La storia degli squilibri globali è una tragicommedia in tre atti, di cui qui abbiamo una diapositiva:
(sono i saldi delle partite correnti di Cina, Eurozona e Stati Uniti, espressi in miliardi di dollari).
A qualcuno di voi queste tre spezzate non diranno un gran che. Eppure, tutta la nostra storia è espressa, riassunta e prevista da questo che per alcuni di voi resta un geroglifico! Se interessa una visita guidata, con tanto di Stele di Rosetta, ci vediamo più tardi, alle 18:30, sui canali social di a/simmetrie per un webinar con altri due componenti del comitato scientifico: Luca Fantacci e Piergiorgio Gawronski. Parleremo di debito estero, debito pubblico, inflazione e spread.
Le solite cose noiose, insomma, che però, nel disinteresse di molti di voi, hanno portato tutti noi in questo mondo interessante (per me decisamente troppo).
Posso anticiparvi di cosa parlerò io: di come l'austerità abbia trasformato l'UE in esportatrice di squilibri (e di come ciò spieghi tante cose che stanno succedendo, dalla svolta grìn alla guerra), e di come l'austerità sia servita a riequilibrare i nostri conti con l'estero, col principale risultato di indebolire la base produttiva del Paese (e la pioggerellina del PNRR non riuscirà ovviamente a restituire rigoglio a una pianta recisa)...
A dopo.
Buongiorno Prof.!
RispondiEliminaI seminari web di Asimmetrie con cadenza periodica sono una iniziativa davvero interessante!
Sarebbe bello che un incontro si focalizzasse specificamente sui pericoli dello stop della vendita dei motori a combustione interna.
Complimenti per l'ottima idea e grazie a Lei e al Prof. Ponti!
Non vorrei scrivere castronerie ma vedo gli Stati Uniti in perenne deficit che consumano le merci esportate dalla Cina e dall'Eurozona. La guerra, o per meglio dire le sanzioni richieste dagli Stati Uniti in risposta all'invasione dell'Ucraina, servono a ridurre a più miti consigli il mercantilismo tedesco (=dell'Eurozona). Le tendenze delle linee statunitensi e cinesi sembrano dar luogo, nel lungo periodo, all'inversione dei rispettivi saldi e quindi dei ruoli nell'economia mondiale. Ma forse quest'ultima è una previsione fin troppo azzardata.
RispondiEliminaBrutalizzando il grafico: EZ+China = US*-1 . Cioè gli USA sono il cliente di ultima istanza . La soluzione Trumpiana fu meno importazioni dalla Cina operata con dazi selettivi (cosa buona e giusta) . La soluzione Biden non mi pare chiara in quanto costringere i clientes a castrarsi non rafforza la propria area di influenza ma genera risentimento . Mi piacerebbero due righe di illustrazione da qualcuno qui su questa differenza di approccio .
RispondiEliminaSì, i conti più o meno tornano, tenendo conto del fatto che la somma dei saldi mondiali non può sommare a zero per i motivi ricordati anche qui (discrepanze statistiche varie) e che nel grafico mancano aree non banali (i paesi dell'Asean, l'America Latina, l'Africa). Magari più avanti vi faccio vedere il quadro completo, però è indubbio che i tre grandi poli sono quelli rappresentati. Condivido anch'io il desiderio di capire meglio.
EliminaVedere tre grafici e intuire il problema non ha prezzo. Grazie per questi anni di dibattito e divulgazione. È incredibile quanto bisogno ci sia di continuare ad estenderla, a destra e a sinistra. Sta per cambiare tutto, credo, e l'impressione è che si sentono ripetere solo lezioncine imparate a memoria.
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