venerdì 23 agosto 2013

Una domanda lecita (?)

Ricevo da un lettore questa lettera, che commento brevemente e offro alla vostra discussione:


Professor Bagnai buonasera.
Le faccio innanzitutto i complimenti per il lavoro di divulgazione che sta svolgendo e che già ha svolto nel corso di questi mesi con indefessa passione ed efficacia comunicativa insolita tra gli economisti. Come me ha avvicinato molta gente alla materia economica e ha reso palese, con dovizia di argomentazioni, quanto il modello economico adottato da un Paese (o gruppo di Paesi) possa influire sulle scelte politiche e sugli ordinamenti dei singoli Stati (o esattamente il contrario). Sono un laureando in Farmacia e grazie agli strumenti da lei forniti ho potuto avere un approccio "soft" ed entrare umilmente in meccanismi che, diversamente, mi sarebbero rimasti per sempre oscuri,

Dopo averla annoiata le porto i miei due quesiti:
- Potrebbe citarmi, per completezza d'informazione, una bibliografia o documentazione su economisti che sposano posizioni antitetiche alla sua? Le chiedo questo per avere una cultura in merito eclettica e potermi costruire un pensiero critico autonomo (le sue argomentazioni sono risultate fin troppo convincenti! Si scherza).

- Se è a conoscenza della MMT, di cui Paolo Barnard si propone come portavoce in Italia, e se ritiene che la dottrina proposta abbia fondamento o possa esser relegata a rango di "fantascienza" come molti sostengono. Curiosa è la definizione anticonvenzionale delle "Tasse" in un sistema a valuta sovrana e concetti correlati.

Spero di esser stato chiaro nella formulazione.
La ringrazio Anticipatamente


Prima osservazione al volo: la correlazione fra le due domande non è spuria (e gli esperti del settore capiranno)...

Mi sono già espresso sulla seconda domanda dando un giudizio articolato, mi spiace per chi non lo ha letto con sufficiente attenzione, ma non voglio tornare su questa storia. Ho stabilito un rapporto cordiale, anche se necessariamente poco intenso (siamo tutti molto occupati) con Warren Mosler, che spero possa essere produttivo, svincolandomi dalla scellerata logica delle sfide all'OK Corral promossa da chi sapete voi e alla quale chi non sapete voi aveva pienamente aderito, ma per il resto il mio giudizio politico sull'uso della MMT nel panorama italiano rimane quello che ho espresso a suo tempo, e non mi pare che i fatti mi spingano a una revisione. Sul piano scientifico... be', per quello passiamo alla prima domanda.

Il cordiale lettore esprime un atteggiamento comune, atteggiamento che vuole essere di apertura mentale, di equilibrio, di "pastrufaziana latitudine di visuali" (per chi sa cosa sia), e che invece a me sembra il non plus ultra della superficialità e della supponenza. Sì, forse sono un po' cattivello, ma seguitemi un attimo...

Intanto, non sto parlando del fatto che il simpatico laureando in materia non affine mi abbia preso per la sua segretaria. Quella è una piccola bavure che possiamo perdonare alla sua giovinezza (che di per sé non è un difetto: dipende molto dall'uso che se ne fa).

No, mi riferisco a un'altra cosa.

Mettiamola così. Come si sentirebbe il giovane laureando se io gli ponessi questa domanda: "Buon giorno, giovane e brillante laureando, lei è tanto bravo e bla, bla, bla... Vorrei porle una domanda: sento dire da alcuni che le infezioni batteriche si curano con gli antibiotici, ma vorrei sentire un parere contrario. Potrebbe produrmi una lista di testi che dimostrino che le infezioni batteriche invece si curino col cortisone? Sa, io non so niente di chimica, né di biologia, né di anatomia, né di fisiologia, ma vorrei farmi un'idea con la mia testa (della quale peraltro ignoro contenuto e funzionamento)."

Il brillante laureando si farebbe due risate e nemmeno mi risponderebbe... ma questo solo perché il contenuto della sua testa (if any) gli impedirebbe di capire che la domanda che lui mi ha posto è, trasportata nella mia disciplina, esattamente quella che io ho ipoteticamente posto a lui!

Ora, credo che chiunque abbia letto un libro senza figure e quindi sia una persona di cultura, e non il diligente detentore di un sapere meramente tecnico, abbia gli strumenti critici per capire da sé cosa c'è che non va in questo approccio. Per gli altri, faccio, come di consueto, il disegnino.

La prima cosa che non va è piuttosto banale: la scienza esiste!

Ne consegue che nessuno, che non sia un cialtrone, può sostenere che la cosa migliore da fare se ti prendi un'infezione batterica sia imbottirsi di Bentelan, e parimenti nessuno, che non sia un cialtrone, può sostenere che la cosa migliore da fare per paesi diversi e in diversi stadi di sviluppo sia aderire ad un'unione monetaria.

E infatti ricordo che:

(1) la lista dei contributi scientifici che avevano ammonito sui pericoli di questa scelta meramente politica è sterminata (e salvo prova contraria quelli di avviso opposto sono minoritari e, come nel caso di "Spennacchiotto" Rose e dei teorici dell'OCA endogena, prontamente sbriciolati dalla critica motivata dei colleghi - perché la scienza esiste);

(2) qualsiasi contraddittorio serio io abbia dovuto affrontare si è svolto secondo il noto modello "Bagnai ha ragione ma x", dove x è qualsiasi cosa non c'entri nulla né con l'economia né con i problemi che abbiamo di fronte (sogni europei, politica che vola alto, e simili). L'esempio più brillante è qui ma potrei produrne altri;

(3) sarebbe facile dimostrare (e ci dedicheremo a questo nella campagna d'inverno) che i sostenitori del cortisone nella cura delle malattie infettive, pardon, i sostenitori dell'euro, sono in perenne contraddizione (un esempio qui) e soprattutto in conflitto di interessi per la propria contiguità a interessi lobbistici di vario tipo.

Insomma: se non esistono lavori seri che sostengano l'opportunità dell'uso del cortisone in certe circostanze, né dell'euro in Europa, non posso certo scriverli io per offrirli al prudente apprezzamento del giovane laureando! Se non ci sono un motivo ci sarà, e non mi sembra sia difficile capirlo. Difficile capire come mai una persona che si sta laureando in una scienza "dura" non abbia quegli strumenti critici che gli consentano una "metalettura" del dibattito. Non ci dovrebbe voler molto per rendersi conto del pantano di contraddizioni che istwine evidenzia nel link riportato sopra, o sbaglio? Ma non entro in questo.

Nella domanda quindi vedo molta superficialità, ma si sa, io sono strano.

La seconda cosa che non va è più grave: la definirei (IMAO) una sterminata supponenza. Posto anche che un dibattito in economia ci sia (e non c'è, perché abbiamo visto che i giochi erano chiusi fin dall'inizio, e gli stessi politici hanno con continuità affermato che nella scelta dell'euro non c'era alcuna logica di ordine economico, ma solo un logica di ordine politico, che loro espongono come valore positivo  - "il sogno europeo, la fine delle guerre, combattere uniti contro la Cina..." sì, lo so, è contraddittorio: vedi sopra! -, ma che in realtà è semplicemente il desiderio di lasciar mano libera al capitale finanziario), bene, posto che un dibattito in economia ci sia, come puoi tu, che di economia nulla sai, che nessuna formazione hai, che non sai di economia politica, di scienza delle finanze, di statistica economica, di econometria, di storia economica, ecc. pensare di farti un'idea "con la tua testa"? Pensare cioè di risolvere con la tua intuizione non informata un eventuale dibattito che (se ci fosse) coinvolgerebbe le migliori menti del campo da decenni? E chi sei? Einstein? Ma nemmeno lui si arrischiava troppo in campi diversi dal suo, per quanto ne so. Così non faccio io, così non fa alcuna persona intelligente, e così non dovresti fare tu. Se entrassi nella tua futura farmacia con una ricetta "decisa con la mia testa" e da me scritta sulla carta del fornaio, cosa faresti? Fammi sapere, che magari divento tuo cliente...

Non so se vedete la sterminata supponenza, fondata, ovviamente, su una parolina semplice semplice, sul più lurido dei pronomi:

IO
Nella richiesta, che a molti di voi, lo so, purtroppo sembrerà anche logica, del brillante IO di turno leggo soprattutto due cose: un profondo disprezzo per la materia che insegno, che all'IO di turno (come ai tanti ingenGNIeri) sembrerà facile, perché al livello al quale riescono a percepirla sui giornali non ci sono quelle formulette pseudo-complesse che per loro sarebbero vera garanzia di scientificità; e poi, naturalmente, ci leggo anche una fiducia eccessiva nelle proprie capacità, che saranno anche provate e valide nel campo di indagine che IO si è scelto, ma che non possono infrangere una dura legge di Natura (matrigna): non omnes possumus omnia.

Non credo che a me verrebbe mai in mente di risolvere "con la mia testa" un dibattito sulla natura dei neutrini dopo aver letto la Fisica di Aristotele e un libro di Feynman, così, per dire...

Eppure questo atteggiamento, palesemente assurdo, è diffuso, diffusissimo.

E le sue radici non sono difficili da rintracciare. Semplicemente, come ho più volte detto (ma lo ripeto volentieri) questo è il risultato di 20 anni (e più) di monopolio dell'informazione a senso unico. Un monopolio per lo più berlusconiano (certo, chi lo nega), ma funzionale comunque agli stessi interessi che gli pseudoavversari, e oggi pseudoalleati di Berlusconi (i PDni), fieramente difendevano e difendono. Per rendere accettabile agli elettori "di ampie vedute" (come il nostro brillante IO) la situazione, era necessario nasconderla sotto le vesti di una esornativa e sterile par condicio. La drammaturgia del contraddittorio (finto) diventava lo strumento attraverso il quale convincere i "brillanti" e "colti" piddini che l'opinione che gli veniva inculcata in realtà erano loro che se la stavano facendo, assistendo a un "dibattito", e decidendo "con la propria testa".

Porelli...

La par condicio, il contraddittorio, se volete, è la definitiva vittoria della cultura dell'emozione e dell'immagine su quella del ragionamento e della logica, è la definitiva vittoria dei libri "con figure" sui libri "senza figure". Perché? Ma è semplice! Perché è la negazione di un dato fondamentale: l'apprendimento è un atto individuale ed interiore, è la morte del proprio io ignorante, sostituito da un io meno ignorante, e morire è un atto faticoso e solitario. Non è mettersi alla finestra a guardare due che litigano per motivi che ignori, e decidere che parteggi per quello che urla di più o di meno: questo io lo definirei piuttosto un atto facile ed esteriore. Per questo motivo mi sono spesso sottratto a futili ordalie, come in questo caso. Semplicemente, chi ha bisogno di assistere al dibattito fra una persona intelligente e un cialtrone per convincersi che il cialtrone è un cialtrone, non mi sembra sia molto intelligente, mi sembra invece molto condizionato dalle logiche del mondo dell'informazione (in particolare televisiva).

Ma il 99% dei piddini è convinto - perché è stato convinto - che le cose vadano così, che chiunque acceda ai libri con figure possa e anzi debba farsi un'opinione con la propria testa, assistendo a un dibattito spettacolarizzato e orientato.

Inutile sottolineare a chi faccia comodo questa convinzione: ovviamente, al potere (che logora chi non ce l'ha)!

E voi mi direte: però la richiesta è anche lecita: in fondo esprimeva solo un desiderio di informarsi, lecito, legittimo in democrazia. Sono pienamente d'accordo: penso anch'io che la domanda di informarsi possa essere lecita, e, anche se forse non lo avete notato, sono due anni che lavoro come un mulo in splendida solitudine per soddisfarla. Il mio punto non è assolutamente quello di dire che certi temi devono restare di competenza degli addetti ai lavori: tutto il mio lavoro di questi ultimi anni lo dimostra (mentre i miei critici di destra e di sinistra concordemente insistono sul sostenere che "il popolo non è pronto" e che questi temi "sono troppo difficili" e quindi devono occuparsene loro e non ha senso fare divulgazione - che peraltro non avrebbero gli strumenti culturali per fare, come alcuni goffi tentativi hanno dimostrato).

Il mio punto è un altro, un po' sottile (quindi non mi offenderò se non verrà capito, prometto): da un lato c'è la questione metodologica (il teatrino del contraddittorio non è metodologicamente ammissibile come strumento di creazione di una verità scientifica, e diventa poi impraticabile se dall'altra parte c'è - come purtroppo in questo caso - il nulla scientifico), e dall'altro c'è una questione politica. A un certo punto la scelta dell'euro, come quella del nucleare, come quella del maggioritario, come ogni scelta che una democrazia moderna deve affrontare (e dovrebbe far affrontare ai propri elettori) diventa una scelta politica. Certo, informarsi è essenziale. Ma se ci mettiamo nella strada di ritenere che ogni scelta debba essere presa dopo essersi appropriati del contenuto tecnico sottostante temo che il tasso di astensionismo raggiungerebbe il 100%.

All'amico in questione io riassumerei il mio ragionamento politico in questo modo: caro, tu sei maggiorenne, e voti. Pensi che l'euro ti faccia bene? Vedi prosperità intorno a te in questo momento? Bene, appoggia pure le forze che lo sostengono. Pensi il contrario? Bene, appoggia le forze che si oppongono. Non ce ne sono? Poffarbacco! Non me ne ero accorto... Non pensi che questo segnali un grosso problema? Ma comunque, amico caro, vedi, rimane il fatto che:

(1) siamo in democrazia,

(2) tu devi fare delle scelte politiche (che in questo caso specifico non puoi fare perché lo spazio politico è occupato interamente da un unico schieramento),

(3) io non devo e non voglio convincere nessuno, nemmeno te.

Non che tu non sia abbastanza importante, no, tutt'altro: anzi, sono convinto che per te sarai importantissimo.

Ma semplicemente perché non mi interessa. Ti piace l'euro? Tienitelo. Non ti convincono i "miei" ragionamenti perché sono troppo convincenti? Che brillante paradosso, complimenti! E allora convinciti del contrario.

Di base, sono fatti tuoi.

Io non devo convincerti, e tu non chiedermi di metter su un teatrino per convincerti. Ti convincerà la violenza dei fatti. A me interessa lasciare una testimonianza, non catturare consenso. Questo ho fatto, e ora scusatemi, ho da fare: da capire (in solitudine) resta ancora molto...


79 commenti:

  1. Per il consenso o il dissenso informato è assai utile un manualetto, in uso ormai da un bel po'. Lo ha scritto un funzionario dell'Agenzia delle Entrate, si trova in tutte le biblioteche e librerie, e anche in rete:
    "Sic omnis arbor bona fructus bonos facit,
    mala autem arbor fructos malos facit... Igitur ex fructibus eorum cognoscetis eos" [Mt. 17,20]

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  2. Beh.. almeno un titolo di un best-seller poteva pure darglielo.

    Io consiglierei uno scritto di un grande economista, un profondo conoscitore della materia, che dopo un lungo ed appassionato approfondimento sulla questione si è espresso in tempi non sospetti. Una persona equilibrata, democratica e sopratutto al di sopra delle parti.

    Euro si. Morire per Maastricht. Di Enrico Letta.

    Costa solo 3 euri e novantacinque. Una modica cifra per aprire la mente del farmaceutico perplesso.

    P.S. Comunque, a parte gli scherzi, è fenomenale la domanda: " Bello quello che scrivi, interessante, mi piace. Mi daresti il link di chi ti sputtana così mi faccio un'idea "mia" di chi sei?" Fantastico.

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    1. Er libro de Letta? 10 piani di morbidezza!!! :-)

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    2. Sulla convenienza però ho qualche dubbio. Forse sono meglio i rotoloni.

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    3. Sì ma ogni tanto una piccola soddisfazione sacrificando convenienza e morbidezza reale si può farlo...

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    4. Ho un solo dubbio.Premesso che la critica al contenuto della domanda e al metodo con cui è stata posta è condivisibile, da dove si deduce che il laureando è un eurosostenitore?

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  3. Bravo Prof. 10 a 0 e palla al centro

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  4. Sì, io la chiamo la "sindrome Funari": ha presente quella trasmissione che faceva il compianto conduttore dove il cosiddetto "uomo della strada" commentava fatti e notizie in contraddittorio con altri simili (credo si chiamasse "A bocca aperta")? Partiva dall'assunto che chiunque può dire la sua su qualunque cosa senza essere esperto di niente e che di conseguenza il parere di un esperto del ramo vale esattamente come il buonsenso dell'uomo comune, ovvero hanno pari dignità.
    Il corollario era ed è che chiunque ha la possibilità di comprendere e valutare fatti e teorie autonomamente con il suo innato buonsenso, basta che "senta tutte le campane", si faccia un'idea.
    L'applicazione finora più aberrante è stata la riproposizione in televisione di tesi difensive ed accusatorie in processi penali, con il reo e la vittima, o i parenti se si trattava di omicidio, od ancor peggio i difensori delle parti, che illustravano le rispettive tesi, come se per giudicare secondo diritto non servisse conoscere i codici, la giurisprudenza e qualche secolo di dibattito dottrinale, ma la mera esposizione dei fatti e delle tesi e l'innato buonsenso del telespettatore medio...
    Adesso, dopo decenni di questa impostazione televisivo-culturale, siamo convinti che basta avere gli strumenti per "farsi un'idea" da soli e possiamo capire cosa non va nella relatività ristretta di Einstein.
    Sarà dura ritornare alla cultura secolare del rispetto dell'esperto e della conoscenza tecnica...

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    1. Molto centrata la citazione di Funari, ma stiamo attenti al "rispetto dell'esperto": chi è l'esperto?
      O meglio, chi seleziona l'esperto, chi gli dà la qualifica, chi fa il guardione (gatekeeper) dell'informazione? Penso alle trasmissioni a tema economico di Piero Angela, come ai DVD di economia di Repubblica, per arrivare a Scalfari che distribuisce la patente di Grandi Esperti ad A&G e quella di pollo geopolitico a Krugman. Il potere sceglie e porta sulla scena gli informatori a lui graditi; non è sorprendente visto che POSSIEDE il teatro (parafrasando Chomsky).
      Non c'è perdono, bisogna aggrapparsi ai libri senza figure (ma qualche grafico sì, vero?) e alla faticosa acquisizione della conoscenza.
      Questo post del Prof è una splendida lezione di metodologia scientifica (quello che dovrebbe insegnare - e non fa - ogni scuola superiore), merita di andare fra le premesse indispensabili del blog.

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  5. Arrivato a leggere nella lettera della "indefessa passione", ho fatto uno sforzo sesquipedale per proseguire, che è stato premiato però dalla (sua) "pastrufaziana latitudine di visioni".

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    1. AHAHAHAHAH!!!!!! Giuro per me è stato uguale!

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    2. ...indefessa... mi ricorda il gergo dei carabinieri: "...nottetempo, il sottoscritto brigadiere Sciarra Cosimo insieme all' appuntato Gargiulo Antonio ci introducevamo nell' abitazione di cui i dispositivi antifrazione allarmavano il circondario della suddetta..."

      nb: i nomi sono di fantasia e invito eventuali carabinieri che leggono a non sentirsi offesi...si scherza...eh

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  6. "Una delle punizioni che ti aspettano per non aver partecipato alla politica è di essere governato da esseri inferiori" Platone-Repubblica

    Non so se questa citazione sia veritiera poiché non ho trovato ulteriori fonti, ma potrebbe essere un punto di vista interessante.

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    1. Platone 100%! Repubblica 347b; la traduzione non è aderente al testo, ma il significato è giusto.
      Ecco l'orginale: Tῆς δὲ ζημίας μεγίστη τὸ ὑπὸ πονηροτέρου ἄρχεσθαι, ἐὰν μὴ αὐτὸς ἐθέλῃ ἄρχειν.
      ἀυτός è riferito a un generico ἀγαθός.

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  7. Buongiorno prof., sarò monotona visto che l'ho già fatto altre volte, ma colgo ancora questa occasione di riflessioni per ringraziare per tutto quello che sta (stai) facendo per gli italiani e che ancora farai: nel mio piccolo mi impegno a sostenere Asimmetrie con un contributo, ma soprattutto GRAZIE per la stima dimostrata al "popolo" perché contrariaramente a quanto sostengono tesi più o meno fascistoidi, il popolo, con gli strumenti opportuni, e qui se ne trovano tantissimi, anzi un'infinità, è perfettamente in grado di capire cosa rappresenta l'euro per questo Paese: la fine dei propri diritti di cittadino italiano. Non sono lauretata in economia, ho fatto studi umanistici, e questo blog con l'intensa attività di divulgazione del prof. mi ha fatto scoprire una scienza: l'economia, in grado di dare davvero molto anche al profano che volesse accostarsi ad essa e approfondirla, ma soprattutto è interdisciplinare. Il popolo non è pronto prof.: è prontissimo! Lo dimostrano le numerose conversazioni che sostengo con sempre più persone di ogni estrazione sociale a proposito dell'euro, e stranamente sono proprio quelle che mi sembrano meno acculturate a dimostrare di avere subito capito la "sola" che ci siamo presi, a comprendere "l'aritmetica dell'euro", come lo dimostrano i commenti apparentemente scontati sull'aumento indiscriminato dei prezzi che la maggior parte delle persone, a prescindere dall'appartenenza politica, fanno dall'ingresso dell'euro...la scusa del popolo che non è pronto serve solo a mantenere un falso ruolo di supremazia sul "popolo", ma soprattutto serve a prendere tempo, e serve alle élite per continuare a condurre il popolo dove vogliono loro, è giunto ormai da tempo il momento della nostra resistenza, ma soprattutto della ribellione.

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    1. faccio mio questo commento di Cristina... e non le faccio perdere altro tempo. grazie, professore.

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  8. ma non è obbligatoria la lettura completa del Blog? io lo ho letto tre volte, ormai, e due volte il libro, e non ho ancora compreso tutto, e quindi aspetto a fare domande, e se ne ho, cerco le risposte nel blog o nel libro
    e questo farmacista (per fortuna che ormai sono solo dei commessi) chiede ancora informazioni sulla MMT?
    la risposta è una sola: studia, che tra l'altro fa anche bene

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  9. Purtroppo sta scomparendo (nella migliore delle ipotesi) od è stato progressivamente screditato (nella peggiore) il concetto di Metodo scientifico.

    Anche questo nobile baluardo del progresso della conoscenza umana è da considerarsi vittima dei tempi.

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  10. "La par condicio, il contraddittorio, se volete, è la definitiva vittoria della cultura dell'emozione e dell'immagine su quella del ragionamento e della logica, è la definitiva vittoria dei libri "con figure" sui libri "senza figure". Perché? Ma è semplice! Perché è la negazione di un dato fondamentale: l'apprendimento è un atto individuale ed interiore, è la morte del proprio io ignorante, sostituito da un io meno ignorante, e morire è un atto faticoso e solitario. Non è mettersi alla finestra a guardare due che litigano per motivi che ignori, e decidere che parteggi per quello che urla di più o di meno: questo io lo definirei piuttosto un atto facile ed esteriore. Per questo motivo mi sono spesso sottratto a futili ordalie, come in questo caso. Semplicemente, chi ha bisogno di assistere al dibattito fra una persona intelligente e un cialtrone per convincersi che il cialtrone è un cialtrone, non mi sembra sia molto intelligente, mi sembra invece molto condizionato dalle logiche del mondo dell'informazione (in particolare televisiva)."

    Questo passaggio è assolutamente da incorniciare e ne andrebbe reso obbligatorio l'appenderlo nel salotto di ogni famiglia italiana: come tu Alberto hai sempre detto, non ci sono pasti gratis, la conoscenza, la cultura e la libertà che ne consegue, richiedono uno sforzo notevole, che non può essere demandato ad un dibattito fra Alba Parietti e Sgarbi o fra una qualsiasi Moretti (PD esthetically correct) ed una Santanchè (irremidiabilmente ignorante e leccapiedi - scusate ma anche con il goofydizionario non sono riuscito ad essere più diplomatico).
    Tornando a noi, ancora una volta un post che trasuda intelligenza e verità da ogni poro.
    Un poco originale ma sentitissimo grazie da uno che al momento ha come unica eredità da lasciare alla piccola figlia di 5 anni questa enunciazione"Io ho fatto parte e sostenuto questa comunità cercando di convincere a farne parte tutte le persone alla mia portata, come testimonianza della mia ribellione contro il progetto fascista dell'euro che rischia di rendere impossibile la tua vita, spero ti possa bastare per avere un motivo di essere orgogliosa di tuo padre"
    Tu hai pensato cosa può essere utile a tutti noi con le asimmetrie, io tutti i giorni mi interrogo se potrò essere utile ad asimmetrie, a parte un piccolo contributo monetario: rimando tutto a quando avrò trovato un sostentamento che renda stabile il mantenimento della mia famiglia, ma non so se sto impiegando il mio tempo nel modo corretto.....

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  11. Caro professore vedo che lei gioca sempre a carte scoperte e questo, non solo crea le condizioni perche vengano scoperte anche quelle di chi le sta difronte ma la aiuta a stare al riparo da possibili manipolazioni, anche se il sistema è sempre stato capace, finora, di creare i suoi antidoti o di ribaltare in modo palese la realtà dei fatti e far passare come verità delle grosse bugie. La sua sagacia unita al suo approccio scientifico e al suo dire "pane al pane e vino al vino" sono una assoluta novità nell'attuale, panorama.

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  12. Hai dipanato un problema cognitivo essenziale posto da queste domande apparentemente neutrali, ma che implicano una logica del "contraddittorio" che è quanto di più nauseante abbia prodotto il (ventennale) teatrino della politica.
    Lo stesso, sostanzialmente, e con ancor maggiore attitudine insinuante, vale nel campo giuridico.
    Infatti, una volta che occorra, come occorre, partire dalle norme, le (apparenti) contrapposizioni derivano sistematicamente dalla scientifica "obliterazione" del loro testo; con ciò costruendosi, da decenni, cumuli di interpretazioni arbitrarie cui, alla fine, i sostenitori del "fogno", rinviano a sostegno di deliri...ormai sedimentati e inoppugnabili.
    Anzi, questo spiega come un Olli Rehn possa dire cose costantemente contrarie alla "ratio" e alla lettera dei trattati, e semmai, ottenere nuovi patti e modifiche (tipico il fiscal compact), che vengono proposti, a furor di governi tecnici e di stampa allineata e festante, come naturali "sviluppi" dei trattati (Guarino, nel famoso scritto lunghissimo, ne ha evidenziato UN aspetto, ma in realtà c'è molto di più, come modestamente illustrai nello studio relazionato a Pescara lo scorso anno: praticamente su ogni punto cruciale della OCA imperfetta).

    Messa in termini di contraddittorio, la tesi "(n)€uro-demenziale" risulta del tutto prevalente, data la mole impressionante di letteratura "interessata" promanante dagli "zeloti" del più-europa, messisi in fila per il loro turno di prebenda, legittimazione, accesso, al festino dell'euroburocrazia e delle sue proiezioni nazionali: accademiche, consulenziali, e persino, com'è evidente (specie nel campo degli esperti del "mercato del lavoro"), ministeriali.

    Ma il punto è che si tratta di letteratura fantasmatica, dal punto di vista scientifico: giuridicamente, fondata sull'autoesegesi di un PUDE compatto, e sulla negazione di evidenze positive, consentita solo da errori metodologici che hanno portato, addirittura, all'abrogazione di fatto dei principi fondamentali della Costituzione!

    Sul piano economico, la ricostruzione di un fenomeno largamente parallelo, (cioè di falsificazione sistematica di principi scientifici assodati, penso alla vicenda del "moltiplicatore", tutt'ora negato, nei fatti e nelle affermazioni, dalla Commissione e dai governi "zeloti", contro l'evidenza di FMI/Blanchard...cioè senza ricorrere a Keynes, non sia mai!), non è difficile per un "volenteroso" (sedicente tale).
    Ma, appunto, un volenteroso, STUDIA e non ritiene che chi fa divulgazione, con completezza di informazione sull'intero quadro scientifico, debba illustrare ciò che, in definitiva, implicherebbe necessariamente una sorta di ammissione della inattendibilità-arbitrarietà della propria esposizione.

    Non solo chi fa domande del genere non studia il panorama scientifico (peraltro ampiamente divulgato) nelle sue varie e ben note "correnti di pensiero", ma, con falso atteggiamento dimesso, non ha neppure letto la divulgazione che, implicitamente critica.

    Insomma, chi fa domande del genere ha un solo scopo: fare il paraculo che crede di "mettere in difficoltà" (eh, mò faccio casca' l'asino) credendo per definizione scontata l'opinabilità di QUALSIASI TESI.
    E quindi partendo dall'idea (presuntuosa, a dir poco) che ciò che GIA' pensa sarà alla fine confortato come unico metro di giudizio attendibile.
    Magari non lo fanno apposta: si tratta di precomprensione del senso comune imposto "a loro insaputa" - come evidenzi-, ma ciò non toglie che comunichino il seguente concetto: "tutti sono coglioni, tranne me che quando mi ci metto, la so più lunga".
    Cioè, poi, l'atteggiamento piddo-puddino classico: un triste clichè che fonda l'italica auto-diffamazione e distruzione...

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  13. Comunque, a me la cosa della moneta diversa dall'euro che non è la lira e che dovrà essere uguale per i paesi del sud me puzza e non me pias affatto, spero si sterzi completamente sulla lira, non vorrei mai che i piani di smantellamento vengano poi "pilotati" sempre dai Falkenmayer

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    1. Carissimo, se la disinformazione viene da un giornalista che per risorse di tempo scarse fa un lavoro un po' superficiale io posso anche segnalarla e scusarla. Se viene da un lettore, che dovrebbe seguire le istruzioni per l'uso e connettere le dita al cervello prima di commentare, un po' meno. Mi vuoi dire a cosa alludi con questo tuo commento assolutamente strampalato, che non riflette né il mio pensiero, né il contenuto di questo post, né niente altro? Chi ti manda? Guarda che lo so...

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    2. penso si riferisca a questo:

      http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/08/22/cinque-stelle-greci-incontrano-no-euro-tedeschi-contro-leuro-e-troika/689968/

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    3. E chi mi manda Alberto? No, io dicevo appunto dell'articolo che ottaviano ha messo in evidenza. Sembro un infiltrato da come dici...comunque ti chiedo scusa e cercherò di evitare certe figure ma rilassati però...lo so che molti ti fanno scoppiare i nervi quando fanno opinioni senza capo nè coda ma non volevo in alcun modo accodarmi a loro. Scusami ancora.

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    4. Scusa, ma siccome c'è sempre qualche cialtrone che strumentalizza il Manifesto europeo, e siccome non ti conosco, e siccome se sento un passo alle mie spalle devo esere più veloce io, allora sai, better safe than sorry. L'euro a due velocità non ha alcun senso, tant'è vero che, come vi ho già detto, da notizie indirette mi dicono che a Bruxelles lo stanno seriamente prendendo in considerazione! Il Manifesto di solidarietà europea è un'altra cosa.

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    5. Da me potrai avere sonni tranquilli e spalle coperte.

      Comunque, non vedo l'ora di ritornare alla lira anche se dopo ci sarà molto da fare per rimettersi in piedi, e forse questo disagio, che è molto forte, si è riflettuto in questa mia affermazione che non centrava nulla con questo post-it ma eviterò senz'altro altre situazioni del genere.

      Ti auguro un buon fine

      ps:Se organizzerete a Torino, ci sarò!

      Un saluto

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    6. http://www.lastampa.it/2013/03/17/blogs/straneuropa/ecco-perche-voglio-l-euro-MKLbeyd5HAvqftfRNYuZSJ/pagina.html

      Intervista al premier lettone che vuole adottare l'euro malgrado i suoi cittadini siano contrari.

      (l'euro a due velocità)
      L’Eurozona è una scelta politica o economica?

      «Sopratutto economica. Andiamo verso un’Europa a due velocità. Non ci entusiasma, ma è così. Ci sono paesi che lavorano in cooperazione più stretta e altri che restano indietro. La Lettonia vuole essere nel nucleo centrale che, a quanto pare, sarà costruito intorno all’Eurozona».

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  14. Che mondo difficile la scienza, pensare che quando Faraday cercò di spiegare l'induzione elettromagnetica, gli risero dietro, perchè la corrente non può passare fuori dal cavo... E' triste dover pensare che qualcuno di questi imbecilli magari, avrà avuto salva la vita proprio grazie ad una gabbia di Faraday. Magari ci sarà stato qualcuno che avrà voluto organizzare un contraddittorio fra elettromagnetismo e mesmerismo :0

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  15. Visto che offre alla ns discussione la lettera dello studente, mi sento di spezzare una lancia a favore del futuro farmacista. Non so se verrò pubblicato, ormai la media è una volta su n, con n crescente...la risposta del prof. è un cazzotto in piena faccia, forse allo studente farà bene, ma il punto è il seguente: le scienze economiche ci riguardano molto da vicino nella vita sociale, mentre le teorie sulla meccanica quantistica no nè il funzionamento degli antibiotici. La meccanica quantistica ha sfornato i transistor, che usiamo anche adesso mentre scrivo su un portatile, ma non importa sapere come il transistor funziona. Conta invece sapere cosa è un avanzo primario, o come è facile taroccare le statistiche sull'inflazione omettendo nel paniere il costo delle case, dei prodotti finanziari; oppure come è facile tacere, da un grafico sulla disoccupazione, che una volta il reddito era così alto che un capofamiglia faceva campare figli e moglie, con quest'ultima disoccupata. Oggi un occupato con 800 euro al mese non è indipendente. E' la nuova forma di analfabetismo che tiene mansuete le masse.
    Insomma economia andrebbe insegnata nelle scuole secondarie. Perchè è come la matematica e l'inglese: saperne zero porta a disastri e a scelte politiche come l'euro.
    Il futuro farmacista, come me, come migliaia di altri, è cresciuto con l'idea -sbagliatissima- che la macroeconomia tutto sommato si regge su poche espressioni. Capite quelle, il gioco è fatto. Perché? perché si assistono a infiniti dibattiti dove politici ed economisti [pure questi ultimi] le sparano grosse. Infinitamente grosse. E sono tizi che sono ossequiati, invitati a tavoli internazionali, che hanno peso e credito. Non sono i vincitori del Grande Fratello.
    Attaccare in questo modo un povero cristo che semplicemente ignora la mole di lavoro fatta dal professore, e la complessità della materia, lo trovo di cattivo gusto. E inutile. Tipico della spocchia di molti docenti cui magari uno rivolge una domanda per loro sempliciotta e quelli se lo sbranano, inculcando la paura della figuraccia o abbassando irragionevolmente l'autostima. Bisogna ora aver paura di chiedere lumi altrimenti si viene accusati semplicemente di stare al gioco del politically correct televisivo?
    Inoltre: Goofynomics non è per nulla indicizzato come contenuti. E' un limite della piattaforma Blogspot. Non è facile capire se alcuni argomenti sono stati già trattati, vedi le considerazioni su Barnard su cui il ragazzo chiedeva ragguagli.

    Il ragazzo non ha urlato, non ha usato toni spocchiosi, ha la SANA presunzione giovanile di poter dire "uso la mia capoccia" corroborata da un metodo scientifico (sicuramente qualche cantonata la prenderà, come chiunque che rischia di informarsi seriamente) acquistata con gli studi di settore. Non so, se critichiamo così duramente ["ignora il funzionamento della sua testa"] pure queste persone non capisco chi dovrebbe sostenere certe lotte.

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    1. Caro Lorenzo, sei più o meno l'unico che non ha capito una beneamata fava (te lo dico con affetto). Pensa che perfino il farmacista ha capito il senso del mio intervento, ha parzialmente dissentito, stiamo parlando.

      Ma vedi, tu hai il suo problema all'ennesima potenza: tu non sei IO, sei IO alla IO. Questo spiega il tuo vittimismo del tutto fuori luogo circa la pretesa mancata pubblicazione dei tuoi commenti. Ce ne sono 687 in coda (seicentoottantasette). Ma naturalmente c'è anche quello di IO.

      Allora sai che c'è? Siccome siete stati avvertiti (ma tu non vuoi capirmi) allora spero proprio che i tuoi commenti non pubblicati siano molti: li eliminerò e andremo avanti.

      Va bene così, o vuoi rispettare il mio lavoro? La scelta è sempre vostra, io non agisco: reagisco.

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    2. Guardi prof, pazienza se non ho capito una fava. Tante persone ai corsi dicono che hanno capito tutto, solo perché hanno seguito un ragionamento già digerito o una formula spiegata da snx a dx; poi fai loro una domanda appena fuori dallo schema, oppure più approfondita, e crolla tutta la loro sicurezza.
      Ciò detto, penso di aver capito il suo punto di vista, anche se scalato del fattore di scala "io alla io" e quindi di difficile visualizzazione, ma io ho il mio, e ho commentato. Mi ha sbranato come ha fatto con il farmacista. Ma qua si devono allineare e chi la pensa diversamente è stolto, vittimista, pude-filo, arrogante, venduto?
      In merito alla mancata pubblicazione, ovvero al mio presunto vittimismo, noto che spesso sono pubblicati commenti di questo tenore: "bella prof!", "semo li mejo, er piddino ha fallito", "la fine si avvicina, a quando lo spumante?"...quindi presumo che i seicentoottantasette commenti mancanti siano di spessore per cui non ha trovato il tempo di rispondere loro. Non trovo molte critiche qua dentro -anche perché di economisti ce ne sono pochi- ne ho fatta una, a mio avviso costruttiva, non distruttiva. La sua reazione è spropositata.
      In quanto al rispetto del suo lavoro, vorrei sapere dove non l'ho rispettata; ho anche contribuito a finanziare a/simmetrie, se non avessi rispetto per il suo lavoro me ne sarei fregato di versare una quota volontaria. Quindi mi sembra di essere coerente: leggo il blog, ogni tanto commento, ho letto il libro Il Tramonto, ne leggo altri. L'ho ringraziata in molti commenti, in altri mi complimento, in qualcun altro la critico, sempre con educazione. Quando la critico, Lei mi dà del Tu, mi dice che non capisco una fava, che sono un vittimista con il complesso di superiorità: un nano che si crede gigante, insomma. Se non altro sono in buona compagnia, visto che in questo girone di sfigati getta continuamente un sacco di persone "disallineate".

      Ah, dimenticavo la risposta: va bene così.

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  16. Se io sono malato vado dal medico che mi prescriverà una medicina, però non posso stabilire se la scelta è stata giusta o sbagliata con la mia testa perchè dovrei studiare per alcuni anni prima di capire la farmacoterapia. Più semplicemente dopo averla assunta mi posso rendere conto se l effetto è positivo o negativo: se inizio a stare peggio invece di guarire mi basta il buon senso per capire che il medico non era affidabile.
    Con l'EURO il discorso è simile, le persone che lo difendono sono in malafede oppure, sopratutto tra la gente comune, hanno subito il lavaggio del cervello ad opera dei partiti del PUDE e dei media. Io non sono un economista ma l'avevo capito che la moneta unica era una fregatura... le coincidenze tra i periodi di grave crisi dell'Italia e quelli in cui eravamo ancorati ad un cambio fisso ( SME ed EURO) erano troppe... il prof, però mi ha dato i mezzi per capirne di più dal punto di vista economico ma anche politico ( l'EURO come sistema di governo) e di questo lo ringrazio caldamente...

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  17. Un post concettualmente molto denso e fitto di tematiche che vanno oltre i "consueti" argomenti economici (pur partendo da essi), e che occorrerebbero più sessioni (ops, stavo per dire "dibattiti") per affrontarle nella loro complessità, dalla società dello spettacolo (mi si passi il sintagma un po' desueto), allo statuto epistemico del discorso scientifico, alll'idealismo soggettivo, alla specializzazione (qui vista, se ben comprendo, come "bene necessario", e che, se debbo dire la mia, io considero invece come "male necessario").

    Ps.: Profe, un piccolo esempio di "friendly fire". Mia moglie è appena rientrata dalla campagna e mi ha fatto un cazziatone coi controfiocchi perché ha trovato la casa in condizioni indescrivibili. Per salvarmi, candidamente le ho detto: "Non ho avuto tempo di mettere in ordine, perché ho passato tutto il tempo a leggere i post di Bagnai". E lei ci ha creduto.

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  18. Mamma prof che pazienza che hai con NOI che poi siamo tanti IO!
    Magari si poteva dire al lettore, vai a DISINFORMARTI sul sito dei NoiosiAmeriKeni, poi passa in farmacia per farti dare un'aspirina per il mal di testa.

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    1. Caro Leo, anch'io sono piuttosto IO. Ma ti assicuro che con il lettore in questione non volevo fare una questione personale, ma solo un problema metodologico, come mi sembra alcuni abbiano colto meglio di altri (e fra quelli che l'hanno colto c'è il futuro farmacista, che ho provocato per vedere come reagiva, e ha reagito bene). Può anche darsi che qualcuno di voi, prima di suicidarsi seduto sul cesso, mi spari una fucilata. Questo però non è un buon motivo per impedirmi di fare il mio lavoro.

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  19. Acqua fresca cristallina che disseta e ristora.
    Grazie, sempre grazie.

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  20. @Cristina
    io ho una specie di teoria sulle capacità del "popolo" di cogliere la pericolosità dell'euro.
    Esistono sostanzialmente 3 categorie:
    1)soggetti di cultura bassa(ad esempio la massaia che fa la spesa al mercato) diciamo un 30% della popolazione. Questi soggetti hanno perfettamente intuito la natura autoritaria e truffaldina della moneta unica.
    2) soggetti di cultura medio bassa o media (tra questi c'è il classico elettore piddino che magari tratta con disprezzo e sufficienza la massaia che fa la spesa al mercato...) diciamo un 60% della popolazione. Questi soggetti si sono bevuti tutti gli ultimi 20 anni di propaganda rai-mediaset a reti unificate, sono difficilmente recuperabili tranne per i soggetti dotati di maggior intelletto e capaci di sganciarsi dalle "proprie" certezze.
    3) soggetti di cultura media o medio alta ( ad esempio i lettori di questo blog o in generale i frequentatori assidui dell'informazione su internet), diciamo un 10% della popolazione. Questi soggetti hanno la precisa cognizione di cosa sia la moneta unica, sono molto incazzati per questo...e la loro determinata convinzione li spinge a fare proseliti tra tutte le persone a loro vicine, parenti o amici. Tra questi soggetti, infatti, ve ne sono alcuni che facevano parte della categoria 2 ma hanno avuto l'intelligenza di redimersi.
    Naturalmente queste categorie riguardano unicamente il popolo, infatti la classe politica e tutta la corte connessa ( giornalisti in primis) non sono il popolo bensì il Potere...per loro ci sono solo 2 categorie: la mala fede e la buona fede. L'elemento più potente che spinge una parte di essi verso la mala fede è l'ideologia: infatti per realizzare l'Idea qualsiasi mezzo è lecito, anche la menzogna.

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    1. Solo per precisare che identificare nella classe politica, intellettuale e giornalistico/massmediatica in generale il potere è del tutto fuorviante e sostanzialmente non corretto.
      Per il resto è un discorso che sarebbe tutto da rifare.
      L'unico spunto da evidenziare è che spesso le persone semplici sono quelle che più velocemente colgono la sostanza delle cose, che evidentemente complicata non è !

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    2. Jo dici te ar 60% che se credeva furbo e superiore dove je l'hanno messo? Magari se fanno ammazzà ma nun sia mai che devono ammette che l'hanno fottuti...

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    3. veramente io avevo identificato come potere "la classe politica e TUTTA LA CORTE CONNESSA"...ho citato come esempio i giornalisti solo perché sono quelli che mi danno più ai nervi...dato che sono costretto a sentirli tutti i giorni in TV e alla Radio.
      In effetti la "corte" è molto più vasta, comprende finanzieri e industriali, anzi a dire il vero non saprei se sono i finanzieri ad essere "cortigiani" dei politici o piuttosto il contrario...

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    4. @diego
      sugli ultimi due righi posso anche moderatamente convergere !

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    5. Anche tra i politici non c'è solo buona e mala fede. C'è sopratutto enorme ignoranza sul tema, parlano x spot e luoghi comuni, e quel che peggio non sono interessati minimamente a comprendere prima di prendere posizione (di norma dietro alla posizione del proprio branco).
      Forse ricordo male ma mi è parso che proprio in questo blog il prof racconto' la reazione di un esponente di primo piano della lega nord, dopo che gli aveva spiegato le conseguenze del l'adesione alla moneta unica...

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    6. La corte comprende chi ha interesse nello status quo, politici attaccati al loro posticino, detentori di grossi capitali che aspettano la Cina in casa e che hanno, loro sì, guadagnato dal dividendo dell'euro, giornalisti che campano se le categorie segnalate non si fanno girare il culo e gli azzerano finanziamenti e pubblicità, il 60% che non ammetterà mai di non capire una mazza, quelli che ancora hanno qualcosa da cui pozzare per mantenere il tenore attuale, magari mi verrà in mente qualcun'altro...

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    7. @Grossetano
      se anche un politico "ignorante" ( e ammetto che ne esiste una schiera spaventosa) venisse illuminato dalla "conoscenza" stai sicuro che passerebbe direttamente dall'ignoranza alla mala fede nel 99% dei casi...se poi il politico in questione fosse un piddino diciamo pure nel 100% dei casi.

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  21. Prof., trovo la Sua risposta magnifica!
    È profonda, divertente, un pochino brutale, ma pietosa....
    Pietosa verso il ragazzo e verso tutti i fanatici del "contraddittorio", tirati su da una TV infame e cialtrona. A costoro dedica non meno di un'ora di tempo in una risposta affilata come la lama di un coltello.
    Credo che sarà per lui e x molti altri una lezione sulla quale riflettere !

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    1. Io spero, con tutto il cuore, di sbagliarmi, perché se così fosse forse questo paese avrebbe ancora una speranza. Ma temo dentro di me che se lui e altri potessero comprendere la lezione, non esprimerebbero simili domande

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  22. "non complicare le cose facili rendendole difficili attraverso l'impossibile".
    Diceva un certo professore di fisica a quelli che per calcolare la velocità della pallina si avventuravano in una serie si ragionamenti tanto complicati quanto inverosimili perché non avevano avuto il buon senso di leggersi gli appunti in cui era contenuta la formulina della accelerazione.
    "professore, ci potrebbe spiegare come calcolare la velocità senza usare quella formulina tanto antipatica ?"
    La trasformata di Laplace non serve a far risolvere equazioni differenziali ai ragazzi delle medie !

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  23. La vita senza goofynomics, e i commenti, è decisamente meno interessante !
    Senza offesa per mia moglie e le mie due figlie che sono la mia stessa vita !

    Un po' mi è mancato prof.

    Affettuosi saluti.

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  24. @Quarantotto
    avevo preparato un misero articoletto per il suo blog (è passato quasi un anno...)
    ad ogni buon conto, io nn riesco a comprendere, ma non ci arrivo proprio, come UE ed € siano compatibili con gli articoli 1, 11 e 139 della costituzione..
    ma prima di parlare di "scienza" (sacrosanta) che per me è un obiezione debole (non debole che non sia concreta e probante ma debole nel senso di subordinata) penso che qualcuno debba proprio spiegarci (ecco, qua faccio la richiesta della lettera che ha dato vita al post del prof. Bagnai) come ci si possa inserire in una confederazione di Stati (ammesso sia tale) prevedendo la costituzione una stretta forma repubblicana.
    e che l'etero-direzione (di BCE, €, politiche innumerevoli) sia proprio contraria all'articolo 11 (che parla di limitazioni e non cessioni) laddove il potere appartiene al popolo italiano (e non ad altri poteri).

    E a questo punto, che è proprio la chiave di volta per come vedo io le cose subentrano le obiezioni "deboli" (che chiamo così io) ovvero quelle che lei a Ferragosto ha espresso nel post contro la visione haykiana della società (sì, nel mio articoletto scrivo questo! ahahahhaha).

    è ovvio che superata il grosso ostacoli di quei primi tre artt. poi si apre la voragine da lei sapientemente trattata.
    con le tecniche che sono state rese famose dai lavori di Naomi Klein.

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    1. Ma 'sto post dovevi mandarlo subito!
      Ora si sono accumulati qualche centinaio di post e di commenti circa la violazione degli artt. 1, 11 e 139 da parte di Maastricht, Lisbona e atti di esecuzione varia!
      La questione della adesione a una "federazione" (la "confederazione", cui aderisse l'Italia, in realtà è compatibile con la Costituzione, come evidenziò Mortati e come illustrato in uno dei primi post) ha a che fare esattamente col problema della SOVRANITAì concepita nelle moderne democrazie. Esattamente il problema della strategia ispirata da von Hayek, di cui si occupano oggi Sapir e, per la verità tanti altri (cito Badiale su Streeck, in mainstream.it, ma basta fare un pò di ricerche per vedere come il dibattito in Europa stia dilagando)...

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  25. Rispondere a chi non è un "nulla scientifico" ed ha idee molto diverse in merito non tanto riguardo al modo in cui è stato costruito l'euro (mi pare su questo oramai dubbi non ci siano) quanto riguardo all'uscita dall'euro come possibile soluzione potrebbe essere utile per informare. Per carità senza figure e senza dibbattito, poi tutti a far morire i propri io in solitudine nella propria cameretta (e senza twitter, capito!).

    http://noisefromamerika.org/articolo/euro-domanda-produttivita-viaggio-nel-mito-parte-1
    http://noisefromamerika.org/articolo/euro-domanda-produttivita-viaggio-nel-mito-parte-2


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    1. Carissimo, la invito a considerare che il valore scientifico potrebbe anche assumere valori negativi, e che ognuno è specialista del suo campo e non di quelli degli altri. A Monacelli, nella misura in cui ne valeva la pena, ha già risposto istwine. I colleghi from Amerika hanno tanti problemi (umani - basti pensare al comportamento di Bisin - culturali - ricordiamo la splendida performance di Boldrin) ma ne hanno soprattutto uno enorme sul piano analitico. Non hanno un modello che spieghi il principale fatto stilizzato dell'economia italiana negli ultimi trent'anni, come ho spiegato qui. Se avrò tempo leggerò le "argomentazioni" di Monacelli. Ma noi qui siamo una bottega rinascimentale, e reputo inutile tornare sui commenti di istwine, esattamente come Verrocchio avrebbe trovato inutile tornare su una testa d'angelo dipinta dal suo collaboratore, che era, come lei forse ricorderà, Leonardo. Ho promosso volentieri il confronto con interlocutori seri ed esperti del tema. Non ho altro da aggiungere, e nemmeno lei.

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    2. mi permetta invece di ringraziarla, avevo completamente perso questi commenti di istwine per me molto utili e interessanti (non sempre si ha tempo di leggere tutto). Dopodiché mi taccio, come richiesto.

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    3. Ma io non ho espresso esattamente il desiderio che lei tacesse. Ho solo emesso l'educated guess che non avrebbe avuto nemmeno lei molto da aggiungere dopo aver letto i commenti di istwine. Mi pare che si sia rivelato corretto. Per il resto, torni quando vuole, a me sta molto simpatico. Ora però devo fare un referaggio per una rivista con impact, e dare un parere a un collega che me l'ha chiesto, e che era nel direttorio della Banca d'Italia quando Monacelli giocava con Big Jim... Quindi mi scusi se...

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    4. Mi permetto una precisazione: l'articolo di Monacelli si può leggere, è interessante e alcune cose fanno pensare, i miei appunti riguardavano il fatto che molte delle cose che diceva per avvalorare le proprie tesi e attaccare le tesi opposte, sono false o mal indirizzate. Cioè, ha un'idea dei keynesiani che fa ridere, ha una conoscenza del dibattito altrettanto scarsa da quel che scrive ed è evidente che voglia a tutti i costi ridicolizzare l'impianto teorico altrui. Lo fanno continuamente. Il fatto è che sembra una costante quella di raggruppare tutti i dati o grafici che sembrano dargli ragione pur di avere ragione. Il caso più emblematico era il Bisin dei salari nominali. Ma ne ho visto un altro proprio oggi, tale Leonardo Donati che ha, goffamente, linkato un grafico dal sito concertedaction.com per dire che c'è stretta relazione tra inflazione e moneta. Solo che quel grafico è fittizio, come scritto nell'articolo da cui è preso, è fatto con dati a caso ed è fatto dall'autore, Ramanan, per sfottere i cosiddetti "monetary facts" dei monetaristi e in quel caso per sottolineare che un altro grafico simile del IMF fosse stupido.

      Monacelli non so se abbia fatto lo stesso per i dati che riporta, non credo, però ha un approccio simile, presentare la parte opposta come scema e povera intellettualmente per poi dire che loro sono quelli che sanno come si fa. Non funziona così, uno mediamente preparato del trucco se ne accorge al volo.

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  26. Ah le domande... Tante sono le domande che ci accompagnano nel nostro quotidiano ma a volte non tutte vengono poste. Il perchè è semplice basta una riflessione più attenta per annullarne tante. Giorni fa ad esempio mi sono ritovato in una ridente e famosa località della Valle d'Aosta ad ascoltare dialoghi di noti esperti dell'economia e della vita sociale. (I nomi sono superflui ma intuibili).
    In altri tempi, senza quella cassetta degli attrezzi che ho cominciato ad approntare, sarei rimasto positivamente colpito dalle riflessioni che gli oratori proponevano. Forse qualche domanda mi avrebbe accompagnato ma solo per precisare i discorsi ascoltati. Ora no. L'impulso forte quasi esacerbato mi faceva dire " Ma che cavolo state dicendo? E'tutta qua la vostra scienza e la capacità di leggere il passato, il presente e prospettare il futuro?. Per spirito civico e non essendo un polemista che ama mettersi in mostra ho desistito da fare domande, ma che rabbia. Dentro di me pensavo se ci fossero stati tanti amici della goofynomics sai che fuochi d'artificio si sarebbero accesi nella quiete ed assopita serata valdostana? Ma forse diventava solo provocazione o spettacolarizzazione e riflettendo tutto questo non appartiene alla comunità goofy che nasce con ben altri fini. Questo tuttavia è servito per sentire i tanti controcanti e misurarne l' attendibilità sulla crisi e dintorni, un esercizio che tutti possiamo fare qualora vogliamo misurare le tesi di chi basa buona parte della ricetta economica sulla ricerca della competitività del nostro modello produttivo come soluzione per uscire dalla crisi. (I vincoli monetari sono sono orpelli emai citati guarda caso). Ho anche imparato che le oltre 100 sedi universitarie in Italia sono come dei superlicei di prossimità (carina questa la cito come nota di colore) che non accrescono o dequalficano il sapere dei nostri giovani. Chi è che diceva meglio due anni a San Vittore che uno alla ......insomma in una università a caso.

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  27. Capisco benissimo il senso del post, questo non toglie, giusto per il gusto della piacevole polemica(?), che se il ragazzo è interessato, posso postare un'infinità di saggi e articoli scientifici che dimostrano che ogni volta che Bagnai(professore di POLITICA ECONOMICA) esce dal recinto monetario, e si azzarda a mettere piede in ambito fiscale, dice un'infinità di castronerie, dal mercato del lavoro, al ruolo della spesa pubblica, per non parlare della visione critica di un liberismo(mai nato).

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    1. Benvenuto, simpatico dilettante. Aspettiamo a braccia aperte i tuoi esempi, ci farai fare un sacco di risate e te ne saremo grati (tu a noi un po' meno, ma sai, è un po' la Goofydialettica: strano come una cosa che fa ridere alcuni faccia rodere altri...).

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    2. Ah, anonimo, dico a te! Ora però non scomparire...

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    3. Prof. anche lei però se le cerca èh! Se fa il professore di politica economica non mi si avventuri a parlare di politica fiscale, che si sa, con la politica economica non ha nulla a che fare.
      Anche lui da qualche recinto è uscito, non credo da quello monetario però!

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    4. @Laguna
      Si, si !
      Sono proprio curioso di sentire cosa hai da dire tu, in particolare sul ruolo della spesa pubblica e anche circa il liberismo che non sarebbe, a tuo dire, mai nato.
      Quando verrà proposta la totale e definitiva privatizzazione dei servizi pubblici, sai scuole, ospedali, energia elettrica, ma anche polizia, magari giustizia !!!
      Vedrai che il liberismo te lo troverai sgradevolmente e improvvisamente adulto !
      Ma mi spieghi su quale pianeta sei vissuto fino ad ora ?

      Mi contenga prof. se necessario, ma stamani ho avuto una accesa discussione con un cliente che mi voleva insegnare informatica, gli ho detto ad un certo punto "ma guarda che sei tu che mi hai chiesto consulenza, se non ne hai bisogno perché lo hai fatto ?"

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    5. @matteo

      Vedo con piacere che certi esilaranti dettagli non vi sfuggono. Ma aspettiamo il contributo critico...

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    6. Sono stupefatto di sapere che è stata fatta, addirittura, una ricerca scientifica sul lavoro (e mosse) di Bagnai, presumo a sua insaputa! :-)

      Però quella del "recinto monetario" è bella, mi ricorda la cortina di ferro, ma invece che da Stettino a Trieste, da Lisbona ad Atene... via Parigi!

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    7. Siete tutti in malafede. Vedete che non sapete nemmeno leggere? Eppure è stato chiaro, ha detto "un'infinità". Quando avrà finito di segnarseli tutti, tornerà qui a postarli. Dovete solo portare un po' di pazienza. Circa un'infinità

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  28. Ma perché una non economista senza particolari speranze di poter recuperare il tempo perduto si è fatta convincere da Goofynomics e non da tutto il resto (che ovviamente si è cercata e trovata da sola, ma anche perché amici di Fb da tempo le vanno a ficcare in bacheca ogni scorreggia di Boldrin & c)? Ci ho pensato, ed ecco i motivi.
    1) Goofynomics è scritto molto bene: leggere una prosa così cristallina è un piacere in sé ed è di per sé un argomento convincente, il che non si può certo dire dei post di Bisin, Boldrin e compagnia cantante. Inoltre G. contiene brani di tutti i miei autori preferiti: e questo non mi è mai capitato, su nessun blog. Ancora: G. fa ridere.
    2) G. si capisce: magari non ogni singola formula o dettaglio, ma il ragionamento si segue, sempre. Questo non si può dire della stragrande maggioranza dei post di economisti che si sforzano, forse, di fare divulgazione, ma finiscono con l'invilupparsi in formule oscure e contorte. Eppure, tutto quello che può essere detto può essere detto in maniera chiara (cito non ricordo chi).
    3) G. fa andare a posto i pezzi del puzzle: inizi a capire le interviste della Merkel, cosa c'entra lo Spread con l'articolo 18, cosa sta succedendo davvero in Grecia e via dicendo. Insomma, inizi ad avere gli strumenti per capire, per unire i puntini.
    4) Tutto quello che leggi in giro, se è concordante con G. è chiaro, mentre gli interventi critici generalmente sono infarciti di moralismi, una sorta di nazionalismo provinciale ("tutto, pur di andare ai convegni e ai summit alla pari con la Germania"), oppure sono francamente incomprensibili.
    Detto questo, è chiaro cha da non economista rimani sempre un po' ai margini. Ma non al punto da non osare farti una tua idea, specie se corroborata dai fatti che vivi.

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    1. Aggiungerei che si può inserire un 5° punto e cioè quello dell'identificazione.Ormai è chiaro a chi frequenta G. che questo luogo,splendidamente curato dal suo creatore,va oltre ed è rivoluzionario nello spirito di tutti i suoi commentatori,Bagnai in primis.Non c'è solo macroeconomia ma molto di più,come l'attenzione per chi ha dato il sangue per questa Italia.E perchè no,anche l'ironia,l'accuratezza linguistica,la schiettezza.Il che,per me,concorre a rendere Goofynomics un esempio propositivo unico in tutto il panorama web italiano.

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    2. Da economista in formazione, apprezzo la sincerità di questo post e concordo sui quattro punti elencati (e pure il quinto qui di sopra).

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  29. Caro Professore,

    ha perfettamente ragione nel criticare duramente la logica "sconnessionista" dei talk-show e dei contradditori mediatici nostrani, che si manifesta anche
    con i più beceri "rumori di fondo":
    a) il campanello della porta di "Porta a porta", che squilla a metà della frase di un interlocutore;
    b) la risatina di Floris che arriva prima del primo complemento oggetto di chi sta parlando;
    c) e il blocco pubblicitario che arriva sempre al momento "giusto"...

    Così la logica di un qualunque ragionamento, soprattutto quello di tipo "sistemico" che solo un uomo di profonda cultura può enunciare nella sua completezza ed evidenza fattuale,
    non viene mai fuori e l'Italiano medio (telespettatore o lettore di giornali), non riesce mai a "unire i puntini", e il rasoio di Ockam non riesce mai a filtrare la pletora dei luogocomunisti,
    radendo a zero le ciocche stoppose delle loro formule verbali ripetute, distinguendola da chi espone un quadro concettuale unificante che, con il minimo di interpretazione di dati,
    fornisce una chiave di spiegazione su un insieme di fenomeni complessi.

    Beh, questa è scienza!
    E ci vogliono almeno quattrocento pagine e cinquanta grafici.

    Tutto il resto è noia, e fastidioso e rumoroso dilettantismo,
    con nessun progresso di conoscenza e di coscienza civile e politica.

    Quindi, bando alle semplificazioni fuorvianti!

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  30. Caro Professore,
    Le voglio bene. Questa credo che la incornicerò. “Einstein? Ma nemmeno lui si arrischiava troppo in campi diversi dal suo, per quanto ne so. Così non faccio io, così non fa alcuna persona intelligente, e così non dovresti fare tu.”
    Saluti da mio cugggino.

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  31. @48
    grazie per la risposta!
    oh, ma ha un link (nella sua immensa galassia) in cui si spiega come l'U€ sia compatibile?
    oh, mi devo lucidare gli occhi.. ihihihi

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  32. Caro professore, sono reduce da un dibattito via email con una komunista sul fatto che l'economia sia o meno una scienza, attenzione non una scienza "esatta" (in realta' appunto il termine corretto sarebbe scienza dura), ma una scienza. Come si dice dalle mie parti... con questa gente potevamo vincere la guerra?!

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    1. L'ultima spiaggia di questi mentecatti traditori, che hanno taciuto per anni per ignavia o stupidità (o connivenza "cor sindacato"), è evidentemente quella di denigrare il lavoro altrui. Bene. Quello che dicevo tre anni fa sta succedendo, e quello che dicevo che non sarebbe successo 16 anni fa non è successo. Questi epistemologi de 'sto cazzo quali risultati hanno da portare, oltre al fallimento del loro progetto politico? Lo dico con rabbia perché preferirei poter essere dalla loro parte. Ma sono troppo stupidi.

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    2. @ Tiziano

      Certi compagni sono del tipo, la biologia non è una scienza, ma usano il pensiero di Darwin ogni volta che debbono parlare male di un prete, ci ho avuto a che fare per anni con questi "kompagni". Sono quelli che il Capitale equivale al Dialogo sopra i massimi sistemi. Mica sono in grado di capire(fino a poco tempo fa pensavo non volessero capirlo) che applicando il metodo scientifico possono dimostrarsi che il Capitale non è scienza, anche se molto utile conoscerlo, pensa ho cominciato a leggerlo dopo aver cominciato a disprezzare i marxisti. Dimenticavo potrebbero usare il metodo per dimostrarsi che la teoria quantitativa della moneta è una cazzata, ma non lo faranno, per loro è più importante latrare che siccome è interclassista Bagnai è un Keynesiano di merda, a volte penso meno male che mio nonno è morto prima di dover ascoltare certe cose.

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    3. Professore mi dispiace se la mia testimonianza l'ha rattristata, non era mia intenzione. Era solo per far capire con che tipo di gente abbiamo a che fare. Gente che capisce le cose con 40 anni di ritardo. Gente che ha riformato il proprio partito 2 anni dopo la caduta del muro di Berlino, della serie avanguardia politica... "Come si sa, funzione propria del genio è fornire idee ai cretini vent'anni dopo." Louis Aragon, Trattato dello stile, 1928

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  33. "I wish to propose a doctrine which may, I fear, appear wildly paradoxical and subversive. The doctrine in question is this: that it is undesirable to believe a proposition when there is no ground whatever for supposing it true. I must, of course, admit that if such an opinion became common it would completely transform our social life and our political system; since both are at present faultless, this must weigh against it. I am also aware (what is more serious) that it would tend to diminish the incomes of clairvoyants, bookmakers, bishops, and others who live on the irrational hopes of those who have done nothing to deserve good fortune here or hereafter. In spite of these grave arguments, I maintain that a case can be made out of my paradox, and I shall try to set it forth.

    ...

    There are matters about which those who have investigated them are agreed; the dates of eclipses may serve as an illustration. There are other matters about which experts are not agreed. Even when the experts all agree, they may well be mistaken. Einstein's view as to the magnitude of the deflection of light by gravitation would have been rejected by all experts not many years ago, yet it proved to be right. Nevertheless the opinion of experts, when it is unanimous, must be accepted by non-experts as more likely to be right than the opposite opinion. The skepticism that I advocate amounts only to this: (1) that when the experts are agreed, the opposite opinion cannot be held to be certain; (2) that when they are not agreed, no opinion can be regarded as certain by a non-expert; and (3) that when they all hold that no sufficient grounds for a positive opinion exist, the ordinary man would do well to suspend his judgment. These propositions may seem mild, yet, if accepted, they would absolutely revolutionize human life.

    ...

    Take the question of unemployment in the years after 1920. One party held that it was due to the wickedness of trade unions, another that it was due to the confusion on the Continent. A third party, while admitting that these causes played a part, attributed most of the trouble to the policy of the Bank of England in trying to increase the value of the pound sterling. This third party, I am given to understand, contained most of the experts, but no one else. Politicians do not find any attractions in a view which does not lend itself to party declamation, and ordinary mortals prefer views which attribute misfortune to the machinations of their enemies. Consequently people fight for and against quite irrelevant measures, while the few who have a rational opinion are not listened to because they do not minister to any one's passions. To produce converts, it would have been necessary to persuade people that the Bank of England is wicked. To convert Labour, it would have been necessary to show that directors of the Bank of England are hostile to trade unionism; to convert the Bishop of London, it would have been necessary to show that they are "immoral." It would be thought to follow that their views currency are mistaken. "

    Bertrand Russell - Skeptical Essays.

    Perdoni la lunga citazione, ma all'opinione di IO ho preferito quella di uno di passaggio.

    Grazie.

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  34. Il ragazzo avrebbe dovuto ricercarsi altre tesi da solo se desidera fare literature review, e' parte integrante del lavoro di un ricercatore (ed anche di uno studente, ma ahinoi l'universita' oggi ha il successo formativo garantito da Berlinguer) cosi' come avere nuove idee.
    Ricordo cmq che esistono fatti contingenti e che essere neutrali non e' apertura mentale. Io capisco la risposta piccata del professore e la condivido pienamente. E' l'approccio del piddino, di chi in una situazione di grave crisi si puo' permettere il privilegio di non sciegliere di non metabolizzare tesi, di mostrare di non sapere.

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  35. Premessa (perché, non mi stancherò mai di ripeterlo, le premesse sono fondamentali. Se non partiamo dalle stesse premesse la discussione è inutile. Ah, i cari vecchi assiomi...): sono perfettamente d'accordo con il prof. Bagnai.
    Ciò detto, mi sento di dover illustrare all'esimio studente quanta pigrizia (oltre al resto) sottendano le sue domande http://lmgtfy.com/?q=dibattito+euro
    It definetely wasn't that hard, you see?

    E ora mi butterò a pesce su questa succosa questione (perché sono informatico, e nemmeno laureato. Un dibattito di economia non lo reggo, ma su un'argomento tanto semplice ci posso arrivare pure io).

    Fino all'avvento del metodo scientifico il mondo della ricerca era funestato da un'orribile piaga che devastava gli sforzi di coloro che, con costanza e coraggio, tentavano nonostante tutto di allargare gli angusti confini dello scibile: il terrificante Ipse Dixit!
    Ma grazie a Galileo (e a molti altri prima, dopo e durante lui, spesso con risultati decisamente più cruenti) il Male è stato debitamente preso a ceffoni e ricacciato nel buco puzzolente cui appartiene.

    L'Ipse Dixit s'è portato via anche diversi paletti e capisaldi del pensiero dominante, ciò che ha consentito lo sviluppo di una nuova società nella quale tutti sono uguali.
    Signori, lo so, è scioccante, pochi sono pronti ad affrontare questo concetto, ma uguaglianza != ugualitarismo (!= sta per "not equal to", cioè diverso).
    E' molto bello e molto politically correct sostenere che siamo tutti uguali e abbiamo le stesse possibilità, ma è un'immane cxxxxxa. Abbiamo inclinazioni, interessi e criticità che ci indirizzano in maniera più o meno marcata verso direzioni che ci sono proprie, nel bene e nel male.
    Purtroppo i media italiani (ma non solo i media, questa cosa è ben presente anche nel mondo dell'istruzione, e non è un caso) hanno plasmato un mondo (puramente fittizio) dove l'opinione di chiunque conta ed ha valore indipendentemente da chi la pronuncia. Il che va benissimo finché si parla del sapore della birra, degli ingredienti per la carbonara o della gradevolezza estetica di un soggetto femminile di passaggio.
    Non va più bene quando parliamo di scienza (il famoso "Bagnai ha ragione, ma x". "Ma" un paio di palle! Quelli sono i dati, quella è l'analisi, quelle sono le conclusioni. Introdurre variabili diverse, cambiare la metodologia d'osservazione e sostenere d'esser giunto a conclusioni diverse denuncia una serie di mancanze che nessun uomo di scienza dovrebbe permettersi. Chi ha detto Zichichi?!?).
    La sola obiezione lecita è la seguente: Professor Bagnai, i suoi risultati sono sbagliati. Vede, io sono partito dallo stesso set di dati, ho seguito la medesima metodologia ma i risultati sono diversi (vi sfido a provarci :)).
    Tutto il resto sono chiacchiere da bar. E di scientifico non hanno una beata mazza.
    Sarebbe come sostenere che come Presidente del Consiglio può andar bene anche la casalinga di Vogh...
    ...
    ...
    Ah, già

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  36. Capisco la sua risposta in pieno...
    Non so se questo mio commento mi precipiterà dritto nel girone dei "chennepenzisti" o dei "segretariazionisti", non importa, correrò il rischio (forse qui è un tantinello off-topic, non so).
    Ebbene, da qualche settimana leggo in girula di una notizia a dir poco molto poco battuta dai media tradizionali (ovvero euristi tout court), cioè quella riguardo il TTIP http://ec.europa.eu/trade/policy/in-focus/ttip/
    Dico "in giro", perché devo scavare negli oscuri meandri del web per cavarne due righe di critica analisi.
    Ora a me sembra, sono uno scienziato soft ahimè, di una giovine scienza quale l'informatica che è peggio trattata della sua economia (basta che escano dal grande magazzino con un pc o un tablet che son tutti espertoni informatici, poi gli parli di Boole, Shannon, Turing e von Neumann per citarne una manciata e ti trovi subito a rispondergli "grazie.. la richiamo io"), dicevo.. a me sembra, che qui ci si profili una super-dittatura sopra la dittatura eurista che già ci siamo beccati nostro malgrado.
    Insomma l'istinto di ragno, più che calcoli alla mano, visto che dati non se ne trovano (siamo di nuovo allo spaccio di un sogno), mi dice che a breve ci ritroveremo con un'ulteriore ricontrattazione al ribasso di un po' tutto (sanità, istruzione, lavoro, acconciature, regolamenti su come si producono i formaggi, etc..) con qualcosa di più massiccio del sub-impero germano-centrico, ovvero con il super-impero anglo-centrico (che di fatto, visto il "grande successo" della locale dittaturella eurista si è detto, ma perché non replicare su più ampia scala la cosa visto che per di più vantiamo ancora un bel credito imperiale?).
    Nei "contratti" che i nostri "cari rappresentanti" (nel senso che ci costerà molto caro il loro contributo) stanno allegramente, e alquanto subdolamente e senza enfasi firmando, vedo omogeinazzazioni che un paese già massacrato come il nostro subirà pressoché come ultime e ulteriori amputazioni che porteranno il paziente comatoso alla morte (sanità e istruzione per citarne due così d'emblée).
    Insomma, ecco la retorica domanda, non è che fra 10 anni cadiamo dalla padella dell'euro alla brace del dolleuro? E mi vien da dire.. e che DOLEURI saranno!!
    Grazie prof. Bagnai, se ho urtato qualche sua corda, mi fustighi verbalmente pure in pubblica piazza, d'altronde so' informatico.

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