sabato 18 luglio 2015

Lettera aperta agli amici sonnambuli

(...da Marino Badiale e Fabrizio Tringali pubblico sulla fiducia: non ho tempo di leggere, ma di loro mi fido ciecamente...)

È evidente a tutti che la fine drammatica dell'esperienza del governo Syriza è uno spartiacque. Essa infatti rappresenta la verifica concreta, l'experimentum crucis che decide se una strategia politica sia valida oppure no. Non è difficile, se si ha onestà intellettuale, trarne le necessarie conseguenze. Proviamo a farlo in questa lettera aperta. Gli “amici sonnambuli” ai quali è indirizzata sono le tante persone del mondo “antisistemico” che in questi anni hanno protestato contro le politiche autoritarie e di austerità dei ceti dominanti, rifiutando però di porre la questione politica dell'uscita dell'Italia dal sistema euro/UE. La proposta dell'uscita veniva tacciata in questi ambienti di “nazionalismo”, e contro di essa veniva evocata la necessità della lotta unitaria dei ceti popolari europei.
Speriamo che la triste vicenda greca serva almeno a favorire un'ampia presa di coscienza su quali siano i nodi politici reali da affrontare in questo momento storico, se non si vuole soccombere.


Cerchiamo di riassumere i punti fondamentali della questione.


[...continua...]


(la discussione, se interessa, fatela nel blog dei nostri amici. Io, se avrò qualcosa di intelligente da dire, lo scriverò in coda a questo post, credo. Sono uno dei pochi, forse l'unico, ad aver capito subito come sarebbe andata a finire. Sono molto curioso di sapere se la mia analisi coincide con quella di Marino e Fabrizio, e soprattutto se coincidono le eventuali conclusioni, ma non ho tempo di verificarlo adesso, devo occuparmi dell'orfanello del post precedente...)






43 commenti:

  1. Un altro tassello:
    Lapavitsas Calls for Exit as the Only Strategy for Greek People https://www.youtube.com/watch?t=62&v=8vTTUcaYEWs

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  2. http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/09/12/la-svalutazione-ci-ha-fatto-bene.html

    Ecco il sorprendente pensiero di Monti sulla svalutazione della lira del 92...

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  3. http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/09/12/la-svalutazione-ci-ha-fatto-bene.html

    Sorprendente Monti sulla svalutazione della lira del 92

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  4. Ha fatto bene a fidarsi, ottimo post.

    "E' chiaro quindi che se si vuole seriamente lottare contro le oligarchie e si decide di farlo provando a negoziare con esse, bisogna almeno avere pronto il piano B dell'uscita dall'euro. Ma questa considerazione non è senza conseguenze. Infatti l'uscita dall'euro non può essere un segreto, una specie di inganno: se ci si presenta alle elezioni pensando ad essa come ad una possibilità, gli elettori devono essere informati. Questo non per una astratta “moralità democratica”, di cui peraltro non neghiamo il valore, ma perché l'uscita dall'euro (e dalla UE), come abbiamo detto molte volte, non è la soluzione di tutti i problemi, è “solo” la “condicio sine qua non” per la riapertura della possibilità di una vera alternativa alle politiche attuali."

    Ecco riassunto il tradimento di parte della sinistra che continua a non voler ammettere l'errore e a non vedere anzi a ignorare le conseguenze.
    Ho detto parte: c'è ancora una possibilità grazie a gente come il prof. e come tutte le persone oneste ed obiettive intellettualmente.
    Ci vuole solo un po' di coraggio in più.

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  5. Dal resto del carlino a pag. 24
    Titolo:
    Agricoltura, boom di giovani occupati
    "Due su tre SOGNANO i campi"

    ( Ahahah! :-D )
    (Il titolo è vero, giuro)

    "Immigrati NECESSARI al Made in Italy"
    "200mila ragazzi è il numero stimato di quanti possono trovare un lavoro nelle campagne. Gli studenti tra i 16 e i 25 anni possono essere pagati con i VOUCHER"

    (una volta almeno pagavano in nero ed in CONTANTI, adesso manco quello....)
    (L'arte di rigirare le notizie sugli effetti della recessione.... Siamo alle comiche)

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    1. "Pierino cosa vuoi fare da grande? Il pilota? L'astronauta?"
      "No signora maestra, da grande voglio fare lo zappatore!"

      (scusatemi l'ot, cerco di metterla sul ridere per non piangere....)

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  6. Quello che mi preoccupa è che spostando da una parte all'altra quel poco che c'è ancora a disposizione, il Governo Renzi miri a recuperare la fetta di consenso che ha perso con l'esaurirsi dell'effetto 80 euro. Probabilmente cercherà nuovi modi per tirare e infeltrire la coperta delle finanze e illudere nuovamente gli italiani facendogli credere che vivono nel migliore dei mondi possibili. Togliere da una parte e mettere di meno da un'altra parte con la finalità di recuperare consensi. Ma se vogliamo addentrarci in una analogia politica, questa propensione ad affrontare la crisi sulla base esclusiva della ripartizione delle risorse disponibili, nonostante le esternazioni mutevoli di uscita dall'euro, appartiene anche al M5S. Questo mi fa pensare quante poche alternative siano disponibili in capo alle forze politiche esistenti nel panorama italiano.

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    1. Hai perfettamente ragione da ieri a rete unificate il governo rezieeeee toglierà l'IMU sulla prima casa, poco dopo aumento pressione fiscale previsto oltre il 44% per i prossimi anni. #LOL #DAR.

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    2. Lo spostamento sarà dai tre bancomat soliti: regioni (cioè sanità), comuni e pensioni. Una bella occasione per ridurre l' odiata spesa pubblica !

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  7. Vorrei segnalare l'articolo di Giovanni De Mauro sull'ultimo numero di Internazionale dove si racconta della maratona notturna di Tsipras e Merkel, della tattica usata dall'eurogruppo per "sfiancare l'avversario" del "waterboarding mentale" a cui è stato sottoposto il premier greco che, secondo un funzionario è stato "crocifisso" ...
    http://www.internazionale.it/opinione/giovanni-de-mauro/2015/07/17/tsipras-merkel-intimidazioni

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    1. Vergognoso, soprattutto per chi si presta a certe pratiche. La prossima volta gli incontri si fanno in campo neutro e a porte aperte.

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    2. Prof. Bagnai, mi sa che non è stato capito....

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    3. Con la Merkel in maschera e guepiere e Bartoni di varie misure, e Schäuble che la incitava: "Infila ein paztonen più grossen in orifizien ti kfezten porken improtuttifen"
      E il povero Ciprias: "Όχι, όχι, παρακαλούμε!"
      (Scene girate a Villa Aldini, Bologna)

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    4. "bastoni", non "Bartoni" (cazzo, sono dislessico)

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  8. Se "negozia" scoprendo le sue carte in anticipo più che un contraente debole è un contraente mona. Tertium non datur.

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  9. Podemos nei sondaggi perde 8,5 punti in una settimana.La lezione evidentemente è servita,se uno ti dice che andrà a Bruxelles e cambierà l'Europa dall'interno,o è un tedesco,o mente sapendo di mentire.Questi voti andrebbero ai popolari ed ai socialisti,come a dire sappiamo cosa ci tocca e lo accetteremo,ma almeno non ci prendete per il culo.

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  10. Di fronte ad un nugolo di affermazioni esternate da professionisti della paraculaggine, da artisti lecchini con la faccia di palta e da disperati brontosauri alla frenetica ricerca di evitarsi un deleterio prepensionamento aggravato dagli effetti della legge Fornero, da più phastidio leggere il commento di un personaggio acuto ma che troppo spesso eccede in cinismo e pessimismo da shock economy...
    "Quello che oggi appare ancor più drammaticamente evidente è che non è possibile alcuna ipotesi di uscita unilaterale dalla moneta unica. Inutile e disinformato (o forse frutto di malafede) citare “la storia” di precedenti dissoluzioni di unioni monetarie. Erano altri tempi, i flussi finanziari non erano globalizzati e soverchianti ed i sistemi di pagamento non erano così profondamente integrati a livello planetario. Pensare di portare fuori dall’euro un paese, con questa architettura finanziaria globale e questo sistema dei pagamenti, equivale a pensare di separare due gemelli siamesi uniti da una sola serie di organi vitali, e credere di poter mantenere in vita entrambi. Ma anche la “soluzione” alternativa, la dissoluzione concertata (o “controllata”, come dicono in molti non è chiaro se per ignoranza o tentativo di esorcizzare una grande paura) è semplicemente infattibile, per tempi “democratici” ed operativi, oltre che di coordinamento, dove peraltro la democraticità della decisione confliggerebbe drammaticamente con la rapidità istantanea dei mercati".
    La domanda da porgli sarebbe sempre la solita drammaticamente ignorata dai media mainstream..."e allora vogliamo continuare a farci sodomizzare per paura di una violenza più grande"?
    Forse siamo già arrivati al si salvi chi può
    Mutande di latta vendonsi.

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    1. Il figuro in argomento fa finta di ignorare che una miriade di paesi dotati di propria moneta convivono (alcuni anche floridamente) con i "flussi finanziari globalizzati e gli attuali sistemi di pagamento".

      Il "paragnosta" in questione (ignoro sinceramente chi sia e non desidero saperlo) parla così perché quasi sicuramente i suoi investimenti privati gli regalerebbero la sgradevole esperienza di un bel flop se la favola bella ( per lui) un giorno dovesse volgere al termine.

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    2. E' il frame del "non c'e' piu' tempo". La rapidita' dei mercati si fa beffe della democrazia. A me sembra che nel mondo reale lo scambio di prodotti e servizi non avvenga cosi' velocemente, anzi. Non confondiamo l'esperienza di acquisto on-line con la realta' che lo realizza.

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  11. Altro contributo di rassegna stampa. Sbirciato stamattina tra un cappuccino e una pasta al bar sport.
    Editoriale di Guido Rossi sul sole 24 ore.
    Cortine fumogene di come volevamo essere (?!) sulla prima pagina. Mi rammarico di non poter essere esauriente sul resto dello scritto. La mia attenzione è rifluita altrove.

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  12. questa proposta sarebbe perfetta e condivisibile se non chiedesse l'uscita contemporanea da euro e ue. Già è difficile vincere il terrorismo psicologico eurista, figuriamoci se si dovesse poi convincere una parte maggioritaria dell'opinione pubblica che bisogna anche lasciare la ue. Mi sembra che così si faccia il gioco dei federalisti, che potrebbero etichettare gli avversari dell'euro come antieuropei, mentre è vero esattamente il contrario. Bisogna semmai lanciare la parola d'ordine della ue confederalista, spiegando bene alle persone cosa questo significhi in pratica. E' il modo migliore per fare impazzire gli euristi: un paese forte come l'Italia, stando dentro, può coagulare una massa di voti sufficiente a paralizzare questa ue, e a costringere i tecnocrati e i tedeschi a scendere a patti. Meglio provarci e perdere, ma almeno inceppando il "progresso" verso il IV Reich o gli USE, che uscire, farsi ostracizzare, e vedere gli euristi vincere con l'80% le elezioni successive

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    1. Questa strategia politica di restare nell'UE é pericolosa perché comporterebbe l'accettazione dei trattati capestro che impongono l'austerity economica. Il fallimento del progetto Tsipras ne é l'emblematico risultato.

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    2. ah, se "restare nella ue" significasse restare in questa ue, sarei d'accordo con lei; sostengo che bisogna restare nella ue per impedirle di continuare a funzionare come oggi, violando apertamente tutti gli elementi "federalisti" e "austeritari" (siamo creditori netti per parecchi miliardi, e abbiamo il diritto di veto de jure e de facto su moltissimi dossier, quindi la nostra posizione negoziale è fenomenalmente forte, se solo lo volessimo: non ci si priva di una simile posizione di forza a meno che non si sia un po' matti, le pare?) per generare una crisi delle attuali istituzioni con quello che, in gergo, si definisce filibustering. A quel punto la Merkel e Schaeuble dovranno venire a più miti consigli. Dalle mie parti conserviamo ancora i resti di un posto che tutti i tedeschi conoscono molto bene. Li faremo vestire di sacco e aspetteremo al caldo che girino intorno alle mura piangendo e pentendosi. Poi, siccome sappiamo bene quanto valga storicamente la loro parola, eviteremo l'errore di Gregorio VII e li metteremo nelle condizioni di non poter più nuocere a sé e agli altri. Non le sembra che valga la pena provarci, almeno, prima di buttare tutto all'aria e abbandonare la ue?
      A scanso di equivoci, penso che prima usciamo dall'euro, meglio è.

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    3. A che scopo dovremmo restare nell'UE? Intanto L'unione Europea qual è non è L'unione Europea che lei verrebbe, così come 100 Talleri reali non sono la stessa cosa di 100 Talleri ideali. Poi non avrebbe senso Uscire dall'UE e mantenere in vigore i suoi trattati capestro, da ciò ne consegue che l'uscita dall'UE comporterebbe automaticamente l'abbandono delle politiche di austerity. In fine non ci sono solamente ragioni economiche, ma pensi alle leggi che siamo costretti ad applicare, nessuna delle quali è conseguenza della volontà popolare degli italiani. Ne cito una che riguarda il lavoro, il D.lgs 66/03. La permanenza nell'UE è stata insidiosa quanto la moneta unica, lo è stata a tal punto da aver cambiato il volto delle nostre istituzioni permettendo, sul modello delle istituzioni europee, l'instaurarsi di un governo di non eletti. Di fatto l'unica cosa che abbiamo raccolto da questa oligarchia comunitaria è stato uno stravolgimento della Costituzione dove i cittadini hanno perso i loro diritti costituzionali posti a fondamento della Repubblica democratica Italiana che avevano guadagnati proprio grazie alla caduta dell'oligarchia fascista.

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    4. dovremmo restare perché la ue è un "club" di cui siamo fondatori e in cui godiamo del diritto di veto, teorico e pratico (ed è l'unica istanza internazionale in cui godiamo di un simile privilegio); dovremmo dunque restare perché possiamo permetterci di restare e di costringere la Germania a rinunciare al IV Reich, e gli USA agli USE; dovremmo restare perché se ce ne andiamo la UE diventerà o IV Reich o USE, e prima o poi dovremo farci i conti, ma a quel punto non conteremo più nulla; dovremmo restare perché, se ci dice bene, possiamo riportare la ue verso un modello confederalista (che protegge la sovranità dei paesi membri e il diritto delle loro corti costituzionali di essere arbitre ultime); dovremmo restare, infine, perché la ue ha anche aspetti positivi, e precisamente in tutti quei campi in cui si utilizza, oggi, il metodo della cooperazione inter-governativa (politica estera e di sicurezza comune, per esempio). L'euro e le connesse politiche di austerità, ivi compresa l'assurda costituzionalizzazione del pareggio di bilancio vanno cancellate subito, restando dentro la ue e inceppandola. I trattati capestro sono tali solo per chi infila il collo nel cappio di sua sponte. Se, invece, si esce, la forza della ue diventata IV Reich o USE può essere irresistibile. Lo chieda agli svizzeri, che sono stati costretti dalla ue, di cui non fanno parte, a rinunciare al loro più sacro connotato, il segreto bancario. Oppure lo chieda ad Andorra, che è stato addirittura obbligato dalla ue, di cui non fa parte, a introdurre le imposte sul reddito. Se la Norvegia non avesse il petrolio, sarebbe a sua volta schiava della volontà ue pur non facendone parte, al pari di tanti paesi dei Balcani che ancora non fanno parte della ue, ma che sono costretti a ballare al ritmo della nostra musica. La Turchia, per colpa del peso della ue, di cui non fa parte, ha abolito la pena di morte e avviato una serie impressionante di riforme. Poi, quando gli abbiamo sbattuto la porta in faccia nonostante tutto, ha virato verso verso il neo-ottomanesimo. Ma anche questa è una conseguenza diretta delle decisioni ue.
      E' saggio uscire dalla ue solo un minuto dopo la sua eventuale scomparsa, in altre parole, visto che possiamo starci dentro alle nostre condizioni senza subire conseguenze, data la nostra posizione di forza. Che è poi una delle tesi del professor Bagnai, quando ricorda che siamo contribuenti netti e che contiamo, ecome, in questa brutta cosa che è diventata la ue...

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    5. Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem.
      La tua è una fede e difronte a una fede non vedo coma possa spiegarsi la ragione. L'uscita dall'UE è semplicemente una implicazione razionale del diritto/dovere Costituzionale di non cedere sovranità oltre la forma democratica repubblicana. Se tradisci questi principi istituzionali, tradisci la storia del tuo paese e sputi sulle migliaia di Partigiani caduti per combattere il Nazi/Fascismo.

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  13. La cura da cavallo di RCS coinvolge pure la Gabanelli: http://www.huffingtonpost.it/2015/07/18/milena-gabanelli-corriere-della-sera_n_7823358.html?utm_hp_ref=italy . Spero in un risveglio pro-verità su Report ...

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  14. Con mia madre non sono mai andato molto d'accordo, forse perché i nostri caratteri si somigliavano troppo, ma quando se n'è andata mi sono reso conto di doverle moltissimo.
    Ho capito tardi che ciò che avevo sempre scambiato per durezza era in realtà ansia di farmi crescere più forte possibile, stark wie eine deutsche Eiche, come diceva lei.
    Ed era al suo posto, forte come una quercia tedesca, quando mio padre nel 1946 è tornato dalla prigionia, ed hanno ricominciato daccapo.
    Nei miei momenti difficili mi diceva sempre: Jorgele, morgen ist noch ein Tag, domani è un altro giorno.
    Oggi sono io che lo dico a te, caro Marco. Perdonami la confidenza, ma sei amico di Alberto, e tanto mi basta.
    Ein großer Umargung, un grande abbraccio, come direbbe la mia ferrea mamma.

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  15. Sono andato a fare una ricerca su Amazon France, volevo vedere quanti libri conto la moneta unica sono usciti laggiù.
    Ne ho trovati 14 e si possono dividere in due periodi temporali. Il primo, a cavallo dell'adozione della moneta unica, il secondo, di circa dieci anni successivo, quando i danni della moneta unica sono ormai evidenti.
    Particolarmente significativo è il numero 12, per la caratura istituzionale dell'autore.

    1. L'Euro contre l'Europe? (août 1997) par Gérard Lafay, professeur d'économie internationale à Paris II.
    2. L'erreur européenne (février 1998) par Jean-Jacques Rosa, économiste, professeur des Universités, ancien membre du Conseil d'analyse économique du premier ministre.
    3. L'Euro : Dans les coulisses de la monnaie unique (janvier 2002) par Johann-Ewald Kraemer.
    4. La Normalisation par l'euro: Ce que la monnaie unique nous prépare (février 2002) par Georges Berthu, député européen avec Philippe de Villiers en 1994, puis en 1999.
    5. Sortir de l'euro ou mourir à petit feu (juin 2010) par Alain Cotta, agrégé des Facultés de droit et des Sciences Economiques, professeur à HEC et à Dauphine, et membre de la Commission Trilatérale.
    6. L'euro, les banquiers et la mondialisation: L'arnaque du siècle (mars 2011) par Nicolas Dupont-Aignan, député de la nation depuis 1997.
    7. Sortons de l'euro! Restituer la souveraineté monétaire au peuple (avril 2011) par Jacques Nikonoff, professeur associé à l'Institut d'études européennes de l'université Paris-8. Porte-parole du Mouvement politique d'éducation populaire (M'PEP), ex-président d'Attac.
    8. L'euro: comment s'en débarrasser? ( mai 2011) par Jean-Jacques Rosa, économiste, professeur des Universités, ancien membre du Conseil d'analyse économique du premier ministre.
    9. Sortir la France de l'impasse (octobre 2011) par Jean-Pierre Chevènement a été l'un des refondateurs du Parti socialiste d Epinay (1971) et un artisan de l'union de la gauche et plusieurs fois ministre de 1981 à 2000.
    10. Faut-il sortir de l'euro? (janvier 2012) par Jacques Sapir, directeur de recherche à l'Ecole des hautes études en sciences sociales.
    11. L'euro (février 2013) par Jean-Pierre Vesperini, professeur agrégé des Facultés de droit et des sciences économiques, ancien membre du Conseil d'analyse économique auprès du Premier ministre.
    12. La fin du rêve européen (septembre 2013) par François Heisbourg, conseiller spécial à la Fondation pour la Recherche Stratégique. Il préside l’International Institute for Strategic Studies de Londres et le Centre de Politique de Sécurité de Genève.
    13. La malfaçon, monnaie européenne et souveraineté démocratique (mars 2014) par Frédéric Lordon, économiste. directeur de recherche au CNRS et membre du collectif "les économistes atterrés".
    14. Casser l'euro... pour sauver l'Europe (avril 2014) par Franck Dedieu et Béatrice Mathieu (Expansion), Benjamin Masse-Stamberger (l'Express), Laura Raim (Regards, Monde diplomatique).

    Di recente è stato tradotto in italiano anche il libro di Thilo Sarrazin, ex membro del Consiglio della Bundesbank, da cui è stato cacciato per le sue idee non proprio mainstream, intitolato “L'Europa non ha bisogno dell'euro”.
    Qui
    una sua intervista.
    Una bella recensione del libro si trova qui sul blog di Visalli.

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  16. Ridendo e scherzando sul Sole 24 Ore di oggi Luca Ricolfi auspica la messa a punto di meccanismi di uscita controllata dall'Euro. E' vero che considera efficace l'austerità, ma poi dice che l'eurozona non funziona perché si era pensato che bastasse contenere i deficit per avere una convergenza macroeconomica, cosa rivelatasi errata. Ovvio che presenta l'uscita a tinte fosche (mancherebbero ad oggi meccanismi chiari e sicuri per evitare catastrofi) ma è già qualcosa. L'articolo non è stupido, però, dato che alla base delle sue preoccupazioni c'è il come si schiererà l'opinione pubblica dei Pigs, un problema che chi dirige l'Europa non si pone neanche lontanamente.

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  17. dal Guardian: Euro e Coca Cola
    http://www.theguardian.com/business/economics-blog/2015/jul/19/the-euro-the-new-coke-of-currencies

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  18. Qualche sonnambulo del 1992 ancora vive (eccetto uno che credo sia alieno, ovvero non rientra tra i mortali) e potrebbe anche parlare, dire la sua, ma il coraggio che non c' è mai stato in loro, non si può creare oggi dal nulla. Ma almeno la saggezza derivante da quegli errori dovrebbe consigliare di dichiararsi, ma non lo faranno come non lo ha mai fatto Mario Monti.

    "Secondo lui (Piero Barucci), gli operatori finanziari avevano sotto gli occhi, da mesi, i grafici sugli andamenti dei cambi, che dichiaravano quanto la moneta italiana fosse sopravvalutata."

    Oggi forse a ben vedere, e la storia dovrebbe insegnare, si potrebbe dire la stessa cosa!

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  19. Geniale mi sembra questo studio: http://vocidallestero.it/2015/07/19/perche-leuro-non-ha-speranze-in-un-unico-esilarante-grafico/

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  20. E nel frattempo Renzi dice che abbasserà le tasse di 50 miliardi, che sommati ai presunti 50 miliardi di riduzione annua del debito pubblico stabilito dal Fiscal Compact fanno 100 miliardi. Dove trova Renzi questi soldi? Forse tagliando drasticamente sanità e istruzione pubblica, così come vogliono gli strenui difensori dell'euro e così come già da diversi anni sta avvenendo. Renzi dovrebbe cambiare lavoro e mettersi a scrivere fiabe per bambini.

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    1. E, naturalmente, serietà e credibilità prima di tutto: NESSUNA SPESA A DEBITO!
      Vulgo, prima i tagli, poi l'avanzo primario, quindi la riduzione delle tasse...
      ...solo che...
      ...a sorpresa (DAR) il PIL scende...
      ...l'avanzo primario non sale...
      ...le tasse scenderanno dopo i prossimi tagli...
      ...evvai!

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    2. Seh! Ricordando con terrore il duo ALESINA GIAVAZZI, questo impostore l' anno scorso promise 18 MLD di taglio tributario, ci ritroviamo così, al 47,9 di pressione fiscale. Se tanto mi da tanto, oggi ne promette 50 di miliardi di taglio di imposte, il risultato potrebbe anche essere peggiore del 50% finale. Io credo, come noi tutti, che nemmeno "Omnipotens Deus", in una Italia con euro, riuscirebbe a tagliare le tasse.

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    3. In occasione dei famosi e sbandierati 80 euro, con i quali Renzi vinse e stravinse le elezioni l Europa ne chiese immediatamente conto. Qualche giorno dopo corse dalla Merkel a rassicurarla che non c era alcun problema : i soldi sarebbero saltati fuori con altre tasse ed altri tagli.Notizia che sui nostri quotidiani apparve in decima pagina con poche righe in corpo 6.

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    4. Maddai poverino ha detto 50 quest'altro ha detto 500. Chi offre di +?
      Fortunati fiiiummo, c'avemmo mari&monti altro quel groscio grascio grescio. Ecchevvoi so sfigati strutturali.



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  21. er cavajere nero batte sul tempo pure i nobel.. leggo solo ora le perplessità di krugman che ha scoperto tsipras senza un piano B. a luglio 2015

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