mercoledì 2 marzo 2016

La banalità del PUDE

(...sottotitolo: Fabrizio Laria commenta - magistralmente - un incommentabile Michele Salvati. Fatica, tristezza, ribrezzo, orrore...)


Fabrizio Laria ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Il Lussemburgo e le riforme strutturali": 


Tanto per gradire, un corroborante Michele Salvati sul Corriere di ieri (il fegato ringrazierà):

“Credo che il governo italiano faccia bene a combattere la sua battaglia europea «come se» fosse possibile ottenere dall’Unione un significativo allentamento dell’austerità che ci impone la moneta unica”.

Però! Uno di quelli che la sanno autorevolmente lunga ci sta finalmente dicendo a chiare (sia pure incidentali) lettere che “la moneta unica ci impone austerità”! Vivaddio, questo sì che è un passo avanti! Però… però c’è qualcosa che non torna: se la moneta unica l’austerità ce la IMPONE, come è possibile ottenere un “significativo allentamento” della stessa? Ah certo, ma che stupido: dimenticavo il «come se» iniziale! Lo ammetto, i tatticismi psicologici non sono il mio forte. Ma andiamo oltre:

“È anche per evitare o attenuare queste conclusioni che il Mef ha presentato il documento al quale mi riferivo prima” [ovvero, il recente documento del Mef “A Shared European Strategy”, quello in cui si chiede, tra le altre cose, un allentamento coordinato della pressione fiscale].

Dunque, ricapitolando: il governo presenta una proposta per attenuare o addirittura EVITARE qualcosa che sa essere INEVITABILE (guarda un po’… ma allora è il segreto di Pulcinella!). E tuttavia, secondo il nostro acuto osservatore, fa comunque bene a farlo. Ma allora, perché mai chiedere l’impossibile?

“Non tutte le proposte in esso contenute saranno respinte […]. Ma è impensabile che la Germania abbandoni le sue riserve nei confronti di una più forte mutualità: un fondo comune per affrontare fasi di disoccupazione ciclica o per attuare da subito un’assicurazione europea dei depositi bancari - per fare solo due esempi - saranno ben difficili da ottenere” 

Ma guarda un po’… due esempi scelti totalmente a caso (poi dice che i punti importanti li coglie solo quel genio ribelle di Bagnai). Comunque ok, abbiamo capito che 1) la moneta unica ci impone austerità e che 2) ovviare a questa con una maggiore mutualità esterna non esiste: da lì non si passa. Rimane in sospeso la domanda: in che senso secondo Salvati il governo ha fatto bene a chiedere l’impossibile? Qual è o quale dovrebbe essere, dati i presupposti sopra enucleati, la conseguente strategia di azione almeno potenzialmente efficace?

“Fa dunque bene l’Italia a manifestare la propria insoddisfazione per come oggi funziona l’Unione monetaria. Farebbe ancor meglio se, accanto a questa azione rivolta verso l’Europa, stimolasse una riflessione INTERNA più approfondita e radicale su come uscire dal vicolo cieco in cui siamo finiti”

Eccolo, finalmente! Ci siamo! Il colpo di genio! La perla di saggezza! Il punto di innesco del pensiero divergente-ma-stringente, del ‘giusto perché non ovvio’, del 2+2=5! Dovremmo forse reagire facendo (o almeno predisponendoci a fare) qualcosa? Certo che no, semmai facciamo bene a manifestare la nostra insoddisfazione! Dovremmo magari proporci di spezzare le catene che ci immobilizzano? Certo che no, semmai contestiamone il ‘funzionamento’! Dovremmo provare ad affrontare in qualche modo chi queste catene ce le tiene serrate addosso? Certo che no, semmai riflettiamo approfonditamente su noi stessi. E si capisce: se quelli che per gli altri sono semplici braccialetti noi li viviamo come catene, vuol dire che qualche patologia di fondo ‘tutta nostra’ ce l’abbiamo! E allora vai con la TAC…

“Tre sono gli ostacoli che bloccano l’uscita dal vicolo: la debolissima crescita della produttività, il peso del debito pubblico, l’asfissia del credito e i rischi conseguenti ad attivi inadeguati delle banche [geniale…. che poi so’ tre cose che non c’entrano niente una con l’altra, e meno che mai con la moneta unica!]. Perché l’Italia non cresce e la produttività ristagna da quasi vent’anni? È solo «colpa» della situazione di asfissia in cui la moneta unica e l’austerità ci costringono? E se la colpa non sta solo in questo, dove sta e com’è possibile rimediare?”

È solo «colpa» della moneta unica? Ma ceeerrto che no, non vorremo mica nasconderci dietro al solito alibi di circostanza! Diciamocelo in camera caritatis (per l’ennesima volta, visto che a quanto pare non ce ne siamo ancora convinti abbastanza): le vere catene sono quelle che ci stringono da dentro noi stessi! Sono i nostri squilibri interni, le nostre inerzie, le nostre autoindulgenze, il nostro adagiarci sui presunti allori, il nostro vivere al di sopra delle nostre possibilità, che nei decenni hanno minato alla base il nostro organismo. E allora che fare? Semplice, anche se non facile: smetterla una volta per tutte con le soluzioni palliative e passare finalmente a una vera e risolutiva cura d’urto contro il malefico bubbone che ci rende impediti più di qualsiasi catena esterna:

“Circa il debito pubblico, fino a pochi anni fa circolavano idee, spesso azzardate, su come sbarazzarci di una parte del suo fardello: perché non se ne parla più? A mali estremi, in fondo, ci sono solo estremi rimedi”.

Ma certo! IL SANGUE! E’ questo che ci vuole, il sangue! Il sangue di chi se n'è colpevolmente auto-trasfuso troppo, e a ‘restituirne’ almeno una parte farebbe ora né più né meno che il suo dovere! Del resto, anche questo si capisce: se per ristabilire l’equilibrio ci vuole una cura d’urto, è giusto che il relativo impatto sia a carico in primo luogo di chi ha maggiormente e più indebitamente approfittato del periodo delle vacche grasse. Si trattasse anche di milioni di persone, poco importa: il maltolto va restituito, e comunque s’è detto che siamo in un vicolo cieco, quindi non c’è alternativa. E poi, che cosa c’è più di sinistra di una bella PATRIMONIALE, di quelle coi contro-coglioni? Oddio, ma che dico… veramente la parola “patrimoniale” non c’è mica scritta… c’è un equivoco… o forse un auto-equivoco… Sai che c’è? A scanso di comprensioni, meglio concludere buttandola un po’ in caciara (e magari facendo pure la figura di quello particolarmente acuto):

“Quanto alle banche ho prima accennato all’ostilità tedesca ad un fondo di garanzia comune e ad uno schema comune di assicurazione dei depositi: attenuare questa ostilità dovrebbe essere l’obiettivo urgente sul quale spendere le non ampie risorse negoziali del nostro governo. Avviare questa riflessione significa però dare del nostro Paese e dell’Unione monetaria un’immagine assai più negativa e preoccupante di quella che Renzi ha sinora dato. Ed è più facile che un cammello passi attraverso la cruna di un ago che Renzi si trasformi in gufo”.

Morale: caro Renzi, stai bene attento a quello che fai. Se non vuoi darti la zappa sui piedi, puoi sempre scegliere di darti una martellata sulle ginocchia. Ma se non vuoi darti nel l’una né l’altra, fai come me: continua a galleggiare allegramente sulle cazzate che spari. So bene che per uno come te questo suggerimento è superfluo, ma consideralo come un gesto d’affetto. Del resto converrai che la soddisfazione di prendere per il culo la massa dei poverini che sempre e comunque penderanno dalle tue labbra ti ripagherà ampiamente di ogni contingente tribolazione, comprese le lievi inquietudini per la perdita di qualche misera bancuccia lungo la sacra via tracciata dai tuoi augusti (nonché angusti)  predecessori.


Postato da Fabrizio Laria in  Goofynomics alle 2marzo 2016 15:08

85 commenti:

  1. Temo che l'avviso al povero Renzi ormai sia tardivo...giacché ha deciso di cedere il nostro mare alla Francia https://twitter.com/borghi_claudio/status/704989082238242816 #RenziNonGalleggia ma ha scelto di agire contro interessi nazionali!

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  2. Attenzione, al link Michele Salvati sul Corriere di ieri c'è questo:

    x-apple-msg-load://73796859-1BAB-48EC-9AEA-7E67B624085B/%E2%80%99

    Il link corretto all'articolo di Salvati, L’Italia può uscire dal vicolo cieco se fa autocritica costruttiva, è questo:

    http://www.corriere.it/opinioni/16_marzo_01/italia-puo-uscire-vicolo-cieco-cambiando-l-europa-se-stessa-ed316116-df16-11e5-8660-2dd950039afc.shtml

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    1. Grazie. Effettivamente mi sono fidato del primo copia e incolla e non ho ricontrollato.

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    2. Autocritica costruttiva! Come quella dei campi di rieducazione dei Khmer Rossi...come si chiamavano ? Ah si !....Killing Fields.

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  3. Se avesse aggiunto che la patrimoniale è giustificata dal fatto che siamo un paese ad alta evasione fiscale e quindi sarebbe far pagare ora tasse non pagate prima sarebbe stato il capolavoro del grottesco...

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    1. Vero, però mi vorrei rifare al post del prof. su Travaglio: la nostra evasione è il 12% del pil europeo, e il contributo italiano al pil europeo è del 12%...
      Ergo, l'esame di coscienza andrebbe diffuso, no?

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  4. C’è una cosa che mi fa impazzire di rabbia. Nel Regno Unito e in Germania, paesi che comunque sono in una situazione ben diversa rispetto all’euro se paragonati a noi, personaggi autorevoli come Henkel o King fanno un’analisi lucida della situazione dell’Eurozona (come si può leggere agevolmente anche grazie al lavoro di Voci dall’estero). Soprattutto, attribuiscono correttamente la causa di quanto avvenuto al sistema dell’euro.
    E invece proprio in Italia, paese che - come abbiamo capito se abbiamo voluto capire - paga ben salata la moneta unica, si continua ciecamente e pervasivamente con il delirio autorazzista.
    Tutto ciò sta iniziando a minare la mia salute mentale.
    Finirò come Winston Smith, credo. Finirò con l'amare l'euro.

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    1. Non so la Ger, ma qui in UK TV e "intellettuali" (dimm) sono tali e quali che da noi -anzi peggio- e fanno una grancassa antiBrexit moralistica e razzista che quella contro Berlusca e Salvini messi insieme e' niente. Io (qui) vedo tanti piddini, tanto cretinismo economico, finta solidarieta e sapienza demicuggino. Intanto cara Nat, i vari (ordine a caso) AB, LBC, VG, BC, DF sono in Italia e non in UK. Io qui ancora ne devo sentire uno cosi, e che gli sia concessa tanta visibilita'. Insomma, non e' una buona notizia, pero' una consolazione. In Italia c'e' chi ha capito prima e meglio e l'ha anche spiegato meglio e a piu gente.
      Impazzire di rabbia per tutto il resto si (io gia fatto) ma per questo proprio no plis

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    2. Cara Nat, anche qui in UK il mainstream fa di tutto per spaventare l'elettore: http://vocidallestero.it/2016/03/02/non-fatevi-ingannare-dalloperazione-paura-rimanere-nella-ue-e-la-scelta-rischiosa/

      Le voci critiche sono purtroppo ancora poche.
      Moltissimi stranieri qui in UK (italiani compresi) sono convinti che se usciamo dalla UE, ci rispediranno a forza nei rispettivi paesi. Alcuni accusano gli inglesi di non amare l'Europa!
      E poi le solite cavallette e la guerra dei dazi...

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  5. I giornalisti nostrani forniscono ogni giorno prova del loro machiavellismo (o cerchiobottismo?), stretti fra la necessità di ossequiare un regime che da loro da mangiare e la necessità di fornire qualche notizia vera onde frenare l'emorragia di lettori. "Il Principe" di Niccolò Machiavelli è un'opera controversa: ufficialmente istruisce i politici sulle nefandezze da compiere per mantenere il potere, in realtà rivela al popolo le nefandezze che i politici compiono per mantenere il potere. Per Spinoza, Machiavelli ha insegnato ai popoli come debbano diffidare dal consegnare il potere politico ad un solo uomo (Draghi?). Per Rousseau, Machiavelli «fingendo di dare lezioni ai re, ne ha date di grandi ai popoli». Quando Machiavelli scrisse la sua opera, non poteva denunciare apertamente la mala politica poiché ne avrebbe subito le conseguenze, quindi ha usato un espediente narrativo noto come “parlare alla suocera affinché nuora intenda”. Similmente, il nostro machiavellico Salvati, da virtuoso equilibrista, saltella da «agire come se fosse possibile ottenere dall’UE un significativo allentamento dell’austerità che ci impone la moneta unica» alla necessità di una «riflessione interna più approfondita e radicale». L'euro è tanto bello, però ha causato l'austerità tanto brutta che distrugge l'economia: la soluzione necessaria per tenerci l'euro tanto bello è una «riflessione interna» (alias una dose maggiore di austerità). Come ha scritto un autorevole personaggio del '900 «recriminazioni che, se la gente non crepasse di fame, farebbero crepare dalle risate».

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  6. Reverendissima madame Nat,

    è più probabile che lei finisca ad amare l'heavy metal e le barzellette di Abbelluscone

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    1. Peggio, potrei finire a frequentare loschi figuri destrorsi, amanti dei soldatini e del risotto allo zafferano (a proposito, mi devo cospargere il capo di cenere: l'ho fatto col Carnaroli, ultimamente, ed è MOOOOOLTO meglio del Roma... Gadda aveva ragione).

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    2. D'altra parte, da una che volantinava per Prodi... È già molto che non usassi il parboiled! #lebbasi

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    3. Grande non è chi non cade, ma chi dopo essere caduto è capace di rialzarsi.

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    4. Perche' il risotto giallo si fa con qualcos'altro che non sia Carnaroli ? Non cominciamo a bestemmiare eh ! Ci sono regole !! La Genovese si mangia coi paccheri e così il Ragu' napoletano....e rispettiamo le costanti universali ! Che gia' mi e' toccato emigrare agli antipodi, ma almeno cibo e taglio dei vestiti non toccatemeli !

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    5. @Nat da quanto leggevo il risotto alla milanese può essere fatto col Carnaroli e col vialone nano. Hai qualche ricetta che includa il Roma ?

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    6. @Davide Sì, ma ammetto che non è di una fonte particolarmente autorevole (mia suocera, piemontese). È vero che viene bene anche col Vialone nano, confermo. Però il Carnaroli ha una consistenza ineguagliabile.

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    7. È in momenti come questi che mi sento indegno della mia italianità. Non ho la minima idea di quale riso vada in quale piatto. Io uso solo il Roma

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    8. E ne vai anche fiero, cazzo, invece di nasconderti!

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    9. Da un po' di tempo per i miei risotti uso di preferenza il vialone nano. Ne consiglio uno per scacciare il pensiero ricorrente dell'euro e dell'intervento da fare sugli euristi che mi ha suggerito una rilettura del "Vespro Siciliano" (che ho già riportato in un precedente commento) nella raccolta di racconti del Pitrè.
      Fondi e gambi di carciofo stufati in olio abbondante, aglio e prezzemolo. Soffriggervi una manciata di pancetta affumicata, e poi cuocere il riso con brodo vegetale vero, non quello con i dadi. Mantecare poi con abbondante parmigiano e dadini di caciocavallo affumicato.
      Questo commento lo inserisco a mia futura discolpa per il Grande Fratello prossimo venturo, per sostenere la tesi difensiva che si baserà sul fatto che credevo di partecipare ad un blog di Economia ... domestica. Come si evince anche dal commento in cui citavo il Pitrè, in cui veniva data una ricetta per la conservazione dei "ciuretti", in quel caso dei Francisi.

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    10. Ma il Roma ancora lo commerciano? Così, senza pudore? Il Carnaroli è il Carnaroli, ma forse il Vialone nano è più versatile. Infatti è Veneto.
      Cordialmente,
      Darth Giovinious

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    11. Perdonate, ma essendo originario della zone del riso ed esperto di risotti, posso tranquillamente dirvi che "quelli che il risotto e' solo Carnaroli" puo' tranquillamente aggiungersi alla lista del Sig. Ballardin. Sfido chiunque a mangiare un risotto preparato con riso Arborio e riso Carnaroli e notare la minima differenza (a parte che nel portafogli :P)

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    12. @Luca De Grandis Mi straccio le vesti. Hai bestemmiato! Con l'Arborio i risotti vengono GESSOSI. Per i risotti l'Arborio è proprio l'ultimo, al massimo può andare bene per l'insalata di riso.
      Detto questo, ammetto anche che mia suocera piemontese è talmente brava a fare risotti che riesce a tirare fuori un capolavoro perfino da un Originario o un Padano.

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    13. @Nicola Baroni, le segnalo che il Roma è un ottimo riso, molto versatile: il Carnaroli per il risotto milanese è il top, ma per i risotti alle verdure (tipo zucca o zucchina) il Roma dà grandi soddisfazioni.

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  7. http://sollevazione.blogspot.it/2016/03/leuro-morira-analisi-dei-target-2-di.html?m=1 scusate prof. Sono fuori tema ma volevo condividere questo post.
    Saluti se passa a Roma ha un taxi a disposizione :))

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  8. Fuori dall'€uro c'e' la guerra , e poi dove vuoi andare con la nostra liretta ? : sentito oggi in pausa pranzo prolungata a Sogliano comune di Piddinia da una gentil signora e,dai suoi tre clienti del Bar/sezione PD . La cornice prevedeva foto di Renzi in loco , Che Guevara , giornale Unita ' intonsa e neanche aperta .
    Ho pensato di intavolare una spiegazione della Crescita' italiana post '92 ma poimmi son detto che tanto era inutile , inutile spiegare che ero li' anche perche' nella mia azienda di beni strumentali i telefoni del commerciale squillano sempre piu' di rado e che a gennaio ho avuto insoluti per 165.000 euro su fatturato mensile ( in calo ) di 400.000 scarsi e che ogni anno e' un po' peggio .
    Quello che fa' incazzare e' che i piu' convinti son proprio quelle de sinistra .. Sob .

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    1. Aborro il termine “liretta” e propongo che venga sostituito nelle prossime discussioni con “sovranità monetaria”. Il termine “liretta” è usato volutamente in senso spregiativo, per sminuire la moneta sovrana e farci credere che abbiamo rinunciato a qualcosa di scarso valore. La frase “rinunciare alla liretta” ha un peso, la frase “rinunciare alla sovranità monetaria” ne ha un altro. L'Italia doveva perdere la sovranità monetaria poiché altrimenti sarebbe stata un temibile concorrente industriale nel mercato europeo ed era necessario introdurla in un sistema monetario che desertificasse il suo tessuto industriale, spingendo le imprese a chiudere o a finire in mano straniera. Lo stesso fenomeno viene descritto con parole diverse per farlo sembrare migliore di ciò che sia in realtà. “Dobbiamo fare le riforme per attirare i capitali stranieri” suona meglio di “dobbiamo fare le riforme per indebitarci”. I capitali stranieri sono debiti: lo straniero non manda i capitali per pura bontà del suo cuore o per farci un regalo, manda soldi da restituire con gli interessi. Dopo anni di retorica su quanto sia brutto il debito pubblico, non si poteva certo dire “dobbiamo fare le riforme per indebitarci” e si è scelto di dire “Dobbiamo fare le riforme per attirare i capitali stranieri” per dare l'idea della ricchezza che piove dal cielo. Chi dice “ce lo chiede l'Europa” omette di dire che le cessioni di sovranità avvengono in maniera asimmetrica: se l'Italia cede una grossa fetta di sovranità e la Germania fa come vuole, l'Italia diventa una colonia straniera. Una logica elementare mi dice che se prima sei sovrano e poi non lo sei più e diventa sovrano un altro, la tua condizione peggiora. Oggi viene ripetuto h24 che dobbiamo cedere sovranità all'Europa, poiché ” più sovranità cederai meglio starai”. L'idea che cedere sovranità fa stare meglio viene ripetuto come se fosse la cosa più naturale del mondo, ma ogni volta che la sento mi sembra sempre una stronzata.

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  9. Col cappello ben proteso nella mano e le ginocchia inchinate sulla terra: il primo fa molto iniziativa politica (anche se potrà accogliere soltanto qualche centesimo, per di più inevitabilmente d'euro), le seconde rimarranno dove sono se la schiena le si adagia connivente sopra.

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  10. "Morale: caro Renzi, stai bene attento a quello che fai. Se non vuoi darti la zappa sui piedi, puoi sempre scegliere di darti una martellata sulle ginocchia ..." IPOCRITI SEMPRE , non si chiamano ginocchia ma palle , se non incominciano ad usare le parole giuste finiamo sempre ad essere soft e fare male solo a noi stessi , oggi mi è arrivata un'email dalla banca dove con le parole dolci si spiega che per ottimizzare la gestione chiudono l'agenzia e portano il mio miserrimo conto corrente nella sede principale il tutto per ottimizzare. Se avessero usato le parole giuste sarebbero state forse molto più scurrili ma anche il sommo Dante mise la gente nel caldo dello sterco e non nel fango di una SPA

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    1. Se dovessimo appellarci a Dante dovremmo impiegare l'espressione con cui il Sommo descrive il segnale di Barbariccia per indicare a nostra volta molte altre circostanze attuali.

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  11. se non fosse un periodo dannatamente vero che finirà per lanciare la scure su tutti noi, direi che è fichissimo!
    Riflettevo sulla mia infanzia e di quanto trovassi stupida la storia.
    Ora so che ciò che insegnano sono le favolette ad uso e costume dei soliti.
    Oggi stiamo facendo la storia e stiamo capendo cosa siano veramente il bene e il male, di cosa sia il senso dell'umanità di alcuni, di come nascono le derive (di tutti i tipi), di come si possa passare da un fascismo rosso (quello odierno per esempio) oppure ad uno nero (la risposta a quello rosso in Italia e Germania nel secolo scorso per esempio e per certi versi in Russia adesso).
    Pazzesco.

    PS: il post è meraviglioso per sottolineare ancora di più l'intrinseca stupidità di una certa parte di popolazione (perché diciamolo: a fronte di un tizio che si copre di ridicolo ce ne sono tanti che leggono e apprezzano)

    PPS: non voglio commentare cosa immagino possa essere l'umanità tra 50 anni con bambini di serie A, B, C e Z

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    1. Visto che ti vorresti interessare di storia, inizierei studiando come mai l'interpretazione del nazismo e del fascismo come reazioni al demone del comunismo non stiano in piedi (e in effetti si trovino solamente sulle pagine dei più beceri storici revisionisti).

      Mi farebbe piacere ad esempio conoscere qualche esempio di fascismo rosso, come lo chiami tu, negli anni venti in Italia. Mi piacerebbe anche conoscere gli orrendi crimini perpetrati dagli spartachisti in Germania, talmente orribili da essere stati causa dell'ascesa al potere di Hitler.

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  12. Il fegato ringrazia...

    Consiglio molte tisane al cardo mariano e curcuma.

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  13. Da qualche tempo ho una regola: alla prima fesseria abbandono l'articolo. Al "come se" avrei girato pagina. Sono pochi gli articoli che superano il primo periodo, ma si vive meglio.

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  14. Sto guardando Monti da Vespa. Dalle domande l'economista sembra Vespa...
    Monti parla di default dello stato italiano che non arrivava a fine mese... Basta!!!!!

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    1. È possibile che si continui ancora a dire che il debito pubblico,all'epoca,fosse in pericolo mentre,nello stesso periodo,le istituzioni europee dicevano una cosa diversa?
      Ha ragione il Prof. la scienza economica,sia ortodossa che eterodossa, è stata la prima vittima del progetto europeo e gli economisti,di destra e di sinistra,sono andati contro le rispettive teorie per sostenere questo percorso.

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  15. Ripropongo un vecchio commento sempre attuale

    Da Bruno Cleriti ricevo e immediatissimamente pubblico:

    QUELLI CHE
    - Quelli che vestono capi molto casual, che dicono di indossare la mattina senza badarci troppo
    - Quelli che fanno la spesa nella Bottega del Gusto e deridono gli sfigati che vanno al discount
    - Quelli che credono di essere esperti di vini
    - Quelli che il fine settimana (anzi, il week-end) vanno in una SPA
    - Quelli che conoscono un ristorantino (un po' caro) dove fanno ancora la pasta e fagioli come una volta
    - Quelli che al bar prendono una tisana
    - Quelli che, quando bevono una birretta, deve essere artigianale
    - Quelli che amano il popolo che soffre (e odiano il popolo quando non soffre)
    - Quelli che gli italiani hanno vissuto al di sopra delle loro possibilità
    - Quelli che bisogna fare sacrifici ancora per un po'
    - Quelli che siamo quasi fuori dal tunnel
    - Quelli che l'anno prossimo ci sarà la ripresa
    - Quelli che dicono: Sacche di malessere; Nel medio termine; Bisogna essere positivi
    - Quelli che ne sanno sempre più di te
    - Quelli che quando parli fanno sempre no
    - Quelli che Monti ci ha salvati
    - Quelli che ringraziano Napolitano che ci ha salvati chiamando Monti
    - Quelli che ci può salvare solo più Europa

    ECCO: QUELLI SONO I PIDDINI

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    1. Ecco, ho bisogno del Vostro aiuto (non del Prof. che ha ben altro da lottare): uno di questi individui ha appeso in bacheca aziendale l'articolo "Diagnosing the Italian Disease (Pellegrino, Zingales)", e linearmente non si e' firmato. Mi piacerebbe assai appendere un articolo del Prof, ma non ho ancora trovato nulla di analogo in dimensioni e contenuti. Ed oggi non riesco ad accedere ad Asimmetrie.

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  16. "....le non ampie risorse negoziali del nostro governo". Sto trumone...non ampie per chi cammina da trent'anni sulla lama delle proprie menzogne!
    Mamma mia che schifo, da perderci il sonno.
    Fortuna stasera c'era Vespa che legnava Morty (#lineaeditoriale?) e mi sono ripreso un po'.

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  17. Ormai la necessità di ossequiare i poteri forti collide così tanto con l'impossibilità di nascondere a oltranza il meccanismo che ci strangola da costringere i giornalisti alle più ardite supercazzole linguistiche...

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  18. Banalità, ovvero qualcosa privo di originalità o di interesse. Ecco questa è la loro forza. Dicono una cosa scontata, che banale non era trent'anni fa. Però a forza di ripetere sempre le stesse cose, non si da attenzione e si passa oltre; però restano e scavano, ti si attaccano addosso. Se sei corazzato, grazie a Bagnai, non passi oltre analizzi ciò che dicono e ne fai una critica e aumenti la protezione della tua armatura. Ma se non sei corazzato? Questa banalità diventa parte del tuo pensiero e accetti qualunque cosa che ti viene detto e somministrato. Non riesci a difenderti, a meno che non arrivi qualcuno, o qualcosa che ti fa sbattere il grugno e ti svegli. Ma ormai è troppo tardi. Ti ritrovi esodato, disoccupato, magari assieme alla famiglia vai a dormire in macchina e se hai figli minori, ti vengono tolti. E' questo che mi è successo, o quasi. Ma sono riuscito ad alzare la testa. Ma se va avanti così, questa volta, assieme a mia moglie e ai pargoli. Non ne verremo fuori.

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    1. Loro avranno la banalità per attaccarci, ma noi abbiamo la Bagnalità per difenderci.
      Tanto per scherzarci un po' su, ma non troppo.

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    2. @Battista Dotti

      Scusa, Battista, che cosa era originale 30 anni fa ?

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    3. L'Idea liberista. il Fogno Ammericano.

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  19. E' la disperata ricerca di un barlume di speranza, laddove questa non può sussistere, che alimenta la sindrome di Stoccolma che caratterizza gli ostaggi dell'euro (e non intendo i giornalisti).
    L'ostaggio dell'euro, che simpatizza con i suoi carcerieri (gli permettono ancora di "votare", un po' come i sequestratori che ti concedono di fare i bisogni in bagno, ma non più di una volta al giorno e solo se strettamente sorvegliato), diventa lui stesso il più feroce aguzzino dei suoi simili.
    Quando il fenomeno diventa di massa, e deve diventarlo per perpetuarsi, si innesca una sorta di isteria e nevrosi (psicosi?) collettiva. Se il carceriere non è il mio nemico, ma una vittima anch'esso, allora? Allora il problema sono io, deve per forza essere la democrazia, l'egualitarismo, il mio pretestuoso diritto di autodeterminarmi, e tutto ciò apre le porte a 1984, alle guerre di pace, alla schiavitù che libera l'uomo, insomma ad un mondo merdoloso (come dice sempre mio cuggino, e ora mi sa che lo proporrò alla Crusca).
    Vabbè... sarà l'articolo ad avermi ispirato.

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    1. Scrivevo giusto ieri a un amico che l'attuale sistema tende a produrre (1) "elementi sostanzialmente amorfi e manipolabili (fossero pure animosamente in prima fila nelle lotte sociali, politiche o culturali), lasciando loro credere tutto il contrario, ma entro i quali permane la ferocia arcana da poter aizzare e rievocare a comando: forse un prototipo migliore di automa umano non c'é (perché se tu compi delle cazzate convinto buttandovi dentro realmente tutto te stesso, v'è una maggior, quanto dolorosa, probabilità di accorgersene - basti pensare alla vicenda di Paolo di Tarso, o Milarepa, o ai tanti santi dal passato nitidamente mascalzonesco)".

      (1) di solito sono assai restio ad usare il termine "produrre" in riferimento alla coscienza umana; esiste una parte della stessa che non è mai prodotta, ma pre-essente, ed è ovviamente la parte più vera.

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  20. Probabilmente Off Topic, ma non posso fare a meno di segnalarlo, perchè mi pare inquietante che anche nei commenti postati dai lettori ai video di Repubblica cominci a comparire roba del genere.
    L'articolo è: "Usa 2016: donna contesta Trump, spintonata e allontanata dal comizio"
    Parte il video e sotto ci sono i commenti. Al di là che si possa credere o meno al fatto che Trump sia davvero un personaggio di "rottura" (il mio disilluso parere a riguardo è che se verrà eletto Presidente non sarà certo di rottura, se rompe davvero i coglioni lo faranno fuori in un modo o nell'altro), è interessante il commento dell'utente "frank 879", che ci "illumina" (in senso esattamente massonico, direi...) testualmente:
    "per fortuna l'oligarchia finanziaria e militare statunitense non consentirà MAI a questo triste Hitler col parrucchino di diventare presidente; c'è un lavoro molto più importante da finire, ed è la trasformazione del pianeta in un unico grande tessuto di connessioni economiche e culturali con centro nevralgico a Manhattan, e nessun pagliaccio nazionalista o socialista potrà impedirlo"
    Gli ho risposto che mi fa piacere scrivano cose simili, che almeno emergano per ciò che sono veramente.

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    1. "il lavoro molto importante da finire" ricorda sinistramente la "soluzione finale". Chissa' perche' i piccoli mortali, piu' son piccoli e mortali, piu' subiscono il fascino delle soluzioni definitive, dei punti di arrivo, dell'indietro non si torna, del mondo 2.0 e via cosi'.

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    2. @a perfect world
      Proprio perché sono piccoli mortali (ed è una constatazione tragica, non un'asserzione presuntuosa): la vita attrae chi ne è privo.

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  21. ...e alla fine anche un certo tedio.

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  22. Per comprendere come mai l'Italiano continui ostinatamente a non fare seria autocritica sull' UE e sull' euro in generale dovremmo forse prima comprendere anche come mai milioni di Italiani ogni anno perdono cifre da capogiro con il gioco d'azzardo.
    Ecco, per l'Italiano, l' euro è il suo gioco d'azzardo quotidiano.
    ormai l'Italiano è malato di euro in maniera patologica. In pratica sa che si sta giocando il futuro, la propria casa, il futuro dei propri figli e nipoti ma insiste a voler giocare perché spera - nonostante la ragione gli dica esattamente il contrario - che prima o poi, questo euro finalmente funzionerà e lui (l'Italiano) finalmente diventerà RICCO! Proprio come spesso vorrebbero fare co le slot macchine!

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  23. Risposte
    1. Visto che siamo in tema, ci sarà tra i lettori un conoscitore in grado di spiegare la Divina commedia (non tutta, ovviamente) ai croati e serbi che non vogliono andare per niente d'accordo? Non parlo del popolino che va dove dice il pastore, ma degli intellettuali che stanno facendo la guerra sul significato dei brani sottostanti:
      Paradiso
      Canto XXXI
      Qual è colui che forse di Croazia
      viene a veder la Veronica nostra,
      che per l'antica fame non sen sazia,
      ma dice nel pensier, fin che si mostra:
      'Segnor mio Iesù Cristo, Dio verace,
      or fu sì fatta la sembianza vostra?';


      CANTO XIX

      ...e quel di Rascia
      che male ha visto il conio di Vinegia…

      P.S.
      Mi sento in colpa di rubare tempo e spazio al padrone di casa. Lo faccio per due motivi: anche nella guerra ci vuole una piccola pausa e poi questo blog non è soltanto di economia.

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    2. E' Dante che si paragona al pellegrino proveniente da quelle zone. Viene a Roma per rimirare il volto della Veronica, ma si distrae nel contemplare il volto del Cristo.

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  24. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  25. Un suggerimento per Alberto e per tutti: sarebbe fondamentale se un prossimo libro raccogliesse le testimonianze, talvolta drammatiche come quella di Dotti, altre irate, altre puntigliose e competenti (o incompetenti) o talvolta sarcastiche, pubblicate in questo blog. Sarebbe il racconto, dal lato umano oltreché tecnico, di questa crisi spaventosa e un atto d'accusa contro i responsabili.

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  26. Al Corsera sono gli ultimi sussulti prima della Grande Moria delle Vacche.

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  27. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  28. OT - Succedeva 25 anni fa e questa guerra (ancora in corso) segno' anche l'inizio del passaggio al mondo unipolare.
    http://tass.ru/en/world/859875

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  29. Sono ad un convegno del movimento il sud per Salvini. Il senatore esordisce con il debitopubbbbblico brutto ed elogia la spending review, "abbandondata da Renzi". Continua a parlare di microcriminalità e immigrazione da mezz'ora scarsa e della parola euro nemmeno una minima menzione. Siamo politicamente fottuti.

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    1. Al sud la consapevolezza dei danni di una unione monetaria non ottimale non si e' sviluppata in 150 anni, come pensiamo si sviluppi ora con la campagna mainstream martellante. E' dura ma bisogna insistere.

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    2. Forse perché per 150 anni hanno scritto e raccontato solo bugie?
      " Tolsero gli artigli al gatto
      e volevano che graffiasse
      la voce all'usignolo
      e volevano che cantasse.
      L'argilla alla terra
      e volevano che fiorisse.
      Più lacrime non abbiamo
      e vogliono che ridiamo"

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    3. Anche al nord non è che siamo messi poi così bene: non ho mai sentito Zaia fare esplicitamente riferimento all'uscita dall'euro. Il responsabile economico della Lega Caudio Borghi è molto chiaro in merito. L'unica vera ancora di salvezza l'ho trovata solo qui.

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    4. Orazio Cavezza, la moneta unica "lira", pur con tutti i suoi problemi, era tenuta insieme dai trasferimenti, quelli che la Germania non accetterà mai di fare. Come dice Borghi, semplificando, il cambio della lira verso l'estero era la "media" delle due economie nord-sud, quindi favoriva anche le aziende del nord, che potevano esportare con un tasso di cambio favorevole rispetto alla loro forza economica e produttiva.

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    5. Forse non mi sono spiegato chiaramente. So bene queste cose. E' proprio la lunga storia nazionale chedimostra che la consapevolezza delle masse difficilmente si forma se c'e' una propaganda a senso unico. L'euro non durera' 150 anni proprio perche' non ci sono (e probabilmente non ci saranno, come Bagnai ci ha spiegato) i trasferimenti. Cio' portera' il sistema al collasso. E' una differenza non da poco, lo so, e i disastri umani che nell' attesa si accumulano possono rendere via via sempre piu' arduo il compito della propaganda.

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    6. Se lo scopo dell'euro è fare abbassare i salari e i diritti del lavoro l'ha quasi raggiunto ovunque. Quindi potrà essere abbandonato. Il TTIP è stato discusso. Gli stessi tedeschi non trovano tutti vantaggio dalla moneta unica, quindi... ci rifileranno sotto altra forma la "EUropa" bella e solidale, come la chiamano, mantenendoci nella miseria imposta dalle nuove norme.

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  30. E le forze oscure? E l'impero dei Sith? Spero che un giorno qualcuno ci illumini. Noi, intanto, sempre fedeli alla repubblica!

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  31. OT...scusate ma questa mi sembra interessante.....Ma sbaglio o i vari DAVERI PUGLISI ecc hanno ammesso che una riduzione della spesa pubblica porta ad una riduzione del PIL?

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/03/03/pil-il-mistero-dello-01-in-piu-botta-e-risposta-su-twitter-tra-istat-e-leconomista-daveri/2516815/

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  32. Ciao ragazzi.
    Un saluto veloce da Alberto49. Vi dirò che mi sono rotto le palle di parlare ai sordi, di scrivere per i ciechi di perdere tempo ed energie e salute, per difendere gli interessi di chi si fa prendere per il culo da gente come Salvati, Fubini, Giavazzi & tanti altri. Per cui mi sono estraniato completamente dai sopracitati discorsi, vistane l' inutilità, dato che mi sono convinto che nessuna azione di educazione verso i popoli UEM serva per demolirne lo status. Sono anche convintissimo che l' euro terminerà, ma ciò accadrà a prescindere da ciò che noi cittadini siamo in grado di comprendere riguardo la sua negatività ed i suoi effetti deleteri sulle nostre tasche e sulle nostre esistenze e democraticamente non accadrà che si scelga di rifiutarlo.
    Mi sono rimesso a suonare il R&R, sono a 65 pezzi pubblicati con discretio successo sulla mia pagina FB, divertendomi e facendo anche divertire, non debbo più incazzarmi, non debbo più pensare negativo, e la mia salute se ne giova.
    Un caro saluto ad Alberto che invece ha la forza per andare avanti, ma questo lo capisco, e ne capisco anche la ratio di un uomo che tratta l' argomento da scienziato e non da maniscalco o da servo, come gli altri. Ma lui è davvero immenso, ma è il profeta che alla fine avrà ragione anche se oggi parla nel deserto! Lo pubblicherà o non lo pubblicherà mi frega poco, ma il messaggio è per lui soprattutto, e ovviamente ad ognio occasione pubblica romana sarò lì ad ascoltarlo. "Long may you run" & "Don't let it bring you down"

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    1. MI viene in mente "A 30 secondi dalla fine" (Runaway Train), in cui l'evaso Oscar "Manny" Mannheimer (John Voight) attende l'impatto fatale stando eretto sulla cima della locomotiva lanciata a folle corsa, mentre il direttore del carcere giace in cabina, ammanettato dallo stesso Manny al veicolo. Per ciascuno è importante vivere appieno il proprio modo di restare diritto come Manny, accada quel che deve accadere. E se poi l'impatto non ci sarà, tanto meglio.

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    2. Ciao Alberto49,

      non hai parlato/scritto solo ai sordi/ciechi. Personalmente ho sempre letto con interesse i tuoi preziosi contributi, i quali mi hanno aiutato meglio a capire tante situazioni storiche, politiche e sociali oltre che economiche.
      Sono sicuro che tanti altri sottoscriverebbero il mio apprezzamento per lei.
      Questo luogo (cioè questo blog) ha ridato la vista e l'udito a tanti lettori , che l'avevano quasi perso, come a me.
      È vero che c'è una sordità e cicità piddina che risulta inguaribile. Per qualla ci vuole un miracolo o un esorcismo.

      Ognuno di noi nell'ambito delle proprie possibilità contribuisce a diffondere la verità, aiutare amici e conoscenti a discernere l'informazione dalla propaganda, il ragionamento dalla Piddinitas.
      E' una crescita esponenziale... non c'è motivo di arrabiarsi o di essere frustrati.
      Saluti

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    3. le incazzature fanno bene. Quando succede ti senti vivo e combattivo. Quindi continua ad incazzarti. Gli altri cercano di fiaccarti e vincere per abbandono e per stanchezza, tu rispondi stancazzo e va avanti. E poi sapevo che R&R era nato per protestare contro il conformismo.

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    4. Caro Alberto (permettimi il 'caro': anche se a tua insaputa, una pizza con me di recente te la sei mangiata, quindi mi prendo la libertà di questo piccolo ma sincero gesto d'affetto), mi riconosco in pieno nel tuo stato d'animo. Da quando seguo questo blog (ormai quasi quattro anni) ho sempre letto molto e scritto poco, ma ultimamente sia leggere che scrivere mi sta diventando particolarmente penoso. È sempre più chiaro che quello che deve accadere accadrà, e che chi doveva capire (mi riferisco ai livelli che contano) ha capito: articoli come quello di Salvati ne sono l'evidenza palmare. Per chi è stato generosamente attrezzato per coglierlo, il contrasto tra questa consapevolezza privata e le esternazioni pubbliche, quale che ne sia la motivazione, rende tutta questa tragica farsa ogni giorno più insopportabile. Ma quando ho letto QUELL'articolo, tutta la frustrazione si è coagulata all'istante in un grumo compatto di rabbia, impotente ma prepotente, che esigeva una sola cosa: colpire, colpire duro e preciso, ma soprattutto colpire COME SE veramente il bersaglio fosse alla portata, come se esistesse veramente la possibilità di fare male, e quindi me la dovessi giocare al meglio. Mi rendo conto che per me e per tutti noi, per i motivi che tu hai ben spiegato, questo rischia di diventare un gioco sempre più autoreferenziale, nonostante l'impressionante edificio di consapevolezza che il prof è riuscito a costruire a partire da quel famoso articolo sul Manifesto. Ed è per questo che il suo impegno mi appare ogni giorno tanto più eroico quanto più umanamente inspiegabile. Per quanto mi riguarda, come ti dicevo, mi sento molto prossimo a seguire la tua stessa umanissima china, anche se il sollievo che ne trarrei sarebbe assai evanescente. È banale aggiungere che una sola cosa potrebbe darmi un vero sollievo: il fatto che gente come quella a cui in questo blog dedichiamo quotidianamente i nostri sempre più accurati riti wodoo venisse un giorno non lontano svegliata di soprassalto da qualche lieve punzecchiatura della SStoria.

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    5. Cari amici,
      ovviamente non mi riferivo ad alcuno di coloro che sono qui a dedicare tempo e risorse personali. Ma davvero è per me ora, un rifiuto legato al conflitto tra questi idioti e/o mascalzoni e le macroscopiche puttanate che raccontano e la realtà e la ratio incarnata da Alberto e voi. Io ci soffro troppo, non riesco più a passarci sopra e quindi non resisto, sono fatto così, mi sono moderato come sapete rispetto al mio piazzaloretismo naturale, è scattato però qualche meccanismo psicologico di rifiuto. Ma ripeto, mi sono rifatto vivo solo per un saluto e poi non vale la pena più di parlare di me, vi stimo tutti e ci vedremo alle prossime occasioni romane, magari per un' altra pizzettata con Alberto e la sua dolce compagna, però porto lo champagne, lo giuro, per tutti e anche una nuova bottiglia di Cardhu.
      PS per Citodocal, l' esempio mi piace, ci sono analogie, invece di stare come Manny, fermo sul treno in corsa, mi è sempre piaciuto pensare ad un nuovo "deep impact" di un asteroide al largo dei Caraibi e stare in prima fila, dove in migliaia si suona "Hells Bells" a tutto volume! Comunque, quando arriverà quel fatale impatto, io sarò da qualche parte, lo giuro, a suonarla e suonerò anche "Hotel California", però prima.

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    6. Caro Fabrizio, dove stavi al tavolo, così metto a fuoco? Però, io ero lì con almeno 15 anni di più di ognuno di voi, ma non mi pesava, forse pesano di più le cose che hai evidenziato, le ennesime grandi stronzate di uno dei tanti ineffabili e stolti tromboni, i peggiori sono gli appellisti PDueurini e Salvati è uno di costoro, che tanto magistralmente hai messo a fuoco. E proprio sul tuo articolo, leggendolo, mi è riaffiorata in modo incontrollabile l' emozione e non ho potuto tacere e mi sono sentito in dovere di salutarvi perchè mi sentivo un po' colpevole, perchè comprendo perfettamente il grande impegno anche psichico che ci vuole per ribattere colpo su colpo a questa gente.

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    7. @ALBERTO49
      Ti ho visto solo una volta, riconosciuto da lontano perché menzionato.
      Ti ho apprezzato per un gesto di grande umanità, che tu non puoi ricordare. Anche i gesti possono essere parole. Vale.

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    8. Pur trovandoti quella sera nella strategica posizione di capo tavola, non credo che tu possa ricordarmi, perché ero impallato dal prof (il secondo alla sua destra), il cui dinamismo fisico, a ruota di quello verbale, saturava lo spazio delle visuali. Poco male, alla prossima pizza basta che tieni d'occhio i selleroni e non ti potrò sfuggire. Quanto ai tuoi sensi di colpa, ti confesso egoisticamente che la mancanza di certi tuoi puntuti interventi si sente, ma questo non è certo né un tuo problema né una tua colpa, che di impegno psichico ne hai profuso una quantità... non proprio irrilevante, accumulando un credito che pochi altri possono vantare. D'altra parte mi pare che siamo un po' tutti sulla stessa lunghezza d'onda, a cominciare dal padrone di casa, e per come stanno andando le cose sarebbe difficile il contrario. Come è stato già detto, forse il più grande valore di questo blog e dell'attività del prof si rivelerà a distanza di molti anni, e sarà quello di testimonianza storica. Lo so, come prospettiva non è molto consolante, ma, tornando per un attimo al concreto, credo basti considerare come i giornali stanno trattando la patetica vicenda dei dati ISTAT sul PIL 2015 per dubitare molto che ci sia qualcuno o qualcosa realmente in grado di arrestare in tempo la folle corsa verso il burrone in cui tutti noi siamo trascinati, volenti o nolenti.
      Orsù, alla prossima birretta!

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    9. Ho capito, ho le foto che feci e pubblicai anche qui. Grazie anche a Enrico. A presto altra pizza e birretta, scaldano il cuore!

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  33. Dimenticavo il fatto che ogni euro che riesco a mettere da parte è per a/simmetrie come il 5‰.

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  34. Quando anche le banche cominciano a pensare che sia meglio 'mettere i soldi nel materasso' vuol dire che siamo giunti ben oltre la frutta, siamo ormai all'ammazzacaffè'.....

    http://www.zerohedge.com/news/2016-03-04/revolution-begins-german-banks-told-start-hoarding-cash

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