mercoledì 1 luglio 2015

...e una bella recensione

(...e tanto per far capire che sti grandissimi cazzi se quattro scappati di casa opportunisti hanno paura di fare il mio nome, vi allego, per vostra opportuna conoscenza e su autorizzazione dell'interessato, la lettera che Stefano Fassina mi ha scritto dopo aver letto L'Italia può farcela. Il mio 2014 si è chiuso così: con la consapevolezza di avere aiutato una persona in buona fede a capire quanto stava succedendo. Fate voi le vostre considerazioni su chi ancora non ha capito, o strumentalmente disconosce il nostro ruolo nel dibattito, che io per fare le mie non ho tempo. La sinistra dovrà risorgere dalle proprie ceneri. Va da sé che prima bisognerà darle fuoco...)






Data:   Wed, 31 Dec 2014 10:56:52 +0100
Mittente:         Stefano
A:        bagnai@unich.it
CC:     Vladimiro Giacché

Ciao Alberto,
Ho finito di leggere il tuo libro di cui ci hai omaggiato. Davvero complimenti per il messaggio chiaro, raccontato in modo leggero (alla Calvino per intenderci) e il (noto) coraggio dell'analisi controcorrente, non solo sulla moneta ma sulla spesa pubblica e sulla funzione dello Stato rivolto ai lavoratori autonomi (ovviamente anche la bibliografia ottima). Durante la lettura, mi è risultato sempre più doloroso riconoscere la trentennale subalternità culturale della sinistra. Ho trovato particolarmente utile sul piano politico la riflessione sull'autorazzismo e sulla negazione della democrazia (con Monti, sponsorizzato da Napolitano, abbiamo toccato il punto più basso: le scelte politiche al riparo del passaggio elettorale) e quella sulla pluralità di figure sociali da racchiudere nel lavoro sostanzialmente subordinato al di la della configurazione giuridica che assume (professionisti, lavoro autonomo e piccoli imprenditori). Una riflessione analoga l'ho trovata anche nell'ultimo e problematico saggio di Franco Cassano ("Senza il vento della Storia"). Ci sono passaggi che mi convincono meno, ma sono secondari (ad esempio, condivido la critica all'agenda di policy di Piketty, ma la sua originale fotografia della disuguaglianza e le "leggi" del capitalismo che individua sono analiticamente robuste e purtroppo dagli effetti inarginabili con la sola, pur necessaria, flex valutaria). Magari ne parliamo quando ci rivediamo.

Il punto politico di fondo che poni è quello decisivo: per arrivare alle valute nazionali, "la creazione di un consenso internazionale attorno a una soluzione cooperativa, in un contesto nel quale il conflitto non fa comodo a nessuno" (l'hp di "dissoluzione concordata" regge anche le rassicuranti simulazioni che fai sulle conseguenze del riallineamento e flessibilità del cambio). Mi pare una prospettiva, come ho provato a sottolineare in una lettera al Corriere di qualche settimana fa nella quale insistevo sul "superamento cooperativo", radicalmente diversa dall'uscita unilaterale dall'euro: diversa in termini culturali, politici e per le conseguenze economiche e sociali. Una prospettiva difficilissima da costruire, non solo per le convenienze degli interessi più forti e miopi fino all'autolesionismo, ma per gli effetti poco cooperativi che avrebbe sui cosiddetti mercati finanziari un discorso pubblico a tal fine alimentato dai governi dei Paesi più colpiti.

Non ho ancora chiaro come affrontare tali ostacoli. Sono convinto che però non vi siano alternative politiche alla strada della dissoluzione concordata. Sono convinto che sul versante sociale, politico e elettorale dobbiamo puntare a costruire una coalizione per la domanda interna che tenga insieme lavoratori dipendenti, partite Iva individuali e piccoli imprenditori (artigiani, commercianti, agricoli), una rivoluzione rispetto al tradizionale asse fordista della sinistra con la grande impresa. Una soluzione alternativa alla prospettiva renziana centrata sulla grande impresa e sulla svalutazione del lavoro.

Sono anche convinto che lavorandoci insieme possiamo farcela.

Un abbraccio e buon anno, Stefano




162 commenti:

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    1. Scusa, quali sono i passaggi di Fassina che non ti convincono rispetto a quanto scritto nel libro?

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    2. @Dema360, non si deve aver paura delle proprie opinioni.

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  2. Mi piace molto l'idea di Fassina di superamento dell'asse fordista.
    Come mi è molto piaciuto un ragionamento di Landini (rara avis) che, interrogato in TV sul suo eventuale posizionamento in "Possibile", ha risposto che il suo obiettivo è riportare il lavoro al centro della politica e dei partiti, di tutti i partiti e quindi su questo dialoga con tutti ma non entra in nessuno.
    Diciamo che se si riuscisse a creare un asse sul tema dell'euro (precondizione) e del lavoro (in termini di diritto e contro la mercificazione dei lavoratori operata dal Renzismo e funzionale al "capitale") sarebbe una meravigliosa notizia. Come uomo di Destra (con tutti i limiti che la definizione geografica dell'appartenenza politica comporta) mi piacerebbe discuterne e provare a costruire qualcosa in tal senso.

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    1. Concordo. Occorre un nuovo CLN che riesca ad imporre una "narrazione" interclassista non democristiana ma di recupero della sovranità nazionale e popolare, per applicare la Costituzione del 1948.

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    2. @Antonio Triolo

      Scusa, Antonio, come fai a tenere distinti € e lavoro? Il problema con Landini mi pare proprio questo (non nomina mai l'€, sempre e solo evasione, corruzione e mafia, cose che per altro esistono ovviamente). Fassina ora sembra deciso a raggiungere Civati, Vendola, Landini e Cofferati. Se non sbaglio, Civati sta già ripetendo da giorni che bisogna assicurare il reddito minimo garantito. Che cosa è? Sembra essere la soluzione tipica all'interno della cornice €, una qualche forma di minijob che sancisce definitivamente l'accettazione di € e austerità (se interpreto bene il reddito minimo garantito). Come possa Fassina portare Cofferati e compagni sulla strada dell'uscita concordata non mi è chiaro; o meglio, i fatti stessi si incaricheranno di cambiare le loro idee. Per ora non si può non apprezzare naturalmente la posizione personale di Fassina, che molta strada ha compiuto dall'infelice serata dello scontro tv con Alberto e Tremonti.
      @LucaF
      D'accordo ovviamente sull'interclassismo (altrimenti andiamo tutti a spasso), preferirei che non fosse una "narrazione", ma una "visione", un'idea delle cose. In questo momento ti confesso che non sottilizzerei nemmeno tanto sul "democristiano" (che, fra l'altro, ti ricordo che erano i veri interclassisti).

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    3. Vale la pena di aggiornare queste osservazioni di stanotte con alcuni fatti di questa mattina. Ci dicono che a La7 Sergio Cofferati ha detto che gli stati devono cedere sovranità (ma quale? Verrebbe da dire), per costruire i mitici Stati Uniti d'Europa. Un'affermazione del genere mi pare che confermi i peggiori sospetti sulla nuova sinistra in formazione, e mi domando, come farà ad ambientarsi Fassina (ma le vie del Signore sono infinite). Inoltre stiamo scoprendo che è vero il famoso detto "tutte le strade portano all'euro": Salvini comincia a fare strane e confuse osservazioni su € ed Europa. Che abbia compreso a fondo quanto disse Massimo Cacciari dalla Gruber: la Lega può aspirare a guidare il centrodestra, se la smette con certi atteggiamenti antieuropei. Che stiano cominciando a smettere? Claude, Claude. dis nous quelque chose.

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    4. @Celso:
      Ok, ma DC non fu solo interclassismo, fu anche subordinazione agli USA (e Renzi e Mattarella, da "buoni" ex democristiani, non fanno eccezione, anzi...).

      La Lega ormai ha acquisito la leadership del cdx, è fisiologico che adesso assuma posizioni più concilianti o "sfumate"...
      Nella nuova sinistra Fassina potrà convivere con Cofferati? Non so, è come domandarsi se nella nuova coalizione di cdx Borghi potrà convivere con Tremonti...

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    5. A questo punto non chiamerei "nuova sinistra" un soggetto politico che mira solo a prendere il posto di Renzi. Che facciamo un cambio al vertice perche nulla cambi ? Mha.

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    6. @Celso Su Landini ho le mie remore, molto simili alle tue invero, ma siccome il tema del lavoro come diritto e non come merce è un tema che a destra fa fatica ad stabilizzarsi (soprattutto per l'infezione liberista che ha colpito la parte in questione dal '90 ad oggi, tra una rivoluzione "liberale" e l'altra) per me sarebbe importante un incontro sul tema specifico e magari un confronto. Sarebbe bello vedere plasticamente il partito di cui faccio parte mettere il bollo sulla chiusura di un'epoca: il berlusconismo. Il berlusconismo quello vero non quello risibile delle cene eleganti o degli eccessi, ma quello del nuovismo al potere perchè "i politichi, signora mia, so' tanto corottti...", del "fare" a tutti i costi, del lavoratore scansafatiche e dell'imprenditore buono che non licenzia, dell'eliminazione dei corpi intermedi, dello "stato ladro".... insomma di tutto quello che oggi il PD rappresenta l'evoluzione 2.0 in tutina arcobaleno e grembiulino rosa.
      Adesso che abbiamo passato l'infezione al PD affidando a lui l'eredità di Mr. B. vorrei che si certificasse che con questa roba non vogliamo entrarci più nulla.
      In questo anche Landini, di cui ho detto che un discorso interessante è "rara avis" proprio per l'incapacità (?) di declinare il tema dell'attacco al lavoro come scontato all'interno dello scenario eurista, può tornare utile.
      Su Fassina la considerazione è diversa ma, se mi permettete, preferisco oggi non farla in pubblico a salvaguardia di una risorsa che reputo comunque possa essere importante per "lo sforzo bellico".

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    7. P.S. Ma sai che stavo rileggendo la descrizione che ho fatto del berlusconismo anni '90 e mentre pensavo ai suoi epigoni #Renzini in sottofondo sentivo un certo frinire? #CriCriCri

      Ogni tanto mi sento in un prequel di "Io sono Leggenda", l'infezione avanza...
      "La de-evoluzione sociale sembra completa. I tipici comportamenti umani ormai sono del tutto assenti." (Robert Neville)

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    8. @Antonio Triolo

      Antonio, tu dici cose sensate, che non si possono non condividere. E spero che quanto dici si avveri. Ma temo che sarà altamente improbabile. La resistenza accanita, fino alla falsificazione, verrà proprio dagli ambienti sindacali, di cui nemmeno io immaginavo un tale grado di falsificazione della realtà. Forse tu li conosci già, ma io non conoscevo i due interventi di Cofferati sull'€: uno, per forza, era del giorno stesso su La7, ma l'altro, che è di qualche anno fa, mi ha lasciato letteralmente allibito (considera che per formazione e per addestramento da parte di Alberto sono generalmente pronto a tutto): Cofferati dialoga da Porro con una allegra compagnia di euristi di varia estrazione; solo uno manifesta dissenso verso l'€ e come è stato costruito: Luttwak (hai capito, Antonio? Luttwak). Cofferati allora si sente in obbligo di intervenire a favore dell'€. È impressionante: ricostruisce la storia monetaria italiana come potrebbe fare Giavazzi; dice cose allucinanti sull'industria italiana e soprattutto il compagno Cofferati dimentica di dire che, se c'è stato un periodo in cui i lavoratori sono stati meglio e con maggiori prospettive, è stato proprio il periodo della liretta infame. Si dimentica anche di dire che eravamo la quinta potenza industriale mondiale. Ma il capolavoro assoluto viene dopo: Luttwak spiega al compagno Cofferati perché l'€ provoca disoccupazione e sottolinea che è bizzarro dire a un disoccupato che deve aspettare quindici/venti anni, cioè il "completamento" dell'Europa, per ritrovare un posto di lavoro. Naturalmente Cofferati fa finta di non capire (non posso credere che non capusca davvero). Ecco, Antonio, se Cofferati la pensa così, temo che anche Landini la pensi così, perché non possono andare dalla loro base e dire: "cari compagni, abbiamo contribuito a precipitarvi in una trappola mortale che vi ha impoverito, ma ci dovete scusare, perché non immaginavamo tanto disastro". Come pensi che reagirebbe il disoccupato medio? Eppure questo sarebbe il primo passo necessario, per impostare un discorso nuovo. È una specie di dialettica negativa, senza sintesi, senza via d'uscita, secondo la mia opinione. Ma spero di sbagliarmi. Vediamo come vanno le cose e poi ne riparliamo. Per quanto mi riguarda sono pronto a discutere con TUTTI coloro che sinceramente vogliono liberarsi da questo cappio mortale. Dopo (utinam) ognuno riprenderà la sua strada.

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    9. @Celso condivido e l'intervento di Cofferati l'ho visto in diretta. Purtroppo non mi ha sorpreso (mi ha sorpreso più Luttwack). Non spero in Landini o Cofferati per questo. Non capiscono o non vogliono capire ma per me è lo stesso. Amen.
      Quello che mi sarebbe utile di Landini come ti ho detto, è il discorso sul lavoro come diritto e il fatto che lui abbia detto che vuole dialogare con tutti i partiti per riaffermare la centralità del tema. Lo sfido a farlo sul serio. Io vorrei che questo tema, in questi termini diventasse patrimonio comune visto che sta scritto nella Carta Costituzionale (che io non ritengo la più bella del mondo ma che pare sia ancora vigente nonostante Puglisi e i costituzionalisti di #Libbberopoli).
      Che poi l'euro sia la chiave di volta e il costrutto su cui regge la logica mercatista per cui tutto e merce comprese le persone, so che non è un argomento di cui sarà utile discutere con sindacalisti vari ed eventuali.
      Purtroppo.

      Ma d'altronde:
      "Per questo da tutto il creato risplende a noi la sapienza di Dio. Nulla di ciò che è stato creato, è stato fatto senza motivo e senza fine utile; il fine utile, poi, ha in se stesso la sua bellezza, e la bellezza viene esaltata dal fine utile. L’unica materia degli elementi assume diverse forme, per illustrare in mille modi la preveggenza divina."
      San GIrolamo - commento a Isaia

      E se così è: chi sono io per non "sfruttare" l'utile che c'è in ciascuna creatura per compiere un'opera buona e gradita al Creatore? :-)

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    10. @Antonio

      Accolgo con umiltà il tuo invito e stasera mediterò San Girolamo.

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  3. Fa sempre piacere la condivisione del buon senso, ed al giorno d'oggi non è cosa scontata.

    P.s.
    Stanotte ho sognato che ero con lei e Borghi .... Claudio si trovava short di contanti ed io, pronto a fare bella figura, aprivo il portafogli prodigo per un prestito ma ... avevo di tutto eccetto gli euroni: dollari, franchi, marchi, ma niente euro ...
    Tutto vero!!!
    Voglio sperare che sia profetico (anche se lei ci insegna che così ha da esse, e che così sarà). Spero presto.

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  4. Per me, una conferma sulla persona. Condivisione preziosa di informazioni. Grazie.

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  5. Un messaggio di servizio ai nuovi arrivati ner blogghe: se trovate un refuso nella lettera qui sopra NON segnalatelo al Cavajere Nero, per non farlo incazzZare inutilmente: la lettera NON l'ha scritta lui, lui l'ha solo ricevuta.

    Tanto vi dovevo

    MarcoS Peacemaker

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    1. C'è un refuso!
      "superamento cooperativo".... e che vor dì??
      Si, deve essersi sicuramente sbagliato.

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  6. Mentre leggevo la lettera di Fassina, mi si è presentata alla memoria quanto lessi nei quaderni dal carcere di Gramsci: là si parlava di autorazzismo, si parlava di razzismo dei "paesi" del Nord contro quelli del Sud, si parlava di depauperamento industriale del Sud a vantaggio delle industrie del Nord, si parlava dell'esistenza al Sud di partiti unitari che applicavano il principio del "vincolo esterno" per tenere a bada i propri contadini e per avvantaggiare i latifondisti, si parlava persino di aziende del sud acquistate e trasferite al nord; il riferimento è ovviamente all'Unità d'Italia e quello che ora viene descritto come differenza di competitività tra grande industria del nord e PMI italiane là viene posto nei termini di conflitto tra urbanesimo e campagna, tra differenze nell'organizzazione del lavoro anche contadino tra il nord e il sud, che quindi (aggiungo io) si traducono nuovamente in differenze di competitività. La descrizione degli avvenimenti assomiglia, amaramente, a quello che vediamo in Grecia e sperimentiamo in Italia.

    Dico questo perché oramai, Bagnai ce l'ha dimostrato, è evidente a chiunque non si fermi alla lettura delle copertine, che ciò che vediamo è già stato visto, ciò che sperimentiamo e già stato sperimentato e che si continua a ripetere gli stessi errori.

    Fassina viene dal PD, da un partito che è l'approdo terminale, in senso cancrenoso, del PCI e perciò parto dal presupposto che Fassina sia a conoscenza di ciò che pensava colui che è stato il fondatore del giornale ufficiale di quel Partito, e quindi sono stupito che Fassina dica ora che è convincente l'analisi di Bagnai, quando sono decenni che si conoscono gli effetti che un'unione tra economie diverse provoca in quelle più deboli.

    Gabriele Bellussi

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    1. Nicola Zitara spiega bene quello che lei dice nel suo commento.
      http://www.jacabook.it/ricerca/schedalibro.asp?idlibro=3589

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  7. Mentre leggevo la lettera di Fassina, mi si è presentata alla memoria quanto lessi nei quaderni dal carcere di Gramsci: là si parlava di autorazzismo, si parlava di razzismo dei "paesi" del Nord contro quelli del Sud, si parlava di depauperamento industriale del Sud a vantaggio delle industrie del Nord, si parlava dell'esistenza al Sud di partiti unitari che applicavano il principio del "vincolo esterno" per tenere a bada i propri contadini e per avvantaggiare i latifondisti, si parlava persino di aziende del sud acquistate e trasferite al nord; il riferimento è ovviamente all'Unità d'Italia e quello che ora viene descritto come differenza di competitività tra grande industria del nord e PMI italiane là viene posto nei termini di conflitto tra urbanesimo e campagna, tra differenze nell'organizzazione del lavoro anche contadino tra il nord e il sud, che quindi (aggiungo io) si traducono nuovamente in differenze di competitività. La descrizione degli avvenimenti assomiglia, amaramente, a quello che vediamo in Grecia e sperimentiamo in Italia.

    Dico questo perché oramai, Bagnai ce l'ha dimostrato, è evidente a chiunque non si fermi alla lettura delle copertine, che ciò che vediamo è già stato visto, ciò che sperimentiamo e già stato sperimentato e che si continua a ripetere gli stessi errori evidentemente per due motivi: l'ignoranza o la malafede.

    Fassina viene dal PD, da un partito che è l'approdo terminale, in senso cancrenoso, del PCI e perciò parto dal presupposto che Fassina sia a conoscenza di ciò che pensava colui che è stato il fondatore del giornale ufficiale di quel Partito, e quindi sono stupito che Fassina dica ora che è convincente l'analisi di Bagnai, quando sono decenni che si conoscono gli effetti che un'unione tra economie diverse provoca in quelle più deboli.

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  8. Notiza di ora
    "Arrivata a Bruxelles questa notte la lettera del premier greco con le ultime richieste di Atene per raggiungere un accordo in extremis. Il ministro delle finanze tedesco Schaeuble: "non è una base per parlare di misure serie"

    Nel panorama attuale di isteria collettiva Schäuble sembra essere l'unica persona seria e coerente.
    Schäuble ha ribadito in tutte le salse e in ogni occasione che Euro vuol dire austerità. Punto. Ma Tsipras e altri Premier europei cercano altre vie.
    Ma ogni altra soluzione di compromesso è una presa per il culo.

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    1. @ Vincenzo Alfano
      Non so se si possa definire coerenza;mi sembra che nel medio periodo l'atteggiamento di Schaeuble tenda ad infrangersi contro la matematica.

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    2. Ma questo criminale ancornazista può tenersi il suo €=Marco senza per questo costringere gli "altri" all'uso di una moneta che non li rappresenta.
      Sempre Grazie Prof............

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    3. Schäuble è l'unico che può permettersi di dire la verità, e infatti la dice. La parte dello sbirro buono resta quella di Tsipras (o forse di Varoufakis), che solidarizza con le vittime per meglio intortarle.

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  9. Come è stato detto più volte gli equilibri geopolitici sono cambiati rispetto a prima e ,forse , questo aspetto caratterizza la vera incertezza sull''uscita dall'euro però l'Italia riuscì a riprendersi dopo la seconda guerra mondiale in una situazione relativamente peggiore rispetto a questa e Mattei si oppose alla liquidazione dell' Agip , chiesta dagli Stati Uniti , e quelle scelte posero le basi per il nostro sviluppo economico.Ci riprenderemo ancora una volta se lo vogliamo.

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  10. Dissoluzione concordata dell'eurozona. Mi sembra un buon punto di partenza per la discussione. Le preoccupazioni per l' uscita unilaterale ("prospettiva difficilissima da costruire, non solo per le convenienze degli interessi più forti e miopi fino all'autolesionismo, ma per gli effetti poco cooperativi che avrebbe sui cosiddetti mercati finanziari un discorso pubblico a tal fine alimentato dai governi dei Paesi più colpiti") sono temperate da un problematico e aperto "non ho ancora chiaro come affrontare tali ostacoli". Gli va dunque riconosciuta la sincerità dell' analisi, la correttezza del riconoscimento dell' enorme lavoro svolto dal Prof., la lealtà del mettersi in gioco. Tutte qualità assai poco piddine, e pertanto capisco l' uscita. Si vede che soffriva. Benvenuto a Stefano Fassina nel mondo nuovo. Il dialogo dovrà continuare e sono sicuro che produrrà risultati significativi.

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  11. coraggio dell'analisi controcorrente....secondo me più bello e corretto complimento non le poteva esser fatto. Tre parole sulle quali si potrebbe scrivere un tema...un libro. Buon lavoro professore

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  12. Bellissime parole, soprattula la fine da:
    "Sono convinto che però non vi siano alternative politiche alla strada della dissoluzione concordata" in poi.

    A quando i fatti?

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  13. In merito alla sinistra, credo si possano tranquillamente risparmiare fiammiferi, taniche e accendini: ormai è una questione d'autocombustione (ecco, magari far soffiare un venticello che ne aumenti l'ossigenazione).

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    1. Sennò, c'è sempre Flegetonte.

      (Alessandra/Cassandra da Firenze)

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  14. Non mi convince ,politicamente, l'assunto che - non vi siano alternative politiche alla strada della dissoluzione concordata -. La Politica (ed il Politico) sono tali in quanto SANNO TROVARE le alternative alle alternative

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  15. In questo momento Fassina sta più a sinistra di Civitani e rifondaroli, proprio in queste ore/giorni mi sto accorgendo che anche tra le file della "fu sinistra radicale" si sta compiendo o venendo alla luce una spaccatura tra elettori/simpatizzanti di cui sono tra gli umili protagonisti e le fazioni si possono riassumere in due:
    1)stolti civatian/vendolian/nutellari che, nonostante quello che sta accadendo in questo momento storico, continuano a blaterare di riformabilità dell'eurozona
    2)compagni, tra cui anche quelli che fino a ieri "la colpa è del capitalismo, non dell'euro", che picchiano duro sull'entità dell'eurozona e stanno/stiamo cercando in tutti i modi di far aprire gli occhi ai primi, in estrema difficoltà a formulare un pensiero logico.

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    1. Eh va bene Roob io ti rispetto e vedo che sei benintenzionato, ma quello che fai è potare e disinfestare all'infinito una pianta il cui DNA si è evoluto in un ambiente particolare. Deve evolversi ancora, sicut araba phoenix etc. etc.

      Se fra le tante cose ti stai chiedendo, come faccio io:
      - Perché l'unica logica dei gombagni è quella di branco?
      - Perché concepiscono l'antifascismo come la lotta all'Ebola, invece che come la lotta alla denutrizione (denutrizione culturale - spero sia chiara à sottile metafa)?
      - Perché l'unico riferimento culturale che Fassina ha trovato è er papone?

      Ho trovato delle risposte molto convincenti in una trilogia di Costanzo Preve:
      Il convitato di pietra. Saggio su marxismo e nichilismo, Milano, Vangelista, 1991.
      L'assalto al cielo. Saggio su marxismo e individualismo, Milano, Vangelista, 1992.
      Il pianeta rosso. Saggio su marxismo e universalismo, Milano, Vangelista, 1992.
      Li trovi gratis qui
      Non anticipo niente perché sto ancora digerendo, e vorrei leggerne molti altri per capire se prima di lasciarci è andato avanti (ne sono certo) rispetto alle questioni lasciate intenzionalmente aperte. Non so se è venuto a patti con Keynes, ma lo spero proprio perché quello è un altro punto imprescindibile. Ti consiglio di farti un'idea tua, e prima o poi ci ritroveremo per parlarne.
      Se invece sei di quelli che si rifiutano "perché il suo allievo è un minchia" o perché "certi suoi libri li hanno stampati dei tipografi che stampavano pure cose brutte" allora amen. Mi fido.

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  16. Ma vuoi vedere che in nostro P.M., quello del "FassinaChi", come prassi eletto da nessuno, rischia di beccarsi una (metaforica) legnata gengivale?

    Certi sondaggioni "riservatissimi" del Nazzareno narrano di tachicardia dalle parti di Palazzo Chigi.

    Se Area Popolare fosse veramente crollata al 2%... smottamenti in vista? Via affaritaliani.it.

    #gufi

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    1. D'Alema...
      1. Andatura di bolina "pronti a virare"
      2. Timone all'orza "Viro!"
      3. Lasciare il fiocco...

      inperdibbbbbbbbile min 7.0 >...

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  17. fosse il problema solo la flessibilità monetaria.. servirebbe poi al centro della discussione la costituzione e costruzione di una nuova IRI.
    quando c'è lavoro e si cresce allora si può dividere ma..
    ma se uscissimo dall'euro miglioreremmo parecchio, freneremmo la discesa ma..
    ma mancherebbero molti lavori nelle grandi aziende e le piccole-medie non avrebbero la grande che le farebbero crescere.

    insomma, è fondamentale capire che dovrebbe esserci una lira con un'industria e la non paura (poi) sull'inflazione

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  18. Sto diventando sempre piu' cinico e calcolatore, e non ho neanche guardato la serie TV "House of Cards", forse dovrei, magari mi ci ritrovo.
    Tsipras insiste nel posizionare il NO (da lui invocato) per mettere se stesso in una posizione piu' favorevole nella trattativa con Bruxelles. Insiste nella menzogna di non posizionarsi contro l'euro e con un'uscita della Grecia dall'euro. Come gia' detto in questo senso il referendum e' inutile perche' il suo mandato e' gia' un mandato contro l'austerita', quindi dal punto di vista politico non ha bisogno di un ulteriore consenso.
    Dunque:
    - vince il si: l'Europa massacra la Grecia ancor di piu', ed avrebbe l'avvallo per farlo (avete dato l'ok, quindi...). Si tratterebbe di guadagnare solo un po' di tempo, tra 6 mesi o un anno saremmo di nuovo nella stessa situzione, anzi con un'economia greca in una situazione ancor peggiore. in questo caso Tsipras dovrebbe dimettersi, chi arriva?
    - vince il no:
    - se lo caratterizzano come una vittoria anti austerita' non cambia nulla, come detto, a meno che non usino questa scusa per trovare un'accordino (magari si son messi gia' d'accordo). Questa sarebbe la sconfitta del popolo greco perche' il loro primo ministro di fatto li avrebbe traditi, ma Tsipras la farebbe risuonare come una vittoria magari adducendo questo o quel punto che l'Europa avrebbe concesso; anche in questo caso sarebbe solo un guadagnare tempo, forse un po' piu' tempo della situazione SI.
    - se lo caratterizzano come usciamo dall'euro, allora le cose si fanno interessanti, ma non credo lo permetteranno, almeno che lo imperatore abbia deciso che anche dal punto di vista geopolitico, mantenere l'euro sia piu' costoso che smantellarlo, e non sono affato sicuro che siamo a quel punto, non ancora perlomeno.

    In entrambi i casi esiste sempre la possibilita' di "rivoluzione colorata", nel caso sel SI per implementare il programma, nel caso del NO per evitare caos e pretese "inutili".

    Il punto vero dal punto di vista geopolitico e' che lo imperatore sta continuamente perdendo credibilita' a livello internazionale, sia dal punto di vista economico (primo mancato pagamento a IMF; lo stesso IMF che ha dovuto ammettere di aver sbagliato i moltiplicatori sull'austerita'; sanzioni alla Russia che danneggiano piu' l'Europa che la Russia) che dal punto di vista politico (non sono riusciti a far cambiare idea alla Germania sulla strategia mercantilistica e sulla conduzione delle trattative con la Grecia; TTIP e' odiatissimo; UK che forse esce da EU), quindi a lungo termine io vedo una rottura, se le cose continuano cosi': in questo senso qualcuno a Washington potrebbe cominciare a pensare diversamente. Solo quest'ultima ipotesi consentirebbe, in questo momento, l'uscita della Grecia dall'euro, secondo me.
    Beh poi c'e' sempre l'ipotesi guerra, ma per adesso preferisco non pensarci.

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    1. Condivido analisi e mi permetto d'integrare con un'ulteriore quinta ipotesi (che poi è una sub 1 delle sua terza):
      E se ci fosse qualcuno tra Bruxelles e Berlino (una parte di elite…) che tifasse segretamente (ma forse neanche troppo) per una vittoria del No, proprio "caratterizzata come uscita dall'euro", che l'aiuterebbe a scrollarsi di dosso quel fanatico (paradossale mi rendo conto…) eurista ma antiausterità di Tsipras e finirla una volta per tutte con il caso Grecia?

      Certo mi rendo conto che la linea ufficiale e maggioritaria di Bruxelles è per il si con annesso accordo vincolante, come mi rendo conto delle pressioni dell'amministrazione Obama … però a volte possono esserci forze che, lavorando in copertura, possono perseguire interessi diversi ed opposti dall'ufficialità.
      Un causa potrebbe essere che la Grecia con un terzo salvataggio incominci a diventare un po' troppo cara … considerando che dentro l'euro (e forse anche fuori) non potrà mai ripagare il suo debito a valori attuali.

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    2. Condivido analisi e mi permetto d'integrare con un'ulteriore quinta ipotesi (che poi è una sub 1 delle sua terza):
      E se ci fosse qualcuno tra Bruxelles e Berlino (una parte di elite…) che tifasse segretamente (ma forse neanche troppo) per una vittoria del No, proprio "caratterizzata come uscita dall'euro", che l'aiuterebbe a scrollarsi di dosso quel fanatico (paradossale mi rendo conto…) eurista ma antiausterità di Tsipras e finirla una volta per tutte con il caso Grecia?

      Certo mi rendo conto che la linea ufficiale e maggioritaria di Bruxelles è per il si con annesso accordo vincolante, come mi rendo conto delle pressioni dell'amministrazione Obama … però a volte possono esserci forze che, lavorando in copertura, possono perseguire interessi diversi ed opposti dall'ufficialità.
      Un causa potrebbe essere che la Grecia con un terzo salvataggio incominci a diventare un po' troppo cara … considerando che dentro l'euro (e forse anche fuori) non potrà mai ripagare il suo debito a valori attuali.

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    3. Vi propongo una lettura più semplice:
      l'Euro è già morto, nè Francoforte nè Bruxelles nè tantomeno i Greci sono in grado di preparare un piano anche solo apparentemente plausibile per mantenere la Grecia nell'Euro.
      I grandi gruppi bancari, come sapete bene, si sono già liberati della zavorra Greca, per cui non hanno nulla da perdere. In Grecia. Il problema sono gli altri paesi, come il nostro. Ma o non sono informato (probabile), oppure un piano non c'è, e allora siamo alla quiete prima della tempesta, e tutti stanno immobili ma pronti a scattare verso le poche scialuppe di salvataggio, e attendono che il vicino si distragga un attimo per precederlo e salvarsi al posto suo.
      E' un po' come una banda di ladroni, che stanno insieme strettamente uniti per mettere a segno il colpo, ma una volta al sicuro divengono mortali nemici nella speranza di farsi fuori l'un l'altro e tener per sè tutto il bottino.

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    4. Aggiungo ancora che, siccome lo strumento principe di Satana è la menzogna, gli esponenti del PD (che sta per Partito Demoniaco) mentono sistematicamente e in modo perfino patetico, e basta ruotare di 180 gradi le loro puerili menzogne per conoscere la verità.
      E, se Padoan, invece di starsene zitto, va in televisione a dirvi: "Non ci sarà nessun contagio" potete esser certi che il contagio CI SARA'.

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    5. E mi chiedo anche, ma Fassina aveva chiaro il Programma economico del PD quando si è candidato?
      Non era il Responsabile Economico del partito?

      Perchè gli ricordo che il programma economico PD era così strutturato:
      L'italia è come un bar che è in perdita da mesi, non facciamo nulla per attrarre nuovi clienti ma speriamo che arrivino lo stesso (Boh?)
      A questo punto, su di una supposta aspettativa di incerta ripresa basata sul nulla il PD proponeva scenari:
      1) Se l'italia va male, aumento automatico dell'Iva, delle accise e di altre tasse per incrementare il gettito fiscale a favore dei creditori, "per non sforare il deficit" (bello, grazie...)

      E se per miracolo inspiegabile il paese andasse bene? Allora che si fa? 2) Tagli della spesa pubblica e aumento delle tasse per giungere al pareggio di bilancio (ehi, ma è uguale a prima!)

      Ma Fassina non si è reso conto che questo piano non ci lasciava nessuna speranza?

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    6. Ecco è arrivata una notizia; intervista di Tsipras il quale afferma che non si dimetterebbe in caso di vittoria dei SI. A questo punto sono convinto che la storia del referendum sia una farsa http://www.marketwatch.com/story/greek-prime-minister-wont-resign-if-greeks-vote-yes-at-referendum-2015-07-02?mod=mw_share_twitter

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    7. @Diamanti: l'euro ha ancora un lavoretto sporco da fare, finire di distruggere la Francia. Mercoledì 1 luglio il Corsera pubblica a p. 7 un'intervista a Nicolas Baverez (ENA, MEDEF), per cui i Greci si sono "allontanati dalla ragione" ecc. ma soprattutto il resto dell'Europa dovrebbe "approfondire le riforme nei paesi che lo hanno fatto meno, ossia l'Italia e la Francia" che "non ha fatto nulla, è lei il vero rischio sistemico nella Ue (...) una grossa Grecia. Con un sistema di produzione bloccato e piccolo (!), un grande Stato molto inefficace (!!!) e un sistema assistenziale (!) enorme (!!) 1% della popolazione mondiale, 3,5%della produzione mondiale e 15% dei trasferimenti sociali di tutto il mondo". E infatti è un paese civile, ancora, malgrado la Macron 2 abbia picchiato duro, e Hollande abbia spaventosamente tagliato. Ma non siamo ancora alla Grecia né alla Germania e questo è inammissibile. Perciò finché anche questo ultimo modello possibile non sarà distrutto l'euro servirà e resterà in vita. Poi, forse, chissà. Ma risollevarsi da quelle macerie per l'Europa (non la UE) sarà impossibile, a meno che non scoppi sul serio una guerra, che o distrugga prodotto, o elimini vite umane, o alteri completamente i rapporti di forza e quest'ultima cosa la vedo poco probabile.

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    8. Certo uno degli argomenti che l'attuale disastrosa situazione europea comporta sopratutto per l'audio c'è americana è che il welfare state è insostenibile è che quei socialisti degli europei hanno vissuto al di sopra dei propri mezzi, quindi in America facciamo bene a continuare a fare come abbiamo sempre fatto. La conseguenza economica di ciò però è che in questo momento ci sarebbe tanto bisogno di un'economia che tiri fuori anche gli USA dalla crisi e invece gli USA sono costretti ad importare i prodotti europei, in particolare tedeschi, per evitare che l'euro collassi.

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  19. A quando i fatti? Te lo ha scritto!
    Quando in Europa arriveremo al "superamento cooperativo"....
    .... praticamente mai! :-)
    Adesso è passato al "più Europa" del "superamento cooperativo".

    Fassina è tanto una brava persona, sicuramente meglio di tanti altri, ma mi sa che nel profondo la sua anima rimane ancora piddina.
    Purtroppo deve ancora mangiarne di polenta....

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  20. "la creazione di un consenso internazionale attorno a una soluzione cooperativa, in un contesto nel quale il conflitto non fa comodo a nessuno". Questa sarebbe la posizione di Bagnai ? Urca! a me sembrava che fosse "usciamo immediatamente da soli domattina". O non ho capito io, o non ha capito Fassina oppure il prof. ha cambiato idea. Non lo sapremo mai.

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    1. Gaspare, perché stai qui a trollare? Perché non fai sul serio, vero? Altrimenti chiunque googlasse Manifesto di solidarietà europea ti prenderebbe per un imbecille. Ma tu invece sei fuuuurbo, vero? Facci sapere.

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    2. Per i pigri: Manifesto di solidarietà europea (il link al sito vero e proprio lo trovate in fondo al post). È consigliabile leggere anche il primo commento.

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  21. @valsandra ma vuoi mettere col cambiamento climatico e un presentatore televisivo di dubbio gusto?

    L'IRI è un gioiello che, realisticamente, non vedremo mai più, ma le università di questo maleodorante stivale, ancora producono brevetti a raffica. Io farei un bell'istituto statale per la (eventuale) collaborazione e/o vendita dei brevetti. Da lì farei ripartire questo maledetto, fantastico, iconoclastico, ammazzapreti, prono quanto anarchico, paese. Scusate se ho dimenticato qualcosa.

    Vi leggo sempre, tutti, con interesse.

    Bless.

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  22. Mario Lavia intervista Gianni Cuperlo x l'Unità.

    http://www.unita.tv/interviste/la-grecia-il-pd-la-sinistra-parla-gianni-cuperlo/

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  23. Sul blog ha anche sostituito la foto in cui leggeva il corrierone con mega foto del papabuoooono.

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  24. Mi sono letto e riletto la lettera di Fassina.
    In essa, senza voler essere melodrammatico, traspare il tormento di chi è arrivato alla consapevolezza tramite un bel pugno in faccia, che magari in fondo si aspettava, ma che per questo non fa meno male. Dopo di che però è uscito dal PD e non ha trovato di meglio che associarsi con Civati. Certo il panorama politico italiano non offre grande scelta, ma a mio modestissimo avviso, poteva fare di meglio.
    Qualcuno ha detto:"Siate voi stessi il cambiamento che volete vedere nel mondo" e nel suo caso avrei preferito una sua presa di posizione netta, magari solitaria, ma netta nei confronti della situazione. Una specie di "outing" che tante volte in questo blog abbiamo auspicato. Qualcosa del tipo:"Fermi tutti compagni! Abbiamo sbagliato (mentito), le cose non stanno come vi abbiamo sempre raccontato ma piuttosto sono così, così e così."
    Un sogno? Forse, perchè d'altro canto non mi sembra, a vederlo in televisione, che Fassina abbia o possa avere tutto questo coraggio.
    O forse si rende solamente conto di non avere tutto il carisma necessario per imporre o proporre una narrazione diversa da quella mainstream.
    In ogni caso non mi sembra il tipo di personaggio politico sul quale si possano riporre troppe speranze per un cambiamento.

    Spero che il Prof, che lo conosce personalmente, possa smentirmi.

    Gianmario

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    1. Questo abbiamo..., se non altro almeno lui ha avuto il (poco o tanto fate voi) coraggio di esporre il problema avendolo capito. Lo ha fatto come poteva, come oratore non è un fuoriclasse. Ma almeno come incursore nel tempio del dogma euro spero non si risparmi.

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    2. "Fermi tutti compagni! Abbiamo sbagliato.." Fassina in parte lo ha già ammesso.
      Bersani o Landini invece non te lo diranno mai! Piuttosto ci lasceranno crepare in silenzio.

      Ti ricordi Bertinotti al goofy-tre? È ancora sulle sue posizioni. Non è cambiato di una virgola.

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  25. Esiste sempre una soluzione al problema. Un modo potrebbe essere quello di 'incanalare' il processo di riposizionamento delle valute tramite uno SME al CONTRARIO. Prevedendo all'inizio una limitata flessibilità su entrambi gli assi. Passando pii ad una programmazione di allargamento delle forbici valutarie, fino al completo assestamento multivalutario. A 'proteggere'' il processo ci sarebbero il QE e il fondo MES 'asserviti' a questa unica funzione.
    Questa strada ci permetterebbe di 'salvare' la struttura UE prima, eventualmente, di costruirci un'altra casa comune.

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    1. Io credo che non siano le soluzioni tecniche a mancare, bensì la volontà politica. È frustrante, un incubo.

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  26. E' incredibile come la necessità faccia svegliare i dormienti.

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  27. Tsipras e Varoufakis continuano a ripetere di voler trovare un accordo, ed addirittura inviando controproposte) con i creditori anche prima del referendum e che non è una consultazione sull'euro, lasciando credere che non vogliono uscire dall'eurozona.
    D'altro canto, sta chiedendo apertamente di votare NO invece di chiedere una riflessione ponderata al suo popolo su entrambe la possibilità. Ed è chiaro che deve giustificare questa sua linea esplicita motivandola con le migliori condizioni di aiuti che ne potrebbero ricavare dai creditori.
    Onestamente, quanto è probabile che Tsipras con a fianco Varoufakis possano ingenuamente credere che dopo il no al referendum gli sarà concesso una condizione più vantaggiosa sugli aiuti con l'ovvia conseguenza di sdoganare l'idea del "chi l'ha dura la vince" fra gli altri PIIGS?
    Secondo me sta recitando perfettamente la parte del contraente debole per far sentire più forti i creditori e quindi più sicuri e a proprio agio sul mantenere la linea dura sull'accordo.
    Detto altrimenti, sta cercando di impedire con tattica sopraffina di non far avanzare ai creditori quella proposta che non potrebbe rifiutate e lo costringerebbero a perdere la guerra.
    Questo significa che Tsipras vuole uscire dall'euro senza che nessuno capisca questa reale intenzione attraverso il suo disegno iniziale: facendosi cacciare.
    É questa l'unica spiegazione plausibile dei loro tweet di questi giorni e soprattutto di oggi.
    Il ragionamento, lo ammetto, parte dalla implicita ipotesi, ed ovviamente speranzosa, che Tsipras e Varoufakis non siano degli incoscienti. Non riesco a credere che nonostante tutto questi non hanno davvero preso coscienza dell'insostenibilità dell'euro.

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    1. Invece è perfettamente possibile. Era sicuramente così a febbraio (lo so da fonte certa). Se Landini a marzo (lo so da fonte certa) era all'oscuro della Lex monetae, per dirti, cosa ti fa pensare che questi siano molto più avanti? Noi studiamo da quattro anni. Loro, se va bene, da quattro mesi. Mi conforta il fatto che Jacques Sapir li sostenga. Lui di solito ci coglie. Ma ho una gran paura di aver ragione io anche questa volta.

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    2. Verissimo, pero' in quattro mesi di studio di progressi se ne fanno, SE si vogliono fare. A me e' bastato iniziare a leggere il tramonto dell'euro per capire. Ma gia' all'atto di comperarlo inconsciamente dimostravo consapevolezza. Tsipras ha paura e non sa cosa fare. Deve scegliere tra il suo futuro e quello della Grecia.

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    3. Ed in effetti anche io la penso come lei.
      La mia riflessione è semplicemrnte un tentativo ultimo della ragione di ancorarsi alla speranza che almeno qualche esponente delle élite abbia conservato un minimo di lucidità per evitare un disastro geopolitico.
      É tutto incredibilmente assurdo.
      Ripeto, purtroppo la vedo come lei.

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    4. L'aspetto nuovo è la posizione di chiusura del duo Merkel/Schauble e la frattura creatasi con la commissione. La proposta di Juncker di domenica non è stata concordata con i tedeschi, tanto che questi hanno rifiutato ogni ulteriore confronto con la controproposta di Tsipras. Al di là della mia sensazione che ciò abbia rafforzato la posizione di quest'ultimo in vista dell'eventuale referendum (non dimentichiamo l'uscita del ministro greco ieri sul piano B, subito smentita da Tsipras stesso) in chiave europea questo non è uno smottamento da poco.
      In caso di vittoria dei No domenica, sarà più importante capire cosa farà la Germania, più che Tsipras: abbozzerà scendendo a compromessi o insisterà con un'intransigenza premessa alla rottura del giocattolo?
      Non dimentichiamo gli USA, al momento rimasti alla finestra. La Grecia fuori dall'Euro non sarà aiutata da Russia o Cina, ma dagli Stati Uniti.
      A quel punto però arriverebbe anche a loro la certificazione che l'Euro non è lo strumento adatto alla gestione dei loro interesssi.

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    5. @Alberto

      Anche io sono colpito dall'impegno (e oserei dire dalla generosità), con cui Jacques Sapir sta sostenendo il governo greco. Lo fa da uomo di gran classe intellettuale, qual è. Ma sono convinto che finirà, come dici tu e, sulla tua scia, penso anche io (e ti confesso che sarei felice se tu, e io con te, ti sbagliassi)

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    6. Mio modesto parere. Per Tsipras e il suo ceto dirigente la UE (e dunque l'euro) è un presupposto: una scelta di campo culturale e politica di principio. Da questo discendono le contraddizioni e le giravolte della trattativa da lui condotta. Il governo greco pensa di trattare con un compagno che sbaglia, e invece tratta con un nemico. In sostanza: pensa che la UE sia riformabile.
      Il problema è che la UE non è riformabile, perchè NON è un progetto di unificazione confederale o federale dell'Europa: se lo fosse, evidentemente l'obiettivo strategico di tutti gli Stati europei, pur nella normale dialettica degli interessi nazionali, sarebbe mantenere l'unità in vista della federazione. Se Parigi valeva bene una Messa, a maggior ragione l'Europa-Potenza varrebbe bene la cancellazione del debito greco (anche per il valore simbolico, inestimabile, della presenza di Atene all'interno di una Europa-Potenza).
      Il fatto è che - sempre a mio avviso - la UE è il controtipo, cioè l'Ombra junghiana, dell'Europa come realtà storica e spirituale; e dunque è il principale ostacolo immediato all'eventuale futura formazione (comunque difficilissima) di una Europa-Potenza. (In un certo senso, la UE è l'analogo di una lista civetta o di un partito-gatekeeper).
      L'obiettivo strategico di lungo periodo al quale pensano le dirigenze UE e i governi dei suoi paesi guida non è l'unificazione europea, ma la conquista del maggior numero di posti possibile nel Consiglio d'Amministrazione che gestirà la nuova realtà politico-economica generata dall'accordo transatlantico. All'interno di questa nuova realtà politico-economica, è scontato che le decisioni essenziali in materia di politica estera e difesa resteranno tutte agli USA. Ecco perchè, paradossalmente, gli USA sono più interessati a non portare la Grecia alla disperazione e alla rottura con la UE dei tedeschi e di Bruxelles: perchè la Grecia è un paese NATO in una posizione importante.

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    7. Tutti processi alle intenzioni, ci siamo detti, però, che contano i fatti. Talvolta, sono i fatti che plasmano le intenzioni dei protagonisti strada facendo. Non è detto che si entri in una partita del genere con gli stessi propositi di quando si prova a uscirne. Tutto da vedere.

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    8. "They also did it".

      Alessandra/Cassandra da Firenze, Dal sito web approntato per il Referendum via The Guardian online)

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    9. Io la butto lì, se dico stupidate correggetemi pure.
      A me quello che fa riflettere è il comportamento della Merkel: niente trattative fino al referendum.
      Ho due spiegazioni:
      1. se ne sbatte il belino del referendum, del tipo: fate pure il referendum tanto avremo i vostri soldi;
      2. Oppure: dovrebbe sapere benissimo che il debito greco non è sostenibile e non può essere ripagato (vedi ultimo post di voci dall'estero), e una ristrutturazione è necessaria. Ma non può ammetterlo per problemi di elettorato e anche, perché no, per orgoglio personale, non vuole essere ricordata come colei che ha distrutto l'Europa, quindi fa la dura per far contenti i suoi elettori, ma così facendo impedisce volontariamente un accordo. Se dovesse vincere il NO potrà sempre scaricare la colpa di qualsiasi cosa sul popolo greco (rottura dell'Euro, crisi UE, guerra fredda). Se vince il SI, si scavano la fossa da soli e pace, ma sarà sempre colpa loro.
      Se poi dovessero uscire dall'Euro e migliorare la propria economia si potrebbero tirare fuori mille scuse: Russia, Cina, effetto tardivo delle riforme, la farfalla che sbatte le ali a Tokio.

      E forse Renzi fa lo stesso ragionamento. Come PD non può ammettere la fallacia dell'Euro, pur sapendolo, e spera che il lavoro sporco lo faccia la Grecia. Poi, dopo il referendum, smantellamento dell'Euro, crescita in Italia e, lui, si prende tutti i meriti indicando nelle riforme la vera causa della eventuale ripresa e facendosi ricordare come lo statista che ha salvato l'Italia dal momento drammatico.

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    10. Queste cose del resto Tsipras le affermava ben prima che Syriza diventasse Syriza. Ci sono molti video in rete, e siamo nel periodo del Memorandum (se non ricordo male, precedenti il Memorandum) nei quali Tsipras illustrava una posizione che potrebbe essere definita grillina, che poi in parte ha anche concretizzato (la famosa commissione di inchiesta sul debito pubblico greco e la sua critica da un punto di vista giuridico, sull'onda dell'esperienza di Correa e altri "esempi" da seguire, tipo la visione piuttosto edulcorata e falsificata della vicenda islandese, tutte belle chiacchiere che all'epoca andavano molto di moda a "sinistra").
      Anche secondo me, per quanto può valere, non c'è dietro a tutto ciò una fine strategia che mira all'espulsione coatta dall'eurozona (lasciare in mano ad altri il cerino), bensì la semplice conseguenza di una strategia comunicativa fondata su slogan scollegati dalla realtà (economica e politica).
      E poi non capisco perché chiedere ora, dopo il 30 giugno, un referendum al popolo greco ben sapendo che:
      - BCE e sodali avrebbero creato le condizioni di un caos sociale nel periodo immediatamente precedente il referendum, tenendo i cordoni della borsa
      - i media in gran parte in malafede (greci e non) avrebbero fatto a gara, in queste condizioni, a rilanciare notizie false per manipolare l'opinione pubblica
      Perché non indire il referendum prima? Quando la situazione poteva essere meglio gestita dal governo Syriza? Prima del default de facto del FMI? Del referendum se ne parlava da tempo.
      Io non riesco a vedere una strategia in tutto questo, ma la mossa disperata di chi non sa più come uscirne.
      E se dovesse vincere il sì, ne uscirebbe parecchio male: la rottura di Syriza sarebbe assicurata.

      @Enrico Pesce
      Sì hai ragione, gli eventi a volte possono determinare cambi di direzione e riposizionamenti... staremo a vedere... io rimango scettico. E comunque anche se vincesse il no, non credo che alla Grecia sarà permesso di riappropriarsi della propria sovranità. Ho molti timori in proposito.

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    11. In banca per chiedere un mutuo prima casa, visto che le case sono “crollate” e i tassi sono molto bassi:
      Direttore: <>
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      A proposito di consapevolezza, oltre che di competenza e onestà.

      P.S. per Achille: Quelli de le “élites” sono lucidissimi !!! Idee precise e anche molto semplici, peccato non sempre compatibili con democrazia, rispetto per i popoli e per la loro prosperità.

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    12. non economista 2 luglio 2015 20:49 Non avevo mai visto negoziare un mutuo in ameslan...

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    13. SCUSATE, SONO UN IDIOTA, PROVO A RECUPERARE.

      In banca per chiedere un mutuo prima casa, visto che le case sono “crollate” e i tassi sono molto bassi:
      Direttore: 'Mi dica'
      Io:’Vorrei un mutuo per l’acquisto della mia prima casa!’
      Direttore: ‘Tasso fisso o tasso variabile ?’
      Direttore: ‘Variabile !’
      Io:’Fisso !’
      Direttore: ‘OK, il tasso è 3,5’
      Io:’Buono, ma una domanda, ingenua forse, ma …’
      Io:’Se dovessimo uscire dall’euro, cosa dovrei continuare a pagare, euro o la nuova valuta nazionale ?’
      Direttore: ‘Guardi, non è ho veramente la più pallida idea di cosa potrebbe succedere se dovessimo uscire dall’euro !!!’
      Direttore: ‘Comunque il tasso fisso la mette al riparo …’
      Direttore: ‘Consideri che anche se la Grecia dovesse uscire, non è detto che lo si debba fare anche noi !’
      A proposito di consapevolezza, oltre che di competenza e onestà.
      P.S. per Achille: Quelli de le “élites” sono lucidissimi !!! Idee precise e anche molto semplici, peccato non sempre compatibili con democrazia, rispetto per i popoli e per la loro prosperità.

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    14. Un mutuo? Vuoi ancora vivere al di sopra dei tuoi mezzi?

      Comunque anche io sto pensando di passare il mio mutuo da variabile a fisso.

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    15. Una delle verità è che il gigantismo prima o poi presenta il conto.
      Proviamo a pensare a quante siano le parti in causa che hanno il diritto e o il dovere di prendere una posizione, e questa posizione non può certo essere definitiva ma dovrà essere riconsiderata a seconda delle posizioni che verranno via via prese dai soci/partners.
      C'è il FMI, gli USA, i quali al loro interno rispondono a esigenze diverse e a volte in contrasto, la UE che non si capisce bene cosa sia, dato che c'è Junker e poi quell'altro, Djesselbloom o comecavolosiscrive, che quando gli hanno portato la controproposta avrà parlato poi con la Merkel ma anche con Hollande e avrà ricevuto una telefonata da Sciolbele, si quello li, quello che deve rispondere alla sua calcolatrice, ricevuti gli ordini dice la "sua" e poi inizia un altro giro etc etc, nel mentre Renzi avrà cercato di telefonare a tutti rompendogli i coglioni e ricevendo in cambio la promessa che si, appena sapranno qualcosa gli diranno cosa fare etc etc.

      Troppo grande il carrozzone, inevitabile il caos.

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    16. A proposito di gigantismo.
      Da un documentario che parlava delle estinzioni di massa: "normalmente in caso di catastrofi i più deboli sono i più grandi"

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    17. @non economista
      Un mio conoscente proprio ieri ha detto che c'è un appartamento in un palazzo di 8 piani a poche decine di metri da casa mia in vendita all'asta a ribasso a circa 50000€ + 10000 di spese condominiali di circa 100mq, 120 con i terrazzi. Per me sono circa 500€/mq, un prezzo bassissimo, considerate che case nuove economiche stanno oltre i 1600€/mq.
      Ne ho parlato poi con un mio amico avvocato e mi ha confermato che ci sono tantissime case in vendita in aste che vanno deserte nonostante i prezzi ridicoli.
      Chi è che ha paura della svalutazione post euro? #malimorté

      PS. Prova a vedere nelle aste giudiziarie, potresti risparmiare un bel po'.

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    18. @Achille Il Greco

      Ammazza oh, che genio del male sarebbe sto Tsipras!

      L'idea che sia un'anima bella irresponsabile a cui il potere inizia davvero a piacere, no? Invece sull'altra metà del dinamico duo, Var, qualche dubbio ce l'avrei... ma nel senso opposto rispetto all'ipotesi di uscita che hai ventilato.

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    19. @non economista

      Pensa ai poveri russi! Dove la domanda era 'il mutuo lo vuole in rubli od in euro' e qualcuno, pur investendo in rubli, si è fatto il mutuo in valuta straniera, subendo l'altro anno una rivalutazione di più del 20%.

      Ora alcuni di questi padri di famiglia sono ottima carne da macello per le future piccole guerre patriottiche! Ma quali sarebbero le conseguenze per gli amministratori se tali scelte venissero fatte per aziende quotate in borsa?!?

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    20. @Ivan: forse semplicemente un gioco delle parti, o forse anche discordie all'interno di Syriza, che un tempo non era affatto compattamente pro euro. Cose di cui ovviamente qui sappiamo molto poco, perché "l'informazione" nostrana, sempre sul pezzo, preferisce indugiare sull'Acropoli deserta di turisti così alla moda in questo momento, ma alcuni deputati non avrebbero votato l'accordo com'era.
      Insomma, anziché una manifestazione "di lotta e di governo" questi qui han fatto il referendum. E con ogni probabilità blinderanno l'euro in eterno.

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  28. Dico alcune verità inconfutabili, quasi banali, ma è opportuno che si dicano;
    questi due personaggi, che definirei utili idioti, che hanno commesso moltissimi e gravissimi errori nella loro qualità di presidenti della Commissione europea, dovranno essere chiamati a rispondere dei misfatti dell' organizzazione di cui sono stati i primi responsabili.
    - Il 1° dei due, Romano Prodi
    ha l' enorme responsabilità di aver condotto l'Italia all' interno della UEM truccando i conti e introducendo l' euro prima che fosse attuata la convergenza politico economica, ed allargando l' unione a paesi come la Grecia, con conti truccati, ovviamente mi limito alle responsabilità macroscopiche.

    - Il secondo, José Manuel Durão Barroso:

    ha l' enorme responsabilità di aver attuato e fatto attuare, le errate politiche di austerity che hanno massacrato e condotto a livelli di regresso ultradecennale intere popolazioni e condotto l' UEM allo stato comatoso che è sotto i nostri occhi.

    Entrambi hanno l' enorme responsabilità di non aver fatto nulla per limitare l' ordoliberismo ispiratore delle politiche europee, ispirate dalla Germania e di non aver modificato in nulla i trattati e i protocolli dell' Unione per l' integrazione delle politiche europee, nei vari settori, come l' energia, la politica estera, la politica dell' immigrazione, la politica della difesa, le politiche fiscali etc, ma soprattutto di non aver fatto nulla per limitare gli abusi tedeschi sul fronte dello sbilancio delle partite correnti.
    Oggi l' idiozia dei vari membri del consiglio europeo capitanati dal nuovo e forse peggiore presidente della Commissione, che continua a chiedere le riforme, ovvero il taglio della spesa pubblica, in mancanza di qualsivoglia modifica del bilancio europeo, perpetuando esattamente quelle politiche che sotto Barroso hanno portato l' UEM alla catastrofica situazione attuale della Unione, si estrinseca nella non denuncia radicale, (anzi, come tutti osserviamo, a partire dalle dichiarazioni di Matteo Renzi sul mercato del lavoro, avviene esattamente il contrario) dell' atteggiamento ispiratore tedesco che continua tranquillamente a fare surplus enormi come se nulla fosse e ad avere un atteggiamento schizofrenico e autodistruttivo.
    Capisco che qualcuno dirà che era ed è impossibile fare alcunchè di diverso, davanti al Paese più forte, ma le responsabilità restano, almeno io credo che la denuncia delle responsabilità dell' avventurismo della storia MALEDETTA della UEM sia fondamentale e le responsabilità, a partire da chi aveva ruoli politici così importanti è stata spaventosa, enormemente spaventosa e solo la loro utile idiozia, nell' accettare la situazione o addirittura pilotarla, come prima affermavo e stata di pari grandezza.
    Ma parimenti, quanto sopra, mi da la certezza che la catastrofica caduta dell' euro sia un fatto inevitabile; conto sulla "incorruttibile" Germania per cui le regole (che si sono fatte da soli, con gli utili idioti) sono sacre, mi pare che lo abbia detto Schauble ultimamente.

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  29. Onestamente professore, chi può più dirle nulla?
    un abbraccio a lei e una preghiera per i greci.

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  30. Scusate se quello che scriverò è poco inerente a questo post.

    Il fatto è che ho scritto un commento (educato e senza volgarità) sulla pagina FB del NOCASHTRIP che inizia oggi a Roma, dove facevo notare grazie ad un documento di bankitalia stessa https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/tematiche-istituzionali/2012-costo-sociale/testo.pdf alcune bufale che questi signori raccontano sull'uso del contante, in particolare quando si parla dei costi.

    Il mio commento è stato cancellato ed io bloccato da ogni possibilità di postare ancora. Visto che l'evento è sponsorizzato da Repubblica non mi sorprende, ma il documento è interessante e forse qui non verrò censurato.

    Grazie a tutti ed un caro saluto al Prof!

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  31. ma davvero non capite Syriza ? E' ovvio non vuole uscire perché non saprebbe cosa fare fuori dall'euro. E' lo stesso motivo per cui molti italiani non vogliono uscire: nessuno prospetta loro un disegno organico e credibile delle politiche da adottare dopo l' uscita. Come dite ? Ah già dimenticavo che in questo blog è vietato anche solo accennare alle scelte post euro.



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    1. Senti, pezzo di fesso: ci ho scritto due libri sulle scelte post euro. Metto in evidenza questo tuo capolavoro di malafede, e chedo agli altri: siamo d'accordo che è un troll?

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    2. La cattiva coscienza c' è; ma il lupo perde il pelo, non il vizio!

      "Io, oltre che un grande amore, ho una grande fiducia nel popolo greco."

      "Quelle che chiamiamo regole europee non sono fatte per il piacere di qualche burocrate, ma per i greci di domani, per gli italiani di domani; per impedire di continuare a fare debiti per stare meglio oggi, e fare poi stare molto peggio i nostri figli e nipoti. Sono certo che i greci lo comprenderanno, e daranno prova di aver compreso. E io conto di poter ripetere quel che dissi nell’estate 2011, e che ora mi viene rinfacciato"

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    3. Stronztroll si può dire? ops ... m'è scappato ...

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    4. Non sono d'accordo Prof.
      Per me è solo un "pezzo di fesso". :-)

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    5. Guardi Gaspare se siamo qua a leggere Bagnai è proprio perchè prospetta da una vita un disegno credibile e organico delle politiche da adottare dopo l'uscita. E neppure uno solo. Comunque si! è un troll clamoroso. Diversamente quest'uomo avrebbe bisogno di aiuto

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    6. La conclusione dell'intervista a Monti: "Se vogliamo la ripresa, quella vera, anche gli italiani devono cambiare i loro atteggiamenti." Durezza del vivere!

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    7. Nessuno capisce Syriza, ma la voce del padrone e' tornata a farsi sentire forte e chiara.

      http://www.zerohedge.com/news/2015-07-02/imf-bolsters-greek-no-vote-says-country-needs-debt-haircut

      Quindi puo' darsi che Syriza abbia sempre operato sapendo dell'arrivo imminente della cavalleria yankee (e non perche' "non saprebbe cosa fare fuori dall'euro").

      La stessa comunicazione anticipata del governo greco all'IMF (che non avrebbe onorato i pagamenti in scadenza) potrebbe far parte di un piano piu' ampio degli strateghi USA.

      Come dire, vedi cara Europa, se anche l'IMF dovra' accettare nei fatti un taglio dei crediti ('per il bene nostro e di tutti i nostri santi alleati', quindi Ucraina inclusa), lo stesso dovranno fare ECB e tutti i creditori Europei.

      In effetti dal punto di vista USA, costringere i creditori Europei (a valle del referendum di domenica) ad accettare 'ob torto collo' un taglio del 70-90% dei crediti verso la Grecia, avrebbe almeno tre effetti immediati:

      1) guadagnare tempo (per decidere con piu' calma cosa fare dell'eurozona, cioe' se forzare una qualche forma di integrazione fiscale oppure smantellare del tutto il cambio fisso);

      2) punire in modo esemplare l'avidita' dei creditori, di modo che interrompano le politiche mercantiliste (e ci pensino pure due volte prima di riprovarci ancora, visto che il mercantilismo tedesco danneggia pure gli USA);

      3) fingere a fini propagandistici che esista la solidarieta' Europea (e/o transatlantica), per poter rassicurare i molti che hanno ormai compreso la incompatibilita' dell'eurozona (o dell'euro-dollaro) con la democrazia, continuando il cammino di divergenza fiscale per il tempo strettamente necessario a far passare il TTIP (ed evitando quindi che collassi prematuramente l'ambito mercato di sbocco per gli USA, cioe' l'Europa).

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    8. Delle scelte post euro se ne è discusso sia negli articoli che nei commenti. Se uno cerca un abbozzo di programma da cui partire, con le voci numerate, trova anche quello sul blog, uno stralcio tratto da Il tramonto dell'euro: L'"agenda Bagnai" e la maldicenza e mediocrità molto tenaci.

      Ma le proposte per il dopo andrebbero confrontate in un serio dibattito pubblico. Ma come si può fare un dibattito pubblico così importante quando dobbiamo scontrarci con orde di imbecilli, con a capo qualche criminale, che propongono ancora gli Stati Uniti d'Europa come soluzione alla crisi (vedere per esempio l'intervista a D'Alema, il cui link al video è stato riportato sopra da Maurizio)?

      Non è un dietrofront, è il programma che stanno seguendo da tempo, l'applicazione del teorema della psicina: so che non sai nuotare e che se ti getto in piscina affogherai, a meno che tu non “decida liberamente” di fare la cosa giusta: imparare a nuotare, cioè secondo loro la cosa giusta è aderire liberamente e con entusiasmo al progetto di Stati Uniti d'Europa (che D'Alema nomina esplicitamente come obbiettivo in grado di porre fine alla crisi economica).

      Agli scettici ricordiamo l'intervista a Prodi sul Financial Times del 5 Decembre 2001 (sempre grandi lodi a Giorgio D.M. per averla ripescata e resa disponibile sul web):

      «Comunque, Prodi prevede che l’euro costringerà i paesi a intensificare la cooperazione.

      “Sono sicuro che l’euro ci obbligherà a introdurre un nuovo insieme di strumenti di politica economica”, ha detto Prodi.

      “È politicamente impossibile proporlo oggi. Ma un giorno ci sarà una crisi e nuovi strumenti saranno creati.”
      »

      Perché il più Europa non è un'opzione sensata viene spiegato sempre in L'uscita dell'euro redux: la Realpolitik colpisce ancora:

      «Più Europa?

      Secondo la teoria economica un’unione monetaria può reggere senza tensioni sui salari se i paesi sono fiscalmente integrati, poiché ciò facilita il trasferimento di risorse da quelli in espansione a quelli in recessione.
      ...
      Dopo cinquanta anni di integrazione fiscale nell’Italia (monetariamente) unita abbiamo le camicie verdi in Padania: basterebbero dieci anni di integrazione fiscale nell’area euro, magari a colpi di Eurobond, per riavere le camicie brune in Germania. L’integrazione fiscale non è politicamente sostenibile perché nessuno vuole pagare per gli altri, soprattutto quando i media, schiavi dell’asimmetria ideologica, bombardano con il messaggio che gli altri sono pigri, poco produttivi, che “è colpa loro”. Siano greci, turchi, o ebrei, sappiamo come va a finire quando la colpa è degli altri.
      »

      Una stima sull'entità di questi trasferimenti è stata fatta dall'economista Jacques Sapir (nel comitato scientifoco di a/simmetrie) ne Il costo del federalismo nell'eurozona:

      «Il finanziamento dei trasferimenti dovrebbe vertere su Germania, Finlandia e Paesi Bassi. Possiamo dunque pensare che la Germania si accollerebbe il 90% del finanziamento della somma di tali trasferimenti netti, ossia tra i 220 e i 232 miliardi di Euro all’anno [equivalenti a un totale di 2200 – 2320 miliardi su dieci anni], cioè tra l’ 8% e il 9% del suo PIL. Altre stime danno cifre ancora più elevate, che sfiorerebbero il 12% del PIL [9]. Consideriamo tuttavia che la nostra stima sia la più realista. Rimane comunque ad un livello impossibile da finanziare per la Germania, che essa abbia o meno la volontà di farlo.»

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    9. Vale come risposta per tutti e due gli Alberto: che diceva Marino a proposito delle fogne?

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    10. Alberto49, stavo cercando notizie fresche sulla Grecia e per sbaglio mi sono pure io imbattuto in quella intervista.

      "Io, oltre che un grande amore, ho una grande fiducia nel popolo greco."
      E meno male, pensa se li avesse odiati!

      Poi però si lascia andare :
      «La troika significa umiliazione e politica neocoloniale. Noi l’abbiamo evitata.».

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    11. @Giorgio

      Sarebbe formalmente corretta, se ci fosse una differente situazione a monte. Così invece è l'ennesima versione dell' "armiamoci e partite". In una cosa stiamo certamente diventando ricchi: nel vedere quante volte le medesime cazzate sappiano cambiare abito e sponda.

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    12. @citodacal

      Sarebbe formalmente corretta se fossimo nel medioevo feudale. Perché la 'durezza del vivere' sarebbe destinata a tutti, salvo i burocrati, i politici, e i grandi capitalisti. Fine della classe media, fine della democrazia reale. Certo, avremmo una qualche forma di democrazia di facciata, e magari molti diritti civili colorati...

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    13. @Giorgio

      Non mi riferivo alla durezza del vivere, quella viene già da sé con la possibile sorte e non abbisogna certo d'alcun avvocato che ne perori la causa o l'esacerbi (semmai il contrario); l'ho scritto: invocarla per qualsiasi fine sociale è una solenne cazzata strumentale e populista, buona soltanto a mascherare manchevolezze e spregiudicatezze della classe dirigente. Qualora ci si dovesse trovare costretti a richiederla davvero, ci si dovrebbe quantomeno scusare coi propri cittadini per non essere stati capaci di evitarlo (ma senza le lacrime modello Fornero, per intenderci), magari rassegnare le dimissioni, e comunque comportarsi in prima persona di conseguenza, invece di pontificare a glutei foderati sui sacrifici altrui, come quel "signore" da lei citato, a cui interessa solo far quadrare certi numeri da “killeraggio” (e che pertanto andrebbe sottoposto a corte marziale per tradimento della patria). Mi riferivo piuttosto alla possibilità di cambiare atteggiamenti, così come un padre o madre di famiglia ('nto culu a genitore 1 e 2...) può essere chiamato a fare per educare i propri figli, dar loro da mangiare, e cercar di preparare loro un futuro più fausto (cosa che, guarda caso, invece non riesce proprio all'attuale classe dirigente nei confronti del paese). Bagnai ha sacrificato gli ultimi anni della sua vita (in senso cronologico, eh…) senza che questo rappresenti un’invocazione a una maggior durezza della vita: semmai proprio per far comprendere come poter evitarne una recrudescenza. Però il lavoro più duro c’è stato egualmente, ma con differente finalità. Del resto, mi pare che la sua definizione di medioevo feudale, su cui ci sarebbe comunque molto da aggiungere, rifletta abbastanza fedelmente quel che si sta delineando: la richiesta di sacrifici per il bene d'un paese, che va invece a vantaggio soltanto di pochi, ovvero una menzogna. Sicché non risulta essere la richiesta di sacrifici a buon fine, bensì quella di un suicidio collettivo.

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    14. @Luca Cellai

      "In effetti dal punto di vista USA, costringere i creditori Europei (a valle del referendum di domenica) ad accettare 'ob torto collo' un taglio del 70-90% dei crediti verso la Grecia, avrebbe almeno tre effetti immediati"

      Concretamente, attraverso quali mezzi potrebbero costringere i creditori? E se dispongono di questi mezzi, per quale motivo non li hanno ancora usati, aspettando che la situazione degenerasse al punto che dal parlamento greco si è passati alle piazze contrapposte?

      Grazie per l'eventuale risposta.

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    15. Basta ventilare, attraverso gli opportuni canali riservati, di far rimuovere o di non far ri-eleggere le persone chiave che apparentemente prendono le decisioni.

      Ministri e capi di governo si cambiano rapidamente quando serve.

      Parlamentari ed alti funzionari, sia governativi che delle organizzazioni sovranazionali, sono tutti variamente compromessi (fin dall'inizio della loro attivita' politica) con relativamente poche lobby finanziarie planetarie ed implementano (a comando) qualunque nuova direttiva gli venga comunicata.

      Basta per esempio guardare il video in cui l'On. (?) Pittella presiede una sessione del parlamento EU in cui, rapido come la folgore, fa 'approvare' centinaia di emendamenti/provvedimenti in pochi minuti per non ritardare il pranzo dei disonorevoli (e questi alla fine lo applaudono pure).

      Altro esempio, quando a suo tempo cadde la I Repubblica per accelerare l'avvento della moneta unica, c'e' stata qualche differenza sostanziale tra le politiche estere ed economico-fiscali dei governi di B e quelle degli altri?

      Chi batte moneta di riseva (petrodollaro per ora) comanda......

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  32. @Alberto

    Certo che è un troll. E tu sei un uomo provvisto di una pazienza infinita. Altro che caratteraccio (ho pensato questo, dopo che ho visto l'ennesimo intervento di Cofferati a favore dell'euro).

    https://www.youtube.com/watch?v=rRBahMSI94s

    http://www.la7.it/omnibus/rivedila7/la-merkel-boccia-tsipras-02-07-2015-158340

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  33. A proposito di democrazia greca...

    Non sarebbe stato più comprensibile un testo del tipo: "Chi volete al governo: Merkel o Tsipras?". Possibile che dopo 1982 anni siamo diventati così contorti noi umani?
    Adesso tutti gli elettori greci hanno letto la proposta della TROIKA del 25 giugno costituita dai due documenti: (1) "Riforme per il completamento dell'attuale programma ed oltre" e (2) "Analisi preliminare per la sostenibilità del debito".
    In questo momento ognuno di loro starà sottolineando in verde i pro ed in rosso i contro, prima di decidere. E con grande supporto dai mass media!
    Meno male che oggi non sono greco, perché il solo trovare questi documenti a me sembra un'impresa improba. Forse la proposta della TROIKA è questo documento ESCLUSIVO? Trattasi quindi di referendum ESCLUSIVO?

    Sbaglio o qualcuno (Siriza, 5*, ...) vorrebbe contrapporre alla tecnocrazia oligarchica una tecnocrazia popolare? E a quest'ultima vorrebbe assegnare il nome di democrazia (che suona sempre bene!). Un progetto talmente folle da essere non credibile.

    Aspettiamo di vedere che si decide oltreoceano.

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    1. Mi sa che faranno bene a sbrigarsi....

      Un altro 'successo dell'Euro' scalpita proprio al centro dell'eurozona, in uno dei Paesi di piu' recente 'allineamento' (l'Austria e' entrata nell'eurozona nel 1999).

      http://rt.com/news/271279-austria-petition-eu-exit/

      L'Austria e' anche uno dei cinque Paesi Europei - Austria, Svizzera, Svezia, Finlandia, Irlanda - che vollero inizialmente rimanere neutrali alla fine della II GM e non entrarono subito nella NATO, se non dopo la caduta del muro ed in forma 'solo' cooperativa PfP.

      "Not neutral on the Partnership for Peace: NATO’s Partnership for Peace (PfP) programme made it possible for each of these five countries to cooperate with the Alliance on their own terms while not becoming a member. By the end of the 1990s, all had joined the PfP. Switzerland joined even before becoming a member of the United Nations".

      Mentre l'Euro appare sacrificabile la collaborazione con la NATO no, come dimostra il caso della Svizzera.

      Non e' quindi l'Euro che e' irreversibile, ma la partecipazione alla NATO: l'unica eccezione (temporanea) nota a questa regola (e che quindi la conferma) e' il caso della Grecia, che usci' dalla NATO nel 1975 e rientro' nel 1980.

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  34. ... si tratta di Rock 'n' Troll, sicuramente. :D

    ...ma l'Europa cambi politica.
    (seeeeee... te saluto!)XD

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  35. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  36. Perché si può essere un troll senza essere un pezzo di fesso?

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  37. Non riesco a capire se Fassina sia uscito dal PD dopo aver letto il libro o se sia uscito dal PD per poterlo leggere...

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  38. Allora...mi violento ma provo a mettermi nella testa dello stronztroll e faccio una domanda: ho la possibilità di seguire diverse trasmissioni sia su rai, la 7, mediaset, leggo abbastanza e frequento il web, e a parte il Prof, chi è che scatena, propone e cerca di sviscerare e argomentare il dibattito pubblico su possibili scenari post €? Mi fate il nome di un giornale (a parte il Fatto e sempre per merito del Prof) che almeno provi a discutere il problema?
    Purtroppo la realtà e che non esiste pubblico dibattito e la stragrande maggioranza NON ne sa nulla o meglio, sa quello che passa il convento, cioè PD, SEL, Landini (che delusione e che tristezza).Continuo?
    Salvini, M5S? molto vaghi sul post€.
    Dove sbaglio?

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    1. Non è possibile sottovalutare il ruolo negativo che possono esercitare ceti politici [...] che non sono in massima parte costituiti da "ultimi uomini" [niccianamente intesi] per il semplice fatto che i veri "ultimi uomini" sono ormai integralmente anticomunisti dichiarati e provocatoriamente sicuri di sé, ma sono inevitabilmente formati da "eremiti" che continuano a inneggiare e riferirsi a un Dio che ahimè è irrimediabilmente morto. Bisogna capire il perché della totale indifferenza verso la teoria di questi ceti. [...]
      Il punto fondamentale sta in ciò, che tutti coloro che vivono professionalmente di "rappresentanza" (e devono perciò essere elettoralmente legittimati [inclusi gli spin d'asinistra che devono essere likati-followati, n.d.r.]) hanno un bisogno sistemico imprescindibile di una teoria che riproduca "militanza" attraverso identità di appartenenza, e devono quindi necessariamente colpire, ignorare, boicottare, "silenziare" [...trollare n.d.r.] qualunque tipo di produzione teorica, vera o falsa che sia, che non sia funzionale alla loro riproduzione antropologica [a.k.a. famoerpartito]. La teoria deve avere da un lato una funzione retorico ornamentale di galvanizzazione moralistica dei militanti, deve fornire dall'altro "dati" che questi ceti possano usare nelle loro commissioni.
      Non è pertanto giusto dire che questo tipo di dirigente (pure assai più eremita che ultimo uomo) è indifferente alla teoria. Questo tipo è un nemico attivo della teoria, e permette solo un'attività teorica controllabile.
      In terzo luogo la ricostruzione rischia di assumere forme di tipo populistico, pauperistico (er papone!!!) moralistico. [...]
      Sarebbe un guaio se questo si accompagnasse alla teoria da eremita secondo cui non è in fondo necessario mutare il vecchio testamento. [...]
      C. Preve, "L'uguale libertà" p.203

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    2. Sono pienamente d'accordo con te, ma provo a rientrare nella testa di Stronztroll e richiedo: a parte il Prof, Borghi e pochissimi altri, dov'è il dibattito pubblico nei media che forma opinioni utili a prendere poi posizioni importanti?
      Semplicemente NON c'è.
      Spesso le poche trasmissioni che li ospitano, seguono lo schema dell'uno contro tutti, o quasi. E' così che un cittadino si può formare un'opinione obbiettiva su scenari post €?

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  39. perchè non fare un bel convito in onor di Citerea? Eventualmente sarò anch'io della brigata

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  40. La storia si ripete ma questa gentaccia non impara mai la lezione; ascoltavo ieri lo ieratico Puglisi, che ha detto una tale marea di puttanate che sarebbe lungo riportare e contestare e che è stato imbarazzante e che dice, nel video che mancano gli investimenti e che bisogna abbassare le tasse e che non sapendo più cosa rispondere a Borghi ha detto roteando gli occhi ma verso il cielo, con le dita alzate con i polsini della camicia sbottonati e con voce chioccia, "allora uscite dall' euro", mi ha ricordato il finale dell'incontro Bagnai-Boldrin, che più o meno, messo alle strette disse la stessa cosa con lo stesso atteggiamento.
    Ma bisogna sempre rammentare la storia, quella che ci fece perdere inutilmente 40.000 miliardi di lire sul piatto della tenuta del cambio.
    Ecco quando il faro di Puglisi fece a breve distanza di tempo (circa un anno) due memorabili interviste posizionate a 180° l' una rispetto all' altra, rispetto all' origine degli assi cartesiani:
    A) giugno 1992, Corsera.Svalutare la lira? Follia.
    B) settembre 1993, ovviamente la repubblica, perchè lo sputtanamento sarebbe stato macroscopico, per il Corsera. La svalutazione ci ha fatto bene

    Quando l' euro sarà solo un triste ricordo, e credo Puglisi sarà ancora vivo, ro-vedremo la stessa storia, lo stesso film di allora, dopo aver buttato nel cesso decine di miliardi di euro, Puglisi e Monti diranno ancora, con una conversione di posizioni di 180°, "la fine dell' euro ci ha fatto bene". Spero che stavolta non se la cavino solo con una intervista o con "mi ero sbagliato" su qualche Talk-show, ma almeno vengano presi a torte in faccia o meglio a uova marce sui vestiti uscendo dalle loro università.. E io lo farò, oh se lo farò!

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    1. Intercedo per il compagno Puglisi, suggerendo viceversa di recapitargli per posta la classica torta con la lima dentro.

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    2. ma no!! i signori vanno trattati come loro compete. Solo uova freschissime. Ovviamente di struzzo.

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    3. D'altronde se lui sta al 349° posto del ranking, ci sarà una ragione se dice puttanate.

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  41. Ma che bravo il compagno Fassina, sempre pronto a saltare sul carro del vincente.

    Chissà perchè sti piddini si svegliano solo quando l'iceberg li travolge?

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    1. Capisco e in parte condivido la reazione. Vorrei fosse chiaro che io so, e gli dico, che quando loro ancora erano montiani io dicevo la verità, contrastato dai loro troll. Ammettere questi errori sarà un pezzo essenziale ma non facile della necessaria mediazione culturale.

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    2. Quello che mi sconforta maggiormente è sapere che bisognerà ,necessariamente, collaborare con questa gente per cambiare le cose.

      Io non voglio certo passare da istigatore al linciaggio, però dopo tutte le menzogne dette meriterebbero di sparire nell'oblio della storia e invece ce li ritroveremo nel post euro. Non tutti, chiaramente, perchè alcuni individui di maggior rilievo mediatico si saranno giocati la credibilità, ma questi personaggi "secondari" alla Fassina resisteranno come la gramigna, ne sono certo.

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    3. Perdonami: al di là dei giudizi individuali, questa è una costante storica che vi ho evidenziato più volte. L'alternativa qual è? Fare ministro Donald e sottosegretario la mia sdorata Frajola, magari in un bel governo degli onesti, di quelli che ad oggi ancora non hanno una posizione sull'euro? Le leve del potere deve maneggiarle chi sa come farlo, purtroppo. Gli equilibri politici si cambiano in un altro modo: le liste di proscrizione sono un passatempo divertente e liberatorio, ma googla Silla e fatti due conti.

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    4. @Hobgob

      Guarda che nella storia è successo di peggio. L'accordo Molotov-Ribbentrop decretò la spartizione della Polonia tra tedeschi e russi e dette inizio alla prima fase della II guerra mondiale. Con l'accordo i russi, molto gentilmente, consegnarono ai tedeschi gli ebrei tedeschi (comunisti) in Russia. Dopo di che, come sappiamo, Hitler invase la Russia e Stalin diventò un alleato degli alleati (per fortuna dal punto di vista militare). Avresti avuto da ecceppire qualcosa nel 1941?

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    5. Professo`, Silla sarà stato una grande merda e io sono sempre stato dei populares, fiero di Cesare e della sua clementia; ma alla fine dei conti uno è morto nel suo letto, l'altro...

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    6. @ celso
      Si accusa l'urss di aver avviato una presunta collaborazione con la germania sin dal patto rathenau-cicerin (rapallo 1922), che sarebbe il peccato originale che peserebbe sulla storia sovietica. Peccato che Hitler non fosse ancora al potere. Lieve imprecisione.

      Si parla di Rapallo ma non si parla del patto a quattro siglato a Roma tra Italia, Francia, Gran Bretagna e Germania nel 1933. Qualche settimana dopo quest'ultima era guidata da Hitler.

      Ancora i critici dell'urss dimenticano Monaco, che fino a prova contraria fu un avallo alla politica espansionista hitleriana in piena regola. Lì l'occidente perse l'onore ed ebbe la guerra disse Churchill (colui che nel 1945 avrebbe voluto lanciare la proditoria 'operazione impensabile'!). Fu anche Monaco un patto di non aggressione a quattro (il secondo) ed anch'esso prevedeva una spartizione, ma della Cecoslovacchia.

      Poi ancora la "vittima sacrificale" polacca sottoscrisse anch'ella un patto di non aggressione. E con chi? Con la Germania! Non alla vigilia della guerra ma già nel 1934 e con Hitler al potere. La stessa Polonia vittima che aveva lanciato una aggressione deliberata contro l'urss nel 1919. Non esistono paesi vittime nella storia.

      Ricordiamoci inoltre che l'accordo con la germania fu raggiunto in un contesto di isolamento internazionale dell'urss per cui non vi fu mai alcun tentativo di coinvolgimento sovietico nelle trattative europee.

      Tanto dovevo, mi scuso per la verve e per l'off topic

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    7. Il miracolo sarebbe trasformare in carri le carriole... Se Fassina riuscisse nell'impresa il compañero Bergoglio dovrebbe farlo santo!

      (per i laici: vedere per credere, altrimenti nisba)

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  42. Parole pesanti quelle di Zingales
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07/03/grecia-zingales-atene-quasi-forzata-ad-uscire-dalleuro-per-creare-un-precedente/1836120/

    Che stia diventando gomblottista?

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    1. Ma no, ma no, Zingy è uno intelligente, sveglio, ci mette un po' ma poi fa i conti con sé stesso e la logica, oltre che con il metodo scientifico ed è tutt'altro che scemo, e soprattutto è dotato di un minimo di buon senso che gli fa capire che non c' è speranza alcuna di cambiamento nell' UNIONE e si espone proprio al minimo sindacale. Lui ha capito che si sta mettendo male, molto male in UEM e non vuole le "torte con la lima dentro".

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    2. Zingy si sta riposizionando (adelante con judicio) come il prof aveva al solito previsto.

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    3. Piu che "gomblottista" vedo uno che stà via via "allegerendo la sua posizione" per tenersi le mani libere quando l'inevitabile arriverà.
      ...
      e come da QED sarà uno di quelli che "io l'avevo detto"...
      e ci scriverà un libro...
      e finalmente vincerà un "Canova"...
      e (forse vincerà il Canova)...
      e... I Know There's Something Going On (Frida)

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    4. ;-) scherzavo.
      Hai ragione. Tuttavia, se dovesse succedere, a molti di loro le "torte" non gliele porterei manco se pagato profumatamente. Piuttosto gli porterei una serie di lucchetti in titanio! Non sia mai che decidessero di scappare....

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  43. Ieri ho fatto l'errore di iscrivermi a Tweetter per commentare la trasmissione "in onda" preso da un raptus di egocentrismo...
    Dai commenti che leggevo ho finalmente capito perchè il prof non si è mai schierato politicamente (intesa come appartenenza ad un partito). Borghi veniva attaccato solo per la sua appartenenza politica e non per quello che diceva. Purtroppo un economista che si schiera politicamente perde automaticamente di autorevolezza gli occhi degli oppositori, a volte giustamente, a volte ingiustamente.

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    1. Ho capito, ragazzi, ma pure voi decidete cosa volete! Se uno resta come me super partes (e viene comunque calunniato da mentecatti da trenta denari perché continua a parlare cum omnibus partibus), allora non va bene perché non si impegna. Se uno si impegna come Claudio nell'unico parito che sembrava, pur con i mille evidenti limiti, disposto a fare informazione corretta sull'euro (informazione che poi ha fatto con l'opuscolo e la campagna bastaeuro), allora non va bene perché lo strumentalizzano. Quindi la soluzione qual è? Avere 60 milioni di economisti che in 60 milioni di partiti, tagliati a misura individuale di 60 milioni di teste di cazzo, dicano tutti in sincrono la stessa cosa?

      Il minimo che si possa dire è che ciò NON ridurrebbe i costi della politica...

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    2. Mi scuso, mi ha frainteso.
      Personalmente, grazie a lei, ho imparato ad andare oltre l'appartenza politica per giudicare cosa dice qualcuno, ad eccezione di qualche politico per il quale diffido in partenza.

      Era solo una osservazione sui commenti che ho visto.

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  44. Eccone un altro che non ha vergogna a dire puttanate; un tal Luca Ricolfi. La perla, (citando Alesina) l' austerità ha funzionato in Spagna e Irlanda mentre quella autolesionista non ha funzionato in Grecia. Il bello che nelle sue parole, come in quei giochini stupidi dove c' è da trovare gli intrusi, ci sono almeno 7/8 contraddizioni macroscopiche, dettate da ignoranza macroscopica e da macroscopici difetti di logica.

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    1. Che ti aspetti da un potenziale filosofo prestato alla sociologia, per soprammercato psicometrista?

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    2. Uno dei motivi per cui ho smesso da anni di leggere i giornali italiani è che danno voce a gente così.

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  45. Ho letto Il sole 24 ore sbagliato.

    Hans-Werner Sinn IFO

    http://www.24heures.ch/monde/europe/euro-pays-serait-deja-remis-rails/story/11399111

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  46. Temo che Fassina sia arrivato tardi perché grazie a Renzi non se ne può più di tutto ciò che ha a che fare con il Pd, Fassina compreso.
    Infatti recenti sondaggi dicono che «l'unico partito che in Italia difende a spada tratta l'euro, il PD, è anche l'unico a perdere costantemente consensi nelle ultime settimane», mentre continuano a crescere Lega e M5s.
    E siccome Renzi non riesce a comprendere che il suo atteggiarsi a enfant prodige non fa altro che esasperare gli animi, dal momento che la situazione economica continua a deteriorarsi, nonostante le sue rassicurazioni, alle elezioni comunali dell'anno prossimo a Torino, Milano, Bologna, Napoli, Cagliari e decine di altri comuni, il Pd sarà sconfitto da chiunque: M5s, Forza Italia, Lega nord, liste civiche, bocciofile, ecc.
    In tale contesto il riposizionamento di Fassina appare difficoltoso, anche in virtù dell'assurda e persistente eurofilia di quell'area della sinistra che vorrebbe essere alternativa al renzismo.

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    1. E' la mia stessa sensazione, il PD sara' si' sconfitto da tutti, ma rimarra' comunque il primo partito, con 3 voti mentre le 10 bocciofile 1 voto. Fassina ci mette la faccia e le azioni, e' uscito dal partito-titanic, e cio' gli fa onore comunque. Poi, la fine dell'euro dovra' essere probabilmente firmata o imposta dagli americani, che dovranno scegliere fra Marshall 2 o WW3. Ma sono gli europei che non riescono a convivere davvero pacificamente, oppure sono gli americani che ci tengono divisi?

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    2. Sono tremila anni e passa che i cosiddetti europei si sbudellano tra loro in guerre e guerriciattole.
      Tremila anni fa, e anche duemila, e anche mille, e anche cinquecento il Nord America era un pascolo per i bisonti.

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  47. QED: L'Europa non esiste.

    In culo alla solidarietà dell'algonchino e del samoiedo, herr Schultz è un tedesco e poi (forse) un (sedicente) socialdemocratico (tedesco), e forse, ma solo forse, sempre che ciò non comporti costi per il contrib... ehm, le banche tedesche, un europeo....

    P.S., categoria aneddotica: da chi è in vacanza in questo momento nelle isole greche non mi giunge alcuna segnalazione di mancanza di qualsivoglia genere di necessità anche secondaria, nessuna presenza di cavallette, o moria di pensionati in coda al bancomat o di primogeniti ecc. ecc. Maledetti bugiardi, vergogna!

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  48. Animo, la Salvezza è vicina!

    Matteo Salvini piace a 996.000 persone.

    Matteo Renzi piace a 807.000 persone.

    I cechi vedono, i sordi odono, i lebbrosi guariscono ed i fessi rinsaviscono progressivamente ma chiaramente!

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  49. Prima caldazza, primo pacco estivo tirato agli italiani. Recensione di un voto...

    Ieri la Camera ha approvato definitivamente la legge di delegazione europea 2014. Caso vuole che dentro l'articolato di legge giacesse una discreta bombetta, ovvero l' art. 8, il quale, tra le altre cose, "istituisce un quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi e delle imprese di investimento", tale che il governo deve "prevedere che lo strumento del bail-in di cui alla sezione 5 del capo IV del titolo IV della direttiva si applichi a partire dal 1° gennaio 2016, valutando inoltre l’opportunità di stabilire modalità applicative del bail-in coerenti con la forma societaria cooperativa".

    Chiaro che non si capisca un cazzo, ma giustamente dico io. Traduzione: dal prossimo anno le banche le salvano direttamente i clienti. Se Draghi dice che una banca "va risanata" perché presenta "profili di rischio sistemico", prima di accedere agli aiuti di stato (vedi MPS) o al nuovo fondo salva-banche previsto dall'Unione interbancaria (considerate le miserabili risorse che le banche metteranno a disposizione, più verosimilmente il Mes), questa dovrà pelare detentori di azioni, obbligazioni e infine i correntisti sopra i 100.000 €. E non pensate di farla franca solo perché nascondete il capitale su più conti (vi conosco voi capitalisti di merda che c'avete li sordi...): è l'intestatario che conta!

    Date tutto ai vostri figli, vi ringrazieranno (e se non bastano fatene altri sei o sette).

    PS_Chi ha votato come. Si direbbe che D'Attorre è rientrato nei ranghi... gli italiani ringraziano per il senso di responsabilità.

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    1. Gia' fatto!
      Siamo in 4 in famiglia, liquidita' distribuita su quattro conti in due banche, da oltre un anno.
      Ma temo che la soglia dei 100K sia solo una foglia di fico.
      Quando sara' il momento la abbasseranno a 5-10K.....

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    2. @Riccardo

      Grazie per la segnalazione, Riccardo. Sapevamo già che sarebbe andata a finire così, ma hai fatto bene a segnalarcelo. D'Attore non è mai uscito dai ranghi, ha fatto ammuina, ma preferisco non dire tutto quello che penso di lui. Stai tranquillo che poi costoro non saranno minimamente toccati dal problema dei 100000 euro, perché ogni tanto capita loro di ritrovarsi qualche conticino (-ino, -ino), a loro insaputa, da qualche parte.

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    3. @Riccardo

      Aggiungo un dettaglio significativo: chi sono gli unici in Europa che si battono a viso aperto con appelli all'elettorato contro queste misure (se mi è sfuggito qualche altro intervento, segnalatemelo per favore)? Il Front National. Insomma, i fascisti francesi....

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    4. Io soldi in banca ne ho pochi. Giusto il minimo per sopravvivere. Quindi sono a posto! ;-)
      È difficile che l'euro colpisca direttamente chi come me non ha nulla da perdere ed è già stato massacrato 6-7 anni fa. Adesso mi sembra giusto che a soffrire siano anche altri.
      Infatti non capisco i Greci, che pur non avendo nulla da perdere, ancora se la menano con l'Europa..

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    5. No, non so no d'accordo! Perché prima cosa diceva la legge nel caso in cui la banca fallisse sul serio?

      Depositi garantiti fino a 100000 euro? Tutto il resto in fumo? E' cambiato veramente qualcosa nella sostanza? Che poi le vere disgrazie sono altre...

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    6. Ma forse è proprio perché non hanno molto da perdere che non hanno interesse a uscire dall'Euro. Piuttosto noi in Italia avremmo ancora molto da guadagnare uscendo dall'Euro, ma i nostri governanti sono duri di comprendonio, e quelli che comprendono sono costretti ad uscire fuori dalla maggioranza.

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    7. Caro Alessandro, intanto ti auguro tanta abbondanza e di avere presto anche tu il 'problema' di come proteggere i tuoi risparmi.

      A. Einstein scriveva che un uomo per essere felice deve almeno guadagnare un pochino di piu' di quello di cui ha bisogno (il di piu' e' il risparmio).

      Ma vedi Alessando, non sei a posto perche' il tuo cc e' oggi quasi vuoto, i risparmi si fanno per i momenti difficili, che nella vita arrivano sempre.

      Una societa' che non ti permette di risparmiare e' una societa' che ti vuole schiavo (in primis del debito).

      Certo, in cambio una tale societa' incoraggia la massima liberta' sessuale e ti permette pure di sposare il tuo gatto (sempre che gli passi i croccantini).

      Ma l'appetito sessuale si affievolisce con l'eta' (da tre passi a due, da due a una, poi speri che quell'una non accada troppo di rado) e con la vecchiaia arrivano altre necessita'.

      Mio padre (classe 1925) e' stato praticamente sano come un pesce fino alla fine (2003), ma era affetto dalla malattia di Alzheimer.
      E' questa una malattia bastarda (con forti elementi di familiarita', per cui sono anch'io a rischio): il corpo rimane forte e sano fino all'ultimo, ma la mente no, man mano che la malattia procede il malato perde i ricordi recenti, non riconosce piu' nemmeno la moglie ed i figli, se glielo chiedono non sa piu' dire la data (e l'anno!) in cui vive, spesso non ricorda neppure il suo nome e se lo lasci uscire di casa si perde.

      Tutti gli amici e conoscenti dopo un po' spariscono, semplicemente perche' e' molto doloroso incontrare una persona che ragiona in modo sconnesso e non ti riconosce piu'.

      In questi casi, o hai la fortuna di vivere in una comunita' molto solidale, oppure si deve attingere ai risparmi (sempre se li hai accumulati prima), oppure ancora ti devi indebitare, perche' il malato va seguito H24/7gg.

      Non ti sei chiesto perche' stanno approvando leggi sull'eutanasia in tutta Europa?

      Altro che esproprio dei risparmi, i soldi nella vita si possono pure perdere, non puo' essere un dramma, ma l'ordoliberismo sta approntando l'eliminazione fisica su larga scala dei poveri e degli economicamente inutili (come negli anni trenta).

      Possibile che solo pochi percepiscono i venti di guerra?

      Non ti preoccupare, c'e' la probabilita' che ti accontentino, che a soffrire non saranno piu' solo gli 'altri' (ma ricorda, gli altri degli altri siamo noi), ma proprio tutti (tranne il solito 0.01%).

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  50. Come ci ricorda sempre il Prof. Bagnai esiste il vincolo della bilancia dei pagamenti, e dentro questo vincolo, nell'ambito di una moneta unica, non ci può essere spazio per un'austerità "edulcorata alla Tsipras".
    Questo sembra ricordarci anche il "falco" Schauble nell' intervista di ieri alla Bild, laddove dice che la situazione è drammatica, i negoziati sono molto difficili, ed è la Grecia (dopo il referendum) che se vuol negoziare deve presentare una nuova richiesta, e solo se saranno soddisfatti determinati requisiti si potrà prendere in considerazione una trattativa. Da queste parole mi sembra di capire che non ci possano essere spazi per ulteriori giochi di allungamento delle trattative, i ranghi verranno serrati e l'imperativo da seguire sarà il conseguimento del surplus di bilancio con i sicuri tagli alla spesa sociale (pensioni e pubblico pubblico), piuttosto che con l'aleatoria lotta all'evasione fiscale che non può garantire riduzioni di domanda aggregata. Il tutto prendere o lasciare, perché sembra di capire che sia più importante la non creazione di un pericoloso precedente a danno delle riforme volte allo smantellamento del welfare rimasto (tra l'altro Spagna, Portogallo e Irlanda, avendole già fatte, sono altrettanto "falchi" e non vogliono favoritismi per altri…) piuttosto che il rischio di un Grexit, con conseguente rottura del mito dell'indivisibilità dell'euro. Tenendo, poi, la BCE il coltello dalla parte del manico con il rubinetto chiuso della liquidità, è probabile che se dovranno "trattare", lo vorranno fare con un nuovo governo, forse anche nel caso di vittoria dei No, un nuovo governo che possa recepire meglio i desiderata della Troika. Se tutto questo non potesse succedere meglio Grexit!
    Rimarrebbe sempre aperto il problema della sostenibilità del debito greco nel medio-lungo periodo (richiesto da Tsipras durante la lunga trattativa fallita), che dopo tre bail-out raggiungerebbe valori insostenibili anche in presenza di surplus di bilancio draconiani, ed ecco che come per magia (una magia proveniente dal palcoscenico d'oltre atlantico …) ieri salta fuori un "nuovo" studio del FMI che "propone" un terzo bail-out per circa 50 MLD ed una ristrutturazione del debito totale con annesso opportuno periodo di grazia. Vedremo come si comporteranno gli altri creditori come Efsm, etc…, ma sopratutto cosa dirà la Germania e la sua opinione pubblica …
    Ebbene se tutto questo, ancorché plausibile, si dovesse anche realizzare nei fatti, e cioè tenere dentro la Grecia (da spremere ancora per un altro paio d'anni) sotto piena austerità di Troika e contemporaneamente preservando il mito dell'indivisibilità, allora dovremmo ringraziare per tutto ciò il "compagno" Tsipras, eurista della prima ora, che nella sua ora politica era naturalmente sprovvisto di alcun piano B!
    E lei caro Prof. Bagnai avrà, suo malgrado, azzeccato un altra previsione. Ma ci rivedremo comunque quest'altro anno … perché temo che con Grexit non finisce qui.

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  51. "... la BCE il coltello dalla parte del manico con il rubinetto chiuso della liquidità..."

    Già. Domanda :
    A che potrà mai servire una cosiffatta banca centrale? (castacriccacorruzzzzione)

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  52. Non riesco a capire se Krugman con QUESTO ARTICOLO mira a mettere in confusione gli altri o è in confusione con se stesso.
    Dice che l'euro è un totale disastro, che non può funzionare, ma che dobbiamo continuare a provare a farlo funzionare.
    Dice che è urgente allentare la “camicia di forza” che ci siamo infilati in eurozona, tentando di riportare l’inflazione vicina al 2%, prima però ha elaborato che ogni paese ha le sue problematiche, diverse dagli altri e che impongono approcci diversi.
    Dimentica comunque di ricordare che la diversità più grande è quella della Germania con il suo SURPLUS delle esportazioni.
    Personalmente sono in totale accordo con il prof. nel credere che l’euro, così come l’attuale “sinistra” italiana, ma anche europea, non sia riformabile, che bisogna dargli fuoco.
    La sinistra sarà un bene se rinascerà dalle sue ceneri, l’euro probabilmente no.
    Penso che anche per l’UE sarebbe bene dargli fuoco e fare in modo che non rinasca più !
    Sono molto a favore della collaborazione e delle federazioni ma no alle unioni.
    Le unioni implicano la totale fusione in una unica entità, irrimediabilmente a sfavore delle differenze che presentano le singole unità, quindi a sfavore di quegli spunti e delle intuizioni ad esse legate.
    Ho recentemente visto una conferenza di Gianfranco Carpeoro questo è il video su youtube, in cui descrive come le strutture mortificano i membri delle stesse, a qualunque livello la struttura normalizza, livella i comportamenti, le idee e quindi soffoca le intuizioni, l’inventiva e infine i progetti che era alla base della creazione della struttura stessa.

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  53. Er zògno de Romolo
    (a volte ritornano, pure loro; attenzione, bollino fra il giallo e il rosso...)

    *******
    [Scena: a Roma, panchina in giardino pubblico, fine settimana torrido, 4 luglio 2015.
    Personaggi: Alvaro (il fruttarolo del "Tramonto") e Romolo (un suo amico)]

    - Arvà.
    - Checc'è ?
    - Ieri notte ho fatto 'n zògno.
    - Dimme 'n po', Romolé.
    - Me so' visto 'n'invasione d'astronavi aliene gigantesche...
    - Gnente gnente come ner firme "Independens Dèi"?
    - Sì, ma ci avevano 'na forma quadrata e sembraveno tante tièlle [NdT: teglie]
    de pizza e mortazza che s'avvicinavano su le città der monno.
    - Davéro? E quali?
    - Mah, quelle che sentìmo sempre: Francoforte, Berlino, Brusselle... E poi 'sti quadratoni de pizza e mortazza se posàveno sui palazzòni d'a Biccié, d'a Bundesbank, d'a Ué, l'avvorgévano tutti, e se trasformàveno in tanti carzoni giganti, ripièni de mortazza e bufala, a forma d'arcipelago, e se posavano su tante tavolate, co' tutti i popoli d'Europa messi a séde, ch'hanno cominciato a magnàsseli co' ggusto. Erano tutti alégri. 'Nzomma, 'na caciàra de ciancicàte e de risate.
    - Davéro? E chi c'era a 'sti tavoli?
    - Boh, de quelli che vedémo sempre 'n tivvù, pochi. C'eravamo noi, e tutti quelli che ce conoscono, e penzo che era così pe' tutti l'artri stranieri che se magnàveno 'sti carzoni ripieni. Alcuni dicéveno ar vicino (n'zo come, ma capivo 'e lingue straniere!): "Io 'gna faccio più; ne vòi 'n po'?", "Vabbè, ma quanto m'o fai pagà?",
    "No 'o so, tu che dichi?", "A me m'avanzano 'n po' d'olive greche e mezzo tiramisù. Se po' fa'?", "E vabbè, dàje che sémo d'accordo".
    - Ma tutti li politici che ce governavano, 'ndo' so iti?
    - E che cazzo ne so? Nun c'erano. Te posso solo di' che me so ritrovato 'n pezzo de plaistéscion ner piatto...
    Ma poi, alla fine, è successa 'na cosa strana, 'na specie de miracolo, de visione.
    - E ched era?
    - M'è sembrato de vedé er Prof che volava sopra tutti i tavoli e sonava 'n pezzo de Tafelmusik de Telemann cor flauto dorce, come l'aereo che vola cor zole.
    - Ma tu che cazzo ne sai de Telemann, de musica da tavola e de flauto dorce, se de dorce te strafoghi solo i maritozzi co 'a panna...
    - Ce 'o so, ce 'o so, 'n te crede. Nun rifà l'erore ch'hanno fatto quelli che mancavano a tavola...

    ******
    (con licenza, Prof., ma le coincidenze erano troppe...; un abbraccio)

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  54. L' intervista a Schauble e i video proposti dal Bild sul sesso in classe e le gambe più lunghe della Germania, proposti sul quotidiano più letto in quel Paese, mi danno l' idea di una società insensata e di educatori malvagi. Non che sia una novità per quel giornale mettere insieme notizie politiche e sesso, scandali e cronaca rosa; ma in questo frangente lo stridore tra le sofferenze di un popolo, evocate dall' intervista e trattate alla maniera del falco (ma il falco è un animale nobile e la similitudine è abominevole) e la lussuriosa rappresentazione della società tedesca, fanno un certo effetto sul sottoscritto, che ogni giorno deve fare i conti con una persona gravemnente handicappata oltre che con le difficoltà di ogni altra famiglia (forse anche tedesca e forse anche greca). La nuova frontiera del declino sociale imposto dalla oligarchia tedesca che ben si sposa con la tecnocrazia delle cosidette Istituzioni.

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  55. @ALBERTO49

    Il falco è un animale nobile, ma innanzi a questo prospetto parrebbe nobile anche l’avvoltoio o il capovaccaio.
    Fino a una decina d’anni fa non ero così recettivo nel cogliere il gran calderone che, solitamente, accade su qualsiasi canale televisivo, o nei media in generale (ora sono 5-6 anni che vivo senza televisione e, del caso, mi trasferisco momentaneamente dai miei); da allora è cresciuta una insofferenza, finanche al disgusto vero e proprio, per la “marmellata” in cui, ad esempio, le informazioni sulla condizione del portatore d’handicap, o sullo sfruttamento della manodopera nella raccolta del pomodoro, si alternano senza interruzione di continuità alla classifica del pube più folto e arricciato, alla promozione della cremetta per spianare le rughe che appaiono specificamente quando si pronuncia la lettera “erre”, o al campionato di getto da minzione maschile più lunga, quando addirittura non si sappia di certi istituti universitari che pubblichino ricerche rigorosamente scientifiche in cui sia finalmente dimostrato come pestarsi un dito col martello provochi effettivamente dolore (so di persone che si ritengono colte – e protette dalla “scienza” - per il fatto di conoscere queste cose). Peraltro, in merito ai portatori d’handicap, si è compiuta la genialata linguistica di passare dal bacchettare l’idea di considerarli “diversi”, al definirli farisaicamente “diversamente abili” – vera apoteosi del formalismo e dell’ipocrisia. È essere moralisti il sentirsi un po’ contrariati per questi adulterati mélange? No, non lo è, così come non si mescolano mille ingredienti a cazzo per preparare un alimento sano e nutriente. Se non che, questo rimescolare ogni cosa, riesce abilmente funzionale e voluto per rincoglionire e trattener compiacenti le coscienze, il cui allenamento risulta essere del tutto analogo a quello d’un muscolo: se fatto lavorare in malo modo si stira o si strappa, se lasciato inoperoso si allasca del tutto. Lo trovo un triste analogo, ed ancor più rincoglionente perché fatuamente ovattato, dei barilotti di grappa che circolavano nelle trincee della Grande Guerra a ridosso d’un assalto. Ripeto ciò ch’è già stato espresso: un valore fondamentale di questo blog consiste nello svolgere una funzione educatrice; fatto “pericolosissimo” in sé, perché l’educato potrebbe, in forza di ciò, sollevare obiezioni perfino all’educatore stesso, ed è esattamente quel che qualsiasi educatore serio auspichi per ampliare le dimensioni e la portata dell’indagine. La gestione fine a se stessa del potere, invece, agisce e funziona in senso opposto. Diceva il filosofo: se avessi bisogno di sentirmi dar ragione, potrei chiedere di già alla mia ombra.

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    1. Grazie. Un mio fraterno amico, grande storico dell' arte a livello nazionale e uomo coltissimo come te, ha scelto di non possedere la televisione e da almeno dieci anni. Io purtroppo la tengo accesa, di sottofondo, quasi solo per compagnia, come la musica tenuta bassa, in sottofondo. L' handicap fa paura, soprattutto quello psichiatrico, le stesse famiglie lo tengono nascosto, mi è capitato di scoprire un problema psichiatrico al piano di sotto, dopo anni, chiamare "diversamente abili" queste persone, concordo, è ipocrita, per me sono angeli, punto e basta. Ti accorgi che lo sono solo vivendoci insieme e non ne puoi fare a meno. Tutti dicono, ma devi trovare il modo di prenderti le tue libertà, devi trovare una struttura; non hanno capito un beneato piffero, ed è mostruoso chi lo dice, ma debbo limitarmi nelle reazioni per ovii motivi. Quel soggetto di cui parlavamo, credo sia un unicum, almeno lo spero, mi risulta difficile per l' esperienza che ho di handicap, come il suo, accettare la sua mancanza di umanità che dovrebbe essere normale per chi è in quelle condizioni; probabilmente il suo caso particolarmente grave anche per la grande concentrazione di potere nelle sue mani, rientra in parte in quella considerazione che facevi sul potere fine a se stesso. Ma lui ha pilotato anche L'ANSCHLUSS con i fratelli dell' est e quindi ciò forse fornisce la chiave sulla comprensione dei motivi che guidano i suoi comportamenti e le sue parole
      Questo poi è il più importante stumento di discussione che io conosca; è semplicemente l' immagine di un grande uomo ed io sono onorato di partecipare alla sua storia.

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