sabato 12 marzo 2016

QED64: "endogenous optimal currency area" de che?




...e molto rapidamente, prima di correre al mercato, a seguito del post su ITAZUBI 2016, nel quale sollevavo il problema (noto e documentato in letteratura) della divergenza fra paesi membri di una unione monetaria, causata endogenamente dall'inevitabile brain drain ai danni dei paesi già meno produttivi, ecco che una fonte che desidera restare anonima mi segnala questo articolo di Bloomberg il quale mette in evidenza un altro elemento disgregante che si scatena endogenamente quando gli aggiustamenti macroeconomici sono affidati ai salari, cioè alla disoccupazione, cioè ai flussi migratori: la pressione sui sistemi di sicurezza sociale dei paesi "forti", i quali vogliono solo i vantaggi della manodopera a buon mercato, ma non i costi di doversi prendere in carico nuovi cittadini. Ovviamente il Regno Unito non è nella zona euro (cosa che noi sappiamo ma non tutti colgono). Tuttavia ciò rafforza il punto: avrete visto, credo, le analisi che stanno circolando in Germania, no? Perché, su, diciamocelo: quella che "i migranti pagano le nostre pensioni" è propaganda a livelli da Minculpop, peggio: da Huffingtonpop!

Peraltro, avere ammesso in questo suo post che questa storia dei benefici dei migranti per il welfare è una bufala costituisce, da parte di Mario Nuti, un atto di grande onestà intellettuale del quale gli siamo grati e che non ci stupisce da parte sua (peccato che poi il demone luogocomunista "euro bello, austerità brutta" si impossessi di lui: ma ora non ho tempo per esorcizzarlo, altrimenti al mercato non trovo più nulla, e poi ne abbiamo già discusso inutilmente, ma piacevolmente, per email: ad inutilia nemo tenetur...).

Sintesi: i nodi vengono al pettine.

Io, come sapete, non ho nulla da temere.

(...Marco Rizzo meno di me, mentre Macron lo vedo male...)

45 commenti:

  1. “ma ora non ho tempo per esorcizzarlo, altrimenti al mercato non trovo più nulla,”. Un altro mercato dove la domanda e l'offerta non vanno d'accordo. :)

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    1. Più che altro non ho trovato gli amici. In teoria avrei dovuto trovare quelli "de sinistra" lato bistrot, e quelli "de destra" lato bouquinistes. Ma non c'era nessuno.

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    2. Profe, perché non si perda le perle che qui da noi continuano adammannirci gli "esperti", gliene segnalo una (lo so, ne farebbe volentieri a meno, ma tanto per condividere): Intervista a Di Taranto (Luiss) sul quotidiano "La Nazione" (cartaceo)di oggi:
      "Ma perché la competitività italiana a livello internazionale si è fermata negli anni '90? Perché si costruisce con l'innovazionbe. E l'innovazione si alimenta con le risorse". E il suddetto conclude: "Draghi sta salvando l'Europa".

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    3. In effetti la favola che "gli immigrati pagano le nostre pensioni" è sempre stata difficile da digerire, soprattutto dalla logica.
      Infatti vorrei capire se non appare logico ai più che, per esempio, 500.000 immigrati stanziali nel nostro Paese, prima o poi qualche straccio di lavoro dovranno pur procurarselo, anche in considerazione che a loro gli vengono solo lasciati gli ossicini del contributo statale.
      Questi lavori possono essere regolari o, il più delle volte in nero. In quest'ultimo caso alle pensioni non ci arriva un fico secco, ed in entrambi i casi gli effetti che invece si incrementeranno sicuramente saranno quelli della deflazione e della già precaria disoccupazione italiota.

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    4. se pagano le nostre pensioni non ho capito per quale motivo devo pagarmi una seconda pensione tramite risparmio postale o assicurativo..bella contraddizione

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  2. Oh, to'. Sempre rassicurante che arrivino gli articoli scientifici a dimostrare quanto sarebbe evidente al mero buonsenso.

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  3. In realtà non pare rivista scientifica, sorry.
    Per restare da quelle parti, se lei avesse detto davvero cosi'credo mi sarei fatta monarchica. O tempora.

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  4. Comunque, la medaglia d'oro resta al presidente della Adam Smith che in tv se ne uscì con un magnifico:"gli immigrati PORTANO lavoro".
    Idiota io che avevo sempre pensato che venissero a cercarlo!

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    1. Chissà che ne pensano i wumikià che non hanno colto l'ironia sulle affermazioni "leghiste" di Engels.

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    2. Temo non sia stato un lapsus; avete idea di quanti soldi stiano girando sui progetti assistenza e integrazione?Provate ad esempio a googlare "Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI)". Nascono come funghi associazioni di volontariato e privato sociale per spartirsi la torta. Strozzate dal taglio dei fondi, università e scuole statali sgomitano per entrare come partner in questi progetti finanziati, manco a dirlo, con fondi europei.

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    3. Visto quanti cretini? Quello che mi dà fastidio, di quei poracci, è la loro seriosità. La stessa che mi dava fastidio trent'anni or sono, quando loro si ingolfavano in fumose assemblee, patetici Enjolras dall'italiano claudicante, ansiosi di esibire le proprie smanie rivoluzionarie, e io me ne andavo a fiume, con la certezza di vederli prima o poi passare redattori di qualche organo di propaganda, portaborse di qualche parlamentare, o parlamentari essi stessi. Insomma: servi. La storia forse non si ripete, ma l'antropologia sì. Quanti incendiari da giovani diventano pompieri (o preservano la rima) da vecchi...

      Questa gente è inutile, quindi dannosa. Hanno difeso l'euro. Hanno difeso il capitale. Hanno difeso il fascismo. Se vinceranno, faranno come vorranno loro. Se perderanno, deciderà la legge.

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    4. I Wminkia sono solo dei centrosocialari che hanno letto libri. Niente di più.
      Appena tocchi i due barbuti vanno in escandescenza, poi se lo fa un keynesiano diventano permalosi come uno stilista.

      Come cazzo si fa a NON ridere per quella battuta?
      Ah già, si è profanato il sacro testo.

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    5. Non sottovaluterei il fenomeno: è l'assenza di umorismo, è il prendersi disperatamente sul serio, che fa gli Eichmann, gli Himmler e i Goebbels (di cui qui abbiamo spesso parlato).

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    6. No no, mai sottovalutato. È da anni che si è deciso su cosa è giusto o meno far battute. La cosa triste è che non è nemmeno un ordine calato dall'alto. Si autocensurano o fanno i seriosi per non fare i conti con le stronzate proferite in tutti questi anni.
      Ma la realtà è sempre più forte, comica e tragica, di qualsiasi fantasia o perversione.

      Seppeliti da una risata. Questo è il loro destino. E purtroppo non potremo godercelo più di tanto, perché nel frattempo tanta povera gente sarà in fila per un piatto di lenticchie.

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    7. Credo di conoscere il motivo della loro avversione all' umorismo

      https://www.youtube.com/watch?v=bjWnJGGQYro

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    8. Credo che tu abbia ragione. Ribadisco: sono pericolosi (intellettualmente).

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  5. Toh! Che popolo ingrato!

    http://www.lemonde.fr/europe/article/2016/03/12/une-majorite-de-francais-souhaite-un-referendum-sur-le-frexit-la-sortie-de-la-france-de-l-ue_4881768_3214.html

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  6. "avrete visto, credo, le analisi che stanno circolando in Germania, no?"

    Si, le avevo viste.

    Inviato al blog (Comunicazzioni di servizzio) il 31/01/2016:
    "Provo ad agganciarmi all'OT ed all'ipotesi sottostante anche con
    questo articolo del solito advisor di fiducia di Schaeuble.

    Alla tedesca non te lo manda a dire ... te lo dice proprio, con la delicatezza di un elefantino tra le porcellane.

    Propone, infatti, di risolvere i costi che graveranno sul welfare system tedesco, dopo le recenti ondate migratorie extra-UE (appositamente fatti entrare...), in questo modo: tutti gli attuali sostegni sociali, che attualmente la legislazione tedesca fornisce ai migranti intra-UE (330.000 solo nel 2014, prevede altrettanto nel 2015), dovranno essere pagati dai paesi d'origine (UE) per almeno un determinato periodo (sembra 4-5 anni...), ciò, tra gli altri, scoraggerà la migrazione intra-UE...; mentre per i migranti extra-UE (circa 1,1 milioni nel 2015), per i quali ovviamente non si può avere la disponibilità dei relativi stati a sostenere i costi sociali dei loro cittadini emigrati, si adotterà lo schema del "one-euro job" al posto di qualsiasi sostegno.
    Perfetto, tre piccioni con una fava:
    1. Sostenibilità del welfare system dopo ondata migratoria extra-ue: salvaguardata.
    2. Continuità nel solco della deflazione salariale: salvaguardata ed implementata.
    3. Concorrenza (sleale...altro che Cina) rispetto agli altri competitor UE tramite utilizzo di forza lavoro a basso costo e senza diritti: salvaguardata ed implementata.

    Corollario (di tipo economico, senza considerare quelli sociali e culturali): stop o riduzione della mobilità del lavoro intra-UE ed ulteriore spinta disintegrante dell'area valutaria non ottimale.

    Che sia la "fazione Shaeuble" che ci sta provando ancora? Ad accorciare i tempi... (leggere per credere)"

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  7. Salve a tutti.

    Volevo chiedervi se avete modelli matematici per una eventuale Brexit. Ero curioso di capire quali sono i flussi commerciali che ha la Gran Bretagna con i Paesi dell'eurozona, e cosa cambierebbe se decidesse di abbandonare Schengen.

    Non avendo le competenze per un lavoro del genere, mi rivolgo a voi che non siete economisti, ma..... :)


    Buon fine settimana a tutti.

    P.S: Non prendetemi per un cialtrone, purtroppo non saprei da dove iniziare e mi chiedevo se qualcuno avesse gia' in programma un lavoro del genere. Al Prof. non chiedo perche' mi piglio un cazziatone garantito al 110%.

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    1. Carissimo, con l'occasione ricordo a tutti che i dati sul commercio ci sono, e sono gratis, su COMTRADE. Ma la vera domanda è: perché dovrebbero cambiare? La Gran Bretagna è già fuori da Schengen, come lo è dall'euro, ma come ci ricordava Hans-Olaf Henkel è anche il paese europeo con il quale il commercio tedesco si è più sviluppato negli ultimi anni. Io non mi preoccuperei troppo per loro.

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    2. Amico, i cazziatoni del prof. (ma non ditelo a Er Palla) sono sempre utili. Te lo dice uno che ci è già passato.

      PS

      Bagnai-sensei, chiedo venia per il ritardo di questa segnalazione ma vorrei far notare che il manifesto di Boccasile("la Germania è veramente vostra amica", la firma è ben visibile)) da Lei postato qualche giorno fa non fu stampato dai tedeschi ma dai "piddini ante litteram" cioè dal Nucleo Propaganda diretto da Giorgio Almirante e alle dipendenze del famigerato Minculpop.

      Il lavoro sporco i tedeschi lo fanno fare ai vari Quisling autoctoni, mica sono scemi.

      Nota storica: le iniziative propagandistiche di Almirante & Co. ebbero un grandissimo successo nel senso che più manifesti stampavano, più cresceva il numero dei partigiani. Il manifesto in oggetto risale, se non erro, alla primavera del 1944 cioè pochi mesi prima dell'offensiva partigiana del 1944.

      Eh si, la storia si ripete... a volte anche al contrario.

      Chinacat

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    3. Prima di concludere che sta succedendo il contrario, aspettiamo serenamente il risultato delle elezioni tedesche, vuoi? Anghelona sta nel suo bunker, con il suo anonimo Evo Braun, ad aspettare una bella lessata, mi dicono...

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  8. Ho sentito oggi Renzi che parlava ad una manifestazione del PD, pronuncire queste parole: "Vogliamo eliminare l'euro? Non c'è problema. Eliminiamo l'euro". Confesso, per due nano secondi sono stato colto da non so quale sindrome: ma poi tutto superato. Renzi si riferiva all'euro da versare per votare alle primarie ddl PD!!

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  9. Noto con piacere che è tornato in gran forma dalla Cina

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  10. Immagino che quasi tutti qui abbiano letto questo interessante articolo del settimanale tedesco Die Zeit, tradotto da quel sito degno di gratitudine che è Voci dall'estero (http://vocidallestero.it/2016/03/10/donald-trump-la-rivalsa-della-base/). L'articolo tratta del successo di Donald Trump, che al momento appare quasi travolgente, e lo fa con una scrupolosa e onesta analisi economica di ciò che è successo negli ultimi 30 anni in America (cose che noi sappiamo grazie ad Alberto e anche a Vladimiro Giacché). La progressiva distruzione sociale operata da Regan in poi, con il contributo straordinario dei presidenti democratici, ha creato un terreno fertile per personaggi bizzarri, e miliardari, come Trump, che coagula attorno a sé un consenso trasversale inaspettato (inaspettato, perché Trump, che non ha bisogno di sponsor miliardari, ha una libertà di "pensiero" e di "proposta", che spiazza i concorrenti). Ma ciò che mi interessa non è approfondire il personaggio Trump; mi interessa approfondire l'atteggiamento della Zeit rispetto all'immigrazione (ricordo che si tratta di un giornale molto intellettuale). Riguardo al problema dell'immigrazione in America, e del riconoscimento della cittadinanza, l'articolo mette bene a fuoco che fino a ora l'immigrazione è stata favorita e usata per avere manodopera a basso prezzo (così come si sottolinea che la globalizzazione ha significato perdite di posti di lavoro, che sono andati a finire in luoghi meno costosi). Interessante anche tutta la descrizione della teoria brandita da repubblicani, e democratici, che tagliare le tasse ai ricchi avrebbe fatto "sgocciolare" vantaggi anche ai piani inferiori della società. Naturalmente le cose sono andate come sappiamo, e oggi assistiamo al successo di un canditato che ben interpreta frustrazione e malessere sociale. Altra nota interessante: l'articolo ben analizza il tutto da un punto di vista dello scontro sociale, dello scontro distributivo, come direbbe il padrone di casa, senza mai lasciarsi andare a generiche analisi "umanitarie", senza mai parlare genericamente di America e Americani. Insomma, possiamo dire "un signor articolo". Bene, detto tutto questo, perché ne parlo? Perché ieri sera dalla signora Gruber c'era come ospite Giovanni di Lorenzo, direttore della Zeit. Qualcuno lo ha visto e sentito parlare dell'atteggiamento del governo tedesco di fronte all'immigrazione? Qualcuno lo ha sentito dire che questo è il governo più di sinistra che ci sia stato in Germania? Qualcuno ha notato che non si parlava mai delle ragioni economiche dell'immigrazione, ma solo di quelle "umanitarie"? Qualcuno ha notato che Sallusti non aveva la minima idea di come replicare, perché anche lui spostava l'attenzione sulla Merkel "che fa gli interessi della Germania, un politico che tutti noi vorremmo" senza minimamente accennare allo scontro distributivo che sta alla base di tutto ciò (naturalmente lo sa benissimo come stanno le cose, ma se lo dicono fra di loro nel chiuso della loro redazione; in tv agitano problemi più "complessi", in realtà più svianti)? Una serata catastrofica. Una delle tante, direte voi; sì, certo, ma questa volta uno dei deprimenti protagonisti era un disinvolto intellettuale che, quando deve parlare degli yankees, favorisce analisi approfondite e coerenti, ma, quando deve parlare della Germania nelle colonie della periferia europea, usa tutto il ciarpame ideologico di un piddino qualsiasi.

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    1. Ciao Celso, grazie per il contributo. Leggero' sicuramente l'articolo che hai linkato. Ho seguito il programma della Gruber e sono rimasto a dir poco infastidito dagli interventi del Dott. Giovannini. La linea sostenuta nei suoi interventi era tutta incentrata a supportare la Germania ed il suo spirito europeista. Non mi pare di aver assistito ad un'analisi in termini di costi e benefici. Il che avrebbe reso un po' piu' chiaro lo scenario: dato che sono i paesi del Sud Europa quelli particolarmente danneggiati dalle fallacita' dell'euro.

      Inoltre, ho trovato poco piacevole rifarsi nuovamente sui disoccupati italiani e sulle loro scarse competenze. Accusando quest'ultimi di essere milantati dai leader dei partiti populisti rei di alimentare correnti politiche grazie all'odio generato dalle frustrazioni e soffrenze accumulatesi in questi anni di crisi.

      Non credo che sia economicamente facile per l'individuo medio sostenere colloqui in tutta Europa senza un piano di ricollocazione. Questo lo dico in quanto ho ormai accettato, se pur con rammarico, che la mobilita' europea non ci lascera', se non quando l'esasperazione dei popoli europei sara tale da portare quest'ultimi nelle piazze a rivendicare i loro diritti. Diritti sanciti nelle loro costituzioni.

      Per tutto il resto c'e' Mastercard.

      Un abbraccio a tutti.

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    2. @Francesco

      Sei molto gentile ed educato a definirti "infastidito" dal dott. Giovannini e dalla trasmissione. Era scandalosa, un vero e proprio trionfo della banalità fuorviante patrocinata dai sorrisi compiaciuti della signora Gruber, che poteve dialogare con la sua ipostasi maschile....Otto e mezzo è una agenzia della propaganda tedesca in Italia senza infingimenti. Apprezo solo questo della trasmissione, che sia quel che è senza infingimenti

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    3. Ciao, Celso.

      Sinceramente sto solo cercando di vedere le cose anche dalla prospettiva di quelli come il Dott. Giovannini che sono in gamba e preparati. Magari se fossi nella sua posizione guarderei il mondo da una prospettiva diversa. Provo a fare autocritica e a chiedermi cosa dovrebbero fare le persone che il Dott. Giovannini definisce lavoratori con qualifiche di basso livello al fine di poter lavorare e di potersi garantire una vita dignitosa. Tengo a precisare che riguardo alla questione "del vivere in maniera dignitosa" non dispongo di alcun modello quantitativo. Ci sarebbe un problema di discrezionalita' da risolvere.

      Quello che fino a questo punto, anche se in maniera un po' estrema, potrebbe essere giustificato dal progresso della societa': la meritocrazia, la ricerca etc. Credo trovi un argine in quella che e' la metafora con cui il Prof. abbia introdotto uno dei principi alla base dello scambio. Mi riferisco alla metafora della salita vista dall'alto.

      Nel momento in cui all'operaio o qualsiasi altra persona che in un decennio in cui c'e' stato uno smantellamento del welfare, si chiede flessibilita' e mobilita'. Si richiede formazione costante e disponibilita' a trasferimenti. Bisogna anche tener conto dei costi associati e del fatto che si penalizza una larga fetta di lavoratori che potrebbero trovarsi in condizioni sfavorevoli.

      A tal proposito il Dott. Giovannini ha parlato della carenza nella visione europea di una politica di supporto per la gestione dei disoccupati. Anche la BCE si era espressa in merito alla stessa questione. In una nota ufficiale Mario Draghi raccomandava ai Paesi partner di gestire i disoccupati in quanto non era possibile abbassare ulteriormente il cambio Eur/Usd.

      Io non ho la verita' in tasca e non sono un economista, pero' tutti questi piccoli, ma rilevanti dettagli, iniziano a delineare un piano con cui si pensa di penalizzare una buona parte della societa'. Tutto questo sinceramente lo trovo ingiusto e anche un po' infame.

      Speriamo fortemente in un futuro migliore.

      Per il resto, buon proseguimento a tutti.

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    4. Caro Celso,
      Ma come fai a guardare il programma della Gruber?!? A me viene il voltastomaco! Masochista!

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    5. @Alessandro Scolari

      Per la verità non guardo mai trasmissioni politiche, ho smesso da tempo; ma guardo un po' del tg La7 e del programma della Gruber. Si capisce tutto, e soprattutto trovo poco rassicurante lo spazio che, direttamente o indirettamente, viene dato al movimento 5s (naturalmente il tutto con la benevola benedizione di Paolo Mieli). Eppure eppure, Alessandro: una mattina, mentre guardavo Omnibus (allora lo guardavo con una certa regolarità,), m'imbattei in uno strano individuo che, nello sgomento generale, cominciò a parlare contro l'€ e a spiegare che gli investimenti esteri sono debito: era Claudio Borghi. Lo trovai interessante. Qualche tempo dopo m'imbattei casualmente nel Tramonto dell'euro, il cui titolo vagamente spengleriano m'incuriosì.Sono sempre qui. Insomma, Alessandro, talvolta bisogna lasciare anche una porta aperta al caso (fortunato).

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  11. Stamattina quasi esco di strada per una incazz... sentita a Radioraiuno. Un certo Professor Morgellini della Sapienza di Roma stava dicendo che "L'informazione dei Media aveva creato un avversione negli Italiani nei confronti dell'Europa". Credo che sottintendesse una stretta più accurata sui media.

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  12. Per la serie "la BCE continua a dirci come stanno realmente le cose, siamo noi che continuiamo a non capire" segnalo questo speech del suo Vice Presidente, Vitor Constancio, che il giorno successivo all'ennesimo colpo a salve del bazooka indipendente (da noi e dalla realtà) dell'Eurotower, e' intervenuto a difesa della politica monetaria. Diversi i passaggi interessanti, tra i quali questo:
    Le riforme strutturali sono essenziali per la crescita potenziale di lungo periodo, ma è difficile vedere come potrebbero stimolare la crescita in misura significativa nell’arco dei prossimi due anni, soprattutto se il problema è al momento la debolezza della domanda mondiale. Inoltre, per quanto riguarda la loro realizzazione da parte dei governi, dovremmo ricordare i risultati imbarazzanti del piano convenuto dal G20 a Brisbane per generare una crescita addizionale del 2% a livello mondiale attraverso un lungo elenco di riforme concrete proposte dall’FMI e dall’OCSE. Di fatto, l’economia mondiale ora rischia di non raggiungere neppure quello che allora veniva considerato lo scenario di base.
    Insomma, la conferma - se ce ne fosse ancora bisogno - che le riforme strutturali fanno ripartire l'economia tenendo innestata la retromarcia!

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  13. Uhm, sul fatto che la mobilità del lavoro non sia un'opzione utile per riequilibrare gli squilibri regionali, sono abbastanza d'accordo.
    Questo articolo parla del caso del Portagallo, anche se forse per rendersi conto dell'inefficacia della mobilità del fattore lavoro basterebbe semplicemente dare uno sguardo a quello che è successo al nostro Sud.

    http://krugman.blogs.nytimes.com/2015/08/14/the-downside-of-labor-mobility/?_r=0

    Per quanto riguarda invece il fatto che l'arrivo di nuovi immigrati si traduca semplicisticamente in una maggiore pressione sui sistemi di sicurezza sociale del paese ospitante, ho qualche dubbio.
    Lo stesso Nigel Farage di recente, in una tragicomica giravolta, ha affermato che gli immigrati arrivano nel Regno Unito spinti dai più alti salari rispetto a quelli che riuscirebbero a spuntare nel loro paese d'origine, e non per usufruire di benefici sociali.
    I numeri sembrerebbero confermarlo, i benefici che ricevono gli immigrati in UK sono costituiti principalmente da sussidi in-work per integrare un reddito insufficiente( insomma, lo stato paga la parte restante del salario al posto delle aziende, che in questo modo ricevono un sussidio indiretto e beneficiano di una calamita che lascia i salari stagnanti), ma restano comunque inferiori rispetto a ciò che versano alle casse statali.

    http://www.voxeu.org/content/positive-economic-impact-uk-immigration-eu

    Lo stesso genere di dubbi mi viene quando sento parlare del livello dei salari di una nazione determinato semplicisticamente dal saldo migratorio, e anche dal modo in cui vengono interpretati alcuni passaggi di Marx e Engels.

    Nel primo caso penso che la pressione sui salari dovuta all'immigrazione volutamente deregolamentata, esista e che non debba essere sottovalutata, ma nello stesso tempo credo che la narrazione di questo fenomeno venga volutamente amplificata per coprire fattori molto più importanti e decisivi nel determinare il livello dei salari, in primis i rapporti di forza che si generano tra lavoratori e capitalisti in seguito alle decisioni politiche attinenti al mercato del lavoro.
    Questa tattica è utilizzata dai nipotini della Thatcher in UK o dalla Lega Nord in Italia, la quale, ricordiamolo, è stata co-artefice della Legge Biagi.
    Peccato che questo racconto risulti alquanto fragile di fronte all'evidenza empirica degli effetti dell'immigrazione sull'andamento complessivo dei salari.

    http://www.niesr.ac.uk/blog/how-small-small-impact-immigration-uk-wages#.VuVqLXrqbiY

    Per quanto riguarda Marx, almeno leggendo alcuni passaggi, non mi pare che esso sposi la semplicistica conclusione secondo la quale il livello dei salari sarebbe determinato dal saldo naturale o dal saldo migratorio (non mi pare che fosse molto d'accordo con le tesi potenzialmente cariche di darwinismo sociale di Malthus).
    Non parte da questi dati "grezzi" per spiegare la deflazione salariale, ma parla piuttosto di sostituzione della forza lavoro più cara e con più protezioni con quella con meno tutele giuridiche e sociali(bambini, donne, stranieri), e, per essere più precisi, di "fabbricazione" della sovrappopolazione in età lavorativa.
    Insomma mi pare che la visione Marx non possa essere interpretata come la drescrizione di un evento naturale riconducibile agli andamenti demografici o migratori, ma invece come costruzione sociale e politica lontana anni luce dal darwninismo sociale che crede in un improbabile aumento salariale grazie alla sterilizzazione o allo sterminio dei poveri e dei disoccupati.

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    1. Guarda, sul "sono abbastanza d'accordo" potremmo anche mettere un bell' "e sti cazzi?". Però sollevi una serie di punti interessanti che mi permettono di chiarire alcune cosette.

      Che l'arrivo di nuovi immigranti si traduca in una pressione sul sistema di sicurezza sociale di un paese lo hanno affermato, uno dietro l'altro, una serie di governanti europei (loro sì in una tragicomica giravolta). Lascio agli altri lettori il compito di edurti in merito (basta pensare a Tusk, ma prima lo stesso Juncker, ecc.). Farage non mi interessa come non mi interessa Salvini. Puoi parlarmi di calcio, se vuoi parlarmi di Farage. Mi interessano nello stesso modo, ma il calcio, politicamente, conta di più.

      La tua visione del problema è abbastanza piddina, ad esempio perché trascura il problema del necessario investimento in infrastrutture, sollevato da Michelle Baddeley, infrastrutture che costano soldi e che sono sostanzialmente inutilizzabili per altri scopi. Baddeley è citata da Nuti, che è uno che come te si crede di sinistra.

      Che tu mi citi Voxeu, cioè una fonte finanziata dalla Bce, per dire che va tutto bene, mi lascia un pochino perplesso. ALberto Chilosi, economista decisamente non leghista (nel senso che Salvini non lo ha mai proposto come ministro) ha una visione un po' più sfumata. Sarei quindi meno sbilanciato.

      Peraltro, ti segnalo che l'impiego di migranti a scopo di deflazione salariale in Germania è stato chiesto dal capo della confindustria, con l'appoggio dei famosi saggi della Merkel, e la benedizione del FMI. Qui nessuno ha mai detto che esista una relazione fra saldo migratorio e salari. Se è stato detto, mi dai un link (io te ne ho dati tanti) e ci chiariamo le idee. Qui è stato solo detto, e persone ben più marxiste di me (e di te) come Vladimiro Giacché lo confermano, che la Germania ha sfruttato questa crisi a scopo di deflazione salariale.

      Poi se vogliamo dire ovvietà del tipo che il problema non sono tanto le crisi quanto come vengono gestite (e provocate), accomodati. Questo però sembrerà banale a chi ha letto i miei libri, che sono esattamente su questo argomento.

      Per quanto riguarda Marx, come sai, io non ne parlo perché non lo conosco. Se tu lo conosci e ce lo vuoi spiegare, a me interessa. Dacci i riferimenti dei passi che citi, e ti staremo ad ascoltare volentieri. Per me essere marxista significa seguire una regola molto semplice: "follow the money". Se un capitalista mi dice una cosa nel suo interesse, la verifico una volta. Se mi dice una cosa nell'interesse del lavoratore, la verifico due volte. Tu invece credi a Voxeu. Ognuno è marxista a modo suo.

      Adesso puoi anche dirmi se sei abbastanza d'accordo, ma ti prego di premettere il pronome "io".

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    2. ...che poi, sinceramente, mi vieni a citare le quattro banalità di Krugman quando due post fa ho dato un'intera bibliografia ragionata sull'argomento... Non so, c'è qualcosa nel tuo modus operandi che mi rende perplesso... Sei molto giovane?

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    3. ...con l'occasione facci sapere se sei abbastanza d'accordo anche con questo.

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  14. Scusi un attimo, ma sbaglio oppure anche lei, ben più di una volta, ha citato in questo blog, per avallare le sue tesi, il sito Voxeu?
    Oppure il discorso "pagato dalla BCE" vale soltanto se si postano dei link che sembrerebbero ( ho usato il condizionale, non mi sono sbilanciato!) mettere in discussione le sue tesi di partenza?
    Se dovessi riprendere il suo modus operandi, allora dovrei sospettare che le recenti dichiarazioni di Tusk, Juncker e compagnia cantante non siano delle dichiarazioni sincere, ma soltanto un modo di utilizzare la questione dei migranti per deviare l'attenzione dell'opinione pubblica dal loro conclamato fallimento.
    Oppure, se proprio si vuole essere maliziosi, un modo nemmeno tanto nascosto per permettere la transizione ad un sistema di gestione della politica marcatamente autoritario, magari anche con la collaborazione di movimenti dichiaratamente anti-immigrati ( come avviene già in Finlandia, al netto della retorica anti-europeista).
    E' già successo nel corso della SSStoria, come lei puntualmente ricorda, o sbaglio? :)

    Ad ogni modo non capisco perché lei mi incolli dei link in cui si parte dal concetto di immigrazione senza restizioni e su vasta scala, come se l'intento fosse quello di bollare come irresponsabile, facilone e idealista chiunque diffidi delle varie semplificazioni in salsa leghista.
    Non mi pare di essermi espresso in favore di un'immigrazione incotrollata e su vasta scala, ho semplicemente avanzato dei forti dubbi su alcuni nuovi paradigmi che vengono propagandati da "nuove" e "alternative" correnti di pensiero, che a mio modesto avviso rischiano soltanto di alimentare una sorta di retorica uguale e contraria a quella europeista.

    Alcuni giorni fa ha postato, mi pare su FB, il bell'articolo di "Pedante" in cui si parlava appunto della tendenza del pensiero 'unico' a collocarsi in posizione mediana, il quale, dandosi una parvenza di autorevolezza e di buonsenso, in realtà trasuda intolleranza, censura ed è utile per delimitare il perimetro dei pensieri consentiti.
    Molto bello, per carità, un po' meno bello invece quando coloro che denunciano questa situazione non disdegnano anch'essi di utilizzare questo mudus operandi ( a fin di bene, suppongo).

    Ad ogni modo le farò sapere se sono d'accordo o meno con i link che mi ha passato. :)
    Ne approffitto per passarle alcuni link che magari potrebbero essere utili per fare chiarezza sull'argomento.
    Magari il secondo potrebbe addirittura essere definito "marxista", dato che analizza la percezione del fenomeno dell'immigrazione in base ai diversi interessi di classe e intergenerazionali.
    Si ha l'impressione che alcune lamentele contro l'immigrazione non nascano dalla legittima preoccupazione per la sorte dei lavoratori, e forse ci si potrebbe fare anche un'idea sulle esternalità ambientali che non hanno nulla a che vedere con il saldo migratorio.
    Esternalità ambientali non causate dall'immigrazione o dai poveracci che, suppongo, sono state accuratamente stimate dall'aristocratico professore di Cambridge.

    http://www.pieria.co.uk/articles/a_place_called_home

    http://www.pieria.co.uk/articles/immigration_and_selfishness_2

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    1. Tu sei solo uno dei tanti mediocri che vorrebbero farmi passare per leghista. Quali sarebbero i "nuovi" paradigmi propagandati da correnti di pensiero nuove che alimentano una retorica uguale e contraria a quella europeista, e io come ci rientrerei, in questa retorica, con la mia opera? Chi cazzo sei? Che cazzo vuoi? Parla chiaro, come faccio io, o vattene. Ne ho i coglioni pieni, lo capisci sì o lo capisci no, di essere denigrato, vilipeso, calunniato ogni singolo cazzo di minuto di ogni singolo cazzo di giorno da una ciurma di mediocri traditori figli di molti padri che sono, nella loro disprezzabile moderatezza, i principali artefici del dramma culturale (prima che economico) che ci sta travolgendo? Lo capisci Alessio X? Se sei così bravo, così autorevole, così moderato, così distante dalle opposte retoriche, vai, cimentati, apri un blog, scrivi un libro, ma non venire qui a insinuare che io sia un leghista, perché questa cosa mi dà estremamente fastidio, e se non capisci perché non mi stupisco, anzi: non si stupisce nessuno.

      Allora, Alessio: sei una di quelle me...diocrità, o sei uno che ha letto quello che ho scritto e quindi sa con chi sta parlando?

      Facci sapere, con comodo.

      Quanto al "paludato accademico", lo ha segnalato Nuti (andrò a dirgli che pensi che lui sia un leghista: siccome a lui succede di rado, sarà disposto a riderci su).

      Sei completamente fuori strada, e non mi interessa molto riportartici.

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    2. Non riesco ancora a capire in quale parte dei miei primi due commenti avrei insinuato che lei è un leghista. Lo stesso vale per il professore di Cambridge.
      Per me esprimere dei dubbi su determinate idee o ragionamenti non equivale ad etichettarle automaticamente come leghiste.
      Certo, ho anche parlato di alcune interpretazioni abbastanza diffuse su tale argomento(mi stupirei se lei non le conoscesse),che ho definito leghiste, ma non erano assolutamente riferite a lei.

      Casomai è stato lei nella prima risposta al mio primo commento ad incasellarmi immediatamente come piddino e al soldo della BCE.
      Solo dopo la sua prima risposta ho avanzato l'ipotesi di "nuova" credenza moderata, mediana e centrista e dispensatrice di buonsenso che ha lo scopo di stroncare in partenza qualsiasi divergenza di vedute.

      Comunque l'importante è capirsi, chiarirsi e sperare che nelle discussioni prevalga sempre la sincerità.

      https://www.youtube.com/watch?v=MuA8yRe2Bi4

      Notte :)

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    3. Non ho detto che ti paga la Bce: non lo farebbe mai, non sei abbastanza visibile. Sono andato a vedere lo storico dei tuoi commenti. Ultimamente la Lega ti ossessiona. A me no. Non credo che ci risolverà il problema e per quanto mi riguarda mi attengo a quanto ho sempre detto (non la voterò), ma la sua affermazione è stata da me prevista cinque anni fa in un articolo nel quale imploravo lo schieramento progressista ad aprire gli occhi per evitare che succedessero cose come quella che è successa ieri in Germania. Ti assicuro, Alessio: di Lega, qui, ne parli tu. Parlane un po' meno, perché quelli che lo fanno in giro per il web non sono belle persone. Tutto qui. Pax et bonum.

      P.s.: ah, sei anche quello che a dicembre difendeva la logica del bail-in, e che qualche tempo fa parlava di tornare al Bancor. Di quest'ultima cosa mi sembra di aver parlato. Sinistra moralista?

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    4. Non è esattamente così, sostenevo certamente la logica del bail-in di fronte all'ennesimo bail-out senza l'aggiunta di base monetaria aggiuntiva creata dalla banca centrale e senza la nazionalizzazione del sistema creditizio.
      Tant'è che lei mi rispose scrivendo che capiva le mie preoccupazioni.

      Stesso discorso vale per il Bancor, che citai appunto in un post sul vincolo esterno non tanto per proporlo come un'alternativa all'uscita dall'euro, ma come strumento utile nel medio periodo per contrastare pratiche mercantiliste e disincentivare la mobilità dei capitali.
      Infatti scrissi rispondendo al commento di un utente, cito testualmente, "[...] Ho l'impressione che entrambe i sentieri conducano in un precipizio, per cui, forse, una volta usciti dall'euro sarebbe bene anche ripensare e riproporre con forza il bancor...".

      Insomma, facevo delle considerazioni forse stupide, ma abbastanza lontane da quelle che sta tentando di attribuirmi lei (in buona fede, of course).
      Ad ogni modo, non si preoccupi, forse ero da un paio di mesi senza lasciare un commento su questo blog, per cui davvero non capisco dove l'abbia vista questa mia presunta ossessione per la Lega.

      Saluti.

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    5. Perdonami: mercoledì ti dedico un post. Essere Alessio. Una cosa tipo essere John Malkovic. Nel mio PC ho la storia dei tuoi commenti. Una storia interessante, lo dico senza ironia, che a questo punto direi meriti di essere approfondita, più che altro perché sono io che ho bisogno di capire. Ora torno alle mia fottute slide, mi dispiace non avere più tempo da dedicarvi ma è un periodo durissimo.

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  15. Mi impongo spesso di rivedere un'intervista di Fazio a Cesare Romiti...per non dimenticare.
    Ciò che è mainstream nell'empireo dell'impero a noi viene presentato come farneticazione di un vecchio malinconico.
    Per chi se lo fosse perso (3'19"):

    https://www.youtube.com/watch?v=IPb9uqam0uA

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  16. @gioachino rossini

    Grazie, non avevo mai sentito questa intervista. Quanto mi piace sentir parlare direttamente i veri cani da guardia del sistema (non le loro pallide, e isteriche, controfigure): semplici, lineari, chiari, sintetici.

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  17. Noto di sfuggita come si è conclusa la polemica Croce/Einaudi, iniziata nel 1931, se non ricordo male. Einaudi pensava che liberalismo e liberismo fossero indissolubilmente intrecciati, fu un europeista ante litteram, perché vedeva nel Fascismo una minaccia alle prerogative di una società liberale, in cui la libertà individuale si esprimeva economicamente in quella forma che chiamiamo qui "liberismo". Croce era contrario a questa visione per ragioni teoriche e pensava che la realizzazione di una società liberale non prevedesse necessariamente l'adozione del liberismo. Se Fazio avesse chiesto a Romiti che cosa pensasse di Einaudi, sicuramente avremmo sentito soltanto lodi per la sua lungimiranza, ma di fatto egli certifica che, ottanta anni dopo l'inizio di quella polemica, il legame indissolubile di Einaudi tra liberalismo e liberismo si è dissolto definitivamente e il nuovo modello a portata di mano è la Cina, cioè il liberismo incorporato nel comunismo, la libera concorrenza nella compressione delle libertà individuale. Un ircocervo terribile e straordinario, anche se la voce del dott. Romiti si vela per un attimo di malinconia nel dover ammettere apertamente che bisogna rinunciare alla democrazia. Ma solo per un attimo, come quando si ricorda con tenera commozione il primo amore.

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