lunedì 23 novembre 2015

Colloque « L’EURO, UN ÉCHEC INÉLUCTABLE ? »

Voici M. Bagnai dans toute sa splendeur, entouré d'une compagnie aussi prestigieuse que compétente. Ecoutez-les tous, Smith reconnaîtra les siens (et Keynes les siens …) …





(…vous savez combien cela commence à me lasser de parler de l’euro. Mais c’était un immense plaisir de le faire en français, et, de plus, financé par le Parlement Européen !)


21 commenti:

  1. Oui monsieur, vous avez raison. Il est un plaisir de parler de corde dans la maison pendu....
    ( pardon, ma non ho mai studiato il francaise )

    RispondiElimina
  2. Ohhh ecco un bel modo di passare la sera. Metto a letto la bimba e di corsa a sentirla.

    RispondiElimina
  3. Kirchner perde le elezioni lasciando in eredità una banca centrale dipendente. Il neoliberista vince le elezioni e chiede le dimissiomi dei dirigenti della banca centrale indipendente.

    ps il fogliaccio vomita subito bile aka "Dio c'è"


    RispondiElimina
  4. Un vero piacere sentirla esprimersi nella lingua dei cugini. Speriamo sappiano anche loro apprezzare la sua lucida capacitá di esposizione e la sottile ironia che spesso la caratterizza.
    Grazie per la piacevole esperienza che anche quest'anno ha caratterizzato la sua ospitalitá a Pescara.
    Al prossimo "fallimento" speriamo scongiurato

    RispondiElimina
  5. Arnaud Amaury :-)

    Penso che il ragazzo, il piccolo lo confondesse con il grande.

    Per il resto, grandeur Italienne.

    Tutto il resto grandeur italienne

    RispondiElimina
  6. Molto interessante, l'ho girato su fb a tutti i miei contatti francesi. Certo il dibattito pare quello di due anni fa qui da noi ma noto una notevole differenza: al contrario di quanto accade qui, lì anche nelle domande del pubblico c'é più consapevolezza della propria forza (ovviamente, grandeur oblige...) Si percepisce la consapevolezza di essere un grande paese che ha solo sbagliato strada ma che sarà in futuro certamente in grado di tornare a primeggiare. Ecco, forse a noi manca ancora quel pizzico di arroganza che mi sembra di cogliere sottotraccia al dibattito.

    RispondiElimina
  7. ho sprecato tre anni del mio tempo dietro a questo blog quando avrei potuto tranquillamente leggere questi qui:

    "Rebooting the Eurozone: Step 1 – Agreeing a Crisis narrative"

    oltre ad essere autorevoli, sono pure d'accordo tra loro, quindi deve essere tutto vero!!

    come? come come come? in ritardo? cosa sono tre anni nel lungo periodo?!?!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Interessante, ma se si leggono anche i commenti si scopre che c'e' comunque un vizio di fondo che fa sospettare che sia vino vecchio in bottiglie nuove, per cosi' dire...

      Si veda: http://econospeak.blogspot.de/2015/11/read-carefully-before-signing-eurozone.html

      Elimina
    2. ...e lo vieni a dire a me, Pamar? Ma ti sei rincoglionito? Ti sei perso l'asfaltata all'opportunista Giavazzi sul FQ? Bortoletto, lei deve abbandonare l'ombra (di vino): questo commento qui è off topic, andava fatto al post precedente dove i ritardatiari avrebbero potuto collocarlo nel contesto. Chiarisco: siamo sotto attacco e non tollero indisciplina. Questo è il momento in cui a Azincourt Chicco V fa una certa promessa a chi non farà come dice lui. Chiaro?

      Elimina
    3. No, non lo vengo a dire a lei, quanto a quelli che possono aver letto magari distrattamente il link di Bortoletto.

      (Sorry per il commento duplicato, provvedero' a cancellare l'altro se non lo fa direttamente lei).

      Elimina
    4. Fluellen.
      "All the water in Wye cannot wash your majesty's Welsh plood out of your pody. I can tell you that: God pless it and preserve it, as long as it pleases his grace, and his majesty too!"

      (Alessandra/Cassandra da Firenze. Mi son portata avanti. William Shakespeare, Henry V IV, VII. "For I am Welsh, you know...", said The King).

      Elimina
    5. Ma infatti, caro Pamar, mi sembrava che tu normalmente fossi lucido. Non hai colto l'ironia etilica del Bortoletto, che a sua volta non ha colto che stava commentando un altro post. Sentite: non c'è fretta. A me piace molto ascoltarvi. Però mettete i commenti nei post pertinenti, e cercate di capirvi meglio.

      Elimina
  8. http://deutsche-wirtschafts-nachrichten.de/2015/11/24/fluechtlings-krise-wird-genutzt-um-mindestlohn-auszuhebeln/

    RispondiElimina
  9. BIG OFF TOPIC , ma interessante per più ampie riflessioni sul futuro (remoto??) su: ozio (Vedasi definizione in grecia antica ) e diversificazione...



    "... Nel 2005 sul Journal of Economic Behaviour and Organization Jason Shogren, economista dell'Università del Wyoming di Laramie, pubblica con i suoi collaboratori un articolo in cui avanza una teoria sulla scomparsa dell'uomo di Neandertal[32]. Lo studioso avanza l'ipotesi che H. neanderthalensis si sia dovuto scontrare con la particolare cultura dell'H. sapiens: questa cultura si basava su tecniche avanzate di commercio, cosa che portava più tempo libero rispetto a una cultura basata sulla caccia. Il tempo libero ottenuto avrebbe permesso lo sviluppo di specializzazioni non strettamente legate alla sussistenza, come costruire utensili sempre più complessi o dedicarsi all'arte. La complessità e la versatilità di una tale cultura avrebbe avuto esito fatale per la più "tradizionale" cultura dei Neandertal.

    Stephen Kuhn e Mary Stimer dell'università dell'Arizona, sulla rivista Current Anthropology, propongono, documentandola, la tesi per cui la principale causa di estinzione fu la mancata suddivisione dei lavori tra i sessi. I più organizzati sapiens, più efficientemente, poterono competere affidando alle donne compiti stanziali, e meno gravosi, affidando ai maschi i ruoli di cacciatori e approvvigionatori di materiali. La prole, protetta e anch'essa stanziale, avrebbe avuto più possibilità di sopravvivenza[33]. ...."

    Da: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Homo_neanderthalensis

    RispondiElimina
  10. Mi sono imbattuta in un blog dell'Espresso. European Circus di Michele Ballerin e Simone Vannuccini. Un loro post del 25 febbraio 2015 dal titolo: "Perché Bagnai non può capire l'euro", mi ha incuriosito. Volevo segnalarle il link, ma ho rinunciato, troppo banale, anche se Simone Vannuncini è un economista dell’innovazione, ricercatore all’Università di Jena, in Germania; ma è anche e soprattutto un federalista europeo. Come Segretario generale della Gioventù Federalista Europea prima (dal 2009 al 2013) e come membro del comitato federale dell’Unione europea dei federalisti poi, ha fatto dell’“Europa libera ed unita” di Ventotene la base del suo “patriottismo costituzionale”.

    Attendo reprimenda per averla distratta!

    RispondiElimina
  11. OT - Prima reazione a caldo di Putin dopo l'abbattimento (pare a tradimento) di un Su-24 al confine con la Turchia.
    http://tass.ru/en/politics/838825
    Il conflitto in Siria mi fa ritornare in mente la guerra civile in Spagna (1936-1939).
    Chissa' se si riuscira' a mantenere il conflitto localizzato in Medio Oriente.

    RispondiElimina
  12. Finale nero-nero-nero der cavajere nero-nero-nerissimo.

    RispondiElimina
  13. Ho il timore, caro prof., che a furia di (ri)accogliere gli "scusanti" figlioli prodighi della sinistra italiota...
    Se la ricorda la storia dei giacobini della meta del 1800 nei regni della penisola? Era definita teoria dell'"amalgama". Francesco II e papa pio IX hanno ri-accolto gli esponenti giacobini delle loro gerarchie pensando di poterli riguadagnare. E cosa è successo? Che non appena ricevuto il perdono, costoro hanno elevato il livello organizzativo riducendo in segretezza le loro massonerie. Per poi tornare a colpire meglio e peggio. Fino alla loro (e nostra) distruzione. Sempre su telecomando inglese.
    Le tecniche e gli attori (locals and foreigners) sono da oltre 200 anni invariati.

    Dia retta a me, caro prof, che la seguo ad ombra.... Non sia buono. Sia come Ferdinando II. Agli "scusanti" faccia tagliare la testa..........

    RispondiElimina

Tutti i commenti sono soggetti a moderazione.