martedì 2 giugno 2015

Le lezioni dell'elezioni

kthrcds ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Il vincolo esterno (KPD9)":

Non c'entra nulla con il tema in questione, ma si tratta pur sempre di un evento che non mancherà di avere ripercussioni – non necessariamente positive - sulla tormentata scena politica italiana. È accaduto che gli elettori di Veneto e Liguria hanno cambiato verso al Pd di Renzi e dato avvio alla sua parabola discendente.

In Veneto Alessandra “ladilike” Moretti ha conseguito il peggior risultato di tutta la storia del partito di cui fa parte e in Liguria l'incolore candidata Paita è stata sconfitta dal più che modesto Toti.

In Toscana l'exploit di Claudio Borghi fa pensare che forse c'è qualcosa da correggere nelle strategie di quello che dovrebbe diventare il “partito della nazione”. Probabilmente è per questo motivo che il governatore Rossi si è affrettato a sottolineare che il Pd deve meglio rappresentare i ceti disagiati, a partire da chi perde il lavoro, salvo poi non andare oltre l'auspicio della realizzazione di “un quadro europeo”, due paroline che fanno sempre il loro effetto e non impegnano più di tanto.

Incluso nella lista degli “impresentabili”, de Luca si è presentato lo stesso e ha vinto in Campania. Dopodiché è andato in questura a Salerno e ha denunciato Rosy Bindi che, nel suo ruolo di presidente della commissione antimafia, lo aveva incluso nella lista suddetta.

Nel Pd minimizzano le sconfitte e ingigantiscono le vittorie di Pirro, ma si vede che ci sono rimasti male. Non capiscono, però, a giudicare dalle reazioni dei vari Orfini, Guerini, Serracchiani, Bonafè, ecc., che le prossime elezioni andranno anche peggio. Anche perché lo “storytelling” renziano tende ad aggrovigliarsi su sé stesso, perde progressivamente il contatto la realtà e si sta rivelando controproducente per lo stesso Renzi e per il Pd.

Infatti, se guardiamo alle regioni in cui si è votato, notiamo che in Liguria alle europee 2014 il Pd era al 41.7% mentre alle regionali 2015 è sceso al 25.6%. In Veneto dal 37.5% al 16.7%. In Toscana dal 56.3% al 46.3%. In Umbria dal 49.2% al 35.7%. Nelle Marche dal 45.5% al 35.1%. In Campania dal 36.1% al 19.5%. In Puglia dal 33.6% al 18.8%.

Sul CdS Massimo Franco rileva che il Pd “è dimezzato rispetto al 2014 […] e ha perso il 30% rispetto al 2013”.

Federico Fornaro, della minoranza Pd, aggiunge che in un anno “il partito della nazione ha perso nelle sette regioni in esame 1,9 milioni di voti, passando dal 41.5% delle europee al 25.2% di domenica scorsa”.

Per Orfini, invece, va tutto bene.

Contento lui.


Postato da kthrcds in Goofynomics alle 2 giugno 2015 20:10

36 commenti:

  1. Buona analisi.
    Le crisi isteriche di Carbone a Porta a Porta, che voleva conteggiati come voti del PD quelli ottenuti dalle civiche di appoggio ai candidati governatori (cosa mai fatta nella storia dei sondaggi visto che nel listino va la cosiddetta "società civile" ed esponenti di altri partiti inseriti perché non competitivi nella lista del partito o per altre ragioni di comodo), la dicevano lunga sulla questione. Peggio di lui solo Lupi a cui sono evaporati posto e partito ed è evidentemente disperato.
    La fuga in Afghanistan di Renzi con giacchetta militare al posto di quella di Scout (quella del cambio di divisa è un'antica abitudine in Italia...) e il suo tweet mentre gioca alla Play-Station la dicono lunga sulla botta presa da cui, dopo aver girato l'Italia in lungo ed in largo come se fosse candidato in prima persona) ha cercato in extremis di prendere le distanze.
    E' cominciato il declino e le "riforme costituzionali" sono lo scoglio su cui potrebbe infrangersi il PD. Sempre che Berlusconi decida di ricominciare a fare un briciolo di politica ed i suoi familiari e soci glielo consentano.
    Vedremo.

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  2. OT - Secondo i titoli di oggi del Fatto pare che anche la Banca d'Italia abbia ripetuto la menzogna della disoccupazione "ai massimi dal 1977".

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06/02/lavoro-bankitalia-disoccupazione-record-camusso-anche-loro-gufi/1740993/

    Se fosse veramente cosi', cioe' se l'avessero veramente scritto in un comunicato della Banca d'Italia....

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    1. Ieri, durante il TG2 dell'ora di pranzo. le notizie che scorrevano in basso al teleschermo dicevano che, secondo Bankitalia, la disoccupazione aveva raggiunto il suo massimo storico nel 2014. E che questo non succedeva dal 1977. Se si fossero fermati alla prima frase avrebbero dato una notizia. L'aggiunta è un atto ostile alla corretta informazione.

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    2. Questo dato è stato riportato anche dal FQ e altrove; se non erro si sono "dimenticati" di dire che non era mai successo da quando vengono annotati storicamente in un certo modo i dati dell'inflazione, annotazioni che incominciano dal 1977 (quando la disoccupazione era molto + bassa)

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  3. poveri piddini che non sanno chi stanno votando; quando se ne accorgeranno sarà troppo tardi anche per noi: e' questo che mi secca....

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  4. Io credo che gli Italiani sappiano cosa votare, mentre, mi ha detto Grazia Arcazzo, che invece quelli che non sono andati a votare non sapevano cosa votare.

    Ritengo non sia adeguato paragonare le europee alle regionali. Il voto alle europee era un voto chiaramente pro euro e questa situazione mette in chiaro la schizofrenia italica che vota pd sapendo che non metterà mai in discussione il fogno europeo, che nella pratica è. "L'euro mi ha raddoppiato la ricchezza (nominale) e col cazzo che adesso torno alla liretta". Ma non la vota alle regionali perchè continua a tagliare la spesa (pensioni, sanità etc)
    E' un ragionamento ipovedente in uno specchio deformato...ma questo è.

    Le regionali sono altra cosa, subentrano altri fattori tipo una certa filiera di potere, che molte volte nella pratica è: voto tizio o cajo perché faccio parte di quel sottosistema che mi garantisce un certo reddito. Non ho detto sempre, ho detto molte volte.
    Ma, dato che in molti hanno perso posti di lavoro spesso a favore di immigrati, ecco la lega e m5s.
    Il voto, nell'insieme, è molto frastagliato e in ordine sparso e riflette i profondi cambiamenti in atto. Quasi tutti questi cambiamenti non sono ancora andati a regime, e dato che le regioni in futuro conteranno meno, in molti non han visto l'utilità del voto.
    Renzi continuerà nella sua opera tirando dritto e sperando di far galleggiare la barca il più possibile, e il pd, questo pd, ha creato un suo sistema che regge fino a quando resterà appecorato all'Europa (che decide).
    Se è vero che in Italia c'è ancora tutta quella ricchezza nominale di cui si parlava sopra, gli italiani subiranno ancora fino a quando l'utilità di quella ricchezza non si avvicinerà pericolosamente alla sua inutilità (il che sarà troppo tardi).

    Tanto per capirci,; sono andato a vedere una casa senza sapere il prezzo.
    Sono andato perchè da fuori, ma anche da dentro, era messa male, pensavo un qualcosa sui quarantamila euro, ma da fuori non si vedeva il cortile e una travata abbastanza grande.
    Viste le novità avevo in mente che avrebbe sparato sui novanta/centomila, così, solo per curiosità gli ho chiesto il prezzo.
    Trrrrrrrrr(rullo di tamburi)rrrrrrTATA!!! "Chiedevocentocinquantamilamadatocheforseètroppoallorafacciamocentoquarantamila".
    Stavo per mettermi a ridere ma ho salutato cortesemente e via.

    Ecco, ancora in troppi pensano di essere ricchi....

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    1. Non hanno capitò che la povertà nominale invece di farla arrivare in 10 minuti su un mercato valutario arriverà lentamente e dolorosamente tramite deflazione....

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    2. Aaa!@
      La seconda è di gran lunga peggiore.
      Tramite deflazione salariale distruggi anche la domanda interna di beni nazionali. Tra cui quella di case.

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    3. si ma chi invece ha ancora da parte qualche euro (e non sono pochi) al valore della moneta tiene molto, per tutti questi abbandonare l'euro somiglia forse a una mega patrimoniale sui propri risparmi...

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    4. @brughen Ma ci sei o ci fai? Dove li spendono i loro risparmi? Ma cazzo, ho ancora lettori che pensano veramente che se c'è un riallineamento del 20% il giorno dopo comprano il 20% di zucchine in meno. Per favore...

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  5. Chi è causa del suo mal , pianga se stesso , la Lega cresce?
    Come dicono gli ortotteri renziani PD , #c'è ne faremo una ragione (anzi se ne faranno una ragione) e per quanto mi riguarda più percentuali perdono meglio è , meritano una sana batosta alla future politiche , sempre che ci facciano votare e che prima non arrivi la Troika in questo paese di burattini e pupari.
    Schifato dal loro essere dei perfetti "utili idioti!"

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    1. Questa analisi quadra con la mia idea che il 5 stelle in realtà stia perdendo pezzi. Non riesco a valutarne la consistenza metodologica, però.

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    2. Mi riferivo al PD , non metto in dubbio che il centro-destra o per meglio dire la Destra , aumenterà i consensi :
      - perché sicuramente la colpa dell'entrata nell'euro non è attribuibile a Salvini , lo è invece a quelli la che hanno tradito l'elettorato di riferimento con la loro dabbenaggine, incapacità e criminale malafede;
      - il M5S sull'euro ha perso la sua più importante occasione politica , cioè di promuoverla al livello politico seriamente la battaglia NO Euro , senza evocare intenti nazisti unitari di popolo per quanto riguarda i tedeschi , che non sono ne tutti biondi e alti 2 metri ne tutti ricchi e capitalisti predatori.
      Ci sono anche lavoratori giovani e non come i miei cugini che con il "progresso dei mini jobs" non se la passano per niente bene.
      Ognuno si sceglie da solo di che morte morire e gli strillini , moriranno di inconsistenza politica , poi lascio il beneficio del dubbio , ma non credo di sbagliarmi , quando penso che non saranno loro al governo , nei giorni che seguiranno la fine del delirio Euro.

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    3. @Edoardo Rizzo
      Per favore guarda chi sono i soci di Casaleggio e scoprirai che Casaleggio non potrà MAI essere anti euro.

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    4. Trend negativo evidente.

      M5S POLITICHE 13 EUROPEE 14 REGIONALI 15

      VENETO 24,6 19,9 10,4

      LIGURIA 32,1 26 22,3

      TOSCANA 24 16,7 15,1

      UMBRIA 27,2 19,5 14,5

      MARCHE 32,1 24,5 18,9

      CAMPANIA 22,2 22,9 17

      PUGLIA 32,1 26 22,3

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  6. Le prossime elezioni......... Si intende sempre quelle regionali? Perchè di quelle politiche non è che si può esser certi che ci saranno....

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  7. Per carità, tutto vero.
    Senonché, se Renzi avesse creduto di poter vincere e convincere, avrebbe cavalcato una campagna propagandistica (Nomfup è un maestro) in modo da spostare le riforme verso una deriva plebiscitaria. Invece, ha optato per una legge elettorale simile a quella delle democrazie mature (= dittature dell'imprenditoria[to]).
    Pur devastato numericamente, il Partito dei Facinorosi di Renzi ha potuto mettere 5 personaggi del suo partito a capo dell'esecutivo di altrettante vastissime voci di spesa pubblica (e stanza dei bottoni privilegiata per quanto resta di privatizzabile in Italia), utilizzando una legge molto simile all'Italicum.
    È mia personale opinione ritenere ottimistico pensare di poter scalzare Renzi elettoralmente o mediante sommovimenti dovuti a dinamiche interne di partito.

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    1. Renzi si sta spodestando da solo, come fece Monti: chi gli ha voltato la faccia alle regionali e chi lo farà in futuro alle politiche non lo fa certo per empatia nei confronti della minoranza ma perchè i suoi provvedimenti più significativi vanno contro di loro.
      E' certamente geniale essendo un partito di sinistra avere un'agenda politica che colpisce in pieno soltanto la base storica dei tuoi elettori, come insegnanti e operai.
      E' come se Berlusconi andasse al governo e i suoi primi provvedimenti fossero una bella patrimoniale e l'aumento dell'IRES, sai che risultati alle elezioni.

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  8. Che hanno perso voti è vero ma purtroppo le percentuali non sono proprio quelle. Sono state elezioni amministrative e quindi c'erano tutta una serie di liste civiche a cui sono andati un po di voti del 'partito'. Confrontare le amministrative con le politiche è sempre arduo. Però il dato certo c'è ed è che hanno perso voti. Alle prossime politiche vedremo. Sono pessimista nel senso che penso che vinceranno sempre loro coi loro discorsi e i loro provvedimenti fatti di nulla o peggio dannosi....i 5 stelle non fanno alleanze, la Lega al Sud è molto improbabile che possa sfondare (ne ha Salvini di lavoro da fare prima che il suo diventi un partito nazionale!). Ancora manca l'antagonista di Renzi, purtroppo. Poi nella vita non si mai magari come dice Borghi Claudia Schiffer si innamora di Bombolo.....

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  9. Non credo che ci possano essere elezioni politiche in Italia nel prossimo futuro. Prima gli italiani devono essere domati completamente tramite riforma elettorale, costituzionale e TTIP. Solo allora sarà possibile. Che votino greci, irlandesi, portoghesi e spagnoli è irrilevante: sono pochi ed è facile controllarli. Ma gli italiani sono circa sessanta milioni ed è impossibile ottenere un voto uniforme come queste elezioni regionali dimostrano.

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  10. E' anche vero che le formazioni politiche al governo solitamente perdono voti, per generica disillusione.

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  11. Matteo Renzi nella città di Vincenzo De Luca, dove in comizio ha proposto il modello-Salerno: "Se la Campania sarà amministrata nei prossimi anni come è stata amministrata Salerno il Pil del nostro Paese crescerà dallo 0,5% all'1%"..... Renzi fa a gara di barzellette con Berlusconi.

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  12. Ma la finiamo con la stupidata dei 2 milioni persi dal PD?

    Se considerate le liste amiche (che ovviamente nelle politiche/europee spariscono) il PD va al 37% (e non mi pare malaccio).

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    1. Concordo. Il PD sarà ancora il partito da battere. Un'impresa quasi impossibile, a mio giudizio, per 3 ragioni: Il nuovo sistema elettorale che premia il partito maggiore; Salvini, che detiene il maggior consenso del "CentroDestra" ma se candidato a guida della coalizione se li sogna di prendere i voti nelle regioni meridionali (lo dico da meridionale) e quindi perde; I 5 Stelle più di tanto non possono ottenere, la gente non si fida considerando che il 50% preferisce non votare niente e quindi neanche loro.
      Razionalmente parlando, vedo che in una politica così scadente e senza identità, un risultato di misura che ti fa vincere ancora 5 competizioni su 7, sia una prova di forza, altro che declino (purtroppo). E questo nonostante la forte impopolarità e la campagna di boicottaggio dei "maestrini".

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  13. Senza offesa per lei Prof, ma questo post sembra scritto da quelli dell'HuffPost che di numeri e politica ne capiscono nulla.
    Le liste civiche vanno contate con il Partito Democratico. Altrimenti si tratta di un racconto fantascientifico e curioso.

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    1. Ma su questo Blog non c'è la stellinatura o il retuitt ?
      uff...

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    2. Infatti sono io che non vorrei offenderla...

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    3. Honestly, pensando di poterci riuscire ti sopravvaluti un po', ma qui stiamo valutando quello che kthrcds pensa delle elezioni, quindi io non c'entro! Poi vi dico cosa ne penso io.

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    4. Mind my french, ma sommare le liste "civiche" regionali ai partiti nazionali è una solenne puttanata. Certo, non siamo a livelli delle comunali, dove a volte i partiti nazionali addirittura non compaiono, e tra liste teoricamente di "centro- sinistra" e di "centro-destra" regolarmente si verificano risultati opposti rispetto alle politiche (anche quando concomitanti), ma non manca molto. In Campania, Puglia, Toscana e Umbria (sono ignorante per quanto riguarda le Marche, ma qualcuno mi illuminerà) il candidato è stato di fatto imposto al PD renziano dal sistema di potere locale, e "subìto" in cambio delle maggiori garanzie di vittoria (da sfruttare come risultato politico a livello nazionale): quanto ci sia di effettivo elettorato PD travasabile nelle politiche oltre i voti della lista PD è tutto da vedere. I voti delle liste "civiche" del presidente servono a dimostrare quanto del voto è controllabile a livello di ras locali, e ad alzare il "prezzo" nelle prossime trattative (la spesa regionale? la Severino?). Dove è intervenuto il PD dal livello centrale (Veneto e Liguria) i risultati si sono visti chiaramente. Per la fantascienza credo che il riferimento vada fatto alle "Cronache renZiane", il buon khtrcds riporta solo dati di fatto....

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    5. E paragonare Europee e Regionali non è una solenne puttanata?
      Ci sono più studi che dimostrano come i voti delle civiche si riversino quasi sempre nel partito principale con cui sono alleate...

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    6. @ Lorenzo Ruffino (3 giugno 2015 15:25)

      Non c'entro con l'Huffington Post.
      I dati che raffrontano le percentuali tra le europee 2014 e le regionali 2015 sono del ministero dell'Interno e sono stati diffusi a Piazza pulita lunedì scorso. E a giudicare dalle reazioni dei dirigenti Pd sui media dei giorni scorsi, sono dati che i “renziani” non si aspettavano e che li preoccupano molto più di quanto riescano a dissimulare. Andrea Orlando, ad esempio, pensa che «per prima cosa dobbiamo ricostruire il Pd. La suggestione del partito della nazione mi pare superata da queste elezioni». E questo è già un fatto positivo.
      Una certa apprensione serpeggia anche tra la minoranza. D’Attorre rileva che “il Pd perde circa la metà dei voti rispetto alle ultime europee: 4 milioni e 200mila di allora, rispetto ai circa due milioni di oggi” e rispetto alle regionali dell’era Bersani “i voti erano stati due milioni e 680 mila. Oggi sono 2 milioni e 125 mila e il Pd torna al livello del 25%. Rispetto alle politiche manca circa un milione di voti”. (Il Giornale)
      Secondo Fassina, “il messaggio è chiaro, il popolo del Partito democratico non si riconosce nella svolta liberista e plebiscitaria di Matteo Renzi”. Per Miguel Gotor “non solo Renzi non è riuscito ad arginare le cosiddette forze 'antisistema' ma, al contrario, ha fatto da concimatore consentendo loro di germogliare meglio”, e Davide Zoggia si chiede “cosa accadrebbe domani se si andasse a votare con l’Italicum così com’è stato approvato?” (FQ)
      Del resto, se dopo un anno trascorso a sentirsi dire che il Pd di Renzi è il Pd del 40%, mentre “con i gufi si torna al 25%”, e poi non si va oltre il 25%, è ovvio che ai vertici regni un certo malumore.
      Non solo la minoranza Pd si mostra critica, ma anche la quasi totalità degli opinionisti: Mieli, Da Milano, Annunziata, De Bortoli, Cazzullo, ecc., generalmente inclini a tesserne le lodi, hanno registrato la battuta d'arresto del rottamatore rignanese e hanno iniziato a chiedersi se Renzi sarà in grado di risalire la china, opure finirà rottamato pure lui.
      Per farla breve, se il Pd continua con Renzi alle prossime politiche rischia di andare sotto Lega e M5s e fare la fine del Psi di Craxi.

      Detto questo, che la nostra sia una democrazia rappresentata e non rappresentativa è scontato sin dall'immediato dopoguerra, e di conseguenza è scontato che se Renzi cade se ne trova un altro senza necessariamente dover scomodare la popolazione con le elezioni e si prosegue sul binario morto del “più Europa” come se niente fosse.
      Intanto, però, Renzi deve scendere con i piedi per terra e nel Pd è iniziata la resa dei conti.

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  14. A essere realisti Salvini non potrà mai arrivare a unire quel 35% di italiani che ancora si dicono di centrodestra nonostante Berlusconi. Parlare di rom il quadruplo del tempo che si parla di economia fa raggranellare voti a destra (Casapound esulta estasiata) ma tiene lontano il moderato classico magari in la coll'età e frequentatore di messe. Sarebbe interessante conoscere il gradimento di Salvini tra i pentastellati e viceversa, dando più o meno per scontato che Renzi al primo turno non sarà eletto. Tante variabili, una sola certezza: non sarà uno scontro tra titani del pensiero.

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