venerdì 10 giugno 2022

QED 98: i tassi schizzano

Nel QED 97 avevamo ricordato che l'inflazione da offerta esiste e stava tornando a mordere (come da noi preconizzato nel 2020), sottolineando che le élite un po' scadenti di cui siamo dotati l'avrebbero gestita come fosse inflazione da domanda. In un contesto simile, dicevamo, la politica monetaria può solo creare problemi, non risolverli:


Avevamo ribadito la stessa ovvietà la settimana scorsa, ricordando che l'indicizzazione dei salari è uno degli strumenti di gestione dell'inflazione da offerta, ma naturalmente la strada percorsa sarebbe stata del tutto diversa, cioè quella giusta per altri e sbagliata per noi:


(perché bisogna sempre ricordare che "errori" come l'austerità o il rialzo dei tassi del 2008 - ma soprattutto quello del 2011 - non sono assolutamente errori: sono attacchi deliberati alla nostra economia).

La storia si ripete la prima volta come Trichet, la seconda come Lagarde, e quindi quanto da noi ampiamente anticipato da ieri è realtà:


cioè è l'ennesimo QED (quod erat demonstrandum), l'ennesima previsione azzeccata di questo blog.

Le conseguenze di certe dichiarazioni avventate premeditate non si sono fatte attendere:


(il tasso sui BTP a dieci anni rappresentato in figura lo trovate qui), e sono apprezzabili anche in una prospettiva di legislatura:


Il decennale è sopra a dove era arrivato quando "Borghi innalza lo spread" (ricordo che quello fu l'anno in cui l'Italia ebbe i conti pubblici più in ordine - nostro malgrado! - dell'ultimo decennio)! E ci siamo arrivati con una lenta ma costante ascesa, a testimonianza di quanto ricordavo a febbraio in un'intervista: quando le cose si mettono male, non c'è scudo reputazionale che tenga, soprattutto se esiste la ferma intenzione di metterle peggio. E qui le cose sono state messe male dall'inadeguatezza della risposta europea alla crisi, tutta green e distintivo, e le si vuole mettere peggio perché a differenza di quando venne fatto il primo tentativo di darci una spallata, con la famosa frase sul "chiudere gli spread", ora gli altri Paesi si percepiscono in sicurezza dalla pandemia, mentre percepiscono noi come sotto tutela e incapaci di reagire.

Inutile dire quale sia l'unica possibilità per difendersi: tenere duro per abbattere le élite che ci vogliono abbattere. Ci siamo andati molto vicini, negli ultimi anni (lo ricordate?): non è un obiettivo fuori portata. Ma naturalmente richiede che non vi affidiate a gentaglia, come il nostro amico Cotenna o altre comparse (come lui) di questo blog. Su questo, però, sono piuttosto fiducioso: credo che lunedì potremo scrivere un altro QED, e ho già in mente un titolo appropriato.

P.s.: ricordatevi dei referendum!

(...sullo schizzo dei tassi vi ricordo, se non l'avete studiata, la Peternomics...)

19 commenti:

  1. Salve Professore,

    una domandina in merito a questa scelta di chiudere i programmi d'acquisto di titoli pubblici e alzare i tassi.

    Sinceramente, comprendo le ragioni dei vertici BCE di alzare i tassi: gestire una fase di prezzi delle materie prime (energetiche ma non solo) alle stelle con un euro che ha quasi raggiunto la parità sul dollaro, non è una prospettiva particolarmente allettante. Considerando la fase di contrazione generalizzata della domanda che non lascia sperare in un rapido rilancio delle esportazioni europee, mi pare che tirar su i tassi e cercare di tener su il valore dell'eurone, seguendo la mossa della FED, risulti, più che una scelta ragionevole, una scelta forzata.

    Tutt'altro che forzata è invece la scelta di chiudere con i vari APP.

    Qui la domanda: non avrebbe più senso che i signori a Francoforte continuassero con programmi d'acquisto di titoli pubblici mentre, in contemporanea, si alzano i tassi per non peggiorare il cambio con il dollaro?

    Non vorrei apparir troppo ingenuo: mi è chiaro di quali gruppi industriali e finanziari curino gli interessi all'eurotower, se non altro per contiguità geografica, e quali interessi invece siano ben lieti di calpestare. Ma così facendo e considerando l'andazzo, non rischiano di segare il ramo su cui sono seduti?

    Tenendo accesa una qualche forma di alleggerimento quantitativo potrebbero comunque tenerci con l'acqua alla gola - in fin dei conti ormai gli ultimi residui di autonomia fiscale li abbiamo ceduti a Bruxelles con il PNRR - evitando il rischio di mandarci completamente a gambe all'aria facendo saltare la moneta unica.

    Insomma, o mi sfugge qualcosa o mi pare che l'ingordigia di certi ambienti stia diventando più cieca che in passato. A meno che non siano genuinamente convinti che stringendo i cordoni della borsa si possa davvero "fermarelinflazione".

    Buon fine settimana.


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    1. Non sono d'accordo per due motivi: l'idea di contrastare un aumento a tre cifre dei prezzi delle materie prime apprezzando il cambio è evidentemente assurda, e il calo dell'euro dipende dalla sua insostenibilità, non dai suoi rendimenti. Nel momento in cui la Lagarde annuncia lellera lellera che si appresta ad aggredire l'Italia a rischio di far saltare tutto (sintetizzo in modo forse un po' troppo schematico le sue parole, ma se volete approfondiamo), mi sembra chiaro che il resto del mondo si tenga prudentemente a distanza da una valuta che comunque non si è mai veramente imposta come strumento di liquidità internazionale.

      Quindi l'innalzamento dei tassi a mio avviso è una mossa ingiustificabile, che obbedisce a una logica del tutto inattuale.

      Fra dieci anni lo diranno tutti: se hai pazienza, aspetta con noi!

      Viceversa, sono anch'io convinto che ci sia un po' di cecità, di fretta inconsueta. Dipende dalla percezione delle proprie fragilità, ad esempio perché questa governance dell'UE ha messo un po' tutti in un vicolo cieco con la transizione energetica...

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    2. Credo che la riflessione di Truciolo esprima le convinzioni (ideologiche) di molti. Ad esempio oggi sulla pagina on line di Libero quotidiano (organo di stampa che raccoglie molte firme della galassia berlusconiana e che sta facendo campagna pro Meloni, aggiungo), si legge un commento che ricalca la stessa chiave di lettura circa l'ineluttabilità di certe misure proposta da Truciolo. Una chiave di lettura che tradisce non solo la mancata lettura - mi si perdoni il gioco di parole - de Il tramonto dell'euro, ma anche la mancata consultazione dei Fondamenti di Nicola Acocella. Insomma, siamo alla solita vulgata del debito pubblico brutto e cattivo e dei tagli come sola cura (cfr.https://www.liberoquotidiano.it/news/economia/31964063/bce-terapia-piu-dura-cosa-accadra-italia-poche-settimane.html), nonché dell'inflazione che indebolisce la moneta e tassa le fasce più deboli, da contrastare anche questa con la sola terapia del rialzo dei tassi. E questi sarebbero la nuova avanguardia degli oppositori ai Draghi di tutte le ere. Non è che usciti dalla trappola giallo-stellata, ci si infila in quella ex nero-infiammata? Ad una certa parte economica che non vota PD per ragioni per così dire storiche, non sono estranei certi modi di pensare in campo economico propri dei lacchè dell'Euro, probabilmente perché la combinazione di alti tassi per frenare l'inflazione e tagli sul versante del lavoro (e non del capitale) costituisce una comoda ricetta non solo per tirare a campare, ma anche per continuare a drenare ricchezza dai molti che l'hanno già persa verso i pochi che l'hanno mantenuta e non vogliono perderla, a costo di cannibalizzare i resti di chi è stato già falcidiato dalle predette politiche, annunciate con la letterina golpista del 2011 e attuate scrupolosamente in seguito, almeno fino al bazooka tirato fuori all'ultimo secondo per salvare il soldato Euro.

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    3. Grazie della risposta, Professore. Tuttavia, non me ne voglia, non ne sono del tutto convinto. Ha certamente ragione infatti quando dice che sarebbe assurdo pensare di far fronte a rincari a tre cifre percentuali cercando di apprezzare la moneta unica di qualche punticino sul dollaro. Ma un conto è che questo aumento dei prezzi delle materie prime riguardi allo stesso modo tutti i grandi gruppi industriali occidentali, un conto è che diventi giorno dopo giorno più esoso per Airbus che per Boeing. Mi passi la sineddoche un po' sgraziata: quel che voglio dire è che trovo ragionevole (sebbene non mi faccia fare i salti di gioia) che Francoforte difenda la capacità dei colossi europei (ossia tedeschi) di approvvigionarsi di acciaio, rame, alluminio e quant'altro sui mercati internazionali senza subire troppo la concorrenza degli americani (e non soltanto). Specialmente a fronte, ce l'ha spiegato più volte, delle esigenze indotte dalla demenziale transizione ecologica. In fin dei conti l'eurone ha perso quasi il 10% sul dollaro solo da gennaio a oggi, e le tempistiche di questo costante calo suggeriscono che questo sia stato più un risultato degli annunci e delle mosse della FED che non delle contingenze geopolitiche.

      Ad ogni buon conto, non serve neanche aspettare dieci anni, avremo presto modo di verificare la bontà di queste posizioni: se nei prossimi mesi l'inseguimento della BCE ai rialzi della FED riuscirà ad arginare la fuga di capitali oltreoceano e frenare la discesa dell'euro sul dollaro, avranno avuto ragione a Francoforte (naturalmente nella misura in cui per l'Eurotower aver ragione significa tutelare efficacemente gli interessi che è nata per tutelare e calpestare quelli che è nata per calpestare). Se, viceversa, la migrazione di capitali continuerà e l'euro arriverà addirittura sotto la parità con il dollaro, avrà avuto ragione (di nuovo) lei e l'innalzamento dei tassi sarà stata una mossa ingiustificabile sotto ogni punto di vista.

      Grazie del tempo dedicato. Buona domenica e buon voto.

      P.S. Caro Giuseppe, sono certo che rileggendo il mio commento noterai che c'è una profonda divergenza rispetto alle convinzioni ideologiche che, giustamente, denunci. Infatti, nonostante io possa comprendere la mossa della BCE sui tassi, trovo semplicemente folle la scelta di chiudere ogni tipo di QE. E uso l'espressione folle poiché la fretta che stanno dimostrando nello spennare l'ital-tacchino rischia di portarli a fibrillazioni (e dunque nuove frammentazioni finanziarie) che a Francoforte non sono particolarmente gradite.

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    4. Caro Truciolo, ho compreso il tuo punto di vista. Ci tengo a rappresentarti che la mossa della BCE sui tassi replica quella, identica, del 2008. Si legge in Cesaratto S. Sei lezioni di economia. Diarkos ed, 2019; 337-338: "ancora a metà del 2008, quando il monto stava chiaramente piombando nella peggiore recessione dagli anni Trenta, la BCE li (i tassi di interesse, n.d.r.) stava ancora rialzando, perché i tedeschi erano preoccupati dall'aumento del prezzo del petrolio". Quindi di comprensibile c'è ben poco, perché errare humanum, perseverare diabolicum.

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  2. In lontananza si odono già i "FATE PRESTO" per preparare la strada al MES

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  3. Rischiamo fortemente un Monti bis. Spero che le loro "percezioni" su loro stessi e su di noi si rivelino del tutto sbagliate. Grazie senatore per il lavoro che svolge

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  4. Domanda non oziosa. Votare un candidato "giorgettiano" o "zaiesco" è diverso dal votare PD (o Mes o spread o quel che l'è)? Come li si può distinguere se funziona così?

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    1. Posto che sul tema delle correnti ci sarebbe da aprire un dibattito serio (in primo luogo qui, e poi anche nel partito), partirei dalla fine: alle elezioni amministrative si suppone che chi lo desidera sia andato a sentire i candidati o li abbia visto sui media locali e sia in grado di decidere se essi meritino o meno il suo voto. Se preferite i candidati del PD, accomodatevi! Il PD vince da sempre in questo modo: con la disciplina. Quindi direi che non funziona così.

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    2. A parte l'amore incondizionato per il PNRR, in elezioni locali si parla di temi locali, cioè viabilità, patrimonio, associazioni. Certo non di MES o spread. Per cui, il rischio è di votare qualcuno che, pur cercando di far funzionare le amministrazioni locali, al congresso del partito vota male (che è esattamente come votare Pd, mi pare di capire).
      Si può aprire questo dibattito sulle correnti della Lega, in modo da potersi orientare?

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    3. Guarda che basta ascoltarsi le interviste per capire chi sta con chi e chi ha un'agenda diversa dalla nostra e chi sta dalla nostra parte, capisco che magari si possa avere poco tempo ma sul Tubo ormai mettono quasi tutto e alle brutte si può velocizzare la visione a 1.5x

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    4. Caro @Mario Mastroianni, mi sembra che il tema che pongo non ti sia chiaro. Nel passato era chiara l'appartenenza correntizia di ogni candidato alle elezioni di ogni ordine e grado di DC, PCI, PSI ed altri senza dover andare a Canizzate Gattatico per ascoltare il comizio. Era nell'interesse delle correnti far eleggere più candidati propri rispetto alle altre correnti per pesare di più nel partito. Se devo ascoltare il discorso di tutti i candidati (non lo faccio su YouTube ma preferisco di persona), al netto del fatto che il candidato può mentire per interesse, ci vado e prendo appunti ma una risposta sugli equilibri interni - magari sbagliata ma comunque risposta - me la fornisco da solo.

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  5. La dirigenza che guida le istituzioni finanziare ha la sua ideologia che parte da un proprio punto di vista che è per i propri aderenti la rappresentazione della realtà oggettiva.Poi se questa rappresentazione non spiega dati empirici rilevanti e ispira la reiterazione di scelte già rivelatesi disastrose per gli aderenti all' elite che governa le banche poco conta dato che la convinzione ingannevole che li ispira ,come Ate ispira i personaggi delle tragedie che si macchiano di Hybris ,non porta nella realtà storica i primi a finire nella malasorte, come nella finzione scenica succede ai secondi.La malasorte,tutt'al più tocca a noi e non a loro

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    1. Infatti, possono permettersi certe politiche perché altri ne pagano quasi sempre il conto. Raramente tale dinamica evolve diversamente; quando ciò accade, e solo allora, fanno marcia indietro. Speriamo che nel futuro non troppo lontano si verifichi una di queste evenienze.

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  6. Riguardo all' ideologia segnalo questa lezione del Prof.Galli e ringrazio a/simmetrie che me lo ha fatto conoscere con gli inviti a Goofy 2019 e 2021 https://www.youtube.com/watch?v=TsuVnFB8bmE

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  7. grazie alberto per avvisarci prima di ciò che succede così uno si prepara prima psicologicamente alle conseguenze i tuoi post sul blog sono preziosi si impara sempre qualcosa non mollare #combattere 🤗

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  8. Tardi, ma ci arrivano anche loro:

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/06/13/stretta-della-bce-giavazzi-consigliere-di-draghi-linflazione-dipende-dal-prezzo-del-gas-alzare-tassi-e-uno-strumento-sbagliato/6625149/

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