domenica 30 marzo 2014

[Economist mode on: l'abstract]

L'abstract è questo:


Abstract: La crisi dell’Eurozona è ormai certificata dalla sua performance estremamente deludente in seguito allo shock esterno provocato dalla crisi dei subprime, e la richiesta di un ridisegno delle regole è unanime, e in parte già accolta dalle stesse istituzioni europee. La diagnosi sulle cause della crisi è largamente condivisa dalla letteratura scientifica e dalle istituzioni multilaterali, e vede la causa della crisi nell’eccesso di indebitamento privato estero intra-Eurozona. In questo articolo sosteniamo che se questa diagnosi è corretta, allora il ridisegno delle regole europee deve partire da un cambio radicale di prospettiva, che parta dalla tutela della domanda interna nel Mercato Unico, anziché dalla rincorsa della domanda estera fra mercati nazionali, e riconosca il ruolo ineludibile della flessibilità del cambio come strumento di enforcement degli accordi economici intrapresi, e come strumento di signaling essenziale ai mercati per assicurare una corretta allocazione delle risorse finanziarie.



Vi piace?

Bene.

Allora vi prego di farmi scrivere il paper senza scassarmi la minchia a rullo con le solite querimonie su "perché non pubblichi i commenti di IO". Per farlo dovrei veracemente essere doppio, come diceva un ipocrita di passaggio, ma in quel caso, amici miei, il mio Doppelgänger se ne starebbe lieto e pensoso sul limitare di una spiaggia delle Seychelles, non certo qui a riprendere amorevolmente la vostra incomprensibile propensione a razzolare nel letame.




(...visto come si scrive la musica? E cche cce vo'? So' ddu note... Beati voi, beati voi, beati voi... Che ne sapete di quanta Schmerzensgewalt, di quanto Grausen, e anche di quanti esercizzietti - tanti, tanti esercizzietti, debba pascersi un uomo per arrivare a dire così tanto con così poco. Il mio dolore siete voi, io vi ho scelto, e io vi tengo. Siete voi che mi date la forza di scegliere le parole, siete voi che forzate i fatti dai quali il mio censo mi tiene schermato e la mia natura si disinteressa a violare il circolo doloroso della mia appercezione. Razzolate, fratres. Ma oggi, solo oggi, non aggiungete il peso del vostro io alla mia soma. Devo fare lo scienziato, e spiegare ai miei colleghi che il cielo è azzurro e il prato verde. È un lavoro sporco, e soprattutto una missione impossibile: motivo per il quale l'ho scelta).

18 commenti:

  1. Il secondo libro che scriverà spero che sia la sua autobiografia!

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  2. Non te lo vorrei dire, ma chi legge libri senza figure sa che uno scrittore non ha bisogno di scrivere la propria autobiografia. "Le déclin de l'euro c'est moi", come diceva quello che nacque a due passi da dove insegno in Francia.

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    1. Tra l'altro "Il Tramonto dell'euro" mi ha attratto in libreria leggiucchiando l'introduzione che è un po' autobiografica e molto sagace...

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  3. "Scassarmi la minchia", a quanto pare nel libero mercato dei dialetti noi e i romani siamo esportatori netti di know-how Hihihih..

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  4. Bello, vero, e chiaro.
    C'est béton!

    Buona domenica, Prof.

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  5. La grande marcia della distruzione intellettuale proseguirà. Tutto sarà negato. Tutto diventerà un credo. È una posizione ragionevole negare le pietre della strada; diventerà un dogma religioso riaffermarle. È una tesi razionale quella che ci vuole tutti immersi in un sogno; sarà una forma assennata di misticismo asserire che siamo tutti svegli. Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate. Noi ci ritroveremo a difendere non solo le incredibili virtù e l'incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Combatteremo per i prodigi visibili come se fossero invisibili. Guarderemo l'erba e i cieli impossibili con uno strano coraggio. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto."

    G.K. Chesterton

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    1. @Celso
      Peccato non poter mettere "like" come in feisbuc

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    2. Quoto (così il maestro si incazzza... :-))) )

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  6. "Nitimur in vetitum semper cupimusque negatum." [Ovidio]

    "Io sono un discepolo del filosofo Dioniso, e preferisco ancora essere un satiro che un santo. Ma si legga soltanto questo scritto. Forse sono riuscito (e forse questo scritto non ebbe altro senso) a esprimere questo contrasto in modo sereno e improntato ad amore per gli uomini. L'ultima cosa che io vorrei promettere sarebbe quella di rendere migliore l'umanità. Io non erigerò nuovi idoli. I vecchi idoli imparino che cosa significhi l'avere gambe d'argilla! rovesciare gli idoli (così chiamo io gli ideali) è piuttosto il mio mestiere. Si è tolto alla realtà il suo valore, il suo senso, la sua veracità nella misura in cui si inventò un falso mondo ideale. Il mondo reale e il mondo apparente: ciò significa: il mondo inventato e la realtà. La menzogna dell'ideale fu sinora la maledizione incombente sulla realtà, da quella l'umanità stessa fu falsificata e viziata nei suoi più profondi istinti fino ad adorare i valori opposti a quelli con cui le sarebbe garantita la prosperità, l'avvenire, l'alto diritto all'avvenire. Chi sa respirare l'aria dei miei scritti, sa che questa è un'aria delle alture, un'aria forte. Si deve essere creati per essa, altrimenti non è piccolo il pericolo di raffreddarsi. ....Quanta verità sopporta, quanta verità osa uno spirito? questo fu per me sempre più il criterio dei valori. L'errore (la credenza nell'ideale) non è cecità, l'errore è pigrizia. Ogni conquista, ogni passo innanzi nella conoscenza è conseguenza del coraggio, della durezza contro sè, della pulizia verso sé. Io non confuto gli ideali, metto semplicemente i guanti dinnanzi ad essi. NITIMUR IN VETITUM: in questo segno la mia filosofia un giorno vincerà, perché fino ad oggi soltanto la verità è stata proibita sempre per principio"

    [F. Nietzsche, Ecce Homo, pp: 249-250]

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  7. Già immagino quanti ragli saliranno da tante fogne, al grido di: "Hai visto bagnai è per il mercato unico, libbbbberista".
    Poracci, almeno ci regalano tanti DAR

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    1. Ma io l'ho fatto apposta. Adoro vederli contorcersi e schiumare come le lumache, devastati dal loro impotente livore di nullità storiche ed esistenziali! Nel paper però non ho scritto "Mercato Unico", perché è destinato a economisti libbbberisti. Mi piace far contenti tutti. Come la penso lo sapete. Le nullità che si attaccano agli aggettivi si attaccheranno anche a qualcos'altro!

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  8. «Amico mio», mi disse una volta, non a casa mia, ma, chissà come mai, per la strada, dopo una lunga conversazione; lo stavo riaccompagnando. «Amico mio, amare gli uomini così, come essi sono, è impossibile. E tuttavia bisogna. Perciò fai loro del bene reprimendo i tuoi impulsi, turandoti il naso e chiudendo gli occhi (quest'ultima cosa è indispensabile). Sopporta il male che ti fanno possibilmente senza adirarti contro di loro, "ricordando che anche tu sei un uomo". Naturalmente, sei tenuto a essere severo con loro, se ti è toccato in sorte di essere appena appena più intelligente della media. Gli uomini sono per loro natura bassi e amano amare per paura; non lasciarti conquistare da un simile amore e non cessare di disprezzarli. Non ricordo in quale passo del Corano, Allah prescrive al profeta di considerare i "reprobi" come topi, di far loro del bene e di passare loro accanto: è un precetto un po' orgoglioso, ma giusto. Sappi disprezzarli anche quando sono buoni, poiché, il più delle volte, anche in questo caso sono malvagi. Oh, mio caro, è pensando a me stesso che ho detto questo! Chi appena appena non è stupido non può vivere senza disprezzare se stesso, non importa se è onesto oppure no. Amare il proprio prossimo e non disprezzarlo è impossibile. A mio giudizio l'uomo è stato creato fisicamente incapace di amare il proprio prossimo.
    Qui, fin dall'inizio, c'è una sorta di errore nei termini e con l'espressione "amore per l'umanità" bisogna intendere l'amore per quell'umanità che tu stesso ti sei creato dentro all'anima (in altre parole, hai creato te stesso e l'amore verso te stesso) e che, perciò, non esisterà mai nella realtà».
    «Non esisterà mai?».
    «Amico mio, sono d'accordo che ciò sarebbe alquanto stupido, ma la colpa non è mia; e dato che al momento della creazione non mi hanno consultato, io mi riservo il diritto di avere la mia opinione al riguardo».

    Adolescente, F. M. Dostoevskij

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  9. Il suo "leader" politico preferito, l'altro Matteo - mi dispiace dirlo - fa un po' pena, come si vede dalle sue varie partecipazioni in vari talk show: inconsistente dal punto di vista culturale, capace solo di parlare per slogan ("l'euro è una moneta criminale..."), e sputtanato apoditticamente appena gli si ricorda il recentissimo passato del suo partito. Salvini fa la pubblicità al suo libro... ma l'avrà letto? A proposito, ha letto l'articolo di Marino Badiale "Ancora sul voto"? Sta a vedere che sono più intelligenti gli ortotteri a non dire niente sull'uscita dall'euro per non farsi travolgere (o meglio, ridicolizzare), dal fascismo culturale in cui siamo immersi, fascismo che usa la pernacchia e lo sberleffo per dileggiare le nostre grandi verità. (L'ha vista la parodia di Crozza sul No Euro Tour?)
    Ebbene si, lo ammetto, sono un ortottero, ma un ortottero che fra Grillo e lei, caro professore, sceglierà sempre - anche se a malincuore - lei.

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    1. Quello che ti deve far male al cuore è che il tuo capo abbia fatto una scelta ben precisa (che ora rinnegherà per motivi tattici, gli stessi che lo hanno spinto ad ospitarmi un'unica volta nel suo blog proprio a ridosso delle elezioni). Matteo Salvini non è il mio leader preferito. Non ho leader preferiti in Italia, mi spiace. Dice gli slogan giusti, gli altri dicono gli slogan sbagliati. Se i politici sono così, un motivo ci sarà.

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  10. "Siete voi che mi date la forza di scegliere le parole": poi leggo enforcement e signaling e mi chiedo dove abbiamo sbagliato....

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    1. Bastardo! Ma se parlo a economisti devo usare il loro linguaggio, capisci...

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    2. ma mi prendono per matto se continuate a farmi pisciare sotto dalle risate

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