venerdì 21 novembre 2014

La dedica



A Rockapasso, er Palla e Uga
in ordine di apparizione

Rockapasso
Sai che la memoria non è una specialità di famiglia (della mia famiglia). Il primo ricordo che ho di te, a quanto tempo fa risale? Sono sicuro che tu lo sai. Io non provo a ricostruirlo: ogni parola che dico potrebbe essere usata contro di me. Ma di una cosa sono sicuro: avevi la treccia, cioè la “freccia”, come l’avrebbe poi chiamata quella figlia che a quel tempo era oggettivamente difficile (anche per un economista) prevedere che avresti fatto (mater semper certa). Ricordo anche l’azimut, da buon escursionista. Io ero vicino al pianoforte (o ero proprio al pianoforte?) in sala prove alla Valdese, e tu eri a ore 2, verso la porta, con qualche amica tua strana che la vita avrà travolto. Quello che è successo negli anni immediatamente successivi potrebbe lasciar supporre il contrario, ma tu eri il mio tipo. Si sa, io sono esterofilo, e tu, col tuo incarnato chiaro, i tuoi occhi verdi, risentivi abbastanza delle tue antenate inglesi da attirare la mia attenzione:



E poi era inverno. Forse presentivo qualcosa. Io invece non ero il tuo tipo, almeno fisicamente. A te piacevano i coglioncelli coi capelli ricci, pseudorivoluzionari, candidati al posto di redattore di qualche giornale di regime. Sì, insomma, quelli che se io fossi piazzaleloretista dovrebbero finire a piazzale Loreto, perché, come spiego nel libro che ti ho dedicato (al 33%), se siamo in queste condizioni la colpa è soprattutto loro (ma non amareggiamoci). Poi ricordo che un mio amico, un grande musicista, mi chiese il numero di telefono (non era epoca di cellulari), e io ti chiesi la cortesia di prestargli una matita. Quando lui te la restituì, io, con la massima naturalezza, ti dissi una cosa del tipo: “già che ci sei, prendi anche tu il mio numero...”. Sbaglio? In ogni caso, tu lo prendesti, o lo presi io. Qualcuno lo prese, questo è certo. I trombonacci ti piacevano anche all’epoca. Alcuni decenni dopo abbiamo due figli splendidi. Tu non mi sopporti (ma io sono insopportabile) e io non posso fare a meno di te (ma tu sei insostituibile). Un equilibrio di Nash (citofonare @ricpuglisi). Fatto sta che l’albero si conosce dai frutti. La metà delle amiche che ti dicevano: “Ma lascialo, quello stronzo, non vedi come ti tratta?”, e che ti ammonivano: “Ma che fai? Vai a prenderlo in Svizzera? Ma sei matta? Quello dopo un mese ti pianta!” ora piangono sui cocci dei rispettivi matrimoni con l’uomo “giusto”, e la metà degli amici che mi dicevano... be’, questo è meglio se non lo dico, non ho bevuto abbastanza... Avevo, come al solito, ragione io. Ci metto molto a capire le cose. Ma quando le ho capite non defletto.

Lo vedi che sono insopportabile?

Er Palla
Qui la datazione è più facile: 18 maggio 1999. Tutte queste storie che non crescevi, che non ti muovevi... Alla fine, ti abbiamo dovuto snidare. Una puntura sulla schiena di tua madre, poi Kaiserchnitt, e tirano fuori questo coniglio:

e ha ppiú ccarne sto gatto in d’un’orecchia
che ttutta quella che portavi addosso.

La mia perplessità era: ma io riuscirò a volergli abbastanza bene? Ecco: ha ragione Lippi quando mi parla della critica di Lucas. I parametri dei modelli possono cambiare, in seguito a uno shock. Non vale per la macroeconomia (questo lo spiegherò a lui), ma per la micro sì, fortunatamente.

Che due coglioni però educarti... Ma avevi incontrato il sergente Hartmann. Tre mesi di investimento, e il resto è filato (quasi) tutto liscio. Ora, giustamente, sei adolescente e non ti va di fare un beneamato cazzo. Fai tu. Gestire le mie frustrazioni mi dà troppo da fare, non mi lascia il tempo di rovesciarle su di te. Se avrà bisogno di te, la SStoria ti verrà a cercare, come ha fatto con me quattro anni fa, e allora non potrai restare inchiodato davanti alla Playstation. Tanto io lo so che tu sei me (povera Nat, che ora si prenderà una tracina sul grugno...). Tua madre si preoccupa, però. Che bello alzarsi al mattino e sentirvi litigare per un tre in greco! Io guardo Uga, lei guarda me, e sconsolati torniamo alla nostra colazione. E se dessimo ragione a Boldrin e Manfredi, ed eliminassimo latino e greco? Ma non servirebbe a nulla: non smettereste di litigare: voi c’avete er rapporto madre/fijo. Noi non abbiamo troppo bisogno di parlarci, o almeno non credo, e comunque sono pressoché certo che come mentore sarei ancora peggiore che come modello. Mi limito a sbaciucchiarti quando ti incontro. Mi fa un po’ impressione perché ormai sei più alto di me. Son finiti i bei tempi:


ma finché non avrai la barba te tocca. Poi, come dice l’amicus Plato (inizio del Protagora, per gli addetti ai lavori, quel genitivo assoluto, vediamo chi se lo ricorda...), sarò costretto a rivedere le mie posizioni, e dovrò ripiegare su...

Uga
Peggio mi sento... Ero a Moneglia, accompagnatore in un corso di musica. Chiama tua madre da Orvieto: emorragie. Salgo in macchina. Nella prima galleria manca poco che spiano un coglione su un motorino senza luci. Vengo giù a Citerno e vi porto a Roma (o eravate a Roma? Non ricordo). Poi andiamo al villa S. Pietro dove accettano tua madre sapendo (loro, noi no) che non c’era posto in neonatologia (e che quindi ti avrebbero dovuto portare in ambulanza all’isola Tiberina). Bastava dire: andate all’isola Tiberina. Questa volta non eravamo in clinica, ma nel meraviglioso mondo della sanità pubblica... Non potei quindi assistere all’estrazione. Quando mi ti fecero vedere eri su un lettino, sotto una luce che doveva tenerti calda. Un piccione accanto a un’arancia: l’arancia era la testa: la tsantsa di tuo nonno (Capasso). Identica. Ma le mani, le mani, erano impressionanti. Una tua mano afferrava a malapena la falange del mio mignolo. E io guardavo quella mano incredibilmente minuscola... e c’era tutto: c’erano le falangi, c’erano le unghie, c’era tutto. Le unghie, soprattutto, mi stupivano. Saranno state di un millimetro quadrato (e sì che a quei tempi i Pc me li montavo da me, ero abituato alla miniaturizzazione...). E quanta energia, quanta forza (e che gambe lunghe...). Era quell’anno che tu non ricordi, ma tutti noi sì, il 2003, quello in cui la temperatura andò sopra i 30° a maggio e ci rimase fino a quando nascesti tu. Quella sera tua madre poté respirare, ma lei era a villa S. Pietro, con un’infermiera che voleva essere chiamata dottoressa (non sia mai!) e che non le sapeva regolare l’ossitocina, e tu all’isola Tiberina, con delle infermiere che non ti davano abbastanza latte perché altrimenti, secondo loro, lo avresti rigurgitato. Ogni professione ha i suoi neoclassici, che generalmente sono dei tecnici ignoranti. E tu piangevi. La diagnosi, per loro, era chiara: avevi un cattivo carattere. Qualsiasi cosa potesse essere fatta per scoraggiare l’allattamento al seno in quel reparto veniva fatta: dal buttare nel lavandino il latte delle madri, al proporre orari assurdi per il conferimento del latte (tali da costringere le madri a fare due viaggi in centro se volevano portare il latte e stare un po’ con i figli), all’imporre regole astruse, come quelle dell’impiego di biberon per la consegna. Si sa, la plastica è più igienica del vetro. O no? Eh, Ughetta mia, se avessi avuto allora questo blog, e i pochi amici che mi sono fatto, di quel reparto e del suo primario resterebbero solo macerie (ma mi son rifatto su alcune facoltà di economia). Mi consolo pensando che sicuramente sarà morto male (o lo farà): il cosmo è in equilibrio, il che implica che non si debba augurare il male degli altri, non perché non sia giusto, ma perché non è necessario. Vedi, tu non eri cattiva, come dicevano a tua madre: volevi semplicemente 90 grammi di latte, anziché 60, per il giustificato motivo che desideravi crescere, e loro hanno provato a impedirtelo per un mese.

Certo, alcune regole cambiarono, bruscamente, quando tuo padre, il cui carattere mite ed accondiscendente (dono di famiglia) già si palesava, volle parlare con un medico, un dottorino. La domanda, espressa con tono cortese e con voce suadente, fu più o meno questa: “Mi spiegate cosa cazzo è questa storia dei biberon della Axxxx? Ma quanto cazzo vi paga la Axxxx?” Eravamo all’isola Tiberina, ma la mia sommessa richiesta di spiegazioni la sentirono anche a villa S. Pietro. Capirono che avevo studiato quanto e più di loro, che ero più incazzato con loro che preoccupato per te (non sono mai stato preoccupato per te), e che tuo zio è un magistrato. E io capii che avevano torto, altrimenti avrebbero chiamato i carabinieri. Ma considerando quanto erano sporchi i camici coi quali ci facevano entrare a coccolarvi, era facile intuire che non gli convenisse. Dal giorno dopo, potemmo portare il latte in bottigliette di vetro, e pochi giorni dopo potemmo portarti a casa:


(ed eri già grande...). Naturalmente nel dimetterti ci consigliarono del latte in polvere Axxxx, su un blocco di ricette col logo Axxxx. Da qualche parte ce l’ho ancora, se servisse (bene intendenti pauca). Tua madre, però, che è di ferro, come la Thatcher, si era tirata il latte per quaranta giorni e passa, e potemmo così fare a meno dei graziosi servigi della nota multinazionale. Nessuno credeva che ti saresti attaccata al seno, ma tu lo facesti, e finalmente potesti fare come volevi tu. Mi sono sempre chiesto se il problema fosse che l’ospedale era pubblico, o che fosse stato catturato da interessi privati. A quei tempi avevo altro a cui pensare. Sono stati fortunati. Ma nell’ultimo libro, che ti dedico al 33%, ragiono proprio su quanto i nostri problemi derivino dal settore pubblico, o dalla sua cattura da parte di interessi privati. Naturalmente questa cosa per il momento non ti interessa, e forse non ti interesserà mai. Tu vuoi fare la pasticcera. Chi vivrà vedrà...



(per inciso: ti confermo che per avere un pancione come quello della compagna del prof. Santarelli è di regola necessario accoppiarsi. Vedrai, ci si abitua a tutto: è il concetto di acquired taste, sul quale tua madre potrà darti ampie delucidazioni...)

111 commenti:

  1. In pochi si sarebbero azzardati a offrire pubblicamente elementi personali ed intimi, con denso e frizzante equilibrio da confidenziale colloquio tra amici, senza volerli spettacolarizzare o senza lucrarci sopra. Anche questo fa una certa differenza.

    RispondiElimina
  2. Che post bellissimo, molto dolce.

    Al Goofy3, durante la sessione mattutina, avrei voluto farvi una foto, con presa da dietro e sguardo verso il palco, mentre abbracciati e felici ascoltavate la prolusione.
    Era un'immagine molto bella e significativa secondo me. Ovviamente l'idea era nata per spedirvela.
    Alla fine non mi sono azzardato, non conoscendola, però dopo aver letto il post, me ne dispiaccio.

    Solidarietà a suo figlio per i giochi alla PS, lo capisco benissimo e sono disponibile per tornei online �� #dar

    Buona serata e grazie per aver condiviso con noi un pezzettino della sua vita privata.
    Se tutto va bene anche io diventerò padre a gennaio, chissà se sarò all'altezza.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È una cosa naturale, come rivalutare quando sei in surplus. I problemi cominciano quando ti opponi...

      Elimina
  3. Una dedica affascinante e davvero geniale, Professore.
    Complimenti sinceri, anche per la bella famiglia che, mi permetta, un po' le invidio.
    Ma soprattutto mi colpisce il suo senso di autoironia che, se continua così, La porterà sulla Luna.
    Aspetto impaziente il nuovo libro. E stavolta lo voglio di carta, non in formato digitale.

    RispondiElimina
  4. Lo sa che questi post sono regali speciali per noi vero? :-D

    RispondiElimina
  5. Sono felice per te, hai una bella famiglia.

    RispondiElimina
  6. La tzantza? Quella degli Shuar? Urka, ve'!
    E' notizia d'oggi che una dozzina di medici sono finiti in carbona perché prescrivevano alle puerpere rigorosamente latte in polvere, e loro venivano beneficiati con viaggi esotici sotto forma d'aggiornamenti. Chissà se fra di loro si trova qualcuno di quei dottorini. Nihil sub sole novum

    RispondiElimina
  7. Che bel ritratto, che bella dichiarazione d'amore.
    Mi tocca in particolar modo perche' anche mia figlia e` nata in formato mignon, e dopo tanti sacrifici e tiraggio di latte da riempire sale frigorifere del reparto di neonatologia, ha proseguito al seno in prima persona - devo dire pero` che per fortuna a Bologna facevano di tutto affinche' cio` avvenisse, anzi, usarono il successo di mia figlia come esempio per dimostrare alle altre madri che non dovevano rinunciare.

    E cosi` dopo il nonno Sto che si serviva dalla nonna di Rockapasso, altre curiose affinita` - sono quindi destinato ad oppormi all'euro?

    RispondiElimina
  8. Bellissima dedica!!
    Grazie per aver condiviso qui con noi un pezzo della sua vita con tanta ironia e dolcezza, Prof.!
    Quando nacque il mio cucciolo (11 maggio 2001) ero una "bambina" di 21 anni non so se più incoscente o più spaventata e al Gemelli di Roma mi dissero di dargli solo acqua zuccherata in attesa della montata lattea, altrimenti non si sarebbe attaccato al seno.
    Pianse per cinque giorni quasi inconsolabilmente (pesava 4,4 kg ed era molto affamato!) ma poi si rifece abbondantemente....
    Con la seconda cucciola a ditanza di meno di due anni avevo imparato la lezione e fu tutto una passeggiata!

    Mi perdoni Prof., io non sono un economista e questi post li preferisco di gran lunga a quelli tecnici ...... :-)

    RispondiElimina
  9. Bravo, davvero, ma soprattutto un uomo molto fortunato; e naturalmente grazie, di cuore, per la delicatissima citazione (anche se, come forse ha colto, sono abbastanza sensibile al lessico per sentirmi leggermente urtata dall'attribuzione improvvisa di un grugno): sono però lusingata che ricordi tanto bene i nostri passati scambi.
    Che altro devo dire? Mi è sempre più evidente che se avesse una laurea in ingegneria sarebbe il marito perfetto (laurea in ingegneria che è da considerare comunque una condizione necessaria, ma non sufficiente, come i troppi ingegneri degeneri che popolano questo blog mi hanno dimostrato).
    Vabbe', prof, visto che ormai alle sue simpatiche spigolate ho fatto il callo, voglio dirle una cosa vera (io peraltro dico sempre cose vere, anche se alcune le taccio): quando ho iniziato a leggere questo blog ero così colpita dall'amore e dalla tenerezza che lei manifesta nei confronti di Rockapasso, che per un po' di tempo (e so che in fondo dico un'assurdità, perché anche io amo molto l'uomo con cui sto da 32 anni e tre figlie, e anche lui mi ricambia, ma comunque) ho pensato che Rockapasso non fosse la madre dei suoi figli, ma il classico colpo di fulmine del cinquantenne che butta all'aria tutto travolto da una nuova passione.
    Quando poi ci ha raccontato la storia del regalo di Natale mancato, della Barbie da scartocciare che non c'era, di Babbo Natale che arriva il giorno dopo, ne ho tratto le peggiori conferme ai miei sospetti, rabbrividendo in cuor mio per il destino della piccola Uga. Comunque è un equivoco che è durato pochissimo, adesso non si scaldi: e quando ho capito come eravate messi l'ho stimata molto, perché stimo molto gli uomini che manifestano amore per le loro compagne, quasi quanto disprezzo quelli che ne parlano senza rispetto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cara Nat, i racconti del prof. hanno sempre un che di romanzato, e chi sono io per andare a rovinarli solo per ristabilire la verità storica? Il racconto di Uga piccola fiammiferaia mi ha relegato a un ruolo marginale, non è infatti stato tramandato ai posteri che ho fatto le due di notte a impacchettare tutti i regali che il prof. ha comprato all'autogrill, che io gli ho indicato come unico posto aperto alle undici di sera e fornito di giocattoli e DVD.
      Senza scendere nei particolari, il prestito della matita avvenne nel febbraio del 1982, ed io, lungi dal rovinare famiglie, ho pazientemente atteso fino al 1995 che si convincesse che avevamo un futuro davanti. Nel frattempo ne sono successe tante…

      Elimina
    2. Nel febbraio del 1982? Really? Mi sembra ieri...

      Elimina
    3. Cara Rockapasso, vabbè, in attendere è gioia più compita... Per coincidenza io invece con l'ingegnere mi ci sono messa proprio nell'82, d'altra parte eravamo entrambi liberi e diciassettenni... per convolare a giuste nozze ovviamente ho però dovuto dargli il tempo di prendersi la famosa laurea in ingegneria, perché non puoi sposare un ingegnere se almeno non gli lasci frequentare il Politecnico. Non so se avesse fretta, ma si è laureato in corso e ci siamo sposati un mese dopo.
      Quanto al Natale di Uga, figurati se prendo alla lettera quello che scrive il guru, d'altra parte con i guru è così, devi beccarteli completi, spigolate e tutto, e ringraziare pure.
      Però su un punto perfino il prof rispetta la verità storica: in effetti a Pescara mi hanno colpito i tuoi occhi molto belli (per par condicio mi affretto ad aggiungere che a Pescara ho notato anche la bellezza degli occhi di @arthasastra85, un taglio allungato veramente molto particolare).

      Elimina
    4. Inutile dire che la tua spasmodica ricerca di un toy boy fra i miei lettori (editor incluso) va correlata alla laurea di tuo marito (con l'aggravante del fidanzamento in culla). Giova ha uno sguardo piuttosto risoluto: non saprei se classificarlo fra i cinghiali o fra i mastini...

      Elimina
    5. Ma figuriamoci, io ho sempre segretamente aspirato all'amore dei cinquantenni (per una vecchia storia di Edipo irrisolto, è inutile aggiungerlo) e ora che finalmente ne ho uno tutto per me non mi sembra vero.

      Elimina
    6. @Nat: E poi dicono che le donne nascondono la loro età.

      Elimina
    7. @Dragan Ma quella è acqua passata, oggi uno dei momenti clou nella vita di una donna è il megafestone per il cinquantesimo...

      Elimina
    8. @rockpasso

      Sa che ci avevo pensato, al cavaliere impavido nella notte oscura e a chi si incarica del compito, a mio vedere, più noioso e comunque necessario?
      Certo, da mettere in conto la gioia di preparare una sorpresa e di pregustare quella di una ragazzina, e l'aiuto reciproco ecc ecc.

      "Tu chiamale, se vuoi" sinergie...con l'augurio, per tutti, di Natali gioiosi e non (tanto) asimmetrici.

      Elimina
  10. Caro Prof.,
    anche se è tantissimo che la seguo ho inviato solo due commenti in passato (preferisco ascoltare ed imparare da lei e dai suoi "seguaci").
    Ma sono un sentimentalone, e questo post mi ha colpito (anche se l'ho capito subito, l'ho riletto tre volte!).
    Grazie per tutto quello che ha fatto, fa, e farà!
    P.S. Se non sono indiscreto: la foto che ha postato di sua moglie mi ricorda molto la "ragazza con orecchino di perla" di Vermeer ( prof., è fortunato e anche sua moglie lo è).
    P.P.S. Il livore provato per il post di Scacciavillani a Boldrin svanisce al suono delle sue parole... Grazie anche per questo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Che poi il livore di Scacciasestesso scompare a fronte di quello degli ex seguaci. Minimo comune multiplo: il non essere realizzati umanamente. Gli siamo vicini nel loro fallimento, che però avrà pure i suoi motivi! Si fa tutto con la stessa testa...

      Elimina
    2. Scacciasestesso conosce così bene quello di cui parla che è arrivato a fare il mischione tra il prof e i sostenitori del referendum contro il Fiscal Compact.
      Quanto alla risposta di Lippi e Boldrin, un atteggiamento meno pusillanime nei confronti di chi in casa loro prende a insulti un collega che li ha ospitati e che avevano appena finito di ringraziare pubblicamente sarebbe stato più dignitoso.
      So che tutto questo è normale, comunque: nelle professioni non tutti sono gentili come Becchetti e anzi la maggioranza passa il tempo a tagliarsi i panni addosso a vicenda (anni fa una volta a una conferenza ho sentito Rubbia in persona che invece di dire "un ignorante qualsiasi" diceva "un XY qualsiasi" e XY era il nome e cognome di un collega). Poi il web 2.0 ha enormemente amplificato il fenomeno, estendendolo a persone che mai avrebbero avuto un pubblico superiore a quello dei loro amici del bar, con cui possono sfogarsi a sparlare delle ex (scelta già molto poco elegante).
      Comunque sono commossa che Boldrin avesse tanto a cuore noi seguaci, davvero se non fosse venuto lui a dirci quelle cose non avremmo saputo dove leggerle.

      Elimina
    3. B&Z, entrambi PD sarà un caso?

      Sui ...cani, la rabbia sta facendo il suo decorso. Omanoidi?

      Elimina
    4. @Nat

      Non mi meraviglia che Rubbia abbia fatto così: sai, la Scuola Normale e poi tutto il resto ti addestrano a una certa "durezza del vivere". Ma io potrei raccontarti che cosa dicevano i compagni di corso di Rubbia su di lui. E se ne strafregavano, se nel frattempo aveva vinto il Nobel. Grandezza e assurdità di una delle istituzioni più importanti (un tempo) e particolari di questo paese

      Elimina
    5. Scaccia
      chi? Ragazzi, io ho imparato a giudicare le persone prima da come si pongono, entrando solo dopo nel merito di quello che dicono.

      Quell'uomo è tanto squallido e patetico che seguirlo anche solo per poco espone a tanto di quel brutto da rovinare una bella giornata per un nonnulla. Tanto meglio ascoltarsi una bella canzone e lasciarlo fare.

      Elimina
  11. Niente é più potente di una famiglia unita
    Siamo due uomini fortunati

    RispondiElimina
  12. GENERAZIONE TELEMACO

    Emozione grande nel leggere i sentimenti di una dedica cosi intimista, tanto da essere condivisa.
    Quanto su quel 3 frazionato periodico che richiama la necessitata consapevolezza dei nuovi Telemaco che - guardando il mare in attesa del ritorno di padri che hanno ucciso il proprio - hanno da rianimare emozioni, sentimenti umani che non possono essere scordati.

    Il rinnovato ringraziamento per l’impegno titanico di condivisione della Memoria e dell’unico “muscolo” che fa differenza nell’evoluzione darwiniana.

    Tiremm innanz ..!

    RispondiElimina
  13. È una poesia.
    Non credo che scriverò più nulla su questo blog, non voglio più rubarle il tempo che lei toglie alla sua splendida famiglia anche se sono sicuro che rimedi alla quantità con la (insopportabile dirà la sig.ra Roberta?) qualità.
    Grazie a lei e alla sua famiglia.

    RispondiElimina
  14. Due li ho conosciuti, la prima apparsa no. Di Uga posso dire che la fame della nascita non le è passata, almeno quella di ravioli; Er Palla viaggiava in un suo mondo e ogni tanto si affacciava; a Rockapasso i miei i miei grati pensieri: "Dotata animi mulier virum regit".

    RispondiElimina
  15. Quella del latte artificiale imposto ai nascituri è una storia che questi giorni si ripete... Per il resto, post bellissimo

    RispondiElimina
  16. Prof lei è un grande! Come hanno già scritto in un commento precedente questo post è per noi un regalo grandissimo, e ci ricorda quali sono le cose veramente importanti della vita.
    Per quanto riguarda l'isola Tiberina la mia esperienza è analoga alla sua e più volte ho pensato che il Tevere sia stato troppo benigno con quel luogo. Ma io so, praticandola, che la medicina è la meno scientifica fra tutte le pratiche con una base scientifica, e mi piacerebbe avere il talento di saper narrare quanto di questo è colpa dei pazienti oltre che dei medici. Di nuovo grazie.

    RispondiElimina
  17. Sono commosso, non riesco a trovare ulteriori parole.

    RispondiElimina
  18. Adoro il clima pre uscita di un libro da me tanto atteso! Succede un po' lo stesso quando deve uscire un disco. (per esempio con l'ultimo dei Pink Floyd e per quello di Waters di cui ANCORA non c'è traccia)

    Nel mio piccolo ho lanciato una campagna di #bookselfie con L'Italia può farcela (molte e simpatiche adesioni), ho scritto al sito de il Saggiatore perché NON c'è una sezione "anteprima" (Adelphi e Einaudi ce l''hanno, per esempio) né era stato inserito Alberto Bagnai come autore. (poi però l'hanno fatto, sono io che sono un cacacazzo), ho mandato messaggi facebook a tutti i miei contatti che potrebbero leggere l'opera...e in realtà gli faccio un complimento perché li presumo e lettori e vogliosi di leggere qualcosa di buono e non ciarpame...
    Ho già organizzato con la libreria di Napoli che frequento da anni, il mio Bagnai day e cioè libro, poltrona nera comodissima tutta per me per 3-4 ore e cappuccino (freddo).

    Che dire? Aspetto.
    Una proposta...quando magnifica (giustamente) Proust può non farlo a discapito di Céline? Ogni volta ci rido su, ma poi intervengo...scelga un altro scrittore, la prego!!! :-)

    RispondiElimina
  19. Tanto per rimanere nel tema del Blog lo sapete che quello di sostenere la superiorità dell'allattamento artificiale rispetto a quello al seno insieme alla rigidità degli orari di allattamento è stata una peculiarità della pediatria tedesca degli anni 50-60? La base "scientifica" di quella posizione era basata, guarda caso, sulla "crescita", infatti sembra che i pupi nutriti in tal modo aumentino di peso più rapidamente e in maniera più consistente di quelli allattati al seno. I sostenitori dell'allattamento naturale invece ne rimarcano il maggiore beneficio a lungo termine sulla salute. Io ci vedo un certo parallelismo tra queste posizioni neonatologiche e quelle economiche.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Perché ci siamo messi con questi matti?

      Elimina
    2. Che poi mica é importante essere tutti grandi e grossi. Ne bastano 20 per nazione. Vedi risultati del rugby tedesco.

      Scherzi a parte, siamo tutti matti. Ma il matto che segue altri matti invece di andare per la sua é pure stupido!

      Elimina
    3. Le logiche libberiste sono analoghe a quelle zootecniche. Il vitello deve crescere grasso e in brevissimo tempo in maniera da essere macellato e lasciare libera la stalla per un altro vitello. Poco importa se la bistecca è insapore e l'esposizione agli estrogeni uccide i nostri spermatozoi, quello che conta è la produttività.
      La produttività e la "customers satisfaction" perché non è raro che siano le mamme a voler veder crescere rapidamente il proprio pupone, e la dove il mercato richiede si organizza l'offerta. È proprio vero che ogni vittima è complice del proprio carnefice.

      Elimina
    4. Però, per la mia esperienza, è da un po' che negli ospedali si sta diffondendo l'opposto mantra del latte naturale e se non ce la fai i bimbi devono morir di fame e tu, comunque, sei una madre indegna.

      Elimina
    5. Ma tipo fare come cazzo un vuole senza dover per forza sottostare a dei mantra? Tanto per esser chiari, in quel reparto il primario non c'era mai, perché stava a far abortire parioline in un clinica privata (mi dicevano). Vuoi il lattuccio in polvere? Feel free. Cor Palla l'abbiamo usato. Ma perché dare 60 grammi di latte a una bambina che ne vuole 90? C'è un motivo? Perché Guido ha triplicato di peso nel periodo in cui i prematuri raddoppiano, e Giulia è ancora oggi sotto la mediana? Ne vogliamo parlare? No, io non ne voglio parlare. Quello che vorrei fare (ma avrei dovuto prepararmi per tempo) è un'altra cosa. Di esperienze ognuno ha le sue, e io le ho quasi tutte. Ripeto: i Boldrin esistono in ogni scienza: nell'ostetricia e nella ginecologia, nella filologia e nella fisiatria, nella filatelica e nella fisica, nella botanica e nella biologia. Occorrono esempi? Il mio argomento si poneva su un altro piano, ma passons.

      Elimina
    6. Tipo che è esattamente quello che intendevo. Libbbberisticamente.

      Elimina
    7. Diciamo che la storia dell'allattamento tipo "ogni 2 ore e mezza, 10 min da una tetta e 10 dall'altra, e non lasciarlo attaccato troppo, chealtrimentisivizia" è un po' come castacriccacorruzzzzionedebbitopubblicospesapubblicaimproduttiva...ma negli anni 80 non si sapeva, e io a 3 mesi già mangiavo le banane perchè mia mamma "nonavevapiùlatte"...

      Elimina
    8. Come tutti i maschi ovviamente di allattamento ne so più delle donne (per altro, in qualità di tuttologo, so tutto)...
      In generale il latte materno va meglio del latte artificiale come contenuto nutrizionale, però col latte artificiale i bimbi crescono lo stesso.
      Il fatto però potrebbe essere che nella poppata il bambino fa la fatica a nutrirsi prevista dalla natura, e quando è sazio e ha la pancia piena si stacca e i ritmi sono quelli selezionati in milioni di anni e vanno bene così (SOLO se la mamma ha abbastanza latte, ovvio).
      Invece con i biberon l'allattamento è troppo facile, specie in ospedale dove cercano di fare il più in fretta possibile e così ad alcuni bimbi, specie prematuri, viene la NEC, che è una sindrome molto grave.
      Almeno, ch'è un legittimo dubbio che sia così.

      Elimina
    9. Il mio saggio pediatra mi diceva che una bellissima Ferrari richiede il doppio rifornimento di una splendida Cinquecento. Come mamma i miei due pargoli li ho nutriti a richiesta, il primo ha tentato di prosciugarmi con pasti ogni ora e mezza h24 e lo pesavo 3 volte al giorno incredula del raddoppio del peso in 2 mesi, la seconda è nata moderata e la pesavo 3 volte al giorno perché mangiava solo 5 volte al giorno e non terminava come il fratello i pasti col latte che le uscivano dal naso.
      ..le teorie elaborate con mio marito, gli arditi esperimenti. .robe da matti!
      Bellissimi ricordi però.

      Elimina
    10. Mi permetto di rispondere che TUTTE le mamme hanno latte se allattano a richiesta...solo per gravi disfunzioni della ghiandola mammaria si hanno "problemi di latte".
      Dire "se si ha abbastanza latte" non è corretto.

      Elimina
  20. Questo post è la conferma che, nonostante cerchiamo per tutta la vita di esprimere la nostra individualità, in realtà siamo tutti accomunati dall'universalità di pochi essenziali valori.

    @nat: mi riassumi lo spettegulless di Lippi&Boldrin, me lo sono perso. Grazie

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma sai, Francesco, che mi dispiace sempre quando capisco quanto poco è considerato tra di noi il grande operato di Sergey Brin e Larry Page?

      Elimina
    2. Bastava un link.
      Però grazie lo stesso!

      Elimina
  21. Professore, mi ha commosso leggere le sue parole.
    Mi ha mostrato aspetti che, sbagliando, troppo spesso non guardo riguardo all'avere una Famiglia e dei figli... e la ringrazio anche per questo.

    Sono sicuro che i suoi figli le vogliono molto bene e piu' cresceranno, piu' avranno stima e orgoglio di un padre così.


    Mi ha colpito la semplicità e l'efficacia con cui ha espresso quel che troppo spesso avviene tra pubblico e privato.
    "ragiono proprio su quanto i nostri problemi derivino dal settore pubblico, o dalla sua cattura da parte di interessi privati."

    Il luogo comune troppo spesso indirizza l'attenzione verso quanto sia brutto cattivo e improduttivo il pubblico omettendo completamente di considerare alcune dinamiche, per cui una fornero, che già 15 anni fa rispondeva chiaramente a interessi che col pubblico centrano come il cavolo a merenda (so che l'autore non è "gradito" ma una lettura dei contenuti dove ci sono dei riferimenti a date ed avvenimenti, sono utili per comprendere meglio); tra i tantissimi, mi viene in mente un mario draghi, monti, prodi o napolitano (le minuscole sono automatiche) così come tanti altri che operano all'interno dell'apparato pubblico. Quando lavorano nel settore pubblico, a chi rispondono queste persone e a quali interessi? Mi riferisco anche alle mogli, figli e nipotini vari di suddetti soggetti.

    Poi sentiamo dire che la Politica deve sparire.. o che una banca centrale di uno Stato deve essere indipendente (dai suoi cittadini) ed essere guidata da persone che vengono e rispondono a interessi oligopolistici privati, spesso sovranazionali, con buona pace dei bei discorsi e pipponi sulla democrazia....

    Credo sia ora di finirla con questa disinformazione imperante, ciononostante lei ha fatto moltissimo con il suo contributo.


    E per concludere, per rimanere in tema:

    Latte in polvere per i neonati arrestati dodici pediatri

    RispondiElimina
  22. ὃς ἔφη χαριεστάτην ἥβην εἶναι τοῦ ὑπηνήτου

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' l'inizio del Protagora di Platone

      Elimina
    2. E dovrebbe significare: "(Omero), che disse che il momento più pieno di grazia dell'adolescenza è quando inizia a spuntare la prima barba".
      La traduzione è dedicata a Boldrin (non perché richiami minimamente quell'immagine), a dimostrazione che chi ama il greco non è elitista, ma condivide volentieri il pane della conoscenza.

      Elimina
    3. Però, mi è rimasto un tarlo: potrei sbagliarmi, ma secondo me il passo preciso del Protagora a cui si riferiva il prof è questo: καί πώγωνος ήδη υποπιμπλάμενος, che è qualche riga sopra. Significa comunque "ora che il mento si sta ricoprendo di barba" (riferito ad Alcibiade) o qualcosa di simile.
      Sono riuscita a trovare online l'originale in greco del Protagora per controllare, traendone conferma alla mia teoria che non c'è curiosità che il web solleciti che il web stesso non sia in grado di esaudire.
      Se qualcuno dei grecisti del blog mi dice cosa ne pensa di questa supposizione (confesso qualche dubbio sul participio e la mia grammatica greca chissà dove è finita) mi fa piacere...

      Elimina
    4. Cara Nat, non ti sbagli. Qui fanno tutti i fichi, da chi mi corregge il latino (con l'aiuto di qualche neolaureato), facendomi fare la figura dell'analfabeta in mondovisione (ma mi son consolato parlando con Giacché: è assolutamente normale che sia così: ho lievemente aumentato il dosaggio e penso al dopo), a quell'altro che mi spiega che Kaiser viene da caedo. Poi però io dico "genitivo assoluto" (dimmi tu se potevi dare indizio più leggibile) e solo tu lo trovi. Il mondo sarebbe molto più vivibile se ognuno stesse al posto suo. Come sapete, io prima aspetto il momento, e poi ce li metto. La sentina del web 2.0 brulica di personaggi simili.

      Ovviamente al pagamento si applica il tasso di interesse legale.

      Grazie di esistere, domanda accolta. Il mio Alcibiade è ancora sbaciucchiabilissimo.

      Elimina
    5. Ben lo sapevo, sig. Nat; la mia era la risposta al Bagnai. A challenge to the challenge (sine ira ac studio). En passant: bella famiglia.

      Elimina
    6. Allora non hai capito la domanda. Leggila meglio.

      Elimina
    7. lei non ha capito la risposta - finiamola qui.

      Elimina
    8. @prof: è tutto normalissimo, ma a causa del web 2.0 si nota di più (grazie a lei, ovviamente)

      Elimina
    9. @martinet: ma sai che è davvero un peccato che Proust non abbia potuto conoscerti, avrebbe fatto di te un personaggio meraviglioso...

      Elimina
    10. Vero? Non ha studiato il genitivo...

      Elimina
    11. veramente ho studiato anche lo strumentale e il locativo (del sanscrito); e sul genitivo ho scritto un articolo apparso su Indogermanische Forschungen... For Mrs Nat: I am flattered by your compliment - shouldn't I?

      Elimina
    12. Minchia! Praticamente stai alla linguistica come Boldrin all'economia!

      Elimina
    13. @martinet Ripensandoci, non c'è neanche bisogno di Proust: ce la fai da solo.

      Elimina
    14. "I grandi amori si annunciano in un modo preciso...".

      Elimina
    15. Alberto Bagnai 25 novembre 2014 22:33

      Un complimento sincero, mascherato da presa per il culo, mascherato da complimento sincero… o è il contrario?

      A confronto del cavajere nero la Sfinge è Shirley Temple...

      Elimina
    16. Le coeur a ses raisons que la raison ne connaît point, mio caro Marco... Per sì e per no, io prendo sempre tutto per un complimento, le prese per il culo in particolare.

      Elimina
    17. Ma guarda che io parlavo dell'amore di Nat per Martinet. Sono un mero osservatore...

      Elimina
    18. Semmai di Martinet per me, a fil di logica, scusi... rivendico con orgoglio che il ruolo della stronza è tutto mio (Martinet ha magari altri difetti, ma non mi sembra cattivo, non quanto me almeno).
      Comunque io Flaiano non l'ho letto e smentisco fin da subito qualsiasi illazione.
      Per Martinet: ti prego, vivi tranquillo e in pace, non sentirti incoraggiato a intervenire in questo piccolo dibattito.

      Elimina
    19. εἰμὶ δ᾽ ἐγὼ θεράπων μὲν Ἐνυαλίοιο ἄνακτος
      καὶ Μουσέων ἐρατὸν δῶρον ἐπιστάμενος

      Elimina
    20. θυμέ, θύμ᾽ ἀμηχάνοισι κήδεσιν κυκώμενε,
      ἄνα δέ, δυσμενέων δ᾽ ἀλέξευ προσβαλὼν ἐναντίον
      στέρνον, ἐν δοκοῖσιν ἐχθρῶν πλησίον κατασταθείς
      ἀσφαλέως· καὶ μήτε νικῶν ἀμφαδὴν ἀγάλλεο
      μηδὲ νικηθεὶς ἐν οἴκωι καταπεσὼν ὀδύρεο.
      ἀλλὰ χαρτοῖσίν τε χαῖρε καὶ κακοῖσιν ἀσχάλα
      μὴ λίην· γίνωσκε δ᾽ οἷος ῥυσμὸς ἀνθρώπους ἔχει.

      Elimina
    21. αἲ γὰρ ἄτερ νούσων τε καὶ ἀργαλέων μελεδωνέων
      ἑξηκονταέτη μοῖρα κίχοι θανάτου.

      Elimina
    22. Senti, però adesso non portarmi sfiga, che in fondo mancano solo dieci anni... se ti stai vendicando, comunque, ammetto che lo fai in modo piuttosto raffinato.
      Del resto, è vero che Τίς δὲ βίος, τί δὲ τερπνὸν ἄτερ χρυσέης Ἀφροδίτης;, però ora interrompo questo scambio di amorosi sensi perché non voglio ASSOLUTAMENTE dover dare un'altra volta ragione al diabolico prof ;-)

      Elimina
    23. Ho notato anch'io la deriva iettatoria, ma non devi temere: Martinet è tutto aoristo e niente arrosto...

      Elimina
    24. Che nessuno mi tocchi Martinet, ora che ha citato Archiloco e Mimnermo. Certe passioni rendono fratelli di sangue (anche se chi io proprio proprio preferisco è Alcmane, oltre alla sublime, ovviamente, la più grande, più brava lei di tutti i maschietti messi insieme).

      Elimina
    25. ...ma guarda che anche la Nappi... Ah, scusa, tu dicevi a scrivere! Perdonami, non ci sto più capendo nulla...

      Elimina
    26. (Con sorridente indulgenza) Maschietti... Di qualsiasi cosa si parli sempre lì andranno a parare...

      Elimina
    27. Gentile Nat, io non augurerei la Parca irremovibile ad altri se non a me stesso, tampoco a una donna: non voglio infatti avere una lunga vita, ma credevo che lei, dama gentile e pietosa, mi rispondesse con gli accenti di Solone, che diceva a Mimnermo di correggere il verso in "ὀγδωκονταέτη μοῖρα κίχοι θανάτου"; prof. Bagnai, le assicuro che come "aoristo" io sono "fortissimo" (intelligenti pauca). Infine, concordo con Nat e concludo il "contrasto" citando in suo onore quelli che io considero i versi più belli mai scritti sulla pena più dolce ai mortali:

      οἶον τὸ γλυκύμαλον ἐρεύθεται ἄκρωι ἐπ᾽ ὔσδωι,
      ἄκρον ἐπ᾽ ἀκροτάτωι, λελάθοντο δὲ μαλοδρόπηες,
      οὐ μὰν ἐκλελάθοντ᾽, ἀλλ᾽ οὐκ ἐδύναντ᾽ ἐπίκεσθαι.

      Elimina
    28. Il livello del blog sta degenerando: siamo passati dalla porca alla parca...

      Elimina
  23. Ohhhh ! Finalmente una cosa in comune con Lei l'ho trovata: gli amici e i parenti di Lei che mi han fatto la guerra manco fossi il demonio in Terra.Ma quello ha avuto solo l'effetto di rafforzare il bene che ci univa.Cercare di dividere due che si amano e come tentare di scindere un atomo con un'accetta.
    Lo dica a sua moglie che ricorda un po' la Gioconda di Leonardo.Lo sguardo sereno e intrigante,le labbra,il mento.Ma soprattutto lo sguardo.
    Un bambino è come il PIL:cresce cresce e poi si ferma un poco fintanto che ne nasce un altro che cresce cresce e alla via così che ci si arricchisce.
    Un PIL all'ennesima potenza.Al netto delle spese è una grande soddisfazione.
    Ce lo so...sono ispirato.

    ...e lui finì d'amare.abbandonò l'uomo e ritornò scimmia.
    Tant'è che ora è la che salta fra i rami,
    non gli è rimast'altro che impazzire.
    (questa è per gli invidiosi).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. IL PIL...il prodotto interno della felicità.
      La scimmia? L'umano impazzito senza l'amore.

      Sennò sembro un materialista da ricovero.

      Scusate queste precisazioni.L'ho scritto quì qualche mese addietro ma rileggendomi ho avuto l'impressione di di essere troppo criptico ( " nun se capisce na fava e non vorrei essere frainteso").
      Grazie Prof.

      Elimina
  24. La classe non è acqua e allora: "Musica, Maestro!".

    Concertino, Concerto Grosso, Concerto... Straordinario.

    (Alessandra da Firenze. Arcangelo Corelli "Concerto fatto per la Notte di Natale", Sergey Obraztsov)

    RispondiElimina
  25. A parte le dovute trasformazioni di dettaglio, minuscole o del tutto trascurabili, se l' "anima gemella", oltre a tutte le sue qualità, oggettive, riconosciute e venerate, che invece prima riempie quel posto che lei sa essere la base assoluta della sua esistenza e sente vicina con un'intensità che la parola "amore" è inservibile a esprimere, e sa di rappresentare per lei, quasi, la stessa cosa, completa la sua femminilità minacciandola anche, un giorno si è l'altro pure, di tagliare i ponti, allora incomincio a comprendere che non per puro caso si manifestano affinità e condividono idee.

    RispondiElimina
  26. Bello! Se trovassi il tasto "consiglia" lo cliccherei.
    p.s.: Nel caso in cui la mia fidanzata capiti qui (mai sfidare il destino), sottolineo che la mia ammirazione é a 360 gradi, ma le invidio esclusivamente i concerti.

    RispondiElimina
  27. Una bellissima lettera d'amore (anzi, tre!) mascherata da dedica (anzi, tre!).

    E comunque, paragonare il capino di una neonata a una tsantsa… pura letteratura, roba da montagne russe della scrittura, senza il senso di nausea che danno le montagne russe!

    Ad ogni modo: auguri!

    … sperando che la rete non se magni puro questo linke...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Appunto…

      RI-auguri (alla vecchia maniera):

      http://vangelodelgiorno.org/main.php?language=IT&module=saintfeast&localdate=20141122&id=971&fd=0


      P.s.: se sua figlia riuscirà a realizzare la sua aspirazione alla pasticceria mi conti già da ora fra i suoi clienti (col permesso del mio compagno di viaggio messer Mellito). Viva i maritozzi alla panna!

      Elimina
    2. Non mi sono mai sposata, non ho avuto figli e sto benissimo così, ho avuto un fidanzato ingegnere alto, biondo, occhi azzurri, fisico statuario; ho tutto quello che mi serve, e sopratutto nessun rimpianto di nessun genere ,ma la cosa che più mi piace è l'idea della pasticcera, cara Uga anch' io sarò una tua cliente perché mi piacciono in particolare i bignè allo zabaione, la millefoglie, la diplomatica, la sacher, i babà, lo strudel, le creme alle noci e ai liquori. L'unico dispiacere è che con la scusa del ballo e di questo blog, non riesco più a leggere i miei libri.

      Sa professore, in casa di riposo gli anziani che non piangono sono quelli che non hanno figli, perché non aspettano nessuno.
      Con affetto,
      M

      Elimina
  28. Bilanciare la parte femminile con la parte maschile della propria personalità non é semplice, lei sembra riuscirci.

    RispondiElimina
  29. Un bel testo-cocktail di Tenerezza, Sensualità e Amore caro Bagnai. Da sempre il "sistema del profitto esasperato" lavora perché l'individuo si esprima in maniera disgiunta con quei sentimenti, infatti Tenerezza senza sensualità e amore produce IPOCRISIA, la Sensualità staccata da tenerezza e amore produce PORNOGRAFIA e l'Amore isolato da tenerezza e sensualità produce MISTICISMO; se nota la società attuale abbonda di ipocrisia, pornografia e misticismo, prodotti che riscuotono grande successo offrendo occasione di consistenti profitti. Ciò che Lei scrive dimostra che c'è ancora qualcuno che non si fa influenzare e che miscelando i 3 sentimenti suddetti nelle giuste dosi, getta le basi per un "menu" che il sistema non gradisce. un cordiale saluto

    RispondiElimina
  30. Devo proprio ammetterlo, leggendo il suo post, oltre ad aver avuto ancora una volta in più la conferma di aver capito per cosa Lei sta lottando e dove ci vuole condurre, ho anche provato un certo senso di colpa.
    Si, la colpa di averLa momentaneamente tradita frequentando cattive compagnie come quelle rappresentate da un noto sito libbberista dove leggendo "perle" come queste espresse da un "austriaco":
    "Finché lo Stato vorrà normare il mercato del lavoro con contratti collettivi, imponendo costi minimi, rigidità nei licenziamenti e costi dovuti ad uno Stato fallito i call center italiani saranno dei morti viventi. All'estero tutte questi vincoli non ci sono e le persone sono felicissime di lavorare in call center. I figli che lavorano in call center guadagnano più dei genitori e se non sono soddisfatti cambiano azienda con facilità", ho quasi provato la sensazione di annusare odore di zolfo e la consapevolezza di aver perso un quarto d'ora del mio tempo.
    Grazie ancora per il suo impegno e per la riconoscenza che oggi ha voluto tributare anche a chi la "sopporta" amorevolmente.

    RispondiElimina
  31. OT fuoricampo.
    Un altro giornalista (Ravoni) un altro perchè!

    In attesa del video,oggi su TgCom24,il Ravoni, in risposta a Bagnai:"io non sono economista, pero..." e allora PERCHÈ parla di economia?

    Senta Ravoni sembra ci sia uno strano rigonfiamento al meato acustico sx consiglio un medico QUESTO si fidi dicono sia molto competente...

    P.S. il nasone

    RispondiElimina
  32. Magari il mondo perfetto no, ma le belle persone esistono.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. «ma le belle persone esistono»

      e a volte aiutano a vivere.

      Elimina
    2. Un uomo che coltiva il suo giardino, come voleva Voltaire.
      Chi è contento che sulla terra esista la musica.
      Chi scopre con piacere un'etimologia.
      Due impiegati che in un caffè del Sur giocano in silenzio agli scacchi.
      Il ceramista che premedita un colore ed una forma.
      Il tipografo che compone bene questa pagina che forse non gli piace.
      Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto.
      Chi accarezza un animale addormentato.
      Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto.
      Chi è contento che sulla terra ci sia Stevenson.
      Chi preferisce che abbiano ragionegli altri.
      Tali persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo.
      Jorge Luis Borges

      Elimina
  33. Nella mia società periodicamente scelgono due dipendenti, li intervistano e poi pubblicano le interviste per farci conoscere meglio.
    Non ricordo se fosse il 2011 o il 2012 quando tocco' a me.
    Una delle domande era: chi e' il tuo idolo? Di solito i colleghi rispondono a questa domanda con persone di famiglia o grandi personaggi del nostro tempo. La mia risposta e' stata: "Detto che "il capitano" e' fuori classifica, il mio idolo e' Alberto Bagnai [link a goofy]". (Certo, io non ci vivo eh .....)

    RispondiElimina
  34. C'è una replica on-line del tgcom24 col prof? Grazie

    RispondiElimina
  35. Vorrei rilanciare una polemica a suo tempo giustamente intrapresa da Alberto. Ieri su Il Foglio c'era un articolo di Alberto Brambilla sulla resurrezione del Pireo ad opera dei Cinesi e sulle lezioni che la Grecia dà all'Italia in fatto di rilancio dell'economia. Non entro nella sostanza dell'articolo: chi vuole lo legge e lo valuta secondo i proprii i criterii di giudizio. Ecco, appunto, i criteri di giudizio. Su che cosa si formano? Sull'occhio e sull'orecchio. Già i Greci pensavano che l'occhio fosse più veriterio dell'orecchio. Ma sulla Grecia attuale domina l'orecchio (che già di per sé basterebbe) piuttosto che l'occhio. Dunque, se i 101 Dalmata avessero reso un po' più visibile il documentario sulla Grecia, magari mettendolo su youtube a disposizione di tutti, non avrebbero aiutato a formare un'opinione pubblica più critica? Non avrebbero fatto quello che era il loro dovere? Magari la visione di un paese stremato e immiserito avrebbe reso più difficile parlare di ripresa a cuor leggero.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Solo un squilibrato mentale può parlare di rilancio del economia greca con una quota di povertà al 60%, una disocupazione giovanile al 60% è una discupazione al 27%.

      Certo dopo che il PIL a perso il 27% un misero recupero del 1.7% è un rilancio.
      Come dire ad un azionista, dopo che le sue azioni sono crollate del 95% da 100$ a 1.5$ è poi sono salite del 100% da 1.5$ a 3$ che adesso è in zona positiva, hurrrraa.



      Elimina
  36. Bella dedica, e bella famiglia. Mi fa un po' mancare la mia, cosa per cui invidio chi è rimasto in patria.

    Colgo occasione per chiedere scusa da parte del cellullare che non so usare: le autocorrezioni hanno vita propria e il piccolo schermo rende gli errori duri da scovare. Vorrei un pc come un tempo, ma tocca sperimentare la durezza del vivere.

    Ps. Durezza del vivere è un iperbole, in realtà semplici fastidi di una vita da viaggiatore.

    RispondiElimina
  37. Un coinvolgente percorso d'amore e tenerezza che ti ripropone gli stessi passaggi nella tua vita.
    Ho una manciata d'anni più di lei (57)
    Ho avuto anch'io il mio "Er Palla" (Marco) già adolescente con rapporto conflittual-giocoso-incazzoso, e la mia Uga (Francesca detta Chicca) creatura dolce e sensibile.
    L'amore ma anche la tenerezza verso per i figli non cambia mai.
    Oggi Marco ha 35 anni e una bimba di 4 (Aurora Chiara), Francesca ne ha 27.
    Riempiono la mia vita e quella di mio marito.

    Poi però potremmo anche dire che Marco pare essere in procinto di perdere il lavoro (delocalizzano in Nord Europa) e Francesca laurea in relazioni internazionali 110 e lode passa da uno stage all'altro e ora è a casa.

    Ma questa è un'altra storia. E' anche la storia di questo blog.

    L'approdo qui due anni fa circa mi ha fatto bene.

    Concludo con un aneddoto divertente di qualche tempo fa:
    famiglia tutta riunita a pranzo, mio figlio Marco con moglie e la piccola Aurora, mia figlia Francesca con il suo ragazzo, nonchè mia madre.
    Aurora: "nonna ma chi è tuo marito?"
    Io: "Il nonno Fabri"
    Aurora: "e il tuo innamorato?"
    Francesca (a tradimento): "Si chiama Alberto"
    Aurora: "Ah!.."
    Ilarità generale.
    Francesca si diverte a stuzzicarmi ma la segue assiduamente, come gran parte della famiglia.

    Grazie per aver voluto condividere con noi la sua dedica.

    RispondiElimina
  38. Grazie Bagnai di averci reso partecipi della tenerezza verso la tua famiglia.Anche in questa tua dedica ,ci hai insegnato che i seguaci di Lutero sono rimasti i barbari di antica memoria.Bravi forse nell'economia e nel vendersi come precisi ,"teutonici",se dis inscì? quando noi parvenues italiani vogliamo indicare
    qualcuno da imitare per il suo rigore ecc ecc.,ma carenti un pochino nelle radici delle parole.E poichè in questo tuo blog, giustamente è stato sottolineato di voler porre una certa cura nei termini,(almeno come meta), possiamo dire che kaiserscnitt ist eine Tautologie. Il parto cesareo non deriva da Cesare ma dal nostro mai troppo amato latino caedo, is, cecīdi, caesum, ĕre , caedere/tagliare. Latino che non a caso è stato fottuto nella scuola e nella Chiesa col 68.
    Pax et bonum , te saluedi

    RispondiElimina
  39. Sarebbe Kaiserschnitt.
    Con la K maiuscola, perché è un sostantivo, btw maschile.
    Non per fare il gonoclasta, ma solo per la qualità totale.

    Condivido la rabbia per il confinamento della lingua latina
    nella torre eburnea degli specialisti,
    non senza ricordare che nella terra di Goethe e di Schiller,
    la lingua latina la si studia ancora, eccome.

    Con i migliori saluti di un barbaro, in quanto luterano,
    con l'aggravante di essere tedescofono.

    Servus!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie caro. Io rinuncio a spiegare che sapere il latino non significa non sapere il tedesco. Se qualcuno ha voglia di farmi lezioncine di latino (e ce ne sono, oh, se ce ne sono: vedi post successivo e controlla sul libro) io ormai rinuncio, e mi regolo secondo il sano principio di Machiavelli: gli uomini si debbono vezzeggiare o spegnere. Il famoso "non sparare su un nemico troppo lontano", insomma...

      Elimina
    2. Meine Pflicht, Alberto.

      Conclusione tatticamente corretta per diversi motivi. Facendolo: (1) rischi di mancare il bersaglio, (2) rischi di rivelare la tua posizione e (3) sprechi munizioni.

      Mit barbarischen Grüßen.

      Elimina
  40. CI ho pensato un pochino (di più non son capace) e devo confessare - avvenga che può, dice Pirandello - che questo post, belllissimo per tanti aspetti, mi ha lasciato un po' male, una punta di scoramento, malinconia... non so.
    Perché per me, Rockapasso è il personaggio di una narrazione, pirotecnica ed affascinante che passa dal privato al pubblico, dalla tecnica al gioco. Me la sono sempre immaginata. Non so il suo nome. Per me si chiama Rockapasso, come una cowgirl di T. Robbins. Mette su Bach, è sintetica e sferzante, delicata e tenace... e porta tanta pazienza con "la bestia", perché intimamente sa che "la bestia", di cui lei è "la bella", poi pienamente la ripaga in tanti modi che a noi sempre resteranno ignoti (e per favore, niente sciocche battute).
    E poi, un giorno... una foto.
    Ci piacciono le parole e non disegnini... e allo stesso modo le parole le preferiamo, o quanto meno le preferisco, alle foto.
    Una volta ha postato una foto di una bambina (ma poteva essere un bambino) zaino in spalla che andava per le montagne. Forse era Uga (che sempre Uga per me è!), ma restava "un mistero". E i bimbi, in fasce, sono in fondo un po' tutti uguali.
    Forse, un giorno, mi sarebbe capitato di incontrare dal vivo, la signora Rockapasso, e magari avrei scoperto che si chiama Alberta, nome per eccellenza della "sopportatrice di nevrotico". Ma sarebbe stato un salto netto, dal racconto alla vita. E andava bene così.
    Lo so, per lei è diverso. E diversi sono ed erano gli intenti.
    Comunque sia, spero comprenderà e perdonerà.
    Alla fine di tutto, secondo me, le verrà voglia di provarci, e scrivere semplicemente un romanzo. Credo proprio che ci starebbe tutto!
    Saluti e Uga e a er Palla. Loro hanno preso dalla mamma. Forse...

    RispondiElimina
  41. "Se gli mostri un difetto con onestà li fai arrossire,
    certo che quando esponi la qualità li farai morire"
    (Cit. Renato Zero)

    RispondiElimina
  42. Molto bella sua moglie e molto bella anche la foto, complimenti.

    RispondiElimina

Tutti i commenti sono soggetti a moderazione.