondo te del dollaro che uso se ne sta facendo? E dell'euro? Tu che risposte ti dai? La risposta è dentro di te, magari è pure giusta!

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    2. la moneta è cavatappi . ma un area valutaria con tassi di inflazione differenti politiche fiscali (e sociali)diverse
      non è cavatappi è proprio una trappola...politica...

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  6. in effetti sono proprio degli ittiosauri...

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    1. Non c'è modo di farsi capire, non c'è lezione della storia, dell'economia, del buon senso che possa penetrare. Le tragedie più assurde della storia dell'umanità, quelle che quando cominci a capire cosa significa "vita umana", magari perché fai un figlio, voltandoti indietro, ripensando a quello che hai studiato a scuola, ti sembrano assurde, incomprensibili, diventano immediatamente leggibili, limpide, alla luce dell'ottusità del piddino. La storia si ripete perché c'è qualcuno che in modo non cosciente desidera che si ripeta. E in certi momenti penso che non possiamo proprio farci nulla. Mettiamoci alla finestra e godiamoci lo spettacolo.

      Il più divertente sarà quello del day after, quando la "linea del partito" cambierà, in un patetico e fallimentare tentativo di bandwagoning, e questi poveracci, indottrinati dalla 'zdora di turno, verranno a dirci che loro lo avevano sempre detto che l'euro non poteva funzionare (magari dando la colpa, come di prammatica, a Berlusconi), e a farci la lezioncina sulla teoria delle aree valutarie ottimali.

      Perché, credetemi, andrà così, ne sono sicuro!

      Io ci dormo sopra!

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    2. mi sembra piu' probabile un : la germania non ha voluto
      gli eurobond ^come^ servivano a noi....(poi magari finisce che li fanno e si va' avanti 20anni con l'euro non si sa mai...lo dico per esorcizzare )

      comunque continuo a leggere ^troppa^gente che dice l'italia l'ha rovinata berlsconi , ecco come siamo finiti dopo 10 anni di berlsconi e soprattutto lo sconfortante tutta colpa del debito pubblico ...:(
      dai che facciamo i sacrifici e dopo ripariamo su dai facciamo i sacrifici...il mind training ha funzionato bene direi

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    3. E purtroppo hai ragione su tutta la linea. Con in più la beffa che gli eurobond in realtà sono una proposta totalmente farlocca, come nota bene Mario Nuti. La loro unica utilità sarà quella di dare un argomento politico fasullo ai soliti noti, come acutamente osservi.

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  7. Professore solo da poco mi sono accorto che la moneta aveva un'anima politica, da quando la leggo.

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    1. Amico caro, ma... tu la politica cosa pensavi che fosse? Decidere se un feto può prendere la patente? O risolvere altri importanti temi etici di questa levatura? A me sembrerebbe che la politica cominci dalla distribuzione del reddito, e che per questa distribuzione conta molto come si muovono i salari, e che il tipo di regime monetario su questo meccanismo in qualche modo influisce. Siamo d'accordo? Ti ricordi di quel signore che diceva "o si svaluta la moneta o si svalutano i salari". I profitti no, però, non sia mai...

      L'anima "politica" la vedrei qua, non separando troppo la "politica" dall'economia, come propugnano quelli che desiderano continuare a fare "economia" come pare a loro...

      Che ne pensi, so' complottista?

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  8. Questi del Pd sono come tutti gli altri "La psichiatria e la psicologia spiegano che i degenti gravi pur di scrollarsi di dosso il dolore che li affligge, sono disposti a qualsiasi follia" sanno che hanno sbagliato tutto ma invece di ammetterlo saltano sul primo "cavallo pallido" che passa. Caratteristica degli ultra cog....i.

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    1. Ammettere un errore è una prova particolarmente difficile. Speriamo che il Signore ce la risparmi. Ma qui il problema è che il tempo è veramente poco. Io provo molta pietà per tanti di loro, stritolati da una crisi economica che si son tirati addosso, ma incapaci di risalire due anelli della catena delle cause. Eppure mica ci vuole tanto.

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  9. Sei proprio un'applicazione della legge di Gresham
    ***^__^

    non è che non piaccia shummy , è che la musica di quel periodio esprime ..o meglio sintetizza un modi di esprimere il sentimento che faccio fatica ad apprezzare (diversamente il kyrie che avevi postato in risposta al ^mio^ palestrina era incatevole ,ma appunto è la sensibilita' e la weltanschauung di una altra epoca-che amo-...si era persa la mia risposta a te a istwine) poi percepisco la nobilta' d'animo e lo struggimento di quella musica diversamente se penso a struggimento (volevo postare bjornstad o e. weber o stockhausen-ma non trovo quello che cercavo- invece vi beccate roba piu' popolare ...)
    http://www.youtube.com/watch?v=tuxYIUsKDx0

    perchè la vita è segnata dall'irrazionalita' ...e nella vita
    c'è anche il suicidio ....

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    1. Non sei solo arido, sei pure limitato!

      Ma secondo me la verità è un'altra: io ancora non ti ho geolocalizzato (ci sta pensando il drone della Bce), ma tu devi essere uno di quei germanici del Sud che sono veramente antitedeschi! Mi sa che devi ancora digerire il penultimo Anschluss! ;)

      A me invece è rimasto di traverso l'ultimo!

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    2. ma i germanici del sud certo che sono antitedeschi ma scherzi ! perchè non sono germanici e che cavolo! è tutta un altra kultur !:)


      giuro che ho provato a farmela piacere quella musica romantica ma non ce la faccio , abbiamo gusti diversi mi spiace (anche telemann bbrrrr), alla fine l'uomo di campagna quando incontra l'uomo di citta' percepisce la maggior raffinatezza di quest' ultimo ma rimane ancorato e affezionato alla semplicita' dei modi campagnoli...^^^

      comunque seriamente per mio gusto personale preferirei la
      la cultura tedesca (del nord) pero' ora mi sento a disagio
      soprattutto perchè lassu' non hanno capito...

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    3. Neanche a me piaceva tanto prima di provare a suonarla. Probabilmente il problema è quello. Non è che tu non sei romantico, è che io sono un fottuto tecnico! Gute Nacht!

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    4. piacere d'ascolto e interesse per l'esecuzione sono due cose molto diverse! e anche sul tecnicismo ... ho sentito
      suonare sia glass che che nyman , e non so chi suonasse peggio (il piano) -per me nyman- e giu' i ^maestri^ a scandalizzarsi perchè non sanno suonare sono amatoriali e via...forse ho leggermente cambiato opionione ma l'aspetto dell'abilita' tecnica capacita' interpretativa e specialemente la (pseudo)filologia mi sembrano un po' sopravvalutati...rispetto ad una presentanzione convincente della musica (e con questo: nyman suona da cani e la sua musica in genere la trovo brutta )
      di piu' perfino il modo in cui fruiamo la musica cosidetta 'colta' mi sembra abbastanza mmmhhh codificato
      in una maniera troppo formalistica e rigida ...sara' che
      ho sempre frequentato conservatorie e sale luoghi molto piu' informali ...e ho trovato l'informale sempre piu' convincente ...
      senza arrivare agli eccessi ridicoli tipo la scala a milano trovo che ci sia qualcosa di sbagliato della fruizione della musica classica ,tanto che non ha piu' un pubblico a parte la lirica e la baracca appunto...

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  10. Un suggerimento informatico per il prof. Bagnai (utile per tutti): quando volete linkare un video a partire da uno specifico istante di tempo, ad esempio il video in cui Prodi dice "ma sono abbastanza sicuro che l'esito per noi non sarà completamente disastroso", potete usare questo semplice tool online: http://youtubetime.com/

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    1. Grazie mille, questo è veramente prezioso, poi provo a usarlo, perché mica si può ogni volta ascoltare tutta la tirata... Si rischiano reazioni inconsulte.

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  11. Non per sfiducia nell'iniziativa ma, è noto che al piddino le "cose" fanno prima ad entrargli in cu*o che in testa, di qui ad appellarsi loro per farci salvare il cu*o a tutti... la vedo dura.
    In effetti, per non sapere "né legge', né scrive'", meglio stare alla finestra e a debita distanda dal piddino per evitare la bordata della frittata mentre cambia verso.

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    1. Credo anch'io che per molto tempo ci siano stati problemi di capienza (sopra). Ma penso anche che molti elettori si siano già "depiddinizzati". La vita è un'ottima insegnante.

      Se ti volti indietro e vedi come stavi negli anni '90, vedi che avevi più prospettive, più benessere, anche perchè la svalutazione ci aveva fatto bene (come diceva Monti Mario), credo che due conti riesci a farli. Ma il problema per queste persone che la vita ha costretto a venire a patti con la realta è e rimane: "e ora chi voto?". E quindi l'appello è doppiamente inutile, in effetti, perché non è rivolto ai poveri elettori, ma agli eletti, che giustamente se ne battono il belino. Loro, tanto, che cadranno comunque in piedi lo sanno già. Ma mai dire mai...

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  12. Posso dire che pantalone ha in ogni caso sempre pagato?
    Sia con l'euro che con il dollaro e con il cambio fluttuante.

    Scusate ma ho letto neanche metà dell'articolo del professore, non è come bere un bicchier d'acqua per me e me lo sorseggio xchè il mio cervello più di tanto non mi permette.

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    1. Se mi dici dove trovi difficoltà mi fai un favore enorme, e del resto a molte domande ho risposto in passato e posso rinviarti a spiegazioni più semplici. I problemi certo non sono banali, ma non sono nemmeno così complessi come i giornali vorrebbero farti credere...

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    2. Questo (http://www.youtube.com/watch?v=b_7sfIDSRxw) può essere utile?

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  13. CVD, non si tocca "La ragazza del secolo scorso" non è rispettoso ha 87 anni.

    Qualche problema nel PD c'è! Ma questo non dovrebbe preoccuparla come uomo di scienza. Perché non Lancia una bella sfida a Quattro Lei,Monti, Prodi e Fassina. Sarebbe sicuramente interessante, in effetti se non ricordo male nemmeno i Polacchi voglio adottare l'euro. E' vero che negli anni 90 diversi economisti anche stranieri si espressero criticamente nei confronti della moneta Unica ma se la memoria non mi inganna la loro critica non era tanto in virtù della moneta unica ma della composizione politica dell'area Euro in estrema sintesi L'Eurozona non è organizzata come gli Stati Uniti. E La BCE non ha lo stesso mandati che ha la Federal Reserve. L'euro è germanizzato (mi viene in mente "Germanizzazione"il saggio di Rampini di alcuni anni fà) quando invece dovremmo Europizzare la Germania. Insomma il problema è la sovranità monetaria o la non compiuteza politica dell'area Euro?

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    1. Per quanto riguarda la ragazza, ovviamente non la toccherei nemmeno con un fiore, va da sé (quello che lei indica è solo uno dei motivi). Le sue idee invece sì. Io dico che se uno era per il compagno Mao quando il "grande balzo in avanti" faceva decine di milioni di morti, e poi in tarda età si concede simili spassi, merita il rispetto umano standard, ma non merita un particolare rispetto intellettuale. Che infatti pochi le accordano. L'età c'entra poco, mi scusi, perché fa parte della saggezza anche il capire quando è ora di farsi da parte.

      Vorrei poi che lei decidesse se devo essere (secondo lei) uomo di scienza o politico (le sfugge che l'economia è una scienza politica, ma sorvoliamo). Perché se devo essere uomo di scienza, allora preferisco non incontrare certa gente. Se devo essere politico, allora il problema del PD mi riguarda come riguarda tutti.

      Nel merito, lei ha una visione un po' distorta (non credo per colpa sua) del dibattito sull'euro, per almeno due motivi ben precisi.

      Motivo numero uno: non è vero che il limite principale all'adozione della moneta unica venisse visto (come ora si vorrebbe far credere) nella mancata unione politica dell'Europa. I limiti erano ben più cospicui e di carattere assolutamente tecnico. Insomma: era chiaro che la monetà unica in questo contesto NON aveva alcuna virtù e anzi sarebbe stata controproducente. La rendevano tale: la scarsa mobilità dei fattori produttivi; gli squilibri dimensionali fra i partner; la segmentazione del mercato del lavoro; e tutte le altre cose ricordate nel link. Cose che, di tutta evidenza, NON si risolvono con "più Europa" fatta in fretta e male.

      Motivo numero due: lei non lo ricorda (troppo giovane?), ma il passaggio all'euro era visto all'epoca dagli ingenui o dai furbi come un modo per "degermanizzare" la politica monetaria europea, ancorata a quella della Bundesbank. Io scrissi il mio parere contrario nel 1997, dicendo che invece l'euro ci avrebbe germanizzato. Ora lei mi conferma che l'euro ci ha germanizzato (perché qualche anno dopo di me se ne è accorto Rampini), ma che l'Unione politica ci degermanizzerà, cioè europeizzerà la Germania.

      E io le dico (affettuosamente) che allora non ha capito niente! Non si offenda, non voglio offenderla, volevo solo fare una battuta. Ma vede bene che se già agendo sulla moneta (cioè sulla dimensione tecnica) siamo riusciti a diventare politicamente dipendenti dalla Germania, tutto lascia pensare che unendo la dimensione politica lo diventeremmo ancora di più.

      Lei non crede? Spero proprio che non si debba ricredere.

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  14. Le sinistre europee sono di fatto le forze politiche più europeiste e per questo non hanno interesse ad accaparrarsi argomentazioni prettamente nazionaliste, il motivo è presto detto: illuminante è uno degli ultimi dossier dell'Ispi di Milano, intitolato "tecnocrazia e populismo", la sinistra ha la necessità di sventolare lo spauracchio populista in faccia agli elettori, affinchè per questi l'uscita dall'euro risulti non solo una catastrofe economica di proporzioni galattiche, ma una genuflessione ed una consegna del potere alle destre populiste. Pertanto la sinistra (PD) rimane e rimarrà sempre dalla parte della tecnocrazia neoliberista.

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    1. Purtroppo il cosiddetto "europeismo" delle sinistre non ha, come i fatti dimostrano, alcun fondamento razionale, perché l'euro sta disgregando la coesione sociale europea e sta rinfocolando i nazionalismi. Questo colossale abbaglio deriva secondo me da cattiva fede. Hanno trovato una parola d'ordine accettabile per i loro elettori (più Europa, più pace) e l'hanno spesa per assicurarsi una fetta di torta (che non hanno avuto).

      Molte riflessioni scientifiche serene e competenti su questo tema indicano proprio nell'uscita dall'euro l'unica prospettiva realmente europeista. Ne ho citata estesamente una in questo post.

      Purtroppo è chiaro che, esattamente come quelli tedeschi, anche i governanti italiani sono prigionieri delle proprie menzogne. Quindi io e lei possiamo anche essere d'accordo (o anche no), ma questo non cambia il fatto che l'esito della situazione sarà molto probabilmente quello traumatico e non gestito ma subito che le precedenti esperienze storiche insegnano.

      Mi permette un'osservazione? Qualora lei sia l'autore di questo post, che trovo in buona parte condivisibile, vorrei chiederle un'informazione. Alla fine del post lei dice che il piano Jefes fu "strutturato da un team di macroconomisti dell'Institute Bard College di New York e dell'Università del Missouri". Ora, a me risulta che questa informazione, che gira molto per l'Italia, sia un pacchiano falso storico. Ovviamente non ne sarebbe colpevole lei.

      Mi permetta di spiegarmi. Il piano Jefes fu lanciato dal governo argentino nel gennaio 2002, come ricordano Emanuela Galasso e Martin Ravaillon (2003) "Social protection in a crisis: Argentina's Plan Jefes y Jefas", World Bank Policy Research Working Papers, n. 3165, Novembre 2003. A quell'epoca gli economisti americani si disinteressavano in toto dell'Argentina, che secondo il loro punto di vista era destinata all'autodistruzione, avendo disobbedito al Fmi. In effetti, se lei ci fa caso, non mi risultano pubblicazioni del Bard College e degli economisti che ad esso fanno riferimento che all'epoca (2001-2002) facessero proposte in merito. Così come Ravaillon, scrivendo da una istituzione statunitense, non cita nella bibliografia del suo studio alcun contributo di questi autori (contributo che,se ci fosse stato, sarebbe stato ben lieto di citare, per onestà intellettuale - è il massimo esperto mondiale di misura della povertà, per capirci - e anche per un minimo di "orgoglio" nazionale).

      Le testimonianze che ho da parte di economisti argentini di elevatissimo profilo scientifico e professionale, che cooperarono alla ripresa dell'Argentina, concordano nell'indicare che essi furono lasciati soli, e che solo dopo il 2003-2004, quando il successo delle loro strategie ebbe un innegabile riscontro statistico, qualcuno, come Ravaillon, si incuriosì dagli Stati Uniti.

      Ma dai guai si erano tirati fuori da soli.

      Sa perché le chiedo di citarmi una fonte?

      Perché da un lato mi sembra una mancanza di rispetto verso un meraviglioso popolo presupporre che non ce l’abbia fatta da solo. E dall'altro credo dovremmo essere più prudenti nel verificare le credenziali di chi ci viene proposto come salvatore. Non lo prenda come una critica o una polemica. L'economia si fa sui fatti, sui dati, sulle fonti. Se ne ha e me li fornisce, sarò lieto di contribuire a diffonderli e di smentire i miei amici argentini.

      La ringrazio moltissimo per la collaborazione che vorrà darmi per chiarire questo importantissimo punto.

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    2. Mi permetto di inserirmi nella discussione... http://www.cfeps.org/pubs/wp-pdf/WP41-Tcherneva-Wray-all.pdf

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    3. Grazie mille! Finalmente ho una fonte! Ora ho qualcosa da dire ai miei amici argentini. La ringrazio ancora moltissimo.

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    4. E di che. Sono io che devo dire grazie a Lei per le argomentazioni interessanti e pieni di dettagli. Però le devo fare una richiesta Prof. Se certi post li scrivesse in maniera più semplice, così li faccio leggere a mio zio che è convinto che con Monti ci sarà la ripresa dell'Italia...

      G.M

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    5. E tu dimmi cosa non è chiaro allo zio, così poi io ti dico cosa penso di quel wp...

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    6. Stavo giusto per linkarle la stessa fonte.

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    7. Grazie... io stavo giusto per verificarla. Basta scrivere... Tenetevi in contatto e divertitevi!

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    8. Lo zio pensa che il pericolo era papi silvio, e che lo stato non debba andare in deficit. Sarà ardua.
      Comunque, appena finisce di analizzare il working paper, ci dica cosa ne pensa.

      G.M

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  15. link con youtubetime

    http://www.youtube.com/watch?v=eTYNQmC5rgY&t=0m35s

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    1. Grazie! Almeno tu mi dai del leghista... sempre meglio che fascista. ;)

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    2. ...e, a proposito: vedi come è capillare la macchina della disinformazione di regime? Ed ha anche una faccia simpatica! A me Guzzanti piace tantissimo!

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    3. Professò, può sempre rispondere così:
      http://www.youtube.com/watch?v=kESrXKaY3eY
      Giuseppe

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  16. No professore, grazie ma mi riferivo al suo blog in generale con tutti gli articoli che lei ha pubblicato.(va sorseggiato)

    Professore mi porto un sogno x stanotte: vorrei che la classe politica tedesca cambi in meglio, a vantaggio dei propri lavoratori e poi di tutta europa.

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  17. Politici greci in trappola: la crisi si rivela rebus insolubile
    di Paul Krugman

    http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2012-03-03/politici-greci-trappola-crisi-081450.shtml?uuid=AaSQtN1E

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    1. Gli argomenti di Krugman sono sempre interessanti. Come al solito però lui sottovaluta il dato che a noi invece è chiaro: una reflazione dell'area non annullerebbe i differenziali di inflazione. Permarrebbe quindi la situazione che ha condotto agli squilibri di bilancia dei pagamenti, i quali anzi si aggraverebbero. E quindi alla fine non resterebbe che l'uscita. Che certo sarebbe traumatica. Ma lo sarebbe di meno se concordata.

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    2. Tempo fa avevo letto questo post di Krugman:

      http://krugman.blogs.nytimes.com/2011/01/18/european-inflation-targets/

      January 18, 2011, 2:40 pm
      European Inflation Targets

      Jean-Claude Trichet is sounding hawkish about inflation again — and this is very bad news for the European periphery. Let me offer a stylized example to explain why.

      So, imagine a eurozone that contains only two countries, Germany and Spain. And let’s make two assumptions: first, Germany’s economy is three times the size of Spain’s, so that German inflation is 3/4 of the overall index, Spain’s inflation 1/4; second, past events have left Spanish wages and prices 20 percent logarithmic too high relative to Germany. (Why logarithmic? So I can just add percentage changes, without having to worry about compounding.)

      Now suppose that you want to get relative prices and wages back in line over the course of 5 years. How can this happen? Well, one way or another we need to have German inflation 4 points higher than Spanish inflation over that period.

      So consider two scenarios: in scenario A, we have 2 percent German inflation and 2 percent Spanish deflation. This implies an overall eurozone inflation rate of 1 percent. In scenario B, we have 4 percent German inflation and zero Spanish inflation, implying eurozone inflation of 3 percent.

      In a frictionless world, it wouldn’t matter which scenario gets chosen. But in reality, scenario A, the low-inflation scenario, is vastly worse for Spain — for two reasons. First, it’s much, much harder to get actual deflation than simply to have stable prices, so scenario A means much higher unemployment. Second, because Spanish debt is in euros, scenario A implies a significantly worse debt burden.

      So what we’re seeing is an ECB catering to German desires for low inflation, very much at the expense of making the problems of peripheral economies much less tractable.

      This is going to be ugly.

      Se capisco bene (e i conti che fa non li capisco, ad esempio, e neanche perché usi i logaritmi), quando ora dice brevemente che è necessaria una reflazione nell'area dell'euro (cioè nella sostanza che la BCE stampi moneta e la diffonda, anche con l'elicottero (di Bernanke), perché no? :-)), intende sempre che l'obiettivo deve essere quello di avere un'inflazione maggiore nei paesi dell'area del marco... ops ... della Germania rispetto ai paesi periferici.

      Questo non condurrebbe a una diminuzione o al rovesciamento degli squilibri?

      Cordiali saluti.
      Giorgio

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    3. Sì, ma lui continua a parlare della media, senza dirci come mantenere lo scarto nella direzione giusta. Certo che ci dovrebbe essere più inflazione in Germania (per il bene degli stessi tedeschi). Ma questo non puoi ottenerlo stampando più moneta europea! Anzi: se stampando più moneta europea abbassi gli spread, poi i tassi reali ridiventeranno negativi nella periferia, con la relativa inflazione creditizia. La soluzione tecnica non passa dalla Bce: passa dal coordinamento delle politiche fiscali. Lo stato tedesco dovrebbe spendere di più, non per salvare la banche, ma per sostenere i redditi dei suoi cittadini, per investimenti, ecc.

      Questo è lo strumento tecnico giusto.

      Ma lo abbiamo già detto.

      E il problema è politico.

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  18. Professore, lei la fa abbastanza facile, ma se il capo dei piddini e tutta la corte iniziassero a dire beh, forse abbiamo sbagliato, non siamo sicuri che questo Euro sia una buona cosa per il nostro paese. Magari queste cose le fanno scrivere su Repubblica e le postano anche su Youdem. Non crede che il giorno dopo ci sarebbe alla frontiera di Chiasso una fila kilometrica di auto che cercano di portare in svizzera i loro capitali per difendersi dalla svalutazione prossima ventura. Certe cose andrebbero anche organizzate. Magari a porte chiuse le dicono anche certe cose, ma dette in pubblico sarebbero un disastro per tutti.
    con rispetto e ammirazione

    Pasquale Ametrano

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    1. Caro Pasquale,

      io non la faccio facile per niente. Mi rendo conto delle difficoltà nelle quali si trovano i politici, mentre loro non si sono voluti render conto di quelle nelle quali mettevano noi. Credo che fra le tante difficoltà ci sia quella che evidenzia lei, ma la esorterei a non sovrastimarla, per il semplice motivo che chi ha abbastanza capitali, ha anche abbastanza accortezza (o può pagare chi l'abbia per lui) e quindi ha già preso le proprie misure difensive.

      Del resto, banalmente, se, come ci ricordava pochi giorni fa il governatore della Banca d'Italia, nelle banche non ci son più depositi, un po' è anche perché la gente sta prendendo le proprie misure.

      Le ricordo che un candidato alle primarie socialiste e tre candidati alla presidenza francese hanno posto la questione in modo esplicito, ma, forse a causa della neve, non si sono viste code alle frontiere.

      Certo che la nostra situazione è diversa.

      Ma lei ritiene che sia molto più furbo, politicamente, non dire nulla, e poi gestire (come?) l'inevitabile quando si presenterà? Cioè, lei che percorso vede?

      Le spiego.

      Io per fortuna ho poco da perdere, sia accademicamente che economicamente, e per questo ho deciso di lasciare una testimonianza. Ma quello che mi interessava era sapere cosa ne pensate voi. Lei quindi che farebbe?

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    2. Caro professore,

      una cosa che mi ha sorpreso questa estate e nei mesi successivi, quando gli spread sono esplosi, è che ben pochi hanno interpretato il movimento degli spread, cioè in sostanza il crollo dei prezzi dei titoli di stato dei paesi periferici e l'aumento dei prezzi dei titoli di stato tedeschi, anche come il risultato precisamente dei comportamenti che descrive Pasquale. Banalmente: chi aveva capitali notevoli, in previsione di una implosione dell'euro, li ha portati in Germania. O in Svizzera, dove a un certo punto è stato deciso un tasso di cambio massimo per evitare che l'apprezzamento del franco rispetto all'euro strangolasse l'economia svizzera. (La moglie del governatore della banca centrale svizzera ci ha pure guadagnato ma questa è un'altra storia).

      Lo spread è una differenza ma quasi tutti hanno considerato solo un termine di questa differenza, come se l'altro fosse fisso. In realtà i tassi di interesse sui titoli italiani sono esplosi ma quelli sui titoli tedeschi sono crollati.

      Cosa ne pensa?
      Giorgio

      P.S.
      Forse perché la Svizzera è vicina conosco diverse persone che hanno già fatto diversi viaggi... Ma i grandi capitali non si spostano certo attraversando la frontiera. Persino i terroristi l'hanno capito: per trasformare un capitale in euro in un equivalente capitale in franchi svizzeri basta trovare qualcuno che ha la necessità opposta. I capitali non si spostano ma semplicemente ci si scambiano le titolarità detratta eventualmente la commissione dell'intermediario.

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    3. Fra i ben pochi c'ero anch'io, quando parlavo della bolla dei Bund. Chiaramente la domanda di Bund come "bene rifugio" ne ha spinto in alto il prezzo e quindi in basso l'interesse. Ma il margine per l'allargamento dell spread verso il basso era comunque minore di quello che esiste verso l'alto!

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  19. Caro professore,mi presento:ex-libero professionista(Average Adjuster),genovese,laurea in economia e commercio,avanti negli anni.Purtroppo da sempre ho il pallino dell'ECONOMIA per cui ho divorato e divoro libri,saggi,articoli,trattati,scritt,blog....
    Più leggo e più mi scopro ignorante.Ho letto il suo articolo su MMT.Siccome il mio scopo esclusivo è quello di acquisire più contezza possibile(le conclusioni me le tiro da solo)ho confrontato l'MMT con l'ultimo libro di Tremonti.E allora mi permetto di disturbarla per chidere:cosa ne pensa di "Uscita di sicurezza"? Grazie anticipatamente dott. GFCAVALLO

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    1. Bravissimo: tirare le conclusioni da solo è l'essenza della democrazia. Bisogna fare così, e bisogna informarsi.

      Detto questo, io "Uscita di sicurezza" non l'ho letto e non so se lo farò mai. Mi può dire lei cosa ne pensa? A me interessa più quello che pensate voi, sinceramente.

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    2. Tremonti è stato nella stanza dei bottoni da circa un decennio:quello che dice è quantomeno il frutto di
      esperienza vissuta(e sofferta).

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    3. Sì, questo non lo contesto, ma... cosa dice esattamente? Perché vede, anche se in Italia è tabù (vedi sopra Pasquale), all'estero il tema delle exit strategies è ovviamente aperto da tempo. Del resto, lo stesso Feldstein nel 1997 aveva avvertito che costruire un meccanismo simile senza clausole di uscita era sbagliato: e infatti ci sta costando tante inutili sofferenze e lo spreco di tanto denaro (che comunque finisce in tasca a qualcuno, sia ben chiaro).

      Io ci sto organizzando un convegno internazionale.

      Siccome non appartengo alla sinistra acritica, non sarei per niente stupito se Tremonti avesse qualcosa di sensato da dire in merito. Il monopolio dell'insensatezza, del resto, è saldamente in mano piddina. Anche chi volesse, dovrebbe pagare le royalties...

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  20. Potresti argomentare meglio il tuo dopo un mandato di Hollande la Francia si rivolgerà a Marine? Siccome è anche la mia previsione, un po' posticipata, avevo scommesso in redazione a settembre che la sorpresa, magari solo al primo turno, potesse saltare fuori già adesso. So che sei reduce d'oltralpe, mi piacerebbe capire perchè le deviazioni di Hollande dall'attuale coro, ti siano sembrate solo apparenti oppure ancor peggio sbagliate. Grazie

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    1. Molto in sintesi perché ho una coda lunghissima con molte domande difficili e interessanti (come la tua). Hollande fa il pesce in barile. Le tensioni continueranno ad accumularsi. Deviazioni dal coro €peista non ne ho viste. Se me ne indichi qualcuna mi faciliti il lavoro e ne discutiamo. Dopo altri cinque anni a bagno, anche contando sui benefici di una probabile ripresa mondiale verso fine mandato (ma non più probabile dell'uscita di Grecia e Portogallo, ad esempio), Marine avrebbe più argomenti. Non dico che la Francia si rivolgerà compatta a lei. Ma dico che potrebbe, la prossima volta, arrivare al ballottaggio (cosa che per ora sembra sia scongiurata - anche a colpi di ltro!).

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    2. Diciamo l'idea di prendere il fiscal compact e la maledizione costituzionale del deficit e buttarli nel cesso non appena eletto ( poi ma perchè sono roso dall'invidia di classe, pure il 75% di aliquota marginale per i ricchi, mi perdoni l'infantilismo) cosa che ha fatto scendere in campo contro di lui cancelliera e sobrio genero italiano. poco ma sempre meglio che il povero piacentino

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  21. Egregio Professore,
    ebbene sono un piddino, nel senso di elettore senza tessera. Ho creduto nell'euro, che è prima di tutto un sogno politico, come veicolo di pace e prosperità.
    Dall'estate scorsa, quando alla fine è scoppiato il casino, ho cercato di capire cosa diavolo stesse succedendo e perché.
    Leggendo il suo e altri altri blog economici, finalmente la nube della incomprensione si dirada.
    Ora mi chiedo, e le chiedo: considero l'uscita o la fine dell'euro come una sciagura politica e segno di debolezza da cui l'Europa faticherebbe a riprendersi, intendo come potenza economico politica mondiale; ora, quale soluzione proporrebbe per migliorare la situazione, salvare il nostro e altri paesi dal disastro in cui sono stati cacciati, e allo stesso tempo salvare l'euro e rendere la sua permanenza non dannosa per l'Europa? tenga presente, nel caso voglia gentilmente rispondere, che conosco già la sua posizione sull'euro e le soluzioni proposte per uscirne. Mi chiedo solo se ha una qualche idea o soluzione da proporre per salvare la moneta unica. Ad esempio non si potrebbe chiedere pressantemente alla Germania di incentivare i consumi interni, in modo da diminuire lo squilibrio delle partite correnti e contemporaneamente studiare una forma di eurobond che diminuisca il peso degli interessi sul debito pubblico? vede, nei passati due anni ho fatto, per piacere, un paio di viaggi, uno nel ricco Giappone e uno nel Sud America più povero, parlo di Perù e Bolivia, e in entrambi i casi ho capito cosa significhi viaggiare con in tasca una moneta forte, e non ho dimenticato cosa significasse viaggiare invece con in tasca le lire.
    Intanto le faccio i complimenti per il suo blog.

    Francesco

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    1. Tu sai che io ti voglio bene, se non altro perché ho bisogno di te!

      Dunque: ragioniamo. Certo che la Germania potrebbe e avrebbe potuto fare molte cose per salvare l’euro, incluse quelle che dici tu. Ma... scusate... spesso sono accusato di tecnicismo, ma qui il problema è chiaramente politico: perché non le ha fatte? Semplice: perché vuole portare avanti un disegno imperialistico. Tenere in vita l’euro significa solo tenere in vita lo strumento che le consente, in un modo o nell’altro, di realizzarlo. So benissimo che per i cittadini dei paesi del terzo mondo che si sono trovati in una situazione simile (Argentina, Tailandia, Cile, Messico, ecc.) avere in tasca una moneta più forte è una bella sensazione (e infatti promuove i consumi, inizialmente, e per quella strada l’indebitamento estero). Ma credo che anche calarsi un acido possa dare belle sensazioni, solo che non mi interessano: preferisco ragionare con voi. In altre parole: abbiamo un tumore ma ci fa paura il bisturi. E allora chiediamo: “Dottore, cosa posso prendere per sembrare sano? Sa, stasera vado a cena con Stati Uniti e Cina, non vorrei mai pensassero che sto per morire...”.

      Possibile che dei tuoi "colleghi" mi accusano di tecnicismo, ma poi mi domandano una soluzione tecnica laddove evidentemente c'è una totale mancanza di volontà politica? Questa sarebbe l'ampiezza di vedute?

      La soluzione per evitare i problemi c'era e l'ho descritta migliaia di volte in questo post: cominciare con il piede giusto, cioè unendo i mercati del lavoro, i sistemi educativi, quelli previdenziali, la politica di difesa, ecc., tutto, ma proprio tutto, e poi, solo alla fine (quando sarebbe stato inutile) la moneta.

      Il fatto che sia stato percorso il cammino inverso non è un banale errore tecnico, ma riflette una precisa volontà politica, quella di metterci dove stiamo. E perché, ora che il disegno si sta realizzando, chi lo ha proposto dovrebbe opporsi? Sinceramente non capisco!

      Ricordandoti sempre che il debito pubblico è un falso problema (e quindi gli eurobond una falsa soluzione), perché gli squilibri sono nati nella finanza privata, ti suggerisco di non considerare una sconfitta politica il fare la cosa giusta. Certo: una certa classe politica dovrebbe scomparire. Forse per te sarebbe un lutto, ma non credo. I successi economici non sono mai degli insuccessi politici. L’Argentina non ha risolto tutti i suoi problemi, ma sta molto meglio adesso di prima, e nessuno la guarda più con compatimento.

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    2. E a proposito, per capire di cosa e con chi stiamo parlando...

      Ma se avere una moneta "pesante" in tasca è così tanto una bella sensazione (anche se poi necessariamente implica pagare un caffè a casa propria come a Parigi), perché i tedeschi si rifiutano questa innocente voluttà? Uscendo, loro potrebbero moltiplicare questa sensazione più o meno per 1.3. Come sono casti... rifuggono dai piaceri della vita... anche i più semplici e morali...

      Perché ricordiamocelo: per gli "intellettuali di sinistra" svalutare è immorale, quindi rivalutare è morale!

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  22. mi sembra che-per ora-il tentativo di interloquire con la BCE
    (indirizzando l'Euro verso un quantitative easing pilotato)sia quantomeno una strada da battere prima di estranarci "fuori
    dall'euro"(vedi Charles Wyplosz su Voxeu.com)

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  23. Qualcuno qualcosa contro l'euro aveva anche provato a dirla (forse a ca..o ma comunque l'aveva detto) il 28.10.11 http://www.repubblica.it/politica/2011/10/28/news/berlusconi_patto_con_la_lega_fino_al_2013-24013005/

    Guarda caso "è stato dimesso" il 12.11.11
    http://www.repubblica.it/politica/2011/11/12/news/dimissioni_berlusconi_approvata_legge_stabilit-24911363/

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    1. Quello è stato chiaramente un "sondaggio" per capire quanto spazio politico poteva aprirsi, e per creare un precedente. In effetti, quando succederà, lui potrà dire: "io l'avevo detto". E gli italiani sapranno che è vero. Il problema di non dirle le cose è questo (anche se molti altri lettori mi stanno facendo notare che dirle ha altri problemi... risponderò a tutti...).

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    2. Il che significa, ragionando a contrario, che tutti sanno che l'euro è un pacco e che nessuno ha il coraggio politico di dirlo?

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    3. Difficile fare una valutazione di questo tipo: bisognerebbe leggere nel pensiero di troppe persone. Certo però che uno scenario simile è abbastanza probabile. Continuo a ripetere che quello che scrivo qui non è molto originale né molto sconvolgente tecnicamente. Basta un po' di buon senso. E la 'zdora di buon senso deve averne...

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  24. Caro prof. Bagnai
    seguo il suo blog da quando è nato. I suoi interventi insieme a quelli del prof Stefano d'Andrea sono riusciti a compiere su di me l'esorcismo, ovvero a scacciare il demone pro euro e pro PD che albergava in me. Ovviamente trattasi più di esorcismo alla "Esorciccio" piuttosto che alla versione di William Friedkin vista la caratura dei diavoli coinvolti. Per compiere il miracolo mi sono dovuto ammorbidire, sono stati necessari nell'ordine un paio d'anni come supplente in scuole per lo più private (avevo l'ambizione di insegnare, pazzo me, d'altronde ero ancora posseduto), un anno come "tutor" presso un famoso istituto italiano che se lavori e hai poco tempo per studiare ti consente di laurearti
    e tre anni come precario della ricerca (tutt'ora).
    Riempito di spirito il vuoto lasciato da quei diavoli come solo Linda Blair potrebbe capire, la famosa domanda del "che fare" mi riecheggia sempre più spesso in testa. Lasciando da parte i vari Donald Duck mi chiedevo se fosse fattibile una cosa del genere: la creazione di un testo, un documento, un "coso" dove vengono riassunti i problemi dell'euro e più in generale i limiti della moneta unica, i probabili futuri scenari possibili e la richiesta di uscita ragionata e concordata dall'unione monetaria. Un testo neutro e tecnico, ma il più possibile comprensibile (mi rendo conto che non è semplice) nella forma di appello, da far sottoscrivere a quanti più economisti, giuristi, studiosi di diritto, etc.. (comunque solo tecnici e ricercatori,anche non italiani) possibili. Il senso di questo documento sarebbe quello di avere uno strumento da sbattere in faccia al piddino di turno e poter dire "il re è nudo". Sarebbe uno strumento che consentirebbe anche chi come me non è un'economista ma un semplice "appassionato" di difendersi e di contrattaccare, di fare divulgazione. Si rende conto infatti che in qualunque discussione, a qualunque livello da quella al bar a quella nei circoli dei partiti a quelle in parlamento (forse dovrei invertire l'ordine...) un conto è dire "secondo me l'euro ci rovinerà, lo dice anche il prof tal dei tali, vai su questo blog e poi su quest'altro e leggiti gli yotta articoli su cdc che è spiegato tutto", un conto è dire "ok per te l'euro e l'europa unita sono il progresso, io, ma soprattutto i maggiori esperti italiani e internazionali la pensiamo diversamente e se vuoi vatti a leggere questo "coso" dove c'è spiegato tutto". Potrebbe anche essere un testo sul quale costringere, con la dovuta pressione "popolare", Bersani e company ad esprimersi. Insomma un testo che, per via delle personalità che lo avrebbero sottoscritto, non possa essere liquidato come populista o peggio. Che ne pensa? E' fattibile/utile o devo riprendere a bere ettolitri di acqua benedetta e far domanda di lavoro al servizio meteo argentino?

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    1. Penso che sia utile e fattibile, avrei voluto farlo, me lo chiedono in molti, considero questo blog uno strumento per capire da voi quali sono le domande importanti, ma non so fare previsioni su quando un documento simile potrebbe essere pronto. Non credo però alla forma dell'appello.

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    2. Sull'appello non ha tutti i torti, sarebbe uno strumento più utile se fosse solo un documento tecnico che spieghi i limiti incolmabili della moneta unica, i possibili scenari e i vantaggi dell'uscita dall'euro. Rimango sintonizzato, seguirla è un piacere, soprattutto quando usa parole come "correlazione" che mi generano sempre un brivido di piacere...lo so, basta poco a farmi contento :-)

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    3. Ma guardi che il problema purtroppo non è solo "tecnico". I lavori "tecnici" esistono da 50 anni. Il problema è di divulgazione da un lato, e di proposta politica dall'altro, come molti mi fanno notare, e come del resto io ho perfettamente chiaro.

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    4. Si per tecnico e neutro intendevo privo di "sentimentalismi" tipo il "sogno di un unico popolo europeo, stiamo tutti vicini vicini che quando fa freddo possiamo scaldarci vicendevolmente". concordo che il problema è sia di divulgazione (per la parte che riguarda il risvegliare dal sogno europa-casa-del-mulino-bianco) che di proposta politica per tutto il resto.

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  25. Il bello è che, a sinistra, se si scegliesse di dire la verità, sarebbe anche più facile parlare di "sovranità monetaria": negli ambienti di estrema destra infatti, per parlare di sovranità monetaria si fa riferimento alle teorie più strampalate ( il signoraggio bancario che indebita i popoli, la finanzia " sionista" ( se si dicesse ebraica verrebbero subito scoperti) anziché spiegare correttamente la questione come si fa in questo blog. Il problema è che di siti che riguardano il signoraggio bancario ce ne sono palate, di blog come il suo, massimo una decina,ma probabilmente di meno.

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  26. Secondo me la verità non la diranno mai, non per cattiveria ma perché non sono in grado di riflettere e usare il cervello, chi non ha capacità di autocritica non è disposto a capire e perdonare perché non si ha la capacità mentale di farlo, si vive di assoluti come i "fascisti"; io ho vissuto in un paese dove negli ultimi decenni dire cose del tipo "fascisti tornate nelle fogne", "uccidere un fascista non è reato" è sempre stato quasi segno di "integrità morale" godendo del pulpito di presunta superiorità. Ora dopo oltre 60 anni si può fare lo forzo disumano di capire che il fascismo, nelle sue conseguenze più drammatiche e deteriori è l'esplosione di un "bubbone maleodorante" gonfio dei cattivi umori provenienti da tutto il corpo? non ha senso dare la colpa al bubbone e ignorare le cause che lo hanno gonfiato, si riformerà inevitabilmente.
    Perché è questo che è accaduto, si è pensato di usare il prefisso neo- per assecondare i vecchi errori e stare in pace con la coscienza sterilizzando ogni forma di dissenso come fascismo, la verità non la diranno MAI perché la verità è un'ammissione di colpa con annesse richieste di scuse e di perdono (che loro non hanno intenzione di chiedere perché non sono capaci di concederle)è molto più facile che lo faccia un fascista neo o vetero che sia. Così si spiega l'esistenza del piddino, la superiorità morale a prescindere, la sua assoluta incapacità di capire di essere parte del problema, il Berlusconi causa dei problemi della galassia, non si sono nemmeno accorti che tremonti aveva provato (quasi da solo) a fare qualcosa di sinistra "ci sarebbe convenuto avere l'IRI avete distrutto l'ENI... etc" ma si sa lui è tremorti non sia mai dire cose che sembrano sensate... se ci fosse il nostro padoa schioppa a ricordarci quanto siano bamboccioni gli italiani, un prodi a spiegare sapientemente quanto gli italiani facciano schifo e che la colpa non è mai dei politici perché inevitabilmente sono espressione del voto (giustamente secondo loro in una famiglia i genitori sono maleducati per colpa dei figli, funziona al contrario), la storia dell'italiano da addomesticare con olio di ricino e colpa morale è vecchia ma evidentemente può essere detta in base alla provenienza politica.
    Sembra che in questo paese si sia fusa la parte peggiore del fascismo con quella peggiore di tutto il resto, e quando le cose vanno male è sempre colpa degli altri, qualunque voce dissidente viene sterilizzata con l'accusa del complottista protofascinazista.
    Poi però, quando si ascoltano Le Pen e Farage la forza richiesta per trattenersi dall'ovazione comincia ad essere disumana, ma la colpa per l'affermazione di questi personaggi è sempre degli altri perché plaudono ai "fascisti" sono tutti fascisti tranne loro! Ogni stramaledetta voce di dissenso è diventata fascismo in questo paese, avere le banche al governo invece che sarebbe?un cottilon?
    Almeno i fascisti la loro patria l'amavano qui se si parla un minimo a favore dell'italia si viene accusati di sciovinismo vetero fascista, ma non c'era anche il fondatore del partito comunista italiano tra quelli che morirono a salò con mussolini urlando viva l'italia viva il socialismo?
    Il fatto che sia tricolore il culo verso cui indirizzano lo spread è cosa giusta (Letta cit. le agenzie facciano il loro lavoro è colpa di berlu e tremonti) perché siamo italiani e dobbiamo schifare noi stessi dimostrando quanto siamo evoluti, democratici ed antifascisti, le colpe sono di berlusconi e quando non è lui è certamente il fantasma di mussolini.
    Una cosa mi è chiara, le persone si distinguono fra chi è capace di dire "ho sbagliato" e capire che nessuno è completamente colpevole e nessuno completamente innocente e chi invece non sbaglia mai, dire "ho sbagliato" accusare se stessi prima degli altri indica l'esistenza di capacità di autocritica e per avere autocritica bisogna essere in grado di pensare con la propria testa.

    Giuseppe

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  27. Questo è il link alla proposta di modifica dell'articolo 81 della Costituzione italiana:

    http://www.camera.it/Camera/view/doc_viewer_full?url=http%3A//www.camera.it/_dati/leg16/lavori/schedela/apriTelecomando_wai.asp%3Fcodice%3D16PDL0048020&back_to=http%3A//www.camera.it/126%3FPDL%3D4205%26leg%3D16%26tab%3D2

    Prof, se si legge la prefazione vedrà che dicono le stesse cose che dice Lei: il debito pubblico nasce privato... (gli ha fatto da consulente di nascosto eh!)

    RispondiElimina
  28. La difficile quadratura del cerchio.

    Mentre scrivo sento Super Mario che afferma"in Italia occorrono riforme per rendere competitive le imprese".

    Mi sà che per salvare la Democrazia mi toccherà rispolverare il concetto di internazionalismo al grido di "AGGIUNGIAMO LA "D" DI DEMOCRAZIA AL WTO"

    ****

    Così l’Europa può evitare la tempesta perfetta di RAINER MASERA

    http://www.repubblica.it/supplementi/af/2012/03/05/copertina/001vilnius.html

    *****
    Fiat, la scelta di Marchionne addio Mirafiori e Pomigliano di
    PAOLO GRISER

    http://www.repubblica.it/supplementi/af/2012/03/05/copertina/001dublino.html

    ****
    Disoccupazione, a gennaio 9,2% E' il tasso più alto dal 2004

    http://www.repubblica.it/economia/2012/03/01/news/disoccupazione_a_gennaio_9_2_-30746124/

    ****

    PS: PER CASO QUALCUNO A NOTIZIE DEL PIANO PATRIOTICO PER L'ITALIA FIRMATO DA MARCHIONNE.

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  29. Trovo professore i suoi argomenti precisi e dettagliati ma conporaneamente mi chiedo se l'economia è una scienza esatta come la matematica; perchè un certo tipo di equazione da lo stesso risultato a tutti i matematici del mondo mentre x gli argomenti relativi alla politica monetaria o economia macro in generale ci sono maggiori variabiali?
    LEI MI RISPONDERA' "PERCHè QUELLI MENTONO" E L'HO DIMOSTRATO!
    Giusto!Lo hanno dimostrato altri mille economisti, hanno però dimostrato l'opposto altri 999.
    Se lei ha ragione gli italiani verranno sempre più sfruttati e avranno dei salari che non corrisponderanno al loro impegno e al loro sudore; forse questo la sinistra già lo sa ma non può più tornare in dietro.
    Tornare in dietro è un viaggio nell'ignoto e x la sinistra l'Argentina fa scuola ma sopratutto fa paura (come la Grecia) e non vuole rischiare.
    Meglio piuttosto come i cinesi, sfruttati, comunisti ma peggio dei capitalisti.
    Ma tra me adesso mi chiedo: che ben vengano i vari Bagnai ma perchè non hanno iniziato la loro rivoluzione culturale 10 anni fa?

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    Risposte
    1. Perché l'hanno iniziata 15 anni fa. A quel convegno c'era anche il ministro Pandolfi (Filippo Maria). Se mi scrive, le mando per email una copia della sua prolusione. Così vedrà che anche da ricercatore non mi preoccupavo troppo di chi avevo davanti. E non c'ero solo io, le voci di dissenso erano tante e più autorevoli. Ma sa, caro, non mi si offenda il Massimo Rocca, la colpa non è di nessuno di voi due, ma se l'informazione è pilotata in un certo modo... cosa volete fare? C'erano i blog 15 anni or sono? O anche 10?

      E non si preoccupi per i cinesi. Fra trent'anni staranno meglio di noi!

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    2. Professore,

      I cinesi... se non sbaglio in un grafico che ha mostrato si vedeva come abbiano la maggior produzione scientifica e la maggior produttività nella ricerca scientifica a livello mondiale.

      Eppure, ad esempio, non credo di aver mai letto un articolo (anche di giornale) di un economista cinese.

      Mi domando come ragionino...

      Quando la crisi è iniziata se non sbaglio hanno avviato un enorme programma di opere pubbliche, cosa che nessun altro ha fatto.

      Paradossalmente sembra che siano gli unici ad aver tenuto presente la lezione degli anni '30.

      Cordiali saluti.
      Giorgio

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    3. E pensare che l'esplosione della produzione scientifica cinese in economia è il fenomeno più sconvolgente dell'ultimo decennio. Ma stai tranquillo, tu non lo saprai mai! C'è Eugenio che veglia su di te...

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    4. Ma gli economisti cinesi pubblicano in inglese o in cinese?

      Secondo me Eugenio ne ignora l'esistenza o li snobba (non sono anche loro ayatollah di una morta religione?). In fondo pubblicano pure Krugman, ad esempio questo http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/02/28/la-vera-malattia-che-piega-europa.html, ma poi lo ignorano.

      Giorgio

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    5. Gli economisti pubblicano in inglese. Il 99,99999% delle persone che l'Eugenio (o il Vittorio, e altri) vi spacciano per economisti sono amici loro che hanno scritto qualche pezzo di colore su Piazza Affari (a Milano) e che quindi passano per esperti, senza essere mai passati per il vaglio del comitato di redazione di una rivista internazionale. Stiamo parlando quindi di cose completamente diverse.

      Ma... guarda il lato positivo: queste analisi che non valgono assolutamente niente puoi averle gratis, mentre, sorpresa! Le riviste scientifiche NON sono gratis, come in generale NON lo è qualsiasi risorsa. Questo è il motivo per il quale se ti connetti da una rete non universitaria a JStor nella maggior parte dei casi dovrai versare un obolo. Obolo del quale, mi preme sottolinearlo perché vedo che il mio mondo è misterioso, agli autori NON arriva assolutamente nulla. Anzi, nella maggior parte dei casi gli autori pagano la rivista NON perché il lavoro sia pubblicato, ma semplicemente perché sia preso in considerazione. E non si prendono nulla neanche i redattori (editors, referee).

      Ma questo è il mio mondo, certo non quello dell'Eugenio o del Ferruccio o del Vittorio... Un mondo dove si guadagna di meno, ma si dice quello che si pensa... Come dire: per tutto il resto c'è Monticard...

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