sabato 16 giugno 2012

Repubblica e il vincolismo

Commenta Gianni Di Francia, che ringrazio per la sua partecipazione al seminario di Napoli:

A proposito di vincolo esterno: su Rainews è in onda l'intervista a Monti di Repubblica. Scalfari lo ha enunciato chiaramente: "L'italia è un paese che ha avuto bisogno e avrà bisogno del vincolo esterno perché siamo un paese di scavezzacollo" o qualcosa del genere. Chissà cosa ne pensano gli esodati di sto vincolo...

Sarebbe importante avere un link preciso. Io non credo che un concetto simile sia stato espresso. Non voglio crederlo, perché simili parole, se fossero state dette, sarebbero di una estrema gravità.

Intanto, esse sarebbero un palese insulto a tutti gli italiani che negli ultimi decenni hanno contribuito, col loro lavoro, a far crescere e progredire il nostro paese. Non è certo per lo spauracchio del vincolo esterno che essi hanno agito in tal senso, ma per la loro onestà, la loro creatività, la loro indipendenza di pensiero, le loro capacità. Chi dice che ci meritiamo quello che ci sta succedendo perché negli anni '70 ci siamo impigriti con le svalutazioni non conosce né la logica né i numeri dell'economia e denigra milioni di italiani, che tutto si sono fuor che impigriti, negli ultimi decenni. Il vincolo esterno si è posto spesso come ostacolo di fronte a queste persone, un ostacolo il cui senso era quello di fare gli interessi dei pochi a danno dell'interesse dei molti. Non stupisce quindi che chi esprime la voce di quei pochi, perché da quei pochi è pagato, difenda il vincolo esterno, come non stupisce che chi lavora a questo progetto reazionario travisi la realtà storica. Ma è ugualmente grave che nel momento in cui più ci sarebbe bisogno di coesione e solidarietà vengano espressi concetti simili, che intrinsecamente tendono a dividere e umiliare la collettività nazionale.

Tanto più grave, in quanto dal punto di vista della teoria economica questo concetto è irrimediabilmente fallace. L'idea secondo la quale la dittatura del vincolo esterno avrebbe migliorato i fondamentali dell'economia, contribuendo a ridurre l'inflazione, creando così i presupposti per la propria sostenibilità è stata pesantemente smentita dai fatti (e ricordiamo allora che questa idea ha un nome e un cognome, anzi, due nomi e due cognomi). Ma questa non è stata una sorpresa. Quell'idea si basava su presupposti fortemente ideologici, come quello di perfetta razionalità degli agenti economici, puntualmente smentiti dalle ricerche più avanzate e qualificate (Weizsäcker ha pubblicato su American Economic Review, stabilmente classificata fra le 20 riviste scientifiche più importanti). Quell'idea inoltre ignorava tutta la letteratura scientifica che, sulla base non di uno strampalato approccio assiomatico-deduttivo che "fa tanto scienza" agli occhi di certe persone, ma della lettura dei dati di fatto, chiaramente indicava come gli agganci a un'ancora nominale forte (dollaro, marco, euro) amplificassero, anziché ridurre, le divergenze fra i paesi, conducendo all'inevitabile (e desiderata) crisi. Desiderata? Certo: da chi ci guadagna. O penserete veramente che quando la borsa "brucia" 10 miliardi qualcuno accenda un falò? Le crisi economiche non sono come i terremoti: col terremoto perdono tutti, con le crisi molti perdono, e pochi guadagnano.

Gli economisti...

Ripeto quello che ho detto a Napoli: dire "gli economisti" è come dire "i napoletani" o "gli ebrei". Qualsiasi generalizzazione è ingiusta e razzista. Ve lo dice uno che è riuscito ad essere amico perfino di giornalisti (e addirittura del Manifesto!)

Non ci sono solo economisti convenzionali, o, come preferisco dire, omodossi, come i tanti che spesso ci è accaduto di evocare in queste pagine. Ce ne sono anche come Roberto Frenkel, del quale vi ricordo la lettura della crisi fornita sia nel suo saggio del 2009 (con Martin Rapetti), sia nel contributo al convegno di Pescara, dove si analizzano analogie e differenze fra le crisi dei paesi emergenti e quelle dell'eurozona. Differenze poche, direi, visto che come De Grauwe ha francamente ammesso e documentato, fra i grandi "vantaggi" del vincolo esterno c'è soprattutto quello di aver trasformato dal punto di vista finanziario i paesi dell'Eurozona in paesi in via di sviluppo, privandoli della sovranità monetaria. Il che, per economie un tempo relativamente avanzate, non è esattamente un gran progresso, visto che, come è evidente, questo sacrificio è stato chiesto in cambio di nulla (se non una catastrofe annunciata)!

E non ci sono solo giornalisti come quelli che siamo purtroppo costretti a citare in questo post. Anche se in questo caso, duole ammetterlo, trovare un controesempio è più arduo.

E torniamo così al nostro intellettuale, le cui parole, se mai fossero state pronunciate (ma io voglio sperare di no, spero che mi inviate il link che mi confermi che c'è un errore), sarebbero di una estrema gravità non solo per l'insulto alla voglia di lavorare e di progredire di tanti italiani (la maggioranza, una maggioranza silenziosa che ha troppo a lungo accettato di lasciarsi vilipendere così), non solo per l'insulto al buon senso e ai risultati scientifici conseguiti da economisti indipendenti e qualificati (anche il Cambridge Journal of Economics, dove scrive Frenkel, se pure non prestigioso come Repubblica diciamo che una sua reputazione ce l'ha), ma soprattutto per lo spaventoso, per il turpe paternalismo che esse esprimono. Che poi è il paternalismo di Aristide, lo ricordate?

Ma chi è questo signore che si permette di liquidare con un giudizio così sprezzante un popolo che in 2000 anni di storia ha insegnato al resto del mondo quisquilie quali la soluzione dell'equazione cubica, la contabilità in partita doppia, l'uso della forchetta a tavola, la forma della sonata da camera, l'impiego del cannocchiale, il calcolo delle probabilità (per non ricordare acquisizioni più recenti: Marconi? Fermi?)? Chi è questo signore? Da dove deriva la sua legittimità ad insultare i suoi connazionali, dichiarandoli incapaci di governarsi da soli? Chissà, forse il nostro pensa che quando Cardano nel 1545 pubblicò l'Ars Magna, in fondo, si sa, questi risultati non sarebbero stati possibili senza il "vincolo esterno" della dominazione spagnola... Ma allora il Sidereus Nuncius come ce lo spiega, il nostro? Perché a Venezia gli spagnoli non erano arrivati...

Certo, lo sappiamo, sì, bravi, siete tutti bravi, dai, ripetetelo: "governare gli italiani non è solo impossibile, è anche inutile". Ma sappiamo anche a chi viene (forse falsamente) attribuita questa frase (che quindi cito a memoria, non essendoci, che io sappia, una fonte). Al nostro ultimo dittatore esplicitamente riconoscibile come tale: Mussolini. Un dittatore violento e sanguinario al quale non può andare la nostra simpatia, come non può andare ad alcun dittatore, inclusi quelli che da trent'anni governano questo paese al grido di "l'Europa lo vuole", applicando la più odiosa e ingiusta delle dittature, quella del vincolo esterno. Una dittatura che non ha alcun razionale scientifico, come abbiamo ricordato sopra, ma che ha, come tutte le dittature, un chiaro significato di classe, come abbiamo ricordato altrove.

Ma al di là di queste tristi vicende passate, e al di là di certi accostamenti che possono urtare chi non li capisce (e la Natura è matrigna, matrignissima), guardando avanti: non capisce questo signore, qualora abbia detto le parole che non voglio credere abbia detto, a quale insensato delirio di violenza consegna il suo paese affermando pseudoverità di cotale fatta? I serial killer della Verità stanno seminando vento a piene mani. E chi, come me, preferirebbe non raccogliere tempesta, non può che assistere con crescente orrore a questo spettacolo funesto. Le élites tecnocratiche che hanno preso la guida del paese, controllando l'informazione e distorcendola a proprio beneficio, avvertono che cresce, nei loro sottoposti, la consapevolezza che un cambiamento è ormai indifferibile, e che le strade percorse si sono rivelate fallimentari. Atterrite dalla diffusione della conoscenza, dei dati di fatto, e spiazzate dalla capacità dei loro sottoposti di assimilare questi dati, e di trarne sempre di più le ovvie conclusioni, queste élites di cartapesta non sanno come trarsi d'impaccio se non insultando un intero popolo.

Quale triste e preoccupante e penoso spettacolo...

E visto che ci siamo, togliamoci un altro sassolino dalla scarpa, che la strada da percorrere è lunga ed è appena cominciata. Una cosa voglio dire ai tanti greci che mi leggono. Noi italiani non siamo come questo signore che vi ha gratuitamente insultato (all'ombra del Partenone finisce il Bengodi), casualmente (si fa per dire) in nome e per conto della persona della quale mi sto occupando in questo post. No. Ce ne sono, certo, così. Ce ne sono di killer della verità, che poi, guarda caso, sono sempre seriali. Ce ne sono di vili che non vogliono guardare in faccia la realtà e che preferiscono scaricare sugli altri, sui loro fratelli, responsabilità che sono ben più ampie e articolate, che coinvolgono, come tutti gli organismi internazionali riconoscono, la governance dell'intero continente. Ma io credo, io voglio continuare a credere, che la maggioranza degli italiani sia come Vladimiro, che con poche, asciutte e documentate parole ha smontato il delirio razzista di certi "informatori".

Bene.

E se organizzassimo un bel flash mob? Che ne dite di presentarsi sotto a questo organo (di informazione, va da sé) con un bel cartello al collo: "Non siamo pigri"? Mica per altro, sapete. Io vorrei guardarla negli occhi, certa gente. Io vorrei capire. Sono esseri umani anche loro, no? Avranno una famiglia, dei figli, degli affetti? Eh già, ma penso che loro certi problemi li abbiano risolti. Il loro Bengodi non è ancora finito. E allora certo che un simile disprezzo dei fatti e dell'umanità altrui si spiega.  Mors tua vita mea. Ma non si potrebbe avere qualcosa di diverso?



Addendum (17/6/2012, 17:19)
Risposta: no. Grazie alla collaborazione di uno di voi, emiliano, ho la prova che quelle parole un po' leggere sono effettivamente state dette. Non che non credessi a Gianni, per carità. Ma la speranza è l'ultima a morire. Sorge allora spontanea un'altra domanda: perché gli italiani si fanno dire questo?

58 commenti:

  1. Cosa c'è da stupirsi? Questa è la weltanschauung di Scalfari E'-un-genio, da sempre: gli italiani sono imbecilli e ignoranti, altro che scavezzacollo! E il fondamento della sua antica teoria sulla stampa italiana, teoria che viene ammannita nei corsi di giornalismo (se ne vedono le conseguenze): gli italiani sono ignoranti e non leggono i giornali, soprattutto se seri. Non possiamo quindi permetterci il "doppio binario" degli altri paesi (stampa seria autorevole, con basse tirature e pochi profitti, e stampa scandalistica, con alte tirature e alti profitti).
    Quindi i giornali seri devono essere dei "contenitori", buoni ad ospitare entrambe le cose.
    Finemente tritate e mescolate tra di loro, aggiungo io, in modo da essere indistinguibili.
    Non so se abbia veramente pronunciato quelle parole, ma non me ne stupirei per nulla.

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    1. Ma come avrai capito (a proposito, benvenuto) il mio stupore è ovviamente un mero espediente retorico. Sai, qui ci piace far letteratura. Ci consoliamo così. Ignoravo invece le profonde teorie del nostro sul giornalismo. Fai bene a riportarle, perché sono istruttive, ma temo che il loro interesse sia pari solo a quello della vita sessuale del Raphus cucullatus. Questa gente è già nella pattumiera della storia. L'unica speranza che hanno è rendere escludibile il web, facendo stare zitte persone come te o me. Ma se il web rimane un bene pubblico, loro sono finiti, e lo sanno. Hai voglia a teorizzare...

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    2. caro Prof, caro Leprechaun, magari gli italiani non leggessero i giornali, così di lui, di De Benedetti che sta in Svizzera ma impicciandosi dei fatti e delle aziende italiane ( l' ultima è la RAI ) lavora per la Londra finanziaria, internazionalista e parassita, quella del razzismo biologico verso i non whites e gli ethnic whites ( come gli italiani, i greci, gli spagnoli, i portoghesi, e pure gli irlandesi, perché CATTOLICI... ), quella che senza colonialismo non sta in piedi PERCHE' NON LAVORANO... se gli italiani dopo una simile offesa BOICOTTASSERO pattume come Repubblica e associati a Repubblica, di parassiti consimili che sono LORO per primi il VINCOLO ESTERNO per conto del loro padrone, ce ne libereremmo prima... se nessuno compra più la loro spazzatura, sai che danno gli si fa? Un amico suggeriva, per gli stessi motivi di cui sopra, di boicottare la 7 al lunedì: se tutti tenessero spenta la tv, loro finiscono il Bengodì nel giro di pochissimo. Sono lì a torturarci proprio perché noi ascoltiamo ancora le loro ball.e ( non tutti ). Come fai a sfruttare un popolo, se non lo svilisci, anche moralmente?

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  2. Risposte
    1. Grazie, Eco, ma oggi ho fatto un bel concerto, e me ne vado a dormire con l'illusione che le parole che ho commentato non siano mai state dette. Dopodomani controllo!

      Grazie di tutto, come sempre...

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  3. L'esimio ha detto che si augura che questo "esperimento" del presidente del consiglio calato dall'alto per estromettere i partiti venga istituzionalizzato con l'uomo del monte che annuiva con la solita proverbiale sobrietá.

    Poi abbiamo il problema dei giornalisti d'assalto allevati in questa pseudo-cultura tafazziana che intendono fare i portatori sani di civiltá anche nello sport dichiarano di aver sempre tifato contro l'Italia e ovviamente per la Germania e pseudo giornalisti cabarettisti xhe sfottevano i greci anche stasera... Come ci sono rimasti male... Se Dio c'è... lui già sa quello che deve fare...

    Professó post eccezionale quasi mi sono commosso!

    Giuseppe

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  4. Grazie sign.Bagnai per la grande fiducia che ripone,ed esprime,nell'uomo.Anche se la fiducia e'sempre accompagnata alla speranza,essa trae il suo fondamento nella storia,racconto sfuggevole ma anche evidente,di come l'uomo sia stato capace piu volte di superare la barbarie,senza illusioni di panacee a breve termine

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  5. Questa è la prima parte dell'intervista (pseudo) integrale. La frase me la ricordo anche io, ed ero li in platea. Chiaramente è scomparsa, ma si capisce, passando dalla prima alla seconda a parte che è stato operato un taglio, tant'è che Monti parla di argomenti non appartenenti alle domande precedenti. Grande repubblica....
    (la minuscola è voluta)
    http://video.repubblica.it/dossier/repubblica-idee-bologna/monti-a-bologna-incontro-con-repubblica/98610/96992

    P.s. sto controllando di avere una registrazione ma mi si è scaricato il telefono!

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    1. E in effetti mi stavo guardando la registrazione bello spaparanzato sul divano quando, all'improvviso (circa a metà).... pubblicità! E poi stop! Mi sono alzato, ho armeggiato con il mouse per tornare indietro, ma la cosa si è ripetuta.

      Tuttavia il cursore di scorrimento non era arrivato alla fine del video. Questo particolare, per me, equivale al classico "sorcio in bocca". Mi spiego: invece di caricare sul server una versione fisicamente troncata del video, il ragazzotto cui è stato chiesto di operare la censura ha inserito un meta-tag nella lista di riproduzione, che ha "terminato" il video prima della fine.

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    2. E faglielo fare, tanto sai quante volte lo ha detto! Basta una ricerca sul web e si troverà di tutto. Guarda invece il lato positivo: noi sappiamo di avere in Goofynomics una quinta colonna di barbapapà, che ultimamente si è fatta silente (massimorocca). Quindi, come dire, le notizie buone sono due: barbapapà legge goofynomics (per interposta persona), e conosce la vergogna. Quest'ultima è la notizia più incredibile, ma anche la più rassicurante. Getta un barlume di umanità su un'entità che, giudicandola dei risultati, sembrerebbe null'altro che una spietata macchina di disinformazione di massa al soldo delle potenze interessate allo shopping... E invece anche lui è una creatura di Dio (che veramente, va detto, ha molto ma molto tempo libero...).

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  6. Bel post davvero Bagnai, grazie. Una curiosità, sono mesi che mi arrovello sulla figura di Aristide. Ma chi è, nella realtà, questo economista di "sinistra" ?

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  7. Inoltre, caro prof., questi "amanti del vincolo esterno" si dimenticano troppo spesso e troppo facilmente che i "dominatori" tutto fanno, fuorchè fare gli interessi delle loro colonie (o, secondo il linguaggio moderno, "periferie"). Se il sud Italia ha i problemi che ha, questo lo si deve soprattutto a circa 600 anni di sfruttamento straniero (francesi, spagnoli, austriaci, tedeschi) che ne hanno minato la "cultura comunitaria" mettendoci gli uni contro gli altri. Io sono di Napoli e ne so qualcosa... evidentemente Scalfari no.

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    1. Carissimo, i problemi del sud italia sono per la maggior partestati causati negli ultimi 150 anni. Da un'occhiata ai dati sugli stati preunitari al 1859, e se hai tempo alla costituzione siciliana del 1812: avrai alcune divertenti sorprese.

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    2. Ma non è che stiate dicendo cose molto diverse, se ci pensate bene. I Savoia non erano esattamente a casa loro, e l'unione monetaria è stata realizzata nei modi che altri lettori hanno ricordato...

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  8. Grande Alberto! Quando fai 'sti post riaccendi la speranza che ci sia una traccia di pensiero critico negli italiani...anzi, questa informazione "aperta" è il miglior uso della rete in Italia in cui mi sia imbattuto.
    Ti annuncio ufficialmente che comunicare queste oneste verità e queste sacrosante considerazioni è un "atto politico". Il più nobile, per di più (cristallino, disinteressato e volto alla tutela della comunità)...
    Il libro potrebbe cominciare proprio da questo post, così da dissipare ogni equivoco su cosa sia ciò che vale la pena di combattere, per ritrovare la libertà democratica...

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    1. sono d' accordissimo. Attendiamo il Libro con questa prefazione!

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  9. Professor Bagnai, purtroppo guardavo la televisione ed in effetti l'ha detto. Ero a fianco a mio padre ed ho detto lui: "perchè continuano a prenderci in giro".

    Ricordo un certo raggelamento nel sangue delle vene mentre Scalfari pronunciava quella frase continuato mentre Monti rispondeva in buona sostanza che sperava fosse un esperimento destinato a segnare la rotta, a rivederne altri.

    La ringrazio per il Blog, ammetto che da totale ignorante di materie economiche (ma per fortuna ex studente di materie scentifiche) sono lento nell'assimilare il tutto, ma decisamente testardo nel cercare di capire "perchè". Cerco nel mio piccolo di diffondere presso i conoscenti quel che imparo. Tempo e pazienza, oggi mi sono immerso nell'inflazione, deflazione competitiva ed altri.

    Una sola domanda: sono orientato nel voto prossimo ad esprimere la mia preferenza al movimento 5 stelle, ma mi chiedevo quale sarebbe il modo migliore per non sprecare il mio voto, massimizzando la possibilità che l'Italia esca dall'euro. Sa, l'Italia mi sembra tanto un una bottiglia con il tappo mal avvitato (immaginando la bilancia corrente, e lo scarto d'inflazione con i paesi del centro), ed ho paura che prima o poi la bottiglia sarà parecchio vuota... Oppure sarebbe più paragonabile ad una morte per stillicidio..

    Ci sono consigli? Non vorrei dover votare Berlusconi, ora che "sembra" parli di ritorno alla lira. Mi convincerebbe solo quella parte del programma, ma il resto mi preoccuperebbe un po'... Torno a studiare, sperando di poter far domande migliori al prossimo post.

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  10. stando così le cose bisogna organizzarzi al più presto, partendo da questo stupendo blog, costituendo sul territorio tutta una serie di associazioni di simpatizzanti goofy-oriented che spieghino vis-a-vis ad amici, conoscenti, passanti che s'incontrano per caso l'imbroglio e l'inganno della camicia di forza montian-liberista.con il fine REALISTICO di presentarsi con leader a candidati alle prossime elezioni.io avrei un paio di slogan, non particolarmente originali ma direi senz'altro efficaci.
    -BAGNAI FOR PRESIDENT!
    VOTALBERTO, VOTALBERTO!
    naturalmente si scherza, ma SOLO fino ad un certo punto, se poi guardiamo al successo del m5s

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  11. Nel video di Repubblica la domanda di Scalfari a Monti è stata tagliata (?), dovrebbe trovarsi all'inizio della seconda parte, che però inizia con la risposta di Monti. Ho trovato comunque una trascrizione degli interventi ed ecco le parole di Scalfari:
    "In tutto questo discorso emerge che noi abbiamo bisogno di un vincolo esterno, l'Italia di vista corta ha avuto bisogno di un vincolo esterno, che però - come lei ha riassunto- per nostra fortuna non ci cala sulla testa ma abbiamo uno che discute e fa sì che il vincolo esterno venga meglio precisato. Qual è la novità che ha determinato la nascita del suo governo è stata che il Presidente della Repubblica ha deciso di nominarla. Questo è scritto nella Costituzione: può consultarsi con chi vuole o con nessuno ma poi "nomina".
    Bisogna risalire al '53 per trovare altri casi... Lei pensa che questa innovazione, sia opportuno che prosegua anche dopo? Lei è stato "nominato" dal Presidente della Repubblica."

    Si trova qui:
    http://tranellidiseta.blogspot.it/2012/06/ezio-mauro-e-eugenio-scalfari.html

    Dalla visione dell'incontro di Bologna la mia sensazione è quella di trovarmi in una situazione orwelliana, il 2 + 2 = 5 ripetuto fino alla noia. Questo blog si conferma sempre di più come una salutare ventata di aria fresca nel panorama mefitico della propaganda di regime. Grazie, Alberto

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    1. Trovo che è ormai necessario "salvare" su un sito ftp il materiale di questo stupendo blog.
      Chi se ne occupa?

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    2. Esiste di già :-)

      http://www.facebook.com/pages/Alberto-Bagnai-Ministro-dellEconomia/285341591496903?ref=pb

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    3. Domenico, perdonami ma:

      1) Facebook non è certamente un server FTP;
      2) "salvare" in questo contesto significa copiare integralmente questo blog su un server (un altro computer). Il link che fornisci è ad una pagina Facebook su cui vengono riportati link agli articoli pubblicati qui. Non sono copie.

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    4. Ognuno può farsi la sua copia del blog con HTTTrack Website Copier: http://www.httrack.com/ :-)

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    5. io se vi interessa me lo sto salvando, commenti compresi, in docx e pdf! :) Magari poi lo carico sul mio spazio e il link lo posto in qualche commento! :) Che ne dite?

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    6. Dico che è un buona idea Diego. Ci sarà sicuramente una parte dei lettori che preferirà leggere su carta. Quindi raggruppare tutto in un singolo documento gli renderà più semplice il compito di stampare il malloppone.
      L'unico problema potrebbe essere l'impostazione grafica e l'impaginazione, soprattutto dei commenti.

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    7. Ottima idea, Diego!

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  12. Bel post. Anzi bell’articolo, usando le parole appropriate. Infatti mi piacerebbe leggerlo in un giornale in edicola. Peccato che invece il soggetto in questione è una persona rispettatissima nell’ambiente piddino. Un’icona dei radical chic, quelli dell’antiberlusconismo, che negli ani 60 e 70, figli di borghesi (come li criticò anche Pasolini), giocavano a fare la rivoluzione. Oggi sono quelli della “classe dirigente”, che guadagnano stipendi stratosferici, che vivono in degli appartamenti lussuosi, che mangiano il biologico (quello industriale dai prezzi triplicati), e che pensano che il presidente della “Repubblica” sia una persona buona, rispettosa, che ci toglie sempre le castagne dal fuoco. È veramente difficile smontare questa mentalità, ma soprattutto convincere le giovani generazioni che oltre a tv, giornali e facebook c’è altro.
    p.s.: per quanto riguarda il “Palazzo d’inverno” possiamo concordare nel cominciare dalla redazione del giornale de quo.

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  13. Mi prendo la responsabilità di definire Eugenio Scalfari come un orribile, vecchio fascista. Ieri ho sentito le sue parole, registrate dal tg3. Chiedeva a Monti se credesse possibile che il suo governo, anzi la formazione E La genesi del suo governo, avrebbero potuto costituire un'esperienza in grado di inscriversi nella costituzione materiale del nostro paese.

    (Monti ha aderito a tale speranza.)

    Scalfari desidera che tutti i governi, d'ora in poi, siano come quelli di Mario Monti. Lui vuole il golpe lo vuole permanente. Non odiano solo l'Italia, ma la stessa democrazia

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    1. Prenditi la responsabilità, basta che non ti iscrivi pure tu al club dei troll piagnoni o isterici "perché non mi pubblichi perché non mi hai ancora pubblicato", perché lì scatta il vaffanculo preventivo e consuntivo. E sse semo capiti (sto a lavoraaaaaaaaaaa')...

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    2. Hai mandato due messaggi. Bastava uno, il primo, quello che ho pubblicato. Non vi ci mettete pure voi "anziani" perché non ce la faccio. Ricordo omnibus che a me bastava lasciare una testimonianza e l'ho fatto. Non posso fermare il vento con le mani, soprattutto con 300 persone sulle spalle! Non era quindi riferito al contenuto, che sostanzialmente condivido (purtroppo) ma al metodo. Anche un messaggio di più in coda è molto, credimi.

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  14. In questa strana terra italica, il “qualcosa” di diverso passa dalla tessera n. 1 del PD la cui evidenza è sostanza nella "barba(di)papà".

    That's all, folks!

    p.s.: potrebbe essere non funzionale al percorso didattico di A Bagnai, ma da quando dai resoconti stenografici della Camera è "scomparso" quello di Rossi Doria (http://www.camera.it/412?idSeduta=605&resoconto=stenografico&indice=alfabetico&tit=00110&fase=00080), maestro elementare e sottosegretario all'istruzione, inviato a rispondere relativo alla interpellanza sui "derivati" italiani, sono "curiosamente" interessato alle vicende derivati/debito pubblico, Titlos PLC ...

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  15. A proposito di scavezzacollo :

    l'Espresso" n° 21 del 1973, sotto il titolo «Fermi tutti: torna Sindona» ... «il più abile banchiere italiano»

    Monti, allora, sarà il più abile presidente del consiglio europeo? (I suppose)

    Appena ci sarà conferma inconfutabile, preparo un cartello e vado sotto la sede locale de la Repubblica.

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  16. A questo punto se Scalfari si togliesse la barba sarebbe indistinguibile da Ludovico Cerchiobot:
    http://www.youtube.com/watch?v=2wnwPeFpePY

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  17. Il taglio è palese perchè si succedono 2 diverse risposte di Monti. E a un certo punto (non so più dove) Monti fa riferimento al vincolo esterno e si capisce che allude a qualcosa che gli è stato domandato prima da Scalfari.
    E poi scrivono "intervista integrale". Altro che integrale, quelli sono integralisti!

    Monti
    "Noi (Italia) abbiamo più bisogno dell'Europa perché guardiamo poco al futuro"
    Già e allora ci affidiamo all'Europa e alla Merkel che hanno la vista lunga!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    Mauro solleva il problema della "mancanza di chiarezza": "non è stata detta agli italiani la gravità della situazione. Poi è arrivato il momento drammatico e gli italiani si sono improvvisamente resi conto".
    Che faccia tosta! Come se Repubblica avesse fatto informazione chiara!

    Monti esalta la "cultura della stabilità" made in Germany ribadendo che fa bene a tutti, anche alla Grecia, come aveva già affermato in quella vecchia intervista.
    Stabilità? A me Grecia, Portogallo, Spagna, Italia, Irlanda e Cipro (e tutta l'Europa) non sono mai sembrate tanto instabili.

    E poi sempre Monti:
    "la crisi non si supera irrorando di liquidità l'economia".

    E mi fermo, tanto l'avete sentita tutti.

    Qualche consolazione dal calcio:
    Il portoghese Fernando Santos, allenatore della nazionale greca, risponde al consiglio di voto della Merkel:
    "Noi siamo ispirati dalla storia della Grecia. Il popolo greco ha grande orgoglio per la propria storia e merita il rispetto di tutti. La civiltà, la democrazia e le scienze sono iniziate in Grecia. E' difficile che altri ci diano lezioni".

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  18. è una falsa liquidità!
    certo, se la girano le banche e gli stati con i loro debiti.
    una volta con la liquidità si liberavano i quartieri di Roma dalle baracche e si dava un po' di respiro ai cittadini del sud.

    pare che costruire strade, scuole ed ospedali sia un delitto..
    a proposito: non mancavano strutture in Italia? mi sa che il divorzio dalla BdI sia servito a questo

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  19. Repubblica celebra se stessa il suo fondatore con un intervista di Concitta De Gregorio (incaricata alcuni anni fa di rendere il quotidiano fondato da Gramsci una succursale di Repubblica); riporto la commovente immagine che chiude l'articolo:

    "A questo punto l'argine è rotto. Gli occhi si inumidiscono. Si alza un applauso immenso. Scalfari guarda Mauro, seduto in prima fila. Mauro guarda Scalfari. Provando, inutilmente, a non muovere un muscolo. Ieri, ancora una volta insieme, hanno intervistato il premier Mario Monti, uno seduto di qua e l'altro di là. "Quando siamo usciti Ezio mi ha chiesto 'sei felice'? Io gli ho risposto 'molto'. E lui: 'Anche io'"."
    http://www.repubblica.it/speciali/repubblica-delle-idee/edizione2012/2012/06/17/news/arti_scalfari-37379542/

    Giuseppe Sini

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  20. "Avranno una famiglia, dei figli, degli affetti?" Nel caso di Scalfari la figlia è ben sistemata presso le tv del nemico pubblico numero 1 (non olet) http://girolamo.melis.it/2009/10/chi-e-chi-figlio-di-chi.html

    Inoltre l'Einaudi (sempre proprietà del mostro) gli ha pure dedicato un meridiano!!!! Se penso che tra Saramago e Shakespeare mi potrei imbattere nel fondatore mi sento male. Comunque la migliore biografia mai tracciata del nostro è quella di Massimo Fini: http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=10574

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  21. Dei due video intervista di Repubblica secondo me è interessante la parte finale in cui Monti fa le seguenti considerazioni sulla Germania:

    "Secondo me bisogna sempre tenere presente che per i tedeschi l'economia è ancora un ramo della filosofia morale. La crescita non è il risultato della domanda aggregata keynesiana che si moltiplica ecc, è il premio dei comportamenti virtuosi della singola famiglia, della singola impresa e del singolo stato.

    Questo non significa che allora le linee di politica per la crescita che per esempio raccomandiamo oggi in materia di investimenti ecc non siano presentabili ad orecchie tedesche. Lo sono purchè si sottolinei che si agisce dal lato dell'offerta, che si creano maggiori capacità di produzione per il futuro ecc e non è puro... puro... Insomma, credo che per loro la cosa più negativa sia il consumo, privato o pubblico, finanziato col debito.

    Credo che dopo la crisi finanziaria degli anni scorsi qualsiasi tedesco è ancora più convinto, dentro di se, che il suo modello è quello giusto; mentre quello anglosassone che andava per la maggiore prima è quello sbagliato e che certi paesi europei hanno la viziosità dei consumi finanziati col debito o col credito ipotecario, guardano la Spagna guardano l'Irlanda e accettano mal volentieri le spinte che vengono dagli Stati Uniti a stimolare la crescita; perchè hanno un punto d'orgoglio forte nel loro modello.

    Poi conclude che gli ha fatto "profondamente piacere" quello che ha detto Scalfari prima (cioè la frase incrimintata), e che abbiamo effettivamente un vincolo esterno ma possiamo contribuire a plasmarlo per riflettere la nostra visione e i nostri interessi."

    Quale sarebbe questa nostra visione e questi nostri interessi di cui parla Monti? Io non ne vedo traccia nella attuale politica del governo tutta eterodiretta.
    Possibile che dobbiamo rimanere succubi dei modelli economico/culturali altrui e non possiamo elaborarne uno nostro in grado di rispondere alla nostra situazione specifica ed alla nostra storia?
    Finchè noi non prendiamo coscienza e orgoglio della nostra individualità e specificità e non cominciamo a ragionare ponendoci su un piano di parità con gli altri paesi smettendo di pensare che gli altri siano necessariamente meglio e sempre in grado di darci lezioni su cosa è giusto per noi non si potrà costruire nessuna Europa in cui ci sia una reale cooperazione, nemmeno fuori dall'Euro.


    Lei che conosce bene anche la Germania cosa ne pensa?

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    1. Non conosco molto bene la Germania. Conosco la sua musica e la sua letteratura. Posso dirti che per quel che riguarda il convegno, due autori hanno dato la sòla (due tedeschi) e due hanno consegnato il lavoro in ritardo (due olandesi). Irlandesi, greci, portoghesi, spagnoli, italiani, polacchi, cechi, ecc. hanno consegnato in tempo. Non sarà un campione rappresentativo, ma invita ad andare oltre i luoghi comuni. Detto questo, chi conosce la contabilità nazionale sa che comprimere i consumi equivale a fare una politica mercantilistica. Il perché è spiegato qui ma ci possiamo tornare. Allora chiamiamo le cose col loro nome: la virtù alamanna nei testi di economia internazionale si chiama beggar-thy-neighbour.

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  22. È pure divertente vedere come popoli viola, donne del 'se non ora, quando' e compagnia bella siano scomparsi dalla circolazione. Paradossalmente, leggendo qua e la, si evince come gli ex elettori del maestro di burlesque sembrino più consapevoli di chi abbiamo al governo rispetto ai compagni istruiti e moralmente superiori. Avesse fatto berlusconi quelle affermazioni sarebbe successo il patatrac... A questo punto mi chiedo dove siano finite le persone di sinistra...quelle vere però. Non riesco a credere che si siano tutte piddinizzate.

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  23. A proposito di programmi tv Corradino Mineo stamattina commentava l'elezione in Grecia dicendo "se si esce dall'Euro si esce dalla UE". Ma come si fa a dire queste cose? Si lo so... :-(

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  24. Siamo un paese meraviglioso.

    Forse in passato lo eravamo un pò di più di ora, ma la sostanza non cambia.
    In questi giorni ho iniziato a leggere un libro abbastanza interessante: "Un'altra Italia in un'altra Europa. Mercato e interesse nazionale", di Leonardo Paggi. (probabilmente lei Prof. lo avrà già letto mesi fa).
    Nella prefazione Paggi esprime un'opinione che mi sento di condividere pienamente e cioè che, in questo paese, si sta perdendo uno dei "capitali" più importanti dell'
    Italia: la Cultura, non a caso scritta con la C maiuscola. Potrà sembrare un pensiero nostalgico, ma allo stesso tempo non posso credere che uno Scalfaro qualsiasi avrebbe potuto dire certe cose ai tempi di Pasolini, Montale, Calvino...per citarne solo alcuni.
    Al giorno d'oggi non esiste più nessuno che possa dire, su scala nazionale, a un giornalista:"Statte zitto, stai dicendo una colossale minkiata per questo e quest'altro motivo".
    Al limite lo può fare un altro giornalista, ma con un'autorità "inter pares" che fa sembrare il tutto una lite tra bottegai.
    Oggi abbiamo in pratica delegato la cultura ai Fazio e ai Saviano (non a caso scritta con la c minuscola) e i risultati un pò si vedono.

    Carlo Poltronieri

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  25. Mi permetto di inviare la trascrizione letterale di qualche passo dell’intervista a Monti durante la festa di Repubblica perché non ne ho capito assolutamente il senso.

    Tratto dalla prima parte (Parla Monti)
    19:47 Quando io ho iniziato, non è stato facile decidere se potevamo farcela da soli o no.
    Mi veniva autorevolmente consigliato in grandi paesi europei o negli Stati Uniti di non rischiare troppo, (!) di accettare la protezione e l’aiuto del FMI, del fondo salva stati.
    In fondo sarebbe stato, chi mai avrebbe attribuito a un nuovo governo la responsabilità di questo abbassare il capo dell’Italia (!!!) e ci siamo assunti dei gravissimi rischi dicendo di no, però ho pensato che, soprattutto un paese come il nostro, così pronto ad auto-flagellarsi, a torto, spesso, e magari a non essere abbastanza autocritico quando occorrerebbe, avrebbe retto molto male a un sovraccarico di decisione e (!!!)….insomma abbiamo visto la lettera della banca centrale l’estate scorsa, appropriata, non appropriata, non entro assolutamente nel merito, ma quanto già ha sollevato interrogativi in tema di sovranità (!!!) eccetera.. e beh i paesi che hanno chiesto ed ottenuto l’aiuto finanziario, hanno, nella propria capitale una cosa che si chiama troika, che è costituita dalla BCE dal FMI e dalla Commissione europea che lavora per il bene del paese e quindi i paesi devono essere grati alla troika, ma io preferisco che l’Italia sia governata da, da, un gruppo di persone italiane, che tengano conto dei vincoli internazionali e da una strana e generosa e temporanea coalizione, PDL, terzo polo e di un PD, ma siamo italiani e cerchiamo di maturare noi e di renderci conto delle cose che è necessario fare.


    22:48 Stesso discorso per la manovra.
    Io ho trovato questo obbiettivo di pareggio di bilancio nel 2013 che, come sappiamo, non era quello originariamente stabilito dal governo italiano, ma era quello che il governo che ha preceduto il nostro, ha ritenuto, e capisco benissimo, ehhhh di darsi come sovra compito per dimostrare ehhh un soprassalto di di di determinazione, verso la virtù finanziaria e era un obbiettivo sulla carta difficilissimo e intanto si era anche assunto, ………, quell’impegno di rientro complessivo del debito pubblico, cosa dovevo fare, anche qui dovevo dire, guardate, non chiedeteci cose irragionevoli, dateci un’anno in più, oppure un’altra gradazione di rientro, ma quale sarebbe stata la reazione? Ma voi italiani anche se vi presentate col volto conosciuto di un rigoroso europeo, ehh, oltre che italiano, siete sempre i soliti (23:59) Allora io ho chiesto, (noi, ci sono qui alcuni ministri), abbiamo chiesto al paese uno sforzo in più, penoso, ma che ci porterà ad avere fatto le cose con le nostre mani, naturalmente gli incoraggiamenti degli altri paesi eccetera non sono stati irrilevanti perché ogni parola detta da un altro paese, ogni bollettino del FMI e della commissione europea cambia le cose e viviamo, o abbiamo vissuto spesso nell’apprensione all’uscita attesa di queste cose, però ce la faremo, ce la stiamo facendo, ce la stiamo facendo da soli, non da soli contro ehhhh un asserito ragioniere dotato di grandi poteri e che parla lingue dall’accento duro, ma ce la stiamo facendo da soli, nel solco di una parziale e volontaria cessione della sovranità che l’Italia ha deciso tanti anni fa, con la Francia, con la Germania, con gli altri ma non sotto il tallone di una troika.

    Pur letto e riletto secondo me è delirio puro, non posso credere di essere governato da un tale personaggio.
    Gianni Chi

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  26. In sostanza il messaggio e'questo,Noi orgogliosi dimostriamo che a spremere il popolo minando diritti e civilta delle masse siamo capaci da soli,noi nuova classe dirigente italiana e non con l'aiuto dei potentati stranieri..Insomma come il figlio del boia che vuole dimostrare al padre di far il lavoro da solo.Mi scusi bagnai se son stato pesante.Un Abbraccio a tutti

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    1. Personalmente trovo l'immagine appropriata. E infatti le famiglie italiane sono sempre più strozzate.

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  27. http://video.repubblica.it/rubriche/repubblica-domani/no-al-populismo-la-grecia-sceglie-l-europa/98730/97112

    "La grecia con questo voto ha rifiutato la via del populismo....[....] la via dei sacrifici, come se esistesse un' alternativa (ai sacrifici)."

    Ezio Mauro, direttore de La Repubblica

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  28. Ciao a tutti..quando Monti dice:" credo che per i tedeschi la cosa più negativa sia il consumo, privato o pubblico, finanziato col debito"...fa demagogia spicciola,e questa e'rivolta essenzialmente alle percezioni collettive delle masse,vecchio lavoro cominciato dalla controrivoluzione neoliberista diffondendo il senso condiviso della MICROeconomia spacciandola per MACROeconomia,dove premere sulla logica semplice che per spendere bisogna risparmiare come un buon padre di famiglia,esso e'l'inganno piu devastante dei nostri tempi contemporanei a mio avviso.Le Elite tedesche sanno bene che a livello aggregato la realta'e'esattamente il contrario,ma presumo ci sia una precisa volonta ad ostacolare questa logica Macroeconomica perche essa stabilisce gli strumenti che un paese deve avere per poter crescere ad armi pari,ed eventualmente competere lealmente.Lo sapeva bene Keynes proponendo il bancor con le sue regole,prontamente escluso.E'una precisa dimostrazione di volonta'di potenza tedesca (vecchio impianto ideologico)dove imporre falsita' economiche e sua deliberata scorrettezza.L'esplicito elogio al rigore (termine distorto dal suo vero significato)per mostrarsi competitivi agli occhi degli dei Mercati,e'una esplicita imposizione ideologica al ritorno della LEGGE DEL PIU FORTE,dove se un paese compra 2 vendendo 3...matematicamente ne serve un'altro che compra 3 e vende 2 (scusate la semplificazione) come ben spiega Bagnai piu approfonditamente.E'una guerra ideologica in corso.Metaforicamente ricorda le invasioni barbariche del passato

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  29. Il vincolismo del corsera. Ecco lo scandaloso editoriale di oggi 21/06/2012 a firma di angelo panebianco: http://www.corriere.it/editoriali/12_giugno_21/moneta-unica-democratica-panebianco_322a2168-bb62-11e1-b706-87dd3eab4821.shtml

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    1. Poi me lo guardo, ma se tanto mi dà tanto significa che stiamo battendo dove il dente duole...

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    2. il vizio di fondo dell'articolo di Panebianco a me pare sempre lo stesso. dare per scontato una serie di superstizioni e dogmi neoclassici (scarsità, vincolo di bilancio, austerità in momenti di crisi e via dicendo) e poi costruirci una serie di scenari politici.

      è un esercizio retorico subdolo, e a mio avviso molto poco intelligente. per diversi motivi:

      se tu dai per scontato alcuni dogmi come quelli elencati prima, la dottrina del vincolo esterno ti appare anche valida in un certo qual modo. anzi, si può dire che appare valida alla maggior parte proprio perché il loro pensiero è viziato dagli stessi concetti economici privi di fondamento, ma purtroppo dominanti.

      ti appare oltre che valida, una naturale risposta alle diaboliche specificità italiane. quindi è veramente molto semplice come esercizio, e molti ci cascano proprio perché le idee di fondo da cui son guidati son le stesse medesime, controintuitive e inestirpabili.

      a Panebianco (e a tutti gli editorialisti di Repubblica, Corriere, Unità, Manifesto) chiederei invece di fare un altro esercizio. partire da concetti economici un po' più realistici e poi vedere se gli stessi scenari politici sembrano la naturale risposta oppure sono delle forzature autoritarie.

      io sono convinto che quando alcuni dogmi spariranno (perché sono destinati a farlo) anche determinate risposte apparentemente valide o intuitive spariranno.

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    3. Come si fa a sostenere che in Italia la democrazia sia sopravvissuta durante la guerra fredda grazie alla Nato quando ad esempio tutti i progetti di colpo di stato, nel 1964, nel 1970 e nel 1974, e la strategia della tensione sono nati in quell'ambito?

      E poi mi sembra che anche i rapporti di causa e effetto siano invertiti: è il vincolo esterno che ha determinato la crisi dello stato nazionale.

      Un passo avanti però c'è: dall'anatema contro il nazionalismo si è passati alla critica del patriottismo "che rende ciechi".

      P.S.
      Avete notato che sul sito del corriere come su quelli di altri giornali gli articoli più importanti non si possono commentare? :)

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  30. Bella l'analisi di Frenkel (cercherò coi miei poveri mezzi di vedere "com'é andata a finire con l'Argentina", sono rimasto con la curiosità). Molto male al fegato col video segnalato da Eco della rete, il culmine (al contrario) l'ho raggiunto col "piccolo infetto infettante".
    Uscirò a bere qualcosa per smaltire la rabbia va...

    Saluti cordiali

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