Per carità, non nego che ci sia del vero in questo pessimismo. D'altra parte, ce lo siamo detti: la teoria della separazione dei poteri subisce in Italia uno sfalsamento caratteristico, al quale si dovrà prima o poi porre rimedio in qualche modo. A noi hanno raccontato che il Parlamento esercita la funzione legislativa (art. 70 Cost.), che il Presidente del Consiglio mantiene l'unità di indirizzo politico e amministrativo (art. 95 Cost.), e che il Presidente della Repubblica svolge una serie di funzioni di garanzia descritte dagli art. 87 e seguenti. Visto da dentro, diciamo che il potere legislativo ce l'ha il Governo (di fatto, si legifera pressoché esclusivamente per decreto legge, art. 77 Cost., o per decreto legislativo, art. 76 Cost., nel caso di recepimento di norme UE), quello di indirizzo politico tende ad assumerlo la Presidenza della Repubblica (qui un caso che ha suscitato molte polemiche), e al Parlamento viene di fatto ritagliato dal debordamento altrui un ruolo quasi notarile. Non mi interessa polemizzare: qualcuno deve comandare, altrimenti la macchina si fermerebbe. Sarebbe meglio che chi comanda fosse responsabile politicamente per le sue scelte: i funzionari non lo sono, come non lo sono altre istituzioni. Ma il Parlamento non deve piangersi addosso: deve riprendere a esercitare le sue prerogative, ad applicare le leggi (come la 234). Il clamore suscitato dall'affaire MES dimostra che pur nel ruolo di sorveglianza (più che di iniziativa o di indirizzo) che gli è rimasto, comunque il Parlamento può fare molto, se non rinuncia alle sue prerogative e se applica le leggi.
D'altra parte, fermo restando che è opportuno non far sapere al nemico deve siamo, è spassosissimo certe volte vedere dove è lui.
Vi faccio un esempio, tratto dall'ultima audizione in Commissione:
Al minuto 1:24:45 faccio osservare al ministro che alla DG ECFIN della Commissione Europea, la direzione forse più rilevante in quel progetto ancora prevalentemente economico, è stato posto un olandese, Marteen Verwey. Risposta: "No...". Quindi né al ministro, né al suo capo segreteria tecnica Federico Giammusso, né al direttore del Dipartimento delle Finanze, professoressa Fabrizia Lapecorella, né al responsabile dell'Ufficio IV "Preparazione dei lavori per il Consiglio dei Ministri finanziari e l'Eurogruppo" della Direzione III "Rapporti finanziari internazionali" del Dipartimento del Tesoro, Luigi Di Santo, né, infine, al capo della Direzione IV "Sistema Bancario e Finanziario e Affari Legali" del Dipartimento del Tesoro, Stefano Cappiello, era giunta il 19 una notizia che a me era giunta il 18, e che non è banale per il mio lavoro, ma soprattutto per il loro! Un olandese in quella posizione significa, come commentava sardonicamente la mia fonte, mettere una pietra tombale su armonizzazione fiscale da un lato e bilancio dell'Eurozona dall'altro (per motivi che a voi non devo spiegare: a loro forse sì, ma lo farò a tempo e luogo). Eppure, sarebbe bastato guardare i siti, cosa che improvvidamente il Ministro ci ha rimproverato di non fare (e Nemesi è sempre in agguato), o anche, semplicemente, avere degli amici a Bruxelles e parlarci. Perché, come mi spiegava dopo l'audizione un nostro funzionario, un po' stupito che io dall'opposizione ne sapessi più di loro al Governo (ma ci sarà pure un qualche motivo se sono finito dove sono finito, no!? O vogliamo continuare a credere che la colpa è degli elettori straccioni e fasheestee che hanno eletto un populista squinternato?), il punto era che la nomina era passata da Gentiloni, ma non ancora formalizzata. Ma allora l'inquietante domanda diventa: con Gentiloni si parlano? Perché se io a Bruxelles ho tanti uccellini che cinguettano al mio orecchio, com'è possibile che uno che lì ci ha vissuto si perda un "dettaglio" simile?
Ecco: questo è un banale esempio di cosa significhi gestire male il rapporto con l'Unione Europea: non avere qualcuno che ti informi di simili snodi non banali! Perché se pure ci sarebbe da chiedersi quanto abbia fatto per il bene del Paese il precedente Direttore Generale, molto ideologizzato, qualche dubbio che un olandese possa fare di peggio (sono pur sempre questa roba qua) e che quindi la strategia negoziale debba prenderne atto ovviamente viene.
O no?
Ai tanti scemi che "volete cambiare l'Europa dall'interno gne gne gne" segnalo, umilmente, che a noi questa roba qui non piace, ma riteniamo che l'interesse del Paese sia meno danneggiato da persone cui quella roba non piace, ma sanno che cosa sta succedendo, piuttosto che da persone cui invece piace tantissimo, ma non sanno che cosa sta succedendo.
Tutto qui!
E ora, buon divertimento con l'audizione del Ministro. Personalmente la trovo piena di dettagli affascinanti. Vediamo quanto riuscite a individuarne voi...
(...suggerimento: tenete presente il piccolo esercizio di proporzioni che vi ho proposto in fondo al post precedente...)
Ma Gualtieri che lingua parla?
RispondiEliminaParla un linguaggio molto tecnico, che gli è stato rimproverato da senatori di maggioranza e del quale si è scusato. Però capisce quello che dice.
EliminaSiamo stati governati, è tuttora governati, da idealisti straccioni.
RispondiEliminaLumpenidealismus. Mi piace, lo userò.
Elimina"Curiosità" (cit.):
Eliminahttps://www.google.it/amp/s/dictionary.cambridge.org/it/amp/inglese/lumpen
e
http://www.treccani.it/vocabolario/straccione/.
Noti le differenze.
Riverisco.
(Scusi il precedente commento: l'ho postato sotto un topic non afferente al tema).
Cioè? Lo straccione avrebbe coscienza di classe?
EliminaNo. Nella traduzione inglese si fa riferimento anche alla componente personale ed emotiva (oserei dire). In quella italiana solo alla sua condizione economica.
EliminaLa prima definizione ben si confà col senso che lei lo ha utilizzato per definire il livello culturale di quelli là, quelli desinistra.
Ci aveva visto bene!
Complimenti!
Ci avevo visto meglio. In realtà mi chiedevo perché mai tu cercassi la traduzione di una parola tedesca su un dizionario inglese. Volevo stanarti…
EliminaBeh, in effetti non sono ferrato con le lingue.
EliminaAltro che Biddebberghe, malefici piani di conquista studiati a tavolino, seguaci di Soros ecc. A parte quei pochi europeisti dotati di intelletto e perfettamente consapevoli del processo (alcuni ancora in vita, molti altri no), l'impressione è che la nostra restante (ancora per quanto?) classe dirigente brancoli tra la disattenzione, l'inettitudine, e l'immancabile retroterra culturale, marchio di fabbrica italiano, per cui "in fondo certe cose ce le meritiamo/meglio non farli arrabbiare".
RispondiEliminaNel frattempo gli eventi (dalla politica estera, ai ponti che crollano, alle continue fregature europee) ci piombano addosso e noi siamo letteralmente bloccati. Gli schemi istituzionali sono ormai completamente saltati per aria; spero di sbagliarmi, ma la sensazione di assistere ad un "tana libera tutti" è molto forte, il che mi preoccupa molto per la deriva che questo contesto può aprire. Finchè ci siete voi ho fiducia.
L’impressione è corretta. Il punto però è che la macchina è molto complicata e gestirla non è affatto semplice.
EliminaLa qual cosa ci preoccupa, ma non ci scoraggia.
EliminaBuon lavoro caro Prof,come sempre
Cordiali saluti
Paolo
Ma una cosa non la capisco proprio. Perchè preferire "sperare" di avere soldi e posizioni dalla tasca di qualcun`altro (altra nazione o stato che dir si voglia), quando potresti approfittare a questo punto della possibilità di emmetere moneta del tuo stato. Anche un burattino capirebbe che è meglio attingere(o rubare se escludiamo la possibile "onestha") da una fonte più vicina e meno dibattuta piuttosto che aspettare la pappa di Geppetto. Certe volte quello che non comprendo non è la capacità di questa "élite" di non fare completamente nulla per il paese e di far marcire le istituzioni e le imprese, ma proprio la loro scarsa capacità e furbizia nel rubare (se parliamo di uomini intesi ladri) o di arricchirsi (in senso più generale).
RispondiEliminaCerte volte quello che non comprendo di questa "élite" non è la non capacità di amministrare le istituzioni , il fatto che governino contro lo stesso stato che governano o di far marcire imprese ecc... Quello che non comprendo è perchè aspettano di farsi pagare da altra gente che tra l`alto fa parte di un`altra nazione (o stato che dir si voglia) quando potresti appropriarti della capacità dello stato che governi di emmetere moneta? Anche un burattino capirebbe che attingere da una fonte meno controllata e più vicina sarebbe meglio di aspettare la pappa di Geppetto. Può darsi che siano incapaci pure di rubare, o di arricchirsi personalmente, quindi di seguire i loro stessi (anche se forse sgradevoli) interessi?
RispondiEliminaMi viene un dubbio , o io non c`ho capito una sega , oppure forse la mia interpretazione non è poi così surreale...
Elettore 5 Stelle?
EliminaAssolutamente no, anche se ammetto che mi sono fatto impapucchiare molto dal loro dissenso verso gli altri partiti. Ma il punto non è politico. Cerco di capire come questo comportamento possa essere intepretato in termini di "teoria dei giochi". Cioè se sai che operando in certo modo il massimo guadagno è la semplice (e sgradevole) non riconferma del tuo posto politico (e.g. vedi Tria) ed economico, perchè continuare ad operare in tale modo ? Cioè fare gli interessi di qualcun`altro ? Ora capisco che il ragionamento va esteso dal singolo individuo al partito (o ai suoi leader) ma il succo è quello...
EliminaCioè, lei non è grillino, ma crede alla favola del politico che “stampa” moneta per mettersela in tasca? Posso chiedere da quanto segue questo blog, così provo ad aiutarla?
EliminaNo, ma credo certamente che essere riconfermato ministro sia molto meglio che passare nel dimenticatoio. Prendo solo spunto dall`assioma di razionalità della teoria dei giochi.
EliminaChe vantaggi ha ricevuto per esempio Tria nel giocare così le sue mosse? E poi sarebbe bello chiedersi che vantaggi ne ricaverà dalle sue mosse Luigi Di Maio...
Riguardo alla sua domanda.Il blog non da molto tempo (qualche anno) e ho letto alcuni articoli, ma il tema del sistema europeo con tutte le sue avversità lo conosco da un pò.
Credo che il punto del pigro sia piu' semplice.
EliminaIn democrazia il desiderio del politico di essere eletto dovrebbe spingerlo a tutelare gli interessi degli elettori (in qualche forma...) allineando gli interessi di eletti ed elettori.
Ma nella situazione attuale, come e' possibile che cosi' tanti eltti traggano un vantaggio personale dall'agire contro gli interessi degli elettori?
Certo molti meccanismi sono ben visibili, ma si tratta davvero di molta gente che dovrebbe, in qualche modo accedervi.
Scusi, non mi sono firmato
EliminaRoberto Seven
In realtà Tria non è stato neanche eletto! Quindi riesco di più a capire lui che non gli altri riguardo la sua condotta così ambigua. Ma non capisco perchè lo fanno , o lo ha fatto. Scusami cosa gli rimane adesso? Non credo sia avanzato di carriera o abbia migliorato la sua posizione , anzi è stato scaricato sia dal 5stelle che dal PD. Ma come lui anche altri (vedi ex ministri 5s). Come fa uno a fidarsi di qualcuno del quale si è visto il modo di cambiare direttiva ogni mezz`ora. Il mio discorso è semplice in realtà e mi spiego con un fatto/ragionamento. Anche se Tria aveva in testa il pensiero di distruggere (arrotondiamo per difetto) completamente l`Italia, resta il fatto che per il "suo" interesse , se avesse giocato la carta della veriŧà piuttosto che quella della subalternità secondo me ora si ritroverebbe ancora un papabile politico e/o un aspirante "poltronaro". Non aver fatto questa scelta , mi fa rabbrividire perchè vuol dire che si sia comportato in tal modo solo per schiavitù o per il puro piacere di rovinare il suo paese!.
Eliminami scuso se non si comprende il mio pensiero, forse reso troppo torbido nei vari anni dalla propaganda del "Fate Prestooh", che mi ha negato il senso di riflessione e profondità ;)
Scusatemi, ma ho difficoltà a capirvi. Sono lieto di ritrovare Roberto, che è qui da tempo. Nei neofiti ravviso una certa freschezza. Faccio in po’ di fatica a capire come vedano il mondo. Non credo che funzioni così: un bel giorno uno si sveglia e si chiede “vediamo chi mi offre di più per distruggere il mio Paese!” Qui manca tutto il lavoro che abbiamo fatto negli anni per costruire la categoria antropologica di piddinitas! Molte di queste persone sanno di sapere che stanno facendo l’interesse del Paese! Non è così semplice (oltre a non essere il tema del post, che riguarda più quello che potrebbe fare il Parlamento)…
EliminaForse banalizzo, ma credo che la terza legge del compianto Cipolla possa, in parte, soddisfare i quesiti de "il pigro".
EliminaFaccio notare al pigro un semplice elemento costitutivo del m5s: il limite ai mandati. Ad alcuni non interessa la rielezione perché sanno di non poter essere rieletti.
EliminaHai ragione, anche se sono convinto che questo loro elemento "genetico" verrà abbandonato, e secondo me a ragione.
EliminaCasualmente ho visto dei video di riunioni governative presiedute da Putin.
RispondiEliminaPer come ha trattato certi suoi ministri (poco trasparenti nell'esposizione), uno come Gualtieri (poco capibile,troppi condizionali, da per scontato troppe cose, a volte anche arrogante, etc.)l'avrebbe trattato molto, molto male.
Ecco...ci vorrebbe un Putin.
Se le ha viste erano state confezionate per fargliele vedere.
EliminaLa notizia che continua a dedicare tempo alla musica, mi conforta e tranquillizza in ordine all'indispensabile componente di equilibrio nella Sua attività politica. Le rinnovo tutta la mia fiducia. Buon lavoro.
RispondiEliminaMi sono appena arrivate le parti del prossimo concerto. Tutto Hændel!
EliminaUn'opinione eccellente di un intellettuale eccellente, vediamo se il Prof. Bagnai sa chi scrisse queste parole cosi anticapitaliste commentando l'integrazione europea (non vale usare il motore di ricerca) ;) "One question the Europeans should ask themselves, if I may hazard a suggestion,is how far–reaching they want their union to be. It seems to me that much would be lost if the European union became a federal union like the United States. Here there is a common language of political discourse and a ready willingness to move from one state to another. Isn’t there a conflict between a large free and open market comprising all of Europe and the individual nation-states, each with its separate political and social institutions, historical memories, and forms and traditions of social policy. Surely these are great value to the citizens of these countries and give meaning to their life. The large open market including all of Europe is aim of the large banks and the capitalist business class whose main goal is simply larger profit. The idea of economic growth, onwards and upwards, with no specific end in sight, fits this class perfectly. If they speak about distribution, it is [al]most always in terms of trickledown. The long–term result of this — which we already have in the United States — is a civil society awash in a meaningless consumerism of some kind. I can’t believe that that is what you want.So you see that I am not happy about globalization as the banks and business class are pushing it. I accept Mill’s idea of the stationary state as described by him in Bk. IV,Ch.6 of his Principles of Political Economy(1848). I am under no illusion that its time will ever come – certainly not soon – but it is possible, and hence it has a place in what I call the idea of realistic utopia....
RispondiEliminaEggnente, è diventato il regno dell’off topic. Colpa mia che vi ho trascurato…
RispondiEliminaGentile Dott.Bagnai,
RispondiEliminaforse le interessera' sapere che il prossimo paese che lascera' la UE e' proprio l'Olanda.
Al momento e' ancora un processo fuori dagli schermi radar, ma e' in fase di gestazione. Subito dopo l'Olanda, tocchera' alla Germania.
CHiarmente, se esce la Germania, le sue nazioni satellite usciranno in fila indiana subito dopo, e a questo punto possiamo salutare la UE.
Non c'e' fretta, comunque: questo sara' un processo in slow motion.
Come dico sempre, non e' necessario che l'italia lasci la UE, sara' la UE ad uscire di scena. Quello che servirebbe a questo paese, e' un insieme di norme e preparativi per ammortizzare questo evento.
Per quest'anno, comunque,ad uscire dalla UE sara' giusto la Gran Bretagna.
Saluti
Phitio
Da quanti nanosecondi sei con noi?
EliminaCaro Prof.Bagnai, ho una certa esperienza diretta e prolungata di pupazzi olandesi nelle mani dei tedeschi, e magari in separata sede le diro' i dettagli (per questioni relative al lavoro mi e' difficile parlarne in pubblico). Per questo motivo, condivido in pieno le sue preoccupazioni, che direi, in realta' sono certezze.
RispondiEliminaMi rimane pero' un dubbio: sul sito della EU ( https://www.pubaffairsbruxelles.eu/transfer-of-mr-maarten-verwey-to-the-function-of-director-general-in-dg-economic-and-financial-affairs-eu-commission-press/ ) si dice che "Il Collegio, in pieno accordo con la presidente Von der Leyen e dopo essersi consultato col Commissario all'Economia, Paolo Gentiloni, ha deciso il trasferimento [...] del Sig.Maarten Verwey [...] alla funzione di Direttore Generale (DG) dell'ECFIN".
Alla luce di queste "consultazioni", e del fatto che il ministro sembra non sapere nulla di questo snodo che lei giustamente considera fondamentale, sono tre le possibilita':
A) la decisione del trasferimento di Verwey e' stata presa senza consultare Gentiloni, contrariamente a quanto scritto sul sito;
B) Gentiloni e' stato consultato, e lui ha fatto lo splendido, senza curarsi neppure di comunicare la cosa al ministro Gualtieri;
C) Gentiloni e' stato consultato, ha fatto lo splendido, ha comunicato la cosa al ministro Gualtieri, il quale in Commissione ha fatto finta di cadere dal pero (cioe', di non saperne nulla).
Lei, carissimo prof, per cosa opta? A, B, oppure C?