sabato 24 agosto 2013

Dall'Italia alla Grecia

(perché devo star male solo io? In fondo non è colpa mia, no? Non è nemmeno colpa vostra, mi direte. Be', peggio per noi...)




Marc Tuein ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Una domanda lecita (?)":

Ieri sera ho conosciuto Luca, 37 anni di Torino. Era seduto in un angolo del carruggio della mia cittadina. "Sono italiano, ho perso il lavoro e la casa, aiutatemi" recitava il cartoncino ai suoi piedi. "Questa cosa è peggio della guerra", mi ha detto mentre posavo gli spiccioli "almeno in guerra sai chi è il nemico, ma qui?". "Sono dei bastardi", è l'unica cosa che mi è uscita dalla bocca. Poi gli ho chiesto come è andata, e ci siamo messi a parlare. Senza genitori, impiegato in un'azienda, ha perso il lavoro, e dopo 10 mesi di disoccupazione -Torino è una città morta, mi ha detto- ha finito i risparmi e si è ritrovato in stazione non sapendo che fare. Adesso vagabonda di città in città, spostandosi continuamente per evitare di essere avvicinato da altri vagabondi poco di buono, per lo stesso motivo evitando le Caritas e posti simili, preferendo dormire all'aperto. "In quei posti non ci puoi andare, pieno di ubriachi che si vomitano addosso mentre sono in coda per il pasto, che fa a botte e si accoltella per uno sguardo. Io non sono così." Di notte ha gli incubi, si sveglia di soprassalto. Teme continuamente di essere aggredito nel sonno, massacrato di botte da qualche balordo. "Una notte mi hanno rubato le scarpe, ho camminato scalzo nella pioggia per giorni, con i piedi infilati in due sacchetti di plastica." Mi racconta tutto questo con uno stupore calmo, come se le ripetesse a se stesso le cose che dice. E' arrabbiato con il suo Paese, e spera di fare una vendemmia in Toscana, o la raccolta delle mele in Trentino, per raccogliere i soldi necessari per il viaggio in Germania, dove spera di trovare un lavoro. "Il biglietto dell'aereo, un posto dove dormire e riposare due giorni, per riprendermi con la testa, e poi cercare un lavoro. Là sono più onesti, là le persone sono aiutate. Qui siamo abbandonati a noi stessi." Non ribatto, sento di non averne il diritto. Quando gli porgo la mano e mi presento chiedendogli il nome è quasi sorpreso, un lampo gli illumina gli occhi e mi sorride quasi ringraziandomi di averlo fatto. Non se l'aspettava, non dev'esserci più abituato. Nonostante tutto quello che gli sta capitando mantiene una dignità e un'igiene personale che certamente sono segno di una grande forza interiore. Mentre mi allontano chiedendomi cosa posso fare per lui, un piccolo gesto di solidarietà umana che lo aiuti a mantenere intatta la sua forza d'animo, mi viene in mente che una cosa posso farla: regalargli Il Tramonto dell'euro. A volte capire può fare la differenza tra la vita e la morte. Io posso ricomprarlo, uno stipendio lo ho ancora. Spero di incontrarlo di nuovo. Ha uno sguardo buono e pulito Luca, e coricandomi mi chiedo per quanto ancora riuscirà a conservarlo. Non è stato facile prendere sonno, ieri sera. Li convincerà la violenza dei fatti. Grazie Professore (ma si potrà mai ringraziarla abbastanza?), da parte mia, e di tutti i Luca di questo Paese da cui sono stati traditi.

Postato da Marc Tuein in Goofynomics alle 23 agosto 2013 18:29


(è successa la stessa cosa a me alla stazione di Genova. Non ho avuto la forza di raccontarvela, ma tanto ero sicuro che lo avrebbe fatto un altro. Io però avevo una copia in valigia e l'ho data subito. Era un collega musicista. E guardate un po' cosa scrive dalla Grecia un nostro amico, che magari un giorno vi presenterò...)



Un ami qui vit à Bruxelles, vient de me rapporter les propos tenus lors d'un dîner informel, propos tenus par un agent de la Commission et mêlé à la Troïka : "L'essentiel c'est que l'Europe puisse devenir compétitive face à la Chine, la Grèce ce n'est plus un problème, les Grecs peuvent subir davantage, et même si une partie de la population finira par disparaitre.... c'est ainsi" ! Sans commentaire....


(glielo dite voi questo, ai sordidi imbecilli fascisti per i quali "fuori dell'euro c'è il nazionalismo?" Certo, questa non è una fonte verificabile, ma io so, noi sappiamo, che l'euro è vissuto a Bruxelles come diplomazia delle cannoniere 2.0, dove al posto del grande bastone c'è il grande pennello dell'euro. Vi ricordate lo spot che qualcuno (chi?) segnalò qui più di un anno fa? Fate vedere questo ai fessi per i quali l'euro affratella l'algonchino e il samoiedo. Ora, uno potrebbe anche dire: be', d'accordo, ma la Ciiiiiiiiiiiina è veramente brutta e cattiva, ci sta mangiando, che male c'è a cercare di difendersi? Se ci sono danni collaterali in Grecia, pazienza! Ma il punto è che le cose non stanno così. I numeri ci dicono che la Cina, finora, in termini di squilibri commerciali, ci ha sottratto meno reddito dei nostri fratelli nell'euro. La cumulata del saldo commerciale verso i paesi del core dell'Eurozona dal 1980 al 2010 è di circa 415 miliardi di dollari, quella verso i Brics della metà, e il saldo verso i Brics è diventato più grande (in valore assoluto) di quello verso il "core Eurozone" solo nel 2010. Strano? No. Si chiama gravity model of trade, che poi significa semplicemente che commerci di più con chi ti è più vicino. Infatti, anche nel 2010, a quasi parità di saldi commerciali (intorno ai -35 miliardi di dollari), le importazioni dalla "core Europe" - essenzialmente da Germania e Francia - ammontavano a 180 miliardi di dollari, quelle dai Bric a circa un terzo - 67 miliardi. Siamo sicuri che la nostra deindustrializzazione dipenda proprio dalla Ciiiiiiiiiiiina? Siamo sicuri che la Ciiiiiina per noi sia solo un problema e non anche un'opportunità, un mercato di sbocco? Certo, non lo sarà più quando Germania e Francia si saranno acquisite tutti i marchi del made in Italy che in Cina, come negli altri Brics, hanno mercato... Attenzione: non nego che il problema "Cina" (per così dire) esista, che l'affermazione delle economie emergenti sia suscettibile di creare tensioni economiche a livello globale: è ovvio che questo sta accadendo. Affermo che nulla è intrinsecamente buono o cattivo, come nelle favolette morali dei colleghi superficiali e incolti, e che, a dirla tutta, di problemi ce ne sono almeno due, con due ordini di grandezza ben diversi (statistiche OCSE): il "core Eurozone" decisamente è più preoccupante per noi! E allora diciamocela tutta: la storiella dell'essere forti per combattere contro gli emergenti cattivi - espressione di un nazionalismo razzista e ottusamente miope - è evidentemente uno specchietto per le allodole, o, più esattamente, per i polli. È solo un modo per giustificare - con un pretesto di tipo nazionalistico a livello paneuropeo - l'adozione di un regime monetario che ha ben precise implicazioni di classe, come qualcuno cerca di far capire da più di tre anni. Perché il popolo, anche quello piddino, soprattutto quello piddino, che inorridisce a sentir parlare di nazionalismo, in realtà, anche quando pensa di essere "vaccinato" contro queste orrende pulsioni, è sensibile praticamente solo ad argomenti di tipo nazionalistico. Il piddino che si preoccupa della Ciiiiiiiiiiiina è più nazionalista di un ardito della Prima guerra mondiale, ma non lo sa. Il potere però lo sa, e usa la Ciiiiiiiiiiiiiiina per far ingoiare al piddino il rospo di un regime economico che alla fine ci stritolerà tutti, preservando nel piddino l'illusione della sua superiorità culturale e morale. Povero cretino, non riesco nemmeno a disprezzarlo: mi fa solo pena. Perché, altro dettaglio, i danni collaterali non si limiteranno solo alla Grecia, e presto toccherà anche a lui, anzi, gli sta già toccando. Ma la colpa, si sa, è della coruzzzione, della Ciiiina, di Berlusconi, e del consumismo - in no particular order. E naturalmente l'economia non è una scienza, te lo dice uno che si è laureato in lettere...)

64 commenti:

  1. Ma ancora c'è qualcuno che si beve la favoletta che si delocalizza SOLO perchè la manodopera costa meno e ci sono meno rotture burocratiche?

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  2. Ho letto (tradotto) bene? "anche se una parte della popolazione finirà per scomparire"? Ma questo non è una forma di genocidio? Davvero quel beato cialtrone criminale ritiene che sia nell'ordine delle cose?
    Che volessero in buona parte quello che è accaduto mi era chiaro, grazie a lei, ma che ne accettassero anche gli aspetti più raccapriccianti, no.
    Questo nel mio campo si chiama dolo eventuale: ma ora che ci penso, è esattamente quello che hanno riconosciuto esistente nei confronti della Thyssen Krupp...
    Ci stanno spingendo al razzismo ed all'odio di classe, ecco il vero dividendo dell'euro.

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    1. Sì, hai tradotto bene. Sì, è genocidio. Se la frase fosse vera (io non ho motivo per dubitarne, ma rimane una testimonianza "de relato" e quindi soggetta a dubbio metodologico) sarebbe agghiacciante. Ma perché, quello che vediamo intorno a noi non lo è forse?

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    2. e dire che alcuni giorni fa stavo parlando con un operaio in cassa integrazione che stava difendendo l'EURO... è iscritto alla fiom e ad un certo punto mi ha detto: le cose che dici tu le ho lette sul blog di Bagnai ma conosco economisti che lo contraddicono....
      POVERI NOI

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    3. Sulle mire "€uro-soluzione finale" alla crisi mediante riduzione demografica segnalo questa rassegna, argomentando da un articolo di Martin Wolf sul FT.
      Basti vedere la conseguenza demografica (emigrazione e mancate nascite) dell'aggiustamento dei deficit in Lettonia e Lituania e proiettarla su realtà demografiche come Spagna e, naturalmente, Italia.

      Tra l'altro, l'andamento demografico italiano, raggelato da 30 anni di "vincolo esterno", è uno dei problemi strutturali (veri) che dovremmo affrontare in caso di recupero della sovranità monetaria e fiscale e, quindi, della teorica possibilità di riprendere a fare "utili" politiche industriali (anche green, anzi: a maggior ragione in tal caso).
      Su questo attendo che Cesare mi faccia avere i dati del suo studio (convincilo tu, Alberto, che se no a me dice sempre sì ma poi... :-))

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    4. Gentile professore, questo post mi ha dato una stretta al cuore perché un' esperienza simile stavo per viverla anch'io giorni fa in una località balneare ligure. Dico "stavo per" perché di fronte a un cartello simile a quello del post ho tirato dritto senza fermarmi ... e senza nemmeno guardare chi lo aveva scritto ...
      Per quanto riguarda la tragicità degli eventi che stiamo vivendo e la violenza incredibile che si sta manifestando in Paesi nominalmente "in pace", si tratta di altrettanti fatti che testimoniano come la sua opera di divulgazione in questo blog e' eminentemente POLITICA, non certo economica o tecnica. Il che NON significa PARTITICA. Questo perché (cito a memoria) quando la menzogna regna sovrana dire la verità e' un atto rivoluzionario.

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    5. Non solo e' agghiacciante quello che si vede ma sono ancora piu' agghiaccianti quelli che non vogliono vedere la realta' che ha iniziato a circondarli.
      Un abbraccio a tutti.

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    6. I classici...tanto se ripija!!!

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    7. C'è il terribile precedente del crollo demografico russo degli anni 1991-2005, ottenuto con mezzi analoghi: sostanzialmente, la distruzione dello Stato sociale russo.
      "[..] Tra il 1990 e il 1995 il tasso di mortalità è cresciuto del 56% ed il tasso di mortalità femminile del 26% . la speranza di vita maschile è passata da 64 anni nel 1990 a 57 nel 1995 ! la popolazione russia durante questi, anni viveva meno lungamente dei cileni o peruviani. La speranza di vita femminile si abbassa da 74 a 70 anni. Tra il 1990 ed il 1995, l’eccedenza dei decessi durante questo periodo è di 3 milioni d’abitanti, il doppio dei decessi dovuti alle difficili condizioni di vita dei civili in Russia, durante il secondo conflitto mondiale. Il crollo della Russia dal 1990 al 2000 equivale al crollo demografico etiope poi della carestia del 1980, o della Cambogia… questo crollo demografico ha colpito prima le persone anziane poi i giovani. Il crollo demografico ha, inoltre colpito in pieno il sistema ospedaliero russo. La Russia ha conosciuto un nuovo sviluppo di malattie che non esistevano, se non in ⅓ dei paesi del mondo. Difterite, tifo, colera, febbre tifoide… ma soprattutto la tubercolosi, che colpì la popolazione come una frusta [..]." http://www.eurasia-rivista.org/la-questione-demografica-in-russia/5947/

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    8. Mortificante, toccante.
      Pensandoci non potemmo mai fare abbastanza x ogni persona che si troverà in difficoltà.
      Rendere palesi le cause del disastro (€) e l'inganno che ne sta alla base, sicuramente contribuisce a rimuovere quanto prima una delle zavorre che ci stanno facendo annegare.

      Sulla bestialità di "..una parte della popolazione che rischia di scomparire..." ai NON NATI sono da aggiungere:
      1) i nuovi emigrati
      2) i già emigrati che non avranno occasioni di rientro
      3) una valanga di immigrati, che pur qui da oltre10 anni, hanno perso (spesso x primi) il lavoro e con tutta la famiglia tornano nei paesi di origine perché "qui in Italia non c'è + speranza".

      Eppure circa 20 anni fa siamo passati da una situazione molto simile, la speculazione massacro' la lira, la banca d'Italia capitolo', svalutammo e tutti sappiamo come e' andata.

      Allora mi chiedo: ma siamo sicuri che una bella crisi ci farebbe così male? (finanziaria e grossa intendo, tipo spread btp/bund oltre 1.000 x capirci).

      Visto che lo abbiamo ripetuto tante volte e io stesso ci credo (ci sono le prove!!! Il discorso di Napolitano del no del Pci su adesione allo SME, le dichiarazioni di Andreatta sul "divorzio" ecc..) cioè:
      1) la politica SA e MENTE
      2) usano le mezze crisi una dietro l'altra x staccare diritti come petali da una margherita
      3) l'Italia e' troppo grossa x essere aiutata

      forse se crisi deve essere, lo deve essere in modo forte, così che non si possa pensare a:
      1) un taglietto alle pensioni
      2) due privatizzazioni di turno
      3) qualche dipendente pubblico in mobilità
      4) agli aiuti del FMI o similari

      Dovrebbe essere tale x cui l'unica via sia l'uscita dall'euro del nostro paese, introduzione di regole alla circolazione dei capitali, ecc..

      Inoltre sarebbe da augurarselo prima che non ci sia + un'industria in Italia, prima di aver ceduto tutti i nostri brand, e sopratutto prima che ci abbiano "costretto" a ricomprarci tutto il ns debito pubblico, che sarà anche dipinto da tutti come il nostro "problema" ma che a me invece in questo momento pare tanto la nostra sola arma contro la prepotenza delle economie Dell'europa Core.

      Per "simmetria" il debito pubblico italiano in mani estere potrebbe essere la nostra "assicurazione sulla vita", lo riporta chiaro qui sotto anche @Andrea, siamo nel G8, tutti hanno paura di una nostra insolvenza, tedeschi x primi.
      Scusate la lunghezza

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  3. Sono appena tornato dalla Spagna, ho visto le stesse scene, anche peggiori.. a terra un mendicante ogni 20 metri (e non è un'iperbole); anziani signori, con il volto ancóra pieno di dignità, rovistare nell'immondizia per un po' di cibo; ho visto una donna bere dell'acqua da una bottiglietta gettata nella spazzatura da un turista giapponese; i furti nei supermercati sono frequentissimi, le guardie vedono e tacciono, non osano fermare chi esce senza passare dalle casse con due sfilatini sotto il braccio e in mano una bottiglia d'acqua... Spesso mi fermavo nei locali e nei mercati a chiedere cosa pensassero dell'euro, in genere la risposta era una: ''¿No ves cómo se redujo España?..España ya no es lo que era, ahora usted ve la miseria.'' Nel mio spagnolo stentato, capivo perfettamente la loro sofferenza.

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  4. Professore, volevo dirle grazie per ciò che sta facendo, leggere il suo blog in parte allevia la sensazione di angoscia che sto provando in questo periodo. La mia situazione non è sfortunata come quella di Luca, poiché ho due genitori ancora in vita, con una casa ed una pensione. Ma nonostante io sia un privilegiato, a volte mi chiedo a cosa siano serviti gli sforzi che ho compiuto sino ad oggi, dopo una laurea in giurisprudenza, corsi professionali, un praticantato gratuito presso uno studio legale, ancora non sono riuscito a spiccare il volo dal nido paterno e l'ansia cresce con l'avanzare dell'età. La cosa peggiore che sta facendo questa crisi ai suoi sopravvissuti è avergli tolto il gusto di sognare. Da bambino mi dicevano che impegnandosi, studiando, facendo ogni giorno il proprio dovere sarebbe arrivata la felicità. Oggi non oso pensare cosa possa provare un genitore pensando al futuro del proprio figlio, al quale ha trasmesso i valori dell'impegno e dell'onestà, valori sistematicamente calpestati dalla corruzione dilagante, ormai non più arma di privilegio ma di sopravvivenza. Ma forse se sto male la colpa è solo mia, poiché sono solo un bamboccione, come diceva il compianto Tommaso Padoa-Schioppa (convinto europeista, che ha fatto parte del Comitato Delors che ha disegnato la strada per la creazione della moneta unica).

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  5. devo confessare che questa testimonianza non mi stupisce nel senso che in queste persone (toh, definiamoli così..) il senso della vita (altrui) è questo.
    l'aver cancellato intere generazioni dalla faccia della terra senza battere ciglio non può che essere prodotto da persone dal basso (sic) profilo morale.
    ma d'altro canto.. la contabilità uman nei campi di concentramento non doveva essere tenuta da altri esseri umani?

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  6. Qui non mi pare ci siano particolari dubbi interpretativi.
    La stabilità della moneta comune? "per noi tedeschi".
    A voi (noi) i tagli (di vite umane)per farci stare a galla.


    Perché siete inquieti?
    «Perché l`Italia non è un Paese piccolo, ma un paese-chiave della Ue e dell`Euro zona, che incide sul destino e la stabilità della moneta comune. Soprattutto per noi tedeschi. La stabilità dell`euro ha bisogno di un`Italia attendibile, capace di agire, varare riforme. Tutto ciò è ora in gioco».
    Quanto ritenete grosso il pericolo di crisi o instabilità italiane per l`Eurozona?
    «È un rischio mortale, ben pochi lo dicono, per paura. L`Italia è una grossa economia europea, è nel G8, e i suoi problemi, dal debito all`insufficiente competitività, ci preoccupano seriamente».

    Michael Stuermer, storico tedesco e consigliere di Angela Merkel.
    da Repubblica - 24.08.2013

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  7. dopo aver capito i meccanismi di questa crisi è ovvio che si poteva ben capir il nazismo ideoligico dietro certe decisioni.
    e il nazismo è anche considerare gli altri come numeri e avere ceca fiducia nel potere senza avere un barlume di morale all'atto pratico.
    gli sperimenti (e sì la scienza) sono serviti pure a comprendere queste cose.

    oh, alla fine della fiera per la tenuta della contabilità umana nei campi di concentramento non ci dovevano essere altri esseri umani?

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    1. Nazismo ideologico, ben detto, con tutta la cultura che gli sta dietro, la meglio cultura reazionaria espressa dall'Europa, il "nazismo magico" di cui ha scritto Giorgio Galli.
      I vari "geopolitici", prendo ad esempio la Spinelli, sono convinti che prima di tutto stia la necessaria, inevitabile guerra "per le risorse del pianeta", che Malthus e Spengler abbiano scritto l'ultima parola su certi argomenti e che dopo di loro non ci sia più nulla da imparare. Prima viene questa realtà durissima e inesorabile, dopo vengono tutte le cose buone e dolci come una vita decente e dignitosa, ma solo dopo: la guerra è bella ma è scomoda, o non è bella ma è inevitabile, comunque ci siamo dentro.
      Di qui il feroce nazionalismo (su scala continentale) dei "geopolitici", che poi si mescola con l'antistatalismo alla Von Hayek (strano miscuglio, vero?) in una logica di guerra cui viene assegnato il Nobel per la pace. Perché fuori dall'euro c'è la guerra.
      Sembra folle ma, come diceva Brecht, l'Imbianchino parlava molto di pace.

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    2. Se mi è permesso, questi qui sono peggiori dei nazisti.
      Per il semplice motivo che il nazismo e le altre dittature del ventesimo secolo riconoscevano la propria natura e non avevano remore a palesarsi per ciò che erano.
      Quindi si assumevano la responsabilità del loro operato e pemettevano alle loro vittime reali o potenziali di riconoscerne la valenza e quindi di acquisire la consapevolezza necessaria per pianificare una contrapposizione.
      Gli eurocrati invece hanno la petesa e la sfrontatezza di voler passare anche per democratici. Segno di viltà, certo, ma anche della circonvenzione eseguita nei confronti dei popoli europei, che non possono e non devono neppure rendersi conto dell'ordinamento politico nel quale sono stati intrappolati.
      A mio modo di vedere è una differenza fondamentale, della quale si dovrà tenere conto se e quando si arriverà al redde rationem.
      Forse non sarà di fronte ai loro simili, ma di sicuro dinnanzi alla storia.

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  8. Bravo Prof ! Questa volta breve e che raccoglie tutto quello che penso anch'io ! Questi pensano che buttar giù Berlusconi sia la soluzione del problema e lo sarebbe in parte se scomparissero anche loro che sono stati la causa principale dell'adozione dell'euro: una calamità !

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    1. Con affetto, siccome non mi intendo di calcio, non so dirti se il difetto di concentrazione sia una prerogativa degli interisti, ma sappi, qualora tu volessi restare qui gradito ospite, che io scrivo molto perché non ho tempo per scrivere di meno. Si dà il caso che questo abbia generato una certa selezione propizia dell'uditorio, ma non torno su questo argomento.

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  9. una rabbia devastante...
    certo che non ci sono dubbi sul 'genocidio': è l'atto finale per 'smantellare' la vecchia Europa, il suo Welfare e le sue Costituzioni (e Istituzioni) democratiche (v. Report JP MORGAN del maggio 2013)

    ieri sera guardavo su rai 3 i dieci comandamenti, programma già iniziato, un report sulla situazione di Rosarno (ex post) nulla è cambiato... ad un certo punto, promo di Iacona, che inizia lunedì 2 settembre di nuovo con Presa Diretta: ha annunciato 4 puntate su 'Una crisi spaventosa', come la definisce, nella lettera di presentazione al pubblico... e partirà, come scrive qui, proprio da Torino... semplicemente scioccante... spero che inizino a dare una vera informazione sulla situazione reale oltre che spaventosa in cui versiamo... è ancora tutto nascosto perché ad oggi non è stata data alcuna copertura mediatica reale, ovviamente, a ciò che è già nello stato delle cose... disperazione e fame: tutto nascosto, perché 'troppo' chiaro… certo, meglio continuare a raccontare la crisi in modo populista, e abbordabile… parlando soprattutto, fino ad oggi, di quella degli altri, perché l'Italia, in fondo, va un po' meglio(???)…

    la 'violenza dei fatti' non vi ha ancora convinto?

    evidentemente no, e mi rivolgo ai tanti patetici (e sordidi) collaborazionisti che infestano il web con le loro dotte dissertazioni su Marx e Lenin, sul fatto che la crisi è sistemica MA del Capitalismo, su interclassismo e globalizzazione… e via di onanismi cerebrali proto-intellettuali di sinistra…

    mi nauseano...

    peccato che Luca, 37 anni di Torino, versi in quella condizione, e non abbia neanche un tablet e connessione per leggerli: così si che avrebbe il conforto e soprattutto l'aiuto di cui necessita…

    nemo

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    1. Eh, ma i marxisti dell'Illinois, porelli, sono stati sorpassati a sinistra da uno che non ha fatto il percorso e che riesce a spiegare con un linguaggio che tutti capiscono (e non con il loro polveroso linguaggio "scientifico" da capre ignoranti di contabilità) i meccanismi di sfruttamento nei quali siamo inseriti! Capisci che questo è un difetto imperdonabile. Però ti ripeto: non prendertela. Sono perdenti per natura e per vocazione, meglio esserseli scrollati di dosso.

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    2. Ieri sera parlavo con una ragazza appena conosciuta e lei era convinta che presto usciremo dalla crisi. Perchè? Perchè secondo lei ci sarebbe una crisi ogni 30 anni, la devo ringraziare perchè non avevo mai fatto caso alla regolarità della cadenza. Comunque, secondo lei si supererà perchè in fondo sono tutte uguali, come dire che se domani mi sveglio con un cancro lo superò tranquillamente perchè in fondo è una malattia e tutti gli anni ho l'influenza, che in fondo sempre una malattia è. Quindi forza e coraggio, lo dice anche er barzeLETTA che siamo quasi fuori. Magari se si facesse una passeggiata e vedesse quanti negozi hanno chiuso, quanti sono in ferie, forzate, perchè molte volte conviene stare chiusi per risparmiare almeno la luce e la fatica fisica, e quanti non riapriranno. Io cerco di cogliere anche i piccoli cambiamenti e quest'anno su molti cartelli c'è scritto "ci vediamo i PRIMI di settembre" penserò male ma mi sembra un po' troppo vago. Forse però per decidere se riaprire aspettano solo il 9 per essere sicuri dell'agibilità politica di Berlusconi!!!

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    3. Anche quest'anno ho avuta la fortuna di permettermi vacanze lunghe a Roma, di nuovo girata in posti che conoscevo e altri no. E ho visto negozi chic in luoghi chic con vetrine con saldi vertiginosi di cose belle e ben fatte, ben rifinite e di gusto - appunto, in vetrina, fisse li' sui manichini e sugli scaffali e veramente alla portata non solo d'occhio.
      Non solo i nativi, locali e non, non
      comprano, ma neppure quegli stranieri che
      sempre favoleggiamo come più danarosi; e
      sto parlando di persone che in vacanza
      erano - ma che evidentemente
      preferiscono tirar dritto anche davanti a
      cose durevoli scontatissime. Se questa e' la
      situazione di certi negozi, significa che molti continueranno a chiudere e che moltissimi
      umani, nei negozi o no, stanno gia'
      malissimo. Nella mia città vedo chiudere
      gioiellerie, esercizi che non rientrano nella
      mia spesa mensile o annuale, e proprio da
      questo (anche) ho la pessima sensazione?
      no, certezza del disastro in atto: se anche molti che ancora "possono" hanno già ridotto forse per scelta gli acquisti di ciò
      che va oltre le necessità vitali, per me
      è l'assoluta conferma che moltissimi in numero crescente sono costretti a fare a meno del cibo, di medicine, di abiti e di
      scarpe nonché di un tetto, non parliamo di
      giornali, Internet e libri che ci mantengono in relazione con gli altri e con noi stessi, e non parliamo di rapporto personali diretti che miseria, malattia e vagabondaggio forzoso vanno forse irrimediabilmente a ledere. Mi rendo conto di fare i soliti discorsi con delle ovvietà, nel senso di osservazioni che può fare chiunque, ma, appunto,questo conferma ciò che tutti vediamo e molti ancora no, direi in apparente contraddizione.
      Adesso provo a inviare dallo smart, anche
      se credo di avere un problema con l'account
      Google da questa macchinetta, per il nome:
      se compare Adriana Bolfo, si tratta della
      stessa che dal computer risulta come Adriana. Prof, lo smart mi incasina ma non
      mi blocca non per inabilità di esso iddu ma per personale mia testa dura.

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  10. "Torino è una città morta" a tal proposito suggerisco la lettura di "Chi comanda Torino" di Maurizio Pagliassotti (trovate la prefazione integrale qui) che è un'ottima spiegazione di come si possa impoverire una città rendendola la più indebitata d'Italia avendo al tempo stesso il coraggio di dire che la si sta facendo rinascere a nuova e miglior vita.
    E, per noi, abituati alle visioni dall'alto della macroeconomia, è anche un ottimo esercizio per capire come un comune (un pezzo di Stato) possa indebitarsi con degli agenti privati (dice Pagliassotti "Orfana dell’industria, Torino è costretta a inventarsi interventi economici che spalmano nel tempo, solitamente cinque anni, risorse chieste dal pubblico al privato. La vincente soluzione greca quassù, in alto a sinistra, è di gran moda.") tanto per risottolineare che il debito pubblico, nella misura in cui viene contratto da uno Stato che non ha sovranità monetaria, è comunque un problema sebbene non sia il più importante.
    Tenendo sempre a mente che il dramma di Torino è il frutto di precise decisioni politiche che, data la sua storia amministrativa dell'ultimo ventennio, sono indubbiamente attribuibili.

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  11. Rifacendomi a quello che ha scritto ieri,e lo apprezzo tantissimo,quì si pensa anche con la coscienza storica partendo dall'economia.Cina-Tibet=€-Grecia(e ciò che ne consegue)e poi anche noi,spagnoli ecc...E grazie a lei Prof. (mai questa professione ha avuto per me un significato così preciso e intenso)non solo mi ha aperto gli occhi su quel che accade in economia tramite il suo blog e "Il Tramonto dell'euro",ma mi ha spinto oltre passando giornate intere a ricercare i media giusti per capire la storia,partendo da Claude Lanzmann per passare a "An unfinished film"(e molto altro)senza fermarmi alla sola macroeconomia.E quando lei parla di Fascismo dell'€,dietro quella € ci vedo proprio le persone di cui si parla nel post e anche qualcuno/a che conosco e che praticamente è nelle stesse condizioni.
    Ci serve l'amor patrio e la partigianeria tanto quanto le informazioni economiche.Io però non sono più in grado di scinderle.

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  12. Non prendetevela col povero cialtrone criminale... Lui sta solo facendo la scorta ai vagoni bestiame... Eppoi quelli dentro se lo saranno meritato, qualcosa devono pur aver combinato....

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  13. non conta la verità, ma la percezione che si ha di essa, ha detto qualcuno di cui ora non ricordo il nome, e nella propaganda di regime la Ciiiina! funziona perché il cinese ce l'hai sotto casa con il suo negozietto da mille e un articolo a basso costo, per i mille ristoranti ciiiinesssi, per le migliaia di etichette made in china. così, la povera massaia, la Ciiiiiina! se la sente sulla pelle. la Ciiiiiina! funziona per questo. già il Braaaaaassille!, per esempio, non trova spazio nella propaganda o ne trova molto meno.
    ad un certo punto, pur di trovare spazio nei mercatini, a Napoli fabbricarono indumenti (in situazioni irregolari) e vi applicarono su la targhetta Made in China. le aziendine clandestine, furono chiuse. arresti, multe, ecc. per carità, giusto, lavoratori sottopagati, niente contributi, ecc. roba seria, insomma.
    ma a volte sono tentato di pensare che forse insieme alla sanzione, un encomio per "resistenza civile" glielo si poteva almeno riconoscere.
    sai le risate il giorno in cui avessimo rivelato al PDino che tutta la Ciiiina di cui aveva così paura era fabbricata praticamente sotto casa?
    mah... è disperante, prof, e cerco di sorridere un attimo. ma confesso che non mi viene proprio bene... nemmeno il Mozart che sto ascoltando allevia...
    quando hai un dolore fisico, alcuni rimedi possono alleviare subito la sofferenza, in un tempo molto molto ragionevole. ma quando il dolore è dentro, ci vuole tempo. ma quel tempo passa, e una volta raggiunta la guarigione nessuno può comunque restituirtelo. potremo un giorno essere ripagati dalla gioia di vedere la nostra battaglia vinta, ma del tempo che abbiamo impiegato per combatterla, e che forse potevamo impiegare i mille modi più dolci, come ascoltare Mozart o giocare con i bambini o chiacchierare con gli amici... quello è andato, anche la gioia, non ce lo restituirà. e io non ho due vite.

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  14. La Cina, come anche la Russia, dovrebbe essere vista come un partner commerciale, anziché come un avversario da battere. Non fosse altro perché la Cina di oggi non è un avversario alla nostra portata.
    In questi giorni una nave container cinese ha viaggiato sulla Northern Sea Route (NSR) verso l'Europa, riducendo il tempo di trasporto di almeno 12 giorni rispetto alla tradizionale via del Canale di Suez.
    La Yong Sheng da 19.000 tonnellate, della Cosco Group, «ha lasciato il porto cinese di Dalian, l'8 agosto e prevede di attraccare a Rotterdam l'11 settembre. Il tempo di viaggio previsto, attraverso lo Stretto di Bering, è 12 a 15 giorni in meno rispetto la rotta sud attraverso il Canale di Suez.
    “[Siccome] la gestione di un percorso di trasporto da Arkhangelsk a Chukotka […] è di vitale importanza per la Russia [i russi auspicano una] collaborazione con la Cina e la firma di un accordo speciale sullo sfruttamento congiunto della rotta del Mare del Nord", ha detto Andrey Ostrovskij, direttore dell'Istituto degli Studi dell'Estremo Oriente, all'agenzia russa Free Press».

    Saranno contenti a Washington, impelagati nel loro delirante tentativo di mantenere il controllo sul mondo a suon di bombardamenti in Afganistan e Iraq, “guerre per procura” in Libia e in Siria, e tentativi di destabilizzazione mediante le cosiddette “primavere arabe” in Tunisia ed Egitto. Che, però, non hanno avuto gli esiti previsti, bensì l'opposto; in particolare in Siria dove l'esercito siriano sta progressivamente demolendo le armate dei mercenari finanziati da Arabia saudita, Qatar, Usa e Uk, e in Egitto dove i militari, consapevoli del loro ruolo di garanti dell'agibilità del canale di Suez, hanno gestito gattopardescamente la “primavera” per due anni, per poi riprendere tranquillamente il potere, rafforzando per di più la loro immagine di unici garanti della sicurezza del paese.
    Tanto è vero che ieri Obama, in un'intervista alla Cnn, ha spiegato che un eventuale intervento in Siria, che parte della cosiddetta comunità internazionale richiede dopo la messa in scena dell'attacco con armi chimiche a Damasco, non è al momento realizzabile senza l'autorizzazione dell'Onu, e senza aver ben valutato le prove dell'effettivo uso di armi chimiche da parte del regime siriano.
    In parole povere, Obama ha detto che fino ad ora abbiamo speso un sacco di soldi in guerre assurde, non abbiamo tolto un ragno dal buco, e guadagnandoci solo il risentimento dell'intero pianeta. E se intervenissimo anche in Siria, oltre al fatto che inanelleremmo una sconfitta dopo l'altra, mostreremmo una volta di più al mondo il nostro vero volto.

    Noi europei, invece, stiamo ancora a perdere tempo con una moneta in procinto di collassare, senza avere un'idea che sia una sulla direzione da prendere nell'immediato futuro per ciò che riguarda lo sviluppo e la ripresa delle nostre economie, rese ogni giorno più asfittiche dagli assurdi trattati europei.
    Comunque, sempre che nel frattempo gli Usa non perdano definitivamente la testa e mandino a fuoco l'intero Medioriente una volta per tutte, dopo le elezioni tedesche avremo maggiori indicazioni sulla strada da prendere. Che, a giudicare dal ceto politico attuale, sarà comunque quella sbagliata.

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    1. E ci sono anche i treni dalla Cina dritti, dritti in Germania.
      Ma cosa ci vanno a fare? La Cina deve far paura solo a noi?

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    2. Potendo decidere accordi commerciali con la Cina sarebbero preferibili a quelli che il rullo compressore USA vuole imporre all'europea con l'intento di farne una nuova, tutta intera, economia periferica, cosa che scopre un altro pezzo del disegno che si nasconde dietro l'Unione Europea. La Cina e la Russia con il loro veto al Consiglio di Sicurezza dell'Onu sull'intervento in Siria, sono da considerare, in questo momento, alleati di tutti i popoli che difendono la propria sovranità.

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    3. @kthrcds
      Condivido parola per parola.
      Non a caso alla strana coppia (Obama, Unione Europea) hanno assegnato il premio Nobel per la Pace (doublethink) per meriti sul campo (di guerra).

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  15. Cari tutti,
    sulle cifre delle importazioni volevo fare una riflessione o meglio delle domande(se appropriate o assurde me lo direte voi che sicuramente l'economia la macinate sicuramente più di me)..

    Non dovremmo considerre anche quanto e cosa importiamo dalla Core Area euro e cosa dalla Cina? Cioè, non dovremmo considerare i volumi di merce importati e se importiamo merci cinesi o franco-teutoni che fanno diretta concorrenza alla ns industria?
    Un'altra questione mi incuriosiva.. nei 67 miliardi sono considerati anche gli I-phone, I-pad, tecnologia in genere, ecc. prodotti in Cina ma brandizzati US o resto del mondo?

    Buona vita!

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    1. Certo che dovremmo. Avendo tempo dovremmo. Ma siccome il tempo è poco, e finora il livello macroeconomico ci ha aiutato nella nostra analisi, ci accontentiamo di capire i flussi aggregati, e aspettiamo, per autopsie più accurate, la definitiva morte dell'agonizzante bestia fascista.

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  16. Ma certo che ragionano così. All'amico economista neoclassico ho sentito dire le stesse cose, mi sono sentito dire che non capisco niente (naturalmente l'espressione era più colloquiale), e non si pongono nemmeno il problema di quando le popolazioni si ribelleranno (non sappiamo quando, ma succederà; gli esseri umani hanno una capacità di sopportazione incredibile, direi eccessiva): abbiamo la polizia, no? Abbiamo l'esercito, no? ( questa osservazione è mia, ma state tranquilli che se lo dicono fra di loro). Altro che nazionalismo di risulta, Alberto: è, come dici nel libro, un caso straordinario di scuola che avrebbe fatto la gioia di Carlo Marx: gli sconfitti interiorizzano l'ideologia dei vincitori e ne fanno una propria visione del mondo, credendoci e credendola oggettiva. Ho molti amici del pd così: sono più tedeschi dei tedeschi e in fondo razzisti come lo sono la merkel e compagnia: razzismo molle, ma pervasivo, fatto di ridicoli luoghi comuni che credevamo dissolti. Sono razzisti con sé stessi, incredibilmente, sono razzisti con i loro concittadini. E non se ne rendono conto, e sono tutti insegnati (di liceo e di università), e sono tutti colti e uomini e donne di mondo. E cittadini del mondo: come è bella la spagna, come ci si vive bene, che infrastrutture, che pulizia, come funziona tutto, mca come qui, in questo paese di merda...guardate, dissi, che la spagna è distrutta economicamente. Era la fine del 2010, cercavo di informarmi, di leggere altro, se possibile di capire: mi hanno dato del berlusconiano, mi hanno ricordato la mafia, la corruzione, ruby ecc. E in tutto questo la cosa più paradossale è che sono sempre stato anticomunista, influenzato dal pensiero liberale e per la libera impresa. I miei amici intelligenti sono tutti ex-fu comunisti. Oggi, inorridito per quel che ho visto in dieci anni di eurozona, appaio ai loro occhi, sarcasticamente, quasi un marxista leninista. E ne ridono. È un mondo impazzito, letteralmente

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    1. Ho cominciato a frequentare con assiduità la Spagna dal 2006 e come diceva Montesano-Pomata in "Febbre da cavallo" lo vedevo anche io a 28 anni che la crescita iberica era 'n foco de paja, bastava guardare le città turistiche tutte palazzoni disabitati e negozi chiusi più velocemente di quanto avessero aperto. Però tutti a decantare il miracolo iberico, la bellezza di Barcellona, la spensieratezza delle località turistiche, le conquiste di Zapatero...adesso? Mi prendevano per matto in fondo tutto andava a gonfie vele e che vuoi che ne capivo io?

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    2. Colti proprio non direi. E' solo gente che ha imparato la lezione a pappagallo per ripeterla a comando a uno ancora più ignorante di loro. E ora fanno la stessa cosa con quello che gli inculca il mainstream mediatico.
      Cultura è ben altro: è in primo luogo usare il cervello per cercare di comprendere i messaggi e le informazioni che ci vengono rivolti.

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    3. @Celso
      Un certo ritorno del razzismo, che forse non è nemmeno questo, l'ho notato anch'io e penso che in coscienza l'abbiano notato un po' tutti, se non nei fatti, almeno nelle intenzioni (smorzandone, per ora, i toni). Ritengo che questo rispecchi pienamente quella sorta di schizofrenia ormai diffusa, quel cortocircuito tra significante (i media) e significato.
      Rispetto al passato io credo che in questi ultimi anni abbia perso importanza la "cultura", quindi anche l'ideologia, a vantaggio del senso di appartenenza, secondo quelle modalità che sono care al bispensiero (doublethink) di orwelliana memoria.
      All'interno di un gruppo di appartenenza, che può essere l'eurismo, il piddi(ni)smo, il cristianesimo (non me ne vogliano i credenti), si stanno sempre più affermando logiche di appartenenza, il che porta ad un fiorire, sempre più palese e alla luce del sole, di ipocrisia, idiosincrasie e contraddizioni di ogni genere, quasi sempre irrazionali.
      Io credo che alla base di un fenomeno di irrazionalità di massa, ci sia proprio questo: la propaganda che spinge su un senso di appartenenza verso un progetto, un sogno, creando simboli, segni e dando forma a questa costruzione, e dall'altra il tentativo di rendere sterile la cultura e di congelare il pensiero critico. Penso che l'omologazione pompata dai media principali sia uno dei catalizzatori più significativi di questo fenomeno (i "tagli" sono l'altro aspetto più "pratico" della questione). Quindi prendere "possesso" dei media è un passo imprescindibile.
      Paradossalmente credo che ci si possa ritrovare più uniti, liberandosi il più possibile da ogni tipo di vincolo dogmatico (esterno)... in un certo senso credo che sia proprio la "cultura" a renderci tutti più simili (nella diversità), ed è la cultura - credo - che ci permette di razionalizzare i processi emozionali (e non farci cadere, ad esempio, nelle catene di sant'antonio estive dell'indignazione a comando), dove per cultura intendo quel bagaglio di conoscenza e sapienza condiviso dall'umanità e non il semplice mainstream.
      Non capisco come un cristiano possa "odiare" gli omosessuali, o un "comunista" (piddino) possa disprezzare la libertà di pensiero o il "liberista" avercela con i "parassiti" della società.
      Alla fine credo che l'euro e più in generale questo progetto di Stati Uniti d'Europa (perché mi pare che lì si voglia andare a parare), per il quale l'euro è uno dei simboli principali, non sia altro che l'ennesimo "ismo" della storia, l'ennesima follia che considera come "danno collaterale" l'impoverimento, l'ipocrisia, la propaganda che prende il posto dell'informazione, e la vita dei propri cittadini immolati per un bene superiore che non esiste.
      Ma davvero ci sono ancora "soloni" oggi che si meravigliano di come si sia potuto diffondere in Europa il nazismo o il fascismo (quello di qualche decennio fa)? O fanno solo finta per scrivere qualche articolo, pubblicare qualche libro o girare l'ennesima pellicola da oscar e premi vari?
      E' così difficile vivere nel rispetto della vita altrui e dei suoi bisogni primari?

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    4. Celso, su per giu' ho fatto il tuo stesso percorso. Il punto purtroppo e' che in Italia si ragiona per appartenenza, a mo' di tifo. La reazione naturale di chi, abituato a inscatolare in questa o quella categoria un po' tutto, ti spingono a tutti i costi in qualche cassetto della loro semplificata impalcatura sociopoliticoeconomica ... e non potendo/volendo sviluppare un ragionamento sistemico/organico, puntellano le loro sentenze di luoghicomuni e sentenziano supercazzole.
      Il punto e' che il tempo e' un signore: rende i debiti e prende i crediti. Mentre da due anni accumulavo commenti come assurdo, sconclusionato, complottista rispetto alle mie arringhe anti-PUDE e anti-Euro, ora vedo il vento cambiare e ai meno ottusi tra piddini e berlusconidi cominciano a vacillare tante certezze ... anche se non ti danno ragione, anzi, non riconoscono la realta' come diversa da come il leader di riferimento raccontava, non sono piu' tanto convinti e non replicano piu' cosi' prontamente con le usuali fregnacce liberistodisfattiste, vedi che gli argomenti cominciano a mancare ...

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  17. Vorrei solo aggiungere che forse abbiamo bisogno di leggere e meditare Il discorso sulla servitù volontaria di Etienne de la Boétie, filosofo e giurista francese del XVI secolo, amico di Montaigne

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  18. L'anno scorso, quando ho letto su un sito notizie relative alla Grecia (persone ormai senza lavoro senza casa e senza più mutua, bambini alle mense scolastiche dove avevano l'UNICO pasto al giorno - e speriamo l'abbiano ancora - esaurimento delle scorte di medicinali e impossiblità di acquistarne all'estero, cioè nell'Europa insignita del Nobel per la pace - aggiunta mia - poiché la Grecia non ha un'industria farmaceutica - così era scritto, non ho altri riscontri) e ho viste foto di persone sedute in strada a mendicare accanto a negozi ormai chiusi - ho avuta la sicurezza del genocidio, forse non proprio con questa parola, allora.
    Non so se sono in grado di ritracciare a breve il post specifico su Mentecritica, questo il sito, che ho già segnalato perché vi collabora anche la bravissima Lameduck sempre con adeguati rimandi a questo e a Orizzonte48.
    E poi chi propone di vendere/comprare il Partenone e, di risulta, anche il Colosseo...questa che ogni tanto circola è emblematica della distruzione generale. Non si fermano.


    Ieri ho parlato a lungo con uno di quelli che "ci vuole un sindacato europeo" (sì, mi piacerebbe che ci fosse pure, ma sai quanto si spaventano gli euristi e i grandi padroni?), "allora vuoi il ritorno alla lira" (inutile far presente che allora si stava meglio), "bisogna essere competitivi con la Cina" (e digli
    che lo svantaggio grande è con la Germania), "il debito pubblico è alto" (ma non è questo il problema e comunque il tizio dice che non si deve pagare ma intanto lo nomina), "non essere credibili aumenta lo spread" (che dipende dal debito pubblico che non è il problema, ma sapeva che prima della crisi i debiti pubblici dei PIGS erano in diminuzione).
    Ho più volte ribadito che essi, quelli a cui dinamico e simpatico appartiene, dovrebbero spiegare incessantemente porta a porta, visto che ci vanno e non è la trasmissione, la questione nei risvolti che almeno il tizio sembra in parte conoscere (la separazione tra Tesoro e Banca d'Italia, per es), ma di fatto mi sono trovata davanti a "a me non interessa l'euro perché è una moneta e dietro la moneta c'è la politica" (ma vaaaa'? appunto, e io che l'euro è un progetto fascista etc etc ) e "questi sono problemi della borghesia capitalistica" - veramente in primis sono miei proprio perché NON appartengo alla borghesia capitalistica, o forse vi appartengo a mia insaputa.

    Se mai, ditemelo. E ditelo anche a quei GRECI - tutto maiuscolo per rispetto.



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    1. Grazie, prof, per la pubblicazione anche senza link, che ho cercato finora e non trovato.

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  19. Buongiorno.

    Cito da Anno 501, la conquista continua – L'epopea dell'imperialismo dal genocidio coloniale ai nostri giorni, Noam Chomsky, 1993.

    “Sono note le ragioni per le quali il potere e la ricchezza tendono a riprodursi sempre più e non dovrebbe stupire che il Terzo Mondo continui a perdere terreno rispetto al Nord. Le statistiche Onu indicano che, paragonato a quello dei paesi sviluppati, il prodotto interno lordo pro capite dell'Africa (senza contare Pretoria) dal 1960 al 1987 è diminuito di circa il 50%. La stessa tendenza si è registrata nell'America Latina.
    Parallelamente, all'interno delle società ricche, vasti settori della popolazione stanno anch'essi diventando 'superflui' per il profitto, il valore dominante, e devono quindi essere emarginati o soppressi. Una tendenza andatasi sempre più accentuando nell'ultimo ventennio di stagnazione economica e di pressioni sui profitti delle imprese. Così le società del Nord, e in primo luogo gli Stati Uniti, stanno assumendo alcuni tratti tipici dei paesi del Terzo Mondo. La distribuzione del privilegio e della disperazione in una società come la nostra (Chomsky intende gli Usa, e l'Occidente in generale) non assomigli a quella che si riscontra in Messico o Brasile, ma le tendenze di fondo sono innegabili “ (p. 130). Innegabili senza dubbio, direi.

    E quali sono le note ragioni che consentono al potere e alla ricchezza di riprodursi sempre di più? “(L'autore si riferisce all'America Latina, ma il discorso è generalizzabile) il dogma neoliberista impera da anni in queste “aree da esperimenti” economici e sociali...le spese sociali sono fortemente diminuite dal 1980, portando al disastro della sanità pubblica e al decadimento del sistema scolastico...la crescita si è fermata o è andata calando. C'è stata una sola area nella quale si registrano progressi: quella della privatizzazioni, che hanno portato grandi vantaggi ai settori benestanti nazionali ed esteri, e diminuito ancora di più le entrate statali. I 'brutali programmi di austerità degli anni '80 erano opera di neoliberalisti dottrinari' – dicono Petras e Vieux – e i tristi risultati derivano dal loro fervore ideologico'. L'enorme debito, accumulato in seguito agli stretti rapporti tra le elite nazionali e le banche straniere inondate di petrodollari, va pagato dai poveri. 'I lavoratori salariati...si sono sacrificati...per poter pagare il debito estero', osserva la World Economic Survey del 1990 dell'Onu. Il decennio (reaganiano) è stato segnato dalle privatizzazioni, dalla deregulation, dal 'libero scambio', dalla distruzione dei sindacati e delle organizzazioni popolari, dall'apertura delle risorse naturali agli investitori stranieri...gli effetti sono stati, come si poteva prevedere, disastrosi” (p. 240, passim). Ricorda qualcosa?

    Chomsky, nel testo, fornisce abbondante materiale documentario a sostegno delle sue opinioni. Ammesso ce ne sia bisogno, per dichiararsi d'accordo con lui. La realtà che ci circonda mi sembra decisamente eloquente. Sconcerta che nel 1993 Chomsky abbia descritto con tanta precisione il nostro tempo. Mirabile profeta, o, semplicemente, si è basato sui dati, sulle costanti, sullo studio della storia, per estrapolare le possibilità più probabili? Ha guardato nella palla di vetro, o 'ha unito i puntini', ovvero proceduto scientificamente? Ciascuno scelga sua sponte, ci mancherebbe. Solo, chi guarda nella palla di vetro ha poca, o nessuna, possibilità di rendersi conto di quel che accade fuori dal tendone del mago. 'Unire i puntini' comporta studio, fatica e anche dolore, ma, poi, ce se ne può anche fregare se la palla di vetro va in pezzi.

    Anzi, non si vede l'ora che vada in pezzi.

    Saluti.

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  20. La cosa che mi rimane difficile da capire e' cosa davvero stiamo perdendo contro questa Cina se noi in cambio di prodotti di consumo che importiamo al netto stiamo pagando solo euro che in termini reali non sono niente se non numeri sui loro conti correnti..o no?

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    1. No. Mi dispiace, ma sei stato intossicato da Memmeta. Se vuoi, fatti un giro per le istruzioni per l'uso, e magari il quadro si chiarirà.

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    2. Ho provato a leggere le istruzioni per l'uso anche in passato ma da solo proprio non riesco a capire il passaggio. Comunque siccome ho visto che lei giustamente (come e' solito affermare non e' una segretaria..) non ritiene di consigliarmi mi terro' il dubbio. Peccato ci sia questo astio con chi ha letto e ascoltato Mosler ma poi vorrebbe capire di piu'.

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    3. Non c'è nessun astio, figurati. Qualcuno s'è sfilato in tempo e ha capito. Io poi non ce l'ho affatto con Mosler. Ma la storia che si paga in pezzi di carta ecc. non funziona. Ne abbiamo anche parlato a cena, io ho annuito compunto e sorseggiato del buon Frascati, era la prima volta che ci vedevamo e ho preferito ascoltare. Però poi con calma, considerando che il polverone sollevato da certi altri personaggi si è finalmente posato, vorrò capire. Magari l'anno prossimo lo invitiamo a PE, che ne dite?

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    4. magari! io provo a studiare ma non avendo la possibilita' di farlo in sedi scolastiche mi arrangio..e si vede presumo. Grazie comunque di mettermi dubbi e farmi riflettere su queste cose fondamentali.

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    5. Perché no,se ne potrà discutere in un ambiente ricettivo e preparato ormai, lo inviti dopo Che i 360 posti siano prenotati, non vorrei trovarmi un papero accanto che mi spiega perché Bagnai è servo del capitale... Cmq tornando al post penso che nell'era della supplì side economics web la colpa è del barbone che non si è impegnato abbastanza(daje a piange) ,

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    6. Il pensiero radicale chartalista e' una scelta.Non un dato di fatto,e necessita della fiducia enorme nell'autorita' del popolo tutto,onde evitare disastri o maggiori interessi costituiti,per i tempi storici odierni basta Keynes.Contabilmente l'analisi e'corretta,ma sottointende nessun compromesso tra il popolo (quello attuale disinformato,timoroso dello sfruttamento altrui e scettico) e l'autorita'.Il debito pubblico stesso e sua relativa sostenibilita sul Pil e' un compromesso storico,oltre che intento di indirizzo democratico del risparmio sottratto ad interessi privati senza scrupoli.

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  21. @Andrea Mansolillo
    i memmettari-anatroccoli lasciali perdere..
    quando le importazioni sono superiori alle exp per tanto tempo significa che ci si indebita di parecchio.
    ecco perché siamo messi nella m. con la Germania per via di svendite (a proposito di mancanza di competitività.. ahhahahaha) e un cambio "interno" rivalutato del 30%.

    PS: professore.. credo che agli ingegneri (che come per ogni categoria sono fattiper il 95% da persone monodimensionate) il fatto di avere tutti questi teatrini tv con anatroccoli, ortotteri produca l'effetto nefasto da lei più volte spiegato.
    certo, alla fine sappiamo che molti sono monodimensianati veramente ma se bisogna confrontarsi con queste "idee" (le importazioni sono ricchezza per il paese.. ditelo ai greci!) stravaganti allora il gioco per queste persone (quelle della UE) diventa più facile.

    ma allora, sono tutti favoriti dal sistema? il dubbio mi sovviene visto che il M5S, avendo convogliato 8 ml di voti di persone che considerano (sempre per il 95% per dire..) altri problemi marginali come causa della crisi, è riuscito (per ora) a placare in maniera eccezionale gli animi..

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  22. Caro prof, rileggendo il libro per la terza volta credo di aver colto un problema di fondo su uno dei suoi migliori racconti con morale al seguito: il racconto dei pastori che desertificano il campo messo a disposizione dalla comunità.
    Credo che il racconto abbia un ottimo effetto nei ragazzi nel far capire come considerano il pubblico gli investitori privati.
    Il mio problema è che credo sia un buon racconto ma parziale, manca il pezzo iniziale del racconto e non è specificata la quantita di pecore che ogni pastore possiede e questo credo incida sull" inizio della storia.
    Il sindaco o comunità perche decide di emanare una tale legge se è evidente che il campo pubblico andrà desertificato in pochi mesi??
    Mi prenderà per sciocco che pongo tale domanda ma il dubbio che mi viene è che il sindaco(chiamiamo cosi) abbia fatto la scelta sbagliata perche spinto proprio dai pastori stessi. Parlavo che non viene citato il numero dei greggi perche un conto è se uno possiede 1000 pecore e un conto 50. La differenza di potere ovinicolo è tale che probabilmente lo stesso sindaco, per diventare tale, è stato aiutato dal pastore col gregge da 1000 pecore visto che nel paese di questo si vive.
    La mia piccola morale è che quando mai decisioni cruciali per un popolo vengono fatte da pastori di 50 pecore? Quando mai e in che stato del mondo il pastore da 1000 pecore decide di smezzare il suo gregge per il bene della comunità?
    Attaccandomi al post, quando mai uno stato o comunità o unione di stati ha affermato leggi senza che il pastore da 1000 pecore non dettasse le sue condizioni e facesse i suoi porci comodi???
    Non vorrei fare troppo il cinico ma a questa elite non è mai fregato nulla dei piccoli pastori ne ora con euro ne prima, loro sono sempre preoccupati per le nuove generazioni......le loro.
    L" essere umano avrà si una grande intelligenza ma la usa solo per sopraffare l"altro.
    Da come ne parlate sembra che queste non le avete mai sentite ne viste, ma solo a me i nonni raccontavano quando il lecchino del padrone veniva a saccheggiare la dispensa e il pollame lasciando nella fame e disperazione i miei nonni sotto il ricatto di dover riconsegnare la terra??Erano dei bastardi come lo sono questi e lo fanno sempre per lo stesso motivo, salvagoardare l" io nei confronti di voi.
    In quale stato le leggi non vengono fatte o dettate dai pastori da 1000 pecore?
    Il pastore da 50 deve sempre sperare nella clemenza e che l" altro non voglia stravincere, cosa che ogni tanto capita e provoca immani tragedie......per i piccoli pastori mica per l" elite.La conoscenza ci salverà? Speriamo, certo eravamo coscenti che in africa si muore di fame ma non mi sembra che le cose siano migliorate in questi 30 anni anzi.....se possimo togliamo qualcosa.Perche un sudanese ha meno dignità di essere umano di un italiano?
    Tutto questo per dire che l" euro come dice il professore è solo uno strumento per far si che il pastore grosso si faccia i cazzi suoi a discapito di quelli piccini come ha fatto sempre e sempre farà e una volta caduto l" euro, perche cadrà, c" è il fondato sospetto che il modo di fotterci lo trovino sempre sia informati che ignoranti.
    Troppo pessimista? Magari vedetevi un bel film tipo questo poi ne riparliamo
    http://filmup.leonardo.it/sc_beyondborders.htm

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    1. Chiedo perdono per la diversa interpretazione ma credo che il problema sia posto sotto un'ottica per me distorta.
      Se si parte dal principio del "fottere" nei termini di "fottere" (appunto) od essere fottuti credo che non si addiverrà mai a nulla di effettivamente "evolutivo" piuttosto a qualcosa di indubbiamente (?!?) "ondulatorio": ora sotto ora sopra l'onda che inevitabilmente travolgerà tutti!
      Sostengo questo, poiché o si ritiene scientemente che vi sia qualcuno dotato d'immortalità (la cui cosa sinceramente e personalmente sono portato a non escludere) o diversamente si ritiene di essere eccessivamente impotenti al confronto e.o all'esporsi contriddoriamente agli eventi.
      E' evidente che nel gioco del "dare e avere" c'è sempre chi cerca di dare di meno ed ottenere di più ma ritengo altrettanto evidente che chi si pone come principio un'equilibrio tra il dare e l'avere poi debba porsi anche il quesito su chi controlla tale equilibrio ed in definitiva su chi decida che questo controllo sia congruo.
      Come si può evincere da una tale dinamica... i controlli, i controllori ed i controllati sono sempre preda di complotti o di lobby ma (c'è sempre un ma!) se la questione è diretta e tarata e calibrata dalla "cultura" tali effetti (a mio mero ed opinabilissibilo giudizio) saranno certo mitigati dal buon senso: il buon senso della SOPRAVVIVENZA che se contravvenuto porterà ognuno di noi [inteso come specie umana (professionista, impiegato, imprenditore, operaio, speculatore, latifondindista)] o non all'estinzione!
      Un saluto,
      Elmoamf

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    2. Caro Prof,

      ogni tanto, come Lei spesso mostra, un ritorno ai classici fa bene ed aiuta la riflessione sui problemi di oggi. Il mondo moderno non è molto diverso dal quello del passato perchè gli uomini sono sempre uguali. Propongo a lei ed ai suoi lettori cosa scriveva Kant nel 1784, quindi anche prima della rivoluzione francese, nella sua "Risposta alla domanda cos'è l'illuminismo" (Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung? per i tedescofili). A me sembra che sia stato scritto l'altro ieri.


      La lettera è più lunga della parte che vi riporto, ma questa mi sembra la parte più interessenante, la parte nella quale Kant sostiene che nessuno dovrebbe accettare di farsi guidare da altri (Unvermögen sich seines Verstandes [U]ohne die Leitung eines anderen zu bedienen[/U]). A me queste poche parole sembrano tanto una condanna della teoria del vincolo esterno.


      "L’intelletto quale guida

      L’illuminismo è l’uscita dell’uomo da uno stato di minorità il quale è da imputare a lui stesso. Minorità è l’incapacità di servirsi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a se stessi è questa minorità se la causa di essa non dipende da difetto di intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di servirsi del proprio intelletto senza esser guidati da un altro. Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza – è dunque il motto dell’illuminismo. La pigrizia e la viltà sono le cause per cui tanta parte degli uomini, dopo che la natura li ha da lungo tempo affrancati dall’eterodirezione (naturaliter maiorennes), tuttavia rimangono volentieri minorenni per l’intera vita e per cui riesce tanto facile agli altri erigersi a loro tutori. E’ tanto comodo essere minorenni! Se ho un libro che pensa per me, un direttore spirituale che ha coscienza per me, un medico che decide per me sulla dieta che mi conviene, ecc., io non ho più bisogno di darmi pensiero per me. Purché io sia in grado di pagare, non ho bisogno dì pensare: altri si assumeranno per me questa noiosa occupazione. A far si che la stragrande maggioranza degli uomini (e con essi tutto il bel sesso) ritenga il passaggio allo stato di maggiorità, oltreché difficile, anche molto pericoloso, provvedono già quei tutori che si sono assunti con tanta benevolenza l’alta sorveglianza sopra costoro. Dopo averli in un primo tempo instupiditi come fossero animali domestici e aver accuratamente impedito che queste pacifiche creature osassero muovere un passo fuori dei girello da bambini in cui le hanno imprigionate, in un secondo tempo mostrano ad esse il pericolo che le minaccia qualora tentassero di camminare da sole. Ora questo pericolo non è poi così grande come loro si fa credere, poiché a prezzo di qualche caduta essi alla fine imparerebbero a camminare: ma un esempio di questo genere rende comunque paurosi e di solito distoglie la gente da ogni ulteriore tentativo. È dunque difficile per ogni singolo uomo districarsi dalla minorità che per lui è diventata pressoché una seconda natura. E’ giunto perfino ad amarla, e attualmente è davvero incapace di servirsi del suo proprio intelletto, non essendogli mai stato consentito di metterlo alla prova. Regole e formule, questi strumenti meccanici di un uso razionale o piuttosto di un abuso delle sue disposizioni naturali, sono ceppi di una eterna minorità. Anche chi da essi riuscisse a sciogliersi, non farebbe che un salto malsicuro sia pure sopra i più angusti fossati, poichè non sarebbe allenato a siffatti liberi movimenti. Quindi solo pochi sono riusciti, con l’educazione del proprio spirito, a districarsi dalla minorità e tuttavia a camminare con passo sicuro"

      Kant aveva capito tutto....

      PS: Caro Professore, io sono ingegnere ma, da buon napoletano, ho capito bene perchè l'euro era un bel pacco dopo aver letto il primo post del suo blog.

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    3. o forse il problema è che i piccoli pastori vogliono diventare grandi pastori a scapito degl'altri piccoli pastori, e mentre questi si menano il grande pastore guarda e ride.Sicuri che la colpa sia solo del grande pastore? Parlando di negozi chiusi, avete visto quanti mercati, mercatini, feste di beneficenza, onlus (quanto poi sia vero... mah)ecc.ecc. ci sono in giro? E chi invece deve pagare le tasse anche sull'aria che respira? O che per fare un panino deve avere una sala operatoria? Ripeto, sicuri che sia solo colpa dei grossi pastori? Leggete questo
      www.laforzamotrice.it

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  23. Off topic: l'articolo di Alberto Bagnai cui si rinvia con il link comprende, tra i commenti, il mitico, insostituibile, geniale ANTONIO RISPOLI, uno con cui ho piantato una discussione infinita dalla quale emerse che lui si autodefinisce "economista" (!!!) perchè scrive sull'autorevole sito "julienews".
    Li mortè...(pardon: esteecutsi?).
    Credo che come pochezza lo batta soltanto ANDREA GIURICIN (lacchè dell'IBL-Forces Italia, quelli che dichiarano che la lotta contro le industrie del tabacco è da nazisti perchè appunto, in Germania negli anni '30 si condussero campagne anti fumo). Quando sul Fatto ho scritto a Fabiuccio che i suoi amichetti Oscar e Boldry se la fanno con il Forces si è rabbuiato un po', ovviamente ha detto che operano a sua insaputa...

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  24. professore, ma lei crede che la fine della moneta arrivi prima che finiscano di stritolare le economie periferiche oppure che sarà proprio la liquefazione economica di una di queste ultime a provocare la rottura dell'euro?
    può rispondere anche a sensazione o ad ipotesi.

    (spero di non aver fatto una domanda stupida).

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  25. Mi si perdonerà (lo spero o almeno) se intervengo in un dibattito tra più "grandi" di me certamente nel trattare materie per le quali io risulto un umile dilettante.
    Mi si perdonerà lo spero perché se c'è una cosa che "stimo" sinceramente nell'autore è l'approccio.
    L'approccio di chi non si pone dalla parte dell'imbonitore che vuol convincere l'astante ma dalla parte del "curioso" (eufemisticamente parlando!?!) che vuol capire e comprendere o cercar di far capire e quindi comprenderle spiegandole certe "dinamiche".
    Il "Cultore" che per suo conto in solitudine "ricerca" senza per questo rivendicare un "singolar tenzone", inutile come un contraddittorio tra il cavalier errante e chi non vuole o vuol far finta di non capire.
    Ho usato termini di richiamo mirati poiché su certi specifici atteggiamenti mi interessava porre nuovamente l'accento.
    Nuovamente in quanto l'approccio stesso del Prof. Bagnai, che personalmente e ripetutamente percepisco quanto evidentemente più volte dallo stesso esposto e sottolineato, è proprio quello che maggiormente mi trova in sincera sintonia, senza nulla concedere a qualsivoglia diversa interpretazione.
    La ricerca, il capire, il vivere ed il comprendere per me non sono frutto di asfissianti argomentazioni e discussioni sui pro o i contro di una "desiderata scelta" o semplicemente sui "desiderata" di questo o quel "consesso" decisionale (occulto, celato o visibilmente esposto o meno che sia!).
    Piuttosto su ciò che oggettivamente (ammesso che l'oggettività esista in questo groviglio di relativismo antropologico che sembra imperare) influisce nell'ambito delle relazioni sociali umane.
    Troppo spesso ci si sofferma sull'analisi degli effetti e dei risultati dimendicandone colpevolvente (consapevolmente o meno) l'indagine e l'esame contestuale delle fonti e delle cause: per interesse, per opportunismo, per irragionevolezza o ignoranza, irritazione o chissà cos'altro.
    Nessuno sicuramente è detentore della verità ultima sui destini di questo "globo" ma almeno riflettere senza pregiudizio o partito preso o "portafoglio" impegnato (in quest'ultimo caso forse sarà inutile il riferimento esplicito ma chissà forse sacrosanto il dito puntato) sulle implicazioni e.o conseguenze di una decisione con le relative ed inevitabili assunzioni di responsabilità, sarebbe quantomeno un atto dovuto.
    Il problema semmai è che di atti dovuti come esempio da esporre al prossimo non ne esistono molti e generalmente li si pretende da chi sostanzialmente non ha commesso il fatto!
    Chiedo Perdono per questo mio intervento estemporaneo che sa, come al solito, più di filosofico che di concreto e pregnante nel dibattito stesso.
    So, implicitamente, di espormi inesorabilmente al giudizio di un arena tecnicamente preparata e che giustamente non fa sconti a nessuno.
    Quel che mi premeva maggiormente evidenziare era il fatto che per molti (per troppi) la realtà sovente non si poggia (come almeno in parte dovrebbe o si auspicherebbe che fosse) sul peso dei dati ma sulla loro "particolare" ossia o meglio e di parte "interpretazione".
    In tal senso i dati oggettivi effettivamente non esistono. Esistono solo le di loro personali e parsimoniose od espansive edulcurazioni.
    Il dato così non è più il frutto dell'elaborazione empirica e contestualizzata di un evento specifico ma diviene una semplice opinione.
    Un'opinione alla mercé della politica o della politica preda dell'attuale concezione del mercato!
    Sta alla solitudine di chi lo "legge" e tenta oggettivamente ed asetticamente di capirlo e correlarlo, scegliere se sia l'uno piuttosto che l'altro: un dato o un'opinione!?!
    Mi scuso per il lungo e forse inappropriato intervento e mi sottopongo pacificamente al giudizio insindacabile dell'autore sulla pubblicazione del medesimo.
    Un saluto comunque sincero e di sempre verde augurio,
    Elmoamf

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  26. ...tragedia e rabbia...anche e sopratutto perché la gente ancora non se ne rende conto. Come si può, nel 2014, essere così folli (o stupidi) da rendersi conto delle cose solo dopo averle toccate con meno???

    Certamente chi legge questo blog non ha bisogno di ulteriori "esempi" ma vi riporto un messaggio che un mio amico Greco mi scrisse un annetto fa....Aveva una famiglia più che benestante....in 2 anni è finito tutto. Inclusa la salute dei genitori che si son trovati un sistema sanitario ormai smantellato.
    E' un messaggio che lessi parecchie volte, non riuscivo ad associarlo ad una persona (il mio amico) che è tra le più positive e sorridenti mai conosciute...

    "Hey, yes,i came yesterday night things are really bad on all aspects its madness people have real difficulties in coping.
    my sister's husband got fired and my sister works in this exporting company but they have her working in a basement where she has to choose whether to use power to work on the computer OR the heater because of lack of power and there is no water since last week (no money to pay)and her new basic salary (what has been signed in the contract) is 465 euros or something like this
    and she gets another 400 euros "black" only because she faught for it my brother's clients dont have money to pay him many kindergardens do not have heating many schools dont have food to supply to children I see people more and more scavenging the garbage and in general its really bad my mom is better because she has a new super expensive medication but she has no hair, no taste anymore and she cant feel things with her fingers.
    My dad went four times in the hospital due to high blood pressure since I came here last month. And today he went again.
    Its a very "surreal" situation that I never thought I would experience.
    I am supposed to be on vacation but its really not vacation but more like in assisting my brother and sister taking care of our parents - to help and take some of their daily burden- and i end up having no real time for myself so its not really vacation and i dont think i will have any real vacation from now on. Its going to be like this.

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  27. In Grecia la troika sta premendo sul governo per revocare la moratoria legislativa che vieta alle «banche elleniche la confisca delle prime case di chi, per via della crisi economica, non riusciva a onorare le rate del mutuo [...] in quanto, secondo i creditori internazionali, provocherebbe distorsioni nel mercato immobiliare greco che negli ultimi anni avrebbe già perso oltre un quarto del proprio valore. Anche il sistema bancario ellenico sarebbe in forti difficoltà. Secondo la Banca di Grecia, il 27% dei mutui non vengono più ripagati e l'eventuale confisca delle case potrebbe aiutare le banche greche a ricapitalizzarsi».

    È evidente che ci troviamo di fronte a qualcosa che non è spiegabile razionalmente. O meglio, una ratio ce l'ha: quella della sopraffazione e dell'umiliazione che tende alla realizzazione di un caporalato collettivo, su scala continentale. Probabilmente coglie nel segno Andrea Mazzalai quando parla di crisi essenzialmente antropologica, «il più alto concentrato di avidità, frode e manipolazioni, inganno e falsità della storia sociale ed economica mondiale, mi viene da sorridere, soprattutto pensando al messaggio unico che circolava e tuttora circola ad opera delle ideologie e di coloro che hanno contribuito in maniera determinante ad alimentare un’illusione insostenibile…».

    È una sorta di “vento idiota” che soffia su un continente apparentemente popolato in prevalenza da dementi.

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  28. Il bello è che hanno deciso di "proteggerci" dalla Cina costringendo il nostro ipotetico bel consumatore medio ad una scelta obbligata non più su una curva d'indifferenza, ma su una curva di "sopravvivenza", per quelli che da vincoli di bilancio sono diventati strette di cinghia.

    Comunque, nella mia ignoranza, non riesco a capire: va bene guardare dal lato dell'offerta, ma limitarsi a quel punto di vista, non significa perdersi l'altra metà del contesto?

    Il mercato europeo è uno dei maggiori mercati e maggior competitività si tradurrà inevitabilmente in una temporanea? decrescita, prima che le economie in fase di sviluppo saranno in grado di sostituirsi alla domanda contratta del contesto europeo. Oltretutto, per come la vedo io, non mi sembra proprio il modo adeguato di competerci, dato che si stanno rendendo inaccessibili i nostri stessi prodotti e nel nostro stesso mercato.

    Vabbé, beata la mia ignoranza che più di tanto non mi permette di capire e mi fa sparar qualche idiozia prima di andare a dormire.

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    1. Per quanto noi si sia tutti consapevoli del fatto che non esista alcun sig. Friederick Von Elite, se anche esistesse, non sarebbe così difficile capire quali sono le strategie adottate da tale individuo.
      A che serve produrre nuova ricchezza? (con tutti gli effetti collaterali che comporta) Non è forse meglio trasferire dal basso verso l'alto (o dal pubblico al privato) le ancora ingenti ricchezze accumulate dai popoli europei che hanno "vissuto al di sopra delle loro possibilità"?
      Ce ne sono ancora a sufficenza per superare il gap con i brics; il sig. Von Elite deve solo stare attento a farlo senza che troppi si incazzino.

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  29. la saggezza di un italiano intedescatoe un po di sx.....
    in italia gli elettrodomestici non si possono piu fare non è roba da fare meglio in cina
    le produzioni di materiale elettronico ? in Italia ? ma non conviene molto meglio in cina
    le scope e i pennelli ? ma molto meglio in cina come tutto quello a basso contenuto tecnologico
    l'agricoltura ? ma vuoi mettere il riso coltivato con gli incentivi in italia ? ma molto meglio acquistarlo all'estero come tutta l'agricoltura italiana ,sarebbe meglio che chiudesse tanto è tutta aiutata .
    Non parliamo poi delle auto che vuoi metterti contro la germania ?
    In italia ci sarebbe solo il turismo , obbietto che con il solo turismo tutti gli angoli dei monumenti sarebbero pieni di mendicanti , ma forse è quello che sta già avvenendo . La risposta in ogni caso non manca : chi non è in grado di provvedere a se stesso se ne vada ... ecco il concetto che sta passando è proprio questo , se non sei in grado , sparisci , e questa è la sinistra che si è dischiarata martire del fascismo e del nazismo , perlomeno i nazisti si fermavano ai gay ,agli zingari e ai sub normali , gli ebrei era piu convenienza che altro , ma qui in modo molto equilibrato cercano l'autosoppressione indiscriminata dei popoli , si che sulla Terra se ci fossero solo 1.5 miliardi di persone molti problemi si risolverebbero all'istante ma nemmeno Hitler si era attrezzato per annichilire una massa di carne umana così cospicua , ... però lu PILu e lu spread certamentu in quache modu stranu si migliurerebbero
    che pietà....

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    1. Ultimamente sono in ferie e sto cercando di capire qualcosa di economia internazionale.

      Leggi leggi e gira gira, il nocciolo rimane sempre un modello in cui se tutti ci specializziamo in quello che facciamo meglio, vivremo in un favoloso mondo in cui il nostro consumatore medio godrà dei beni più belli ai prezzi più bassi, eppure... a me ce sta qualcosa che nun me convince.

      1. se tutti ci specializziamo, alla fine ogni paese produrrà un tot di beni di cui diventa o monopolista (vd Microsoft) o si forma un mercato oligopolistico (come per il petrolio). Tralasciando il fattore materie prime, ciò si traduce in enormi multinazionali, più o meno in competizione tra loro, le quali hanno più interesse a non pestarsi i piedi che a farsi concorrenza, almeno dal mio punto di vista. Ergo, secondo me, specializzarsi e tralasciare il resto mi sembra un po' una boiata, ma spero sempre di sentire un punto di vista diverso dal mio e discuterci.

      2. specializzarsi avrebbe forse un senso in un contesto in cui tutti i beni venissero scambiati in rapporto paritario, ma il mondo reale dice che alcuni beni hanno prezzi ben maggiori di altri: allora un paese avanzato produrrà beni tecnologicamente avanzati che un paese arretrato acquisterà con quintali di banane prodotte con manodopera a basso costo incapace di acquistare alcunché... Not a good deal per i paesi più deboli.

      3. specializzarsi, dal mio punto di vista, significa allora condannare i paesi arretrati: prendi ad esempio i paesi africani dove il capitale non riesce a creare impresa, sia per cattivo uso che per scarsezza (senza dimenticare il folle debito pubblico che si sono ritrovati senza averne colpa), ma una volta che si accumula e la produzione da labour intensive diventa capital intensive, crei una marea di generazioni di disoccupati che, se non vengono formati nella produzione dei beni in cui sono specializzati i paesi avanzati, significa condannare quel paese a non crescere e a lasciarlo specializzato nella coltura della banana e del cetriolo...

      4. Guardando fuori dalla finestra a me sembra che il modello "specializziamoci tutti per esser felici" non si sta realizzando e non spiega quello che accade: la capacità dei paesi emergenti di riprodurre la tecnologia dei paesi avanzati e di produrre dunque beni avanzati tecnologicamente, indica secondo me che chi ancora crede in quel folle motto non guarda al di là del proprio naso, dato che non è in questa direzione che va l'economia mondiale e probabilmente nemmeno ci dovrebbe andare, dato che non c'è un leviatano regolatore del commercio internazionale. Germania docet...

      Scusa lo sfogo... ma l'utilità dei ragionamenti di piddini e anime belle è un po' come la tazza del gabinetto dopo che te la sei fatta sotto e ti servirebbe invece la carta igienica...

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    2. secondo me tutto verte sull'energia , nel momento che concentriamo l'energia in mano a pochi è il disastro totale perchè quei pochi diventeranno sempre piu influenti su tutto e vorranno sempre di piu in un'abbuffata catastrofica, ne dedurrei che piu si crea energia distribuita e più si dovrebbe avere equilibrio su tutto ,un po come avere l'€ o il mond'euro... (che è un po' il dollaro) e invece tante valute ... i sintomi alla fine e la cura sono gli stessi

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