sabato 26 luglio 2014

Quelli che la Spagna cresce... (disse Noè)

Ormai l'avrete capito: non ho la stoffa del leader. Quello che mi frega è quello che sardonicamente rimarca il mio direttore (di dipartimento) quando i consigli di dipartimento son meno noiosi del solito: "Professore Bagnai! Lei è un sentimentale...".

Ha ragione. Lo confesso: sono un sentimentale, un romantico, un sognatore, un uomo d'altri tempi, e soprattutto un uomo facilmente influenzabile. Vado a simpatie. Che ci posso fare? Un vero leader dovrebbe essere calcolatore, stratega, freddo, non attingibile da considerazioni di simpatia o antipatia personale. Dovrebbe potersi servire ai suoi scopi di una persona che considera un perfetto pezzo di merda, e dovrebbe altresì obliterare una persona che, per quanto umanamente syn-patica, problemi gliene crei.

Ma io non ce la faccio. Non sono così. Quindi, se vi occorre un leader, citofonate ai marxisti dell'Illinois.

Voi direte: ma perché ci sta raccontando questo? Ma che gli è preso? Ha bevuto troppo?

No, no, non è questo. Non sarà mezza bottiglia di Pecorino a rendermi sincero: sinceri si nasce, e poi vi ricordo che noi Bagnai siamo vinattieri per parte di fava, io son cresciuto sotto palazzo Contucci, a Montepulciano, per chi sa di cosa si tratta... È solo che voglio parlarvi di una persona che a me sta simpatica: Carlo Alberto Carnevale Maffè. Notate che il fatto che Carlo Alberto, che ancora non ho mai incontrato, mi stia simpatico, è di per sé prova di equanimità, perché per circa un anno ne ho sentito tessere le lodi dal più viscido verme che mi sia capitato di incontrare nella mia attività di divulgazione, attività che pure mi ha portato a razzolare in letamai che erano un autentico inno alla biodiversità: "Ma guarda Carlo Alberto quanto è bravo, ma guarda quanto è un signore...".

Sì, Carlo Alberto è un signore, ma se per questo lo è anche Claudio Borghi, o anche Leonardo Becchetti, o anche tutti. Qui l'unico hooligan sono io, and proud of it. La musica che porto in concerto è quella di un periodo nel quale gli artisti (quale mi vanto) risolvevano i loro problemi in un modo piuttosto peculiare (e nessuno si lamentava dei tempi della giustizia civile).

Però anch'io apprezzo lo stile di Carlo Alberto, e con maggiore cognizione di causa del sullodato elminto, e questo per un dato puramente tecnico: essendomi diplomato due volte nel conservatorio post-AFAM, ho dovuto sostenere diversi crediti di retorica musicale, e quindi apprezzo nei tweet e negli articoli di Carlo Alberto il sapiente uso di quelle figure che personaggi "de passaggio" come Cecilia Campa mi hanno insegnato ad individuare ed apprezzare: l'ellissi, in particolare, che, come sapete, non è da confondere con l'aposiopesi, e che, come Rockapasso spesso mi imputa, non è la mia conica preferita, essendo che io in effetti propendo verso l'iperbole, che comunque, se permettete, è sempre meglio della parabola...

(E qui mi fermo, perché la quarta conica, in periodo di prova costume, è meglio non nominarla nemmeno).

Insomma, ve la faccio breve. Oggi il conte Carlo Alberto Mascetti si è prodotto in una supercazzola di primo ordine, che vi segnalo, nella quale secondo me mancano un paio di cosette. Ve le dico al volo.

Dunque: er discorZetto è che la Spagna cresce, e che questa cosa sarebbe spiegata da un fattore macroeconomico, lo sviluppo del tasso di cambio reale (cioè, in sintesi, il fatto che gli spagnoli si sarebbero tagliati gli stipendi più di noi: e tte credo: con una disoccupazione al 25%!), poi da fattori demografici (son più giovani, più dinamici, ecc.), e da correlati fattori microeconomici (son più digggitali...).

Caro lettore italiano, prima di deprimerti, dai un'occhiata qui (lettrice? Tu dalla qui, anche se in effetti logica - o almeno Natura - vorrebbe, cara lettrice, che tu guardassi la mappa che ho segnalato al gentile lettore, e viceversa). Poi, se vuoi farti due risate, seguimi.

Dunque, facciamo così: per non essere accusati di economicismo, cominciamo dalla demografia. Qui il grafico del tasso di crescita della popolazione nei due paesi:


Mmmmh! 'Sta demografia tanto pimpante non la vedo, e il problema non credo sia quello evidenziato dalle mappe sopra citate (non possiamo chiedere a tutti di dedicare la propria vita al cinema): credo dipenda piuttosto da un saldo migratorio negativo (anche se il punto necessiterebbe analisi). La mia sensazione è che dalla Spagna la gente stia scappando, per ovvi motivi. Aggiungo che, così, secondo logica, quelli che se ne stanno andando saranno, come al solito, quelli che se lo possono permettere, cioè i giovani e colti. Sì, la Germagna sta facendo con la Spagna quello che Cecco Angiolieri faceva con le donne, se mi seguite... Ora, che un paese dal quale i ggiovani se ne vanno, lasciando i vecchi più o meno rincojoniti, possa essere tanto digitalmente effervescente, mi sembrerebbe strano, ma di Carlo Alberto mi fido.

La vera ellissi della sua analisi però è questa qui, che non commento: ci penserete voi:


Che poi io a vede' 'sto grafico me immaggino er dialoghetto fra me e il mio amico Romeo Maynard Ciuffa, che avrete visto in altre occasioni...

Lui: "Dice fa dice dico dice che 'a Spagna cresce..."

Io: "Grazie arca! Disse Noè...".

Bene. Io voglio bbene a tutti, ma a Carlo Alberto de ppiù. La prossima volta, da Ferrara (la quarta conica) fatti dare duecento caratteri in più per dirla 'sta cosa, e tutto andrà liscio...

46 commenti:

  1. E si, grazie arca, con un deficit cumulato 2008-2013 di 52,5 punti di PIL, cioè 8,75 punti annui, e quest' anno dovrebbero arrivare ad un 6% circa. Il debito è cresciuto dello stesso valore (93,2-40,9)=52,3, te credo, si svenano. l loro debito cresce a ritmi doppi rispetto al nostro, sullo stesso periodo e a quanto dovrebbero crescere per inziare a vedere la luce? Intorno al 7%, mentre se va bene staranno ad 1,2%, circa 5,8 punti in meno.

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  2. A noi gli 80€ di Renzi (che poi erano nostri anche quelli e non di Renzi) ma in situazione di avanzo primario strutturale.

    Alla Spagna un disavanzo primario tra il 4 e il 10 % del pil..,

    Loro crescono e noi no...,

    1) grazie
    2) Graziella
    3) e grazie al Cd http://it.m.wikipedia.org/wiki/Cadmio

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  3. Cresce perchè il calcolo del PIL viene fatto al netto del tasso di inflazione che però è negativa.
    Poi il fatto che il PIL aumenti non ci dice niente su come questa crescita sia distribuita. Ora noi sappiamo che per tenere le partite correnti positive (senza riuscirci) stanno comprimendo i salari. Ergo questa crescita non va ai salariati ma a chi i soldi li ha già.

    La disccupazione cala ? Da 26% a 25.9, un bel risultato non c'è che dire, specie se consideriamo gli stipendi di quelli che sono occupati.

    Ma va bene così, avanti tutta....

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  4. Adesso ci daranno una sfrangiata di coglioni con la Spagna che nun se po' sentì. Gia li sento i piddini : hai visto la Spagna ? Scusate ma io vivo in piddinia e qui è davvero dura....

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    1. evviva una Altro PIDDINESE. Se passi in centro passa a salutarmi sotto le 2 torri chiosco edicola strada maggiore 3. ovviamente per conoscerci. non è pubblicita' non occulta. una filiale hooligan si dovrà pure aprire prima o poi

      Grazie Aberto del post. Sono diversi giorni che il sole 24 ore tampina con la Spagna cresce http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-07-24/a-madrid-ripresa-si-consolida-063731.shtml?uuid=ABCMNqdB (di luca veronese) del resto avevi previsto anche questo. Le precisazioni sono utilissime.

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  5. E ritorno sull' argomento precedentemente trattato ed al fondamentale articolo del Prof., che spiega con la massima semplicità la funzione di una moneta nazionale sovrana per paesi così diversi e con un paese cuculo>, tra loro, per rilevare come sarebbe andata diversamente e meglio, e forse per la Spagna, in particolare, inutile fare sacrifici così enormi sulla pelle dei suoi cittadini. Ma lì il fronte antieuro non è ancora il primo partito e questo credo sia il mistero più ostico da credere, almeno per me; ma c' è da dire che loro sono percettori netti di risorse comunitarie e poi hanno presi i soldi del fondo ESM e sono sotto schiaffo come appunto Portogallo, Grecia, Cipro.
    Riassumo sotto la distribuzione dei fondi UE (corretta da me in quanto contiene alcuni errori, in base ai dati eurostat):
    - L’ Italia versa 17 MLD e ne riceve 11; differenza – 6 MLD pari al 35% non il 27%;
    - La Francia versa 21 MLD e ne riceve 13; differenza – 8 MLD pari al 38% non il 47% (Fra l’ altro il documento della Stampa, riguardo la Francia contiene un grossolano errore di calcolo);
    - La Spagna versa 10,5 MLD e ne riceve 14,5; differenza + 4 MLD pari a 38,1% circa non il 48%;
    - La Germania versa 26,5 MLD e ne riceve 12,5; differenza – 14 MLD pari 52,8% (sappiamo che la Germania fa surplus di oltre 200 MLD annui, spende più dell’ Italia in rapporto ai versamenti il 17,8% in più pari a 4,7 MLD circa che rapportati al surplus fanno un costo del 2,35%. Credo sia un dscreto investimento l’ euro per i Tedeschi; cosa ne dite?

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    1. Scusate ho toppato il 1° link; mi riferivo a questo.

      Inoltre questi sono i percettori fondi EU per il 2012 (leggere grafico in fondo).

      E qui i contributori al bilancio EU (ultmo grafico della relazione).

      Come si osserva, la Po(Cu)lonia, versava nel 2012 meno di quattro(4) MLD e prendeva circa 16 MLD (oggi la situazione è invariata). Fanno, al netto oltre 12 MLD, circa il 2,2% del suo PIL, facile fare crescite di questo tipo a spese dei coglioni italiani (ma anche francesi); in questa sconsiderata gestione dello striminzito bilacio EU (1,5% del PIL UE) sta un buon 20% dei nostri problemi, il restante 80% è nella struttura stessa dell' area valutaria.

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  6. Avevo visto su twitter le osservazioni in questione sulla Spagna. Si rimane senza parole, quando simsente parlare della Spagna sui giornali e in televisione per il tasso troppo elevato di mistificazione della realtà. L'unica spiegazione è naturalmente che il destino spagnolo è quello che hannomscelto per noi le nostre classi dominanti (per favore, non chiamatele dirigenti). Ecco, a questo punto, visto che niente serve, non servono i numeri, non servono i grafici e via dicendo, penso che sia finito il tempo del dialogo e della discussione.

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  7. @Celso
    Ieri insieme ad un giornalista abbiamo replicato a Carnevale-Maffè.. ma diciamo che i bocconians e i loro derivati sono tararti... cacchio, gli ho fatto notare che prima di parlare di e-commerce dovrebbe spiegarci come il deficit (dato il moltiplicatore) influenza il PIL.
    Mille discorsi inutili perché mi chiedeva di confutare i suoi inutili dati

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    1. @valsandra

      Sì, ho visto ieri sera i vostri inutili tentativi. Sono sempre più colpito dalla negazione della realtà da parte di questi pretesi esperti, sulle cui motivazioni preferisco non esprimermi. Comunque io ho preso una decisione da cui non intendo recedere. Ho deciso di comportarmi, a tutti i livelli, con persone del genere come con i "negazionisti" (anche se immagino che il contesto attuale non mi aiuti). Quando insegnavo, proclamavo ai ragazzi che i negazionisti non hanno diritto di parola e con loro non si discute. Perché? Perché negano un "fatto" ampiamente e circostanziatamente documentato. Si discute delle "interpretazioni" di un fatto, non del fatto stesso. Ecco, io non voglio più perdere tempo con costoro, bocconiani o pizzicagnoli che siano.

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  8. Forse cominciano a pesare in maniera rilevante le rimesse degli emigrati. Nel frattempo la posizione patrimoniale netta negativa vs estero ha raggiunto il 100% del pil.

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  9. "La chiave di tutte le scienze è senza alcun dubbio il punto interrogativo. La maggior parte delle grandi scoperte la dobbiamo ai: «Come?» e la saggezza della vita consiste forse nel chiedersi in ogni occasione: «Perché?». Ma questa fittizia prescienza distrugge in noi anche le illusioni."

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  10. Prof, se si vuole fare quattro risate:
    http://www.youtube.com/watch?v=7rinKL9FpFQ

    Ma possibile che questo tizio nemmeno si domandi come mai una casa là costi 50.000€ ?

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  11. Pare che la “ripresa” spagnola non abbia solide fondamenta. Secondo Fernando Luengo, professore di Economia applicata alla Universidad Complutense di Madrid, dietro all'aumento del Pil spagnolo «si nasconde – per chi non la voglia vedere e per chi non ha altra occupazione oltre a mascherare e travisare i dati, per chi vive nel compiacente mondo della propaganda e della retorica – un’economia debilitata e una società in pezzi.
    [...]
    voglio enfatizzare che, di fronte alla logica del pensiero economico mainstream, [...] si deve opporre un’altra logica che ribalti l’argomentazione dominante [...] Quest’altra logica pone in discussione quella mainstream a partire dalla radice.
    [...]
    I salari degni, la negoziazione collettiva e l’esercizio dei diritti sindacali e cittadini all’interno delle aziende sono la chiave – insieme agli investimenti e ad una gestione aziendale competente – per un aumento di produttività delle imprese. Questo è il cammino per mobilizzare e rendere dinamiche le risorse disponibili e per far sì che si utilizzino in maniera efficace. Niente a che vedere, ovviamente, con l’irrefrenabile degradazione delle condizioni lavorative, con la diminuzione dei salari, con la intensificazione dei ritmi di lavoro, con l’allungamento della giornata lavorativa, con la “spada di Damocle” permanentemente sopra i lavoratori affinché accettino l’inaccettabile, l’indecente; e neppure ha nulla in comune con la gestione autoritaria – e spesso poco professionale – delle aziende».

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  12. L'inferenza campionaria dovuta all'esperienza personale conferma il colore rosso assegnato alla Russia nella mappa femminile (mentre meriterebbe decisamente il verde in questa).

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    1. Sembra che gli ungheresi par far crescere i piselli usino l'alcool per annaffiare le piante.

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  13. La Spagna è migliore dell'Italia perchè è più docile dell'Italia..... quelli gli hanno ordinato di piegarsi a 90° e quella ha subito eseguito, assumendo la posizione richiesta dai nuovi signori. L'Italia, la maggior parte degli Italiani non è cosi.... noi non siamo gestibili facilmente come tanti altri. E' da 30 anni che cercano di distruggere il sistema industriale italiano e non ci sono riusciti...... è da tren'anni che cercano di distruggere le piccole e medie imprese e queste, anzichè scomparire, continuano a mandare avanti questo paese, con grande caparbietà, grande resilienza rispetto alle politiche suicide dei nostri governi. Probabilmentre siamo un incubo per i nostri governanti, per chi cerca da decenni di ridurre la nostra popolazione ed il nostro livello di benessere. A noi non piace ubbidire, non rispettiamo le regole che ci riducono nella condizione di dover camminare a quattro zampe ditro a qualcuno che ci lancia l'ossicino. Siamo fondamentalmente anarchici, individualisti, abbiamo risorse morali, intellettuali e materiali che molti altri popoli non hanno. E questo non va giù a molte teste di cazzo, quelle che invece vorrebbero vederci camminare carponi. Siamo proprio un popolo dalla "dura cervice". Io credo che questi quattro squadristi travestiti da agnelli non ce la faranno a piegarci..... nessuno c'è mai risucito

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  14. Ho frequentato a lungo la Spagna, specie nel "decennio d'oro" 97-2007, un periodo magico in cui il paese cresceva a ritmo molto elevato e si dotava di una modernissima rete di infrastrutture da far invidia a tutti gli altri in Europa. Alla base di questa crescita non solo le spiegazioni che Bagnai ha tante volte dato, ( il ciclo di Frenkel ) ma, allora si, una demografia favorevole ( un grande afflusso di persone in Spagna, sia colte che semplici lavoratori ) e un gap storico da recuperare ( anche grazie ai fondi europei, spesi bene da una amministrazione pubblica probabilmente più efficiente e meno corretta della nostra ). Tuttavia la Spagna in questo " decennio d'oro" ha commesso anche grandi errori che solo la grande crisi dal 2008 ha consentito di vedere in tutta la loro gravità. Mi riferisco agli eccessi di indebitamento e all'eccesso di investimento nel settore immobiliare, una enorme bolla che nessun governo di destra o sinistra ha saputo frenare . La grande crescita era cioè doppiamente drogata ed ha creato le condizioni della grande crisi: in Spagna la domanda era molto "effervescente", i prezzi crescevano, il PIL cresceva, il debito pubblico calava ma poi si è visto che si trattava di un castello con scarse fondamenta. Non deve quindi sorprendere la gravità della situazione, la disoccupazione altissima, la uscita dal paese di tanti lavoratori stranieri ed anche spagnoli ( che tra l'altro hanno il vantaggio di parlare una lingua internazionale ). Ora, è chiaro che la riduzione dei salari reali in Spagna sarà stata probabilmente più alta rispetto all'Italia, ma direi che questo non va visto come un fattore positivo, quanto come l'unico modo per reagire, visto che svalutare la peseta non si può più. A me non sorprende il fatto che poche voci si sollevino in Spagna contro l'Euro : la Spagna più dell'Italia ha vissuto l'ingresso nella UE e poi nell'Euro come una promozione, un passaggio da uno status di serie B a quello di serie A, e molti identificano questi due momenti storici con un grande miglioramento delle condizioni generali del paese. Non sarà facile far capire ad un numero elevato di spagnoli che il loro paese è l'esempio piú eclatante del ciclo di Frenkel. Non sarà facile per la Spagna ( che non è fortissima nel manifatturiero ) uscire da questa situazione che rischia di annientare una intera generazione di giovani.

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  15. Da poliziano le posso dire che le cantine sopracitate da un pò di tempo a questa parte fanno vino pessimo. IMHO va da sé... Pessimo quasi quanto l'amministrazione locale piddiina luogocomunista stucchevolmente eurista che però si lamenta dell'autterità brutta e cattiva). Se un giorno dovesse capitare per qualche concerto ce lo faccia sapere che vengo volentieri. Magrai le consiglio qualche cantina che tiene alto il nome del nobile nel mondo.

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  16. Profe, scusi l'inciso, ma mi sembra d'aver notato un'imprecisione di campionatura (no, non nei grafici, ma nella prima tabella). Per l'Ecuador i dati si riferiscono a Guayaquil, ma sarebbe come applicare all'intero paese i valori del Congo (e così per altri paesi latinoamericani). In un paese multietnico credo sia più giusto fare una media ponderata. Perdoni la pignoleria, ma questo confronto internazionale di valori, come lei stesso suggerisce, è d'un'importanza capitale.

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  17. @Simone Rupoli
    nessun governo che attui le due condizioni del ciclo di Frenkel (ancoraggio a cambio di una moneta più forte e liberalizzazione del movimento dei capitali) può fare qualcosa contro l'eccessivo indebitamento privato.

    e nota a margine sul "salto generazionale".. la cultura del Regno delle 2 Sicilie penso sia stata all'avanguardia per decenni ma alla fine si è spenta.
    Avevano economisti, fisici, scrittori, musicisti e dopo nada.

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  18. "Se il generale ama i propri soldati come figli, essi lo seguiranno fino alla morte" (Sun Tzu - L'Arte della Guerra). Che i leaders (perché il termine condottiero suona fascista) debbano possedere le caratteristiche la cui carenza viene addebitata alla sua persona, caro prof, è dunque una balla grossa quanto l'euro ed oltre; è una panzana degenerativa contagiosa, tragicamente funzionale a un tempo che gira troppo velocemente e divora i propri figli come Crono. Morire per morire, meglio farlo per chi è disposto a rischiar d'esser tra i primi, come l'esempio di Vercingetorix allorché, consegnatosi da vinto a Cesare, chiese così di risparmiare sofferenze al proprio popolo. Già me li vedo questi grigi burocrati moderni, presunti "comandanti", fare altrettanto; l'esatto contrario han fatto, svendendo popolo e nazione in un sol colpo. Perfino i topi attendono l'affondare della nave, senza però causarla.

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  19. Caro Goofynomics,

    Crescere più rapidamente è diverso da star meglio. Così come il flusso è diverso dallo stock, e il saldo demografico è diverso dalla struttura.

    Sono felice di essere stato preso personalmente di mira, con benvenuta ironia, nel blog più innovativo, divertente, poliglotta e politicamente scorretto del panorama economico. Devo ammettere che quasi provavo un filo d’invidia per tanti amici che invece sono già stati oggetto dei fiammeggianti strali di Goofynomics. Chiedo tuttavia ospitalità su quest’area di memoria dei server (non si tratta di “colonne”, infatti, e sono consapevole di incrementare il rischio d’imposizione dell’equo compenso sugli hard disk) per diritto di replica e per amor di precisione, confidando nella pazienza dei lettori. E non per ribattere sui riferimenti personali, che a me suonano comparativamente -e immeritatamente- quasi lusinghieri, pur nella piccante salsa agrodolce del gramelot goofynomico, bensì per un paio di chiarimenti nel merito.

    Le osservazioni di Goofynomics sul mio breve commento apparso su “Il Foglio” di sabato 26 Luglio 2014, in una pagina dedicata alla differenza tra la crescita economica spagnola e quella italiana, sono come sempre interessanti, ma non costituiscono in alcun modo una confutazione empirica di quanto da me riportato. Semmai ne sono utile complemento, per il quale ringrazio gli autori. Vanno tuttavia chiariti due punti: il pur vago concetto di “star meglio”, e l’invece oggettivo concetto di “giovane”.

    Ricostruiamo il contesto: la redazione de Il Foglio mi ha chiesto un breve commento a bruciapelo, con un limite di 2.000 battute, sul fatto (incontestabile) che il PIL spagnolo sia cresciuto in questi ultimi mesi più di quello italiano, e non un’opinione (pur legittima, per quanto a mio parere infondata) sull’ipotesi che la Spagna “stia meglio” dell’Italia.
    Mi stupisce che qualcuno mi attribuisca quest’ultimo pensiero, visto che per provare a spiegare la pur modesta maggior crescita spagnola rispetto all’Italia ho citato fattori macroeconomici, come il tasso reale di cambio, il costo del lavoro, la quota di export sul PIL, che semmai sono indicatori di come l’attuale “stato” di benessere dell’economia spagnola nel suo complesso, e in particolare dei percettori di reddito da lavoro, sia legittimamente valutabile come peggiore di quello italiano. I dati sulla disoccupazione, ben noti ai lettori e da me dati per scontati, ne sono ulteriore conferma. Proprio l’aver peggiorato il livello assoluto di condizioni economiche della Spagna con questa forte deflazione interna, che è stata particolarmente pesante sul lavoro e sul mercato immobiliare, sembra aver contribuito a ridare competitività al Paese in comparazione con i partner commerciali. Macro 101, direbbero anche a Chicago. In termini semplici: non solo ho citato dati che indicano che la Spagna “sta peggio” dell’Italia, ma ho anche affermato che oggi essa cresce di più proprio a causa di questo forzato depauperamento, posto soprattutto a carico dei prestatori di lavoro e dei proprietari di abitazioni.

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    1. Mi scusi, ma se pensava che la Spagna stesse piuttosto male, rifiutarsi di scrivere un articolo in cui sembra che stia bene pareva brutto?

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    2. Mio caro Maffè, il problema dei giornalisti economici italiani, spesso, è quello che danno una visione molto ma molto parziale ed a mio avviso scorretta, dal punto di vista della scientificità dell' economia, dei fenomeni, e lei conferma qui sopra questa mia percezione. Quale significato ha infatti dichiarare:"Proprio l’aver peggiorato il livello assoluto di condizioni economiche della Spagna con questa forte deflazione interna, che è stata particolarmente pesante sul lavoro e sul mercato immobiliare, sembra aver contribuito a ridare competitività al Paese in comparazione con i partner commerciali." se poi lei ignora, o meglio trascura nel suo articolo, alcuni fondamentali argomenti che accompagnano questo aumento di PIL (deficit, percettore netto dal bilancio UE, utilizzo dei fondi ESM, crescita comparata rispetto ai dati di bilancio, analisi tra situazione esterna ad esempio i paesi del Sun Belt, rispetto ad esempio a quanto accaduto in club Med (Spagna inclusa) e quindi analisi comparata tra una destroyed of domestic demand applicata in condizioni di area valutaria in confronto con analoghe azioni attuate in altre realtà con moneta sovrana; ho analizzato sopra tali argomenti. Io credo che non ci si possa limitare a solo a fare le sue considerazioni avulse da una visione panoramica dei fenomeni, e glielo dico con la massima serenità e la massima comprensione, lei così a mio avviso porta fuori strada i suoi lettori; spero, anzi credo in completa buona fede.
      Anche con sole 2000 battute, si può fare un ottimo servizio alla scienza dell' economia, già tanto bistrattata qui in Italia, mi creda.

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    3. P.S. Nel darle atto di essere coraggioso, dato che altri non intervengono qui, le chiedo: lei crede davvero che la Spagna (ovviamente non solo lei) riuscirà ad uscire definitivamente dal tunnel, restando nell' euro? Ci faccia sapere Maffè!

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  20. Veniamo ai giovani. Ho affermato nel commento che una possibile spiegazione della dinamica del PIL è riconducibile anche alla struttura demografica della Spagna. Comparando i dati dei rispettivi istituti statistici nazionali, risulta che gli Spagnoli over 65 siano il 17,1%, mentre gl’Italiani sono il 21,4%; inoltre, gli Spagnoli con meno di 14 anni sono il 14,8%, contro il 13,9% degli Italiani. In base a questo dato di stock demografico, l’affermazione che la popolazione spagnola è comparativamente più giovane rispetto a quella italiana sembra reggere. Cosa ben diversa è invece confrontare le dinamiche demografiche, ovvero i flussi, come fa il grafico di Goofynomics. A lungo andare, infatti, dinamiche come quelle evidenziate dai miei benevoli critici riducono, o annullano, il gap demografico. E non è da escludere, anzi è molto probabile, che la componente di emigrazione di forza lavoro giovane che non trova sbocchi professionali in patria abbia contribuito a quello specifico scarto.

    Non posso invece rispondere su quanto non ho –volontariamente- citato, ovvero il contributo al PIL della spesa pubblica spagnola. Dati i limiti di spazio, ho scelto di parlare di fattori più vicini al mio ambito di studio, che è il mondo delle aziende: costo del lavoro, tasso reale di cambio, quota di export, salvataggio del sistema bancario, insieme a indicatori organizzativi e socioculturali afferenti all’innovazione tecnologica, quali giro d’affari e tasso di crescita dell’e-commerce. Ho preferito non riferirmi a specifici temi di politica economica quali fiscalità e spesa pubblica, perché sapevo che ne avrebbero parlato nella stessa pagina commentatori ben più preparati di me. Ciò detto, la critica su presunte omissioni mossa a un commento che ha dovuto rispettare il limite assegnato di duemila battute spazi inclusi e che in poche righe ha discusso 14 indicatori quantitativi, appare forse un po’ ingenerosa.

    Dopo tutto, le analisi economiche hanno le caratteristiche del buon vino: sono il risultato di un’arte che pure usa i mezzi della scienza, ma senza poter completamente identificarsi con essa. Il buon vino economico si fa prima nella vigna dei dati, per quanto esposti all’alea delle stagioni. Ma poi si completa nella cantina delle fermentazioni analitiche e delle decantazioni critiche, con l’ingrediente fondamentale della pazienza, per chi non ceda alla tentazione di ubriacarsi col primo succo di mosto. Per la nazione che ha la fortuna di aver ereditato quel patrimonio dell’umanità che sono le colline del Barolo, sarebbe un peccato limitarsi a sorseggiare una frettolosa sangria, per di più rosicando d’invidia.

    Con deferenza.

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    1. Caro Carlo Alberto,

      senza offesa, ma quando ho letto le quattro fesserie che hai scritto ho avuto difficoltà a trattenere i conati di vomito. Ti hanno dato 30 denari per raccontare la barzelletta che un paese in ginocchio si sta riprendendo, a differenza degli italiani che ancora non vogliono accettare di andare a lavorare gratis, e tu hai inventato la tua storiella. Hai anche aggiunto un tocco personale mica male, perchè l'e-commerce non lo aveva ancora citato nessuno quale strumento di vantaggio competitivo. Ti ricorderò per questa chicca. Ammiro inoltre la tua faccia di bronzo di venire a scrivere che forse non sei stato capito. "La spagna non solo ha istituzioni democratiche in grado di fare davvero le riforme, senza le deroghe adottate in Italia, ma sta dimostrando al mondo di avere voglia di un futuro".
      Ma vergognati.

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    2. La sangria, giovane e fresca, non avrà il corpo e l'eleganza del Barolo, ma sa mettere di buon umore un paese che era finito in ginocchio. [...] L'Italia, invece, ne ha tuttora paura, e preferisce lasciar invecchiare il proprio buon vino in otri inadeguati, invece che travasarlo in botti nuove[...] Sangria vs. Barolo. Perchè NON facciamo come la Spagna ma molto peggio. [...].

      Crescere più rapidamente è diverso da star meglio. [...] e non un’opinione (pur legittima, per quanto a mio parere infondata) sull’ipotesi che la Spagna “stia meglio” dell’Italia. [...] la pur modesta maggior crescita spagnola rispetto all’Italia [...] che semmai sono indicatori di come l’attuale “stato” di benessere dell’economia spagnola nel suo complesso, e in particolare dei percettori di reddito da lavoro, sia legittimamente valutabile come peggiore di quello italiano [...] dati che indicano che la Spagna “sta peggio” dell’Italia

      Deve trattarsi del primo caso di sindrome bipolare enologica. O forse etilica. A parte il fatto che, se uno scrive sul Foglio più che di vino o sangria, dovrebbe parlare di feccia; a parte il fatto che non ti devono preoccupare punizioni, perché scrivere sul Foglio è già una punizione più che sufficiente; a parte che raccontare che si dia per scontato che i lettori del Foglio possano conoscere il tasso di disoccupazione spagnolo è più esilarante di un intero film dei Vanzina, di cui, peraltro condividete l'editore e la volgarità (e fors'anche la regia); venire a raccontare che hai scritto il contrario di quanto hai scritto e pretendere che gente, la quale sta soffrendo a causa delle fesserie ideologiche che vi raccontate autocompiaciuti in quella specie di laureificio a pagamento di terz'ordine, debba sentirsi in colpa per aver "travisato" le parole di uno che la sa lunga, è insultante oltre che tracotante. Se almeno Aristotele insegnasse alla Bocconi, potrei comprendere perché siete peripatetiche dell'informazione.
      Ci predicate la dura legge del mercato, che le sofferenze sono dolorose ma giuste e necessarie, che il mercato non sbaglia mai; ma non trovate mai contraddittorio che lo facciate sempre da giornalacci che sopravvivono solo grazie ai finanziamenti pubblici, perché l'unico mercato che li apprezzerebbe è quello del pesce: perché davanti al mercato sono tutti uguali, ma voi siete più uguali degli altri. E concordo, perché mi ricordo chi sono quelli più uguali.
      Chi semina vento raccoglie tempesta: preparatevi, perché è quasi tempo del raccolto.

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    3. A ridaje! A ri-cito:

      “Bispensiero sta ad indicare la capacità di condividere simultaneamente due opinioni palesemente contraddittorie e di accettarle entrambe. L'intellettuale [..] sa quindi perfettamente che sottopone la realtà ad un processo di aggiustamento; ma mediante l'esercizio del bispensiero riesce nel contempo a persuadere se stesso che la realtà non è violata. Il procedimento ha da essere conscio, altrimenti non riuscirebbe ad essere condotto a termine con sufficiente precisione, ma deve anche essere inconscio poiché altrimenti non saprebbe andar disgiunto da un senso vago di menzogna e quindi di colpa.
      Il bispensiero giace proprio nel cuore del sistema [..] dal momento che l'atto essenziale [..] consiste nell'usare l'inganno cosciente e nello stesso tempo mantenere una fermezza di proposito che s'allinea con una totale onestà. Spacciare deliberate menzogne e credervi con purità di cuore, dimenticare ogni avvenimento che è divenuto sconveniente, [..] negare l'esistenza della realtà obiettiva e nello stesso tempo trar vantaggio dalla realtà che viene negata [..] tutto ciò è indispensabile in modo assoluto.
      [..]
      Nella nostra società, coloro che sanno meglio quello che sta succedendo sono quegli stessi che meno riescono a vedere il mondo così com'è.
      [..]
      L'ideologia ufficiale abbonda di contraddizioni anche quando non c'e' propriamente alcuna ragione pratica perché esse vengano mantenute.
      [..]
      Codeste contraddizioni non sono accidentali né sono il risultato di una volgare ipocrisia: esse sono, invece, deliberati esercizi di bispensiero. Poiché solo conciliando tra loro le contraddizioni il potere si può tenere in pugno indefinitamente.”

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    4. Ma non saranno questi per caso i commenti incriminati come poco corretti, antidemocratici e pericolosi? A me sembrano argomenti piuttosto sensati, probabilmente dovro' rileggere con piu' attenzione tutti i commenti al post, sapete com' è, senza l' e-commerce devo fare 2 lavori per avere un potere d' acquisto inferiore a quello che avevano mia madre e mio padre una trentina di anni fa (rispettivamente metalmeccanica e ferraiolo muratore). Sia ringraziata l' ironia e l' intelligenza. Gia' che ci siamo nel bolognese oggi di sfuggita leggo di un omicidio in famiglia causato, in prima istanza, da uno sfratto per morosità e di un giovane che ha perso il lavoro che si getta sui binari di un treno (credo e spero senza esito infausto). Ma che avrai fatto mai povera stella per meritarti tutto questo? Decidi tu cosa fare ed quale persona essere da grande (cioè raggiunta una certa maturità).

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  21. Dopo aver letto l'ennesimo pezzo banana (stavolta di Elio Lannutti) sul blog di Casaleggio ho deciso di aspettare fine mese...se il 31 luglio non esce nulla in merito ai tre punti che seguono esco dal M5s DISISCRIVENDOMI DA UN PORTALE AL QUALE SONO INSERITO DAL 2012.
    1) La spesa pubblica è alta a CAUSA DEGLI INTERESSI DECISI DALLE BANCHE! P E R C H E' dal 1981 in Italia manca una V E R A - B A N C A - C E N T R A L E (cosa presente ovunque tranne in eurozona e CHE CASALEGGIO non vuole). La spesa PER BENI E SERVIZI (PRIMARIA) E CIOè PER QUELLE COSUCCE CHE RENDONO LA VITA MENO CARA AI POVERI è BASSA DA 40 ANNI.
    2) Le privatizzazioni è un bene che Renzi non le stia realizzando con la facilità che credeva perchè io non voglio SSvendere il mio patrimonio ma valorizzarlo.Sono morti i miei avi per esso.
    3) La casta cricca corruzzzzzzione (!!!111!!) non è il motivo principale del debito ma lo è il PUNTO 1 e LO DIMOSTRANO I DATI dello storico debito/pil focalizzando sull'anno del divorzio B/T (1981).
    Sono entrato nel M5s perchè ero nemico di Monti e dell'euro (pur non essendo un "monotematico") ANDANDOMENE da un PD in cui ero entrato per i referendum su acqua pubblica e nucleare. Uscii dopo 1 ANNO di orgogliosa MILITANZA anti berlusconiana per coerenza verso i miei ideali keynesiani.
    Il M5s all'epoca era l'unico a porsi il problema EURO, Grillo si dichiarava convinto a uscire dalla moneta unica e sul blog usciva "il Diavolo veste Merkel" pare dopo aver letto un mio scritto (pare). Poi tutto si è interrotto ED ALTRI PARTITI (ABBASTANZA MARCI) LO HANNO SCAVALCATO SU QUESTO TEMA. Dopo le europee, durante le quali avevo accettato che "la battaglia delle battaglie" fosse per un attimo messa da parte per motivi tattici, è stato scelto giustamente Farage (che però l'euro non ce l'ha) ma proprio questa era la prova del 9 e subito pensai.. <>. Qualcuno che CI VUOLE MANTENERE NELL' INFERNO DELLA MONETA UNICA ( CHE è IL PARADISO DI CHI SPECULA SUI TITOLI DI STATO) MAGARI PERCHè LA PROPRIA IMPRESA SI REGGE su introiti dovuti alla speculazione sui BOT. Infatti quale miglior momento,se non questo, per consultare la base e decidere la linea sulla moneta unica? Elezioni non proprio prossime e un elettorato da far maturare. Puoi anche perdere un 10% ma da lì puoi solo risalire magari perchè avrai l'appoggio dei pochi economisti che ci rimettono posti di prestigio perchè NON SVENDONO IL LORO POPOLO drogandolo di cazzate euriste.Da lì avrai un elettorato compatto (maturo) non più di ondivago e con l'avanzare (gufooo!!!) della miseria crescerai.

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  22. PURTROPPO DI COLPO VEDO nel parlamento europeo TANTI POLLI D'ALLEVAMENTO BELLI E BEN VESTITI CHE HANNO STUDIATO COMUNICAZIONE (magari facendo corsi alla Casaleggio Associati dove vengono indottrinati anche al neoliberismo e all' assurda ostilità all'avere una vera banca centrale) e a volte in possesso del profilo del perfetto eurista (perfino il magistrato "eletto" sul blog per il CSM riceve finanziamenti europei ed è specializzato in diritto europeo).L'europortavoce M5s Corrao, ad esempio, diceva avrebbe battuto i pugni sul tavolo quando presentò il suo profilo pre elettorale (era uno dei ragazzi dello staff del M5s siciliano).Io se batto i pugni sul tavolo mi spettino e sanguino pure (!), altrimenti significa che i pugni li sbatti sì ma educatamente madama la marchesa....SICCOME NON SONO Nè STUPIDI , Nè IGNORANTI, DEVONO ESSERE DEI GRAN PELOSI (SULLO STOMACO) PER FREGARSENE DI SVENARSI PER LA CAUSA DELLE CAUSE. Limitarsi al fiscal compact e al pareggio di bilancio è troppo comodo. Sanno fare tutti! Non basta! Nemmeno con gli eurobond avremmo una eurozona del benessere, perchè i tedeschi porrebbero limiti tali da vanificare lo sforzo! Mi ricordano molto il prodotto tipico italiano questi ragazzi: il giovane pollo d'allevamento piddino bello confezionato, col mononeurone e per giunta telecomandato dai vari capobastone.... NON PASSA GIORNO CHE SUL BLOG NON APPAIA IL TERMINE SUBLIMINALE "EUROPA", "PARLAMENTO EUROPEO","UNIONE EUROPEA,"LA COMMISSIONE EUROPEA STANZIA" ECC ECC ECC ...ALLORA ANZICHE' ROMPERE COSTANTEMENTE I COGLIONI (come avveniva col PD quando andò con Monti) PREFERISCO USCIRE PER NON ATTIRARMI ENERGIE NEGATIVE. (Come feci appunto ai tempi del PD).

    Ps:
    Sono uscito dal PD e rimettendoci un anno di anzianità e tanti "amici" che mi stimavano perchè iniziò a mentire su queste cose mettendo Monti .
    Non ho paura a perderne due di anni di M5s. Io non mento alla mia anima....qua tutti si sforzano a chiedere amicizie su facebook per sperare poi di diventare ONOREVOLI. Ne vedo pochi però di coerenti moralmente.
    Quindi hanno il seme del piddino in corpo. (O del forzista visto che anche Berlusconi voleva uscire e poi si è piegato in cambio dei suoi cazzi giudiziari)
    Pps: ah....io non ho bisogno di studiare comunicazione e di essere imbeccato, io i testi li scrivo in 5 minuti senza nemmeno rileggerli. Perchè sono uno che nelle cose ci crede.....CI CHIAMANO CANI SCIOLTI...... IO INVECE DIREI CHE SONO LORO AD ESSER DIVERSI DA ME AD ESSERE INGABBIATI. IL CANE SCIOLTO LO CHIAMA COSì UN CANE IN CATENE (perchè crede che la catena sia la regola).
    Marco Orso Giannini

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  23. Il virgolettato ha fatto fuori (HTML) le parole...
    Mi scuso col professor Bagnai per il fatto che io debba completare con un terzo commento..
    Dicevo che una volta alleatosi con Farage ho pensato subito:
    ADESSO VEDIAMO SE ERA SOLO "TATTICA" O SE L'ARGOMENTO EURO è STATO SOFFOCATO APPOSTA DA QUALCUNO CHE DENTRO il M5s NON SENTE RAGIONI!

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    1. @ Marco Giannini

      Ma non avrai sbagliato blog?

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    2. Grazie Marco, di tutto quello che racconti noi non ce ne eravamo accorti prima. Un consiglio: inutile aspettare la fine del mese....

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  24. la Spagna cresce perché fa deficit!

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  25. Ma che poi, tutti a dire meraviglie della Spagna, ma da quando e` cominciata la mattanza la situazione politica e` sempre uno schifo, e gli spagnoli che conosco dicono che le cose vanno malissimo... sono gli spagnoli i primi a smentire gli elogi alla Spagna!
    E quindi, quando uno ti elogia senza motivo... e` un ipocrita.

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  26. Bellissimo post. In effetti, quando leggo un articolo economico tipo questo, avrei sempre voglia di sapere il prof che ne penZa, ma non sono così pazza da chiederglielo.
    Su una cosa sono totalmente d'accordo con CACM (quanti nomi e cognomi!): questo blog è davvero divertente.
    Insomma stasera sarei perfettamente soddisfatta, se non mi restasse un tarlo: che significa esattamente perdere un anno di anzianità nel piddì? Deve essere teribbile!

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  27. OT - Brunetta scrive oggi di una lettera BCE in arrivo....
    http://www.ilgiornale.it/news/politica/conti-governo-disastrosi-ora-ci-meritiamo-lettera-bce-1041274.html

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    1. Molto probabilmente il 5 agosto non arriverà nulla e tutto continuerà come prima. Peggio di prima. Peccato, ma non disperiamo che da qualche parte qualcuno questa lettera la scriva per davvero. E ce la invii. Prima che sia troppo tardi.

      Una lettera sognata da Brunetta!

      26 luglio 2012: «Faremo di tutto per salvare l'euro». Sulla politica economica dell'Ue, nel ripercorrere le tappe della crisi, pare che nella lettera venga finalmente riconosciuto il ruolo disastrosamente e perversamente egemone della Germania, che ha imposto agli Stati oggetto di speculazione finanziaria, come unica ricetta, anche in questo caso senza analisi preventive e condivise delle cause della crisi, misure «sangue, sudore e lacrime».

      Brunetta sogna ancora, evidentemente ha mangiato ieri sera, cose che stimolano la sua produzione onirica, peccato che poi il sogno resti alla fase positiva e non si tramuti nella realtà finale; colui che scrive, pensava di aver salvato l' euro ma dato che non bastava salvare un pezzo di carta, poi alla fine quelle banconote, vennero usate per accendere fuochi, come nei film apocalittici, vedi "THE DAY AFTER".
      Per altri usi dovettero essere usate le grandi foglie di VITE.

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  28. http://3.bp.blogspot.com/-bMtMk7l6g3Y/U9Qho_qwRfI/AAAAAAAABs0/HSamOt4lCXw/s1600/ESP_02.png

    L'ultimo grafico è quello che gli inglesi chiamano il 'dead cat bounce' ... che pure un gatto morto, se buttato da un piano alto, sembra di rimbalzare!

    http://en.wikipedia.org/wiki/Dead_cat_bounce

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  29. Intanto Matteo Renzi - dopo il +0,5% stimato per il Pil iberico nel secondo trimestre (+1,3% la previsione sull’anno) - sostiene: “La Spagna che ha fatto le riforme è avanti a noi”.

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  30. Io non ci credo che sapevi la situazione demografica spagnola. L'hai cercata! E che cazzo hai mai trovato UN grafico che ti desse torto?

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