martedì 28 marzo 2017

Sul diritto di opinione

Poco fa su Twitter l'amico Ramanan ha detto che invece di post-verità, bisognerebbe parlare di post-menzogna. Appropriatissima osservazione. Ecco, vi fornisco qui un esempio di post-menzogna, tratto dalla versione cache di Google di un articolo pubblicato quattro giorni fa:



e un esempio di post-verità, tratto dalla versione attualmente on-line dello stesso articolo:



L'autore è tal Sdogati: non è registrato né su Scholar né su IDEAS (nonostante produzione ne abbia, come si può verificare), motivo per il quale non so darvi suoi indicatori bibliometrici (nel caso siate feticisti dell'ANVUR), e per il quale i colleghi ai quali esprimevo la mia indignazione per questo modus operandi mi rispondevano con un garbato e interlocutorio: "Chi è?".

Bè, la risposta è qua sopra: è uno che scrive sul Sole 24 Ore e quindi fa opinione.

Certo, prima che questo blog nascesse enormità simili (l'inflazione a due cifre negli anni '90? Ma quando mai? Ma l'avete mai visto il grafico, qui pubblicato migliaia di volte?) non venivano colte dal pubblico, che interiorizzava queste balle pronunciate da colleghi privi di scrupoli professionali (quel minimo di scrupolo che ci vuole nel verificare un dato prima di consegnarlo al dibattito). Ora, grazie a IO, la musica è cambiata. Dopo la pubblicazione di questa lieve imprecisione (che molto difficilmente può essere considerata un errore, considerando che il tema era già stato sollevato) i futuri falliti del Sole 24 Ore sono stati travolti sui social da una salva di pernacchie, e forse anche al Politecnico di Milano qualcuno si è chiesto se era cosa opportuna che un loro docente facesse loro una simile pubblicità.

Fatto sta che l'articolo è stato corretto, e, cosa gravissima, lo si è fatto senza né scuse né segnalazioni del fatto che il contenuto era stato modificato. Insomma, senza una cosa tipo questa:


del tutto normale nei paesi dove il giornalismo è giornalismo (tratta da qui, ma ce ne sono migliaia di esempi). Ha ragione da vendere Federico Nero quando ripete che i gazzettieri italiani, sempre pronti a ballare sul cadavere dell'ultimo imprenditore suicidato rinfacciandogli la sua scarsa produttività o le piccole dimensioni della sua impresa che lo rendevano inadatto alla concorrenza, o sul cadavere dell'ultimo operaio suicidato rimproverandogli la mancanza di flessibilità, se venissero esposti, loro, i gazzettieri, alla concorrenza estera, si squaglierebbero come neve al sole e lo sanno (e infatti si producono in corporative difese dei propri privilegi, quelli che stigmatizzano in tutte le altre categorie).

Non ho parole per esprimere la mia indignazione contro questo ripetuto, ossessivo eccidio della verità e quindi della democrazia che viene perpetrato senza sosta, a reti e testate unificate.

Due sole cose posso dire.

La prima è not in my name. Da chi si sporca con comportamenti simili non aspetto ospitalità, quella che tanti baggiani vanno mendicando, ma il fallimento, che arriverà. Non me ne fotte niente della visibilità che potete darmi, se serve ad accreditare organi di propaganda come organi di dibattito. Avete fatto le vostre scelte, quelle di soffocare il dibattito e di diffondere dati inesatti, ora godetevene le conseguenze.

La seconda è questa: in una società dove la libertà di opinione, in assenza di qualsiasi controllo, è diventata libertà di menzogna, il diritto alle proprie opinioni è diventato diritto ai propri fatti, cioè diritto del più forte. Eh, sì, cari gazzettieri, e gentili colleghi dall'inflazione "a due cifre" (dopo la virgola): oggi voi potete ancora affermare i vostri fatti, con la violenza e la prevaricazione del potere economico barcollante che ancora per poco vi sostiene. Ma siete proprio sicuri che avrete sempre il coltello dalla parte del manico? Siete proprio sicuri che questo sistema ingiusto che sostenete con la menzogna sia politicamente sostenibile? Siete proprio sicuri che fra breve non sarete costretti ad affermare i nostri fatti, che poi sono quelli dell'ISTAT (un istituto del quale vi dà senz'altro fastidio il fatto che si chiami "italiano", parola che voi avete in orrore)?

Io, al posto vostro, un dubbio me lo porrei.

Come ebbi a dire a un vostro gentile collega in uno studio televisivo, "poi non meravigliamoci se quando un giornale chiude la gente esulta"! Non è una cosa bella, come non è bello fornire un dato falso e rettificarlo alla chetichella, ma è una cosa comprensibile, mentre continuo a non capire come vi sia saltato in mente, a tutti, di fornire un dato così palesemente farlocco.

Sed de hoc satis. Ora aspetto da voi una buona notizia. Anzi, non da voi: perché quando questa buona notizia arriverà, voi non sarete lì per darla. E la buona notizia sarà appunto questa. Auguri!

43 commenti:

  1. Sono amareggiato dall'accaduto.
    La puntata di ieri non l'ho vista, ma me ne sono fatto un parere leggendo i tweet.
    Amareggiato perché molte altre volte in cui lei ha partecipato a trasmissioni di Tgcom24 mi pare che le sia stato consentito di portare un efficace contributo al dibattito.
    Peccato per il pubblico ma ha ragione, questo non va accettato a qualsiasi prezzo.

    RispondiElimina
  2. Purtroppo ritengo che per il "Sole 24 ore" verrà riservato lo stesso trattamento dell'"Unità":Un bel mucchio di soldi PUBBLICI stanziati dal governo.

    RispondiElimina
  3. Nooo Professore! Ma quale buona notizia?

    Io mi sono appena iscritto al Master in curatela fallimentare (curatore fallimentare in sole24ore) della Business School del Sòla! Chi meglio di loro in questo campo!

    Se mi fallisce il sole 24 ore sono rovinato!

    DAR

    RispondiElimina
  4. Ormai più passano gli anni, più il livello delle menzogne aumenta, raggiungendo livelli davvero allucinanti, che mai (del tutto ingenuamente) pensavo raggiungibili fino a qualche anno fa. Praticamente il 90% di quello che mi capita di leggere o sentire (anche di sfuggita) non è altro che una palese bugia, peraltro ormai sempre meno articolata perché forzata all'estremo fino a diventare quasi patetica. I giornalisti scioperano? Sarò crudele, ma da parte mia non avranno la minima solidarietà, anzi, per una volta credo che tiferò per l'Ue.

    RispondiElimina
  5. "La prima è not in my name. Da chi si sporca con comportamenti simili non aspetto ospitalità, quella che tanti baggiani vanno mendicando, ma il fallimento, che arriverà. Non me ne fotte niente della visibilità che potete darmi, se serve ad accreditare organi di propaganda come organi di dibattito", Una situazione del genere l'ho potuta osservare ieri, in occasione della sua partecipazione a TgCom24 delle 16. Purtroppo mi sono perso il suo intervento, ma non quello del direttore di EuroNews a cui è stato chiesto cosa ne pensasse di ciò che lei aveva detto, naturalmente dopo che lei era stato salutato e congedato della gentile conduttrice. E costui, il direttore, è intervenuto dicendo che "prima dell'entrata dell'Italia nell'euro" l'inflazione era a due cifre ("12-15%"; la sua miseranda "furbizia" è stata quella di non precisare quali anni fossero), che è meglio avere in tasca una moneta forte (la seconda moneta al mondo) anziché una che si svaluta rapidamente (e dài con la confusione tra inflazione e svalutazione, ecc.), e doxate del genere. Ora, siccome il piddino ascoltatore medio possiede un solo neurone e non è in grado di immagazzinarvi più d'una "informazione", credo che abbia ritenute come veritiere solo le ultime ca...te ascoltate.
    Questo, tuttavia, e qui dico la mia (opinione), offrendo a bersaglio il mio corpo (virtuale), non dovrebbe indurla a disertare in futuro trasmissioni (nemiche ma) con un buon indice d'ascolto, perché, come dicevano i latini, gutta cavat lapidem e, benché i rapporti di forza non siano oggi a favore nostro, la parte di telespettatori che ha ancora il cerebro funzionante saprà far tesoro delle sue parole di verità. Eppoi, almeno fino a ora, è sempre stato il numero attivo a fare la storia. Il resto, come l'intendence, suivra.

    RispondiElimina
  6. "Non me ne fotte niente della visibilità che potete darmi, se serve ad accreditare organi di propaganda come organi di dibattito." Come dire: cari giornalisti, vi concedo un'ultima chance. Non sprecatela. Chapeau!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi perdoni, la sua traduzione è errata: l'ultima chance è già stata sprecata. Ora parli la SStoria. Volete vedere come finiranno questi operatori dei merdia? Comprate domani il Fatto Quotidiano. C'è (fra le altre) la storia di una di loro.

      Elimina
  7. Vorrei far notare, per amore di pignoleria, che tra il 1990 e il 1995 i rendimenti lordi dei titoli di stato oscillarono tra un massimo nell´ago-92 del 14,29 ed un minimo di 9,00 nel feb-94 e non tra il 10 e il 15 come distrattamente indicato dll´autore.

    RispondiElimina
  8. Perfetta radiografia! Utile sopratutto per chi cammina incontro alla morte senza sapere il perché.
    Occorre sempre dare a Cesare quel che è di Cesare, dove in questo caso Cesare è il cancro della democrazia e i gazzettieri le sue metastasi.

    RispondiElimina
  9. Io so solo una cosa: che il Politecnico di Milano -di cui sono stato studente, ebbene lo confesso, sono un ingeggnnnnere- ha perso il mio 5 per mille. Definitivamente.
    Da quest anno ora e sempre 5 per mille a Goofynomics (anche di familiari e parenti stretti!)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Notate che noi ancora non abbiamo visto nulla: forse il primo 5x1000 arriverà quest'anno. Totale incertezza e difficoltà di pianificare.

      Elimina
  10. Giusto per spirito di conoscenza e condivisione, visto l'articolo, segnalo a Lei e a tutti i visitatori di Goofynomics un'altro ottimo strumento per "ripescare dal passato" del web. Non sempre si riescono a recuperare "snapshots" dai siti web, ma tentar non nuoce, come si sul dire.

    https://archive.org/web/

    Saluti

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' l'utente che deve creare la copia inserendo il link della pagina. Infatti ho controllato e quella originale non era stata creata. In più non è permesso creare una copia della webcache di google.

      Elimina
    2. Bene. Grazie per la precisazione. Al lavoro dunque ;)

      Elimina
  11. Sono un pò di giorni che ci stiamo accorgendo che a chiudere baracca non sono soltanto i giornali, ma anche alcune sedi dei media televisivi, in particolare quelli controllati dalla grande Corporation del Gruppo Fox.
    Sarebbe molto utile in questo caso una vecchia rilettura http://goofynomics.blogspot.it/2015/02/il-mercato-e-il-mio-pastore-non-manco.html

    RispondiElimina
  12. “Quando si è convinti che uno è in errore - ed egli sfugge alla discussione, si rifiuta di discutere e di provare, sostenendo che tutti hanno diritto di pensare come vogliono - non si può essere tolleranti. Libertà di pensiero non significa libertà di errare e spropositare." (A. Gramsci, Il grido del Popolo, 8/12/1917)

    RispondiElimina
  13. Spezzo una lancia a favore del prof. Sdogati.
    Ho avuto (insieme ad altri colleghi) la fortuna di avere spiegato da lui, praticamente in diretta, cosa stava avvenendo negli USA nel 2008 e perché, e questo mentre tutti in Italia stavano bellamente dando la colpa a quei fottuti negri che non pagavano i mutui delle case che avevano comprato non potendo permettersele.
    La sua analisi col tempo si è dimostrata corretta e ricordo anche con piacere la sua passione nel comunicarcela.
    Stando a quello che ricordo è un keynesiano convinto e, aggiungo, l'ho sentito anche ultimamente in radio analizzare la situazione italiana e tedesca in quasi perfetta coerenza con quanto ci insegna il prof. Bagnai.
    Vero è che son passati quasi dieci anni e certo, il modo in cui è stato corretto l'evidente errore è gravissimo: la cosa andava fatta diversamente, ma non sappiamo quanto possa essere imputato direttamente a lui e quanto al redattore quasi disoccupato del Sòla 24h.
    Io sospendo il giudizio, per quel che mi riguarda, Sdogati non è certo un peracottaro spacciatore di corralitos assimilabile a quelli che ben conosciamo.
    Spero in un suo intervento chiarificatore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non mi interessa. Il resto del suo discorso è peggiore della "svista" (che tale non poteva essere, come sapete): contiene almeno due "errori" fattuali che anche voi dovreste essere in grado di riconoscere ed esprime un altezzoso disprezzo verso la classe imprenditoriale italiana che è la cifra del Sole 24 Ore, ma nel quale io non posdo riconoscermi. Anche Alesina ha detto cose giuste, prima... In ogni caso, qui il tema è il comportamento dei giornalisti. Al collega ci penseranno altri colleghi con la schiena dritta. Io non voglio confrontarmi con chi fornisce dati tendenziosamente errati. Punto. Tu hai il diritto di conservarne un caro ricordo, ma, credimi: non si arriva a tanto senza un motivo, e quindi temo che sarai costretto, come tanti, come tutti, a tornare qui per dirmi che avevo ragione io. So sad...

      Elimina
    2. Nel frattempo l'articolo online è cambiato ancora: ora si da la colpa interamente all'autore!
      Giustamente, come fa notare lei professore, mi stupisce nell'articolo soprattutto il ricorso all'argomento fallace della produttività come se Sdogati fosse improvvisamente diventato un semplice Giannino (o, peggio, una banale De Romanis o un confuso Semi-nerio).
      Le assicuro di averlo sentito in radio non più tardi di un mese fa in radio spiegare in termini corretti (svalutazione del lavoro, etc.) il problema italotedesco all'interno dell'Euro.
      Boh, qualcosa sarà successo: me ne farò una ragione.
      Che sia improvviso horror vacui di fronte all'inarrestabile smottamento dell'Euro?

      Elimina
    3. "Che sia improvviso horror vacui di fronte all'inarrestabile smottamento dell'Euro?"

      Non credo. Secondo me è uno dei segni che la UE sta riprendendo l'iniziativa con il progetto 2 velocità. Fa parte della campagna di propaganda (e disinformazione).

      Elimina
  14. La correzione è dichiarata nel testo, sia messo agli atti, vostro onore

    RispondiElimina
  15. questo è giornalismo di guerra , forse l'ho già scritto , ma avendo a disposizione delle vecchie 'Domeniche del Corriere' rilegate anni '43 '44 '45 ereditate da mio padre , se si leggi l'enfasi di certi articoli che descrivono azioni di guerra prima alleati con i tedeschi e poi improvvisamente beatamente americaneggianti (del resto se non lo fossero stati non avrebbero avuto la carta per pubblicare , non serviva la censura , bastava la carta ) ecco nel modo di scrivere che da anni ci scodellano sia le analogie e che gli stili sono troppo simili e anche qui solo per la carta di credito ... per esempio oggi una piccola notizia con un'eco vastissima di un possibile immacolato dissidente in Russia scandalosamente arrestato e a lato la nostra polizia che per mantenere l'ordine manganellava il sit in dei difensori degli ulivi ovvero chi protesta ( poi a torto o a ragione non si sa e non discuto ) in Russia è martire e chi lo fa qui da noi è solo un disagiato ( per usare una terminologia politicamente corretta come moda vuole) . Io la vedo sempre più nera , che più avanza la verità e più il combattimento si fa aspro .

    RispondiElimina
  16. Al Politecnico di Milano molti studenti ritengono Sdogati un bravo professore. Dal mio punto di vista è bravo nell'arte della retorica e della persuasione, punto.
    In questo video (2014), https://www.youtube.com/watch?v=mpnSJK_NLss, ripete esattamente la baggianata dell'inflazione a due cifre (19-20%, min 42.38). Inoltre, al min 12:50, espone la tesi, alquanto miope ed ottusa, che la ragione profonda del debito pubblico italiano è il complesso delle "famigerate e maledette" PMI "che lavorano in nero".
    Dulcis in fundo, min 14:32, consiglia agli studenti presenti di "non rincorrere il pensiero unico"... Excusatio non petita, accusatio manifesta..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questo atteggiamento verso finanza pubblica e PMI lo rende l'economista adatto per Confindustria, che a quanto pare se ne è servita... e poi lo ha scaricato!

      Elimina
  17. Risposte
    1. Scusa, Alberto, il prof. Sdogati ha una laurea in scienze politiche, ma un master e un dottorato in economia all'università del Wisconsin-Madison, che è un'ottima università, dove oggi, per dire, insegna gente come Durlauf (188 al mondo su IDEAS), o Kenneth West (145), dei grandissimi. Quindi il cv è ottimo, e il problema, ove non fosse chiaro, è proprio questo.

      Elimina
    2. Ciao ALBERTO49
      Te lo racconta lui stesso in questo video fino al min 6. Se decidi di andare oltre ti consiglio il MAALOX.
      https://www.youtube.com/watch?v=mpnSJK_NLss&t=106s

      secondo me:
      https://www.youtube.com/watch?v=Rc9RSAKe4_c

      Elimina
    3. Scusami, davvero non mi era chiaro!
      Grazie.

      Elimina
    4. Da qui presumo si dovrebbe concludere, come già visto per altri suoi colleghi, che sia parecchio strano che il professore commetta simili strafalcioni, e considerare la possibilità che Sdogati sia in mala fede (mi aspetterei che gli articoli venissero riletti almeno una volta prima di mandarli online, e un errore del genere non dovrebbe passare inosservato). Vista poi anche la frequenza con cui capitano certe "sviste" sul quotidiano in oggetto. Certo una volta può capitare, sarà interessante vedere i suoi prossimi scritti.

      Elimina
    5. Caro Nicola, grazie.
      Rispondo colpevolmente solo ora dato che sono un po' preso da problemi familiari.

      Ho una mia idea sul professor Sdogati e sul suo percorso formativo ed accademico, cose che lui espone nei primi minuti del video, ma non ho nulla da eccepire sulla sostanza. Credo sia uno dei tanti che emigrò alla fine degli anni '70 (con la laurea in scienze politiche, ricordo non era facilissimo trovare una occupazione adeguata) e fece sacrifici per trovare una strada fuori dall' Italia; io, quasi suo coetaneo ('49), mi trovai benissimo qui, laureato in ingegneria a 26 anni, trovai subito una occupazione adeguata e non sarei mai emigrato, visto che avevo affetti familiari a Roma e tutta una serie di altre motivazioni che sarebbe lungo spiegare.

      Certo, tra le altre mi è parsa un po' forte la sua dichiarazione a seguito del colloquio??? con Michele Salvati: "nessuno in questo Paese era in grado di insegnarmi l' economia che avrebbe contato a partire dagli anni '80", ma forse era stata fatta nel contesto della lezione, per catturare l' audience studentesco.

      Onestamente, stento a credere alle parole di Sdogati, avendo alcuni amici laureati alla Sapienza, in economia, dove mi si dice ci fossero fior di professori e da cui uscirono fior di economisti e anche molto critici riguardo piano Werner

      Elimina
  18. Io il Sola 24 Ore non lo leggo di proposito ma mi sorge un dubbio: il testo di Sdogati viene pubblicato anche sulla versione stampata? Se si allora dovrebbero pubblicare anche una Errata Corrige! DAR

    RispondiElimina
  19. “«Il popolo ipocrita e senza generosità,» riprese Vignon. «Bandirà dal suo seno il talento come Atene ha bandito Aristide. Vedremo i giornali, diretti dapprima da uomini d'onore, cadere più tardi in mano ai più mediocri che avranno la pazienza e la vigliaccheria che mancano ai begli ingegni, o in mano a dei droghieri che avranno il denaro per comperarsi delle penne. Ma son cose queste che già vediamo! Fra dieci anni il primo ragazzino uscito di collegio si crederà un grand'uomo, monterà sulle colonne di un giornale per schiaffeggiare i suoi antenati, li tirerà per i piedi per prendere il loro posto. Napoleone aveva ragione a mettere la museruola alla stampa. Io scommetto che sotto un governo messo in piedi da loro, i fogli dell'opposizione batterebbero in breccia, con le stesse ragioni e con gli stessi articoli che si pubblicano oggi contro il governo del re, quel governo medesimo nel momento in cui rifiutasse loro qualche cosa. Più concessioni si faranno ai giornalisti, più i giornali diventeranno esigenti. I giornalisti arrivati saranno sostituiti da giornalisti affamati e poveri. La piaga è incurabile, sarà sempre più maligna, sempre più fastidiosa; e più il male sarà grande più sarà tollerato, fino al giorno in cui la confusione entrerà nei giornali a causa del loro grande numero, come a Babilonia. Tutti quanti noi sappiamo che i giornali andranno più lontano dei re in fatto di ingratitudine, più lontano del più sporco commercio in fatto di speculazioni e di calcoli, che divoreranno le nostre intelligenze per vendere tutte le mattine il loro distillato cerebrale a trentasei gradi; ma noi continueremo tutti a scriverci, come coloro che sfruttano una miniera di mercurio sapendo che ne moriranno. Ecco là, accanto a Coralie, un giovane... come si chiama? Luciano! è bello, è poeta, e quel che conta di più, per lui, è intelligente; ebbene, egli entrerà in uno di quei luoghi di perdizione del pensiero chiamati giornali, vi sprecherà le sue idee più belle, vi prosciugherà il suo cervello, vi corromperà la sua anima, vi commetterà quelle vigliaccherie anonime che nella guerra delle idee rappresentano gli stratagemmi, i saccheggi, gli incendi, i voltafaccia della guerra dei condottieri. Quando, come mille altri, avrà speso il suo ingegno a profitto degli azionisti, questi mercanti di veleno lo lasceranno morire di fame se ha sete, e di sete se ha fame.»”

    RispondiElimina
  20. Neanche su Matrix si vedono 'ste giravolte.

    RispondiElimina
  21. Al prof. Sdogati & co. conviene invocare il "Mandela effect".

    http://blogs.discovermagazine.com/crux/2017/02/16/mandela-effect-false-memories/

    Molto meglio passare per rincoglioniti (oppure come soggetti catapultati da un universo parallelo) che per mentitori.

    RispondiElimina
  22. nel 2017 non possono esserci sviste sui tassi di interesse post svalutazione, sulla disoccupazione, da quando la produttività si è arrestata e sui livelli di inflazione degli anni 90.

    Ma ripeto, più si sentono sono pressione e più alzano il tiro (del peggio.. )

    RispondiElimina
  23. Ho seguito diversi corsi con lui in azienda. Specializzato in corsi e Master in Internazionalizzazione presso il Politecnico, mi sono sempre chiesto qual'era la sua posizione in merito. Avrei scommesso esattamente il contrario visto che ha sempre sostenuto che la moneta è lo strumento principale per modificare le politiche industriali su scala globale.
    Beh ho perso ...

    RispondiElimina
  24. Esimio professore, mi scuso, principalmente per l'entusiasmo.
    La prima mail che le ho inviato era contro i sociologi,
    in particolare il caro estinto.
    Gliel'ho scritta ubriaco, ma non me ne pento.
    Ex post posso immaginare che lei abbia pensato che ero (sono) un mentecatto.
    Il totale disprezzo per la categoria si è poi palesato in forma di epifania
    qui, con un demente male atrezzato con l'italiano, il quale propone di andare a lavorare gratis per risollevare Leconomia (io non sono un economista ma lavorare gratis eccetera), facendo passare MezzoNerio come uno normale.
    Poi mi sono sputtanato con un commento sciocco, che non aveva i riferimenti corretti, e qui mi scuso con gli utenti che ho turbato.
    Avevate ragione voi.

    Ma non posso rinunciare a questa comunità, quindi racconto. Con richiesta di pazienza.

    A 39,5 anni mi sono iscritto alla Università Statale di Milano, la stessa di Sdrogati, corso triennale di Tecniche della Prevenzione negli Ambienti e Luoghi di Lavoro.
    Parrebbe semplice, ma non lo è: chi si laurea in questa disciplina tecnica, ha poi (potenzialmente) ruolo di PG presso la magistratura.
    Il CDL è meravigliosamente interdisciplinare, si va dalle discipline semeiotiche e anatomiche, alla statistica inferenziale, e al diritto.
    E qui casca l'asino.

    II Semestre, I anno. Modulo "Istituzioni di Diritto Pubblico".
    Il professore (che non nomino) spiega le fonti del diritto, e cita la cosiddetta Sentenza Granital, che stablisce la primazia dei trattati europei rispetto alla Costituzione, in termini di dirimenza legale.
    Io, che ho una certa età, e che ho fatto un liceo paramilitare 20 anni fa, e che parlo un ottimo italiano, dico:
    "Ma è una follia! Tra l'altro ho partecipato a 2 conferenze di Luciano Barra Caracciolo, Egli sostiene che tali cessioni di sovranità siano un illecito permanente, e non prescrittibile!"
    (art. 1 C.G. 2, Codice Goofy 2, sentenza 2013)
    Il professore fa un piccolo panegirico facendo passare il luminare per il nipote picchiatello della dottrina giuridica, e dice:


    suspence


    "ma vede, l'Europa ci ha dato la pace".


    Professore, si metta nei miei panni. Io in 'sto esame prendo minimo 28.

    Non posso dire a questo parvenu "senti coglione (pardòn, "ellissoide"), la pace la hanno portata 22 milioni di morti russi e i missili americani a Ghedi, oltre che tutta una serie di accordi sottobanco che la DemocrazziaUSA ha fatto con fascisti padovani, mafiosi, politici ex GUF, e bombe nelle nostre piazze".

    quindi ho annuito, e ho detto:

    "ah, ok."

    Ho fatto male?

    P.S. Quando mi sono iscritto, ad Agosto 2016 (classificato 1° su circa 4000 al test d'ingresso), mi figuravo l'Università come Melantone vs Lutero che dissertano riguardo la dottrina della grazia.
    E invece mi tocca studiare a memoria, come una Boschi qualsiasi.
    Povero me. Poveri noi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Marco,
      mi sorprendi positivamente per la seconda volta in poco tempo, la prima quando ti ho visto tra i miei studenti, la seconda quando ti ho visto su questo blog (sul quale peraltro sei arrivato prima di me.
      Ovviamente non mi sento di dare dell'ellissoide al collega, che è persona onesta, marito e padre amorevole; però è vero che perorava per il SI al referendum costituzionale e ci è rimasto male quando gli italiani hanno espresso un diverso parere. Tra quelli di parere diverso c'ero anch'io...

      Elimina
    2. Il fatto che molti partigiani del "sì" abbiamo fatto largo uso della retorica delle generazioni future mi ha riconciliato con Erode. Sarei curioso di sapere com'è andata veramente quella storia...

      Elimina
  25. "la désinformation est la technique de communication qui corrompt le plus sûrement la cause qu'elle entend défendre"

    Philippe Breton
    La Parole Manipulée

    RispondiElimina

Tutti i commenti sono soggetti a moderazione.