lunedì 14 luglio 2014

Facciamo un referendum sul re#?


Lorenzo Buresta ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Montegaudio":

Caro Maestro Bagnai (e non Prof. come in altra sede), ho partecipato con grande piacere al concerto di sabato scorso e al momento del referendum avrei detto a gran voce ‘clavicembalo’ se prima non mi avessero preceduto le voci rapide e sicure dal fondo, certe che l’organo sarebbe stata scelta migliore. Immediatamente sono stato preso da curiosità e ho pensato ma sì, sentiamola questa ‘stecca di quinte del lupo da paura.’
Qualche volta un pò di dissonanza cognitiva rende la vita più interessante e senza qualche disagio ci si annoia. Però adesso basta, una volta mi è bastata, ho avuto la mia dose omeopatica di Si Maggiore + Mi Bemolle e la prossima non ci ricasco. Detto da un perfetto ignorante di notazione musicale, per quel che può valere.

Postato da Lorenzo Buresta in Goofynomics alle 14 luglio 2014 13:00



...ma carissimi: come dico sempre, la risposta è dentro di voi, ed è giusta. Comunque, nel caso in cui tu abbia il desiderio di ripetere quella meravigliosa esperienza, te la servo qua sotto (video girato provando l'organo, bbona la prima), così gli altri capiranno quanto hai sofferto:



D'altra parte, il mio referendum sull'organo era esattamente come quello di Casaleggio sull'euro, o quello dei nostri cari amici sull'austerità: io volevo suonare l'organo, loro vogliono l'euro, ma sia io che loro, nel fottuto elitismo che ci accomuna, volevamo scaricare sugli altri la responsabilità di una scelta criminale. Funziona sempre!

Immaginate la voce di Funari: "Perché vedi, Arbe', l'elettore è come 'na bella donna... Je devi da fa' crede che conta quarcosa, e allora fa tutto quello che vòi tu...".

Quanto mi manca! (Funari, i referendum sul niente un po' di meno...)



(giuro che appena ho un attimo di tempo vi spiego questa cosa del re cancelletto - come dice Simone Previti - in modo che possiate capirla. Non è difficile, anche se a un certo punto in effetti tocca tirar fuori i nostri amici logaritmi...)


(intanto ho avuto la lieta novella che il concerto di Luxeuil-les-Bains lo aprirò io al flauto con questo bel pezzo napoletano... Dopo un anno che non suono per stare appresso a voi...)

86 commenti:

  1. Bello. In me francamente non induce il desiderio di sentir parlare di logaritmi.

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    1. Ma allora un ingegnere che te lo sei caricato a fare, se ti accontenti di scivolare sull'epidermide del mondo? Ti bastava un dermatologo, magari era pure più ricco!

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    2. Ma apposta, no?, così la mia quota di logaritmi se la accolla lui (che schifo un dermatologo, mi scusi, prof, sarà magari più ricco ma capace che mi attacca le verruche)

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    3. L'amore (compreso quello per i soldi) non dovrebbe arrestarsi di fronte a una verruca. C'è sempre l'azoto liquido... Poveri dermatologi!

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  2. Comunque non mi è sembrata così male la prima, ho sentito di peggio molto di peggio.

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    1. Be', ma ve l'avevo studiata! E poi l'avevo anche postata sul blog. Quando so di aver suonato di fronte a 3000 persone, mi preoccupa di meno suonare di fronte a 200! I due punti sporchi sono a metà della toccata e alla ripresa del balletto, perché la tastiera era un po' più larga di quella del cembalo. Del resto, le toccate servono anche a questo: a toccare lo strumento per prendergli le misure. In concerto è andata 'na crema...

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  3. direi che ci sono un paio di tasti "neri" da accordare...o sbaglio??

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    1. È accordato benissimo, in terza maggiore pura col sol!

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    2. dai...erano lievi imprecisioni allora...

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    3. Caro, non sapere niente di temperamenti storici (o di economia) non è una colpa. Basta conservare un prudente e dignitoso silenzio...

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    4. Com'era quella? "Umiltà è parlare di ciò che s'è avuto l'umiltà di apprendere".

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    5. ...ma se uno strumento è scordato non è che se è antico diventa "temperato storicamente"...rimane scordato.

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    6. Hilda, carissima o carissimo, vedo che non sai proprio di cosa stai parlando. Allora, cominciamo dalle basi: mi sai dare la tua definizione di comma pitagorico (senza googlare)? Se ce la fai, allora possiamo parlare. Non è che tutti siano musicisti perché hanno orecchie (anche ottime), come tutti non sono scrittori perché hanno una faringe e il pollice opponibile, e non tutti sono economisti perché hanno (finché ce l'hanno) un euro in tasca. Lo strumento era ottimamente accordato, ma per le tonalità bemollizzate, il che in pratica significa che una volta equamente distribuito il comma pitagorico fra le quinte re-la; sol-re; do-sol; fa-do (stringendole opportunamente), il "tasto nero" fra il re e il mi era stato accordato in terza maggiore pura col sol anziché col si. Punto. In una esecuzione cembalistica questa situazione sarebbe stata gestita riaccordando la terza troppo larga. Questo abbiamo fatto suonando Zuccari: il cembalo era accordato col Tartini-Vallotti, che ha i tasti neri accordati in quinte pure a partire dal si bemolle, e quindi ha una terza fa#-la# troppo larga. Prima di suonare Zuccari quindi abbiamo spiegato che ci serviva il la# e ho abbassato i tre la # che mi servivano per accompagnare, fino a ottenere un fa# maggiore sufficientemente eufonico (che in Zuccari mi entrava come Dp). Ma questa cosa ovviamente non puoi farla su un organo che ha un ripieno di cinque file, capisci? Non credo occorra disegnino...

      La domanda quindi è: Scarlatti, che a Roma suonava su un organo accordato al quarto di comma col mi bemolle (l'ho suonato anch'io, sta a S. Gerolamo della Carità), avrebbe rinunciato a suonare la sua toccata su un organo simile?

      Su questo si innesta un altra domanda: le durezze determinate dall'accordatura a un quarto di comma avevano un valore estetico, come alcuni sostengono, o venivano considerate come un male minore rispetto ad altre possibili ripartizioni del comma?

      Abbiamo musica inglese del '500 che passa per tutto il circolo delle quinte, è impossibile pensare che venisse eseguita su temperamenti non circolanti. Ma abbiamo anche situazioni compositive nelle quali la durezza del quarto di comma ha un evidente valore estetico.

      La mia sintesi è che Scarlatti se ne battesse il belino, come ho fatto io.

      Se non hai capito quello che ho detto, confido nel fatto che tu non abbia nemmeno capito perché era meglio star zitti. Se però chiedi con umiltà, ti spiego tutto, perché mi sembra molto più interessante che continuare a parlare dell'euVo.

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    7. Lo ammetto: non capisco un cazzo né di economia né di musica barocca...e non sapevo dell'esistenza del ditono...e nemmeno dell'accordatura pitagorica...ma quante cose si imparano con Bagnai.

      Però scusate ma....non potrei resistere un concerto intero.

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    8. Ma infatti nessuno (tranne un pazzo) farebbe un concerto intero così. Io ho suonato il pezzo de cujus più che altro per fini pedagogici, così ora gli ascoltatori sanno cosa non devono chiedere!

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    9. Dio, ma quanto è tutto complicato... io non capisco un tubo, ascolto un pezzo del prof e mi piace (soprattutto il flauto, però). Sarà pure l'epidermide del mondo, ma mi va bene anche così.

      "La Terra che ci sosteneva era ancora un ammasso gelatinoso, diafano, che diventava sempre più sodo e opaco, a cominciare
      dal centro dove si stava addensando una specie di tuorlo; ma ancora i nostri sguardi riuscivano ad attraversarla da una parte all'altra, illuminata com'era da quel primo Sole. E in mezzo a questa specie di bolla trasparente vedevamo un'ombra che si muoveva come nuotando e volando. E nostra madre disse:
      - Figlia mia!
      Tutti riconoscemmo G'd( w) n: spaventata forse dall'incendio del Sole, in
      uno scatto della sua anima ritrosa, era sprofondata dentro la materia della Terra in condensazione, e ora cercava d'aprirsi un varco nelle profondità del pianeta, e sembrava una farfalla d'oro e d'argento, ogni volta che passava in una zona ancora illuminata e diafana, oppure scompariva nella sfera d'ombra che s'allargava s'allargava.
      - G'd( w) n! G'd( w) n! - gridavamo, e ci buttavamo al suolo cercando
      d'aprirci una via anche noi, per raggiungerla. Ma la superficie terrestre
      ormai si rapprendeva sempre di più in un guscio poroso, e mio fratello
      Rwzfs che era riuscito a cacciare la testa in una crepa per poco non finì
      strozzato."

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    10. Sarà anche complicato, dipende da quello che vuoi fare. Il mio ultimo maestri di composizione è riuscito a farmi piacere Beethoven, e sosteneva, con un certo fondamento, che una accresciuta consapevolezza è quello che distingue lo stupore della signorina Felicita dal gesto creativo del genio. Poi ci sarebbe moltissimo da discutere su quanto ci sia di intenzionale e quanto di involontario in un'opera d'arte, in qualsiasi opera d'arte. Normalmente succede per le opere d'arte il contrario di quello che succede nella vita politica. Nelle prime, più ti addentri e più capisci quanto spazio ha il lucido disegno. Nella seconda, più ti addentri e più capisci che di lucido c'è poco e di disegno non c'è quasi niente. In altre parole, il complottismo, come vi ho già detto da qualche parte, è una pessima chiave di lettura della realtà e un'ottima chiave di lettura dell'arte. IMFAO, ovviamente, va da sé. Dixi.

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    11. Chissà. Secondo me nell'opera d'arte operano anche forze, energie, trame inconsce, che non vuol dire precisamente inconsapevoli. Che poi sono quelle che ci parlano con più autorità, credo, entrando in risonanza con il nostro, di inconscio.
      Come dice Lui (non lo citerei per non sembrare una maniaca di Proust, ma non è colpa mia se ha scritto così tante cose e così tanto intelligenti), quando scrivi per esempio attingi a fonti più profonde di quelle cui fai ricorso quando parli (è per questo che a me normalmente non interessa per nulla incontrare gli scrittori, visto che l'incontro più vero è leggerli).

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    12. @Alberto.
      Quello che sostiene una intelligenza come la sua sulla lucidità del disegno politico mi conforta. L'ho sempre pensato anch'io, con la profonda paura che fosse la lettura superficiale di un povero "vitello".
      La conseguenza, però, è che allora ogni sforzo di dare coerenza e scopo al disegno è vana perdita di tempo. Come la mettiamo?
      Problemi che non ha chi nasce artista.

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    13. @Nat

      Guarda che Proust è un caso piuttosto interessante. Ci sarebbe da studiarsi con calma i manoscritti e i lavori preparatori. Lo sapeva dove voleva andare? Il problema è tutto lì. Brunelleschi era anche un ingengniere....

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    14. Be', ma quelli erano ingegneri diversi, obiettivamente, con tutto il rispetto per gli ingegneri di adesso (bellissima la cupola, tra l'altro, l'ho vista proprio domenica). Proust ho letto che praticamente riscriveva tutto in bozza, facendo disperare il suo editore. Ci sarebbero da studiare con calma tante cose... così tante, bellissime cose che non capisco proprio come si possa formulare il concetto di "annoiarsi". Tutto quello che ho studiato, alla fine, oggi serve soprattutto a darmi la misura di quanto sono ignorante, ma l'aspetto positivo è che ho ancora miliardi di cose da scoprire e imparare... tipo la Missa sull'Aria della Monica di Frescobaldi, di cui probabilmente non capisco nulla, ma mi fa letteralmente impazzire. Bello anche il pezzo di Scarlatti con il flauto che ha linkato sopra, ho letto che anche Scarlatti è un compositore complicatissimo.
      Comunque nel frattempo con Keynes sono parecchio ingranata, l'ho interrotto per leggere un romanzo enorme e non particolarmente bello che ha vinto il Pulitzer e mo' devo ripijà.

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  4. direi che batteva giusto un cincischino.....un velo neanche un quasi si sente...

    e poi non ditemi che i tastieristi non sappiano la differenza tra accordatura e intonazione....


    cmq beccatevi questo contributo con 2 visualizzazioni, per ricordarci che la destra nominale carpirà la fetta id elettorato socialista

    http://www.youtube.com/watch?v=UM5b7G3s-gU

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    1. ma poco poco poco eh.....pochissimo prof...non si arrabbi, ma lo ha accordato lei personalmente?

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    2. Hilda, vedi sopra. Dai, su, ripeto: se si dilettante, va bene così. Se invece hai fatto il conservatorio, va meglio: la tua ignoranza è ancora più scusabile. Magari poi faccio in videino per farti vedere come si accorda, scoprirai un mondo interessante...

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    3. Ehehhh siiiii senza googlare!????

      http://www.youtube.com/watch?v=QUWaltn-KVE

      ...la mia telecaster è sempre accordata a 440 elettronicamente.

      Come si chiama il temperamento?

      Ho visto smontare e accordare una volta l'organo parrocchiale...ma vada per il videino dai...anche se ho paura perchè...googlando ho letto "temperamento equabile" nella stessa frase di "logaritmi"!

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    4. Ecco questo lo preferisco di gran lunga...se posso permettermi Lei rende meglio al clavicembalo...è piu espressivo.

      ...ho confuso un "temperamento antico" con una banale scordatura...o meglio il mio orecchio lo ha interpretato come tale.

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    5. Ma l'orecchio ha ragione senz'altro. Qui si intersecano diversi piani, quello culturale, quello psicoacustico, ecc. Ci sono delle cose che proprio non si possono sentire (secondo Frova, e lo dimostra piuttosto bene) a causa della struttura stessa dell'orecchio, per dire...

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    6. Hilda il profe ci gode a morderti...comunque dovrebbe organizzare qualcosa del Gabrieli per ottoni così gli fà sentire bene bene bene cosa sono i "suoni antichi"...in quell'ambito anche tra i contemporanei c'erano molti che storcevano il naso anche se a suonare era il Bendinelli, visto l'enorme distacco dei suoni prodotti da quelli che potrebbe intonare una voce o un arco. Già allora lo sapevano benissimo come dovrebbe suonare , perchè archi e voci già infestavano i festival estivi di tutte le località di mare, ma lo consideravano una caratteristica propria dello strumento. A noi infatti non dà affatto fastidio ne l'accordatura "scordata" del pianoforte ne il quinti arminico calante degli ottoni, li sentiamo e neppure li notiamo; ma prova un pò a chiedere a un violinista se è più facile intonare suonando con un "temperato" pianoforte, una moderna tromba, o con un "mesotonico clavicembalo....

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    7. Hilda, la Telecaster non si scorda manco usandola come racchettone da tennis. Provato mai a tener testa ad una archtop con il ponte mobile?

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    8. dipende dalla violenza del "rovescio"...montando 0.8 diventa sensibile alle temperature...e poi facendo molti bending nel blues si scorda facilmente.

      Con ponte mobile ho un basso hofner...ma purtroppo con manico rotto.

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    9. Posso testimoniare e confermare. In otto anni di Conservatorio nessuno mi ha mai accennato a come si accorda uno strumento. Penso che di notte, ad aule chiuse, gli strumenti si intonassero da soli. Rigorosamente ai 440 Hz nazisti.

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  5. Un si,nel senso di affermazione,anche su questo,a meno che non si tratti di referendum abrogativo.Affrontando quotidianamente le problematiche di uno strumento tagliato in mib,mi rendo conto che i tecnicismi risulterebbero noiosi da spiegare.
    Datemi retta,Suivez le chef.

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  6. Prof, non so, se per caso le fosse sfuggita una delle ultime perle che ci hanno riservato i riformatori 'durezza del vivere', l'hanno chiamata:

    European Redemption Fund .
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/05/10/debito-pubblico-in-eccesso-arriva-il-fondo-europeo-di-redenzione/980330/

    Credo che a questo punto i giochi stiano a zero. Siamo fottuti!

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  7. "...re cancelletto".

    Una notizia buona:

    intanto, Maestro o Prof, ringrazia la Provvidenza, sotto forma di notazione inerente l'elettronica, che ti permette di parlare di notazione musicale.

    Una non buona:

    il dilagare di simpatie monarchiche, comprovato dai numerosi invocanti un re...ferendum purtroppo senza cancelletto.

    Battutine fiacche di cui chiedo venia: ma che volete che inventi, dopo ore passate ad aspettar di parlare con un dentista e un neurologo, entrambi non per me, e conseguente relazione a terzi interessati?

    Poiché qui ci si confessa un po': lo sfogo velato di scherzo non è per le ore passate ad aspettare, ma per la situazione seria e inarrestabile all'origine dell'aspettare ecc ecc.





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  8. "Per strada tante facce
    non hanno un bel colore,
    qui chi non terrorizza
    si ammala di terrore,
    c'è chi aspetta la pioggia
    per non piangere da solo,
    io sono d'un altro avviso,
    son bombarolo. " FABER
    giusto per iniziare bene la giornata

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  9. facciamo un afta su re cancelletto: MIBstai sereno?

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  10. Scusa, cancella pure questo e il precedente messaggio. La fonte di quell'affermazione di Puglisi & co. verrebbe da qui ... boh

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    1. Vedi? Si può imparare qualcosa anche da Puglisi. Noi gli abbiamo insegnato che...


      (ah, ma certo, questa era una banalità...)

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  11. Risposte
    1. Io ero in palestra. Non so cosa abbia detto, ma sono sicuro che la cosa migliore da fare sia farlo parlare. Poi famo tutto un conto...

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    2. Basta che non sia troppo tardi. Perchè a questo punto la domanda è se l'Euro finirà prima o dopo che l'Italia sarà stata completamente distrutta.

      E non voglio fare il pessimista ma vedo che ci va tutto contro.

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    3. La mia concezione del perdono la conosci. Perciò ti sarà sicuramente chiaro che sto morendo letteralmente dalla voglia de fà tutto un conto. Con tanto di IVA, natürlich.

      By the way, ci passi quest'anno dalle parti di Klobenstein?

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    4. @Jorg der Krampus16 luglio 2014 00:21

      L'IVA è mejo nun mettercela, perché poi bisogna riversarla allo Stato… mejo fare una cosa "alla buona" esente da IVA (o non imponibile, o IVA esclusa, o fuori campo… inZomma se semo capiti…)

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    5. @Marco S. 16 luglio 2014 19:34

      Pirpante Taliano!

      Le tasse si pagano, fare le cose "alla buona" come dici tu è male.
      Lo so anch'io che la MWST, quella che in Italia si chiama IVA, si incassa dal cliente finale, cioè da tutti noi, e poi si deve riversare allo stato.

      Riversare allo stato, nella mia trasparente metafora, è esattamente quello che voglio. Hai adesso capiscato, come mi diceva Opa (nonno) Toni quando mi spiegava qualcosa nel suo surreale italiano?

      Pfiti! ��

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  12. Putin inizia il suo tour in America Latina cancellando il 90% del debito di Cuba e prevede di investire in loco il restante. Un gesto che segna la differente prassi che si vuole adottare nei rapporti economici con i partner commerciali. Al vertice dei BRICS si discute della istituzione di un fondo di 100 miliardi e della creazione di una banca per lo sviluppo dei paesi che ne fanno parte. Dei prestiti erogati si prevede la restituzione con modalità che rispetteranno la sovranità e gli interessi nazionali di chi ne avrà fatto richiesta.
    IL FRONTE DELLA RESISTENZA SI ALLARGA.
    Al vertice assistono Argentina. Bolivia, Venezuela. Peru. Uruguay, Paraguay, Ecuador, Colombia.
    Premono per entrare Iran, Argentina, Nigeria, Siria ed Egitto.

    A margine c'è stato anche l'incontro con la Merkel….E se la Germania si sganciasse? Credo che sarebbe la fine dell'Alleanza Atlantica, cosa che segnerebbe il crollo incruento del dominio americano e la possibilità di una ricostruzione dell'intero quadro. A questo punto anche l'Unione Europea potrebbe essere ridisegnata all'interno di nuove alleanze e con una architettura che preveda la necessaria sovranità. Staremo a vedere...

    Per una descrizione dello stato di avanzamento dei lavori:
    http://aurorasito.wordpress.com/

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    1. Putin sta facendo molto di piu' (insieme agli altri capi di Stato BRICS) per un mondo multipolare......
      http://www.zerohedge.com/news/2014-07-15/brics-announce-100-billion-reserve-bypass-fed-developed-world-central-banks

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  13. Il link esatto è http://aurorasito.wordpress.com/2014/07/15/scacco-matto-a-washington-nel-suo-cortile-con-i-brics/

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  14. Come è più facile e meno impegnativo suonare Rock and Roll; a parte gli scherzi, dopo questo intervento del Maestro, mi sento profondamente ignorante.

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  15. Prof, chissà come sarebbe andata a finire se avessimo avuto un Funari ancora vivo e in forma.
    Probabilmente il livello della discussione e della informazione si sarebbe alzato, certi temi sarebbero stati veicolati più facilmente ai cittadini.
    Perché lui aveva una dote fondamentale: poteva sbagliare giudizio su una persona o non capire subito un concetto (per mancanza magari di strumenti intellettivi o ancora di più "culturali"), ma aveva l'umiltà di tornarci sopra, di riflettere, di metabolizzare, e poi di rendere partecipi gli spettatori dei suoi dubbi e delle sue riflessioni.
    Io almeno me lo ricordo così.

    *******************
    Tornando un attimo al discorso di Juncker, sicuramente i più attenti di voi avranno notato anche gli applausi di Pittella.
    Nonché la sua dichiarazione perentoria: "Sulla flessibilità saremo intransigenti".
    Quella del lavoro, I presume... ^__^

    ***********
    In ultimo..... per quello che può contare l'opinione di uno che si è fermato al flauto di plastica delle scuole medie, ti preferisco quando suoni il flauto traverso (può darsi che sia solo una banale questione di personale orecchiabilità del suono).

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  16. proporrei un referendum sull'aritmetica

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  17. Scusate se il tema è OT, ma ho trovato sul blog di Rischio Calcolato che la crescita notevole del debito pubblico avvenuto negli ultimi mesi sarebbe dovuto ad un accantonamento di liquidità da parte del Tesoro approfittando dei bassi tassi d’interesse. La domanda che ci si pone per un’operazione di queste dimensioni e che non è mai stata registrata prima di oggi è questa: a cosa serve? Aumenti il debito fino a oltre il 138% per accumulare munizioni da usare in brevissimo tempo. Perché? C’è qualcosa che il governo sa (pare anche che, da voci che circolano alla Commissione finanze, il DEF sarà “devastante”) e per cui si sta preparando? Tipo un probabile commissariamento dell’Italia? O quali altre ipotesi? Qualcuno ne sa qualcosa?
    Allego il link:
    http://www.rischiocalcolato.it/2014/07/si-nasconde-dietro-lenorme-aumento-debito-pubblico-scudo-anti-crisi-utile-per-uscire-dalleuro-per-rimanerci.html

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    1. Che ci sarà una manovra è ovvio e mi sono permesso di dirlo due mesi fa, non credo ci voglia una grande scienza. Il resto mi sembra una gran baggianata. Accumulare euro in previsione di uno scenario nel quale se le cose vanno storte l'euro potrebbe non esserci più? Lasciate che i trader seppelliscano i trader...

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  18. ops, c'è la corruzzzzione pure in germania... e adesso?

    corruzzzione alemanna

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    1. ... e adesso caro stix77 te becchi questo - https://www.youtube.com/watch?v=JBZ6L2gnEew - mi fa rimpiangere persino Floris. Al che voi direte: "Ah bhe, vedo che conduttori così ci sono anche in Germania, MA ALMENO SE LI TENGONO LORO"... ma dopo aver letto QUESTO - http://www.giornalettismo.com/archives/1316965/la-petizione-online-contro-il-presentatore-tv-che-bistratta-lesponente-della-linke/ (9° rigo) - e QUESTO - http://de.wikipedia.org/wiki/Markus_Lanz - non sto affatto sereno!

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  19. OT – Riflessioni su Interesse, Capitalismo, Democrazia e Debito.
    Nella Teoria generale (1936) J.M. Keynes afferma (http://it.wikipedia.org/wiki/Usura ) di essere "stato educato a ritenere che l'atteggiamento della Chiesa medievale (vedi http://www.treccani.it/enciclopedia/usura_%28Il-Contributo-italiano-alla-storia-del-Pensiero:-Economia%29/ ) nei confronti del tasso di interesse fosse essenzialmente assurdo".
    Ma, aggiunge subito dopo, "adesso considero quelle discussioni come un onesto sforzo intellettuale per tenere separato ciò che la dottrina classica [ossia l'economia politica fino a quel momento] ha confuso inestricabilmente assieme, il saggio di interesse e l'efficienza marginale del capitale" (Teoria generale, Libro VI, cap. V).
    Fu infatti la violazione di tale divieto (che comportava la scomunica per gli esseri umani e l'interdetto per le città che la consentivano) a gettare le basi del moderno capitalismo (http://en.wikipedia.org/wiki/Capitalism ).
    L’odierno ‘capitalismo trionfante’ (cfr. Diego Fusaro) appare oggi come l’unica (e quindi la migliore) forma di produzione possibile a livello planetario (gli stessi BRICS non mettono in discussione i principi del capitalismo, semmai lavorano per un capitalismo ‘multipolare’) e si basa sull’idea di fondo che:
    - tutto sia riducibile alla ‘forma merce’ (vedi ‘Minima Mercatalia’ di Diego Fusaro);
    - che non esistano limiti (illimitata accumulazione, illimitati profitti, illimitato godimento).
    Tuttavia viviamo su una Terra sferica e di illimitato sfortunatamente non conosciamo proprio nulla e non esiste neppure la concentrazione illimitata della ricchezza (anche se tutta la ricchezza del mondo fosse concentrata nelle mani di un solo soggetto sarebbe comunque limitata!).
    (fine prima parte)

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  20. (seconda parte)
    Se e’ corretta (come credo), l’ipotesi che l’odierna esplosione del debito (privato-che-poi-diventa-pubblico) e’ attribuibile alla eccessiva compressione della quota salari (e come corollario che su una Terra sferica la crescita del debito per sopperire alla caduta della quota salari non puo’ essere illimitata), si pone il problema di come neutralizzare il debito accumulato senza che si verifichi una ‘estinzione di massa’.
    Neutralizzare il debito significa in ultima istanza attribuire a qualcuno la perdita corrispondente.
    Il tentativo in atto di FMI/BCE/FED e’ quello di scaricare la perdita (in maniera totalmente asimmetrica) sui lavoratori e sui risparmiatori (di questo si parla quando si invoca la patrimoniale).
    La istituzionalizzazione dello ‘homo precarius’ (cioe’ la riduzione delle persone umane ad atomi di consumo individuale, atomi precari in tutto, dal lavoro, ai diritti sociali, alla famiglia, al diritto alla salute ed ad una vecchiaia serena) e’ interpretabile quindi come il culmine del processo in atto di scaricamento delle perdite associate alla neutralizzazione del debito sui lavoratori.
    Peccato che una tale cura, in assenza di un numero sufficiente di anni di robusta inflazione, comporta una sorta di ‘estinzione di massa’ del modello di produzione e di consumo capitalista, cioe’ la regressione delle condizioni di vita del lavoratore/consumatore occidentale ai livelli di 50/60 anni fa.
    J. M. Keynes vedeva nel controllo democratico della fiscalita’ il mezzo piu’ efficace per poter curare l’instabilita’ intrinseca del capitalismo.
    Ma l’esperienza storica ha mostrato inequivocabilmente che nei regimi parlamentari alla fine il controllo viene assunto dal potere finanziario e che le instabilita’ del capitalismo favoriscono la fine del controllo democratico sull’economia.
    Chissa’ che per poter riprendere stabilmente il controllo democratico del governo dell’economia (cioe’ per prevenire il ripetersi degli attacchi agli Stati nazione del potere finanziario multinazionale una volta che si sia recuperata sia la sovranita’ che la moneta nazionale ) non possa tornare utile anche il punto di vista islamico (http://www.gambelli.org/download/banche%20-%20finanza/Economia%20e%20finanza%20islamica.pdf ).
    In fondo attingere proficuamente alle esperienze della tradizione islamica potrebbe dimostrarsi l’ennesima riprova della dialettica ‘tesi-antitesi-sintesi’.

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    1. “Basterebbe” riaccostarsi gradualmente al senso d’una Tradizione che ricordi come l’essere umano, passaggio tra il caduco e il non-caduco, non sia un mero recipiente la cui felicità dipenda da quanto sappia o possa ricolmarsi d’amenicoli, poiché sarebbe comunque la necessità d’essere colmo la prova d’essere ancora dipendente e quindi per nulla libero dalle contingenze (diceva il grande Totò: le donne mica son fiaschi che s’abboffano…). Pure il contenzioso tra chi vede il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto sfocia nel nulla della rappresentazione: il bicchiere è sia mezzo pieno che mezzo vuoto, dunque ogni visione che privilegi una o l’altra delle ipotesi resta una scelta parziale, perciò incompleta (ed entra in quel che il professore chiama “fascismo dell’opinione” – non che l’opinione sia fascista, ma il volerla imporre come verità). S’è scelta la strada della presunta illimitatezza per affogare la limitatezza in un crescendo ridondante, così come la droga o l’alcool obnubilano, temporaneamente, i propri limiti e fastidi, dimenticando che, metafisicamente, sarebbe più corretto considerare indefinito ciò ch’è invece ritenuto a torto illimitato: il che vuol dire che, prima o poi, mostrando l’indefinito limiti d’altro genere, mostra oltremodo di non essere affatto illimitato. Nell’ambito fisico, la produzione dei campi resta indefinita, almeno finché un ecosistema resta uno spazio aperto (e dubito se ne possa creare uno realmente chiuso, se non di troppo piccole dimensioni). Sebbene in modo spesso rigido e letterale, l’Islam ha mantenuto una vicinanza nei confronti d’una Tradizione (gl’integralisti non sono che una degenerazione estrema quanto dannosa, tant’è che negli Stati Uniti uno Shaykh sufi ha sconfessato che chi s’imbottisce d’esplosivo entri nel paradiso di Allah); sarebbe utile se qualcosa potesse fornire un analogo stimolo all’occidente, senza che questo privilegi la lettera e la rigidità (le austerità morali ed etiche, intese come indirizzo del carattere, valgono ben più di quelle materiali, poiché le prime sono scelte volontariamente, le seconde vengono spesso imposte).
      Per rimaner tra i Sufi, citiamo come auspicio il buon Maulana Jalal ad-Din Rumi:
      “Poiché siamo divenuti stranieri a noi stessi,
      che importa a noi degli stranieri? Ciò per noi non è nulla.
      A voi la seta, le pellicce, il lusso vano.
      A noi le dolci immagini di questa beltà.
      A voi il libro delle astuzie e degli artifizi,
      a noi il disprezzo della beltà piena d’artifizi.
      Vi è una riunione segreta per tali compagni;
      noi abbiamo, per bere il vino, una vita nuova.”
      (da “La Festa degli Amanti”)

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  21. Com'è che abbiamo stipendi così bassi ?
    Secondo Donna Moderna:
    Perchè guadagniamo poco ? "Perchè produciamo poco. La causa è un effetto a catena innescato dal default della Grecia" spiega Sergio De Nardis, capo economista di Nomisma (...). "Da allora, i grandi investitori internazionali non hanno più voluto comprare i titoli degli Stati europei ritenuti deboli, come l'Italia. Noi, per rimettere i conti a posto, abbiamo puntato sulle forti manovre fiscali. Il peso delle tasse da una parte ha ridotto la capacità di spesa delle famiglie e dall'altra ha messo sulla difensiva le aziende, che non hanno più investito. Così la produttività
    non è aumentata e, di conseguenza, neanche il nostro reddito"

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  22. @Alberto Bagnai 16 luglio 2014

    Allora ci piacerebbe molto fare un'altra incursione con voi nel Regno dei Cieli.
    Ci siamo tornati più volte, a Pasqua con Gaby e consorte. Mancavate solo voi.

    Quest'anno è stato un anno terribile. In breve la lista degli assassinati dalla U€ ha un nome in più, e si trattava di persona a me molto vicina. Così mi è saltata Roma, Viareggio e tante altre cose.

    So che non vuoi sentir dire certe cose, perciò anche se sono gonfio di odio come un dirigibile mi fermo qui.

    Auf bald!

    Jörgele

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  23. Prof. Bagnai
    Ho finito di legere da poco il suo libro e l'ho trovato illuminante (ed inoltre mi ha fatto tornare la voglia di ristudiare economia). Mi ricordo di aver studiato gli argomenti trattati nel suo libro con il Prof. Milone ed all'epoca, era il 1999, non capii completamente quali impicazioni potessero avere sulla nostra società tutte quelle teorie. Ora mi è tutto più chiaro!!...Grazie per il suo impegno

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  24. OT
    Interessante fondo di Lucia Annunziata:
    Il duro risveglio di Renzi: l'Europa è una tana di belve
    Questo perchè la UE è un luogo di armonia e cooperazione..... DAR!!!
    Tipico esempio di una che ha tutto chiaro ma non ne trae le conseguenze.
    Me la godrei una tavola rotonda con lei e Foa... :-)

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  25. Citazione da "Anschluss" di Vladimiro Giacché, pag 192

    "Questi signori non hanno idea, per quanto rapidamente si possa liquidare un'impresa di 1.000 persone, di come maledettamente difficile sia ricostruirla - con macchine di prima qualità, collegamenti col mercato, posti di lavoro sicuri."
    (cit.in Laabs 2012:151)

    E difatti:

    La Stampa Economia
    17/07/2014 - Ideal Standard chiude, a casa 399 dipendenti

    16 luglio – Castelli di Bologna, dichiarata fallita, 130 posti a rischio.

    Ci stanno radendo al suolo e lo stanno pure facendo abbastanza velocemente. Dove hanno fallito Annibale, Pirro e Guderian, sta riuscendo alla perfezione a Frau Merkel. Occhio e croce la deindustralizzazione messa in atto dalla Germania Ovest nella Germania Est (e MAGISTRALMENTE descritta da Giacchè) è stata una prova.
    "Ehi funziona, facciamolo ancora!"

    Bagnai-sensei, la vedo nerissima.

    Chinacat

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    1. E metterei l'accento, parlando dell'Anschluss descritta magistralmente da Giacchè, che tutto, TUTTO, inizia quando la RFT obbliga la DDR ad adottare un'unica moneta, guarda caso la SUA.
      Suona familiare vero ?

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  26. Che cos'è l'efficienza marginale del capitale?

    La nostra vita è illimitata o limitata?

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    1. "Che cos'è l'efficienza marginale del capitale?"

      Vedi per esempio http://www.inf.fu-berlin.de/inst/ag-ki/rojas_home/documents/tutorials/KeynesianModel.pdf (pag. 6).

      "Whatever the interest rate, for each amount of investment first the most productive capital goods will be bought, and then the less productive ones. The “schedule of the marginal efficiency of capital” is a decreasing function which relates total investment I to interest rate r.
      When the interest rate is high, only a few investment opportunities are profitable.
      When the interest rate is low, more money can be invested since more options are available.
      The schedule of marginal efficiency is in part psychological, since it is determined by the expected future rewards of an investment.
      That is, economic pessimism can decrease investment for a given interest rate.
      Economic optimism can raise investment without any change of the interest rate."

      In pratica, se devo prendere a prestito un capitale per impiegarlo in una attivita' economica che mi aspetto mi generi per n anni un profitto, occorre che l'efficienza marginale del capitale (MEC) sia maggiore del tasso di interesse.

      Questo perche' il valore presente dei futuri ritorni attesi (incerto) deve risultare almeno maggiore del costo del capitale (certo).

      In formule (PV=valore presente, Rn=ritorno netto, Ck=capitale investito, r=tasso di interesse):

      PV = Rn / (1 + r)n - dove l'esponente n e' il numero di anni previsti.
      Ck = Rn (1 + MEC)n - dove l'esponente n e' il numero di anni previsti.

      Perche' l'investimento risulti conveniente occorre necessariamente che: PV > Ck, cioe' MEC > r.

      Questo spiega la relazione inversa tra tasso di interesse e volume degli investimenti (cioe' interesse piu' alto = minori investimenti, ma auspicabilmente piu' profittevoli).

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    2. Che razza di domanda è la seconda?!
      Manco Gesù, ch'era figlio, è voluto rimanere e manco un numero di telefono ha lasciato, vedi tu.

      p.s. Ho comprato Anschlus di Giacchè, ho letto circa sessanta pagine, poi l'ho chiuso e ho deciso di non riaprirlo più fino a settembre inoltrato.
      Già Luglio e Agosto son pesanti di suo, ci manca solo che mi faccia il sangue amaro a sapere che siamo diventati la RDI.

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  27. OT - Ancora uno scenario alla Ustica?
    http://www.veteranstoday.com/2014/07/17/777-shot-down-over-ukraine/

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  28. come sarebbe bello se weidmann prendesse il comando delle BCE oggi, e sfasciasse l'eurozona in pochi mesi...
    e invece dobbiamo aspettare fino al 2019 inoltrato..

    ilfattoquotidiano.it bce-weidmann-il-falco-si-prepara-al-dopo-draghi

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  29. @luca ma in un mercato aperto se si genera un profitto maggiore degli interessi, dovrebbero entrare altri investitori, finché gli utili e gli interessi divengono uguali a zero e secondo me si continua fino alla perdita, o no?
    @sandro, curioso parlare di Gesù per rispondere a questa domanda, proprio colui che ci ha ricordato della vita eterna, o no?

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    1. "ma in un mercato aperto se si genera un profitto maggiore degli interessi, dovrebbero entrare altri investitori"

      I quali investitori 'ritardatari' troveranno solo investimenti sempre meno profittevoli da fare e quando manchera' il profitto non investiranno proprio piu', almeno fino a che non saranno ripristinate condizioni favorevoli.

      Le condizioni favorevoli possono essere teoricamente create sia dal lato domanda che dal lato offerta (quindi anche senza variare il tasso di interesse).

      La nostra situazione odierna e' tale che col cambio fisso sopravvalutato e la tassazione giunta a livelli esagerati non conviene quasi piu' investire in Italia, neppure ricevendo prestiti al 2%!

      Tutti i grandi gruppi industriali Italiani (che non hanno gia' delocalizzato) puntano ormai solo a ricevere finanziamenti (a fondo perduto o quasi) e grasse commesse pubbliche per tentare di andare avanti.... tutti col piattino in mano sperando nell'impossibile rilancio del deficit invece di chiedere l'unica cosa sensata al Governo: il ritorno alla lira, secondo quanto chiaramente descritto nel libro del Prof...

      Gli unici investitori rimasti sono quelli esteri, che utilizzano la loro liquidita' in eccesso per acquisire a prezzi di realizzo il controllo delle sempre meno aziende Italiane titolari di un qualche cash-flow positivo (almeno per qualche anno ancora), oppure per ricavare qualcosa dal loro 'spezzatino'.

      Si dice che le PMI non ricevono credito dal circuito bancario (ed e' vero).
      Ma con quel credito, finche' rimarremo nell'Eurozona, al massimo le PMI potranno sopravvivere, non certo prosperare.

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    2. A voi teologistici manca il senso dell'humor, in pratica siete secchi, aridi (se le parole non avessero un senso reale non significherebbero).

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    3. Il profitto, secondo me, si può realizzare solo in un mercato monopolista. Lira o non lira. Gli interessi e i capitali difficilmente possono essere ripagati senza inflazione.

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    4. @ ALESSANDRO13

      "Il profitto, secondo me...."

      E mica solo secondo te!

      "http://libcom.org/library/the-permanent-crisis-henryk-grossman-interpretation-marx-theory-capitalist-accumulation-paul-mattick

      Quasi sempre non siamo i primi, non siamo gli unici e non siamo neppure 'i migliori' a pensare una cosa.

      Ma rispetto a 50 anni fa abbiamo internet (almeno per ora) ed e' relativamente facile studiarsi gli argomenti e fare delle 'verifiche di ipotesi' per conto proprio.

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    5. @ Luca, e mica solo te, ma sicuramente non te

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  30. Una rotta alternativa per lo sviluppo sostenibile, il lavoro e la riduzione dei debiti pubblici, sulla carta, esiste:

    1. Ampliare la prevista iniezione di liquidità da parte della Bce per portare rapidamente l'inflazione oltre il 2%;

    2. Finanziare attraverso euro-project bond programmi di investimento, innanzitutto in piccole opere;

    3. Aumentare le retribuzioni sempre dietro alla produttività nei paesi in avanzo commerciale eccessivo, come la Germania, per sostenere la loro domanda interna;

    4. Costruire un'efficace banking union, dopo l'accordo al ribasso della primavera scorsa, per liberare le principali banche europee dalla zavorra rimasta immutata dei crediti inesigibili;

    5. Introdurre una soluzione cooperativa nell'euro-zona per gestire i debiti pubblici oramai insostenibili;

    6. Arrestare l'opaco negoziato per un'area di "libero" scambio transatlantica (Ttip) e aprire la discussione ai parlamenti nazionali. Ma la teorica rotta alternativa è preclusa dai rapporti di forza politici e economici prevalenti e da una ideologia liberista non più egemone ma ancora dominante.

    Queste sono le proposte di Fassina per cambiare rotta;
    - la Germania non le accetterà mai;
    -a questo punto far salire l' inflazione media potrebbe addirittura essere controproducente;
    - ma servirebbe per la crescita inettare liquidità ed eventualmente ottenere cambi al ribasso? Servirebbero per invertire una corsa verso la catastrofe, visto anche l' articolo del Prof. Bagnai

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  31. OT - Quando la differenza salta agli occhi.
    I nostri Governanti cercano da sempre di far rientrare i capitali fuggiti all'estero.
    Scudi fiscali di ogni tipo sono stati tentati senza successo.
    Vediamo invece cosa succede in un Paese di scacchisti.
    http://wolfstreet.com/2014/07/14/sanction-spiral-hits-london-fits-putins-master-plan/
    Si ottiene nei fatti un rimpatrio dei capitali quasi totale senza modificare le leggi e facendo fare il lavoro sporco ai propri 'antagonisti geopolitici'!
    Altra differenza non da poco, mentre in Italia tutti i Governi che hanno annunciato uno scudo fiscale hanno sempre pagato un prezzo in termini di popolarita', in questo momento la popolarita' di Putin in Russia supera l'80% mentre la popolarita' di USA ed EC (sempre in Russia) e' prossima allo zero.
    Essere amici di Putin era proprio una grande idea, peccato l'abbia avuta l'assolto di ieri.

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  32. @Alberto49
    I politici sono patetici.
    Aggiugiamoci pure i trasferimenti fiscali.

    Domanda: per stabilire queste cose quanti anni servono?
    come Paese abbiamo un orizzonte di circa 2-3 annetti dopo di che sarà il deserto.
    Non voglio andare oltre perché passerei ad insulti pesanti

    PS: inutile ripeterlo.. decine e decine di migliaia di meridionali sono morti per difendere il Sud dall'invasione sabauda.
    dopo di che vi ricordate una scissione nord-sud?

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    1. Caro valsandra,
      avevo pensato anch'io, di inserire nella chiosa la domanda che ti poni anche tu: quanti anni servirebbero? Ma poi ho preferito prescindere per esporre i limiti tecnici prevalenti di quelle proposte di Fassina, essendo l' orizzonte temporale obiettivamente proibitivo rispetto alle necessità (basterebbero cinquant' anni, e servirebbe? assolutamente no permanendo l' euro)
      Scissione? Evidentemente c' è un contatto telepatico tra noi! Ho esposto prima che uscisse la tua risposta qui, lo stesso concetto di gravi rischi probabili di un ritorno alla pre Unità; ancora non esce sul Blog di Guzzanti, R.I. dove scrivo.
      Altra idea che mi frulla nel cervello è quella di una Germania, dove sostanzialmente si stanno conclamando e realzzando, non mai sopite, nelle classi dominanti di quel Paese, le ideologie di primato del popolo tedesco (che prende il posto dell' Überlegenheit der deutschen Rasse) e della sua applicazione attraverso l' ANSCHLUSS in corso (leggere Giacchè per chi non lo ha ancora fatto, e fino in fondo senza cedere alla rabbia).
      Ciò che i padri dell' unione europea, pensavano di realizzare, per annullare definitivamente la inestinguibile sete di espansione tedesca, si sta rivelando il mezzo più efficace per attuarla in maniera definitiva; la cosdetta soluzione finale applicata ai non Ariani.
      Attenzione, o meglio Achtung!

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    2. “Sembrerebbe a prima vista che non ci possa essere nulla di più tranquillo e placido della Germania in questo momento: nella tranquillità minacciosa della sua forza essa guarda, osserva e aspetta. Più o meno, tutti hanno bisogno di lei, più o meno tutti dipendono da lei.
      Però tutto ciò è un miraggio! Ecco come stanno le cose: tutti in Europa hanno ora il proprio da fare; per ciascuno è sorta una propria questione della massima importanza, di tale importanza quasi come la propria esistenza, la questione dell'essere o non essere.
      [….]
      Il compito della Germania è uno solo e tale è stato prima e sempre. E' il suo protestantesimo, non solo la formula di questo protestantesimo sotto Lutero, ma il suo protestantesimo di sempre, la sua protesta di sempre: contro il mondo romano, a cominciare da Arminio, contro tutto ciò che dall'antica Roma passò alla nuova Roma e a tutti quelli popoli che presero da Roma la sua idea, la sua formula e il suo elemento, agli eredi di Roma e tutto ciò che forma la sua eredità.
      Io sono convinto che alcuni lettori, leggendo ciò, alzeranno le spalle e rideranno: “ Ma è forse possibile, nel secolo decimonono, nel secolo delle idee nuove e della scienza, parlare del cattolicesimo e del protestantesimo, come se fossimo ancora nel Medioevo? Se vi sono uomini religiosi e perfino fanatici, essi sono una rarità archeologica, si trovano nei luoghi ed angoli determinati, condannati, da tutti derisi, e soprattutto in un numero molto limitato, come un meschino gruppo di uomini arretrati. E' mai possibile dar loro un peso in una cosa così importante, qual è la politica mondiale?”
      Ma io non intendo protesta religiosa, io non mi fermo alle formule passeggere dell'idea di Roma antica né alla secolare protesta germanica contro di essa. Io prendo solo l'idea fondamentale cominciata già duemila anni fa e che da allora non è morta, sebbene gradualmente si sia incarnata in aspetti e forme diverse.
      [….]
      L'antica Roma per la prima generò l'idea dell'unione universale degli uomini e per la prima pensò (e fermamente credette) di realizzarla praticamente nella forma di una monarchia universale. Ma questa formula cadde di fronte al cristianesimo: la formula, non idea.
      [….]
      Che cosa ha avuto a che fare con tutto ciò, durante questo tempo, durante questi duemila anni, la Germania? Il tratto più caratteristico, più essenziale di questo grande popolo così speciale e superbo dal primo momento della sua comparsa nel mondo storico, consistette nel fatto che esso non volle mai unirsi, nella sua missione e nei suoi principi, con l'estremo mondo occidentale, cioè con tutti gli eredi della missione dell'antica Roma. Esso protestò contro questo mondo durante tutti i duemila anni e sebbene non presentasse ( e non abbia ancora presentata) la Sua Parola, il suo ideale rigidamente formulato al posto della idea dell'antica Roma, è stato sempre tuttavia, a quanto pare, convinto dentro di sé di essere in grado di presentare questa Nuova Parola e di trascinar dietro di sé l'umanità. Si batté col mondo romano già dai tempi di Arminio e poi, ai tempi del cristianesimo romano, più di qualunque altro si batté con la Nuova Roma per il potere supremo. Alla fine protestò nel modo più energico e potente, traendo la nuova formula di protesta dalle basi più spirituali ed elementari del mondo germanico: proclamò la libertà d'esame e sollevò lo stendardo di Lutero. La rottura fu terribile e mondiale, la formula di protesta fu trovata e realizzata, sebbene ancora negativa, in quanto una parola nuova e positiva non era ancora stata detta.”

      Così scriveva Dostoevskij nel suo Diario un secolo e mezzo fa. Come è andata da allora fin adesso, lo sappiamo. Come andrà a finire, lo possiamo intuire?

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    3. Da pag. 34 di questa tes di laurea sul Diario
      CAPITOLO PRIMO
      I. Несчастливцы и неудачники (Sfortunati e falliti)
      II. Любопытный характер (Un carattere interessante)
      III. То да не то. Ссылка на то, о чем я писал еще три месяца назад (? Rimando a quello che ho
      scritto ancora tre mesi fa)
      IV. О том, что думает теперь Австрия (Su quello che pensa adesso l’Austria)
      V. Кто стучится в дверь? Кто войдет? Неизбежная судьба (Chi picchia alla porta? Chi entra?
      Un destino inevitabile)
      L’attuale delicata posizione dei repubblicani in Francia, in vista delle nuove elezioni; osservazioni
      sulla storia della repubblica francese. Il manifesto di Mac-Mahon che dichiara la non legittimità di
      una eventuale maggioranza repubblicana; la posizione del partito clericale e di quello bonapartista.
      Estratto di un articolo da «Moskovskie Vedomosti» sulla situazione politica europea, i rapporti
      Germania-Russia, il ruolo del cattolicesimo militante, molto vicino alle idee espresse nel Diario di
      maggio-giugno; la congiura cattolica, la Francia alleata del cattolicesimo romano, la Germania sua
      peggior nemica. La posizione dell’Austria negli incerti equilibri europei; congetture sui possibili
      giochi d’alleanze. Una sintesi conclusiva delle proprie “profezie” sul prossimo inevitabile scontro in
      Europa.
      Ma ricorderei anche quanto accadde già durante la crisi di Bretton Woods, culminata nella drammatica conferenza di Bonn (20-22 novembre 1998).

      O ancora da Hubert Zimmermann: The fall of Bretton Woods... laddove si ricorda:

      This became very evident during the tempestuous Bonn ad hoc meeting of the Finance Ministers of the ten leading industrial states in November 1968 which had the purpose of finding a common response to a wave of huge capital movements into the DM. The main target of speculation were the French franc and sterling, and in a desperate attempt to defend the parities, the reserves of both France and Britain were soon brought close to exhaustion. etc. etc..

      Ma evidentemente la storia che riguarda Germania ed Europa non ha insegnato nulla ed oggi la situazione è diventata insostenibile come allora, come sempre, ma, come dicevo prima, stavolta sta riuscendo ciò che mai era riuscito ai tedeschi! E andrà a finire come allora?

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  33. @Alberto49
    io la vedo diversamente.
    nel senso che la Germania per i potenti del mondo è modello di sfascio sociale e quindi modello da far apparire come punto di riferimento.
    in questa ipotetica stanza dei bottoni non puoi prendere ad esempio il modello italiano ovvero quello di coloro che raccoglievano tangenti e poi li spartivano pure agli avversari e nel frattempo si creavano posti di lavoro (e crescita PIL senza grossi debiti).

    insomma, il modello italiano non funziona agli occhi di queste persone.
    sul fatto poi che comanderanno.. beh, quando si elimineranno questi Stati non esisterà più una Germania così come la pensiamo adesso.
    semplicemente in quota parte dei tizi vogliono sedersi attorno a dei tavoli per decidere le sorti di questo mondo.
    E bada bene, per fare tutto questo bisogna annientare le identità nazionali e quindi il modello, come scritto, tedesco è perfetto (in quanto la loro inflazione strutturalmente bassa è impossibile per gli altri.. PS: secondo me per noi siamo sul 4-6%.. come cazzo si poteva entrare nell'euro?).

    Dopo che non rimarrà nulla di questo Sud e qualche "combattimento" mondiale proporrà un bisogno di cooperazione vedremo questa famosa integrazione.
    Per l'Italia sono serviti circa 90-100 anni di storia per capire che al Sud bisognava investire (produttivamente) per risollevarlo.
    e infatti il PIL è passato dal 50% al 60% (rispetto a quello del Nord mentre chiaramente con l'Unità d'Italia era passato da 100% al 50% sino alla WW2).


    PS: forse ho espresso male il concetto ma per me il modello tedesco di prepotenza territoriale e sociale è stato preso a riferimento dai poteri forti e con un lavoro 40ennale mostrato al pubblico come "vincente" e accettabile.
    e poi adesso essendo che i tedeschi vogliono rientrare dei loro crediti appaiano vincitori ma sono falsi vincitori perché siamo tutti mossi dalle stesse persone (pure loro).
    ma saranno cazzi loro nel gestire un'integrazione sociale.. voglio vederla questa cosa.. saranno 20 anni di inferno

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  34. Tu quindi affermi (cerco di fare una ricapitolazione per me soprattutto, vista la quantità di argomenti che metti sul tavolo):
    - la Germania, quella diciamo unificata dopo l' 89 è il modello europeo e mondiale (chiamiamolo laboratorio di studio) cioè da applicare in grande stile all'' Europa ed al mondo successivamente; ovviamente questo modello non può prescindere da una Banca Centrale che punta solo alla stabilità della moneta;
    - il non modello italiano (nel senso che serve come riferimento per allontanarsene), ovviamente, in questa ottica, è visto dai potenti, come l' opposto di quello tedesco; ma a mo avviso anche l' Italia è un laboratorio, anzi forse il migliore (per molti versi non esiste un paese così diviso ed individualista) ma anche più complesso e difficile (per le obiettive incrostazioni da demolire secondo tale strategia) da ristrutturare, dove si applica l' azione di lenta ed inesorabile desertificazione economica e di smantellamento del welfare, secondo la classica metodologia della ranocchia bollita
    - dopo la desertificazione dei sudici sarà necessario ricostruire e tu parli di ciò che è accaduto da noi e di ciò che accadrà nel club PIIFGS (ci ho messo anche la Francia che deve fare un percorso terribilmente più accidentato e duro di ogni altro); ma Giacchè ha fatto un libro su ciò che è accaduto durante l' ANSCHLUSS della ex DDR, dove il processo si è in parte realizzato (desertificazione e successiva ricostruzione alle condizioni delle oligarchie tedesche dell' ex ovest, economiche e politiche) e dove le differenze di PIL pro capite sono ancora fortissime tra est ed ovest (forse superiori a quelle del nostro paese, tra sud e nord) e quindi così proseguendo, loro, cioè i potenti tedeschi, secondo te, appoggiati o meglio benevolmente osservati da quelli del resto del mondo, (almeno quello occidentale?) riproporranno in grande stile quel lavoro di annessione già a buon punto.
    - i debiti verso i tedeschi (pubblici e privati), sono quelli che in queste condizioni di moneta unica, generano parte sostanziosa dei loro surplus; ma se la moneta unica si sfascia, anche i debiti ridenomnati nelle nuove valute, assumono un peso diverso per i paesi debitori.

    Ciò premesso, mi sembra che nei ragionamenti da te esposti e su cui si può in gran parte concordare, nel senso che è molto probabile che la strategia in corso e gli obiettivi perseguiti, siano proprio quelli esposti, dicevo manca la parte relativa alla crescita dei movimenti antieuro ed anti unione monetaria (per inciso esattamente il contrario di quanto accadde in DDR, ovviamente le teste di cazzo PDine sono o si proporranno come l' equivalente di coloro che nella ex DDR fecero passare l' annessione che costò 1000 MLD di marchi ai cittadini della ex DDR), senza contare che potrebbe accadere che il default di una delle economie maggiori della UEM potrebbe determinare situazioni ingestibili anche con i potentissimi mezzi della BCE e dell' FMI
    In definitiva, io non credo che arriveremo all' ANSCHLUSS che tu paventi, in UEM; almeno me lo auguro da acerrimo nemico di queste teste di cazzo tedesche, in primis, e dei loro lacchè tecnocratici in secundis ed anche per il buon fine del lavoro che si sta facendo qui ed altrove.

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