domenica 13 marzo 2016

Il Belgio contro il turismo sessuale... pardon: sociale.

Come si fa a non volervi bene?

Siete prolissi, rompicoglioni, avete il braccino corto, raccogliete nel vostro seno (nonostante tutti i miei sforzi di derattizzazione) una minoranza rumorosa di sciroccati complottisti/movimentodalbassisti/piazzaleloretisti/bombarolisti (esito inevitabile in un paese talmente provinciale - perché talmente colonizzato - che ciò che nel cuore dell'impero è assoluto mainstream qui appare farneticazione - un meccanismo che Celso ci ha illustrato limpidissimamente), persistete nella vostra spiacevole abitudine di ungere col vostro sebo l'orlo della mia veste senza dirmi chi siete (dato peraltro paradossale, perché in questa bella famiglia d'erbe e d'animali ci sono anche dei nazzzzionalisti, i quali magari vorrebbero che alla frontiera del loro paese venisse esibito un passaporto, ma non esibiscono alla mia frontiera il loro nome e cognome, cosa più volta da me richiesta. "Chi sei?" "Eh, non importa, io sono solo un lettore". Quante altre volte dovrà succedere? Avrete pur avuto un ufficiale d'anagrafe, se non un padre, che vi ha dato un nome, no? E allora ditelo! Imparatela, orsù, l'educazione, che non è mai troppo tardi. A cosa ci serve essere così tanti se non ci conosciamo fra noi?), insomma: ne avete di ogni, e cominciate visibilmente a seccarmi (va anche detto che la quantità non è amica della qualità, ma sopravvoliamo, altrimenti mi danno dell'elitista da qualche attico di place Vendôme).

Poi, però, penso che se vi trattassi come meritate, chiudendo il blog, mi perderei delle assolute perle come questa:

Fil ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "QED64: "endogenous optimal currency area" de che?":

Volemose bene.

Postato da Fil in Goofynomics alle 12 marzo 2016 23:21


E così il Belgio ha deciso di lottare contro la piaga del turismo sociale...

Come come come? Turismo sociale? Aspetta, dov'è che ho già sentito questa espressione...

Ah, già, ma che stupido! Nel Trattato di Roma, ovviamente:


Vedete? Art. 48 primo comma: "Il turismo sociale all'interno della Comunità è assicurato al più tardi al termine del periodo transitorio" (che, sembra di capire, non è finito).

Ma, sempre in termini di principi generali, di turismo sociale parla anche l'Atto Unico Europeo:

Articolo 8 A, secondo capoverso: "Il mercato interno comporta uno spazio senza frontiere interne, nel quale è assicurata la libera circolazione delle merci e il turismo sociale". Bè, certo: "comporta". Nel senso di comporterebbe. Perché se il Trattato di Roma non fosse stato vaniloquio, il turismo sociale sarebbe già stato una realtà. Ma non basta affermare principi, bisogna anche metterli in pratica. Se non lo si fa, non fa nulla. Ci si può limitare a riaffermarli. È il famoso primato del processo sul risultato, caratteristico della cultura politica europea dell'ottimismo totale che Majone depreca, e che a Roma viene riassunta nell'icastica espressione "dimo, famo,...".

E infatti, nel Trattato di Maastricht, riappare il turismo sociale:

all'articolo 3, comma (c): l'abolizione da parte degli stati membri di ostacoli al turismo sociale.

Ma anche qui siamo nella teoria. Per arrivare alla pratica ci vuole Schengen, che rimuove definitivamente gli ostacoli residui:


Ora, non so se è chiaro il messaggio.

Cipolla ci ha spiegato che l'intelligenza è una, mentre le stupidità sono infinite, e ciò di cui ci occupiamo qui lo dimostra ampiamente. Ci sono mille e uno modi di dimostrare la propria stupidità parlando di Europa, ma attenzione: questi infiniti modi di essere stupido hanno un denominatore comune: il "più Europa", che equivale a "più niente" perché un'Europa politica non c'è (c'è la sua caricatura, che ci costa troppi soldi, e che nei fatti è la simpatica combinazione di un comitato di lobbysti, che comanda, e di una casa di riposo dove collocare perché non facciano danni politici trombati o sindacalisti ex-scomodi - me lo ricordo, quando stava sulle barricate: era il mio primo visiting a Rouen, mentre macellavano la sua fabbrica. Poi ha deposto la tuta blu e indossato il grembiule, rigorosamente rosa).

Una delle articolazioni del "più Europa" è appunto la retorica "Schengen/generazione Erasmus/famoerpopoloeuropeo". E gnente, alla gente non entra in testa una cosa ovvia: se crei un sistema nel quale muoversi, cioè emigrare, diventa l'unica risposta alla crisi, succede una cosa inaspettata (o no?): che quando ti muovi, vai verso un paese che è anche lui in crisi! Ora, caso strano, i paesi in crisi sono in crisi (sì, lo so che voi lo sapete, ma potrebbe leggerci anche un europeista, quindo non posso saltare alcun passaggio), e quindi capita che siano abitati da persone che devono risolvere i propri problemi, e in quanto tali non sono così aperte e disponibili a risolvere quelli altrui.

Vi sembra strano?

Certo! Lo so! Perché la maggior parte degli "europeisti" viene da fascie sociali che la parola "problema" non sanno cosa significhi! Come si fa a chiedere loro di immedesimarsi? Orsù: un po' di delicatezza...

Qui ci raccontiamo che sono stati i rifugiati a far saltare il sistema. In realtà i rifugiati hanno fatto un enorme favore alle élite irresponsabili che ci governano. Certo, il loro arrivo, peraltro fomentato da una élite tedesca più irresponsabile del solito, ha posto sotto forte tensione la costruzione "europea". Al contempo, però, arrivando in massa, i rifugiati si sono presi la responsabilità di una catastrofe che sarebbe comunque avvenuta, perché hanno accelerato una dinamica comunque preesistente e endogena al sistema che ci siamo dati: un sistema nel quale se c'è un problema in un paese, l'unica soluzione è andarsene (perché il governo non ha alcuno strumento di politica economica a disposizione). Non credo che sia per colpa dei siriani se in Belgio, in ossequio a una consolidata tradizione locale, ci trattano da terroni, sapete? Non credo sia colpa loro se gli espulsi per turismo sessuale, pardon: sociale, sono aumentati da 8 a 1700 in sette anni. Piccoli numeri, certo. Ma la dinamica è significativa.

Credo che una cosa simile sarebbe successa ugualmente, e che stia succedendo anche altrove, e questo per il semplice fatto che in assenza di completa integrazione dei sistemi previdenziali e di sicurezza sociale (integrazione che nessuno vuole), semplicemente non è vero che nel breve periodo gli immigrati siano un beneficio per la società. Lo sono per le imprese che li assumono, nella misura in cui riescono a farlo in nero o pagandoli poco.

E nel lungo periodo, lo sapete, no, come va a finire?...

Il Belgio non è in crisi? Bè, tutto è relativo. Intanto, dal 1994 al 2006 è cresciuto a oltre il 2.5% all'anno, e ora cresce un po' sotto l'1.5%. Notate che la sua disoccupazione è fissa all'8%, come quella della Cina al 4%. Chissà come farà il Belgio (come fa la Cina lo so)... Forse c'entra anche il fatto che dall'inizio della crisi il debito pubblico è aumentato di 20 punti di PIL (dall'86% al 106%)?

Non lo so.

Ma in quel gioco al massacro che è la deflazione salariale indotta dal cambio fisso, nessuno, ripeto: nessuno, una volta che arriva uno shock esterno, sta meglio di prima, nemmeno nei paesi forti (e i risultati delle elezioni regionali tedesche di oggi potrebbero darne conferma).

Quindi ora io vorrei sentire il parere dell'onorevole Boldrini: cosa ne pensa di questa Europa che lei ci pone sempre ad esempio, un'Europa che nel momento in cui, secondo logica e teoria economica, i suoi cittadini profittano dell'unica opportunità che essa offre loro, quella di spostarsi cercando di ovviare ai danni che la stessa Europa causa, derubrica la mobilità del lavoro a turismo sociale e la reprime?

Tanto per capirci: se dobbiamo essere servi della gleba, allora ridateci i Valois, che almeno avevano la sana abitudine di tagliare, di tanto in tanto, la testa a qualche governante lussemburghese, categoria che già allora pullulava di mestatori e doppiogiochisti (non risolve il problema, ma è tanto liberatorio...).

Quanto agli amici belgi, preferirei non pronunciarmi, soprattutto ora che sono in Francia, dove di essi si ha quell'alto concetto che, soprattutto negli ultimi tempi, tanto hanno fatto per meritarsi e confermare.

Questa è l'Europa come la vogliono loro.

Vi saluto dall'Europa come la intendo io.

84 commenti:

  1. Nel 92 vulgata volle che il fallimento dello SME fosse dovuto alle manovre speculative di un ebreo ungherese,stavolta a rovinare il progetto di amore universale saranno stati i nazzzzionalisti austriaci e gli straccioni della mesopotamia,e tra qualche anno ci riproveremo un'altra volta e daremo la colpa del fallimento a nartra cazzata a caso che il destino ci avrà prontamente fornito.

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    1. Esatto. Purtroppo c'è sempre qualche elemento esogeno cui imputare quelli che in fondo sono effetti perversi di dinamiche endogene. Ma quando lo dissi (con riferimento al 1992) mi accusarono di essere finanziato da Soros. C'è anche da dire che su quanto Soros possa essere considerato "esogeno" Quarantotto avrebbe cose interessanti da dire (tanto per riferirci a un blog che conoscete bene),

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    2. É tanto di sinistra parlare di diritti umani signora mia!! Mi voglio soffermare proprio sulla retorica che è l'arma del potere e della mediocrità. Non la sopporto più! Opuscoli, talk show, persino il cinema (ve lo ricordate "L'appartamento spagnolo"? Già... la Spagna, patria dell'erasmus - progetto - che da quando è entrata nella CE nel 1992 pare che si è dedicata solo a quello). E una generazione di euroidioti che (che belle parole Prof.!) non sanno fare altro che repellere ciò che nel mainstream, perchè lì studiano davvero, è verbo consacrato: il progetto europeo non serve alla gente, l'integrazione europea favorisce gli squilibri. È che quando l'elite mente, lo fa sapendo la verità. L'imbecille imbeccato invece (di solito 23 enne cresciuto nel sogno della europa figa o phiga o fica) rigorosamente laureato, con programmi Bologna degni della 5 elementare, mente credendo di dire la verità. Ma non è strano come, in assenza di termini di paragone, si possa dire che senza sarebbe pure peggio. Il pensiero magico: l'euro non solo non ci fa stare ulteriormente peggio ma combatte anche tigri e fiere feroci: io ne tengo alcuni in tasca, come pure tutti voi proprio adesso, e come potete constatare, non vi sono tigri a voi vicine. LA retorica è arma di potere per chi la fa, e strumento di fede per chi la assorbe. Dietro cela solo una immensa ipocrisia. Buona domenica a tutti!

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    3. Il Bagnai Soros-ista mi mancava...

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  2. Quando fa riferimento all'onorevole Boldrini, forse non ha apprezzato il suo twitter di ieri??
    …. che recita

    "Italia è Paese a crescita zero. Per avere 66milioni di abitanti nel 2055 dovremo accogliere un congruo numero di #migranti ogni anno (s)"

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    1. Ho apprezzato il tweet dello staff dell'onorevole Boldrini perché scopre il gioco che il capitalismo finanziario sta giocando. Spendere soldi per favorire le coppie "autoctone" e consentir loro di fare una vita normale (costruendo e gestendo asili nido, assicurando che le donne non vengano penalizzate dalla maternità, garantendo un minimo di stabilità ai contratti di lavoro), insomma: fare in pratica tutte le cose che l'onorevole Boldrini, se intervistata, direbbe di voler fare in teoria, significherebbe fare una cosa che chi sta dietro alla Boldrini non vuole fare: redistribuire (keynesianamente) reddito dall'alto verso il basso.

      Viceversa, chi tira i fili della Boldrini preferisce che gli stessi (o più soldi) vengano spesi per bombardare altri popoli e poi "accoglierli" (cioè deportarli) da noi perché questo significa deflazione salariale, cioè redistribuzione del reddito dal basso verso l'alto (prima verso l'industria bellica, poi verso tutte le altre industrie che possono giovarsi di lavoro meno specializzato). Tutte cose che se intervistata l'onorevole Boldrini direbbe di non voler fare, in teoria, ma che poi, come grazie al suo staff vediamo, favorisce in pratica.

      Questo, ovviamente, non ha nulla a che vedere con il fatto che è un dovere accogliere i rifugiati. Ha molto a che vedere con il modello di integrazione europea che si è voluto scegliere, come vi spiegherò più tardi.

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    2. Ma la Boldrini è moderata, continua a dire e fare di tutto pur di farsi disprezzare

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  3. Visto che oggi sembra esserci nell'aria una clemenza d'antan, vado OT per lamentare una violenza per me contro l'arte - dico per me perché mi sa che pel prof l'arte è morta col Grand Siècle - ma di sicuro contro la logica, contro il bello e contro il vero.
    Il fatto è questo, in due parole. A Piddinia, una banda di magnaccia locali organizza una mostra sulla street art. Vi saranno esposte opere staccate dai muri (in spregio alle regole di questa forma di espressione e contro la volontà degli artisti), il tutto condito da ipocrisie varie e vergognose.
    Come reagiscono i collettivi, Blu (il maggiore street artist della città), e gli ideologi Wuminkia?
    Direte: con una manifestazione, con una guerriglia, sottraendo le opere rubate dall'enstablishment, bruciando le macchine di chi andava alla mostra, impedendola, sfigurandola disegnandoci sulla facciata un gigantesco murale osceno?

    NO.
    "Agire per sottrazione, rendere impossibile l’accaparramento", scrive WM1 sul loro blog, che si fa portavoce dell'atto.
    Cioè, distruggere tutte le opere di Blu.

    Sul loro blog, un bolognese critica; "1) Le persone e i luoghi che prima godevano della sua arte ne sono stati privati, e le coperture di vernice ora rendono quei posti ancora più brutti. 2) In un momento in cui la street art poteva, rompendo lo schema ormai frusto del noioso dibattito su “vandalismo o arte”, essere consacrata e prosperare con meno fastidi, Blu ha deciso di riportarla nel ghetto. 3) Qual è la cosa più ironica? La cosa ironica è che se delle opere sono state staccate, ora il loro valore schizzerà alle stelle. Chi ne godrà? I privati che se ne sono appropriati."

    Le risposte di WM1? "Sono curioso di sapere in quale “ghetto” Blu avrebbe “riportato” la sua arte con questo gesto di cui si sta parlando in tutti i continenti. Solo questo post (...) sta avendo visite dalla Thailandia, dall’Ecuador, dalla Nuova Zelanda, dal Sud Africa, da tutti i paesi europei, dal Canada, dal Giappone, dall’Indonesia… Incessantemente. Da stamattina alle 11. Finora, quarantaquattromila IP unici, e il flusso non sta diminuendo, sta aumentando.
    In quale ghetto vado a cercarle, le opere di Blu? In quello di Città del Messico o in quello di Amsterdam? In quello di Londra o in quello di Rio de Janeiro? In quello di Montevideo o in quello di Los Angeles? Per favore, su, non adottiamo visuali anguste, da Italietta o Bolognetta, guardiamo il mondo."

    (GO PATRONIZE YOUR OWN SORRY ASS MOTHERFUCKER! n.d.elu)

    E ancora:
    "Del resto, anche quando i partigiani facevano saltare i ponti per non farci passare i nazisti, distruggevano ponti a cui i cittadini erano affezionati, sui quali avevano pomiciato, che attraversavano ogni giorno per andare a lavorare e quant’altro. Perdendo quei ponti, i cittadini perdevano molto. Ma sarebbe stato ben peggio se li avessero usati i nazisti. Fuor di metafora iperbolica: se passa senza scosse l’idea che si staccano i murales dai muri per esporli nei musei, la street art è finita. Allora sì, vedrai i muri grigi. Blu ha prodotto una scossa contro quel processo. E tu, invece di comprendere le ragioni della resistenza e magari darle una mano, non solo ti lagni che il ponte saltato in aria ti complica la giornata, ma ti spingi a dire che partigiani così fanno le veci dei nazisti. Renditi conto."

    Ora: se so qualcosa delle assemblee da centro sociale, sono certo che la metafora partigiani vs nazisti abbia zittito tutti i dubbiosi quando la distruzione si è decisa. Io invece sono disgustato, a livello fisico. E non assolvo né i facoltosi ladri d'arte, né Blu (che quelle opere aveva donato a tutti) né chi si è fatto convincere a impoverirsi e automutilarsi della bellezza e del cervello piuttosto che ribellarsi davvero. Ma sono sicuro che gli ideatori e i primi responsabili di questo beau geste siano proprio quei vergognosi pseudointellettuali di 'sta minchia. E tutto ciò mi sembra così fottutamente simbolico de lammerda moscia che questa gente defeca nel cervello delle persone di sinistra...

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    1. Ho conosciuto Blu lo scorso anno, quando su invito del comitato di quartiere di Ponte-Mammolo-Rebibbia (che ha intrapreso molte iniziative autofinanziate per migliorare questa parte di periferia romana dove visse P. P. Pasolini mentre scriveva 'Petrolio' )ha accettato di creare due opere (chiedendo solo un rimborso spese veramente minimo).

      E' un ragazzo semplice ed alla mano come tanti altri della sua eta'.

      Della visione di questa opera (via Ciciliano - Roma) ne godo ogni mattina quando alzo la serranda della camera da letto.

      La tecnica di Blu e' veramente unica, perche' usa funi da alpinista e pertiche di varie lunghezze coi pennelli in cima per dipingere le facciate e riesce a gestire le dimensioni del disegno iniziale mentre altri, come per esempio l'artista di zona Zerocalcare (che ha fatto un murales anche lui molto piu' piccolo all'uscita della metro B di Rebibbia) ammettono che non sono capaci di realizzare opere cosi' grandi.

      Questa prima opera l'ha realizzata a Giugno 2015 (ne accennai pure qui nel blog), con un caldo infernale, mentre gli schizzi di vernice gli colavano mescolati al sudore dalla fronte; in tanti ci siamo offerti per portargli da bere o qualcosa da mangiare e personalmente ho pensato in quei giorni a Michelangelo ed alla cappella Sistina.

      L'altra opera l'ha realizzata qualche mese piu' tardi sull'altro lato dello stesso gruppo di case popolari (lato via Palombini) e mi fermo per godere della sua visione tutti i giorni quando vado a fare la spesa in zona (da bravo disoccupato...).

      http://roma.repubblica.it/cronaca/2015/11/04/foto/a_casal_de_pazzi_una_spirale_colorata_ripercorre_la_storia_umana-126643835/1/#1

      Mi piacerebbe tanto che venissero a provare a togliere queste opere dai muri delle case popolari....

      Io sto con Blu.

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    2. "ESEMPIO DI COERENZA. Gesto nobile e autentico quello di Blu: restituisce alla strada quello che nella strada é nato." (V. Sgarbi, oggi sul Resto del Carlino)

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    3. Per completezza, ho purtroppo dimenticato prima il link all'opera di via Ciciliano.
      http://roma.repubblica.it/cronaca/2015/07/30/foto/il_murales_per_la_pace_a_due_passi_da_rebibbia-120135451/1/#7

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    4. Una fotografia di gruppo, comprendente anche i Wumminkià, l'aveva già scattata il vecchio Brecht - se solo lo leggessero seriamente -, quando, nella poesia "Nei tempi bui", immaginando il ritorno alla luce dopo l'oscurità, scrive: "Tuttavia non si dirà: i tempi erano oscuri / ma: perché i loro poeti hanno taciuto?" (Poesie 1933-38, Einaudi).

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    5. Coerenza. Ti rubano la moto e per coerenza ti bruci la macchina.

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    6. Caro elu ei: sono ex-giovani con un brillante futuro dietro le spalle alla disperata ricerca di visibilità. Il loro è veramente un gesto disperato. Sii pietoso.

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    7. Io sto con elu ei. Fra tutte le modalita' per gestire il fatto, si e' scelta quella immatura di chi porta via il pallone cosi' non gioca nessuno gnegne. E' vero che il denaro corrompe tutto cio' che lambisce, ma allora i mecenati? Non mi risulta che Michelangelo lavorasse agratis, o che i suoi committenti fossero stinchi di santo (!), eppure...

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    8. @perfect Michelangelo lavorava per Giulio II, e le sue opere erano perfettamente funzionali alla politica culturale della Chiesa di allora (il progetto di Instauratio Romae). La CIA si é scomodata a promuovere l'Espressionismo Astratto, nel contesto della Guerra Fredda Culturale. Arte e Potere hanno sempre viaggiato di conserva. Se qualcuno vuol tenersi fuori dal giro, dov'é il problema?

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    9. Il problema e' che il Potere comunque rimane, mentre l'Arte no. Posso capire stizza e rabbia - che fanno pure bene all'Arte. Ma se creo bellezza, ho delle resposabilita', altrimenti son pippe, lecite per carita', ma non e' piu' Arte, che nella mia definizione include la condivisione.

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  4. La Boldrini l'unica cosa sensata che potrebbe fare da molto non la fa e come lei tanti , ma lei riesce proprio in tutto . La sua uscita dopo il funerale del triplice suicidio a Civitanova marche , " non mi ero resa conto di quanta povertà c'è in Italia " vale quanto " il popolo non ha il pane ? ma dategli delle brioches " , solo che Maria Antonietta non sapeva come sarebbe andata a finire , la storia non era ancora stata scritta

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    1. " non mi ero resa conto di quanta povertà c'è in Italia "
      Bene, adesso lo sa (daje a ride). Cosa ha fatto in concreto da allora?

      Di piddine col deretano al caldo come lei, negli ultimi 5 anni, ne ho riconosciute a decine. Anche tra i miei amici.
      Già a pelle mi stavano sulle scatole 20 anni fa, quando non capivo nulla, figurati adesso.
      Se emigrassero dal nostro paese, ci farebbero solo un favore.
      Ormai li tratto come tratterei una signora molto anziana colpita dall'alzaheimer. Con educazione ma senza fare caso a cosa dice.

      Tuttavia la Boldrini ci fa, non é che ci é, proprio ci fa. Lei sa benissimo quale é l'origine dei problemi in Europa. Solo che non la riguardano da vicino. Hai ragione tino.

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    2. Ma la Sigr.a molto On.le è in perfetta sintonia col suo elettorato più o meno di riferimento. Ricordo che - almeno a Roma - alle ultime elezioni europee il PD ha fatto il pieno nel quartiere Trieste-Parioli (notoriamente alto-borghese) non certo a Tor Bella Monaca, dove il PD neorenziano ha avuto il risultato peggiore ...

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    3. Outing autoironico. Eppoi si dice che Bagnai non fa autocritica pubblica.

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    4. Non c'è problema Prof, alle prossime tutti potremo votare PD, il partito della NazZzione!

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  5. Gentile Prof.
    Mi permetto di copiare sulla mia bacheca questo suo passaggio estremamente illuminante sulla Boldrini. Sà, a giorni passerà dalla mia nativa Palermo, per l'occorrenza il comune ha deciso di ripulire le strade di uno dei quartieri più disagiati, lo ZEN (niente a che vedere con simpatiche congreghe buddiste), visto che il percorso della Boldrini prevede proprio il passaggio da suddetto quartiere. Parabola conclusiva della sinistra in Sicilia: dal quotidiano di denuncia L'Ora(quando la mafia non esisteva) al istituto Luce.
    La leggo sempre con interesse.
    Cordialità
    Pierluca Restivo

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    1. Ma non potreste trattenerla, assegnandole una postazione privilegiata in zona sbarchi assegnandole compiti di ricevimento e di coordinazione gruppi di prefiche per vivacizzare con lacrime e lamenti le trasmissioni che si occupano di migranti.

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    2. Ma poveri profughi!
      Già non soffrono abbastanza?

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    3. Vanno in Sicilia, si riempiono la bocca con discorsi contro la mafia, si rammaricano per i 30000 forestali...nel frattempo in TV ti mostrano gli agrumeti abbandonati e distrutti, i pomodori sottoprezzo o l'arrivo di olio tunisino... Ma questi siciliani come devono campa? Che devono magna?
      Un un tempo, politici di vecchia data, ponevano il lavoro e lo sviluppo sociale quale presupposto indispensabile per la lotta alla mafia...

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  6. Distruzione della domanda interna, abbassamento dei salari, disoccupazione, agevolazione alla mobilità, incremento dell'immigrazione extracomunitaria, abbassamento dei salari, disoccupazione, agevolazione alla mobilità, incremento dell'immigrazione extracomunitaria, abbassamento dei salari, disoccupazione, agevolazione alla mobilità, incremento dell'immigrazione extracomunitaria, abbassamento dei salari, disoccupazione, agevolazione alla mobilità, incremento dell'immigrazione extracomunitaria......................

    Continuo?

    Quanto credono che potrà durare?

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  7. Ma com'è che fa la Cina (a mantenere al 4% il suo tasso di disoccupazione)?

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    1. Bè, intanto crescendo in un range dal 6.5% all'11% negli ultimi 20 anni (vado a memoria). Tuttavia, quello che stupisce del tasso di disoccupazione cinese è la sua costanza. Ti faccio un esempio. Se entri in una stazione della metropolitana di Shanghai, hai un paio di persone al chiosco del bigliettaio, altre tre al metal detector (perché c'è un metal detector), qualcuno al tornello che ti aiuta se qualcosa non va, poi giù al binario un'altra squadra di quattro o cinque che tengono la gente in fila e la allontanano dai cancelli se c'è ressa... Non sono tutti estremamente produttivi (i più utili sono quelli al binario), ma intanto mangiano, e fanno mangiare...

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    2. Beati in Cina!

      "Mario Draghi: la disoccupazione giovanile in Europa è una tragedia"
      http://www.finanzaonline.com/notizie/mario-draghi-disoccupazione-giovanile-in-europa-%C3%A8-una-tragedia-572956

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    3. Questo mi ricorda la situazione che esisteva all'Arsenale Militare della mia città quando ancora la spesa pubblica era fonte di impiego e non il demone che dipinge oggi il mainstream, dove operai e tecnici erano utilizzati nel lavoro in proporzione giusta, e tutti col loro stipendio mangiavano e facevano mangiare (bottegai e osti, che poi han dovuto chiudere, favorendo supermercati e catene multinazionali di negozi)

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    4. Ma non è un fatto nuovo, le radici sono molto profonde. Mi ricordo di un servizio della RAI TV, di quelli trasmessi in tarda serata ai tempi di Pappagone (espressione dialettale che indica un tempo lontanissimo, e che io tento più volte di "ripulire" con la solita sciacquata in Arno, e dandole maggior spessore trasormandola in "ai tempi di Papa Gone"). Ma ritornando al discorso, la trasmissione riguardava la Cina che allora si affacciava ad occidente, mi pare nel periodo in cui Agnelli laggiù impiantava stabilimenti industriali ricevendo in pagamento fra l'altro maiali macellati. Allora si praticava la macelleria maiale e non la macelleria sociale così cara ai nostri governanti. Scusate le divagazioni. Della trasmissione mi rimane vivido il ricordo di un gruppo di persone intente a stendere vari colori (detti a voce, la TV era ancora in bianco e nero) su tavole statistiche proiettate su mappe del territorio. Un lavoro certosino proprio da copisteria di un convento, dove i diversi colori mettevano in evidenza i dati relativi al territorio stesso. L'intervistatore chiese come mai il lavoro fosse eseguito tutto rigidamente a mano per cui ad ogni tavola lavoravano più persone. La risposta fu che, a parte il risultato estetico più gradevole, così si lavorava in più persone.

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    5. In caso qualcuno pensasse che le cose stanno così per via del Comunismo, preciso che in Giappone le cose sono pressoché identiche.
      (Per la cronaca, tasso di disoccupazione Giapponese: 3.3%).
      Anche qui ci sono un sacco di "mestieri" che in Occidente sembrerebbero ridicoli - es.: la maggior parte dei parcheggi ha uno o due individui in uniforme che regolano l'afflusso in uscita delle auto, anche qua in stazione ci sono sempre un paio di addetti la cui principale occupazione è inchinarsi e dirti grazie per aver infilato il biglietto nel tornello e giusto ieri ho visto un tizio che puliva i mancorrenti delle scale mobili con un panno.
      E' vero che ci sono moltissimi minimarket aperti 24h al giorno, ma sono appunto mini e danno da lavorare almeno a 4 persone su 3 turni (molto più rari i supermarket invece) e ci sono tuttora millemila microbotteghe a carattere artigianale.
      Io ho soggiornato soprattutto in grandi città e ho passato poco tempo "in campagna", per cui non so bene come funzionino le cose fuori dai grandi agglomerati urbani, ma mi pare evidente che in generale il concetto di "produttività" sia radicalmente diverso.

      A proposito (anche) di questo suggerisco la lettura di Pensare l’efficacia in Cina e in Occidente. di François Jullien.

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  8. Buonasera
    Nella mia normale esperienza di lavoro, come quadro commerciale, assisto ogni giorno all'inverarsi di quanto scritto e detto dal Professore.
    Grazie a quanto letto in questo blog, ed alla qualità di tanti interventi, ho le idee più chiare.
    Per sentirmi meno "scroccone" ho appena fatto il primo versamento.
    Non ho le competenze per un contributo scientifico al dibattito, ma quando servirà anche la bassa manovalanza, presente.
    Per ora cerco di diffondere.
    Grazie ancora.
    Marco Monti

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    1. Posso chiedere?
      Non e'.... che sei parente? :-)

      Se posso permettermi oltre alla lettura del blog consiglio i libri del prof. Il blog contiene delle "istantanee", mentre nei libri c'e' la trama.

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    2. In effetti.... Pure l'Innominabile eurista, nella sua normale esperienza di lavoro, assiste ogni giorno all'inverarsi di quanto scritto e detto dal Professore.
      Però lui di solito disapprova quanto scritto....

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  9. Mi scuso per l'argomento off-topic: http://mobile.tgcom24.it/checkexistpage.shtml?/economia/fitch-addio-tripla-a-per-finlandia_2164718-201602a.shtml
    Come è stato detto in precedenza quando ci si sveglieranno il giorno sarà lungo.

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  10. Mi pare di rivivere il magico momento della crisi dei sub-prime. Ricordo la Brambilla di arcoriana memoria che gridava "ma c'è stato l'undici settembreeeeeee".
    Ce n'è sempre uno, di undicisettembre, inteso come fattore esogeno di crisi.
    Io considero la Boldrini un fattore endogeno.

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    1. Più che endogeno, lei é un fattore estrogeno...
      Non sa, non si chiede, va a sentimento. Solo che i suoi sentimenti non coincidono coi nostri.

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    2. Secondo me sa benissimo e di sentimenti ne ha uno solo: IO.

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    3. Hai ragione Silvia.
      Ironizzavo :-)
      Lei prova sentimento per il suo ”io"
      Cosa ci possiamo fare, é una sentimentalista! :-D
      Certo che sa. Anzi, é impossibile che non sappia.

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  11. Caro Alberto,
    mi chiamo Mario, ho 25 anni, abito a Verona e sono laureato in Filosofia. Per guadagnarmi da vivere faccio il panettiere di notte e di giorno studio inglese e faccio applications per cercare una possibilità di studio e lavoro in Danimarca. Ho scelto la Danimarca perchè è fuori dall'euro e perchè investe molto in Welfare e ricerca. A questo punto, scusa l'ignoranza e la petulanza ma ad oggi, vorrei chiederti se potessi spiegare a gran voce cosa diavolo sta facendo Draghi esattamente e come prevedi che andranno a finire le cose perchè sembra che stia facendo quello che ha fatto a Giugno con la Grecia ma credo che noi abbiamo una situazione diversa perchè abbiamo il bail-in e perchè abbiamo problemi interni diversi rispetto ai greci (migliore o peggiore non lo so). Comunque anche se non potessi rispondere alla domanda
    grazie per la tua gentile opera di informazione,
    Mario

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    1. Aspetta, da qualche parte avevo il link all'articolo "I salvataggi che non ci salveranno". Appena lo ritrovo ti telefono

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  12. Intanto la stampa di regime ci avvisa che in Germania ha stravinto ALD, indicato come partito xenofobo e populista, non una sola parola invece sulla sua contrarietà a questa europa e all'euro.Non sia mai che il popolo bue sappia che anche nella florida Germania non ne possano più dell'euro

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    1. esatto! su con il morale amici ora anche in Germany! e poiché non siamo piddini che parlano per pregiudizi andiamo alla fonte con l'intervista a Frauke Petry di Altenative fuer "Merkel-PeDe", magari iniziando dal fondo:

      http://www.lastampa.it/2016/03/13/esteri/ora-che-merkel-si-dimetta-catastrofica-sui-migranti-cNnk4ROj1OiTypeTuqaDbM/pagina.html

      ad maiora

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  13. Alternative fuer Deutschland pare si vada imponendo come terzo partito. Per la cronaca, pare che il fondatore sia stato un professore di macroeconomia, tale Bernd Lucke ...

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    1. Sì, l'ho conosciuto a Bruxelles, a un convegno dove mi avevano invitato Starbatty e Henkel (che ho altresì conosciuto in quella circostanza). Mi sembra una persona per bene. Mi ha spiegato che per la campagna elettorale gli ci son voluti tre milioni di euro - quindi se ti interessa che facciamo il partito datti da fare. Subito dopo il nostro felice incontro, sono iniziati i controcazzi dentro AfD, opportunamente infiltrata da neonazisti vari. Ora pare che quella situazione sia stata gestita. Lucke tutto è tranne che un nazista, ma ovviamente a molti fa comodo farlo passare per tale. Del resto, vedete quello che dicono di me in Italia certi buffoni, e capite immediatamente come vanno le cose.

      A proposito: AfD vuole organizzare un altro convegno, questa volta con tutto il gruppo, invitando anche Stiglitz, e naturalmente gli amici tedeschi mi avrebbero voluto, visto che, diciamo così, sono abbastanza efficace in pubblico. Sapete chi si è opposto alla mia presenza? Mi dicono siano stati gli europarlamentari del cinque stelle... e chissà perché me lo aspettavo! Non so se fra questi ci fosse anche lo Zanni che fa tanto lo splendido ui social, ma tutto può essere. In ogni caso, a Bruxelles ci sono già stato diverse volte, se dovessi tornarci sarebbe per bermi una birra con Philippe Weil.

      Tanto per farvi capire quante cose succedono dietro le quinte, e quanto sono prevedibili (ma quanto tempo mi fanno perdere...). Stare dietro le quinte è sostanzialmente inutile: tutto è come sembra. Chi sembra un professore è un professore (non credo capiate cosa fa, ma è piuttosto bravo, in econometria sta parecchio avanti a me - per non parlare dei nostri influencer minori e maggiori), e chi sembra un gatekeeper custodisce diligentemente il cancello.

      Ma alla fine vedrai cosa hanno dentro (e questa la capiamo in due).

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    2. Scusa: conosciuto Starbatty, Henkel lo conosco da prima, come sapete, e siamo in continuo contatto epistolare via Manifesto di Solidarietà Europea.

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    3. Dai 5stelle non mi aspettavo nulla di buono (e infatti non li ho mai votati, neppure come voto di protesta che ho dato alla Lega) ma neanche che si opponessero alla sua presenza. Penso che questo dissipi ogni esiguo e residuo dubbio su di loro (qui non ne avevamo, mi riferisco a quelli che labeseperò).

      E Stiglitz (che ha fatto bene a prendere le distanza dal 5 stelle) dirà finalmente che l'euro si deve smantellare o continuerà il solito mantra "l'euro è un disastro quindi ci vuole più Europa?

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    4. I 5stelle si mettono di traverso (gravissimo!) e i tedeschi di AFD li stanno pure ad ascoltare?! Perché?!

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    5. Stiglitz ha scritto un libro sull'euro (un po' in ritardo), quindi penso che per meri motivi di marketing adesso prenderà posizioni più radicali.

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    6. @Stefano: perché, se non ho capito male, sono nello stesso gruppo parlamentare, e credo che AfD sia numericamente inferiore. Vi ricordo che due anni fa i numeri non erano quelli di oggi.

      Peraltro, voi avete ragione a far notare che la televisione parla solo di "populisti xenofobi" senza ricordare la battaglia dalla quale AfD è nata (grazie a Lucke). D'altra parte è anche vero che con Schengen hanno fatto più voti che con Maastricht. Il motivo è quello che ci ha detto Majone: Schengen e Maastricht sono due metafore assolutamente equivalenti di quello che non va nel modello di integrazione europea, ma Schengen è più comprensibile per la maggioranza (la lesione degli interessi è immediatamente percepibile, e anche più facilmente connotabile in senso emotivo).

      Ora, il punto è che chi ha negato il dialogo su un tema razionale, ha anche questo da rimproverarsi: che la frattura del sistema avverrà su un tema che si presta intrinsecamente a essere affrontato in modo irrazionale ed emotivo. Insomma: i "nazisti" di Bruxelles sono responsabili del prossimo nazismo senza virgolette. Cosa che qui ci siamo detti mille volte e che un giorno sarà scritta nei libri di storia.

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    7. Leggo su WP-en che Lucke ha abbandonato la sua creatura nel luglio scorso (pare in forte disaccordo su linea xenofoba) ed assieme ad altri ex membri AfD ha annunciato un nuovo partito "Allianz für Fortschritt und Aufbruch" (ALFA)richiamandosi agli originali principi fondatori della AfD (anti-euro). Mi sembra, però, che il futuro di questa nuova formazione sia tutto in salita. Vedremo. Comunque il buon Lucke ha avuto una parabola interessante, da meditare. Ma certamente non ti dico nulla di nuovo ...

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    8. No, appunto. Vedi sotto quello che rispondo a Federico. Ho incontrato Lucke proprio mentre questa sua decisione stava maturando. Ovviamente il futuro è in salita. Il potere vuole gestire il potere e ha i mezzi per gestire il potere. Siccome l'euro crollerà, la battaglia antieuro deve diventare in qualche modo (sottile, implicito, mediato) mainstream. Cazzo! Ho scritto un libro (IPF) per farvi capire che gioco sta giocando Zingy! Ma sapete leggere fra le righe o no?

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    9. Prof.Bagnai,
      in qualità di moderateur de l'ecole de Corviale e destinatario di elogi sulla mia onestà intellettuale, le comunico altrimenti che non c'è stato alcun ostracismo del gruppo M5S Europa: semplicemente chi ha organizzato per invitare docenti italiani ha optato su altre persone tutte illustri come LBC o Cesare Pozzi
      Mi consenta di riferire per certo che nessuno si è opposto perchè lei partecipasse al convegno, le voci di corridoio e le chiacchiere da bar le lasciamo ad altri.

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    10. Nei 5stelle c'è veramente di tutto e di più. Guardate cosa sono stati capaci di fare alla povera Bedori, loro consigliere di zona, che si è dovuta ritirare dalla candidatura a sindaco di Milano. Per quanto riguarda la posizione sull'euro dei 5S, ormai sappiamo tutti che la loro ambiguità nasconde una sostanziale adesione, per cui non meraviglia l'ostilità al Prof.

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    11. Gianluca, ti dico una cosa molto semplice: chi mi ha riferito quanto è successo a Bruxelles lo conosco (e non ti consiglio di parlarne così). Te non ti conosco, se non indirettamente per i tuoi apprezzabilissimi (lo sottolineo) interventi su questo blog e per l'intelligente moderazione di quella serata. Con tutto il rispetto per Cesare e Luciano, sappiamo benissimo chi porta la bandiera. Ma guarda che io non mi offendo affatto: tutto quello che mi aiuta a capire è benvenuto. Pensa che stavo per scriverti, a proposito di altro. Mi hai risparmiato una lettera. Nel caso, risparmiatela anche tu. Con sincero rispetto.

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    12. @Assertor Cosa è successo a Milano non lo so, però non essere così severo. Le mie critiche sono state molto radicali e finora confermate dai fatti (magari per motivi indipendenti da quelli che io immagino). Questo ovviamente non mi rende particolarmente simpatico. Dopo di che, come dire: io quando ho bisogno di qualcosa, se posso permettermelo, scelgo lo strumento più efficace. In questo caso, lo strumento più efficace, in base a metriche oggettive (penetrazione nei media, nel mercato editoriale, ecc.) è gratis. Quindi se uno non lo sceglie si vede che non vuole sceglierlo. Preciso: non vorrei che questo giudizio suonasse come riduttivo del prezioso lavoro di Luciano e Cesare, dai quali imparo molto (soprattutto dal primo, perché il secondo si esprime molto di meno). Imparo molto, per dire, anche da Vladimiro, e lo riconosco sempre. Ma basta considerare il fatto che per motivi oggettivi, legati alle loro posizioni personali, questi tre amici non possono esprimersi come vorrebbero e potrebbero (ti immagini cos'è insegnare in LUISS?), per capire che non c'è un enorme desiderio di incidere. Tieni presente che io faccio questa osservazione veramente sine ira et studio, per due motivi: il primo è che sono stanco, e sono quindi lietissimo quando qualcuno mi solleva dall'incarico (l'asta della bandiera comincia a pesare). Sarebbe meglio se fosse un mio collega, cioè una persona che per status, almeno in teoria, è libera di dire quello che è scritto sui libri di testo, ma va comunque bene. Il secondo motivo è che a Bruxelles ci sono già stato due volte, e quindi anche mobbasta. Più in generale, sono del parere che "andare" serva a poco. Meglio stare e studiare. Quindi il gesto lo registro solo per il significato politico. Non c'è nulla di male, del resto, a non sapere esattamente quello che si vuole. Non è del tutto corretto far finta di volerlo, ma sono sicuro che col tempo tanti equivoci si saneranno. Moriremo tutti "antieuro", questo è ovvio, e chi sarà stato furbo si prenderà il merito.

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    13. Prof.Bagnai,
      mi consenta se posso una breve ed asciutta replica, partendo dalla fine: mi spiace non poter essere destinario della sua missiva che considero importante nel contenuto visto che era in fase di elaborazione.
      L'onestà intellettuale, componente attiva della personalità di un uomo - e questo l'ho capito anche grazie a lei - non appartiene ad un movimento o ad un partito, anzi ne entri in conflitto quando sei parte di un'organizzazione di cui non gestisci le leve come può essere un partito, un fondo di investimento, la magistratura o un'università.

      Di fronte a tutto quello che lei è riuscito ad offrire nella sua opera di divulgazione, con riconoscenza profonda mi permetto di segnalarle un libro che mi sta dando la possibilità di cambiare prospettiva sulle questioni inerenti al commercio estero
      Potenza nazionale e commercio estero, un libro "minore" di Hirschman del 1981 che sfata molti miti e parla dell'Italia degli anni 30, prefazione di Pier Francesco Asso e Marcello De Cecco.

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    14. Non è esattamente un problema di "gestire le leve". Io ad esempio non gestisco alcuna leva: non sono più nemmeno presidente di corso di laurea! Però il mio status mi assicura libertà di espressione (anche se stanno lavorando per comprimerla, con simpatici interventi a base di codici "etici", di carte "dei servizi" e di altre amenità più o meno innocue). Se lavori in una banca, già è diverso. Se lavori in un'università privata, è diverso. Se lavori in magistratura, è diverso. E, attenzione: è giusto che sia diverso. Nel caso dei partiti politici, è molto difficile per me formulare un giudizio di valore. Non vedo però perché uno potrebbe esprimersi solo se "gestisce le leve". In effetti, se esistesse una piattaforma ideale/ideologica condivisa, non vedo proprio dove sarebbe l'ostacolo nell'esprimerla. Il punto è esattamente questo. Nel Movimento non c'è perché scientificamente si vuole che non ci sia. Si tratta di un ottimo espediente di marketing verso i tanti traditi dai partiti tradizionali. Ma non è una cosa sana.

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    15. Caro Prof. avendo riposto delle aspettative, illo tempore, nei 5S confesso una certa intolleranza. Potevano essere quella forza politica (8.691.406 di voti, un soffio sopra il PD, ricordiamocelo) in grado di portare avanti una seria lotta di liberazione dall'euro, ma, come Tu dici, non sanno ancora esattamente quello che vogliono. Intanto son passati altri tre anni di agonia.
      Dunque infiniti ringraziamenti a Te e agli altri Autori che hai citato, quali odierni "Philosophes" che col vostro lavoro diffondete Cultura e mantenete viva in tutti noi la speranza.

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    16. Prof.Bagnai,
      il punto è proprio questo: "se esistesse", ma al momento non esiste e se le strutture politiche al momento esistente consentissero un cambiamento degli equilibri interni, ne potremmo riparlare.
      Certamente il suo status consente piena libertà di espressione ma è vivere quello che io chiamo "paradosso di Benedetto Croce" ovvero vivere da antifascista in un sistema fascista che ti consente di esprimere tutto quello che vuoi perchè tanto non hai modo di condizionare direttamente le leve del potere, in quel senso lo intendevo.
      Gobetti nel 1920 diceva "la differenza non è tra destra e sinistra, tra liberali e socialisti, ma tra conformismo e autonomia": l'esercizio della propria autonomia negli spazi che la democrazia offre è di per sè minoritaria. Avere un blog personale riflette esattamente l'esercizio di questa autonomia e la costruzione dell'immaginario prodotta da chi sta dall'altra parte della barricata (che chiamo per semplicità "capitale internazionale")e che gestisce l'informazione di massa, pone interlocutori come lei prof. come un "anti" di qualcos'altro, l'anti-euro, il no-euro.

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  14. Conosco abbastanza bene la mentalità "media" belga, soprattutto in ambito imprenditoriale. Ho rapporti di lavoro con loro da una quindicina di anni. A questi della fratellanza dei popoli e della solidarietà europea e via cianciando non è mai importato una ceppa, ma proprio nulla, zero totale. Noi "del Sud" dobbiamo "fareleriforme" e "tagliareglisprechi" per diventare bravi e produttivi come loro. Come da copione insomma...chevelodicoafare?!? Ah, ho appena sentito del buon risultato di AfD (ovviamente liquidato come partito populistaexenofobo), che peraltro qui ci si aspettava un po' tutti, credo. La marea cresce...

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  15. In Germania si preannunciano interessanti coalizioni o incuiucci come si dice in Italia. :-))))

    Nel Baden-Würthenberg Verdi insieme alla CDU è nella Sassonia-Anhalt CDU insieme a Die Linke.

    Un altro millione di rifugiati in Germania quest'anno è CDU è SPD collasseranno completamente con un AfD che andrebbe a fare il pieno totale.

    Luttwack ha ragione, ogni 70 anni in Europa incominciano ad impazzire. È come sempre gli inglesi sono i primi a sentir la puzza, quando l'europa emana odori malodoranti.

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    1. Pure gli Svizzeri sono molto dotati a percepire certi odori.

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  16. 1. Bern Lucke non è più dentro AfD, ma ne è uscito dopo che nel partito è prevalsa la linea di ultradestra xenofoba e conservatrice (anche in materia di euro) di Frauke Petry;
    2. AfD ha ottenuto successi elettorali significativi cavalcando il malcontento per la politica della CDU sui rifugiati, e non su una piattaforma anti-euro;
    3. Riguardo alla generazione "Erasmus", mai sentito slogan peggiore. Io l'Erasmus l'ho fatto, sono diventato piuttosto euroscettico, e ho anche un ex compagno di avventure Erasmus britannico che fa campagna per il "Leave"

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    1. Hai ragione, Federico, è proprio così. Del resto, una cosa simile, su un piano intellettuale e politico molto diverso, vale qui in Italia anche per la Lega. Molti ripongono speranze in essa, ma la percezione che i vertici della Lega hanno della propria affermazione è che essa sia dovuta al tema dei rifugiati, e quindi lì insistono.

      Peraltro, anche Henkel ha seguito la strada di Lucke.

      Ripeto: non ha molto senso criticare i media perché parlano di destra "xenofoba". Quando ho conosciuto Lucke, era ancora dentro AfD, ed era molto preoccupato. Mi disse che la cosa più difficile, nel fondare un partito, era evitare che venisse infiltrato da sciroccati. Dovete mettervi ben chiaro in testa che questo succederebbe anche qui. Questo è il motivo principale per il quale NON sto mai a sentire chi parla di "famoerpartito". Il problema non sono i soldi: quelli, per il partito, si troverebbero (mentre non si trovano per fare ricerca e opinione, cioè per scongiurare un esito violento della crisi). Il problema è che questa battaglia, che, lo ripeto, è di stretta ortodossia teorica nei dipartimenti di economia top 20, in un paese colonizzato come il nostro è una autentica calamita per sciroccati.

      La strategia del potere è evidente. Lucke porta avanti la sua battaglia in un partito chiamato ALFA. Ne avete mai sentito parlare? Non credo.

      Nel frattempo, il tema dell'uscita dall'euro diventa, lentamente ma inesorabilmente, mainstream, per poter essere gestito dagli Zingales di tutto il mondo, al guinzaglio del grande capitale che facilmente troverà un nuovo equilibrio (probabilmente secondo le linee descritte da Quarantotto).

      Grazie, Federico, per aver riportato all'attenzione il punto.

      Sempre sul punto: qualche giorno fa conversavo con un parlamentare (non vi dico il partito) il quale mi diceva che nella loro percezione il tema dell'euro era diventato un tema di secondo piano. Questo potrebbe aiutarvi a capire certi posizionamenti tattici.

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    2. P.s.: aggiungo che però all'Europarlamento loro mi pare siano rimasti nel gruppo. Per questo li menzionavo come AfD. Poi, se vuoi, controllo di quando è la lettera che mi riferiva questa bella storiella, ma in effetti credo che sia posteriore a luglio (cioè all'uscita di Lucke, che io ho incontrato a marzo - parlo sempre del 2015).

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    3. Effettivamente, a Strasburgo Lucke è rimasto nel gruppo ECR, insieme agli eletti AfD rimasti dentro AfD. Per intenderci, è il gruppo dove siedono anche i Tories britannici. Ma questo a mio modo di vedere è più una prova dell'inconsistenza dei partiti politici "europei" e dello stesso modello di rappresentanza democratica al PE, che non un segnale di incoerenza di Lucke. Comunque, Professore, sei preparatissimo su tutto!

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    4. Grazie, ma non si tratta di preparazione. È solo che ho i loro numeri nella rubrica del mio telefonino. Non avrei mai voluto che questo diventasso il mio mondo, ma è successo, e quindi per forza devo conoscerlo. Detto questo, la mia non era una critica a Lucke. Sono d'accordo con te sulla giustissima critica al sistema di rappresentanza europeo (articolata da Majone nel suo libro, peraltro). Volevo solo chiarire perché avevo attribuito Lucke all'AfD: perché quando l'ho incontrato era in AfD, e perché in sede europea è "come se" sia ancora AfD, pur non essendolo a casa sua. Il che appunto dimostra che una politica europea non è solo inutile: è proprio impossibile!

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    5. Il Bureau del Gruppo dei Conservatori e Riformisti europei ha di recente invitato i 2 MEP rimanenti di AfD ad uscire da ECR. Insomma una sorta di epurazione. Comunque in ECR oltre ai Conservatori UK già ricordati e ai polacchi del PiS (!) che rappresentano la maggioranza dei MEP, come italiani possiamo vantare la presenza dell'On.le Fitto ... Non per criticare, ma in ECR i partiti maggiormente rappresentati vengono da paesi fuori dall'euro (per loro fortuna) pertanto con interessi e strategie presumibilmente diversi da chi sta ancora dentro la n€urozona. Ma evidentemente i 2 ALFA (Lucke e Henkel) non avevano altra scelta.

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    6. Hai una fonte? In ogni caso, sono sostanzialmente fatti loro. Io ho abbastanza rogne cui pensare.

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  17. Comunque, non è che il Belgio sia un'avanguardia sul punto.

    L'apripista, che io sappia, è sempre la tanto europeista Germania, ed il caso è noto da anni. Tipo, nel 2014: http://www.liberoquotidiano.it/news/esteri/11586424/Germania--espulsioni-per-i-cittadini.html (occhio che la foto scelta a corredo può provocare il vomito)

    E questo dopo che intorno al 2000 ci fu una diatriba fortissima con la Commissione per il fatto che la Germania mascherava espulsioni simili dietro il pretesto dell'ordine pubblico (non mi ricordo, onestamente, come andò a finire)

    Fra l'altro era (ed è) un discorso aperto a livello intergovernativo http://vocidallestero.blogspot.it/2014/04/espulsione-di-immigrati-anche-intra-ue.html e la Gran Bretagna lo ha messo in primo piano in questi giorni nel dibattito EU si ed EU no, tanto da essere entrato come cosa più importante nel "deal" (peraltro non giuridicamente vincolante di fronte alle corti europee): "“limit the access of union workers newly entering its labour market to in-work benefits for a total period of up to four years from the commencement of employment”. Da qui alle espulsioni è breve.

    Oh, comunque, i trattati non sono poi così sacri e sono sempre soggetti ad interpretazioen giudiziale. A proposito delle corti europee, già nel 2014 la corte europea del Lussemburgo se n'è uscita così:

    "uno Stato membro deve avere la possibilità di negare le prestazioni sociali ai cittadini dell’Unione economicamente inattivi che esercitino la loro libertà di circolazione con l’unico fine di ottenere il beneficio dell’aiuto sociale di un altro Stato membro» e quindi bisogna avere «risorse proprie sufficienti per poter rivendicare il beneficio del diritto di soggiorno». il che significa che, mancando, si va a casa propria.

    L'onere della prova? Boh. Si applica al cittadino inattivo che è diventato tale perchè licenziato o andato in pensione dopo aver lavorato nel paese? Chissà.

    Insomma, come sempre accade, quando le vacche sono grasse siamo tutti amici fraterni, in carestia stai lontano dal mio granaio, anche se magari hai dato una mano a tirarlo su.

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  18. Ho cancellato tre o quattro volte quello che credevo, pensavo, un'idea... ho cancellato tutto e lascio questo.

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  19. Se la parola "problema" è in sintesi "Ogni quesito di cui si richieda ad altri o a sé stessi la soluzione, partendo di solito da elementi noti" per il generico governante italiano, tale vocabolo non ha senso se non, appunto, a metà. Cioè, per gli altri!

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  20. Come dovrebbe votare la gente se in Nordeuropa succede questo?

    I tagli alla spesa pubblica previsti dal nuovo governo finnico colpiscono in modo durissimo l’istruzione terziaria.

    Come riferisce il Sole24Ore:


    Entro il 2017 l’Università di Helsinki dovrà ridurre di un migliaio di persone il suo staff per far fronte ai robusti tagli alla spesa pubblica che, in una Finlandia ormai obbligata a intraprendere la strada dell’austerity, coinvolgono anche il settore istruzione, fiore all’occhiello del Paese.

    Tagli che colpiranno sia il personale tecnico che docente.

    Gli alfieri dell’austerity, davanti alle difficoltà economiche del Paese hanno deciso di procedere con le forbici e le Università si trovano di conseguenza a fronteggiare un ridimensionamento di dimensioni straordinarie.

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    1. Follia pura. Sono dove eravamo noi 4 o 5 anni fa, e la Grecia 8-10 anni fa. Capiranno? Non credo, la propaganda eurista non lo permettera', .... a meno che il confronto con la vicina Svezia non diventi l'elemento chiave in questo processo verso la consapevolezza (molti finlandesi parlano lo svedese, e questo rende facile fare confronti).

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  21. Ma la nostra presidentessa vuole tenersi la camera ed abolire il senato perché senato é al maschile?
    Chiamarla senata e basta, no?
    Magari in un futuro prossimo avremmo lei come "onorevola presidentessa della senata della Repubblica".... :-)

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