giovedì 30 giugno 2022

Global imbalances

La storia degli squilibri globali è una tragicommedia in tre atti, di cui qui abbiamo una diapositiva:


(sono i saldi delle partite correnti di Cina, Eurozona e Stati Uniti, espressi in miliardi di dollari).

A qualcuno di voi queste tre spezzate non diranno un gran che. Eppure, tutta la nostra storia è espressa, riassunta e prevista da questo che per alcuni di voi resta un geroglifico! Se interessa una visita guidata, con tanto di Stele di Rosetta, ci vediamo più tardi, alle 18:30, sui canali social di a/simmetrie per un webinar con altri due componenti del comitato scientifico: Luca Fantacci e Piergiorgio Gawronski. Parleremo di debito estero, debito pubblico, inflazione e spread.

Le solite cose noiose, insomma, che però, nel disinteresse di molti di voi, hanno portato tutti noi in questo mondo interessante (per me decisamente troppo).

Posso anticiparvi di cosa parlerò io: di come l'austerità abbia trasformato l'UE in esportatrice di squilibri (e di come ciò spieghi tante cose che stanno succedendo, dalla svolta grìn alla guerra), e di come l'austerità sia servita a riequilibrare i nostri conti con l'estero, col principale risultato di indebolire la base produttiva del Paese (e la pioggerellina del PNRR non riuscirà ovviamente a restituire rigoglio a una pianta recisa)...

A dopo.

5 commenti:

  1. Buongiorno Prof.!
    I seminari web di Asimmetrie con cadenza periodica sono una iniziativa davvero interessante!

    Sarebbe bello che un incontro si focalizzasse specificamente sui pericoli dello stop della vendita dei motori a combustione interna.

    Complimenti per l'ottima idea e grazie a Lei e al Prof. Ponti!

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  2. Non vorrei scrivere castronerie ma vedo gli Stati Uniti in perenne deficit che consumano le merci esportate dalla Cina e dall'Eurozona. La guerra, o per meglio dire le sanzioni richieste dagli Stati Uniti in risposta all'invasione dell'Ucraina, servono a ridurre a più miti consigli il mercantilismo tedesco (=dell'Eurozona). Le tendenze delle linee statunitensi e cinesi sembrano dar luogo, nel lungo periodo, all'inversione dei rispettivi saldi e quindi dei ruoli nell'economia mondiale. Ma forse quest'ultima è una previsione fin troppo azzardata.

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  3. Brutalizzando il grafico: EZ+China = US*-1 . Cioè gli USA sono il cliente di ultima istanza . La soluzione Trumpiana fu meno importazioni dalla Cina operata con dazi selettivi (cosa buona e giusta) . La soluzione Biden non mi pare chiara in quanto costringere i clientes a castrarsi non rafforza la propria area di influenza ma genera risentimento . Mi piacerebbero due righe di illustrazione da qualcuno qui su questa differenza di approccio .

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    1. Sì, i conti più o meno tornano, tenendo conto del fatto che la somma dei saldi mondiali non può sommare a zero per i motivi ricordati anche qui (discrepanze statistiche varie) e che nel grafico mancano aree non banali (i paesi dell'Asean, l'America Latina, l'Africa). Magari più avanti vi faccio vedere il quadro completo, però è indubbio che i tre grandi poli sono quelli rappresentati. Condivido anch'io il desiderio di capire meglio.

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  4. Vedere tre grafici e intuire il problema non ha prezzo. Grazie per questi anni di dibattito e divulgazione. È incredibile quanto bisogno ci sia di continuare ad estenderla, a destra e a sinistra. Sta per cambiare tutto, credo, e l'impressione è che si sentono ripetere solo lezioncine imparate a memoria.

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