...dopo una giornata passata a occuparmi di contatori dell'acqua, di segnalazioni per insolvenza, di deflazione del contenzioso tributario, vedo svolgersi con infinita tristezza dal monitor della mia stanza la discussione di questo culmine della civiltà giuridica occidentale, che visto dall'altra parte è il segno tangibile della nostra subalternità: la legge con cui recepiamo norme fatte altrove, con l'attenzione ai nostri problemi e la competenza che sapete (e che gli sviluppi recenti dimostrano).
Ma, dice, l'Europa è generosa, ci ha dato il PNRR!
Ecco, appunto, parliamone.
209 miliardi (chi offre di più?), che in termini reali a fine corsa forse saranno dimezzati, ma il punto non è questo. Uno dice: c'è stata una grande moria, purtroppo non solo delle vacche, vogliamo dare un futuro diverso ai nostri figli, vogliamo cambiare il Paese, ci sono LerisorseTM. E allora uno pensa: bene! Con così tanti mijiardoni finalmente potremo risolvere dei problemi annosi. Quanto costa arrivare da Roma a Pescara in un'ora, con una vera trasversale che integri le due città e restituisca un senso alle aree interne? Sei miliardi. Non ce li vuoi mettere? E il Ponte sullo Stretto? Magari a qualcuno non piace, e allora parliamone, ma se non lo facciamo adesso, magari riconvertendo a idrogeno l'ILVA, per dare respiro a quel polo siderurgico, quando lo facciamo? Non vi piace quello? Benissimo! Avete mai fatto l'autostrada adriatica? Presente il viadotto di Tortoreto? E avete mai preso un treno AV da Milano a Bari? Ci mette intorno alle otto ore. Praticamente quanto ci vuole in macchina (correndo un po', ma Pianura Padana e Tavoliere si prestano, anche se non si dovrebbe...). Con qualche mijardone magari questo problema si potrebbe risolvere, accorciando i tempi con una vera linea ad alta velocità, no?
Poi arriva la pioggia, e si presenta così (un esempio fra i tanti):
82.000 di qua, 860.000 di là, 460.000 di là...La vaporizzazione del mijardone...
So, ovviamente, che a nessuno di voi potrà venire in mente di dire "Bagnai è contro la culturah!" o "Bagnai è contro le aree interne!" (sono amico dei massoni, come vi ho confessato con la massima trasparenza). E naturalmente meglio averli che non averli...
Però qualcuno di quelli bravi, di quelli per i quali la produttività è un fenomeno di offerta (cioè è indifferente alle condizioni della domanda), insomma: qualcuno dei tanti liberisti anti-Smithiani che circolano nel pollaio televisivo, dovrebbe dirmi in che modo questa rugiada possa contribuire in modo risolutivo a risolvere il problema di produttività del nostro Paese di cui ci siamo occupati qui, pubblicandolo poi qui.
Fatto sta che c'è una sorta di illusione ottica cui vanno particolarmente soggetti i miei colleghi accademici, e gli amministratori locali: tutti lieti di percepire iFondieuropeiTM, forse perché poco propensi o poco capaci di individuare da dove essi provengano: dalle nostre tasche! Se uno aggiungesse questo dettaglio, cioè il fatto che sono soldi che ripagheremo (per la parte a debito) o addirittura abbiamo anticipato (per la parte a fondo perduto), forse sarebbe più motivato a porsi due domande fondamentali: ma non avremmo potuto trovarli in altro modo, ad esempio sui mercati? E se li avessimo trovati in un altro modo, li avremmo spesi così? Ma se non aggiungi questo snodo, allora l'Europa è il luogo da cui i soldi arrivano (non anche quello verso cui sono preliminarmente andati), e non importa se siano pochi o tanti, se siano spesi (o spendibili) bene o meno: l'importante è che arrivino a me! E ragionando così, ovviamente, non si va lontano... ma del resto il marchettificio è dietro l'angolo!
Per carità, la questione è a doppio taglio: c'è chi pensa, in effetti, che gli italiani siano dei minus habens cui è oggettivamente meglio proporre (e imporre) che cosa debbano fare coi propri soldi. Io continuo a non pensarla così, ma sono (da sempre) in minoranza. La cosa buona è che non mi ci sono ancora abituato.
Comunque, quando parlano di siccità, ora sapete a che cosa si riferiscono!
Torno a occuparmi di crisi d'impresa (che, se continua così, rischia di diventare un argomento appassionante anche per voi)...
KONDIARONK: Ho trascorso sei anni a riflettere sullo stato della società europea e non riesco ancora a farmi venire in mente un solo modo in cui essa non agisca in maniera disumana, e credo sinceramente che ciò possa accadere solo fin quando vi atterrete alle distinzioni tra «mio» e «tuo». Affermo che quello che chiamate denaro è il diavolo dei diavoli; il tiranno dei francesi, la causa di tutti i mali; il flagello delle anime e il mattatoio dei vivi. Immaginare di poter vivere nel Paese del denaro e conservare la propria anima è come immaginare di poter serbare la propria vita sul fondo di un lago. Il denaro è il padre del lusso, della lascivia, degli intrighi, degli inganni, delle menzogne, del tradimento, della disonestà: di tutti i peggiori comportamenti del mondo, insomma. I padri vendono i figli, i mariti le mogli, le mogli tradiscono i mariti, i fratelli si uccidono tra loro, gli amici sono falsi, e tutto per il denaro. Alla luce di ciò, dimmi che noi wendat non abbiamo ragione quando ci rifiutiamo di toccare l’argento, o anche solo di guardarlo.
RispondiEliminaPer gli europei del 1703 erano parole entusiasmanti.
Nel seguito del dialogo, il francese cerca di convincere Kondiaronk dei vantaggi di adottare la civiltà europea, e l’altro ribatte che i francesi farebbero molto meglio a adottare lo stile di vita dei wendat. Credi davvero, dice, che sarei felice di vivere come uno degli abitanti di Parigi, di impiegare due ore ogni mattina solo per indossare la camicia e truccarmi, di inchinarmi e strisciare davanti a ogni stupido idiota che incontro lungo la strada, solo perché è nato con un’eredità? Credi davvero che potrei portare una borsa piena di monete senza distribuirle agli affamati, che porterei una spada senza sguainarla contro la prima banda di criminali che vedessi radunare gli indigenti per costringerli a prestare servizio su qualche nave?
D. Graeber, D. Wengrow,
L'alba di tutto
Lepriorità (tuttoattaccato)
RispondiEliminaHo ricevuto il bilancio dell'istituto scolastico in cui sono consigliere (come genitore).
RispondiEliminaFinanziamenti dall'UE: 170k (progetti digital, gree, inclusiv, resilient, ecc)
Finanziamenti dallo Stato: 2,5k
Finanziamenti dalla Regione: 0k
Finanziamenti da Enti locali: 25k
Potremo fare le reti WiFi super veloci (vedi digitalizzazione), ma non potremo dare aiuto alle famiglie per i servizi extra scolastici (prescuola, doposcuola, ecc).
E nel frattempo facciamo la spesa in noti supermercati per raccogliere buoni per il "materiale scolastico".
Ma lo fanno per il nostro bene.
L'aspetto più drammatico di situazioni come questa è che una cospicua percentuale di persone (ad esser prudenti) reagisce dichiarando (e temo pensando) che ciò è una prova di quanto, alla fine, ci convenga stare in EU: " Hai visto che alla fine è da lì che ci arrivano un po' di soldi?! Pensa se uscissimo e non arrivassero più nemmeno quelli!?! La prossima volta ci dobbiamo impegnare a presentare più progetti! ".
EliminaNon solo, ma il dirigente giustificava l'alto costo burocratico di controllo di questi fondi con "se ce lo chiedono, un motivo ci sarà, forse qualcuno ha fatto il furbo"
Eliminaaltro commento standard di fronte ad una situazione del genere (già sentito):"ma lo stato italiano non c'ha nemmeno i soldi per comprare la carta igienica e i gessetti nelle scuole, dove vogliamo andare senza Leuropa?"
EliminaCornuti, mazziati e senza neanche sapere di esserlo
Buongiorno Senatore, uno dei tanti problemi che abbiamo, in special modo chi in questo momento le scrive, è il deficit di conoscenza delle strutture che a vario titolo ci governano e governano i processi "democratici" non solo italiani ma come in questo caso anche europei. Non nascondo che alcune prerogative sul funzionamento dell'UE, e devo dire anche del nostro stesso parlamento le ho apprese da lei attraverso i suoi interventi video, nel corso dei dibattiti, che di volta in volta Lei "allieta" in giro per l'Italia. Nel caso specifico Lei ci disse in anteprima di cosa in realtà si stava parlando, ci disse in anteprima la differenza tra "fondo perduto" e "prestiti" ( con quello che poi avrebbe comportato) quindi diciamo, in un certo senso, che eravamo preparati...ma questo, inutile dirlo, non risolve il problema a tutti noi, se ho imparato a conoscerla bene, adesso potrei rischiare di farle perdere tempo perchè non la sto aiutando...e avrebbe ragione...ma qui subentra un altro grosso problema che lei ha citato in questi mesi...purtroppo noi italiani ci muoviamo quando veniamo toccati e mai quando un problema dovrebbe essere sviscerato alla sua comparsa...lo dico per primo, un pò per ignoranza...un pò per menefreghismo...un pò per pigrizia e per tanti altri comportamenti connessi. In queste ultime settimane l'ho seguita in giro per l'italia, attraverso i video, nei suoi interventi per le amministrative e altro...e ne ricavo sempre lo stesso convincimento...le argomentazioni che lei affronta e propone dovrebbero essere affrontati giornalmente e messi in evidenza per il maggior numero di persone possibile, soprattutto per quello che concerne il funzionamento delle istituzioni, perché è a mio avviso lì una delle chiavi di volta. Se un numero grande di popolazione sapesse come i Paesi contribuiscono al bilancio dell'UE, attraverso quali meccanismi e come in realtà viene utilizzato, io penso, ma mi azzardo a dire, come Lei, che forse il famoso PNRR di cui si parla, forse sarebbe nato, affrontato, diversamente e forse quell'idea e quel convincimento che ha e aveva Lei, ma anche il Dottor Borghi, di utilizzare, come la Spagna e il Portogallo ( credo) solo il fondo perduto, e di recuperare il resto o buona parte di esso attraverso i mercati, non sarebbe stata presa come i giornalai hanno fatto intendere, una lesa maestà...ma li ho imparato che l'interesse si coniuga con l'avere un "controllore" esterno che non permetta a chi vince le elezioni di poter governare ( altro grande problema...). Io adoravo il fatto di poter vedere le sue "semine" giornaliere...ma capisco che stare al Governo implica un dispendio di energie che non le permette di poter continuare ad informare, purtroppo l'informazione è quasi vitale per capire alcuni importanti processi decisionali...dovremmo tutti metterci qualcosa di nostro per ottenere queste informazioni, nel mio piccolissimo cerco di farlo...ma è ovvio che poi ci sono delle argomentazioni in cui la curiosità aiuta ma le lacune di conoscenza bloccano il processo che potrebbe farci correre spediti e magari in poche righe aiutarla a risolverci o a studiare i problemi nostri e di questo Paese.
RispondiEliminaOsservazione minima ma, credo rivelatrice del livello di approfondimento e meditazione degli interventi proposti, tre progetti della direzione regionale archeologica della Basilicata valgono la stessa cifra di 860.000 € è malevolo ipotizzare un copia incolla nei quadri tecnico economici ?
RispondiEliminaFondi europei :una polpetta avvelenata pagata al prezzo d' una aragosta! Il libro della Raponi l' ho letto alcuni anni fa , aveva una sua prefazione e la lettura fu un travaso di bile.https://books.google.it/books/about/Finanziamenti_comunitari_condizionalit%C3%A0.html?id=rI6gCwAAQBAJ&redir_esc=y
RispondiEliminaNella mia città,Ancona ,l' amministrazione comunale voleva fare l' illuminazione del Porto con i fondi Ue https://www.centropagina.it/ancona/illuminazione-waterfront-approvato-progetto-definitivo/ Ma è lo stesso Comune che incappa in questi inconvenienti https://www.corriereadriatico.it/ancona/ancona_appalto_marciapiedi_revocato_30omila_euro_impresa_sparita_fantasma_polemica_ultime_notizie-6722241.html.La probabilità della restituzione dei fondi,6 milioni, all' Ue da parte del Comune di Ancona è assai alta,quasi una certezza, penso che finirà così per tanti finanziamenti in giro per il Paese
RispondiEliminaLa scarsa qualità della dirigenza degli enti locali è causata dall' art 110 del testo unico enti locali:contratti a termine nei quali è essenziale il rapporto fiduciario con il sindaco o il presidente,che durano per la legislatura.Sono mosche bianche i dirigenti a tempo indeterminato che hanno vinto un concorso e che garantiscono la loro terzietà rispetto alla maggioranza politica di turno https://www.bosettiegatti.eu/info/norme/statali/2000_0267.htm#01.04.03
RispondiEliminaParto dalle parole dell'ultima frase del post per una amara riflessione, perché il rischio, per molti dei soggetti convolti (imprenditori, consulenti, membri del i collegi sindacali in primis), sta diventando una terribile certezza e temo che tutto il resto dell'Italia non stia rendendosi veramente conto di quello che sta sucedendo e potrebbe ancora succedere.
RispondiEliminaLo spirito della norma sulla crisi d'impresa doveva essere la prevenzione e il monitoraggio delle possibili situazioni di insolvenza, non l'ennesimo accanimento su di un sistema economico già fragile per i tanti motivi che sappiamo.
E il problema sarà anche sociale, se per un debito di 5.000 euro (peraltro spesso rateizzabile) le aziende dovranno chiudere i battenti.
Grazie comunque, perché almeno Lei, anche in questo caso (come sempre), è uno dei primi a interessarsi di tale inquietante problema di cui non parla nessuno.