giovedì 13 marzo 2014

I gatekeeper 3.0 sul Viale del tramonto

Non ho mai nascosto la mia non eccessiva stima per i padri nobili in generale, e per Guido Viale in particolare. Se ne è parlato in questo blog, e non credo di dover spiegare per l'ennesima volta per quale motivo chi pensa di poter fare la filiera corta con la valuta forte non merita nemmeno di essere considerato come interlocutore. Occorre certo confrontarsi, oggi più che mai, ma dato che il tempo è poco mi permetto sommessamente di far notare che non vale la pena di farlo con chi è ortogonale rispetto a quel minimo di logica elementare che rende il confronto fruttuoso. Per questo tipo di "interlocutori", quelli che non si arrendono nemmeno all'evidenza, c'è la tanto accogliente quanto (di questi tempi) vorace pattumiera della SStoria. È lì, a bocca aperta, e non vede l'ora di inghiottire quei personaggi che ancora pensano di poter campare di rendita in nome di non si sa bene quale glorioso passato.

L'ultima uscita di Viale, quella nella quale ha confessato che la Lista Tsipras ha come scopo quello di intercettare il dissenso nei riguardi dell'euro, è un gigantesco QED del quale non avevamo bisogno, e anche un colossale errore politico, per due motivi.

Il primo, più "alto" e strategico, è quello che ho spiegato intervenendo al dibattito Titanic Europa promosso da Stefano Fassina: chi continua con la cialtronesca, demagogica e populista identificazione di euro ed Europa si prende la tragica responsabilità politica di alimentare reazioni nazionaliste. Il motivo è molto semplice: l'euro è un tragico errore economico, storico e politico. Questo tutti lo sanno e tutti lo ammettono tranne il dr (forse) Viale. Chi continua a identificare il bambino Europa con l'acqua sporca euro, quindi, sarà il diretto responsabile politico delle reazioni che tenderanno a gettare l'uno con l'altra. Se si dice alla gente che l'euro è l'Europa (come fa il dr Viale nel simpatico spezzone sopra citato), inevitabilmente la gente rifiutando (a ragione) l'euro rifiuterà anche (a torto) quello che è un percorso storico, culturale, politico di per sé non negativo: il percorso di integrazione europea. La scelta oggi è fra euro ed Europa. Gli intellettuali senza virgolette lo sanno. Quelli italiani pare di no.

Il secondo errore politico è di ordine tattico. Non è la prima volta che il variopinto mondo della sinistra "critica" commette l'errore di effettuare una operazione di gatekeeping per poi confessarlo. Questo dimostra che la sinistra "critica" non è in grado di imparare dai propri errori. L'inverecondo spettacolo del Manifesto e di sbilanciamoci.info col cappello in mano, intenti a sollecitare dai propri lettori i mezzi finanziari necessari per poterli disinformare meglio, per poter condurre dibattiti ancor più orientati, per poter alimentare sogni sempre più lisergici, evidentemente non è valso a far prevalere un minimo di razionalità e di reale apertura.

E i risultati già si vedono.

La lista degli "inutili intelligenti" (come li chiama Massimo Rocca) sta già collassando. Non è più il tempo della menzogna e del dilettantismo: tempus mutationis advenit.

Parce sepultis.

151 commenti:

  1. Sono un po' di giorni che ci penso, e mi sa che il problema di fondo dell'italica sinistra è quello di non essere mai stata capace di dire, almeno una volta, almeno a mia memoria: "giovanotti, su questo abbiamo sbagliato!".
    Pare che proprio non ce la facciano...

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    1. è che se cominciano a dire "abbiamo sbagliato", quando si fermano? E laggiù c'è il burrone...

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    2. Concordo con Roberto.
      Dovrebbero dire:
      "abbiamo sbagliato vent'anni fa, poi diciannove anni fa abbiamo sbagliato a perseverare negli errori, e poi visto che perseverare non è umano ma diabolico dall'Europa alla privatiizzazione dell'intero sistema bancario alla progressiva conversione dei diritti in "concessioni clientelari" abbiamo sbagliato e sbagliato e risbagliato e, in ultima analisi, chi ci ha votato per anni ha sbaglaito pure lui.

      No, non credo che lo diranno....

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    3. Potrebbero mandare avanti i più giovani, ma non quelli cooptati dai vecchi (cosa impossibile per il loro modo di scegliere la classe dirigente).

      Ricordo però che alle europee ci sono le preferenze.
      Spero di poter comunque votare la lista tsipras usando le preferenze per favorire i migliori e i più anti euro, facendo anche campagna per alcuni candidati. Non mi rassegno a votare Fratelli d'Italia o Lega.
      Spero che un successo possa favorire anche chi, in Sel e Fds, non vuole un'alleanza col PD.

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    4. .... e sbaglieremmo (per noi) a dirvi che abbiamo sbagliato. Quindi dirvelo datebbe sbagliato per noi e per le nostre poltrone....

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    5. sono d'accordo, ragazzi, ma... come scrive " 'o direttore":
      "L'ommo è ommo solamente quando non è testardo. Quando capisce che è venuto il momento di fare marcia indietro e la fa. Quando riconosce un errore commesso, se ne assume la responsabilità, e cerca scusa. Quando apprezza la superiorità di un altro uomo, e ce o dice. Quando amministra e valorizza, nella stessa misura, tanto il suo coraggio quanto la sua paura.".
      Dunque, quando è che questo ragazzo si decide a diventare adulto?
      Per la cronaca, 'o direttore è E. De Filippo. il passo è dalla sua commedia più importante: Il sindaco del rione Sanità.

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    6. @Sernesi

      Sì, capisco, vuoi votare i politici che sono "un po' vergini". Senti, io lascerei stare. Se un movimento nasce per fare una certa cosa, e te lo dice anche in faccia, ecco, lo lascerei perdere. Non c'è nessuno nella lista Tsipras che abbia chiaro il problema dell'euro. Accetto smentite volentieri, e magari lo invitiamo a Roma il 12 (dove non verrà). Queste elezioni hanno due caratteristiche: non incidono più di tanto sugli equilibri italiani; ti permettono di votare la persona.

      Io voterò (se voterò) le eventuali persone che si siano espresse in modo chiaro sul problema.

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  2. A proposito di "valuta forte", ecco l'ovetto fresco fresco di giornata della gallinella Pude (e piddina in subordine). Commentando l'apertura forte dell'euro sul dollaro, 1,3956, la giornalista di RaiNews24 ha detto: "bisogna poi dire che un euro forte svantaggia le nostre esportazioni, ma questo lasciamolo agli analisti". Ma come! ti delegano (e pagano) per spiegare alla gente il significato e le implicazioni del cambio sull'economia, e tu dici: lasciamolo agli analisti?! Cottarelli, pensaci tu.

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    1. che poi il problema è che favorisce le importazioni dall'area non-euro

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    2. Cottarelli ti prego, risparmiali tutti ma tagliami Mannoni, ti scongiuro.

      Potrà non sembrarti, ma lo zio diversamente capiente dei piddini nottambuli è da tempo che aspetta, là, nell'ombra, senza più una sola stronzata da dire che non sia già stata detta, di essere tagliato.

      Va' Cottarelli, poni fine alle sue sofferenze e mostragli l'orrore.

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  3. Purtroppo la nostra sinistra critica non ci arriva, e probabilmente non ci arriverà mai, sto iniziando a pensare che in realtà non esista, che sia un’illusione ottica.
    Lei professore ci ha provato: ha messo 4 mele sul tavolo e ha invitato a contarle lentamente, se non ci arrivano così non vedo cosa altro possa fare.
    Qualcuno ha detto che la politica è innanzi tutto saper distinguere tra amici e nemici.
    Loro di fatto adesso sono nemici, lasciamoli perdere, ormai non c’è più tempo.
    Pensiamo al dopo, forse si può ancora salvare il bambino.

    E poi è meglio non discutere con gli imbecilli, qualcuno potrebbe non notare la differenza.

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  4. "Inutili intelligenti" è una definizione di cui sentivo veramente la mancanza.
    Chapeau per Massimo Rocca.

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  5. Mhhmmh serenamente credo che con lo spread a meno 200, i mercati danno al 99% l'euro all'Italia...

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    1. ...e tu faglielo dare. Nessuno qui si aspettava grandi casini prima delle elezioni, se ben ricordi.

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  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  7. Si, mi ricordo, non sono ancora rincoglionito.... in effetti gli unici partiti gia' "affermati" che si schierano apertamente contro l'euro sono Lega e FDI che sembrano non godere di un alto consenso. L'unico che poteva fare qualcosa e' Grillo ,ma ha tradito milioni di persone che lo hanno votato solo perche' diceva allora di essere contrario all'euro, mentre ora vuole fare un referendum che tutti sappiamo essere solo una scusa per tenere nel loop quelli pro e contro.

    Quindi, ricapitolando, i casini arriveranno fra qualche anno, quando in nome del fiscal compact, inizieranno a ridurre la spesa pubblica che si tradurra' in riduzione dei servizi ed licenziamento del personale in esubero?

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    1. Mi permetto di risponderti io: ridurre spesa pubblica e servizi è già stato fatto. Ad esempio, per citare il comparto che conosco meglio, nella scuola l'ultimo ventennio ha visto oltre 15 miliardi di tagli tra investimenti e spesa corrente, oltre a blocchi del turn over che hanno creato un precariato insostenibile, accentuato dall'uso dei contratti a tempo determinato anche nel comparto del pubblico.
      Risultato: precari incavolati e sottopagati, impossibilità di insegnare alcune materie causa graduatorie lunghissime, strutture fatiscenti.
      Per la sanità quasi lo stesso discorso, con la differenza che i tagli sono stati diversamente allocati visto che i politici a livello delle autonomie locali hanno voce in capitolo e c'erano regioni fortemente indebitate e altre che avevano situazioni diverse.
      Il fiscal compact è semplicemente inapplicabile e questo lo sanno e oggi lo dicono anche i diversamente intelligenti, quelli che votano l'uomo forte che piace a Silvietto nostro e hanno la foto dell'euro accanto a quella della prima comunione dei figli, tutti disoccupati e mantenuti a vita.
      Tale trattato, come tutte le inutili e dannose norme "delleuropa" vengono acriticamente votate dai nostri valvassini perchè i politici tedeschi le impongono sbattendo i pugni sul tavolo "delleuropa", altrimenti minacciano di uscire dall'euro.

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    2. Mi spiace contraddire e spero di venir smentita dai fatti a breve/medio termine, essendo parte in causa.
      Tagli alla scuola sono ancora possibli eccome, se si arriva alle 24 ore di lezione, che significa ancora più classi per ciascun insegnante, come ipotizzato già ante-Carrozza, ministra di Letta; e se si procede al taglio della scuola superiore da cinque a quattro anni, secondo un vecchio sogno di Luigi Berlinguer, della Moratti e poi della Gelmini, contenuto neppur troppo fra le righe del testo della sua riforma (basta saper leggere), idea propugnata Carrozza, che lodò la sperimentazione a quattro anni in atto quest'anno in un liceo di Brescia (fonte: Orizzontescuola.it), e poi riemersa.
      Idee entrambe in agguato, dunque, mai dismesse e anzi sempre più rispolverate non solo per imitazione dell'Europa, mentre in realtà non in tutti gli stati la superiore è a quattro anni, ma anche suggerite e purtroppo condivise con la scusa che in questo modo i giovani potrebbero cercar lavoro un anno prima (sic), cioè concretamente godere dello status di disoccupati un anno in più - se ci si ragiona.

      Dunque i margini e le intenzioni ci sono, al di là del populismo di Renzie di far restituire agli insegnanti non so più quanti €, cioè non tagliare, e di qualche suo discorso in cui li ricorda come persone che lavorano pagate poco. Naturalmente ci cascano i gonzi, tra cui molte gonze a cui il ragazzo, ipotesi mia sessista, piace. O forse ha un fascino universale e io sono la solita incivile che non apprezza certi valori.

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    3. ....e pensare invece che senza euro e con una politica fiscale accomodante servirebbe + scuola. Ed inoltre si potrebbe studiare con maggiore tranquillità visto che fuori ci sarebbe un mercato del lavoro che ti aspetta, dove, con maggiori opportunità, la formazione anche scolastica tornerebbe ad avere un valore (anche economico) anziché come ora dove, causa penuria di opportunità di impiego, opportunità, competenze e retribuzioni, si confondono e si livellano in un piattume fatto di sotto-occupazione, precariato e bassi salari.
      ...ma tutti a riempirsi la bocca con la "centralità" dell'istruzione

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    4. Del resto si parla di centralità o di importanza o di valore di qualcosa quando centralità, importanza e valore non le vengono più dati, come si parla di conservare l'ambiente quando l'ambiente è in gran parte distrutto, come si parla dei nativi americani e degli indios quando....

      Continuare a piacere l'elenco.

      Proporzioni e situazioni sono diverse, ma era per esemplificare.

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  8. Buongiorno.

    Cito da Una Nuova Storia Alternativa della Filosofia di Costanzo Preve, pag. 354-55. “Il pensiero magico è il pensiero teologico-identitario, fase suprema dell’irrazionalismo, per cui la verità di un enunciato non risiede nella verità e/o nella falsità dell’enunciato stesso (…base della tradizione filosofica di tutti i paesi), ma deriva esclusivamente dalla purezza o impurità di chi lo emette. Questo è visibile in tutta la storia del comunismo, ma raggiunge il suo apice…nella cosiddetta ‘destalinizzazione’, seguita al XX Congresso del Pcus del 1956. Se a denunciare i crimini di Stalin fossero stati i comunicati della Cia…tutti i militanti si sarebbero alzati con la bava alla bocca. Ma se la denuncia…veniva dal papa-babbione della congrega, Kruscev, allora tutti si stracciavano le vesti. Mascalzoni.

    Il tipo umano che ha sorretto questa caricatura del pensiero di Marx si è in massima parte riciclato dopo il triennio 1989-91 in apparato di privatizzazione selvaggia della precedente produzione socialista. Il pensiero magico rega tuttora, ed il mondo intellettuale in genere non si chiede mai se una certa affermazione sia giusta o sbagliata…ma soltanto se sia stata scritta in una rivista di ‘destra’ o ‘sinistra’. La cosa farebbe indignare, se non fosse nello stesso tempo ridicola e sintomatica. Che sia ridicola è evidente. E’ più importante capire perché è sintomatica, ed è sintomatica per due motivi: il sintomo della corruzione identitario del gruppo sociale degli intellettuali, ed il sintomo della subalternità incurabile della corte plebea dei plauditores”. Impeccabile, direi.

    Ogni riferimento agli italici gemelli dei membri di partito del Pcus - riciclatisi anch’essi in oligarchi privatizzatori assatanati, mantenendo, peraltro, una concezione del mondo teocratica-faraonica - è puramente casuale. Non so se questa regressione-evoluzione abbia riguardato anche Viale, ma molti suoi affini certamente sì, compresi quelli della lista Versailles-Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare (Tsipras per i plauditores plebei). Ogni passo che porti lontano da questa genia – che porti lontano dai gorgoglii di questi sepolcri imbiancati – sarà un passo – causa sui – verso il pensiero tout court.

    Ciò che costoro odiano, poiché li nega.

    Saluti.

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    1. "papa-babbione" a chi!?!

      Come può un filosofo vilipendiare il più grande politico del '900?

      L'unico che terrorizzò l'ONU a scarpate! Un po' di rispetto.

      Gran parte del programma nucleare mondiale fu rallentato per l'esclusivo timore che qualcosa di incomparabilmente più tossico potesse uscire dalla lavanderia del Cremlino.

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    2. Mumble...mumble... vilipendere ... :-)

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    3. Ah Bazaar, 'a prossima vorta che se fermamo dar benzinaio dopo il goofycompleanno, te faccio trova' pure er vocabolario!!! :-)

      Un saluto a te e famiglia!

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    4. Puntualizzo perchè forse non vi è risultato chiaro, o forse vi era chiarissimo e la mia è mera saccenteria.

      La citata definizione, pur riportata ad un contesto filosofico, è in realtà sottesa al pensiero magico di Eliphas Levy, Crowley, e compagnia bella.

      Per questi signori la magia è infatti la facoltà di "plasmare la realtà con un atto di volontà".

      Che è poi l'opposto di quello che afferma il "...sia fatta la TUA volontà..." del Cristianesimo Cattolico-Ortodosso.

      Questa cosuccia è piuttosto importante tenerla in conto in un Blog dove ci si tiene molto alla Logica ortodossa.

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    5. @Stefano

      Ti ringrazio: se ti dicessi che era chiarissimo oramai non ci crederebbe nessuno... :-)
      L'ultimo dei miei pensieri era Crowley e faccio mia l'antitesi magia (nera?) dall'uomo, dell'individualismo da liberismo sfrenato freedom from e la tesi comunitario cristiana (socialdemocratica?) percui una volontà superiore (Dio? Che l'uomo raggiunge per mezzo del propro contributo alla comunità stessa?) è tramite l'uomo, in un contesto freedom to (achieve a place in heaven?).

      Mi rimane la curiosità di capire se Preve giudicasse dialetticamente ortodosso il non rispetto del principio di non contraddizione nel materialismo storico marxiano.

      @Francesco
      Che vuoi farci, so apprezzare la buona musica, ma quando suono strimpello! E pensa che mi amano così...

      Certo è che era la prima volta che mi capitava di discutere per mezz'ora di Hayek ad un distributore di benzina. :-)

      Ricambio il saluto e ringrazio anche l'ospite per aver aggregato chi trova più appassionante non cimentarsi nelle dinamiche di "Master Chef".

      A presto.

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  9. Uhm. Il PD è decisamente ostile, l'Ortotterone a seconda di che luce lo bagna sembra di un colore diverso, il Berlusca ha altri pensieri in testa, lista civica Monti è un emissario del male, l'UDC ha le stesse proprietà di un fluido e a seconda del recipiente si trasforma.
    'Sti nuovi "partiti" sono solo degli instradatori di voti per evitare gente in piazza armata di torce e forconi, non è che c'è rimasto tanto tanto oltre a fare un grosso fallo nella scheda elettorale.
    Quello che pare chiaro è che votare sinistra è in realtà votare destra e votare destra è come votare sinistra. Chiaro, no? Sì. Cioè no. Perchè adesso sì significa no e no signif... sigh.

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    1. Sigh.... non ci capisco più nulla neppure io.
      Ormai mi sbaglio perfino con le frecce della macchina, accendo quelle di sinistra e giro a destra!
      La dittatura la chiamano democrazia e se chiedi piu' democrazia per il paese ti danno del fascista.....
      Si scopre che i Tedeschi son più corrotti dei Greci e i Greci lavorano di più dei Tedeschi..
      La destra sta a sinistra, il giù sta sù e il su sta giù e io terrone voterò la Lega!

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  10. come ormai avran capito anche i sassi nutro una scarsissima stima sulla cosiddetta classe intellettuale "progressista" ( con tutta l'arroganza e la prosopopea del considerarsi sempre gli eletti, ottimi ed insostituibili ), quella "sinistrà à penser" che tante illusioni ha schiantato nell'arco dei decenni...

    Qui però ormai si raschia, veramente, il fondo del barile... Importare dalla povera Grecia improbabili sub-comandanti mette veramente una massiccia pietra tombale sulla dignità di un (presunto) movimento.
    Tutto mentre il Segretario-Presidente-Piazzista sollazza l' ilarità della platea con l'efficenza dei migliori protagonisti di Tele Elefante ed i veri Apprendisti Stregoni si accingono a tumulare definitivamente questa povera Patria.

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  11. Quelli che "dobbiamo fare come l'Irlanda... un problema di "quote" azzurre anziché rosa

    "la scadenza del brevetto della pillola blu già dall'estate scorsa ha indotto la Pfizer, la casa farmaceutica produttrice, a ridimensionare impianti e operazioni in Irlanda, tagliando profitti e posti di lavoro": IDE, IDE, daje a ride!

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    1. Guarda, ci saranno altri validi esempi ma non citerei Pfizer, che licenzia da sempre ovunque a cominciare da casa sua (USA). Googlare "pfired" per credere.

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  12. Gli "inutili intelligenti" della sedicente sinistra critica (criticante cosa, poi?) non possono in nessun modo liberarsi del proprio peccato originale, ovvero di aver perso il contatto con quello che dovrebbe essere il loro elettorato di riferimento cioè il ceto produttivo svantaggiato (sarebbe a dire il lavoro, nelle sue varie forme). E non saprebbero neanche come riallacciare il contatto, se non tramite strutture sindacali (FIOM) i cui vertici hanno saputo fare marketing mediatico mentre in molti territori erano l'avanguardia dei gatekeepers (e parlo di rapporti industriali). La valanga di voti di cui parlò Farage al parlamento europeo li travolgerebbe pure se riuscissero a mettere assieme le firme in tutte le circoscrizioni, per lo stesso motivo per cui nei sondaggi ha già spazzato via i loro omologhi francesi.
    Hanno provato a coinvolgermi, a livello locale: un nucleo di simpatici (e meno simpatici) professori universitari , quadri della pubblica amministrazione, e pensionati ex dei due settori. All'amico tra loro che mi ha invitato ad una cena con Zagrebelsky ho inviato il famoso bollettino della Banca di Italia che contabilizzava i versamenti ESM e dintorni: senti Zagrebelsky che ne pensa. Ho saputo che alla cena l'argomento non è stato toccato.

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    1. si può avere almeno una jpeg del bollettino? Vorrei tanto appenderlo nel posto di lavoro.
      O un link, va bene tutto.

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    2. Forse in Italia "critica" significa "snob", xke' va di moda, xke' fa molto "intellettuale"...

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    3. http://www.bancaditalia.it/statistiche/finpub/pimefp/2013/sb23_13/suppl_23_13.pdf pagina 3. Un sacco di soldi

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  13. Credo che in breve tempo i più si renderanno conto che non basterà una spolverata di cipria o di Tsipras per coprire le magagne del mostruoso volto reazionario dell' euro....

    Per chi avesse ancora qualche dubbio, vi ricordo che tra i candidati della lista Tsipras c'è il "simpatico" Curzio Maltese, quello che tra un luogo comune/slogan ultrareazionario e l' altro, ebbe a scrivere, nei giorni dell' insediamento della junta Monti che c' era da aspettarsi (E DA AUSPICARSI) una lunga stagione di "governi tecnici"......

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  14. Chi preme acriticamente per un non meglio precisato internazionalismo senza avere nessun riguardo per la questione nazionale è il primo nemico dell'internazionalismo. Oltre che un ignorante.
    "Anche il cammino verso il grande internazionalismo, meta ancora lontanissima, comincia con l'alfabeto della propria lingua. La lingua madre apre la strada alla lingua universale, il sentimento nazionale si allarga a sentimento del mondo."
    Joseph Roth, Viaggio in Russia

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  15. In fondo quando si parla di vecchie Lire implicitamente sappiamo già che ci saranno nuove Lire... :D :D

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  16. Piccolo aggiornamento dall'Ucraina.
    phttp://www.zerohedge.com/news/2014-03-13/crimea-bank-runs-begin-bail-risks-arise

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  17. Copio post e giro post su FB di un amico docente di conservatorio.
    Sono in dubbio se si sia di fronte a un inutile idiota o a un inutile intelligente... mi riferisco al suo interlocutore.

    "Ore 9.30 Riunione di Dipartimento Pianistico in Conservatorio.
    Ore 9.40 Proposta di collega docente: "Dobbiamo smetterla di fare i parrucconi, i nostri allievi ce lo chiedono: rivediamo i programmi di Laurea Triennale e diamo la possibilità di inserire nel gruppo "dal 1950 ad oggi" musiche di Allevi e Einaudi. Non valgono forse più di Glass, Gubaidulina, Ligeti e Part?
    Ore 9.41 Riflessione: 10 giorni di Renzie più potenti di 20 anni di Psiconano.
    Ore 9.42 Domanda: quando vuoi mangiare il miglior Caviale del Volga tu vai forse al Penny Market?
    Ore 9.43 Risposta: fate un pò come volete, tanto vado in pensione il prossimo anno.

    LA GRANDE BELLEZZA"

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  18. Xche non ap poggiare un referendum € solo la raccolta di firme può essere occasione di divulgazione del libro e/o di un Bignami

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    1. Tu devi essere uno di quelli con la valutazione di un albergo di lusso.
      Inutile ricordarti che in italia non esiste referendum propositivo, a meno che la Valle d'Aosta o Bolzano non vogliano uscire dall'euro, inutile ricordarti che la maggior parte dei cittadini è disinformata e bombardata da fuorvianti ricostruzioni romanzate lievemente imprecise sull'attuale situazione economica per usare un delicato eufemismo e quindi il referendum "sulleuropa" potrebbe dare addirittura un risultato controproducente, inutile ricordarti che non si affida una decisione importantissima e delicata ad un sondaggio pilatesco mentre tutto il resto viene deciso unilateralmente e non si può dissentire, inutile ricordarti che un partito serio mette una cosa così seria nel suo programma politico, come si fa nella maggior parte dei paesi europei, così se uno vuole uscire dall'euro vota il partito e non necessita di ulteriore espressione di propositi, peraltro richiesta con uno strumento non utilizzabile a priori.
      Grillo ha ormai un partito inutile che si occupa di produrre risse in aula e mozioni di sfiducia, molti cittadini credo che stiano capendo.
      Del resto ce lo ricordiamo tutti Di Battista a "La GateKeepGabbia" che afferma sollecitato sulla sua posizione relativamente all'euro prima di doversi informare meglio (che vuoi che sia, non ha approfondito l'argomento principale) e poi aggiungere che lui al referendum voterebbe contro l'uscita.

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    2. Ancora voi e le vostre idee? Non avete capito ancora che Grillo e il suo staff scrivono di economia senza capirci niente? Le capacità e la conoscenza non si creano ammassando gente con Internet, altrimenti Wikipedia sarebbe meglio dei libri di testo universitari. Qui trova l’ennesima prova che scrivono senza vergogna e che neanche ve ne accorgete.

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    3. Ammesso per assurdo che in Italia esista il referendum propositivo, perchè fare un referendum su una cosa ASSOLUTAMENTE SBAGLIATA?

      Se sappiamo che l'euro è un fallimento, ne abbiamo certezza scientifica, dimostrazioni pratiche, da dove nasce la necessità di un referendum?

      A pensar bene, da una persona ingenua ed impreparata, ce lo si può aspettare.
      Da chi conosce la situazione TI ASPETTI solo UNA PRESA DI POSIZONE NETTA, senza tentennamenti e incertezze.

      Perchè è chiaro che a pensar male, ti viene il dubbio che è un ottimo sistema per attirare voti, il referendum può fallire con una facilità più che prevedibile...

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    4. Prendi le pagine bianche e alza la cornetta. Ci sono un sacco di persone sole che aspettano solo di sentirsi raccontare come la colpa della loro miserabile condizione non sia da imputare a se stesse. Lo sai quanta parte del popolo italiano è onlain, sì? Altro che referendum.

      PS_Davvero ha detto che voterebbe contro l'uscita? Mammamia che brutta fine... Link?

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    5. Eppoi,aggiungo,quale occasione migliore delle elezioni europee potevano avere la stessa valenza di un referendum?
      Non è stata fatta informazione e nessuna strategia in merito cosa che invece la Le Pen ha capito molto bene.
      Questo sembra sfuggire ai più ma UN ortottero son riuscito a convincerlo,finalmente!
      Ma senza questo blog rivoluzionario non avrei potuto farlo e io stesso sarei in condizioni di assoluta ignoranza.
      L'informazione è centrale ma essa deve essere inoppugnabile e corretta.
      Sarà un risultato minimo ma è anche una piccola/grande soddisfazione personale.

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    6. Scusa euresia solo per dovere di cronaca, senza polemica, Sibilia (non Di Battista) dice che voterebbe "no" ad una permanenza nella moneta unica, praticamente che vorrebbe uscire. Sono sicuro di questo perchè mi sono riguardato bene l'episodio. Non che questo cambi nulla, giusto per onore della verità

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    7. @AMABILE
      Tu chiedi perché fare (ammesso che si possa) un referendum, dal momento che tecnicamente ritieni l'euro un fallimento.

      Provo a rispondere facendo l'avvocato del diavolo:
      Forse perché siamo in una democrazia? (cosa che io detesto, ma finché c'è...)
      Forse per lo stesso motivo per cui non puoi obbligare nessuno a non fumare, anche se è noto che faccia molti danni?
      Forse per lo stesso motivo per cui non puoi sottoporre quasi mai qualcuno a un trattamento sanitario, se quello non vuole?

      Qui bisognerebbe decidere dove arriva e dove finisce la (presunta) democrazia, se riguarda tutti gli aspetti della vita pubblica oppure no, etc...
      Qualcuno fa un referendum sui farmaci antidepressivi?
      No, c'è l'AIFA... c'è il Ministero... e fine.

      Perché bisognerebbe fare un referendum sull'euro?
      Ci sono gli organismi tecnici preposti, eh!!! (scusa, qui me viene un po' da ride)

      A parte il fatto che oggi come oggi un referendum sull'euro sarebbe probabilmente PERSO, gli italiani voterebbero a maggioranza per il mantenimento, secondo lo schema: più europa, meno austerità, più crescita, meno carriole per fare spesa.

      Sei disposto a perderlo, il referendum?
      Io no, francamente, perché vorrebbe dire strangolare ogni discussione scientifica e seria ("gli italiani si sono espressi"), e metterci una bella pietra tombale sopra.
      Quindi occhio a non darci le martellate sui coglioni da soli.

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    8. @ Lorenzo Malatesta
      Hai fatto bene a puntualizzare, si trattava di Sibilia.
      E concordo anche sul non voler fare polemica ma purtroppo devo dissentire e aggiungo che se hai guardato bene l'episodio capendo che è per l'uscita "annamo bene"
      A domanda "lei a questo referendum voterebbe si o no" (ergo, voterebbe per l'uscita dall'€!!!) l'on. Sibilia rispose NO!

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    9. Anche io mesi fa avevo letto sulla sua pagina di fb che Di Battista era più favorevole alla sovranita' monetaria. Forse ricordo male oppure nel frattempo ha cambiato idea, non so.... solo per dovere di cronaca s' intende.

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  19. Un esempio di ciò che pensa Guido Viale (estratto dal suo sito ufficiale):

    Anche se non tutti i suoi membri hanno adottato la moneta unica, la dissoluzione della zona dell’euro sotto la pressione di spinte centrifughe o del progressivo accentramento del suo governo nelle mani di un numero di paesi sempre più ristretto trascinerebbe con sé l’intero impianto dell’Unione Europea, riportando tutto il continente a una condizione di guerra commerciale di tutti contro tutti, in un mondo globalizzato dove ormai nessuna singola nazione potrà mai più “farcela da sola”. Ma dato il livello di integrazione ormai raggiunto dall’Unione, un esito del genere potrebbe preludere anche a un progressivo sfaldamento dell’unità delle singole nazioni: non in direzione di un decentramento federalista dei poteri, bensì verso una proliferazione di conflitti acuti e forse persino di guerre locali, come è successo a suo tempo ai margini dell’Unione, nella ex-Jugoslavia; o rischia di succedere oggi in Ukraina, e non solo.

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    1. Già, perché ora invece stiamo collaborando attivamente grazie all’euro. Questi devono ancora uscire dalla torre d’avorio e provare a pensare nel mondo reale.

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  20. Sul gatekeeping ci sarebbe da scrivere un libro, uno a parte per gli apologeti del Big Mac.

    Nelle precedenti puntate di McD abbiamo scoperto tutti gli aspetti dubbi, nella nuova puntata scopriamo che tutta la letteratura economica in contrasto, è... SBAGLIATA! LOL!
    Per chi non conoscesse quello che dice, c'è questo bel riassuntino (però sulla citazione a pag.345 ho pensato: "eh nooo... er proff pure qua...!!!").

    Fatta tutta 'sta premessa, il normotipo economico che avvalora tale tesi è l'UK: persistenti deficit commerciali, valuta forte e buona crescita. Rimane da chiedersi, a questo punto, se l'Uk non crescerebbe maggiormente con un cambio meno forte (magari redistribuendo un po' meglio i redditi, il Gini mette quasi paura), permettendo al manifatturiero (ridotto all'osso) di riespandersi anziché favorire il cambio forte per le attività finanziarie, puntando ad un cambio per un pareggio di CA.

    Il nodo centrale è però un altro: se chi ti suggerisce di aprirti all'import perché sono un beneficio e ai capitali perché sono gli investimenti che producono il risparmio (proprio come diceva il buon caro Lord K, che però diceva pure che non è bene inseguire persistenti surplus/deficit commerciali, ma queste so quisquiglie perché quello che era keynesiano ieri non è keynesismo (???) oggi), c'ha persistenti squilibri commerciali che inducono ad un crescente indebitamento pubblico, un dubbio che magari te sta' a lancia' l'amo pe' fatte abbocca', dico, ma se lo famo veni' o no? No, anzi, ormai c'abbocco senza manco più l'esca.

    Sarebbe interessante mettersi da una parte e guardare quale colore daranno alla rivoluzione originata da questo "movimento dal basso", nel caso attecchiscano le idee importate: dopo la democrazia liquida, avremo probabilmente la rivoluzione "sciorta".

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    1. Basta leggere la storia del Regno Due Sicilie: noi stiamo vivendo la "CALABRESIZZAZIONE" del centro-nord Italia da parte dei teutonici come i "terroni" hanno vissuto i sabaudi.
      Ora il buon Renzi messo lì per salvare capra e cavoli secondo te ammazza la capra tedesca o le lascia mangiare i cavoli italiani???? Oppure riesce a fare il miracolo degli zecchini d'oro come il gatto e la volpe?

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  21. Ho ascoltato con attenzione tutto il Titanic Europa 4 ore e passa.. sono sconvolto, praticamente sanno TUTTI che gli interventi fatti fino ad oggi hanno portato solamente recessione ed impoverimento generale, ovviamente NESSUNO si è preso la responsabilità, neanche Fassina, la cosa che mi sconvolge di più è che hanno parlato delle "mosse" di Renzi taglio al cuneo, taglio irap irpef e tagli alla spesa, insomma tutti sanno che continueremo a CROLLARE e nessuno dice NULLA, a questo punto mi viene da pensare che Renzi sia stato messo li in fretta e furia per poterlo ELIMINARE definitivamente, altrimenti non si spiega... che ne pensate?
    Grazie, un saluto a tutti
    Stefano

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    1. Ma personalmente penso che Renzi sia stata la mossa di Re Giorgio per evitare che eliminassero lui. Ha messo su il pupazzetto acconcio a distrarci. Ed il Matteo ci distrae eccome: faccio qua, faccio là. Ma dicono che non ci son le coperture? Ma certo che ci sono. Ti faccio la patrimoniale in stile decreto quote Bankitalia (380 miliardi prendono la via di Berlino, Parigi e Londra e 20 restano per rilanciare il lavoro).
      Poi, pagato il prezzo da pagare, con calma ci possiamo anche accomodare fuori dall'Euro e dalla UE.

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    2. Dal punto di vista della c.d. "sinistra" PD, la defenestrazione di Letta è ovviamente stata fatta per indebolire Renzi e prepararne la rimozione. Credo che il progetto risale a subito dopo le primarie di dicembre e la prima espressione ne è stata le dimissioni di Fassina (l'unica vera mente politica là in mezzo) da sottosegretario, cosa che sui nostri ridicoli media è stata banalizzata a causa della sciocca battuta "Fassina chi?".

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    3. Non credo. E' lo per gioco di equilibri. Letta stava in piedi con i voti di Renzi. Quindi... Invece Renzi ha visto l'occasione della vita di diventare premier. Ma chi lo finanzia?

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    4. Penzo che la risposta è dentro di te e, nel caotico marasmatico guerreggiar di bande piddinico, fuori di te assumerà il pacioso volto di Prodi... io me lo immagino sorridente beato e immobile come un semaforo a dirci che purtroppo i tedeschi non hanno rispettato i patti facendo di un bellissimo progetto un inferno, mentre firma l'atto di uscita dell'Italia dall'euro (e dio ci scampi la sfortuna di essere consapevoli delle clausole che la Merkel avrà fatto mettere su quell'atto).

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    5. @Zacchia Presenterò (il ben tornato era per li mortacci...)

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    6. Grazie, ma seppure silente, non me ne sono mai andato, anche perchè senza questo impareggiabile blog come avrei potuto quotidianamente sgretolare le certezze pseudoliberiste del mio socio di studio? Quello è tanto una brava persona ma a volte è più duro della pietra. Del resto, tu lo sai bene, nomen omen.

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    7. @Zacchia
      Non sono d'accordo su questo. Secondo me si è investito molto, anche da un punto di vista mediatico sul progetto Renzi, sono diversi anni che "preparano" il personaggio, lo stesso era accaduto con Vendola, inizialmente in funzione di guastatore della sinistra. Qualche anno fa pensavo che potesse essere (cosa difficile certo) Vendola a fare il Renzi di turno, ovviamente un Vendola smacchiato, più allineato verso il centro. Se notate, l'ascesa di Renzi è coincisa con la caduta di Vendola, da un punto di vista mediatico...
      Io ritengo che il progetto più importante per "loro" ora sia la costruzione di un bipolarismo perfetto. Hanno tremendamente bisogno di ristabilire una netta polarizzazione tra i due schieramenti. In quest'ottica Renzi è importante, anche se mi sembra che si stia suicidando politicamente con le sue uscite recenti (che non ho capito se sono ESCLUSIVAMENTE in funzione campagna elettorale... una sorta di Renzi usa e getta... o cosa)... ma potrebbe esserci il colpo di scena subito dopo il voto alle europee (fondamentale, prima non si tocca nulla), con qualcuno che farà "cadere il governo" per poi andare a votare (con Renzi a fare la vittima).
      In quest'ottica vedo molto intelligente il giochino di mettere Forza Italia all'opposizione, una finta opposizione, per mantenere polarizzati gli elettori sui due schieramenti. Non potevano andare avanti con la "grande coalizione" e lavorare per un sistema bipolare.
      In questi giorni leggo di tanto in tanto i giornali tedeschi, per quanto posso, e ho notato un certo cambiamento di registro (mi pare che le storie sull'antieuropeismo le raccontino più fuori di casa, che non dentro)... non credo che i partiti anti-euro potranno ottenere un risultato interessante (anche se in Francia si gioca una partita davvero importante), ma nel caso, mi sa che i tedeschi comincino a pensare seriamente ad un cambio di rotta. Qui dentro però ci sono persone ben più dentro di me all'universo mediatico tedesco, che magari potrebbero confermare o smentire le mie impressioni.

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    8. Renzi è un decisionista. Tutti quelli che traggono vantaggio dalla situazione attuale, sia nazionali (job act, cioè flessibilità) che esteri (patrimoniale) sanno che la pacchia sta per finire, quindi deve cominciare la corsa per accaparrare il più possibile.
      Per questo compit, Renzi è più efficace di Letta.

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  22. io distinguerei pure UE da Europa.. bah, a me sta sulle palle perché non vedo il motivo di avere enti sovranazionali che legiferano per noi.
    detto questo, visto che a poco a poco stiamo rispondendo a tutte le domande me ne rimane una, a proposito di filiera lunga o corta: come incide l'iva rispetto alla vecchia ige?
    boh, qualcuno ne ha idea?

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    1. Diciamo che se il ricatto fosse: "per tenervi l'UE dovete anche tenervi l'euro" allora concordo con te. Tanti saluti anche all'UE, abbiamo passato bei momenti assieme, ma ora meglio liberi!
      Non mi piacciono le trappole, non mi piacciono i ricatti e odio i truffatori e i ricattatori.

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    2. (copia-incollo)

      E 'incredibile che dopo aver seppellito un mostro, l'URSS, se ne costruisce un altro del tutto simile come l'Unione europea.

      Che cosa, esattamente, è l'Unione europea? Possiamo saperlo esaminando la sua versione sovietica.

      L'URSS era governata da cinque persone non elette cooptate tra loro e che non dovevano rispondere a nessuno. L'Unione Europea è disciplinata da due dozzine di persone cooptate che si incontrano a porte chiuse, non soddisfano nessuno e non sono licenziabili. Si potrebbe dire che l'UE ha un parlamento eletto.

      L'URSS aveva anche una sorta di parlamento, il Soviet Supremo. Noi avallavamo senza dubbio le decisioni del Politburo, come il Parlamento europeo, dove il tempo di conversazione di ogni gruppo è razionato e spesso limitato a un minuto per risposta. Nell'Unione Europea, ci sono centinaia di migliaia di eurocrati, con i loro enormi stipendi, il loro personale, i loro servi, i loro bonus, i loro privilegi, la loro immunità giudiziaria per la vita, semplicemente trasferiti da una stazione all'altra, qualsiasi cosa facciano, bene o male. Non è l'URSS tutto uno sputo?

      L'URSS è stata creata con la coercizione, spesso con l'occupazione militare. Stiamo creando l'Unione europea, non con la forza armata, no, ma per costrizione economica e il terrore. Per continuare ad esistere, l'URSS si è sempre estesa ulteriormente. Quando ha cessato di crescere, ha cominciato a sgretolarsi. Ho il sospetto che sarà lo stesso per l'UE.

      Ci hanno detto che lo scopo dell'URSS era quello di creare una nuova entità storica, il popolo sovietico. Dovevamo dimenticare le nostre nazionalità, le nostre tradizioni e costumi. Stessa cosa con l'UE, a quanto pare. Essi non vogliono che tu sia inglese o francese, vogliono far diventare tutti voi una nuova entità, europeo, reprimere i vostri sentimenti nazionali, costringervi a vivere in una comunità multinazionale. 73 anni di questo sistema in URSS ha portato a un conflitto etnico più che in qualsiasi altra parte del mondo.

      Uno degli obiettivi grandiosi dell'URSS era quello di distruggere gli stati-nazione. Questo è esattamente quello che vediamo oggi in Europa. Bruxelles intende fagocitare gli Stati nazionali che cessano di esistere.

      Il sistema sovietico era corrotto da cima a fondo. E' lo stesso per l'Unione europea. Le attività antidemocratiche che abbiamo visto in URSS, fioriscono nell'Unione europea. Coloro che si oppongono o criticano sono imbavagliati o puniti.

      Nulla è cambiato.

      In URSS abbiamo avuto il gulag. Penso che ci sia anche nell'Unione europea. Un gulag intellettuale, chiamato "politicamente corretto". Provate a dire quello che pensate su questioni di razza o sessualità, se le opinioni non sono buone, sarete ostracizzati. Questo è l'inizio del Gulag. Questo è l'inizio della perdita della libertà.

      In URSS, si pensava che solo uno Stato federale poteva evitare la guerra. Si dice esattamente la stessa cosa nella UE.

      In breve, è la stessa ideologia nei due sistemi. L'UE è il vecchio modello sovietico vestito in occidentale. Ma, come l'URSS, l'Unione europea porta con sé i semi della propria distruzione. Ahimè, quando crollerà, come cadrà, si lascerà alle spalle un enorme distruzione ed enormi problemi economici ed etnici. il vecchio sistema sovietico era irrevocabile. Allo stesso modo, l'Unione europea.

      Ma c'è un'alternativa a essere governata da due dozzine di burocrati di Bruxelles. L'indipendenza.

      Non siete costretti ad accettare quello che vi riservano. Non vi siete mai chiesti se volevate unirvi a loro.

      Ho vissuto nel vostro futuro, e non ha funzionato.

      Vladimir Bukovsky, ex dissidente sovietico che ha trascorso 12 anni della sua vita in carcere (campo Perm-36, carcere, ospedale psichiatrico). E' stato anche il primo a denunciare l'uso della reclusione psichiatrica contro i prigionieri politici in Unione Sovietica.

      http://www.youtube.com/watch?v=aXNAwEpOkC0

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    3. Ti risulta che in Unione Sovietica avessero il 12% di disoccupazione?

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  23. Ma se l' eurocrisi era premeditata, perchè le altre cose ordite dalle stessse persone che hanno concepito l'Euro dovrebbero essere buone ?

    Sinceramente non capisco come risolvendo il problema dell'Euro si possa anche risolvere il problema dell'antidemocraticità dell'UE.

    Per rendere l'Euro sostenibile basterebbe che i paesi che hanno accumulato un surplus attuassero politiche espansive. Non lo fanno perchè intendono competere e non cooperare.
    Per quale ragione allora una volta abolito l'Euro dovrebbero diventare cooperativi sugli altri versanti ?

    Nel 1953 è nato un qualcosa che in teoria era brutto ma una volta messo in pratica si è rilevato mostruoso. Lasciamo che venga ricordato dai libri di storia per quello che è e passiamo oltre.

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  24. Buonasera a tutti, sto ascoltando la Tinagli sul 7.
    Ho bisogno di conforto, vi prego ditemi qualcosa che posa farmi passare la nausea..

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    1. Te ne potevi venire a cena con me, per ristabilire la quota celeste... Tinagli della Carlos III, vero?

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    2. quando stai per vedere costoro, pensa a quelli che lavorano nelle discariche: lo sanno già prima qual è il fetore che sentiranno, non si aspettano certo olezzo di verbena, e dopo un po' non ci fanno più caso

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    3. Non l'ho vista ma immagino cosa avra' detto. E' una brava e persona seria. Purtroppo se vuoi venire in Italia a lavorare quello devi dire altrimenti rimani all'estero a dire non c'e' meritocrazia.

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    4. Che dietro trenta secondi di ricercasviluppismo e fustigazione dell'italica inedia, ha implicitamente scelto quale strada imboccare davanti al bivio mostratole da Marine Le Pen.

      Svalutare una moneta o svalutare i salari tagliando lo stato sociale?

      La Tinagli di Scelta Civica (o quel che ne rimane...) rispose, e l'hanno capito tutti (Travaglio dixit). Tutti tranne forse Santoro, ma credo anche lui.

      PS_Spero sia almeno in conflitto di interessi come Boldrin, che almeno ci guadagni qualcosa...

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    5. Quella......Bocconi, Monti, Scelta Civica (CIVICA!), manca solo l'itaggglia dei valori.
      Mi viene un conato, ricercatori di qua, di la', in USA, in Spagna, su Marte....


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    6. In effetti la questione che per aumentare la competitivita' dovremmo puntare sull'aumentare la qualita' prodotti, ricerca e sviluppo mi e' sembrata un po' deboluccia, non penso ci credesse nemmeno lei in fondo. Devo dire che pero' a me sono altre che mi danno la nausea...

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    7. La Le Pen, nell'intervista fattale dall'Innocenzi su "Servizio pubblico (?)", a un certo punto ha fatto un esempio semplice semplice. Ha detto: "Prendiamo le sue scarpe. A parità del costo delle materie prime e di salari, qui costano 13 euri, mentre negli USA costano 10 euri". In studio Santoro ha commentato: "Non capisco come la Le Pen possa abbassare il prezzo delle scarpe e tener alti i salari". Ma sono io che sono un marZiano o la risposta sarebbe stata molto semplice: con la fluttuazione dei cambi? La Tinagli in studio ha sorvolato, la Meloni ha cercato di spiegarlo, ma l'ha presa, secondo me, mooolto alla larga.

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    8. Chi si ricorda di "futuro e liberta''", che era in parlamento fino alle ultime elezioni? Nessuno. A meno di due mesi dalle prossime nessuno si ricorderà di Scelta Civica (e i transfughi professionisti che dalla prima formazione sono approdati alla seconda troveranno difficile agguantare nuove scialuppe). Nel frattempo i danni veri non saranno loro a farli, ma lo zoccolo duro del PUDE. La resa dei conti si avvicina.... prima le europee e poi il 2015 col fiscal compact... e in mezzo chissà cosa...

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    9. E' bello sentirsi a casa :-) comunque prof. si è la (ex.) prof della Carlos III.

      http://www.serviziopubblico.it/2014/03/tinagli-investire-per-diventare-migliori/?cat_id=599

      questo è l'intervento per chi fosse interessato. Non capisco come economksti anche molto preparati, con CV così eloquenti possano banalizzare il probema (dis)parità monetaria..

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  25. "Inutili intelligenti" è una bella espressione ma un po' fuorviante: intus legere: leggere dentro, dal indoeuropeo lag, "moto che trattiene in ogni direzione", da cui leghein, "raccogliere" e logos. Tutto questo ha il significato di ciò che raccoglie (le varie percezioni e informazioni) e le connette correttamente; ciò che "va all'interno delle cose e dei fenomeni", oltre le apparenze (il famoso velo di Maya).
    Ebbene, gli inutil- diversamente-intelligenti-a-loro-insaputa; a loro insaputa perchè si è creata una forma di intelligenza artificiale con funzione di gatekeeping, ed essi credono di vedere
    "legato con amore in un volume,
    ciò che per l'universo si squaderna"
    mentre vedono solo quello che viene rimbalzato loro da milioni di specchi (visivi o acustici, non importa), ora credono di essere portatori diuna Verità storica, per di più Verità controcorrente (e chi abbia tirato lo sciacquone almeno una volta, sa perfettamente che certe cose non vanno mai controcorrente)
    I vari sostenitori dell'Antonio Banderas greco, ovvero la cricca micromegalica-repubblichina, col Georgescu-Roegen alle vongole (Viale del tramonto), fanno la più prevedibile e obsoleta operazione di gatekeeping, che non definirei 3.0, ma versione beta, ovvero quella che fa mescolanza di cose giuste e sbagliate (per semplificare), condivisibii e impresentabili, elevate e pop, in modo da farse sembrare tutto uguale, come fece Umberto Eco a suo tempo (ma lui almeno fu pioniere). In questo è assai più abile il Branduardi degli ortotteri, questi qui mi sembrano più "quattro pensionati sfigati", come disse il sublime. La verità si imporrà comunque, nonostante loro (e nonostante noi) non perchè il bene o la giustizia trionfino, ma perchè è la necessità ontologica del dìvenire, non come Dike, ma come Ananke

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  26. Io ho un sogno : confronto televisivo a reti unificate , tempo illimitato , fra il ns prof ( travestito da cavajere ) e oni ...

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  27. Ammazza, siamo giunti alla dimensione Traditori al cubo.

    Se pensi che l'essere bugiardi di professione, non sempre escluda l'essere comunque dei coglioni:
    Vota Tsipras

    Bugiardi, traditori e pure coglioni.

    Aridatece la Prima Repubblica

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  28. (Giuro, pezzo scritto ieri sera prima di leggere goofy - ma dopo aver guardato Servizio Pubblico ... solo per prevenire gli tsiprassen che presto si affacceranno da quel palco. Quando si dice le sensazioni... Gli "inutili intelligenti" è perfetta.)

    La lista "L'altra Europa con Tsipras" (aka "Una €uropa a sinistra è possibile") sarà composta da:

    un pugno di delegati del PRC e di SEL, un pugno di delegati della FIOM-CGIL, una spruzzata di delegati di ALBA, un pizzico di militanti del movimentismo sociale e associazionismo di base, una manciata di rappresentanti della società civile con una storia di sinistra.

    Condiscono il tutto alcuni amici dei liberal del gruppo Repubblica.

    Premesso che di alcuni singoli candidati conosco la storia e ne apprezzo l'impegno mostrato sia in concrete battaglie locali ma di valenza nazionale (come i NOTAV), sia nella difesa dei servizi pubblici dalle mire privatizzatrici bipartisan (come gli attivisti della vittoriosa campagna referendaria del 2011, in quel momento indispensabile), spiace che abbiano deciso di prestarsi più o meno consapevolmente all'ennesimo gioco di specchi della sinistra radicale decotta manifesta.

    Già, perché al netto delle aspettative irrealizzabili (che non costano nulla finché il prezzo lo pagano gli altri) e dell'ignoranza fuori tempo massimo, è impossibile non vedere la lista Tsipras per ciò che veramente rappresenta: il tentativo, sul fronte esterno, di intercettare a sinistra il dissenso montante nei confronti dell'Unione Economica e Monetaria, sterilizzandolo "prima che i populistixenofobifascionazionalistidellepiccolepatrie lo raccolgano", e nel contempo di erodere, sul fronte interno, il cospicuo bacino elettorale del M5S per riappropriarsi del vessillo di opposizione antisistema (magari, per i soliti noti, da esibire in vista delle future alleanze post Italicum...).

    Alla luce di queste considerazioni, non può allora stupire come la strategia perseguita sia solo in apparenza divergente rispetto a quella del PD del Renzi "fuorituttoametàprezzo", anch'esso alla ricerca dei delusi del M5S e, cosa impossibile da ottenere per la lista Tsipras, di Forza Italia. Entrambi marciano divisi per poi colpire uniti.

    Se è pur vero che il sottotesto elettorale, nemmeno troppo celato, sia "contro le larghe intese PS-PPE nel parlamento europeo", la storia recente insegna come il messaggio non vada interpretato nei termini di una effettiva equidistanza dalle due destre di governo (alternativa irrevocabile), ma piuttosto come il solito tentativo di "dare forza" alla fu sinistra di "ritrovare se stessa nei propri elettori", per poi "rifondare insieme" questa Europa che si vorrebbe deviante rispetto agli ideali dei padri fondatori poiché "modellata dalle destre" (sic!). Dovrebbero ancora risuonarci in testa le parole di Antonio Ingroia, quando nella notte elettorale in cui Rivoluzione Civile prese la storica tramvata confessò a Rainews:

    "Rivoluzione civile è stato uno strumento messo a disposizione del centrosinistra che il centrosinistra non ha voluto".

    E gli italiani pure. Chissà perché ieri, chissà perché oggi invece...

    PS_Intanto c'è chi davanti agli attacchi di nausea ha deciso di non trattenersi. Brava!

    PPS_Provate anche voi (magari a scrocco...). Io sono giorni che telefono random: oh, ce ne fosse uno che sappia chi è Tsipras! In compenso sono anche troppi quelli che conoscono Vendola e Ferrero, purtroppo per loro... Auguri.

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  29. Stavo rileggendo un suo post di 3 anni fa. Agghiacciante. La lega superera' a sinistra, insieme alle destre piu' becere, la sinistra. La storia le sta dando ragione. Spero vivamente che la sua previsione piu' forte si avveri' quanto prima. Il tramonto dell'euro.
    La Tinagli l'ho sentita anch'io. Il punto e' che pancia piena non capisce pancia vuota. Quando si sta bene economicamente non si ha voglia/interesse di capire profondamente come cambiare le cose, tanto se rimangono cosi tutto sommato...
    Il professore ha un buono stipendio. Ma e' intellettualmente superiore a quella massa di politicanti/giornalisti arrivisti/arrivati. Forse per il suo carattere (se ne frega dei complimenti), non gli interessava mettere in discussione il suo pensiero per compiacere il manifesto o salotti buoni.
    Prof, il futuro al contrario aprira' la strada ai suoi testi e il suo lavoro. Gente come la tinagli finira' nell'oblio....

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  30. sono contento per me stesso di me stesso
    ieri ho sentito almeno due giornalisiti sparare delle lievi imprecisioni, uno era Barisoni di Radio24 l'altro nemmeno lo ricordo
    oggi avrei voluto riportarvele per farci due risate, ma non me le ricordo più!!
    le ho rimosse, cancellate! la feccia PUDE non attacca più il mio database!!!

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  31. Credo che l'efficacia del gatekeeping sia direttamente proporzionale al tasso di analfabetismo, che ricordiamo tristemente essere in italia del 30%.
    Ieri mi capita di vedere Servizio Pubblico: hanno fatto passare il discorso della Le Pen sul funzionamento dell'AVO come "opinione del senso comune".
    Infatti, è "opinione comune" che in un regime di tasso di cambio immutabile debba essere svalutato il salario o distrutto il welfare state, sarà a causa di qualche pensiero troppo frettoloso che stiamo scivolando verso la completa catastrofe sociale.
    Commovente in un programma che dovrebbe essere di sinistra l'applauso convinto del pubblico a un leader di destra italiano che validava le tesi della Le Pen.
    Ormai la sinistra è vittima dell'abbraccio suicida dell'euro essa stessa, tanto e quanto i cittadini che sono stati rovinati da esso, avendolo fatto coincidere con il più ampio concetto di europa e non potendo ora disgiungerlo verranno travolti dal ritorno delle destre nazionaliste alle quali basta presentare assunti e ricette da primo anno di qualsiasi corso di economia per vincere facile, mentre i soloni decadenti del sinistrismo eurista fidedogmatico si trincerano dietro risibili definizioni impresentabili per descrivere la deriva nazionaldemocratica che incombe.
    Fa specie infine notare che alcuni di questi sostenevano che le proposizioni di curatela fallimentare della bce nella misura in cui andavano a colpire trattamenti pensionistici di cittadini greci, portoghesi e spagnoli fossero corrette, nella misura in cui invece potevano toccare le loro pensioni, quelle superiori ai duemila euro, fossero oggetto di perplessità in base a diritti quesiti.
    Tanto mi basta a comprendere la dignità di tali personaggi, desumibile facilmente dalla dignità delle loro asserzioni.

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  32. OT - Mal comune NON e' mezzo gaudio.
    I sempre crescenti 'non performing loans' (segnalati in tutte le parti del globo), appaiono ormai come una piaga planetaria.
    Che pare abbia cominciato a colpire pure la Cina (non so se mi spiego).
    http://www.bloomberg.com/news/2014-02-14/china-banks-bad-loans-rise-to-highest-since-financial-crisis.html
    I dati della world bank sui 'non performing loans' si fermano al 2011:
    http://data.worldbank.org/indicator/FB.AST.NPER.ZS/countries?order=wbapi_data_value_2012%20wbapi_data_value%20wbapi_data_value-last&sort=asc&display=graph
    Ma siccome come dice il Prof. sono le variazioni a contare, considerando il peso combinato delle economie di Cina ed Europa, e tenendo conto che una variazione di solo mezzo punto segno' l'inizio della crisi del 2008, mi sa che una variazione del genere, se gia' non e' avvenuta, e' imminente.
    Si inneschera' anche quest'anno una crisi tipo 2008?
    Non abbiamo la palla di cristallo.
    Ma se veramente (come piu' volte ricordato dal Prof. in questo blog) tutto nasce da decenni di compressione planetaria della quota salari, la bolla del debito (che si gonfia ciclicamente per sostenere i consumi) si sta per sgonfiare di nuovo.

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  33. Una volta la sinistra faceva autocritica. Una volta ancora più volta c'era il "contrordine, compagni!"... Basta per concludere che la sinistra non c'è più? E - faccio outing - le mie considerazioni vengono da un punto di vista che alla sinistra ha sempre mostrato una certa allergia: per una serie di ragioni che possono essere sintetizzate nelle posizioni espresse dal compagno Cremaschi nello scambio di tweet con il padrone di casa. Ecco, a me chi si presenta come depositario del verbo e del bene, e chi non la pensa come lui è fascista, ha sempre lasciato un po' perplesso. Per questo, se devo scegliere, prefersico uno sporco fascista a un illuminato progressista: il primo ti dice in faccia che sei nemico, e e la faccia cerca di spaccartela (full disclosure); il secondo ti sorride, ti mette una mano sulla spalla, e per il tuo bene - che tu non puoi comprendere, ma lo fa lui per te - ti appoggia un cetriolo di dimensioni rigorosamente conformi ai regolamenti europei. E se hai qualcosa da dire, con la mano libera (l'altra continua a tenertela sulla spalla) ti pugnala al fianco.
    Sempre per questo, forse, faccio meno fatica di altri a digerire certe frequentazioni (Alemanno, Giordano e - ma qui faccio più fatica, se non altro perché per provenienza geografica li ho conosciuti molto da vicino - Salvini), pur non nutrendo grande stima verso questi personaggi.
    Dopodiché, ho vissuto anche io i miei travagli interiori: letto il Tramonto e seguito il percorso tracciato dal blog mi son trovato di fronte a un padrone di casa che si dichiarava di sinistra, e che sosteneva posizioni che dal mio punto di vista sono semplicemente buon senso e giustizia sociale (che non dovrebbero essere né di destra, né di sinistra, ma forse sbaglio). Che sorpresa! Un punto di vista che non propagandava la fondazione di una nuova società illuminata dal sole dell'avvenire, possibilmente in culo ai padroni, ma si proponeva di gestire (gestire, non annullare: perché annullarli è un'utopia) gli squilibri o, se preferite, le asimmetrie... Be', se la sinistra è questa sono di sinistra anch'io, fino al midollo. Purtroppo, quella che si etichetta come tale, nelle sue varie declinazioni, è molto lontana da questo punto di vista. E io continuo a vivere tranquillo, senza necessità di scegliermi un'etichetta, decidendo di accompagnarmi di volta in volta a chi sento più vicino alla mia sensibilità, secondo le esigenze del momento. Se in questo momento le esigenze sono quelle di accompagnarsi a chi fino a ieri era al servizio del Caimano, non faccio i salti di gioia, ma mi adeguo. (Caimano che, diciamolo pure, è stato presentato come il male assoluto, ma in fondo non ha fatto tutto questo gran disastro: se non altro perché non aveva un progetto sistematico di smantellamento del sistema di diritti sociali, e non l'aveva perché probabilmente non aveva nessun progetto sistematico, accontentandosi semplicemente di farsi gli affari suoi. In questo è riuscito benissimo, e il sistema è stato smantellato nei limiti in cui era necessario all'obiettivo di interesse personale: vedi conflitto con la magistratura).
    Esticazzi? Effettivamente... Però stamattina avevo un po' di tempo libero... Per rimediare aggiungo altri due aforismi per la raccolta:
    - le "attempatelle" sono sempre state la mia passione, finché non sono diventate mie coetanee!
    - se essere "de sinistra" non significasse sbagliare sistematicamente, staremmo tutti meglio!

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    1. Quoto in pieno.
      Anche io pur essendo di sinistra, da vent'anni seppur nella mia ignoranza tecnica ho sempre votato colui che più mi ispirava coerenza col momento contingente. E se non lo trovavo semplicemente non votavo; come del resto ho fatto nella maggior parte delle tornate elettorali.

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    2. Tolomeo, solo due osservazioni, dopo averti detto che ti sono molto vicino. La prima è che se poi un giorno mi passi la raccolta di aforismi, la pubblichiamo e se steccamo i diritti (stecca para: metà a te e metà a asimmetrie). La seconda è più tecnica, riguarda il concetto di attempatella (usato coma clava contro la povera Rosanna... Ma se uno non sente i sonagli, la colpa di chi è?). Vorrei precisare che a differenza di quanto poteva ragionevolmente accadere nei favolosi anni '70, oggi avrei difficoltà ad accoppiarmi con una partner che avesse, poniamo, per mera ipotesi, e senza alcun riferimento a fatti realmente accaduti, il doppio dell'età mia. Intanto, sarebbe difficile trovarla, e poi, presumo, sarebbe difficile interessarla all'argomento. Così come mi rendo conto del fatto che i miei studenti non erano nati al tempo degli accordi di Basilea, mi capita di ascoltare racconti ed elargire paterni e ahimè disinteressati consigli (mai seguiti) a giovani donne che oggi hanno la metà dei miei anni, e una volta ne avrebbero avuti il doppio. Quegli stessi fiumaroli che mi insegnarono che ero beato perché non capivo un cazzo, mi inculcarono anche l'assioma secondo il quale l'età d'oro della donna è la quarantina (tralascio di riportare la formulazione originale). Come tutte le regole basate su parametri fissi, non mi ha mai molto convinto. Credo che una regola più pragmatica sia quella della mia nonna che teneva Tolstoj appeso sopra alla macchina da cucire: "l'importante è volesse be'". E non pestare la coda ai crotali. Ogni età ha la sua bellezza, e chi non si accetta è brutto, e soprattutto uggioso, a 50 come a 25 anni (a 15 lo scusiamo a causa dell'adolescenza). Che dici, se capimo? Non omnis moriar, ma il corpo sì (che nulla pave).

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    3. Le ci scherza sulla raccolta di aforismi: io no, li sto raccogliendo davvero: quando saranno un buon numero glieli giro. Sui diritti nunceprobblema, per ora gli aforismi sono tutti suoi, tranne uno. E ai diritti intellettuali sul copia-incolla rinuncio volentieri, per quanto mi riguarda non la considero un'operazione commerciale. Devo solo recuperare i meno recenti (all'inizio ero poco sistematico nella raccolta...).
      La formulazione originale dei fiumaioli la conoscerei volentieri. Magari può andar bene come peritesto in esergo (come dicono i tecnici).
      Per il resto, mi dispiace che Rosanna se la sia presa, e mi dispiace che la polemica abbia preso una piega sessista. Penso che sia una persona intelligente (e questo aiuta), sensibile e passionale (e questo non aiuta): se vorrà, capirà che gli scazzi sono parte della vita, soprattutto quando si frequentano i crotali. D'altra parte non tutti siamo crotali (o possiamo permetterci di esserlo), quindi c'è speranza.
      La polemica sessista, comunque, mi ha lasciato interdetto: faccio un ulteriore outing: io sono sessista, profondamente sessista, perché profondamente convinto che uomini e donne siano tendenzialmente diversi (al netto delle specifiche individualità): sui condizionamenti culturali si può discutere, ma il testosterone non è un'opinione. Questo non vuol dire che non rispetti altrettanto profondamente le donne. Far finta che le differenze non esistano o volerle annullare per me è un'utopia al pari di pretendere che non ci siano più disuguaglianze sociali: anche in questo caso il punto non è eliminare le disuguaglianze, ma gestire le asimmetrie, in modo che non diventino discriminatorie. Spero che Rosanna e le altre che hanno un po' preso cappello ci riflettano.
      Infine, altri due aforismi, uno fresco, uno di ritorno:
      "Ogni età ha la sua bellezza, e chi non si accetta è brutto, e soprattutto uggioso, a 50 come a 25 anni (a 15 lo scusiamo a causa dell'adolescenza)".

      " L'Europa è sempre stata integrata per chi se la poteva permettere". (Questo è uno di quelli che ricordo, ma non mi ero segnato in modo sistematico. Vedo se riesco a recuperare l'originale).

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    4. No, non ci scherzo. Uno dei miei fil rouge è quello che passa per La Rochefoucauld e Chamfort (e giù di lì). A qualcuno, come diceva quello, dovrò pur ispirarmi. Sul tema "sessismo", se uno mi legge dovrebbe capire come sono, e se non mi capisce è meglio che non mi legga. Peraltro, sono perfettamente d'accordo con te. La reazione di Rosanna mi è sembrata tanto politicamente corretta quanto stantia. Mi dispiace che se la sia presa e mi dispiace che vi manchi. Se potrà fare a meno di noi, vorrà dire che non meritava di stare con noi. Questa non è una tonnara: la porta è aperta nei due sensi.

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  34. Mi scuso per l'OT e sono pronto a beccarmi gli insulti, ma ci provo comunque:

    La Banca d'Inghilterra ha ufficialmente dichiarato il proprio supporto per la teoria della moneta endogena:
    Money creation in the modern
    economy


    Si tratta della prima volta che una Banca Centrale appoggia ufficialmente la teoria.

    Un QED per gli spaghetti liberisti?

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  35. chia ha il coraggio di sfogliare l' espresso di oggi? ..."quelli che l' euro no"
    che bello, si cagano sotto. rimaniamo uniti...se penso a chi abbiamo contro mi vengono i brividi

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  36. Povero Guido Viale:

    http://www.wallstreetitalia.com/article/1677040/spagna-debito-segna-nuovo-record-a-94-pil-nel-2007-era-36-3.aspx

    Il debito pubblico Spagnolo e' quasi triplicato in 7 anni scarsi.

    Un caso?

    Io proprio questa gente non la capiro' mai; vogliono la nostra morte per una questione di "principio" ideologico?



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  37. Capisco le ragioni sottese a questo intervento, ma mi permetto di ricordare che il "percorso storico, culturale, politico di per sé non negativo di integrazione europea" non è neanche positivo.

    E non lo è perchè nella realtà dei fatti non è affatto culturale, ma al limite politico-storico, per cui è un percorso artificioso e forzato.

    Nel 1500 Ludovico Ariosto scrive l'Orlando Furioso, che ha fra i protagonisti Sacripante re di Circassìa. La maggior parte di voi manco sa dov'è la Circassia, 500 anni fa lo sapevano.
    Sant'Alberto Magno, nel 1200 fu allievo o docente delle università di Padova, Bologna, Parigi, Colonia, Friburgo, Strasburgo, etc...

    Questo perchè nel Medio Evo, in tutta europa, si parlava come lingua dotta (universitaria) il latino. (Curioso per altro che i latini dotti parlassero greco). Quindi l'Unione Europea, ma quella vera, cioè quella culturale, c'era molto di più nel 1200, alla faccia dei treni AV e dei voli Low Cost.

    La menzogna abnorme che è sottesa all'idea stessa di Unione Europea la vedete in TV. Quando mai un telegiornale parla della Lettonia, o del Portogallo? Silenzio totale su quello che accade all'estero, a parte le guerre (e a parte ovviamente i pettegolezzi su Buckingham Palace...).

    Sarà un caso, ma forse no.

    Stefano P.

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    1. Si, vabbe, ma dov'è la Circassia?
      Non mi lasciare sto vuoto cutturale....

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    2. la famosa patria delle ancora più famose schiave... :D

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    3. Pare che anche Cosimo il Vecchio fosse un estimatore... delle circasse, intendo... chissà... XD

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    4. @Gianni Chi
      Mi intrometto in attesa di eventuali più ampie informazioni.
      Alla voce Circassia, wiki risponde che si tratta di una regione storica del Caucaso, intendendo per "regione storica" una zona non avente una indentità territoriale al momento individuata, ma risultante da territori diversi di diverse regioni - almeno così intendo dopo aver consultato sempre in wiki la voce "regione storica".
      La stessa wiki informa altresì che i Circassi, comprese per ragioni grammaticali nostre le Circasse, preferiscono essere denominati Adighezi, dal nome di uno dei territori in cui abitano appartenenti all'etnia, presumo, con altre popolazioni; che erano anche nel Kossovo, poi scacciati, e che sono in diversi territori della Russia e anche in due paesi israeliani.
      Nelle note si rimanda a uno scritto sullo sconosciuto genocidio dei Circassi.

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    5. Grazie.
      Avrei anche potuto girare per internet, ma ho voluto fare dello spirito a gratis..cioè potevo farne a meno...

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    6. Ma ho apprezzato lo spirito e siccome mi sono scoperta ignorante sono andata comodamente a consultare wiki, per la quale è bastato un click (clic?) come per la creazione di moneta, secondo alcuni.
      Quindi sono io a ringraziarti :-)

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    7. Caro Stefano, scusami, ma forse sei nuovo del blog. Il tuo contributo non è particolarmente rilevante, a mio avviso. È un simpatico display di "latitudine di visuali" tipicamente piddino, che non aggiunge nulla a quanto sappiamo (vedi i miei frequenti richiami a trivio e quadrivio), non mi pare neghi in modo significativo la mia affermazione, e soprattutto perde di vista un punto fondamentale. In quella che tu un po' semplicisticamente vagheggi come Europa "integrata senza voli low cost" (frase che potresti aver sentito dire a qualcuno) vigeva la servitù della gleba. Se avessi ascoltato meglio questo qualcuno, gli avresti quindi anche sentito dire che l'Europa è sempre stata integrata per chi se la poteva permettere. Io posso, infatti siccome leggo Ariosto e anche Boiardo, colloco la Circassia, ma anche l'Albarossia, per dire. Poi, magari, se con calma volessimo occuparci di quelli che l'Europa non se la possono permettere come IO, forse faremmo del bene.

      Cioè, in sintesi: ma che volevi dire?

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    8. Certo, la maggir parte di noi non sa dove sia la Circassia, come del resto è molto probabile che neppure 500 anni fa la quasi totalità dei contadini Europei (ovvero l'80% dei residenti) lo sapesse.
      E i Circassi lo sanno dove sta, che so, il Molise?

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    9. E gli abazini, dove li metti gli abazini?

      Espertone on-demand (sia chiaro :)

      Presumo volesse dire che l'Europa come costruzione manichea, data "naturalmente", non è realistica. Che popoli e terre, lontani culturalmente e ETNICAMENTE quanto - relativamente - vicini geograficamente, si sono nei secoli combattuti e sono stati sradicati a forza dal potere di volta in volta costituito (e ricostituito). Fino a oggi.

      Credo che l'esempio dei circassi, popolazione abitante delle zone montuose dove ora risplende la (costosa) magnificenza delle piste olimpiche di Sochi, sradicata a metà dell'Ottocento dai conquistatori russi (noi diremmo colonizzatori, c'è una richiesta di riconoscimento del presunto genocidio subito simile a quella armena nei confronti della Turchia), volesse stare a significare che nel tempo antico c'era molta più consapevolezza della stratificazione culturale rispetto ad oggi, la lingua comune dei dotti "d'Europa"univa... i dotti "d'Europa", e gli inesistenti media di massa non potevano ancora dare al volgo una illusoria identità "europea" basata sulla piatta omologazione consumistica.

      L'Unione Europea farebbe dunque parte di questa trappola artificiosa e non sarebbe un gran male se a questa venisse posta fine.

      Vabbè, ma che senso ha rimandare oggi al 1200 (poi magari ne ha mai io non ho i mezzi culturali per capirlo, non lo escludo). Penso che per quelli che saranno gli sconvolgimenti geopolitici a cui assisteremo in questo secolo, una unione (ma chiamiamola gilda, se non ci piace unione... a me gilda piace) delle nazioni d'Europa non sia solo desiderabile, ma necessaria. Che poi a che altro dovrebbero servire i rapporti internazionali se non "a evitare le guerre e a impedire l'oppressione delle nazioni deboli da parte delle forti"? (cit. Bertrand Russel). A maggior ragione centro e periferia in Unione...

      Ci sarà ben altro a legarci, che non una stortura economica strumento di miseria. Mica penserà la sig.ra Germania che la lasceremo andare per i cavoli suoi e chi s'è visto s'è visto; ce la terremo stretta, tutt'al più la trascineremo con noi nella nostra deriva nordafricana (a me piace il nord Africa :) ...

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    10. Comincio a sentire la mancanza dei post di Rosanna Spadini ��

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    11. «Comincio a sentire la mancanza dei post di Rosanna Spadini »

      anch'io, nel mio piccolo...
      spero digerisca presto lo scazzo per la battuta sulla attempatezza (si dice così ?), comunque sempre meglio essere definita tardona che tarda, o no?
      e poi, mi manca la pasionaria del blog...

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    12. L'attempatezza (boh??? - e variamo questa parola) era stata ipotizzata dal prof in base alla passionalità che riscontrava negli interventi di Rosanna Spadini e che secondo lui non connota, in genere, generazioni più recenti.
      Anche a me pare così, salvo il fatto che i più recenti scatenano passioni sul vuoto - questo sempre in linea di massima e con inevitabile generalizzazione - proprio perché, per fortuna meno ideologizzati, hanno però perso ciò che i recentissimi sembrano non avere, il gusto per discutere di idee e di questioni del mondo, di politica in senso lato e stretto (ricordiamo che a un certo punto venne teorizzato che tutto è politica - questione non facilmente contestabile, direi) e non solo di fatti personali, propri o altrui, che in generazioni attempatelle e specialmente femminili furono teorizzati a un certo punto anche come "politici".
      Mettiamoci pure lo scazzo più o meno evidente per tanti fatti e non fatti, personali e politici, o anche misfatti, e chiamiamolo pure delusione percepibile, ecco che ipotizzare una certa maturità di anni ne è deduzione logica e quasi sempre centrata, e non offesa o presa in giro.
      Forse non siamo, noi donne (uàh uàh) ancora tanto abituate a formalizzare e incanalare lo scazzo nelle parole e nell'azione, che sarebbe anche un poco scioglierlo e renderlo più comprensibile, perché...non siamo ancora tanto abituate, boh. E qui mi fermo di necessità, per non cadere in ipotesi storico-socio-psico e non so.
      Mi associo all'augurio di un rientro.

      Io sono sempre quella che ha compostamente "ripreso" il prof ed è rimasta persuasa delle risposta, quella che nel frattempo ha pulito i fornelli ma ora deve lavare i piatti, nonché l'attempatella che ogni tanto scrive che non finisce più, come ora.
      'Notte a tutti.

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    13. E poi, quasi tutti qui siamo "attempati" (io ne ho ben 51!) ma giovanissimi dentro, ancora capaci di infervorarci per questioni politiche... avete visto l'intervento del prof. Rinaldi a Londra? Quando, al termine della lettura del suo testo, si turba a tal punto, ricordando per lo scempio che si sta facendo del nostro meraviglioso Paese, che chiama Claudio Borghi a fare un appello alle migliori forze italiane in Inghilterra. Solo il ricordare quella scena, mi fa venire le lacrime agli occhi... E Rinaldi qualche giorno fa ha compiuto ben più di cinquantuno anni! Allora... Rosanna, orsù... alla nostra età dobbiamo stare in campana quando sentiamo il sonaglio del crotalo ;-)

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    14. Scusate: chi sapeva al tempo di Ariosto deov'è la Circassia, oggi sa dov'è l'Abkhazia (cosa che magari al tempo di Ariosto ignoravano). Quindi il paragone mi sembra mal scelto. Ripeto: l'Europa è sempre esistita, per chi se la poteva permettere.

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    15. E noi sappiamo dove è il Kossovo! Ariosto lo sapeva?
      Ma la Troika lo sa dov'è la Circassia? No perché in tal caso mi sa che i Circassi preferirebbero essere ignotati da qualsiasi cartina..

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    16. prova a chiedere alla Troika dov'è Messina, ma non quella del terremoto, quella di Shakespeare, di Molto rumore per nulla.
      mi sa che andrebbero ai matti ma sul serio ;-)

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  38. Oggi mi sono sentivo un po' Lambretonto dal Wader-Ruttenberg e me ne sono andato al supermercato a fare la spesa: è incredibile quanto si possa scoprire di sé stessi, semplicemente curiosando tra gli scaffali.

    Nel reparto dedicato ai televisori, ho scoperto che non sono molto elastico: sono fidelizzato a due o tre marche, indipendentemente da quanto poco costi il made in Ciaina. Anzi, più è basso il prezzo, più m'insospettisco sulla bontà del prodotto.
    Magari, per chi ha un reddito più basso e non può o non vuole farsi finanziare l'acquisto di un televisore più costoso, potrebbe tutto sommato essere invitante. Che dire, la concorrenza di prezzo della Ciaina è spaventosa, ma almeno per me, molto poco invitante perché qualitativamente inferiore.
    Così mi sono chiesto: perché quando si parla di cambio ciò che conta è la qualità e quando si parla di Ciaina ciò che conta è basso prezzo? Boh, non l'ho capito.

    Girando poi qua e là col carrello tra i banchi frigo, sono giunto agli yogurt: uno tedesco, uno italiano e uno greco messi proprio lì, uno di fianco all'altro.
    Lo yogurt greco costava TRE EURI E DI-CI-AN-NOVE CIENTESIMI?!?!?!?
    Ma stamio a gioca'? Che ce mettono ner vasetto? 'E riserve auree? E io che pensavo quasi quasi lo provo e invece me la so' presa...

    Ho fatto così un paio di conticini a spanna: lira -30%, marco +20%, dracma -66% rispetto all'euro di oggi, passthrough intorno al 10.8% ed è uscito fuori questo.

    Certo, il cambio non risolve nel lungo periodo i problemi di competitività della nostra industria, però alemno me sarei mangiato lo yogurt che volevo assaggiare... E che cavolo.

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    1. Francesco, non puoi confrontare uno yogurt greco che contiene tre volte le proteine a parità di peso e necessita di ben altra quantità di latte e lavorazione per essere prodotto con gli altri due. Che fai, mi confronti il prezzo al kg della fiorentina con quello del Big Mac perché qualcuno dice che sono entrambi carne? Così il metodo scientifico di analisi economica che qui viene sostenuto va a farsi fottere nell'economia domestica e tu mi finisci avvelenato (per il Big Mac, non per lo yogurt) come un luogocomunista qualsiasi. E' questo tipo di ragionamenti che porta a considerare una crescita del PIL produzione non necessaria de monnezza... la qualità costa e vale, il prezzo delle cose non è solo nella massa e il PIL deve crescere senza che aumenti la monnezza... almeno così la vedo io. Tra l'altro, preferisco un televisore scadente (tanto non lo sarà mai quanto quello che deve passarci attraverso) e ottime cene annaffiate da buon vino all'ipotesi opposta...
      Credo che la cultura sia anche in queste scelte che poi vanno a influenzare il tipo di crescita che possiamo auspicarci. Non volermene.

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    2. Volertene? Guarda che sei tu ad avermi dato qualcosa con questa spiegazione, perché francamente non avrei indagato oltre e mi sarei perso dell'ottimo yogurt! Ora che mi hai messo la pulce nell'orecchio, lo prenderò la prossima volta. :)

      A Pescara ciò che più mi ha fatto piacere, è stato l'aver toccato con mano la certezza che non siamo un popolo bue, anzi, sono sempre alla ricerca di asfaltate, almeno imparo qualcosa di nuovo.

      Sono daccordo con te, la cultura e il contesto culturale è anche in queste scelte: il martellamento continuo del prodotto tedesco sinonimo di qualità, mentre il prodotto di altri paesi è sinonimo, spesso e volentieri, di monnezza. Alla fine però, ho preso il Granarolo, di cui mi è sempre piaciuto il sapore del latte!

      Poi sai, in fondo non è sempre la qualità o la presunta qualità quella che fa vendere, ma il rapporto con il suo prezzo. Grazie Enri'

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    3. A proposito di fiorentina... Qui in provincia di Milano, escluse le costosissime macellerie (ma ci sono ancora le macellerie?), si trova soltanto o francese o tedesca. O francese o tedesca. La fiorentina, razza chianina. Nata, allevata e macellata in Germania, trasportata in Italia e qui sezionata "solo per voi™". O forse è nata in Italia, poi l'hanno deportata oltre le Alpi a redimersi e infine è tornata a casa finalmente più competitiva... sia da esempio!

      Che costasse meno la carne franco-tedesca già si sapeva, ma che ora abbiano eliminato la scelta (per chi se lo può permettere, ovvio)! Chissà, forse dovrei andare a Monaco per trovare della fiorentina italiana: ecco a cosa serve l'euro dentro un mercato unico! A diventare vegetariani.

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  39. Aleksandr Yakimenko, che al momento della rivolta era a capo dei servizi di sicurezza ucraini, svuota il pentolone. Dice che ad organizzarla è stata l'ambasciata USA a Kiev, e che è stata finanziata con il danaro in contanti che le ambasciate occidentali ricevevano per posta aerea. La stessa Victoria Nuland – sottosegretario nell’amministrazione Obama, ne dava conferma dicendo che gli USA avrebbero finanziato l'intera operazione, compresa la cosiddetta rivoluzione arancione con l'elezione di Julia Timoshenko e dell'ex presidente ucraino Yushenko, con 5 miliardi di dollari. Lo scopo, dice Yakimenko, era quello di far entrare l'Ucraina in Europa con i soldi della Russia. Il capo dei servizi di sicurezza ucraini nell'intervista denuncia la compravendita di personaggi interni all'amministrazione dello stato e l'esistenza di campi paramilitari gestiti dalla Nato (la stessa operazione fu condotta sul nostro suolo nazionale con la Gladio). Sulle prime si è trattato di un colpo di stato strisciante e un tentativo di annessione mascherati con slogan per la democrazia e la libertà, bandierine e rivoluzioni colorate. A kiev al momento della rivolta erano presenti mercenari e uomini dei servizi occidentali, 20 dei quali appostati sul tetto del palazzo della Filarmonica sparavano, come da prammatica, sia sui manifestanti che sui poliziotti. All'Europa è stato imposto di fare da esca senza nessun ruolo decisionale nella vicenda, tanto è vero che l'accordo per la trattativa firmato dai ribelli e dal governo ucraino alla presenza di rappresentanti della UE e del governo russo, non è stato preso in nessuna considerazione, anzi gli americani, per non essere scavalcati, hanno dato una accelerazione agli eventi. Bene, l'attacco che gli USA-NATO rivolgono alle nazioni non sottomesse ai diktat liberisti della finanza internazionale, ha trovato nella Russia un avversario che non vuole piegarsi e risponde politicamente, militarmente e mediaticamente, infatti l'intervista è stata mandata su tutte le televisioni russe e si prevede che avrà una grande eco. In altri tempi le carte sarebbero rimaste coperte lasciando la popolazione mondiale all'oscuro delle ragioni vere e delle trame che sempre hanno fatto da ordito agli eventi della nostra storia. Ora tutto si palesa e questo già cambia le cose radicalmente.

    PS si va formando un quadro sempre più coerente con molti eventi della nostra storia recente, ma anche, soprattutto, con gli eventi di quella passata. Forse è venuto il momento di derubricare quello che viene considerato complottismo!

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    1. Nella conferenza stampa tenuta da Putin il 4 marzo, il presidente russo a un certo punto ha detto: "In Ucraina c'è stato un colpo di Stato nazionalista, sono stati preparati militarmente, ma non è questo il punto. Il punto è che il salario medio russo è di 25.900 rubli, mentre quello ucraino è di 11.000 rubli". Insomma, anche per Putin il vero nodo dell'affaire è d'ordine economico, prima che militare

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    2. Salvatore, se ti vuoi divertire.
      il succo è che io di 'sti anglo-sassoni me so rotto er c...
      http://officinaverde.altervista.org/blog/italia-i-retroscena-della-nascita-nazione/

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    3. Anche perchè la parola "complottismo" viene usata, in genere da quelli che parlano di "populismo" e "antieuropeismo"...e usano i termini "liretta", "svalutazionecompetitiva", "carriole" e, ora, anche "TIR" (vabbè che questo era un paroliere, e non parlo di Da Ponte). Non per niente Chomsky è, ab initio, linguista

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    4. @alflig
      Grazie hai capito dove volevo arrivare.
      E comunque, come documenta l'articolo che suggerisci, con il colonialismo britannico si apre un'altra epoca, quella che vede nella élite finanziaria il vero motore dell'espansionismo coloniale. "Non dovrebbe destare stupore, allora, sostenere che proprio i Rothschild, manovratori della City, furono i veri beneficiari di quella vasta operazione che verrà chiamata dai posteri ‘Risorgimento".
      Lo scopo era quello di giocare sulla intera scacchiera internazionale usando gli stati come pedine.

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    5. @ alflig:
      nessuno odia (spero mi scuserete del termine) gli anglosassoni più di me (anche se c'è la possibilità che parta per l'Inghilterra) e ciò che dici è vero, ma vediamo comunque di non buttare via l'acqua sporca "risorgimento" con il bambino "Italia". Una Nazione che è diretta discendente della cultura greco-latina prima e di quella rinascimentale e comunale poi, può fare benissimo a meno di "personaggetti" quali Garibaldi e Cavour, ma non di un Dante, di un Fieramosca o di un Colombo. L'Italia, intesa come entità culturale e spirituale, esisteva da ben prima il 1861, ed è solo e soltanto a questa Italia che dovremmo rifarci!

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    6. Un dettaglio, però. La retorica risorgimentale (risorgimentale, non post-unitaria) è stata costruita sugli stessi ideali cui ti richiami tu per rifondare il risultato finale... Garibaldi e Cavour era quello che passava il convento ai tempi. E se l'alternativa era Mazzini, ci siamo capiti...

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    7. @noMagnaMagna
      :-) anche beethoven, shakespeare, cervantes, veermer, balzac, mozart... c'erano prima della UE.
      non voglio buttar via niente, anche perché non credo sia più il caso dopo 150 anni. ma mi chiedo soltanto: se non si fa la diagnosi giusta si può prescrivere la cura efficace?
      se proprio ti devo dire a cosa penso quando ricordo l'unità italiana, mi viene in mente solo un perfetto parallelo (almeno nei contenuti, le forme sono un po' diverse, ma solo per differenze di epoca) tra ciò che accade e ciò che accadde: trasformare forzosamente una entità geografica in entità politica. A mio vedere è la lingua che determina la geografia di un popolo, non la geografia a determinare un popolo.
      ma detto ciò, oggi, a roma, mi hanno portato a pranzare in un posto fighetto di roma, roba radical (sei in compagnia, e non puoi sempre fare il rompiscatole della compagnia, questione di buona educazione). solo che a un certo punto mi son guardato intorno e ho detto: ragazzi, sapete cosa ha di triste questo posto, che se lo metti a Milano, a NY, a berlino, a barcello, a tokyo, a kuala lumpur... è lo stesso. improvvisamente si sono guardati intorno e hanno detto: è vero...
      ecco, viva le differenze :-)

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  40. http://www.project-syndicate.org/commentary/jeffrey-frankel-urges-the-ecb-to-buy-us-treasuries-to-expand-the-monetary-base

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  41. Sto rileggendo "Il tramonto dell'euro", dove tratta le famose riforme Hartz, alla luce di questo articolo, pubblicato su VoxEu:

    From sick man of Europe to economic superstar: Germany’s resurgence and the lessons for Europe
    Christian Dustmann, Bernd Fitzenberger, Uta Schönberg, Alexandra Spitz-Oener, 3 February 2014

    Il concetto di base è questo:

    "The success is often ascribed to the politically difficult Hartz labour-market reforms. This column discusses evidence to the contrary. The Hartz reforms played no essential role."

    OK, mi son detto, proviamo a leggere e magari trovo pure la risposta a questa domanda:

    "How did Germany, with the fourth-largest GDP in the world (after the US, China, and Japan) transform itself from ‘the sick man of Europe’ to an ‘economic superstar’ in less than a decade?"

    Eh già... come hanno fatto? E adesso arriva lo spasso:

    a) "The astonishing transformation of the German economy is due to an unprecedented process of decentralisation of wage bargaining that led to a DRAMATIC decline in unit labour costs and ultimately to an increase in competitiveness of the German economy."

    b) "We don’t believe that the political process alone – had the autonomy of wage bargaining not existed – would have been able to achieve a similar degree of wage decentralisation in Germany, which ultimately led to the SIGNIFICANT IMPROVEMENT IN COMPETITIVENESS that we have witnessed."

    c) "This process of wage decentralisation helped to bring down wages, in particular at the lower end of the wage distribution, and ultimately improved the competiveness of the German economy."

    Hanno abbassato i salari. Ma chi lo avrebbe mai detto.

    Eppure:

    "The Hartz reforms to the labour markets implemented under Chancellor Gerhard Schröder were not central in the process of improving the competitiveness of German industry. The reforms were implemented nearly a decade after the process of decentralisation and the strengthening of competitiveness had begun."

    E quando inizia questo processo? E come? Et voilà:

    "The new opportunities to move production to eastern Europe changed the power equilibrium between trade unions and employer federations. This forced unions and/or works councils to accept deviations from industry-wide agreements which often resulted in lower wages for workers"

    Prego infine notare il dadaismo sintattico:

    "The specific characteristics of the German system of industrial institutions allowed the trade unions to adapt to the new economic realities and to make these concessions. As a result, the German labour market appeared to be far more FEXIBLE than many would ever have expected."

    Vediamo se ho capito bene: gli imprenditori sono andati dai sindacati e gli hanno detto "o accettate delle riduzioni di salario oppure spostiamo la produzione a Est". (a casa mia si chama RICATTO e non certo FLESSIBILITA' ma è di tempi della Endlosung che i tedeschi usano le parole per nascondere le porcate)

    I sindacati accettano le riduzioni ma ottengono qualche briciola sottoforma di sussidi; le riforme Hartz in questo scenario diventano quindi essenziali per mantenere in equilibrio il "sistema" e consentire una costante compressione salariale. Il risultato pratico è appunto " A SIGNIFICANT IMPROVEMENT IN COMPETITIVENESS".

    Da "Il tramonto dell'Euro", pag. 197

    "La risposta fu una crescita della spesa pubblica (quella che gli altri non potevano fare perché “non stava bene”), destinata in massima parte a finanziare le famose riforme Hartz del mercato del lavoro, che a botte di precarietà, sottoccupazione e sussidi mascherati permisero alle imprese tedesche di incassare un calo
    del salario reale di circa il 6 per cento."

    QED

    PS
    Il prossimo che mi racconta la favoletta della Germania competitiva perchè "loro sono teTeschi, loro fanno innovazionen, loro sono onesti und incorruttibili"....

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    1. L'impressione, da profano incompetente, è che tu abbia ragione. Soprattutto mi sembra che l'una cosa non escluda l'altra, anzi che siano complementari: hanno reimpostato la contrattazione e poi hanno fatto delle riforme che spingevano, di fatto, ad accettare lavori sottopagati. Volevano un 20% di manodopera in questa condizione, con la prospettiva di sostenerli con aiuti di stati, cosa che a tempo e luogo ha portato la germania a spingere per creare titoli di stato di serie a e di serie b; in alcuni momenti si sono finanziati a tasso negativo. Potremmo perfino azzardare che gli aiuti di stato ai sottopagati provengono dalle sofferenze di gran parte dei paesi euro. Ma non voglio esagerare, io sono complottista e animato da spirito di sitema. Il che non va sempre bene. Sentiremo Alberto che cosa ne pensa di questo articolo

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  42. Vienna salva la banca Hypo Alpe Adria
    Anche la AAA dell'Austria è sul viale del tramonto a causa del debito "pubblico" all'80% e del deficit sopra il 3%.

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    1. .... Un gioco a somma negativa (che peggiora con il passare del tempo)

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    2. Loro che sono così virtuosi non usano le auree regole europee del bail in? Qualche banca tedesca non era d’accordo, per caso?

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    3. Chi salverà l'Unicredit per il suo buco di 15 miliardi?

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    4. Io come correntista o come cittadino/dipendente pubblico?
      Vado subito a spenderne un po' e a spostarne qualche altro su un altro conto. Poi chiudo gli occhi, stringo i denti e aspetto la botta.

      Grazie a te, per il tuo lavoro!

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  43. Lei era bellissima e più grande di me. Mi aveva incasinato la vita sin da subito, portandosi appresso la figlia liceale. Una sera mi chiese il permesso di passare due giorni, in mandato esplorativo, con un suo ex di passaggio, per provare l'effetto che fa tradire il proprio uomo e poi tornarci insieme. "Ci mancava solo la legalizzazione delle corna", pensai. Erano mesi che m'interrogavo su quel pronome personale sparato a corpo novantasei grassetto nelle uscite più esasperate del Prof.

    Io.

    "Bella forza, lui ha figliato" rimuginavo. "Ha un concetto meno distale del mio, sia dell'ego che del futuro da proteggere: il verbo si è fatto Palla, eccetera eccetera."

    Ma non mi passava mai di mente la domanda: oltre quale punto della frontiera e del sé lo straniero non ha da passare? Non ho mai firmato una Schengen del cuore. E se accettiamo l'infame conio contornato dalle corna, anche se queste fanno così tanto liretta, masculo italiano e carriole di mandolini, quali altri abominii possono venirci imposti?

    Così acconsentii a lasciarla.
    In un periodo in cui permettevo a Bagnai di farmi da consulente sentimentale, volli provare sulla mia pelle il dramma del crotalo. Mi recai così ad un galà tsipriota, e lungi da me la volontà di bestemmiare in chiesa, presi da parte il prete.

    Lui era anzianotto ma arzillo, passato dalla tonaca alla decrescita. I suoi libri, quando ero piccino, mi avevano fornito un imprinting da compagno, sia pure un compagno refrattario alle assemblee.

    In un impeto di donchisciottismo gli chiesi (argomentando) di non salire sul carro dei collaborazionisti. Non reagì bene, e mi toccò anche sentire "liretta" una volta o due, e pure "utopia". La stessa utopia che aveva fatto le valigie da casa mia quando avevo scoperto che anche gli industriali piangono, e si ammazzano come e talvolta più dei disoccupati. Ma ero lì senza aspettative di sorta, né hybris, altrimenti avrei parlato più di Grecia, di disoccupazione e di trenta denari.

    Me ne andai a casa rimuginando sul destino delle utopie, non ultima (e forse più innocua) quella della fedeltà in amore.

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    1. @gelatina
      Ti capisco molto bene: è la tragedia dell'"assonanza cognitiva" quando la maggior parte degli altri soffrono di dissonanza o, per meglio dire di "gabbia epistemica" o cultural lock-in (definibile come: "incapacità di unire i puntini"). L'arzillo anzianotto (se ho capito il riferimento) è uno di questi "altri", un altro è l'esimio economista che figura tra i candidati (il problema è che è esimio davvero, per alcune cose, e anche una brava persona, epperò...), un altro ancora il giovane ex sindaco ecosostenibile (altra ottima persona).
      L'unire i puntini, purtroppo, è una delle operazioni più difficili e, quando li unisci, scopri la pochezza di tante idee (per quanto apparentemente "elevate") nelle quali avevi creduto, e di tante persone (non morale, per carità, solo epistemologica) che, magari, avevi stimato e nelle cui parole ti eri, in parte, riconosciuto.
      Il problema è che non puoi più disimparare ciò che sai, né separare i puntini che hai già unito (ti resterà sempre l'immagine mentale della figura risultante).
      E, alla fine, rimane l'amarezza del vedere quanto siano numerosi i collaborazionisti "a propria insaputa" (detto senza ironia)

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    2. "Lei era bellissima" è un bellissimo incipit.

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    3. Amarezza che i miei quasi 29 inverni stempereranno, spero, un giorno.

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  44. Scusate l'OT, ma il rivoltante uso che la propaganda PUDE sta facendo dell' affaire Hoeness, è a mio parere l'apoteosi dell' autorazzismo piddino, con la menata dello "spread morale" tra noi e la Germania, ignorando completamente e colpevolmente l' evidenza che anche i tedeschi fanno queste cose (sostanza), e spostando l' accento sulla forma, ( Hoeness=tutti i tedeschi, rifiuta il ricorso mentre il BERLUSCA= tutti gli italiani non piddini, invece......) ebbasta

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  45. http://www.viasarfatti25.unibocconi.it/notizia.php?idArt=13315 ("Le colpe dei creditori")
    Ci sono anche Intelligenti Utii...

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  46. Più o meno OT, ma provo.
    Nella mia città comincerà a breve un ciclo di incontri settimanali sulla mitologia greca e romana, con relazioni, proiezioni, dibattiti.

    Mettiamo pure che ci sia da pagare l'affitto della sala, al che mi chiedo come mai il tutto non avvenga in qualche scuola. considerato che al massimo sono ammessi trenta ogni volta e che il relatore è un insegnante - dieci dico 10€ ogni volta per un'ora di lavori mi sembrano proprio esagerati.

    Il nome dell'ente organizzatore contiene la parola Europa, oh oh.
    Ma è sensato un totale di 300€ l'ora in nome di un continente, senza traduzione simultanea che sarebbe dall'italiano all'italiano, e senza rinfresco?
    Alludo, alludo...

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  47. Sempre a proposito delle riforme Hartz, per chi volesse farsi male, segnalo questo wp:

    http://ideas.repec.org/p/wiw/wiwrsa/ersa12p78.html

    "Unemployment Benefits and Wages: Evidence from the German Hartz Reform
    By Stefan Arent and Wolfgang Nagl, Dresden, Germany

    Summary: Using the introduction of fixed long - term unemployment benefits in Germany in 2005 as a unique experiment we find strong evidence that lower unemployment benefit has an adverse effect on wages. We use panel data to identify and estimate the effect of this structural break. In western Germany the effect is higher for men and increases with the skill level. In eastern Germany there is no systematic difference between men and women but the negative impact on wages is confirmed."

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  48. Caro Prof. Bagnai porre alla vostra attenzione la lezione di Gaël Giraud economista gesuita francese... In questo periodo l’Italia si trova in grandi difficoltà a causa delle misure di austerità che Bruxelles, Parigi e Berlino tentano di imporre al suo governo. Il debito pubblico italiano è considerato eccessivamente elevato. Sicuramente si tratta di un debito molto pesante, ancora più grande del debito pubblico francese, ma io credo che non sia questo il principale problema oggi. In Europa il settore finanziario è molto più indebitato che il settore pubblico e il principale problema economico della zona euro è la crescente divergenza tra paesi del sud che si deindustrializzano a grande velocità e paesi del nord che conservano intatta la loro struttura industriale. Se si sommano gli effetti di un settore finanziario che accumula debiti giganteschi, e di una zona euro che favorisce la divergenza industriale, si ottiene quello che noi vediamo: dei paesi del sud la cui bilancia commerciale in deficit riflette in maniera esatta i surplus commerciali dei paesi del nord; dei paesi del sud dove in alcuni casi il settore finanziario è imploso (come per esempio in Spagna) e dove i debiti pubblici sono esplosi proprio perché si è creduto necessario intervenire per salvare il settore finanziario.
    Non possiamo certo sostenere che le persone siano meno lavoratrici, o meno efficienti o meno intelligenti nei paesi del sud che in quelli del nord. Semplicemente nei paesi del sud ci siamo rifiutati, fin dalla creazione della zona euro, di praticare le politiche di deflazione salariale, che invece i dirigenti politici tedeschi sono riusciti ad imporre ai loro concittadini di classe media. Ecco a mio avviso la ragione per la quale l’industriale francese è affascinato dall’industriale tedesco: quest’ultimo è riuscito ad imporre ai lavoratori dei sacrifici che i francesi rifiutano. Chi ha ragione? Credo che nessuno abbia ragione. La strategia tedesca non può certamente essere esportata a tutta l’Europa, se non vogliamo correre il rischio di entrare tutti insieme in una fase di recessione deflattiva. Eppure è proprio questo che si cerca di imporre con i piani di aggiustamento strutturale. Dato che, con l’entrata nella zona euro, la strada della svalutazione monetaria non è più praticabile, non resta, in apparenza, che una sola via per recuperare competitività, cioè la svalutazione interna che poi vuol dire abbassamento dei costi di produzione, e cioè riduzione dei salari. Questa politica, però, non ha funzionato in Grecia né in Portogallo né in Spagna e non vedo alcuna ragione perché possa funzionare in Italia o in Francia. Bisogna ricordarsi che i salari sono una componente importante del PIL. Se si abbassano i salari, automaticamente si abbassa il PIL! Perché il rapporto debito-PIL possa malgrado tutto diminuire, è allora necessaria una riduzione gigantesca del debito pubblico per poter compensare la caduta del PIL. Ma se si abbassano i salari, si provoca una depressione in tutto il sistema economico: le famiglie riducono gli acquisti, le imprese riducono la produzione, e alla fine il PIL continua a scendere! Risultato: il rapporto debito-PIL continua a salire! C’è un solo parametro che può veramente migliorare grazie alla svalutazione interna, la bilancia commerciale: se tutti consumano di meno, è chiaro che le importazioni diminuiranno. Ma, non è certo questa una soluzione durevole ai disequilibri commerciali tra paesi europei. Infatti, se la recessione continua, anche le esportazioni dovranno diminuire e il disequilibrio riapparirà. In poche parole, non è la deflazione salariale che permetterà magicamente alla Grecia di diventare un paese industrializzato come la Germania. La Grecia oggi produce turismo e trasporto marittimo. Per creare altre industrie, ci vorrebbero capitali pronti ad investimenti di lungo periodo. Abbiamo visto che le regole della finanza non favoriscono in alcun modo investimenti di questo tipo.http://lospaziodeglistati.blogspot.it/2014/03/lillusione-finanziaria-la-lezione-del.html#more

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  49. Perchè in Italia non c'è un Alekos Alavanos con un partito simile al suo "Plan B" (Σχέδιο Β)? Lui Tsipras l'ha lasciato da un bel pò di tempo!

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  50. Non avevo nessun dubbio: questa lista Tsipras è una Rivoluzione civile 2.0, e la fine che farà sarà la stessa. Che falliti!

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