sabato 6 dicembre 2014

Traduzione tramite il Devoto-Oli (Parla-come-mangi version)

Nel mio prossimo documento tecnico, che per ora stanno leggendo i soci (perché ci tengo a farvi sapere che anche noi, essendo europei, facciamo rigorosamente figli e figliastri), rispondendo ad alcune osservazioni fatte al modello di a/simmetrie scrivo:

Equilibrium economics (Keynes called it “Ricardian”) provides a technical explanation for “social injustice”, and, being highly mathematized, it definitely satisfies the need for “intellectual prestige” of the researchers. For those two reasons (and especially for the second one), the fact that “equilibrium” theories such as the “negative multiplier” or the “expansionary austerity” theory have failed, will prove not enough to induce the profession to abandon them.

(speriamo che l'inglese sia corretto, ma se sbaglio mi corrigerete).

Frase prontamente tradotta da una persona che preferisce non essere nominata (e che non parla con la bocca piena) nel modo seguente:
 
Voi porci schiavisti, un giorno gli archeologi si chiederanno come sia stata possibile un'aberrazione così mostruosa come l'uso della più nobile delle arti, la matematica, allo scopo di mantenere in povertà una così gran parte della società. Ci siamo spesso interrogati sul mistero delle piramidi, su quale organizzazione sociale consentisse l'edificazione di mostruosi edifici a cui masse di disperati dedicavano la propria vita. Oggi, il fatto che i più sofisticati strumenti della matematica si siano potuti usare allo scopo di forgiare catene invisibili per un'umanità derelitta rende irrilevanti tali domande.

Proletari ed econometristi di tutto il mondo unitevi!

Non avete da perdere che le vostre catene (di Markov).
 
Sì, in effetti era quello che avrei voluto dire, e sono felice che almeno un lettore l'abbia capito. D'altra parte, so ancora distinguere un paper scientifico da un manifesto politico. E poi, un po' di raffinatezza, ogni tanto, non guasta. Ad esempio, secondo voi, l'ha capita?
 
Dai, che presto si va avanti con la tecnica. Ce ne ho di cose da spiegarvi: la critica di Lucas, i modelli a correzione dell'errore, la real wage resistance,... Com'era quella che ormai ci eravamo detti tutto? Quando? Due anni fa, più o meno, vero? Be', in effetti, come constaterete, c'è sempre qualcuno che arriva qui pensando di aver capito tutto.
 
Beato lui!
 
 
(e buona notte...)
 
(piena di che?)

60 commenti:

  1. oh, quanto mi piace da "Porci schiavisti..." in poi!!!

    buonanotte Prof.

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  2. C'è anche chi della matematica ha sempre diffidato, per istinto, eh, prof. Ma quale più nobile delle arti: quelli come me lo sanno che spesso viene usata per farti sentire scema (a partire dal mio simpatico principe Nicola personale).
    Bellissimo il suo libro, prof. Oggi finalmente ho avuto un po' di tempo per leggere. Non ci sono veramente più alibi per chi si ostina a non capire.

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    1. Ti garantisco che "chi si ostina a non capire" (come affermi con scarsa adesione alla realtà) è perché realmente non riesce a farlo...
      ...non so in quale ambiente vivi ma la stragrande maggioranza delle persone nella società reale non ha i mezzi culturali (e forse perché no, nemmeno la voglia) per capire, e francamente, lasciamelo dire, non dovrebbe neanche essere tenuta a farlo!
      Non tutti possono essere economisti, tanto quanto non tutti possono essere medici!
      Per questo trovo ancora più aberrante che ci stiano costringendo "a studiare" per provare a salvarci dalla merda in cui ci hanno infilato...

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    2. Diffidare della matematica.....dice proprio giusto signora, non ci sono veramente piu' alibi per chi si ostina a non capire...

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    3. Per me la matematica è una cosa bellissima, misteriosa in alcuni aspetti, ma ti puoi perdere se non accompagnato da un esame critico e umanistico della realtà. Essa è un mezzo per capire le leggi della natura , dell'economia e altri aspetti della nostra vita quotidiana. Anche una conchiglia ha una spirale logaritmica, ma non vuol dire che tutto si riduce a un numero, ma se ci aiuta a star meglio ben venga. Anche perché coi numeri puoi contestare chi ti sta fregando molto più agevolmente aiutando a supportare le tue idee e la tua visione della vita.

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    4. @sbordinese Perché ti agiti? Perché ricorri ai punti esclamativi? Non capisco per che cosa ti scaldi. Difendi il diritto a non avere voglia di capire? Non è un diritto e in generale è una scelta che prima o poi si paga. C'è un'ostinazione caparbia (anche se in calo), in molte persone che frequento e a cui voglio persino bene: leggono molti libri, ma non hanno voluto leggere Il tramonto dell'euro, benché glielo abbia regalato. E sembrano rifiutarsi di riflettere. È tanto più comodo affidarsi come pecore alle mode: entusiasmarsi per Tsipras, per il sogno europeo, per Piketty... Perché, certo. di capire bisogna avere prima di tutto voglia, anche voglia di far fatica e la fatica sgradevole di mettere in discussione le proprie convinzioni: e il coraggio di usare la propria testa, a costo di trovarsi dalla stessa parte di Salvini.
      Non tutti possono essere economisti - e viste le posizioni degli economisti, tra l'altro, sarebbe inutile - però tutti possono provare a studiare, a riflettere, a informarsi; e il lavoro che è stato proposto su questo blog è stato prezioso proprio per questo e dimostra che in molti avevamo voglia di farlo, qualsiasi fossero i mezzi culturali di ciascuno.
      È la realtà stessa - e non qualche presunto cattivo che ci "costringe" - che ci richiede di studiare, sempre, ciascuno per quanto può: e ti assicuro che sul fronte economico io personalmente ho meno mezzi di chiunque (per questo provo una certa gratitudine per chi ha speso fatica per mettermi in condizione di capire).
      In conclusione, comunque: non capisco che cosa vuoi da me (ma neanche mi interessa più di tanto, visto che hai scelto di essere scortese).

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    5. "la fatica sgradevole di mettere in discussione le proprie convinzioni", immagino sia tutto li'. Ci vuole ego...
      Va da se' che chi non si accultura, e' da sempre in balia dei gatti&volpi. Buona omeopatia per tutti.

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    6. Temo di non essere stato chiaro (mi piacerebbe però capire in quale punto mi sono scaldato o sono stato scortese! - ops ho riusato il tanto odiato punto esclamativo, forse è stato questo il motivo del fraintendimento?).
      Ho semplicemente detto che non si può pretendere che tutti capiscano o siano propensi a farlo (e ovviamente non mi riferisco a quanti pur avendo i mezzi economici e culturali per farlo nascondono la testa sotto la sabbia).
      E d'altronde se non ci fosse stato un attacco così spietato del capitalismo al nostro modello di società, non staremmo qui a parlarne.
      In conclusione, comunque: non capisco perché un discorso generale (pur fatto in risposta a un tuo commento) l'hai preso così tanto sul personale (ma neanche mi interessa più di tanto visto che hai scelto di rispondermi in modo così duro).

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    7. @sbordinese Ho percepito come scortesi i due punti esclamativi e la frase "con scarsa adesione alla realtà" e il tono generale mi è parso inutilmente aggressivo... ma sono come sempre pronta a perdonarti, e anzi a scusarmi se sono stata dura, dai, non prendertela troppo neanche tu. Quando si scrive si è sempre un po' traditi dall'assenza di tono di voce e di espressione del viso. Io in particolare alla prima lettura tendo sempre a prendermela un po' troppo, quando poi rileggo mi dico "Ma vabbè, in fondo quel poveretto non mi aveva detto niente di così terribile, perché gli ho risposto così male?".
      Non dico, comunque, di pretendere che chiunque nell'universo capisca, ma che almeno i miei amici facciano un minimo sforzo, almeno quelli che sanno il greco antico o gli integrali.
      E comunque sei un copione: una bella chiusa tagliente bisogna inventarsela da soli, non vale riprendere quella degli altri ;-)

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  3. Suvvia prof. questa è gente che lavora, che va di fretta, che c'ha da salvare una nazione (e un partito) come può pensare che abbia tempo per Twitter?
    Comunque lei una copia la mandi per poter poi serenamente dire "io la mia parte l'ho fatta" (anche se una dedica all'altezza di quella del "tramonto"...)
    Traduzione molto efficace.

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  4. Semplicemente come quando i (sacerdoti) Maya adoperavano la matematica per prevedere le eclissi di sole, pure quelle non osservabili, e tenevano buono il popolino, e magari pure i re, con cotanta scienza.

    Oppure come quando è stata adoperata la matematica per creare la bomba atomica. Calcolare la minima quantità per innescare una reazione a catena mica era cosa da tutti! E chi aveva il know-how faceva stringere le chiappe a tutti gli altri! come? sempre con la matematica applicata.

    La matematica è solo uno strumento (se non consideriamo i geniacci che vivono per essa): la puoi usare per sbarcare il lunario prevedendo le orbite, come fece Gauss che stava in bolletta, oppure per giocare nei mercati usando modelli statistici avanzati. Però c'è sempre qualcuno che te lo consente: il popolo che ti affida i risparmi, che VUOLE rimanere ignorante perchè studiare è faticoso, usare la logica è dura, e soprattutto la cultura onesta responsabilizza. E la responsabilità porta dietro il peso della decisione.
    Quindi decidi di votare per la sx o per la dx, senza aver letto nemmeno il programma, perchè così facevano i tuoi, solo che ora sono pensionati e le loro battaglie non sono le tue. Hai altre sfide, che richiedono conoscenza. Soprattutto di matematica. Altrimenti dai retta al Sole24h che titola che in Olanda i disoccupati prendono 6mila euro al mese, oppure il direttore del Corriere che asseriva che in Italia ci sono 11 milioni di vedove..numeri che escono dalla logica, più che dalla matematica.

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  5. Alla faccia delle considerazioni trionfali di Renzi, il suo job act non convince le agenzie di rating che, pare, si preparano ad avvicinare il nostro debito ai titoli spazzatura, come ha già fatto Standard & Poor’s (BBB-).

    Prof. l’Italia può farcela, ma gli Italiani?

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    1. I maiali (termine tecnico...) incursori S&P continuano a portare a termine il piano 2011 del quartier generale usuraio.
      I titoli-spazzatura italioti non possiederanno più i requisiti per essere impiegati come garanzia su larga parte nel mercato interbancario, quindi e probabile che qualcuno cominci a venderli....
      Per ora è una minaccia in stile mafioso...o il Pentolaio abbatte salari e stato sociale in linea coi diktats di finanza e multinazionali, o sarà nuovamente guerra speculativa come nel 2011.Così la vedo.

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    2. D'altra parte le "riforme" di Francia e Italia sono insufficienti, lo dice pure la sora Angelina. A questo punto questo giuoco di logoramento continuo potrebbe anche essere controproducente per lorsignori, chissà che gli Italiani di fronte al baratro ...

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  6. Se la teoria ha fallito, non lo ha fatto però la pratica e se la matematica è la più nobile delle arti è piuttosto ovvio per chi parteggi.

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  7. Mentre noi ci danniamo l'anima, in questo blog, per capire qualcosa di economia almeno a livello primario (con risultati alterni), un diversamente economista, come direbbe Alberto, così scriveva ieri su Il Foglio:

    "Una spiegazione c'è: da quando i greci hanno ammesso di aver detto il falso sui loro conti pubblici, facendo sì che la crisi finanziaria globale si trasformasse in Europa in crisi dei debiti sovrani, si è inceppato qualcosa nell'establishment di molti paesi, specialmente nordici. E adesso ristabilire la fiducia tra partner sta richiedendo più tempo del previsto."

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    1. Oschtia, questa mi era sfuggita.
      Così secondo questo Nobel in fieri la crisi europea sarebbe stata causata dalle birichiate contabili dei greci, notoriamente bassettini, scurettini e non di pura razza ariana.
      Che ingenuo che sono stato a pensare che c'entrassero i cuggini berlinesi, che avevano fatto finta di credere alla loro contabilità un cincinìn creativa per aprirgli le porte dell'eurotrappola e poi depredarli con calma.
      E invece si tratta semplicemente di aspettare con pazienza che si disinceppi qualcosa nell'establishment degli adamantini paesi della Herrenrasse, cosicché si ristabilisca un po' di fiducia tra i partner dell'europaradiso.
      Poi meravigliatevi se sono quindici anni che non tocco un giornale italiano neanche con i guanti anti NBC, eh?

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    2. Se il diversamente economista dovesse leggere qui, gli consiglio di studiarsi bene il fenomeno Sudden stop

      Poi ai radicali del mercato di francoforte, brüssel, Amsterdam, parigi non bastava una rendita del 10% volevano averne una del 50+% cosi si sono imbottiti di titoli spazzatura è altamente tossici subprime di cleveland, florida, california, Detroit ecc. che andarano in fumo.
      A questo punto entra in scena il fenomeno citato sopra.

      La fiducia ormai è irriversibilmete rotta è si rompe sempre di più.
      Secondo mè è solo questione di tempo finchè Draghi butti la spugna, poi vedremo cosa fanno i mercati. io scommetto su un crash 2.0.
      Una gigantesca perdita di credibilità della BCE con l'EZ complettamente allo sbando.

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    3. "Evolutissimi" e "sofisticati" strumenti matematici (le previsioni meteorologiche si fanno ancora mettendo fuori la testa e annusando il vento) e alla fine cosa fa girare il mondo? La Fiducia!. DAR.

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    4. Praticamente, i GRECI, con la loro confessione liberatoria di aver violato il legame di fiducia che si presume tra "partners" di un' "unione", hanno provocato ai nordici un trauma, una specie di impotenza che ha paralizzata la fiducia dei puri nordici che ora, ai traditori mediterranei, non riescono nemmeno più a darla...la fiducia.

      Ma certo, non aspettandosi dai nordici alcunché di troppo vigoroso, non sottoponendoli ad ansie di prestazione della fi..ducia, raccomandandoli a qualche buon terapeuta madrelingua, di tanti che ne hanno nella tradizione - compresi quelli fuggiti per tempo negli Stati Uniti (e quest'allusione è proprio greve e può solo aggravare la condizione traumatica e impedita dei soggetti) -, si può sperare che, con tanta pazienza da parte di tutti unita a frequente "insight" (introspezione, diciamolo), torni ad essere attivo il...rapporto tra i diversi soggetti, con piena soddisfazione delle pulsioni riportabili sotto il controllo dell'Io secondo il principio del piacere non disgiunto dall'etica e sempre con sorveglianza circa la naturale - di esseri umani - propensione all'istinto di morte.
      Da tener presente che, in seguito a trauma psichico, la pur effettiva inibizione funzionale di un'attività o di parte del corpo non implica quasi mai delle disfunzionalità organiche di base, come attestato dal noto caso di Anna O., il primo documentato dallo specialista di riferimento.
      Dopo lo scioglimento del trauma, il braccio, inservibile come paralizzato, riacquistò la piena funzionalità.


      Nota storica: dopo la guarigione, Anna O. , che era Bertha Pappenheim, ideò e organizzò il primo servizio di assistenza sociale nel mondo tedesco.
      Nota grezza, cioè mia: magari il superamento di un trauma permettesse di far qualcosa per qualcuno, anzitutto non fargli del male.

      E fermarsi prima?

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  8. L'unica arte rimasta è la gastronomia... everything else has been deconstructed. Questo s'intuisce dal "parla come mangi" nel titolo.

    L'eno-gastronomia è l'ultimo baluardo, l'unica arte dove i vecchi concetti "religiosi" del buono, bello, e il vero ancora vigono. Il motivo è semplice: è l'unica arte che si mangia e deve essere digerita.

    Le ideologie possono permettersi il lusso di essere velenose. La politica può impazzire a tal punto che i matti prendono il controllo del manicomio.

    L'arte moderna con la sua cricca di esperti fù-fù e fì-fì può decretare che La Fontana di Marcel Duchamp (un orinale capovolto) sia l'opera più influente di tutta la storia dell'arte (e l'hanno fatto!), ma l'enogastronomia dev'essere seria, onesta, paziente, diligente, umile.

    Ama sia l'ortodossia (pasta al dente in abbondante acqua salata, mi raccomando!) che l'inventiva sorprendente / trasgressiva (milioni di condimenti anche le cozze con i mirtilli).

    E' collegata alla terra, la storia, il popolo. Capisce il grande incommensurabile valore dei contadini e il "giusto" valore dei mercati. Capisce la fame e apprezza l'appetito. Non soffre di manie di grandezza, ma crede nello "Small is Beautiful".

    Se si guarda l'euro dal punto di vista gastronomico... it's a big blue German mozzarella.

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    1. "Che i matti prendano il controllo del manicomio"

      Great :-))))))))))

      Sembra quel che sta succedendo nel EZ è qui con l'italia in prima fila.

      bon appètit :-))

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    2. Caro IoshkaFutz,
      apparentemente l'enogastronomia è l'ultimo baluardo italiano (insieme alla moda e al design).
      Ma a scavare meglio anche questo settore è retto da una esasperata logica del profitto. E siccome stiamo parlando di alimentazione e di lavoro, non di futilità superflue, il tutto è particolarmente insopportabile.

      Quello dei presidi alimentari è un mercato delle vacche.
      Prendi Eataly: straordinaria immagine, ottimo marketing, tutto (o quasi) buonissimo, per carità, ma eticamente è uno schifo. I produttori e soprattutto gli agricoltori in cima alla filiera vengono presi per la gola e i consumatori presi per il culo.
      Petrini e Farinetti sono PUDE.
      Mangiare buono e sano dovrebbe essere un diritto per tutti non uno snobismo alla portata di pochi, mentre i più possono permettersi solo mozzarelle blu-europa.

      E quante aziende alimentari italiane sono state acquistate da grosse multinazionali?
      Per non parlare della GDO

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    3. Sono andato a Eataly a NYC e sinceramente non capisco a quale genio sia venuto in mente di separare i ristoranti e a quale scopo.

      Che senso ha non poter ordinare pasta o carne o pesce o un'insalata sando seduti allo stesso tavolino? Nemmeno il caffè! Se vuoi mangiare una pizza o una pasta insieme a un amico/a che invece vuole pesce o altro non puoi. Ti devi alzare e spostarti di venti metri e fare la file di nuovo e sederti a un'altro ristorante interno. Lo stesso per il dolce e poi lo stesso per il caffè!

      Una idiozia totale.

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  9. Capisco che 3500 anni di propaganda mosaica siano difficili da scalfire. Propaganda che, tra l'altro, continua. Però, in Egitto non esisteva la schiavitù. E in un paese di contadini che rimaneva sommerso 6-7 mesi all'anno sotto il fertilizzante Nilo, un'opera pubblica trentennale era senz'altro utile. Come si sa, del resto, il vincolo esterno del faraone risiedeva nell'oltretomba, e questo permetteva una certa flessibilità di bilancio. E nonostante gli sforzi della troika (Mosè, Aaronne e Giosuè), mandata dalla Commissione Hyksos, l'Egitto decise di riprendersi la propria sovranità, e staccarsi dall'Unione.

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    1. Secondo gli egittologi, a costruire le piramidi erano uomini liberi che con questo lavoro assolvevano l'obbligo di pagare le tasse al Faraone, e che venivano decorosamente alloggiati, curati, etc.

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    2. Gli egittologi somigliano molto a certi economisti....pur non usando la matematica,ma la fantasia....inventano,quando non sanno che dire...
      Ricordo che i famosi condotti della grande piramide erano all'unanimità considerati condotti d'aria.In base a cosa,non si sa.Poi un robot scoprì che erano occlusi da lastre....
      Quanto agli schiavi,non vorrei sbagliare,ma chiedere ai Nubiani

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    3. A mè sembra che la Troika (Mosè, Aaronne, Giosuè) si tolse dai coglioni egiziani, per poi andare a girovagare per 40 anni nel deserto del sinai.

      La Troika BCE, commissione europea è IWF invece non vuole per niente togliersi dai coglioni, sta attaccata al EZ come la mosca alla cacca.

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    4. Sai,finché c'è latte da mungere.....

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    5. @Valerio Santoro

      È un peccato non poterti trovate un posto tra le maestranze addette alla costruzione delle piramidi

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    6. Sussiste, oramai, una certa convergenza degli studiosi verso l'opinione che le maestranze fossero costituite da salariati. E che questi fossero i contadini che, durante le piene del Nilo, si ritrovavano senza occupazione.
      Che non esistesse la schiavitù pare ormai acclarato.
      Poi esistevano gli schiavi di guerra, come i Nubiani o dalle popolazioni vicine. Ma lo status era diverso a quello della classica iconografia della schiavitù.

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    7. @Valerio Santoro

      Conosco questi ragionamenti, Va,erui. Una delle ultime liti accademiche l'ho fatta a pranzo con un egittologo e un semitista. Dicevano naturalmente che egiziani, achemenidi e, immancabilmente, islamici erano tolleranti. Sono rimasto allibito. Ho cercato di spiegare che anche Alessandro e i Romani erano tolleranti: bastava sottomettersi. Sulla presenza della schiavitù in egitto non mi pronuncio, perché non conosco il problema, da poterne parlare. Ma il tutto sta all'interno di una ideologia che sostiene che greci, romani e poi gli occidentali sono intolleranti e assassini, mentre egiziani, persiani e islamici erano tolleranti. Anzi gli islamici sono diventati intolleranti dopo a causa dgli occidentali e, soprattutto, degli ebrei. Chi sa come ci sono andati nel nordafrica gli islamici? Con i lecca-lecca? Vogliamo chiedere a copti e berberi? E dimmi, Valerio, quanto erano retribuiti i felici contadini che lavoravano alle piramidi? Come da Wal-Mart?

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    8. Celso 8 dicembre 2014 14:34

      E dimmi, Valerio, quanto erano retribuiti i felici contadini che lavoravano alle piramidi? Come da Wal-Mart?

      Questo enigma penso che ormai sia stato risolto - anche - grazie ai libri del prof: sono i dipendenti di Wal-Mart ad essere retribuiti come i contadini che lavoravano alle piramidi! :-) [cioè: :-( ]

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    9. Amicus Celsus, sed magis amica Veritas

      Ho riletto il mio intervento. Avresti dovuto leggerlo anche tu.
      Mi puoi mostrare dove indico che gli egiziani erano tolleranti? o che i romani non lo erano? Probabilmente, i romani erano i pi&ugrave tolleranti di tutti i popoli mai esistiti su questo pianeta: bastava pagare le tasse e rispettare la legge. Si poteva anche diventare il massimo magistrato partendo da quasi qualsiasi posizione sociale.
      Ma questo attacco occidentalista mi pare un po' sospetto: all'epoca sei emigrato in Egitto e ti hanno trattato malino?
      Il significato del commento rivela che nell'antichit&agrave (nello specifico in Egitto) conoscevano meglio la storia dei contemporanei (come mi sembri confermare). E come Keynes, i regnanti dell'epoca avevano capito che basta qualche spicciolo ed un po' di distrazioni per tenere buono il popolo. Panem et circenses non stava scritto sulla stele di rosetta.

      Marco S., operai delle piramidi e commessi di Wal-Mart avevano pari salari reali o nominali?

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  10. La versione originale è come sempre chirurgicamente precisa e (immagino) comprovata matematicamente, ma se l'avessi letta 3 anni fa non ne avrei compreso in pieno la sua portata.
    La traduzione è facilmente comprensibile, ma senza il documento tecnico sarebbe facile farlo passare per un provocatorio slogan "populista".
    Insieme sono perfette.

    Non bisogna diffidare della matematica o demonizzarla, sono d'accordo con Lorenzo: è solo uno strumento, bisogna diffidare di chi, come e perché la usa.
    Infatti la usa lei, professore, e l'ha usata Keynes, per demolire le teorie "schiaviste". Senza la matematica le vostre sarebbero state soltanto chiacchiere.

    E la matematica non è l'unica arte utilizzata per defraudarci. Il moderno "latinorum" (sigle e termini tecnici inglesi) e anche la semplice e corrente lingua italiana sono stati strumenti a mio parere più efficaci per attuare l'inganno.
    Si prendano ad esempio le espressioni "riforme strutturali" o "austerità espansiva" o "siamo sull'orlo del baratro". Sono state più recepite e impattanti dei numeri e della matematica che sta a monte di questa "dottrina" schiavista.
    A livello più sentimentale viscerale è stato invece usato il concetto di fratellanza tra popoli (paradossalmente solo europei contro cinesi!!!) contrapposto a "patriottismo fascista".
    Tutte le arti, maggiori e minori, dal cinema all'architettura, sono allineate e sapientemente usate a questo scopo. L'arte è sempre sponsorizzata del regime (buono o cattivo che sia) solo pochi "artisti" osano andare contro e la maggior parte di loro viene fatta passare per pazzoide emarginato e in genere non gli viene concessa visibilità.
    Fortunatamente lei ha gli strumenti, le capacità (e le palle) da non permettere di realizzare questa operazione denigratoria (e vediamo quanto ci provino a farla passare per facilone o per visionario, nel significato più spregiativo del termine).

    A proposito degli egizi: suppongo (non so) che gli schiavi di allora avessero consapevolezza della loro condizione. Forse credevano che non fosse controvertibile, come rassegnati alle loro (immagino) ben visibili catene, di fronte a una inspiegabile ma indiscutibile volontà "superiore".
    Oggi molti non ne sono consapevoli perché dicono loro che sono intelligenti, istruiti, educati, quindi capaci di pensiero critico, quindi liberi. E sono così presuntuosi da crederci senza accorgersi che questa "istruzione" e questa "educazione" altro non sono che il "catechismo" del regime. Il risultato è la più completa omologazione e impossibilità di opposizione a qualcosa di cui non si è consapevoli.

    In conclusione penso che uno dei maggiori problemi siano la tronfia presunzione, la pigrizia mentale e l'incapacità di fare autocritica, insieme alla distrazione creata dalle libertà"cosmetiche" e dal potersi ancora permettere certi beni che ci fanno sentire più benestanti di quanto non siamo (perché un conto è potersi permettere un iPhone o una maglietta griffata, un altro conto è ad esempio poter mandare un figlio all'università o comprarsi una casa).

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    1. mi piacerebbe poter corrispondere con te e con tanti altri: riuscite ad esprimere così bene stati d'animo e pensieri che condivido pienamente...e dio sa se ne avrei bisogno, di condividere. Ma poi mi dico che le mie considerazioni nulla aggiungerebbero e nulla toglierebbero alle vostre, che sono così ben formulate: e me ne resto a leggere, da solo, davanti al pc. Però sarebbe bello potervi incontrare, bere un caffè insieme, conoscerci.

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    2. Carissimo Angelo,
      anche le mie considerazioni non aggiungono nulla. A volte scrivo perché mi aiuta a chiarirmi le idee, a volte per sfogarmi, a volte per far sentire che ci sono, che sono con voi e con il professore, per ricambiare il piacere che mi dà sapere che ci siete.
      Credo che il suo lavoro sia perfetto, eppure se nessuno di noi avesse mai scritto, forse queste cose finirebbero solo in documenti tecnici non alla portata di persone comuni e in monologhi davanti allo specchio.
      Credo che in certi momenti sapere che qualcuno che lo capisce e la pensa come lui esiste, lo abbia sostenuto e aiutato a trovare la forza di continuare.

      A volte sono così scoraggiata da quello che leggo che vorrei tornare indietro, alla serenità quando di economia e politica non sapevo e capivo nulla.
      Ma poi ci ripenso: non è la consapevolezza di quello che sta accadendo che mi ha tolto la serenità, è quello che sta accadendo tout court.
      Di fronte a certi fatti non potrei comunque essere serena e indifferente.

      Mi hanno fatto molto piacere le tue parole, questa sera vado a dormire serena. Grazie.

      ps
      Nessun problema per la corrispondenza, però non sono su Facebook, né su Twitter, e non mi va di scrivere la mia email qui.

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    3. ciao, e grazie per la tua risposta.Neanch'io sono su faccialibro (su twitter sì, ma non lo uso mai: non mi ricordo nemmeno come sono registrato, figurati...)

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    4. infatti, per i moralisti siamo tutti viziati e viviamo nel lusso perchè abbiamo lo smartphone; se è per questo anche i venditori ambulanti africani che vengono da noi riescono a comprarsi uno smartphone, ma il piccolo dettaglio è che vivono magari in 20 in un appartamento di 30 mq; ma i moralisti, che invece vivono in un appartamento di 200 mq completamente accessoriato, hanno la macchina e mandano i figli all'estero in università presitigiose, gli stessi moralisti che magari non si comprano lo smartphone perchè "è di lusso", cioè non cadono nel "consumismo" degli africani venditori ambulanti che vivono in 20 in 30 mq, paradossalmente si sentono più poveri di questi stessi africani "consumisti" PERCHE' "QUESTI AFRICANI HANNO TUTTI LO SMARTPHONE". E lo stesso discorso vale anche per gli italiani che si comprano in iphone a rate ma non riescono a pagarsi le rate del mutuo; ci stanno dicendo: "non avete più scuse, siete lo stesso dei privilegiati perchè avete lo smartphone"; il fatto che non abbiamo una casa in cui vivere, tranne i figli di papà, è un piccolo dettaglio che non intacca il nostro "benessere" e "vizio".

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  11. io penso che Keynes quando parlava di speculazione e del "cerino in mano" (o del ballo con 10 sedie su 11 ballerini o quale altro diamine di esempio possiamo fare) sarebbe tradotto oggi con la "teoria dei giochi" (o teoria decisionale).
    in realtà più che sofisticate matematiche qui siamo di fronte a persone che applicano la loro "morale" all'economia.
    ho sempre ritenuto la sinistra intellettuale (quella di facciata, quella che conosciamo) di livello inferiore (altro che superiorità) perché non ha mai spiegato mai un accidente ma solo dato prescrizioni morali.
    "si deve essere così"
    "dobbiamo fare così".

    uno si dà 4 regole di comportamento che si ritengono le migliori e si costruiscono poi i castelli di carta.
    Facile vero?

    ricordate un intervento di Andreatta (cazzo se non sapevano) quando nel dibattito sull'euro affermava che abbassando i tassi di interesse avremmo avuto il decollo dell'edilizia?
    Poi Cesare Pozzi ci ha spiegato che banalmente che se abbassi i tassi di interesse (artificialmente nel nostro caso ovvero con l'euro) allora la percezione della ricchezza cambia (C/r) et voilà..
    CAMBIAMO I COMPORTAMENTI (ECONOMICI E SOCIALI).
    dove sta la morale in questa cosa?

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    1. "se riusciamo a liberarci dalla lira, questa moneta chiacchierata"
      "se riusciamo a portare a 2000 Km dall'Italia la condotta monetaria...."
      http://youtu.be/JL_HTATY8o4

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    2. @ Diamanti

      Grazie del video.

      Semplicemente demenziale.

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    3. @Tiziano Diamanti
      Ascoltando l'intervista ad Andreatta viene da chiedersi se:
      - credeva in buona fede a quanto diceva ed era convinto di fare il bene dell'Italia
      - sapeva di rifilare agli italiani quello che poi è seguito
      - voleva far passare gli italiani attraverso un fuoco purificatore da cui sarebbero usciti bruciati o trasformati.

      Quello che si può accertare è SOLO quanto ha detto e fatto, le domande di cui sopra sono naturali ma PERFETTAMENTE INUTILI.

      Incidentalmente, ricordiamo sempre che Andreatta fu maestro di Prodi.

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    4. A proposito di Andreatta:

      «Durante il coma, mentre era degente al Policlinico Sant'Orsola-Malpighi di Bologna, fece parte della XIII Commissione (agricoltura) dall'11 ottobre 2000 al 29 maggio 2001»

      ...attaccato alla carega fino all'ultimo...

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    5. @Gianni Chi
      Consentimi...eh eh. Forse in questo caso non si tratta di attaccato alla carega. quanto del pessimo italiano di chi ha scritto il virgolettato, oppure dell'ignoranza di chi l'ha scritto circa il fatto che uno in coma non può nulla, non facendo parte neppure di se stesso.

      Correggo l'italiano: "Membro della tale commissione dal...al..., non poté in realtà prendervi parte in quanto colpito da coma e degente presso....

      che già così non mi va del tutto bene, perché, se proprio stiamo alla lettera, sembra che una ragione sia il coma e l'altra la degenza.
      E allora: "in quanto colpito da coma. Fu degente presso..."

      Risulta tuttavia incorreggibile la de...genza di chi scrive che qualcuno ha fatto qualcosa, oltre ad essere in coma, mentre era in coma.
      Incorreggibile che non pensi.
      Fortunato chi non ha mai visto qualcuno fuori di sensi e/o in coma: chi c'era non c'è più ed è lì, irraggiungibile.

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    6. Hai ragione, però pur non intendendo polemizzare su un argomento abbastanza futile, ho controllato e sul sito http://storia.camera.it/organi/xiii-commissione-agricoltura-13 risulta che Andreatta abbia fatto parte della commissione nel periodo indicato.
      E' questo, a parte la battuta, forse infelice, ma che non voleva assolutamente essere irrispetosa per una persona in coma, che non capisco.

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  12. Professore, posso permettermi un suggerimento?

    Equilibrium economics (“Ricardian” in Keynes's words) provides a technical explanation for “social injustice” and its intense formalism satisfies the researchers' quest for “intellectual prestige”. For these two reasons - particularly the second - the failure of “equilibrium” theories, such as negative multiplier or expansionary austerity, will prove insufficient for the profession to discard them.

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  13. L'espressione "a causa di" si traduce con le espressioni "because of" e "due to"; é errore comune l'uso di "for". Con affetto.

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  14. @Frank
    a me non interessa perché Andreatta facesse questo o quello.
    so che nel nazismo c'era chi veramente odiava la gente ed era possibilmente un gran bel padre di famiglia.
    poi c'erano gli esecutori (sai, bisogna tenerla la contabilità dei morti dei campi di sterminio?).
    c'erano tanti, pure i tanti eroi sconosciuti.

    puoi avere il desiderio ardente di sterminare un altro popolo oppure il tuo (polpot o altri esempi)..

    La cosa che li accomuna è chiaramente il fatto che per questa gente non ci può essere un mondo diverso.

    A proposito, di patrioti o non patrioti.. pare che questa definizione sia indeterminata visto che tra le condizioni per esserlo non c'è quello di divulgare e ogni tanto bere (alcolici).
    il mondo è vario.. e non è sempre bello! ahahhaa

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  15. @Nat
    credo che ci siano persone che avendo una impronta "moralistica" (qualunque cosa possa significa) non possono accettare ciò che è tecnicamente valido e che spiega il perché delle cose e dei comportamenti.
    Se il mondo è fatto di buoni e cattivi, allora questa cosa spiega perché a te le cose vanno male e a me bene (e cose simili).

    inutile discutere o meglio ci si prova per far capire che là fuori c'è chi la pensa diversamente.

    e cmq, queste persone sono per i grandi sistemi.. per le grandi idee.
    idee che non sono tali ma solo auspici.
    quindi l'europa è quella dei popoli e fratellanza e perché mai dovremmo essere contrari?

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  16. DELIRANTE!!!!!!!! http://m.repubblica.it/mobile/r/sezioni/economia/2014/12/02/news/tsipras_se_vince_syriza_la_grecia_resta_nell_euro-101923368/

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  17. Finito! (il libro)
    Quando sono partito confondevo debito e credito, ora ho potuto leggerlo tutto d'un fiato e tutto s'è incastrato col resto. Ho cominciato a cercare risposte otto anni fa ed ora, grazie anche a lei, sento di avere una consistente interpretazione del mondo. Certo, ho ancora tanto da fare, ma sono orgoglioso della mia crescita a J (e credo lo sia anche lei).

    Grazie

    Chissà se lo conoscete, io solo da ieri ma, per uno strano caso, mi sembra perfettamente in tema: Cesare Pascarella "La scoperta dell'America" 1894.

    Qualche citazione per incuriosirvi:
    .....
    Vedi noi? Mò noi stamo a fà bardoria:
    Nun ce se pensa e stamo all'osteria...
    Ma invece stamo tutti ne la storia.
    .....
    E 'gni giorno era come er giorno appresso:
    Oggi era brutto... Speravi domani...
    Te svejavi domani, era lo stesso.

    E senza mai sapé dov'uno annasse!
    Cristogesumaria! Manco li cani!
    Dev'esse stato un gran brutto trovasse!
    ....
    Ché l'invidiosi che, percristo, viveno
    De veleno, ner vede uno ch'arriva
    A fà quello che loro nun ci arriveno,

    Je cominciorno come li serpenti,
    Mentre che lui nemmanco li capiva,
    A intorcinallo ne li tradimenti.
    .....
    E l'italiano è stato sempre quello!
    E si viè 'n forestiere da lontano,
    Sibbè ch'ha visto tutto er monno sano
    Si arriva qui s'ha da cavà er cappello.
    ....
    E che òmini! Sopra ar naturale.
    Che er monno ce l'invidia e ce l'ammira!
    E l'italiano ci ha quer naturale
    Che er talentaccio suo se lo rigira.

    Pe 'n'ipotise; vede uno che tira
    Su 'na làmpena? Fà mente locale
    E te dice: sapé, la terra gira.
    Ce ripensa e te scopre er canocchiale.

    E quell'antro? Te vede 'na ranocchia
    Ch'era morta; la tocca co' 'n zeppetto
    E s'accorge che move le ginocchia.

    Che fa? Te ce congegna un meccanismo;
    A un antro nu' j'avrebbe fatto effetto,
    L'italiano t'inventa er letricismo.
    ....

    lorenzo (lorluc)

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  18. Trovo molto acute le considerazioni di Nat. Aggiungo la mia personale esperienza, per quello che può valere. Lavoro ogni giorno con persone dotate di cultura discreta, studi superiori, conoscenza di lingue e disponibili all' incontro e alla conoscenza. Ma quando si tratta di introdurre cambiamenti, anche minori, nei comportamenti, nei metodi o nell' organizzazione del lavoro, si incontrano rigidità, difficoltà di comprensione, talvolta rifiuto aprioristico di accettare il miglioramento come obiettivo comune. Ecco, questo mi sembra l' ostacolo vero. La mancanza di analisi critica della realtà che ci circonda. Che non è solo essere curiosi intellettualmente. Vuol dire disporre degli strumenti (cultura) e della volontà (critica) di approfondire il guscio delle banalità e dei luoghi comuni che ci circondano. Spesso ci manca la seconda. E la storia patria ce lo spiega bene. Le grandi battaglie politiche, sociali e civili in Italia sono state a lungo patrimonio di minoranze sparute, spesso isolate, talvolta disprezzate o ignorate, molte volte sconfitte. Dal Risorgimento alla Resistenza. A questo proposito un amico piddino di successo mi diceva, alcuni anni fa, che non serve avere ragione da soli; come a dire, segui l' onda, non andare controcorrente. Ed è per questo che apprezzo il lavoro di Bagnai e lo ringrazio. Ci restituisce la conoscenza dei meccanismi dell' economia come patrimonio condiviso, anche per chi è totalmente ignorante in materia, e soprattutto l' orgoglio di essere italiani e non sentirci troppo soli.

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  19. Se posso andare un pò off Topic

    Renegade, la prima Jeep made in Italy
    fa crollare la cassa integrazione a Melfi


    Non ero mai così positivo per un titolo come questo


    L'unico rischio è un euro break-up che però nel medio-lungo periodo sarebbe ancora piu positivo, anzi un euro break-up sarebbe un occasione d'oro per riempirsi il portafolio.

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  20. Un post nato da una traduzione… allora posto questo link e traduco il titolo:

    http://italian.ruvr.ru/news/2014_12_08/Putin-le-sanzioni-possono-aiutare-a-sviluppare-la-produzione-9195/

    Titolo (e sottotitolo):

    Putin: le sanzioni possono aiutare a sviluppare la produzione

    Le sanzioni contro la Russia limitando la fornitura di alcune apparecchiature e componenti hanno un effetto positivo perché danno la possibilità di sviluppare queste industrie a casa, ha detto il Presidente russo Vladimir Putin nel corso di una riunione del Consiglio di Presidenza per la scienza e l'istruzione.

    Traduzione (in cirillico*)

    C Y K A T E






    * http://it.wikipedia.org/wiki/Aiuto:Cirillico

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