lunedì 4 giugno 2012

Mehr Europa: Du mußt es dreimal sagen

N.B. Quando dissi che questa cosa aveva a che vedere con EMU era perchè mi pareva di ricordare che la banda di oscillazione (ad esempio +6% -6%) veniva calcolata in quel modo. Vale a dire come logn(a/b) proprio per evitare le differenti basi di calcolo, quando una moneta svalutava rispetto a quando la stessa invece rivalutava. Ora non sono del tutto sicurissimo, è roba di trenta e passa anni fa e dovrei controllare, ma mi pare proprio. Casomai se non fosse vero, il che non è impossibile, Lei mi fa un bel post colle orecchie d'asino. Io non mi offendo minimamente e Lei si diverte pure.
Paolo


Macché orecchie d'asino! Anzi, pensa che leggendo il tuo commento mi è venuto in mente la prima parte del Faust.



Studierzimmer
Faust. Es klopft? Herein! Wer will mich wieder plagen?
Mephistopheles. Ich bin’s.
Faust. Herein!
Mephistopheles: Du mußt es dreimal sagen.
Faust. Herein denn!
Mephistopheles. So gefällst du mir.
Wir werden, hoff ich, uns vertragen.



E come va a finire lo sapete (e chi non lo sa se lo legge).
 

Ma cosa c’entra coi logaritmi e con lo SME? Ora ve lo dico. Perché vedete, anche il diavoletto del “più Europa” (anzi, del “mehr Europa”), che oggi viene proposto come la grande innovazione, il grande balzo in avanti nel dibattito politico corrente, ha già bussato due volte alla nostra porta. Questa è la terza, e noi stiamo forse per ripetere “Herein!”, “Avanti!”. Ma prima di farlo, è opportuno che ci ricordiamo cosa è successo nelle due volte precedenti.



Es klopft?

La prima me l’ha evocata la tua notazione tecnica. Sì, ricordo bene, anche se sono più giovane di te (quindi forse è un po’ sconveniente che ti dia del tu, ma spero lo accetterai). Nello Sme la determinazione delle parità centrali rispetto all’Ecu, e la definizione delle bande di oscillazione, erano incredibilmente complesse. Il sistema era farraginoso e veniva, pensa un po’, accusato di essere asimmetrico (non vi dico a beneficio di chi), e diviso in club (e non vi dico composti da chi). Per chi fosse curioso, c’è questo bell’articolo un po’ tecnico, nel quale troverete la risposta che è dentro di voi, e che per una volta è quella giusta.

Ora, per quanto asimmetrico fosse il sistema, in particolare nel senso di essere dominato dalla Germania, che di fatto imponeva la propria politica monetaria ai propri partner, esso era pur sempre un sistema di cambi aggiustabili all’interno del quale era previsto ciò che logica vuole, ovvero che i paesi in surplus riallineassero il loro cambio nominale verso l’alto. Eh già! Nello Sme i paesi in surplus potevano rivalutare, cioè fare quella cosa che deve essere tanto bella, visto che è contraria alla svalutazione (che è tanto brutta, signora mia...), ma che nonostante sia tanto bella (la rivalutazione)... nessuno vuole farla! Ma nello Sme era prevista, e infatti fra i tanti riallineamenti che si verificarono, ve ne furono alcuni al ribasso nei paesi in deficit, e altri al rialzo nei paesi in surplus (la cronologia è qui).


Herein!

Ma naturalmente anche all’epoca c’era chi diceva: “be’, certo, il sistema è asimmetrico, noi italiani di fatto non abbiamo più una politica monetaria, se abbassiamo il tasso di interesse al di sotto di un certo livello i capitali fuggono verso la Germania, quindi siamo costretti a fare politiche restrittive, e la nostra economia langue... Ma una soluzione c’è: più Europa! Se renderemo più rigido il sistema, guadagneremo in credibilità. Guardate cosa dicono Giavazzi e Pagano: il governo che si lega le mani a un paese forte guadagna tanta credibilità presso i propri cittadini da poter condurre efficaci politiche deflazionistiche, quindi il differenziale di inflazione scompare, quindi il cambio diventa sostenibile, quindi lo spread si annulla. Orsù, ci si leghino le mani, l’Europa chiamò.”

Si entrò così nel cosiddetto Sme credibile (o almeno così lo definivano quei due Paperoga di Frankel e Phillips in un articolo che uscì sugli Oxford Economic Papers nell’ottobre del 1992 : un articolo che Krugman definirebbe “spectacularly ill-timed”, come quello di Paperoga Jonung del quale abbiamo parlato qui). Come andò a finire lo sapete: nel settembre del 1992, proprio un mese prima della pubblicazione dell’articolo che lo definiva credibile, il sistema esplose, dopo aver addotto infiniti lutti non agli Achei (di quelli ce ne sarebbe fregato allora, e ancora oggi ce ne frega, molto poco), ma a noi. Ne abbiamo parlato qui, spiegando il meccanismo della crisi e rilevando alcune veniali imprecisioni dei professionisti dell’informazione.
 

Ich bin’s

Ma certo, come dire, uno può sempre pensare che se schiacciarsi un testicolo fra due mattoni faccia male, schiacciarli entrambi possa procurare un sottile piacere (incluso quello non trascurabile di fare un dispetto alla propria moglie). Non ci crederete, ma è esattamente questa la logica applicata da uno dei più illustri economisti italiani, Franco Modigliani, nel riproporre nel 1997, cinque anni dopo questa success story, la solfa del più Europa. Ne parlai illo tempore in questo working paper sulle conseguenze dell’euro, che forse avete letto. L’argomento di Modigliani era sorprendente: in un articolo scritto col suo allievo Mario Baldassarri (sì, questo Mario Baldassarri - per inciso, veniamo dallo stesso dipartimento – insieme con (in ordine alfabetico): Acocella, Caffè, Carlucci, Cesaratto, De Cecco, Piga e tanti altri economisti che mi avete sentito nominare) e apparso sul Financial Times del 14 marzo 1997, intitolato “The EU should go ahead with the single currency”, Modigliani serafico ammette che la strada seguita finora con lo Sme è stata sbagliata, e quindi bisogna... cambiare direzione, direte voi? No! Troppo facile! Percorrerla fino in fondo! Cioè bisogna andare verso il “più Europa”, ma un “più Europa” ancora “più Europa” del “più Europa” precedente (Sme credibile), che era sì un “più Europa” (più rigidità del cambio), ma forse non abbastanza “più”: ci voleva la moneta unica, che avrebbe risolto i nostri problemi.

E come?

Semplice!

Nello Sme i paesi membri erano costretti a seguire la politica monetaria della Bundesbank: se il loro tasso di interesse era troppo basso rispetto a quello tedesco, cioè, più esattamente, se essi tentavano di ridurre lo spread (che preesisteva a Berlusconi), i capitali fuggivano verso la Germania, e quindi bisognava di corsa rialzarlo (il tasso, cioè lo spread). Ma quando ci fossimo tutti uniti nella moneta unica, questo “più Europa” monetario avrebbe portato un immenso beneficio. Perché? Perché la Bundesbank, così come tutte le banche centrali nazionali, avrebbe fatto un passo indietro per lasciare la conduzione della politica monetaria alla Banca Centrale Europea (Bce). E così “monetary policy would be conducted by a European central bank in which Germany would have an important - but not an absolute – voice”: la conduzione della politica monetaria sarebbe passata, con la moneta unica, a una Bce nella quale la Germania avrebbe espresso un parere importante, ma non determinante. Avete capito bene. Modigliani sosteneva che siccome la Bce sarebbe stato un organo collegiale (daje a ride), la sua politica monetaria sarebbe stata più attenta agli interessi della periferia. E tutti (fra cui De Grauwe) a spiegargli: “ma benedetto uomo, ti rendi conto che la Germania in questo organo collegiale potrà disporre di un gruppo coeso di paesi (Belgio, Olanda, Austria, Finlandia, Francia) e che dall’altra parte c’è uno spezzatino di paesi che non riescono a mettersi d’accordo? Quindi collegiale de che? (come dicono a Roma) Alla fine comanderà sempre la Germania”. E lui, bizzoso: “no, no, più Europa, più Europa, la moneta unica porterà a politiche più favorevoli alla periferia, e poi i tassi di interesse si abbasseranno e gli investimenti faranno ripartire la crescita, vedrete, sarà bellissimo”.

Ora... voi forse non ve lo ricordate (magari su Youtube c’è), ma Modigliani era diventato un’icona della sinistra, e come? Semplice, nel modo più ovvio: aveva litigato con Berlusconi a “Porta a porta” (o trasmissione equipollente, non ricordo bene). E quindi, capirai i piddini! A loro basta che gli dici: “così fai un dispetto a Berlusconi!” e non c’è fesseria che non compiano d’empito, toto corde: capaci di buttarsi dalla finestra, se gli dici che Berlusconi ha detto “9,823 metri al secondo per secondo”. E loro: giù! Tanto se l’ha detto Berlusconi, l’accelerazione di gravità non c’è, è una menzogna. Di converso, se la propone un avversario di Berlusconi, allora anche la moneta unica può essere una buona idea, contro ogni ragionevole evidenza.

Herein!

E quindi dicemmo “avanti” per la seconda volta. Com’è andata a finire lo sapete. Dopo aver fatto per un decennio il porco del comodo dei paesi del Nord (come mostra Cesaratto a pag. 10 del lavoro che presenterà a Pescara), la Bce “collegiale” scrive lettere non esattamente d’amore a tutti i governi europei dicendogli per filo e per segno quello che devono fare, e alla fine della storia ci troviamo, chi se lo fosse mai creso, con tassi di interesse insostenibilmente alti, mentre la Germania si finanzia a tassi reali negativi, tant’è che perfino Ferruccio De Bortoli, un intellettuale al quale invidio una sola cosa (che non vi dico, vediamo se la indovinate...) se ne adonta! (ed è comunque già molto che se ne sia accorto). Non c’è che dire, un bel risultato.

Du mußt es dreimal sagen

E quindi ecco come stiamo messi, dopo aver detto “più Europa” per due volte: stiamo messi come don Falcuccio, ma naturalmente, ça va sans dire, la colpa è nostra (e tte pareva?). E perché? Bravi, sì, indovinato, perché non abbiamo detto abbastanza “più Europa”. Dobbiamo dirlo ancora, una terza e decisiva volta, dobbiamo cioè fare gli Stati Uniti d’Europa, insomma, l’unione fiscale e politica, perché se la moneta unica non funziona non è per i mille e un motivi che la letteratura economica indica (scarsa mobilità del lavoro, divergenza dei tassi di inflazione, diverso grado di apertura delle economie, scarsa differenziazione produttiva delle economie periferiche, scarso coordinamento delle politiche economiche, ecc.), e fra i quali non compare l’assenza di unione politica (vedete ad esempio la mia rassegna sulla convergenza macroeconomica), ma è proprio per questo motivo, che la moneta unica non supportata da una politica fiscale unica ecc. ecc.

Quindi?

Quindi “più Europa”. Toc toc... Es klopft...

Aspettate un attimo a dire “Herein”. Facciamo prima il riassunto delle puntate precedenti.

Ci avevano detto che con “più Europa” alias “Sme credibile” avremmo abbattuto il nostro differenziale di inflazione e favorito la nostra crescita rendendo sostenibile il cambio fisso con la Germania. Il risultato è stata la crisi del 1992.

Ci avevano detto che con “più Europa” alias “moneta unica” avremmo potuto influire sulla gestione della politica monetaria europea (e non ci stiamo riuscendo nemmeno con un italiano alla presidenza della Bce) e avremmo beneficiato di bassi tassi di interesse (e lo spread è sopra i 400 punti).

Ora ci dicono che con “più Europa” alias “unione fiscale” tutto andrà a posto, perché, udite udite, naturalmente potremo fare tanti bei trasferimenti a vantaggio dei paesi in difficoltà (e come no!), finanziando in essi, tramite gli eurobond (euroche?), "un sacco di bei proggetti che porteranno un sacco de crescita un sacco bbella..."

Voi ci credete?

Io no. Sono diventato un pochino mißtrauisch. Che ci volete fare? Sarà l'età! E quindi io “herein” non lo dico. E mi dispiace tanto se Angela non mi dirà "so gefällst du mir." Ho elaborato lutti amorosi peggiori.

Perché vedete, io non so voi come traducete “wer immer strebend sich bemüht, den können wir erlösen“. Io lo traduco: perseverare diabolicum. Mi direte che non mi intendo molto di latino, e forse nemmeno di tedesco. Può essere. Ma mi intendo un po’ di economia. Prima di vedere tanti bei progetti finanziati in Vestfalia o in Turingia coi soldi nostri (perché tanto andrebbe a finire così), preferirei che ci tirassimo fuori. Vedete voi...


(ma poi non dite che non ve lo avevo detto... e a De Bortoli, con grande stima, non invidio proprio nulla!)

127 commenti:

  1. Negli ultimi anni dello SME, quelli si tenne il cambio e crebbe l’indebitamento, un apostolo della (in)credibilità fu Luigi Spaventa che arrivò a perorare “che la stabilità del cambio riceva sanzione istituzionale e non sia solo il risultato di un impegno unilaterale e, in quanto tale, percepito dal mercato come reversibile” (da un articolo su La Repubblica del 10 settembre 1990), dunque una Ley de convertibilidad all'Argentina. Cazzo, siamo uomini o caporali Herr Spaventa!

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  2. io invidio a De Bortoli lo stipendio!!
    Ma non gli ho invidiato la faccia che ha fatto un paio di mesi fa quando Sapelli in diretta su La7 gli ha preso a calci sui denti Alesina, Giavazzi and company :) . Questo solo ad onor di cronaca e per sottolineare che se un editorialista in diretta sbugiarda la linea del corriere in quel modo è forse a causa delle evidenze evidentissime!

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  3. 'azz partecipa anche il prof. Cesaratto. Il livello del blog si eleva, ...e io già mi sentivo di poter intervenire poco.
    Come affezionato lettore mi fa molto piacere, abbiamo più possibilità di cambiare l'opinione comune e fare la cosa giusta.
    Approfitto, visto che ho avuto l'onore di frequentare le aule di quello stesso dipartimento un quarto di secolo fa, per mandare un riconoscente saluto a "Tonvi", lui non si ricorderà comunque di me, inutile quindi che mi presenti, ma gli devo molto (e non gli ho chiesto la tesi).

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  4. Già e pensa un po' che il debito pubblico del Cipro stava calando negli anni pre 2008. pensa pure che il Cipro ha un indebitamento estero un tantinello elevato. cosa ti ricorda?

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  5. http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/06/04/forza-zecca-berlusconi-lancia-la-mmt/250751/

    un altro scontro fra titani.

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    1. Perdonami, l'articolo lo leggo dopo, ma a giudicare dal titolo mi sembra più uno scontro fra Titanic.

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    2. Non ne vale la pena, al limite basta quello determinativo del titolo, il resto non va molto oltre.

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    3. Ciao istwine.... Sai qual è la cosa buffa del Fatto? Se provi a postare facendo riferimento agli articoli del profe ti bannano automaticamente. Se ti leggi i post scoprirai il tifo da stadio o da bar al suo massimo livello. Il sommo poeta direbbe "non ti curar di loro ma guarda e passa" ma via via ho sempre più la sensazione di guardare affacciato su una delle bolge infernali. Di questo passo la faccenda finirà male molto male....

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    4. Ma che ci andate a fare? A leggere quel quacquaraquà? Quel tipo che dopo avermi insultato in tutti i modi per sollecitare una mia risposta, è scomparso come nebbia al sole appena gliel'ho data? Ma lasciatelo perdere... Lui sa benissimo che qui non c'è trippa per gatti. E dai blogger che ospita, imparate a capire che giornale è il Fatto. Non regalate contatti a delle realtà così squallide! Certo che la faccenda finirà male. Io ho parlato solo per potermi dire che almeno non è stata colpa mia.

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    5. @Marco Bessi , anche a me la stessa cosa!.. ma ho provato anche solo scrivendo un riferimento generico a goofynomics e non è passato!

      @Prof ci andiamo a fare che "siccome che io c'ho speso 100 euri per l'abbonamento pdf" (condiviso con amici però :D) almeno le notizie ogni tanto me le vado a leggere.. ovviamente cercando di filtrare a dovere e sperando di riuscirci. Ma perchè diavolo un italiano non può leggersi un quotidiano decente? Io come caspita mi dovrei informare? Con i ventisettemila siti che fanno copia incolla dall'ANSA? Mi piacerebbe leggere qualche approfondimento.. si lo so che lei non ne può nulla era giusto uno sfogo.

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  6. Lettera aperta a Ferruccio De Bortoli: apra il Corriere al partito dell’anti austerità di Gustavo Piga

    http://www.gustavopiga.it/2012/lettera-aperta-a-ferruccio-de-bortoli-apra-il-corriere-al-partito-dellanti-austerita/

    ******

    IL dibattito si fa interessante, Euro si euro no e euro a integrazione lunga(mi sembra quest'ultima dalla lettura dei suoi post l'idea di G.Piga).

    Insomma il mondo accademico è diviso e non riesce a trovare un punto di equilibrio unitario che possa fare da guida all'agire politico.COSA ACCADRA'?

    il popolo dice basta! e questa è la miccia della "rivolta" ma le rivolte come scriveva A.Camus non hanno una guida politica (al contrario delle rivoluzioni che hanno riferimenti politici e leader che le guidano)c'è il rischio,che qualcuno si inserisca nella rivolta prendendone la guida stravolgendo politicamente le motivazioni che ha acceso la rivolta.

    Ho appena finito di leggere "L’austerità è di destra e sta distruggendo l’Europa" di E.Brancaccio e M.Passarella.

    Nonostante vengano citate alcune ricerche di Alberto e Cesaratto gli autori propongono un cambio di paradigma ma all'interno dell'unione e con l'euro.

    UN BEL CASINO......COME DIRE INTORNO ALL'EURO C'E' NE PER TUTTI I GUSTI.

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  7. Un soggetto che diventa credibile se si lega le mani...

    Una strada che, da sbagliata, diventa giusta se percorsa fino in fondo...

    Uhm...

    Gira della droga nei dipartimenti di economia?

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  8. Dopo l'uscita estemporanea (cioè buttata lì, senza un'analisi seria a supporto) di Grillo sull'euro e dopo quella non meno estemporanea del Burlesquone, ecco che arriva il piddino doc Gad Lerner, il quale avrà ospite in studio Paolo Savona sostenitore del ritorno concordato alle monete nazionali e al conseguente recupero della sovranità monetaria in capo ai singoli stati.

    Prof. credo che orami il dado sia tratto (o meglio da un certo punto di vista lo spero) e ovviamente come da lei ampiamente previsto, tutti diranno "io l'avevo detto".

    http://www.gadlerner.it/2012/06/04/linfedele-quelli-che-meglio-tornare-alla-lira.html


    http://www.fulm.org/articoli/economia/paolo-savona-foglio-urge-italia-piano-uscita-ordinata-dall-euro

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    1. Solo che non l'aveva detto (e in fondo ancora non lo sta dicendo) nessuno... tranne due o tre!

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    2. Grazie mille pippo74! Paolo Savona in questo delirio totale è una delle poche persone che (mi) ha aiutato a capirci qualcosa! Anzi, con riferimento a me, sono davvero due o tre contati ossia Galloni, Savona e Bagnai.
      Oltre un anno Savona chiedeva non di uscire dall'euro ma proprio di "distruggerlo", dovremmo ricordare inoltre che se le banche italiane hanno giocato meno di tanti altri con discutibili strumenti finanziari lo si deve anche a lui che quando entrava nei consigli di amministrazione diceva chiaramente di non giocare al casinò con i risparmi delle famiglie.

      Chissà stasera cosa dice, ma ultimamente era davvero "visibilmente contrariato"...

      giuseppe

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  9. Rassegna Stampa:

    Soros: i Governi hanno 100 giorni per salvare l'euro

    http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-06-03/soros-governi-hanno-giorni-132219.shtml

    *****

    L’austerità è di destra e sta distruggendo l’Europa – Intervista a Marco Passarella

    http://keynesblog.com/2012/04/23/lausterita-e-di-destra-e-sta-distruggendo-leuropa-intervista-a-marco-passarella/

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  10. Solo che, mi sa, che nessuno lo dirà, come lo ha detto il prof qui :http://goofynomics.blogspot.it/2012/05/leuro-e-il-nazionalismo.html e più in generale nel blog da un anno a questa parte.

    Matteo

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    1. Aggiungiamo sempre: in Italia. Perché fuori le cose stanno in un altro modo.

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  11. Bello questo pezzo di Krugman sulle ragionevoli ragioni di una (apparente) irragionevole austerità:
    http://economia.elpais.com/economia/2012/06/01/actualidad/1338579110_686001.html

    Personalmente continuo sempre a domandarmi: cui prodest ? nemo locupletari potest cum aliena iactura ...

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    1. Il pezzo è come sempre efficace, corretto, esemplare. Non dice nulla di più di quanto dica Bellofiore (per fare un esempio) o di quanto ho detto io in Crisi finanziaria e governo dell'economia. In più, a me sembra anche di aver spiegato chiaramente il cui prodest. Basandomi sull'analisi di Froud (con la "o") citata nel lavoro, ritengo che la decisione di ridurre la dimensione dello Stato sia determinata dal desiderio da parte della finanza privata di impossessarsi dei risparmi attualmente ancora intermediati dal settore pubblico. L'attacco al debito pubblico e ai programmi di sicurezza sociale (sistemi previdenziali a ripartizione) è un attacco allo Stato in quanto pericoloso concorrente sui mercati finanziari.

      Perché pericoloso?

      Ma perché, come abbiamo detto più volte, se ben gestito, il debito pubblico è un asset risk free (da secoli). Il che non mi sembra si possa dire degli asset privati, tant'è che la crisi è dipesa proprio dalla loro intrinseca fragilità (a partire dai subprime, per arrivare fino alle banche spagnole...).

      Ti torna il ragionamento? Altrimenti per penitenza ti tocca leggere l'articolessa su costituzionalismo.it!

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    2. Certo. Era in parte quello che si era ipotizzato qui (24 maggio):

      http://goofynomics.blogspot.it/2012/05/1992-le-lievi-imprecisioni-del-corsera.html?showComment=1337846782919#c1821472067826270632

      Eppure... qualcosa ancora (parecchio) mi sfugge. Bisognerebbe studiare ... con la forza di un Marx ed un British Museum a disposizione. Ma quello era un geniaccio che andava OLTRE, e ne nascono uno ogni cento anni ...

      Grazie ancora prof. Bagnai.

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    3. Ah, già ! ma quell'articolo su costituzionalismo.it lo avevo naturalmente già letto!

      ps: sono un fan di Pangloss e della Teologocosmoscemologia...

      Antonio

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  12. De Bortoli è bellunese lei invece è miseramente fiorentino. Non c'è partita.
    L'invidia è una brutta bestia...

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    1. Touché! Però purtroppo, o per fortuna, non si sente in nessuno dei due casi...

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  13. "La Bce e la Ue stanno mettendo a punto un “superpiano” per l’Eurozona con lo scopo di salvare e rafforzare l’euro. E’ la ricostruzione del giornale tedesco Welt am Sonntag (l’edizione domenicale del giornale conservatore) secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg. Il piano include proposte per integrare la politica di bilancio, creare “un’unione bancaria”, “un’unione politica” e sottoscrivere riforme strutturali comuni. Al piano starebbero lavorando il presidente della Bce Mario Draghi, il presidente della Commissione Ue Josè Manuel Barroso, il presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy e il presidente dell’Eurogruppo Jean Claude Juncker."

    da: http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/06/03/crisi-pronto-il-superpiano-di-bce-e-ue-obiettivo-rafforzare-leuro/250967/

    Ora io mi chiedo, come si è potuti giungere al punto che QUATTRO, sottolineo QUATTRO, persone, delle quali NESSUNA, e sottolineo NESSUNA, regolarmente eletta con rappresentanza democratica, si trovino a decidere della parte più distale del nostro intestino.

    Questi parlano di "unione politica" e "riforme strutturali", MA CHI SONO?? Che diritto hanno di decidere per tutti noi??

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    1. Escludendo il diritto divino (sul quale si basavano le monarchie, e talora anche, come in questo caso, le tetrarchie), direi assolutamente nessuno.

      Ma la domanda è: possibile che in tutto questo continente martoriato solo io e te ce ne accorgiamo e ce lo diciamo? E Bersy? E Il "fognatore" con l'orecchino?

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    2. Aspetta un po' che stanno rispondendo a Brancaccio, dai tempo!

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    3. I vertici Ue discutono del piano segreto per salvare l'Europa:
      http://www.youtube.com/watch?v=9RmnOkZtJf8

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    4. In realtà me ne sono accorto pure io ... :o)

      Le società con troppe differenze tendono a diventare instabili, per cui il progetto, prima o poi, cadrà. Solo che, più cadremo dall'alto e più ci faremo male.

      Roberto Seven

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    5. Sì, nel frattempo continuiamo a salire per questa scala a pioli: siamo ora al terzo gradino...

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  14. piano, afpetta, anche Van Io me ne fono accorto... fiamo almeno in tre.

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    1. "Tre elefanti
      si dondolavano
      sopra il filo di una ragnatela,
      e ritenendo
      la cosa interessante
      andarono a chiamare
      un altro elefante..."

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  15. Buongiorno Prof.
    Complimenti per l' ennesimo post fantastico.
    Leggendo i commenti, mi chiedevo, ma tutte queste persone che man mano si stanno convertendo al ritorno alla lira, si rendono conto che una tale passaggio va fatto con criterio ed in modo ordinato come lei ci ha illustrato? O magari sono così matti da voler tornare alla lira reinserendola dentro un sistema tipo SME "sostenibile" o peggio ancora ancorarla ad un eventuale euro forte dei paesi del blocco tedesco ?
    A questo punto, da piddini, pidellini, eurini, grillini, grilletti e cretini mi aspetto di tutto, di più e di peggio !

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  16. più chiaro di così!

    http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-06-04/troika-promuove-lisbona-raggiunti-110425.shtml?uuid=Ab1rE6mF

    i soldini dalla UE arrivano a Lisbona, la quale tosto li gira alle banche. Poche righe, senza fronzoli. Dopo di che si continua con l'austerità (ma per i soliti). Non riesco nemmeno a riassumere l'articolo.

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    1. Ma perché, scusa, questo te l'eri dimenticato?

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    2. ooops!

      Adesso si intravede chiaramente quali sono i soggetti (privati) che hanno interesse a far accettare ai rispetti paesi i cosiddetti piani di salvataggio, che salveranno i soliti noti però, cioè le banche (private).

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  17. Democratici, Fassina chiede il voto in autunno.Ma arriva lo stop di Bersani: "Elezioni nel 2013"

    http://www.repubblica.it/politica/2012/06/04/news/normal_0_14_fassina_al_voto_in_autunno_bersani_elezioni_alla_fine_della_legislatura-36526201/?ref=HREC1-2

    **************

    SITUAZIONE COMPLESSA.....STAI A VEDERE CHE BERLUSCA SI SFILA PRIMA DAL GOVERNO E LASCIA IL PD CON IL CERINO IN MANO....

    SEGNALO:

    il saggio appena uscito "Fuori da questa crisi, adesso!"
    di Paul R. Krugman

    http://www.lafeltrinelli.it/products/9788811686705/Fuori_da_questa_crisi,_adesso/Paul_R_Krugman.html

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  18. Allora io non capisco. La sinistra ci ha portato nell'euro. Ha stabilito il tasso di cambio. Ha sempre accusato la destra di essere antieuropeista. Ha sfornato tecnici su tecnici grazie a presidenti della repubblica di centro sinistra; ha messo al comando della commissione europea da anni ( sempre?) socialisti ( Prodi e Barroso cosa sono?). Ha costruito un sistema tale per cui quando la destra è arrivata al governo non ha potuto mettere mano ai cambiamenti " resistere, resistere, resistere" fu la parola d'ordine.
    Adesso scopro che l'€uro è di destra ... quindi Berlusconi ( la destra italiana) antieuropeista è di sinistra?
    Chiedo comprensione ed aiuto e se possibile una risposta!
    Matteo Dellanoce

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    1. Matteo caro, prima della risposta una domanda, molto classica: ce sei o ce fai! ;)

      Scusa, se segui questo blog dovresti sapere che PD significa partito di destra. I motivi per i quali il PD è un partito di fortissima destra ideologica sono esposti (oltre che passim nel blog) in modo organico nel libro di Riccardo Bellofiore "La crisi globale, l'Europa, l'euro e la sinistra". Guarda in particolar modo la definizione di social-liberismo nel primo saggio "Due o tre cose che so di lei". Quindi non c'è nulla di strano. In Italia, come nella maggior parte delle democrazie occidentali, abbiamo di fronte due destre. Per questo motivo le elezioni si chiudono sempre con un bel testa a testa...

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    2. E, aggiungerei io, la destra di Berlusconi è quella meno estrema.

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    3. "Il social-liberismo è, per certi aspetti, una impostazione ben più liberista del neoliberismo. Lo è, per esempio, nella sua mitologia della concorrenza..."

      Bellofiore, op. cit., p. 24

      Che aggiungere?

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    4. Oltre alla risposta del professore e pur considerando che la parola "socialista" ha, come si suol dire, fatto la fine di una vacca nera nella notte del liberismo, propongo una qualche cautela a definire Prodi e Barroso due "socialisti".

      Prodi fu, è e sarà sempre un democristiano (e orgoglioso di esserlo mi pare) moroteo (fantastica questa sua performance durante l'affaire Moro...).

      Barroso, già militante della sinistra extraparlamentare, è ad oggi l'esponente di un partito che si chiama Partido Social Democrata, che tuttavia è dichiaratamente di centro destra (nel senso del PDL per intenderci). Infatti aderisce è membro del PPE.

      Che poi i "socialisti" in Italia abbiano scientemente deciso di farsi guidare da un democristiano è un altro paio di maniche ovviamente.

      Cordiali saluti da via Gradoli (ancora à la page a quanto pare ).

      Schneider (dal civico 96)

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    5. Su una cosa concordo con Lei ed è la difesa dello Stato che va rimesso al suo posto, cioè come garante dei più deboli e difensore dei liberi!
      Da quello che sto capendo, a fatica ( "ciò" il neurone lento e poco matematico!), Mussolini mi sembra più di sinistra di tanti PD attuali, o sbaglio anche qui?
      Nazionalizzò, istituì il Welfare, interpretò la lotta di classe in maniera corporativa, statalizzò i corpi intermedi, fondò le prime industrie di stato ... Boh!
      Matteo Dellanoce
      PS valga sempre il mio grazie per le risposte!

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    6. In realtà Mussolini fu prima liberista (1922-25), poi protezionista, fino al 29, poi autarchico. Poi andò (anzi andarono...) in guerra e vabbè.

      Ad ogni modo, dopo aver dato fuoco alle camere del lavoro di mezza Italia per farsi un nome presso la monarchia, il Papa e i "pescecani di guerra" (come li chiamava Lui), vietò anche il diritto di sciopero, istituì le leggi razziali, rese illegali i sindacati non fascisti (la da poco nata Confindustria ringraziò per il patto di palazzo Vidoni), le 8 ore rimasero sostanzialmente sulla carta, e se vuole continuo.

      Se poi la politica di socializzare le perdite e privatizzare i profitti le sembra a favore dei ceti deboli si accomodi.

      Scusi, ma a mettere le cose in un unico grande calderone si rischiano di dire anche lievi imprecisioni. Va bene che il PD è di destra, va bene che anche Bersani è pelato e di quelle parti (per la precisione uno è emiliano l'altro romagnolo) ma mi pare che le analogie finiscano qui.

      Cordiali saluti (non romani).

      Schneider (da piazzale Loreto)

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    7. Grazie Schneider. In termini metodologici, direi che è abbastanza inutile attaccare etichette alle persone o ai partiti. Abbiamo, soprattutto nel caso del PD, l'alternativa molto più valida che consiste nel giudicarlo dai suoi frutti (a fructibus eorum...). Le etichette servono se si vuole ragionare per appartenenza, secondo il noto sillogismo (non rientro nei dettagli). A me di sapere che un politico è "di destra" o "di sinistra" per vedere se la sua etichetta collima con la mia non interessa, in generale è un modo di ragionare che sconsiglio, anche se, lo ammetto ed è previsto dalla scienza economica, può essere un modo razionale di economizzare gli sforzi (la "rational ignorance" della scuola della Public choice, se non vado errato...).

      Saluti romani (nel senso: da Roma).

      A.

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    8. Un precisazione per il prof. Bagnai e per Schneider ( che ringrazio della precisazione) io ho una definizione di desrra e sinistra un po' diversa ed è questa tratta da Sant'Agostino nell'Esposizione su Salmi:
      “Chiunque ripone la felicità umana solo in ciò che si può ottenere e godere sulla terra, nello scorrere e nell’abbondare dei beni mondani, è stolto e perverso, perché fa della sinistra la destra. Erano tali coloro di cui parla il salmo: certo avevano ricevuto da Dio ciò che possedevano, ma solo ciò essi consideravano beatitudine e non desideravano altro. Vien detta nostra sinistra tutto ciò che possediamo in questo mondo, viene detta nostra destra tutto ciò che di eterno e immutabile Dio ci promette. Colui poi che ci darà la vita eterna è quegli stesso che consola la nostra vita con i beni terreni: egli ha fatto la destra e la sinistra”... chiedo scusa ma io "ciò" il pallino della Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica che se fosse per una benedetta volta ascoltata e seguita forse, forse tanti problemi non ci sarebbero! Poi politicamente sono rosminiano ed allora io e lo Stato non andiamo molto d'accordo anche se lo ritengo utile e da difendere.
      Tanto si doveva per evitare incomprensioni ...
      Matteo Dellanoce
      PS Prodi è il peggio del peggio ai miei occhi, Barroso nel PPE ... tanto vale farci entrare anche Pannella e la Bonino!

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    9. Certo che se lei cita il mio filosofo cristiano preferito mi lascia senza argomenti. O meglio:

      "Una volta fu portato al cospetto di Alessandro Magno un famoso pirata fatto prigioniero. Alessandro gli chiese: `Perché infesti i mari con tanta audacia e libertà?'. Il pirata rispose: `Per lo stesso motivo per cui tu infesti la terra; ma poiché io lo faccio con un piccolo naviglio, sono chiamato pirata; poiché tu lo fai con una grande flotta sei chiamato imperatore'".

      Se anche lei, come leggo, è quindi un umile discepolo agostiniano, le consiglio una visita qui (ammesso non lo conosca già). Per il professore consiglio questa.

      Su Rosmini ammetto invece la mia ignoranza pressoché totale. E ora mi azzittisco con questi post OT.

      Cordiali saluti.

      Schneider (da Ippona)

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    10. Io mi chiamo fuori, perché come avrete capito sono intrinsecamente domenicano (per vecchia e nuova contiguità familiare, nonché per motivi onomastici e professionali).

      Vostro Alberto Guzman OFP

      P.s.: per motivi storici sono costretto a limitarmi molto a malincuore ai barbecue (che, come sapete, sono testimonianza di impegno politico: ma vuoi mettere un bel rogo di catari!)

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  19. Intanto sono sollevato. Ero rimasto un po' male, preso in mezzo involontariamente con tale "eurizone". Ora però questo mio commento precedente ha dato luogo a un Suo bel post e quindi io sono contento. Anzi preciso che, dal postino al manager, dico a tutti leggete Bagnai, che è persona rara e lo è perchè:
    -E' un'economista ma non è un mascalzone. E già si screma parecchio.
    -E' una persona erudita e uso il termine erudito (ex-rudio) e non colta perchè il termine colto si è un po' sputtanato. Il colto da dopo il '68 è generalmente colui che conosce il “concetto” ma non ha letto il libro, e il concetto glielo ha garantito uno “autorevole” che talvolta non ha letto il libro neanche lui, o che magari l'ha letto, ma mantenendo il valido assioma che se il contenuto non collima col “concetto” peggio per il contenuto perchè lui è pagato per propagandare il concetto.
    -Ha la dote rara in un Professore di voler essere comprensibile a una platea più vasta, e cioè non scrive solo per risultare più furbo e pilucco del suo collega che più gli sta sugli zebedei.
    -Scrive bene, è divertente, e ha gusto per la lingua Italiana.
    -Ha autoironia, e non si sente investito di una missione superiore, nè pare apparire al volgo circonfuso di luce
    -Ama la musica classica, e la suona. E par di capire che gli piaccia anche la buona cucina.
    Cioè a me sembra un po' nel solco della grande tradizione Italiana, quella umanistica, prima che venissero di moda un sacco di seghe.
    Dico poi a tutti leggetelo perchè vi chiarisce un po' le idee sulla meragliosa invenzione dell'EUR, che ci protegge, ci benedisce, è forte e vincerà. Approfitto, a questo proposito, per dire una cosa.
    Io molti anni fa parlavo ogni tanto in quel tipo di incontri che non servono a nulla ma nei quali si invita tanta gente, e ognuno parla di un tema tecnico, del quale non capisce nulla nessuno, né gli interesserebbe peraltro, ma poi ognuno di noi aveva il suo bravo biglietto da visita, per il dopo, che era lo scopo vero dell'incontro, tra aperitivi e tramezzini.
    Comunque sia, io parlavo spesso di protezione e gestione del rischio di cambio, dato che campavo su quello. Quindi a esportatori per lo più. Lei ha scritto benissimo sui danni fatti dall'EUR, mostrato i deficit di bilancia dei PIIGS e il corrispondente surplus Tedesco ecc...
    Io all'epoca però dicevo che anche le imprese che acquistavano in Italia, producevano in Italia, e vendevano esclusivamente in Italia, erano soggette a rischio cambio, seppur indirettamente. E che la Lira “debole” li proteggeva dalla penetrazione commerciale di Paesi con valuta forte, ma stipendi e costi superiori anche se in presenza di PPP analoghi. Perchè non avrebbero potuto facilmente essere competitivi qui da noi, ma un domani messi invece tutti alla griglia di partenza con la stessa moneta (loro di fatto svalutando) sarebbero emerse le nostre inefficienze, trasporti, burocrazia, mancanza di una politica energetica, il PD, eurizone ecc...e quindi noi avremmo un po'arrancato, e avremmo visto maggior penetrazione anche da quei Paesi, e cioè non solo dai Cinesi. Ora io l'ho detta un po' male e proprio perchè spero che, se lo ritiene, lo dica bene Lei, e cioè che anche Industria e Commercio Italiano non volti all'export sono stati indirettamente colpiti dall'EUR.
    N.B. Magari Lei l'ha già detto ampiamente e io non l'ho notato, o non l'ho capito, nel qual caso me lo leggo e mi scuso.

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    1. Grazie per il panegirico, terrò presente...

      Il punto è che le esportazioni sono una importante forma di domanda autonoma, insieme alla odiata spesa pubblica e alle componenti autonome di spesa e investimento. "Autonome" nel senso che NON dipendono dal reddito ma attivano il moltiplicatore keynesiano.

      Se un paese di fatto si priva di una fonte di domanda, semplicemente crescerà di meno, e staranno peggio tutti. Tanto è vero che oggi, a danno fatto, la "svalutazione interna" (taglio dei salari) per ovvi motivi non colpisce solo chi lavora nel settore "tradable" (merci esportabili), ma tutta l'economia (altrimenti ci sarebbero ovvi effetti riallocativi: nessuno vorrebbe essere pagato di meno e tutti si sposterebbero verso i settori "non tradables").

      Quindi sì, anche i settori "non tradables" sono stati e sarannno vittime di questa bella idea.

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    2. Allora avevo ragione quando dicevo che se le fabbriche delocalizzano all'estero poi chi è disoccupato non compra la casa,non si costruiscono più capannoni,il mio che fa gli in fissi (anche lui iscritto al PD e se ne fregava della delocalizzazione) poi non poteva più ne farli ne manutenzionarli ecc..ecc...

      PS: Ma la solita cosa succede anche se compro made in Francia?

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    3. Una delocalizzazione è una esportazione di capitali. Se mi dici cosa c'entra con quello di cui stiamo parlando, io magari mi faccio un'idea. Stai alludendo al fatto che un apprezzamento reale, rendendo poco competitivo produrre in casa, spinge ad andare all'estero? Certo, anche le delocalizzazioni ingrossano l'esercito industriale di riserva. Bisogna anche scegliere il momento adatto, però, perché se già da qualche anno la tua attività è strozzata dal cambio insostenibile, non so dove li trovi i soldi per investire all'estero.

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    4. No volevo dire che se delocalizzi crei disoccupazione locale. se c'è disoccupazione chi compra le case a chi si fanno gli infissi,e se ne va anche la manutenzione dello stabilimento.

      Quindi chi non esporta all'estero subisce comunque in termini reali l'atto della delocalizzazione.

      Lo spunto veniva da questo passaggio "Se un paese di fatto si priva di una fonte di domanda, semplicemente crescerà di meno,".

      Con la delocalizzazione non mi privo della domanda di alcuni di quei servizi che ho menzionato? basta pensare alle sole pulizie degli uffici se non c'è più la fabbrica a chi si pulisce l'ufficio?

      PS: secondo Ferguson il regista di Inside Job questo è stato uno dei problemi della crisi attuale,i nuovi settori della New economy non sono stati in grado di assorbire gli operai a bassa specializzazione espulsi dalle industrie che avevano delocalizzato fuori dagli states.

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  20. Disclaimer: questo mio commento non è una critica, non è un attacco, non è un complotto con “eurizone” o il mago Zurlì e non è una sollecitazione al pubblico POST. Non è soprattutto una lezioncina, anzi io dicevo pressapoco quelle cose all'epoca, e forse non erano nemmeno del tutto corrette, e non ho poi approfondito, faccio finanza, un altro mestiere. Quindi non so valutare bene (forse un po' per la Grecia ho letto qualcosa) e sarebbe per me interessante capirne un pò di più, e se invece servisse a completare un argomento, ne sarei felice. Se è già stato spiegato abbondantemente invece me lo guardo.
    Stia bene. E non si arrabbi soprattutto, “io amico. Augh”.

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    1. Ma io non mi arrabbio mai. Ogni tanto punteggio le i, non con i cuoricini, lo ammetto...

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  21. Caro Prof. Bagnai, seguo con grande interesse il suo blog ormai da alcuni mesi e sono curioso di conoscere cosa ne pensa della proposta del "chicago boy" Luigi Zingales, appena apparsa sulla versione on line de IlSole24Ore:

    http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2012-06-03/soluzione-dobbiamo-trovare-soli-100503.shtml

    Saluti,
    F. Traina

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    1. Carissimo... scusi se faccio il professorino (di provincia che si crede chissà chi perché ha un piccolo potere ecc. ecc.): posso farle una domanda io?

      Secondo lei cosa potrei eventualmente non condividere nell'analisi del prof. Zingales? Mi interessa veramente sapere se il messaggio passa. Poi se vuole contravvengo alla mia regola e le do un parere.

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    2. Quello che mi ha colpito di più sono i commenti dei lettori: da chi evoca un sinistro "more noise from amerika" a chi blatera di un "primario STABILE del 5%" (!!) come unica soluzione, fino al sublime TRENNO1 che ci spara in faccia una mitragliata di tafazzanismo senza se e senza ma...wow!
      Quiz: indovina chi è quello di sinistra?

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    3. Secondo me è sonosoldi. La lunghezza camaleontica della lingua lo lascia intuire. Poi "chiaro, sintetico ed esaustivo" tre aggettivi che messi insieme danno l'idea di cosa si intenda oggi per cultura, due a4 sono chiare sintetiche ed esaustive. Infine quel venga in "tv (la scuola del popolo)" è sinceramente inarrivabile.

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  22. Con la mia pochissima esperienza ci provo.

    Si parla di debito,e si allude al pubblico, quello privato? Boh! Non pervenuto.

    Declino di natalità e invecchiamento della popolazione, ci vuole faccia tosta a sostenere che un problema del calo del pil sia questo e pure fisiologico quando un giovane su 4 è disoccupato.

    Privatizzazioni e cartolarizzazioni a manetta, ma il rapporto debito pil come scende, vedi Cracozia e Ruritania e seguenti.

    La ristrutturazione volontaria del debito per me è incomprensibile.

    Per il resto mi bocci con grazia, sono pur sempre una gentile signora di mezza età!

    Saluti

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    1. Carissima,

      siamo d'accordo (per quel che può valere), ma la sua analisi è molto più dettagliata della mia, direi quasi troppo!

      Quando io leggo un articolo sulla crisi, prima cerco la parola privato. Se non c'è, passo oltre.

      Se c'è, vedo se almeno una volta questo aggettivo è associato al sostantivo debito. Se questo non succede, passo oltre. Nell'intervento del prof. Zingales queste due condizioni minime di decenza ovviamente non erano rispettate. Ciò indica che la diagnosi è sbagliata, ed essendo tale, non mi interessava particolarmente sapere quale potesse essere la terapia, nonostante tutta la mia stima e la mia simpatia per l'autore, che ho già espresso in altre sedi.

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  23. Molto interessante. Grazie!

    A proposito del "virtuosismo" tedesco oggi apprendo di una bizzarra pratica del ministero del tesoro della Germania nell'asta dei loro titoli. Riassumendo in poche parole, sembra che al momento dell'emissione il tesoro tedesco collochi una parte dei titoli sul mercato primario e allo stesso tempo, custodisca una parte di questi titoli "temporaneamente" presso la Bundesbank, per poi venderli sul mercato secondario. In questo vengono, formalmente, rispettati i trattati europei, ma di fatto la banca centrale tedesca riesce a gestire l'emissione sul mercato primario contendo al ribasso tassi di interesse del loro debito. La procedura è spiegata in dettaglio in questo post: http://goo.gl/Xez6e

    E' plausibile una cosa del genere? E se vera, perché non la mettono in atto anche le banche centrali degli altri paesi, soprattuto quelli più in difficoltà?!

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    1. Guardi che ne abbiamo parlato in dettaglio e a più riprese. Mi rendo conto dell'urgenza e delle curiosità, ma consiglio (senza cattiveria) di fare un giro per il blog (se è appena arrivato). Buona lettura.

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  24. Caro prof, il criterio selettivo delle articolesse proposto (debito*privato) non fa una grinza. E io che utilizzavo metodi complicati tipo vedere se c'era citazione di De Grauwe, Feldstein, Mundell, Manasse (e Roubini) o del moltiplicatore (inteso come fenomenologia nominabile)!
    Poi arrivi tu e compi il "gesto essenziale" (dell'ombrello...della conoscenza)!. E' proprio vero quello che diceva Picasso (no: non "di giorno mi scasso"), "per creare come me, bisogna prima saepr dipingere come Raffaello" (e qui che il maestro ci mostra l'essenza del movimento espressionista-cubista).
    E intanto, il dadasimo triste, ma triste, imperversa su Repubblica (lo sai per me è un vizio solo balneare e già terminato): intervistina alla Reichlin "più Europa...euro(james)bond...continuare col rigore...boink!".

    Ho visto le grotte carsiche di Is Zuddas (con strati di rocce di alabastro antichi di 530 milioni di anni) e c'è una formazione di stalagmiti che proietta un'ombra, sottolineata dalla guida come "Pippo": al che due turiste orientali (cinesi?) fanno "Goofy!" E moi:"He's a friend of mine!"
    Forza Pescara! ...Anche se farai come Zeman...
    P.S. Savona da Lerner parla del piano B, ma l'ho sentito quantificare il pass-through della svalutazione in caso di uscita in un'inflazione al 25%!

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    1. Ma sì, dai, un bel pass-through al 100% (25% di svalutazione, 25% di inflazione)! Chi offre di più? Inflazione al 2000%. Tappezzeremo casa con le nuove lire...

      Come dicono a Roma, il più pulito c'ha la rogna. Vi ricordate il post del mitico mister G.?

      Dadaismo, schizofrenia (loro), e soprattutto tanto, tanto ribrezzo (mio). Io intanto sto cercando una rivista internazionale che pubblichi i paper del convegno prima della deflagrazione... Ego sum pastor bonus (anche per i miei invitati)...

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    2. P.s.: vedi che ti faccio pure rimorchiare! Ma Zeman che ha fatto?

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    3. Eh prof. Zeman ha lasciato Pescara per sedersi il prossimo anno sulla panchina della Roma dopo un anno di successi allo Stadio Adriatico...Interpretando il "Quarantottopensiero" direi che ce la facciamo sotto pensando al fatto che Lei possa fare come il boemo ed abbandonarci al nostro destino... cmq di Savona ho sentito poco, ha quantificato una svalutazione della nuova lira al 40% ma mi è sembrato abbastanza equilibrato nei suoi ragionamenti...

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    4. Della trasmissione di Lerner io coglierei , al di là dei numeri buttati li' come niente fosse e del terrorismo di fondo, appena mitigato dai discorsi sul "piano B" (ovvero, dopo l'€ il diluvio, ma crediamo sia stata fatta almeno un po' di scorta di ombrelli), un plastico quadretto politico: Thilo Sarrazin rilascia un'intervista in un cui in un breve crescendo spara balle sempre più grosse (e mi stupisco che non abbia rivendicato al culmine il lebenschraum teutonico) e... Franco Debenedetti lo difende e lo giustifica... il partito domestico del "più europa" che copre le spalle a posizioni socialnazionaliste tedesche... senza parole...

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    5. Ho seguito anche io ieri "L'Infedele" e secondo me lo sfondone più grosso che ha fatto il Prof. Savona, è stato quello di dire che uscendo dall'euro la nuova lira avrebbe subito una svalutazione di circa il 40% senza specificare in alcun modo il perchè! E' chiaro che lo fa per tenere la parte di quelli che vogliono terrorizzare la gente, cosa confermata da altra sua affermazione "ho proposto il piano B (ovvero l'uscita dall'euro) ma vivo nella speranza che si realizzi il piano A" (ovvero che vengano attuate le contromisure che possano salvare l'euro - se ci crede lui....). Non posso pensare che uno come Savona non sappia, come ci ha più volte spiegato con i fatti il Prof. Bagnai, che la svalutazione della nuova lira alla fine sarebbe pari con il differenziale di inflazione accumulato con la Germania dall'entrata dell'euro, ovvero intorno a circa il 20%.
      Certo che anche la sua affermazione nel pass-through pari al 25% è una ulteriore conferma della sua adesione alla stregua di chi vuole terrorizzare la gente nel valutare l'ipotesi dell'uscita dell'euro (anche se questa sua affermazione mi è sfuggita, vivendo a Gonzaga (MN) - a 10 km da Novi di Modena - con qualche casa inagibile, in una o due occasioni sono volato fuori in giardino per scosse di assestamento o presunte tali - basta un qualunque rumore sordo proveniente dall'esterno per provocare il panico..). Anche in questo caso non posso pensare che non abbia presente come si comportò l'inflazione nel 1992. Mi è sembrato che il Prof. Savona si sia comportato da furbone, con la storia del piano A e del piano B ha cercato di guadagnarsi credibilità sia che si rimanga nell'euro che se ne esca, dicendo "io avevo previsto ambedue gli scenari".
      Il fatto è che per tutti questi economisti (per non parlare dei giornalisti-opinionisti, ieri per la partita di giro toccava a Mucchetti del Corsera) Keynes evidentemente ormai appartiene ad un'altra galassia: hanno parlato tutta la sera delle orride svalutazioni competitive: ma non esiste nessuno al mondo capace di fare la premessa che il meccanismo dei cambi flessibili è la meraviglia escogitata da Keynes per mantenere in equilibrio le economie del mondo ed evitare che quelle più forti si rinforzino fino a schiacciare le più deboli, che a loro volta sono tentate a soluzioni un pochino guerresche? C'è sempre un giudizio morale sulla svalutazione, non è mai vista come qualcosa che invece contribuisce a quello che in economia è un bene comune, ovvero il mantenimento dell'equilibrio fra le varie bilance dei pagamenti per evitare cose ben peggiori...
      Che tristezza prof!

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    6. @occasionale

      Simmetricamente, dovresti vedere che cosa dicono i socialdemocratici tedeschi (ne ha parlato Quarantotto, ne parla Cesaratto nel lavoro che presenta al convegno), cioè quelli nei quali i Fognatori ripongono le proprie speranza. Sono pur sempre dei nazionalsocialdemcratici...

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    7. @Righi

      Non ho seguito la puntata. So dal blog di Gennaro che il prof. Savona ha un atteggiamento ancora un po' ondivago, ma non mi sembra che la sua valutazione sia così drammaticamente terroristica (ne ho parlato in un altro commento).

      Piuttosto, trovo terrorizzante il fatto che nessun italiano si faccia mai questa domanda: ma se siamo liberisti e liberali, perché vogliamo bloccare il sistema dei prezzi (il cambio è un prezzo)? E se svalutare è vergognoso, allora rivalutare è glorioso, e quindi perché i tedeschi non vogliono farlo?

      QUESTA pigrizia mentale è il fascismo. Non credo ci sia un'altra parola.

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    8. Egregio (in senso etimologico!) prof, cos'e' il liberismo? Il liberismo europeo, per come l'ho vissuto io, è stato declinato così: le aziende domestiche le regoliamo anche piu' di prima (e puo' pure starmi bene), a quelle extra eu (con particolare attenzione alle nazioni asiatiche, giappone escluso) chiediamo un pezzo di carta qualsiasi e facciamo ponti d'oro, perché è così che si tiene bassa l'inflazione e si comprimono contestualmente la spesa pubblica e gli aumenti salariali. Ora data la fenomenologia 'sta cosa puo' essere etichettata come come metadogmatismo, teologia apofatica, Ugo (forse meglio di no, si rischia di confonderlo con la lotta di classe), fate voi ... resta nei fatti una *politica* intenzionalmente asimmetrica realizzata con scopi precisi che di liberale (da quel poco che mi ricordo io di liberalismo) non ha niente. BTW, come dicono gli yankee, il liberista Bush junior, quando i produttori USA di sapone e glicerina vennero a lamentarsi delle importazioni a basso costo dall'Europa che gli stavano tagliando le gambe, che fece ?( Si parla di 6 anni fa, mi pare, gli europei avevano glicerina a basso costo a iosa in quanto sottoprodotto del processo per fare biodiesel) Il liberista Bush junior mise protezioni all'importazione (dazi) e difese il settore domestico.
      Se penso poi ai liberisti prodiani e a molti piddini che hanno preso lezioni da loro... come si dice lungo il corso dell'Arno, tutti sodomiti passivi col deretano altrui... Se provano un sottile piacere morale a far fare agli altri le agnelline vergini tra i lupi allupati, credo che i loro elettori stiano gia' traendo le debite conseguenze, finche' hanno voce in capitolo....

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  25. Gentile professore,
    ho una domanda forse banale.

    Mi sfugge una questione. Mi pare che punto centrale della sua riflessione e causa scatenante degli altri squilibri sia la dinamica del nostro tasso di inflazione al'interno dell'area valutaria € rapportata a quella degli altri paesi membri. Tutto il resto è storia e i successivi passaggi logici degli effetti di questo fenomeno sulla tenuta dell'eurozona e i successivi squilibri sono esemplificati molto bene a livello sequenziale nel suo blog.

    Ma in cosa consiste la causa principale di questa nostrana tendenza inflattiva? (intendo principale in quanto immagino che la questione sia più complessa e concorrano una serie di fattori).

    Glielo chiedo perché ho notato che molti altri studi e ricerche concordano su questo punto ma ne danno diverse spiegazioni: "fallimenti" del mercato del lavoro; bolletta energetica con inflazione importata; Stato spendaccione e sprecone; euforia dei consumi data dall'accesso a credito facile (specialmente in Spagna e Grecia, meno in Italia)...
    Tutte ragioni variamente di "mercato inefficiente" tendenti poi a giustificare le ricette di "competitività": una politica deflazionistica e interventi di liberalizzazione dei settori.

    La spiegazione che ne da lei nel blog investe invece la dinamica salariale italiana. Si tratta "solo" di questo o dipende anche da altre cause? Esiste secondo lei un modo non recessivo per risolvere il problema inflattivo dei paesi periferici dell'euro che non sia una svalutazione competitiva imposta ai salari?

    O il tema dell'inflazione in Italia è in realtà un falso problema e sono i tedeschi ad aver fatto i furbi agendo in modo non cooperativo? Però se non sbaglio anche l'Olanda e la Finlandia hanno un surplus delle partite correnti, anche loro hanno avuto un patto sociale sui salari sul modello tedesco oppure hanno agito diversamente?

    La ringrazio per le risposte sempre in tono e adamantine, trattasi di un tema che mi interessa molto.

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    Risposte
    1. Perdonami, questa non è una domanda banale. Questa è LA domanda. Ti fornisco alcune indicazioni "espressionistiche", quindi nulla di adamantino, ma non posso riscrivere tutto il blog qui (o scriverne un altro).

      Il tema dell'inflazione è un falso problema? Media 1999-2007: Italia 2.3, Germania 1.6. I più vicini all'obiettivo del 2% eravamo evidentemente noi. Chi se ne è scostato di più (dal lato della svalutazione) i tedeschi.

      Accesso al credito facile? Incremento del credito al settore privato (in punti di Pil) fra 1999 e 2007: Italia 30, Grecia 52, Spagna 98, Germania -11. Sì: in Spagna i debiti privati (i crediti accordati ai privati sono debiti dei privati) sono aumentati di 100 punti di Pil. Capito il problema, no? In Italia questo problema non esiste.

      Stato spendaccione
      Variazione del debito pubblico sullo stesso periodo: Italia -10, Spagna - 26, Grecia +3. Dimentichiamoci lo Stato, grazie.

      Bolletta energetica
      Qui se ne potrebbe parlare. Sicuramente questo è un elemento che frena l'economia italiana. Ma più che penalizzarci con un cambio assurdo, avremmo dovuto mantenere flessibilità e riconvertirci essendo più ricchi, piuttosto che impoverirci.

      Liberalizzazioni
      Mito ideologico.

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    2. Dimenticavo il debito pubblico della Germania: +4 (finché le cose andavano bene, poi si è deteriorato ancora di più).

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    3. Sulla Finlandia, poi...
      http://www.businessinsider.com/moneygame...tra un pò ci sarà da ridere crucchi inclusi...

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    4. E' ragionevole aspettarsi che gli stati più ricchi abbiano inflazioni più basse di quelli più poveri? Del resto se si guadagna tutti già bene la spirale prezzi/salari dovrebbe essere più attenuata...

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    5. Marco, ma ti rendi conto che quell'articolo di Wikipedia è una cacata? C'è scritto tre volte all'inizio! Non c'è concetto più elusivo in pratica di quello di "spirale prezzi/salari". Se fai una ricerca seria, vedrai che sul tema esistono moltissimi articoli teorici, e pochissimi empirici. Questa ridicola espressione ci è rimasta nel DNA da quando si è cominciato a combattere contro i salari reali distruggendo la scala mobile (ritenuta, appunto, un elemento chiave della famosa spirale).

      Chi invece l'indicizzazione dei salari ai prezzi l'ha mantenuta, come i belgi, scopre che l'inflazione non dipende da essa:

      http://ideas.repec.org/a/nbb/ecrart/y2008mjuneiiip29-37.html

      Oggi mi parli di spirale, di tampone... Ti ricordo che sono argomenti ginecologici, non economici, e quindi, come dire, io non posso aiutarti!

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    6. Apprezzo comunque il tentativo :D
      Cmq vorrei lasciare da parte (anche qua) la spirale e tornare alla domanda: è veramente irragionevole aspettarsi che gli stati più ricchi abbiano inflazioni più basse di quelli poveri? Lo dico perchè curiosamente i differenziali di inflazione in europa sono proprio tali da impoverire i poveri e arricchire i ricchi... mi pare improbabile che sia una coincidenza. Sbaglio?

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    7. Ma ti paga quello con l'orecchino per fare queste domande? Sai che ancora non ho capito se ci sei o cifai (detto affettuosamente, va da sé)?

      Scusa: la povertà è un concetto statico (ho pochi soldi), l'inflazione è un concetto dinamico. Se guardi veramente i dati, scoprirai che l'inflazione è più alta nel paesi che crescono di più. E infatti è bassa in Germania, perchè, anche se è un paese "ricco" (poi bisogna vedere CHI è ricco nel paese), ha avuto una crescita infima (solo quella Italiana è stata peggiore, e infatti anche l'Italia NON ha avuto un'inflazione elevata).

      Ma... mica sarai uno di quelli che l'inflazione impoverisce il proletario?

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  26. Caro prof Bagnai,

    Dopo monti a la7 di novembre, un nuovo motivo per avere la televisione.
    Thilo Sarrazin breve intervista all'infedele: la germania dagli anni 2000 ha diminuito le sue importazioni verso gli altri paesi europei!! e le ha aumentate verso i "paesi orientali" (o qualcosa del genere)
    ipotesi:
    - il traduttore ha sbagliato
    - ho problemi d'udito
    - altro?????

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    1. Se il racconto è così impreciso non posso aiutarti. Quello che posso dire è che, indipendentemente da quello che può aver detto il Goebbels di turno, noi i dati li abbiamo esposti e discussi qui.

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    2. hanno messo il video su youtube. ca al minuto 1.00 la risposta che mi ha sconvolto. ah grazie per il link.

      http://www.youtube.com/watch?v=2CcJ7IHjrhY

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  27. HO GIRATO SULLA 7 mi sembra che P.Savona affermi che il ritorno alla lira non sarebbe un dramma,secondo lui si svaluta del 25%/30% SUBITO E SI RICOMINCIA A RICRESCERE DAL GIORNO DOPO.SECONDO SAVONA COSI SI RISCHIA DI RIMANERE IN CRISI PER I PROSSIMI 10 ANNI E SE SI PERDE IL 2% DI PIL L'ANNO NON E' CHE LA COSA SIA MOLTO DIVERSA.

    E' PRESENTE ANCHE LUCA FANTACCI (1) CHE AFFERMA CHE PRIMA DELL'EURO GLI SCAMBI COMMERCIALI FUNZIONAVANO BENE QUINDI NON VEDE PROBLEMI.

    http://www.etal-edizioni.it/interna.php?qualePagina=60&catPartenza=89

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  28. Riflessione molto, troppo OT, ma con grande piacere colgo, grazie alle evidenze dell'Aretino, alle memorie di Sant'Agostino e alle (dis)umanità di un debito e di un credito simoniaco, un confronto che si fa denso di sostanzialità umane (restiamo umani .. diceva V Arrigoni).

    " ... panem nostrum cotidiànum dà nobis hòdie,
    et dimìtte nobis dèbita nostra
    sìcut et nos dimìttimus debitòribus nostris,
    et ne nos indùcas in tentatiònem,
    sed lìbera nos a malo".

    Tra cartesiane correlazioni econometriche di "tentatiònem" e di "malo" ricordo, io miscredente, " Et invenit in templo vendentes boves et oves et columbas, et nummularios sedentes; et cum fecisset flagellum de funiculis, omnes eiecit de templo, oves quoque et boves, et nummulariorum effudit aes et mensas subvertit; et his, qui columbas vendebant, dixit: “ Auferte ista hinc! Nolite facere domum Patris mei domum negotiationis ”.
    (Iannem, 2, 13-16).

    Non appertenenze ideologiche, ma la consapevole appartenenza ad una natura "matrigna", ad un "sum ergo cogito" devastato da asimmetriche informative di un "cogito ergo sum" econometrico in base 10 o naturale, a volte.

    Che ci piaccia o meno, il libero arbitrio e le nuvole esistono ancora ...
    http://www.youtube.com/watch?v=K3m_QEx6FBs&feature=related

    That's all, folks!

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  29. Commento sul blog del piddino snob, Gad Lerner

    "Una banda di incompetenti, se si esclude Savona, che predica nel deserto; in verità anche quest'ultimo dice qualche inesattezza.

    Solo un esempio, per carità di patria.

    - Svalutazione/Inflazione. Faccio un breve esempio e poi metto un link, per chi vuole approfondire (perchè intuisce che c'è qualcosa che non quadra e che non gli viene spiegato e di conseguenza non si beve le fregnacce dei vari de benedetti, muchetti e quasi tuta la compagnia di giro presente in studio).
    Tornando all'argomento in questione. Settembre 1992 la lira svaluta circa il 20/25% rispetto all'ecu (il precursore dell'euro). Capito bene? 20/25% è la perdita di valore della lira rispetto alla media delle altre valute europee. L'inflazione nello stesso anno (1992) fu del 5,3%, nel '91 era stata addirittura più alta, 6,3% e nel 1993 l'inflazione si attestò al 4,6%.(fonte dati Istat: http://seriestoriche.istat.it/fileadmin/allegati/Prezzi/grafici/Figura_21.4.xls)

    CAPITO MUCHETTI? Non fare terrorismo mediatico. In caso di abbandono dell'euro la situazione non sarà certametne paradisiaca (perchè tutti voi sapete che oggi con l'euro è uno spasso, giusto?), ma è l'unica via d'uscita. Pena la fine della Grecia. E i piddini lo sanno, solo che non lo possono dire ai loro elettori, perchè l'euro l'hanno voluto loro!

    Ecco invece il link per approfondire l'argomento http://goofynomics.blogspot.it/2012/05/il-ritorno-del-terrorismo.html . Si tratta del blog del prof. Alberto Bagnai - Economista; una fonte di informazione irrinunciabile per capire la crisi in atto, lo consiglio a tutti."


    Ovviamente non pubblicato. Q.E.D.

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    1. Ripeto: c'è la pattumiera della Storia per questa gente qua. Non perdeteci tempo. Lasciateli al loro delirio e aspettate di godervi l'esilarante spettacolo del loro voltafaccia. Non sarebbe la prima volta.

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  30. C è un tizio che mi sta facendo un mazzo così mostrandomi che il lavoro in media costa di più in germania che da noi (http://www.assolombarda.it/fs/2008411165754_185.pdf)
    Ergo loro vincono perchè sono ariani e più teconologici.

    Ps. ha anche detto che le riforme hartz sono la somma della legge biagi e Treu del mercato del lavoro italiano

    Grazie della pazienza.

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    1. Sì, questa è una vecchia storia, e evidentemente, se sei un MMTers, dovresti chiedere a Randy di spiegartela (e forse capiresti tante cose... di lui!). Noi ne abbiamo già parlato qui.

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  31. non per fare della facile polemica (in realtà si :P) ma sul sito del fatto quotidiano ho provato a linkare due articoli del suo blog e non mi hanno pubblicato il commento (da qualche tempo hanno attivato una "moderazione preventiva" dei commenti), allora ci ho riprovato e ho scritto lo stesso testo con il riferimento generico al sito goofynomics.. e non è passato lo stesso! che tristezza però!

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  32. Quello che "mì' cuggino" non dice:

    http://cambiailmondo.org/2012/06/02/germania-fallisce-schlecker-la-prima-catena-euroepa-di-drogherie-42-000-dipendenti-senza-lavoro-40-anni-dopo-lapertura-della-prima-filiale-chiude-schlecker-la-piu-grande-catena-europea-di/

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  33. Che strano ... si riunisce Bilderberg il 2 giugno, ci va Letta ( e la Gruber), e i piddi(estri)ni subito dopo alzano la testa e chiedono le elezioni a ottobre...

    «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: Viene la pioggia, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: Ci sarà caldo, e così accade. Ipocriti! Sapete giudicare l'aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo? E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto? Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada procura di accordarti con lui, perché non ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all'esecutore e questi ti getti in prigione. Ti assicuro, non ne uscirai finché non avrai pagato fino all'ultimo spicciolo».

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    1. Solo per dirti affettuosameente che non me ne può fregare di meno. Una volta i governanti europei erano tutti cugini, e il ciclo economico aveva ugualmente espansioni e recessioni, anche se forse non elezioni. Qui il problema non è di chi governa occultamente (qualcuno lo ha fatto sempre, non credo che negli anni '50 dello scorso secolo esistesse una democrazia oleografica stile età di Pericle):il problema è quali incentivi ha.

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    2. La presenza della Gruber alla prossima riunione del Bilderberg mi ha ricordato una frase del grande Manlio Scopigno (il filosofo), all'epoca allenatore del Cagliari, riferita alla convocazione di Niccolai in Nazionale per i mondiali del '70 in Messico. "Tutto mi sarei aspettato nella vita, tranne che vedere Niccolai via satellite".

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  34. ok spero avrà il tempo di rispondere a questo post, ho appena letto un'intervista a Bellofiore qui http://www.abruzzoweb.it/contenuti/crisi-bellofiore-leuro-non-va-no-complotto-si-lotta-sociale/478032-2/ dove in particolare dice:

    "È vero che è vietato alla Bce di agire come prestatore di ultima istanza, ma già con Jean Paul Trichet quel divieto è stato aggirato prestando alle banche, le quali a loro volta hanno acquistato i titoli di stato. "

    ma questa non è la stessa storia che era uscita con l'articolo di Scacciavillani? http://goofynomics.blogspot.com/2012/03/la-bce-e-un-prestatore-di-ultima.html (visto che bravo mi sono andato a cercare l'articolo:P)


    e anche:

    "E se l’Italia uscisse dall'euro, detto in parole povere, scoppierebbe tutto. Non dimentichiamo che nel 1992-93 noi abbandonammo il Sistema monetario europeo e ne seguirono misure durissime, che hanno colpito innanzitutto i lavoratori. Il sindacato all’epoca prese un colpo da cui non si è ancora ripreso."

    mi pare cozzi un pò con quanto scritto da lei sul blog..no?

    grazie e saluti! (per oggi non la stresso più!)

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    1. Ri-ripeto: ne parleremo a Napoli, se nel frattempo qualcuno non avrà cambiato idea.

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  35. http://www.wallstreetitalia.com/article/1389574/debito/dall-euro-si-puo-uscire-come-con-il-dollaro.aspx


    qui un giornalista ci offre la svolta: agganciare la lira al dollaro! ho poche parole e preferisco tenermele. perchè si va avanti così?

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    1. Non so, non ho il tempo di leggerlo, ma se la proposta è quella spero spieghi perché se agganciandoci al marco stiamo andando a picco, agganciandoci al dollaro dovrebbe andare meglio.

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  36. http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-06-04/basta-tatticismi-partito-berlino-224534.shtml?uuid=Ab9GoRnF
    Sembra che qualcuno se la stia facendo sotto....

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    1. Sono anni che dice queste cose, anche in faccia alla Merkel.

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    2. Aggiungo: c'è poi da capire, trattandosi di animale del genere "grande vecchi", specie "di FiniFtra", quanto questo afflato sia sincero e quanto sia dettato dal desiderio di fare uno sgambetto alla Merkel per biechissimi motivi elettoralistici interni. Sinceramente, non mi sembra che i socialdemocratici tedeschi siano molto meglio dei loro oppositori. Detto più e più volte.

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  37. Ieri sera da Lerner c'era Paolo Savona. Pur tra mille distinguo e cautele ha chiaramente illustrato il fallimento dell'euro e ha ridimensionato gli allarmismi terroristici per un eventuale ritorno alla moneta nazionale ( pur rimanendo su una svalutazione del 30-40%, ignorando il dato del 20% del cumulo dei differenziali d'inflazione).
    A onor del vero è da un bel pezzo che va affermando le ragioni di un uscita (magari non tutte) :
    http://leconomistamascherato.blogspot.it/2010/11/paolo-savona-chiede-luscita-dellitalia.html
    Non siamo a "livello Bagnai" ma è già qualcosa....

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    1. Magari fossi io a livello Savona! Guarda che oltre a essere bravo, è anche stato ministro. Se io fossi al livello suo, sicuramente non avrei passato l'ultima mezz'ora a stendere i panni... Le lievi imprecisioni circa il pass-through sono anche scusabili: cosa succederà non lo sa nessuno, e ognuno lo racconta come crede. Legittimamente.

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    2. Certamente.
      Non mi riferivo di certo al suo livello di economista percarità.
      Era più una boutade, anche se dovevo mettere una emoticon.
      Stendere panni è una normalissima attività quotidiana di un buon padre di famiglia in una sana economia domestica XD
      In merito al pass-trough invece, il 30-40% cui faceva riferimento Savona, è possibile che si riferisse all'immediato, come fisiologica reazione dei mercati?

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    3. Scusate. Capiamoci. Se Savona ha detto che svaluteremo del 30% e l'inflazione aumenterà di 30 punti (collocandosi pure lei attorno al 30%), allora ha detto che il pass-through (trasferimento) è 1, cioè il 100%, cioè che il 100% della svalutazione si tradurrà in inflazione. Questo non posso credere che lo abbia detto, né se me lo dite voi, né se lo ascolto io. Sarebbe come andare a S. Pietro e vedere Benedetto XVI che sgozza un gallo nero sotto al baldacchino del Bernini, chiaro? Quindi se il prof. Savona dovesse mai (cosa impossibile) aver detto (cosa che non credo) che il coefficiente di pass-through è il 100% (cosa assurda), la spiegazione razionale sarebbe una sola: era posseduto dal demonio (o avete sentito male).

      Punto e a capo.

      Metto l'emoticon, o sse semo capiti?

      Sed de hoc satis, tanto quando succederà a me basta che vi ricordiate quello che ho detto io, e che se mi sono sbagliato mi inviate un bel pernacchio per email.

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    4. Mi sono espresso male io riprendendo la sua prima risposta, chiedo venia.
      Alla domanda di Lerner su quanto si sarebbe svalutata la nuova valuta nazionale ha risposto di un 30-40%. Nessun cenno all'inflazione.
      Visto che il suo dato del 20% trova fondamento nel cumulo dei differenziali di inflazione (ed è stroicamente confermato) mi chiedevo da dove nasceva la visione più "pessimistica" del prof. Savona.

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    5. In effetti l'idea del gallo nero era pittoresca ma poco plausibile. Può anche semplicemente darsi che il prof. Savona facesse uno scenario di breve periodo. Come abbiamo visto in diverse discussioni passate (compreso quando parlavo del differenziale di inflazione cumulato) è perfettamente possibile che ci sia un "overshooting" nella valutazione che i mercati danno del cambio. Anche in Argentina il cambio a metà 2001 era salito a quasi 5. Ma a fine anno era a 3 (il famoso 200%).

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    6. Perfetto prof, la "normale" reazione rebound dei mercati nel breve periodo.
      Io B4x4 col galletto nero ce lo vedo bene però.

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    7. Scusate Savona ha detto di una svalutazione che può arrivare al 30-40% qui il prof Bagnai ci ha spiegato che le varie turbolenze possono portarla per periodi anche al 100%... e per far capire alla gente ha accennato alla crisi petrolifera degli anni 70 con l'inflazione relativa cui siamo però sopravvissuti... poi io non credo che nessuno andrebbe in tv a dire la svalutazione sarà al 18% e ci riprenderemo senza problemi.

      Contemporaneamente ha detto anche a chi urlava di svalutare il proprio patrimonio "scusa ma il tuo patrimonio quanto ha perso? vedi che c'è già stata la svalutazione? solo che se continuiamo così la situazione va peggiorando e non migliorando..."

      Altra cosa importante ha detto chiaramente che su fiscal compact esm e compagnia bella devono essere i citadini a decidere con elezioni e referendum... accennando al fatto che secondo lui qualcuno ha accennato ad elezioni in autunno perché non vuole prendersi troppe responsabilità e firmare cose di cui poi potrebbe pentirsi...

      Per il resto grazie prof. del link al blog di Gennaro Zezza mi era sfuggito l'ho trovato molto utile da leggere, in effetti è un periodo fortemente schizofrenico.

      Giuseppe

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    8. Mi sembra un resoconto attendibile. Qui stiamo parlando di una persona che l'economia non l'ha certo dimenticata, e non ha particolare interesse a fingere di averlo fatto. Eventualmente ci sarebbe da interrogarsi sul perché una trasmissione del genere dia spazio a parole di buon senso. Voglio dire: Savona è certo più "a sinistra" di Pianta (ospite di una puntata precedente)...

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    9. Appunto avevo scritto " è già qualcosa" perchè non è usuale sentire questo genere di interventi.
      Lascia ben sperare per il prosieguo...

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    10. Oggi a Ballarò (sono masochista) hanno mostrato i risultati di un sondaggio secondo il quale il 52% degli italiani pensa che adottare l'euro sia stato un errore.

      Lerner e Berlusconesque forse consultano gli stessi sondaggi :)

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  38. Caro prof. Bagnai, sono rimasto colpito dal dato, che lei riporta nella risposta a Sineddoche, del decremento nel credito privato di 11 punti di Pil in Germania, a fronte di aumenti negli altri paesi riportati .Premetto ,come al solito e come è giusto che sia, la mia mancanza di fondamentali in economia, per cui mi chiedevo se per credito privato si intende solo quello per acquisto di immobili e beni di consumo, o anche il finanziamento alle imprese, e poi se il dato di cui sopra è in qualche modo collegabile alla politica deflazionistica tedesca che , sempre se ho ben capito, lei ha descritto in vari post precedenti.

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    1. Claro que si. Dunque: la variabile è Domestic credit to private sector (% of GDP) tratta dai World Development Indicators 2012 (con Google li trovi e li scarichi in Excel), ed è definita come: Domestic credit to private sector refers to financial resources provided to the private sector, such as through loans, purchases of nonequity securities, and trade credits and other accounts receivable, that establish a claim for repayment. For some countries these claims include credit to public enterprises.

      Quindi comprende tutti i mutui (inclusi quelli immobiliari, perché no?), e in generale tutti i contratti che danno diritto a vedersi restituire una somma a termine.

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  39. Buongiorno Professore,

    avrei una domanda davvero fuori contesto rispetto all'argomento di questo blog, anche se l'oggetto rappresenta il mantra di tutte le società capitalistiche.
    E' proprio necessario crescere? Ovvero, è una necessità dettata dal sistema di produzione capitalistica (produco perchè ho preso un prestito che quindi devo onorare con gli interessi) oppure era una precondizione per il buon funzionamento anche nelle società pre-capitalistiche? Oppure ancora è legato al sistema di produzione industriale, per il cui buon funzionamento la crescita è una necessità?

    Grazie

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    1. Questa domanda ha solo due peccatucci originali.

      Il primo è che dovremmo definire cosa sia la crescita, perché ovviamente chi parla di decrescita non sa di cosa sta parlando.

      Il secondo, più italiano, è che chi lo fa in Italia è di solito un elemento organico della schiera dei disinformatori "debitosovranodebitosovrano" (so che non ci crederai, ma un giorno te lo dimostrerò). Quindi a me non interessa molto parlare dell'argomento, semplicemente perché non mi interessano certi interlocutori.

      Però tutto questo lo ho già detto (ma lo ripeto volentieri).

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  40. Caro Professore, come prima cosa mi associo ai complimenti e ai ringraziamenti per il blog.
    Malgrado tutto io sono ancora tra quelli che, nonostante i suoi posts chiarificatori, al richiamo di più Europa, più integrazione e soprattutto più solidarietà tendo a dire "avanti": ebbene sì sono colpevole. A rischio di apparire o magari proprio essere quello che non vuol capire continuo a fare la seguente considerazione : ok, già per due volte s'è fatta una scelta non corretta ma veramente non esiste un modo per contribuire ad una maggiore integrazione e ad una maggiore solidarietà? E' pensabile uno scenario in cui diventi possibile presentarsi ad un tavolo di discussione con gli altri stati europei in cui sia possibile dire : "guardate noi vogliamo collaborare, ma se non verranno rispettate le seguenti condizioni per noi economicamente sostenibili di qui ad un limite temporale più o meno prefissato ce ne tireremo fuori e dunque partecipiamo solo a condizione che siano previste le seguenti strategie di uscita per noi economicamente accettabili?". Penso di aver capito grazie a lei ed alla sua pazienza e perseveranza che è difficile, ad ascoltarla vien spesso da pensare che è impossibile, ma forse potremmo veramente essere ad una svolta ovvero al punto in cui per uscire dalla crisi tutti, se opportunamente motivati, dovranno cedere parte del loro potere e non riesco a non pensare come mi piacerebbe che tutto ciò portasse a maggiore benessere per tutti. Utopia. Forse. Chiaro, grazie alle sue spiegazioni, che lo strumento non può essere la mera unione monetaria e nemmeno ulteriori passi di irrigidimento, quali che siano. Ma se è vero che basta un punto percentuale di crescita da parte della Germania per avviare la situazione attuale ad una svolta positiva, cosa che la Germania se lo volesse sarebbe già ora in grado di mettere sul piatto della bilancia, come mi pare di aver colto in uno dei suoi interventi (forse nel video di Frosinone), ma se sbaglio mi corregga, ancor più mi vien da pensare che una "corretta" cooperazione sarebbe utile ed interessante. Splendido mi pare sarebbe se dal suo prossimo workshop potesse venirne un documento utile in tal senso a chi ci governa attualmente. Ma se è veramente già troppo tardi e se l'unico passaggio utile sarà la rottura dell'attuale unione monetaria per poter arrivare a riconsiderare la possibilità di un unione politica e di persone, come lei stesso ha più volte suggerito, pazienza, affronteremo tale prova e io personalmente le riconoscerò sempre il merito di avermi messo nelle condizioni di affrontarla nelle più utili condizioni mentali possibili per farlo.

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    1. Carissimo,

      ho spiegato mille e una volta le ragioni tecniche e politiche dell'impossibilità di un esito cooperativo. Non credo sia necessario ripetermi. Un negoziato del tipo da te proposto è chiaramente utopistico. Inoltre, non ho mai detto che una cooperazione a valle degli squilibri sarebbe un esito superiore. L'esito superiore è evitare gli squilibri ricorrendo al sistema dei prezzi (tasso di cambio). Tamponarli a valle con politiche fiscali discrezionali e dirigistiche ovviamente non è che un second best.

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    2. Salve prof, ma più nello specifico questa seconda opzione del "tampone fiscale" quali svantaggi potrebbe avere per le economie periferiche rispetto allo scenario con i cambi flessibili? (Lasciando da parte il problema della discrezionalità).

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    3. Ed eccoci col tampone (dopo la spirale). Mi sembra giusto allora ricorrere a una pillola (di saggezza). Il problema è estremamente semplice: che non deciderebbero loro. Il problema della discrezionalità non puoi lasciarlo da parte in politica economica. Inoltre il meccanismo di trasmissione sarebbe più incerto (considerando che abbiamo un solo paese da una parte e una decina dall'altra) e lento.

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  41. Grazie prof., La seguo sempre con grande interesse

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  42. Una scheda di ballarò stasera aveva scritto:

    Se l'italia tornasse alla lira:

    Svalutazione dal 20 al 60%: lavoratori più poveri (ma non sarebbero i capitalisti se mai a diventare più poveri?)

    Un litro di latte passerebbe da 1,70€ a 5000 lire (!!!)

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    1. Berremo champagne. Io, col vostro permesso, invece di ascoltare queste lievi imprecisioni ne ho corretta un'altra nel post successivo.

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  43. Epperò ho trovato questo tardivo manifesto (immagino conosciuto) in cui Modigliani Sylos-Labini etc auspicano un supporto dal lato della domanda... ehhh

    http://ojs.uniroma1.it/index.php/monetaecredito/article/view/10871/10750

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    1. Ma lo hai letto? Perché è quello nel quale auspicano cchiù flessibilità pe ttutti (e sappiamo che Modigliani aveva difeso Berlusconi quando questi voleva sopprimere l'articolo 18, una battaglia che ha quindi precedenti... illustri).

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