lunedì 24 novembre 2014

L'incipit



Io sono in conflitto di interessi. Lo Stato mi paga lo stipendio, e quindi chi lo attacca, mi capirete, non può starmi troppo simpatico. Eppure con certe farraginosità burocratiche, con certe inefficienze, mi ci scontro due volte: da cittadino e da dipendente pubblico. Ma quando mia figlia è nata dopo 8 mesi di gestazione (poco più di un chilo), non mi è passato per la testa di portare sua madre in una clinica privata, e so che se malauguratamente dovessi avere un incidente, sarei portato in un pronto soccorso pubblico, perché quelli privati, per qualche strano motivo, non ci sono. Mio figlio va in una scuola pubblica, perché nella città nella quale vivo c’è una ricca serie di esempi di scuole private che sono state più refugium peccatorum che turris eburnea (magari saranno cambiate, anche perché nel frattempo lo Stato le ha finanziate lautamente, ma nel dubbio…). Non posso appassionarmi al dibattito sulla maggiore o minore felicità di pagare le tasse, perché da lavoratore dipendente, ahimè, non posso fare a meno di pagarle; ma evito di guardare la busta paga, così ignoro la differenza fra lordo e netto, e cerco di farmi bastare quest’ultimo. Occhio non vede, cuore non duole. 



(questo è l'incipit che ho scritto e che risulta dalla bozza in mio possesso...)

141 commenti:

  1. In cip it, cosa non si fa pur di far pubblicità a tweeter. :-)

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    1. Ci sono creature che si sono adattate cosi' bene all'ambiete di Twitter che vivono solo li'.
      InCip(&Ciop)it

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    2. Fonte inesauribile di ilarità. Il nuovo sodalizio fra il diversamente snello e il trullo whisperer è esilarante. E la Circe del Gennargentu? Ne vogliamo parlare? Eh, quanti bei ricordi. Ma ormai abbiamo cambiato passo, dobbiamo rassegnarci: qualcuno resterà indietro...

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  2. Ah, ah, ah, Die Wahlverwandtschaften, una conferma. Io sono arrivato al punto di farmi dare la paghetta da mia moglie, senza guardare neppure il netto. Ho raggiunto l'atarassia dell'economia domestica, a sue spese.

    Che dire, leggere Bagnai al posto della busta paga fa vivere meglio, provare per credere.

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  3. Do per scontata la versione elettronica del libro. È così, vero?

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    1. Come io davo per scontato il "visto si stampi". Ti farai delle belle risate, conoscendo me e il mio stile.

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  4. Così siamo a meno tre.
    Ovviamente ho ordinato er libbro, anzi, ne ho dovute ordinare due copi, perché Erika, la deliziosa creatura della quale ti ho parlato in un post di un paio di anni fa, quella che quando le ho inviato un paio di link di alcune delle tue prime apparizioni televisionare ti ha definito - perdonala - "quel tuo amico che dice le stesse cose che dici sempre tu" mi ha confiscato preventivamente la prima.

    Sono molto curioso di leggere quello che hai tirato fuori dal cilindro, nel senso di cappello, questa volta, non certo per darti dell'illusionista, ma perché, come sai, non condivido al 100% il tuo ottimismo di fondo, che traspare già dal titolo.

    Non si tratta di "autorazzismo", come ha affermato qualche coglionazzo, termine che nel mio particolare caso è oggettivamente alquanto improprio, ma della convinzione che pur potendo l'Italia in linea di principio "farcela", la quantità e l'importanza delle correzioni di rotta da eseguire sia tale da far tremare le vene ai polsi anche a Ulisse.
    In altre parole non so se la classe, ehm, dirigente italiana avrà l'onestà, il coraggio e l'umiltà di ammettere i propri terribili errori, e la forza di imporsi il cambiamento di mentalità che appare ogni giorno di più ineludibile.

    Ovviamente mi auguro che ad avere ragione sia tu, e non io, perché nonostante i ragli di qualche nazionalistello/fascistello, io all'Italia, per quanto mi faccia spesso incazzare, voglio molto bene.
    Il tipo di bene che qualcuno molto più autorevole di me ha magistralmente sintetizzato in sette parole: nec tecum nec sine te vivere possum.

    Immer weiter, Arbè. Ohne Stress, ohne Angst.

    Servus!

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    1. Le correzioni di rotta verranno da sè nel momento in cui non sei più attaccato al masso che ti porta a fondo...

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    2. Oder wir sehen uns vor der Kapuzinergruft
      (perdona la ruggine...)

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    3. Mi preoccupano molto le "intelligenze" che dovranno portarci fuori ed anche gli interessi a cui molte delle sopra citate sono legate.

      Ci sarà una serie di cose da fare tecnicamente fattibili, ma ricordando come è nato l'euro non si può davvero essere del tutto sereni sulla trasparenza di chi detiene il potere.

      Certo che senza vincolo esterno cadono gli alibi per la politica: se non agiranno al meglio poi alle urne sarà difficile non risponderne.

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    4. Die Kapuzinergruft, già.
      Quando ero bambino accompagnavo Opa Toni a visitarla ogni 21 Novembre.
      Se fossi un politicante italiano l'idea che tanti, ehm, "cittadini" rimpiangano Kaiser Franz Joseph al punto di ricordarlo con affetto quasi un secolo dopo la sua scomparsa mi farebbe dormire con un occhio solo.
      Anni fa l'ho detto in faccia, a tavola, a un ministro italiano in carica che ci faceva sopra dello spirito.
      Ein Grüß an Dir.

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  5. Splendido incipit, Prof, un ponte lanciato verso i piddini in senso lato fra i quali mi devo ascrivere, perché certe cose le ho sempre pensate e fatte trovandole naturali, ovvie.
    Quanto lavoro è stato fatto per lavarci il cervello! E lei si è cimentato con l'impegno di disfarlo: è impossibile, dunque tocca a me.
    Grazie.

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  6. “Queste tre cose, questi tre fatti, questi tre principi, legati con una solidità essenziale, compiendo ciascuno la propria funzione, la sovranità del popolo vivificando, il suffragio universale governando, la stampa rischiarando, si confondono in una indissolubile unità, e questa unità si chiama repubblica.
    E, guardate come tutte le verità si ritrovano e s'incontrano, perché avendo lo stesso punto di partenza hanno naturalmente lo stesso punto d'arrivo.
    La sovranità del popolo crea la libertà; il suffragio universale crea l'uguaglianza; la stampa, che fa la luce negli spiriti, crea la fraternità!
    Ovunque questi tre principi esistono sovranità del popolo, suffragio universale, libertà di stampa, ovunque essi esistono nella loro potenza e nella loro pienezza, la repubblica esiste, sia pure con la parola monarchia.
    La dove questi tre principi sono trattenuti nel loro sviluppo, oppressi nella loro azione, sconosciuti nella loro solidarietà, contestati nella loro maestà, v'è monarchia vera, e oligarchia, sia pure con la parola repubblica.
    Ed è allora, siccome più nulla resta nell'orbita dell'ordine, è allora che si può osservare il fenomeno mostruoso di un governo rinnegato dai suoi propri funzionari.
    Ora, dall'esser rinnegati all'esser traditi, non corre che un passo.”

    Lotte sociali, V. Hugo

    “Sì, Rachael, ragazza mia, è tutto un imbroglio”, diceva Stephen Blackpool alla sua amica.

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  7. E' la sindrome dello struzzo fingere di non accorgersi di situazioni scomode o sgradevoli e ignorare un problema sperando che si risolva da solo o che vi provveda qualcun altro oppure la scelta di prendere in considerazione solo gli aspetti positivi di una situazione.
    Salvi capra e cavoli ma poi ti ritrovi,conservando un minimo di autostima,dentro ad un edificio in rovina finchè ti accorgi che sta andando così.
    M'immagino che nel suo libro ci siamo molte demolizioni controllate.E' una sensazione dovuta ad alcuni riferimenti di post precedenti.

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  8. Pronto Soccorso, Rianimazione, Servizio Immunotrasfusionale, Terapia Intensiva Neonatale ecc, sono tutte attività che il "privato" si guarda bene dall'avviare imprenditorialmente, in quanto sono tra quelle maggiormente in perdita nella Sanità (non esiste infatti tariffa in grado di coprirne i costi reali).
    Il privato può scegliere di non farle, il pubblico, per nostra fortuna, no.
    ... Opss... piccola a/simmetria!

    Il privato farà sempre cose di natura ostetrico-ginecologica, la parte ambulatoriale e diagnostica di varie specialistiche, oltre a tutte le attività dove si impiantano protesi (€€€/$$$).

    Tutte cose davvero remunerative che sconquassano i bilanci delle ASL... con grande godimento di Big Pharma... che poi tenta (con successo) di insinuarsi a livello di decisori politici e correlate carriere...

    Saluti ed in bocca al lupo per il libro, ne ho ordinato due da "amazon" la quale me li da in spedizione per l'1 dicembre.

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  9. Ma è vero che c'è un contest con ricchi premi e cotillons per chi Trova la differenza? Perché in questo caso io (a sensazione) punto sul taglio dell'IO nell'incipit! :)

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  10. Immagino già che direbbe il prof. Boldrin su questo incipit: "Bagnai può permettersi di non guardare la busta paga perché, come dipendente pubblico, è beneficiario di quel grosso bonus (dividendo) ricevuto dall'Italia con l'adesione all'EURO".
    A proposito, noi del privato siamo ancora in trepida attesa...

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  11. Un piccolo assaggio del cavajere su twitter, in modalità cavajere dell'Apocalisse:


    Valeria Weasley Fava ‏@Vals1976 7 h7 ore fa
    Rendetevi conto che in Emilia-Romagna il pd potrebbe candidare anche uno dei Teletubbies e vincerebbe. L'indottrinamento paga sempre

    Roberto Buffagni
    ‏@BuffagniRoberto
    @Vals1976 @AlbertoBagnai però un 300.000 usi a obbedir tacendo e tacendo votar sono rimasti percossi, attoniti e a casa. Meditare.
    03:54 - 24 nov 2014

    Alberto Bagnai ‏@AlbertoBagnai 4 h4 ore fa
    .@buffagniroberto @vals1976 Non c'è niente come la morte per fame per guarire il cancro dell'appartenenza politica.

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  12. Qualcosa di oscuro si agita nella politica italiana. Nell'ombra, par di capire. E puntuale arriva il primo avvertimento ufficiale. Su Il Corriere della Sera per la penna del noto sodalizio Giavazzi e Alesina (scusi, Bagnai, non sono un economista, ma l'articolo mi pare inaccettabile). Pare che non siano soddisfatti di Renzi, che si sta avvicinando troppo a Cameron: "se...lasciasse intendere di essere anche lui pronto a rovesciare il tavolo, i mercati e gli altri paesi europei comincerebbero a chiedersi quanto sia solido l'impegno dell'Italia a rimanere nell'unione monetaria. A quel punto sarebbe difficile criticare chi sostiene che la banca centrale europea.....dovrebbe escludere da tali acquisti i titoli di stato italiani". I patriottici Giavazzi e Alesina stanno avvertendo Renzi che non si deve proprio mettere in mente di fare un minimo (proprio un minimo, badate) persino gli interessi di questo paese: tuonano contro gli investimenti pubblici (che per altro non ci sono, come ci ha spiegato Giacché a Pescara), chiedono di abbassare le tasse e tagliare la spesa pubblica, eventualmente sotto la supervisione della Commissione Europea. Questo articolo è una dichiarazione di guerra aperta a Renzi, ma soprattutto a questo infelice paese, perché si vede che chi di dovere ha colto inquietanti segnali di insoddisfazione tra i più entusiastici sostenitori dell'euro. Siamo nuovamente al 2011. Ricordate una "Gabbia" vecchio stile con Tremonti, Bagnai e Fassina? Lì Tremonti raccontò che Draghi ricattò il governo italiano, minacciando di non comprare i titoli (se ricordo male, Alberto mi correggerà). E Berlusconi cadde. Hans Werner Sinn ha raccontato tre volte, perché è caduto Berlusconi, raccontando la pura e semplice verità. Non era un racconto "storico", era una minaccia al nuovo governo italiano, che non deve permettersi colpi di testa. Evidentemente qualcuno pensa che il disastro sia dietro l'angolo (in realtà è già avvenuto), e sta cercando di capire, come fare a uscirne. Puntualmente si manifesta la voce del padrone, e si ricomincia. Presto interverrà anche la magistratura.

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    1. E' l'invocazione alla troka: ti preghiamo, scendi su di noi!
      ("Se questo impegno richiedesse un controllo da parte della Commissione europea, esso sia benvenuto").
      L'aveva già fatta Scalfari, che adesso dribbla l'argomento (quindi lo tiene da parte).
      Li troveremo sotto l'albero o dovremo aspettare (poco) ancora?

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    2. E' vero: la aveva già detta Scalfari. Incredibili le parole usate (dall'editoriale del 3 agosto 2014): "Dirò un’amara verità che però corrisponde a mio parere ad una realtà che è sotto gli occhi di tutti: forse l’Italia dovrebbe sottoporsi al controllo della troika internazionale formata dalla Commissione di Bruxelles, dalla Bce e dal Fondo monetario internazionale. Un tempo (e lo dimostrò soprattutto in Grecia) quella troika era orientata ad un insopportabile restrizionismo. Ora è esattamente il contrario: la troika deve combattere la deflazione che ci minaccia e quindi punta su una politica al tempo stesso di aumento del Pil, di riforme sulla produttività e la competitività, di sostengo della liquidità e del credito delle banche alle imprese."

      Insomma: per combattere la deflazione, dobbiamo affidarci a chi la ha creata e la persegue a tutt'oggi.

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    3. @celso – L'andamento degli investimenti fissi lordi in Italia è riassunto in
      questi dati
      Selezionando la valutazione “valori concatenati con anno di riferimento 2010” si ha una misura in termini di volume che sbugiarda avvistamenti di luci in fondo al tunnel e supercazzole sulla crescita prossima ventura.
      Nonostante questo quadro desolante, “le condizioni finanziarie delle famiglie sono solide. In presenza di una debole dinamica del reddito, alla modesta ripresa dei consumi delle famiglie ha corrisposto una flessione del risparmio. La ricchezza finanziaria è aumentata per effetto dell'incremento dei prezzi dei titoli in portafoglio. I bassi tassi di interesse contribuiscono a mantenere contenuta la vulnerabilità delle famiglie indebitate; secondo nostre valutazioni la quota dei nuclei familiari finanziariamente fragili crescerebbe in misura limitata anche a fronte di shock macroeconomici severi e di rialzi dei tassi”.
      A dirlo non è il Clan dei Pescaresi ma la BANCA D'ITALIA nella sintesi che presenta il recentissimo rapporto sulla stabilità finanziaria datato 13 novembre 2014.
      Sarebbe il caso di fare presente la cosa ai soliti noti che firmano le prime avvisaglie di un nuovo terrorismo mediatico.
      E sempre ai soliti noti di cui sopra sarebbe il caso di fare presente che a pagina 21 del rapporto economico 4 della Banca d'Italia datato ottobre 2014 si legge: “nel bimestre agosto-settembre la competitività di prezzo degli esportatori italiani, misurata sulla base dei prezzi alla produzione dei beni manufatti, è migliorata rispetto al periodo precedente, RISENTENDO PREVALENTEMENTE DEL DEPREZZAMENTO DELL’EURO”.
      La Banca d'Italia e non il Clan dei Pescaresi certifica che il deprezzamento dell'euro NON HA COMPORTATO invasione delle cavallette, tenebre e morte dei primogeniti maschi.
      Er Palla può dormire tranquillo

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  13. Pronto soccorso pubblico, scuola pubbliche ... Perché non aggiungere l'università pubblica? Quella che ha sfornato Fabiola Gianotti (giusto per fare un nome recentemente balzato agli onori di cronaca).
    Secondo me quella storia che le nostre università pubbliche valgono poco perché costano poco agli studenti (e non hanno dipartimenti che vantano 20 Nobel) è l'ennesima lieve imprecisione per spostare risorse nelle tasche dei soliti noti.
    Spero inoltre che il seguente off topic sia perdonato. Sul blog di Sapir (quello che prende ripetizioni di macroeconomia dalla Mastrobuoni) leggo nel post del 18 novembre:
    "en fait des discussions avec des conseillers économiques du gouvernement Renzi montrent que ces derniers sont désormais très pessimistes quant à l’avenir économique du pays. Ils estiment que, sauf à connaître un tournant important dans la politique économique allemande cet hiver, l’Italie n’aura guère d’autre choix que de quitter l’Euro vers l’été 2015".
    Qualcuno cortesemente vuole tradurre?

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    1. "Infatti alcune conversazioni con i consiglieri economici del governo Renzi rivelano che quest'ultimi sono ormai molto pessimisti riguardo all'avvenire economico del paese. Valutano che, senza osservare un'importante svolta nella politica economica tedesca questo inverno, l'Italia non avrà quasi altra scelta che uscire dall'euro nell'estate del 2015."

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    2. Il problema che questi ancora si aspettano una svolta nella politica tedesca. Vorrei insultarli ma non trovo le parole adatte.

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  14. Ottimo e abbondante. Non vedo l'ora di avere il tomo tra le mani.
    Cari salutie buon lavoro professore.

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  15. Il mio invito ai dipendenti pubblici, in particole forze dell' ordine impiegati nel SSN (che fanno una bella fetta del pubblico impiego), e' di tenere bene a mente la faccia dei giornalisti, economisti, politici, ecc che tanto bramano il vostro licenziamento.
    Un giorno potrebbero avere bisogno di voi...

    Eh? Cosa?
    Istigo alla violenza?

    IO?

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  16. Anche se dalla Feltrinelli genovese sono attese quaranta copie, la mia l'ho prenotata, per non rischiare.
    Il rammarico è che presso la stessa o altrove non si può trovare il DVD del Flauto magico, il film di Bergman: hanno detto che non esiste.

    Una nota stonata su due si può sopportarla, ma colgo l'occasione per chiedere a qualche editore di DVD, che fosse lettore in incognito, di pensare a un DVD del suddetto Flauto, che, godibile da solo, potrebbe costituire un bell'accompagnamento al libro: anche nel Flauto alla fine i protagonisti escono dalle tenebre...

    Basterebbe un lettore amico di editore di DVD, o un amico di un amico di editore di DVD, o un amico di un amico di un amico, senza preclusione a parenti e conoscenti, o anche figlio o figlia, o moglie, o fidanzata, singoli o plurimi (sic).

    Insomma, la solita "castacricca" ;-)

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    1. Forse ti riferisci al Flauto magico di Kenneth Branagh?

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    2. @Cosimo De Mola

      Grazie per la ripetuta attenzione.

      No, mi riferisco alla prima versione cinematografica che fu appunto quella di Ingmar Bergman, inserita nella normale programmazione italiana con sottotitoli in italiano e, al momento, trovata in youtube ma solo in svedese, lingua del regista, con sottotitoli in spagnolo.

      Appena viste le tue segnalazioni, mi ero affrettata a scrivere una lunga risposta sulle meraviglie di Bergman, risposta perduta causa un mio gesto inconsulto (non " a mia insaputa", bensì sfuggente alla volontà) con cui ho cancellato prima di inviare.
      Poiché ci terrei a segnalare il Flauto di Bergman come la versione che rende il fiabesco e il meraviglioso del libretto, rimando ad altro momento la vera risposta, dato che devo immergermi almeno per due giorni in lavoro noioso ma doveroso e necessario.

      Se nel frattempo qualcuno trova Bergman in youtube o l'ha trovato, capirà il senso dell'originaria ricerca di DVD e dei cenni di cui sopra.

      Non è nemmeno sorprendente che nel pur razionale Settecento venga prodotto per la scena un racconto con nucleo fiabesco (cioè un racconto di magia) completato da situazioni e temi narrativi "non verosimili", se si tiene presente, per fare un esempio, che a Venezia nel Settecento coesistevano le commedie realistiche di Goldoni e le "fiabe drammatiche" di Carlo Gozzi.

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  17. Professore, comprero' ovviamente il suo libro e lo regalero' anche agli amici, i pochi rimasti, che votano ancora PD.

    E' un peccato che il suo libro sia uscito PRIMA di aver incluso nella lista degli imprenditori "diversamente svegli" un certo Brambilla, che Sgarbi (lui!) ha asfaltato nel filmatino che segue, e che, devo dire, mi ha fatto tristemente sganasciare.

    Dico tristemente perche' non riesco a capacitarmi dell'ignoranza sesquipedale della classe "imprenditoriale" Italiana:

    https://www.facebook.com/frah.elopram/posts/10204137814699236

    Per favore ascoltate tutti, e, se vi va, commentate; non tanto sulle "sgarbate" ma sullo "spessore" di imprenditori che NON conoscono niente, assolutamente niente, di niente. Questo pseudo imprenditore non sapeva nemmeno che non si poteva, volendo, uscire dall'Euro. E continuava a ripetere ossessivamente che gli Italiani "lo hanno voluto". E' intervenuto Salvini in studio per ricordargli la natura dei trattati internazionali firmati dai traditori che conosciamo.

    Spero che il suo libro serva alla "classe dirigente" di questo ex Paese indipendente soprattutto; sono loro che devono aprire gli occhi e reagire "antes de la fin". Se non reagisce la classe dirigente siamo tutti morti, come le recenti elezioni in Emilia Romagna e Calabria testimoniano.

    Se non lo faranno chiedero' asilo politico a Jorg, e imparero' persino il Tedesco; anzi diventero' uno degli Schutzen.

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  18. Juncker al Parlamento EU: Smettetela di insultarmi.

    in conclusion: I do what I promised in this house, I do it with 100% and all means available stop insulting me

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  19. La bomba euro è pronta a esplodere. Il problema è il dopo. Torneremo alla nostra lira o a un euro sud? Nel secondo caso ci sarebbe la riedizione dell'area euro con la Francia al posto della Germania che colonizzerà il mediterraneo e terrà sotto scacco pure l'Italia. Inoltre bisogna considerare che a voler la rottura dell' Eurozona è anche Putin che sta finanziando tutti i movimenti anti-euro europei col fine di delegittimare e distruggere le oligarchie pro-euro e anche filo-atlantiche. Per dire il nostro Putin, infastidito con la Francia anche per la questione Mistral ,sta finanziando Le Pen in Francia, in Germania l'AFD e Matteo Salvini in Italia col patrocinio dell'amico Berlusconi. Secondo me ( ma SPERO di sbagliarmi) non riuscendo a convincere la Germania a meridionalizzare il resto del continente con gli Eurobond, l'ipotesi più convincente è l'euro-sud, idea che fu di Schauble e proposta da Soros, finanziere noto per le sue attività speculative ma grande conoscitore dei mercati finanziari. Essendoci in futuro frizioni violentissime tra Francia e Germania,con un Hollande sempre più debole e una Marine le Pen in rampa di lancio penso che entrambi i paesi risolveranno le frizioni spartendosi le aree di influenza in Europa, con la Francia che si pappa l'Europa del sud e indirettamente anche il Nordafrica e la Germania il nord e l'est europeo, Vediamo

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    1. La germania si pappa il nord è l'est.

      Olanda, Austria, Belgio, Finlandia non si sottometterebbero mai alla Germania. Se la Germania si comporterebbe con uno di questi paesi come ha fatto con la grecia, salterebbe in aria tutto subito.

      L'est non sò, sò solamente che l'anno scorso la Merkel volle fare la voce grossa con orban, "seccha risposta di orban: I tedesci(nazisti) ci hanno visitato già una volta 70 anni fà, una seconda volta non li vogliamo. Sappiamo benissimo cosa fare è non abbiamo bisogno di suggerimenti tedesci".


      E' se la francia riesca a papparsi così facilmente l'italia, non sarei così sicuro. Certo con i pirla al potere ora, l'italia se la pappa anche una formicha.

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    2. IMHO si tratta sempre dello stesso piano.... (come nella serie di cartoni animati per bambini del 'Mignolo col Prof', in cui il piano del topolino Prof e' sempre quello di conquistare il mondo).

      http://it.wikipedia.org/wiki/Septemberprogramm

      A ben vedere tutto il processo di riunificazione Tedesca, da dopo il Congresso di Vienna ad oggi, passando nel XIX secolo attraverso quattro conflitti di aggressione (due volte contro il Regno di Danimarca, una volta contro l'Austria-Ungheria ed una volta contro la Francia), fino alla Grande Guerra ed oltre, appare seguire (da sempre) le stesse linee guida!

      La I guerra mondiale forse non scoppio' per caso, scoppio' invece piu' probabilmente per iniziativa Tedesca (e l'odio dell'ultimo erede Asburgo verso i 'parenti regnanti' Tedeschi dell'epoca aveva probabilmente a che fare proprio con l'at-riuscito di Sarajevo).

      "There were two arms races prior to WW1.
      One was the naval arms race between Britain and Germany.
      The other was the land arms race between Russia and France on the one hand and Germany on the other.
      By 1914 the German government had by and large conceded that it was not going to win a naval arms race.
      For Britain this was a life and death issue, for Germany it was a peripheral one. Britain was always going to be more willing to spend money here, so by 1914 the German navies percentage of military spending was going down relative to the army.
      The land arms race was very important with regards to the start of WW1 and factored into Germany's reasons for wanting a war.
      France changed her conscription laws meaning that she would have more men under arms and a larger reserve too. This would take time to have effect but the French army was intended to be as large as the German (from the smaller French population).
      Russia was given loans by France to improve her strategic railways (useful lines running to the borders) and increase military spending. All this meant that by 1916 the Russian army was going to be larger and better equipped. Adding to this the fact that it was also going to be able to mobilise quicker it altered the strategic dilemma for Germany in a negative way. The Germans had worked under the assumption that in a two front war they could attack France, knock her out; then turn on Russia. If Russia was going to mobilise more quickly this simply wasn't going to be possible.
      This faced the German military with a problem, in a few years they simply weren't going to be strong enough to beat their two likely continental rivals in a war."

      Il 1914 mi appare, alla luce di quanto sopra, l'ultimo anno utile per la Germania per scatenare la guerra (e vincerla), sconfiggendo per prima la Francia (invadendola a tradimento attraverso il neutrale Belgio ed il Lussemburgo) e poi la Russia (Lenin fu finanziato ad hoc dai Tedeschi proprio per indebolire la Russia!).

      IMHO il Septemberprogramm del 1914 e' stato sostituito dai trattati EU.


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    3. C'e' una certa logica, ai due piu' grossi non conviene un conflitto bensi' un accordo. Ma ci riusciranno? C'e' dell'ironia (e molto calcolo) nel fatto che i due Paesi che dovrebbero "guidare" l'Europa siano entrambi irriducibili nazionalisti nonche' storicamente acerrimi nemici!

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    4. @ Paolo Corrado non è un problema di sottomissione, le elite dominanti dei paesi sopra elencati(escluso forse il belgio) hanno interessi convergenti, inoltre potrebbero entrare in un euro nordico anche la norvegia(ricca di petrolio) la svezia e la polonia in notevole crescita economica. Con l'euro nord la Germania e i suoi paesi fratelli da una parte creano una moneta fortissima(garantita anche dal petrolio norvegese) un polo finanziario in forte concorrenza con la GB( la Merkel vorrebbe che la Gb uscisse dall'Ue e venisse isolata in maniera da fronteggiarla meglio) e dall'altra sempre con la sua politica economica export led aggredire nuovi mercati per crearsi il suo "spazio vitale" di sopravvivenza economica. Si perchè se la tua economia si basa sulle esportazioni l'unica maniera di sopravvivere è crearti delle colonie. Esaurito il mercato del sud Europa la Germania ora guarda l'Est Europa. Qui però oltre a d esserci delle resistenze naturali c'è la Russia. Molti paesi dell'est Europa gravitano intorno alla Russia e a Putin non piace essere rotto le balle. Quindi per me dietro alla guerra in Ucraina c'è sopratutto la Germania. L'accordo tra Germania e USA è: tu mi aiuti contro la Russia e io ti cedo tutti i paesi dell'Est come mercato. D'altra parte la culona inchiavabile non può fare altrimenti, l'unica maniera che ha la Germania per non attuare la logica imperialista è di aumentare la spesa pubblica interna, cosa che in un mondo disallineato dal punto di vista del coordinamento economico e monetario e con una dinamica demografica interna negativa, non è possibile. Per la Francia e compagnia mediterranea il discorso è diverso. Io penso che i finanziamenti di Putin siano dovuti dalla volontà di spaccare il mondo mediterraneo da quello nordico in modo da accerchiare la Germania e fare in modo che l'area mediterranea rientri nell'influenza russa. Al contrario della geopolitica tedesca che ha sempre privilegiato l'est Europa, la Russia ha enormi interessi nel mediterraneo a partire da gas. Qui però ci sono in mezzo gli Usa che hanno venduto il mediterraneo alla Germania ma non vogliono perdere la loro influenza nella zona. in tutto questo casino l'Italia fa da Cyrano Dopo mille anni di commistione tra maditerraneo e nordici, ho l'impressione che i biondissimi ariani se ne andranno definitivamente per conto loro.

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    5. @ Cellai

      Su la nuova politica estera tedesca c'è un articolo (purtroppo in tedesco) qui che dovrebbe fare adrizzare i cappelli non solo a italiani, francesi è inglesi ma anche ai tedesci stessi, almeno quelli con un cervello ancora funzionante.

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    6. @ Paolo Corrado

      L'articolo in questione (che risulta leggibilissimo usando il traduttore google da Tedesco in Inglese) IMHO e' una ennesima conferma che l'elite dominante in Germania, oltre ad odiare il proprio popolo, pensa seriamente in questi termini:
      - XIX secolo: tutto OK, quattro guerre fatte, prima persa, tre vinte;
      - XX secolo: tutto da rifare, due guerre fatte, due guerre perse, ottenuta solo la supremazia economica su gran parte del 'Lebensraum'/Italia/Francia/Paesi Nordici (ma non ancora in Turchia ed Ucraina);
      - XXI secolo: un secolo di grandi opportunita', per vincere finalmente la guerra finale!

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    7. Ed io pensavo che avessero definitvamente cambiato disco, sto cazzo.
      Andrà a finire come le altre due volte, non ho più nessun dubbio.

      Purtroppo in italia come 70 anni fà c'è la deficienza assoluta al comando.


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  20. Direi che è proprio un ottimo incipit.
    Certo, personalmente avrei preferito qualcosa di più diretto, senza particolari fronzoli maliziosi, tipo:
    "Un mattino, al risveglio da sogni inquieti, Gregor Samsa si trovò trasformato in un enorme insetto. Sdraiato nel letto sulla schiena dura come una corazza, bastava che alzasse un po' la testa per vedersi il ventre convesso, bruniccio, spartito da solchi arcuati; in cima al ventre la coperta, sul punto di scivolare per terra, si reggeva a malapena. Davanti agli occhi gli si agitavano le gambe, molto più numerose di prima, ma di una sottigliezza desolante".
    Insomma qualcosa che avrebbe potuto far percepire a chi di dovere una sottile irrequietezza, fastidiosa proprio come una mosca che ti ronzi furiosamente intorno al capo.
    Ma d'altronde questo che abbiamo letto in anteprima è solo un incipit, un preambolo e sono convinto che alla fine della lettura del libro qualcuno con la coscienza non propriamente a posto, si guarderà con un misto di stupore e sgomento, le proprie gambe, notando un inquietante peluria nerastra.
    Allora, forse solo in quel momento capirà tutto, ma sarà troppo tardi...

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  21. Previsione di consegna: lunedì 1 dicembre 2014 - giovedì 4 dicembre 2014 entro le 20:00
    Inizio a tenerti su nella classifica di Amazzon,giusto per l'incipit.

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    1. E con Prime arriva gratis...

      Ooops...
      din don (suona il campanello) chi sarà?
      Il libbbbro del Prof? Ma come... già quì?

      LOL

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  22. Seguo questo blog da due anni; mi considero un goofy-addicted. Ho acquistato la prima copia del Tramonto venduta presso la Feltrinelli di Bari.Non sono mai intervenuto perchè di professione faccio altro,non m'intendo di economia. Quotidianamente nel mio lavoro ascolto lamenti,sempre dignitosi,spesso disperati. Ne ho letti tanti anche in questo blog,non ritengo di dovere aggiungerne altri. Ma quante giovani coppie annichilite quando iniziano a muovere i primi passi della loro avventura!
    OT per Adriana: la versione cinematografica del Flauto magico, è di Kenneth Branagh.
    .

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  23. Ho trovato in rete questo proverbio arabo che le segnalo, perché mi pare che colga il problema del momento presente del nostro Paese:

    Onesto é colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla veritá
    disonesto é colui che cambia la veritá per accordarla al proprio pensiero.

    Che è poi l'eterna lotta fra sapiens sapiens e piddini (di tutti i partiti, orientamenti, latitudini, longitudini, triesti&udini…).

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  24. OT

    To', anche l'Olanda! Ma davvero qualcuno vuole farci credere che ogni governo dell'Eurozona non avesse approntato un piano di ripristino della valuta nazionale? E perché ora sarebbe diverso? Solo perché il manganello dello spread è stato momentaneamente rinfoderato?

    Peraltro a forza di "rivelazioni" si è aperto un filone di genere. Ci starebbe anche una hit parade dedicata ai più grandi successi dell'umana idiozia: "Saldi estivi", "Un tributo all'Europa", "Sangue&Lacrime per te", "Quando Angie rincasava", "Frantoio", "Lettere dal centro", "Sfratti e contenti", "Tim's on the rims", "Coca a credito", "Sonnambuli", "Urne e lapidi", "Tramonti a Cannes". Bonus track: "Il passo dell'OCA" (cit.)

    PS_Durante i passaggi di consegne tra Verdini e Renzi, pare che nella cartella 2011 sia stato rinvenuto il piano del governo Berlusconi...

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  25. Ordinato alla Feltrinelli di Sesto Giovanni
    Mi dicono che mi arriverà la mail di conferma nel pomeriggio del 27

    Idea:dato che ormai abbiamo un guru e quindi una religione, con l'arrivo del Nuovo Testamento, ci dovremo dividere in:

    "Tramontisti": conservatori, adepti alle vecchie scritture
    "Farcilisti: ribelli, contrari alla dogmatica tramontista.


    Prof, te tocca anna' sulla croce (così vorranno i tramontisti).
    Niente panico, poi risorgi (così è scritto).

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    1. La formalità più sgradevole (il bacio di Giuda) l'ho già espletata. Per il resto, prima devono prendermi...

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    2. aBBagnai, non esagerare adesso... tu le tasse non le paghi, è solo una mera partita di giro e visto cosa si è portato in dote l'INPDAP all'INPS, oserei dire, che manco un'euro maledetto hai pagato.

      Tu sei un tax-consumer, non affiancarti mai a noi tax-producer perchè perdi netto.

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    3. Per tutti i santommasi, la pagina amazon-brutta-e-cattiva-multinazionale mi propone in PRIMA posizione il Nuovo Testamento del Nostro! Miracolo!

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    4. ...e sempre grazie alla santa informatica, la finestra "Spesso comprati insieme" affratella il Farcela con l'Anschluss...

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    5. @Enrico La ringrazio per l'osservazione, e aspetto lieto le conseguenze (per lei) della sua lungimiranza.

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    6. Tax consumer! Elegante - si fa per dire - tecnicismo per parassita! Ma andate tutti in US, il paese dei balocchi dei lone ranger nonche' tax producer! Mannaggia pure il ranger e' un tax consumer...

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  26. Prenotato alla cartolibreria provinciale anzi paesana Fratelli Morelli!
    Mi sa che lo pagherò anche qualche Euro di più rispetto a quanto lo pagherei su Amazon, non importa, non andrò certo in fallimento.
    Non ha prezzo respirare il profumo di cartoleria che c'è in questo posto, è come una macchina del tempo.

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  27. Così giovane da non ricordare : "... ma finché li cerco io i latitanti sono loro."?

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    1. Che gli italiani come popolo siano più voltagabbana della media europea è un luogo comune indimostrabile, stupido e malevolo.
      Ritnengo quindi che chi lo afferma sia un ignorante, un idiota e un mascalzone.
      Che grazie alla sua politica estera alquanto ondivaga lo stato italiano si sia conquistato una solida fama di scarsa affidabilità è invece un fatto difficilmente contestabile.
      In entrambe le guerre mondiali l'Italia ha cambiato fronte a ostilità iniziate. La prima volta sperando irrealisticamente di ottenere con la forza più del "parecchio" che l'Austria-Ungheria le aveva offerto perché ne rimanesse fuori.
      La seconda nell'illusione ancora più irrealistica di essere accettata come alleato dagli ex nemici dopo averli attaccati e combattuti per trentanove mesi in Europa, Africa e Russia.
      Dopo la seconda guerra mondiale, svaniti gli alibi della monarchia e della dittatura fascista, entra nella NATO, facendosi notare per la fedeltà canina agli ordini del padrone, ma sempre strizzando l'occhio ai suoi avversari.
      Tutto ciò premesso, trovo alquanto surreale esaltare gli avvenimenti susseguitisi attorno all'8 Settembre 1943 - il re, la famiglia reale, il governo e i vertici militari che fuggono abbandonando il paese, il popolo e le forze armate al loro destino - una "ONESTA e RESPONSABILE presa d'atto della realtà".

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    2. Jörg der Krampus 26 novembre 2014 14:48

      Sono d'accordo con lei (CHEW! salute!).

      Del resto se in questo Paese non ci fossero molte persone che sono ancora convinte che l'Italia la seconda guerra mondiale l'ha - perlomeno - pareggiata, molto probabilmente non ci sarebbe nemmeno l'euro… tout se tient.

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  28. Se interessa, questo e' il parere di Alain de Benoist sulla crisi europea:

    http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=6&pg=9540&utm_source=dlvr.it&utm_medium=twitter

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  29. Ma è possibile che non sia prenotabile su Amazon l'ebook, come invece viene di norma consentito?
    Sarà mica una (scellerata) scelta editoriale?
    E' vero che negli anni '70 gli ebook non esistevano, e si stava meglio...
    Ma il mondo cambia, adeguarsi si deve... sennò come famo caaaaaa Ciiiina? :-)

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  30. Due anni fa, mi aggiravo sornione per le librerie, poi un bel giorno, mi apparse davanti gli occhi e lo comprai. Quest' anno ho già trovato chi mi regala il libro... a Natale.

    Domanda seria in un luogo serio:
    Quanti di voi farebbero dipendere il proprio partito, utile, se non necessario per la salvezza del proprio paese, da dei creditori esteri?
    O quanto meno, la notizia vi turberebbe?

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  31. @ miki mouse

    Io credo che la Germania con un fortissimo euro, senza paesi meditteranei tornerebbe lì dove era 10 anni fà, cioè tornerebbe a fare il "Der Kranke Mann Europas" il malato d'europa.

    Sembra che a Bruxelles ci sia un pò di baldoria, sia per Juncker, sia per i francesi (procedura d'infrazione deficit) sembra che qui ci sia stato un massiccio attacco tedesco contro la francia che ha fatto rimanere a bocca aperta gli altri membri del parlamento. :-))))))))))))))

    Purtroppo in Europa ancora nessun Churchill in vista, solo Chamberlains.

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    1. A dimenticavo la seduta al EP a dovuto essere sospesa. :-)))
      Il dibattito verrà riaperto venerdi. Bonne chance Moscovici.

      Incredibile che sto pirla di Öttinger quando era ministro nel Baden-Würthenberg non combinò un cazzo è adesso nel EP si comporta come un elefante impazzito è inferocito.

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    2. io penso che la bomba detonativa sia la Francia i contrasti tra questi 2 paesi stanno diventando forti, la Francia rispetto all'Italia oltre ad avere una cultura nazionalista, è anche un paese molto giovane, dove lo stato si fa carico dei giovani. L'italia come Spagna e Grecia invece sono paesi con un età media molto avanzata e i giovani sono mantenuti dai vecchi in una specie di welfare familiare. In francia lo smantellamento dello stato sociale provocherà catastrofi sociali non pronosticabili, è bastata un minimo di austerità(diciamo un 1/10 di quella italiana) è la LE PEN è in cima ai sondaggi. La signora è un osso duro non è mica Grillo. I tedeschi parlano del pericolo Italia solo per nascondere la potenziale bomba atomica che è presente nei loro confini e si chiama Francia.

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    3. Non conosco il Walfare italiano, se il Walfare italiano sono le famiglie, quello che vuole fare Renzi (Agenda 2010) è di una scemenza incredibile, perchè i costi di queste riforme le pagano le famiglie, in germania le ha pagate lo stato.

      Diferenza francia/italia.

      In francia c'è veramente uno stato che comanda, certo in francia il statalismo è molto potente è và a sbattere contro i radicali del marcato libero del EZ.

      In Italia lo stato (brutto) è solo un eticchetta, il nocciolo dello stato italiano secondo mè è composto da fondamentalisti del mercato, lupi trasvestiti da agnello, i vari Prodi, Amato, Draghi, Debenedetti, Bini Smaghi, Monti, Letta, Renzi è compagnia bella.

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  32. @Miki Mouse
    competere contro la Francia non è un'impresa impossibile perché tolti 4 inghippi poi non credo che abbiamo viaggiato in maniera difforme.
    Detto questo, il problema sono i teutonici!
    sono loro che strutturalmente possono combattere in Europa tutte le battaglie di questo mondo sulla deflazione e la vincerebbero!

    cmq sia, creando una moneta ancorata all'area del Mediterraneo ci sarebbero i soliti problemi strutturali seppure in tono minore.. politiche da adeguarsi alla media che non soddisferebbero nessuno!
    oppure calibrarla sulla Francia per avere un cambio stabile sul marco.. sì, sì.. sarebbe fuffa ma di certo non ci spenneremmo tanto come lo abbiamo fatto con i biondialtiocchiazzurrimadiversamentedotati.

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  33. I dipendenti pubblici pagano le tasse?
    Cioè il datore di lavoro paga a se stesso le tasse che avrebbe dovuto dare al lavoratore?
    Da ogni finestra si vede un asino che vola

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    1. Non capisco questo commento. Ovvio che pagano le tasse e non necessariamente solo sul reddito da lavoro dipendente.

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    2. Aboliamo lo stato, cioè:

      Università, scuole, ospedali, trasporti, pompieri, militare, polizia, servizi rifiuti, acqua, treni................

      Faciamoci governare da Novartis, Deutsche Bank, Goldman Sachs, Monsanto, Blackwater, Blackrock, Nestle, Lidl, Ikea, fondi speculativi del Oman...............................................

      Dopo di chè ci godiamo la durezza del vivere.

      :-))

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    3. @Orazio
      Io dicevo che non pagano le tasse sui redditi da lavoro, anzi aggiungo che non pagano neanche i contributi pensionistici.
      @Paolo
      Non ho neanche detto che non sono utili.

      Ho solo detto che se lo Stato ti da una busta paga, dove c'è scritto 4 e poi ti da 2 perchè gli altri 2 se li tiene, dire che si pagano le tasse è un po azzardato. Solo per onore della Verità, senza giudizi di merito.

      P.S. secondo me anche i dipendenti privati non pagano le tasse, semplicemente perchè a casa mia, paga chi caccia i soldi.
      Poi potete dire e fare quello che volete, ma gli asini non volano.

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    4. Il nostro simpatico amico mezzo intelligente deve allora spiegarmi, visto che non pago le tasse (quindi sono incapiente), per quale motivo quando avevo tempo per fare consulenze lo Stato mi prendeva le metà. Speriamo che la risposta non la chieda all'altra metà, e ricordiamoci tutti che è giusto e umano impietosirsi per chi mendica a un angolo della strada, ma non bisogna nemmeno escludere che ci sia finito perché ragionava come il nostro amico mezzo intelligente...

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    5. Il lordo è cmq contabilizzato, invece se il lordo viene dichiarato e versata la quota successivamente rende più giustizia? Mio padre che è pensionato tre volte all'anno riceve un bel pò di euro in più, è da considerarsi il bicchiere, mezzo vuoto o mezzo pieno?

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    6. La ritenuta d'acconto e quella d'imposta, queste sconosciute.

      Prossimamente a QUARK.

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    7. Ma il mezzo intelligente sarei io?
      Sarebbe già un passo in avanti, di solito quando dico queste cose mi prendono per matto

      Credo che per quanto riguarda le consulenze, lo Stato chiedeva la metà semplicemente perché non era un lavoro da dipendente.
      Scusate ma io non giudico le persone per le tasse che pagano, ma anche per il servizio che svolgono, direi dunque che lei non paga le tasse non perché è incapiente, ma perché, essendo il suo un lavoro pubblico, già il fatto che lo svolga è un pagare le tasse.


      @x_alfo_x
      Se i contributi sono a carico dei dipendenti, perchè, visto che l' inpdap non li ha ricevuti dallo Stato, non vanno a chiederli direttamente alle persone? Se io ho un credito verso qualcuno e quello mi dice che mi pagherà Pinco al posto suo, se Pinco non paga io ritorno dal debitore originario.

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    8. Gli asini non volano, ma ogni tanto frequentano i blog.

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    9. Alessandro, come vedi io vedo sempre il bicchiere mezzo pieno. Se vuoi vedere la mia busta paga, l'ho appena postata su Twitter. Se invece di impiegare il mio tempo con te facessi quello che so fare (e che le aziende pagano) potrei aggiungere uno zero domani. Quindi nessuna frustrazione: è una mia scelta e sono contento così. Però cerchiamo di essere seri.

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    10. caro alessandro
      ho un impresa edile che esegue appalti pubblici. Lo Stato mi fa eseguire un lavoro, poi mi paga, poi mi chiede indietro dei soldi.
      Un professore esegue un lavoro per lo Stato, poi viene pagato, poi da indietro dei soldi.
      Dove sta la differenza??

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    11. Mò dopo 23 anni come dipendente privato, orsù, scopro che non ho mai pagato un orsù di tasse!
      Ma non potevate dirmelo prima??

      Allora perché quando il governo di turno aumenta le tasse, io in busta mi ritrovo meno soldi?
      Adesso vado dal titolare e gliene dico quattro; io voglio sempre lo stesso netto in busta, se c'è un aumento di tasse che se le paghi lui..... Mi hanno appena adesso detto che io le tasse non le pago!

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    12. Alessandro Ale 26 novembre 2014 19:00

      Adesso vado dal titolare e gliene dico quattro; io voglio sempre lo stesso netto in busta, se c'è un aumento di tasse che se le paghi lui..... Mi hanno appena adesso detto che io le tasse non le pago!

      Interessante, e in che ruolo gioca: portiere, attaccante, o altro?

      Sì perché quello che lei ha descritto è ESATTAMENTE il criterio con cui vengono negoziati i contratti dei calciatori, perlomeno di quelli più famosi, ma non sono del tutto sicuro che valga solo per questi ultimi…

      Viceversa, se lei NON svolge questo mestiere, penso proprio che il suo datore di lavoro in risposta alla sua richiesta non mancherà di mostrarle l'uso che fa dell'ombrello quando si trova a portarlo in giro e non piove.

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    13. Questa 'pippa' della distinzione tra "tax payers" e "tax consumers" va molto di moda su "Zero Hedge" (sito per altri versi estremamente informativo ed interessante) e negli ambienti economici USA.

      Di solito alla fine della lunga 'pippa' di turno c'e' anche un qualche immancabile apprezzamento negativo su Keynes, sulla Abenomics, su Krugman, sulla 'fiat money' ed un invito a comprare oro (che comunque male non ci sta, specialmente per chi desidera vivere una bella esperienza alla 'Arancia Meccanica').

      L'argomento principe di quelli che considero 'pipparoli' e' la domanda chiave: "se si abolissero tutte le tasse (diciamo per semplicita' IRPEF/IRPEG, le imposte, le accise e l' IVA), chi pagherebbe gli stipendi pubblici?"

      E' ovvio che niente tasse implica niente stipendi pubblici (e quindi niente stato), per cui 'de che stamo a parlà'?

      Se di stato e dipendenti pubblici vogliamo parlare, allora occorre osservare che negli stati moderni (ed anche in quell'aborto di opaca organizzazione sovranazionale ed anti-democratica che e' la EU) i rapporti di lavoro sono regolati obbligatoriamente da un contratto legale.

      Ogni contratto di lavoro obbedisce poi a dei principi di legge generali e non conta se il datore di lavoro e' lo stato stesso, oppure una impresa, oppure ancora una persona fisica.

      Quindi il prospetto di calcolo del corrispettivo 'netto alla mano' del lavoratore (il cedolino paga) DEVE necessariamente, per uniformita' contabile e legale, essere comune per tutti i lavoratori, pubblici e privati.

      Il fatto innegabile che lo stato sia un datore di lavoro di tipo molto particolare, cioe' che non deve effettivamente versare a se stesso le trattenute fiscali e previdenziali (almeno finche' sara' lo stato ad assicurare il grosso di questi servizi), non inficia IMHO il concetto che anche i dipendenti pubblici 'pagano le tasse' (cioe' IRPEF e trattenute previdenziali), perche' il cedolino serve anche a documentare sia la trattenuta IRPEF virtuale che la base di calcolo della futura retribuzione differita (la pensione).

      Se si abolissero tutte le tasse sulle persone fisiche ed i versamenti previdenziali obbligatori, lo stato sarebbe allora legalmente obbligato a corrispondere tutto il lordo del cedolino dei dipendenti pubblici come 'netto alla mano' (sempre ammesso che il gettito IVA e delle altre tasse sia capiente abbastanza).

      Il disegno strategico dei 'pipparoli' di cui sopra IMHO e' molto semplice.

      Facendo passare l'idea che i dipendenti pubblici 'non pagano le tasse' diventerebbe molto semplice dire: cari dipendenti pubblici, vi corrispondiamo solo il netto alla mano, senza trattenere piu' nulla, tanto e' lo stesso, no?

      Anzi togliamo pure le trattenute IRPEF e previdenziali a tutti, che cosi' tutti i lavoratori privati guadagnano di piu' ed i dipendenti pubblici non ci perdono.

      Peccato che nell'attuale sistema di welfare a ripartizione tutta questa quota di ricchezza prodotta (le trattenute dei cedolini) verrebbe non piu' 'intermediata dallo stato' ma dai privati....

      “Fino a quando gli uomini non avranno imparato a discernere, sotto qualunque frase, dichiarazione e promessa morale, religiosa, politica e sociale, gli interessi di queste o quelle classi, essi in politica saranno sempre, come sono sempre stati, vittime ingenue degli inganni e delle illusioni." (Lenin)

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    14. Gli asini non volano, ma a quanto pare scrivono.

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    15. A questo particolare tipo di asini è dedicato l'episodio del ferramenta in "L'Italia può farcela".

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  34. ALESSANDRO13 25 novembre 2014 22:25

    I dipendenti pubblici pagano le tasse?

    Eh si, si vede che contrariamente a quello che si pensa lavorano pure loro...

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  35. Siamo solo fascisti, o compiutamente reazionari?

    (poi dicono che l'editoria non tira...)

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  36. Io proprio non riesco a commentare affermazioni come quelle di Padoan (DI OGGI!):

    http://www.corriere.it/economia/14_novembre_26/juncker-l-europa-volta-pagina-stimolare-investimenti-315-miliardi-59b7f998-7547-11e4-b534-c767e84e1e19.shtml

    Non ci riesco, dovrei essere uno psicanalista, e purtroppo non lo sono. Voi come lo commentate? Cosa c'e' nel microchip di questa gente?

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    Risposte
    1. @Persil

      credo che questo atteggiamento, che ti lascia sbigottito, sia tipico dei regimi che si avviano al tramonto. Le parole di Padoan sono quanto mai significative: economista vero, si capisce che ha chiaro di fronte a sé il quadro drammatico di una situazione irreversibile. Ma ha altrettanto chiaro il quadro politico: cioè l'indurimento della Germania. Per quanto possa sembrare incredibile, è così: Schaeuble invoca una revisione dei Trattati in senso ancor più rigorista (vedi oggi su Il Foglio un articolo di Enrico Nuzzo). Si sta manifestando una tipica costante della storia tedesca dal 1870 in poi: la mancanza di pragmatismo e di elasticità. queste due tendenze si scontreranno: Schaeble, Juncker e Padoan. Le resistenze tedesche vanificheranno i tentativi di puntellare la costruzione dell'eurozona. Succederà ciò che successe in Unione Sovietica con Gorbaciov, che doveva riformare e salvare il sistema. In realtà lo affossò definitivamente, perché irriformabile. Dobbiamo solo sperare che qui da noi qualche spirito illuminato, intellettualmente e politicamente consistente, prepari un nuovo 8 settembre. Lasciamo agli idioti e ai manigoldi le battute sugli Italiani voltagabbana. Io vorrei fare l'elogio dell'otto settembre: che cosa si deve desiderare in mezzo al disastro, se non una onesta e responsabile presa d'atto della realtà?

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    2. Sono semplicemente sodali con chi ha supervisionato e curato la loro momina a ministro. L'unico microchio e' eventualmente quello della carta di credito vip

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    3. "Lasciamo agli idioti e ai manigoldi le battute sugli Italiani voltagabbana... che cosa si deve desiderare in mezzo al disastro se non una onesta e responsabile presa d'atto della realtà?", Questa oggi me la scriverei in fronte, in oro zecchino. Grazie Celso.

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    4. Berlino, 22 aprile 1945.

      "Solo la volontà reggeva ancora, assieme alla illusoria speranza che si verificasse da un momento all' altro la rottura di quella che Goebbels continuava a definire la «perversa coalizione fra plutocrazia e bolscevismo». Ogni resistenza militare non doveva mirare ad altro che a guadagnare qualche giorno di tempo, non si stancò di affermare e parlò anche, con la spocchia arrogante che gli era tante volte tornata utile, di una ormai imminente opportunità di «far comunella» con la parte russa per saltare addosso agli alleati occidentali. Sennonché, nel corso dell' esame della situazione del 22 aprile, tutte le illusioni costruite e coltivate con crescente fatica crollarono di colpo. La drammatica riunione cominciò nel pomeriggio poco dopo le 15 e si protrasse, in mezzo a un continuo andirivieni, fin verso le 20. Hitler accolse con distacco ancora apparentemente stoico la prima notizia, e cioè che ai sovietici era riuscito lo sfondamento anche nel settore nord del fronte dell' Oder. Subito dopo i relatori spiegarono che l' avversario aveva occupato Zossen a sud, stava avanzando su Stahnsdorf, operava ora lungo il perimetro settentrionale della città di Berlino fra gli abitanti di Frohnau e Pankow, ed era arrivato a est fino alla linea costituita dalle località di Lichtenberg, Mahlsdorf e Karlshorst. Nel silenzio subentrato a queste comunicazioni, Hitler domandò dove fosse il gruppo Steiner. Quando gli furono fornite solo esitanti o contraddittorie informazioni, e Krebs dovette infine ammettere che l'attacco di Steiner, nel frattempo elevato a fattore che avrebbe impresso una svolta alla storia, non era stato affatto portato, la tempesta scoppiò dopo un breve momento di sbalordito stordimento. In un' esplosione d'ira d'una violenza mai vista in precedenza dai presenti, Hitler balzò in piedi, gettò sul tavolo, con un gesto di rabbia, le matite colorate che portava sempre con sé durante gli esami della situazione e cominciò a urlare. La sua voce, da settimane spenta e atona, riacquistò ancora una volta l'impeto del passato. Schiumando in cerca delle parole, pronunciò una specie di requisitoria generale contro il mondo intero, contro la viltà, le bassezze e l' infedeltà che lo avrebbero assediato da ogni parte. Insultò i generali, le loro continue riluttanze con le quali aveva dovuto scontrarsi, disse di essere da anni circondato da falliti e da traditori. Mentre gli altri, costernati, tenevano gli sguardi fissi nel vuoto, si fece largo fra di loro con gesti nervosi e cominciò a percorrere su e giù lo stretto spazio con passi barcollanti. Tentò ripetutamente di riacquistare il controllo su se stesso, ma poi la rabbia esplose di nuovo, e fuori di sé cominciò a picchiare un pugno sul palmo dell' altra mano mentre lacrime presero a scorrergli sulle guance. In quello stato ribadì più volte di non poter più essere la guida - il Führer - di nessuno, perché i suoi ordini erano come parole gettate al vento, tanto che a quel punto non sapeva più che cosa fare. «La guerra è perduta!» gridò. «Però se lorsignori credono che io lascerò Berlino si sbagliano di grosso! Piuttosto mi caccio una pallottola in testa!». "

      Joachim Fest "La disfatta - Gli ultimi giorni di Hitler e la fine del Terzo Reich" - Garzanti

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    5. Angela Merkel, a 35 anni, era segretaria della sezione “agitazione e propaganda” della Freie Deutsche Jugend (Fdj), i giovani del partito comunista della DDR.

      I see a certain flexibility and pragmatism. But maybe it's the wrong kind. Too bad she's not Catholic... Maybe paragraph 48 of Centesimus Annus would open her eyes.

      The Polish Santo Subito Guy started off with this...

      48. Queste considerazioni generali si riflettono anche sul ruolo dello Stato nel settore dell'economia. L'attività economica, in particolare quella dell'economia di mercato, non può svolgersi in un vuoto istituzionale, giuridico e politico.

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    6. Chissa' magari stavolta il tedesco potrebbe riconsiderare le scelte post 8 settembre... si fossero arresi anche loro, probabilmente avrebbero avuto solo vantaggi (e sicuramente qualche edificio da ricostruire in meno).

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    7. @ Celso

      "Io vorrei fare l'elogio dell'8 settembre: che cosa si deve desiderare in mezzo al disastro, se non una onesta e responsabile presa d'atto della realtà?"
      Non è del padrone di casa, ma per la raccolta di aforismi me la segno ugualmente (sezione guest).

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    8. Non capirò mai come l'italia abbia potuto entrare in Guerra con questa roba qua ed andare a confrontarsi con questa roba qua, quardare le proporzioni. L'unica cosa che puoi fare in un confronto diretto L3/33 vs Matilda II è gettare le armi al piu presto possibile ed arrederti.

      Il pezzo piu potente che aveva l'italia nella 2° Guerra mondiale era questo qui. Ci sono voci che dicono che era ancora più potente del Flak-88 tedesco.
      Solamente che l'italia ne aveva a disposizione solamente 560 pezzi, i tedesci di Flak-88 ne avevano 21500 pezzi.

      Ok, c'era ancora la marina, ma senza mezzi di comunicazione completamente inutile. Sul resto meglio mettere sù un velo.

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    9. Io non capirò mai perché la classe dirigente italiana non abbia mai avuto coscienza dei propri limiti e dei limiti del paese, ed abbia sempre giocato a fare la grande potenza senza esserlo. La sciagurata avventura europea è solo l'ultimo esempio.

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    10. @Paolo Corrado

      Oltre agli L3 ed L6, che erano carri leggeri da ricognizione, c’erano anche gli M13, carri medi teoricamente da battaglia, però con le piastre imbullonate e un pezzo da 47 che mostrerà i propri limiti soprattutto come anticarro in Russia (i carristi italiani chiamavano l’M13 “bara semovente”); anche i Crusader inglesi non erano granché, il Matilda invece era piuttosto corazzato, ma lento, e benché fosse stato concepito come carro d’appoggio alla fanteria, il suo pezzo da 2 libbre poteva sparare soltanto perforanti, ma non proiettili a frammentazione (comunque non c’era egualmente partita con gli M13). In Russia ci fu qualcosa di ben peggiore dei Matilda: i medi T-34 e i pesanti Kliment Voroshilov, un vero incubo per i nostri soldati e per le unità anticarro equipaggiate egualmente col pezzo da 47 (anche i 50mm delle versioni più diffuse del Panzer III tedesco avevano qualche difficoltà coi KV). Alfio Caruso riporta dell’episodio in cui alcuni Alpini, o altri fanti di linea, riuscirono a metter fuori combattimento un KV gettandovi sopra balle di paglia incendiate… : poi non si dica che gli italiani sono dei semplici lavativi, incapaci di coraggio e determinazione (ma mai chiedersi il perché debbano arrivare a tanto).

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    11. Se c'è una nazione che negli unltimi cento anni ha sempre giocato a fare la grande potenza in europa, senze esserlo è proprio la germania.
      Portando per 2 volte nel arco di 30 anni morte, distruzzione è misera sopra l'europa.

      Uno che dichiara guerra alla polonia, dichiarando guerra direttamente alla GB è indirettamente agli USA è poi alla CCCP è cosciente dei propri limiti ? si certamente, ma per favore.

      La sciagurata avventura europea non riguarda solo l'italia, ma TUTTA l'europa.








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    12. @paolo corrado

      Non ricordo più chi con precisione, ma sicuramente un inglese ha definito la Germania post 1870 mai sufficientemente forte da stabilire una egemonia duraturo, sempre sufficientemente forte per creare distruzione. Non sono gli ipsissima verba, ma il senso è questo. Un giudizio sintetico perfetto

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    13. @Paolo Corrado
      @Celso

      Sfondate una porta non aperta, ma apertissima.
      Nessun paese europeo, nemmeno la Britannia degli anni d'oro, ha mai avuto, né IMHO mai avrà la forza necessaria per imporre la propria egemonia sull'intero continente.
      Figurarsi gli altri paesi europei, a partire da quello al momento più forte, e cioè la Germania.
      Il giudizio citato da Celso è effettivamente di uno storico inglese del quale erò in questo momento mi sfugge il nome.
      Il fatto che sia pur nella sua estrema sinteticità sia assolutamente perfetto implica che considerata la sua politica degli ultimi decenni, la Germania debba essere per l'ennesima volta fermata, con le buone o con le cattive, prima che combini ulteriori disastri.
      Quanto all'ultima affermazione di Paolo, non si può non essere, purtroppo d'accordo.

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    14. @jörg der krampus

      È la terza volta in un secolo. Nessuno naturalmente ne ha parlato, ma come abbiamo celebrato noi la prima guerr mondiale? Come lo ha celebrato la Germania?

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    15. @Celso

      Non farmi dire cose che non voglio dire ...

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  37. domanda:
    ma se IL libro esce il 27 e il libraio della mia ridente cittadina nel cuore del nord-est me l'ha appena consegnato e' perche' sono raccomandato dato che sono un lettore fisso? :)
    buona lettura!

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    1. cuore del nordest dove? quale città?
      LO VOGLIO!!!

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    2. Coruzzzzzzioooooone! Un libraio ha violato l'embargo! E certo che ce l'hanno: è in magazzino da dieci giorni...

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  38. E' finalmente disponibile l'edizione elettronica su Amazon.
    L'ho appena prenotata.

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  39. In secoli più civili i fraticelli venivano mandati tranquillamente al rogo… oggi i monacelli sono mandati tranquillamente in cattedra a bruciare… i cervelli ALTRUI

    Convertitevi, il regno dell'asfalto è vicino!

    Vestitevi di sacco (D&G)! Cospargetevi il capo di cenere! Fate digiuni ed elemosine perché l'ira der cavajere è su di voi!

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  40. Lo so che non c'entra una fava col nuovo libro del prof., ma questo

    http://rt.com/news/208967-russia-frozen-plane-passengers/

    dimostra che i film di Fantozzi erano assolutamente geniali...

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  41. Acquistato ora. Speriamo riesca a superare le Alpi ed arrivare in terra gallica...

    Buona vita
    Guglielmo

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    1. Anche io l'ho comprato ora. Arrivi in fretta in Nederlandia!

      Guglielmo

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    2. Appena passato in feltrinelli. Ancora non c'e'!
      Esce oggi, provi nel pomeriggio. ..
      Con calma, eh

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  42. Prof. già dall’incipit si vede che hai dissotterrato l'ascia di guerra ... certo in poche righe ne fai incazzare parecchi: elogi lo Stato (nazionale) la bestia nera dei padroni del vapore e dei loro ideologhi stranamore; poi osi ricordare addirittura che le tasse permettono tutti quei "servizi" senza i quali non esisterebbe la civiltà, e ti guadagni l'astio dei lavoratori autonomi, specie di quelli onesti (gli odiosi evasori se ne fregano, anzi ritengono giusto che gli altri paghino le tasse permettendo così a loro di "ciucciare" gratis o quasi dalla mammella statale affamando ulteriormente tutti noi); poi dai una bella botta a tutte quelle forze (governo tecnico fra questi) che si sono comprate l'assenso o la neutralità di certe gerarchie finanziando le scuole/università private contra Constitutionem e per di più ne proclami beatamente la scarsa qualità, attirandoti il risentimento di tutti gli ex alunni delle stesse o paganti le (salate) rette per i figli (quanti politici di sinistra! se non sbaglio anche l'ottimo, purtroppo per lui divenuto "santino" Enrico Berlinguer).
    Insomma se il buon giorno si vede dal mattino … il libro sarà una bomba!

    Permettimi un OT che mi ha messo di grandissimo buon umore. Una notizia che poteva venire solo da Napoli. Cosa si potrebbe fare col genio napoletano! Ma ti rendi conto che hanno spacciato banconote da 300 euro in Germagna. Dico proprio in Germagna_magna si sono bevuti una banconota che non esiste! Pare che l’ottanta o addirittura anche il novanta per cento delle banconote false distribuite in Europa, Nord Africa e in altri paesi del mondo venga prodotta a Napoli o in Campania. Euro, ma anche dollari. Procura di Napoli e Carabinieri hanno fatto una bella retata, giustamente. Però alle “menti raffinatissime” dei falsari che hanno rifilato ai simpatici alamanni una banconota da 300 euro (non ci posso credere, è bellissimo) dovrebbe essere attribuito un qualche riconoscimento, o almeno un IgNobel, vivaddio!

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    1. La banconota da 300 euro è una vera e propria opera d'arte!

      Una volta caduto l'euro e finito nella pattumiera della Sssstoria, dove deve finire, si potrebbe costruirgli un monumento a futura e infame memoria prendendo come modello proprio la trecientoeuri partenopea.

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    2. Per caso dalle parti di Dusseldorf?

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    3. I falsari napoletani (geniali! bisognerà ricordarlo alla Merkel quando la fa voce grossa che qualche "sciuscià" ha rifilato al teutonico di turno una banconota da 300 euri) sono la risposta mediterranea al vincolo esterno.

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    4. Questa dei 300 n€uri mi ricorda un'altra clamorosa beffa, quella del falso Modigliani di qualche anno fa.
      Un abbraccio fraterno ai suoi geniali autori da un vecchio, impenitente Goliarda.
      E l'augurio che siano presto fuori, pronti a dilettarci ancora.
      Glück auf!

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  43. Il confronto di analisi e progettualità si scontra spesso con le visioni ideologiche di persone colte, o molto colte che, inevitabilmente, deludono le mie aspettative intellettuali ed umane. Bifo, da sinistra, dice che scrivi baggianate. Commercialisti boldriniani di destra dicono che sei in malafede o cretino. Prima di entrare nel merito insultano, ma non è questo che mi infastidisce. E' che non entrano nel merito. Sono vent' anni (dai 18 anni) che mi pongo delle domande circa la convivenza, la produzione di ricchezza e la sua distribuzione, la libertà, i vincoli, le leggi ecc. E ho rischiato e mi sono sacrificato per capirci qualcosa (ed ora ne pago pure le conseguenze). Tu Alberto, in sei mesi, mi hai aiutato a comprendere e unire certi puntini, mentre in vent' anni...lasciamo perdere, diciamo che ho individuato alcuni puntini col binocolo.
    Non mi sono pentito delle mie scelte, ma quando penso a come un dibattito sereno, che non sovverta le regole della logica, che non s' inchini all' omertà, alle convenienze ed alle frustrazioni personali, possa risparmiare decenni di macelleria sociale, di studi, non solo inutili ma nocivi, ringrazio almeno che il mio istinto di ricerca, di sopravvivenza, mi abbia fatto approdare qui.
    Ho spedito la locandina (che Saggiatore ha inviato oggi) del libro via mail unich.

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    1. Ciao Erik, non credo dovremmo meravigliarci dell'opinione di Bifo su Bagnai, io ho fatto parte di quel "lontano" movimento ('77) e posso capire come da quel punto di vista, il prof., con il suo approccio, sia "fuori tema". Conosco personalmente Bifo e ne apprezzo la grandissima onestà intellettuale e la grandissima coerenza personale, ma non vedo problema nel riconoscere e dirci oggi che le nostre strade si sono separate tanti anni fa nella sonora sconfitta che abbiamo subito e che non potevamo non subire.
      Se vuoi, ne possiamo parlare.
      Un caro saluto
      Gualberto

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    2. Bifo? Ancora scrive? E voi ancora lo leggete? Be', non è così strano che vi dobbiate cuccare l'euro, allora!

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    3. L' ho conosciuto in edicola e siamo diventati amici. E' tanto che non lo vedo perchè è negli USA, gli ho postato su FB l' uscita di Italia può farcela e lui mi ha risposto come riportato sopra. Mi ha deluso, dopo che ha comprato da me e letto Il Tramonto: di solito è più lucido ed equilibrato.
      E non ti dico le reazioni sullo "Stato nazionale di merda". A supporto delle tesi qui discusse (Stato come presidio di democrazia e benessere) cito Cesaratto e Marx (per i lettori di copertine), spero che qualcuno rifletta. Mi auguro di approfondire il discorso a quattr' occhi quando rientra.Sono troppo ecumenico?
      @Gualberto
      Io nel '77 avevo 1 anno e l' impressione molto tardiva che mi sono fatto è stata quella di un impressionante esplosione di creatività, espressività e partecipazione che mi ha affascinato. In quegli anni si collocano snodi fondamentali per il destino della democrazia (purtroppo desolante e regressivo). Mi interessa moltissimo approfondire. Al momento, un amico conosciuto in edicola, grazie ai gesti eclatanti di Bagnai e Giacchè, che lavora negli USA mi ha suggerito Paggi e d' Angellillo linkato sul blog di Cesaratto per comprendere il dibattito nel PCI. La nota 51 del 1 capitolo ad esempio mostra in una luce diversa gli interventi di Napolitano e Spaventa alla Camera nel dicembre del '78. Su FB mi trovi oppure edicoladierikbab@tiscali.it, mi interessa informarmi da chi ha vissuto.
      A supporto cito Cesaratto, spero che qualcuno rifletta. Sono troppo ecumenico?

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    4. Quello del '77 non era un movimento unitario, monolitico, dentro c'erano molte "anime", spesso in forte contrasto tra loro, e la fine che hanno fatto alcuni, magari i più mediaticamente visibili, ha sputtanato tutto il resto.
      A proposito degli interventi di Napolitano e Spaventa alla Camera del 1978, un terzo ce n'è, accluso agli atti, mooolto interessante e lungimirante, quello di Lucio Magri.

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    5. Ho letto sto Bifo su micromega poco fa, temo lo dimenticherò presto. Tutti su quella rivista i casi umani?

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    6. "Altre voci ebbero modo di sottolineare come l’accettazione di un vincolo di cambio avrebbe significato la rinuncia a una delle leve che erano state fondamentali per fronteggiare la crisi economica di quegli anni. È il caso per esempio di Magri, che nel 1978 scriveva:
      il deprezzamento della lira e l’elevato tasso di inflazione non sono stati per l’economia italiana solo una manifestazione di crisi, sono stati anche il principale strumento di difesa rispetto alla crisi stessa[31]."fonte.
      Gira e rigira, guerra dopo guerra, ogni 20-30 anni circa (anni '20, '40, '70, '90, '14 siamo a parlare sempre delle stesse cose. Porca vacca! Un vaccino istituzionale nazionale da proporre?
      Nel 1995 Magri (ex PdUP) sostiene il governo Dini. (Anch' io lo sostenevo, ma ho la scusa dell' età e dell' ignoranza).
      Libri ritirati, domani in vendita in edicoladuetorri strada maggiore 3 Bologna 100m da Feltrinelli. (1 giorno di ritardo lo so, abbiate pazienza, però sono l' unico ad avere locandina ufficiale esposta e cartelli personalizzati da hooligans ecumenico). Alla cassa, mentre aspettavo, leggevo l' indice e mi sbragavo dal ridere. Ma basta con queste copertine bianche che si sporcano a guardarle! Mica ho un negozio, ho un piccolo chiosco. Ho bucato ancora la bici, piove, ma sono felice (circa).

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    7. Aaaah… Bifo è negli USA… e me pareva strano… io nel 77 avevo 17 anni ma il Bifo l'ho sentito "live" nel '79 a Bologna… m'è bastato e avanzato per capire personaggio e limiti caratteriali.

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    8. Mi spieghi? Cosa ricordi? Le tue aspettative? Cosa pensavi a 17 anni nel '77. Qui una breve sintesi del convegno organizzato dal Cespe (mentre nascevo) 15-17 marzo 1976, dove si scontrarono Modigliani e Graziani.
      Tu che ci facevi a Bologna 3 anni dopo? Cosa diceva Bifo? Tanta eloquenza trascinatrice e pragmatismo 0?

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    9. Ciao Erik,
      questo è l'orario in cui mi collego al "nostro" blog (il blog dei SEGUACI). Scambio volentieri con te opinioni, e senza pesare sul blog (quindi scrivendo al tuo indirizzo personale), su quel periodo italiano, ma anche molto bolognese, in cui avevo 21 anni e quel periodo l'ho vissuto da dentro (Radio Alice e A/traverso, per chi si ricorda) e nel bene e nel male da protagonista. Ne parlo volentieri perché non si limitò ad essere un periodo importante della mia vita ma siamo tutti convinti che fu un periodo fondamentale per la storia del ns paese e di quello che poi è seguito. Credo comunque che la cosa più importante, per me sicuramente, è che ora siamo qua su questo blog.
      Certamente il mov 77 fu un magma ad altissima temperatura di ogni tipo di corrente che la sinistra (a sinistra del PCI, ovviamente) poteva esprimere in quegli anni e certamente fu l'apice (e l'epilogo) di una corrente calda iniziata a fine anni '60. Altrettanto certo per me che ne uscii con le ossa rotte nel '78.
      Un abbraccio

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  44. E quindi il cosidetto piano JunkoJuncker, da come l'ho capito, altro non è che una normalissima operazione a leva.
    Siccome le banche non prestano il J. si sostituisce a loro e ce prova.
    Comunque sia saranno sempre prestiti a debito che prima o poi, per chi li userà, dovranno essere restituiti.

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  45. sempre 300... come i miliardi di euro di investimenti che il Renzie nazionale tanto decanta e poi si riducono a 21 , manco l'IVA ... sto 300, da Sparta alla Spigolatrice , da Renzie a JunkoJuncker : come si crea il mito di un Numero

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  46. Apro l'appena scaricato Libro e leggo la lunga citazione da La linea d'ombra di Joseph Conrad. Ho appena finito di leggere in questo periodo Al limite estremo e Cuore di tenebra di Conrad. Sarà solo un caso?

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  47. Ho appena letto l'introduzione: davvero bella. Serena nello stile, ferma nello spirito, credibile in quanto afferma. Evidente l'apertura di una fase nuova (proposta da Alberto e, speriamo, raccolta da chi di dovere)

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  48. Feltrinelli di Treviso in consegna!!!!
    A pranzo lo avrò e lo farò mio!!!!

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  49. Roma, ore 15 ca: la Feltrinelli di Viale Giulio Cesare ce l'ha. Ovviamente non è esposto tra le novità e riposa ancora in magazzino. Ma l'omino, se glielo si chiede cortesemente, da seduto si drizza in piedi e lo va a prendere. Almeno con me l'ha fatto.

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  50. Acquistato un'ora fa - Feltrinelli Firenze con sconto 15% per i possessori della loro fidelity card.
    Si prospetta un week end di intensa lettura.....

    Grazie professore!

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  51. La Feltrinelli di Sesto San Giovanni (MI) mi conferma che posso passare per il ritiro.
    La Stalingrado del Nord è con noi.

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  52. Uscito ORA da Hoepli col neonato.

    Seconda copia venduta.

    Ne hanno una bella pila in mostra al 4o piano.

    Mo' ape.

    Stanotte non si dorme...

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  53. Torino, ore 18,30 libreria Feltrinelli Piazza Castello.
    Primo piano, reparto economia ho visto mettere nello scaffale quattro esemplari dell'innominabile, ne ho prelevata una copia, alle 18,31 ne rimanevano ancora tre.
    Alla Mondadori di Via Viotti arriverà domani nel tardo pomeriggio, oggi il corriere ha avuto dei problemi.

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  54. Feltrinelli staz centrale milano ne ha 18 esposti. Ora sono 17..

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  55. @Luca Cellai
    il suo ragionamento non fa una grinza ma mostra come la gente ormai sia fusa.. mentalmente (la famosa "traiettoria culturale") uno pensa che lo Stato sia un operatore al pari di un privato..
    ed è questa la vittoria degli ordoliberisti!
    Dire che un impiegato pubblico non paghi le tasse o che uno con le tasse lo mantenga è come dire che lo Stato come un operatore privato ha le sue entrate e le sue uscite.
    Certo, nell'era nell'Euro è così!
    con un'inflazione stagnante significa che la ricchezza la puoi solo redistribuire (e sappiamo su quali lati visto che ci sono sempre le minacce di delocalizzare) e non espandere.
    E a nessuno viene in mente che banalmente lo Stato con la sua spesa pubblica (G) che favorisce consumi e investimenti agisce come motore per l'economia (come ha fatto sino al 1979).
    Uno Stato che possa emettere moneta e decidere la sua cazzo di inflazione non ha di questi problemi.
    E poi la tassazione non serve a ripagare le spese ma ad altro (anche ma..).

    la vittoria sta in questo

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  56. Datevi na calmata...ma il mito è di destra o di sinistra?...o piddino?!

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  57. La libreria Cappelli di Bolzano, precisa e puntuale come sempre, me lo ha consegnato oggi pomeriggio, previo avviso via SMS.
    E ora la pianto di cazzeggiare e mi metto a leggere.

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  58. Grazie Prof. Ne ho presi due. Uno per gli amici testoni e pidocchiosi....

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