mercoledì 22 marzo 2017

Etica e utopia: i volenterosi carnefici dell'Unione



Nicola Baroni ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "La medicina non è unascienza":

Premesso che il discorso di Alberto è chiarissimo: il tentativo di rendersi esenti da responsabilità con argomenti del genere è evidente. Tuttavia, ho un dubbio: se la dicotomia "scienza-non scienza" sia o meno un piano valido di discussione e - soprattutto - idoneo ad offrire una fotografia del problema UE-Euro. Ciò che intendo è - premesso che bisognerebbe accordarsi innanzitutto su che cosa sia scienza e poi, ma non meno importante, su cosa sia possibile aspettarsi dalla scienza - mi domando: se io arrivo a considerare le vite degli uomini come quintali o tonnellate di materia organica, sacrificabili in vista del raggiungimento di un bene superiore - la società ideale, quella della cultura della stabilità tanto cara a Monti - si può comunque continuare a parlare di scienza applicata?

Provo a rispondere. Ho paura di sì. E in questo senso mi trovo d'accordo col ragionamento fatto da Velo quando dice:

"Cosí come si è sempre saputo che la moneta é uno strumento sociale determinato dai rapporti di forza che crea vincitori e vinti, sfavoriti e avvantaggiati. Si sapeva, era previsto e si é voluto avvantaggiare alcuni. Ed é stato fatto. In questo senso la scienza economica ha funzionato benissimo..."

Io credo che un piano maggiormente idoneo ad inquadrare il problema sia espresso dalla dicotomia "astrazione-non astrazione". Mi spiego. I sostenitori e realizzatori del progetto unionista europeo mancano di aderenza alla realtà: ritengono sia possibile raggiungere in terra la società (per loro) ideale (universale) e per ottenere ciò - come ogni uomo che vive nell'astrazione - pensano di poter forzare le differenze, piegare la realtà in base alle proprie simpatie o preferenze. Per realizzare questa Utopia - entro la quale si riversano indubbiamente anche istinti di natura personale puramente egoistici e mercantilistici - essi utilizzano il massimo della scienza e delle facoltà intellettuali di cui è possibile disporre oggi. Non credo dunque che la scienza sia legata all'etica: è solo un metodo che si può usare con senso del limite (quello umano, ad esempio) o meno. Anzi, credo che proprio la questione UE-Euro manifesti il problema di dove l'intelletto umano possa arrivare se non è sostenuto da altro, un limite dato dalla presa d'atto della realtà (la quale non può essere contenuta in schemi o teorie).

Di conseguenza, tutta la loro "narrazione", i sotterfugi, i dati occultati o trasformati servono solo a coprire il problema etico che ne deriva e - certamente per molti degli "europeisti" - pure per provare a razionalizzare una verità che altrimenti dentro di sé sarebbe insostenibile (la macelleria che stanno mettendo in piedi). Ecco perché a mio avviso non occorre essere degli economisti per ritenere quel progetto profondamente dannoso: perché la loro astrazione, la loro allucinazione è percepibile con un livello di coscienza minimo. Ed ecco perché sono in molti a sostenerti in questa tua denuncia, nonostante di macroeconomia ci capiscano gran poco.



(...così, a me, di primo acchito, sembra una gigantesca supercazzola. Che la sociopatia di certi personaggi - come quelli che vorrebbero "disciplinare" le imprese (altrui) manganellandole col cambio rigido - sia comprovata, e che susciti un istintivo ribrezzo, è certo. Non occorre il dottorato per inorridire di fronte a un serial killer. Che alcuni di essi siano scollati dalla realtà, per mancanza di strumenti analitici, di tempo speso a consultare dati, o perché vivono in una bolla, è altresì palese. Però il problema che ponevo era totalmente diverso. Sul tema delle responsabilità, il piano doxa-aletheia è estremamente importante. Ogni uomo ha diritto alle proprie opinioni, nessuno ai propri fatti. Trasformare l'epistème economica in doxa è lo snodo etico rilevante, e il mio problema non è nemmeno che ci provino i soliti cialtroni, ma che dalla parte di chi ci dovrebbe aiutare di cada così facilmente in trappola. Rispetto a questo, la dicotomia astratto-concreto cosa c'entra? Voi l'avete capito, il giovine Baroni?...)

96 commenti:

  1. "la questione UE-Euro manifesti il problema di dove l'intelletto umano possa arrivare se non è sostenuto da altro".

    Ritengo che il vero problema sia tutto qui. Questi giocano al piccolo dio, e non si rendono conto che il titolare del dicastero non se n'è mai andato. Per dirla con Osea:
    "Hanno trasgredito la mia alleanza e rigettato la mia Legge. Essi gridano verso di me: «Noi ti riconosciamo Dio d'Israele!» [noi mettiamo il tuo nome nella Costituzione Europea]. Ma Israele ha rigettato il bene: il nemico lo perseguiterà. Hanno creato dei re che io non ho designati; hanno scelto capi a mia insaputa. Con il loro argento e il loro oro si sono fatti idoli ma per loro rovina."

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  2. Credo d'averlo capito, il giovine Baroni, e ne apprezzo l'engagement teorico e, in altri 3D, la brillante ironia, ma in questo caso dossologico risponderei: è tutta una questione di lotta di classi, per dirla non con il Moro, ma con il Warren (Buffett).

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    1. Io sinceramente non ci ho capito nulla. O meglio: una cosa l'ho capita, che il giovine Baroni ha tanto bisogno di affetto e di attenzione. E a lui possiamo accordarla (più che altro perché porta al #goofy quella giovine diversamente cozza...).

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    2. A me pare che il giovine mescoli diversi piani. Un conto e' conoscere una certa scienza e usarne gli strumenti per un fine o un altro (conosco la fisica atomica e costruisco una bomba o una centrale). Il fine e' una scelta, e determina la scelta degli strumenti da utilizzare. L'euro e' uno strumento il cui esito la scienza economica aveva gia' inquadrato. Da cui la necessita' della negazione della scientificita' dell'economia, per non ammettere che proprio quel fine si voleva raggiungere (Monti piu' o meno lo ha fatto e il suo partito e' scomparso dal panorama e politico. Chiaro che il PD abbia paura, e cosi' gli intellettuali di area).
      Altro e' che molti, non possedendo nemmeno lontanamente i rudimenti necessari a capire, perche' vivono in una bolla protetta investiti dalla propaganda, propongano il sogno eurista nascondendo a se' stessi ed agli altri i fatti che non si confanno al sogno utopico. Per loro forse avrebbe senso spostare il piano su astrazione-non astrazione, ma ho l'impressione che in gran parte siano imprigionati in un ruolo di promozione del sogno da cui non riescono a uscire. Non e' l'utopia ma la convenienza (personale, politica, sindacale ...o anche solo l'incapacita' di riconoscere di essersi sbagliati) a renderli dissociati dalla realta'.

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  3. Io tento di capire il giovine , che da ragione su tutta la linea ma si riserva il dubbio che oltre alla semplice pecunia ci sia altro . Posso fare una piccola considerazione sempre da non economista quale sono ? mi pongo allora una domanda , una volta che una persona ha accumulato e continua ad accumulare ricchezze in modo ormai irrazionale ,alla fine non si annoierà un po' ? e allora sentendosi certamente una specie di divinità, non è che incomincerà anche a voler trasformare il mondo , a ricreare una specie di mondo suo su cui essere il padre padrone assoluto ? in questi giorni pensavo ad una cosa , hanno inciso sulla pietra ( ad eterna memoria ) l'auspicio o la volontà che nel mondo si arrivi a 500milioni di persone , per fare ciò , ci ha insegnato il Prof che la cosa migliore, economicamente parlando, sarebbe un'epidemia che lascia intatto il capitale eliminando solo le folle , creare una situazione del genere penso sia un po' troppo forte e poi non discriminerebbe troppo , la peste colpiva sia il monco che il nobile indistintamente , invece se porti tutti ad una sanità privata e poi distribuisci allegramente qualcosa che renda sterili , il gioco è fatto chi non ha denaro e ricchezze non potrà dare seguito alla sua prole . Guarda caso appare sui soliti giornaletti da 4 soldi un piccolo trafiletto dove si parla di infertilità e di un nanismo sessuale delle prossime generazioni ecc ecc. Ecco dove capisco il giovine , il portare a compimento un piano preparando il terreno ad accoglierlo , l'economia come mezzo per impoverire ma proprio solo per impoverire , se ciò non fosse solo un mezzo , allora che senso avrebbe impoverire il mio cliente al punto che io , accumulatore di ricchezze devo per forza di cose fermare il mio accumulo perché non ho più nessuno da sfruttare ? è troppo illogico ,mentre farlo per uno scopo, sarebbe ben diverso . Sbaglierò io, che sono vecchio ,sbaglieranno tanti giovani che non lo sono , sarà il troppo vino e donne che ci permettiamo noi sudici che ottenebra ?

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    1. "sarà il troppo vino e donne che ci permettiamo noi sudici che ottenebra?". Non il vino, ma l'alcol. Il che ha fornito l'occasione a "Orizzonte48" di dimostrare la "crassa ignoranza" dell'olandese ex-volante (ora che è stato impallinato proprio dai suoi elettori)
      http://orizzonte48.blogspot.it/2017/03/djisselbloem-le-donne-e-lalcol-un.html
      in un post che andrebbe letto e riletto finché una risata non li seppellirà.

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    2. Ho letto il tuo scritto e ho riso, amaramente.
      Non credo che una mente fine come il prof possa mai avvallare la tua tesi ma lo posso fare io che non sono nessuno.
      Siamo 6 miliardi e fischia e siamo troppi.
      Ci siamo arrivati grazie al petrolio e questo non è per sempre.
      Siamo diventati tutti ambientalisti e vegetariani o meglio salutisti ma mangiamo merda che non si è a conoscenza dove venga prodotta ne il come.
      Siamo troppi e le risorse non bastano per tutti chiaramente.
      Utilizzando la diversamente ridistribuzione faranno selezione.
      Del resto non esiste migliore contraccettivo che un lavoro
      precario a vita.
      Senza sanità, senza risparmi, senza lavoro, senza stato li voglio vedere i nostri figli se avranno aspettative di vita oltre gli ottanta anni?

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    3. La mia è solo una possibile conseguenza di un'anomalia , la tesi è come tutti qui ormai ammettono è che sanno quello che fanno . Parto dal presupposto di come fanno le aziende quando stanno per fare la riforma piu o meno losca per mutare, in genere solo i proprietari lo sanno , ma nemmeno tutti ma solo i maggiori azionisti ,siamo in una società molto piramidale dove gli strati si stanno muovendo verso un modello indiano , ogni strato è una casta che non comunica con le altre adiacenti , il dividi et impera , niente di nuovo. Ora se questo è vero ne consegue che il vertice o lo strato superiore non lascerà mai trapelare le sue complete vere intenzioni allo strato subito sottostante , per fare un' analogia il decuius 101enne appena passato a peggior vita penso che ai bilderberg_iani , delle sue vere intenzioni non arrivasse null'altro che il modo per farli muovere verso il suo obbiettivo , stessa cosa la fanno i bilderberg_iani verso chi dovrà distribuire le loro idee, che non sono vere ma fingono di esserlo per raggiungere lo scopo . Il mio non è complottismo , ma è l'evidenza di una normale prassi aziendale che viene usata anche in aziende di bassa levatura , affermare che gli stessi meccanismi non siano usati ad alto livello , ecco quello è il complottismo . Per il fatto che senza sanità , lavoro ecc si abbassi la popolazione non sono sicuro che usino una leva del genere , sapendo che le popolazioni più precarie incominciano a figliare di più per la legge della conservazione della specie , piuttosto ( giusto per fare il maligno ) penserei di piu ad un qualcosa di indotto , la tecnica per farlo esiste e nel momento in cui lo Stato diventa assente ,la stessa tecnica diventa vincente , ovvero se la popolazione diventasse piano piano sterile e la sanità statale intervenisse con pratiche e mezzi adeguati lo scopo non potrebbe essere raggiunto ( parlo di sterilità ma potrebbe essere di tutto ) mentre con il privato , tu , paziente , sei isolato e disgiunto , si che fai numero statistico , ma resti solo un numero .

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  4. La distinzione tra scienza e opinione esiste per chiunque sia dotato di capacità intellettuali dignitose e per chi non debba a tutti i costi difendere un progetto o un'idea a qualunque costo.

    Purtroppo al giorno d'oggi, come canta un nostro connazionale siamo tutti "tuttologi" col web e una quantità smodata di persone pensa di poter dire qualunque scemenza in un qualunque contesto e su qualunque materia, senza subire ripercussioni di alcun tipo.

    Argomentare con tali individui è impresa ardua, la prima reazione di stampo ultras sarebbe quella di mandarli a quel paese, ma anche superando il nostro istinto animalesco, ci si ritrova a scegliere tra due opportunità: provare a a spiegare perché qualcosa è scientifico e qualcos'altro non lo è, oppure ignorare il soggetto in questione, che nella stragrande maggioranza dei casi è la cosa migliore da fare (questo tipo di reazione l'ho imparato dal professore, a cui va un sentito ringraziamento).
    Io personalmente non amo sbattere contro i muri, non ho molto da guadagnare rovinandomi il fegato per il piddino di turno che non vuole ascoltare, per cui se vedo che non c'è dialogo, chiudo la conversazione e basta.

    Diverso è il discorso se gli interlocutori sono professionisti e/o politici, qui entra in gioco la potenziale malafede. Mi ritengo fortunato a non dover colloquiare con tali individui. A volte questa malafede è palese (grafici farlocchi o manipolati), a volte si basa su atti di fede dei soggetti in questione, o quantomeno apparentemente tali, perché non dimostrabili con i dati.

    Io ho cercato un paper pro euro, lo confesso. Magari non so cercarlo, ma non l'ho trovato, ho trovato solo dichiarazioni roboanti che si scontrano con la realtà che io ho vissuto in prima persona e che ho scoperto molti anni dopo essere legati a questi eventi economici, nella fattispecie ai periodi in cui abbiamo subito il cambio fisso con le altre valute europee e al periodo delle riforme teutoniche del mercato del lavoro ad inizio millenio. Le ho vissute da figlio di imprenditore (1991), da imprenditore (2009), da dipendente (2011 in poi) e ho paura di subirne ancora in futuro da artigiano (2017 and to be continued).

    Mi sono impoverito di molto negli anni, economicamente parlando.

    Non ho voglia di incazzarmi giornalmente, ma succede. Non vorrei dover essere io a sbattermi per cose di cui non so una cippa (ok, un po' ora le ho studiate, qualcosa penso di averlo capito, per esempio di chi fidarmi), però le devo capire, perché purtroppo siamo in guerra e ognuno deve fare la sua parte e io non posso lasciare gli altri a combattere le mie battaglie.

    Io farò per il terzo anno consecutivo il mio piccolo gesto di dare il 5x1000 ad Asimmetrie, spero entro un anno o due di poter fare di più, se saremo ancora in guerra.

    Di una cosa sono certo, io non mollo. Mi incazzerò, ma cercherò di mostrare a chi vuole ascoltare dove leggere come funziona l'economia, di spiegare perché gli ortotteri sono il male e così via. Non voglio restare passivo, anche se la tentazione è forte. Io quello che posso lo faccio, perché amo il mio paese.

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    1. Questo invece è perspicuo. In cambio posso dirti che non sei solo, sei sempre meno solo. Attenzione: ora cercano di metterci gli uni contro gli altri (vedi editoriale di Mieli sulla Sicilia...).

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  5. su scienze sociali, dogmatismo scientista, critica dell'economia dominante e altro, mi paiono interessanti queste riflessioni (e poi mi taccio):
    https://russeurope.hypotheses.org/5839

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    1. Praticamente Jacques prima asfalta Généreux dicendo di parlarne bene, e poi ne parla bene asfaltandolo... Mi ha molto intrigato la costruzione retorica del pezzo, ma lì almeno le intenzioni sono chiare. Il Baroni non è perspicuo, non perspicua, dovrebbe perspicuare di più...

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  6. Penso di aver capito, e se ho capito concordo. Lo ridico in parole mie.
    a) molli o dure che siano le scienze moderne, esse non si propongono lo scopo di produrre un giudizio assiologico (= dire se qualcosa è buona o cattiva). Quanto stabilito con il metodo scientifico potrà essere esatto (2+2=4) o certo (acqua bolle a 100° al livello del mare) ma non vero (esatto, certo, reale +buono/cattivo).
    b) il progetto UE è un caso da manuale di universalismo politico: è agito "per il bene dell'umanità" tutta, se non attuale almeno futura
    c) a prescindere dalla buonafede personale dei suoi attori, il progetto politico universalista si scontra, come sempre, con la mancanza dell'accordo universale di fatto.
    d) che fare con i dissenzienti? Robespierre o Lenin li accorcerebbero di una testa (per il bene della futura umanità). In assenza di ghigliottina e Ghepeù, la UE cerca di manipolarli by stealth, con i piloti automatici, i media, le leggi di settecento pagine, etc. Naturalmente, "per il bene dell'umanità" europea e poi mondiale di domani, quando Alle Meschen werden Bruder.
    e) La manipolazione by stealth ha un'unica giustificazione possibile: "Noi sappiamo meglio di te qual è il tuo bene". E perchè lo sanno meglio di noi? Non certo perchè Dio gli sussurra all'orecchio: perchè loro possiedono la scienza e la tecnica (Lenin pensava di conoscere la dinamica storica necessaria, zuppa e pan bagnato)
    f)La scienza però non dice se qualcosa è buono o cattivo, dice solo come funziona.
    g) La scienza, in questo caso economica, dice che l'euro e la UE hanno effetti diretti e collaterali che colpiscono gli interessi di vaste popolazioni, le popolazioni che bisogna mettere d'accordo sul progetto universale. Qui c'è una contraddizione. Come la si supera?
    h)Così. Chi possiede la scienza, cioè la fonte più certa di legittimazione, possiede di conseguenza anche il potere e IL DOVERE di decidere che cosa sia buono o cattivo: se non lo possiede lui, chi lo possiede? Dio? Non esiste. Il popolo? Si sbaglia, è ignorante, ragiona "con la pancia".
    i) Quindi, il possessore della scienza e del potere di definire, per conto di tutti, che cosa sia bene e che cosa sia male, quando la scienza economica contraddice il suo progetto non potrà dire "dalla scienza non si ricava la verità", perchè la scienza è la fonte della sua legittimazione. Dirà che quella particolare scienza NON è una scienza, ma soltanto un'opinione.
    l) Sa che non è vero? Certo che lo sa. E allora? In un progetto universalista, agito per il bene dell'umanità futura, non è vero quel che è vero, è vero quel che serve il bene dell'umanità: dunque, anche il falso.

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    1. Grazie Roberto, le tue considerazioni calzano bene.
      Innanzitutto è chiaro che mi riferisco a coloro che del progetto unionista hanno composto la musica, scritto il libretto e a chi dirige l'orchestra. Quando ho detto "entro la quale si riversano indubbiamente anche istinti di natura personale puramente egoistici e mercantilistici" ho inteso riconoscere la realtà di determinate dinamiche accidentali al progetto che inevitabilmente si realizzano e con questo s'intersecano. Direi tuttavia che non sto affermando altro che l'ovvio: gli "europeisti" non sono un gruppo omogeneo, ma piuttosto variegato. Per intendersi, non credo che Monti e Padoan giochino nella stessa serie, quindi figuriamoci Monti con - che so - un Puglisi. Da qui anche la difficoltà ad individuare, per un verso, gradi di responsabilità, per un altro, invece, chi è effettivamente il "nemico". Ma è un discorso diverso che meriterebbe trattazione a parte. Di certo, l'Istituzione-strumento di quel progetto è - al momento - l'Unione Europea. La moneta unica un'arma potentissima recuperata dalla scienza economica [ della quale io non rinnego certamente il valore, come del resto di qualsiasi altra scienza. Lo specifico perché, guardando a certi commenti qui sotto, mi chiedo che cosa abbiano letto nelle mie parole. Idem per coloro che hanno pensato che stessi facendo un qualche discorso moralistico]. Arrivo al punto. I progettisti conoscono la scienza economica anche troppo bene, sanno degli effetti politici ed economici, potenziali e non, di un'unione monetaria in una non OCA e l'hanno utilizzata al preciso scopo di realizzare la società universale della "cultura della stabilità". Ce lo dicono e ce lo hanno detto da sempre. Per questo ritengo che osservare il problema dalla prospettiva "scienza-non scienza" possa essere fuorviante: perché loro utilizzano moltissimo la scienza (anche per controllare il processo in termini sociali). La differenza tra te e loro è che te, Alberto, non ritieni degno annoverare la sofferenza altrui, la morte di molte persone tra i dati impiegabili in un progetto scientifico-sociale. Per te un essere umano non è qualche chilogrammo di materia organica da sacrificare ad una teoria, ma il limite oltre il quale una pianificazione non è più scienza. Ovverosia dai connotazione etica alla scienza. Io penso invece che la scienza abbia carattere neutro e il problema UE-Euro - ma mi spingo a definirlo il problema dell'umanità moderna (si vedano XIX e XX secolo) - sia esattamente l'eccesso di intelletto, l'eccesso di scienza, la quale senza una guida (limiti che la contengano) può tranquillamente portare ad aberrazioni allucinanti. Sono troppo scienziati, non troppo poco e pensano di poter costruire su quelle basi grandi schemi e teorie sociali che uniformino l'umanità tutta verso l'assoluto di una perfezione (per loro, ovviamente. Ma la perfezione è sempre “per qualcuno”); fanno ciò perché credono che porsi dei limiti – e qui la scienza non può né spiegare né capire poiché incontra il suo limite - siano mitologia moraleggiante per poveri deboli e non invece realismo allo stato puro. [segue]

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    2. E arrivo quindi alla seconda mia osservazione. Io credo che l'allucinazione di cui essi in realtà sono vittime - ormai lo si sarà inteso - sia l'astrazione. Cioè pensano che davvero sia possibile - per il tramite della scienza e del progresso scientifico/intellettuale, delle loro teorie sociali - creare una società perfetta, ideale, uniforme, senza differenze e diversità di prospettiva, in una parola contenere la realtà - che è dinamica - in uno schema rigido. Dentro di loro si sentono tanto elevati e tanto buoni (perché mirano al progresso umano). Pertanto, non riconoscendo altro oltre a quello che i loro aridi calcoli e ovattati sensi gli restituiscono, non possono che arrivare ad un'unica conclusione: forzare le differenze, cioè la realtà, invece che riconoscerla/e ed ammetterla/e come parte integrante della realtà. Cosa saranno mai qualche cl di lacrime e qualche litro di sangue se poi raggiungeremo il sistema sociale perfetto, con quello economico perfetto, con quello pedagogico perfetto e via discorrendo. La buona notizia è che l'assoluto non esiste se non nella mente, dunque falliranno. La brutta è che ce ne accorgeremo tutti, colpevoli e non (realizzare un assoluto sul piano fisico = violenza e fallimento. Sempre).

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    3. Grazie a te,Nicola. Stavolta sei stato più che chiaro. Si, il problema è l astrazione, come dici tu, o il nichilismo, come direbbero altri. Il progetto costruttivista UE e una escatologia, debole ma escatologia. Senza Dio e senza apocalissi, naturalmente, ma con tanti paradisi terrestri che si allontanano come l orizzonte, come i miraggi...

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  7. Ci stiamo occupando di soggetti che tutto sono meno che portatori di qualche pretesa scientifica. Anzi ne sono l'antitesi. Quando i loro pseudo-ragionamenti finiscono tutti nel TINA, di cosa stiamo parlando? La scienza è contro qualunque dogma, si fonda sul concetto di ignoranza. Nessuna teoria può essere considerata intoccabile o definitiva, anzi si sa già in partenza che potrà essere falsificata. Costoro invece seguono concetti che si rifanno totalmente alle tradizioni premoderne della conoscenza, per cui tutto ciò che occorre sapere lo si sa già e non occorre indagare e occuparsi della realtà, dei fatti, dei dati: per loro non hanno nessuna importantza, sono insignificanti. €uro e Unione €uropea sono verità fondamentali, indiscutibili, per questo li considerano irreversibili. Una sorta di religione inZomma.
    L'€urismo ha ormai tutte le caratteristiche di una religione, medioevale, a tal punto che non disdegna le scomuniche, gli anatemi, le profezie e ammette persino i riti di purificazione e di sacrificio (che le "riforme" a quello tendono). Ha una sua casta sacerdotale e pure l'inquisizione. Speriamo solo che non ci facciano fare la fine degli albigesi.

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    1. Gli albigesi sono loro, solo che stavolta sono più forti e la Crociata contro la subiscono i paesi cattolici e ortodossi. "Uccidete, l'€uropa riconoscerà i suoi". La religione UE è una religione gnostica, i segni sono millanta ma basterebbe il loro amore per il puro spirito e il puro nulla (il denaro senza facce, con ponti e finestre che danno sul Vuoto) e l'odio per la carne, la concretezza del mondo e delle creature. Anche la fissa di privilegiare gli omosessuali è gnosticismo purissimo, vedi la setta degli Ofiti o quella dei Cainiti. Per tacere della curva demografica preagonica e dei nulli provvedimenti per incrementarla. Gli Arconti di Bruxelles...

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    2. Poveri Albigesi, il paragone li farà rivoltare nelle loro tombe, pardon, fosse comuni.
      Domani avremo qui a Roma il Sinodo per la celebrazione dei "Sacri Trattati U€".
      Immagino il lavorio, le negoziazioni, per tirar fuori una Dichiarazione comune, un "Credo" da emanare Urbi et Orbi.
      Do loro qualche consiglio cui ispirarsi:
      "In €uro We Trust"
      "Non Avrai Altra Moneta all'Infuori di M€".

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  8. “«Non correte, Lebedev, di mattina siete più indulgente» osservò Pticyn, sorridendo. «Ma di sera in compenso sono molto più sincero! Di sera sono più franco e sincero!» gli replicò Lebedev infervorato, «più chiaro, più preciso, più onesto, più rispettabile. Certo con questo offro il fianco alle vostre critiche, ma non m'importa: vi considero tutti qui quanti siete degli atei: con che cosa salverete il mondo, quale via percorribile avete scoperto per esso, voi, gente di scienza con le vostre industrie, le vostre associazioni, i vostri salari e tutto il resto? Con che cosa? Con il credito? Che cos'è questo credito? A che cosa conduce il vostro credito?»
    «Ma guarda un po' come siete curioso!» notò Evgenij Pavloviè.
    «Invece io sono dell'avviso che colui che non si pone tali interrogativi non è che uno chenapan del bel mondo!»
    «Forse giungeremo alla solidarietà universale e all'equilibrio degli interessi» osservò Pticyn. «Solo a questo, solo a questo! Senza alcun fondamento morale, basandosi solo sul soddisfacimento dell'egoismo personale e della necessità materiale? La pace universale, la felicità universale basata sulla necessità materiale? Intendete questo, se è lecito domandarvelo, egregio signore?»”

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    1. Già, la Verità ci rende liberi, ma la Verità è solo di Dio, per cui mai l'uomo potrà essere completamente Libero.. Può però provarci, con risultati lodevoli. Parlare di commonwealth good, bene superiore, per me è una sfida improba, certo è che l'etica della società (neo?)liberista incarna tante pulsioni autodistruttive e violente figlie dell'egoismo: da qui la necessità di ammantare tutto questo con retorica e doxa, oltre a una buona dose di menzogne, da propinare anzitutto a se stessi.credo però che, pur avendo economisti seri le chiavi di lettura per interpretare certi fenomeni, non le abbiano usate per gli stessi motivi per cui non le hanno usate altri. Del resto, se gli stessi fottuti (scusate il francese) da questo sistema identificano la 'modernità'con il fare 480 lavoretti del cazzo fino ai 40 ( perché flessibile è bello), adorano la scerin economi (© ilpedante) e se ne fregano di istituzioni come Scuola e Sanità pubbliche, non vedo perché non possa mentire (ripeto, anche a sé stesso) chi appartiene ad una classe che, tutto sommato, aveva e ha ancora le alternative per mantenersi dignitosamente. Questo non è per sminuire il problema posto dal prof, temo solo sia una delle tante (e tanto simili fra loro) sfaccettature della miseria umana.

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    2. Non "è sbagliato": è funzionale al ruolo, perché la comunità non è omogenea quanto a interessi.

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    3. @martinet millemila minuti di applausi. Grazie

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  10. Cioè l'intelletto umano sostenuto dalla sola scienza dove arriverebbe, a negare la scienza stessa? Allora rimarrebbe vuoto. Ma se tollera di rimanere vuoto, era vuoto pure prima. Intelletti vuoti al potere.

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  11. Manno', gli happy few si son scocciati di veder 'sti straccioni viver così bene, benestanti e pure senza li pensieri che abbiamo noi che li abbiamo cavati dalle grotte.

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  12. Anche a me sembra che l'economia la conoscano bene, altrimenti non potrebbero essere vincenti (al momento). E che stiano stravincendo mi pare fuori da ogni dubbio.
    La fisica che ha portato alla bomba atomica è comunque scienza. Quindi concordo che il problema è "dove l'intelletto umano possa arrivare se non è sostenuto da altro".

    Non mi convince invece l'idea che operino per il raggiungimento di un bene/ideale supremo (diverso dal nostro) di lungo periodo.
    Forse una ristrettissima minoranza di esaltati ci sarà, ma per la maggioranza a contare è soltanto il PROPRIO personale bene supremo e per raggiungerlo non esitano a sacrificare altri, a mentire, a tradire ideali (ammesso che ne abbiano mai avuti) o il futuro dello stesso sistema che oggi sostengono e da cui sono sostenuti.
    Prendiamo ad esempio un Napolitano (discorso anti-SME) o un Draghi (tesi di laurea con Caffè) o un Padoan (Critica marxista): quello che stanno facendo è in palese contraddizione ai loro ideali precedenti.
    Sicuramente si può cambiare opinione (io l'ho fatto) ma quando questi cambiamenti sono unidirezionali, fondamentali e funzionali alla realizzazione della proprio successo, si ha la prova che non si tratta di onesti ripensamenti ma di cinici calcoli.

    Da veri psicopatici (in senso medico: sono patologici) alla sofferenza procurata ad altri semplicemente non pensano. Ritenendo questo normale, sono anche convinti che se non sfruttassero loro certe opportunità, certamente lo farebbero altri a loro danno e allora sarebbero stupidi a rinunciarci.
    Le conseguenze future non sfiorano le loro menti perché non hanno una visione di lungo periodo e comunque sono certi che troveranno il modo di cavarsela, dal momento che si ritengono superiori.
    Razionalmente potrebbero anche essere consapevoli di ciò che provocano, ma emotivamente non riescono a percepire sensi di colpa: per il semplice fatto che loro ne ricavano un utile, non può essere poi così male.

    Altro tratto distintivo dello psicopatico, è l'utilizzo smisurato e disinvolto della menzogna, sia quando è utile per raggiungere il loro obiettivo, sia per il puro piacere di mentire.
    "L'economia non è una scienza" è la suprema menzogna che serve loro a coprire tutte le altre che ci raccontano e in particolare che l'economia è una scienza che non stanno esercitando per il progresso e il benessere collettivi.

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    1. Complimenti Silvia per l'analisi. Ci riconosco molti colleghi universitari che hanno cambiato casacca e stanno svendendo l'universita' per nulla. Sono malvagi, amano avvilire gli studenti meritevoli. Godono a dire che oggi non si correggono le tesi e bisogna laurearsi in fretta e poi andare all'estero. Hanno tutti un ineccepibile pedigree democratico.

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    2. Non sono psicopatici. L'uso di queste categorie cliniche maschera la verità dal punto di vista umano: sono enormemente egoisti, in particolare avidi. Fanno i loro interessi personali senza che il destino dei loro simili li tocchi più di tanto.
      Questa non è psicopatia. Gli esseri umani sono millenni che si comportano così, soprattutto quando hanno il potere. Il potere li rende convinti di non far parte del consorzio umano. Non hanno bisogno di nulla e di nessuno. Immersi in questa illusione data da ricchezza e potere fanno scelte malvage. Nulla di nuovo sotto il sole.

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    3. Anche secondo me non sono malati, tutt'altro.
      Sono molto esperti e preparati al punto che usano le loro conoscenze a vantaggio di pochi ( grossi gruppi e grande capitale) contro i piccoli .
      Conoscono tutto e sanno tutto.
      Chissà , pero', se conoscono il prezzo del litro di latte? Bisognerebbe chiederglielo alla prima occasione, magari in un dibattito televisivo...

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    4. @ Silvia

      L'uiniversalismo politico è intimamente contraddittorio, perchè mentre è possibile l'universalismo religioso o culturale (parlare, pensare, pregare a nome e beneficio dell'universa umanità) è impossibile agire politicamente a nome dell'universa umanità. Il politico infatti è definito dalla coppia di opposti amico/nemico e dunque dal conflitto, mentre l'universalismo prevede, almeno in linea di principio, l'accordo universale. Chi agisce politicamente in nome dell'umanità agirà sempre a partire da una realtà particolare, perchè nella realtà effettuale esistono solo quelle (gli Universali non hanno esistenza empirica). Di conseguenza, anche chi in perfetta buna fede inizia ad agire politicamente in nome dell'umanità finirà più prima che poi per agire politicamente nell'interesse di una realtà particolare, per esempio l'interesse proprio, del proprio ceto, partito, nazione, etc. La dissonanza cognitiva tra universalismo politico teorico e universalismo politico pratico lo porterà o alla malafede, o al giustificazionismo in nome del bene di una umanità sempre più lontana nel futuro. E' la dinamica psicologica dei comunisti (veri, DOC) che in questo modo giustificarono persino le persecuzioni staliniane che colpivano loro stessi, ad accettare le torture e i processi falsi di cui erano le vittime. Qui naturalmente parlo di una minoranza di Veri Credenti: come sempre, i Furbi sono di più. Ma la giustificazione ideologica resta a disposizione anche dei furbi, e infatti costituisce oggi l'arma ideologica più potente del nemico UE: "l'Altra Europa" dell'Avvenire.

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    5. @Silvia
      I poveri a queste persone nin danno scandalo perché hanno fatto proprio un principio: il povero è colpevolmente povero. Loro credono che volere è potere. Poiché sono stati fortunati credono di ottenere quello che ottengono dalle loro superiori capacità.

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    6. "Tira più un posto in BCE che cento tesi giovanili"
      Da un commento di tanti anni fa su questo blog.

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    7. @Silvia
      "Ritenendo questo normale, sono anche convinti che se non sfruttassero loro certe opportunità, certamente lo farebbero altri a loro danno e allora sarebbero stupidi a rinunciarci." Invece sembrerebbe normale, vedere "Potere e delinquenza", Alex Comfort (gia' citato qui o nei siti "amici", non ricordo).

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  13. Ci saranno imprecisioni, ma cercherò di portare qualche elemento interessante che magari altri sapranno approfondire.
    Secondo me, Nicola Baroni percepisce una faglia filosofico-metafisica che da una parte sta creando eccessi rivoltanti e dall'altra sta preparando la propria antitesi.

    Il concetto di aleteia è potentissimo. Proprio per questo, nel mondo occidentale esiste, e non da oggi ma almeno dai post-strutturalisti, da Foucault e compagnia cantante, una specie di nuova sofistica secondo la quale "OGNUNO HA DIRITTO AI PROPRI FATTI". Foucault ha addirittura ridefinito il concetto di epistème. Consiglio il suo storico dibattito con Chomsky per avere un'idea del personaggio.
    In altre parole: "l'economia non è una scienza" come sottoinsieme di "la verità non esiste".

    Qualche esempio tragico e divertente: conoscete @RealPeerReview? Raccoglie il meglio del meglio di quella che passa per letteratura scientifica oggi. Ad esempio, dalla rivista "International Journal of Qualitative Studies in Education", si cita un paper che "explores promiscuous black feminism by juxtaposing black feminism, Foucualt’s poststructuralism, and my grandmother." (sono serio: femminismo, poststrutturalismo e mi'nonna).
    Trattasi di un tipo di ricerca che fa a meno di fastidiosi dati esterni: l'autoetnografia. Una sorta di autobiografia scritta programmaticamente male. L'orrore.

    Un materialista storico direbbe che è ovvio: come per la Sofistica (i primi "prostituti della cultura") parliamo del prodotto di un certo sistema economico-sociale molto simile al nostro (l'imperialismo ateniese sulla lega attica, la combinazione di democrazia e schiavismo, le tensioni con Sparta).
    La strategia è rimasta la stessa: sfuggire alle proprie menzogne attaccando il concetto di Verità e dicendo che se lo scrivi con la maiuscola sei rossobruno o nostalgico dei Trenta Tiranni (sono serio: maiuscole = Spengler = fasho).
    Al tempo stesso però oggi ci si lavano anche la coscienza! Tramite la identity politics, puoi continuamente dividere la società in oppressi ed oppressori, al di là della classe, e sentirti anche buono e progressista perché ti metti (in maniera assolutamente cosmetica) dalla parte degli oppressi. Col doppio risultato che 1. come scienziato sociale hai la pagnotta garantita e 2. se qualcuno capisce puoi sempre fare il passetto a sinistra e trovare nuovi oppressi.

    La buona notizia è che lo spirito del tempo sta cambiando, perché quella che Nicola chiama astrazione è insostenibile. Come diceva zio Carl, "l'esigenza di abbandonare le illusioni sulla propria condizione è l'esigenza di abbandonare una condizione che ha bisogno di illusioni". Esempio: un simpatico professore di psicologia di Toronto ha iniziato un'opera di testimonianza a favore del valore dell'individuo e dei concetti gemelli Natura Umana e Verità. I suoi corsi, dove parla in termini piuttosto superficiali ma efficaci di Solzenicyn, neuroscienze, Piaget e "damned post-structuralists" si sono diffusi come un incendio su Internet, raccogliendo milioni di visualizzazioni e facendolo diventare il metafisico di fiducia dei giovini incazzati anglofoni della Alt-right.

    In sostanza, parafrasando Preve, il nostro Baroni sente un vuoto metafisico, e ci mostra uno spaccato dei turbamenti della giovin generation: rifiuto per il precetto "Una escort sopra di me, un grammo di coca dentro di me"; impossibile credere nella Rivoluzione Proletaria; il Cristianesimo stile sangue di San Gennaro puzza di plebe; lo spirito della Nazione pare arte di arrangiarsi... Cosa resta a guidare l'azione di noi giovini, che neppure possiamo dire "tengo famiglia"?
    La Scienza?
    Ci spera ogni volta, sarebbe bello avere una ideologia "concreta". Ogni volta però si risponde -giustamente- la stessa cosa: la Scienza non serve come guida morale.
    Che mondo difficile.

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    1. @ elu lei

      Fantastica la parafrasi kantiana, è tua?
      Concordo con la tua diagnosi psicologico-metafisica. Togli Dio, togli Patria, togli Famiglia, resta il Buco, come quando togliil crocefisso dalle aule scolastiche. Fa freddo, nel Buco, c'è buio, e c'è anche tanto spazio per le cavolate. What next per voi Giovini? Rinvio all' "Andrej Rublev" di Tarkovskji, scena della campana.

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    2. No guardi, nelle aule al posto del crocifisso ora sta un teleschermo.

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    3. @Buffagni
      Mi sa che purtroppo​ hai ragione. Ai nostri figli non stiamo lasciando l'arte di fondere campane. Proprio come in "Andrej Rublev" di Tarkovskji.
      Ma avranno la testardaggine del figlio del fonditore di campane, venuti su nella bambagia e davanti allo schermo di uno smartphone?

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    4. Col principe che se non ce la fai ti taglia la testa, la motivazione la trovi.

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  14. La frase “l’economia non è una scienza” è un modo delicato (ma poi neanche tanto) per dare del ciarlatano a chi denuncia i mali causati dall’euro. Lo scopo della frase è duplice: vale da esonero dalle proprie responsabilità per aver affermato che l’euro è un bene e per offendere chi dice il contrario.
    Dire che “l’economia non è una scienza” è simile a chiamare qualcuno complottista.
    Dare a qualcuno del complottista è un modo delicato (ma poi neanche tanto) per chiamarlo malato di mente. Dire che un individuo è complottista significa insinuare che le sue affermazioni sono frutto di ossessioni, fobie e paranoie e che quindi non meritano l’attenzione dei sani.
    Se l’economia non è una scienza, chi ne parla è: nell’ipotesi migliore, un ciarlatano; nell’ipotesi peggiore, uno psicopatico.

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  15. Il fatto che gli economisti mainstream possano giocare con l'opinabilità per sfuggire alla responsabilità delle loro omissioni di fronte ai dati ,è connesso con le loro teorie accomunate in un paradigma che considera l'economia come un fenomeno naturale ,facendo passare le visioni del mondo sottostanti alle teorie economiche ,che poi influenzano i rapporti giuridici,come dati di natura e non come la visione di una delle parti che partecipano allo scambio ,un rapporto umano quindi"artificiale".Usano,i "main stream" l' opinabile ,sottostante le loro teorie ,di cui sono consapevoli(ad esempio:credere all' offerta che genera da sè la domanda per collocarla è un atto di fede) per invalidare l'evidenza delle osservazioni che smentiscono il loro mondo imponendo con il controllo "militare" dell' accademia le soluzioni che lo possano perpetuare.Faccio un esempio :se abbiamo un vincolo esterno da bilancia dei pagamenti ,dovuto all' aggancio con un 'altra moneta,le politiche anticicliche diventano controproducenti per i conti con l' estero,quindi se crediamo nell' euro per risolvere i nostri problemi di competitività l' unica azione giusta da farsi è quella che ha fatto monti 5 anni fa.Di opinabile c' è la premessa,nel nostro caso l'euro ,accettata la quale l'azione non può essere che una solo e solo una.Un ' autentica dannazione.Se leggo e seguo questo blog è proprio ,perchè l' evidenza dei fatti ,quelli della mia vita che simili a tanti altri miei concittadini,mi fa ritenere che la "premessa" sia sbagliata e che i suoi corollari neghino la mia qualità di cittadino( la sovranità dell' articolo 1 appartiene al popolo di cui faccio parte e non la voglio cedere a nessuno come non cederei a nessuno la mia casa o i miei beni) e dannosi per il futuro della mia comunità .

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  16. Sono andato a ripassare il manuale (di Lanza del Vasto). Il giovine Baroni parla del sogno (detto anche fogno); possiamo parlare di fini e mezzi. Da questo punto di vista - quello tradizionale - il fogno (la Pace Universale) giustifica la deflazione salariale. Il manuale mi ricorda che, cambiando il punto di vista, la bontà dei fini si misura dalla bontà dei mezzi. Se i mezzi sono 'la macelleria sociale', posso immaginare quale sarà la bontà dei fini... Del resto, poi, "dove può arrivare l'intelletto umano se non è sostenuto da altro?" È come dire: dove può arrivare la scienza senza coscienza?

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  17. Il "giovine" Baroni, ingiustamente ridicolizzato, ha detto cose sensatissime e facili da capire, in senso più ampio. Disapprovo l'ironia che ne è seguita.

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  18. Prof, il lavoro che lei fa, per come la vedo io, è quello di smascherare una pseudoscienza.
    Ora, gran parte delle élite che sostengono e legittimano tale pseudoscienza sanno che essa è appunto pseudoscienza.
    Tuttavia, lei non crede che qualcuno tra quelli che contano ritenga tale pseudoscienza non pseudo, ma proto?

    Sì, la realtà empirica si discosta dall’elemento teorico, ma non è la teoria a dover cambiare…con sufficienti martellate la materia empirica muterà in modo tale da adeguarsi alla teoria…e noi--d’altronde--sappiamo bene come martellare, c’abbiamo la tecnica e il potere di utilizzarla, noi…

    Non che mi freghi di come è imbastita la falsa coscienza di chi ci martella, ma quello che le ha scritto il suo amico, io lo interpreto così.

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  19. Penso che bisognerebbe cercare di giudicare le cose dall'esterno. Forse gli antropologi e gli storici, tra un secolo, diranno più precisamente cosa è sucesso.

    Intanto lancio una provocazione: il sacerdote dell'antica civiltà XXXX che sgozzava le vergini e i primogeniti per favorire il raccolto, e che magari era un privilegiato perchè solo lui sapeva come sgozzare per ingraziarsi gli Dei, era uno psicopatico? In quella civiltà c'era qualcuno nel popolo che diceva che forse era meglio costruire un canale per prendere acqua dal fiume?

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    1. Ecco: qui, secondo me ci siamo...

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    2. Il tal sacerdote della tal antica civiltà non era ovviamente uno psicopatico (il definirlo così a posteriori, con scienze sviluppatesi posteriormente, confonde la realtà storica e i rapporti di forze ivi presenti), era semplicemente uno che esercitava il proprio (e del suo "ceto") potere in virtù dei suoi privilegi dal popolo riconosciuti e rispettati. Ma alla lunga il popolo (o qualcuno che parlava a nome del popolo) ha detto che andava costruito il canale, e l'ha anche costruito, il canale, solo in modo diverso da quello che ci si sarebbe aspettato da un dibattito filosofico sul "bene dell'umanità" e astrazioni simili.Insomma, in quei frangenti il popolo s'è dimostrato altrimenti filosofo.

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  20. Sinceramente credo che sia un po' ingenuo stracciarsi le vesti per le lievi imprecisioni affermate su temi economici nell'ambito del dibattito sull'euro. Il mondo è sempre stato governato dalla menzogna, quale strumento fondamentale per indirizzare l'azione degli uomini. Platone scrive nella Politheia che i governanti hanno il diritto di mentire ai governati e lo ripete almeno in tre capitoli diversi. Nella storia dell'umanità i fatti hanno contato sempre molto poco, ha sempre contato la forza di imporre le verità come tali. Credete ad esempio che l'effetto serra sia la causa del riscaldamento del pianeta? E' una bufala, ha il crisma della scientificità e quasi tutti ci credono, soprattutto quelli che non sanno neanche quale sia la concentrazione di anidride carbonica nell'atmosfera. Ci sarebbero tanti altri esempi ma non voglio tediare nessuno. L'economia non è l'eccezione è la regola. La distinzione tra aletheia e doxa è molto più flebile di quanto si possa ritenere. I fatti certamente esistono, tuttavia la loro lettura è soggettiva. La disoccupazione è al 12% è un fatto ma tale fatto non necessariamente viene interpretato come un problema da risolvere: secondo alcuni è una conseguenza desiderabile di politiche giuste che mirano alla realizzazione di obiettivi di lungo periodo. Del resto Tommaso Padoa Schioppa ha detto chiaramente che il problema politico principale era riavvicinare l'uomo moderno alla durezza del vivere. Certi risultati dell'azione politica sono indesiderabili se si considera l'uomo come fine. A me sembra invece che la storia insegni chiaramente che l'uomo sia solo un mezzo. Il progetto dell'euro serve solo a ricordarcelo.

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  21. "Per realizzare questa Utopia - entro la quale si riversano indubbiamente anche istinti di natura personale puramente egoistici e mercantilistici - essi utilizzano il massimo della scienza e delle facoltà intellettuali di cui è possibile disporre oggi."

    Questo per me e' l'errore di Baroni, la scienza economica dice ben altro, loro lo sanno benissimo, sanno di mentire. Arrivano al punto di dire che l'economia non sarebbe una scienza perche' non possono ammettere che tutto quello che stiamo vivendo sia intenzionale. La loro Utopia e' fittizia, e' uno specchio per le allodole (cioe' per gli allocchi), serve per aumentare le disuguglianze e questo lo sanno benissimo; l'Utopia e' solo una facciata (veramente pensi facciano sul serio? Dai su....)

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  22. La scienza non è nient'altro che una perversione se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell'umanità. (Nikola Tesla)

    PS
    Consiglio a tutti la lettura del libro: L'uomo che ha inventato il XX secolo

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  23. So che al solo pronunciarne il nome si generano reazioni intense, ma l'introduzione e il primo capitolo de L'alchimia della finanza di George Soros offre una chiave di lettura interessante (e) 'sul pezzo'

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  24. Il giovine Baroni dice una cosa che a me sembra chiara: percepire la follia ideologica dei macellai eurocrati non richiede la comprensione dei suoi 'grafici', stimato Professore; i quali temo siano anzi correttamente interpretati solo da un'infima minoranza dei suoi lettori e sostenitori.
    Personalmente mi sono sempre chiesto come riescano, in tanti, a non (voler) vedere l'odio, il cinismo, la 'banalità del male' che traspare da certi volti: per comprendere la realtà della costruzione eurocratica è sufficiente scrutare la mimica del viso degli Schauble, dei Draghi, degli Juncker... e non serve una cattedra in economia, nè la profonda conoscenza della letteratura classica e della musica medievale.
    Ciò che temo invece che il giovine Baroni non abbia compreso è che per opporsi a quel progetto in maniera credibile ed efficace la scienza economica serve, eccome. Perchè è proprio stravolgendo quella che i simpatici carnefici di cui parliamo sono riusciti a modificare a proprio vantaggio nella percezione del quivis de populo il senso delle parole di uso comune e dei concetti basilari su cui 'llaggente' fonda le proprie opinioni e le scelte elettorali: hanno vinto convincendo le persone che 'debito è brutto', 'pubblico è ladro', 'tecnico è sano', e via beotamente discorrendo.
    E per smontare un simile apparato 'religioso', la scienza serve...

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    1. Se è così ha detto una cosa inutile. Ma ha molto tempo davanti a sé.

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    2. Infatti, concordo, la "scienza" serve eccome: per vincere bisogna smontare da un lato l'ignoranza e dall'altro la manipolazione che quest'ultima rende possibile.

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  25. A me pare la definizione dell'approccio "ideologico". Per quanto, nel caso Euro (o il paradiso di Hayek tout court), questo paradiso è molto più ridicolo di quello comunista o cristiano o whatever else. Invece che tutti uguali o tutti buoni, qui saremmo tutti sopra la media. Tutti superiori (a nessun altro), robba da matti (psicopatici appunto).

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  26. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    1. A me pare che si debba scrivere πολιτεία e ἀλήθεια.

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    2. Se ti metti a fare le pulci a Martinetus sulle lingue classiche le possibilità sono due:
      - Sei di passaggio;
      - Sei in cerca di sberle;
      - Tertium non datur.
      Per altro che tu scriva in alfabeto latino, greco, cirillico, cinese semplificato o ASCII binario è sempre greco. Martinetus non contestava l'alfabeto, ma la mancata aspirazione del tau in Aletheia e non ricordo più quale errore (forse unn dittongo mancante) in Politeia, errore che, appunto, non dipende dall'alfabeto scelto ma dall'ignoranza delle regole fonetiche proprie della lingua greca. Un po' come quelli che pronunciano media all'inglese, per dire.

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    3. Be'? Ci lasciate così, a noialtri diversamente glottologi? Col dubbio se fosse davvero un dittongo mancante? Orsù, levateci questa curiosità!

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    4. Tranquillo, non è un dittongo mancante..
      Ghe manca un boio...

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  27. OT - Correva l'anno 2011 quando nel mese di Ottobre il centro di Roma fu messo a ferro e fuoco.

    Come noto circa un mese dopo si insedio' il governo Monti.

    E' prevedibile o no che qualcosa di simile possa accadere domenica prossima (in preparazione dell'arrivo della troika)?

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  28. Il tema è comprensibile ma anche banalmente semplificabile:

    1) il discorsino della "scienza" ha poco senso; quando si parla di scienza si parla del metodo sperimentale di Galileo e consiste semplicemente in:
    - osservazione di un fenomeno
    - formulazione di un'ipotesi
    - sperimentazione
    - la trasformazione della teoria in legge.
    Il problema dell'economia è che è difficile "isolare" la realtà e la sperimentazione implica replicabilità e produzione di stessi risultati a parità di condizioni. Ora, la replicabilità è possibile anche in condizioni simili ma non uguali che, ovviamante, implicano risultati simili ma non uguali. Ne dedurrei che l'economia è una scienza; tutte le persone di buon senso lo farebbero senza usare l'aggettivo "esatta"...
    2) ammettiamo (per assurdo) che l'economia non sia una scienza; (di solito un noto GURU utilizza questo sistema nel confutare le tesi di "spericolati arrampicatori di specchi"). Ne prendiamo atto ma:
    - siccome l'economia non è una scienza allora diciamo "Più Europa" con tanto di Euro è solo una moneta che certamente (e immagino scientificamente) si svaluterà del 50% (Prodi dixit)
    - siccome l'economia non è una scienza allora c'è la corruzZzione (che fra l'altro è quasi sempre rilevata e stimata con sistemi non scientifici) e dobbiamo privatizzare tutto (perché i privati forse non rubano).
    - siccome l'economia non è una scienza, allora ci vuole la patrimoniale e tante tasse che guarda caso peggiorano il rapporto tra debito e PIL; ovviamente, "nessuno" sa perché (tanto l'economia non è una scienza esatta) quindi si può intervenire nel dibattito e dire laqualunque. Eh no!!! cari miei, se l'economia non è una scienza come la medicina, allora qualunque diagnosi/cura non è una farmaco ma è STREGONERIA. A questo punto pretenderei il tribunale d'inquisizione... l'alternativa pacifica è il silenzio.

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  29. Basta leggersi Ashley Kahn, il più importante giornalista musicale al mondo, produttore di fama internazionale e visiting professor alla NY University, quando afferma che IL PECCATO DELLA CRITICA NON SUFFRAGATA DA FATTI è che i fatti non richiedono mai opinioni, ma le opinioni richiedono quasi sempre fatti.

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  30. Secondo me le categorie psicologiche si attagliano molto meglio a questa situazione di quelle etiche.
    Per quel che so di meccanismi di difesa, siamo in situazione classica di rottura della diade materna, e mi pare che vengano più o meno usati tutti: rimozione ("l'euro è solo una moneta"), formazione reattiva ("dovremmo imparare dai tedeschi!"), spostamento ("c'è la ciina"), condensazione ("ci vuole un'altra Europa") o l'intellettualizzazione ("Bagnai la fa facile").

    Fin qui la semplice negazione nevrotica, e ci metterei dentro il 90% dei soggetti.
    Altri meccanismi tipici e gestiti in modo più o meno cosciente sono la proiezione ("è tutta causa dei tedeschi", "è tutta causa degli italiani"), l'idealizzazione ("l'Europa ci ha dato la pace") per arrivare alle sindromi psicotiche che, più rare, non mancano ("siamo in ripresa").
    Riconfermo che, per quel che se ne può capire, solo l'esame di realtà può aiutare il superamento.
    Esso passerà innanzitutto dall'annientamento politico (il salutare passaggio di umiltà) e dal riconoscimento della realtà come fatto amico (finalmente, un po' di dati).
    Da qui, chi può potrà procedere all'esodo complessuale e alla scoperta della novità creativa; ma la gran parte si assesterà in compromesso e si avvierà alla fase senile.

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    1. Lo ammetto, sono pregiudizialmente ostile allo psicologismo (che vedo simile al cuculo in quanto a modalità di diffusione). Mi viene da chiedermi, quindi, se Arthur Schopenhauer, Cicerone e molti altri, non siano stati sublimi psicologi, a loro insaputa naturalmente.

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    2. Certo che si! E mica solo loro! C'è stato un tempo nel quale filosofia e psicologia non si distanziavano così tanto e così tragicamente quanto oggi. Tuttavia non volevo fare psicologismo facile: era più per amor di metafora che per convinzione...
      Tuttavia: fanno tanta impressione, e personalmente - per quel poco di competenza psicologica che possiedo, percepisco in molti più la paura che l'arroganza, e senz'altro a seconda a nascondere malamente la prima.
      NOTA: di tutte le ricerche freudiane, salverei sopra ogni altra i meccanismi di difesa, tanto si vedono universalmente all'opera nei singoli e nei gruppi.

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  31. Il regno della quantità e i segni dei tempi, di R. Guenon, dice quasi tutto quello che è necessario sapere sull'argomento introdotto da Baroni ed ampliato da Buffagni ed Elu lei. Libro da leggere per la propria salvezza e per la propria salute mentale.
    Il relativismo ("non esiste una verità assoluta") è la più grande fregatura dei nostri tempi.
    La rimozione del sacro dalla cultura occidentale moderna è il più grande dei crimini, perché lascia milioni di persone nella sofferenza vita natural durante.
    E le persone che soffrono sono più facili da manipolare, perché gli puoi vendere una dieci mille medicine di ogni tipo.
    Però è sufficiente che un manipolo di anime forti invece delle medicine cominci un percorso di conoscenza e di sapienza per incrinare lo scenario e rompere il velo, a beneficio anche dei molti.
    Ecco, questo è quello che io trovo qui, su questo blog. Dove l'economia svolge un ruolo prettamente analogico.

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  32. Se Kant, che credo ne sapesse più di me, decise di separare la Critica della ragion pura da quella pratica, probabilmente un motivo ci sarà stato. Al pensiero scientifico spettano determinate prerogative, a quello etico altre. Mescolarle tra loro è come mescolare la candeggina con un acido forte, non ne esce nulla di gradevole.
    Io, personalmente, tendo ad accendere il radar quando all'interno di un'argomentazione che mi si spaccia per scientifica, riesco a trovare, magari nascosto molto bene, in un passaggio a prima vista non cruciale, il padre di tutte le idologie: il dogma.
    Che poi tale dogma sia stato introdotto per uno scopo ben preciso o per pura insipienza lo deciderà l'etica, ma lì finisce il discorso scientifico.
    Altrimenti dovremmo considerare come uno scienziato il primo cavernicolo che, con una clava, scopri l'importanza del cervello per le funzioni vitali.

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    1. Non concordo con la valorizzazione negativa della categoria di ideologia.

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    2. Forse da come l'ho scritto traspare un'accezione negativa, ma non era mia intenzione esprimerla. Intendevo solo dire che quando si entra nel campo dell'ideologia (esattamente come avviene per l'etica) si esce dal campo della scienza. Cioè è altra cosa.

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    3. Il fatto è che per Kant la Critica della Ragion Pura era proprio la Ragion Pratica, quindi il dualismo che lei afferma, e di cui sicuramente Kant era affetto, non va però nella direzione indicata. Detto altrimenti, la separazione etica e scienza è frutto di cattiva scienza, o meglio di cattiva filosofia della scienza, come oggi è riconosciuto abbastanza ampiamente.

      Per questo è importante ribadire che la scienza autentica, non asservita ad interessi extra-scientifici, ha previsto con i margini di approssimazione propri della disciplina lo scenario nel quale ci troviamo. L'utilizzo poi che di questa scienza è stato fatto, e qui il discorso diventa etico in senso stretto, è tutto un altro paio di maniche.

      Ma appunto, il discorso etico inizia dalla premessa che si sapeva che cosa si stava facendo, quali effetti ne sarebbero derivati e chi ne avrebbe giovato/sofferto. Voler derubricare la scienza economica al rango di doxa, è un maldestro tentativo di occultare responsabilità precise.

      Del resto è un classico problema etico anche quello dell'onestà intellettuale: capire fino a che punto ci si muove all'interno di azioni il cui corso è stato previsto oppure no.

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  33. Ma non avevamo già superato la fase “2+2=5”?
    Sanno tutto, lo sanno bene, ci convivono senza problemi, li crescono così. Tocca sempre ripassare il vecchio George:

    “In cima alla piramide sta il Grande Fratello. Il Grande Fratello è infallibile e onnipotente. Ogni successo, ogni risultato positivo, ogni vittoria, ogni scoperta scientifica, ogni forma di conoscenza e di intuizione, così come ogni forma di benessere e di virtù si ritiene che provengano direttamente dalla sua guida e dalla sua ispirazione.
    [..]
    La società [..] poggia, in definitiva, sulla fede che il Grande Fratello è onnipotente e che [..] è infallibile.
    Ma poiché in realtà il Grande Fratello non è onnipotente, e [..] non è infallibile, si rende necessaria una instancabile capacità di adattamento nell'interpretazione dei fatti che vanno aggiornati di continuo.
    La parola chiave per codesta facoltà è nerobianco [..] [:] sta a esprimere la volenterosa lealtà di dire che il bianco è in realtà nero tutte le volte che lo richieda la disciplina [..]
    Ma esprime anche la particolare abilità che consiste nel credere che il nero sia bianco, o meglio addirittura di sapere che il nero è bianco, e di dimenticare d'aver mai creduto il contrario.
    Ciò richiede una continua trasformazione e alterazione del passato, resa possibile mediante il sistema filosofico che in realtà comprende tutti gli altri, e che è conosciuto [..] come bispensiero.
    [..]
    Bispensiero sta ad indicare la capacità di condividere simultaneamente due opinioni palesemente contradditorie e di accettarle entrambe. L'intellettuale [..] sa quindi perfettamente che sottopone la realtà ad un processo di aggiustamento; ma mediante l'esercizio del bispensiero riesce nel contempo a persuadere sé stesso che la realtà non è violata.
    Il procedimento ha da essere conscio, altrimenti non riuscirebbe ad essere condotto a termine con sufficiente precisione, ma deve anche essere inconscio poiché altrimenti non saprebbe andar disgiunto da un senso vago di menzogna e quindi di colpa.
    Il bispensiero giace proprio nel cuore del sistema [..] dal momento che l'atto essenziale [..] consiste nell'usare l'inganno cosciente e nello stesso tempo mantenere una fermezza di proposito che s'allinea con una totale onestà.
    Spacciare deliberate menzogne e credervi con purità di cuore, dimenticare ogni avvenimento che è divenuto sconveniente, [..] negare l'esistenza della realtà obiettiva e nello stesso tempo trar vantaggio dalla realtà che viene negata [..] tutto ciò è indispensabile in modo assoluto.
    [..]
    Va da sé che i più raffinati adepti del sistema che si rifà al bispensiero sono poi coloro che hanno inventato il bispensiero e che lo conoscono come un potente sistema per ingannare la mente. Nella nostra società, coloro che sanno meglio quello che sta succedendo sono quegli stessi che meno riescono a vedere il mondo così com'è. In generale [..] più si è intelligenti e meno si è sani di mente.
    [..]
    Questa particolare tendenza ad accoppiar fra loro gli opposti (la conoscenza con l'ignoranza, il cinismo con il fanatismo) è una delle caratteristiche più spiccate della società [..]
    L'ideologia ufficiale abbonda di contraddizioni anche quando non c'è propriamente alcuna ragione pratica perché esse vengano mantenute.
    [..]
    Codeste contraddizioni non sono accidentali né sono il risultato di una volgare ipocrisia: esse sono, invece, deliberati esercizi di bispensiero. Poiché solo conciliando tra loro le contraddizioni il potere si può tenere in pugno indefinitamente.
    [..]
    ne consegue che le condizioni mentali su cui deve poggiar la regola hanno da essere qualcosa che chiameremo controllata pazzia.
    [..]
    DUE E DUE FANNO CINQUE
    [..]
    IDDIO E' IL POTERE”

    P.S.: sostituite "Leuropa" o "Il Mercato" ecc. al Grande Fratello e rileggete. Torna tutto, vero?

    "1984", George Orwell

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    1. Iddio è la Procedura :

      "L’efficacia diretta delle norme comunitarie nell’ordinamento interno in materia di aiuti di Stato.

      Per i giudici della Suprema Corte, in aderenza al costante orientamento (cfr. Cass. n. 6756/12; Cass. n. 26286/10; Cass. n. 22318/10; Cass. n. 15980/10; Cass. n. 24065/06), l’efficacia diretta delle norme comunitarie nell’ordinamento interno, prevista dall’art. 93 (ora 88) del Trattato, si estende anche alle decisioni con cui la Commissione, nell’esercizio del controllo sulla compatibilità degli aiuti di Stato con le norme comunitarie, disponga la sospensione di un aiuto, ne dichiari l’incompatibilità o ne ordini la restituzione, e comporta l’inapplicabilità delle norme di legge e degli atti amministrativi o negoziali in forza dei quali l’aiuto sia stato erogato, nonché il divieto, espressamente previsto dall’art. 93 cit., di dare esecuzione alla misura fino a quando la procedura di verifica non abbia condotto ad una decisione finale della Commissione. Tale vincolo ha come destinatario non solo lo Stato membro, ma anche i soggetti dell’ordinamento interno, ivi comprese le autorità nazionali, amministrative e giurisdizionali, e si traduce nell’obbligo di dare attuazione al diritto comunitario, se necessario anche attraverso la disapplicazione delle norme interne che siano in contrasto con esso.

      Il legittimo affidamento in materia di aiuti di Stato.

      Infine – ricorda la Suprema Corte – le imprese non possono fare legittimo affidamento sulla regolarità d’un aiuto che sia stato concesso senza il rispetto della procedura o prima della sua regolare conclusione; né possono invocare l’eventuale incertezza degli orientamenti comunitari in materia, così come non possono avvalersi di eventuali disposizioni legislative od orientamenti giurisprudenziali nazionali sugli aiuti poi giudicati illegittimi, giacché la valutazione della loro compatibilità con le norme comunitarie spetta soltanto alla Commissione UE (cfr. Cass. n. 6756/12, cit.)".

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  34. Off Topic diretto al prof che quindi può benissimo eliminare:
    Ho letto della scoperta di Borghi sul RDC ed ha ragione da vendere!
    Dovreste a mio avviso comunicarlo dalle colonne del Fatto Quotidiano specificando la questione dei 6500 di ISEE (soprattutto la versione online) che è il giornale più letto dai sostenitori del M5s.
    Sono milioni di voti ed io l'ho appreso su gonews solo perché sono toscano.

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  35. Mi scuso per non aver letto tutto tutto, come peraltro mi pregio di fare sempre e mi riprometto di fare anche per questo post, ma non mi sembra di non vedere quello che peraltro ha già scritto lo stesso professore, che ad evidenza scemo non è, e cioè il fatto che l'economia è una scienza sociale. Cioè se qualcuno pretende che l'economia sia una scienza come la chimica, che non è una scienza sociale, allora non ci siamo proprio. Quindi se qualcuno ritiene che la chimica abbia dignità di scienza e non anche l economia allora non ci siamo proprio.

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    1. Occhio a quello che credete sulle scienze sociali. Dovrò seguire un ragazzo che deve preparare questo corso.

      Il programma verte molto sugli spazi metrici, ovvero le stesse teorie matematiche che servono per definire la meccanica quantistica (la QM opera su spazi di Hilbert, che sono spazi metrici). Dando un'occhiata alle dispense mi è sembrato che, pur non essendo approfondite come in un corso di matematica o fisica, l'argomento è trattato non banalmente.

      Tra l'altro il cliente ha in famiglia dei professori di matematica delle superiori che non possono aiutarlo in quell'argomento.

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    2. Pur essendo fuori dal mio perimetro assicuro di non pensare nulla e specificamente nulla di male sulle scienze sociali; il tuo link rimanda comunque ad un corso di matematica, che non è una scienza sociale. La chimica e la fisica si provano in laboratorio, l'economia no, il che non implica che quelle siano superiori o più scienze rispetto a quest'ultima. Peraltro se vuoi occuparti di ricerca in economia e non palleggi matematica e statistica diciamo che fatichi.

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  36. le teorie sono le lenti del mondo.. e questi hanno le loro.
    Sulla pseudo scienza penso che il discorso vada inquadrato molto prosaicamente in che è scienza e ciò che è "taroccamento".
    Voglio dire, avete presente la finanza aziendale in cui per determinare il premio per il rischio di mercato si fanno i sondaggi tra gli esperti?
    Ecco, ho detto tutto.
    Oppure le agenzie di rating che quantificano il rischio x, z e y (tra cui il paese e le dimensioni aziendali) per cui il wacc da noi sarebbe nettamente maggiore e quindi.. ok, il valore degli investimenti moooolto più basso (e quindi più rischiosi).
    E bla bla bla

    In cuor mio penso che loro sono affiancati da persone che sanno cosa sia la scienza (e infatti sanno cosa fare).
    Solo che il mondo è per fortuna imprevedibile e ogni tanto le carte si mescolano

    PS: e così all'università ci fanno studiare i rischi con distribuzioni normali..

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  37. OT: senza alcun dubbio Di Battista è un lettore del blog: "L'euro non è solo una moneta ma un metodo di governo". Non so quanto abbia capito o potuto permettersi di capire ma legge.

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  38. A proposito di carnefici, oggi il FQ la tocca piano:
    "Le conseguenze sono in parte imprevedibili. Ma, specie in caso di una rottura traumatica, si preannunciano dolorose. E' verosimile un'inflazione a doppia cifra e le aziende pagherebbero di più le materie prime importate. La conversione forzata dei titoli di Stato sarebbe di fatto un default. E gli istituti, che hanno in pancia Bot e Btp per oltre 400 miliardi, dovrebbero iscrivere a bilancio enormi perdite. Ci sarebbero effetti sui tassi di prestiti e mutui"

    Anni e anni e anni e, anzi decadi a discuterne, quando bastava chiedere a tal Mauro Del Corno e tutto finiva lì, tra un voucher ed un minijob...

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  39. Omnibus, stamattina.

    Ricetta De Masi:

    "Distribuire le ore lavorate, quelli che lavorano 8 ore devono
    rinunciare a parte di queste ore in modo tale da far lavorare chi
    un lavoro non ce l'ha. Ovviamente con una riduzione del 10% dei salari.

    Ma come convincere quelli che lavorano (sarei io, e quelli come me) a rinunciare alle ore lavorative?


    Semplice: i disoccupati devono lavorare gratis, dato che non sono protetti da "lobby, come i sindacati", in modo tale da costringere il mercato a rivolgersi a loro."




    Pensavo di aver capito male, googlo e...sorpresa! Beppe!!!111!!

    Ah, è un sociologo.

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  40. Ho letto anch'io ,come Bortoletto,sul Fatto di oggi"http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/03/24/euro-quelle-clausole-nei-titoli-di-stato-che-ostacolano-il-ritorno-alle-valute-nazionali/3446787/".Sono certo che quando ci sarà il collasso dell' euro ci saranno dei costi ,ma l' articolo mi è sembrato puro terrorismo.Non parlare che tra i vantaggi della fine del' euro ci sarebbe anche la fine dell' indipendenza della banca centrale con le conseguenze positive per il finanziamento del debito,significa farsi passare per "imparziali"quando invece si è schierati.

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  41. OT. Ma se non condivido l'incazzatura con voi, con chi lo faccio?

    Non si è mai al sicuro, spuntano ovunque dalle fottute pareti, a tradimento...

    I liceo classico, Roma. Scopro sul registro elettronico, purtroppo a cose fatte:

    "In II ora la classe partecipa all'incontro con il dott. Leonardo Quattrucci, funzionario dell'UE, sul futuro dell'Europa."

    Insidiano i nostri figli, senza informarci prima, a loro piacimento!

    Vi lascio immaginare il disappunto per non aver fatto in tempo a protestare o a presentarmi all'incontro con il giovinastro.

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  42. Svolgo alcune rapidissime osservazioni:

    a) chi parla di scienza esatta non sa di che parla; se una scienza è esatta vuol dire che “essa sa già tutto” ciò che gli serve (un po’ come la chiacchiera secondo Heidegger, Essere e Tempo, guarda caso). A che cacchio serve la ricerca scientifica allora?

    b) l’inversione doxa-epistéme che denuncia il professor Bagnai in ultima analisi svilisce la nostra umanità più profonda. L’opinione è il nostro contatto immediato con la totalità del mondo (il mondo della vita, secondo Husserl), essa è il fondamento inconcusso di tutte le nostre esperienze, che solo poi hanno sviluppi molteplici. Chi afferma che “l’economia non è una scienza perché non riesce a prevedere, dunque non dobbiamo/dovete farvi affidamento”, oltre a dire la solenne scemenza che tutti abbiamo constatato leggendo il post sulla medicina, cioè a negare la possibilità di una scienza, dice qualcosa di molto più grave: se non essere in grado di prevedere esattamente è in qualche modo “degradazione” allora è l’uomo stesso ad essere fatalmente degradato. Non si sa bene rispetto a cosa, né rispetto a chi. Non c’è speranza, c’è solo spazio per un disincanto gnoseologico e per una vita in balia della prossima catastrofe globale che non si sa quando tornerà, non si sa quanti morti pretenderà, ma nel dubbio qualche sacrificio propiziatorio potrebbe placarne presunte ire.

    c) in ultima analisi l’effetto che vi ho descritto non può che essere letto come l’obiettivo. A mio parere quello che percepite come “scollamento dalla realtà” non è assolutamente generale, questi quando pensano che leconomianonèunascienza pensano a sottrarre non solo sé stessi dalle responsabilità ma l’umanità dalle sue potenzialità intellettive e creative, positive o negative che siano.

    Ma cosa sperano di sembrare i suoi colleghi, professore, profondi? Scettici? Ribelli? Anticonformisti? Mi duole dirlo, ma sono il demonio, che non a caso invitava a gettarsi dalla torre perché tanto poi ci sarebbero stati gli angeli.

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  43. secondo vanno distinti coloro che "credono" per partito preso (a prescindere) da coloro che sanno (e che possibilmente mentono).
    Perché non posso credere che uno dichiari che la curva di Phillips nel lungo periodo (sic) sia verticale e quindi non vale e poi la applica da decenni (con successo, va detto).

    Vogliamo parlare della "moneta forte"?
    L'esempio dell'altro giorno sulla Corea del Sud come lo mettiamo?
    oppure vogliamo parlare dei tedeschi che millantano una cosa e fanno l'altra?

    Ovviamente esiste poi una loro questione filosofica "sul bene del mondo". Da un lato penso all'opportunismo di altri, dall'altro la cattiveria e la mancanza di empatia.

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  44. E rimanendo in tema di etica, con codimento di corruzione, viene da chiedersi com'è che si modifica la percezione della corruzione quando lo scandalo riguarda aziende tedesche e americane facendo danni in un settore già duramente colpito da austerità e idiozia
    Magari chiedendolo a quelli che ripetono ancora oggi che la corruzione è un marchio registrato del MADE IN ITALY facendo affidamento ad un'altra agenzia tedesca di dubbia moralità, Transparency International.

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  45. https://youtu.be/xnoVOgDLV7E

    Se l'economia non fosse in grado di esprimere previsioni dalle solide basi scientifiche non si spiega come nel 1998 ci fossero politici - ohibò persino tedeschi - in grado di descrivere pubblicamente e in modo così accurato quello a cui si stava andando incontro.

    Ps. Lo so, è solo l'ennesima conferma. Non fu certo nè il primo nè il solo a prevedere gli sviluppi. Ma questa testimonianza forse ha una forza, una completezza e una lucidità rari.

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  46. Nicola nelle sue puntualizzazioni precisa di parlare degli architetti del progetto, non dei tanti servi/venduti mossi da motivazioni meno “nobili”. Limitando il discorso a questi soggetti, quindi, mi sentirei di condividere il suo pensiero… tuttavia mi sovviene una domanda: se il sogno europeo si sta sempre più configurando come il tentativo di compimento del mai sopito sogno imperiale germanico, cioè qualcosa di molto più terra-terra, le considerazioni di cui sopra hanno ancora senso?

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  47. non c'entra nulla, ma mi sembra doveroso segnalare l austherity party a milano.
    Quando vedo ste cose perso ogni speranza, e tristemente mi deprimo pensando..forse davvero l unica speranza e' un meteorite..

    https://twitter.com/martinariva_/status/845341499608969216

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  48. La realtà è viva e lotta insieme a noi!

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