martedì 22 luglio 2014

Dal neoborbonico...

Comunque, io, per me, ho una particolare definizione di piddino: uno che si sganascia dalle risate per padre Pizzarro, e poi si sdilinquisce per papa Francesco. Ci son tanti modi di non capire una mazza, essendo che la verità, in un mondo convesso, tende a essere una, ma il piddino sceglie sempre il più distruttivo...

Anyway, dal compagno neoborbonico di tante avventure ricevo e vi inoltro una spiegazione scientifica del risultato che tanto vi stava a cuore (o altrove) qualche giorno fa. Enjoy (e togliete le vostre chitarre sudamericane dalle chiese, tanto i ggiovani non vi cagano lo stesso...)...



22 commenti:

  1. e togliete le vostre chitarre sudamericane dalle chiese, tanto i ggiovani non vi cagano lo stesso…

    E qui la correggo (absit iniuria verbis!): i gggiovani non vi cagano PER QUESTO…

    Per la grafia di gggiovani mi rifaccio al Principe De Curtis (abbundantis abbundare!)

    Per il resto, se vuole si potrebbe parlarne, nel frattempo: Giuseppe Siri uber alles! (e al diavolo la dieresi…)

    RispondiElimina
  2. Giuseppe Siri chiamiamolo con il suo vero nome: Sua Santità Gregorio XVII

    RispondiElimina
  3. Vedo che questa sera è insonne pure lei… allora, per assecondare la (bella) battuta del suo amico neoborbonico e il suo invito, potremmo anche dire che NON SOLO ti frantumano le gonadi con liturgie sciatte ma fanno di tutto per soffocare chi non vuole piegarsi alla mediocrità imperante; sto parlando dei Francescani dell'Immacolata e delle porcate che stanno subendo...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. @ Marco S.
      Grazie per la segnalazione. Apre la mente la semplice idea che da un blog di economia si possano apprendere anche nozioni di tutt'altro genere (da questo punto di vista credo che il nome Zingy possa adattarsi al più ad un cartone animato giapponese...). In effetti, a leggere su alcuni siti, l'accadimento in questione rimanda come profilo alla prigione, alle percosse e all'epiteto di "lima sorda" che pure Giovanni della Croce dovette subire da certi confratelli, o alla querelle tra Port Royal e i Gesuiti casistici. Lo stesso Guénon ricorda come il latino non debba considerarsi lingua sacra (sensu stricto), bensì eminentemente liturgica, il che già la dice lunga sull'eliminazione della stessa dall'analoga funzione; entriamo in un ambito in cui la mera comprensione letterale del recitato è pressoché nulla, rispetto a ciò che la corretta liturgia possa stimolare "de profundis". La vibrazione è importante e in questo il Gregoriano insegna (poi siamo in casa d'un musicista). Curiosamente (ma neanche tanto) illuminante è il fatto che analoghi esempi d'importanza ritmica, che si elevano al di là del semplice ambito lessicale, siano presenti anche nella tradizione buddista e induista, e non solo.

      Elimina
  4. La verità è una, ma possiede mille facce. Il problema è che, a lungo andare, invece di perseguire la verità, ci si limita a guardarne solamente una faccia (che stranamente rassomiglia sempre troppo alla propria...). Del resto, cosa attendersi da un pubblico spesso meramente presenzialista che si ritiene offeso dal fatto che lo sguardo dell'officiante la funzione religiosa sarebbe meglio rivolgesse ad Oriente, girando loro le spalle (come se il conducente d'un qualsivoglia mezzo di trasporto dovesse volgersi ai passeggeri, con puro scopo d’intrattenimento, tralasciando il guardare verso la direzione dell'itinerario)?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi pare di capire che qui si sta aprendo un dibattito a orientamento revisionista sul Vaticano Secondo et relative encicliche...

      Elimina
  5. L’eurozona e la lezione di Bretton Woods

    L’ANNIVERSARIO
    Il 22 luglio 1944 nasceva l’ordine finanziario della modernità con il dollaro al centro. I leader europei dovrebbero ricordare perché quel sistema è crollato
    di Alberto Bagnai

    Se Richard Nixon non gli avesse staccato la spina il 15 agosto del 1971, il sistema di cambi fissi di Bretton Woods avrebbe compiuto ieri 70 anni. Come osservava Gianni Bulgari sul Corriere della Sera del 25 marzo, una moneta unica come l’euro, non sorretta da una entità statuale né da una comune volontà politica, si riduce a un sistema di cambi fissi: la parabola del sistema di Bretton Woods può quindi darci lezioni interessanti sulla crisi dell’euro.

    Quando il dollaro decideva tutto

    L’àncora del sistema di Bretton Woods era il dollaro, agganciato all’oro alla parità di 35 dollari l’oncia, e convertibile in oro su richiesta delle banche centrali. I Paesi aderenti fissavano il contenuto aureo della propria moneta e quindi il tasso di cambio rispetto al dollaro. Il sistema aveva cinque caratteristiche:
    1) i partecipanti si impegnavano a contenere le fluttuazioni del cambio entro il più o meno 1 per cento rispetto alla parità;
    2) nasceva il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) con lo scopo di finanziare squilibri temporanei di bilancia dei pagamenti, che la rigidità del cambio avrebbe provocato;
    3) in caso di squilibri strutturali il Fmi poteva autorizzare riallineamenti rispetto al dollaro;
    4) se un Paese era in posizione di surplus strutturale, il Fmi poteva autorizzare i suoi partner commerciali ad adottare politiche protezionistiche (dazi o contingenti sui prodotti del paese in surplus);
    5) i residenti di un Paese potevano acquistare valuta estera solo per effettuare pagamenti di parte corrente (merci e servizi) ai non residenti, ovvero, i movimenti internazionali di capitali erano ristretti.
    Di fatto, il dollaro diventava così lo strumento di regolamento degli scambi internazionali, assumendo il ruolo svolto dall’oro fino alla Prima guerra mondiale.

    continua...

    RispondiElimina
  6. Credo che questo sia il post in cui mi sono trovato più d'accordo con lei.

    Grazie.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Siete un branco di signoraggisti sanfedisti, lo avevo sempre sospettato!

      Elimina
    2. Piano con i complimenti. Potremmo montarci la testa.
      "Viva tata maccarone
      ca rispetta la religione,
      giacubbine jate a mmare
      ca v'abbrucia lu panare.
      Sona sona
      sona Carmagnola
      sona li cunzigli
      viva 'o rre cu la famiglia."
      :-)

      Elimina
  7. Mi pare di capire che si apre un dibattito a orientamento revisionista sul Vaticano Secondo...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dal punto di vista musicale non c'è proprio storia: aridatece Ratzinger!

      Elimina
    2. Sono d'accordo almeno per il fatto che dal tempo di 'colui che fece per viltade il gran rifiuto' le dimissioni di Ratzinger sono state un gesto dirompente, a cui il Vaticano mise una pezza nominandolo Papa Emerito (ma s'è mai visto? il numero 1 è solo e indivisibile!).

      Elimina
  8. OT - Al Monte Fiaschi sono stati proprio dei dilettanti.

    Dissestare una banca fondata ai tempi della scoperta dell'America per una misera manciatina di miliardi di neuro.

    Vuoi mettere la soddisfazione di creare derivati per un importo pari a 5 (cinque) volte il PIL dell'intera Europa?

    Ecco come si fa nella terra dei virtuosi! Prendiamo esempio!

    http://www.zerohedge.com/news/2014-07-22/ny-fed-slams-deutsche-bank-and-its-%E2%82%AC55-trillion-derivatives-accuses-it-significant-o

    Certo, ora gli yankees li tengono per le sacre sfere, ma basta che queste notizie non arrivino al grande pubblico ed il gioco potra' continuare ancora del tempo.

    RispondiElimina
  9. Attenzione, si vorrebbe far passare l' elezione del PDR anche con i voti de parlamentari europei (emendamento Casini-Gotor riforma Senato); dal neo-borbonico Michele Ainis.

    E no, non ci fidiamo. Ma il rimedio è già nero su bianco: l’emendamento Gotor-Casini, che allarga la platea dei grandi elettori ai 73 europarlamentari, votati con il proporzionale. D’altronde, non è forse vero che l’Italia è ormai una cellula dell’Unione Europea? E non è vero che il presidente assorbe varie competenze in questo campo, sia in politica estera che in materia di difesa?



    No, io non mi fido di chi vuole far passare, con un cortocircuito logico-mentale oltre il limite della disonestà, l' Italia come cella (se, ma de mammeta) dell' UE, che non esiste !

    RispondiElimina
  10. Noi ci preoccupiamo che i tedeschi ci portino via la Ducati, ma non ci stiamo accorgendo che i tedeschi stanno cercando di prendersi qualcosa di molto più importante, la Chiesa.
    Qualcuno ha sentito parlare di quanto sta avvenendo ultimamente in Vaticano?

    RispondiElimina

Tutti i commenti sono soggetti a moderazione.