Chi je tocca nun se 'ngrugna.
(...con un ringraziamento a Ivan Boni che ha arrecato la lieta novella. Ripeto: niente di personale, è solo che, come dicevano gli antichi, l'esperienza è la madre di ogni scienza, compresa quella economica. E voi ormai di scienza ne avete abbastanza. Mi sembra giunto il momento che essa si diffonda presso altre categorie che hanno maggiori responsabilità delle nostre quanto alla diffusione di messaggi più o meno corretti, no? E allora avanti così, Cottarelli, spiega tu, con qualche buon esempio, quella cosa che io continuo a spiegare a parole senza essere capito dagli interessati...)
Massimo Zito ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Dio c'è! (5)":
Stavolta non sono d'accordo o non capisco. Quale sarebbe la lieta
novella? Il licenziamento di centinaia o migliaia di persone? Tutti
giornalisti prezzolati ed al servizio dell'informazione di regime? Ed i
tecnici, gli operai, gli impiegati? Anche loro colpevoli? Colpevoli di
appartenere ad una categoria molto tutelata e, si presume, simpatizzante
per il PUDE?
Postato da Massimo Zito in Goofynomics alle 12 marzo 2014 20:59
Caro Massimo,
tu sei una persona di grande umanità e lo dimostri anche con questo intervento. Permettimi però di farti notare che io parlavo di lieta novella in senso antifrastico. Vorrei ricordarti che per un epicureo vexari quemquam non est iucunda voluptas. Lo spirito quindi non è esattamente quello della Schadenfreude. Viceversa, c'è una cosa che non capisco nemmeno io. Non capisco dove fosse l'Usigrai (con tutti gli altri sindacati) quando la Grecia o il Portogallo venivano massacrati. Un aspetto "lieto" in questa novella ci sarebbe. Una volta toccati dalla crisi, gli amici informatori forse proverebbero ad informare. Devo dirti la verità: so già che non sarà così. I poveri martiri dell'Ert greca hanno diffuso anche loro trionfalistici messaggi di adesione all'eurismo, non sono stati estranei al sistema di potere che li ha sputati dalla propria bocca, chiudendo la loro emittente da un giorno all'altro. Molti continuano a difendere il regime anche oggi, e magari anche dopo aver passato qualche giorno dentro (per via dell'occupazione della sede), come vedrete nell'anteprima de "Il successo greco" all'evento del 12 aprile.
Quindi, sì, non c'è nessuna lieta novella.
In qualsiasi studio televisivo vada gli uscieri, i tecnici, i cameramen, le truccatrici, i microfonisti, ecc. mi stringono la mano e mi incoraggiano. Il resto lo vedete, è quello che va in onda. Certo, non sono contento che queste persone perdano il lavoro. Non è colpa loro. Ma non è nemmeno colpa nostra.
Quando si capirà che non esistono più safe haven di alcun tipo, allora forse maturerà un minimo di coscienza e si porranno le condizioni per una riscossa.
Continuerò a evidenziare in questo blog i motivi per i quali sarebbe interesse dei giornalisti strapparsi i paraocchi. Loro sono stati una parte importante del problema, loro devono essere una parte della soluzione.
L’economia esiste perché esiste lo scambio, ogni scambio presuppone l’esistenza di due parti, con interessi contrapposti: l’acquirente vuole spendere di meno, il venditore vuole guadagnare di più. Molte analisi dimenticano questo dato essenziale. Per contribuire a una lettura più equilibrata della realtà abbiamo aperto questo blog, ispirato al noto pensiero di Pippo: “è strano come una discesa vista dal basso somigli a una salita”. Una verità semplice, ma dalle applicazioni non banali...
Sotto a chi tocca...
RispondiEliminaHa visto professo'? Renzi sta dichiarando l'aumento di 80 euro circa. Paura di perdere le europee e giu' con i contentini?
RispondiEliminaStavolta renzi è in ritardo.
Eliminaquelli che vogliono annullare la mancetta
Bene! Il primo intento di provvedimento economico di sinistra che sento dichiarare da anni, e che ci condurrà dritti al capolinea.
EliminaMa io quasi quasi cito gli Aristogatti: "Fantastico mamma, fantastico!"
coperti con spending review... impatto nullo sulla domanda, direi, e da vedere sui redditi familiari e sui nostri diritti... dipende da cosa rewieva... se per esempio tagliamo ancora un po' di sanità, con 80 euro al mese dati ad alcuni ad alcuni, possono portare via qualche bella fetta di vita a molti...
EliminaTempesta e lampo in un' unica mossa
RispondiElimina"Though with their high wrongs I am struck to the quick,
Yet with my nobler reason 'gainst my fury
Do I take part: the rarer action is
In virtue than in vengeance: they being penitent,
The sole drift of my purpose doth extend
Not a frown further"
Uilliam Sceicspir: The tempest
prof, ti chiedo scusa, non intervengo mai (o quasi), ma non ce la faccio più a leggere 'ste cose. sono davvero sfiduciato, perché temo che le cose non andranno come dovrebbero (cioè secondo le leggi dell'economia), e ho paura che molti altri saranno sacrificati per il loro stramaledetto Fogno.
Eliminaquando finirà sarà sempre troppo tardi
http://www.ilmattino.it/PRIMOPIANO/CRONACA/suicidio-inps-nola/notizie/570126.shtml
http://youtu.be/mgZLIQx8E4Q
RispondiEliminaStavolta non sono d'accordo o non capisco. Quale sarebbe la lieta novella? Il licenziamento di centinaia o migliaia di persone? Tutti giornalisti prezzolati ed al servizio dell'informazione di regime? Ed i tecnici, gli operai, gli impiegati? Anche loro colpevoli? Colpevoli di appartenere ad una categoria molto tutelata e, si presume, simpatizzante per il PUDE?
RispondiEliminaOggi a cena è saltato fuori lei, professore.
RispondiEliminaStavo cercando portare il Verbo a mia moglie, insegnante di lettere, più che disinteressata a qualunque cosa inizi con "econo".
Il mio unico spiraglio per citarla è usare qualche sua scappata nel mondo letterario, oggi accennavo al suo rapporto con Minosse.
Beh morale, mia moglie mi dice: "ah però, dev'essere uno di classe". Madò, se conoscesse mia moglie, ero orgoglioso io per lei!
Insomma, tra la rava e la fava mia Prof personale usa lei, come base d'appoggio, per spiegarmi Se di Kipling, che riporto:
Se saprai mantenere la testa quando tutti intorno a te
la perdono, e te ne fanno colpa.
Se saprai avere fiducia in te stesso quando tutti ne dubitano,
tenendo pero' considerazione anche del loro dubbio.
Se saprai aspettare senza stancarti di aspettare,
O essendo calunniato, non rispondere con calunnia,
O essendo odiato, non dare spazio all'odio,
Senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo saggio;
Se saprai sognare, senza fare del sogno il tuo padrone;
Se saprai pensare, senza fare del pensiero il tuo scopo,
Se saprai confrontarti con Trionfo e Rovina
E trattare allo stesso modo questi due impostori.
Se riuscirai a sopportare di sentire le verità che hai detto
Distorte dai furfanti per abbindolare gli sciocchi,
O a guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
E piegarti a ricostruirle con i tuoi logori arnesi.
Se saprai fare un solo mucchio di tutte le tue fortune
E rischiarlo in un unico lancio a testa e croce,
E perdere, e ricominciare di nuovo dal principio
senza mai far parola della tua perdita.
Se saprai serrare il tuo cuore, tendini e nervi
nel servire il tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tenere duro quando in te non c'è più nulla
Se non la Volontà che dice loro: "Tenete duro!"
Se saprai parlare alle folle senza perdere la tua virtù,
O passeggiare con i Re, rimanendo te stesso,
Se né i nemici né gli amici più cari potranno ferirti,
Se per te ogni persona conterà, ma nessuno troppo.
Se saprai riempire ogni inesorabile minuto
Dando valore ad ognuno dei sessanta secondi,
Tua sara' la Terra e tutto ciò che è in essa,
E — quel che più conta — sarai un Uomo, figlio mio!
Pensando a lei, a quello a cui avrà di certo rinunciato, a tutti quelli che le avranno voltato le spalle, a quante volte avrà dovuto sopportare il sentire le sue parole malintese, a come è riuscito a parlare a noi ignoranti e alla Commissione Europea, senza sembrare mai fuori posto, a quante volte avrà voluto lasciar perdere, ma non ha mai lasciato perdere, a tutto quello che avrà passato da quando ha iniziato; ora che la marea è cambiata, e lei si guarda indietro, è chiaro che saprà, in tutta coscienza, che si può anche semplicemente dire che Lei è un Uomo.
Non è necessario che pubblichi questo commento che, in fin dei conti, è solo per lei.
"Quando la crisi avanza... il male diventa necessario"... TAGLI AL PERSONALE!!!!!
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=ab3fhsf8byE
"Cosa è la verità?" (Gv. 18,38). Chiedeva Pilato a Gesù.
RispondiEliminaIl Dizionario DeAgostini definisce come "verità" ciò che è vero e definisce "vero" ciò che è "reale, che esiste, che trova riscontro nella realtà delle cose".
In questo senso mi piace moltissimo questa serie di - Dio c'e' - del blog, perche' segnala le cose dette che trovano riscontro puntuale nella realta'.
E perche' la verita' cosi' definita risulta cosi' appagante per gli uomini/donne liberi?
Perche' e' rivoluzionaria (dal latino revolutio -onis, "rivolgimento, ritorno", derivato dal verbo revolvĕre "rovesciare")!
Ferdinand Lassalle (Breslavia, 11 aprile 1825 – Carouge, 31 agosto 1864), dirigente della socialdemocrazia tedesca dell’Ottocento:
"Dire la verità é rivoluzionario"
Rosa Luxemburg (Zamość, 5 marzo 1871 – Berlino, 15 gennaio 1919):
“La cosa più rivoluzionaria è dire la verità”
George Orwell (Motihari, 25 giugno 1903 – Londra, 21 gennaio 1950):
“Nel tempo dell'inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario"
Antonio Gramsci (Ales, 22/01/1891 - Roma, 27/4/1937):
"La verità è sempre rivoluzionaria"
Tranne per il PUDE, perche', come scriveva Gramsci:
""gli intellettuali italiani non si sono mai sentiti organici, hanno sempre rifiutato, in nome di un loro astratto cosmopolitismo, ogni legame con il popolo, del quale non hanno mai voluto riconoscere le esigenze né interpretare i bisogni culturali. In molte lingue - in russo, in tedesco, in francese - il significato dei termini «nazionale» e «popolare» coincidono: «in Italia, il termine nazionale ha un significato molto ristretto ideologicamente e in ogni caso non coincide con popolare, perché in Italia gli intellettuali sono lontani dal popolo, cioè dalla nazione e sono invece legati a una tradizione di casta, che non è mai stata rotta da un forte movimento popolare o nazionale dal basso: la tradizione è libresca e astratta e l'intellettuale tipico moderno si sente più legato ad Annibal Caro o a Ippolito Pindemonte che a un contadino pugliese o siciliano».""
Renzi vuole diminuire l 'irap e tassare le rendite finanziarie ( tassare i ricchi e lafinanzacattiva), proposta a qui non manca un certo appeal, potrebbe distribuire meglio le risorse e far crescere il pil, ma secondo me ci porta anche a inflazionare. Quindi un ulteriore remata per allontanarci dai tedeschi.
RispondiEliminaI suonatori del Titanic smisero di suonare quando videro l'acqua alle caviglie.
RispondiEliminaScusate, ma questa è bella!
RispondiEliminaCompilatore dei discorsi euristi dei Pudeini.
http://economiaeurista.altervista.org/euroeco.html
Non voglio scendere così in basso nella scala dei sentimenti umani, da provare piacere per un taglio 'periferico' alla RAI. Per questo attendo il taglio di Ballarò
RispondiEliminaChe noia, un'altra persona sbagliata che dice la cosa giusta ... questa volta e' Farage ...
RispondiEliminaGeazie per la segnalazione. Ormai pare proprio che si debba ascoltare solo quelli di destra....sarebbe da abbracciAre Farage. È una situazione paradossale e pazzesca. I progressisti che ti svendono a un destino di miseria e quelli di destra che protestano e parlano dei problemi veri. Fa bene Alberto a incacchiarsi, è il minimo sindacale...
EliminaIl ritmo aumenta ...
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=zpOAnWEyzt8
Gli anglosassoni dicono "be careful what you wish for". A forza di sentire "riforme strutturali" poi non ci si può meravigliare se una di queste, ovvero il taglio della spesa pubblica, cada sulla testa come una tegola. Tutto questo durante la più grave crisi di domanda dal 1929, anzi come dimostra il post precedente da 150 anni. Adesso forse capiranno le "riforme strutturali". È più dura la testa o la tegola? Vedremo.
RispondiEliminaè la prima volta, da quando leggo questo blog, che sghignazzo tra me e me
RispondiEliminauno di quei casi in cui è lecito affermare "ve l'avevo detto che finiva così"
QED da servi a schiavi, il passo è breve
A me sembra che il compito del governo sia molto arduo. Deve trovare mille stratagemmi per non aumentare la spesa pubblica, incentivare la domanda, incrementare la competitività. E' davvero un rompicapo!
RispondiEliminaNon sarebbe molto più semplice eliminare l'euro?
Mi piacerebbe tanto sapere perché questa moneta ce la dobbiamo tenere a tutti i costi.
Se USIG-RAI scende in campo Cottarelli verrà cotto a puntino, purtroppo. Del resto io farei dimagrire di botto tutta la (sovra)struttura che gravita su mammà RAI... ogni volta che vedo documentari, servizi e trasmissioni di un broadcaster pubblico serio, come la BBC ad esempio, m'incazzo di brutto...
RispondiEliminaL'altro giorno ho visto "The Other Pompeii: Life and Death in Herculaneum" della BBC in HD... quale qualità, quale stile, quale SERVIZIO PUBBLICO!
Se penso alla RAI, a ciò che era, a quel che sarebbe potuta essere ed invece è diventata... mi vien voglia di piangere. Conoscevo un bravo regista documentarista, che è stato tenuto per lustri e lustri in naftalina con qualifica dirigenziale ( e relativi emolumenti ) a non far un benamato. Nel frattempo la sua sede acquistava da privati produzioni di qualità infima e si lasciava sempre più spazio in palinsesto ai cocchi/cocche dei vari Presta & Co... Kilimangiaro e dintorni.
La RAI sarebbe da segare, in toto. Potremo poi avere un PRR in più a Montecitorio ma, forse, meglio li che a far danno in onda. :D
Ma la RAI non ha un capitolo a parte? Non è finanziata dal canone e dalla pubblicità?
RispondiEliminaMa quale spendig review sulla RAI? che c'entra?
Che poi se lo meritano ampiamente è un'altro discorso.
Avete mai pensato al cavallo di Troia? Scommetto che, come me, avete sentenziato che i troiani erano dei veri imbecilli. Come si fa a non accorgersi di un inganno del genere? Ora ho capito e mi scuso coi troiani e loro discendenti. Finché non ce l'hai in quel posto festeggi. È capitato a loro ed è capitato a noi. Gli antichi.... grandi saggi.
RispondiEliminaHo dovuto deambulare per il web alla ricerca di una "traduzione" dal romanesco che mi rinfrancasse sul supposto senso della frase (aho' so' dde Milano, io...) e ci ho guadagnato pure una pagina di Wikipedia, ricolma di sagaci e interessanti proverbi dell'Urbe - per chi perde qualcosa, dunque, qualcuno la guadagna d'altro conio. E in questi tempi di mannaia, sembra più certo ed affidabile qualcosa l'acquisire d'affine al Belli oppur Pasquino: forse se magna meno, ma almeno nun se perde 'a sapienza (i centroitalianofoni son comprensibilmente autorizzati a fucilarmi per l'imperizia mostrata nella lor cadenza...).
RispondiEliminaIl grande fonzie si e' scordato delle partite IVA e delle piccole e medie imprese; sara' stata una svista ideologica.....non riesco a fare come Uilliam........perdonarlo non sara' possibile.
RispondiEliminaPer adesso becchiamoci i vibratori in note spese (nostre) da parte dei puri secessionisti dell'alto adige.
E becchiamoci la Angelona che decide cosa e' costituzionale e cosa NO in Ucraina, paese sul quale ha esteso la sua giurisidizione.
Godetevi gli 80 euro mi raccomando; sono sicuro che ci sara' una ripresa a razzo resa possibile da qualche forestale a Palermo.
Che pena questi "statisti in allegria" che non sanno cosa significa "fare crescita" se non delle tasse.
un'interpretazione originale e illuminante sulla crisi europea
RispondiEliminaquesti ne sanno una più del diavolo
perchè non ci siamo arrivati prima noi?
svalutazioni competitive
Be', vorrà dire che se ai giornalisti regionali in esubero toccherà cercarsi un nuovo lavoro, certamente mooolto meno pagato di quello, potranno integrare il magro stipendio con gli 80 euri che darà loro il LORO Renzi.
RispondiEliminaPs:: Ma che paese è mai quello (questo) che fa beneficienza una tantum ai propri lavoratori?
Come godoooo!! Lo so che non è caritatevole né signorile, ma quando in questa valle di lacrime (l'EU mica la Terra...) si ha una soddisfazione, seppur maligna...
RispondiEliminaChissà adesso cosa penZeranno i giornalisti delle sedi locali dei contratti "premianti" di Floris, Fazio e compagnia per via della loro trasmissioni "leggermente" a difesa del PUDE? Uniranno i puntini?
Sinceramente io non credo. Ma sicuro protesteranno e si agiteranno: d'altronde...
"facevano un tumulto, il qual s'aggira
sempre in quell'aura sanza tempo tinta,
come la rena quando turbo spira.
E io ch'avea d'error la testa cinta,
dissi: "Maestro, che è quel ch'i' odo?
e che gent'è che par nel duol sì vinta?".
Ed elli a me: "Questo misero modo
tegnon l'anime triste di coloro
che visser sanza 'nfamia e sanza lodo."
Dante aveva capito tutto.
Ricordi, Luigi, un'uscita improvvisa di Tremonti a Ballarò? Il sempre sorridente Floris faceva come al solito lo spiritoso con Tremonti (che certo proprio un bambino innocente non è e non era), il quale Giulio era nell'occhio del ciclone per i tagli lineari (se ricordo bene). A bruciapelo Tremonti chiese a Floris: "ma lei quanto guadagna in un anno?". Il sorriso si spense sui tanti denti di Floris, si andò avanti per un po' con un imbarazzato battibecco e alla fine Floris dichiarò che guadagnava 400.000 € (se non ricordo male, eventualmente qualcuno mi corregga). Non so se la cifra dichiarata fosse vera oppure no. Prendiamola per buona: per 800 milioni annui delle nostre amate lirette (più o meno mi scuso con Boldrin, se arrotondo per eccesso e non sono così preciso come egli lo fu riguardo al cambio lira/euro) non può non dire tutte quelle scemenze inaudite sull'€ la Germania Berlusconi la casta la corruzione e via dicendo. Pecunia non olet....
Elimina"amü me bell’amü
RispondiEliminaa sfurtûn-a a l’è ’n grifun
ch’u gia ’ngiu ä testa du belinun
amü me bell’amü
a sfurtûn-a a l’è ’n belin
ch’ù xeua ’ngiu au cû ciû vixín"
Tutto bene, va tutto bene.... Sate sereni, tutto bene.... :-/
Lo so che er "cavajere nero" non c'entra con Guerre Stellari, ma quest'ultimo post mi ha fatto venire in mente questa scena.. C'è poco da ridere.
RispondiEliminaEuro, Lire o Sesterzi...un baraccone come la RAI andrebbe fortemente ridimensionato : est modus in rebus, sunt certi denique fines...
RispondiElimina