Ildebrando (scherzando, all'orchestra): "Il mio sogno è avere una di quelle orchestre dove il direttore parla con la spalla, poi si gira all'improvviso, dà l'attacco, e tutti sono pronti!"
Il clavicembalista: "Ildebrando: il sogno di qualcuno è sempre l'incubo di qualcun altro!"
(siamo disciplinatissimi, mai vista una cosa simile...)
L’economia esiste perché esiste lo scambio, ogni scambio presuppone l’esistenza di due parti, con interessi contrapposti: l’acquirente vuole spendere di meno, il venditore vuole guadagnare di più. Molte analisi dimenticano questo dato essenziale. Per contribuire a una lettura più equilibrata della realtà abbiamo aperto questo blog, ispirato al noto pensiero di Pippo: “è strano come una discesa vista dal basso somigli a una salita”. Una verità semplice, ma dalle applicazioni non banali...
Mi chiedo, dopo i peana di oggi a Christine e gli strali alla povera Veronica, chi delle due sia più pericolosa per il genere umano!
RispondiEliminaLa risposta del clavicembalista è la prova che la lezione goofynomics è pervenuta ad aree non specificamente economiche e la "nota" tra parentesi conferma che si tratta di un'area ottimale.
RispondiEliminaIl basso solista mi saluta: "Professore!" Io lo guardo gelido: "Qui chiamami maestro". La risposta del clavicembalista è la prova che il clavicembalista ero io.
Elimina@Alberto Bagnai.
EliminaAaaaaaahhhhhhh, be'.......
Rimane la seconda che ho detto.
Lo so che sono off topic ma volevo condividere con lei, e con gli altri utenti, una mia preoccupazione.
RispondiEliminaL'altro giorno sono stato ad un convegno organizzato dall'Ordine dei Dottori Commercialisti di Milano nel quale due (presunti) economisti ci hanno spiegato le solite cose su come uscire dalla crisi: riforma sul lavoro, giustizia, il QE della BCE, il dollaro, la Cina, etc. etc., con addirittura annessa una tabella sulle spese politiche comparate tra Italia e UK frutto dell'autorazzismo più ingrato.
Tutto quello che sono riuscito a fare è stato andare a porre qualche domanda a questi signori durante la pausa caffè nel tentativo, vano, di farli ragionare. Loro, molto cortesemente, mi hanno spiegato che la corruzione abbassa i margini di profitto (di chi?) e che il jobs act non serve per abbassare il costo del lavoro ma per cancellare la cassa integrazione (?!) e che la riforma della giustizia serve a velocizzare il recupero del credito (estero?).
Ho provato a parlare con queste persone, ma poi mi sono detto: "tu non sei il Prof, e se poi parlando prendi una cantonata e fai una figuraccia?". Già perché io sto studiando tutto quello che lei ci spiega, e ho addirittura aperto un blog nel quale mi metto alla prova, ma rimango assolutamente un dilettante. Però, avrei voluto urlare sapientemente, come fa lei, la verità a queste persone. Sia ai due relatori, che al pubblico di dottori commercialisti imbalsamati, oppure semplicemente rassegnati.
Insomma, se sto zitto mi sento in colpa per non aver aiutato gli altri, se parlo però rischio di non uscirne sconfitto (o deriso).
Che si fa? Viene lei all'Ordine la prossima volta? Se vuole provo a capire se riesco a farla invitare. Questa è un'oasi felice della logica economica, ma la fuori c'è il deserto dell'informazione. Chissà, magari non ero solo e in sala c'era qualcun altro come me che è rimasto al posto suo covando lo stesso pensiero.
Per voi mi muovo, non ci sono problemi. Ma ai commercialisti la crisi interessa? O sono anche loro come la simpatica giornalista greca?
Elimina@Wendell Posso dirti una cosa? Ti capisco tantissimo. Anche io ho molto timore della mia ignoranza e vorrei spesso avere accanto qualcuno più imparato. Una volta, proprio per i motivi che dici tu, sono riuscita a trascinare quattro amici euristi fino al midollo a sentire il prof, ai tempi in cui presentò il primo libro a Milano. Ma secondo te hanno capito qualcosa? Zero. Uno dei quattro ha almeno letto il libro (dice), ma comunque niente: e il fogno, e i bond europei, e la Cermania... capire il problema, nada de nada (del resto adesso difende il job act, tout se tient, magari se non arrivavo a capire oggi sarei anche io renziana). Altri due miei amici invece hanno capito di botto, al primo link a Goofynomics che gli ho girato (e sono il mio orgoglio). La mia conclusione: a quanto pare lo spirito soffia dove vuole e chi ci vuole arrivare, a capire, grazie al prof ci arriva. Ma probabilmente chi ha le orecchie piene di cera piddina puoi urlargli a un centimetro, è inutile. Non dico che parlare a una sala di commercialisti non serva, comunque, per carità. Ma solo per dirti che secondo me non devi affatto sentirti in colpa.
EliminaProf., non saprei che rispondere. Proverò a mandare una email al responsabile della commissione che ha organizzato il corso chiedendo se è interessato a invitarla. Domandare è ancora lecito. Ma non mi faccio illusioni.
EliminaNat, grazie per il sostegno.
E allora siamo almeno in tre a sentirci inabili.
RispondiEliminaSe mi sento inabile, vuol dire che lo sono, dato che ho forte il senso della realtà e, almeno su me stessa, quasi zero traveggole.
Finché si tratta di parlare in generale della questione e, meglio, scriverne, come a intermittenza faccio nel gruppo Fbook, ad altra resistenza piddina, talvolta anche con link e nominando i libri (Libri) con autori e titolo - inclusi Giacché e Barra Caracciolo -, diciamo che me la cavo.
Ma per sostenere un discorso serrato non sarei pronta, perché so di non "sapere" i grafici, i numeri, le percentuali ecc ecc, e so che sul momento mi sentirei persa senza dati, grafici, ecc ecc e anche senza gli articoli di legge. Figuriamoci davanti a gente che di numeri vive.
A parte qualche Mi piace, unica gloria Fbook, pagata a caro prezzo: gli insulti pesanti che mi presi da un pentastars colto (cioè còlto) sul fatto di non sapere una cippa a proposito della diffusione di merci straniere in Italia - una forbita prosa stilnovistica che ripubblicai qui e sulla mia pagina cavallerescamente, ah ah, senza il nome del fine prosatore e senza procedere a querela solo per non procurar eventuali problemi all'Amministratrice amica mia che, dopo un'altra intemerata del fine prosatore a danno di un'altra donna - vale sottolinearlo -, lo escluse dal gruppo.
A volte, parlando, provo a presentare qualche concetto del tipo che, negli accordi regolati dalla legge, è il creditore che deve accertarsi della solvibilità del debitore e se non se ne accerta non si lamenti ecc ecc - con o senza esempi di stretta attualità e a seconda di quello che mi sembra il livello di comprensione e di esperienza degli interlocutori, dai 12 ai 95 anni; oppure sono più circostanziata ma sempre non in grado di snocciolare numeri.
Il risultato della presente confessione è che non posso più nascondermi che devo prepararmi a "dire" numeri, oh oh, ma per stasera leggerò il Libro2 ancora per il gusto di leggere e capire qualcosa, anche se i numeri li guardo sempre.
Non perdiamoci di vista...
Grazie, almeno ora mi sento meno solo. Magari non ero solo nemmeno in quella sala convegni. E magari non sei sola nemmeno tu, ma in tanti, e in silenzio, leggono quello che tu gli proponi, e poi, avendo le tue stesse paure non si espongono.
EliminaÈ molto facile capire come spesso si presenti una contrapposizione tra interessi particolari. Viceversa è moooooolto più difficile inquadrare il principio di "interesse generale". Chissà se qualcuno sul blog ha avuto modo di approfondire....
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