Buonasera, Alberto. Ho ascoltato la registrazione della stanza e ti volevo dire che è veramente traumatico sentire che c’è ancora gente che vuole “fare qualcosa”, ma non ha nessuna intenzione di uscire da casa: c’è chi pensa di cambiare le cose facendo stanze su “X, l’app del tutto”, chi vuole strappare “Repubblica” dalle mani di qualcuno (immagino un vecchio zio che dimora in salotto o qualcosa del genere), chi ci vuole convincere che gli uomini sono vittime di una società matriarcale… Sconcertante. So di essere sciroccato anche io, ma spero non fino a questo punto!
Per chi se lo fosse perso, è qui:
Molti di voi sono rimasti traumatizzati, molti altri hanno lodato la mia pazienza. Non ne vedo i presupposti. Non ci sono i presupposti del trauma, perché è sempre un po' la stessa storia, e chi ha vissuto il Dibattito dovrebbe esserci abituato. Non ci sono i presupposti per trovare straordinaria la mia pazienza, perché nel farlo date implicitamente per scontato che con voi ce ne sia voluta di meno, ma basta andare indietro di qualche anno e guardare i vostri commenti ai miei post (e le mie risposte) per capire che forse ce n'è voluta di più. Un lavoro enorme, sovrumano, che ha però dato i suoi frutti.
La mia sensazione, così, a pelle, è che non tutto fosse spontaneo, che qualche "professionista" (della controinformazione) lì in mezzo ci fosse. Ma è una sensazione che smonto razionalmente pensando che i "semomijoni" non sono "mijoni", per cui non so quanto potrebbe valere la pena di infiltrarsi al loro interno per diffondere urbi et orbi (soprattutto orbi) la geniale idea che si possa esaltare il proprio potere di indirizzo politico rifiutandosi di andare a votare! Certo, questo messaggio regressivo al potere fa comodo, a qualsiasi potere. Ma non c'è particolare bisogno, per diffonderlo, di infiltrarsi in una simile stanza.
E quindi, amici miei: è come sembra!
Loro sono così: così come ve li avevo descritti undici anni fa, così come sono sempre stati, e sempre saranno. Ci sono categorie eterne. Gli ortotteri sono una di queste:
Non vivono bene, e quindi dobbiamo compatirli, e non sanno aiutare né se stessi né (figuriamoci!) gli altri a vivere meglio, e quindi dobbiamo educarli.
Ma lo capite quanto è difficile?
Tutto parte dal non sapere che cosa sia successo in questo Paese negli ultimi 12 anni, tutto parte dall'ignoranza del Dibattito. Ma questa ignoranza non è certo una colpa: siamo noi che abbiamo tenuto nascosto il Dibattito perché non venisse infiltrato, degradato, vilipeso. Questo rischio, qui, c'è stato, ma è stato gestito, ed è solo per questo che, anche quest'anno, potremo ritrovarci e confrontarci in un contesto di qualità.
Aprire prudentemente il nostro hortus conclusus ad altri è un'operazione da fare con delicatezza e con gradualità. La stiamo facendo, già da quest'anno, e chi parteciperà potrà rendersene conto.
(...sul sito è stato pubblicato il programma, le iscrizioni sono riprese...)
(...P.s.: sei mooooooolto meno sciroccato di così. E infatti sarai salvato...)
Ho scommesso con amici che si sarebbe rinchiuso nell'eremo celestino fino a Goofy per sbollire: ovviamente non TRASTO mai abbastanza. Non potrò mai ringraziarla abbastanza, grazie e #combattere.
RispondiEliminaOrmai la parola d'ordine è solo quella #combattere
EliminaVotare e dare modo e tempo di lavorare ai nostri rappresentanti eletti è il uno dei pochissimi "fare qualcosa" veramente utile per incidere su determinate scelte nazionali ed internazionali.
RispondiEliminaPer capire quanto è difficile basta parlare per cinque minuti con qualsiasi passante incrociato per caso.
RispondiEliminaProvate con prudenza ad abbozzare un discorso di politica e vi accorgerete di quanto è compromessa la situazione.
Non è retorico parlare di fare un monumento (tra almeno un centinaio di anni, naturalmente) a chi ha portato avanti questa battaglia e ancora si impegna nonostante le difficoltà.
C'è gente che non sa nemmeno come "si stampa moneta" e ti dicono che il debito di uno stato deve essere 0.
EliminaNon credo che vent'anni fa fossero più noti questi argomenti, c'erano solo meno problemi di oggi.
Tutto ovviamente già visto, anche su me stesso, 10 anni fa circa mi presi un blocco temporaneo (merce rarissima da queste parti, quasi da collezionisti!) perché esortavo a non essere divisivi durante la prima diaspora di Tigella&Fiorista.
RispondiEliminaSuccede, o almeno, a me è successo.
Ho trovato nuovamente interessante il contatto storico tra il papà dell'antiparlamentarismo e questi "nuovi" affermatori del potere alla minoranza, chissà se hanno colto, soprattutto di non aver scoperto niente di nuovo...
Ho ascoltato la registrazione e mi ha colpito l'estrema disorganizzazione. Tutti che si parlavano sopra, si interrompevano a vicenda e abusavano del tempo con interventi fiume.
RispondiElimina"Severo ma giusto". Poi 'sto lessico finto pittoresco e finto artigianale: "faccio risalire", "mando giù".
EliminaProfessionisti/provocatori se ne intuivano due o tre. Per chi come me non ha seguito le passate dialettiche con i 5* colpisce la somiglianza delle dinamiche con quelle riscontrabili nei post linkati. Somiglianze in sedicesimo peraltro, lo scopo odierno e fors'anche i mezzi essendo più di disturbo mirato e indispettito che di costruzione di un consenso realmente di massa.
Brutalmente: "Giuseppi" si allieti di tai fiamme innamorate, ergo cieche, e se le riporti molto lontano, sulla nave senza macchia di un plurimiliardario disinteressato.
Munchau sulla Germania, come Cottarelli ad aprile sul debito, devono essere delle belle soddisfazioni. Personalmente mi sarebbe piaciuto anche ritrovare Sapir.
E infine congratulazioni. Le fedi sono opera della sposa?
Sì.
EliminaTraumatizzato no, diciamo che si notava subito quanto la capacità di attenzione fosse pari a quella di un pesce rosso, in particolare nel ripetere che "su X c'è lo spaZZio!". L'interlocutore già ha mostrato il suo sdegno per il cesso blu, quindi perché assillarlo ripetendo una cosa già detta dove questi non l'hanno mai letta (qui)?
RispondiEliminaChiunque abbia provato a fare un discorso serio, per la stessa natura del suddetto gabinetto in tinta blu, noterà quanto sia impossibile farlo; un po' per le poche visualizzazioni, un po' per il dover sintetizzare oltre misura. Piace a chi ha scarsa attenzione.
Gli argomenti pillolina rossa, anch'essi bollati come cazzate qualunquiste tra le tante altre (nessuno dei presenti parlanti è passato per il blog).
Non era una questione di pazienza, ma di abilità di docente.
Insomma, tutto già visto.
Madre de Dios! Sono uno dei traumatizzati: c'è gente che non impara proprio mai! Stupefacente, tra i molti altri, il tizio che propugna un "astensionismo costituente": un plateale cortocircuito logico, una contraddizione in termini: se ti astieni, come fai a costituire qualcosa?
RispondiEliminaLì c'è qualcosa di organizzato.
EliminaHo seguito tutto l'intervento, non negando, come a volte ho scritto, di essere stato seppur per un breve periodo anche io un, "fatequalcosista" o "tuttosubitista", e che purtroppo all'ultima tornata elettorale non ho votato perché deluso non da lei né da Borghi, ma da molti personaggi della lega in primis Giorgetti che posso dire apertamente non mi piacciono. Avendo, però, visto il peso dei partiti dello zerovirgola e soppesato le varie possibilità credo che continuare a votare la lega , continuando contemporaneamente a sostenere il suo operato e quello di Borghi oltre a quello di Marco Zanni e gli altri che fanno parte della LINEA BB (Bagnai-Borghi), sia l'unica strada attualmente percorribile per un cambiamento. Ho compreso anche che l'aver seguirò ed essere intervenuto nella stanza X per lei è stato un lavoro enorme, ma da qualche parte e soprattutto qualcuno doveva farlo e lei si è immolato per cercare di spostare sempre di più l'ago della bilancia e ciò non può che farle onore o lo fa anche a noi sapere che qualcuno spende il suo tempo per cercare comunque di muovere l'ago della bilancia, perché come dice lei è mi sono grandemente accorto in queste ultime elezioni, non siamo "millioni" ma siamo poche migliaia che dovranno crescere enormemente di numero anche per condizionare certe politiche dello stesso partito. Continui così!
RispondiEliminaPremesso che chi non vota non conta un cazzo anche se ne ha il diritto.
EliminaPiù volte è stato detto che votare lo schieramento serve a dargli forza anche se Fanfarlucchio ha l'alitosi e a te non piace. Non c'è altro argomentazione, punto.
Hai ragione ma diciamo che ero piuttosto deluso, e proprio non mi andava, mi scuso anche con voi, non si ripeterà, ho imparato la lezione.
EliminaLeggo nel programma del convegno il tema del "cambiamento climatico" e spero si parli anche della sua narrativa. Mi hanno fatto notare che, dopo averci condizionato per decenni con la lotta al "global warming", negli ultimi tempi questa espressione è scomparsa dai media e sostituita nell'immaginario collettivo da "climate change" (forse perchè diversi studi indicano che il mondo sta andando verso una fase più fredda a causa dei cicli solari?). Quindi, che faccia caldo o freddo, avranno sempre ragione loro in quanto l'espressione "cambiamento climatico" non sarà più falsificabile. Sarebbe interessante sentire qualcuno parlare del linguaggio e delle liturgie della nuova religione climatica.
RispondiEliminaadoro quelli che parlano di "cambiamento di paradigma"! a mio modo di vedere assurgono alla figura del Salvatore!
RispondiEliminaSono arrivato qui perché il mio senso critico mi suggeriva di approfondire il tema dell’economia e ho imparato tante cose, anche molto tecniche. Il passo successivo è imparare cos’è la politica in un paese democratico, o almeno la sua approssimazione reale. Se ho capito bene essa è fatta anche di parole ma soprattutto di azioni collettive. Convincere tanti ad unirsi alle tue idee non vuol dire sempre portagli la “ragione” ma molto più spesso far breccia nei loro cuori. Questo per me è il passo più duro. Nel senso che la stessa ragione che mi ha portato qui, la critica o il sospetto, è il motivo per cui la prospettiva di avere e portare fede non mi appare allettante. Combatto questo mio conflitto interiore innanzitutto con la medicina del rispetto verso chi si impegna dall’interno, e poi con le poche cose che ho imparato: il democratico si apre alle idee degli altri e non si chiude nelle proprie convinzioni personali, perché in questo sistema le lotte si fanno anche con chi non la pensa esattamente come me. Diversamente c’è la rivoluzione, cioè è un atto di violenza che oltre a essere contrario ai miei valori (non so se occidentali) vista dal lato del più debole non mi sembra l’alternativa migliore.
RispondiEliminaGrazie wendellgee985. Hai scritto parole simili a quelle che avrei scritto io. Grazie davvero.
EliminaAggiungo che ascoltare Alberto in quella stanza è stata una sofferenza. C'è una quantità spropositata di persone arrabbiate e deluse (le incontro tutti i giorni) in preda a quella che potremmo chiamare "impotenza acquisita". Acquisita perché i problemi individuali aumentano, la politica pare occuparsi di questioni secondarie, e la solitudine sta dilagando (ognuno solo con sé stesso, davanti ad uno schermo), come sta dilagando l'astensionismo e l'irrazionalità. Vogliono fare qualcosa? Si iscrivano ad un partito e MILITINO attivamente. Altro modo nonviolento non c'è.
EliminaNon so proprio cosa potrà cambiare la direzione di questo nostro paese con una egemonia dell'1% così pervasivo ed efficace.
Grazie Stefano, Professore.
EliminaNon parlerei di trauma ma di amarezza, non pensavo che una stanza che invita Lei e Borghi sia così lontana, tranne poche eccezioni, dalla comunità che ho imparato ad apprezzare qui e su X. Anche questa volta devo darLe ragione. Magari se volesse sbloccami su X (@capand69) visto che di persona sarà ancora difficile per me incontrarLa gliene sarei grato.
RispondiEliminaAndrea.
Ma la stanza non ci ha invitato. Siamo entrati noi ad ascoltare, e siamo stato notati perché non ci nascondiamo dietro un dito e siamo un pochino noti. Un qualsiasi agente di polizia con un account tarocco potrebbe fare lo stesso e non sarebbe notato. Credo di capire perché sono state inventate le stanze...
Elimina10.000 a.C. Le regole della caccia al mammut:
RispondiElimina1. Mai mettersi di fronte al mammut che carica.
2. Soprattutto, mai farlo attirando la sua attenzione con grida di sfida disarticolate.
3. Attaccarlo lateralmente, da entrambe le parti, con azione coordinata e continua.
4. Più si è, meglio è.
5. Preparare trappole sul suo percorso e spingerlo a caracollarci dentro. Meno sono palesi, meglio è.
6. Non aspettarsi che crolli al primo colpo di lancia e non rimanere delusi abbandonando la caccia se ciò non avviene. Il bazooka non è stato ancora inventato, ci sono solo rudimentali punte di selce, dovrà essere colpito molte volte e sanguinare a lungo prima di garantire la cena al villaggio.
7 Il mammut ferito è più pericoloso del mammut al pascolo.
8. Lanciarsi grida di incoraggiamento tra cacciatori invece che insulti aiuta.
9. Se il capocaccia ha già visto un mammut in vita sua... è meglio.
10. Se conosce l'anatomia del mammut e sa dove colpire è meglio ancora.
Se tutto il villaggio non supporta i cacciatori non mangia.
2023 d.C. ...Il mammut nella stanza.
Commento quanto mai attuale: dopo le automobiline a pile la logica involuzione prevede quelle a pedali stile Fred Flinstone.
EliminaBuongiorno Onorevole,
RispondiEliminaio mi sono imbattuto per caso nel video riportato e ne ho ascoltato una buona mezz'oretta. Che dire, in Italia si dice che ci sono 60 milioni di Commissari Tecnici della nazionale di calcio, non ci sono 60 milioni di primi ministri o 60 milioni di leader di partito solo in quanto la politica interessa molto meno del calcio. Va detto che nel calcio la finzione per cui uno che nella vita ha solo guardato partite alla tv può pensare di saperne di più di un altro che magari ha iniziato a giocare a calcio dall'età di 6 anni, ha fatto il giocatore professionista per venti e l'allenatore di serie A per altri venti, è parte essenziale dell'intrattenimento offerto ed è alla base dei lautissimi guadagni a disposizione di chi pratica quel mondo. Anche la politica sfrutta in parte questo meccanismo, ma in maniera meno conveniente dal punto di vista economico e più penoso per i suoi tifosi. In fondo, le persone intelligenti sanno che il calcio, come qualsiasi forma d'intrattenimento, è una forma di sfogo e di evasione che serve a vivere meglio, ma questo vale solo se ciò resta limitato a quello spazio. Se una persona invece estende quell'illusione a tutto ciò che lo interessa, probabilmente ha dei difetti cognitivi e di interpretazione della realtà che sono insuperabili.
Questo non significa che chi guarda la partita della politica non possa esprimere opinioni, sarebbe la negazione della democrazia (che peraltro ha un insito problema di scala molto importante, ma qui il discorso si fa lungo, diciamo che non a caso la democrazia è nata nelle piccole polis e non nell'immenso impero persiano). Semplicemente, se vuole farlo in maniera un po' seria, dovrebbe mantenere un giudizio equilibrato e consapevole della limitatezza del proprio punto di vista, provando magari quando riesce o ne ha occasione ad ascoltare chi fa quel mestiere e può dargli qualche informazione per capire di più e meglio come funzionano davvero le cose.
Fare qualcosa? Ho una laurea in Economia degli insaccati, appena colgo l'occasione, un minimo accenno da parte di un cliente alla situazione economica "Parto", bene o male i temi sono sempre quelli:
RispondiElimina1- i. Politici sono tutti uguali
2- il debito è tanto
3- è l'Europa che comanda
4- è l' USA che comanda
5- in Germania si sta molto meglio
Beh, al primo punto basta accennare al fatto che se hanno votato degli stronzi fin adesso è chiaro che siano tutti uguali.
2, il debito, basta rapportare il debito/PIL con le dovute scadenze, a quelli uno stipendiato da 1000€, una rata da 173€ mensile... quanto una grande punto.
3, l'Europa comanda nel momento in cui mandiamo i puffi a Bruxelles dopo le europee.
4, se gli Usa rompono le palle, comprate i BTP e tagliamo fuori ogni stranieri dal nostro debito.
5- in Germania dico sempre che è tutto fumo e che tra un po' falliscono, tak iniziano ad arrivare conferme anche dalla TV dei loro magheggi contabili.
Credo di non essere "impotente", mi informo e sono disponibile ad istruire chiunque voglia essere "imparato" utilizzando terminologia pane e salame