sabato 13 agosto 2016

La recensione

(...da un amico, via Telegram...)

QED65 per me è centrale nella tua riflessione di questi anni. Fissa un concetto cruciale. È proprio la concezione di economia come set di regole fisse che annulla lo spazio della politica come ambito di composizione di interessi di classe. È questo che, in radice, ha reso intercambiabili i berlusconi e i renzi. La sinistra non ha capito la centralità di quanto suggerisci: se non elimini l'euro non hai lo spazio per dirti sinistra, per agire da sinistra. E riassume il grado di coglioneria che raggiungono: non avranno mai altre battaglie così "facili" da definire.

(...in effetti...)

91 commenti:

  1. Giustamente si parla di presidenti del consiglio denotandoli con la minuscola iniziale. Se avessero mostrato di essere persone non sarebbero stati deposti de facto.

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  2. Caro Bagnai, ho una domanda.
    Dato che molti dei mali dell'Euro, che adesso osserviamo direttamente, erano già stati preconizzati in merito allo Sme, soprattutto a sinistra (per es. Luigi Spaventa), lei mi sa spiegare perché poi ci fu una tale adesione al progetto dell' Euro proprio da parte di quella stessa sinistra che aveva avversato l'antenato della moneta unica?
    Cioè, in particolare, quali speravano fossero i benefici per l'economia italiana, ben sapendone i rischi (che erano ampiamente noti, almeno fra gli economisti)?

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    1. E io ho una domanda per lei. Sono cinque anni che ne parlo, ci ho scritto su due libri, ho tenuto innumerevoli conferenze sul tema. Perché dovrei questa sera spendere mezz'ora anche solo a elencarle i luoghi in cui ho dato la risposta? Io non sono la sua segretaria. C'è Google. O lei pensa di avermi comprato, o che io debba comprarla? Qui si studia. Si leggono le letture consigliate. Si guardano i video consigliati. Si segue il dibattito. Poi si interviene. Come in ogni community. Chiedo scusa, ma è così.

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    2. Mi ricorda la ragazzotta che dopo due ore di presentazione del "Tramonto" chiese: -Ma lei che visione ha del mondo?-

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    3. Mi piace come Bagnai stigmatizza Jacopo Nesti: la maggior parte delle persone non sa quasi niente e ciò che sa è falso.

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    4. Senti, Alex: vai al diavolo. Siamo nel 2016 e questo blog ha delle regole. Chi ancora non sa può semplicemente mettersi a studiare.

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    5. E' interessante notare come fino a poco tempo fa chi aveva bisogno di un certo pubblico, ora pensi di poterlo maltrattare semplicemente perché ha dimostrato di avere ragione.
      E' altrettanto interessante notare come le menti più brillanti restino comunque sopraffatte dal proprio ego quando questo sente di poter fare capolino impunemente.
      Peccato, per loro, che in un modo o nell’altro l’arroganza non resti mai impunita.

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    6. Caro: io non ho mai avuto bisogno di alcun pubblico e l'ho detto fin dall'inizio. Voi avete bisogno di me, per salvarvi (letteralmente) la pelle, io non ho bisogno del vostro numero perché non sono candidato a nulla. Al mio ego dovreste innalzare altari, perché se non ci fosse stato nessuno vi avrebbe parlato chiaro. E io non avevo nulla da dimostrare: avevo ragione semplicemente perché riportavo correttamente i dati e le analisi della letteratura scientifica. L'unica cosa che ci ho messo, di mio, è quella che, da mediocre, non ci metti tu, cioè la faccia, e l'ho fatto in circostanze in cui l'abominevole e generalizzato tradimento intellettuale della mia professione mi esponeva (come tuttora mi espone) a rappresaglie.

      Un semplice "grazie" sarà sufficiente.

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    7. Prof., ma come sono nervosetti ultimamente i "suoi" troll! Mi ricordano i racconti di mio nonno sulle SS in ritirata, nel'45. E a voler leggere i segni dei tempi, si capisce molto.

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    8. Grazie. Mille grazie di cuore. Di tutto.

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    9. Dai ragazzi, ci sono persone che seguono il blog del Professor Bagnai da quando certe idee erano eresie per i più, persone che inizialmente si sono sentite stupide per aver bevuto e creduto ad una narrazione falsa e poi, piano piano o improvvisamente, ma sempre con fatica, hanno iniziato a capire, a leggere la realtà con lenti nuove e a provare a spiegare ai parenti, agli amici; dapprima prendendosi le risate in faccia e poi iniziando talvolta a vedere, negli occhi degli interlocutori, quello sguardo un po' stranito ma attento che è premonitore del dubbio. Ora che le menzogne stanno crollando, che le verità è diventata mainsteam, arriva uno bello bello e vuole sapere in due parole il come, il perchè e chi lo ha scoperto. Mettiti in coda amico e riparti dal via, velocemente, che hai anni di ritardo da recuperare. E poi ringrazierete, di cuore.

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  3. Stavo riflettendo sugli ultimi dati di crescita nell' eurozona, particolarmente penalizzanti per l' Italia e particolarmente gratificanti per la Germania. In realtà ci sarebbe poco da riflettere, perchè il vincolo esterno pesa moltissimo di più sul nostro paese che deve fare surplus di bilancio da anni, per le regole che ci impongono, ovvero siamo il paese (esclusa la solita locomotiva) più virtuoso dell' area ma ovviamente cresciamo poco (qui Alberto ha fatto decine di articoli sull' argomento), ma la cosa che più mi travolge, travolge la mia pazienza, rende particolarmente violenta la mia rabbia, quando ci penso, è quell' atto iniziale che ci ha cambiato la vita, di uno che oggi viene considerato il padre della Patria per eccellenza, da Prodi, a Napolitano a Draghi ovvero Beniamino Andreatta. Non riesco a fare una prece per lui, non ci riesco!

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    1. Era andato in fissa per l'iperinflazione. E, anziché rileggersi Giorgio La Pira, si mise a leggere Friedman. Penso però che la valutazione delle condotte e delle scelte storiche di certi personaggi vada effettuata ragionando ex ante, cioè collocandosi temporalmente nel periodo in cui essi presero quella decisione e valutando quale fosse l'indirizzo dominante del tempo in materia. Per Andreatta, a mio modesto avviso, c'è un'attenuante che va considerata e che per gli altri da te richiamati rappresenta invece un'aggravante: a causa dell'insulto ischemico che lo colpi' non ebbe forse il tempo per poter rimettere in discussione alla luce delle evidenze empiriche che avrebbe potuto raccogliere le convinzioni a suo tempo assunte. Tra lui e Napolitano - Prodi, ricordo, era nella seduta spiritica in cui saltò fuori il nome di Gradoli nel pieno del rapimento di Aldo Moro; era nel Patto per 'Italia di Segni per il maggioritario: insomma era funzionale fin dagli esordi alla logica Atlantica che è stata il primo vincolo esterno alla base dell'Euro -, la precedenza la negherei al secondo tutta la vita.

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  4. Non so se il "Divirzio" contribuí al calo dell'inflazione come Andreatta affermò nella nota intervista su Repubblica del 1991 (secondo il commento di Alesina a un articolo di Obsfeld nemmeno lo SME ne fu la causa). Tuttavia, l'impressione che ho avuto leggendo le famose "Lettere del divorzio" è che non vi fosse alcun divieto per BDI nell'acquisto di titoli emessi dal Tesoro ma "solo" la libera decisione (appunto indipendenza) se acquistarli o meno. Se non ricordo male, anche il Prof. nel "Libbro" scrive che quel provvedimento, allora, poteva avere un senso. Vero è che però ha aperto una breccia che i liberisti hanno poi tramutato in una voragine.

    Politicamente sono d'accordo con lei ma ho provato a sottolineare, spero senza errori, alcune premesse. Forse, se a BDI avessimo avuto persone di buon senso il "Divorzio" avrebbe avuto conseguenze più miti. No?

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    1. Certo, se non avessimo avuto dei sociopatici in Commissione Europea a quest'ora la Grecia tutto sommato non sarebbe un paese del Terzo Mondo.

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    2. @Wendell Gee
      Per qualche anno la BI ha acquistato sul primario, ancora, ma a quali tassi e con quali ritardi e la psicologia di acquisto era cambiata e la cosa conta! In ogni caso la curva del debito si impenna proprio in quel preciso momento e con una pendenza quadrupla rispetto al decennio precedente; io credo che la DIPENDENZA del fenomeno sia chiara. E poi con il vincolo SME, l' accoppiata è stata micidiale.

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    3. Certo, sono d'accordo con lei che il debito si impenna proprio dopo il divorzio. È stato il Prof. a spiegarmelo (spigarcelo?). Volevo solo dire che Andreatta, a mio personalissimo e dilettantistico giudizio, diede a BI solo uno strumento. Furono loro poi a usarlo con gli effetti che sappiamo.

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    4. Lo strumento è una parte della funzione pubblica del tesoro che quindi non si può "dare via". Hanno ragione i suoi due amici con la barba. Ci si arriva molto prima dalla parte della Costituzione e non si deve neanche più discutere. La moneta sono cazzi dello stato (tecnicamente parlando). Lo stato la stampa (fatemelo di) e la rottama come je pare semplicemente perché lo stato siamo noi. E non ci può essere nessun "interlocutore" che senza responsabilità politica possa guidare questa funzione perché adotta le regole giuste .... Giuste deche? Ma chi è? Dio?

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  5. La prece (non la precedenza)...e niente il T9 si è impossessato della tastiera...

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  6. Quando un'architettura organizzativa poggia sulla capacità del singolo e non dà evidenza di reggere anche indipendentemente dalle qualità dei singoli, allora l'architettura di cui sopra va necessariamente riconsiderata.

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    1. Qualunque organizzazione, anche la più complessa (architettura organizzativa non mi piace) è fatta da singoli: nei posti chiave sono questi singoli che decidono, nel bene e nel male. E persone sbagliate nei posti "giusti" possono fare danni enormi: la dimostrazione ce l'abbiamo sotto il naso, da un bel po'. Il problema prima è capirlo, e poi cacciarli (un esempio: vedi alla voce "Hollande").

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    2. @Marcus l'osservazione di Giuseppe e` di fondamentale importanza. Organizzazioni ben strutturate "differenziano il rischio" evitando che la fallibilita` di un singolo distrugga tutto. La divisione dei poteri nelle democrazie nasce da questo.
      Ovviamente persone sbagliate nei posti giusti possono comunque fare danni, ma si possono limitare.
      A questo si ricollega la retorica dell'Onesta`, ben discussa da Sua Eminenza il Pedante, la quale ci propone una Sodoma al contrario: finche` vi sara` un solo corrotto, tutti si meritano devastazione e miseria.

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    3. Scusate, rispondo a singhiozzo (quando stacco, il cell non prende, ma per davvero :)
      Mi spiace ma confermo, certe figure in QUALUNQUE struttura sono uniche: il titolare, come un capo dello stato; un responsqbile dell'ufficio acquisti come un ministro. Se queste figure-chiave fanno danni, sono grossi guai. Ho visto aziende passare di padre in figlio ed andare a rotoli in pochi anni: l'organizzazione come può recuperare dei guasti che "vengono dall'alto"? Hai voglia tu ad aspettare le elezioni... con certa stampa come fai? Rischi di finire dalla padella alla brace.
      Adesso scusate, sparirò per un po'. Lo so non sentirete la mancanza.

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  7. "la sinistra non ha capito": quale sinistra?

    Premesso che mi sto rendendo conto che ci siano persone tonte (me ne accorgo a lavoro dove ascolto persone disquisire su concetti talmente elementari con risposte talmente assurde che ormai ritengo che esista anche questa concreta eventualità).
    Premesso che possiamo sempre citare Keynes in merito ai fallimenti (preferibile fallire convenzionalmente piuttosto che avere successo non convenzionalmente).

    Premesso che sono violenti e quindi chiedere coraggio od onestà mi sembra fuorviante (con altri discorsi).

    Il punto è che questo sistema è stato creato in 24 anni in modo tale che le persone vengono cooptate: prestano giuramento, punto e basta.
    Cosa dovrebbero capire?
    Ma a cosa gli serve sapere il legame tra cambio fisso e deflazione e cambi fissi reciproci e depressione sistemica di un'area vastissima?

    Francamente è come chiedersi perché un pescatore debba conoscere la meccanica quantistica quando prova a pescare!

    Qui siamo di fronte a senatori che per difendere la pagnotta dichiarano di non essere "metalmeccanici" (ex comunisti!): ed hanno ragione!
    Questa gente non è messa là per costruire il mondo della Costituzione ma per costruire il mondo di padroni che non conoscono.
    Oltre tutto sono scartine, perché prendono ordini non sapendo chi realmente glieli fornisce.
    La sinistra.. ma ci avete mai parlato?
    Dalle nostre parti mai distinti con quelli di FI

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    1. Ci avete mai parlato?
      Mi ci sono trovato a cena di fronte, a una nota deputata del Pd.
      Si sfogò, e vennero fuori tre cose:
      - non sapeva e non capiva il perché del cambio Letta-Renzi (eravamo in quel periodo);
      - ormai loro erano "deputati squillo", cioè gli arrivava un sms con indicazione si correre alla camera o in commissione e votare questo o quello;
      - Renzi era la loro ultima spiaggia, "in che senso, scusa?", "che se falliamo ora non ci vota più nessuno...";
      Quadro talmente deprimente che la sola cosa che mi andò di chiederle fu se in parlamento c'erano altri incroci amorosi sul tipo de girolamo / boccia.
      "Eeeh, hai voglia, ma ce n'è un sacco, che ovviamente non si sanno"
      Meno male, pensai, almeno so' umani pure loro, ogni tanto trombano.

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  8. @scusami Giusè se rilevo, non per polemica, quanto sotto; e nel '93 doveva essergli chiaro che il debito era salito di oltre 60 punti rispetto ai 10 del precedente decennio, forse per motivi direttamente dipendenti da quella scellerata decisione!
    Dopo 15 anni e dopo la sua lettera ben concordata con Ciampi, che avevo dimenticato di citare, e dopo i guasti dell'accoppiata SME - Divorzio, ancora non avev capito?

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  9. Prof mi sbloccherebbe gentilmente su Twitter. Regalo di ferragosto. Debunker @il_mainstreamer

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  10. In questi 5 anni a novembre, la mia attività di pensiero critico è stata favorita dall'antipatia che ho sempre provato per il centro sinistra: saccenza, presunzione, dogmatismo, assolutà cecità, nonchè il continuo nascondere il proprio piattume e tanfo sotto il tappetino B.
    Così, dalla cacciata dell'ultimo governo eletto in Italia, ho cominciato a seguire i più svariati blog e devo dire che di fesserie, in giro, se ne leggono e, francamente, non mi hanno assolutamente aiutato a farmi un'idea.
    Ho così ripreso i libri in mano e mi sono letto un testo di storia del pensiero economico. Mi sono poi ripreso micro e macroeconomia e infine economia internazionale e politica economica. Ovviamente tutti testi universitari.
    Leggendo questi pochi libri, ho cominciato a scartare teorie e blogghese che non mi tornavano e sono rimasto qui. Ormai, non riesco nemmeno più a leggere i giornali, dato che le cose che dicono non quadrano con quel poco che ho appreso, cioè manco lebbasi.
    Per cui, l'unica cosa che mi ha liberato, è stata quella di studiare, per poter capire dove alloggiassero i nani e dove i giganti. Arrampicarsi è stato poi facile.
    La cosa che però mi delude, è quando chiedi a qualcuno di questi di prendersi in mano un libro e studiare e ti rispondono con kinezplog... A ognuno la verità che si merita.

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    1. Questa è la sintesi del dibattito, ed è una sintesi evangelica: molti sono chiamati, ma pochi gli eletti. D'altra parte, se uno non intuisce che solo una personalità profondamente disturbata può usurpare la cara immagine paterna (e materna) non capirà nemmeno cose più complesse. Qui si studia e si cambia paradigma. I dilettanti senza esperienza di ricerca sono ottimi e abbondanti per la truppa.

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    2. Onestamente, e lo confesso senza vergogna, a me per restare qui e' bastato fare la Bocconi dal '74 al '79....quando ancora il "pensiero unico" non aveva un saldo monopolio, Storia del pensiero economico si insegnava ancora, e politica economica suscitava feroci dibattiti. Piero Sraffa lo si leggeva ancora e non lo si era fatto abilmente sparire dai programmi, e l'eredita' di Roberto Franceschi si ricordava nelle parole di un suo amico : "« Roberto era estremamente duro contro la superficialità, la faciloneria, il disprezzo per la cultura e la scienza: Egli era convinto che una attività politica non sorretta da una seria e continua analisi della situazione è sterile e cieca, per questo rifiutava la contrapposizione radicale tra politica e studio ritenendoli complementari: l’una stimola l’altro e viceversa. Ricercare lo studio facile per poter fare “politica” è il peggior servizio che un militante può offrire alla causa del socialismo.". Sono rimasto qui per il rigore scientifico, perché la verità e' facile da leggere, perché la verità' non sbaglia la consecutio temporum, e perché' la terra economica che avevo trovato sui libri la ritrovo qui...non ritrovo distorsioni o costruzioni di "modelli" che falliscono il confronto con la realtà. Il dibattito, per me, non e' economico da anni. Il dibattito economico e' chiuso, loro hanno perso, noi abbiamo vinto, da anni. La lotta e' politica, e basta. Ma los strumento più efficace per demolire la loro posizione politica e' dimostrare incessantemente l'inconsistenza, il nulla che sta alla base della loro costruzione. E Bagnai e' duro, e' persistente, e' testardo, non cerca riconoscimenti, distrugge la piaggeria, non ha ambizioni di potere ma non per questo e' meno implacabile. Se devo seguire qualcuno da qualche parte, che almeno sia un'anomalia statistica, un uomo con delle qualità' e non "una piccola oscillazione intorno al più probabile valore medio di una serie." (cit. R. Musil). E poi sa suonare la musica...che per uno come me ha dei risvolti da magia.

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    3. Ecco: avevo dimenticato l'università fra le istituzioni spazzate via negli ultimi anni. Non sarà possibile tornare indietro. Non senza un grande trauma.

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    4. Per fare grande di nuovo l'università italiana ci vorranno grandi docenti, come ce n'erano una volta. Sarà molto dura.

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    5. Nel mio settore impossibile, per i motivi descritti già da Keynes: il conformismo, la meschina e risibile ambizione di accreditarsi come scienza dura, l'ossequio agli interessi della classe dominante sono i demoni entrati in quei porci. Li attende la rupe della SStoria.

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    6. "Onestamente, e lo confesso senza vergogna, a me per restare qui e' bastato fare la Bocconi dal '74 al '79....quando ancora il "pensiero unico" non aveva un saldo monopolio"; erano i tempi in cui contavano gli interessi del Paese e non quelli dell' euro.

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    7. @Maurizio
      Spesso i lettori di Alberto mi ringraziano, intuendo come non sia facile stargli accanto nel suo impegno che a volte sembra una lotta contro i mulini a vento. Ma stavolta sono io a ringraziare te.

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    8. ...ἡ δὲ δὴ ἀπόδειξις ἔσται δεινοῖς μὲν ἄπιστος, σοφοῖς δὲ πιστή.

      (Molto liberamente): a questa dimostrazione darà fiducia non chi sta a sottilizzare, ma chi vuole capire davvero.

      Sto rileggendo il Fedro. Non credo che l'avrei fatto, se non fossi capitata su questo blog. In fondo questo è tutto quello che ho da aggiungere alle belle cose scritte da Maurizio, che condivido molto (anche se non ho fatto la Bocconi né in quegli anni né mai: anzi, sono improvvisamente lieta di tutti i bocconiani di oggi che mi hanno bloccata...).

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    9. @rockapasso
      My pleasure Ma'm...forse mi viene facile perche' ho sempre visto, nel mio immaginario, Don Quijote de La Mancha come un vero grande eroe e non un illuso. Effettivamente, fare la dama der Cavajere Nero a tempo pieno puo' sembrare impegnativo...ma sono certo non sia scevro di soddisfazione. La Storia e' con lui...e di riflesso con noi. No Pasaran. Cheers

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  11. Grazie Alberto, per questo interessante rimando che rivela la piega utopostica del prof. Andreatta. Vorrei che tu considerassi anche il contesto storico in cui questa figura si mosse: era anti-craxiano, convinto come Grillo e Montanelli che i socialisti fossero animati da un furore magnareccio sconosciuto ai democristiani e come tale portato ad interpretare l'esplosione del debito come il portato inevitabile del peso della corruzzzzione. A questo aggiungi la pressione culturale del periodo e la sua provenienza. Ciliegina sulla torta, la vicenda del Banco Ambrosiano e della P2 che lo portò a radicalizzare le convinzioni sulla bontà di quel "divorzio". Forse ho fatto un panegirico in sua difesa. Non dico che va assolto, dico che va contestualizzato e che gli vanno riconosciute le attenuanti. L'ictus che lo colse nel 99 è un'altra circostanza che ci impedisce di stabilire se, di questi tempi, Andreatta sarebbe rimasto uno strenuo difensore di quelle scelte o le avrebbe riconsiderate criticamente. La stessa apertura invece non può essere in alcun modo concessa ad uno come Napolitano. Certo che se anziché inseguire Modigliani si fosse messo nel solco dei dossettiani e avesse riletto - mi ripeto - Giorgio La Pira nel suo scritto In difesa della povera gente probabilmente al divorzio non sarebbe arrivato. Ma questa è un'altra storia.

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  12. "È proprio la concezione di economia come set di regole fisse che annulla lo spazio della politica come ambito di composizione di interessi di classe."

    La fissita' delle regole rende anche ineluttabili gli esiti delle dinamiche economiche stesse.

    Non riesco a spiegarmi la apparente paralisi decisionale dei nostri massimi responsabili economici di fronte, per esempio, al continuo peggioramento del saldo Target 2 (siamo arrivati a quota 300 miliardi - http://www.reuters.com/article/eurozone-italy-target-idUSL8N1AM2FQ ).

    E come non preoccuparsi di dati cosi' schifosi ( https://www.abi.it/DOC_Info/Comunicati-stampa/Rapporto_mensile_luglio_2016.pdf )?

    Se ormai da anni la crescita e' prossima allo zero, se contestualmente i depositi dei residenti calano (ormai piu' dell'1% l'anno) e se allo stesso tempo il saldo Target 2 peggiora, non sara' per caso che e' solo il ricorso al risparmio che ci mantiene ancora prossimi alla crescita zero?

    Non e' che magari vogliono aspettare che il saldo Target 2 arrivi vicino al valore dei depositi dei residenti per ripetere l'esperienza della Grecia?

    Questo sarebbe anche peggio del tradimento, sarebbe connivenza col nemico.

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    1. Ti ringrazio per i link e per non essere venuto come tanti a trollare con quisquilie personalistiche! Sì: c'è un evidente problema di "intelligenza con il nemico".

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  13. La coglioneria (giustamente sottolineata nel post) non è l'unico elemento che caratterizza e spiega completamente il moderno politico "de sinistra"; a volte ho come l'impressione che, oltre alla codardia, non si prendano certe posizioni (sull'euro, l'immigrazione ecc) per paura di essere scomunicati dal proprio "elettorato di riferimento", ossia il piddinume vario che per anni loro stessi hanno plasmato a suon di superiorità morale e politicamente corretto; una specie di Frankenstein piddino, tutto europeismo e buonismo, che si ribella al creatore improvvisamente divenuto salviniano e leghista. La paura di perdere l'accesso esclusivo al salottino (che è l'unica fonte di legittimazione della loro esistenza politica) prevale sul fare veramente ciò che dovrebbe essere fatto; il che non è assolutamente una giustificazione, ma potrebbe essere un'ulteriore chiave di lettura.

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    1. Sono assolutamente d'accordo e in un prossimo post analizzeremo questa chiave di lettura che è DETERMINANTE e sulla quale ho raccolto tantissime testimonianze. Grazie.

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    2. Sono più preoccupati della loro immagine che della tutela del lavoro e questo non riguarda solo il PD e poi i sognatori sono molto credibili perché pretendono di "aggredire" quelle minoranze sociali,che traggono beneficio dalla moneta unica,a colpi di patrimoniale in un sistema dove i capitali sono liberi di circolare...

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  14. Caro Bagnai,
    lei mi sta simpatico e accetto il suo stile fra il ruvido e il saccente, dunque riformulo.
    Mi dà un link (o più di uno) dove lei si sofferma, precipuamente, sui perché a sinistra l'euro (ben sapendone i rischi) abbracciarono l'Euro?
    Le faccio questa richiesta perché ho letto molto su quest'argomento, ma continuo a non essere soddisfatto.
    La ringrazio anticipatamente

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    1. Jacopo caro, mi stai simpatico anche tu perché sei sportivo. Ora sono veramente impicciato (submission a una rivista), ma perché non fai la cosa più ovvia? Vai in fondo alla pagina e clicca sull'etichetta "Sinistra" (che è la prima del tag cloud). Il fatto che sia la prima del tag cloud indica che la lingua batte dove il dente duole (se io fossi di destra godrei nel vedere il nemico suicidarsi) e indica anche che il problema è complesso. Siccome la sua soluzione comporta anche l'uso di strumenti analitici diversi dai miei (storici, politologici, sociologici) non sarei onesto se ti dicessi che ce l'ho in tasca, e infatti non ce l'ho. Qui dovrai fare tu, con la tua testa. Ovviamente, i libri dovresti in qualche modo consultarli, per una visione più organica: qualcuno che te li presta lo trovi. Il tema è trattato nel capitolo centrale de L'Italia può farcela (Austeriani vs. appellisti) e passim nel Tramonto.

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  15. Buonasera,

    "se non elimini l'euro non hai lo spazio per agire da sinistra ...".

    Dunque agire da sinistra significa poter aumentare la spesa pubblica a debito ... così la torta da dividere si amplia e non si scontenta nessuno ...

    Finché resta l'euro non si può fare niente di sinistra ... e ce ne stiamo tutti sui blog a studiare.

    Chissà se l'affamato si Longoni si lascerebbe persuadere ...

    Probabilmente, il condizionamento mentale che abbiamo subito è più profondo di quanto si immagina !

    Cordialmente

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    1. Spettacolo! Un compagno di master di Giannino! Scusate, pensavo fossero estinti, ma un simile capolavoro di non sequitur non potevo negarvelo...

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    2. Questo è un "onorevole" di sicuro, usa meravigliosamente i congiuntivi!

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    3. Veramente non è un congiuntivo ... comunque l'osso te lo sei guadagnato

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    4. Beh, amico PDEURINO indecente, mi servi la battuta su un piatto d'argento! Meglio un osso da persona libera che spolpare il Paese da servo!

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    5. Questa risposta dimostra che Alberto ci ha visto giusto: li misusi ...a tua insaputa.

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    6. Bello il quadro di Longoni, è un'immagine che si presta bene non tanto alla riflessione sulla consapevolezza del passante quanto alla constatazione che con l'iniqua opera del cambio fisso si sta tornando al secolo scorso.
      Esagero se dico che il dibattito svolto qui è utile al pari dell'azione svolta dalle opere come quella sopra riportata nel (ri)svegliare le coscienze?

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  16. @Jacopo

    http://docenti.unisi.it/sergiocesaratto/wp-content/uploads/sites/26/2016/02/Paggi-I-comunisti-italiani-e-il-riformismo.pdf

    Questo testo è stato citato spesso sia qui, che nel blog del prof. Sergio Cesaratto che lo ha divulgato. Troverai un' analisi documentata e illuminante sull' argomento, nonostante l' anno di pubblicazione 1986.

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  17. Caro Jacopo, la sua legittima curiosità credo possa essere soddisfatta cercando meglio sia sul blog che sul profilo del nostro ospite su Twitter. Se mal non ricordo, nel mese di maggio o di giugno (quando imperversava la polemica sulla Brexit) il Professore ha linkato su Twitter (forse retwittando Marco Rizzo) un interessante contenuto che ripercorreva in chiave storica la posizione del Pci sulla Cee. La lessi con attenzione e scoprii come agli esordi del Progetto Europeo il Pci avesse chiaramente inteso quale ne fosse l'ispirazione di fondo, esprimendo un'avversità fondata sulle stesse argomentazioni che, grazie all'opera di divulgazione del Professore, del Presidente Barra Caracciolo e di Vladimiro Giacchè, abbiamo (ri)scoperto. Poi c'è l'ormai famoso discorso alla Camera del 1978 dell'Onorevole Napolitano. Io non posso fare a meno di pensare che tra l'Onorevole ed il Presidente ci sia stato di mezzo un viaggio a Washington con tanto di primo "visto" rilasciato ad un esponente del Pci. Credo che sia una chiave di lettura, forse riduttiva, ma non priva di spunti.
    Ad ogni buon conto, la sua curiosità mi ha indotto a fare qualche rudimentale ricerca sul web.
    Con l'intento di reperire quella pagina di cui dicevo sopra, ho googlato "comunisti comunità europea".
    La mia ricerca era volta al passato.
    Sennonché, mi sono imbattuto nel presente. Del partito comunista spagnolo per la precisione.
    http://contropiano.org/documenti/2016/06/03/partito-comunista-spagnolo-luscita-dallunione-europea-dalleuro-079976
    Ecco, leggendo soprattutto gli ultimi due capoversi, ho trovato esposti dei concetti che, senza la lettura di questo blog e delle altre Fonti sopra citate, avrei trovato "esoterici", se non contraddittori. Come si può invocare da sinistra la dimensione statuale (id est la sovranità nazionale) come "luogo" privilegiato per la tutela del lavoro? Come si concilia questa dimensione statuale con l'afflato e la solidarietà (veramente) europea? Fino a due/tre anni fa avrei risposto all'interrogativo facendo ricorso a qualche sbrigativa etichetta (rossobruni). Oggi non più.

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    1. Grazie. Con il che si conferma che, stando che questo è un blog e non un incunabolo, qualunque "chennepenZa" o è un trollone, o è...

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    2. Alio modo: se il tempo che passate a farmi perder tempo lo passaste a cercare quello che vi interessa in teoria, lo trovereste in pratica! Grazie, bellicapelli. Molto interessante.

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    3. Grazie Belli capelli per l'articolo.
      Il PCE dimostra che esiste una sinistra che si è ribellata e non ha tradito, una minoranza anche li, ma esiste.
      Questo dovrebbe mettere in guardia chi continua a negare qualsiasi dibattito sull'euro o a mentire su di esso: dopo non potrete addurre scuse tipo "così facevan tutti" e sperare nell'oblio, questa infamia vi marchierà a vita.
      Scrivono che é necessaria un'unione che ha per base la "volontà di costruire un nuovo progetto di integrazione su nuovi principi e valori di solidarietà internazionalista": hanno una speranza condivisibile ma non so se realizzabile.

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    4. E’ necessario un progetto di integrazione europea, tuttavia questo non può avvenire fino a quando popoli d’Europa non avranno recuperato la sovranità politica ed economica. Questo progetto dovrebbe essere costruito proprio con quei paesi i cui popoli abbiano fattivamente dimostrato la loro volontà di conquistare la piena sovranità politica ed economica, e mostrato la loro volontà di costruire un nuovo progetto di integrazione su nuovi principi e valori di solidarietà internazionalista.

      Sono preoccupato dalla crisi definitiva dell' idea solidaristica e in parte internazionalista che era alla base del progetto dell' euro, provocata dal prevalere del conflitto di interessi, e che ha reso evidente a queste persone, la necessità del ritorno alle sovranità iniziali. Il dubbio è: "Il nuovo progetto, dovrà superare di nuovo, le recuperate sovranità?"; non l' ho capito!

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    5. Riflesso condizionato. Die hard.

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    6. Sara' che gli spagnoli hanno ancora in bocca il sapore amaro della dittatura?

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    7. Non credo che la chiave di lettura possa essere questa, A-perfect-world. Piuttosto, temo che l'eredità della Rivoluzione Francese sia ancora molto forte, nell'immaginario di certa "sinistra". Ma è una lettura superficiale, che non tiene conto delle specificità nazionali, delle tradizioni e delle abitudini. Come se fosse semplice passare da un punto di vista ad un altro. La psicologia delle scelte (vedi Kahnemann e coll.) qualcosa ha pure da dire al riguardo.

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    8. @alberto49 Credo che sull'internazionalismo di sinistra e le sue ambiguità vi sia una bibliografia sterminata.
      Vecchie reminiscenze scolastiche mi hanno indotto a fare la solita rudimentale googlata (immagino la pelle d'oca dell'utente Martinetus per il disinvolto uso del neologismo...)
      Criterio di ricerca, a caso ma anche no, "socialista internazionale prima guerra mondiale".
      Tra i risultati della ricerca, http://www.avantionline.it/2014/07/centanni-fa-scoppia-la-prima-guerra-mondiale-la-posizione-dei-socialisti-e-il-caso-mussolini/
      Vi leggo, a conferma di quanto un anziano professore di liceo provò a insegnarmi, che i primi a defilarsi dai deliberati pacifisti dell'internazionale furono i socialisti tedeschi. Allora fu tragedia, oggi è la farsa (o forse no) delle riforme Hartz e tutto ciò che esse implicano e comportano in funzione mercantilista.
      A naso (ma su questo presumo siamo tutti d'accordo), ho meno remore sull'internazionalismo "sovranista" dei comunisti spagnoli rispetto all'internazionalismo in salsa €uropea di Shultz (for more info ask to greek People). Entrambi denotano consapevolezza dell'ispirazione di fondo del progetto €uropeo. Il primo, sia pur non chiaro nei suoi approdi, vi si oppone chiaramente. Il secondo ne è stato e ne è subdolo artefice.

      p.s. Chissà che AntoniSoy al goofy 5 non possa aiutarci a capirne qualcosa di più sull'internazionalismo "sovranista" del Pce






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  18. Emilio L. quello dei perfetti congiuntivi, mi ha rammentato alcuni PDEURINI che ultimamente si sono affacciati sul set di questo BLOG; qui sotto i link (con i riferimenti):

    http://goofynomics.blogspot.it/2016/06/il-ritorno-dei-troll.html

    IL RITORNO DEI TROLL 15 giugno 2016

    http://goofynomics.blogspot.com/2016/07/quanto-costa-comprare-tempo.html?showComment=1467787891993#c8228668157086084249

    PAOLO PASSERINI A) 6 LUGLIO 2016

    http://goofynomics.blogspot.com/2016/07/quanto-costa-comprare-tempo.html?showComment=1467788498136#c4669713130977113988

    PAOLO PASSERINI B) 6 LUGLIO 2016

    Ho notato alcune caratteristiche comuni nei loro commenti, che rimarcai rispondendo ad un tal Passerini che affermava:

    "Se usciremo dall euro sará per colpa degli istigatori fascisti come lei Bagnai...

    Non è vero che per aderire ad assimetrie bisogna pagare?"


    Anche Emilio L. quando afferma:

    "Dunque agire da sinistra significa poter aumentare la spesa pubblica a debito ... così la torta da dividere si amplia e non si scontenta nessuno ...

    Finché resta l'euro non si può fare niente di sinistra ... e ce ne stiamo tutti sui blog a studiare.

    Chissà se l'affamato si Longoni si lascerebbe persuadere ...


    Premesso che l' impegno e la vocazione verso il sociale dell' artista Longoni, nella sua opera "RIFLESSIONI DI UN AFFAMATO" che viene citata a sproposito quasi a rimarcare antiteticamente il lavoro di Alberto, quasi come "di non impegno nel sociale" e ciò mi sembra la parte più mostruosa dell' intervento suesposto, di questo "indecente" personaggio, conoscendo quanto Egli si spenda proprio per questo scopo, mettendo in gioco sé stesso e tutto ciò che ha di più caro, si possono rilevare, come rispondevo a Passerini, le seguenti evidenti incongruenze:

    A) L'inversione della realtà con i propri errati convincimenti;
    B) La notevole e starordinariamente cialtronesca disinvoltura con cui parlano di cose che non conoscono, neanche in maniera approssimativa.

    Dunque, non c'è che da constatare ed ammettere il buon lavoro che riescono a fare gli organi di disinformazione e della fabbrica del falso, su tali individui! Quale o quali siano le ragioni profonde, di tanta permeabilità acritica, è un fatto che rappresenta per me un grande mistero!

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    1. Proporrei di limitarci all'ironia, anche feroce, senza scadere negli insulti ...

      L' "affamato" evidenzia come all'interno della società esistano classi dominanti, che accentrano potere e ricchezza, e classi dominate, prive di mezzi e di prospettive.

      Questa disuguaglianza, questa contrapposizione di interessi interna alla società, è esistita in tutte le epoche: la osservava Longoni nel sul secolo... era presente nell'Italia del cambio variabile cui si vorrebbe tornare ... e sussiste, odiosa, ancor oggi.

      La lotta alla disuguaglianza non dipende dal regime di cambio ... anche ai tempi della lira essa si alimentava di idealità e di una consapevolezza diffuse, che andavano ben oltre lo studio delle teorie economiche ...

      Non difendo l'euro a spada tratta, ma non sarà sufficiente abbatterlo, né si può aspettare quel momento per prendere posizione ... la lotta alla precarizzazione a senso unico del lavoro, ad esempio, è una di quelle battaglie che si deve combattere fin da subito, con la stessa convinzione e con chiunque ...

      D'altro canto, se si guarda ad altri Stati che hanno l'altra sovranità sulla propria moneta, come gli Stati Uniti o il Regno Unito, non si può affermare che questo sia bastato a farne dei campioni di giustizia sociale ...

      Mi fermo qua.

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    2. Glielo confermo: si ferma qua. Per andare avanti dovrebbe infatti indicarmi un passo dove io affermi che rimuovere il cambio fisso sia sufficiente per ripristinare la giustizia sociale, opinione che lei con sottile ma evidente slealtà mi attribuisce, e non lo troverà. Lei si adonta di supposti insulti. Io ne ho le palle piene della disonestà di cialtroni anonimi con nessuna arte e con troppa parte che continuano, gratis o a pagamento, a mettermi in bocca cose che non ho detto. La vera disonestà, quella che rovina i paesi, è quella intellettuale, e lei si è messo da solo in condizione di non poter provare di esserne esente. Mi spiace per lei: vada a divertirsi con eric su Noise from Amerika.

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    3. Gli Stati Uniti sono nella condizione di poter scegliere. Noi invece no. E non solo perchè abbiamo perso la guerra, ma anche e soprattutto perché ci siamo infilati all'interno di un sistema che inevitabilmente - cioè non liberamente, ossia senza possibilità di scelta - comporta la riduzione dei salari, la disoccupazione, la compressione dell'iniziativa statale, la riduzione dei sindacati a enti privati di collocamento e servizi, l'annichilimento della funzione storica dei partiti. Questo è successo negli ultimi venti anni ed è stupefacente che tu stia a cincischiarti con ipotesi di terze vie che, nella migliore delle ipotesi, non tengono conto dei processi storici.

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    4. la filosofia denoiatri.. la diseguaglianza è sempre esistita.. e va bene! Con questa chicca (cazzo, non lo sapeva nessuno!) possiamo incominciare un'altra giornata olimpica

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    5. Alberto, con riferimento al mistero cui accenni nella chiosa al tuo commento mi permetto di suggerirti la lettura di un breve commento di Piero Gobetti su Il fascismo: autobiografia di una nazione. Esistono infatti quelli che lo fanno per scelta convinta, quelli che lo fanno perchè così portano a casa la pagnotta e quelli che lo fanno perché, nati servi, adesso servono il padrone di turno, pronti a salire sul carro del prossimo.

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    6. È la solita incapacità di distinguere tra condizione necessaria e sufficiente. Se ne è parlato in un esauriente post del 22 luglio . Difficile credere che possa non essere capito, a meno che non ci si rifiuti di farlo o si faccia finta di. Come dice mio padre: puoi riuscire a farti capire da un sordo, ma non da uno che finge di essere sordo.

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    7. Se n'è parlato miliardi di volte. Ora basta.

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    8. Signora mia, nun ze ne pò più de certa ggente...

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    9. @Emilio L.
      Ti sei riposizionato già due volte sull'euro, e pertanto ti consiglio, sempre nell'ipotesi che tu voglia capire cosa ti capita da almeno 8 anni (e non ci venire a raccontare che l'hai capito) e che tu non sia un troll, ma sia venuto qui, diciamo onestamente a sproloquiare, di leggere i due libri di Alberto, e di seguire il blog e leggerlo. Tutte le questioni che citi, debito, ineguaglianza, USA, UK, Danimarca, Svezia (non le hai citate ma le cito io (osserva i dati comparati), tassi di cambio, fisso, ufficiale, reale, l'euro ed i suoi inediti guasti e tanto altro, prima di tornare ad offendere (perchè sei tu che hai insultato per primo Alberto e perciò anche me) e dire cazzate!
      Alberto ha riammesso molti, qui, me compreso e potrebbe accadere anche a te, ma devi essere credibilmente onesto!
      Perdonate refusi ed errori, ma sono sul cellulare).

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    10. @Emilio L. "Questa disuguaglianza, questa contrapposizione di interessi interna alla società, è esistita in tutte le epoche: la osservava Longoni nel sul secolo... era presente nell'Italia del cambio variabile cui si vorrebbe tornare ... e sussiste, odiosa, ancor oggi."

      Lei ha perfettamente ragione: pensi che al tempo del sesterzo, moneta che accomunava tre continenti, esisteva lo schiavismo! A quanto pare, il regime di cambio utilizzato non è ovviamente condizione sufficiente a determinare come verrà poi distribuita la ricchezza. Accidenti, pensi che io ero assolutamente convinto del contrario!
      È vero: anche con l'euro si potevano indubbiamente accettare trasferimenti fiscali verso i Paesi più in difficoltà o allentare la morsa del loro debito per agevolarne la ripresa.
      Anche con l'euro si potevano artificiosamente realizzare, in un'ottica di crescita comune, dei sistemi di compensazione degli squilibri commerciali! Anche con l'euro si poteva evitare che i ricavi si redistribuissero ingrassando la quota profitti e non la quota salari!
      Anche con l'euro si poteva evitare di indebolire la normativa a tutela dei lavoratori in un'ottica di equilibrio economico!
      Anche con l'euro si sarebbero potute fare tantissime cose belle, ma si è scelto di non farle: si è scelto di ridurre ad un Paese del terzo mondo la Grecia.
      Si è scelto di ingrassare coloro che giovano dalle politiche mercantilistiche, fondate sull'abbattimento del costo del lavoro.
      Si è scelto di distruggere la classe media e creare milioni di nuovi poveri.
      Si è scelto di distruggere l'occupazione e creare immense sacche di sottoccupazione.
      Si è scelto di stare dalla parte dei forti e abbandonare gli ideali propri della sinistra che, mi permetta di ricordarglielo, non si fondano su immigrazione di massa o difesa dei diritti dei gay.
      Quante volte è stato detto che il tonante pugno ti Stapippas avrebbe fatto risorgere la Grecia? Quante volte è stato detto da tutti gli esponenti delle forze di governo che andremo in Europa a farci sentire? Quante volte? Troppe.
      Ma soprattutto, La invito a riflettere su questo, perchè andare a battere i pugni da qualche parte per reclamare qualcosa? Siamo una nazione o un bimbetto che va dal babbo a fare i capricci perchè vuole un giocattolino nuovo?
      È evidente che i fatti ci dicono che rimanendo nell'euro, non siamo più adulti, emancipati, con una nostra indipendenza e con le nostre capacità. Siamo tornati bimbetti a cui, se avremo fatto i compitini a casa, il babbo giusto, forte e magnanimo darà i soldini per comprare il gelato, ma in caso contrario ci manderà a letto e senza cena! Ma si rende conto di quanto tutto ciò sia infantile? "La Grecia non ha fatto i compiti, niente soldi ai bimbi cattivi per contrastare la recessione". Intanto il bravo papà, giù a sgargarozzare vino con le puttane, lui si che è bravo!
      Come si può non desiderare l'emancipazione da questa follia? "Hai la febbre, cazzo, hai preso quattro però! Razza di bastardello idiota, ora ti lego alla sedia al buio!" E giù a risgargarozzar vino e trombar con le puttane nella stanza accanto!
      Come si può non desiderare di fuggire da questo padrone, non padre, e come si può non giudicare questo atteggiamento di intransigenza ed intolleranza verso i fallimenti altrui, se non come incapacità o disinteresse verso il prossimo? Da quando in qua legare un bimbo o negargli un pasto è il modo migliore per fargli comprendere un errore o educarlo per il meglio? Dunque, da quando in qua il modo migliore per contrastare una recessione è quella di ridurre sul lastrico un Paese? Questo è odio, misantropia. Come riesce a non avere la nausea pensando alla sofferenza che queste decisioni, platealmente giustificate con l'espiazione dei tuoi peccati, ma con l'ovvio fine di soggiogare e distruggere la democrazia secoli di guerre ci hanno portato.

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    11. Questa risposta me la incornicio.

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    12. Me too! Francè me sei piaciuto, risposta molto lucida ma anche molto dura, ti capisco.

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    13. @giuseppe vetrugno
      grazie Giuse', vedrò di leggere Gobetti.

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  19. Vedi che la gola a volte può non essere un peccato!
    Casa di vacanze estive; cercavo della carta per accendere il fuoco per le mie salsicce e cosa mi salta in mano?

    Un Panorama datato 25 Dicembre 1975 che parlava della lotta delle donne per la legge sull'aborto (e dell'accordo PCI-DC per farla saltare... anvedi sti gran fiji der nazzareno...), ma che nella manichetta in alto a destra annunciava:
    ECONOMIA - COME SARA' IL '76

    E' stata una esperienza veramente pulp: flashback e flashforward continui, una riga di #sesapeva da paura, QED come se piovesse, soprattutto riguardo al fatto che al giorno d'oggi concedere a chiunque di essere semplicemente ignorante dei fatti e dei meccanismi basilari dell'economia è sbagliato: concederlo a chi ci governa, a chi dovrebbe difendere gli interessi di classe degli earners (che saremmo noi...) e maxime a chi quotidianamente ci racconta come va il mondo è impossibile.

    Riporto una perla, le altre ve le lascio da gustare sull'originale, che ho fotografato e condiviso su dropbox per la curiosità di chi vuole "farsi male"

    "Per formulare le previsioni, l'econometrica si basa sui dati economici del passato. Osservando, per esempio, che in passato una diminuzione delle tasse del 10% ha provocato nell'economia di un certo paese un aumento del prodotto nazionale lordo dell'1%, si può stabilire l'effetto che oggi una riduzione fiscale ha non solo sui consumi provati, ma anche sull'andamento economico generale del paese. Margini di errore sono possibili, ma le tendenze che l'econometrica permette di definire sono sempre molto attendibili."

    Ah, una nota... l'articolo si intitola Odore di ripresa, dove la parola "odore" viene declinata in "dal 3 al 4%". Chi ci parla oggi di crescita con lo 0% va lasciato sulla sponda del fiume senza mezzi di sussistenza a guardare zitto e muto quello che noi dobbiamo fare.

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    1. Grazie Francesco, bel documento! Ma poi il fuoco con cosa l' hai acceso?
      Ricordo l' articolo, molto interessante e documentato. Interessantissimo rivedere i dati, l' Italia andava forte, disoccupazione al 3% come la Germania, USA al 5%, stridente la differenza tra il tasso d' inflazione Germania, 5% e gli altri, Italia al 16%, USA al 10% UK al 20%, Giappone addirittura al 25%, Francia al 14%, PNL IT crescita al 3/4% Germania a 0%. Non c' era ancora lo SME e la Germania soffriva nei nostri confronti, poi arriva il '79 e poi l'81!

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  20. Infatti, non mi spiego il richiamo all'opera citata dopo gli appunti riportati dall'anonimo pasticcione.
    Un clamoroso autogol da confusione: forse la permeabilità lascia passare anche qualche anticorpo.

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  21. Il Times (ma la cosa e' ripresa da altri giornali) segnala che la Brexit vera e proria (Articolo 50) verra' ritardata fino al 2019.

    Anche in questo caso non e' chiaro se questo sia solo wishful-thinking da parte di chi vorrebbe mantenere lo status quo, comunque mi pare una conferma della strategia del governo Britannico di prendere tempo il piu' possibile.

    La tattica attendista (ammesso che la UE gliela conceda) conviene comunque ai Conservatori, da piu' punti di vista, per cui mi pare ragionevole che ci provino in tutti i modi.

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  22. Ferragosto, calma di vento. Qualche refolo da direzioni inattese.
    Con affetto e gratitudine per il Prof (e la sua famiglia!).

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    1. Mi pare che questo refolo sa di stantio.
      Salari che crescono in Svezia e qui no ma euro non menzionato come causa, in compenso solita spesa e debito pubblico a gogo.
      Una firma che è una garanzia.

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    2. No, mi dispiace ma non ci siamo. Non ho trovato mai la "parolina magica", se non tramite un riferimento all'"Eurogruppo" volutamente mal interpretabile (sempre grazie alla nota e voluta confusione indotta dai media tra i termini UE ed UEM).
      In compenso il pezzo si chiude con le lodi al debito pubblico basso, alla fedeltà fiscale ed alla spesa pubblica più efficiente della nostra.
      No, mi dispiace, non ci siamo caro Furbini...
      E' la dimostrazione (ammesso che ce ne fosse bisogno) che le cose sono chiarissime, ma sono pagati per inquinare le prove.

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    3. Di' pure che sa di fogna...
      Ma quando le fosse settiche puzzano, il tempo vuole cambiare (esperienza campagnarda).

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    4. @Dario Vignani
      Rampini, non Fubini.
      Poi furbino lo è senz'altro pure lui...

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  23. Gentile Professore, non so se sia stato già segnalato, ma ho ritrovato un articolo di Repubblica del 1992, da cui emerge che il dibattito economico sulla moneta unica all'epoca aveva già evidenziato le problematiche che poi si sono puntualmente verificate. Ulteriore conferma del fatto che sapevano tutto, compreso l'idea che la moneta unica fosse un modo per 'disciplinare' i lavoratori. Cordiali saluti

    http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/06/13/con-la-moneta-unica-avremo-piu.html

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    1. Infatti Pirani queste cose le conosceva avendo intervistato chi gliele ha spiegate ma non gli ha dato credito.
      Fondatore di Repubblica e si vede.

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