venerdì 23 gennaio 2015

Fact checking: i tassi di interesse nel 1997

Poco fa il professor Beniamino Moro dell'Università di Cagliari ha detto a Times Squares (Agon Channel) che nel 1997 i tassi di interesse italiani erano al 14%.

Questa è la schermata delle IFS che riporta i tassi italiani dal 1997 in poi:


Come vedete, tutti i tassi di interesse di policy (da quello di sconto, a quello sui Bot, a quelli sui titoli a medio e lungo termine) nel 1997 erano a una cifra. Solo il tasso sugli impieghi bancari era a due cifre, all'11.4% a inizio anno. I tassi sul debito pubblico erano la metà di quello che il professor Moro ha detto in trasmissione.

E questa è solo una delle tante perle che il gentile collega ha inanellato. A lui, lo si è capito, di chi muore non interessa molto, e tutti noi dobbiamo resistere, affinché il sogno europeo si realizzi, e quelli come lui non debbano ammettere di aver sbagliato.

Cosa c'è che non va nell'euro?

Semplice: che chiunque lo difenda mente sui dati.

Questa sera mi vergogno di essere un economista, e mi vergogno di aver partecipato a una trasmissione di disinformazione. Non si possono mettere sullo stesso piano dati e menzogne. Chi lo fa, se pure inavvertitamente, si squalifica. Il mercato non paga ogni giorno. Agon non nasce bene. Speriamo per lei che finisca meglio.

Di megafoni della propaganda ne abbiamo fin troppi.

Continuate così...

108 commenti:

  1. A quanto pare la Moro è anche una "dinasty". http://www.sardiniapost.it/inchieste/universita-nepotismo-3-le-dinastie-scientifiche/

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La linfa che scorre nelle vene - il sangue detterebbe altre propensioni - famiglia, gruppo, classe, tribù, conta sempre più dei fatti nel far germogliare e poi difendere a spada tratta idee e convinzioni.
      Mi pare lo notasse già qualcuno, deve essere quello di quei noiosi sette volumi. Tutto sommato, un po' più di metà strada nel raggiungimento del titolo di "forte lettore".

      Elimina
  2. Ho visto tutta la trasmissione, provando dolore per il profondo sconforto che immagino abbia provato. Tenga duro prof, noi siamo con lei!

    RispondiElimina
  3. Prof, so che quello che le dico la farà - come minimo - inquietare. E di questo me ne scuso in anticipo.

    Però come ha detto poco fa lei su twitter:

    "L'euro potrebbe anche essere una buona cosa se chi lo difende non fosse SISTEMATICAMENTE costretto a mentire. Ci sarà un motivo, no?"

    Eccome se c'è un motivo. Il motivo lo ha detto limpidamente la signora Le Pen a quel povero disgraziato di D'Alema l'altra sera mentre lei stava testando quel vino rosso siculo di cui non ricordo il nome: "l'euro è diventato per voi un fatto RELIGIOSO."

    Ora, come l'esperienza ci mostra quotidianamente l'euro uccide, o più propriamente per conservare l'euro si SACRIFICANO vite umane innocenti.

    Allora: religione, menzogne, omicidi sacrificali… cazzo (anzi orsù) ma dunque l'EURO è un IDOLO!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ha voglia a dire che la religione è l'oppio dei popoli: tutto, ma proprio tutto quello che ci si può e ci si vuole "fumare" diviene oppio dei popoli. Come sempre il punto essenziale sta nell'intento con cui si perseguono le cose.

      Elimina
    2. @Marco S. Bellissimo commento.

      Non ho visto la puntata. Ho visto però Marine Le Pen. Un' intelligenza e un modo di esprimersi molto raffinato, credo di non aver mai sentito parlare un politico così (seguo la politica dal 1994). Sentire le parole libertà, popoli, dalla sue labbra ne percepivo la sostanza e non la solita retorica. Poi si vedrà se sarà una magnifica avversaria con la quale sarà un grandissimo piacere scontrarsi oppure no.
      Prof., quando dici "Questa sera mi vergogno di essere un economista, e mi vergogno di aver partecipato a una trasmissione di disinformazione" non riesco a non commuovermi. Per quello che può valere, ti sono vicino ogni giorno, consapevole che la libertà costa, forse è la cosa più costosa che esista. Ma sapere che ci sei (e solo questo credimi) lenisce le ferite.

      Elimina
  4. Di questi tempi vergognarsi per essere un economista (come per molti altri ruoli) è una cosa di cui andare fieri e a testa alta.

    RispondiElimina
  5. io sono convinto prof. che lei a quelle trasmissioni ci dovrebbe andare invece, proprio per smentire le loro falsita'....

    RispondiElimina
  6. E intanto Lucio Di Gaetano ci umilia e svilisce quotidianamente, noi piangitori della Lira

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Perche' e' un coglione!
      La lira nacque circa 12 secoli orsono e nacque "pesante".
      Sul finire dell'VIII secolo Carlo Magno introdusse in Italia il denaro d'argento (1,7 grammi alla lega di circa 950 millesimi).
      Dato lo stato estremamente primitivo dell'economia dell'epoca i pochi scambi che si svolgevano erano di tipo merce contro merce (baratto).
      Pero' anche nei baratti si doveva utilizzare il denaro d'argento per misurare il valore delle merci scambiate.
      Dato il suo basso valore l'uso del denaro d'argento comportava pero' di dover maneggiare cifre con troppi zeri (N.B. in un tempo in cui ancora non si utilizzava la notazione decimale Araba, ma quella Latina).
      Non c'era allora neppure il sistema metrico decimale ed il peso del denaro era determinato in relazione ad un peso chiamato libbra.
      Quindi la gente per semplificare le cose invece di dire (o scrivere) 240 denari (che si ricavavano da una libbra di argento di lega pari ad almeno 950 millesimi) comincio' a dire una libbra, invece di 2400 denari comincio' a dire 10 libbre, e cosi' via.
      Ovviamente nel tempo si e' pure cominciato a dire lira invece di libbra per rendere esplicito che ci si riferiva ad una unita' di conto e non ad una unita' di peso.
      Essere ignoranti ed imbecilli e' tipico degli euristi e dei piddini.

      Elimina
    2. Liceo scientifico e iperglicemia. Da compiangere, se fosse sopra il livello di attenzione. Sta' tranquillo che saranno molte meno le prefiche dell'euro.

      Elimina
    3. Nell’VIII-IX secolo nascono i grandi empori del Nord Europa e le fiere per la vendita dei beni nel Sacro Romano Impero: che significa "economia primitiva", che si portavano i greggi di pecore via nave per commerciare o alle fiere, dato che la maggior parte degli scambi si basava sul baratto? Come si potevano sostenere scambi del genere a lungo raggio su cui si basavano i porti senza una monetazione diffusa? Non esistevano solo argento e oro, ma anche rame e bronzo e si trovano più di quanto si pensa (però sono monete brutte e piccole, i numismatici non ne parlano e sembra che non esistano). Ecco, anche questa è una leggenda metropolitana da sfatare: dopo l’Impero Romano si viveva, si vendeva, si comprava e si scambiava ancora con le monete.

      Elimina
    4. @Alessio - Dopo la caduta dell'Impero Romano e dopo l'avanzata musulmana il mercato crollo' (rispetto a prima della caduta dell'Impero d'Occidente).
      La societa' si frantumo' in una miriade di microcosmi agricoli, dove gli individui producevano praticamente tutto quello che consumavano in un ideale di quasi completa autosufficienza.
      I pochi dotti dell'epoca guardavano attoniti a Venezia, i cui abitanti riuscivano a vivere "senza arare, senza seminare, senza vendemmiare".
      Quel poco di scambi che si faceva, si svolgeva nei mercati settimanali, o nelle fiere annuali, che si tenevano all'ombra di qualche grossa abbazzia, o di qualche grosso maniero, o in una delle rare citta' dove una larva di vita cittadina continuava grazie alla domanda indotta dalla presenza del palazzo del vescovo o del legato imperiale.
      Il misero denaro carolingico d'argento (di cui non esistevano multipli o sottomultipli, allora si che servivano le carriole....) venne a rappresentare l'unica specie monetaria di ordinaria circolazione (occasionalmente circolavano pure qualche moneta bizantina oppure dinar o dirhem arabi).
      IMHO e' corretto parlare in questo contesto di 'economia estremamente primitiva' (gli scambi a medio/lungo raggio costituivano l'eccezione, non la regola, ed infatti solo per questi ultimi si ricorreva - per forza - alla moneta).

      Elimina
    5. @Luca

      Luca, Luca, non fare finta di non capire: tu sei figlio di un periodo, in cui esisteva una serie di studii che andava sotto il nome "Aufstieg und Niedergang der Römischen Welt", Alessio è figlio di un programma europeo varato nel 1994 (se non ricordo male): The Transformation of the Roman World.

      Elimina
    6. Semplicemente, ciò che scrivi non è vero. Quali sono le fonti che usi per sostenere queste ipotesi? Per me è questa è storia della disciplina, e ci si deve basare su Pirenne o Finley per sostenerlo (circa un secolo o mezzo secolo fa e di tempo da Maometto e Carlomagno o The Ancient Economy ne è passato parecchio). Nel frattempo si è ipotizzato che l’Impero Bizantino avesse un’economia di mercato, che il commercio fosse anche a lungo raggio e non si fosse mai interrotto si è dimostrato che commerciavano con i sultanati arabi. Si può ipotizzare anche per il Sacro Romano Impero? Eccome, dato che gli empori come centri di aggregazione si basavano sul lungo raggio: i porti commerciali (per pescare basta una rada dove mettere le barche in secca) nascono solo per soddisfare questo bisogno, altrimenti non hanno ragione di esistere.
      Che le città fossero lande desolate è anche questo falso. Tipico argomento di chi lo sostiene: "Be’, ma nelle città si coltiva e si seppellisce, è una barbarie!" Bene, da dove venivano quei morti? Li portavano dalle campagne per seppellirli in città? Coltivavano nelle città per poi vendere nelle campagne? È evidente che ci vivevano e hanno trasformato la città e che queste erano realtà vitali.
      Già e quanto dovevano guadagnare di tasse per alimentare tutto il mercato da soli? Se l’economia era di sussistenza o di scambi a corto raggio, come potevano ottenere una tassazione sufficiente ad alimentare da soli mercati così ampi e sovradimensionati rispetto alle esigenze di un sistema politico larvale? Non ha senso e attualmente infatti è una teoria minoritaria.
      Non esistevano multipli o sottomultipli (non ne sono sicuro, dovrei approfondire) perché c’erano anche le monete in rame e bronzo! Esistevano e ne usavano tantissime, anzi erano maggioritarie. Dato che le troviamo (tante e in luoghi lontani dalle città) non si può sostenere il contrario. Ho ovviamente ampia bibliografia scientifica a supporto.

      Elimina
    7. Celso, da buono storico antichista, sottolinea la differenza che c'è negli studi tra me e lui. Purtroppo non ho mai letto il libro che ha citato (lo metto in lista), ma ne posso elencare altri ;)

      Elimina
    8. "Semplicemente, ciò che scrivi non è vero"

      A questo serve il contraddittorio. A correggere gli errori, che anch'io senz'alto commetto spesso e malvolentieri.

      Ma sulla lira che nasce 'pesante' (il nucleo del messaggio), anche questo non e' vero?

      Mi dispiace caro ragazzo, non ci siamo, stai attaccando un aspetto secondario del mio discorso (sui mercati in epoca carolingia quello che ho letto in passato potrebbe non essere piu' aggionato coi tempi, come osserva Celso, ma almeno so di 'errare' in buona comapagnia) mentre invece tu eludi completamente il nucleo del post: chi disprezza la Lira non sa che nacque 'pesante' (e sono certo che non lo sapevi nemmeno tu).

      Mi sorge anche il dubbio che tu ti sia invece risentito per il mio profondo disprezzo verso i piddini. Su questo so di non sbagliare.

      Elimina
    9. @Alessio Paonessa

      Sai, Alessio, tu semplicemente non afferri il problema (oltre all'ironia) e allora ti rispondo dicendoti quello che penso della "sostanza" del pensiero storico che di tanto in tanto vieni a dispensarci su questo blog.
      Cominciamo con il "primitivismo". Io non condivido il termine che usa Luca semplicemente perché ritengo che nemmeno gli uomini "primitivi" fossero primitivi. Ce lo hanno spiegato i paletnologi. Io spiegavo agli studenti che il cervello non si sviluppa e che noi non siamo più intelligenti degli antichi o degli uomini del Rinascimento: ce lo ha spiegato Lévi-Strauss. Cambiano le condizioni esterne, a cui si applicano le operazioni del cervello. È una posizione vagamente illuministica mi pare: il cervello funziona ugualmente a tutte le latitudini e longitudini, ma cambiano le condizioni del contesto. Quindi non mi devi spiegare come funzionavano le città, lo so. Ma il punto è un altro, e tu fai finta di non capire, o forse non lo capisci, perché sei completamente annegato nello spirito del tempo. Luca ragiona in termini di progresso, tu ragioni in termini di trasformazione; per questo ho fatto quell'osservazione ironica sui titoli della collana e del programma europeo. Ma la tua visione delle cose storiche, affrontata essenzialmente da una prospettiva archeologica in chiave di trasformazione, rispecchia una rottura culturale epocale degli ultimi trenta anni, in cui la storia è stata praticamente annientata a favore dell'archeologia. Questo è il risultato di una sottocategoria degli studi, quelli antichi, come risultato della distruzione della politica, e quindi della storia in senso classico, da parte dell'economia. Per questo vi piace tanto il concetto di "trasformazione": un concetto che assorbe e oblitera quello di responsabilità, rimpicciolendo i singoli personaggi allargando la scena (oserei dire). Questa è ormai una ideologia dominante inarrestabile che si concretizza nel risultato,per me ridicolo, di un libro sulla prima guerra mondiale: perché è scoppiata la prima guerra mondiale? Perché è scoppiata. Il concetto di trasformazione nel passaggio tra tardo antico e medioevo ha sullo sfondo le ragioni ideologiche ben individuate da Ward-Perkins: era la "giusta" visione del passato nel momento della costruzione della "nuova" Europa. La vostra visione della storia è il tipico ornamento prezioso per le élites trasnazionali, che hanno annientato le politiche nazionali. La vostra è una visione della storia funzionale alla globalizzazione e alla distruzione delle sovranità nazionali. Io sono contro la categoria "trasformazione" per queste e altre ragioni; la storia, che è un incessante e mortale scontro d'interesse, conosce molte "rotture": di quelle rotture si possono rintracciare dei responsabili, di cui possiamo comprendere le ragioni. Nella storia non ci sono superiorità o inferiorità, ma c'è sicuramente maggiore o minore complessità, che non porta con sé un giudizio morale. Il giudizio morale viene immediatamente dopo: quando, come diceva Lévi-Strauss, da osservatore della storia ti ricordi di essere anche un agente facente parte di una comunità. E a questo riguardo io sinceramente non capisco bene perché tu frequenti questo blog: tu hai una impostazione tipica della cultura che ha prodotto la globalizzazione, quella scemenza del sogno europeo, e da ultimo l'euro. C'è una domanda a cui non mi hai ancora risposto: come leggi la storia dal 1945 al 2015? Come trasformazione?

      Elimina
    10. A me piace parlare di ciò che conosco e, come più volte ha rimarcato il professore, dovrebbe piacere anche agli altri. La lira è nata pesante? Non lo so dire, non conosco il suo valore rispetto alle altre valute dell’epoca (islamiche e bizantine innanzitutto). Su questo aspetto mi astengo e la tua versione per il momento è quella veritiera.

      Il problema è che tu hai scritto che sono tornati ad un’economia di baratto e questo mi ha fatto scattare un campanello di allarme. Sapendo con certezza che non è così, perché studio questi aspetti, ti ho corretto e hai replicato con ipotesi ripetute fino allo sfinimento e diventate quasi inscalfibili talmente sono radicate acriticamente da parecchi anni. Questo non ti ricorda niente, come per esempio l’atteggiamento sull’euro? Sei sicuro che io sia risentito per il tuo disprezzo verso i piddini? Senza offesa, ma hai dimostrato una conoscenza superficiale dell’argomento, ma hai esposto le tue affermazioni come verità.

      A me piacerebbe che anche di storia e archeologia si scrivesse con cognizione di causa e che non bastasse leggere qualcosa per sentirsi storici, ma ci volesse un po’ di più. A riguardo non muore nessuno, ma così mi sembra che passi un messaggio: "Perché bisogna studiare storia? Tanto è semplice, mica è ingegneria, basta leggere qualche libro per capirla!" Ecco: no, basta. Questo atteggiamento deve finire, perché anche noi abbiamo una dignità e abbiamo studiato anni per riuscire a ricostruire al meglio il nostro passato. Se uno non è esperto di storia e non ha almeno una laurea e qualche pubblicazione sullo specifico periodo o argomento, mi aspetterei un po’ più di cautela nell’esporre le proprie conoscenze. Altrimenti si scrivono "lievi imprecisioni", come per l’economia.

      Elimina
    11. A Celso

      Intanto mi trovo più d’accordo con quanto scrivi ora, rispetto alla nostra ultima discussione. So che a te non devo spiegarlo, ma a Luca a quanto pare sì, perché non si può avere contezza di ogni particolare dello scibile umano. Chi si specializza in storia e archeologia ha ovviamente una visione più approfondita dei problemi, e di conseguenza io non so niente di matematica o astrofisica perché non ho mai avuto il tempo o la voglia di affrontarle. Mi aspetto allora almeno attenzione da chi non è specializzato come io la pongo nelle altre materie, ed è questo che chiedo.

      L’interpretazione che dà Ward-Perkins del concetto di trasformazione è un po’ in conflitto di interessi, lui è immerso nel dibattito da decenni e non ne può dare un giudizio obiettivo. Conosco le pubblicazioni di Ward-Perkins e ho seguito a Siena le lezioni di Marco Valenti (medievista, discontinuista) ed Enrico Zanini (bizantinista, continuista). Le categorie sono ovviamente generiche, sono due professori seri e non sono etichettabili con semplicità. Voglio solo dire però che non mi è stata inculcata una visione dei problemi, ma ho avuto entrambe e ho potuto scegliere criticamente. Inoltre eravamo un gruppetto folto di studenti e la maggior parte era discontinuista (eredità di Francovich). Questo dimostra che la mia università è un’università seria e mi ha dato una preparazione aperta e critica.

      Io sono qui per capire. Io non cerco di confortare le mie ipotesi attraverso la lettura di siti che ne parlano o non pretendo di avere un solo modello che spieghi tutta la storia dell’umanità. Sono arrivato qui europeista, ma con qualche dubbio, ci sono rimasto perché il professore è una persona che mi ha aiutato a capire che ci sono dei problemi da affrontare. A me la collaborazione tra diversi stati europei piace e spero continui: l’euro è un ostacolo a questo.

      Chi ha mai detto che non ci sono rotture? Io certamente non dico che non esistono, ma per me rientrano nel concetto di trasformazione, perché sono una trasformazione improvvisa. C’è stata una rottura tra la caduta dell’Impero Romano d’Occidente e i regni romano-barbarici? Sì, eccome. Ha avuto tutte quelle conseguenze catastrofiche che ci raccontano? No, non tutte e comunque avevano avuto 2 secoli per germogliare. L’economia spiega perché l’Impero Romano era così debole? Sì anche, e uno dei più grandi ceramologi di questo periodo sta studiando proprio questo. Non nego che ci siano state responsabilità politiche, ma per me non sono il fattore determinante. Fino a qualche decennio fa invece erano l’unico fattore. Sono d’accordo anche sulla minore o maggiore complessità politica, su quella economica invece mi permetto di avere qualche dubbio in più.

      Continui a chiedermi giudizi sulla I guerra mondiale e io continuo a risponderti che non sono in grado di giudicare. Quando avrò tempo, mi leggerò Hobsbawn e almeno avremo una base da cui partire, va bene? ;)

      Elimina
    12. Scusa, Alessio, ma per caso dai i numeri? Io non ho affatto parlato di economia di baratto, mo sono solo inserito tra te e Luca con una battuta ironica per far capire che avete due visioni storiche differenti. Ma tu non capisci, ma ci informi che sei laureato e che hai CV come si deve. Peccato però che non rispondi a tono. Temo che tu non abbia argomenti

      Elimina
    13. A Celso

      Quando ho letto la tua risposta avevo già scritto l'altro commento. Mi dispiace che tu abbia frainteso, non era rivolto a te, ma a Luca. Tu non hai scritto niente di tutto questo e il mio penultimo commento è quello nel quale ti rispondo.

      Elimina
    14. @Alessio

      Ho capito leggendo dopo. Mi scuso per l'intervento irritato dovuto a un qui pro quo e lo ritiro.

      Elimina
  7. Ma...ma...ma porca di quella grandissima merdaccia...ieri ho ascoltato Borghi che ha spiegato in un minuto cosa è successo e sta succedendo in sta cazzo di UE (che poi si riassume tutto in una parola BANCHE).

    Ecco tutto il ragionamento (?): 2008, "Abbiamo un grande problema, le banche stanno per fallire!" (e noi sappiamo bene perché) "se crolla tutto non è da escludere una guerra o condizioni che porterebbero a una guerra, bisogna ricapitalizzare le banche!".
    La Merkel: "Non se ne parla!".

    2011: "Sta per crollare tutto DOBBIAMO ricapitalizzare!".
    Qualcuno aveva la soluzione...Draghi? chissà se lo sapremo mai.

    Soluzione: Facciamo credere che la colpa è dei deb pubb. i titoli vanno in vacca, la BCE fa l'LTRO così le banche si comprano i titoli al prezzo di spazzatura, poi la BCE assicura che farà tutto il possibile per salvare l'euro e calmerà i mercati, i titoli torneranno ai massimi e la BCE finanzierà le BCN che ricompreranno i titoli alle banche private che incasseranno questa enorme differenza e tutti vivranno felici e contenti (quasi tutti.....anzi meno, molto meno).

    Una grande unione bancaria ecco cosa "siamo", e te credo che devono contare palle a nastro.

    La verità è che l'Italia è il pilastro del mondo occidentale in questo momento, dovrebbero lustrarci le scarpe tutte le mattine...altro che balle.

    RispondiElimina
  8. Speranza...

    Dopo la visione di -Il più grande successo dell'euro- tante domande e, a serata finita, la richiesta di link per approfondire.

    Non sto, nel mio piccolo, soffrendo invano...

    RispondiElimina
  9. E pensare che ha chiuso in fretta un intervento efficace su ClassTv per partecipare alla trasmissione su Agon channel: ecco, agonia è il termine più consono agli interventi di coloro che "fuoriuscivano dalle pareti" come muffa della disinformazione. Mi dispiace che abbia e abbiamo dovuto subire un trattamento così indecente.

    RispondiElimina
  10. L'ho seguita a sprazzi: il ritardo di arrivo della voce era parecchio fastidioso, mai quanto il fastidio provato dal Prof allo sproloquiare di lievi imprecisioni della controparte.
    E stata una sofferenza,,,

    RispondiElimina
  11. Io trovo che ci vorrebbe il carcere per i terroristi.
    Pure quelli dell'informazione.
    Con l'aggravante della circonvenzione d'incapace.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono d'accordo. Fra l'altro il carcere sarebbe più civile. Visto però che loro sono incivili (e fascisti) ci accontenteremo della gogna. In giornata sul Fatto Quotidiano.

      Elimina
    2. Poi sono quelli che pontificano tronfiamente: "In guerra la prima vittima è la verità." Ma in una guerra c'è pure una logica: vuoi che faccia sapere a tutti quanti dove puoi sparare ad occhi chiusi? In pace, invece, la logica quale? Perciò, se la verità è vittima e dunque siamo in guerra, si potrebbe anche pensare di applicare la legge marziale a siffatti elementi, nonché a coloro che tradiscono il proprio popolo e la propria nazione.

      Elimina
    3. Stavo pensando proprio stamattina che chi fa disinformazione fa una delle cose peggiori immaginabili, specialmente in democrazia, rendendola di fatto un simulacro vuoto

      Elimina
  12. Una buona sintesi degli effetti del "cuè de' Mario" sorprendentemente(?) proprio sull'house organ piddino: nella stagione primavera/estate, come previsto, andrà di moda il "daje ar crucco".
    Aspettiamo con ansia la reprimenda di barbapapà.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non credo. Clericetti ha già scritto cose anche più forti e fa l'ultimo nippo-keynesiano di Repubblica, ma sempre nel rispetto di PiEuròpa! Al massimo riconosce che ci vorrebbe un'Europa diversa, ma si sa, la geopolitica... senza la Germania non possiamo affrontare il futuro, inevitabile, "confronto tra le potenze continentali" (vulgo guerra).
      E credo che stiamo ancora lì.

      Elimina
  13. "Cosa c'è che non va nell'euro?

    Semplice: che chiunque lo difenda mente sui dati."

    Lei ha ragione, ma la propaganda esiste da tutti i lati e su tutte le questioni. Mi ricorda mio padre che votava Berlusconi perché i benpensanti erano tutti contro di lui.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Le sembra un esempio pertinente? Se un cialtrone parla di tassi al 14% e io mostro che erano al 7% sto facendo propaganda? Ma come si permette? Si vergogni!

      Elimina
    2. Mi pare che non mi abbia capito. Sto semplicemente dicendo che penso che sia un po' riduttivo essere contro un certo progetto politico "perché chi lo difende mente."

      Rischieremmo di scegliere i nostri nemici, più che le nostre idee.

      E se sembrava che la accusassi di fare della propaganda no-euro, me ne scuso, non mi riferivo a lei, ma a una diffusa corrente di anti-pensiero che di verità ne mastica assai poca (cosa che lei non ha mancato di far notare).

      Elimina
    3. Se per attestare la validità di una teoria (necessità, bontà dell'euro) devi per forza falsificare i dati (che è quello che qui si va mostrando a più riprese), è la teoria a essere errata.

      Non è riduzione, ma logica deduzione.

      La scelta di nemici e idee, concetto che meriterebbe critica più estesa, non c'entra per nulla. Pensaci, forse non ti sei capito.

      Elimina
    4. Mi scuso io per i toni accesi. Continuo a non essere d'accordo. La guerra che ci viene mossa è una guerra di annientamento ed è sporca e sleale come tutte le guerre. Far vedere che chi difende l'euro come strumento per guarirci dai visietti italiani prima ha piazzato moglie o figlio "all'italiana" (ma si fa così anche in Australia), enfatizzare la pochezza etica insita nel mentire su dati di fatto, attirare su chi voleva "riavvicinarci alla durezza del vivere" essendo figlio dell'AD delle Generali, e su tutta la sua stirpe, l'odio sociale, sono mezzi disperati, ma leciti. Il discorsetto buonista che "si combattono le idee, non le persone" va benissimo in qualsiasi salotto piddino. Qui siamo in trincea, e visto che Lombroso lotta con noi, mi scuso con lei, ma continuerò a servirmene. Si combattono le persone. Non hanno combattuto la mia idea di una società più giusta. Mi hanno tagliato lo stipendio. Quando sarà il momento, sarò io a tagliare. Funziona così, da sempre. Se ciò urta la sua sensibilità, le consiglio di espatriare lontanissimo dall'Eurozona.

      Elimina
  14. Risposte
    1. Invece, Q(u)E il Prof. a Radio Anch'io, 23 gennaio 2015 (fino a m. 00:22:45 ca., poi Passerà Taddei e via andare...).

      (Alessandra da Firenze)

      Elimina
    2. Grazie mille, m hai svoltato la pausa pranzo!

      Elimina
  15. Non sapevo nulla dell'intervento del Prof. alla suddetta trasmissione (televisiva o radiofonica ?).
    Si può rivedere/riascoltare in rete ?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

      Elimina
    2. Ho visto la trasmissione su dailymotion.com
      e devo dire che il Prof. è stato brillante come sempre.
      Non commento Moro, poiché non ce n'è bisogno.
      Mentre invece, riguardo all'ultimo sardo che ragliava a favore dell'euro, devo dire che sono giunto ad una considerazione generale: le persone anziane sono tutte a favore dell'euro. Lo dico, anche perché ho provato a fare dei sondaggi con i miei conoscenti, parenti e amici.
      Ed è anche abbastanza naturale che sia così: chi sta meglio di parecchi pensionati di oggi ?
      Non certo i milioni di disoccupati o di precari.
      Quindi, se tali vecchietti stanno bene, perché lo Stato tutti i mesi li paga, come possono lamentarsi e dire "torniamo alla lira" ?

      Stefania De Michele, poi, è una brava conduttrice, oltre che una fanciulla affascinante e di classe. Mi è piaciuta ed ho apprezzato la sua preparazione.

      Elimina
    3. "le persone anziane sono tutte a favore dell'euro" ... certo, se conosci solo piddini invecchiati!
      Scusami ma non concordo affatto. Gli "anziani" specie le signore - che facevano la spesa - sono stati tutti sconvolti dalla quasi immediata perdita di potere d'acquisto, perciò hanno subìto l'euro con rassegnazione e tornerebbero felicemente alla Lira (se non fossero bombardati dalla propaganda), credimi.
      I gggiovani invece - cresciuti con l'euro - sono abituati e pertanto o sono indifferenti o trovano lati positivi (se viaggiano nella EZ), fino a quando la catastrofe gli aprirà gli occhi, come successo a quelli nati dopo il 1922 ...

      Elimina
    4. Specifico meglio: i pensionati sono quasi tutti a favore dell'euro.
      Capisco che possano aver perso potere d'acquisto, ma ciò è ben poca cosa rispetto a chi, invece, HA PERSO IL LAVORO e, magari, dopo anni non riesce più a ritrovarlo.
      C'è una bella differenza, sai ?

      Elimina
  16. Non dobbiamo arrenderci professore ho letto il suo libro semplice e chiaro una cronistoria perfetta chi vuol capire non deve far altro che leggerlo per quanto posso lo sto divulgando a chiunque mi capita a tiro. Un tassista di Roma si ma non quello del libro. ........Grazie di tutto e non molli.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non mollo anche per voi, perché siete tutti molto simpatici, incluso quello del libro!

      Elimina
  17. OT - "Quod est deterius, pergrande salarium solvant"

    Tempo fa si e' discusso qui sul blog di due argomenti specifici:

    1) se fosse corretto o meno dire che i dipendenti pubblici pagano le tasse (le pagano, eccome se le pagano....);

    2) come avrebbe fatto la Cina a compensare gli squilibri cumulati in venti anni di crescita impetuosa.

    Pare proprio che in Cina vogliano seguire l'approccio bottom-up (aumento della quota salari) utilizzando la tecnica di mascheramento degli aumenti di paga decisi per i dipendenti pubblici sotto forma di aumento degli accantonamenti previdenziali.

    http://www.zerohedge.com/news/2015-01-22/how-china-deals-deflation-60-pay-raise-39-million-public-workers

    Se fosse confermata questa notizia, il prezzo di tutte le 'hard commodities' (non solo il petrolio) precipitera' a breve, perche' vorra' dire che gli investimenti Cinesi non cresceranno quasi piu' mentre aumenteranno (e di molto) consumi interni ed inflazione (che svalutera' gli eccessivi debiti cumulati per effettuare gli investimenti pregeressi), il tutto allo scopo di consolidare il tasso di crescita.

    Se penso al nostro insulso 'bazooka' draghiano ed alla immonda retorica eurista mi viene da piangere....

    E adesso come si mettono quelli che ancora insultano la Ciiiina Cooooomuniiiiiiista?

    RispondiElimina
  18. E' incredibile constatare come l'economia, piuttosto che una scienza dove viene applicata la ragione umana, sia diventata, con buona pace del peer review, una religione dove vengono applicati dei dogmi al servizio di un'élite assassina e criminale. Grazie prof. Bagnai per averci svelato questo inganno in maniera scientifica e inconfutabile. Purtroppo la maggior parte della gente non ha alle spalle una laurea in Economia per capire gli inganni di questa gente. Ma le sue analisi chiare e razionali aiutano molti a capire sempre più nel dettaglio. Lei è una brava persona, anche nel modo di porsi, e ha il mio sostegno.

    RispondiElimina
  19. Sancho ascoltami, ti prego, sono stato anch'io un realista,
    ma ormai oggi me ne frego e, anche se ho una buona vista,
    l'apparenza delle cose come vedi non m'inganna,
    preferisco le sorprese di quest'anima tiranna
    che trasforma coi suoi trucchi la realtà che hai lì davanti,
    ma ti apre nuovi occhi e ti accende i sentimenti.
    Prima d'oggi mi annoiavo e volevo anche morire,
    ma ora sono un uomo nuovo che non teme di soffrire...

    Mio Signore, io purtoppo sono un povero ignorante
    e del suo discorso astratto ci ho capito poco o niente,
    ma anche ammesso che il coraggio mi cancelli la pigrizia,
    riusciremo noi da soli a riportare la giustizia ?
    In un mondo dove il male è di casa e ha vinto sempre,
    dove regna il "capitale", oggi più spietatamente,
    riuscirà con questo brocco e questo inutile scudiero
    al "potere" dare scacco e salvare il mondo intero ?

    Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro
    perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro ?
    Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità,
    farmi umile e accettare che sia questa la realtà ?

    Il "potere" è l'immondizia della storia degli umani
    e, anche se siamo soltanto due romantici rottami,
    sputeremo il cuore in faccia all'ingiustizia giorno e notte:
    siamo i "Grandi della Mancha",
    Sancho Panza... e Don Chisciotte !

    (Don Chisciotte, Guccini, 2000)

    RispondiElimina
  20. Ieri sera subito dopo la desolante performance del Signor Moro, ho visto il quotidiano notiziario con approfondimenti Newsnight, su BBC2 (vivo in GB).
    Per prima cosa hanno spiegato il QE con una chiarezza e una semplicita` del tutto sconosciute ai nostri mezzi di informazione (con tanto di mappa dell'Europa e il giornalista che distribuiva banconote da Monopoli sui vari paesi). E` stato espresso il dubbio che arrivi 5 anni in ritardo; sono stati descritti gli effetti senza ricorrere a quella magica correlazione monetarista per cui automaticamente piu` moneta = piu` inflazione (che invece, per dirne uno, il TG di La7 mostrava come primo effetto); hanno messo in evidenza la condizione particolare per la Grecia; hanno in generale posto dubbi sui possibili benefici a lungo termine.

    Lo dicono perche' si bullano della loro sterlina? Perche' gli piace maltrattare il continente? Puo' darsi. Ma la qualita` dell'informazione mi pare decisamente superiore...

    Subito dopo il servizio che ho descritto prima - intervista a Moscovici, che ha voluto ribadire i mantra che conosciamo. Ma il giornalista era molto ostinato nel chiedere lumi su queste "riforme strutturali", su quanto volessero imporre ai singoli paesi, e Moscovici ha dovuto dire che ovviamente ogni paese e` sovrano e deve decidere democraticamente, sviando subito sul Regno Unito - "avete le elezioni a breve no?"

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E la morale della favola è che se i nostri giornalisti sono dei servi, è anche perché sono dei servi. Ma se loro sono il male, io sono la cura. Monitoratemi Barisoni, uno dei protagonisti del mio prossimo libro.

      Elimina
    2. Ammetto ignoranza - ma da questa clip (https://www.youtube.com/watch?v=qp7nNcgme1A) - ho capito il genere: forestalicalabresiinflazioneal40percento

      E` vero, i nostri giornalisti s'offrono tanto.

      P.S. Servizio dalla Grecia al telegiornale BBC1: la devastazione del paese e` chiaramente presentata.

      Elimina
    3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

      Elimina
    4. Il Barisoni è incredibile appena nomini la lira... schizza...

      Eiditng (mp3) min
      37.50>39.50
      43.00>46.20
      50.00>52.00

      "lira vaso dicoccio", "geni incompresi che vogliono tornare alla lira", "vecchio vizio italico", "fantomatici teorici della lira" etc..

      Elimina
    5. Un immenso sorriso si è acceso sul mio volto! :D

      Elimina
    6. Il 2015 è appena iniziato ma sembra già finito. Dopo che le ultime performance degli allievi di Giannino avevano portato il saldo tra fatti e cazzate ai massimi negativi, con la prestazione odierna di Barisoni si è voluto assestare il colpo di grazia alla credibilità del paese.

      Uno stato di lucida follia probabilmente indotto dalle numerose sostanze psicotrope di cui l'esemplare giornalista è solito cibarsi prima di andare in onda (a sua parziale attenuante, va detto).

      Mentre concludeva il frusto bestiario luogocomunista, partiva il solito jingle: "...il problema della Sicilia... è il traffico!". C'erano dubbi? Siccome i destinatari dei suoi barriti erano quanti gli facevano notare che, per coerenza, se le vecchie svalutazioni della liretta turbavano la sua moralità anche quelle dell'eurino avrebbero dovuto, la parafrasi barisoniana della nota citazione andrebbe sviluppata integralmente: chiunque sostenga che il cambio fisso sia il principale problema dell'economia italiana (passi per la democrazia costituzionale, che l'abbiamo già data su), è assimilabile alla caricatura dell'omertoso - l'italiano schifoso - che pur di nascondere l'esistenza della mafia - cioè che l'Italia fa schifo - si espone al pubblico ludibrio con argomenti ridicoli.

      Puro autorazzismo fascistoide.

      PS_Se è vero che "molte persone pagherebbero per vendersi" (Victor Hugo), altre pagherebbero purché si parlasse di loro. Barisoni giace nell'intersezione dei due insiemi (in buona compagnia).

      Elimina
    7. Concordo, l'auto razzismo di questo vomitevole #fateskifen è vergognoso sopratutto nel modo (pause, accenti) in cui esprime i suoi deliri.

      Ottimo l'editing (e non eiditng di cui il mio sopra) di rekotc.

      Aspettando il prox libbbro comincio a leccarmi i i baffi.

      Elimina
  21. Tra l'altro dal PC la conduttrice di ieri sera sembrava Lilli nostra...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non è contenta nemmeno lei di come sono andate le cose.

      Elimina
    2. Io ho avuto l'impressione che fosse completamente impreparata all'argomento che doveva affrontare e che l'unica cosa che aveva fatto in passato era guardare le trasmissioni della concorrenza.

      Continuava a ripetere "parlate con me con parole semplici, come se fossi una che non capisce" ma in effetti io non ho trovato nessun discorso così difficile da non poter essere capito se non da chi non vuole capire.

      Io la ammiro prof., per la calma che riesce a mantenere.

      Elimina
  22. Prof., non se la prenda piu' di tanto. Il Prof. in Sardegna lo conosciamo gia'. Lui ha solidi valori Cristiani. La famiglia al primo posto. Tant'e' che il figlio lo ha piazzato nel suo stesso dipartimento!!

    "Nella facoltà di viale Fra’ Ignazio hanno seguito la stessa strada pure Beniamino Moro e suo figlio Alessio. Moro senior è professore ordinario, titolare della cattedra in Macro-economia nel dipartimento di Scienze economiche e aziendali; suo figli Alessio insegna Micro-economia, ma per l’anno accademico 2014/2015 gli è stato assegnato anche il corso in Economia della crescita e della globalizzazione. I Moro hanno un inquadramento identico: appartengono all’area scientifico-disciplinare delle Scienze economiche e statistiche ed entrambi fanno parte del settore di Economia politica"

    Link:

    http://www.sardiniapost.it/inchieste/universita-nepotismo-3-le-dinastie-scientifiche/



    RispondiElimina
    Risposte
    1. Scusate la domanda oziosa: ma la legge vieta l’assunzione in facoltà di parenti e affini fino al quarto grado. Come è possibile che padre e figlio insegnino nello stesso dipartimento di scienze economiche, nella stessa università??

      Elimina
    2. Ecco, queste sono le cose che mi fanno incazzare di piu'; gente come la Fornero, con figlia "piazzata" all'Universita' sotto casa; figli di Napolitani vari.

      E poi leggi dell'incompetenza+plagio al potere e non puoi, non puoi, restare calmo.

      Proprio oggi Visco, che e' quello che NON dovrebbe esultare per un QE che ha scaricato sulle BC Nazionali tutti i rischi, come un disco rotto dichiarava:

      https://it.finance.yahoo.com/notizie/visco-italia-vada-avanti-con-riforme-sar%C3%A0-giudicata-140644811.html

      Elimina
    3. Visco occupa quella poltrona proprio perché dà risposte come questa...così come Squinzi in Confindustria, e Padoan all'Economia. Se dessero risposte diverse....non potrebbero ricoprire quei ruoli.

      Elimina
  23. Mah, vista la disperazione e visto che siamo in tema di economisti incompetenti (o venduti), per chi non se lo fosse già gustato, segnalo Paul De Grauwe che asfalta e tratta come degli incompetenti dalle basi tutta - e dico tutta - la truppa degli economisti e tedeschi.

    Se non fosse tragico ci sarebbe da ridere.

    D'altronde da quando la terra dell'intellighèntsia è passata in mano russa, pare che siano solo rimaste le loro altre (?) qualità.

    Speriamo di aver novità dalla Russia.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La ringrazio per avere segnalato l'articolo di De Grauwe che ho letto e trovato molto interessante, non solo perché nelle sue conclusioni denuncia l'irrazionalità di banchieri centrali ed economisti tedeschi ma sopratutto per il ragionamento esposto nelle premesse di tale giudizio.
      Se tali premesse sono corrette (ed io sono l'ultima persona al mondo per poterlo verificare … forse il Prof. Bagnai se ritenesse potrebbe confermarlo o meno…) l'operazione di QE la lui prospettata equivale a stampare moneta togliendo dalla circolazione i titoli di stato (il famoso elicottero), sterilizzando gli interessi con una partita di giro tra governi e banca centrale. Contabilmente i titoli rimarrebbero figurativamente nell'attivo del bilancio della Banca Centrale a fronte del relativo debito degli stati (per un rimborso che non avverrà mai) nel passivo del bilancio statale, e consolidando le due partite (nel "bilancio consolidato" Stato-Banca Centrale) il risultato è zero. In pratica è come se lo stato (lui) avesse stampato direttamente moneta.
      Secondo De Grauwe le conseguenze rilevanti di quanto sopra sono che:
      1. se uno stato va in default nessun cittadino degli altri stati (compresi quelli dello stato che fa default) pagheranno mai un penny per l'acquisto di quei titoli da parte della BCE , in quanto i titoli di fatto non ci sono più dal momento dell'acquisto: è stata stampata moneta e non ci possono essere perdite sul capitale che vanno ad incidere sul bilancio della banca centrale!
      2. sterilizzando gli interessi si viene a sgravare il servizio del debito dello Stato, per l'importo che avrebbe dovuto pagare ai mercati se quei titoli fossero rimasti in mano agli investitori. Ovviamente questo può aprire spazi per eventuali politiche di bilancio espansive degli stati.
      Inoltre De Grauwe spiega, poi, tutta la tecnica per evitare che la restituzione degli interessi (dalla Banca Centrale agli Stati) possa creare indirettamente trasferimenti fiscali da uno stato all'altro per via della differenza dei tassi tra stati: problematica che risolve sostanzialmente prevedendo una restituzione non in base alla quota di partecipazione dello stato al capitale della banca, ma in base agli interessi effettivamente percepiti da ogni stato (diversi per via di differenti tassi). Contabilmente lapalissiano, mi viene da dire. Ma vero!
      Ora, tralasciando per un attimo, in questo contesto, tutte le implicazioni negative (ulteriori squilibri) che una espansione della base monetaria crea in un unione monetaria formata da paesi con economie diverse (e tassi d'interesse e d'inflazione diversi) almeno nel medio-lungo periodo, noto che il QE di De Grauwe (almeno come l'ho inteso io) non è certo quello che ieri ha attuato la BCE. Draghi ci dice infatti che le singole banche centrali si assumeranno l'80% del rischio sui titoli acquistati e questo non può che significare (almeno secondo la mia lingua…) che questi titoli esistono! Non vi è moneta stampata! Vi è un capitale che in caso di default qualcuno deve pagare (i cittadini dello stato che li ha emessi !?) . E magari ci sono anche gli interessi da onorare???
      Sarebbe interessante verificarlo perché se così fosse sarebbe l'ennesimo tentativo fallimentare di dare liquidità a delle banche che non impresteranno mai a famiglie ed imprese (per i motivi che sappiamo) . Ma anche perché sarebbe l'ennesima presa in giro propalata ai cittadini europei, con grande grancassa dei media.

      Elimina
    2. Anche a me piace parecchio l'articolo di Paul De Grauwe, senza dubbio uno dei massimi esperti, se non il massimo esperto (escluso il Prof.) sull'Unione monetaria.
      Però c'è una cosa nel tuo ragionamento che non mi torna: tu dici che secondo De Grauwe la BCE stampa moneta. Ma io nell'articolo ciò non l'ho letto, o almeno non mi è parso di averlo letto.
      Io ho capito questo, dell'articolo di De Grauwe: la BCE compra titoli di stato sul mercato secondario, ma non stampa nuova moneta.

      Infine, dagli annunci di Draghi, mi sembra di capire che a marzo la BCE comprerà una piccola parte di titoli italiani (2% circa del totale degli acquisti), e certo non il 17,9% che è la quota di capitale della BCE detenuta dalla Banca d'Italia, come riportato appunto nella tabella 1 dell'articolo di De Grauwe. E come ipotizza lo stesso De Grauwe.

      Elimina
  24. E' una mia impressione o ultimamente contestualmente all'aumentare della notorietà del Prof. questo blog si è riempito di simpatici trolls?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Puo' essere ma il prof e' da un po' che e' noto, quindi non e' l'unico motivo. Di solito il numero di troll e la loro petulanza si correla fortemente con la probabilita' di elezioni a breve termine...

      Elimina
  25. Una volta seguivo questo blog...
    Poi ho capito che erano tutte fesserie quando recentemente, con l'euro svalutato, abbiamo cominciato a pagare la benzina 7 euro al litro...

    Se ride pe' nun piagne.

    RispondiElimina
  26. “... mi vergogno di aver partecipato a una trasmissione di disinformazione ...”

    Si vergogna lei? E quelli di Agon Channel cosa dovrebbero fare nei prossimi due-tre mesi che li separa dal fallimento? Spararsi?

    RispondiElimina
  27. Visto ora Agon Channel.

    Che stomaco ha avuto il Prof.!

    RispondiElimina
  28. ....un indizio è un indizio,due indizi sono una coincidenza ..ma tre indizi sono una prova. Le vendite di euro sui mercati e la svalutazione nei confronti del dollaro, il tasso negativo dei rendimenti dei bund a 5 anni,la nazionalizzazione del debito sovrano con il QE di Draghi significa solo una cosa : L'euro è arrivato al capolinea!

    RispondiElimina
  29. Profonda vergogna per l'esser studente della stessa università del prof Moro. Vi rendete conto? Un ordinario, non l'ultimo ricercatore! Una ottusità e incapacità di ragionamento e logica al cui confronto un pastore barbaricino pare un nobel.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro amico, comprendo la sua sofferenza a dover provare un senso di colpa causato dal atto di dover condividere la stessa facoltà con il Professore in questione. Del quale, peraltro, contesto anche io la precisione e neutralità dell'esposizione. Immagino che con un simile pregiudizio formativo lei non possa ambire a conseguire al premio nobel per l'economia. Tuttavia non disperi, potrebbe sempre concorrervi in ambito Socio Antropologico Culturale, ambito nel quale palesa una certa brillante predisposizione. Sappia, inoltre, che anche qualora questo tentativo non dovesse premiarla,noi pastori barbaricini ignoranti saremmo lieti di insignirla colla nomina honoris causa a " luogocomunista a chilometro zero dell'anno" , onoreficienza con la quale insignamo solo le migliori menti del panorama isolano. Se volesse, poi, anche sostenere tesi oramai conclamate quali quelle che sostengono che " non ci sono più le mezza stagioni", " Italia è pizza, mandolino, mafia e spaghetti" e " è tutta colpa degli altri luogocomunisti", credo che avrà delle eccellenti possibilità di successo. Senza rancore e con simpatia, pastore barbaricinoignoranteottusoignorantemicacomeleichestudiaacagliariperfareilcommercialista. Saluti

      Elimina
  30. A me spiace invece che la trasmissione di ieri non fosse su un canale più seguito. La cialtroneria di quel Moro coi mantra euristi e i dati palesemente menzogneri (il 97 non è così lontano che un ascoltatore medio non si possa rendere conto delle fregnacce dette) hanno potuto dispiegarsi in modo platealmente ridicolo. Rispetto al format talk in cui mantra e numeri del terrore pure non mancano ma risultano continuamente proferiti come dati di fatto tra un filmato e un Padellaro, tipo messaggi subliminali, nel confronto a due l'ascoltatore ha potuto apprezzare appieno il tipo dell'eurista e la distanza delle sue parole dalla realtà, dalla logica, dalla professionalità e dall'onestà. E lei ha avuto modo e tempo di dare risposta alla domanda delle domande: quello che è in atto è un tentativo eversivo di disattivare la democrazia come è dimostrato dall'impoverimento delle popolazioni.
    La giornalista che saluta Moro e poi le si rivolge con " e ora passiamo a parlare di economia" merita il rimpatrio senz'altro.

    RispondiElimina
  31. "il professor Bagnai è uno che Sogna..." dottor Moro il nostro sogno non coincidera' con il Suo, ma è il nostro. O volete toglierci anche la libertà di sognare?

    RispondiElimina
  32. mi sento di inserire il mio commeno alla giornata italiana.....cambiando così l'inno..
    d.l. del 23.01.2015.....
    "le parole.... che schiava di roma....sopresse......e sostituite con...che schiava di berlino...."
    gianni z,

    RispondiElimina
  33. Vorrei ricordare, mi sembra che nessuno l' abbia ancora fatto, le due riforme strutturali a costo zero, proposte nello scorso settembre da A.B.

    Ecco: visto che tanto alla fine medici e economisti corrono lo stesso rischio professionale, quello di ammazzare la gente, forse un giretto in sala settoria farebbe bene ai secondi quanto ai primi, che ne dici?

    Quindi, ci sarebbero due riforme strutturali da fare, a costo zero.

    La prima, quella di rendere obbligatoria nel cursus accademico degli economisti una specializzazione (anche annuale, basta poco per non dire stronzate nella mia materia). La seconda, quella di rendere obbligatorio l'esame di anatomia patologica per qualsiasi microeconomista voglia occuparsi di macroeconomia.


    Due riforme a costo zero che risparmierebbero tanti lutti.

    Io ne proporrei anche una terza, che si lega strettamente alle precedenti e ne dovrebbe fare parte integrante, visti i lutti provocati durante l' esperienza eurista: ogni economista dovrebbe fare un giuramento, esattamente analogo a quello di IPPOCRATE.

    « Giuro per Saturno, Dio dell' economia e Mercurio Dio delle scienze e Minerva Dea della saggeza e per tutti gli dei e per tutte le dee, chiamandoli a testimoni, che eseguirò, secondo le forze e il mio giudizio, questo giuramento e questo impegno scritto:
    di stimare il mio maestro di questa arte come mio padre e di vivere insieme a lui e di soccorrerlo se ha bisogno e che considererò i suoi figli come fratelli e insegnerò quest'arte, se essi desiderano apprenderla, senza richiedere compensi né patti scritti; di rendere partecipi dei precetti e degli insegnamenti orali e di ogni altra dottrina i miei figli e i figli del mio maestro e gli allievi legati da un contratto e vincolati dal giuramento del medico, ma nessun altro.
    Regolerò il tenore di vita per il bene dei cittadini secondo le mie forze e il mio giudizio; mi asterrò dal recar danno e offesa.
    Non attuerò direttamente in alcun caso, neppure se richiesto, interventi di politica economica che abbiano lo scopo di apportare danni morali e materiali nella società, né suggerirò ad alcuno l' uso di tali pratiche, ma orienterò in coscienza la mia azione scientifica al maggior benessere sociale.
    Con innocenza e purezza io custodirò la mia vita e la mia arte.
    Non opererò né interverrò in pubblico, mai in campi dell' ecomia che non siano di mia pertinenza, ma mi rivolgerò a coloro che sono esperti di questa attività.
    In qualsiasi Istituzione o luogo di dibattito andrò, io vi entrerò per il sollievo dei cittadini, e mi asterrò da ogni offesa e danno volontario, e fra l'altro da ogni azione corruttrice.
    Ciò che io possa vedere o sentire durante il mio esercizio o anche fuori dell'esercizio sulla vita economica degli uomini, e che riterrò contraria ai sunnominati principi, riterrò di denunciare in ogni appropriata sede.

    E a me, dunque, che adempio un tale giuramento e non lo calpesto, sia concesso di godere della vita e dell'arte, onorato degli uomini tutti per sempre; mi accada il contrario se lo violo e se spergiuro. »





    RispondiElimina
  34. Barisoni ieri, mentre continuava a parlare, non si è accorto di ciò che gli diceva il suo interlocutore, collega. Che le banche centrali nazionali, se non erogassero crediti e tenessero per sé la liquidità derivante dall'alleggerimento monetario, dovrebbero pagare interessi su tale liquidità.

    Oggi, invece, Barisoni ha più volte inveito contro la "liretta" portando come argomento le solite piaghe bibliche. Ma da quello che dice, sembra che parecchi ascoltatori lo subissino di rischieste sull'uscita dall'euro.

    RispondiElimina
  35. ho appena visto il suo intervento di ieri (anzi l'altro ieri per la precisione) su agon channel e devo dire che si è superato, l'ultima battuta verso il sociologo è stata la pietra tombale sulla discussione :D

    RispondiElimina
  36. "...chiunque lo difende mente sui dati"
    E chiunque lo difende, sempre, dico sempre, inizia il pippone sul viaggio onirico europeo: il "fogno"
    Tutti a scuola da D'Alema! A proposito, mi ha deluso (ah ah ah), credevo che pian pianino si discostaste dal fogno, invece, nel dibattito con Le Pen, sembrava un PDino qualsiasi.

    RispondiElimina
  37. Dobbiamo dare atto che sono abili prestigiatori e illusionisti oltre che preparati truffatori e delinquenti.
    Prima hanno venduto paura oltre che i debiti dei paesi periferici poi se li sono ricomprati con i soldi a gratisse della banca centrale indipendente(da noi) mentre i tassi arrivavano a livelli di follia pura in cui tutti sono ricchissimi e solvibili oltre che credibilissimi propongono soluzioni autocastranti per le popolazioni ma hanno il potere di inculcare che tali sofferenze servono a loro come a noi perche ora tutto va bene.......guarda lo spread dicono!!!
    Ma da illusionisti professionisti serviva l" ultima mossa a effetto cioè rivendere il debito preso a tassi esorbitanti a livelli negativi....e a chi li vende??
    A noi.......alla banca nazionale.
    Il tutto fatto passare per inevitabile e risolutivo per crescere e che tale mossa farà ripartire economia e inflazione......già quella che è il male assoluto e la peggiore tassa per i poveri.
    Come se uno prende a prestito soldi solo perche è possibile farlo o consuma di più solo perche serve consumare di più ma nel frattempo ho meno reddito.
    Qui siamo a livelli di eccellenza del crimine........da inchinarsi a codesti geni del male il tutto facendo credere a tutti che tutti partecipano al gioco ma solo chi ha la virtù ne risulta vincitore......chiaramente se conosci il futuro visto che è pianificato è più facile essere virtuosi.
    Il modo in cui riescono a gestire le varie situazioni dai cambi alle materie prime al marcato azionario alle riforme castranti delle popolazioni.....vendere una illusione mentre derubano tutti e facendo credere a tutti che è necessario.
    Nel futuro sono convinto che gente che si occupa di economia e politica passerà la propria vita a capire come cazzo hanno fatto a far fessi tutta quella gente e fargli credere che quello che era peggio per loro era la soluzione dei loro problemi e nel mentre accadeva le cose peggioravano ma ciò nonostante ancora continuavano ad avere fiducia in chi li stava derubando e massacrando.
    Mi immagino i libri che scriveranno .......e come sicuramente taroccheranno la storia per asservire il pensiero dominante degli anni futuri.

    RispondiElimina
  38. Questo componimento di Trilussa è dedicato a chi sapete voi...

    Un gatto soriano
    diceva a un barbone:
    “Nun porto rispetto
    nemmanco ar padrone,
    perché a l’occasione
    je sgraffio la mano;
    ma tu che lo lecchi
    te becchi le bòtte:
    te mena, te sfotte,
    te mette in catena
    cór muso rinchiuso
    e un cerchio cór bollo
    sull’osso der collo.
    Seconno la moda
    te taja li ricci,
    te spunta la coda…
    che belli capricci!
    Io, guarda, so’ un gatto,
    so’ un ladro, lo dico:
    ma a me nun s’azzarda
    de famme ’ste cose…”
    Er cane rispose:
    “Ma io… je so’ amico!”

    RispondiElimina
  39. Parlo per me.
    Se io dovessi scegliere ora di iscrivermi alla facoltà di Economia certamente non deciderei l'affidamento della mia coscienza nelle mani di qualcuno che nel modo più plateale giace in stato confusionale, nel marasma più spinto della dispersione mentale, e, da quanto emerge da altri interventi, anche nella probabile ma allora spudorata differenza che mette tra il benessere della sua stirpe e quello di tutti gli altri fessi, evidentemente, che lo circondano.
    Dovrei forse godere forse nel sentirmi riempire la testa di cazzate da persone che probabilmente non sanno cucinarsi neanche un uovo fritto e si spacciano per grandi chef? Grande comprensione, quindi, hanno adesso per me tutti quegli studenti che sono costretti a sostenere l'esame con questa gente; da essi non impareranno nulla, ma proprio nulla, e forse avranno dissipato anche quello che di buono sapevano. Il loro tempo l'avranno gettato solo per poter dire che hanno un esame in meno, ma a quale prezzo!

    Stupefacente invece trovo la tenuta di nervi del Prof. Bagnai, deve essere stato uno sforzo quasi sovrumano. L'unica consolazione, ma solo per i maschi, il profondo, luminoso e bellissimo decolleté della giornalista, che almeno permetteva in qualche modo di sognare.Una scollatura davvero notevole, ecco un'altra giornalista da dover tenere d'occhio. Invece per quanto riguarda Barisoni non merita mettere capo a perderci tempo, è un clone di Giannino, ci si può dunque legittimamente chiedere se dopo lo Zecchino d'Oro, a cui avrà sicuramente anche lui partecipato, ce l'ha fatta a prendersi la licenza di scuola materna.

    RispondiElimina
  40. Questa notte a Tra poco in edicola su Rai radio 1 si parlava di Europa. Di solito lo ascolto per addormentarmi – il chiacchiericcio ronzante serve egregiamente allo scopo -, ma questa volta la cosa sorprendente è che il conduttore, Stefano Mensurati, si è mostrato insofferente nei confronti delle argomentazioni pro-Germania di Tobias Piller e che gli ascoltatori intervenuti erano tutti, tranne un esagitato di passaggio, ostili verso l'Ue e le sue politiche. Sono rimasto di stucco perché si tratta di una trasmissione che in genere supporta le istanza europeiste acriticamente e non concede spazio a voci dissenzienti.
    Questa mattina, a Coffe break (La7), Corrado Loquenzi di Rai radio 1, dopo la visione del servizio sulla Grecia già andato in onda a Piazza pulita lunedì scorso, ha detto che la Grecia rappresenta il fallimento dell'Ue e che, da europeista, non può nascondere la sua profonda delusione, sottolineando che nel progetto di Altiero Spinelli qualcosa è andato storto. In studio si registra una sommessa condivisione dell'opinione di Loquenzi.
    Il sogno europeo scricchiola.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Loquenzi è una persona per bene, e infatti a differenza di voi assiste ai miei concerti. Vergognatevi, populisti, sessisti, e incolti!

      Elimina
    2. Prufesur, il Loquenzi è suo concittadino, è per questo che assiste ai suoi concerti, diversamente dai seguaci sparsi per lo stivale!

      Viva l'Itaglia e viva la figa!

      Elimina
    3. Mi reputo populista perchè no-euro, sessista (mai domandato come mai nonostante tante laureate in facoltà scientifiche nei blog di informatica, elettronica, economia etc sono quasi sempre e solo maschi a rispondere? ops non è politicamente corretto) e anche incolto nel senso italiano del termine, perché ho sempre odiato Manzoni (giusto per dirne uno) e la sua supponenza: il rapimento di Lucia è scritto così male che andrebbe bene come rimpiazzo della favola di cappuccetto rosso e quel camorrista dell'innominato dalle prime righe diventa un pappamolle. Un uomo resettato, manco l'ultimo dei pentiti di cosa nostra diventa così. Il trionfo del buonismo cattolico. Brrrrr.
      Paragoniamo Manzoni a qualche suo coevo, che so? Dumas? Dickens? come confrontare merda con cioccolata. Manzoni è il prototipo del letterato democristiano di qualsiasi epoca.
      Quindi mi considero felicemente incolto e la musica barocca è di una noia allucinante :-) di madrigalisti conosco solo quelli di Amici Miei (sia sempre lode a loro!

      Elimina
    4. Senti, ma magari frequentare di più quei bei blog maschili di informatica ed elettronica? No, lo dico più che altro per te, che qui chissà quanto ti annoi.

      Elimina
    5. Guarda, per dimostrarti che non ho mai rancore verso un fratello in Goofynomics, ti lascio anche quello che sto ascoltando stamattina, cioè questo bellissimo madrigale di Monteverdi (non ci crederai, ma quando lo ascolto a volte piango), il Lamento della ninfa https://m.youtube.com/watch?v=nbsPzZo5mQM, prendilo un po' come l'espressione del dolore di noi donne per essere così incapaci di commentare i blog di informatica ed elettronica. Poi fammi uno squillo, magari, quando passi sopra Milano sulla ISS o se per caso ti chiamano a dirigere il Cern.

      Elimina
  41. D'altronde i giornali ci spiegano perché determinati economisti non si fanno scrupoli a mentire sui dati, dal Il Giornale di oggi :
    "Il premier blinda la nomina di Boeri all' Inps".
    La commissione lavoro : "l' economista non ha i requisiti". Ma il premier va avanti.
    Che dire di più ?

    RispondiElimina
  42. Scusi Prof ma forse c'é un re fuso ... su FQ scrive"Germania ci fece perdere competitività (i nostri beni diventavano meno convenienti perché i loro prezzi crescevano più in fretta) e mandò in rosso la bilancia dei pagamenti."

    Si intende "i nostri prezzi" vero?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si intende i prezzi del soggetto della principale, che è i nostri beni.

      Elimina
  43. C'è anche chi,non accontentandosi di maltrattare i dati,è talmente vile da infierire sulle loro signore,le date.Ricordo con piacere una strepitosa performance radiofonica del Fubini,uno dei miei preferiti,che concluse un crescendo di imperfezioni sempre meno lievi con la memorabile affermazione che "nel 1956 c'era l'autarchia,il surrogato di caffé,il lanital".E questo non dal suo cazzo di giornale ma dalle frequenze della radio nazionale.

    RispondiElimina
  44. Forse i maschi, o alcuni, dovrebbero affinare il loro senso estetico e anche erotico, dato che una scollatura un poco ma solo un poco meno pronunciata sarebbe stata perfetta per le misure (della scollatura stessa, eh eh) e come richiamo, che agisce meglio se lascia immaginare qualcosa.


    In compenso, NON ci forniscano un economista no euro E sgallettato, perché, per i poveri nostri cervelli donneschi, seguirlo sarebbe un duplice impegno, quindi troppo gravoso.

    Ora sono io che avviso il KPO che sto scherzando...


    E un eurista velina potremmo permettecelo?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo sul senso estetico. La conduttrice aveva una scollatura sopravvalutata rispetto alle dimensioni (ehm) della sua economia, quindi insostenibile se non abbassando il senso estetico dello spettatore, cioè operando una svalutazione interna dell'amor proprio del medesimo.





























      Forse sto leggendo troppo Bagnai…

      http://youtu.be/acZ96-PPpJw

      Elimina
  45. Ma dove l'avete trovata la puntata di Times Square, che sul sito di Agon Channel non c'è?

    RispondiElimina
  46. Complimenti Prof. per la tenacia.

    Lei è un eccellente divulgatore scientifico. E' un ottimo scrittore, e anche nelle lunghe trattazioni da il meglio di sè, è prolisso e analitico, ma è anche divertente da ascoltare, quando fa lunghi monologhi non annoia mai.
    La comunicazione televisiva purtroppo è veloce, sintetica rapida e poco approfondita. Purtroppo i dibattiti televisivi non sono una "area di comunicazione scientifica ottimale". Nel senso che in essi spesso non trionfa la verità, trionfano altre doti e qualità personali, il carisma di una persona, la sua furbizia, la malizia, la capacità di sedurre. Ecco che nell'era televisiva sono emersi dei leader come Berlusconi e Renzi che hanno delle qualità da intrattenitori ma hanno poco a che vedere con la comunicazione della Verità. Berlusconi è la seduzione in persona, la menzogna elevata ad arte, l'arte di mentire essendo tanto convincente da convincere se stesso. Però bucava lo schermo... che vogliamo farci è la triste realtà... allora per vincere nel campo di battaglia della comunicazione televisiva bisogna armarsi di strumenti idonei.. battute rapide, freddure, comunicazione ipnotica, tecniche di pnl, sta robaccia qua.... Lei ha enormi capacità per poter padroneggiare anche quelle tecniche, magari prendendo spunto da personalità come J.F.Kennedy, Martin Luther King, Winston Churchill

    RispondiElimina
  47. Persa nel sogno di un eurista velina, avevo dimenticata la "r" di "permettercelo".

    Che volete, con tutte queste fantasie e(u)rotiche...

    RispondiElimina
  48. @Lorenzo Marchetti
    Via via quel club sta occupando tutti i posti.
    Anni fa mi chiesi perché tra tutti i papabili governatori fu scelto quello apparentemente meno noto.
    Poi qualcosa è trapelato (tra presenze al club, alla trafila ai tempi per entrare nell'inferno..).

    insomma, bisogna avere il pedegree.
    e non serve quindi parlare in questo modo o nell'altro.. devi essere proprio di una razza particolare!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Nel frattempo aspetto l'elezione del presidente della Repubblica.
      Se penso che la rosa include Amato (ma amato da chi?), Prodi e Casini, beh...io sono contento. Avessero scelto persone nuove e con nuove idee, forse l'euro in Italia poteva sopravvivere ancora un po'. Ma con questi, il botto è assicurato.

      Elimina

Tutti i commenti sono soggetti a moderazione.