domenica 27 marzo 2016

Unioni monetarie, aka colonie

Per carità, esiste la buona educazione, la comprensione, se vogliamo spingerci più in là addirittura la compassione, quella di fra Cristoforo per Don Rodrigo. Però bisogna anche che la gente si renda conto. Vi presento:


Intervenendo in un rapido scambio fra me e FlavioB, il buon Massimiliano fa una domanda che è molto da comunicatore (perché è semplice) e poco da avvocato (perché è semplicistica): "E allora che si fa, chiudiamo tutto, Europa e Euro?"

Tralascio di soffermarmi sul fatto che questo linguaggio è lievemente sfuocato ("chiudere" cosa dovrebbe significare, esattamente?) e chiedo al gentile interlocutore, che ostenta ignoranza (le solite tatticucce da social) se mi sa dire quanti paesi, sul paio di centinaia attualmente esistenti, abbiano deciso di costituire unioni monetarie.

Il gentile interlocutore si documenta e mi risponde (noi un'idea ce l'abbiamo, vero?):


La risposta ovviamente è sì, come sapete, e la cosa divertente è che il motivo è esattamente nell'informazione che il gentile, ancorché baldanzoso (al limite della burbanza), interlocutore mi fornisce. Andate, caso mai ve lo foste dimenticato, a vedere quali sono le Unioni monetarie esistenti. Sono cinque, delle quali quattro sono ex colonie (due di queste, le più significative, noi le conosciamo bene), e una è una costituenda colonia, l'Unione Europea (che poi, a dire il vero, colonia lo è già, in quanto provincia dell'impero americano).

Massimiliano, tu comunichi per passione, e in questo ti sono vicino, ma posso chiederti cortesemente di andare a farlo fuori dalla mia timeline? Il mondo è tuo. Io di persone che mi citano a paradigma irrinunciabile di organizzazione economica, quello adottato nel mondo solo da nazioni abitate da persone piuttosto derelitte e dal colore della pelle piuttosto diverso dal nostro (il che ovviamente non è un difetto, ma solo un indicatore del fatto che questo modello gli è stato imposto), sinceramente intorno non ne voglio.

Un consiglio, però, prima di non rivederti, te lo do. Tu sei fiero della tua paternità, come lo sono io. Ti sono vicino anche in questo (guarda quanto siamo simili!).

Allora, per favore: non parlare con argomenti e tecniche dialettiche da bar di una cosa seria, dalla quale dipende il futuro dei tuoi figli. Tu puoi anche non rendertene conto, ma loro sono cinque: che tutti e cinque non capiscano prima o poi cosa sta succedendo è molto difficile. Non esporti al rischio della loro riprovazione per non aver capito in che accidenti di guaio quelli come te, quelli che non vogliono informarsi, quelli che ambiscono solo a uscire vincitori da una schermaglia sui social, quelli che si informano su Wikipedia, quelli che pensano che la crisi riguardi solo gli altri, li hanno messi.

Se vorrai ascoltarmi, un giorno mi ringrazierai. Se non ti riconosci in questo ritratto, non farlo sapere a me. Dimostralo a chi ti sta intorno. Per oggi ho già dato.

Cordialmente.


(...la morale della favola...)

70 commenti:

  1. Rimango sempre convinto che non ce la possiamo fare...meglio mangiarci sopra. Saluti!

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    1. “Se riusciremo ad avere la meglio in questa guerra tremenda e crudele sarà solo grazie al cuore grande che batte in petto al popolo, a queste anime sublimi di giusti pronti a sacrificare ogni cosa, a queste vecchiette, le madri di figli che ora stanno dando la vita per i loro cari, con la stessa naturalezza, la stessa generosità con cui questa povera vecchietta di Tula ci ha offerto cibo, luce, legna, sale. Di anime simili ce n’è solo un pugno, ma saranno loro a trionfare”

      Vasilij Grossman, fronte di Briansk, 7 ottobre 1942 (da “Uno scrittore in guerra” – Adelphi)

      Vorrei avere anch’io questa fiducia, ma nonostante ciò il cervello non lo mando all’ammasso: se non ad altri questo lo devo perlomeno a me stesso.

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    2. La citazione è bella, ma propagandisticamente falsa (e come poteva non esserlo, scritta da un russo sotto Stalin?). La Grande Guerra patriottica la Russia l'ha vinta perchè qualuno dall'esterno l'ha rifornita e, sopratutto, perchè a Stalin poco fregava di mandare al massacro 100.000 russi se era sicuro di ammazzare 25.000 tedeschi. Oh, ed anche perchè dietro alle "anime sublimi di giusti" c'erano i commissari politici che non esitavano a sparare a chi tentennava all'assalto.

      Insomma, le guerre si vincono con le risorse, il sangue e leaders che non rispondono agli elettori ogni 4 anni e non hanno problemi morali sulle perdite necessarie, altro che gli animi nobili e generosi della truppa di linea. E temo questo valga anche per quella prossima ventura, sperabilmente solo politica, sull'euro.

      Ah, alla facile obiezione che la seconda guerra mondiale l'hanno vinta gli alleati: la seconda guerra mondiale l'hanno vinta i russi, non gli Americani nè gli Inglesi, che non avrebbero mai potuto soportare livelli di perdite paragonabili, tant'è che messo di fronte alla possibilità di dover perdere l'inezia (a paragone delle perdite russe) di una milionata di fanti per invadere il Giappone, Truman sganciò due atomiche ed avrebbe continuato tranquillamente ad oltranza (perchè tanto agli americani, da sempre, delle morti dei civili altrui nei bombardamenti poco gli importa).

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    3. Il 9/5/1945 Il'ja Eheremburg vide la gente piangere i propri defunti come se fossero morti quel giorno.
      Più tardi scrisse:
      "Al rombo dei cannoni per la prima volta dicemmo addio a tutti i caduti in guerra, nel modo in cui i vivi salutano i loro morti."
      (Erhremburg I.- Men, Years, Life - London 1964 vol.5 pag.187).
      25 milioni di persone che si fanno uccidere pur di non rinunciare al loro sistema: un ordine di grandezza che mi lascia attonito.

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    4. Il romanticismo è una cosa bellissima...perché non ha nulla a che vedere con la realtà. Io preferisco il cinismo, "popoli" ormai lo scrivo con due elle invece di una (pòPOLLI) e persevero nella mia convinzione che non ce la possiamo fare. Mangiamoci sopra pure oggi. Saluti.

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  2. Quanti e quali sono i paesi in cui i governi stampano e immettono direttamente moneta?

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    1. Non sono sicuro di capire la domanda. Ti riferisci all'esistenza di una valuta nazionale, o all'indipendenza della banca centrale?

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    2. Valuta nazionale stampata direttamente dal tesoro che la usa per spesa pubblica,invece di farla stampare dalla banca centrale e poi prenderla a prestito

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    3. Ce n'erano un paio tra cui l'italia. Ma poi hanno ammazzato i responsabili (Kennedy e Aldo Moro).

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    4. Scusa Enrico ma la Banca d'Italia nasce nel 1936, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale in poi (o dagli accordi di Bretton Woods del 1944, a seconda di cosa si voglia prendere come riferimento non troppo "antico"), credo che non esista nessuno Stato che "stampi" da solo senza l'ausilio di una banca centrale. Il problema non è l'esistenza della banca centrale ma la sua caratteristica di istituzione monetaria di interesse pubblico che, in quanto tale, la porta ad essere asservita (per molti/monti una brutta parola) al potere di indirizzo del governo. La stampa in stricto sensu non serve per finanziare la spesa pubblica ma per sostituire le banconote malandate e/o assicurare un adeguato contante circolante. Piuttosto che buttar via inchiostro si preferisce incrementare un numeretto digitale. Sarebbe auspicabile il divieto per le banche private di partecipare alle quote del capitale della banca centrale, anche se fosse per mera "confusione", per principio o solo per purismo formale.

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    5. Per quelli che "l'euro è solo una moneta":
      Max Weber: La moneta non è meramente un titolo di acquisto per utilities indefinite, che potrebbero essere modificate a piacimento senza alcun effetto fondamentale sul carattere del sistema dei prezzi quale lotta dell’uomo contro l’uomo. La moneta è, piuttosto, in primo luogo un’arma in questa lotta, ed i prezzi sono espressioni della lotta; sono strumenti di calcolo solo come quantificazioni stimate delle relative possibilità in questa lotta di interessi.

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  3. "sono ignorante e QUINDI mi affido a wikipedia"

    NO!

    Sei ignorante PERCHE' ti affidi a wikipedia.

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    1. Ho vagato per Wikipedia, di link in link, partendo da "Unioni monetarie" fino a giungere a "Sovranazionalismo" (che a me sembra un pessimo neologismo, ma io sono ignorante). Mi son fermato sbattendo contro a "il modello più riuscito di organizzazione sovranazionale si riscontra nelle Comunità europee".

      Ma queste voci le hanno scritte dalle tastiere di Bruxelles?

      Forse dovremmo integrare e migliorare queste voci, dove si informa principalmente la ggente, invece che fare "er partito",..

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    2. "Ma queste voci le hanno scritte dalle tastiere di Bruxelles?

      Guarda che tutte le organizzazioni e società che si rispettino hanno almeno una persona nel proprio dipartimento relazioni esterne con l'incarico di editare le voci di interesse su wikipedia e mantenere una pagina su linkedin, facebook e quant'altro.

      La domanda è assolutamente retorica: si, certo che si.

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    3. Ovviamente la rete è soggetta a controllo sui contenuti. Questo riportato nel link accadeva nel 2013, non ho motivo di credere che non continui anche adesso. Sopratutto perché come disse Draghi e qui cito:"Essi sottovalutano di molto la quantità di capitale politico che è stato investito nell'euro".

      http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/europe/eu/9845442/EU-to-set-up-euro-election-troll-patrol-to-tackle-Eurosceptic-surge.html

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  4. L'industrializzazione dell'Unione sovietica passó per le mani di Stalin.
    Il baffone fu spietato in risposta alla testardaggine dei contadini abituati culturalmente alla servitù della gleba.

    Al di là del sistema violento da non replicare, il commento dell'avventato avvocato dimostra che tra braccianti del xix secolo e professionisti del xxi non esiste alcuna differenza nella percezione del dovuto ed auspicabile cambiamento.

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  5. Sediamoci sulla riva del fiume e attendiamo che la corrente porti i loro cadaveri qualcuno ne ho già visto passare

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    1. Io sta cosa non la comprendo.
      I cadaveri che passeranno per primi saranno i nostri ma evidentemente non è chiaro che anche se hai compreso cosa sta accadendo non sarai salvato per volontà divina o perche sei nel giusto.
      Nella storia la verità la scrivono i vincitori e ti sembra che stiamo vincendo?
      Mi scuso se sono troppo aggressivo ma credo che il pranzo delle feste con la famiglia dovrò in futuro evitarlo accuratamente visto l" acidità che provoca nel sentire certi commenti.
      Oggi durante il pranzo ho scoperto che noi siamo una setta, la setta di bagnai.
      Segue la mia spiegazione a volte garbata a volte meno di alcuni concetti elementari e previsione ovvia di una valanga di merda in arrivo per tutti.
      La risposta a cui oramai sono abituato è molto simile a quella ricevuta dal prof ossia: e quindi che pensi di fare, che vuoi fare ??
      Io gli rispondo che io personalmente non riesco a fare molto in questo contesto.
      La risposta ovvia: lo vedi, e allora a che ti serve sapere queste cose.
      Il vaffanculo mi sembrava sgarbato cosi o glissato e mi sono buttato sul dolce.

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    2. Concordo purtroppo sulle tue amare considerazioni. Ciò nonostante nessuno conosce le modalità storiche degli eventi futuri anche se l'uovo del serpente si lascia vedere con trasparenza.

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    3. Se te ne hanno parlato loro per primi, cosa che a me sempre più spesso accade,non sono del tutto sicuro che abbiamo perso.
      Anche perché, qui parlo per me, io non mollo un cazzo.
      E i fatti mi cosano.
      Continueranno a non capire un cazzo, perché non si informano, ma per esclusione ormai il gregge punta su Bruxelles e Francoforte.

      Cordiali saluti
      Paolo

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    4. @tafazzi

      Anche mia moglie, che dai e dai, comincia ad intuire che non sono pazzo, alla fine mi ha detto "Che cosa facciamo, allora".
      La mia risposta e' stata:
      1) Cerchiamo di sopravvivere e di provare a ripararci (Sono emigrato in Inghilterra per questo, e lei e' ancora in Italia...)
      2) Spieghiamo le cose come stanno a chi vuole stare a sentire
      3) Stiamo pronti a partecipare o votare nel momento in cui si intraveda uno spiraglio
      4) Non dimentichiamo chi siamo e cosa siamo stati, perche' e' quello che ci consente di usare il pronome "noi".

      Robero Seven

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    5. No pessima mossa devi buttarti sul vino non sul dolce tanto è inutile chi poteva capire ha capito gli altri seguiranno il vento come al solito.

      Una mia considerazione e domanda spiegatemi perché un fascista ti ascolta e capisce prima di un piddino spiegatemelo perché una risposta io non la so trovare.

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  6. Giuro che prima di cliccare sul link della morale sapevo già cosa fosse :-)

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  7. Gentile professore,
    Le esprimo la massima stima sia allo studioso di economia che all'uomo paziente e ironico nei confronti di tutti noi.Le scrivo per sapere cosa ne pensa delle ultime posizioni di Varoufakis circa il tentativo di far nascere un movimento trans nazionale europeo aperto ad ognuno che è disponibile a battersi per il ripristino di una sostanziale democrazia in Europa,premessa per poter ridiscutere e ripensare un nuovo sviluppo economico. Mi chiedo:ci sono i tempi? O si rende necessaria l'uscita dall'euro ripristinando il primato dello Stato _ Nazione? Grazie. Angelo Galatola.

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    1. Varoufakis vuole l'euro. L'euro è incompatibile con la democrazia. O è comprato o è stupido. Ho più volte fornito argomenti a sostegno della seconda ipotesi. Basta googlare varoufakis goofynomics.

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    2. Apprezzo la chiarezza della risposta. Ma stante l'insipienza e la malafede della classe dirigente italiana, e ci metto tutti, qui non abbiamo nemmeno una Le Pen a destra ma i salvietti e la gauche è distrutta, l'uscita sembra non possa avvenire che per implosione. Che fare?

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    3. Proprio così... Il povero varo non ha capito ancora una mazza. Un economista che ha vissuto, la beffa del referendum gettato alle ortiche, dal "di dentro",s e' dimesso contro tsipras... E non ha capito ancora una beneamata... Quanta pazienza... Siamo in un truman show

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    4. Asinistra se so fissati coi trans

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    5. Scusi Angelo: lei da quanto è qui? Ha avuto modo di dare un'occhiata ai post consigliati? Perché se proprio non sa cosa fare, io le consiglierei di cominciare da lì. Non se ne pentirà (se non è un troll: oggi di Varoufake si occupano ormai solo i troll, ma lei non mi sembra uno di loro).

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    6. Scusi il ritardo della risposta. È che tecnologicamente ne sono impedito. Dunque non ho un'agibilita' costante. Conoscevo questo sito è sentirla anche a mezzo you tube mi ha portato ad acquistare il suo ultimo libro che sto leggendo. Sono solo un dilettante con il ricordo dei new trolls. Però ricordo anche un 7 aprile infausto e la storia "non ufficiale" quella cioè non scritta nelle aule dei tribunali dai vincitori. La seguo con grande simpatia anche perché è un esteta amante della buona musica. Immagino un grande convegno magari a Roma dove si incontrino compagni e menti ancora non omologate né dal pensiero unico né dalla tradizione mai tradita dell'autoreferenzialita' staliniana. Le auguro una bella giornata. Angelo.

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    7. Non so che dirle. L'autoreferenzialità staliniana è arrivata a Berlino, quindi ogni tanto teneva conto anche del mondo esterno e del fatto che esso non si conforma a un nobile quanto onirico conato verso la pace universale, che non si può ottenere semplicemente perché noi non siamo in pace con noi stessi. A parte questo, il 7 aprile dovrei googlarmelo, magari dopo lo faccio.

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  8. Perry é veramente un genio..giuro che anch'io da ignorante non avevo mai preso in considerazione quest'argomento. Comunicativamente siamo al top. Semplice, diretto arriva subito al dunque.
    Ps asfalto allo stato puro.

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  9. Gentile professore
    può esprimere un parere sul tentativo di Varoufakis di costruire un movimento trans nazionale, non un partito o un coordinamento di partiti, teso a ripristinare una democrazia sostanziale,premessa necessaria per ridisegnare una nuova e diversa economia. Lo ritiene possibile o l'uscita dall'euro è improrogabile ripristinando il primato dello Stato Nazione? Grazie. Angelo Galatola.

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    1. Decisamente lei è qui da poco...

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    2. Varoufou si è presentato al suo ruolo leggermente impreparato.
      (cfr per chi lo ricorda Adriano Panatta,in versione telecronista:"è sceso a rete solo cor biglietto da visita").
      Il gesto delle sue dimissioni è un passo assolutamente dignitoso;il mantenimento di tale dignità impone il ritiro a vita privata.

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    3. Oggi Alberto è mooooooolto di buon umore... ;-)

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    4. Angelo, domani Varoufakis costruisce un movimento che raccoglie il 99,9% dei consensi, mi spiega a cosa serve se alla prima legge, al primo decreto, al primo pensiero che non sia gradito ai vertici dell UE si viene sistematicamente puniti con una bella stretta monetaria?
      Ogni azione politica non gradita viene fermata. Questo, se non lo ha ancora capito, significa non avere libertà di decidere per il proprio paese. LIBERTA', sa cosa significa?

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    5. Mario,amabile ma non troppo. Io non sono convinto da Varou. Grecia docet. Non sono cieco né sordo. Ma penso anche ci sarà pure un rapporto tra il 'sistema a tutele crescenti' e il sistema a conflitti crescenti. O diamo per scontato i carri armati a tutela dell'ordine pubblico?

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    6. Angelo, perdonami: se non hai capito la differenza fra un fascista e un antifascista, qui che ci stai a fare? L'euro è il fascismo (quello attuale, quello presente, non quello storico). Varoufakis lo vuole. Tu vuoi Varoufakis. Tu sei un fascista. Oppure ti metti a studiare, capisci qual è il fondamento di queste mie parole che certo ti sembreranno eccessivamente lapidarie (ma il mio lavoro non è convincere te, perdonami) e quando avrai terminato questo breve percorso ti vergognerai di parlare di Varoufakis. Mario non c'entra nulla. In chi ha visto massacrare un intero popolo sapendo da prima (perché lo aveva appreso qui) come sarebbe andata a finire temo che tu debba tollerare un po' di impazienza. Quello che non ha capito non è Mario. Se ancora parli di Varoufakis, e in questi termini, temo che sia tu quello al quale sfugge cosa sta succedendo.

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    7. Chiarisco: dopo questo post Varoufakis è un non argomento. Dopo questo post la spaghetti MMT è un non argomento. Dopo questo post il 5 stelle è un non argomento. Dopo questo post il decrescismo felice è un non argomento. Qui ci interessano gli argomenti. Siamo fatti così...

      Naturalmente nulla vieta che si possa tornare ad ampliare lo spettro degli interlocutori. Ma prima devono varcare il confine: riconoscere che l'euro, e più in generale l'Unione Europea, sono un nemico da combattere (perché lui sta attaccando noi). Questa è la condizione necessaria e per quel che mi riguarda anche sufficiente: del resto me ne fotto, l'importante è che chi vuole venire a casa mia non sia alleato di chi mi spara addosso.

      Peraltro, avrai notato che le mie prese di posizione politiche raramente sono smentite dai fatti susseguenti. Di Maio si è apertamente schierato a favore del progetto europeo, come da me previsto quattro anni fa. Dal mondo del decrescismo non arriva nulla (ma veramente nulla). Il leader della spaghetti-MMT ha fatto una pessima fine. Eccetera. Poi ovviamente posso toppare anch'io. Ho toppato alla fine del 2015, quando ho stupidamente pensato che il 2016 sarebbe stato un anno scoppiettante. Invece è una palude, perché siccome ci sono le elezioni in America non deve succedere nulla nel cortile di casa. Ho sottovalutato il dato politico. Ho sbagliato. Ma le cose vanno avanti ugualmente: diamo agli Stati Uniti più tempo per capire che l'Unione Europea è il loro prossimo Vietnam! Nel frattempo, attento a dove metti i piedi...

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    8. Credo ci sia un equivoco che nasce forse dalla fretta e dalla povertà tecnica di questa comunicazione.Lei ha chiarito e al 99% sono d'accordo. Così sgombriamo il campo da equivoci. Sono ancora nonostante tutto comunista. Nessuna simpatia per il nulla di Negroni (ma erano solo 4 le stelle) Lei è palesemente un compagno. O sbaglio? Solo l'1% resta che è terreno di confronto. Lei deve, mantenendo l'edonismo marcusiano che lo rende amabile e le garantisce la voglia di vivere, farsi portavoce di un grande convegno internazionale. È urgente. Si sappia che ci sono delle idee non schiave dell'insensato e criminale odierno capitalismo. Con rispetto. Angelo.

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    9. Caro Angelo, oggi è facile documentarsi. Di convegni internazionali ne organizzo almeno uno l'anno (quelli destinati al grande pubblico li trovi qui). Come vedrai, diversi intellettuali di diverso orientamento sono intervenuti a esprimere le proprie critiche al sistema. Con una certa fatica sono anche riuscito a lasciarne traccia sui media. I convegni servono a molto poco, però, credimi. Servono a noi per vederci, per passare tempo insieme, per conoscere persone che stimiamo, e questo è molto, moltissimo. Ma in termini di impatto politico non devi aspettarti molto.

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    10. Sono colpito dall'attak incorporato per la tempistica delle risposte. Complimenti vivi. Vede, io ho 59 anni. So. Che i convegni anche di master professionals senza sponsor hanno poco mercato. Ma chiarisco: mi riferisco a un visionario raduno cui lavorare. Un parco lambro delle idee.Nessuna musica, al massimo quella sua barocca preferita (Monteverdi?). La talpa scava. E la semina annuncia la vita. Cordiali saluti. Angelo.

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  10. Qualche giorno fa, chiudendo uno scambio a cui con mio grande e definitivo compiacimento aveva partecipato Bagnai, introdussi una riflessione dalla quale esclusi il prof per non esagerare con le stupidaggini. Eppure, forse è il caso di richiamarla (e di utilizzarla con l'avvocato di turno):
    [...] una riflessione che mi è venuta in mente oggi ascoltando le testimonianze di alcuni corrispondenti ed ex-direttori del Resto del Carlino. L'occasione è stata la presentazione di un lavoro di ricerca su 130 anni di articoli del giornale. Per farla breve, sono stati evocati alcuni episodi a cui i giornalisti presenti avevano assistito - il crollo del regime sovietico, la caduta del muro di Berlino - che nessuno si era sognato di immaginare, tanto meno prevedere. Ebbene, e questa è la riflessione che vi propongo, la ragione è che tutti siamo abituati a ragionare in termini di cronaca, vale a dire in termini di routine. Poi però, al di là della cronaca, c'è la storia.
    Ecco, per tornare a noi, l'euro è irreversibile se lo si considera secondo i criteri della cronaca. Quanto alla storia, viceversa, tutto è possibile. Peccato che non sia prevedibile [se non si alza lo sguardo, ndr].

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    1. Il dato sconsolante è che in quel caso i giornalisti non hanno previsto la fine di un regime contro il quale stavano facendo propaganda. Pensa quanto saranno lungimiranti oggi nel prevedere la fine di un regime che li assolda per fare propaganda! A occhio direi molto meno. Ma quando poi rifletteranno sul perché non ci sono riusciti, noi sapremo perché: perché in questo caso erano pagati per non riuscirci. Intendo dire: oggettivamente pagati, e pagati tutti. Mi spiego: se dici qualcosa che esce dal pensiero unico perdi il lavoro. Quindi se sei pagato per definizione stai difendendo il pensiero unico. Non si tratta quindi di un giudizio soggettivo sulla moralità dei singoli, che non mi interessa (anche se in molti casi non la ho in grande stima). Si tratta di un giudizio oggettivo sulla natura del sistema dell'informazione.

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    2. Pagati assai. Loro, in pensione continuano ad andarci ai 35 anni di servizio.

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  11. Ciao tafazzi tanto per mettere in chiaro il mio cadavere sta solo aspettando di finire di decomporsi nel mio settore l'auto trasporto siamo solo morti che camminiamo per la deflazione salariale hanno usato la motosega le aziende italiane stanno tutte con un piede nella fossa quando parli con gli altri ti dicono che io sono fascista...... per i parenti li lasci perdere e per digerire una bella Genziana...

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  12. Just hit one to educate one.

    The show must go on.

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  13. A me sembra che questa bene/male-detta tecnologia informatica, che tanto facile rende certe costruzioni (provate a pensare a quanto tempo sarebbe servito 20 anni fa a far crescere la comunità di Goofynomics con la tecnologia di allora), abbassando la soglia d'accesso a molte altre azioni (qualunque interlocutore nel mondo è a portata del tuo click), faccia sì che la stupidità si manifesti molto più dell'intelligenza (forse è sempre stato così e non ne siamo mai stati consapevoli?).

    Accade dunque ciò che Silvia ha descritto magistralmente in modo definitivo: "se neanche in una crisi grave e di lunga durata come questa la maggior parte delle vittime è disposta a impegnare un po' di tempo per capire, nessuno puó fare miracoli, questo sistema è ció che abbiamo perché è il massimo che meritiamo.

    Le persone più aperte e disponibili ad ascoltarmi si sono lamentate perché i post di Bagnai sono prolissi, perché ci sono troppi post, perché il libro non hanno avuto tempo di leggerlo. Alcuni hanno perso il lavoro, alcuni sono in cassa integrazione, molti hanno contratti a termine mal retribuiti, cosa potrebbe convincerli più di questo a impegnarsi? Invece per capire una situazione così grave e complessa al massimo vogliono investire 5 minuti una tantum.
    "

    Son pochissimi quelli che vogliono fare la fatica di capire perché. La maggioranza sembra che preferisca scivolare sull'onda della rete e quindi alle volte anch'io mi sorprendo a considerare i possibili vantaggi di una mon/olig-archia illuminata...

    Ai miei studenti ripeto spesso che se trasportar mattoni ed impastare cemento comportasse la stessa fatica di battere su una tastiera, sarebbero tutti costruttori edili. Invece son tutti informatici ed opinionisti sui social.

    Buona Pasqua a tutti!

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    1. La maggior parte delle persone e' sottoalfabetizzata, a partir dai lauerati in materie scientifiche. Prima di intavolare qualsiasi discussione provate a chiedere quanti libri ha letto nell'anno a chi vi sta davanti. Se la risposta e' non ho tempo, mi piacerebbe ecc. rimanete sul meteo e disimpegnatevi al piu' presto.

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  14. Oggi ho letto che unicredit non vorrebbe garantire l'aumento di capitale bpvi. Ecco lo zampino tedesco (unikredit) per costringere Renzi a chiedere l'aiuto della Troika. Amicus Lars dixit....

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  15. Oggi ho letto che unicredit non vorrebbe garantire l'aumento di capitale bpvi. Ecco lo zampino tedesco (unikredit) per costringere Renzi a chiedere l'aiuto della Troika. Amicus Lars dixit....

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  16. Caro professore, non sono su Twitter, ma ogni tanto ci butto un'occhiata e nello spirito del "Se mi sbaglio, mi corigerete" ci tenevo a segnalarle che "split" in questa frase non è un sostantivo né un passato remoto; si tratta piuttosto di un past participle, cioè di un participio passato. La traduzione corretta del titolo risulta dunque essere: "La City di Londra divisa sulla fusione fra LSE e Deutsche Börse".
    Spero che la suesposta precisazione non venga a qualificarsi come sgradita invadenza di campo.

    Firmato non Diaz, ma uno che studia inglese dalle elementari, come si addice al popolo scolarizzato di una colonia anglofona.

    P.S.: ma non sarà mica che la idilliaca "società multietnica, multiculturale, multireligiosa" sbandierata a panacea delle cosiddette neo-fobie neologiche dei nostri vecchi tempi è in gran parte un retaggio coloniale anch'essa?

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    1. Grazie. So che è split split split. Non sono poi così difficili i loro paradigmi. Quello che mi perplimeva (il paradigma di questo lo sai, vero?) è che di solito nei titolo della stampa anglosassone mi pare predomini il presente. Ma questa è una sensazione epidermica, non saprei dargli una base statistica. Per questo avevo interpretato split come split (mi hai capito, no?).

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    2. Sì, sì, ho afferrato il fatto che ha preferito interpretare "split" in qualità di head noun e "City of London" come premodification della noun phrase "City of London split over LSE-Deutsche Börse merger" in virtù di un esperienza acquisita nel tempo; e in effetti la lingua inglese permette la creazione di lexically dense noun phrases che fanno ricorso alla premodification in misura molto maggiore rispetto all'italiano (questa tendenza è una delle ragioni principali del superiore grado di sinteticità dell'inglese rispetto all'italiano, soprattutto quando si ha a che fare con un registro particolarmente tecnico della lingua). Solo che in questo caso, a me pare - in forza di una mia esperienza acquisita nel tempo -, il titolo può essere più correttamente interpretato alla stregua di un "Mexican drug lord captured" (ogni riferimento a fatti reali è puramente casuale) o "At least 65 people killed in terror attack in Pakistan" (altrettanto casuale), dove, per l'appunto, il past participle è intuitivamente postmodification dell'head noun.
      Si tratta solo di una formalità nel quadro dell'analisi testuale, niente più di quello che voleva apparire. I was just splitting hairs, that's all.

      Si riferisce a "perplimere" per come introdotto nel linguaggio comune da Corrado Guzzanti (potrei sbagliarmi)? Io perplimo, tu perplimi, egli perplime... Sono oggettivamente messo in maggiore difficoltà dal verbo "evaporare", che fa io evapóro, tu evapóri, egli evapóra e non io evàporo, tu evàpori, egli evàpora...

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    3. Sai cosa mi sembrava in split? Il fatto che dessero la divisione come un fatto compiuto.

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    4. Peraltro il mio splits era, come avrai capito, un plurale, non una terza persona. Crepe.

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    5. Be', allora sì, direi che sotto questa luce la sua interpretazione ha un suo perché. Ribadisco, a scanso di equivoci, che comunque entrambe le alternative possono essere considerate corrette. L'unico con la verità in tasca in tal senso è l'autore del titolo (e forse nemmeno lui).
      Tra l'altro "do the splits" è letteralmente "fare la spaccata". Quindi volendo può riciclarlo pure come motteggio. Alla fine il lavoro di traduzione e adattamento è sempre questione di sfumature (poveri traduttori simultanei! Chissà quante ne sparano nelle conferenze internazionali di alto livello...).

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  17. I giusti
    Un uomo che coltiva il suo giardino, come voleva Voltaire.
    Chi è contento che sulla terra esista la musica.
    Chi scopre con piacere una etimologia.
    Due impiegati che in un caffè del sud giocano in silenzio agli scacchi.
    Il ceramista che premedita un colore e una forma.
    Il tipografo che compone bene questa pagina che forse non gli piace.
    Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto.
    Chi accarezza un animale addormentato.
    Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto.
    Chi è contento che sulla terra ci sia Stevenson.
    Chi preferisce che abbiano ragione gli altri.
    Tali persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo.
    Jorge Luis Borges

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  18. E comunque, a "chiudiamo tutto" si può sempre rimandare a vari filmati. A me piace partiolarmente questo, che fa scopa anche con il link della morale: https://www.youtube.com/watch?v=I3IPflD6Ylk

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  19. Ma qual'è Massimiliano nella foto?

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  20. Ma quanta pazienza Prof.! Sinceramente mi chiedo come riesca con certi personaggi come quel Perri sopracitato . Evidentemente la nuova passione per il "Running" le giova .
    Mi sono imbattutto recentemente in questa "Perla" che mi pare ritagli perfettamente a quel tipo di personaggio oggetto del Post :
    «Il difetto di Giudizio è propriamente quello che si chiama grulleria, difetto a cui non c'è modo di arrecare rimedio. Una testa ottusa o limitata […] si può ben armare mediante l'insegnamento fino a farne magari un dotto. Ma poiché in tal caso di solito avviene che si sia sempre in difetto di Giudizio, non è punto raro il caso di uomini assai dotti, i quali nell'uso della loro scienza lascino spesso scorgere quel tal difetto, che non si lascia mai correggere» Kant, “Critica alla ragion pura,”

    Con affetto



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    1. Siete troppo severi. La domanda sembrava molto provocatoria, ma pare che dietro ci fosse un reale desiderio di avere una risposta.

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    2. Il problema è che se passi tutta la vita, magari passata nel relativo benessere, a credere in qualcosa non ce la fai ad abbandonarlo, anche quando l'evidenza ti dice il contrario.

      La domanda è sicuramente provocatoria, e l'autore sa anche già la risposta. La domanda vera è 'e chi me lo trova, dopo, un buon psicanalista?'.

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    3. Vabbè prof. facciamo finta che "sembrava" ma se uno la sta seguaciando o nun gna fà o qualcosa non quadra.

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    4. Ma in fin dei conti, il Prof é o non é l'uomo dalle "strane" teorie?
      Mica tutti hanno una apertura mentale.
      Ad esempio io preferisco cercare di aprire la mente, piuttosto che farmi aprire qualcos'altro.... :-)

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  21. Caro Bagnai, con il suo linguaggio forbito e schietto ha dato (giustamente) dell'idiota a Massimiliano Perri. Il fatto che abbia 5 o 20 figli non lo rende nè più uomo nè più intelligente. Il grande, gigantesco PROBLEMA è che gente così superficiale, al limite della totale ignoranza, è piena l'Italia. Non hanno alcuno spirito critico, e pensano di sapere tutto, e purtroppo è tutto quello che sanno (cit.)

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    1. Scusate, forse lo aggiungo di seguito al post: non vorrei che lo giudicaste male. Lui mi ha provocato, io ho risposto, ma poi lui ha dimostrato disponibilità al dialogo, e non era esattamente mia intenzione dargli dell'idiota, ma solo esortarlo a prendere la cosa sul serio. Sì, la superficialità è un problema, ma ci cadiamo tutti, e per definizione non ce ne accorgiamo. In qualche modo però penso che sul tema della democrazia dovremmo avere un'attenzione supplementare. Tutto qui. Non è solo una moneta, come dicono, con mia grande sorpresa, certi intellettuali progressisti...

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  22. Caro professore, lei a questa gente sa rispondere con garbo e rima, a me invece rompe l'anima da mattina a sera e non gli so dar risposta.

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