sabato 4 luglio 2015

Partenopei (2)

Io: "Eccoci a Castelseprio!"

Lui: "Pensa che avevo letto Castelserpio".

Io: "Dai, così mi fai pensare alla mia Uga". 

Lui: "Perché, scambia le lettere?"

Io: "Da piccola sì. È una cosa legata alla localizzazione. Infatti non ha capito subito dove fossero destra e sinistra".

Lui: "Per forza: è figlia tua...".

31 commenti:

  1. interesting:

    http://www.zerohedge.com/news/2015-07-04/why-euro-finished

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    1. Maledetti bugiardi lin definisce l' articolista. Non credo ci sia migliore definizione di questa.

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    2. Sul sempre ottimo vocidallestero.it la traduzione.

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  2. Sto seguendo il suo intervento odierno a Palazzo Marino: chiarezza ineccepibile nell’argomentazione, ed anche nel presentarsi in maniera schietta e ironica alla platea. Se non esistesse uno strisciante e mistificatorio senso di appartenenza superficiale nel modo generale di formare le idee a livello collettivo, sarebbe palese da subito la sua non-appartenenza a qualcosa per partito preso, o convenienza. Soltanto un idiota potrebbe intendere che il suo sedere accanto a Salvini la possa connotare come leghista, o attraverso qualche altro appellativo fantasioso, che resta pur sempre un’etichettatura di comodo, parto esclusivamente di pigrizia mentale o malafede (le quali appaiono sempre più proprie al maneggio politico malato). E se è scusabile l’idiota cui mancano effettivamente le risorse intellettive (per il quale ci asterremmo dal considerarlo effettivamente idiota), è idiota due volte colui che, avendole, le impiega a fini strumentali, oppure per sostenere il solito gioco delle parti. Necessitiamo tutti quanti di una maggior capacità d’esercizio del senso critico, inteso come capacità di discernere tra chi le cose le dice effettivamente, e chi invece le racconta secondo questa o quell’altra vulgata. Spero che questo suo modo di essere tra i primi indicati possa iniziare a fare la differenza anche per molti altri.
    Buona serata a lei, e all’amico partenopeo. Se non ci arriva prima o poi anche Salvini, credo che vi siano comunque non pochi lombardi i quali sarebbero disponibili a formare, all’occorrenza, una Guardia Padana pro-meridionali (magari si adotta una diversa tonalità del verde dei fazzoletti…).

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    1. @Citodacal
      Leggendo IDOTA, parte sempre la fibrillazione tra il significato etimologico e il conte Myskin (l'idiota di Dostoevskij, l'uomo positivamente buono che riporta alla "bellezza che salva il mondo") presta/mente pacata dalla ricerca degli interessi personali dell'UTILE IDIOTA di memoria staliniana.

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    2. @poggiopoggiolini
      Simone Weil scrisse (La persona e il sacro): “Un idiota del villaggio - nel senso letterale dell'espressione - che ami realmente la verità, quand'anche emettesse soltanto balbettii, riguardo al pensiero è infinitamente superiore ad Aristotele. E' infinitamente più vicino a Platone di quanto non lo sia mai stato Aristotele. E' dotato di genio, allorché ad Aristotele si confà solamente il termine talento. Se una fata venisse a proporgli di scambiare la sua sorte con un destino analogo a quello di Aristotele, saggio sarebbe per lui opporre un rifiuto senza esitare. Ma egli non ne sa nulla. Nessuno glielo dice. Tutti gli dicono il contrario. Bisogna dirglielo. Bisogna incoraggiare gli idioti, i senza talento, quelli dal talento mediocre o poco più che medio che sono dotati di genio”.
      Anche il discusso Gurdjeff scomodò la figura dell’ “obyvatel”, termine russo che in sé credo significhi semplicemente “abitante”, ma che viene anche impiegato in senso denigratorio come sinonimo di frescone. Però lo stesso termine possiede l’ulteriore valenza di uomo non colto, non istruito e nemmeno formalmente intelligente, e tuttavia schietto e spontaneo, tale da possedere una visione direttamente intuitiva dell’esperienza esistenziale, alla stessa maniera con cui il monaco zen Ryokan (che ci ha lasciato, peraltro, bellissimi haiku) era soprannominato “taigu”, ovvero “stupidone”, per il suo modo di fare (per esempio, ogni tanto scendeva dall’eremo al villaggio per danzare, o giocare coi bimbi).

      La mia porta di rami
      e una perla di rugiada
      di primo mattino
      (Ryokan Taigu)

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    3. No, caro: обыватель, il termine utilizzato da Gurdjieff, signirifica "homo utriusque generis" (si veda Old English: OE. bæddel, da cui ingl. mod. bad, "cattivo"), laddove "abitante" in russo è "обитатель" traslitt.:obitatel'. Su Gurdjieff concordo su quanto disse l'esoterista di Blois: "Da evitare come la peste".

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    4. @martinet
      Grazie per aver dipanato l'ambiguità. Del resto le tradizioni sono sufficientemente chiare nel definire quale valenza debba attribuirsi al senso sapienziale della figura dell'idiota, o dello sciocco (scomoderei la lama del Matto, negli Arcani Maggiori, se in un modo d'intendere del tutto dozzinale non se ne assimilasse la valenza a una visione superstiziosa). Anch'io comunque, tra i due soggetti sottintesi, non esito ad accreditare l'opera del grande sufi di Blois, 'Abd al-Wahid Yahya.

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  3. A proposito di incapacità effettive o simulate... ma c'è già la fila di coloro che non vedono l'ora di manifestare "tanta solidarietà"??
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07/04/referendum-grecia-ad-atene-anche-grillo-e-vendola-salvini-io-no-loro-vanno-in-vacanza/1844022/

    (Mi ricordano un po' gli immancabili conoscenti intervistati dopo la strage di paese, quelli che "era tanto una brava persona".... solo che non è carino ricordare il caro estinto addirittura prima dell'avvenuta estinzione, fa un po' sciacallo... o no? :/ )

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  4. Prof,
    le segnalo questo video qualora le fosse sfuggito, da guardare assolutamente per capire in cosa hanno trasformato la democrazia
    : https://www.youtube.com/watch?v=Yr79ro-_mDM

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    1. Temo che sia stata più o meno questa la prassi dei Governi dell'euro zona da Maastricht in poi...

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  5. ci ho fatto l'esame di storia mediovale sui tre podeosi tomi del Borgnetti, con la buonanima di Delogu,un soddisfcente 28

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  6. Prof. a volte e' terribile sapere come finira'. Io le sono sempre grato per gli strumenti fornitimi per leggere la realta'.
    Ma la realta' in cui mi sono svegliato ( ormai 8/10 anni fa...con in confuso sentire...da 3 con gli strumenti per leggerla, grazie...) e' fatta di questo :
    http://www.zerohedge.com/news/2015-07-04/21-year-old-greek-unloads-i-am-terrified-tomorrowit-feels-end
    Questa poveretta si sente esattamente come dice lei.....confusa e terrorizzata perche' nessuno le spiega e le dice la ragione per cui la sua vita e' diventata un inferno...a 21 anni. Prof, la sua pillola rossa, mi ha si esplicitato la realta' della Matrice....ma e' una realta' che fa male e l'impotenza genera altra rabbia impotente...di cui sono carico. Una volta scrivevo...avevo una bella audience, parlavo in radio....poi mi sono incupito e ho smesso. Non so, forse provero' a tornare a scrivere, magari mi dara' la sensazione di star facendo qualcosa, lentamente, dolorosamente. ma sapere prima come andra' a finire, saperlo sempre, infallibilmente, perche' si guarda in un potente strumento non velato da bugie e ipocrisie di fazione...e' un compito pesante. Tiremm innanz.....

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  7. Intervista a Prodi mandata in onda ieri da Radio Popolare. Secondo lui il referendum greco è irrilevante: il compromesso si farà comunque perché sono gli Stati Unuti a imporlo. In sostanza, non vogliono una disgregazione incontrollata dell'area euro. Alla domanda del come mai un paese che ha solo l'1% del Pil europeo tenga in scacco un continente, ha risposto che in Europa ogni paese agisce nel suo interesse, violando anche le regole. Il rischio è tornare ad essere irrilevanti sul piano mondiale. Nessuna autocritica, ma anzi, la velata allusione che se fosse rimasto lui a capo della Commissione Europea le cose sarebbero andate diversamente. Penso che, in ultima analisi, sia un megalomane.

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    1. Che sia irrilevante in sé, è un fatto. Niente di razionale e democratico in ballo, solo irrazionalità e demagogia: la paura (di uscire dall'euro) contro l'orgoglio (di essere nell'euro).
      Situazione win-win per l'euro. Gli unici effetti imprevisti potrebbero esserci se prevalesse il no e i creditori, stupidamente, se ne preoccupassero. Ma non lo faranno. O se ne aprofittassero per cacciare la Grecia che ormai è solo una rogna politica. Ma non faranno neppure questo perché il padrone d'oltreoceano dice che ancora devono grattarsela. Nell'analisi ha ragione. Per il resto, mai una mortadella fu tanto indigesta.

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    2. @Armando
      Non voglio essere scurrile, sul "megalomane" suggerirei un parziale anagramma senza "le" ;).

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  8. Non sono d'accordo a trovare alibi e a fare sconti a nessuno: non è un riflesso pavloviano quello della "sinistra", non è "siccome la Lega dice che la causa è l'euro, allora noi che siamo de sinistra diciamo il contrario".
    Non può essere così perché l'ordoliberismo della "sinistra" è di un paio di decenni precedente svolta anti-euro di Salvini (a meno di credere che tutti i "sinistri" abbiano una certa familiarità con i bicchieri e con gli spiriti).
    Anche la sua vicenda con il Manifesto della Rossanda si è svolta prima e il PD l'ha osteggiata ben prima che la Lega avesse una posizione sull'euro.

    Quindi in un contesto in cui la "sinistra", dietro alla coltre dei matrimoni gay e del moralismo sulle festicciole arcoriane, è diventata il braccio della finanza e delle grandi multinazionali, nonché il principale responsabile del decesso della democrazia (avendo privato gli elettori di un'alternativa e di una possibilità di scelta reale, avendo contribuito massicciamente a inserire l'Italia nella dittatura dell'euro e avendo contribuito attivamente alla disinformazione)
    mentre specularmente
    la Lega dietro alla coltre delle ruspe (mi auguro un espediente elettorale per tener buono il vecchio zoccolo duro) oggettivamente si cerca di formare una nuova coscienza e conoscenza basata sulla divulgazione e sull'informazione con eventi tipo quello di ieri a Palazzo Marino
    mi sento orgogliosa di dire: SÌ, SONO LEGHISTA.

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  9. A)La pressante richiesta di Jacques Delors

    Uno degli architetti più noti dell’Unione Europea, Jacques Delors, non ha fatto mancare la sua voce a sostegno del popolo e del governo greco, poiché ha implorato i leader europei a fare qualunque cosa per salvare la Grecia, anche assumendosi “senza ritardi ulteriori il peso del debito”. Delors, che ha guidato la Commissione europea dal 1985 al 1993, ha suggerito alla UE di adottare un piano di aiuti in tre fasi: 1. aiuto finanziario per ristrutturare la solvibilità greca nel breve periodo; 2. Aiuti mediante i programmi europei per aiutare la crescita; 3. “senza indugi assumersi l’onere del debito greco”, e del debito degli altri paesi che siano sottoposti a programmi di ristrutturazione. “Il dramma greco”, scrive Delors in una lettera al quotidiano Le Monde, “non è e non sarà solamente nazionale: avrà effetti sull’intera Europa, di cui fa parte per storia e per geografia. Uscire dalla crisi attuale significa cambiare visione sulla Grecia, significa esprimere la chiara volontà di rompere con quarant’anni di storia europea”.


    B)Romano Prodi: "Atene non uscirà dall'euro ma senza autorità federale sarà proprio l'Unione a fallire"

    L'ex premier italiano non crede nella Grexit: "Il danno sarebbe troppo grande, si troverà un compromesso. Un'occasione per rilanciare l'Europa, ora senza forza e autonomia. Non possiamo dimostrare di essere incapaci di risolvere un piccolo problema come quello ellenico, sennò a che cosa serve la Ue?"


    Non so cosa pensare e dire ancora, mi cadono le braccia; questi qui sono gli illusi, folli avventuristi che ci hanno precipitato in questa tragedia ed è incredibile che ancora non abbiano preso atto di una cosa semplice e chiara come il sole: "il contribuente tedesco conta di più, infinitamente di più di qualsiasi altra questione e di qualsiasi idea di ideale europeo flessibile, solidale e di benessere sociale".

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    1. Osservando i contribuenti italiani che si ostinano a difendere l'euro e a discolparlo, credo che sia possibile convincere di qualsiasi cosa i contribuenti di qualsiasi nazionalità un mese per poi convincerli del contrario il mese successivo e così via in eterno.

      All'epoca di Monti, affermare che l'austerità era la risposta sbagliata e avrebbe peggiorato la situazione, provocava ilarità/rabbia/compatimento nella quasi totalità dei contribuenti.
      Ora sono tutti contro l'austerità e, cosa più grave, sono convinti di esserlo sempre stati.
      E che dire del referendum dei contribuenti irlandesi? Oggi in Grecia non si sa quale sarà l'esito e comunque, a prescindere, in parecchi l'euro vorrebbero tenerselo...

      Secondo me il problema non sono i contribuenti tedeschi: se le élite volessero, troverebbero il modo di far loro cambiare opinione: quando volevano creare l'unione monetaria o quando hanno fatto le riforme Harz i contribuenti tedeschi non si sono dimostrati più intelligenti degli altri, per non parlare di quelli della Germania Est che sono stati le prime vittime.
      Neanche sacrificare la Merkel e il suo partito sarebbe un problema, l'hanno già fatto con Schröder e SPD. Un cameriere vale un altro e sono sempre pronti a sostituirlo con quello più disposto a prostrarsi e a realizzare i loro desideri.
      Il problema secondo me è che le élite non lo vogliono, nel 1984 perenne i contribuenti non sono mai un problema.
      M.A.

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    2. Cara Silvia, il contribuente tedesco, è un simbolo di un universo complesso di filosofie economiche, di storia, di tradizioni, di interessi, di paure attecchite nel DNA di quel popolo, cioè quello che non io, ma tutte le istituzioni tedesche, dalla Cancelleria, al responsabile dell' economia, alla BuBa, alla Corte Costituzionale di Karlsruhe, alle rappresentanze europee tedesche politiche ed economiche (ma non solo, perchè alcuni personaggi europei ed italiani le hanno fatte proprie) hanno utilizzato ed utilizzano ripetutamente come "parola" e schema valoriale imprescindibile, in ogni decisione fondamentale dell' UNIONE monetaria; credo che ciò sia un dato di fatto e della struttura stessa dell' UNIONE monetaria e sia anche la causa delle crisi attuali e pregresse, non mi pare che ci sia qualcuno che possa mettere in dubbio tale evidenza. Mica staremo scoprendo adesso che l' euro (una roba di cui qui parliamo da qualche anno, e sulle cui caratteristiche e conseguenze ovviamente non entro ora) immagine speculare ma più favorevole del vecchio marco tedesco, per gli interessi tedeschi reali o supposti, almeno fino ad ora e non è stato altro che il prodotto di quegli elementi che sopra accennavo, con annesssi protocolli e trattati via via ratificati e che il Prof. G. Guarino descrive per esempio nel suo libro "Cittadini europei e crisi dell'euro". I "fratelli" dell' est, hanno subito esattamente, come dice Giacchè, lo schema valoriale dei fratelli dell' Ovest, non solo delle oligarchie della ex Germania Federale, attraverso la (Grundgesetz), la Legge Fondamentale, applicata all' operazione ANSCHLUSS; Giacchè ritiene che l' operazione di allora, gestita in gran parte da Wolfang Schauble, per concedere l' euro-marco agli altri non tedeschi sia della stessa natura. Pensare che si possa sviare da questa strada è pura ingenuità; bisogna passare sul corpo di ogni singolo tedesco oltre che su quello della sig.ra Merkel, finchè lei sarà la Cancelliera, ma il discorso non cambia con altri. Ora io credo che il giudizio finale sulla vita e sulla morte dell' euro, passi attraverso questo conflitto tra "Legge Fondamentale, ergo Costituzione" tedesca e resto del Mondo (dico Mondo perchè non saranno cazzi solo europei), come è sempre avvenuto fin qui (ricordiamo per esempio con Bretton Woods). Se il resto dei paesi dell' Unione accetterà ciò che hanno accettato i fratelli dell' ex DDR (ma erano fratelli anche se di serie B), ovvero saranno piegati e vinti definitivamente, allora la cosa potrà avere, diciamo "successo", ma se come credo la cosa non sarà sopportata dagli altri popoli, per una serie di ragioni complesse e di enorme entità, allora si arriverà alla fine dell' euro, che potrà essere consensuale, ma ho dei serissimi dubbi, ovvero più probabilmente catastrofica.
      Grazie delle tue considerazioni che mi hanno consentito di sviscerare bene l' argomento.

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    3. A un popolo che ha seguito entusiasticamente Adolf Hitler si può far credere qualsiasi cosa.

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    4. «La moneta unica e il progetto di Stati Uniti d'Europa (USE) sono bellissimi, ma il contribuente tedesco è tanto gretto, materialista ed egoista, signora mia... c'ha rovinato un così bel fogno!»

      Anche questo è un QED enorme.

      Ma c'è una sfumatura differente che vorrei farvi notare: anziché 'a Germagna, che se non altro comprende anche le élite che da questo gioco sporco ci hanno guadagnato, qui si parla di contribuente tedesco (soprattutto in questo assetto, il capitale è mobile, più della donna: per chi è ricco, modi per contribuire poco o niente, volendo, ne esistono a volontà). Il solito divide et impera, l'eterna guerra fra subordinati che tiene le élite saldamente al potere.

      Facciamo questo esperimento concettuale: consideriamo la possibilità che il contribuente tedesco venga convinto (con le buone o con le cattive) ad accettare gli USE (è un'ipotesi che sembra politicamente impraticabile, ma non bisogna fare l'errore di sottovalutare i sociopatici che hanno messo in piedi questo circo).

      In quanto figlio di emigranti so benissimo cosa significa in realtà USE: se ci facciamo annettere (gli spinellati usano l'eufemismo federare) ci attende (ancora una volta) un futuro di emigrazione e, almeno per chi rimane, povertà, insicurezza sociale e violenza.

      Olivier Blanchard (sconcerto fra le melanzane in ascolto) commentando un lavoro di Maurice Obstfeld e Giovanni Peri del 1998, Regional non-adjustment and fiscal policy (potete scaricarlo dal link in questo tweet), scrive (a pag. 248, 43a del pdf):

      «On a macroeconomic scale, the other two potential adjustment mechanisms are quite small.»

      Cioè: su scala macroeconomica, in un'aerea valutaria non ottimale (come è l'eurozona e com'era l'Italia con la lira) i due meccanismi di aggiustamento, flessibilità relativa dei prezzi e trasferimenti fiscali, hanno scarsa efficacia. Solo la mobilità del lavoro (= emigrazione), quando possibile, è un meccanismo di aggiustamento adeguato.

      Blanchard aggiunge che la mobilità del lavoro dipende anche da fattori culturali (es.: una lingua condivisa) e che quindi l'Europa non potrà eguagliare i livelli di mobilità degli USA ancora per molti anni.

      Non so se è chiaro: chi vuole gli USE vuole copiare il modello USA, dove i lavoratori, in presenza di shock economici, sono costretti ad emigrare. Chi vuole gli USE vuole ricacciarci in un passato di miseria e/o emigrazione forzata (sta già accadendo e con gli USE sarà peggio).

      Ma i sociopatici di cui sopra ci hanno infilato in una situazione davvero intricata, qualsiasi piega prenda la vicenda: meditate la conclusione di questo articolo, Grexit: quelli che ‘la democrazia trionfa (ma anche no)’.

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    5. Esatto caro Correttore, non bisogna sottovalutare i sociopatici che hanno messo in piedi questo circo e, aggiungo, sopravvalutare i contribuenti (di qualsiasi nazionalità).
      Tanto più che a pagare ora dovrebbero essere quelli che ci hanno guadagnato, quindi non i comuni cittadini tedeschi, ma le élite, che ovviamente non vogliono rinunciare al bottino, ma anzi cercheranno di incrementarlo visto che fino ad ora non hanno trovato alcuna resistenza.

      Il problema non è convincere i contribuenti di qualche cosa, logica o bizzarra, buona o cattiva che sia (tali élite hanno dimostrato di avere piena padronanza in materia di persuasione) ma di che cosa li si vogliono convincere e se si vogliano placare o acuire la loro frustrazione e il loro risentimento: l'Uomo Forte nel malcontento e nella disinformazione attuali ci sguazza: troverà facilmente un largo seguito di contribuenti stupidi che potrà convincere di qualsiasi cosa, anche dell'utilità e dell'inevitabilità di una guerra.

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    6. Credo di avere qualche problema di accreditamento, ma provo a reinserire questo intervento di risposta a Silvia, che avevo fatto ieri pomeriggio. Lo reinserisco sperando che non si perda di nuovo.
      Cara Silvia,
      il contribuente tedesco, è un simbolo di un universo complesso di filosofie economiche, di storia, di tradizioni, di interessi, di paure attecchite nel DNA di quel popolo, cioè quello che non io, ma tutte le istituzioni tedesche, dalla Cancelleria, al responsabile dell' economia, alla BuBa, alla Corte Costituzionale di Karlsruhe, alle rappresentanze europee tedesche politiche ed economiche (ma non solo, perchè alcuni personaggi europei ed italiani le hanno fatte proprie) hanno utilizzato ed utilizzano ripetutamente come "parola" e schema valoriale imprescindibile, in ogni decisione fondamentale dell' UNIONE monetaria; credo che ciò sia un dato di fatto e della struttura stessa dell' UNIONE monetaria e sia anche la causa delle crisi attuali e pregresse, non mi pare che ci sia qualcuno che possa mettere in dubbio tale evidenza. Mica staremo scoprendo adesso che l' euro (una roba di cui qui parliamo da qualche anno, e sulle cui caratteristiche e conseguenze ovviamente non entro ora) immagine speculare ma più favorevole del vecchio marco tedesco, per gli interessi tedeschi reali o supposti, almeno fino ad ora e non è stato altro che il prodotto di quegli elementi che sopra accennavo, con annesssi protocolli e trattati via via ratificati e che il Prof. G. Guarino descrive per esempio nel suo libro "Cittadini europei e crisi dell'euro". I "fratelli" dell' est, hanno subito esattamente, come dice VLADIMIRO GIACCHE' in ANSCHLUSS, lo schema valoriale dei fratelli dell' Ovest, non solo delle oligarchie della ex Germania Federale, attraverso la (Grundgesetz), la Legge Fondamentale, applicata all' operazione ANSCHLUSS; Giacchè ritiene che l' operazione di allora, gestita in gran parte da Wolfang Schauble, per concedere l' euro-marco agli altri non tedeschi sia della stessa natura. Pensare che si possa sviare da questa strada è pura ingenuità; bisogna passare sul corpo di ogni singolo tedesco oltre che su quello della sig.ra Merkel, finchè lei sarà la Cancelliera, ma il discorso non cambia con altri. Ora io credo che il giudizio finale sulla vita e sulla morte dell' euro, passi attraverso questo conflitto tra "Legge Fondamentale, ergo Costituzione" tedesca e resto del Mondo (dico Mondo perchè non saranno cazzi solo europei), come è sempre avvenuto fin qui (ricordiamo per esempio con Bretton Woods). Se il resto dei paesi dell' Unione accetterà ciò che hanno accettato i fratelli dell' ex DDR (ma erano fratelli anche se di serie B), ovvero saranno piegati e vinti definitivamente, allora la cosa potrà avere, diciamo "successo", ma se come credo la cosa non sarà sopportata dagli altri popoli, per una serie di ragioni complesse e di enorme entità, allora si arriverà alla fine dell' euro, che potrà essere consensuale, ma ho dei serissimi dubbi, ovvero più probabilmente catastrofica.

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    7. Caro Alberto49,
      sicuramente hai ragione, ma credo che ciò sia dovuto a una regia superiore a cui fa comodo coltivare, acuire, sfruttare, far leva su queste caratteristiche e paure (spesso irrazionali) e in definitiva per renderli facilmente manovrabili.
      Finiranno per diventare schiavi e vittime del proprio terrore.
      Ricordo che in "Bowling a Columbine" Michael Moore ipotizza che non siano le armi in sé a creare crimine, ma la stessa paura del crimine (che politici e media USA fomentano e concimano senza risparmiarsi).
      Perché gli americani comprano e usano più armi degli europei? Perché si verificano incredibili eccessi di difesa e, più spesso che in altri Paesi, qualcuno sclera e fa una strage? Perché hanno più paura: siamo tutti vittime del terrorismo mediatico (oltre che colpevoli di una certa ignavia e superficialità).

      Comunque è quantomeno strano che i tedeschi non siano terrorizzati da una nuova annessione/sottomissione tedesca dell'Europa, visti precedenti... ma questa paura probabilmente non giova alle loro élite.

      Le balle che raccontano a loro sono diverse da quelle con raccontano a noi per le motivazioni storiche e culturali che tu hai ben descritto, ma ugualmente sono balle e sono funzionali allo stesso fine.
      In questo senso non vedo nessuna differenza tra i contribuenti di diverse nazionalità: basta trovare gli argomenti (e le paure) giusti e tutti i contribuenti diventano sudditi (o soldatini).

      Poi, sugli altri popoli, credo che sopporterebbero come i tedeschi, infatti stiamo tutti sopportando anche di peggio (finché una qualche élite non allineata a questi interessi ci indurrà a non sopportare più).
      Comunque credo anch'io che l'esito sarà catastrofico.

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    8. Carissima Silvia,
      riconoscerai comunque che il contribuente tedesco medio, cioè colui che rientra nel ceto medio e che ha un reddito che sta crescendo, per ora stia sereno e abbastanza disponibile a farsi raccontare che le cose procedono per il meglio.
      Meno disponibili certamente altri come per esempio:
      --Olanda.
      --Austria.
      --Spagna.
      --Italia-
      --Portogallo.
      --Lussemburgo.
      --Irlanda
      --Finlandia
      --Francia
      --Cipro ovviamente
      --Grecia, ovviamente
      --Belgio
      --Slovenia

      Slovacchia (UEM dal 2009), Lituania (2015), Estonia (2011) e Lettonia (2014), in totale 11 Milioni di residenti, più o meno come la Lombardia (10 Milioni) per ora sono paesi con contribuenti abbastanza disponibili all' ascolto, dati i contributi e l' hanno anche dimostrato essendo i più eurofanatici; ma diamo tempo al tempo, io resto fiducioso.

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  10. Complimenti a lei e a Renato Criscuolo per il concerto di ieri sera e anche per la resistenza alle non favorevoli condizioni (ammazza che caldo, anche se alla fine è rinfrescato un po').
    Non l'avete senz'altro notato, ma due ghiri hanno assistito alla vostra performance girando impavidamente sulle travi del tetto: avete rischiato di ritrovarveli nello strumento, ma sembravano apprezzare disturbati solo dagli applausi.
    Approfitto per salutare Paolo Cianciabella, presente ieri in qualità di appassionato di musica, fondatore di Asimmetrie e socio FAI, che ho conosciuto all'ingresso del monastero.
    Buon pop-corn per l'evento odierno.

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  11. Veramente neanch'io riesco a distinguere più destra e sinistra. E mi è successo in età adulta. Forse la genetica c'entra meno della geografia.

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  12. Prove tecniche di salto dalla parte giusta:
    http://video.repubblica.it/economia-e-finanza/d-alema-gli-aiuti-alla-grecia-sono-andati-alle-banche-tedesche-e-il-video-diventa-virale/206213/205319

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  13. ...e Parte No (ne).

    Pare che in Grecia i tacchini non festeggino l'arrivo del Natale, nonostante il massiccio intervento terroristico del Ministero della Propaganda.

    Forse necessario spostare la sede da Bruxelles a L'Aia.....

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