domenica 4 agosto 2013

Più Europa.

C'è solo una cosa che mi inorgoglisce più di essere il vostro economista: essere il continuista di Musica Perduta.



(un trionfo! Alla fine una signora si avvicina a 'Squillo' - http://www.maurosquillante.com/ - e gli dice: "Grazie! Ci avete fatto capire che la Controriforma non è stata solo inquisizione...". Ho rinunciato a spiegarle che anche come continuista preferisco essere considerato inquisitore, piuttosto che eretico. Del resto, venendo da Faucogney a Servance abbiamo visto un paesino che si chiama S. Barthélemy. Chi ha orecchie per intendere...)


(comunque suonare col cembalo appoggiato all'organo è un po' una coattata, ma è troppo divertente. E non dover scaricare e accordare strumenti non ha prezzo. Era tutta spesaprivataimproduttiva...)

(prossima tappa: Asiago 17 agosto...)


50 commenti:

  1. Bei tempi quando Più Europa era un di più di cultura piuttosto che mantra liberisti. Mi chiedo come facessero a viaggiare all'epoca senza l'euro e senza Schengen, con questa grande limitazione a viaggiare rappresentata dal dover mostrare un documento alla frontiera

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    1. In Germania, oltre al passaporto elettronico, mi hanno chiesto di produrre altre prove della mia identita'. In Polonia sono stato fermato per avere con me (durante un festival rock!) solo una valida patente italiana. Mi hanno fatto parlare con una traduttrice, lei si e' accertata che non fossi rumeno, dopodiche' avrei dovuto avere una multa. Solo le lacrime Academy Awards della mia ragazza li hanno convinti a lasciarmi andare con un semplice avviso.
      E non provate ad andare in giro con le carte d'identita' prorogate a penna (tagli ai comuni eh???). Ti ridono in faccia.
      Come dicono in PL, Schengen Srengen...

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    2. Il vero ostacolo quasi insormontabile ai viaggi era costituito dal dover far i calcoli in una diversa valuta. E se ti scordavi la calcolatrice?

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  2. Eh, Tommaso, era durissima...
    Voi non ci crederete, lo so. A raccontarlo ora sembra fantascienza, o mito.
    Ma io ricordo i tempi durissimi senza Euro, quando ogni cinquecento chilometri dovevi riprogrammare il pallottoliere, riscivere il costo di un caffé, fare ordine cercando di disfarti di tutti quegli strani dischetti di metallo (perché le banconote, quelle te le avrebbero cambiate, ma le monetine no)...

    Ricordo bene come si viaggiava con InterRail. Ventiduemilalire per tre mesi. Io avevo 22 anni, un contratto di lavoro (a tempo indeterminato - non esisteva il lavoro interinale nel 1983) e uno stipendio di 640 milalire al mese (340 euro... una miseria. Tolti IMU - ah, no... non c'era; addizionale IRPEF - ah, no... non c'era; TARES - ah, no... non c'era; Ticket sanitario - ah, no... non c'era).

    E con quelle 22000lire viaggiai per Italia, Austria, Germania, Francia, Inghilterra, Scozia e Irlanda. Io e due miei ex compagni di scuola. Col nostro inglese da istituto tecnico, il mio francese da nipote di emigranti e la sfacciataggine tipica di un italiano, percorremmo il labirinto di Reims, visitammo Norimberga, ci ubriacammo in modo indegno ad Amesbury, tentammo di suonare cornamuse ad Edimburgo, ritrovammo le comunità monastiche irlndesi (i veri, primi fondatori d'Europa) a Gleann-dà-Loch.

    E l'Euro non c'era. La Trojka nemmeno. Di Germanie ce n'erano addirittura due.

    Andiamo avanti. Lo stesso. Adesso ho un Euro meraviglioso, un fogno incredibile... Sì, lo so... sono in mobilità e gli 800 e qualche Euro che prendo a fine mese (quando l'INPS si ricorda di versarmeli) non bastano nemmeno per 3 settimane (e per fortuna ho un orto, due galline e questo blog). Sì, è vero che mi alzo ogni mattina chiedendomi come posso fare a trovare lavoro. E' vero che tra pochi giorni me ne vado in Francia a fare un colloquio di lavoro... ma abbiamo la grande moneta unica. Volete mettere, girare disoccupati e senza diritti politici, ma senza pallottolieri, per le strade di questo fogno meraviglioso?


    Buona vita
    Guglielmo

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    1. Mi sveglio a Luxeuil-les-bains, sede di un'abbazia fondata da s. Colombano. Non era necessario nemmeno il treno per viaggiare in Europa.

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    2. @Odysseos

      Ciao Guglielmo,
      Esprimo la mia solidarietà a te e a tutti i lavoratori del blog (tutti. salariati e indipendenti) che oggi si trovano in difficoltà.

      Saluti. e anche se non vi conosco. un abbraccio. forte.

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  3. L'unica Europa per cui vale la pena fare qualcosa (di buono). L'Europa con la "E".

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  4. Conoscevo una ragazza tedesca,molti anni fa,ero felice che le nostre due nazioni si sarebbero unite attraverso l'Europa.La musica,la letteratura,la scienza avrebbero trovato nuove formule dalla sintesi di questi mondi,immaginarsi insieme a Francia,Spagna,insomma l'estasi....non avevo capito in cazzo!

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  5. Più Europa, meno UE, meno euro. Purtroppo, sinora vige la legge di Gresham: che l'Europa cattiva scaccia l'Europa buona.

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  6. parlare male dell'euro nella sagra del paese ed essere etichettato come fascista non ha prezzo....

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    1. Ma certo, il loro ragionamento é molto elementare:
      - noi siamo di Sinistra, quindi siamo per l'amicizia di tutti i popoli (.....Internazionale socialista.....Fogno europeo....). Quindi l'Euro é un passo verso l'Unione di tutti i Popoli.
      - tu sei ancora per il vecchio concetto di Nazione e per il ritorno alla lira.
      Quindi é chiaro che sei un Nazionalista e sei di Destra. STOP. Ogni argomento é chiuso.

      Bisognerebbe provare a dirgli:
      Caro amico, anch'io la pensavo come te, ma guarda che in questa pseudo "Unione di Popoli" ed in questa pseudo "Fratellanza" c'é chi ci guadagna moltissimo e chi ci rimette di brutto.
      Scusa, ma ti sembra logico e giusto ?
      Qui non si tratta di Destra o di Sinistra, ma di essere Coglioni o meno !
      Posso dimostrarti quello che dico !
      Dammi 15 minuti. (e vai giù con dati e tabelle che conosciamo....).
      Insomma, non si può andare d'amore e d'accordo con chi ti vuole fregare, ti pare?
      Forse, in Europa ci siamo fatti troppo male per troppi secoli.
      Contentiamoci di avere delle buone relazioni di vicinato che per la Fratellanza (parola grossa), dovranno passare almeno 10 generazioni e dovremo sapere tutti almeno 6 lingue.

      Ammiriamo gli Stati Uniti?
      Vorremmo essere come loro ?
      Ma la Storia non si costruisce a tavolino.
      Lì un nocciolo duro di anglosassoni ha pian piano integrato popoli di origine diversa (già i figli della prima generazione di immigrati anelavano all'integrazione volendo dimenticare la lingua dei genitori).
      In Europa le Nazioni sono ben solide e forti, ognuna con le proprie diversità e ricchezza culturale.
      E questo non é magnifico?
      Certo che non bisogna cadere nei Nazionalismi e nelle guerre, ma questo é un'altro discorso.

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    2. Infatti mi hanno detto ciò che tu hai elencato nelle prime tre righe. Io ho provato a citare le tabelle e i dati economici, ma non volevano ascoltare. Non hanno subito un lavaggio del cervello perchè in questo caso un dubbio ti viene prima o poi, loro sono stati lobotomizzati da piccoli altrimenti non si spiegherebbe tutta questa cocciuttaggine. Ad un certo punto mi sono stufato e sono ritornato a casa, meglio soli che mal accompagnati. Prima o poi si accorgeranno di quello che accade, allora saranno tutti partigiani

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    3. @Salvatore Genovese

      'Lì un nocciolo duro di anglosassoni ha pian piano integrato popoli di origine diversa'

      Questa però non te la faccio passare.

      Credo che gli USA siano l'emblema di ciò che qualunque antropologo conosce perfettamente: l'integrazione non è possibile.

      Per tenere insieme quel non-popolo, gli abitanti sono stati infarciti di nazionalismo e devono consumare un terzo delle risorse mondiali per avere una speranza di vita tragicamente bassa, un'alimentazione ignobile ed un deficit strutturale di cultura di cui sono da sempre importatori netti (in compenso esportano propaganda e corruzione facendosi pure pagare...). Alla cultura umanistica non è poi proprio concessa la green card.

      Questo nonostante abbiano probabilmente avuto i padri costituenti più illuminati della storia umana e una terra generosa come poche al mondo.

      Il globale drenaggio di risorse di questa nazione sembra funzionale a quel processo cosmetico percui trasformi in role model la culla del niente.

      E' difficile poi non mettere in relazione il Fogno europeo con il nauseante terzomondismo piddino... ma non vorrei urtare le anime belle.

      Lasciamo il "songno americano" agli Amerikani, conserviamoci il Sogno Europeo del Welfare, della cultura diffusa e delle social democrazie.


      “Non esiste un solo esempio storico di società plurietnica non conflittuale e che non sia stata crudelmente gerarchizzata e oppressiva” G. Faye Archeofuturismo - SEB, Milano, 1999 pag. 160.

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  7. Ricordo anch'io l'inter rail a 22milalire, zaino e carriola per le lire (.o forse no). In un viaggio solo riuscii ad assistere al Flauto magico diretto da Karl Bohm a Vienna, alla 5° di Mahler diretta da Von Karajan a Berlino e alla Passione Secondo Matteo diretta da Abbado a Edimburgo (con Peter Schreyer e Dietrich Fischer-Dieskau). Viaggio a pane e cipolla per conservare i soldi per i biglietti. Quel tipo di Europa (che scrivo pertanto con la maiuscola), mi piaceva. Ogni tanto dovevi cambiare un po' di lirette in qualche altra valuta, mostrare il passaporto, ma dov'era il problema? (anzi, posti come Checkpoint Charlie erano piuttosto interessanti)
    Al giorno d'oggi, comunque, riesci a prelevare i soldi col bancomat anche in Ruanda e in Iran, dov'è quindi il problema?
    Ma se il paese in cui vivi, viene reso invivibile allora il problema c'è, ed è molto grande.

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    1. Ah, ma allora se ci lasciamo andare ai ricordi, mi associo anche io, ricordando un salisburgo 1970 abbado-ciani, un ratto dal serraglio con metha, e poi un secondo di brahms pollini-karajan 1974 (se non sbaglio, era comunque a pasqua), e poi una ttralogia boulez-chérau bayreuth 1980....a quei tempi ero desideroso di viaggiare in europa, volevo conoscere, per non essere provinciale, e quanto ho visto e letto tra il 1970 e il 1985 costituisce ancora la base delle mie inclinazioni culturali in generale. E si viaggiava con facilità e una certa disinvoltura, pensando che forse (forse....) antichi risentimenti e inimicizie potessero essere attenuate. Dopo di che sono arrivati gli anni novanta e poi il nuovo secolo...lasciamo perdere: wolfgang schäuble ne è l'emblema.

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  8. Nell'estate dell'85 l'inter-rail mi costò (per essere giusti, costò a mio padre) 278.000 lire per un mese. Non credo 22.000 per tre mesi nell'83!

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  9. Bellissimo spunto ieri dal Vangelo domenicale, dedicato a quegli economisti collaborazionisti pronti a riciclarsi (ma anche, volendo, a quelli che aspettano le elezioni tedesche per venire a patti con la Germania: un abisso è sempr eun abisso):

    Ma Abramo rispose: Figlio, ricordati che hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e Lazzaro parimenti i suoi mali; ora invece lui è consolato e tu sei in mezzo ai tormenti. [26]Per di più, tra noi e voi è stabilito un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi non possono, né di costì si può attraversare fino a noi.

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  10. Ora mi è chiaro chi è lei, Profe: un concertista prestato all'economia.
    Certo che quella notte contro gli ugonotti ci andarono giù un po' pesanti: "Molti cadaveri furono gettati nella Senna, come quello del de Coligny, poi ripescato, evirato e impiccato"
    http://it.wikipedia.org/wiki/Notte_di_san_Bartolomeo
    Oggi un Enrico ce l'abbiamo come premier, cercasi gli altri due.
    Ps.: vedo che ha rimesso il filtro anti-robot, c'è forse il pericolo di un'invasione degli aliens?

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  11. @ Roberto b C'è già l'invasione: esseri come Monti o Letta non hanno nulla di pienamente umano: anaffettivi, meccanici, assolutamente deliranti (il vero delirio paranoico sembra lucido), programmati per eseguire ordini nefandi che hanno introiettato nella propria struttura mentale. Per renderli credibili li hanno fatti anche accoppiare e riprodurre. Provate a chiedere ad essi cosa siano e vi risponderanno:"Sono un organismo cibernetico, tessuto vivente su endoscheletro metallico" (cfr Terminator 2)

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  12. Pubblichi la notizia dove meglio crede, oppure la cestini se irrilevante, ma direi che quei brutti AmeriKani della FED si sono scassati le balle della ECB per dirla eufemisticamente ... si avvicina il D-Day?

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    1. A parte che sarà molto facile da parte dei rigoristi controbattere alle critiche, ma non era stato l'eccessivo credito/debito a porre l'eurozona in una condizione di mancanza di liquidità, la quale avrebbe dovuto essere affrontata con politiche monetarie esattamente opposte a quelle dettate dai vari trattati?

      Il crollo della crescita non sarebbe invece un risultato e non una causa?

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  13. Per non dimenticare (anche il ruolo e le dichiarazioni di Prodi). Repubblica 15/9/2003

    Repubblica.it/esteri: Svezia, giù la Corona svedese Ma l'euro corre sui mercati

    STOCCOLMA - Gli svedesi dicono no all'euro e la moneta nazionale va in picchiata. Dopo il referendum che ha sancito il rifiuto della divisa unica europea, la moneta passa di mano a 9,18-9,19 euro contro i 9,11 della chiusura di venerdì.

    Nessun riflesso negativo, invece, per l'euro, che continua a guadagnare nei confronti del dollaro. All'apertura dei mercati la valuta era già scambiata a 1,1271 dollari, in rialzo rispetto alle quotazioni Bce di venerdì scorso (1,1172 dollari). E a metà mattinata ha incrementato ulteriormente i propri guadagni toccando quota 1,1280.

    La conferma che il voto svedese non avrà particolari conseguenze sulle quotazioni arriva dal presidente della Banca centrale europea Wim Duisenberg. Che in un comunicato sostiene che il risultato del referendum "non avrà un impatto né sulle politiche della Bce nè sulla posizione dell'euro".

    Effetti a catena ci potrebbero essere invece sul piano politico soprattutto in Gran Bretagna. Lo dimostrano i commenti di questa mattina della stampa inglese, che parlano di "monito" per Tony Blair o di doccia fredda sulle "speranze" dell'inquino di Downing Street per un referendum sull'ingresso nell'area euro prima delle prossime elezioni.

    "Un monito per Blair sui rischi del referendum" è appunto il titolo del conservatore Times, e analoga lettura offre ai suoi lettori il progressista Guardian: "Le speranze di un referendum sull'euro infrante dagli svedesi". Ma dai microfoni di Skynews Peter Hain, leader ai Comuni, ha ribadito che la decisione sull'ingresso della Gran Bretagna "non sarà influenzata dai risultati di Stoccolma".

    Il cancelliere tedesco Gerhard Schroeder ha espresso rammarico per l'esito del voto, ma non ha escluso un ripensamento: "Non è stata chiusa la porta e resta intatta la possibilità che la Svezia adotti l'euro in futuro"; mentre per il presidente della Commissione Ue Romano Prodi, malgrado "una larga parte della Svezia" comprendesse i vantaggi della moneta unica, "ha prevalso la paura del nuovo e questa è stata la scelta politica di chi vuole rimarcare le proprie differenze nazionali e ha timore di perdere quelle che ritiene essere sue particolarità, anche a dispetto di tutte le considerazioni economiche".

    Una scelta che va rispettata secondo il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini, "ma noi - aggiunge il ministro - dobbiamo continuare a lavorare perchè il progetto svedese non si fermi, e perché si riprovi un'altra volta quando oggi si è fallito".

    Rispondendo alle domande del Gr3 Rai, il titolare della Farnesina smentisce il rischio di una crescita, dopo il voto svedese, dell'euroscetticismo. "Dobbiamo lavorare esattamente - dice Frattini - per convincere i cittadini che l'Europa è una grande opportunità, una grande occasione, e il rischio di perdere l'identità nazionale non c'è".

    Secondo il leader di Rifondazione Comunista Fausto Bertinotti, al contrario, il risultato giunto da Stoccolma è la prova che "così come è stata costruita, questa Europa delude molto i popoli". Perché, conclude il segretario di Rc, "è la normazione di un'Europa liberista e dal profilo tecnocratico".

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    1. Fammi capire celso , il giorno dopo perdeva l" uno per cento e il cambio andava in picchiata???

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    2. 0,8%...stile Repubblica, ma il problema sono i lettori.

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    3. già, proprio così, secondo te che cosa dobbiamo pensare?

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  14. In effetti è una dimenticanza imperdonabile, quella del mio concittadino, vera e propria incarnazione del Male, cui si attaglia molto bene il capitolo su De Sade di "Dialettica dell'illuminismo" (Adorno e Horkheimer) o quello in "La Filosofia Perenne" (Elemire Zolla). Nello sterminato campionario dei traditori che hanno funestato questo paese, egli è forse il peggiore (ed è una gara dura)

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  15. Prof, sa per caso se è stato registrato e magari passa su qualche radio francese in streaming?

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  16. Mi piace molto questo passaggio di un recente articolo del Financial Times: "Ma i tempi sono maturi per la nascita di un partito di destra lontano dal populismo di Berlusconi e che abbracci il liberismo economico". E' scontato che ciò che importa di più al FT sia il liberismo (oltre all'utilizzo ormai inveterato ma scorretto e strumentale del termine "populismo", in quanto B e il B-ismo sono stati un esempio di demagogia, non di populismo), ma fa ridere che non dica solo "un partito", ma specifichi "di destra" :D
    Solo la destra mancava all'appello del liberismo. Il PUdE si chiamò PUdL, e fu sera e fu mattina (magari)...

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  17. Il Ministro vede comunque indicatori positivi...
    http://www.repubblica.it/economia/2013/08/06/news/istat_pil_calo_recessione-64357245/?ref=HREA-1
    Vado a ripassare "I salvataggi che non ci salveranno".

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  18. Probabilmente lo avete già visto, ma non posso non segnalare dai tweet di claudio borghi (alberto è castore, borghi è polluce, insieme sono i dioscuri) la valutazione degli studenti americani di uno dei soliti noti che lo ha lungo (?)

    http://www.ratemyprofessors.com/ShowRatings.jsp?tid=549908

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    1. E' abbastanza normale essere trattati così impietosamente dagli undergraduates nelle università americane.

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    2. sì, certo, però il problema è un altro: quando ti metti nella posizione di dare lezioni a tutti dall'alto in basso, spesso rifiutando di discutere con serietà i problemi che vengono affrontati da chi non la pensa come te, è normale che poi si reagisca nel modo in cui ha reagito Claudio Borghi, che è andato a vedere i giudizii degli studenti di Bisin, per farsi un'idea di quanto fosse apprezzato dagli studenti americani. Forse ti è sfuggito che Bisin il 5 di agosto ha scritto sul suo blog di riferimento un lungo intervento, per spiegare chi davvero è degno di essere chiamato economista e CHE COSA fa un vero economista con i suoi allievi. Intervento ai limiti del ridicolo, per chi ha un po' frequentato le università (forse più che ai limiti, dentro i limiti). E' quindi sorprendente leggere poi a proposito di chi è così provvisto di autocoscienza commenti del tipo "non sa parlare inglese", "non insegna proprio", "è lunatico" e così via. Ma, per affrontare una volta per tutte questa storia del curriculum e di chi debba parlare oppure no, sarà bene fare qualche osservazione di carattere generale. Intanto il curriculum, se proprio lo vogliamo tenere in feticistica considerazione, può essere necessario, ma non è sufficiente. Questo è bene metterselo in testa: io non conosco il curriculum di Boldrin, ma immagino che sia "appropriato", però, quando si dicono sciocchezze simili a quelle dette coriacemente da boldrin sulla spagna, non c'è curriculum che tenga, o non hai capito o dici quelle cose per altre ragioni (lo dico da persona assolutamente sprovvista di competenze economiche, ma non di come debba svolgersi una discussione "scientifica"). Inoltre, fare come fa Bisin, tutte le volte che discute con Borghi ed è messo in difficoltà, di interrompere la discussione dicendo che non è un economista e quindi non capisce nulla per formazione (una specie di impossibilità a comprendere "metafisica"), è atteggiamento che viola, a mio giudizio, il codice etico che deve animare il comportamento di ricercatori e professori: non esistono prerogative autoritarie in virtù delle quali si possa abolire una discussione, quando fa piacere; il dovere è quello di discutere sempre e fino in fondo, rimanendo al punto: se puoi dimostrare che il tuo interlocutore è un incapace, lo fai, ma per via dimostrativa, di ragionamento, e non perché io ritengo di essere io o e tu non sei un.... bel niente. Un brillante giovane senza curriculum, ancora alle prime armi della sua carriera, ma dotato di intelligenza e conoscenze, ha tutto il diritto di discutere apertamente, ed educatamente aggiungo io, con tutti, grandi e piccoli; se dirà sciocchezze, gli verrà fatto notare con argomentazioni opportune. se poi Bisin ritiene che Borghi e amici siano una accolita di incompetenti che "disonorano" l'economia, perché passa tanto tempo a discutere con loro, perché sta spesso col telefono in mano per intromettersi nelle loro discussioni? io li lascerei perdere. Non si discute con chi non ha i "fondamentali" per discutere. In realtà, tutta la questione del curriculum è una metafora calzante del loro pensiero economico e delle loro ricette per l'italia: sono portatori di una specie di platonismo d'accatto, in trentaduesimo; si sentono gli àristoi della società, i "migliori", coloro che conoscono e che hanno capito di contro a una massa di stupidi che, anche quando potrebbe, non vuole capire (naturalmente in tanti non POSSONO proprio capire); di conseguenza ritengono che il comportamento migliore da adottare sia quello gerarchico-verticistico, anche nelle discussioni, anche nel settore in cui, tra uguali, dovrebbe vigere la libertà di parola più completa, dove la regola è soltanto la capacità di argomentare, per dimostrare che le mie tesi sono migliori delle tue. E questo vale anche per la loro visione della politica: al fondo amano il metodo Monti, che pensa che la democrazia sia una cosa carina, ma spesso inopportuna per i popoli.

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    3. Mi sembra una discussione futile ed inconcludente. Bisin ha il diritto di vantarsi dei suoi titoli e della sua veste accademica come meglio gli aggrada (l'italianissimo "lei non sa chi sono io ! perciò adesso glielo dico..."); dal nostro canto noi, se siamo dei veri spiriti liberi, abbiamo il diritto di fidarci e di credere di chi e in chi meglio ci aggrada. Saremmo degli stupidi se non lo facessimo. Marx non era un accademico, eppure la profondità del suo pensiero stordisce. Darwin era un teologo mancato, eppure ha scritto il libro più importante degli ultimi due secoli. Perciò date a Marx quel che è di Marx ed a Bisin quel che è di Bisin. In quest'ultimo caso, probabilmente, vi resterà parecchio.

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    4. Scusa, Anto, ma la discussione non mi sembra né futile né inconcludente. Non è futile, perché riguarda le regole che stanno alla base di una discussione "scientifica", non è inconcludente, perché cerca di collegare un certo modo di discutere con una visione più ampia della politica e del ruolo delle élites all'interno della società.

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  19. Il 6 dicembre 1993 La Repubblica, a firma di Franco Papitto,ci illumina sulle ultime da Bruxelles. I ministri delle Finanze dei Dodici si sono riuniti in un Consiglio straordinario per fronteggiare l' emergenza disoccupazione. Nasce un documento, cito dall' articolo: "Nel documento si afferma che la recessione ha ormai toccato il fondo. "E tutti ritengono - ha detto il ministro del Tesoro italiano Piero Barucci - che la ripresa abbia bisogno di una stretta politica dei redditi".
    Musica nuova per le nostre orecchie. Poi l'articolo, si sofferma sulle alcune polemiche che sono sorte all' interno della commissione. Il presidente della Commissione Jaques Delors si vede silurato e attaccato per "..il suo piano roosveltiano anti-crisi, che prevede investimenti per 230 mila miliardi in sei anni, tali da creare 15 milioni di nuovi posti di lavoro nella Cee."
    Chi è il primo che si mette di traverso al piano Delors? Casualmente è il Ministro delle finanze tedesco Theo Waigel che sottolinea il suo rifiuto su due fronti ".. "no" ad una iniziativa comunitaria per la riduzione del costo del denaro e "no" anche al lancio di del piano di investimenti"
    L' articolo inoltre cita le parole amare di Delors tratte dal suo Libro bianco: "Abbiamo 50 milioni di poveri su 370 milioni di abitanti. Avremo presto un tasso di disoccupazione del 17 per cento. Chi ha un lavoro e gode ancora di un certo benessere non si rende conto di vivere in una fortezza assediata. E invece è assediato veramente il nostro livello di vita. Le nostre società corrono seri pericoli di destabilizzazione. Le nostre democrazie possono essere messe in pericolo dal populismo".
    http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/12/06/silurato-il-piano-delors-congeliamo-salari.html

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    1. Si può sempre scavare. Visto che siamo in Belgio, aspettiamo la nostra Marcinelle.

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  20. Oggi il Völkischer Beobachter fa' trapelare che il FMI timidamente fa' notare come l'austerita' alamanna li faccia crescere nel 2013 al di sotto del potenziale e cioe' allo 0,3% ...

    Un paio di chicche:
    Se non si riuscisse a promuovere una ripresa «la crescita tedesca resterebbe al di sotto del potenziale per un periodo più lungo»
    Un aumento dello stress finanziario nell'Eurozona «potrebbe interagire con una domanda regionale già debole»
    Il Fmi ritiene che «un allentamento della politica fiscale sia appropriato»
    Il Pil tedesco crescerà dello 0,3% quest'anno, al di sotto del suo potenziale, per poi passare a un +1,3% nel 2014, in linea con il potenziale.

    Ma nessuno che si preoccupi di una crescita costantemente inferiore all'inflazione? Se questi sono gli sfracelli dell'economia tedesca ora, che cosa succedera' tra un paio di decadi, quando ci sara' il collasso demografico (da 81Mln diventeranno 66Mln)? Va' tutto bene per i soloni del debito pubblico?

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  21. Non ti preoccupare, si stanno già attrezzando per l'importazione di schiavi professionalizzati dai PIGS (ovviamente già debitamente formati e professionalizzati grazie alla spesapubblicaimproduttiva dei suddetti). Sieg heil.

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    1. Esatto, la ministra del lavoro Ursula von der Leyen visita alacremente la sozza periferia raccomandando l'insegnamento dell'algido idioma alamanno e permurandosi di garantire accoglienza a personale qualificato. Non la mandano a dire ...

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  22. Professore, le porto la lieta novella di Saccomanni: «La recessione è finita. Credo di sì, credo che tra questo trimestre e il quarto trimestre l'economia entrerà in ripresa: siamo tecnicamente in quello che si chiama punto di svolta del ciclo».

    Andiamo a spendere gli ultimi euro in libagioni e bevande!!!

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  23. saccomanni:recessione finita.
    ma sulla base di quali dati?
    ma ci prendono proprio per il culo?!

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    1. Mi chiedo infatti quale modello econometrico adottino al MEF

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  24. Ragazzi magari non è il luogo adatto per scrivere ma volevo chiedere se avete notizie del libro di rinaldi????

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  25. Più Europa... e meno Olanda.

    L'Olanda è alle prese con un debito privato con i fiocchi, a luglio si è registrato un sensibile aumento della disoccupazione, e si assiste all'«esplosione del debito pubblico con la più impressionante accelerazione europea dai minimi storici del 2008».
    Per farla breve, L'Economia Olandese fa acqua e va incontro alla stagnazione, e si è aperto «un acceso dibattito sulle misure di austerity adottate dal governo.
    Le critiche, che vanno dai sindacati alle lobby imprenditoriali, chiedono al governo di allentare i suoi sforzi di riequilibrio dei conti e lasciare più respiro a famiglie e imprese.
    Tuttavia il primo ministro Mark Rutte, un convinto sostenitore della disciplina fiscale, è determinato a soddisfare le richieste dell’Unione Europea per il 2014.».

    Così poi ci facciamo compagnia se malauguratamente i sognatori europei nostrani conseguiranno l'obiettivo di trasformarci definitivamente in un länder della tedeschia.

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  26. Io non credo più all'abbaglio del sogno europeo per le classi dirigenti. Credo che il popolo sia stato fregato con il sogno, né più né meno come quando è stata creata l'Unità d'Italia, annettendo il Sud a costo zero avvantaggiando i Savoia, o quando gli Americani hanno fatto la Guerra Civile, parlando di abolizione della schiavitù come pretesto per annettersi milioni di Km quadri di buone piantagioni.
    Chi guida intere Nazioni non è uno stupido; se persegue in una politica dannosa di austerità in nome di principi liberisti (liberisti a modo loro, visto che in un libero mercato non è previsto che lo Statoinefficienteimproduttivo salvi banche private) è chiaro che segue un disegno ben preciso: consentire ad una minoranza elitaria di comprare a prezzi di saldo gli assets di un Paese, attraverso privatizzazioni pilotate.
    Il controllo di un Paese lo fai attraverso il controllo della moneta in prima istanza, ormai è chiaro. Ora siamo arrivati alla seconda fase: siccome siamo sommersi da un debito che non possiamo ripagare, per fare cassa ci costringono a svendere un Paese "con vista sul mare". E come si fa passare un intero Paese sotto padrone? controllando l'accesso all'energia (Eni), all'acqua; controllando le tecnologie della Difesa (Finmeccanica); controllando settori strategici come lo Spazio (Thales Alenia Space, in mano ai francesi), l'automotive e i trasporti in generale (Ferrovie, compagnie aeree).
    Il sogno europeo è solo per i fessi come noi, piccoli pesci e piccoli consumatori. Chi comanda ha il compito di svendere il ns Paese alle grosse famiglie oligopoliste, ormai è limpido come l'acqua. D'altronde, se disponi di miliardi di euro e intravedi la possibilità di controllare un intero continente direttamente, quale è il problema di comprarti un Primo Ministro e la maggioranza di deputati e senatori di un qualsiasi Paese? Alle volte nemmeno è necessario sborsare soldi, si va sulle minacce. E' sufficiente scrivere una lettera in cui intimi a un Governo che fai a pezzi il suo Paese se non mettono su qualcuno di tua fiducia ad attuare le riforme che più convengono. In poche ore, hai un Primo Ministro non eletto dal popolo che esegue decisioni prese in altri concilii, minacciando il Paese di morte che se non si accettano a testa china i sacrifici necessari, in ottica -ancora- liberista. I giornali sono in mano a pochi editori prezzolati, e bombardano l'opinione pubblica sulla bontà delle decisioni prese dal nuovo governo tecnico.
    E chi denuncia con la semplice logica e l'analisi dei fatti questo stupro continuativo di interi Paesi una volta indipendenti e democratici, viene messo all'angolo NON con motivazioni articolate, ma con aggettivi tipici dell'antiterrorismo: reazionario, anarchico, demagogo, sfascista, complottista, eversivo.

    Il mio punto di domanda ora è diventato il seguente: visto che è chiaro come finirà, quale è la migliore strategia di sopravvivenza per noi piccoli che sappiamo come funzionano le cose?

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  27. Penso che ormai sia noto a tutti, comunque ricordiamo che l'immarcescibile olli rehn ha chiesto alla spagna di tagliare i salari del 10%.

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  28. Nell'incontro dello scorso 29 luglio con Samaras ad Atene, Letta spiegò che “se l'Europa sarà ancora percepita unicamente come imposizione di sofferenze e sacrifici la gente voterà per i partiti populisti ed anti-europei, ma noi faremo cambiare atteggiamento ai cittadini europei attuando politiche più vicine alla gente”.
    Forse anche troppo vicine, dal momento che
    «I creditori internazionali della Grecia stanno di nuovo facendo pressione sul governo di Samaras per annullare la norma che vieta alle banche di confiscare le case di valore superiore a 200.000 € (260.000 $) ai greci che non possono permettersi di pagare i loro mutui a causa della misure di austerità».
    Inutile aggiungere che la troika farà tutto il possibile perché i greci non abbiano scampo.

    Da quando è al governo Letta non fa che ripetere le stesse soporifere omelie che possono essere agevolmente riassunte nel concetto “Stiamo lavorando per voi”.

    Ecco, alla luce di ciò che sta succedendo in Grecia, vorrei invitarlo a concedersi un periodo di riposo, a lavorare di meno e, soprattutto, non per noi.

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