mercoledì 5 aprile 2023

Il blog che non c'è (mai stato)

Noto con un disincantato compiacimento che un tema che avevamo sollevato tempo addietro è diventato piuttosto caldo (forse troppo).

C'è sempre quel problemino di bilanciare il compiacimento del riuscire, dopo dodici anni di attività, a essere ancora anticipanti, con lo sconforto di non riuscire, dopo dodici anni di anticipazioni, a essere non dico risolutivo, ma almeno incisivo. Se ne parlava anche nell'ultimo post e non torno sul punto: se è toccato a Keynes, può toccare anche a noi, sapremo farcene una ragione.

Volevo però dedicare una mezz'oretta a circostanziare la provocazione con cui ultimamente vi punzecchio: quella storia che questo blog non è mai esistito, che voi non esistete, che la nostra community non esiste, come non esistono nemmeno i duecento biglietti del #midtermgoofy (quelli in effetti non esistono: ve li siete fumati in poche ore...).

Parto da un aneddoto di oggi.

Mi cercava una operatrice informativa per offrirmi ampio spazio con una intervista sul PNRR: "fare un’intervista ampia con noi su come, quanto  e dove spendere i soldi del pnrr?"

Ora, chi è qui dall'inizio ha visto come si è evoluto nel tempo il mio rapporto con la stampa, e chi non c'era può seguire, leggendo i vecchi post, le tappe di questa evoluzione. D'altra parte, se il primo tag di questo blog è propaganda un motivo ci sarà. Venendo all'oggi, semplicemente non ho nulla da dire a chi per anni ha avuto come scopo principale quello di togliermi voce e visibilità, o di distorcere quanto dicevo. Si parla, ovviamente, degli anni precedenti al mio ingresso in politica: oggi la visibilità non mi serve e non la cerco - a dire il vero, neanche prima la cercavo più di tanto, ma ci siamo capiti...

Non è molto intelligente cercarmi sempre e solo per mettere zizzania all'interno della maggioranza o del mio partito. Bisogna essere molto, ma molto stupidi per pensare che io abbocchi a trappoline simili. Un giornalista intelligente, se non fosse un ossimoro, cercherebbe in qualche modo di costruire un rapporto nei momenti di bassa tensione, di creare un minimo di confidenza reciproca condividendo riflessioni su temi tecnici o laterali: così, forse, si porrebbero i presupposti per affrontare temi di struttura nei momenti in cui diventano rilevanti. Ma bisognerebbe capire (e qui sta il loro problema) la rilevanza dell'interlocutore! Ovviamente se mi usi solo per i tuoi giochetti da poraccio in giornate in cui ho altro da fare come va a finire? Ma nel modo più ovvio: blocco del contatto e via andare! Lo stesso accade se mi chiami ex nihilo per parlare di nomine, o in generale del tema del giorno.

Allora "Bagnai limita la libertà di espressioneeeeh1!11!"?

No: semplicemente Bagnai quello che vi interessa oggi lo ha già detto ieri, e non gli va di ridirlo a persone che lo renderebbero incomprensibile a terzi per il semplice motivo che sarebbero loro le prime a non capirlo. Sia detto senza offesa, per carità! Non sto postulando un'inferiorità etica o intellettuale degli operatori informativi. So benissimo tutta la storiella: loro non sono cattivi, sono le condizioni oggettive del loro lavoro, ecc.

Ma anche uno scorpione non è cattivo: sono le condizioni oggettive del suo lavoro. Fatto sta che se posso ne sto alla larga e se non posso lo schiaccio.

Punto.

Perché in tutto questo, vedete, c'è un dato che magari a voi non sfugge, ma nel dubbio ve lo metto in evidenza: alla fine, che il problema dell'operatore informativo sia capire (ad esempio, che cosa io pensi del PNRR: mi rendo conto che sia un enigma perché non ne ho mai parlato), o che sia mettere zizzania nella maggioranza andando alla ricerca di affermazioni controverse, non è che ci sia bisogno di rompermi i coglioni! Io quello che penso lo scrivo qui da dodici cazzo di anni (mica uno!): c'è tutto, su tutti i campi dello scibile umano, e se non salta immediatamente all'occhio il tema del giorno (perché generalmente qui ce ne siamo occupati mesi o anni prima) basta usare gugl (sarebbe Google).

C'è una domanda quindi che dovremmo porci, e che magari vi sarete posti: ma perché quando qui diciamo quello che ci pare, nessuno usa le nostre affermazioni per scassarci la minchia (o la maggioranza)? Di cose che a seconda della giornata potrebbero essere strumentalizzate in un senso o nell'altro ce ne sono a tonnellate! Ora, siccome dicendo quello che pensavo sono diventato prima senatore e poi deputato, ovviamente non ho alcuna intenzione di smettere. Ma allora perché sui giornaloni non leggiamo mai "l'onorevole Bagnai nel suo blog dice che il PNRR...", o anche semplicemente "l'onorevole Bagnai nel suo blog dice le parolacce"? Ma è molto semplice: perché questo blog non deve esistere. Eh già, perché nella famosa sequenza: "prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono, poi vinci", siamo arrivati alla fase "poi ti combattono".

Come poi ti combattono? Ma non ci stanno ignorando?

No, avete letto bene, e qualcuno ha anche capito. Agli altri lo spieghiamo coi classici: "Scopo dell'atto di guerra è disarmare l'avversario" (von Clausewitz). E se la guerra è quella dell'informazione, l'avversario lo si disarma non dandogli voce (ovvero: in questa forma di combattimento l'arma di annientamento dell'avversario è l'ignorare). In altre parole, il nemico sa che se portasse lettori qui, ci armerebbe. Quindi non lo fa, ed è sostanzialmente per questo che tante asserzioni che pensavo mi avrebbero procurato rogne qui sono passate lisce come acqua di fonte.

Come ogni regola, anche questa ha goduto di eccezioni. Io ne ricordo una, ma forse ce ne sono state altre.

D'altra parte, se siete qui, sapete che cosa succede a chi arriva qui: ci resta. E se ci siete restati sapete che cosa succede a chi ci resta: cambia visione del mondo, fino a trovare fastidiosamente superfluo il lavoro degli operatori informativi, che quindi, per ovvi motivi di autotutela, hanno tutto l'interesse a combatterci con l'arma dell'oscuramento.

Vedo il bicchiere mezzo pieno: possiamo continuare a dirci la verità su tante cose senza che questo crei casi politici e senza dover fare troppi giri di parole, possiamo proseguire il nostro discorso, possiamo essere una community (che non esiste) senza fare ombra a nessuno, e in effetti se ultimamente vi trascuro non è per timore di creare imbarazzi, ma semplicemente perché mi manca il tempo di intrattenermi con voi.

Certo, c'è anche il bicchiere mezzo vuoto, e ve lo spiego con un altro aneddoto di poche settimane fa.

Ero in un salotto non so se esclusivo ma certamente riservato della Grande Babilonia e mi intrattenevo con Alti Funzionari (molto alti: ora va così, anche se io preferivo quando le mie serate le passavo con voi). Con grande foga uno di loro mi spiegava che c'è un libro di una studiosa americana che spiega come gli spostamenti di masse di popolazione siano stati usati nel secondo dopoguerra come armi per destabilizzare politicamente Paesi avversari, come strumenti di guerra ibrida. E io me lo guardavo sornione... fino a che (sbagliando: perché vi ho appena detto che quello di non esistere è il nostro principale vantaggio tattico!), fino a che non mi son potuto trattenere, e gli ho detto: "Sì, ma tu lo sai perché hai letto quel libro? Perché nel 2016 ho portato in Italia quella studiosa, che mi era stata segnalata da un lettore del mio blog, e il suo intervento al nostro convegno ha avuto così tanto successo che le è stato proposto di tradurre in italiano il libro".

E gli ho fatto vedere il video (notate che infatti Armi di migrazione di massa venne pubblicato l'anno successivo).

Amici, vi dico un segreto: la gente, anche quella che dovrebbe sapere tutto, non sa un beneamato cazzo di niente di quanto è successo nel nostro Paese e di chi non dico lo ha fatto succedere, ma ha contribuito a che succedesse: per loro non c'è mai stato questo blog, quindi nessuno ha invitato Kelly in Italia, questa intervista non è mai stata rilasciata, e del resto nemmeno questa, perché ovviamente non c'è mai stato questo panel, e quindi nemmeno gli altri, così come non ci sono mai stati i nostri convegni, ecc.

Magari potrebbe servire a qualcosa creare un minimo di coscienza di certi processi storici, se volete: far trapelare l'idea che noi esistiamo. Chissà?... Certo per questo non possiamo rivolgerci ai Soloni (che fanno rima con se stessi) che blaterano di sovranismo atteggiandosi a intellettuali compostabili, pardon: organici, a mosche nocchiere del carro della Storia.

Ma la storia (non) è stata fatta nel blog che non c'è (mai stato), e possiamo continuare a (non) farla qui.

Sappiatelo, e (non) siatene fieri.

Buona notte!

(...non ci vediamo fra dieci giorni: peccato, perché mi hanno detto che non ci sarà il catering...)

18 commenti:

  1. Purtroppo circa un’ora fa mi sono svegliato e 5 minuti fa non riuscendo più a prendere sonno - d’altro canto tra un po’ sono le 3:32 del 6 aprile ed è inutile girarci intorno, puoi ricostruire le case, attività che contrariamente a quanto riporta la stampa vedrà impegnati operatori del settore ancora per decenni a venire, tre o quattro a mio parere, ma non puoi cancellare il passato e noi siamo e restiamo terremotati - 5’ fa dicevo mi sono detto di vedere se per caso nel blog che non c’è non fosse stato pubblicato qualcosa da (non) leggere. Ovviamente concordo con le tue affermazioni, anche quelle più marginali come chi capita qui ci resta. Oltre l’insonnia e altri fatti personali irrilevanti in questa sede, commento per l’indicazione di giornalista intelligente come ossimoro. Ce ne sono un paio in tivù che quando la risposta dell’interlocutore non è gradita cominciano a blaterare: allora, allora, cercando di togliere la parola o comunque di cambiare discorso. Una forse, Bianca, più ossimoro dell’altra, la rossa. Ma anche dalla nostra parte ci sono ossimori che levati. Quello che però volevo dire è che per quanto io disprezzi il modo in cui fanno il loro lavoro, per quanto io disprezzi e sia schifato dalla loro subalternità ed inferiorità culturale, finanche alle volte dalla disonestà intellettuale ed infine dal conflitto di interessi che riguarda tutti quelli che hanno fatto politica, ebbene io li capisco. Il loro mondo professionale è questo e se io dovessi pensare ad una voce libera, forse a causa dell’ora o della stanchezza o dell’età, non mi verrebbe in mente nessuno. Non li giustifico, ma capisco che se vuoi farlo in modo diverso sei fuori, ti masticano e poi ti sputano. Insomma o ossimoro o non giornalista.
    Buona Pasqua a te ed ai non lettori.

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  2. Come si cambia per amore (verso Leuropa)!
    Siamo passati da lasciare le persone una settimana sulle barelle nei pronto soccorso perché occorreva tagliare le spese a se non spendi tutti i soldi ti sparo.

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  3. altra eccezione documentata:
    https://www.dagospia.com/rubrica-4/business/presto-economista-corriere-quotidiano-sbaglia-titolo-74749.htm

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    1. E forse anche per questo il blog non è più esistito...

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  4. Fino a che non sarò cacciato resto più che volentieri su quest'isola che non c'è.
    Non c'è ma si respira bene.
    P.s.: Il catering (non) c'è quindi più panel per tutti?

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  5. mi sembra assolutamente corretto definire (rinominare) i giornalisti come "operatori informativi"! Lo trovo appropriato come del resto lo è definire quelli che un tempo chiamavamo "spazzini" come "operatori ecologici"...trovo peraltro sublime questa ironia che accosta le due figure assimilandole nel rassicurante, ossequioso e sussiegoso, affettato e grondante sangue come una fiorentina del "politicamente corretto". Spero di aver colto questa sfumatura nel modo in cui Lei prof ha voluto donarcela. #1

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  6. Purtroppo al midterm non posso venire, ma tanto non ci sarà. Non avrò il piacere di salutarti, o Guru, al Goofy "Classic".
    Per quanto di poco rilievo sappi, o Guru, che sei il mio guru; e che chi vuole capire, capisce ogni passaggio.
    Chi sia il nemico pubblico numero uno è chiaro da tempo: estote parati.

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  7. Centro un'altra volta, come al solito: è questione di esistenza e certamente noi non esistiamo, lo dicono gli appositi funzionari.
    La realtà, mi pare, è diventata un'istituzione come il pubblico registro automobilistico. Cito da wikipedia:
    "Il Pubblico Registro Automobilistico (PRA) in Italia è un registro pubblico (sebbene definirlo "Pubblico" sia improprio in quanto i dati vengono forniti a pagamento) istituito con il R.D.L. n. 436 del 15 marzo 1927 e affidato in gestione all'Automobile Club d'Italia. Con il R.D. del 29 luglio 1927, n. 1814 ne fu approvato il regolamento di attuazione."
    Anche nell'informazione i dati sono forniti a pagamento mentre la loro gestione è affidata al sistema dei media. I giornalisti sono dunque dei funzionari anche se wiki non riporta dettagli come la data del Decreto di istituzione, ecc. Comunque siamo nella Realtà Istituzionale e grazie al Prof per avercelo puntualizzato.

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  8. "Amici, vi dico un segreto: la gente, anche quella che dovrebbe sapere tutto, non sa un beneamato cazzo di niente di quanto è successo nel nostro Paese e di chi non dico lo ha fatto succedere, ma ha contribuito a che succedesse"

    Infatti sono sempre più convinto che le cose improvvisamente si scopriranno quando questi signori perderanno il loro agiato stile di vita, quando non si potranno più permettere le cose che facevano anche solo l'anno precedente, insomma quando toccherà a loro, quando verranno a bussare alla loro porta. Con tanti saluti alla solidarietà, all'empatia. Mi viene in mente la famosa scena del film di Fracchia
    "ma lui è... lui è..."

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  9. dopo una settimana di scempiaggini sentite e risentite sui media a proposito del PNRR ho ripubblicato su fb un mio post dell'aprile 2021, dal momento che frequentavo regolarmente un blog che non esiste sapevo già tante cose e per mettere un po' di cacio sui maccheroni avevo condito il mio post anche con i dati relativi a collocazione di titoli di Stato nel 2020 e domanda dei medesimi titoli da parte del marcato nel medesimo periodo (circa il doppio di quanto collocato). Riproponendolo ora commentavo con i miei vecchi amici che non se ne poteva più di sentire stro...te sui disastri che incombono se non siamo bravi PNRRisti, ai miei amici è piaciuta questa rinfrescata di memoria: eh cosa capita a leggere blog che non esistono !

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  10. Dei regali dellaleuropa si è gia detto fin troppo come della disinformazione sulla materia PNRR per cui non mi ripeterò.

    Credo sia opportuno rilevare che ormai poca gente crede più all'informazione che viene propinata da giornali e TV e ciò è evidenziato dai dati di diffusione dei quotidiani in continuo calo, non mi avventuro nei dati auditel per i talk politici ma a spanne non mi pare che vadano benissimo.

    https://www.dailyonline.it/it/2023/ads-gennaio-2023-calo-complessivo-dello-08-i-quotidiani-corriere-della-sera-sempre-leader

    Probabilmente i cittadini hanno imparato a cercarsi le informazioni da altre fonti ritenendo inutile e ed inutilmente dispendioso buttare soldi e tempo a leggere analisi che poi si rivelano del tutto o in parte errate o inadeguate al vaglio di ciò che realmente capita loro nella vita di tutti i giorni.
    In particolare, senza scendere nei dettagli, io ritengo che il 90 % dei media sia orientato contro le destre spesso in modo aprioristico e con grande accanimento ciò, invece di orientare le scelte politiche in senso opposto addirittura rafforzano chi vorrebbero abbattere.
    Guardate cosa è accaduto dopo le ultime elezioni, sparate ad alzo zero contro Meloni & C. ma poi vedendo che la cosa non funzionava, si sono dati una calmata; ricordo il divertimento che mi provocavano certi conduttori avvelenati dopo la batosta subita da pdini e grillini.

    Passando al ns blog, qui si fa informazione corretta e ciò è oggettivo e scorrendo indietro gli articoli basterebbe ricordare le tantissime informazioni poi rivelatesi tutte corrette nel tempo e predittive (basti pensare alla Grecia, alla Brexit, alla crisi dei prezzi energetici, all'inflazione che ci siamo ritrovati etc.) e infatti non è morto ma è più vivo che mai e cresce nonostante un po' di naturale rallentamento causato dai tuoi impegni, ma il tempo che ci dedichi credo sia la cosa più straordinaria che ci capiti da anni.
    Chiuderei con la questione immigrazione e responsabilità dell'eurozona sulla crisi migratoria, guardiamo alle esportazioni ed ai current account balance di alcune aree come Cina, Euroarea, Germania ed alla funzione degli investimenti.
    https://comanadaniele.wordpress.com/2019/06/27/bagnai-saldi-settoriali-lezione/

    https://data.worldbank.org/indicator/NE.EXP.GNFS.CD?locations=DE-CN-US-NL-XC

    https://data.worldbank.org/indicator/BN.CAB.XOKA.CD?locations=CN-DE-US-NL-XC

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  11. Grazie per la risposta al mio commento nel post precedente : vero le cose sono forse più complicate , ne prendo atto e domando : ma perché anche in casa "nostra" non si fa quello che si dovrebbe fare e si ha la possibilità di fare ?
    Metto il link ad un mio commento del 2021 su un altro blog che forse esiste meno di questo :
    https://orizzonte48.blogspot.com/2021/01/il-bilanciamento-tra-diritto-alla.html?showComment=1631908731389#c2640086344502738873
    Il dott. Zaia avrebbe potuto farlo con un colpo di telefono al direttore della azienda zero diventando una specie di "De Santis" italiano .
    Tutto tacque , tutto tace .

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  12. Buona Pasqua Prof., Serendippo, Silvia.
    (In ordine alfabetico ecc. ecc. ecc... ).

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  13. Propongo un applauso che non esiste
    (un silenzio):

    https://www.micromega.net/filosofia-dellottocento-dallidealismo-al-positivismo-di-vladimiro-giacche/

    Ossèqui.

    P.s. Vlad... ma non sarà problematico per chi sta ancora digerendo l' ancien régime? (Cosa è andato storto?).
    Boh!, quasi quasi... compro una libreria nuova, e lo lascio lì, solo. Vediamo che succede.

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  14. Quindi qui potrà, ad esempio, criticare anche questo governo e il gruppo dirigente Lega?

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    1. Ma perché togliere questo piacere alle raffinate menti che fin dall’inizio vengono qui a darmi lezioni di politica (le proverbiali “lezzioncine”)? Peraltro, se ti vedi tutti i miei interventi pubblici sul PNRR vedi che erano in dissenso rispetto a quanto espresso da una parte significativa del partito, che purtroppo su questo tema avrebbe potuto ascoltare meglio. Sono cose che capitano. E quindi?

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    2. E, quindi, questo non è l'esatta sintesi di questo.
      Se qualcuno decide di rimanere pubblicamente fedele alla linea espressa dall'organizzazione complessa in cui lavora, non può esimersi dall'accettare che le critiche all'organizzazione siano rivolte personalmente anche a lui: fa parte del contratto sociale implicito. A proposito, quali sono state le cause dell'errore di valutazione sul PNRR e cosa farà l'organizzazione per evitare che si ripeta in futuro?

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  15. Da un ragionamento fatto da Lei su un altro medium (singolare di media, ma anche evocatore di fantasmatiche esistenze) mi viene in mente che forse per essere incisivi bisogna avere in mano i cordoni della borsa. Per quanto mi riguarda comunque vedo il bicchiere mezzo pieno: le informazioni chiare e dirette che trovo qui sono insostituibili.

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