sabato 15 novembre 2025

La colla

Reduce dal convegno annuale di a/simmetrie, la Cernobbio dei patrioti, il convegno scientifico organizzato ogni anno dall’associazione per celebrare il compleanno di questo blog, dove 523 persone hanno ascoltato in religioso silenzio e con un’attenzione tesa e indefettibile economisti, giuristi, amministratori delegati, giornalisti, parlamentari, che con grande generosità avevano dato disponibilità a portare le loro idee nell’unico laboratorio politico libero di questo Paese (semplicemente perché finanziato dal vostro 5x1000, non da multinazionali o partecipate pubbliche), mi aggiro per eventi di territorio in cui inevitabilmente si va a parare in una liturgica laudatio della militanza a sostegno dei valori (non meglio specificati) della Lega. Ora, questo blog nasce prima della Lega Salvini (e in particolare della mia militanza In questo partito), e sopravviverebbe se decidessi di non proseguire una militanza politica attiva (dando per scontato che, siccome credo di avervi dato prova di essere uno dei pochi che apprende dalla storia, inclusa la storia dei voltagabbana, non vedo nel mio futuro una militanza diversa da questa). Ne consegue che una riflessione su che cosa si intenda in giro per l’Italia con il termine militanza è argomento che esula largamente dall’oggetto di questo blog, che invece consiste nel riflettere su cosa fare per ritrovare la nostra libertà (se pensate che l’oggetto sia un altro, forse non siete nel posto giusto). Tuttavia, siccome siamo qui anche per divertirci e per condividere le nostre esperienze umane, ci tenevo a farvi sapere che per militanza si intende la colla.

E voi direte: “ma come la colla?“.

Eh, sì, certo, la colla, quella con cui si attaccano i manifesti, perché militare, a quanto ho capito, è attaccare manifesti sperando che altri li leggano, una speranza che, sempre a quanto mi è stato dato di intuire, dispensa chi la nutre dalla curiosità di leggere che cosa è scritto in quei manifesti che è così importante attaccare (per quanto io, da influencer, visto che tecnicamente secondo l’AGCOM lo sono, potrei manifestare un certo scetticismo sull’importanza di diffondere il pensiero in modo così appiccicoso). E insomma, quando si parla di militanza, che si sia nella culla del partito, cioè nella Valle Padana, o che si sia in territori di recente conquista, e quindi ad esempio nella Val Pescara, com’è, come non è, sempre sulla colla si finisce: “Ti ricordi di quando andavamo la notte ad attaccare i manifesti con la colla?” Ora, siamo d’accordo che è meglio attaccarli con la colla che con lo sputo, e quindi, sotto questo profilo strettamente merceologico, è indubbio che la Colla esca vincitrice. È altrettanto indubbio che questa community esiste perché l’autore di questo blog ha avuto l’intuizione di radunare in un luogo fisico, analogico, delle persone che si erano conosciute in un luogo virtuale, digitale (tra l’altro, facendosi un discreto mazzo ogni anno, compreso questo e compreso il prossimo su cui già sto lavorando). Non posso quindi essere accusato di disconoscere il valore supremo delle relazioni umane, dell’impegno personale, della presenza. Fatto sta che questo epos della colla, e naturalmente del secchiello, irrinunciabile complemento d’arredo nell’estetica della militanza, mi ha un po’ rotto i coglioni. Il motivo ve lo potrete immaginare, voi che eravate in sala e che comunque siete qui. Al netto del divertissement socio-antropo (o terato) logico, questa storia della colla per noi è abbastanza un problema, perché tradurre in azioni politiche coerenti per il tramite di un partito le idee che qui ci hanno convocato non è molto immediato se quel partito è fatto di persone che attribuiscono maggior valore alla colla che a best seller come Il tramonto dell’euro o Vent’anni di sovranismo! Mi sono permesso di condividere con voi queste riflessioni, certo del fatto che quelli in cui farebbe bene leggerle non verranno mai a leggerle in questo blog che per loro non esiste, e se le leggessero non le capirebbero (vedi la sempre valida prima legge della termodidattica), perché sono sicuro che questa è anche l’esperienza dei non pochi di voi che hanno fatto la libera scelta di accostare alla genuina militanza di idee di cui questo blog è forse l’unico laboratorio su piazza una militanza politica attiva, e ogni giorno posso immaginare che siano frustrati, che si trovino impaniati… nella colla! Insomma, è solo per dire che quello che capita a voi capita anche a me, e che esorto voi a prenderla come la prendo io: con un sorriso, e con un affettuoso “Domine, dimitte illis”. Alla fine, se la strada è giusta, porterà nel posto giusto, indipendentemente dalla compagnia con cui siamo costretti a percorrerla.

42 commenti:

  1. Quanta verità. Mi chiedo però quanto la prevalenza della colla sulle altre materie (quella grigia in particolare) derivi in realtà dal fatto che i partiti di oggi, a differenza di quelli di ieri, non hanno oggettivamente risorse sufficienti per creare una struttura che selezioni tutti i materiali che servono all'azione politica. Se fosse così, si torna sempre a bomba sul tema del finanziamento pubblico ai partiti. Il danno che è stato fatto dal furore antipolitico post tagentopoli è stato davvero immenso: quello è stato il colpo da maestro dei nemici della democrazia. Va detto che le ragioni del sostegno a quel referendum erano grette e piccine come sempre: alcuni partiti ed esponenti politici pensavano spodestare altri e invece stavano spodestando il futuro politico di tutti quanti.

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    1. Questo commento contiene una verità sulla mentalità dei veripolitici™️ che trascende il contesto cui è riferita. Ovunque il veropolitico™️ riesce a trasformare un potenziale miglioramento paretiano in un gioco a somma negativa.

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  2. [quote]I Sostenitori possono acquisire la qualifica di S.O.M., solo dopo aver svolto un periodo di
    attività volontaria della durata di non meno di 12 (dodici) mesi.[/quote] da: https://static.legapersalvinipremier.it/files/2021-05-15%20Regolamento%20LPSP.pdf

    Qualche tempo fa mi era venuto in mente di iscrivermi al partito, quindi ho letto il regolamento. Giunto all'art.5 ho letto dell'attività volontaria ed ho subito immaginato me stesso con salopette, colla e secchiello. Ho desistito.

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    1. Ma in realtà ci sono anche altre dinamiche, giudica tu se più o meno esaltanti, tipo: ricevi (o non ricevi) la SOMmanza perché sei (o non sei) della fazione del responsabile (provinciale, regionale) che è titolato a dartela… Il secchiello e la colla vanno anche bene, se chi li porta rispetta chi pensa come chi pensa rispetta chi attacca. Invece non è così per una ovvia asimmetria…

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    2. Peccato non si usino più i fax: quando arrivava una richiesta di militanza sgradita prima del convegno che doveva eleggere un segretario provinciale o nazionale (nella Lega ancora Nord le Regioni erano chiamate Nazioni), chissà perché non funzionavano mai. Bei tempi quando si poteva fare un lavoro pulito di selezione dei votanti a monte senza fare tante polemiche :-)

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    3. È esattamente così che la Lega Nord (la cui esperienza io rispetto e non ha nulla a che fare col caravanserraglio post-missino, che pure rispetto) era finita al 4,08% alle politiche del 2013. Poi Claudio ha parlato a Matteo e Lorenzo gli ha fatto leggere un certo libro, che guarda caso riprendeva (senza saperlo, perché io non lo sapevo) i temi storici dell’indipendenza da Bruxelles, che erano stati dimenticati in nome del territorio e della colla.

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  3. da cui si evince il secondo principio della termodidattica: se una qualsiasi colla sorreggesse e "sostenesse" la verità, non ci sarebbe bisogno di nessun blog libero. Il postulato che ne deriva è il seguente: ogni cosa che si appiccica limita la tua libertà

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  4. Parlando di cartelloni... Anni fa, credo una ventina, mi rimase molto impresso il manifesto elettorale della Lega, quello con l'indiano d america. Recitava più o meno "Loro subirono l'immigrazione ora vivono nelle riserve".
    A distanza di anni rappresenta un po' la situazione attuale, se si vuole stare sereni si va a vivere in qualche riserva o Ztl.
    A parte la piccola parentesi secondo me la Lega deve rimanere Lega. Cioè temi di vent'anni fa erano attuali nel 2018 e lo saranno anche tra dieci anni... Cioè se si vuole continuare a vivere politicamente e non venire assorbiti da nuove "destre" bisogna evolvere si, ma mantenere l'impronta leghista... Va bene istituzionalizzarsi ma serve seguire gli ideali antichi, altrimenti si perde quella spinta propulsiva decisiva nell appoggio popolare

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    1. Forse ti farà piacere sapere che oggi a Giulianova ho citato esattamente quel manifesto.

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    2. Aggiungo: chiunque trae beneficio dall’essere se stesso. Individuarsi per negazione è caratteristico di una delle più goffe e dolorose stagioni della vita, l’adolescenza.

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    3. Non lo sapevo!! Ha ragione, giustamente non si può solo dire "votateci altrimenti torna il PD" ma portare succo, ciccia, trippa...

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    4. Anche se, a onor del vero, non sottovaluterei il movente "altrimenti torna il PD", per quanto mi riguarda potrebbe anche essere sufficiente, e resto convinto che sia stato uno dei motori del clamoroso 34% raccolto alle Europee del 2019.
      (Il successivo, inevitabile calo elettorale del 2022 è derivato in parte proprio dall'allontanamento di una rilevante quota di cittadini che non hanno compreso/accettato l'esperienza del governo Draghi, di cui il PD era il pilastro, e si sono rivolti al FdI. Ma di questo si è discusso già molto su questo blog).

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    5. Secondo me nei più giovani che non ricordano gli anni 2010 ecc non ha molta presa... I contenuti vanno sempre portati.

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    6. Qui siete 5417 (in realtà di più, perché non occorre iscriversi per leggere). Secondo me quelli che hanno capito questo post sono meno di una ventina. E quindi no, l'argomento "altrimenti torna il PD" non conta, perché nessuno ha capito che cosa ha fatto il PD al Paese, ma non conta nemmeno il succo, la ciccia, la trippa. Conta solo quando vedi tuo figlio morire in guerra, questo mettetevelo in testa una volta per tutte e cambiamo argomento.

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    7. Conta se ti muore un figlio e sai perché. Sennò comunque non capisci nulla. Credevo che il M5S, risposta sbagliata ad una domanda giusta, lo avesse spiegato, ma a quanto pare no.

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  5. Non deve essere facile all’interno di un partito fatto di varie correnti di pensiero (com’è giusto che sia credo) portare avanti queste idee e poi all’interno di una coalizione con altri partiti. Poi penso a tutti quelli che ad esempio vorrebbero farsi il nuovo partito di VERA sinistra per portare il cambiamento. Ma come fanno a credere di poterci riuscire

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  6. Io sono stato leghista un paio di volte , la prima anche da militante nel senso che essere leghista mi costava un po' di soldi.. sostegno alla stampa . sostegno alla radio acquisto di libri , essere sempre presente alle riunioni alle manifestazioni ect ect . Calcolai allora che " essere leghista" mi costava all'anno un paio di milioni delle " vecchie lire" come si diceva allora... e non ero nemmeno "padano" ! Anzi ritenevo il padanismo una vera stupidaggine.
    Ma in ogni caso io comunque non ho mai "lavorato di colla", era un servizio che facevano altri e per quello c' era abbondanza di volontari perché allora la "militanza militava" .
    Io semplicemente sostenevo la lega perché quando tutti in italia e specialmente nella SUA "roma" ( la minuscole sono volute) la ritenevano una "malattia" io la vedevo come un "sintomo" che denunciava la vera "malattia" che tutti non volevano vedere.
    E mi dicevo : forse qualcuno adesso la vedrà? Forse qualcuno ci metterà mano ? Tutto ovviamente inutile .

    Perché la lega solo questo può fare, "denunciare i problemi" non "risolverli". Non li può risolvere per svariati motivi : non ne ha il necessario potere , non ne ha il necessario consenso , non ne ha la necessaria cultura , non ne ha gli uomini necessari sia per capire a fondo i problemi e sapere come risolverli reggendo la barra nella tempesta
    Il problema della lega ( e de l'italia ) è che non si fa in tempo a denunciare il problema che subito ne arriva uno più grosso. Ah bei tempi , quelli della lira e della cattiva amministrazione di uno stato "romano" e sempre più meridionalizzato ! Nemmeno affrontato quel problema siamo caduti sudditi de l'€uropa e de l'€uro, poi è venuta la globalizzazione , l' immigrazione , l' invasione afroislamica e adesso pure la solita guerra mondiale voluta dal solito " capitalismo anglosassone ..
    Si proprio bei tempi quando mi arrabbiavo solo per un rai TV modello "borgataro " e per un incompetente ed infingardo impiegato pubblico dalla dizione poco comprensibile giunto fresco fresco dalle nostre " terre calde" !

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  7. Sarà un caso, ma proprio questa notte ho sognato un qualcuno (non so chi) che mi chiedeva di riempire i muri sotto i portici della strada in cui abito di manifesti elettorali. Molto scettico sull’utilità di questa azione, affermavo che semmai i manifesti andavano appostati sulle apposite strutture che ad ogni elezione vengono montati sulle strade. Sempre scettico, chiedevo poi dove comprare la colla (le ferramente sono ormai scomparse e da umile boomer non pensavo ai vari Briko e simili). Poi mi alzo, apro il blog e trovo il post sulla colla. Forse nella mia testa qualcosa del goofy 14 mi è rimasto.

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  8. Abbiamo un illustre aneddoto... https://youtu.be/1Cjt0ki1k8E?si=skpDH-ESwVF4RvMa

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  9. Da cui deriva la famosa corrente de: famoerpartitismo.

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  10. Professore,
    temo che serva tutto, articolando i messaggi a vari livelli di interlocuzione, contenuto, mezzo, destinatario, ecc. Ciò, ovviamente, non esclude che un ragionamento sull’efficacia di certe iniziative vada fatto, avendo a disposizione mezzi scarsi per impieghi molteplici.
    Tra i mezzi, colgo l’occasione del suo riferimento al 5xmille per lanciare una proposta, in questa fase di emendamenti alla legge di bilancio: introdurre la possibilità di destinare il 5xmille ad almeno due enti (ma anche tre, perché no). Al livello organizzativo potrebbe essere semplice da gestire (dovendosi solo ripartire proporzionalmente l’importo tra i “codici fiscali” indicati), ma potrebbe determinare un notevole beneficio a quelle iniziative, sentite sì da una platea ampia di persone, ma che magari non riescono a superare l’”ETS di prossimità”, cioè l’ente di cui fa parte il dichiarante stesso o la cerchia dei suoi contatti nella comunità di riferimento.
    Mentre la scelta del partito politico e della confessione religiosa (o dello Stato) sembra logicamente univoca (cioè, l’unicità di destinazione appare coerente con l’unicità del voto esprimibile o del credo praticato), quella delle organizzazioni no profit è invece imposta dallo Stato, con l’effetto – secondo me – di sottrarre, da un lato, potenziali porzioni di risorse economiche a iniziative comunque meritevoli e, dall’altro, di limitare la platea delle organizzazioni che di fatto percepiscono cifre significative.
    Credo che di questo anche A/simmetrie ne beneficerebbe.

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  11. Se ricordo bene, una volta aveva pubblicato un post che era il commento di uno psicologo. Diceva, in sostanza, che è più importante accaparrarsi la fiducia degli altri invece che la loro comprensione circa certi argomenti complicati o comunque ostici. In pratica gli elettori (o i followers) l'avrebbero seguita semplicemente nel momento in cui si sarebbero fidati, per militanza, anche senza aver capito niente di ciò che spiega. C'entra qualcosa con quello che voleva dirci con questo post?

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    1. Anche se non riesco proprio a capire che cosa tu voglia dire, sono ragionevolmente certo che non c'entri nulla con quello che volevo dire io.

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    2. Apprezzo il fatto che, anche quando io non riesco a spiegarmi lei ci riesce sempre benissimo.

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  12. Molti miei coetanei passano il tempo a diffondere volantini o attaccarli con la colla solo per auto convincersi di essere degli eroi dei due mondi, dei combattenti non capiti dall’universo oppure degli eroi romantici che combattono contro il sistema. Inutile dire che, divenendo adulto, concordo nel dire che bisognerebbe allontanarsi da queste pulsioni infantili ammettendo che non tutto ciò che pare eroico e romantico sia effettivamente utile. Il mito della “colla” , in sostanza, serve a dare l’impressione, a chi fa queste cose, di “contribuire” alle battaglie che porta avanti. Se avessimo avuto tutti 16 anni, il mito della colla avrebbe fatto presa, ma ora che anche io sto vicino alla trentina, non posso che darti ragione. Ha scocciato, in effetti

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    1. Ecco, diciamo allora che se qualcuno, come te, mi ha capito, il fatto che qualcun altro non mi abbia capito va letto in un modo più critico.

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    2. Comunque qui il problema si pone su due livelli.

      Il primo è che oggi la colla come strumento di militanza è largamente sopravvalutata, essendoci i social, come questo, che mi ha portato in Parlamento (eh no, non sono stati i manifesti del FUAN attaccati con la colla da qualcun altro a portare me in Parlamento...), e come tanti altri, che iVeriMilitanti però snobbano e non usano (tant'è che la nostra massa battente sui social è la community di Goofynomics, che non coincide né necessariamente si identifica con la Lega, e in questa metrica non è detto che l'ingresso in un partito abbia contribuito ad amplificare il messaggio).

      Il secondo è che io rispetto tutti e tutte le storie, e se non viene rispettata la mia (che spesso è del tutto ignota, nonostante che sia la storia più pubblica del Paese!) mi ci faccio una risata sopra. Certo però che se queste persone capissero perché nel 2018 erano in doppia cifra la cosa aiuterebbe più loro che me. Ma ormai ho deposto l'anelito narcisistico a fare il bene altrui contro la volontà dell'interessato...

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    3. Ora ho capito cosa non avevo capito. Grazie.

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    4. Concordo con te, è pur vero che tu sei anche un accademico, uno studioso delle materie senza conoscere le quali non si può capire l’eurozona. A mio parere, molte “militanze” hanno fallito dove tu sei riuscito anche perché hai un curriculum adeguato alle necessità del momento, cosa di cui non tutti possono godere. Questo non “giustifica” gli errori grossolani dei “Verimilitanti”, come li chiami tu, ma è un dato di fatto che , se non avessi avuto il tuo curriculum, sarebbe stato più difficile avere la credibilità e la competenza per entrare nel merito e spiegare tutta una serie di dinamiche. Insomma, non basta capire come ci si deve muovere nella militanza, ci vogliono primariamente grandi competenze che ti permettano di entrare nel dettaglio di ciò che devi spiegare agli altri. Nel lungo periodo, a mio parere, le persone capiscono se chi gli parla ha chiari i concetti di cui discute e molti falliscono anche per mancata conoscenza di certe tematiche che richiedono una competenza tecnica.

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    5. @wendellgee: avevo capito che ci saremmo capiti…

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    6. @idivev Mi dispiace, non è colpa tua, ma a te, come a tanti altri membri di questa community che si è riunita mossa da passione civile, le motivazioni dei “militanti” sono destinate a restare incomprensibili e no, avere e proporre una visione del mondo non rientra fra di esse (e quindi non ci rientra farsela spiegare, motivo per cui mi guardo bene dal farlo). Ci sarà ben un motivo se l’unica dimensione del dibattito proposta da chi col dibattito fa i soldi (i merdia) è l’ordalia, no? Laggente, amici cari, non vanno molto oltre questa dimensione. Il resto segue.

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  13. Comunque, per attaccare i manifesti, non serve un pennello grande, ma un grande pennello!

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    1. Ma soprattutto per prendere voti non servono manifesti grandi, ma grandi manifesti.

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  14. “Ti ricordi di quando andavamo la notte ad attaccare i manifesti con la colla?” mi sa tanto da senoncifossistatoio, fratello di sicceroio. Arrivera' il terzogenito: senoncisaro'io, e avanti di questo passo. Tutti che si credono ( o ci crediamo ) indispensabili.

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    1. Resta il fatto che se non si fossero stati quelli che andavano la notte ad attaccare i manifesti con la colla (e a distribuire di giorno qualche volantino non banale al mercato che, chissà perché, non finivano nei cestini come quelli degli altri competitors) oggi la Lega sarebbe sparita da un pezzo e non avrebbe fatto una delle poche cose buone che è riuscita a fare, ossia fare diventare Parlamentare un certo Professore... persone e storie che non conosce forse meriterebbero un po' più di rispetto.

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    2. La cosa che meriterebbe rispetto (e nelle Regioni più progredite lo ottiene, in realtà, con alcune eccezioni cui evidentemente dobbiamo ascriverti) è il lavoro che abbiamo fatto qui, anche se non lo abbiamo fatto in un’ottica di partito, e direi soprattutto perché non lo abbiamo fatto in un’ottica di partito, ed è forse per questo che qui siamo uniti da uno spirito di militanza che travalica la retorica della colla e che resiste nel tempo alle varie vicissitudini della politica nazionale.

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    3. @maurizio_59 Mi creda, io porto rispetto a tutti. Sono convinto sia l' unico modo per ottenerlo. La mia voleva essere un' esortazione a pensare che il singolo creda di poter prescindere dagli eventi indossando i paraocchi che solitamente sono a corredo del proprio narcisismo. Ossia creda di essere indispensabile, solitamente tanto piu' lo crede quanto piu' sia facilmente sostituibile ( ad es. il magazziniere che vorrebbe spiegare all' ad come si gestisce un' azienda ). I manifesti se non li avessi incollati io o lei o chi lo ha fatto, probabilmente non sarebbero rimasti a terra, ma li avrebbe incollati qualcun' altro. Scompare la Lega ? E qual' e' il problema, un altro partito con caratteristiche simili adatto ai territori che rimarrebbero scoperti ne prenderebbe il posto intercettandone i voti ( se Craxi non fosse stato costretto all' esilio probabilmente Berlusconi non sarebbe sceso in politica e non credo all' epoca D' Alema l' avsse messo in conto ). Che il M5S avrebbe preso il 30% dei voti non credo fosse facilmente prevedibile ( Fassino docet ), e non so i manifesti in questo caso quanto siano serviti. Stessa cosa dicasi per FdI, che ha fatto la scelta di stare fuori dal governo Draghi e ci ha preso ( fino a poco tempo prima viaggiava al 4%, ora al 30 ). Quello che voglio dire e' che tendiamo a dimenticare che in natura il vuoto non esiste, e cosa riempie lo spazio che si libera dipende da eventi spesso imprevedibili e che viaggiano molto al di sopra delle nostre teste. Eventi per i quali l' incollare i manifesti ( e non solo ) li sposta dello zerovirgolazero. Cio' non toglie che l' incollare manifesti sia un' attivita' rispettabilissima e che va fatta ( ieri piu' di oggi ), ma pensare che sia indispensabile solo perche' l' ho fatta IO, anche no.

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    4. Oggettivamente, i manifesti spostano tanti voti quanto gli emendamenti (di cui a un post successivo).

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    5. Luca Baldan: non sono d'accordo praticamente su tutto.
      1) "I manifesti se non li avessi incollati io o lei o chi lo ha fatto, probabilmente non sarebbero rimasti a terra, ma li avrebbe incollati qualcun' altro": purtroppo chi c'era c'era e chi non c'era era in altre faccende affaccendato, per cui un ipotetico “qualcun altro” semplicemente non è mai esistito;
      2) Scompare la Lega ? E qual' e' il problema, un altro partito con caratteristiche simili adatto ai territori che rimarrebbero scoperti ne prenderebbe il posto intercettandone i voti": il combinato composto dei punti 1) e 2) è che lei sta ragionando su del controfattuale fantastico.
      Attaccare i manifesti non è indispensabile rispetto a cosa? Negli anni '90, con la Lega Nord (poi Padania) che aveva tutto il sistema contro (soprattutto nel periodo 1995/96, ai tempi dei parlamentari che si vendettero in massa al cavaliere di Arcore), senza la presenza dei Militanti sul territorio (per la quale la colla era solo una delle opzioni disponibili) e la loro azione di controinformazione, le probabilità di sopravvivenza del Movimento erano praticamente a zero, per il semplice fatto che si cercò di farlo scomparire dai radar: e la volontà di chi partecipò a tale lotta non fu ispirata dal narcisismo ma dallo spirito di chi non si arrende e resiste, nonostante il tradimento della maggioranza dei suoi rappresentanti.
      Occorre anche contestualizzare i discorsi: in quel tempo non avevano ancora inventato gli smartphone ed i social, per cui la presenza di una militanza attiva sul territorio era condizione indispensabile per la creazione e la crescita di un soggetto politico nuovo come la Lega che, mi corre l'obbligo ricordare, è stato fondato proprio su colla, volantini, comizi e manifestazioni: Bossi, da solo, non avrebbe potuto creare nulla.
      Volendo proprio ragionare su come generalmente funziona la dinamica dei i partiti, mi permetto infine di sottoporle una breve citazione, perché ho l’impressione che lei stia un po’ banalizzando la questione:
      “Sul concetto di partito politico. Quando si vuol scrivere la storia di un partito politico, in realtà occorre affrontare tutta una serie di problemi (…). Cosa sarà la storia di un partito? Sarà la mera narrazione della vita interna di una organizzazione politica? (…) Si tratterebbe in tal caso, della storia di ristretti gruppi intellettuali e talvolta della biografia politica di una singola individualità. La cornice del quadro dovrà, adunque, essere piú vasta e comprensiva. Si dovrà fare la storia di una determinata massa di uomini che avrà seguito i promotori, li avrà sorretti con la sua fiducia, con la sua lealtà, con la sua disciplina o li avrà criticati «realisticamente» disperdendosi o rimanendo passiva di fronte a talune iniziative. Ma questa massa sarà costituita solo dagli aderenti al partito? Sarà sufficiente seguire i congressi, le votazioni, ecc., cioè tutto l'insieme di attività e di modi di esistenza con cui una massa di partito manifesta la sua volontà? Evidentemente occorrerà tener conto del gruppo sociale di cui il partito dato è espressione e parte piú avanzata: la storia di un partito, cioè, non potrà non essere la storia di un determinato gruppo sociale. Ma questo gruppo non è isolato; ha amici, affini, avversari, nemici. Solo dal complesso quadro di tutto l'insieme sociale e statale (e spesso anche con interferenze internazionali) risulterà la storia di un determinato partito, per cui si può dire che scrivere la storia di un partito significa niente altro che scrivere la storia generale di un paese da un punto di vista monografico, per porne in risalto un aspetto caratteristico. Un partito avrà avuto maggiore o minore significato e peso, nella misura appunto in cui la sua particolare attività avrà pesato piú o meno nella determinazione della storia di un paese.”

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    6. Alberto Bagnai: mi scuso se con la risposta che ho dato prima al Sig. Baldan ho dato l'impressione di mancare di rispetto al suo lavoro: il mio riferimento al suo ingresso in Lega non era assolutamente ironico nei suoi confronti. La seguo dai tempi della prima intervista a ByoBlu "Ce lo chiede l'Europa" e sono consapevole del fatto che, senza di lei, qualsiasi speranza di resistere al corso degli eventi sarebbe finita da un pezzo.

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  15. Molto chiaro Professore. Aumenta la stima e considerazione nei Suoi confronti e di conseguenza la fedeltà a questo blog.

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    1. questo blog è una palestra di esistenze soprattutto di insegnamenti ☺️

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