Io: "Ottima idea, vorrei tanto rivederlo con te ma sarà per un'altra volta".
Uga: "Lo so, sei troppo impegnato".
Magone...
Ecccccerto che sono troppo impegnato, cazzo, e Uga dovrebbe sapere bene perché. Ora ve lo racconto, vi racconto cos'è successo l'ultima volta che ho deciso di delegare.
Era il Natale di tre anni fa. "Allora: chi fa i regali?" "Li faccio io, dai, che a Pescara è tutto vicino, ci sono mille negozi, non ci si stressa come a Roma. Ma Guido cosa vuole?" "Questo, questo, questo e quest'altro ('azzo)." "E Giulia?" "Ci penso io con le mie sorelle...".
Arriva la vigilia. Torno da PE onusto di elettronica varia assortita per er Palla, e a mani completamente vuote per Uga. Tanto "ce pensavano loro". Si fa notte, scendiamo a mettere i pacchi sotto l'albero. Io recupero dai nascondigli tutti quelli del primogenito. Due metri cubi di tecnologia. Accanto, due pacchetti menci e striminziti: in uno forse una bambola, nell'altro bo'...
Io: "Ma... Non è che c'è stato un errore di valutazione?" Lei (colei che sola a me par donna...): "Ma no, mia sorella ha comprato proprio la bambola che voleva Uga". Io: "Sì, ma la sproporzione è evidente...".
Arriva il Natale. Scendiamo, i bambini cominciano a ispezionare i pacchi. Questo? Per Guido! E questo? Per Guido! E questo? Per Guido! E questo? Per Giulia! Oooooops...
Con grande dignità (non ha preso da me), e nell'imbarazzo di Guido, mortificatissimo, Giulia scarta il pacchettino striminzito, e dentro... una orrenda bambola pezzotta (termine partenopeo). Ovviamente non quella desiderata da Uga. Io fremo (lo spirto guerrier ch'entro mi rugge).
Si tolgono le carte, si mette un po' in ordine. Giro le
spalle per spostarmi nell'altra stanze, e sento Uga pronunciare queste parole,
le uniche che mai dimenticherò: "Non ci posso credere che Babbo Natale non
avesse una babbrina da incartare per me...". Attenzione: babbrina sta per
Barbie-na. Little Barbie, insomma, quello che voleva lei.
Il mio cuore ha preso una elegante craquelure.
La sera, messi a letto i bambini, esco di casa come una
furia: mi faccio tutti gli Autogrill del raccordo (gli unici negozi aperti)
comprando tutte le Barbie, tutti i cuccioli cerca amici, tutte le Polly che
trovavo. Il giorno dopo: sorpresa, è tornato Babbo Natale. Ed è tornato il
sorriso su Uga, che forse si stava chiedendo (lei) dove avesse sbagliato.
Ma non finisce qui, belli, eh no, perché altrimenti sarebbe
troppo facile.
Due anni dopo, cioè lo scorso anno, scendendo dal
Kratzberger See verso Anteranalm (Robert sa dov'è), in fila indiana (sentierino
un po' impervio, di quelli dove non trovi tanti italiani), Uga si chiede ad
alta voce: "Chissà se anche quest'anno Babbo Natale verrà due volte!"
E se non piangi, di che pianger suoli?
'Sta cosa aveva lavorato dentro di lei per due anni, e
tornava su nel posto più distante da casa, e dal Natale (a luglio). Saranno
stati gli abeti a farglielo tornare in mente.
Io mi son girato, ho guardato Rockapasso, e ci siamo
abbracciati per consolarci a vicenda del nostro inguaribile rimorso. Non si può
fare questo a nessuno, e noi l'abbiamo fatto alla bambina più buona del mondo.
Morale della favola: sono molto impegnato, perché il manager
delega, l'artista no. Del resto, il manager delega anche perché se qualcosa va
per stracci il suo bonus comunque aumenta (come la recente storia dimostra). Io
non ho bonus, ho solo la faccia.
Nooo, questa non la doveva raccontare, mi sono sentita male io per la bimba...
RispondiEliminaE pensa quando la avrai conosciuta... Ma trovalo uno che tte se carica e ti reca ai Parioli, e ddaje...
EliminaE penZi lei che se perde certi momenti pe' sta distrugge i piddini ( però si deve fare lo comprendo).
EliminaLa regalo io un babbrina a Uga:)
Me carica la neuro fra un po':))
Dopo Tolstoi e Proust, anche Dickens...
RispondiEliminaE riproponendo Flaiano: leggere è niente, il difficile è dimenticare ciò che si è letto.
Vinceremo perché abbiamo più frecce degli altri al nostro arco.
EliminaCerto, però, una casa in cui credono a Babbo Natale e non all'euro!
RispondiEliminaè più conveniente, Babbo Natale al massimo non ti porta i doni che speravi, l'euro ti toglie anche il Natale...
EliminaBreve o.t.
Elimina@g.b.
forse la canzone sul brigantaggio che ascoltasti in puglia potresti trovarla su quasto sito:http://www.brigantaggio.net/ sotto canto di riscossa
Grande prof, dietro l'artista l'uomo...
RispondiElimina...
Ho appena iniziato a leggere il suo libro. :-)
povera cucciola!... uscito "di recente" dal tunnel babbonatalizio posso ben immaginare il dispiacere della Uga (del suo invece 'un me frega':P), io un anno avevo chiesto dei Lego (come anche gli anni precedenti e i successivi) e i miei mi hanno regalato dei libri per ragazzi! ma vatti a fidare..
RispondiEliminaPS: e no che non si sono fatti gli autogrill loro.. anche perchè credevano di aver fatto la cosa giusta! (tutto qu€sto mi ricorda qualcosa..)
Buonasera Prof. uno dei più post più belli che ho letto sul suo Blog, molto probabilmente perché l'ho capito tutto fino in fondo :-)
RispondiEliminaAuguri per l'anniversario di questo blog, ed un grazie non mancherà mai nei miei pochi commenti.
Visto che si parla di vecchi traumi, guardi qui cosa predica il Cardinale: in pratica il successo dell'euro è dato dall'emigrazione e dalla svendita delle industrie nazionali.
RispondiEliminaSono senza pudore ormai.
Attendi che a breve arriva la condizionalità keynesiana. Questioni di minuti, se attendi lì, c'è una sedia, se no stai pure in piedi Oscar. Tanto poi te la godi dopo, è previsto un divano keynesiano.
EliminaMa la ghigliottina a che punto del film arriva?
EliminaAh beh, racconto una storia simile successa a me. Era il giorno prima della befana del 1961, avevo cinque anni, quando si manifestò in me, per la prima volta, la malattia che mi accompagna da una vita, la miscredenza: avevo capito che la "befana non esiste". Corro da mia sorella, 3 anni e mezzo, e le dico "la befana non esiste!", e quella che fa? Va a fare la spia a mia madre, orca boia! Allora mia madre (mio padre complice) mi prende da parte e mi fa "beh, sei diventato grande, hai capito che la befana non esiste, e quindi domani, per te, niente regalo. Solo per tua sorella, che è ancora piccola...". E io, tostissimo: "va bene!".
RispondiEliminaSolo che, durante la notte, tutto un sospirare e un rigirarmi nel lettino, al pensiero che per me, quella volta, niente regali. Niente, nada de nada, perché ormai ero diventato grande!
La mattina dopo io e mia sorella ci alziamo. Lei, la sorellazza, tutta gaia e gioiosa, io moscio come Prodi quando parla dell'euro. Andiamo in cucina e...... SORPRESA!!!! Il regalo c'era anche per me!!!! E che regalo: un paio di fiammanti, rossi, meravigliosi sci da discesa!!!
Dopo, qualche anno dopo, ho saputo che mia madre, mossa a pietà dai miei sospiri, voleva venire a consolarmi durante la notte, per dirmi che la befana aveva pensato anche a me, ma che mio padre, più tosto di me, glielo aveva impedito.
Mi sono dimenticato di dirglielo, quest'estate, quando se n'è andato per sempre, ma quella è stata una delle cose più belle che abbia fatto per me. Eh già, perché mi ha consentito di superare la prima prova di carattere della mia vita (a cinque anni) e, al risveglio, di vivere uno dei momenti di maggiore felicità che io ricordi.
I bambini soffrono come i grandi, ma i grandi, troppo spesso, prendono sotto gamba i loro drammi. Grande Alberto!
Più dei grandi.
EliminaCiao Eco, bellissimo, toccante e molto educativo il tuo racconto.
EliminaProf, ma così diranno che è riuscito ad inflazionare anche il natale!
RispondiEliminaMa tant'è, per i figli questo ed altro.
Un grazie a lei e a tutti i commentatori
É incredibile come l'ingenuo candore dei bimbi possa trafiggerti il cuore come uno stiletto. Ma la Fornero o Monti avranno mai provato qualcosa di simile? E qui si capisce tutto il mondo. Tutto dipende da poche parole, pochi gesti, poche emozioni, quelle per cui alcuni uomini vivono e che altri mai capiranno nella loro vita. Grazie Alberto.
RispondiEliminaSiete dei poeti teneroni... adesso mi gireranno per la testa un sacco di ricordi d'infanzia per tutta la sera... i giocattoli, le gare di bob col papà, le lacrime il primo giorno d'asilo... la lira!
RispondiEliminaUn abbraccione virtuale a tutti!
Quando Uga crescera sapra che suo padre aveva contribuito a risvegliare, in un momento molto delicato per il suo paese,i dormienti dal sonno della ragione..quello che genera mostri...euromostri.
RispondiEliminaCara Uga e caro Palla, sono con voi!
RispondiEliminaNon è sempre un vantaggio essere figli di Guglielmo Tell
P.S. Traduco per i Goofysti Senegalesi …
Sono il figlio di Guglielmo Tell che era un grand’uomo
Però di me la gente non si ricorda nemmeno il nome
E pensare che ero io, quel figliolo con la mela sulla testa
E non potevo nemmeno tremare, e pregavo “speriamo che la prenda”
La gente mi guardava, tutti mi guardavano dalle finestre
E gli occhi mi puntavano tutti, ma io guardavo la balestra…
(poi prosegue in Italiano e poi di nuovo in dialetto ma ve la cercate voi se vi interessa)
Semel in anno licet Babbo Natale, per il resto, però, c'è Céline.
RispondiEliminaPs.: Profe, lo conosce "La crise de l'euro" di Patrick Artus e Isabelle Graver (A. Colin, 2012)? Ero statentato di acquistarlo, poi però la mia indole sparagnina m'ha fatto tirare innanz, e ora c'ho il rimorso
ma senti un poco Bagnai, ma non possiamo anche noi farci un regalo di natale? Noi, noi che non siamo professionisti dell'economia possiamo fare anche noi qualche cosa di utile e carino allo stesso tempo? Il nome, il nome!! Ma ci tocca per forza chiamarla lira la nuova moneta? Ma non possiamo discutere sul nome? A me piace LA PIOTTA. Fa molto ma molto più democratico. Mi piace l'idea di avere du' piotte n'saccoccia. Poi sarebbe un salto in avanti fantastico, una moneta col nome democratico e non un ritorno alla vecchia moneta. E sentire poi il fixing della PIOTTA sarebbe un piacere. Domandare: scusi a quanto danno LA PIOTTA oggi? UNA VERA GODURIA!!!
RispondiEliminaIn effetti "piotta" è, come sonorità, rotondità e capacità evocatrice, la "seconda" più bella parola del romanesco :-)
EliminaSi potrebbe anche dire:
"na mezza piotta de sfumature de grigio", e già diventa tutto meno palloso;
"na piotta de milioni" (sempre mejo de na "paccata" che è doppiamente volgare, detto da na cozza per di più);
"na piotta più uno" posti da vedere a Roma almeno na vorta nella vita;
e via dicendo.
E' chiaro che applicato al campo valutario raggiunge la massima efficacia, dato che la soddisfazione lessical-senZuale del solo pronunciare la parola sarebbe frequentissima e il vantaggio sarebbe incrementale persino in caso di inflazZzione...
D'altronde il surrealismo quando trasmuta in realtà dimostra la superiorità dell'arte sulla vita.
Sei un genio...
poi giù a Roma se confonneno. Là na piotta so 100 euri. Massimo puoi chiamarlo SACCO che nella conversione 1:1 ci sta anche, così non scomodi l'abitante della capitale e gli lasci la stessa tabella di conversione:
Elimina50 cent = mezzo sacco
1 euro = 'n sacco
5 euro = 'no scudo
10 euro = du' scudi
50 euro = mezza piotta
100 euro = 'na piotta
1000 euro = 'n testone
ZERO PANICO. Altro che corsa agli sportelli.
In effetti l'unità è il sacco...le piotte 100 sacchi...
Elimina...da ragazzino er pizzicarolo vicino ar laboratorio de mi padre...appena tornata la moglie dal meccanico...-t'avevo detto che ce sarebbe voluta na piottata!!!
orca miseria, siete già alla tabella di conversione... io ero appena all'inizio. Coi nomi si potrebbe spaziare fra la PALANCA o lo SGHEO veneti e lombardi. E guarda che la PALANCA è un energetico che neppure gli spinaci di Braccio di Ferro... Quando un lombardo tira fuori la PALANCA e allora so' cavoli... escluderei invece il SOLDO. Poi ci sarebbe anche la questione del formato: li voglio di grandi dimensioni. Se deve da vede' bene sto foglio, bello grosso. Poi ci sarebbe da fare un poema circa le immagini. Che ce mettemo sopra? Andiamo sul tecnologico con Nuvolari in corsa? O ci buttiamo sul bucolico con un piatto de maccaroni al sugo? Una vendemmia? Il rimando al pecorino sardo? Polenta e osei? O facciamo gli sboroni con l'immagine del colosseo ma per far vedere che non lesiniamo lo mettiamo giù in scala 1:1? E poi, perchè aspettare il 31 dicembre per cambiare moneta quando la cosa più bella è proprio lo shopping natalizio? ma un bel giro di regali fatti con la nuova moneta PIOTTA SACCO PALANCA SGHEO non sarebbe godurioso?
EliminaTenga duro Professo',
RispondiEliminacon la caduta di Douce France cher pays ...ce sbarazzamo puro dell'Euro....alla faccia di quelli del Bilderberg.
Prof, io una volta mia figlia ha perso il dentino, l'ha messo sotto il bicchiere piena di fiducia e io, madre snaturata, me so' scordata di cambiarlo co' la monetina (che mi sa che erano pure lire, ancora). E la mattina, mia figlia, in lacrime davanti al dentino ancora lì, abbandonato: "Il... to-piii-no non è passaaaaaaaato (singhiozzi)." Ora ha vent'anni e pare che voglia votare Tabacci, si vede proprio che certi traumi infantili non si superano, mannaggia a me...
RispondiEliminaOrmai vedo tutto come metafora e Babbo Natale è il classico "vincolo esterno"...
RispondiEliminaPovera Uga, ma prima l'euro tramonta, prima il prof. si potrà guardare un'altra grande metafora del capitalismo
Eh sì, anche a me é venuto in mente quello.
EliminaIl desiderio e l'abitudine al doppio regalo sono simili all'abituarsi della finanza e dell'economia alla facilità del credito. Qual é la giusta via di mezzo tra l'austerità e l'eccesso di credito, che crea le bolle speculative? Qual é la risposta data dagli economisti e soprattutto quale sarà l'approccio adottato dai politici che gestiranno la nuova moneta?
Sono impaziente di leggere nel libro del professore le sue considerazioni su questo punto, che a me sembra il più importante da approfondire dopo quello contingente delle aree valutarie ottimali.
Buona giornata,
Gian
piddino in cerca di conversione
Anche io faccio parte del club metafore...
EliminaGiulia sono gli italiani, Guido sono i Nord Europei.
I regali sono la situazione economica in cui siamo finiti. Ci stà benissimo anche la paura di Giulia che si sente in colpa con Babbo Natale.
Quindi Babbo natale è l'Unione Monetaria.
Guido ha un papà che ha pensato direttamente a lui.
Giulia ha una mamma che ha delegato ad altri.
Sinceramente vorrei capire se la merkel a natale andrà in cerca di autogrill per comprarci la Barbie (e quindi cosa sono gli autogrill?)
Giulia continuerà comunque a credere a Babbbo Natale
Sarebbe bello cominciare a pensare agli autogrill
L'autogrill so i MERCATI visto che so cari uguali l'anima de li....
EliminaEh già, come la capisco Prof: tutte le volte che i miei figli mi chiedono: "ma quando torni?" dai miei viaggi, mi viene il magone.
RispondiEliminaPerò ora la farò ridere con un aneddoto fresco fresco di stasera a cena: mio figlio maggiore dice: "facciamo un gioco: dobbiamo indovinare cantanti e gruppi che cominciano con le varie lettere dell'alfabeto"
Arriviamo alla B.... mia moglie: "Baglioni", mio figlio maggiore: "Beatles"; mio figlio piccolo (7 anni... )
"Bagnai".
Il gioco è finito lì, sono scoppiato a ridere non ce la facevo più. Ieri il grande voleva leggersi il suo libro, ma l'ho invitato ad aspettare, gli argomenti sono un po' complessi per un bimbo di 10 anni :-)
Insomma in casa mia sta diventando una rockstar, secondo solo a PSY: ma Gangnam Style spacca...
Buona notte a tutti
Si' ne vale la pena. Se non la incontravo io, e tanti, oltre che sempre piu' impoverita mi ritrovavo illividita a contare euro ed euro auto blu ed auto blu della casta, giorno dopo giorno, informata in tempo reale dal tg sull'ultima ruberia, incazzata nera ma con quel non so che cosa che non torna... Come lei e tanti anch'io ai miei figli voglio lasciare bei sogni, la sicurezza che si meritano e che i miei hanno saputo darmi.
RispondiEliminaSono comunque tanto incazzata, ma almeno so perche'.
E ora che sappiamo perche' come agiremo per cambiare le cose? A quando un goofy attacco?
http://www.youtube.com/watch?v=UBRTNp0FmqM&feature=related
RispondiEliminaBel post, e per restare in tema, mi viene il magone a pensare a tutti quei papà, che sono sempre un po' eroi, che si danneranno per non far mancare il regalo sotto l'albero ai figli persino in un periodo difficile come questo.
RispondiEliminaMi mette una tristezza inimmaginabile tutta la follia che pervade la società in questo periodo.....
pazzesca davvero la richiesta da parte loro e la fuga successiva!sa professore,io devo però ammetterle che a volte mi sento proprio così quando la leggo:la logica argomentativa e la cruda realtà che lei mi sbatte in faccia mi sconfortano talmente tanto che a volte mi chiedo "ma perchè cazzo non sono un piddino anch'io?"...eh sì,a volte sono preso da attacchi di rabbia violenta,quando vedo certe facce in tv, e sa perchè?Perchè ok,dall'euro ne usciremo,ma forse questi non la pagheranno MAI,tecnici,politici,e giornalisti.Ma non è soltanto questo sa,provo rabbia perchè quando usciremo da questo disastro ho paura che ci sarà un'autoassoluzione generalizzata,i politici che diranno "ah,si,era l'euro,vabbè andiamo avanti",i giornalisti che diranno"ok,era l'euro,ma ora è superato,parliamo di corruzione e casta",e gli ELETTORI santo dio,loro,che forse manco ci arriveranno a capire che la causa fu l'euro manco quando ne usciremo.Questo sito mi ha stordito così tanto che a volte rimpiango quando alcuni mesi fa anch'io me la prendevo col nemico sbagliato,ma attorno a me c'erano altri che lo facevano e in tv quando vedevo certi programmi ero felice che il mio nemico era anche quello di altri!E invece no,sono nato curioso,e la verità è tanto piacevole quanto crudele,a volte ti distrugge le fondamenta di mesi o anni di vita,e più ti fa male più la vuoi continuare a scoprire!Io vorrei solo avere la certezza che qualcuno la paghi per questo crimine,per tutti i morti e i suicidi,solo quello mi farebbe stare tranquillo pur nella miseria generale intorno a me, pur tra i morti di fame, gli impiccati, i malati senza cure, i bambini denutriti...anch'io vorrei fuggire dalla verità a volte proprio come chi è fuggito dal pubblicarla.
RispondiEliminaOccorre fare un altro passo: liberarsi dalla voglia di rivalsa e considerare serenamente la possibilità di promettere (anticipatamente) il perdono anche ai traditori.
EliminaFaciliterebbe di molto il superamento di questa fase terribile, eviterebbe lo scontro finale e probabili vittime nella piazza (oltre a quelle già prodotte dall'austerità).
Certo non sarà possibile garantire loro anche i vitalizi, meno che mai la cara amata poltrona.
La loro più grande pena sarà rinunciare alle rendite e avranno la giusta considerazione della Storia.
@SaSentenzia
EliminaC'era una volta la gogna...gigliottina mi pare esagerato, siamo pur sempre esseri umani perdonisti dentro, ma proprio nel profondo.
La gogna non uccide, al massimo scoprirai sapori nuovi (il fetido lezzo di verdure marcie, un pò di urina di maiale non castrato, l'olezzo insopportabile delle feci di pecora con cagarella, ecc...la fantasia non mancherà in queste occasioni).
Lo manderei anche in tv ogni giorno in diretta mezz'ora prima dei tg, giusto per tirare su un pò l'audience.
Si chiamerà "l'isola dei mentecatti traditori" con alcune prove per accorciare la permanenza.
Prove come: chi sa ripetere a memoria le pagina 286 del libro di Bagnai con meno di 10 errori rossi e 50 blu vince un giorno in meno e 3 mesi da facchinaggio gratuito dai distributori di libri (a vedere se cala un pò il prezzo), chi indovina il nome di almeno 10 economisti italiani che anche se solo velatamente si erano dichiarati cripticamente non favorevoli all'euro (almeno una citazione ciascuno, fonte, data di pubblicazione, almeno 3 controcommenti sdegnati e/o duramente ironici).
Ci sarebbe tanto altro da inventare ma lo lascio alla fantasia dei pippologi.
Forza Sentenzia, comincia a fare la lista e la durata, per la località dell'"isola..." cercherei qualche gruppo nuragico in mezzo a Sa Sardinia e sempre, dal CAR di Macoomer in poi "Sa vida pro sa patria"
At salut, profesour...
A me una volta una bambina di sette anni ha detto: "Babbo Natale non esiste. Ogni anno speravo tanto che venisse, ho pregato tanto tanto tanto, con tutte le mie forze perchè venisse ma non c'è mai stato niente da fare."
RispondiEliminaSarei partita seduta stante per Autogrill pure io per quanto ci sono rimasta male, però non era figlia mia e alla fine non ho fatto nulla. Ancora adesso ripensandoci mi viene il magone e mi chiedo se non ci fosse qualcosa che avrei potuto fare. Comunque una cosa le volevo dire: quei genitori lì non sono sfiorati dall'ombra di un rimorso.
Mia figlia pochi mesi fa ha chiesto a me e mia moglie che sacramentavamo a proposito di aumenti di imposte locali e di tariffe il perche' eravamo tanto arrabbiati. La spiegazione è stata istantanea: lo stato aumenta le tasse perche' ora e' come lo sceriffo di Nottingham. Alla domanda "E chi e' il principe Giovanni?" risposta altrettanto facile: "L'Europa" (con coda sul fatto che l'Europa è un'istituzione, e non una persona, ma mia figlia fortunamente ha adeguate capacità di astrazione).
RispondiEliminaLa domanda successiva era facile da prevedere:" E Robin Hood dov'e'?"
La risposta è stata un po' più sofferta: Robin Hood non c'e', quindi ce la dobbiamo cavare da soli...
Robin Hood siamo noi.
Elimina...provocazione...Robin Hood è l'evasione che ti permette di arrivare a fine mese!
EliminaMio figlio di 5 anni mi chiese, sentendo parlare me e mia moglie delle solite cose, chi è MarioMonti. Gl'ho spiegato la cosa facendo, anch'io, il paragone con robin hood. Mario Monti (principe Giovanni) che ci ruba tutti i soldi con le tasse per arricchire il suo castello (Germania). Ha capito meglio lui di tanti piddini.
Elimina@Balduin
RispondiEliminami fanno ridere coloro che mostrano la pensione di Amato.
ovvio: meriterebbe 22 mila pedate.. piuttosto che euro.
però io francamente sono più indignato del massacro che ha prodotto insieme a Ciampi in quell'estate 1992 e lo schifo della sua inutile finanziaria (si poteva fare altro per il bene del paese).
Ancora paghiamo quelle decisioni scellerate e a cosa pensa la gente?
io li manderei in un'isola a nostre spese, senza poter però telefonare o rivisitare il nostro paese!
Dopo mesi che leggo il blog, finalmente so come si chiama er Palla.
RispondiEliminaDa mamma di maschietto, faccio sempre e comunque il tifo per lui...
:P
Eppure se avessi accontentato Uga sono certo che ti sarebbe piaciuta la storia di una bambina rapita e racchiusa in una torre dalla strega cattiva che si spaccia per madre protettiva, che la terrorizza sul mondo fuori per costringerla a restare, ma che in realtà tiene solo al suo magico dono. Salvata da un populista malfattore che le permette di vivere il suo "sogno", fuori da quella prigione, con cui andrà a vivere felice e contenta.
RispondiEliminaOra so, di non aver visto mai la verità (cit. Rapunzel, l'intreccio della torre)
Si capisce che io invece non ho scelta, Rapunzel l'ho dovuta guardare, e per la millantesima volta (beh! il rammarico è solo apparente, una delle gioie di avere bimbi è quella di essere costretto a fare cose che ti vergogneresti a fare se non li avessi).
Forse non è chiaro: l'ho visto al cinema e svariate volte in DVD. Pensavo non fosse il caso di rivederlo mentre preparavo la domanda da ordinario, ma solo perché so che voi mi volete bene...
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