a una, a due, a tre, e l'altre stanno
timidette atterrando l'occhio e 'l muso;
e ciò che fa la prima, e l'altre fanno,
addossandosi a lei, s'ella s'arresta,
semplici e quete, e lo 'mperché non sanno
così i costituzionalisti stanno uscendo dalla loro turris eburnea, a uno, a due, magari domani a tre, e noi, che tante volte e in tanti modi abbiamo cercato di coinvolgerli (ad esempio qui e qui), restiamo comunque nel dubbio che lo 'mperché ancora non sappiano, cioè che ancora non sia a tutti loro chiaro, per motivi antropologici, epistemologici e sociologici (in ordine alfabetico), quale dovrebbe essere il punto focale di questa loro preoccupazione che finalmente si estrinseca, ovvero il fatto che un sistema che prevede come unica valvola di sfogo la compressione dei salari, (De Grauwe dixit: "ridurre salari"), necessariamente dovrà comprimere i diritti politici. Questa deriva autoritaria è oggettiva: dato che i salari sono la fonte di reddito della maggioranza, questa, vistasi lesa nei suoi diritti economici, prima o poi voterà contro. L'unico modo che il sistema ha di perpetuarsi è comprimere, insieme ai salari, la democrazia.
As simple as that.
Bene così, e mi perdonino gli autorevoli colleghi per quello che suona come un amaro sarcasmo, perché lo è. D'altra parte, le due terzine che ho citato sono immediatamente precedute dal mio endecasillabo preferito:
ché perder tempo a chi più sa più spiace.
Oh, quanto tempo è andato perduto, sprecato! E quanto ci ha addolorato, questa perdita di tempo, quanto lancinante è stato l'assillo di noi che vedevamo il nostro Paese scivolare lungo un piano inclinato al termine del quale non poteva che esserci la compiuta metamorfosi del fascismo finanziario (Tremonti dixit) in fascismo politico!
Noi vedevamo, noi denunciavamo...
Ma non dobbiamo guardare indietro! Non è perché si sveglia solo quando l'acqua lambisce il lino delle sue candide lenzuola in prima classe che chi sa fare cose sia inutile, anzi! Capita che le conversioni tardive siano assistite dal sacro zelo del neofita, che, quando non è un intralcio, è una risorsa, e quindi noi, che siamo il dibattito, esattamente come dobbiamo bloccare senza remissione né misericordia i provocatori, dobbiamo accogliere senza rampogne né diffidenza questi risvegli tardivi, dobbiamo valorizzarne il contenuto, dobbiamo nel modo più neutrale e asettico possibile portarli a conoscenza dei nostri concittadini.
Con questo spirito ecumenico voglio segnalarvi un bellissimo articolo che ho letto oggi, il cui autore è stato niente meno che Presidente della Corte Costituzionale in un periodo in cui il dibattito già esisteva.
La tesi
L'articolo è molto leggibile ma ve ne riassumo comunque per sommi capi il contenuto.Partendo dall'affermazione che è improprio e pericoloso parlare di sospensione delle garanzie costituzionali, perché sarebbe sufficiente "per fronteggiare lo stato di necessità, applicare quanto è scritto nella Carta costituzionale" (e se una cosa non serve a nulla serve a qualcos'altro, come qui sappiamo), l'articolo descrive con preoccupazione due processi degenerativi in corso da tempo: il disprezzo verso la democrazia parlamentare, su cui qui tante volte ci siamo spesi in inutili allarmi, che non incombevano a noi per settore scientifico-disciplinare (in particolare quando abbiamo criticato la raison d'être dei nostri amici ortotteri), e la progressiva alterazione della gerarchia delle fonti, cioè l'effetto domino che ha portato "il decreto legge al posto della legge, l’atto amministrativo al posto del decreto legge" (anche di questo qui ci siamo occupati, quando vi ho spiegato in dettaglio che cosa sia diventato il processo legislativo ordinario: "la vera attività legislativa infatti si svolge ormai in un altro modo, cioè "agganciando" a un treno-decreto un vagone-emendamento"). Un effetto domino nella sfera legislativa che si affianca ad un altro, in quella esecutiva: "Il Parlamento è troppo lento e rissoso per essere in grado di sfornare atti normativi con la tempestività imposta dalle drammatiche circostanze determinate dall’espandersi del contagio. Ci pensa il Governo; anzi, siccome lo stesso Governo è lento e litigioso al suo interno, ci pensa il Presidente del Consiglio dei ministri".
Con squarci storici suggestivi e impressionanti l'autore mette in evidenza i tremendi rischi di queste derive che il mito del "decisionismo" rende tollerabili se non addirittura auspicate da popolo ed élite: "quel benefico decisionismo, il cui deficit sarebbe alla radice di tutti i mali. Si diceva lo stesso nella Germania di Weimar. Sappiamo come è andata a finire".
L'autore riconosce poi con saggezza l'esistenza di alcuni vincoli oggettivi e soggettivi allo svolgimento della normale attività parlamentare: ravvisa vincoli soggettivi in "eventuali atteggiamenti non collaborativi dell’opposizione", e vincoli oggettivi nella "difficoltà di riunirsi delle Camere, a causa della necessità di osservare rigorosamente le precauzioni necessarie ad evitare la diffusione del contagio, anche all’interno delle sedi parlamentari". Per ovviare a entrambi questi limiti l'autore propone, in assenza di riserve di legge di rango costituzionale o di altro tipo, di modificare i regolamenti parlamentari in modo tale che la conversione dei decreti possa avvenire in sede redigente o addirittura (non è chiaro) deliberante, con un duplice vantaggio: tempi più rapidi (questi in effetti si avrebbero solo nella sede deliberante, che elimina il passaggio in assemblea, e credo che a questo si riferisca l'autore quando parla di "procedimento decentrato"), e ovviamente il coinvolgimento di un minor numero di parlamentari, con minori rischi di contagio.
L'ultimo paragrafo è ugualmente interessante e riguarda un altro grande tema sollevato dalla crisi, il rapporto fra emergenza e sistema delle autonomie, su cui non entriamo per non appesantire il discorso.
La diagnosi
La diagnosi dell'autore è a mio avviso tanto illuminante quanto condivisibile, anche se, a mio avviso, necessita di due integrazioni.La prima è che, suppongo per economia di trattazione, nel denunciare l'aggressione "bottom-up" alla potestà parlamentare, tale per cui argomenti oggetto di riserva di legge come le libertà personali vengono in nome del decisionismo gestiti per atto amministrativo, l'autore non si sofferma su un'altra aggressione, ben più risalente e penetrante, quella che avviene "top-down" in base all'affermazione del principio della supremazia del diritto comunitario sul diritto nazionale. Come qui abbiamo ampiamente discusso, grazie al lavoro di Luciano Barra Caracciolo e di Vladimiro Giacché, i principi fondamentali dei Trattati sono in larga parte incompatibili con quelli della nostra Costituzione. Vale la pena di ricordare la semplice radice di questa antinomia: la Costituzione di una Repubblica fondata sul lavoro (Art. 1 comma 1 Cost.) oggettivamente entra in conflitto con quella di una Unione basata sulla stabilità dei prezzi (Art. 3 comma 3 TUE), per il semplice motivo che la dinamica dei prezzi è legata non all'offerta ("stampa") di moneta, come ha dimostrato il fallimento di Draghi nel raggiungere l'obiettivo di inflazione al 2%, ma alla dinamica della disoccupazione (curva di Phillips, esercito industriale di riserva, ecc.).
Quindi, se vuoi prezzi stabili, devi sacrificare lavoro (occupazione), e se vuoi tutelare il lavoro (piena occupazione), devi sacrificare la stabilità dei prezzi (o ridefinirla in modo compatibile).
Ciò pone ovviamente il tema di chi debba cedere il passo quando questo conflitto si estrinseca, tanto più che, come è stato autorevolmente ricordato se non erro da Omar Chessa nel convegno sopra citato, il principio della supremazia del diritto unionista di fatto legittima l'aggressione di norme di rango costituzionale, o comunque di rango primario, da parte di norme di rango secondario: i Regolamenti UE, che sono, per definizione, immediatamente esecutivi (come i decreti legge). A titolo di esempio, riallacciandomi a un tema che qui abbiamo visto venire prima di altri, il diritto costituzionale alla tutela del risparmio è stato aggredito dal complicato intreccio di due direttive (la BRRD e la CRD) e un regolamento (il CRR), aggiungendo al vulnus di una aggressione alla Costituzione a colpi di normativa secondaria quello di una totale opacità, tale per cui la stessa Autorità Bancaria Europea si è sentita in dovere di emettere delle linee guida per aiutare le autorità nazionali ad orientarsi (!) in questo complesso inviluppo.
Non è solo il cesarismo nostrano, che pure c'è (ci sarà pure un motivo se nell'ultima discussione sulla fiducia qualcuno in aula ha "cripto-citato" Shakespeare...), a mettere in crisi la gerarchia delle fonti: l'imperialismo altrui fa la sua parte. Mi piacerebbe sinceramente sentire il parere dell'autore su questo punto: appartiene anche lui al consesso di chi nell'art.11 della Costituzione legge il termine "limitazione" (restringo l'uso di un "oggetto", la sovranità, che appartiene a me popolo) come "cessione" (cedo - a chi precisamente? - un oggetto che solum è mio, la sovranità, e che quindi da lì in poi non mi appartiene più)?
Sarebbe utile saperlo, perché la summa divisio si pone a quel livello.
C'è poi una sfumatura, che però a me pare importante. L'autore sembra ritenere che Schmitt non ci aiuti a inquadrare la situazione attuale, e su questo mi permetto di dissentire, assistito dall'incipit della Politische Theologie: Souverän ist, wer über den Ausnahmezustand entscheidet. "Entscheiden über" significa decidere (su qualcosa), non comandare (in o durante qualcosa). L'etimologia rimanda insomma a una opzione radicale, una cesura fra due alternative: lo skeidan del tedesco antico è parente dello scindere latino e italiano (Martinetus saprà aiutarci a trovare il nonno sanscrito di questi nipotini...). Ma insomma, a me pare che Schmitt semplicemente (etimologicamente) dica che sovrano è chi "ci dà un taglio" e decide che si è in stato di eccezione, indipendentemente dal fatto che sia poi in grado di governarlo o sia chiamato a governarlo. Certo, come dice l'autore "lo stato di eccezione schmittiano – di questi tempi spesso evocato – presuppone uno spazio vuoto" che non sarebbe ipotizzabile "nell'Italia repubblicana e democratica". Concordo. Ma uscendo dal condizionale e entrando nell'indicativo, a me viene da dire che questo Governo che decide su tutto ma non governa niente, in virtù di questo stesso modus operandi certifica di aver usurpato la sovranità al popolo.
Insomma, se diamo della frase di Schmitt una lettura positiva, più che normativa, essa ci aiuta a capire che molta, troppa strada è stata già fatta. Detto ancora in un altro modo: non leggerei la frase di Schmitt come una giustificazione per quanto sta accadendo (come l'autore deplora che alcuni facciano), ma anzi, a contrario, come il più elevato grido di allarme circa la piega che le cose stanno prendendo.
Su alcuni falsi miti
Passiamo dalla diagnosi alla terapia, cioè al suggerimento di modificare i Regolamenti parlamentari consentendo che la conversione dei decreti legge avvenga in sede deliberante anziché referente (e cioè eliminando il passaggio in assemblea). Vorrei valutare con voi se queste modifiche siano effettivamente necessarie e quale forma dovrebbero prendere.Intanto, parto dal dato incontestabile: la gestione dell'Assemblea e della Commissioni è in effetti resa piuttosto difficile dal pericolo di contagio. Al Senato, in particolare, sono pochi gli spazi che consentono una sicura operatività per le Commissioni: la Sala Koch, la Sala Nassiriya, l'aula Difesa, e più o meno basta. Quanto all'Assemblea, per riunirla mantenendo le distanze di sicurezza si sono spostati gli stenografi in uno dei due balconi soprastanti al banco della Presidenza, si sono fatti accomodare nei due ordini di tribune alcuni senatori, scelti ovviamente fra quelli non iscritti a parlare, e si sono chiamati gli iscritti al parlare al banco delle Commissioni, per evitare che aspergessero i colleghi (asperges me et aegrescor...).
Il distanziamento sociale è quindi gestibile, ma inibisce una parte importante, forse la più importante, perché meno visibile e non codificata, del lavoro politico, fatta di lavoro degli uffici (come vi ho spiegato in dettaglio qui), anch'esso inibito a causa di restrizioni di orari e di spazi, di accordi giustamente riservati presi in corridoio sussurando all'orecchio del vicino (cosa ora vietatissima), di decisioni prese nella concitazione delle votazioni coordinandosi con la mimica facciale (ovviamente impossibile se si è mascherati). Questo significa che nel momento in cui si ha meno tempo a disposizione, occorre più tempo per mettersi d'accordo, cioè per comunicarsi le proprie reciproche posizioni. Quindi, per riassumere: la parte "scenica" del lavoro politico, la sacra rappresentazione, è preservata, ma quella sostanziale è sostanzialmente intaccata, e su questo nessuna modifica del Regolamento può incidere. Starà a noi politici creare altre forme di coordinamento informale, e lo stiamo facendo, ma qui il Regolamento non può aiutarci.
Vorrei ora sfatare una mitologia cui l'autore mi sembra soggiacere, quella del già citato "Parlamento lento e rissoso" (che asintoticamente riconcilia con la sua trasformazione in bivacco di manipoli...) e degli "atteggiamenti non collaborativi delle opposizioni" (che a tendere giustificano la derubricazione a odio di qualsiasi espressione di dissenso). Mi preme dimostrare che nulla di tutto questo incide sul tema che l'autore affronta, ovvero sulla rapidità di conversione dei decreti legge, e quindi nulla di tutto questo giustifica, se non a livello del più becero gossip giornalistico, il rifiuto del Governo di servirsi dello strumento del decreto legge.
La dimostrazione si basa su due dati di fatto: primo, questa opposizione non sta facendo ostruzionismo; secondo, se anche facesse ostruzionismo, non riuscirebbe a ritardare i tempi di un provvedimento su cui in ogni caso il Governo intende porre la questione di fiducia.
So che questa sembra un'opinione politica (cioè, per il PD, una manifestazione di odio da denunciare al Ministro della Verità!), perché equivale alla dichiarazione di un membro dell'opposizione che se ci sono stati ritardi la colpa è della maggioranza! Ma la ritualità del Parlamento, che ai decisionisti (non all'autore) spiace, serve proprio a separare le opinioni dai fatti e dal loro resoconto.
Servendomi appunto del resoconto, chiarisco il primo passaggio (questa opposizione non sta facendo ostruzionismo). Vi ho fatto vedere qui in che modo la maggioranza ha fatto ostruzionismo a se stessa presentando 533 emendamenti e perdendo una marea di tempo nel ritirarli (il relativo verbale è qui). Posso dire con cognizione di causa, perché è il mio lavoro, che questa seconda parte della storia avrebbe potuto essere gestita in modo più efficiente; deploro qui che manchi a verbale il mio intervento sull'ordine dei lavori a tal proposito.
A contrario, posso farvi vedere come funziona l'ostruzionismo quando deriva non dall'inconsistenza della maggioranza, ma dalla pertinacia dell'opposizione. Un esempio è qui, nella discussione del decreto dignità. Semplicemente, una volta passati all'esame degli articoli, su cui ci si premura di presentare una mole esorbitante di emendamenti (quindi 2000, non 204 come abbiamo fatto noi), si chiede di intervenire in dichiarazione di voto su ogni singolo emendamento (per non più di dieci minuti, art. 89 comma 3 del Regolamento). Il Regolamento consente un intervento per gruppo (art. 109 comma 2), ma naturalmente, per tutelare le opinioni di tutti, è altresì consentito a ogni parlamentare di intervenire per motivare il suo eventuale dissenso dal gruppo, purché il numero dei "dissociati" sia inferiore a quello della metà degli appartenenti al gruppo. In pratica, nella lunga notte del 5 agosto 2018 le nostre opposizioni, in particolare quelle di sinistra, utilizzarono questa tattica intervenendo sistematicamente in dichiarazione sia a favore che in dissenso (divertentissime le dichiarazioni di voto in dissenso del senatore Laus).
Ma, alla fine, questo a che cosa porta?
Nei lavori di Commissione non vengono contingentati i tempi per gruppo, e quindi ogni gruppo interviene quanto desidera purché nei limiti del Regolamento (quelli appena ricordati). Tuttavia, più di tanto non puoi tirarla in lungo perché la durata complessiva dell'esame in Commissione è comunque limitata: è la capigruppo a decidere quando va in Aula (cioè in Assemblea) il provvedimento. Di conseguenza, il massimo risultato che un feroce ostruzionismo può ottenere è che non si termini il lavoro in Commissione, cioè che non si riesca a votare il mandato al relatore. Ciò costringe il Governo a elaborare un maxiemendamento su cui porre la fiducia per recuperare il lavoro emendativo della maggioranza (altrimenti decaduto), oppure a rivotare tutto in Assemblea, dove comunque i tempi sono contingentati e il canguro consente di andare spediti. In altre parole: l'opposizione non può far perdere tempo alla maggioranza, e in particolare non lo ha fatto col Cura Italia, tant'è che il provvedimento è andato in Assemblea col relatore (su quello che è successo dopo taccio per carità di Patria). Ancora in altri termini: in questo assetto regolamentare, che, come ha spiegato tanto bene Azzariti a questa comunità, comprime fortemente i diritti dell'opposizione, il massimo che questa possa ottenere con l'ostruzionismo è di dover rinunciare ai propri emendamenti!
Quindi, non solo in questa fase di emergenza l'opposizione non sta facendo ostruzionismo, e per un lungo periodo non ha fatto nemmeno opposizione (la famosa storia della cabina di regia), come vi ho appena dimostrato per tabulas, esercitando la pedagogia dell'esempio e dell'esperienza, ma se anche facesse ostruzionismo non riuscirebbe a prolungare più di tanto i tempi dell'esame.
Questo significa che da un lato è ancor più incomprensibile e ingiustificabile il ricorso ai DPCM, e dall'altro, per quanto pregevole, è probabilmente superflua la proposta di spostare la conversione dalla sede referente alla deliberante. Una proposta che anzi, a mio avviso, crea più problemi di quanti non ne risolva, e mi affretto a spiegare perché, anche allo scopo di evidenziare un'altra dimensione del malcostume legislativo che ci affligge.
Omogeneità
Premesso che l'articolo del Regolamento del Senato su cui intervenire non sarebbe il 78 citato dall'autore (che semplicemente descrive l'ordine dei lavori sulle leggi di conversione), ma il 35, che riserva all'esame in sede referente una serie di provvedimenti (quelli in materia costituzionale e elettorale, quelli di delegazione legislativa, le ratifiche di trattati internazionali, le conversioni di decreti legge e poco altro), immaginiamo che cosa sarebbe successo se il Presidente Alberti Casellati avesse potuto decidere di assegnare alla Commissione 5a in sede deliberante il Cura Italia (cioè se l'articolo 35 del Regolamento non fosse esistito). Il Presidente Bagnai, vistosi sottratto l'esame di un articolo composto da 5 titoli di cui due di materia della sua Commissione (uno sul fisco e uno sulle banche), per tutelare il ruolo dell'organo parlamentare da lui presieduto avrebbe sollevato immediatamente un problema di attribuzione chiedendo l'assegnazione alle Commissioni riunite 5a e 6a. Ma dato che il primo titolo del provvedimento tratta di materia sanitaria, altrettanto avrebbe potuto fare il Presidente Collina. E saremmo arrivati a tre Commissioni riunite.Fatto fermo il principio che le decisioni sull'assegnazione sono prerogativa esclusiva del Presidente, resta comunque che l'esclusione del passaggio in Assemblea renderebbe piuttosto cogenti le richieste delle altre Commissioni coinvolte per materia. Si potrebbe infatti argomentare che senza passaggio in Assemblea i senatori specializzati in un determinato ambito (la fiscalità, la sanità, la giustizia, ecc.) non avrebbero modo di esaminare compiutamente il provvedimento e di incidere su di esso. Questo è chiaro anche all'autore, tant'è che correttamente cita la facoltà di passare "al procedimento ordinario, su richiesta del Governo, di un quinto dei membri della commissione competente e di un decimo dell’assemblea" (art. 35 comma 2 del Regolamento).
Non solo: questo è anche successo. Nella conferenza dei capigruppo che ha disposto l'esame del provvedimento, a fronte di una posizione del PD, che sostanzialmente voleva che si svolgesse l'esame in sede referente nella sola Commissione 5a senza sedi consultive (privando così la Commissione Finanze del diritto di esprimersi su un provvedimento che per due quinti la riguardava!), mi sono trovato a portare avanti la necessità di esaminare il provvedimento in sede referente nelle Commissioni riunite 5a, 6a e 12a coinvolgendo in sede consultiva le Commissioni interessate (Giustizia, Affari costituzionali, Agricoltura). Il punto di caduta è stato l'esame in sede referente nella Commissione 5a con l'esame in sede consultiva in tutte le altre Commissioni (quella di coinvolgere tutte le altre Commissioni è stata una posizione presa dal PD semplicemente a titolo di ricatto, visto che da parte nostra ci siamo rifiutati di dare l'unanimità a un calendario che non accoglieva la nostra richiesta di avere il premier in aula per comunicazioni sul MES: dovendo così portare il calendario in votazione, il PD si è fatto autostruzionismo imponendo la convocazione di Commissioni anche non interessate - e che infatti i rispettivi presidenti poi non hanno convocato, per poi poter dire che "i leghisti cattivi mettono in pericolo la salute dei parlamentari..."). Quattro ore di conferenza dei capigruppo... la vita è fatta anche di queste cose, come il Presidente Silvestri sicuramente saprà!
E qui si arriva a un punto cruciale. La proposta del Presidente Silvestri avrebbe perfettamente senso se il Governo si attenesse, nella decretazione d'urgenza, a quel principio di omogeneità di materia su cui mi pare che la giurisprudenza della Corte, dopo alcune oscillazioni, abbia poi definitivamente allargato le maglie (ma qui confesso di non essere un esperto, e chiederei l'aiuto al costituzionalista di turno).
Chiarisco il tema dal mio punto di vista operativo: se, come nella Lega avevamo auspicato, il Governo fosse intervenuto con provvedimenti puntuali (visto che comunque ne ha emessi una selva, senza minimamente concordare con l'opposizione questo percorso), e se, in particolare, avesse fatto un decreto molto semplice: sono sospesi gli adempimenti fiscali e i pagamenti delle rate dei mutui full stop, questo decreto, nello scenario ipotizzato dal Presidente Silvestri, sarebbe stato facilmente convertibile in sede deliberante (quindi senza passaggio in Assemblea) dalla Commissione 6a, rientrando pienamente nell'alveo delle sue attribuzioni. La linea scelta dal Governo, invece, cioè quella di scrivere di fatto una specie di legge di bilancio con collegato fiscale incorporato, avrebbe di fatto reso obbligatorio il procedimento scelto dal Presidente Alberti Casellati anche se le modifiche regolamentari auspicate dal Presidente Silvestri fossero state apportate.
Spero di aver chiarito il punto: il fatto che la Corte Costituzionale (e, devo credere, la Presidenza della Repubblica) si sia progressivamente orientata verso un'interpretazione molto estensiva dell'art. 15, comma 3 della L. 400/1988, che recita "i decreti devono contenere misure di immediata applicazione e il loro contenuto deve essere specifico, omogeneo e corrispondente al titolo", ritenendo che "l'urgente necessità del provvedere può riguardare una pluralità di norme accomunate dalla natura unitaria delle fattispecie disciplinate ovvero dall'intento di fronteggiare situazioni complesse e variegate, che richiedono interventi oggettivamente eterogenei, afferenti a materie diverse, ma orientati all'unico scopo di apportare rimedi urgenti" (tradotto: tana liberi tutti!), complica in modo significativo il lavoro degli organi parlamentari competenti. Già il lavoro di due Commissioni riunite non è agevole per motivi logistici e organizzativi, figuriamoci con tre o quattro, come sarebbe giustificabile data l'eterogeneità dei provvedimenti che il Governo sta emanando! Tre Commissioni sono una settantina abbondante di persone, esclusi i funzionari: neanche la sala Koch può contenerle in sicurezza, bisognerebbe lavorare in Assemblea, con tutte le complicazioni del caso.
Questo vale in emergenza, ma le cose non vanno molto meglio in tempi normali: la disomogeneità dei decreti è solo un altro dei sintomi tramite cui si manifesta quel degrado della democrazia parlamentare che l'autore stigmatizza. Un sintomo subdolo, ma non per questo il meno letale.
Concludendo
Se il problema procedurale della farraginosità (o della rissosità) delle sedi referenti esistesse, per risolvere la questione aggirando l'ulteriore problema della disomogeneità dei provvedimenti si potrebbe anche pensare di assegnarli in sede deliberante a una Commissione speciale (facoltà già concessa al Presidente dall'art. 35 comma 1 del Regolamento, ma ovviamente non per le leggi di conversione).Tuttavia, come ho cercato di farvi capire, il problema non esiste.
Questo Governo decide per DPCM e non per decreto legge per i motivi che il Presidente Silvestri correttamente individua (una risposta "decisionista" alle scissioni insanabili della maggioranza, che si riflettono nella compagine governativa), e perde tempo non per colpa del Parlamento, ma semplicemente perché sta aspettando da Bruxelles il permesso di impegnare ulteriori risorse, permesso che gli verrà dato quando avrà infilato il collo del paese nel cappio del MES, cioè di quel meccanismo in grado di imporre condizioni sufficientemente draconiane a garanzia di chi ritiene di essere nostro creditore. La possibilità di ricorso al MES andava semplicemente tolta dal tavolo del negoziato. Il non averlo fatto è una capitolazione, come correttamente rilevano qui altri due costituzionalisti in un altro bell'articolo che vi segnalo. In che modo il Governo sia stato ricattato, se con la minaccia di scatenargli contro "i mercati", o con quella di una feroce procedura di infrazione a emergenza finita, non so dirvelo. Ma è andata così, e ora il nostro paese è a un bivio, il bivio che Dani e Menéndez lucidamente descrivono (alla buon'ora!).
Il tempo è stato perso così, aspettando in pista l'autorizzazione al decollo. L'opposizione e il Regolamento del Senato c'entrano ben poco. La compressione della democrazia ha altre origini, quelle che in queste poche pagine ho affrontato in sintesi, e alla cui denuncia ho dedicato gli ultimi dieci anni. Se vorremo riconoscere l'esistenza del vero problema, sapremo trovare insieme una soluzione vera.
Benvenuti?
Chiarissimo Professore lei è entrato nella lega per essere coerente per quello che si è speso nella sua divulgazione scientifica contro l'euro o cosa? Come può rimanere con un Salvini incoerente?Siete forse facce di una stessa medaglia?
RispondiEliminaMi fai un esempio di incoerenza?
EliminaLa proposta di Draghi primo ministro le sembra coerente?
EliminaDove è stata fatta? Perché in segreteria politica non se n’è parlato. Chi si fa pecora, i media lo comandano…
EliminaScusi ma non è stato Salvini a dire che "l'euro è ormai irreversibile"? Non è stato lui per primo ad invocare Draghi dicendo che "avrebbe il fisico per ribattere a Merkel e Macron". Probabilmente non in segreteria politica ma sono parole di Salvini. O forse è solo un problema di comunicazione o i Giornaloni hanno riportato male le sue parole...
EliminaNo. Queste cose nei termini in cui lei le dice non sono state MAI dette e quindi mi duole segnalarle che lei è uno sprovveduto che crede ai giornali o un provocatore inviato da chi i giornali li paga. In entrambi i casi ritengo superflua la sua presenza su questo blog. Qui ci sono persone che hanno fatto un certo percorso, in particolare per quanto attiene la consapevolezza dei meccanismi che guidano l’informazione ufficiale. Non le chiedo di fare nove anni di percorso in un giorno, ma la pregherei di non seccarci con considerazioni disinformate e totalmente off-topic. Mi scusi.
EliminaMa gentile amico e collega: proprio perché ha orecchio musicale lei dovrebbe sentire le stonature, no!?
EliminaAppunto!
EliminaSolo per curiosità: lei che strumento suona?
EliminaViolino
EliminaSarebbero gli ingengngnieri della musica. Bè, ci sta…
EliminaSalve, sempre in tema, può confermare che non è vero che Salvini ha detto di riaprire le chiese?
EliminaOgni volta che pacatamente dico "comunque la lega ha ragione sul MES", vengo assalito per certe dichiarazioni riportate (anche se spesso sono false).
Ci vorrebbe un fact check per raccogliere ogni cosa..
Tra l'altro mi pare scandalosa l'opera del fatto p<che spende articoli su articoli er dirci che la Lombardia (fino a due mesi fa l 'eccellenza d italia) ora è una regione super mal governata ed allo sbando (lo dico da Siciliano, quindi non ne faccio un discorso di campanilismo regionale) e che va commissariata.
Sono anche curioso cosa ne pensa del modo in cui la Svezia sta affrontando sta crisi, capisco ci sono delle differenze culturali fondamentali, ma mi pare interessante e ben lontano dalla spacconeria ed arroganza di un Burioni qualunque.
ma per il parlamento non e' possibile riunire l'assemblea in modo virtuale con strumenti simil-skype? Magari si allungherebbero i tempi di eventuali votazioni ma risolverebbe di colpo il problema del contagio. E tra l'altro se ogni parlamentare ha a disposizione due PC e/o 2 cellulari e/o un
RispondiEliminaPC e un cellulare può anche stare con uno collegato in assemblea, con l'altro collegato con chi gli dovrebbe "sussurrare" quelcosa all'orecchio in modo che i sussurri possano giungere fino all'ultimo momento.
Grazie del sentito suggerimento.
EliminaHo parecchie riserve sull'efficacia della tecnologia nel risolvere questioni di tal genere. A questo proposito consiglio la visione di questo video satirico, confermando che ognuno dei problemi ivi illustrati è capitato a me o a qualche collega moltiplicato per dieci. Come minimo.
Il lascito di questa epidemia sarà anche il peggioramento di una scuola già stremata dalle "innovazioni" didattiche e dell'irrazionale tecno-entusiasmo.
Amen.
RispondiEliminaComunque se li metti sotto esame in questo modo non se ne converte più uno..
Posso? E chi se ne frega! Non è mai dipeso da me convertirli. È la violenza dei fatti a farlo. Quei due o tre con cui si può costruire qualcosa perché hanno avuto l’intelligenza di ascoltate sono già con noi e con loro ricostruiremo il Paese. Chi si sveglia solo perché arriva la patrimoniale a che ci serve? Comunque gli autori che cito qui non mi sembrano di questa pessima risma e avranno modo di dimostrarlo.
EliminaE sono d'accordo, anche solo per il fatto che i convertiti dell'ultima ora (Cristo è l'unico santo, è diverso) hanno sempre un deficit qualitativo.
EliminaIl mio, però, era un complimento velato per l'articolo scritto. Ma penso anche che uno come lei (un giorno su Twitter le do del lei, un altro del tu, vabbe') in un certo senso adegui le risposte anche in base all'interlocutore.
Comunque sia, la seguo. A Twitter.
Illuminante ed esaustivo.
RispondiEliminaComplimenti Professore! Bella seminata pure questa!
RispondiEliminaMi sembra comunque un ottimo punto di partenza da parte di un esponente di certo "calibro".
Pensare che pochi giorni fa Corrado Caruso (Associato Unibo) riferiva a mio fratello che "per esplicita dizione della Costituzione leggi ordinarie e decreti leggi (che poi devono essere convertiti) sono equiparati"...e che quindi l’art. 16 cost. era salvo.
Mi opposi con un argomentazione per assurdo (che poi, visti i tempi che corrono, tanto per assurdo non mi sembra): "e se poi non vengono convertiti? E se a ogni scadenza questo tira fuori d.l./d.lgs/d.p.c.m. e voi restate tappati in casa? Sei sicuro che funziona proprio cosi'?!".
Ai tempi mi insegno' il prof. Mezzetti (un'altro di quelli...) che la ratio della norma era di far partecipare il Parlamento, organo legislativo e rappresentativo del volere del Popolo sovrano.
Che dire. Anche questa passera’ visto che i conti per il momento stanno a zero, e anche nell’ipotesi in cui andranno a +600, torneranno a – 700 a stretto giro.
Un caro saluto dall’irresponsabile Svezia!
(in pochi giorni siamo passati da A) Popolo eletto, non necessita di regole. Loro fanno tutto bene. B) Boris e’ un fascista assassino. Gli Svedesi sono persone serie e del lockdown non hanno bisogno. C) (gli italiani iniziano ad avere le tasche vuote e le palle piene) E’ ma vedi che in Svezia i morti salgono e moriranno tutti come mosche.)
Ad oggi: 89 casi per milione di abitante.
Scusa sai, ma mi sa che ti manca un pezzo (che manchi a uno che insegna a Unibo non mi stupisce): qui nessuno contesta che un decreto legge se viene convertito non decada e abbia ovviamente forza di legge fin da quando va in Gazzetta. Qui il problema è che Conte NON usa decreti legge ma DPCM, cioè atti amministrativi, per restringere libertà costituzionali.
EliminaNota bene: in quanto atti amministrativi, e a differenza delle leggi, i DPCM sono impugnabili. Tu lascia che i magistrati amministrativi si accorgano che la patrimoniale tocca anche a loro…
Esso faceva riferimento al fatto che i d.p.c.m. servono a specificare i casi di limitazione gia' individuati nel decreto n.19/2020 (es.).
EliminaA me il pezzo non manca. Ci aggiungerei anche un bel "purtroppo" visto il detto "chi non capisce non patisce".
Grazie per le spigazioni. Speriamo che ce la famo. 🤞🤞🤞🇮🇹💕
RispondiEliminaScusi, Professore, ma mi permetto di sottolineare che qui c'è un convitato di pietra col quale bisogna fare i conti: la Magistratura, che,da Ordine dello Stato, è diventata uno dei Poteri dello Stato, arrogandosi il diritto di supplire, in molti casi, quello legislativo e talvolta quello esecutivo, mentre dovrebbe attenersi strettamente all'applicazione delle norme in vigore. Occorre che i costituzionalisti affrontino questa parte del problema, altrimenti le soluzioni proposte sono soluzioni incomplete.
RispondiEliminaEcco quello che significa "aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno".
RispondiEliminaAltro che l'apriscatole a 5 stelle
ho sempre pensato, da umile avvocato, e leggendola sin dal 2011, che l'assenza più grave nel dibattito fosse quella dei giuristi, fatta salva la monumentale opera di debunking (mi permetta l'uso di un termine tanto caro ai luogocomunisti) svolta dal Presidente Barra Caracciolo. L'eccezionalità del momento ha svegliato le coscienze dei costituzionalisti, e forse compiranno l'ulteriore passo di analizzare e snidare l'ulteriore aspetto di quello che lei ha chiamato conflitto top-down. Sarà comunque dura portare una simile questione davanti alla Corte Costituzionale (e a questa Corte Costituzionale). In ogni caso grazie. Grazie per tutto
RispondiEliminaA proposito dell'interessante e bel articolo di Marco Dani e Agustin Menéndez, va bene che "ogni scarrafone è bell' 'a mamma soja", ma il bambino-integrazione europea è una specie di Quasimodo partorito dalla hybris risultante dall'insano concubinaggio tra gli agiati teorici della durezza del vivere (con la vita degli altri, ça va sans dire) e gli omini di burro ingaggiati per annichilare la presenza dello Stato in economia, quelli che ci spiegavano che avremmo lavorato un giorno di meno e guadagnato un giorno di più.
RispondiEliminaClassico caso in cui è bene buttare sia il bambino che l'acqua sporca.
L’essere informati è la migliore arma.
RispondiEliminaSemplicemente grazie.
Sto cercando di darvi il senso della complessità ddl processo legislativo e di come questa complessità non sia inefficienza, ma vostra tutela.
Elimina"Sto cercando di darvi il senso della complessità ddl processo legislativo e di come questa complessità non sia inefficienza, ma vostra tutela".
EliminaGrazie ma credo sia meglio "nostra tutela" (non si tiri fuori così facilmente dal popolino).
"L'état, c'est moi" (cit)
Ah, capisco. Se un fuuuuurbo! Ottimo: tu hai chiuso qui, di troll non ne sentiamo la mancanza.
EliminaApprezzo il grande sforzo di ribattere sistematicamente e analiticamente...
RispondiEliminaMa, dopo anni e anni che la situazione è degenerata nell'indifferenza totale direi che non possiamo stupirci.
Lo stato di eccezione deriva direttamente dallo "stato libero", svincolato dalla gerarchia delle fonti e dai limiti legalitari costituzionali, nella sostanza e non nelle norme procedurali (che sono neutre rispetto ai limiti costituzionali SOSTANZIALI) in cui si trova la (sub)politica.
Cioè, in cui si trovano, da anni, tutte le forze politiche in quanto rappresentative di indirizzi politico-elettorali divenuti omnimodo irrilevanti (dunque, una libertà apparente: si svincolano dai limiti della Costituzione ma i fini lungi dall'essere "creativamente liberi, sono rigidamente predeterminati dai trattati):
https://orizzonte48.blogspot.com/2019/12/superata-la-legalita-costituzionalecome.html
Sono totalmente d’accordo e non devo sottolinearti che a me non interessa particolarmente “ribattere”. Da un lato sarebbe presunzione (di diritto ne so meno di voi), ma dall’altro sarebbe inutile, proprio perché sul punto sono assolutamente d’accordo con Silvestri. È proprio perché lui ha ragione che il rimedio da lui proposto è inutile (a meno di non credere agli sproloqui della stampa di regime che “l’opposizione si oppone gne gne gne…”).
EliminaAnche coinvolgere mi interessa fino a un certo punto. È un lavoro che va fatto, anche coi begli addormentati, ma come sai meglio di me lo scouting va fatto altrove. Ci vorranno decenni (tre) prima che la Suprema Corte torni a essere la guardiana della Costituzione e non dei Trattati, e nel frattempo ci teniamo e rispettiamo quella che abbiamo.
In questi post a me interessa spiegare ai miei lettori come funziona “er monno”, visto che spiegargli come funziona l’economia non è stato del tutto inutile. 🕊
Onorevole Cimaglia questo è l'ennesimo avviso: abbandoni il docente che è in lei e si dia a ciò che richiede il nostro tempo: il Decisionismo!
EliminaQuesto suo perdere tempo con i suoi lettori è davvero stucchevole. Le ricordo che lei guadagna quindicimilaeuro al mese e non ha mai detto di voler aiutare iPoveri decurtando il suo stipendio.
Questa critica continua ai metodi di governo della nostra amata lEuropa, che ogni giorno si spende per noi, non è degna di un esponente parlamentare: noi non siamo l'Ungheria!
Nel culmine di questa crisi pandemica abbiamo bisogno di decisione, fermezza, rapidità; di Uomini di grande reputazione internazionale, non assoggettati agli inutili orpelli di una vecchia costituzione parlamentare. Ora è il tempo di una Cabina di Regia, che abbia pieni poteri di governo e che non sia assoggettabile al giudizio politico di chicchessia.
Si adegui o stia in silenzio. Basta chiacchiere, basta scrivere, basta video. Basta perdite di tempo!
Viva Leuropa! Viva la globalizzazione! Nunc et semper!
@aster Ma stai provando a fare lo spiritoso? Perché l’umorismo non è il tuo genere più riuscito. Io te lo dico, si può bloccare anche su Google…
EliminaLa prossima volta che sento parlare dell'Ungheria vado direttamente a vedere che bischerata sta nascondendo la maggioranza. Decreti legge che fanno da base a deleghe in bianco affinché le nostre libertà siano decise tramite Dpcm, nonostante la riserva di legge. Bella porcata. Complimenti Senatore per l'impegno e la competenza che mette in tutto il suo lavoro.
RispondiEliminaSolo per dire: ero impressionato, sono stupefatto.
RispondiElimina5 come lei, Guru, meglio 10, e rifate/amo l'Italia da piedi.
Buona pasquetta, passi bene.
Il sistema delle fonti è strettamente connesso alla forma di governo e ai diritti fondamentali. Sul punto c'è una interessante sentenza della Corte Costituzionale, la 128/2008, che fa chiarezza su tale questione.
RispondiEliminaE' verissimo, poi, il fatto che l'abuso della decretazione d'urgenza o, di atti amministrativi secondari, in tempi "normali" è passato quasi inosservata (non a me - che da tempo lo evidenzio -), eppure la Costituzione all'art. 77 ne prevede l'uso solo in casi straordinari che impongono la necessità di intervento urgente (presupposti stringenti)...Questo abuso ha finito per far diventare ordinario ciò che ordinario non era. Non a caso, la Corte Costituzionale con una serie di sentenza 59/1994; 171/2007; 128/2008; 22/2013; 220/2013, ha dichiarato incostituzionali alcuni articoli di decreti leggi adottati in carenza di presupposti. Purtroppo, tale scure dell'illegittimità costituzionale potrebbe essere utilizzata più spesso.
L'altra questione sul rapporto tra Costituzione e Trattati dovrebbe imporre la preminenza della prima sui secondi.
Io integrerei ulteriormente la tesi sulla incompatibilità tra i trattati europei e la Costituzione, aggiungendo due aspetti:
1) i trattati trasformano un stato sovrano in una S.p.A., ribaltando il concetto stesso di stato e di repubblica, violando direttamente gli articoli 1, 2, 3 e 139 della Carta Fondamentale. Questo è dimostrato dai vincoli di stabilità finanziaria, dalla politiche di bilancio e dalla politica monetaria della UE che sono contenuti nel TFUE. Lo stato, in base a tali norme, diventa un sorta di soggetto che deve rispettare gli obbiettivi economici e di bilancio di cui ai parametri imposti dalla UE (insomma come fanno le banche e le assicurazioni con i propri managers: tu raggiungi l'obiettivo e io ti dò maggiore spazio di manovra). Così: tagli alla sanità, alla previdenza, alla ricerca, ai diritti sociali ecc. In altre parole, lo stato (costituzionale repubblicano, il nostro) viene meno a quella che è la sua funzione primigenia e, cioè, quella di eliminare le disuguaglianze e di redistribuire il reddito e consentire a tutti, grazie al lavoro, di potere vivere una vita libera dignitosa. Ed infatti, proprio per tali ragioni non è assolutamente pensabile parlare di pareggio di bilancio in uno stato, tenuto conto che il debito pubblico è fisiologico proprio per garantire quei diritti riconosciuti nella Costituzione. Ciò non significa "finanza allegra" ma, più semplicemente, dotare lo stato di strumenti idonei a realizzare i diritti fondamentali e sociali riconosciuti nella prima parte della Costituzione, cercando di evitare sprechi inutili e allocando in maniera ragionevole le risorse, facendo controlli adeguati e proporzionati ecc.. )D'altronde è lo stesso art. 97 ad imporlo...)
2) I trattati hanno un vizio genetico gravissimo: proclamano principi pomposi ma, poi, non prevedono strumenti e strutture organizzative idonee a soddisfare quei proclami che così rimangono mere petizioni di principio. Manca, quindi, quel legame indissolubile che esiste invece nella nostra Costituzione tra la prima parte (i diritti) con la seconda parte (i poteri). Ed è ovvio che tale vizio congenito dei trattati renda sbilenchi gli stessi e, quindi, inidonei a garantire i principi proclamati. Conseguentemente, questa tipologia di vizio fa si che quei principi (solidarietà, coesione sociale, occupazione) che seppure vengono proclamati, rimangono sullo sfondo rispetto alla competitività, al mercato, alla concorrenza ecc.
Dunque la tutela della persona umana degrada rispetto al mercato! E, ciò è assolutamente intolllerabile per il nostro ordinamento, atteso che la costituzione pone al centro la persona rispetto ad ogni altra cosa.
Infine, il problema di fondo del rapporto tra ordinamento eurounitario e ordinamento nazionale è quello di avere creduto che l'integrazione europea si potesse fondare solo su un diritto condiviso (direttamente efficace negli stati membri e con un Corte di Giustizia creata per dirimere le controversie), quando in realtà, per esistere una comunità politica, occorrono anche degli interessi comuni. Interessi comuni che purtroppo non ci sono e, ciò per ragioni: culturali, antropologiche, politiche ecc. ma, soprattutto, perchè esistono molti paesi che hanno delle diversità strutturali notevoli, regole fiscali differenti, regole contabili differenti e disciplina in materia di lavoro differenti. E tale diversità, in un mercato fortemente competitivo è decisiva.
RispondiEliminaAccipicchia! Firmati! Va bene anche un cavolo di pseudonimo, ma firmati!
EliminaGrazie.
@Unknown: grazie. Contributi di questo livello da parte dei lettori (anche se mi fanno sentire di un'ignoranza abissale) rendono il blog del Professore un'esperienza unica. L'affermazione "i trattati trasformano un stato sovrano in una S.p.A." è geniale. Grazie ancora
EliminaL'esperienza su questo blog mi insegna che tanti "unknown" semplicemente non possono firmarsi con nome e cognome.
EliminaE comunque, se lo facessero, il blog verrebbe chiuso dal Ministero della Verità.
Meglio un "unknown" libero di esprimersi che un Mario Rossi che deve stare attento a quel che dice.
la firma è: Simone Giardina (purtroppo non mi faceva inserire il nome!)
Elimina...mi correggo, non capisco perchè non sono riuscito ad inserire il nome...
Elimina@massimo_bad È proprio perché esiste il ministero della verità con i suoi infami sgherri che qui vogliamo che le persone si identifichino, anche tramite pseudonimo.
EliminaAnche Gramsci si firmava sotto pseudonimo.
EliminaPerò Stalin capì lo stesso che era lui :-)
Ringrazio Unknown - Simone per l’ottimo contributo, manca forse solo un po’ di pepe, di ‘malpensiero’: il ginepraio di competenze intrecciate che infestano le istituzioni europee non sono solo un filtro che scoraggia l’accesso agl’infedeli del culto €opode.
EliminaSono anche e soprattutto una garanzia di non perseguimento degli alti diritti enunciati in quelle che giustamente chiami mere “petizioni di principio’, come ampiamente illustrato dai prof Bagnai e Barra Caracciolo, d’altra parte per evitare il caos o la semplice irrilevanza di cui il parlamento europeo è emblematico simulacro, l'ordinamento giuridico di uno Stato di diritto si basa sulla separazione dei poteri - francesi e tedeschi dovrebbero saperlo molto bene - ma indovinate un po’?
«Montesquieu non ha mai visitato Bruxelles» come ebbe a dire nel 2002, lo stesso Giuliano Amato, che peccato!
“Era davvero difficile che funzionasse”
Quale terribile, perverso meccanismo hanno costruito!
Nel merito dell’iter legislativo, l’abuso della decretazione dura da decenni ormai ma ancora fa rabbia!
EliminaPretendere che almeno vi sia uniformità di soggetto pare veramente il minimo: sarebbe così gravoso per l'esecutivo presentare decreti pensati in modo da velocizzare l'iter?
Specie in una situazione di crisi!
Soprattutto tenendo conto del principio cardine della leale collaborazione tra poteri, presente (non sono un giurista ma...) credo in ogni Costituzione che si rispetti e però vigliaccamente e autoritariamente ignorato!
E cosa dire della corte costituzionale che supinamente privilegia lastabilità (of the graveyard?) e lagovernabbbbilità (de regling), 'valori' che la Carta neanche si preoccupa di citare esplicitamente e che invece oggi sovrastano tutti gli altri?
Bullismo e menefreghismo istituzionale, dall'una e dall'altra parte
Protagonismo à la contechefalecose
Grazie, Giorgio Antonangeli. Io non amo il pepe, preferisco il rosmarino, la salvia e l'origano! ahahh...Ovviamente scherzo! Solo una piccola considerazione. L'abuso della decretazione d'urgenza è un pessimo fenomeno e non bisogna supinamente accettarlo. Io, per ragioni professionali, sono in prima linea contro questo malvezzo che, ahinoi, è sintomatico della più generale violazione e distorsione del principio di separazione dei poteri. Non solo. Ma se ci riflettiamo bene, questo problema si verifica anche quando il legislatore rinvia la disciplina di dettaglio, di una data materia, a regolamenti e/o a provvedimenti amministrativi generali. Invero, non sono rari i casi in cui alcune amministrazioni, con detti atti secondari, tendono a: 1) creare direttamente le norme primarie a mezzo di detti atti secondari o, perfino, con circolari e linee guida; 2) introdurre disposizioni contrarie al senso della legge o, peggio ancora, in contrasto con essa; 3) imporre prestazioni patrimoniali o personali, approfittando della delega in bianco contenuta della legge o della indeterminatezza della disposizione legislativa stessa.
EliminaPosso assicurarti che questi pochi esempi trovano riscontro in tantissime sentenze dei massimi organi di giustizia italiani: Corte Costituzionale, Corte di Cassazione e Consiglio di Stato. Ovviamente il nostro ordinamento ha anticorpi per fare valere questi vizi.
Anticorpi che io, molto sommessamente, rafforzerei prevedendo un ricorso diretto dinnanzi alla Corte Costituzionale - quanto meno - nei casi di ratifica di trattati internazionali o accordi internazionali di natura finanziaria, ove questi atti violassero alcuni principi costituzionali (fermo restando che i giudici possano sempre sollevare in via incidentale la questione). Ricorso che dovrebbe essere proposto entro un determinato periodo di tempo dalla ratifica della legge o dall'accordo (tipo 6 mesi o altro periodo), da un certo numero minimo di parlamentari (tipo 10) o di cittadini (tipo 1000).
Questo sarebbe uno strumento davvero prezioso per capire fino a che punto la politica europea possa spingersi, attraverso i suoi atti, rispetto alla nostra Costituzione.
Anche se, a dire il vero, va pure registrato che ci sarebbe lo strumento del conflitto di attribuzione, come ha pure ritenuto la Corte Costituzionale nella nota ordinanza 17/2019 (anche se per la materia dei trattati è uno strumento spuntato. ).
Tra l'altro in Germania è previsto un ricorso diretto alla Corte Costituzionale (diversamente strutturato da quello che io ho appena descritto) e, talvolta, questo strumento è stato decisivo in materia di efficacia dei trattati europei per i teutonici. Queste sentenze della Corte costituzionale tedesca hanno inciso notevolmente sulle decisioni della UE e, in generale, sulla integrazione europea, atteso che stabiliscono fino a che punto possa spingersi la "politica dell'unione" rispetto alle prerogative costituzionali previste dal Grundgesetz!
Ad esempio, non molti sanno che è stata nuovamente sollevata, dinnanzi alla Corte Costituzionale tedesca la questione di legittimità costituzionale del programma di "quantitative easing" della BCE, sul punto, per maggiori informazioni si veda l'articolo di cui al sotto indicato link. (spero prof. Bagnai che questo rinvio al link sia consentito. Altrimenti mi cospargo il capo di cenere e chiedo umilmente perdono! (http://www.lacostituzione.info/index.php/2020/04/21/il-nuovo-quantitative-easing-della-bce-e-lombra-del-tribunale-costituzionale-tedesco-sui-negoziati-europei-per-uscire-dalla-crisi/).
Chiudo con una riflessione: in questo silenzio c'è chi gioca una partita a scacchi e chi non lo ha capito: meglio, qualcuno lo ha capito!
Simone Giardina
Metto in evidenza un illuminante passaggio dell'articolo citato di Dani e Menéndez.
RispondiElimina"Tutto ciò ci condanna al pessimismo nostalgico? Non a nostro giudizio. Ma all’europeismo ingenuo preferiamo un realismo non edulcorato. A breve termine, è essenziale esserne consapevoli, occorre chiedere il massiccio acquisto di debito pubblico da parte della Banca centrale europea. Dopo le infelici dichiarazioni di Christine Largarde del 13 marzo, è stato predisposto un programma temporaneo di acquisto di emergenza in caso di pandemia (PEPP) che, contrariamente all’entusiasmo diffuso, avvantaggia in modo sproporzionato banche tedesche e francesi. Eppur si muove. Il 25 marzo la BCE ha eliminato i limiti che deve mantenere nell’acquisto del debito pubblico degli Stati membri nel nuovo programma di quantitative easing, con il quale può intervenire asimmetricamente a favore degli Stati più bisognosi. In questo modo, tuttavia, si guadagna del tempo prezioso, anche se c’è bisogno d’essere consapevoli della fragilità de questa soluzione, visto che il debito acquistato dalla BCE è quello emesso a breve termine. Un cambiamento nei criteri della BCE (per esempio interrompendo o diminuendo l’acquisto) provocherebbe un rapido cambiamento della situazione a svantaggio dei paesi più deboli."
Non ho ancora finito di leggere l'articolo, ma quando ho letto "La Diagnosi" mi è subito venuta in mente la citazione: "Tu una donna così non la reggi ..." cit.
RispondiEliminaLa terapia la sappiamo…
Elimina"Cura? Scaricala.
EliminaMa come faccio?
Te ne vai... piano piano... hai un soprabito?
È su in camera...
Lascialo stare...
Ma... ma come l'affronto?
Ma che te ne frega...
Che gli dico?
Niente, te ne vai e non ti fai più vedere.
Ma loro come fanno?
Via... bella com'è, un altro bischero lo ritrova subito...
Ma io... ma io l'amo!
Queste sono cose secondarie, senza importanza... ma poi ti passa.
Anch'io ho sofferto... ho sofferto come un cane per QUASI tre quarti d'ora..."
Che meraviglia sarebbe mettere Bagnai al posto del Sassaroli, noi italiani al posto del Melandri e la UE al posto di Donatella...
Circa la scelta di procedere tramite Dpcm (con anomala sanatoria successiva per decreto legge), questo è un vero e proprio vulnus che il governo ha inferto al tessuto costituzionale. A fine anni 70‘, ai tempi del terrorismo, ricordo mitiche battaglie parlamentari e ostruzionismi contro decreti legge che introducevano misure di limitazione della libertà personale, come il fermo di polizia. Erano provvedimenti legittimi, adottati con strumenti di rango legislativo, eppure la sensibilità politica alla tutela dei diritti costituzionali era tale da produrre accesi dibattiti e scontri politici su quelle decisioni. All'epoca non sarebbe stato neanche concepibile quello che sta avvenendo oggi, con la limitazione di diritti costituzionali mediante atti amministrativi e l'esautorazione del Parlamento. Aggiungo che la nomina della task force per la riapertura mi sembra un ulteriore, grave colpo all'ordinamento costituzionale. Si affidano compiti di rilevanza eccezionale, che sarebbero di esclusiva pertinenza del governo, a presunti esperti che non ne risponderanno né ai cittadini né al Parlamento.
RispondiEliminaSe può dare forza spirituale a lei Prof. e ai suoi colleghi, Borghi in primis, nel sostenere il vostro impegno istituzionale, vorrei segnalare due personalitá ecclesiali, che hanno contribuito con le loro ricerche a ritrovare la nostra ereditá storica e civile.
RispondiEliminaDon Giovanni Carnevale, che afferma essere nell'Abbazia in Val di Chienti, a Corridonia (Mc), la Cappella Palatina della Francia Picena sede del Sacro Romano Impero nell'alto medioevo, che per motivi ancora non chiariti fu relegata (a gratis?) ad Aquisgrana oltralpe.
Potrei affermare che la svendita della nostra ereditá civile,
da un punto di vista storico partirebbe da molto lontano ma spazialmente si gioca sullo stesso territorio da sempre.
Mistero? No semplice delega ai mercati oltralpe.
E padre Tarcisio Stramare, recentemente scomparso, che ha sviluppato finalmente la teologia su San Giuseppe, fornendo una sintesi veramente cattolica della sua vocazione di custode del Redentore e sposo di Maria, nonché di uomo giusto anche nel lavoro.
Mi aveva colpito l'osservazione del Prof.Bagnai, che tempo fa riguardo i lavoratori a rischio disoccupazione ed il salario a continua deflazione, notava uno strano recente e perdurante silenzio da parte di due istituzioni che storicamente li avevano a cuore: la Chiesa ed il Sindacato.
In effetti su alcune questioni tangibili le loro voci si sono affievolite fino al silenzio.
Io ho vissuto sulla mia pelle quello che il Prof. ha spiegato con dovizia di particolari sulla contrazione salariale perchè ce lo chiedono i mercati, fino alla flessibiltá di cambiare lavoro ogni tre quattro anni, fino a che non diventi un disoccupato, e così via e vi rispiarmio il seguito per crearselo un lavoro.
Forza Prof. forza Borghi,vi seguo su tutti i canali possibili.
Ad maiora.
Come in altre occasione Le ho fatto presente, la Sua scelta di campo politica mi è sempre apparsa innaturale, pur comprensibile e magari opportuna per portare avanti la Sua, ma a questo punto di tutti gli Italiani più avveduti, sacrosanta battaglia di ripristino della sovranità nazionale.
RispondiEliminaTuttavia, per l'eterogenesi dei fini, il Suo ruolo si sta dimostrando essenziale anche per un compito a latere, non meno impervio e decisivo: costituzionalizzare l'opposizione di centrodestra trascinandola fuori dal solco delle pulsioni privatistiche e statofobiche, mai finora veramente sopite, dei pieni poteri.
Anche in questo la Sua opera si sta rivelando non solo preziosa ma determinante e irrinunciabile.
Il mio vaticinio, nell'Italia pacificata post Muro dell'Euro, La vede assiso al Colle.
Con tutto l’affetto, il tuo commento mi mette un grave (e greve) dubbio …
EliminaIl dubbio è inafferrabile (nel senso del link), il vaticinio, anche se metto in preventivo che la cosa può non farLe piacere, resta. Buona Pasquetta.
EliminaSe un regno è diviso in se stesso, quel regno non può reggersi; 25 se una casa è divisa in se stessa, quella casa non può reggersi. Marco 3, 24-25
RispondiEliminaPoi leggo l'articolo tuo e quello di Silvestri; devo andare a fare questo ma col covid una buona news c'è: sto blog è ripartito alla grande!
RispondiEliminaTuristi del dibattito, prima di inveire, abusando della pazienza di chi ci ospita, abbiate la decenza di imparare in silenzio e con umiltà. Non potete capire in un mese quello che è stato elaborato in 10 anni di gestazione.
RispondiEliminaChi infamate, ha avuto la pazienza e l'umiltà di studiare, chi vilipendere, è passato da professore di un ateneo di provincia, a capo di commissione parlamentare.
Prima di parlare guardatevi intorno e ditevi: "io dove sono"?
Contributi giuridici di ottimo livello che parlano di contrasto insanabile fra Costituzione italiana del 1948 e Trattati europei si possono trovare, a firma di Stefano D'Andrea, anche sulla rivista digitale Appello al Popolo; segnalo ad esempio il seguente, fra i commenti al quale peraltro ve n'è pure uno di Alberto Bagnai: http://appelloalpopolo.it/?p=5334
RispondiElimina😂
EliminaEgregio professor Bagnai
EliminaSo di essere il signor nessuno,la seguo da cinque anni al che mi definisco un escursionista incauto del dibattito ma ho letto questo articolo e vorrei, se fosse possibile alcune delucidazioni a riguardo, ovviamente suo tempo permettendo.
La segregazione consiste nella imposizione, all’interno del sistema di pagamenti Target2, di un obbligo di preventiva prestazione di cauzione per ogni pagamento in uscita proveniente da uno Stato considerato “debitore a rischio”. Tale cauzione può assumere la forma di un deposito (presso la BCE) di una certa quantità di riserve della banca centrale nazionale, in oro o valute “forti”. Ma preso nella sua rigida forma giustificativa, avrebbe un limite, relativo all’onere sostenibile da parte della Banca d’Italia, che sarebbe presto raggiunto.
Per un paese che comunque presenta una forte componente di esportazioni, ma anche di connesse importazioni per rifornire il proprio sistema di trasformazione industriale, si avrebbe quasi certamente la concreta traslazione, da parte delle autorità bancarie nazionali, dell’onere di prestazione a carico delle banche commerciali che eseguono gli ordini di pagamento in uscita. Queste, a loro volta, agendo come mandatarie degli operatori economici che importano, chiederebbero agli stessi o di sopportare il costo della garanzia.
Analogamente, nel sistema della segregazione, l’operatore nazionale esportatore, maturando un credito con un profitto , che determina un attivo nelle partite correnti commerciali, non potrebbe poi più generare un pagamento in uscita nel sistema Target2 corrispondente all’investimento, per lo più finanziario, di tale profitto netto: e ciò, appunto, senza doverne sopportare una forte decurtazione a seguito della disposizione di “segregazione” . L’effetto pratico sarebbe che, pur rimanendo l’Italia formalmente nell’eurozona, per gli acquisti dall’estero e per le esportazioni di capitale, l’euro “italiano” risulterebbe de facto svalutato.
Ciò avrebbe un vantaggio,determinante un vincolo all’investimento nazionale dell’eventuale surplus delle partite correnti: tale investimento “nazionale” del surplus sarebbe, in ipotesi, destinato a rivitalizzare sia la domanda di titoli del debito pubblico che di beni immobiliari.
La ringrazio anticipatamente.
Cordiali Saluti
Cosa ci sarà da ridere...
EliminaL'intelligence americana manderà 30mila soldati e aiuti sostanziali economici. Sono preoccupati dall'instabilità politica in Italia. Potrebbero fare qualcosa?
RispondiEliminaGrazie per il lavoro che fa costantemente per informare noi poveri minus habens. Credo proprio inizierò a fare politica attiva in Lega, sà,a Roma 3 formano bene.
RispondiEliminaQuesta è memorabile, dal mondo produttivo di Brescia. Ricordando l'imprenditore bresciano Emanuele T.
RispondiEliminaSalve Profofessore la seguo da tanto tempo, fortunatamente. Ho una domanda, ma se il MES viene accettato da Conte. Esistono strumenti economici e/o giuridici per uscire dalle sue catene?
RispondiEliminaSono molto preoccupato per l'evoluzione storica che potrebbe prendere l'Italia
Grazie
RispondiEliminaGiulio Tremonti sul MES : " quid katius " !
RispondiEliminaBreve risposta alla BUFALA SINISTRA : https://youtu.be/NbrvV616DL8
Grazie per aver dato visibilità al nostro articolo. Dobbiamo a lei e a suoi lettori una precisazione in merito al nostro supposto ritardo nel dibattito. Dopo essere stati Europeisti più o meno naive almeno fino alla scorsa crisi, abbiamo sviluppato studi critici sull’integrazione europea almeno dal 2013, quando Dani ha pubblicato “Il diritto pubblico europeo nella prospettiva dei conflitti” (Cedam, 2013) e Menéndez “The existential crisis of the European Union”. Altri contributi scientifici sono seguiti e altri seguiranno. Menéndez ha diretto European Law Journal dal 2013 al 2018; uno sguardo agli editoriali e agli indici (https://onlinelibrary.wiley.com/journal/14680386) mostra una linea editoriale tutt’altro che compiacente con gli sviluppi più recenti dell’integrazione europea. Infine, siamo intervenuti in forma più divulgativa sul Savona affaire (https://verfassungsblog.de/the-savona-affaire-overconstitutionalization-in-action/) e sui Minibot (http://www.lacostituzione.info/index.php/2019/06/25/i-mini-bot-come-sintomo-del-malessere-monetario-europeo/). Insomma, forse non sempre sulle barricate, ma nemmeno dormienti. Buon lavoro.
RispondiEliminaAugustin o qualcuno del suo gruppo mi scrisse da Oslo anni fa e io, che credevo di essere molto impegnato, e sicuramente ero molto meno capace di ora di gestire lo stress, credo di non avergli nemmeno risposto, anche se trovavo molto interessante il suo lavoro (che credo mi citasse). Scusami con lui. Buon lavoro!
EliminaNel frattempo è stato approvato l'Ordine del Giorno 0/1766/46/05 presentato dal Senatore Andrea de Bertoldi (FdI) - Atto Senato 7 aprile 2020 - che impegna il governo a valutare l'opportunità di adottare i certificati di compensazione fiscali.
RispondiEliminaQuindi il Parlamento si muove.
Il problema è il PD, una minoranza del M5S, una maggioranza della Lega la quale, intrisa di cultura liberista, figuriamoci se può permettersi di fare uno sgarbo al sistema dei grandi interessi costituiti, ai grandi gruppi industriali e finanziari, all'UE, al cui tepore da decenni ci si è scaldata e ha campato, sognando tuttora l'America in Italia, suprematisti del privato, spregiatori del pubblico. Figuriamoci, a un vecchio amico un favore non si nega mai.
Caro, con tutto il rispetto per il Senatore De Bertoldi, se gli ordini del giorno servissero a qualcosa (a proposito, può darmi il riferimento preciso?) saremmo già a posto, perché nell’inverno 2019 il presidente Borghi ebbe l’unanimità su un ordine del giorno riguardante i minibot. La mia sensazione è che lei delle dinamiche parlamentari capisca quanto sa: quindi continui pure a pontificare, ci regala un sorriso…
Eliminahttps://bastaconleurocrisi.blogspot.com/2020/04/ordine-del-giorno-andrea-de-bertoldi.html
EliminaCon “valutare l’opportunità” ti approvano anche la reintroduzione della pena di morte (te lo dico perché se tanto mi dà tanto sarai pure norimberghista…).
Eliminavideo fondamentale di Alberto (ma come je piace ed è bravo a spiegà l'economia questo qua!)
RispondiEliminaMES (alias le cazzate di Gualty che ricordo nn è un economista)
Cosa andrebbe fatto e perchè; domanda ed offerta, inflazione e moneta.
Oltre al vulnus alla Costituzione dato dal non rispetto della gerarchia delle fonti mi chiedo se esista anche un vulnus dato dal non rispetto della ratio e dei contrappesi insiti in alcune sue norme.
RispondiEliminaIn analogia con l'Art 11 Cost., dove la "limitazione" della sovranità non può essere intesa come cessione tout court della stessa, mi chiedo se il diritto fondamentale di poter circolare liberamente nel territorio nazionale salvo "limitazioni" ex Art.16 Cost. ("Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche") sia stato rispettato pienamente, dal momento che:
1. L'art. 1 del DPCM del 10 aprile 2020, lett. da a) a ii), vieta in sostanza tutti i tipi di spostamento tranne quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute, limitando di fatto il libero arbitrio alla sola possibilità di fare una piccola passeggiata in prossimità della propria abitazione, rispettando ovviamente il distanziamento sociale (esulo qui sui possibili effetti di tale segregazione sul nostro sistema immunitario oltre che psicologico);
2. Gli spostamenti per "comprovate esigenze lavorative" riguardano solo le attività considerate essenziali che richiedono la presenza fisica del lavoratore in azienda. Abbiamo tolto probabilmente la maggioranza degli spostamenti per lavoro;
3. Le uniche "situazioni di necessità" si riducono sostanzialmente a spostamenti per fare la spesa alimentare, recarsi in farmacia, andare in lavanderia e poco altro.
4. I "motivi di salute" potrebbero riguardare l'andare dal proprio medico di base per una visita, ma qui sappiamo che la prassi adottata è scoraggiare il più possibile tali visite se non strettamente necessarie. Forse le visite specialistiche urgenti ed indifferibili sono tutt'ora praticate compatibilmente con le prassi più o meno restrittive adottate dai rispettivi ambulatori (Essere trasportati dal 118 al pronto soccorso, oltre a non augurarlo, non lo considero proprio un esercizio di libera circolazione).
Alla luce di tutto ciò, e di molto altro ancora che si potrebbe osservare, mi chiedo se dal significato di "limitazione", come da Art. 16 Cost., non si sia passati a quello di "soppressione", non previsto in Costituzione.
Berlusconi non ci aiuta.
RispondiEliminaE non da ora.
Il perché sia con la parte sovranista è un mistero.
Eppur servirebbe la sua forza televisiva.
Invece gnente, Mediaset come o peggio di RAI e la7
Beh pensi che suo figlio Silvio ha affermato che e' d' accordo con il MES .. anch'io mi sono sempre fatto la stessa domanda .. ha le televisioni e lobhanno sempre accusato di avere avuto tutto il potere mediatico in mano sua .. praticamente l'Italia secondo la narrativa estera e non solo sarebbe stata sotto una dittatura .. la realta' invece e' che le sue televisioni sono piene di gente che vota PD o peggio .. insomma cornuto per non averle utilizzate a suo favore e mazziato in quanto dipinto come dittatorello .. bah .. contento lui ..
EliminaLo ritengo un problema legato alla sensibilita' del soggetto in rapporto alla proprieta' delle aziende (Finivest/Mediaset) che necessitano di autorizzazioni pubbliche . Rimanere in disparte sarebbe una necessita' difensiva.
EliminaGent.mo Prof. Bagnai, un breve considerazione sulle sempre maggiori e sempre più insistenti richieste provenienti da destra e sinistra per l'attivazione della linea di credito MES. Le posizioni pubbliche di questi personaggi (anche diversamente motivate, per Prodi non abbiamo accesso ai mercati, essendo cattivi pagatori, per altri ci sarebbe solo convenienza economica, noi quindi furbi e tedeschi e olandesi sprovveduti) si caratterizzano però tutte in una cosa: fanno finta di nulla sulle conseguente - troika - che ci porteremo dentro il Paese. Di queste conseguenze non fanno proprio alcun cenno. La cosa strana è che invece lo stesso Monti aveva denunciato la pericolosità di questi effetti. In un suo libro in senatore a vita definì la troika "una presenza molto intrusiva e di fatto una cessione di sovranità asimmetrica". Correva l'anno 2012. Il loro progetto viene quindi effettivamente da lontano e la disponibilità dei 35 mld è solo un pretesto. A loro non interessano i soldi (e men che meno per la sanità, avendola fatta a pezzi in tutti questi anni) a loro pare interessi solo cedere la nostra sovranità (di fatto rendendo inutili le elezioni e sterilizzando l'art. 1 Cost.).
RispondiEliminaTemo Prof. che lei abbia ancora ragione.
Cordialità.
https://books.google.it/books?id=M65wB_JYN-QC&pg=PT19&dq=troika+bce&hl=it&sa=X&ei=XWDzUsbgG4TnywOn2IGAAg&ved=0CF0Q6AEwCA#v=onepage&q=troika%20bce&f=false
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RispondiEliminaMi pongo un quesito, che sarà certamente banale per i nostri amici più ferrati in diritto: è possibile che conclusioni o decisioni del Consiglio UE valgano a derogare disposizioni incidenti sulla spesa contenute in trattati ratificati dai Parlamenti nazionali come il trattato MES o quelli di quadro UE? E se non fosse possibile, non è che dopo che avremo preso a prestito i decisivi 36 MLD e una volta finita l'emergenza sanitaria (ma non quella economica), potranno dirci Das Gesetz ist das Gesetz... e beccatevi le solite condizioni, la sorveglianza e magari la Troika?
RispondiEliminaMa buongiornissimo caffè! E certo che il problema è questo, non stiamo parlando di altro da settimane, anzi, da anni! Hai la troika in casa grazie ai 5 Stelle. Contento? Io sì: lo avevo previsto quattro (4) anni fa: a modo suo, sossoddisfazzioni…
EliminaE va bene, Caro Professore, la mia è stata un'ironia malriuscita. Immaginavo da un pezzo che, un poco per incompetenze, un poco per debolezza di apparato, tanto per subalternità e convenienza di molti, saremo finiti nella trappola MES. Un partito della troika da tempo si aggira per l'Italia e ne sappiamo la membership (politica, amministrazione, giornalismo, intellettualità, economia. Ormai sta prendendo nella rete settori di PMI fragilizzate dalla lunga depressione e, per potere sopravvivere, tributarie del sistema centro-europeo. E anche quest'ultimo mi sembra un problema serio.
EliminaC'è chi apre la porta al nemico e c'è il collaborazionista: il primo sono i 5 stelle il secondo saranno quelli della Lega al governo. L'uscita di Berlusconi di appoggio al MES serve appunto a dirci questo. L'Italia diventerà un serbatoio di manodopera precaria a basso costo per le multinazionali con flussi incontrollati di immigrati grazie al liberismo della lega, cultura che indiscutibilmente preesiste all'emissione del segnale di disturbo antieuropeista emesso da Salvini in tempi recentissimi. La cultura liberista euforica, adolescenziale e acritica della lega sarà il viatico del perfetto futuro Vichi (sedicente sovranista) a servizio del nemico per mettere in esecuzione fino al termine della notte tutte le conseguenza sociali che vorrà imporre la forza occupante. In fondo l'abilità e dimostrata dai fatti: in Lombardia la Lega, assieme a Forza Italia, esegue impeccabilmente e con plauso generale i desiderata della classe dominante capitalista.
EliminaOh, bravo, Lancillotto! E ora che hai fatto il tuo compitino puroedurista, balbettando a vanvera le parole che qui hai male apprese, ti senti meglio?
Eliminagli avvoltoi si stanno muovendo .. ed hanno fiutato l' affarone .. aumentiamo lo spread .. il nostro amico Giusepi fa chiudere tutto cosi crolla il pil .. il rapporto debito pil poi va alle stelle .. e cosi dovranno chiedere soccorsi .. non vorranno il Mes .. ma noi gli diremo che e' per le spese sanitarie .. utilizzeremo questa motivazione nobile e sara' il nostro cavallo di Troia .. e noi come abbiamo fatto con la Grecia facciamo poi intervenire la Troika .. gli imponiamo lacrime e sangue .. tagliamo pensioni, tassiamo tutto .. con patrimoniale e prelievi forzati come accadde ai tempi dell amico Amato .. e poi ci accapparriamo delle societa statali ed infrastrutture .. e del loro oro .. scacco matto .. e ci mettiamo miliardi in tasca .. ed avremo un altro popolo schiavo per l' eternita'
RispondiEliminaLa lealtà alla patria è una categoria oggettiva, così come lo è il suo tradimento. La comprensione generale di ciò è parte della vittoria e del riscatto di un popolo.
RispondiEliminaGrazie Senatore per il tempo, la pazienza, l' impegno, la costanza ed i risultati ottenuti - se ho capito qualcosa lo devo a Lei. Oggi si riparla di moneta complementare come possibilità per comunità locali di sostegno al tessuto economico di piccole e micro imprese. In assenza di provvedimenti nazionali che consentano di accantonare ragionevolmente questa azione residuale Le chiedevo se possa essere in qualche modo opportuno l' esame del DDL S. 777 assegnato alla Sua Commissione.
RispondiEliminaCordialità Vivissime.
Fabio Romagnoli
A proposito di sovranità usurpata, sia pure in un altro senso, vorrei ringraziarla per l'immenso regalo che ci ha fatto ieri col video "Lezioni dalla storia" su Facebook, che consiglio a tutti i lettori che se lo fossero perso di guardare, anzi: di studiare attentamente.
RispondiEliminaC'è tutto, le truppe euriste allo sbando in disperata ritirata, il (wannabe) Giuseppi Napoleone, i petulanti generali tuttosubitisti, la inevitabilità degli eventi, la necessità di risparmiare sofferenze all'esercito e al popolo, la pazienza e la tenacia, la assoluta consapevolezza degli eventi storici di Kutuzov, totalmente coerente coi suoi obiettivi strategici e peraltro accusato da figure insignificanti di essersi venduto al nemico e di aver traditoh...
L'unica cosa che ci manca oggi è uno Zar Alessandro Mattarella che dia l'incarico al Generale Alberto Kutuzov di vincere la Campagna di Russia.
Io sono il principe Andrea.
Eliminas'era detto che Lei puntava al Sacro Romano Impero. Sbaglio!?
EliminaConte in conferenza stampa, LEGGERMENTE irritato, si rivolge ad un giornalista e sbotta: "...se lei ha la soluzione!!!".
RispondiEliminaOra mi chiedo... ma in tanti mesi di governo giallo verde non ha mai parlato con il presidentissimo, senatore?
Non è che siamo nel tipico caso di colui che è tirato per la giacchetta dai due lati e poi si spezza?
Abbiamo perso prof.
RispondiEliminaPd con Conte Berlusconi e senza dignità 5 S ci hanno già venduto agli speculatori!.
Sicuro euro finirà e questo sistema salterà ma, per parafrasare Keynes, ciò avverrà nel lungo periodo... quando saremo morti
Grazie Prof.
RispondiEliminaAhimè caro Bagnai,
RispondiEliminasi stanno moltiplicando i troll mandato da chi vuole la commissione anti-fake news contro chi si attiene ai dati senza anteporvi bias, e seguendo assiduamente lei, Borghi, Salvini, Tremonti, Rinaldi, Zanni, Barra Caracciolo, Siri, Fassina , Molinari, Donato, Morelli, Garavaglia, Crosetto, Messora, Palazzolo, Capezzone, Bitonci, Dragoni, Gotti Tedeschi e qualche altro non-opinionista, da tempo sto cercando di applicare il deboniano pensiero laterale nell'evidenziare i paradossi e l'illogicità di tante scelte politiche agli occhi di chi non ha il tempo che ho io (da invalido parziale) per informarsi (la vedo come la Resistenza 4.0) e constato spesso che è vero che, come diceva lei, "chi voleva capire, ha già capito".
La cosa desolante sono i troppi cittadini-utenti-elettori che, sempre per parafrasarla, quando parlano con gi altri è perchè vogliono fotterli e quindi attribuiscono infondata e aprioristica malafede, prima ancora che al semplice recepimento del dato, direttamente al _nome_ di chi fornisce il dato e saltano immediatamente alla conclusione machiavellica (so che il suo conterraneo Renzi ama Machiavelli, e probabilmente anche Hobbes) che <>
Si viene bombardati con emerite cazzate su fascismi inesistenti (lo stesso Varoufakis ha ammesso di essersi sbagliato sulla Brexit, convinto che a muoverla ci fossero gli xenofobi neofascisti, e temo che il nostro pur benintenzionato Fassina non riesca a fare lo stesso scarto] e ci si rassegna al fascismo che è già nei fatti, perchè i metodi sono quelli e il retropensiero è direttamente malthusiano e mengeliano, col Club di Roma & Greta a sdoganare il fatalistico darwinismo sociale, tanto che sento e leggo certe cose atroci sugli anziani e sui disabili che già mi fa capire che il disegno renziano del divide et impera i guelfi e i ghibellini, i 'ggiovani (che considerano l'Erasmus un diritto umano!) contro i propri nonni, è in fase avanzata.
Ma continuerò nel mio piccolissimo a informarmi e unire i puntini, perchè la mia dignità esistenziale (oltre allo sfogo della creatività musicale, purtroppo non professionale) la sento più che mai in quanto cittadino italiano che nato nell'84 ha assistito al drastico crollo del potere d'acquisto man mano che europeismo e globalizzazione avanzavano, si è perso per qualche motivo quelli che avrebbero potuto essere i migliori anni della sua vita e non vuole che il suo anno di nascita diventi il nome della nuova era orwelliana che ci vogliono imporre.
È inammissibile che in nome dell'emergenza si separino i nonni dai nipoti e i mariti dalle mogli pur in assenza di sintomi, questa è la cosa più grave del merito dei dpcm e degli ulteriori disegni di Ricciardi, Borrelli, Pauli e Colao, molto più che la chiusura delle attività produttive.
E vabbè, un saluto e grazie di cuore per l'onestà intellettuale che già è il miglior biglietto da visita ancorché quasi mai riconosciuta.
Mario
Dal testo manca, forse per problemi formattazione html, la conclusione tra le due "parentesi" dopo la menzione di Hobbes, che quindi riscrivo qui per completezza:
Elimina"Ah, se quella cosa la dice uno della Lega [o di area] allora è una mossa per fregarci, sono tutti uguali, corrotti, prenditori di 49 milioni di rubli e nella migliore delle ipotesi lo fanno per vincere le elezioni [come se il vincerle dicendo la verità e proponendo le ricette giuste fosse un peccato capitale e il Bene fosse di derivazione divina e operabile solo San Francesco], se avessero voluto davvero uscire dall'euro [già quindi si confonde il fine, cioè il nostro bene,col mezzo] l'avrebbero fatto appena messo piede in Parlamento dove li avevamo mandati a prendersi stipendi vergognosi, non avrebbero mai neanche menzionato Draghi nemmeno per un gioco di ruolo fantasy, quindi nel dubbio non voterò più nessuno, anzi voterò Vox perchè Mori e Fusaro prenderanno il 51% e nella sala d'attesa del medico non sarò più costretto/a a uscirmene dal nulla con "È una vergogna!!1!1!"
Perchè questo è il livello intellettivo dei soggetti in questione
Professore, proprio in questi ultimi anni hanno incominciato a ricostruire i quartieri centrali di Dresda, Neumarkt e Neustadt (https://stadtbildd.de/stadtmodell/), certamente la Firenze sull'Elba non tornerà mai come era prima ma sarebbe un vero peccato dover ricominciare tutto dall'inizio... forse, come lei ama ripetere, i tedeschi dimenticano cosa succede quando Zio Sam e Regina d'Oltremanica si irritano.
RispondiElimina...e adesso anche anche il mercantilismo turistico: "Coronavirus-Newsblog für Bayern: Söder: Sommerurlaub im Ausland in diesem Jahr unwahrscheinlich"
RispondiEliminaDalla Süddeutsche Zeitung il Presidente bavarese Markus Söder ci informa (sventolando con sorriso felice una bandierina della Baviera): VACANZE ESTIVE ALL'ESTERO QUEST'ANNO IMPROBABILI.
Non bastava ai nostri operatori turistici l'intervista alla BILD in cui la Von der Leyen bruciava le vacanze estive. Questo per noi è tutto PIL che sfuma (e per gli arcigni tutori del patto di stabilità, rapporto deficit/PIL che peggiora).
segnalerei anche questo del buon vecchio cassese che sottolinea la presenzaassenza del nostro simpatico PR https://www.ilparagone.it/attualita/cassese-conte-non-doveva-firmare/?fbclid=IwAR0bEuljDKqBbMlxyqI6gZx3-NXshb2MWcDpOpbgYTg5-N3sGoom580V9Ww
RispondiEliminaCaro Professore, stanotte ho fatto uno strano sogno. Travolto probabilmente da questo cortocircuito mediatico impazzito, nel mio regno onirico risuonava una canzone il cui testo era "decreto aprile" e la base musicale riprendeva la nobile tradizone napoletana cui appartengo, "era de maggio". Era infatti il 5 maggio, era il richiamo a tante ere fa - "ei fu, siccome immobile" - che poi però mutava in "Stato al mortal sospiro". Stato? Quale Stato? Riprendevo un vecchio testo liceale per dissolvere i miei dubbi, ma dall'oltretomba s'avanzava un letterato, ammonendomi severo: "una volta c'era un giudice a Berlino. Adesso si è posizionato a Karlsruhe". Così dicendo, mi mandava dietro la lavagna. Io aggiravo letteralmente la punizione e mi ritrovavo al cospetto della mia classe: ero un professore di letteratura! Ed ai miei studenti davo una lezione di punteggiatura, sempre alla lavagna. Scrivevo:
RispondiEliminaLa sovranità appartiene al popolo. E' la Costituzione Italiana, bellezza! (chi di voi sa cogliere la citazione alzi la mano - dicevo ai miei studenti. Silenzio stampa. Tautologia?)
La sovranità appartiene al popolo. E' la Costituzione Italiana: bellezza! ("chi di voi..." - ma venivo subito interrotto in coro: ammirazione!)
La sovranità appartiene al popolo. E' la Costituzione: Italiana bellezza! ("qui invece..." - troncato perentorio, nuovamente in coro: orgoglio patriottico!)
Siete una classe sveglia, vi darò un compito per casa: sviluppate un tema sul concetto di parafrasi applicato alla vostra realtà. Scrivete: "Volle così Colao: qui non si puote ciò che si vuole, e più non dimandar". Nel tema dev'esserci un riferimento a questa espressione: "Dante causa". Sui giochi di parole e sul diritto (negato).
Concludevo così: "esorto voi tutti affinché la Costituzione Italiana non diventi carta(bia) straccia. E' una questione di libertà. Di espressione, e oltre".
Poi, mentre immaginavo di sognare tutto ciò, mi sono alzato dal mio letto insonne, e son venuto qui. Perché solo qui sento di poter parlare dei miei sogni rubati. Questa, grazie a Lei, è anche la mia casa. Con affetto. Dario