lunedì 27 ottobre 2025

Breve addendum

 (…inutile a chi sia in buona fede, ma anche a chi sia in cattiva fede…)

Visto che la Lega è un partito finito, e considerato che al suo interno io sono comunque irrilevante, e più in generale che come politico non valgo un granché, ma come intellettuale non valgo nulla perché ho rinnegato tutte le mie idee, ragion per cui ove mai questo blog esistesse nessuno lo leggerebbe, aggiungo una rapida postilla didascalica al post precedente, anche per far capire la differenza fra obiettivo tattico e strategico (e quindi per definire una strategia).

Premesso che come qui ben sappiamo noi siamo in una repubblica ultrapresidenziale (definibile come una repubblica presidenziale il cui Presidente è immune da qualsiasi responsabilità politica, cioè totalmente unaccountable, a norma di Costituzione), una e una sola cosa è determinante: che il prossimo presidente della Repubblica non sia organico al PD. Ricordo al colto e all’inclita che nel 2022 la maggioranza parlamentare era di sinistra (un pallottoliere vi aiuterà). Oggi è di destra ed è opportuno che tale resti nel 2027. Per conseguire questo scopo strategico ha ovviamente un senso tattico non affrontare donchisciottescamente quei poteri che hanno dimostrato di saper resistere al cambiamento. Basta girargli intorno, con eleganza. Quando vuoi estrarre un polpo da una buca non tiri: spingi, in modo che lui stacchi le ventose…

Facendomi un giro per la cloaca mi sono accorto che questo semplice principio non viene colto da un’accozzaglia quanto mai eteroclita di personaggi in cerca di editore, che coralmente accusano la Lega (o me) di aver tradito i propri elettori perché “hai detto che volevi uscire dall’euro e oggi dici che la stabilità aiuta”. 

Ora, premesso che io ho sempre detto che sarebbe stato l’euro a uscire da noi e non noi dall’euro, che la proposta cui ho aderito intellettualmente, perché più razionale, è quella del Manifesto di solidarietà europea, che prevede uno smantellamento dell’Eurozona “dall’alto”, in ogni caso io auspicavo il recupero di flessibilità nominale quando eravamo in B come Bagnai:


perché questo (con buona pace dei cretini che non l’hanno capito) sarebbe stato necessario oer evitare la macelleria sociale del PD, oggi tranquillamente ammessa da Draghi, che ci ha portato in D.

Ora però siamo in D, con una posizione competitiva invidiabile, con margine per dare un minimo di respiro ai cittadini (cosa che si sta facendo, anche se gli operatori informativi non ne prendono atto), e con nemici sull’orlo dell’implosione. Avrebbe senso ora creare instabilità finanziaria e quindi politica (perché oggi funziona così) aiutando i nostri nemici esterni e il loro alleato, il nostro nemico interno?

No!

Ecco perché difenderei la manovra di Governo se anche fosse quella che le fake news di piddini, grillanza e zerovirgolisti ci tramandano (ma non lo è).

Ovviamente la cloaca pullula di roditori che queste cose non le capiscono, o fanno finta di non capirle.

Fra i primi metterei senz’altro il filosofo Becchi, che sta alla politica come un capibara sta ai concerti di Vivaldi, e l’economista Zibordi, che sta alla macroeconomia come una nutria sta alla geometria differenziale, ma anche la leggiadra Sabrysocial, che sta a qualsiasi cosa come un cincillà sta alle corse di Wimbledon.

Fra i secondi qualche operatore informativo furbetto, che prima o poi farà un passo falso, e per ora si limita a cercare di farli fare a voi.

Noi sappiamo dove vogliamo arrivare, ve lo abbiamo detto, e vi abbiamo dimostrato di riuscire a far passi in quella direzione anche in un contesto complesso come quello dell’attuale legislatura: non solo il voto contro la ratifica del MES, non solo il rifiuto di aderire al Trattato pandemico, ma anche il voto di FdI contro la von der Leyen e la dichiarazione del premier contro il voto a maggioranza non ci sarebbero stati senza la pressione della Lega (che naturalmente ha preso queste decisioni contro la mia volontà, perché io ho tradito ma per fortuna sono irrilevante, come qualche cappone starnazza e troppi polli credono…).

Liberi voi di sostenerci, o di andare dietro al PD e alla sua corte dei miracoli di nani, ballerine… e trombettieri! Le cose andranno comunque come devono andare, con o senza di noi, ma soprattutto senza di loro!

Buonanotte!

25 commenti:

  1. "Abbiamo capito come funziona e stiamo interpretando il nostro ruolo".
    Qui c'e' tutto.
    Ma le orde di quelli che "tanto il MES lo firmereteee" ripetuto all' infinito, ma poi non pervenuti quando lo rispedite sonoramente al mittente, non lo capiranno mai.
    Quindi si, verissimo il suo:

    "Le cose andranno comunque come devono andare etc etc"

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    1. Si, le cose andranno come devono andare...ma non c'è un destino scritto nelle stelle. Noi siamo le scelte che facciamo ed è fondamentale che, al momento opportuno, atteso con ansia ma anche con pazienza, NON facciamo le scelte sbagliate!!!

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    2. @Francesco

      L’operatore informativo che ha inzuppato il pane nel Sabrysocialismo è esattamente quello che il 13 dicembre 2023 diceva che avremmo ratificato la riforma del MES. Ma la gente, marcia di grillanza, non capisce nemmeno così. Questo è uno dei tanti motivi per cui il consenso non è potere: perché spesso è un consenso di inconsapevoli.

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  2. La squallida vendetta degli esponenti del famoerpartitismo?

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  3. Le guerre di logoramento sono insidiose e ogni giorno che passa pesa come un macigno, che si accumula alla cacca già ingerita. Ma mai perdere la cognizione di che tipo di guerra è in corso.

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  4. Caro Alberto, non hai bisogno di convincermi sul fatto che il PD sia la peggior iattura che potesse capitare a questo paese. Sono ideologicamente e convintamente sostenitore del partito in cui militi. Piuttosto mi preoccupa l'atteggiamento di Forza Italia. C'è sempre un popolare che salva la Salis... speriamo che stavolta rimangano sordi alle sirene del PD.

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  5. Ottima analisi Professore. In questo momento positivo (di non accanimento oltre confine) meglio sedersi sulla riva del fiume. Per gli odiatori di professione non ragioniam di lor, ma guarda e passa.

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  6. Certo, le elezioni del 2027 saranno molto più importanti di quelle del 2022 per via del 2029 come anno del Quirinale.
    Tuttavia mi vengono in mente almeno due problemi: il
    primo é legato al fatto che se Pd e 5s (con Avs) andassero uniti, dato il meccanismo elettorale, molto probabilmente nessuno avrebbe la maggioranza (così come una semplice alleanza di Pd e 5s al sud nel 2022 vi avrebbe fatto perdere la maggioranza).
    La soluzione sarebbe creare il doppio turno per giocarsela alla monetina tra Meloni e Schelin (ma con il rischio di creare l’incentivo, a quel punto, per la coalizione a sinistra che magari non ci sarebbe). Stessa logica con il premio di maggioranza per la coalizione (forse sarebbe il caso di approvare una eventuale modifica elettorale all’ultimo secondo utile, anche se di solito non porta bene e di certo verrebbe strumentalizzato…)
    Secondo punto: con il pessimo (ma veramente pessimo) accordo sulla Corte Costituzionale dello scorso inverno é stata ipotecata la maggioranza europeista presso questa iper strategica istituzione anche in caso di presa del Colle nel 2029, il tutto nel silenzio generale (ossia anche con i 5 in quota PdR e con il prossimo giudice nel 2027 in quota parlamentare, gli europeisti hanno 8 giudizi su 15 anche nel migliore dei casi).
    Quindi questo passaggio cruciale del 2027 é parzialmente depotenziato (rispetto al 2022).
    Sulla manovra, pur condividendo che presenta un consolidamento meno dannoso di quelli assurdi compiuti in passato, continuo a pensare che un rientro del deficit meno rapido non avrebbe creato provocato un attacco speculativo e avrebbe così accompagnato meglio il rallentamento dell’economia.
    Detto questo suggerisco, molto umilmente, dal punto di vista comunicativo, di scaricare la colpa della manovra sulle stupide regole europee, anche perché é questa la principale ragione che ha mosso il governo sul bilancio (oltre a tutto il resto: dal superbonus fino alle analisi della situazione finanziaria internazionale).
    Resta il fatto che questo non deve costituire un pretesto, come purtroppo accade, per scatenare un attacco o un regolamento di conti verso i nostri, aizzato dagli europeisti, che finisce solo con il favorire i migliori amici del Più Europa (anche se di grandi amici dell’europa purtroppo ce ne sono anche a “destra”, in tutti i sensi e spesso anche involontariamente).

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    1. Nella cloaca si segue l’ultimo rutto degli operatori informativi, ma da un’altra prospettiva i temi centrali sono ben diversi, e uno lo indichi tu: la riforma della legge elettorale. Sulla Corte Costituzionale mi limito a dire che la vera dialettica resta quella fra PUDE e patrioti, per cui qui siamo tutti perfettamente consapevoli che non esistono vittorie definitive, visto che i patrioti in Italia sono comunque in minoranza dai tempi di Ludovico il Moro. Aggiungo inoltre che un conto è il Presidente (l’unico su cui si appuntano gli strali), un conto la Presidenza, una istituzione inerziale per la sua pletoricità, che ovviamente resisterebbe a tentativi di cambiamento di indirizzo politico. Il fallimento della nostra divulgazione (qui ci metto anche Claudio, che più di me si è sforzato di spiegarvi i meccanismi politici) è nel fatto che tutti si chiedono chi succederà a Mattarella, e nessuno chi potrebbe succedere a Zampetti! Come vedi, conosco almeno settantasette volto sette motivi più di quanti ne porti per valutare con prudenza questo, come tutti, gli snodo storici. All’estremo opposto, i troll o semplicemente i cretini sono quelli convinti che se non si fa qualcosa esattamente entro il settordici ottembre duemilacredici il mondo finirà! 😂 Tu sei di ben altra pasta, grazie a Dio, e quindi ti chiedo: allora meglio un altro Presidente del PD? Sulla manovra, scusatemi se vi dico il non ovvio! Sembrerebbe che anche voi abbiate bisogno di sentirvi ripetere che le regole europee sono disfunzionali! Se permettete, ve l’ho spiegato 15 anni fa, e siccome quelle sono le regole, quello è il giudizio. Preferisco sempre dirvi il non ovvio. Un paio di anni fa vi dissi che le regole sarebbero state sovvertite dai Paesi forti: non era ovvio, sta succedendo. Oggi mi limito a osservare che questo Governo non sta facendo goldplating come la sinistra avrebbe fatto (perché lo ha sempre fatto), e in effetti ha fatto tre manovre “di sinistra”, nonostante le fake news su pensioni, sanità, austerità. Solo per rassicurarti che siamo abbastanza consapevoli…

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    2. Professore, Visto che come diceva lei i paesi forti stanno sovvertendo le regole europee, durante la prossima legislatura potrebbe esserci già maggiore margine per fare politiche più espansive?

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    3. Grazie a Dio il PDR può essere rieletto solo DUEvolte...

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    1. In realtà non ci sono limiti alla sua rielezione... ma non vorrei come cittadino, il TER.

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  8. Pensando al comportamento di forza Italia nei confronti della Casellati, siamo sicuri che anche con un parlamento identico a quello attuale uscirebbe un PdR di destra?

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    1. Osservazione centrata. È per questo, appunto, che dobbiamo farci furbi.

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    2. già, diciamo che è abbastanza superfluo parlare over and over di piddioti e grillanza perchè si sconfiggono da soli; il nemico più acerrimo è sempre quello che ti pugnala alle spalle, e non parlo solamente di FI. Comunque un dubbio, senza supponenza o intento denigratorio, mi assale da un pò di tempo: quando si tratta di scegliere, conta più il ministro leghista dell'economia o il responsabile economico della Lega? La domanda dovrebbe essere capziosa ma, da esterno, sembra legittima

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    3. @ Anonimo
      Nel '22 l' esito elettorale disastroso per la lega è stato condizionante e su questo i veti e i desiderata del " re del colle" hanno avuto buon gioco.
      A Salvini fu interdetto il ministero de l' interno ed imposto Giorgetti a l' economia in quanto ben noto" amico di Mario 2 ".
      Ciò non di meno Giorgetti per me si è rivelato una sorpresa , nel senso che mi aspettavo di peggio, e se si mettono in fila tutti i superministri economici della "seconda repubblica" lui se ne è dimostrato il migliore.

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    4. il merito dell'awakening di Giorgetti è anche del Nostro, più autorevole di altri... però, come dico sempre, nella vita è più facile fare il male (o il meno bene) che il bene, in tutti i campi. E' certo che lui si applica contrariamente ai suoi predecessori dra(g)oniani, vediamo che combina da qui ad un mese

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  9. Le cose andranno comunque come devono andare, con o senza di voi, ma ho l'impressione che con voi ci faremmo un po' meno male.

    Tra i vari "no" includerei anche quello di Giorgetti in tema Golden Power. Erano eoni che non si vedeva una così netta difesa dell'interesse nazionale. Tessere del puzzle che progressivamente si incastrano, rendendo il disegno sempre più chiaro anche a chi assiste da spettatore.

    Una curiosità: la crescita lineare del PIL prima dello schianto è una coincidenza o dietro c'è qualche motivazione macroeconomica? Che il tasso di crescita tenda a diminuire man mano che un paese progredisce è stato spiegato più volte, ma per trasformare una crescita esponenziale in una lineare deve diminuire seguendo una specifica funzione.

    Andamento simile, pur su campione più breve e con qualche scossone, si intravede anche per la Germania:

    https://x.com/AlbertoBagnai/status/1981593848724820387

    Mi viene da pensare che non sia casuale.

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  10. Bisogna cercare di lusingare FI e trattarli bene... Magari dargli qualche concessione prima per poi prendersi il Quirinale per il cdx... C'è da dire in francesismo che Fi ci tiene per le palle.. speriamo in futuro solo maggioranza Fdi e lega

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  11. La strategia è chiara ma bisogna valutare anche l' entità delle forze in campo.
    Ad esempio è evidente che tutto ruota intorno a FDI o per meglio dire al suo unico cervello pensante ( giorgia) finora molto abile a moderare il suo proclamato €urocollaborazionismo dietro la copertura delle "bizze" leghiste che " me fanno cadé er governo".
    Bene , ma tutto questo è alla fine e temo prima del fatidico 2027, perché aumentano le pressioni su giorgia per €uroallinearsi sulla guerra alla Russia , per cui presto avremo una delle due:
    1) o giorgia sbatte la lega fuori dal governo
    2) o la lega si rimangia "tatticamente" tutto quanto e si "allinea" agli ordini di Bruxelles
    Ma siccome giorgia ha già dimostrato di essere tatticamente brava non escluderei una " terza via" : prestare gran parte del proprio partito per un €urogoverno tecnico "di guerra" , un "mario3" da cui però riesca a non farsene compromettere politicamente , come invece già successe a Silvio&Matteo con i precedenti "mario", e così poi tornare e vincere trionfalmente le elezioni.
    Ma anche in questo caso c' è un problema : come Ucraina insegna quando c' è "guerra" c'è "emergenza" e "in emergenza" non si vota.

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  12. In questo post c'è un grave errore: quel che conta non è che il prossimo PdR non sia organico al PD, quel che conterebbe è che non fosse organico all'establishment pro-UE. C'è però un problema: che il suddetto establishment è ampiamente rappresentato (e direi dominante) nel governo sostenuto dall'On. Bagnai. Ne fa parte Tajani (leader di un partito federalista, membro del PPE), ma anche Crosetto che invoca a gran voce "cessioni di sovranità" (https://www.ilgiornale.it/news/politica/lallarme-crosetto-cessione-sovranit-o-lue-sar-irrilevante-2550813.html) e anche Giorgetti che - ricordo - voleva Draghi come De Gaulle (ttps://www.ilriformista.it/draghi-come-de-gaulle-al-quirinale-e-subito-al-voto-giorgetti-i-dolori-della-lega-e-i-candidati-della-destra-249994/). Conclusione: quand'anche il risultato delle prossime elezioni confermasse una maggioranza del cdx, il PdR potrebbe non essere organico al PD, ma sarà certamente organico all'establishment pro-UE. Con buona pace della "strategia", del Polpo e di tutto il resto. Il tema di fondo resta tradurre sul piano politico una posizione di opposizione all'establishment pro-UE (possibilmente senza scadere in follie alla Vannacci) e l'esperienza della Lega e di questo governo dimostrano che questo obiettivo non solo non è stato raggiunto, ma resta lontano anni luce. Cordialmente,

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