(la competizione scatenatasi per "The First Michele Boldrin Award of Economic Poetry" mi ha costretto a far riunire segretamente la commissione per porla al riparo da indebite pressioni. Ragazzi: è inutile far telefonare Krugman, far scrivere Stiglitz, chiedere aiuto a Tirole... Ricevo dall'incorruttibile presidente della giuria - guess who? - il giudizio, che è evidentemente inappellabile...)
La commissione unanime attribuisce il premio a Paolo Mariani per la composizione:
"M'indebito d'immenso"
Motivazioni
La poesia, come la matematica, ha il compito di cogliere aspetti fondamentali del reale (e dell'esperienza del soggetto nel reale) illuminandoli con sintesi inaspettate e dense di significato. In questo senso il lavoro di Mariani si distingue dalle pur pregevoli opere che la commissione ha dovuto scrutinare. Non si tratta infatti semplicemente di una divertente parodia di un classico o di un originale e spiritoso calembour e di un divertissement poetico. L'autore recupera la fulminante intuizione ungarettiana e la pone al servizio dell'analisi delle dinamiche delle unioni valutarie. Il poeta coglie in effetti l'aporia fondamentale del progetto dell'eurozona e di ogni altra unione valutaria che voglia "mettere il carro davanti ai buoi". Come è stato autorevolmente detto "le unioni valutarie sono necessarie solo quando sono dannose". Si intuisce nell'allusiva opera di Mariani la spirale debito-credito a cui è faustianamente invitata la cosiddetta "periferia" dell'area valutaria.
Eliminando il rischio di cambio (e producendo bassi tassi di interesse) è la struttura stessa dell'unione valutaria che, ontologicamente (in presenza di asimmetrie storiche, demografiche, geografiche, ...), produce al suo interno tensioni autodistruttive:
il tessuto sociale viene dilaniato e il dissolvimento è inscritto nel destino genetico di tali progetti. L'unificazione funge da detonatore delle suddette tensioni nel suo evocare, rispetto all'umana finitezza, un superomismo dell'indebitamento il quale, nella sua aspirazione verso l'infinito - l'immenso citato nella composizione poetica - conduce in realtà, come ogni superomismo, verso la catastrofe.
L'aspirazione all'onnipotenza conduce all'impotenza.
Una critica superficiale ha suggerito che il limite dell'opera di Mariani si situerebbe in una poetica ove il creditore è assente; si tratterebbe, secondo alcuni critici, di una forma creativa che resta impigliata nell'illusoria colpevolizzazione aprioristica del debitore, colpevolizzazione propria di tanta letteratura economica impregnata di un irrealistico e antiscientifico moralismo. Si tratta di una lettura banale e disattenta che la commissione ha ritenuto di non dovere far propria. Il creditore appare, nel lampo poetico di Mariani, "in absentia", evocato puntualmente dal vuoto e dalla solitudine del debitore. Laddove nel verso di Ungaretti siamo invitati alla pienezza dell'essere e a un senso di comunione cosmologica, Mariani ci immerge nello straniamento causato dalla insostenibilità della rata del mutuo che, in una palingenesi rovescia, si trasforma da momento creativo in divinità ctonia. L'unidirezionalità dell'opera che si sta giudicando è solo apparente: in filigrana si intravede l'abbraccio mortale tra l'azienda agrituristica del Salento e la Sparkassen bavarese che danzano verso il baratro nella convinzione di trarre vantaggi infiniti dal loro rapporto senza che mai la realtà si presenti, nella sua fredda e impersonale ineludibilità, a chiedere il conto.
La commissione è convinta che "M'indebito d'immenso" rappresenti per l'autore solo un momento di passaggio in un percorso poetico ricco e in divenire. Sicuramente, in futuro, vedremo Mariani alle prese con composizioni di diverso respiro dove potrà confrontarsi con temi economici che richiedano un diverso livello di elaborazione e un diverso uso dei piani espressivi come ad esempio un poema in più libri dedicato alla fenomenologia dell'agente razionale o alle applicazioni della cointegrazione.
Chicago Booth School of Businnes
November 11, 2014
L’economia esiste perché esiste lo scambio, ogni scambio presuppone l’esistenza di due parti, con interessi contrapposti: l’acquirente vuole spendere di meno, il venditore vuole guadagnare di più. Molte analisi dimenticano questo dato essenziale. Per contribuire a una lettura più equilibrata della realtà abbiamo aperto questo blog, ispirato al noto pensiero di Pippo: “è strano come una discesa vista dal basso somigli a una salita”. Una verità semplice, ma dalle applicazioni non banali...
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Condivido la scelta. Troppo bella. Rosico ma con dignità. :-)
RispondiEliminaScelta della commissione inoppugnabile, come la motivazione. L'autore ci ha illuminati con la sintesi perfetta. Complimenti.
RispondiEliminaLacrime agli occhi
RispondiEliminaNon si può che assentire. Icastica perfezione.
RispondiEliminachiedo gentilmente permesso di riutilizzo, avendo cura di citare il (i) poeta(i). le motivazioni sono un altro pezzo forte, un po' come del buon formaggio intorno al buco.
RispondiEliminaMi permetto di dare una lettura diversa della bellissima poesia: "m'indebito d'immenso" è la prefigurazione delle immense possibilità di crescita economica e progresso sociale che si apriranno una volta liberata la moneta nazionale e ricondotto il credito pubblico alla sua funzione di strumento politico, quale in origine fu, fin dalla fondazione della Banca d'Inghilterra, finalmente orientato al raggiungimento degli obiettivi scritti nella Costituzione. :)
RispondiEliminaAppena appreso il nome del vincitore del "First Michele Boldrin Award" e soprattutto conosciuto il tema del sonetto incoronato, il premier giapponese Ayosho è entrato a gamba tesa affermando che solo loro possono fregiarsi della facoltà di "indebitarsi d'immenso".
RispondiEliminaIn questo modo il nipponico Ayosho ha voluto ancora una volta dimostrare in modo macroscopico e plateale (con la politica espansionista del suo primo ministro Ade) a tutto il mondo, che il debito pubblico non è vero debito, ma è una partita di giro tra Governo e Banca Centrale ("ma voi ce l'avete a bluxell") e che lo Stato così come lo emette se lo può anche ricomprare.
Uno degli aspetti che da sempre più mi affascina della poesia è che uno scrive mezza riga e genera delle torrenziali, per quanto spesso splendide, supercazzole da oltre cinquanta righe. Tipo una specie di seme.
RispondiElimina@Luca Bacciottini
EliminaLo stesso accade nella critica d'arte, qualunque cosa ciascuno intenda per arte, diciamo le arti figurative, per rimanere sulle generali e nel significato tradizionale del termine.
Ho idea, però, che non siano tanto la poesia o l'arte figurativa a generare le super...quanto la voglia di spiegare anzitutto a se stessi ciò che ci colpisce e in qual modo e, forse, perché. Le spiegazioni sono necessariamente meno sintetiche delle creazioni ma a loro volta possono diventare "belle", tanto più se argomentano comprovando col "documento".
Il rischio è che parlino di se stesse, o della psiche del critico (?) o della sua storia personale, o che nascano dal banale "E ora che cosa "ci" metto? o "Non mi viene la prima (o l'ultima) frase" - le piccole crisi dell'epoca dei "pensierini" come compito, utilissimi, o dei temi, ancora più utili.
E se ciò si accompagna a un impegno di lavoro, come fare il critico per mestiere, espone ad altissimi rischi di supereccetera.
Qui, invece, che dire?
Complimenti a entrambi gli scrittori, per la sorprendente sinteticià del premiato e per la seria parodia, e sembra un ossimoro, del premiante.
Sull'unanimità della "commissione unanime" (v. prima riga in grassetto) non c'erano dubbi...
Ma... ma... (io non sono un poeta ma) dissento...
RispondiEliminaCosa c'entra il "m'indebito"?
Okay vediamo: la Germania, maschio che con la sua politica sta attivamente FACENDO indebitare la periferia, femmina (è questo l'ha spiegato veramente bene ... [[Il creditore appare, nel lampo poetico di Mariani, "in absentia"]],
Non m'indebito ma ***C'INDEBITIAMO*** .
Uehi! Il persecutore può stare benissimo poeticamente "in absentia" (tanto si sa chi è) ma quelli che soffrono (e il motivo perché lei sbalordisce compagni camerati campagnoli e camere di commercio) sono tanti e diversi.
Un "m'indebito" egoista non coglie il male collettivo. La cosa frega anche a chi è ricco ma vede parenti normalmente indafferati a chiudere, e chiedere prestiti. Tutti sono preoccuppati.
Certo l'originale è "m'illumino" e allora per forza (ineluttabile come una legge economica) il valente artista ha dovuto optare per il "m'indebito"... ma non coglie il male collettivo.
A perdere, soffrire, rattristirsi, preoccupparsi ci sono tutti. E forse sarebbe il caso per una rara volta unirsi. Niente Me, myself and I, but us,we, e non soltanto us, we Italians and not just us, we, PIIGS, ma anche gli altri europei che credono in un'Europa diversa.
Non sono poeta. E mi rendo conto che "C'indebitiamo d'immenso" perde quel je ne sais quoi...
Euro?... "C'indebita d'immenso"...
Renz?i, ... "C'indebita d'immenso"...
PD?... "C'indebita d'immenso"...
Mah!
Lascio a voi la poesia, ma per me quel "m'indebito" non cattura, non encapsula. Se sei compagno pensi alle masse lavoratrici. Se sei fascista, sei ferito nell'orgoglio nazionale, se sei una nonna sei in pena per i figghi,
LOL
RispondiEliminaUn post degno del miglior Umberto Eco (quello del "Diario minimo").
Che gioia! Un grazie infinite alla giuria e ai commentatori. Uso libero e gratuito, con o senza citazione dell' autore. Felice e onorato perché Goofynomics è il migliore dei blog, compreso tutti gli altri. Go ahead :)
RispondiElimina@Paolo Mariani
EliminaDimmi che sei di sinistra. Dimmi che, per una volta, qualcosa abbiamo vinto. Complimenti. :-)
Mi inchino nuovamente ai tuoi piedi, premio strameritato (senza nulla togliere agli altri, ovviamente)!
EliminaMi sono piegato dalle convulsioni per il troppo ridere, sia per questa pregevolissima opera poetica, sia per la profonda e accurata critica.
RispondiEliminaComplimenti
A proposito di ospiti, oggi sul Fatto Quotidiano il giovane Stefano Feltri ci regala un bellissimo articolo sul nostro convegno e su Asimmetrie e sui detrattori dell'euro, sottolineando con giusta enfasi che...... ABBIAMO SPRECATO IL DIVIDENDO DELL'EURO!!!!
RispondiEliminaAridatece Boldrin!!!!
Ma il compianto Luigi Spaventa (citato da Feltri nell' articolo: in uscita oggi una raccolta di alcuni suoi interventi "Contro gli opposti pessimismi" Castelvecchi editore) nel 1978 intervenne alla Camera come indipendente del PCI mi sembra.
EliminaAh già ma per Stefano Feltri il cronista è impossibilitato a non disinformare in quanto gli argomenti sono troppo tecnici e ci sono pure i limiti di spazio.
Caro Stefano, il tema del convegno non era solo " l' euro è una iattura e l' Italia dovrebbe recuperare la sovranità monetaria", ma anche:l' informazione è stata ed è una iattura e bisognerebbe recuperare un briciolo di democrazia.
Grazie comunque di essere intervenuto.
@Stefano Feltriqui la seduta del 12/12/1978
Elimina@Stefano Feltri Mai sentito parlare di "External compact" dal Tramonto dell' Euro?
EliminaRiporto uno stralcio.
"Quest'area monetaria rischia oggi di
configurarsi come un'area di bassa pressione
e di deflazione, nella quale la stabil.
ità del cambio viene perseguita. a spese
dello sviluppo dell'occupazione e del reddito.
Infatti, signor Presidente del Consiglio,
non sembra mutato l'obiettivo --di
fondo della politica economica tedesca:
evitare il danno che potrebbe. derivare
alle esportazioni tedesche da ripetute rivalutazioni
del solo marco, ma non accettare
di promuovere uno sviluppo più
rapido della domanda interna. Da ciò deriva
un sacrificio per i paesi più deboli,
che potrebbe essere evitato con generale
vantaggio se si instaurassero regole efficaci
di simmetrie e di obblighi, ma tali
regole sono state rifiutate non tanto con
riferimento agli interventi di cambio degli
accordi di Brema, ma con riferimento
al tentativo generoso a suo tempo compiuto
. dall"0CSE: le richieste dell'OCSE
furono esplicitamente accantonate nel vertice--
di Bonn." ops, ho fatto confusione col copia e incolla, lo stralcio riguarda l' intervento di Luigi Spaventa del 1978.
M'indebito d'immenso presuppone anche una visione dell'individuo proiettata all'incessante ricerca di una condizione qui e ora di qualcosa che pare stia altrove persino rispetto all'universo conosciuto.
RispondiEliminaDebito che ripaga totalmente alla fine dei suoi giorni.
Concordo con te.
EliminaA una lettura superficiale può sembrare perfino comica,e infatti l'impatto iniziale è stato un DAR di 5 minuti.Ma questo è dovuto al contesto del blog e del Boldrin Award.
Ma poi sono arrivato alla stessa conclusione.
Comunque la Commissione poteva impegnarsi di più e dare dei riconoscimenti anche ad altri (me incluso).Alcuni lavori erano meritevoli di citazione e almeno di un premio di consolazione di 10.000 £.
Spilorci.
Splendide le motivazioni, da antologia della critica letteraria. Mi fa davvero piacere come la giuria abbia saputo cogliere così propriamente la panica, disarmata e solo apparentemente ingenua ambiguità del testo, frutto in realtà di un certosino lavoro di progettualità semiotica. Il riconoscimento, lo so, mi carica di gravose responsabilità. Sarà arduo non deludere le troppo generose aspettative.
RispondiEliminaFarò ricorso al TAR!
RispondiElimina92 minuti di applausi.
RispondiEliminaOT - Cosa avvenne nel 2011: ogni giorno arrivano altre conferme, se mai ci fossero ancora dubbi (Mr. B fu 'fatto fuori' perche' ritardava le 'riforme' e la Grecia fu punita intenzionalmente per aver mentito sullo stato dei suoi conti).
RispondiEliminahttp://www.zerohedge.com/news/2014-11-11/tim-geithner-it-was-fing-disaster-europe
Altra conferma di non secondaria importanza: "whatever it takes" fu una invenzione del momento (non c'era nessun piano sensato per salvare l'Eurozona) e la BCE, cosi' come non poteva fare nulla allora, cosi' non puo' fare nulla ora (dice testualmente Geithner nell'intervista: Draghi 'is the paperest tiger' - cioe' la tigre piu' di carta che ci sia).
Capito tutta la fregola di Renzie per le 'riforme'?
Siccome dal 2011 la situazione economica e' sensibilmente peggiorata, se a Mr. B si limitarono a 'farlo fuori' in senso figurato (e si noti che da allora Mr. B si e' messo in riga 'allineato e coperto') , a lui potrebbe toccare qualcosa di peggio (e di messaggi ne ha gia' ricevuti diversi, tipo le recenti indagini sulle attivita' economiche dei familiari e gli 'sberleffi' di Juncker).
Complimentissimi al poeta economico, giustamente incoronato. E alla commissione, che ha dimostrato di essere attenta solo alla qualità, distanziandosi dagli infiniti guasti secolari di questo paese corrotto.
RispondiEliminaBravissimo Paolo, musicista e poeta. Ti invidio quasi di più di quando ho scoperto che non dovevi farti cinque ore di treno (ma cinque minuti a piedi) per partecipare al Goofy3.
RispondiEliminaRinnovo comunque il mio voto già dato al valido Triolo: la sua parodia mi ha fatto molto ridere (però... però... c'era qualcosa che non andava nelle rime della prima terzina e ovviamente questo non poteva sfuggire all'occhio d'aquila del presidente della giuria).
Le motivazioni della sentenza sono un capolavoro assoluto, in particolare invito tutti i maschietti del blog a riflettere sulla profondità della massima: "L'aspirazione all'onnipotenza conduce all'impotenza".
Siamo davvero sicuri che qui si parli solamente d'Europa? A che cosa vuole sottilmente alludere il presidente della giuria? Si aprono nuovi, stimolanti scenari interpretativi, come del resto è da attendersi da un testo di simile spessore.
Quanto a me, l'inevitabile amarezza per non avere vinto il concorso in cui avevo riposto tante speranze (mi illudevo di poter stringere la mano a Boldrin e intanto confessargli che ho fatto il classico) è tuttavia addolcita dall'aver già avuto un piccolo, ma gradito premio di consolazione: una baracchina per vendere grattachecca in Nuova Caledonia (vi scrivo da lì, dove è tutto lusso, calma e voluttà, la grattachecca va a ruba tra gli indigeni incorrotti e neppure le spigolate più mi impauriscono).
L'opera del Mariani va iscritta nell'albo d'oro dei gioielli della letteratura italiana.
RispondiEliminaBTW complimenti alla Commissione per la sintesi davvero tacitiana della motivazione.
Tra l'altro "M'indebito d'immenso", dopo il convegno, fa subito venir in mente quella "foglia di fico", quell'unico bene con cui l'italiano medio arriva al momento più importante della sua vita, cioè l'ultimo, come conseguenza di quell'indebitamento praticato durante quella vita così "breve" - il significato di "breve" va chiarito subito per evitare polemiche pretestuose - rispetto a quell'immensità spazio-temporale...
RispondiEliminaIo onestamente penso a quanto risi alla lettura de "la prevalenza del declino" e quanto poi sono rimasto deluso nel vedere un microeconomista srpoloquiare liberamente contro un paese che ha il solo difetto di avere si problemi strutturali ma che per questo non merita di morire in un sistema che Mundell, Kenen ed altri hanno definito strutturalmente deflazionistico. Non lo trovo per niente giusto dato che sono problemi diversi. Sarebbe come dire: "visto che sei obeso e rischi il diabete è giusto che tu diventi pure cieco". Non ha veramente senso. Almeno uno come Dominik Salvatore lo ha capito.
RispondiEliminaAnche se un po' "rosico d'immenso", complimenti a Paolo ;)
RispondiEliminaBellissima scelta. Onora, nel centenario della grande guerra, uno dei più grandi cantori di quell'evento.
RispondiEliminaPerfetta!
RispondiEliminae perfetto il post.
:-)
What about: "M'accredito d'immenso."?
RispondiEliminaOT
RispondiEliminaATTENZIONE!
Gentile Rivenditore,
il quotidiano "IL MANIFESTO" ci informa, che entro la fine dell'anno i
liquidatori della vecchia cooperativa porranno all'asta le testate e se
non riescono a riacquistarla, molto probabilmente saranno costretti a
chiudere. Da mesi stanno cercando di reperire le risorse necessarie
per l'acquisto, e a tal fine, in questi giorni, hanno attivato una sottoscrizione
tra i lettori oltre a diverse iniziative straordinarie.
Il 13 novembre e a dicembre in data da definire, IL MANIFESTO uscirà
ad un prezzo di copertina di euro 20, con gli incassi interamente devoluti
all'acquisto della testata. Sapendo che in quei due giorni la redditività della
testata sarà duplicata, chiedono alla rete di vendita, in accordo con le OOSS,
di devolvere una quota pari al 50% dell'aggio, a favore di questo obiettivo.
Chiaramente ogni rivenditore dovrà sentirsi libero di decidere se aderire o
meno alla richiesta de IL MANIFESTO, avendo cura di comunicarlo alla
nostra agenzia, entro e non oltre venerdì 14 novembre, ai seguenti indirizzi
e-mail: mventuri@cdlbo.it o aparisella@cdlbo.it, oppure al numero di fax
051/6256994. Soltanto ai rivenditori che avranno comunicato la loro adesione
sarà conteggiato l'aggio al 50%.
Cordiali saluti.
CDL S.r.l.
Un altrettanto immenso plauso all'autore di questo verso illuminante. Potrei cogliere qualche influenza di Goethe, ad esempio in un verso come: "Erfüllte Pflicht empfindet sich immer noch als Schuld, weil man sie nie ganz genug getan hat."
RispondiEliminaSincere felicitazioni al vincitore, che ha saputo innestare il contingente attuale sull’afflato poetico tradizionale, cogliendo drammaticità, ironia e senso del sublime (magari fossimo indebitati proprio coll’immenso! A differenza d’altri creditori, quest’ultimo paga, e non pretende indietro, i propri crediti). D’altro spessore invece – assai esiguo - il presidente del PD, Matteo Orfini (ma quanti Matteo ci sono in Italia?), che dichiara: “Vorrei far notare a chi nel PD teorizza l’insostenibilità dell’euro, che in Europa quella è la linea dell’estrema destra, non della sinistra.”. Uno scultoreo concetto, questo, degno della animata curva d’uno stadio, tale da far impallidire la stolidità rocciosa di certi assunti del clericalismo (a tutta faccia dell’orgoglioso sbandierarsi laici, poi). Petrografia e mineralogia ne escono stravolte: il travertino, dunque, mostra di possedere un maggior numero di gangli cerebrali attivi. In tutta evidenza, l’essere per taluni rigorosi e fermi significa stringere istericamente le chiappe su comando, mentre il possedere elasticità mentale, il far volare farfalle nel cervello. Con questi presupposti, includere la buona fede diventa sempre più lavoro da giganti.
RispondiEliminaIl bel dibattito tra Bagnai e Boldrin, ha creato in me alcune incertezze che pensavo di aver superato ed anche stimolato alcune osservazioni. Raccolgo tutto in 4 punti:
RispondiElimina1- L'ignoranza degli italiani: una delle principali cause di arretratezza
Su questo punto B & B erano d'accordo.
Ho trovato questa indagine pubblicata appena due settimane fa:
Today’s key fact: you are probably wrong about almost everything.
Effettivamente su 14 paesi presi in esame, l'Italia è in ultima posizione. Mi colpisce però che i cittadini USA siano penultimi mentre gli spagnoli sono in quarta posizione dopo Svezia, Germania e Giappone. Qualcosa non torna.
Vien da pensare che l'"influenza politica" di ciascuno di noi è un "peso" che andrebbe considerato nel calcolare l'ignoranza aggregata di un paese in modo tale da valutarne l'effetto in termini politici: un medico ignorante conta molto più di una casalinga, perché determina il voto elettorale di tanti suoi pazienti.
Non sarà che il vero problema è l'ignoranza delle persone ad "alta responsabilità" sociale?
2-Crisi della domanda
In un breve passaggio Boldrin ha respinto la posizione di Bagnai sul fatto che la crisi derivasse da bassi consumi, puntando viceversa l'attenzione sulla spesa pubblica improduttiva.
Supponendo che la crisi di domanda non c'è, perché in Italia sono crollati anche i consumi di beni esteri? Per quale altro motivo?
3-Spesa pubblica e controllo dell'economia
Ho capito male o i dati di Boldrin sono diversi da quelli di Bagnai sul rapporto tra spesa pubblica e PIL nel confronto tra Italia e altri paesi?
Boldrin diceva all'incirca: "3.000 persone controllano l'80% dell'economia italiana, tra l'altro la parte strategica"
Molto interessante, ma quindi la contrapposizione ideologica tra pubblico o privato non è così rilevante, piuttosto il problema è lo stato di quasi "monopolio". Ho capito male? Ma allora neanche questa è una peculiarità italiana, sebbene un grosso problema da provare a risolvere in qualche modo.
4 - Svalutazione e inflazione
Boldrin, a proposito di effetto della svalutazione sui salari, diceva che l'inflazione non è un indice significativo perché vanno considerati solo i beni più consumati. Ricordo male?
Ma il "paniere" non include intrinsecamente un peso diverso per ciascun bene in base alla quantità consumata?
Mah, sui 4 punti vorrei dire la mia. Considerazioni personali:
EliminaPunto 1). Sapere la risposta a certe domande non vuol dire capire tutto quello che sta succedendo; basta vedere perché siamo qui, e (tanto per fare un paragone) chiedere ad un ginecologo un intervento al cuore: sempre di dottore si tratta, ma le specializzazioni servono apposta. Non parliamo poi in economia...
Punro 2) Non c'è una crisi di domanda? A no? Comunque se anche il problema fosse spesapubblicaimproduttiva, il job-act cosa c'entra?
Punto 3) "3.000 persone controllano l'80% dell'economia italiana, tra l'altro la parte strategica". Grande. Dire "controllano l'economia" non vuol dire un cazzo. Magari controllano "il mercato" perché quei 3000 soggetti vendono (o gestiscono) l'80% del venduto. O magari sono 3000 gestori finanziari e gestiscono l'80% della borsa. E allora? Non hanno in mano le leve dell'economia. E probabilmente è così se non peggio in altri paesi, anche cosiddetti "avanzati".
Punto 4) il paniere istat dovrebbe tenere conto dei beni più consumati (infatti il paniere viene regolarmente aggiornato: ad esempio sono stati tolti i registratori a nastro per essere sostituiti con i lettori MP3).
Bodrin mi sembra uno piuttosto schierato, e quindi con dei bei "paraocchi ideologici" che gli fanno difendere (malamente) posizioni non dico indifendibili, ma per lo meno discutibili.
Scusate per l'O.T. ma devo dire che ieri sera mi sono proprio divertito a vedere su Ballarò, come Borghi abbia asfaltato la De Micheli.
RispondiEliminaDevo riconoscere che Claudio ha migliorato moltissimo il suo impatto televisivo, ma anche e soprattutto il suo acume politico.
Ora aspetterò con molta curiosità il varo del nuovo movimento politico (dopo le regionali in Romagna) immaginato da Salvini.
Ciao a tutti .
RispondiEliminaQuesto è un OT dedicato a tutti quelli che si vergognano di essere Italiani e denigrano l' Italia .
Atterrato il lander Philae di Rosetta
La trivella che perforerà il ghiaccio cometario è stata costruita a Milano dalla Selex ES, il cui progetto è guidato dalla professoressa Amalia Ercoli Finzi, del Politecnico di Milano: «E’ un progetto nato nel 1997 - dice Piergiovanni Magnani, responsabile della trivella per Finmeccanica-Selex ES - assieme all’idea di una sonda destinata ad una cometa. La grande sfida tecnologica è stata di realizzare, in soli tre anni, un sistema di trivellazione che dovrà operare su un nucleo cometario, a meno 160 gradi centigradi, in ambiente ostile e sconosciuto. La punta della trivella potrà perforare il suolo fino a 25 centimetri di profondità». La missione è carica di scienza e tecnologia italiana: la sonda principale, Rosetta, è stata integrata e assemblata a Torino da Thales Alenia Space, e a bordo vi sono molti apparati realizzati da centri di ricerca coordinati dall’Agenzia Spaziale Italiana.
Anche il nome “Philae” del modulo di atterraggio ha provenienza italiana: è stato assegnato da una ragazza milanese, Serena Vismara, dopo un concorso indetto dall’ESA. E’ il nome dell’isola del Nilo, dove fu trovato l’obelisco con iscrizione bilingue con I nomi di Cleopatra e Tolomeo in geroglifico ( LA STAMPA )
Se è possibile rientro in gioco con un fragoroso applauso a Paolo Mariani e all'autore della motivazione che mi ha ‘’illuminato ‘’ facendomi apportare una piccola variante alla sua frase che ho trascritto su un mio libro di Fisica Teorica in memoria dell’impresa spaziale .
RispondiEliminaLa Fisica , come la Poesia , ha il compito di cogliere aspetti fondamentali del reale, illuminandoli con sintesi inaspettate e dense di significato.
...e volevo aggiungere che anche il giudizio critico della Chicago Booth School of Businnes è quanto di meglio e completo io abbia potuto leggere fino ad oggi.
RispondiEliminaApriamo un dibattito serio, ma Feltri(Sfefano) si romperà mai il cazzo di ricevere solo commenti negativi? Voglio dire essere pude su repubblica dove tutti sono pude è facile, ma sul ratto quotidiano, dove ti ricoprono di insulti per ogni insulto(articolo) eurista che scrivi, è troppo difficile, quando pensate che cambierà bandiera? O pensate che è troppo stupido per farlo? Questo è un mio dramma esistenziale...
RispondiEliminaLa De Micheli sa di economia come la Picierno di meccanica quantistica,quindi è al posto giusto.....Ha fatto benissimo il Prof ad invitare Boldrin...é stato divertente....anche se poteva fare di più.
RispondiElimina