giovedì 23 gennaio 2020

QED 90: belli, ciao!

Terminato il post precedente, scendo dal treno a Piddinia, città in cui la mia attività di dibattito mi aveva recato innumerevoli volte (qui una delle ultime, resa immortale da una telefonata in diretta di Marco Rizzo:



Mi avvio lungo i portici, avvolto come una divinità omerica (o come un personaggio di Harry Potter) nella cappa del mio anonimato. C'è un po' di tutto: chi torna a casa immerso nei suoi pensieri, chi fa la spesa, e c'è anche chi discute. Ricorre una parola: "Salvini". Si percepisce il terrore. Io me la rido sotto i baffi, e penso: "Poveri piddini! Per fortuna capite quanto sapete, cioè nulla! Dove sono finiti i tempi in cui con iattanza mi negavate spazio? Ora lo spazio che mi negavate nel vostro Comune me lo sono preso nel nostro Senato, e se voi lo sapeste, se voi capiste che il terrore che vi pervade ha una origine ben precisa: il dibattito svolto in questo blog, che ha convinto tante persone di sinistra come me a prendere atto del fatto che il PD era il male, aveva tradito qualsiasi aspirazione di giustizia sociale, di progresso condiviso, di prosperità diffusa che avesse preteso di incarnare, ecco: se voi lo sapeste, con tutto che siete buoni, mi fareste a brandelli! Ma invece grazie a Dio non sapete nulla, e io me la rido sotto i baffi...".

Poi, evitato soigneusement un invito di Falchieri (pizza all'ananas e semifreddo al cipollotto), mi reco a cena in una casa privata dell'upper class (lavoro behind enemy lines, ma comunque fra un po' sarò schierato sul fronte di Bibbiano, passando per Parma...).

Imprenditori, professionisti, e polenta (gli esperimenti di nouvelle cuisine noi ottimati li lasciamo ai sottoproletari come Davide).

Una delle tante eleganti ed avvenenti compagne della nostra serata a un certo punto lascia cadere nel discorso un paio di Verità che vi riporto per vostra edificazione.

Verità numero uno: "Al circolo tale [concentrato dell'upper class felsinea, NdCN] votano tutti PD". Del resto, per anni il PD li ha difesi contro le rivendicazioni degli operai." Aggiunge un compagno di tavola: "Bè, forse si potrebbe anche dire che il PD ha aizzato gli operai contro gli imprenditori che non lo sostenevano...". Intervengo: "Sì, storicamente sarà anche stato così, ma credo che questo tema ormai sia passato di moda: gli operai sono stati del tutto annientati dal sindacato. Sinceramente non capisco perché chi fa impresa difenda chi in termini macroeconomici, distruggendo la domanda  aggregata con l'austerità, gli ha tagliato l'erba sotto i piedi...".

Verità numero due: "Parlavo con una persona dell'amministrazione tale, dando per scontato che lì tutti votassero PD. La risposta mi ha sorpreso: i dirigenti, naturalmente, saranno grati a chi li ha messi lì, ma molti impiegati voteranno Lega - nel segreto dell'urna Salvini ti vede, Zingaretti no perché non c'è - dato che sono stanchi di essere comandati da persone selezionate con criteri diversi dalla capacità e dal merito".

Vorrei concentrarmi sulla verità numero uno (anche se il turning point è segnalato dalla verità numero due).

Ci stupisce che gli imprenditori votino contro il loro effettivo interesse (che sarebbe quello di operare in un'economia florida)? Dopo tanti anni di dibattito in questo blog direi di no. Aggiungo che non ci stupisce, e non ci preoccupa. L'imprenditore è uno, gli operai, normalmente, un po' di più. Non è vero che non esistono più le classi! La Lega è un partito interclassista, il PD difende gli interessi di una certa borghesia, quella dei rentier miopi, che poi sono quelli che alla fine si trovano a pagare il conto più salato delle scelte economiche irrazionali, per il semplice motivo che quando la Storia tira la linea, i soldi deve metterceli chi ce li ha (che normalmente è chi nel giro di valzer precedente ha preteso di toglierli agli altri...).

D'altra parte, questo approccio di politica economica è perfettamente coerente con l'ethos dell'upper class "de sinistra", cioè del PD: un ceto composto da persone che si sentono superiori alle altre, perché gli è stato raccontato (e ci hanno creduto) che la loro parte aveva vinto una guerra che il Paese aveva perso. Forti di questa legittimazione storica farlocca, hanno assunto il compito che nessuno gli ha dato di porsi come guida di quel popolo bue che intimamente disprezzavano e disprezzano. La triste verità è che il Paese siamo tutti noi: la guerra l'abbiamo persa tutti, e la guerra civile alcuni l'hanno vinta come tutte le guerre che gli italiani hanno vinto in casa contro altri italiani, dal 1494 in poi, cioè giovandosi dell'aiuto di una potenza straniera contro un'altra potenza straniera e contro il proprio nemico interno. Questo nulla toglie, e anzi esalta, il coraggio di chi ha deciso di lasciare la propria famiglia e di combattere per liberare il paese dall'invasore tedesco, nella speranza di restituire se pure in extremis non tanto indipendenza (concetto sul quale ci sarebbe da discutere, visti i risultati), ma almeno dignità al Paese. Proprio perché ormai era chiaro come sarebbe andata a finire, chi invece di aspettare l'inevitabile epilogo si è messo in gioco merita tutto il nostro rispetto. Ma appunto, siamo sicuri che onori la memoria di questi coraggiosi chi continuamente evoca lo spettro di quella che fu una guerra civile, biascicando con dubbia intonazione le loro canzoni (ma "ho trovato l'invasor" non glielo sento mai cantare...), mentre apertamente sostiene le ragioni di quelli che furono al tempo invasori espliciti, e oggi invasori nascosti, subdoli, ma non meno efficaci? Con quale faccia (oltre che con quale intonazione!) quelli che oggettivamente sono quinte colonne (o utili idioti) dell'imperialismo tedesco ci cantano contro "Bella ciao"?

La Storia sta mettendo i fatti in prospettiva, e sta ripianando i conti.

Sta a voi decidere se contrastarla o assecondarla.

Lunedì canteremo: "Belli, ciao!"

25 commenti:

  1. Ma....il 31 non c'è la Brexit? Perché nessuno ne parla più?

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    1. Perché non possono più evitarla. Imparate da loro come si comunica! Non si annuncia una sconfitta, né si diserta prima di essa.

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    2. Pd e 5s non l'hanno imparato però!
      Prima delle elezioni,Zingaretti annuncia il cambio-nome e Di Maio si dimette!

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    3. vorrei ripartissimo tutti da questa sconfitta. ripartissimo dall' apparato concettuale di questo blog.
      🦇 = Beatrice:re-intervengo: "dolore, paura, vergogna, colpa, noi. Tra vergogna e colpa c' è di mezzo un conflitto generazionale.

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    4. 🐴Tra paura e riscossa il dolore

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  2. Arrivare a q90 con questo post è un'ulteriore sottile perfidia.
    Se posso aggiungere, anche se non voto in ER: non si tratta solo di dirigenza incapace. Si tratta anche di salari e carriere non fermi, ma fermati in nome della deflazione e della privatizzazione del servizio pubblico.

    OT: Dato che è in discussione il milleproroghe sarebbe possibile inserire:

    1) i termini di adesione al mercato libero per gas, luce ecc. Attualmente scadono a luglio, a dicembre sembrava che sarebbero stati prorogati, poi non pare di no (forse perché la legge di bilancio non era quella appropriata).
    2) le graduatorie concorsuali. Il precedente governo le aveva prorogate a luglio 2020. Si era anche parlato di farle scorrere tutte completamente ma con il blocco fino a novembre 2019 tante amministrazioni non hanno assunto. Non ci sono solo gli uditori giudiziari (tanti, solidali e organizzati, bravi e buona fortuna!).
    Grazie.

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  3. c'è stato un altro che per primo aveva detto "chi vota contro i propri interessi è fesso" ma lo hanno prima sommerso di processi e poi, a bastonate (vivendi-bolloré) sulla schiena "piddinizzato" a dovere. 🙂

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  4. Il mio piddino di fiducia svolgeva la mia stessa mansione prima di me. Quando venne firmato un accordo capestro che legò alla presenza in servizio voci in precedenza slegate dalla stessa, disse che era ora che i lavoratori, dopo anni di fuuurberie, venissero rimessi in riga.
    Il mio piddino di fiducia andrà in pensione con Quota 100 e a me dice che resterà fino a maturare i requisiti della Fornero, ovviamente per non darmi soddisfazione.
    Tant’è.

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  5. Bellissimo. Da tradurre e diffondere in inglese (e altre lingue) per spiegare l'Italia all'estero e per spiegare il mondo contemporaneo a se stesso.
    Grazie!

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  6. Rientra perfettamente nei paradossi del suprematismo piddino il rifiuto di spegnere n'attimo i canti partigiani per controllare se la Germania contro cui avremmo(bbero) vinto non sia la stessa che oggi ci propina il MES-atto-II, e magari chiedersi anche se non sia ipotizzabile, provo a dirla così, una qualche forma di continuità nella sua politica economica internazionale.

    No: chi osa girare "goofinomicamente" (mi permetto) lo sguardo verso la Germania è immediatamente un reazionario fallito sovrano-complottista, evidentemente leghista E QUINDI FASCISTA.

    Da musicista amatore complottista a musicista devo allora segnalare: il testo del "Lied der Deutschen" (Deutschland, Deutschland über alles...) si adatta benissimo alla melodia del finale della IX, oggi ignobilmente usurpato a rallegrare le cerimonie di incoronazione UE.

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  7. Per fortuna che Zanni c'è. Posta notizie fantastiche su Twitter in merito alla brexit che retwitto con orgogliosa gioia.

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  8. " Con quale faccia... quelli che oggettivamente sono quinte colonne... dell'imperialismo tedesco ci cantano contro "Bella ciao"? "

    Ma secondo Lei Prof, se si tira una palla da basket ad un bambino autistico che ritrae le mani... ecc.?

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  9. inno del corposciolto e inno del cacaduro. “ci stupisce che gli imprenditori votino contro il loro effettivo interesse” Io non sono molto stupito. Facciamo una lettura con le categorie marxiste: quello che abbiamo vissuto negli ultimi decenni non è altro che una forte reazione del capitale contro una classe operaia, che negli anni 70 e 80 era diventata non più docile per il capitale (anzi eravamo il procinto di una escalation) C’era necessità di ripristinare rapporti di potere a favore del capitale, e il capitale era pronto a subire forti perdite pur di vincere la guerra del potere di classe. Adesso non so se il capitale sia sazio oppure ci abbia preso gusto di massacrare gli operai. Il Pd è stato l’artefice di questa strategia operando a vari livelli con successo, ma tradento i suoi elettori storici che, piano piano, prendono consapevolezza. Una controreazione forte della classe operaia non la vedo. C’è disagio, disuguaglianza, fino alla estrema povertà e la Lega, anche se partito interclassista, va nella direzione di un riequilibrio del potere e della difesa della democrazia. In caso contrario...non ci voglio pensare.

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  10. Saluto il prof. Bagnai con i versi di Leopardi

    Nobil natura è quella / che a sollevar s'ardisce / gli occhi mortali incontra / al comun fato, e che con franca lingua, / nulla al ver detraendo / confessa il mal che ci fu dato in sorte, / e il basso stato e frale

    Milioni di Italiani hanno pagato e continuano a pagare un duro prezzo in questa guerra, come 'francamente' Lei la chiama.

    Non si potrà mendicare o esigere il loro perdono senza spiegare cosa è accaduto (mi concedo nuovamente una licenza poetica, "Chi ti discinse il brando? / Chi ti tradí? Qual arte o qual fatica / o qual tanta possanza / valse a spogliarti il manto e l’auree bende? / Come cadesti o quando / da tanta altezza in cosí basso loco?) e ristabilire insieme, per quanto umanamente e umilmente possibile, verità e giustizia.

    Spero di essere ancora abbastanza giovane e 'pedante' per sognarlo (senza la effe)

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  11. Ah, ah, bellissima la frase:

    "Poveri piddini! Per fortuna capite quanto sapete, cioè nulla!".

    Va letta insieme all'altra, mitica:

    "I piddini sanno di sapere"!

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  12. Però devi ammettere che il mio team di sottoproletari (la mia ragazza ed il suo ex socio) ha girato un bel video in quel di Bologna nel lontano 2016 ;-)

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    1. Grazie Davide per il riconoscimento, sono Giampiero Piazza lex socio ora in pensione: abbiamo girato e montato il video con rispetto e condivisione. Ora mi farebbe piacere sapere che il Prof. Bagnai ha trovato il tempo di leggere il mio libro "Hemera" che gli consegnai personalmente durante il suo ultimo congresso di Pescara. Sarà finalmente pubblicato entro Febbraio, un lavoro frutto degli appunti di una vita vissuta sul fronte della finanza internazionale e nel quale cerco di aprire gli occhi sul neoliberismo ed i suoi tremendi misfatti tramite un romanzo techno-thriller.

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  13. Il sindacato... Ah che strana organizzazione... In questi giorni fanno scioperare quelli dell'agenzia delle entrate in chiara contrapposizione agli annunci di lotta all'evasione del governo... facendo notare - notizia very old- che gli uffici sono tutti sotto organico...e dunque non si possono fare gli obiettivi. Del contratto scaduto, dei salari da fame (bloccati per sette anni senza manco uno sciopero), della mancata remunerazione di straordinari e attività particolari neanche una parola...

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  14. La presunta superiorità descritta è figlia dello stato di diritto come forma stato imposta immediatamente dopo la rivoluzione francese, una dittatura borghese promossa dalle oligarchie che escludeva dalle attività politiche chi per censo o grado di istruzione non apparteneva a tali classi. Questi scrivevano anche le loro costituzioni dove solo formalmente venivano assicurati i diritti di tutti ma non sostanzialmente. Sui sindacati è la solita vecchia storia, i famosi monopoli bilaterali, la classica dimostrazione di chi ce l’aveva più lungo tra chi rappresentava gli operai e i datori di lavoro: infondo il potere contrattuale ha sempre deciso le sorti di ogni contesa affrontata su fronti dove lo Stato era assente, o al massimo convocato come arbitro ma mai come giudice, e dove chi ci rimetteva erano sempre gli schiavi. Che dire, è stato un po’ impreciso ma direi che il tema lo ha svolto egregiamente... ps scriva sempre lei, o quantomeno chi non ha necessità di delirare per mera ostentazione per un soggetto che meriterebbe quelle poche righe che al massimo formano un epitaffio.

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    1. Caro, rispondo alla domanda: “che dire?” La risposta è che non sei obbligato a parlare, e che quindi puoi anche non dire (cioè scrivere) niente. Il vantaggio, nel farlo, è che verresti in aiuto al tuo desiderio di apparire colto, tragicamente colpito ed affondato da quell’ “infondo”, che, in italiano, è voce del verbo infondere. Nel tuo caso, ilarità.

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  15. Dimenticavo: come non sono obbligato a parlare, non sono obbligato a votare. I miei sono numeri insignificanti, una inezia in confronto a quelli che potreste raccogliere in Emilia Romagna, ma discreti se messi in relazione con quelli che potreste raccogliere qui a Rimini. Comunque sono sicuro che non peseranno sul computo finale, una cinquantina in più una cinquantina in meno, poco cambia. Buona vita a lei, e alla sua proverbiale superbia.

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    1. Qui abbiamo sempre puntato alla qualità. Puoi portare al PD i tuoi 50 voti: gli servono più che a noi.

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  16. QED 90: belli, ciao!

    Lunedì canteremo: "Belli, ciao!"

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