giovedì 23 dicembre 2021

Due discorsi

 (...eh, ma tu fai solo discorsi, si c'ero io ar posto tuo!, devi fare qualcosa!, fai cadere il Governo, no, anzi, entra al Governo, no, scusa, entra e poi fallo cadere, e comunque fai solo chiacchiere, a parlà sò bboni tutti,...)

Primo discorso

Il 23 giugno 2021 i giornal(on)i titolavano così:


e io intervenivo in aula così:

Signor presidente Alberti Casellati, signor Presidente del Consiglio, approfitto di questa discussione per sottoporre a voi e all'Assemblea due punti di attenzione, uno in una prospettiva di breve e uno in una prospettiva di medio termine. Credo che sia nostro dovere staccarci dalla contingenza e guardare avanti, perché prevenire è certamente meglio che curare, anche se questo - come argomenterò - non significa però che la profilassi possa sostituire o cancellare la terapia e viceversa. Ciò vale sia per il corpo umano, che per il corpo sociale.

La riflessione a breve riguarda la strategia di contrasto al Covid-19. A distanza di più di un anno della sua comparsa, possiamo dire di avere a che fare con una malattia estremamente grave e insidiosa, ma che in una grande quantità di casi ha dimostrato di essere curabile, se affrontata per tempo. Ciò non vuol dire ovviamente che non si debba fare tutto quello che si sta facendo, di cui le siamo sinceramente grati, per prevenirla, ma non si capisce perché non si veda un impegno apprezzabile da parte delle istituzioni nel curarla, cioè, per essere inequivocabilmente precisi, nel promuovere quelle terapie domiciliari precoci, su cui ormai abbiamo un'ampia messe di riscontri empirici e su cui il nostro Gruppo ha attirato l'attenzione del Governo a più riprese e con vari strumenti, come interlocuzioni informali, interrogazioni, mozioni e oggi anche con un impegno nella proposta di risoluzione della maggioranza. Ripeto, per la massima precisione: mi riferisco alle terapie domiciliari - che dunque non richiedono e in effetti, in moltissimi casi documentati, scongiurano l'ospedalizzazione - e precoci, cioè che non intervengono solo dopo un peggioramento della situazione. Voglio osservare che se nostro Signore, o l'evoluzione naturale lascio scegliere, perché siamo per la libertà anche di culto - insomma, se qualcuno o qualcosa, ha disposto che il nostro organismo reagisca a certe intrusioni alzando la propria temperatura corporea, un motivo ci sarà e non sarà del tutto sbagliato, visto che da scimmie arboricole siamo diventati individui coscienti. Viene quindi un po' strano pensare che l'unico consiglio che il Ministero, sicuramente popolato da persone coscienti e coscienziosi, sta ancora dando a chi ha la sventura di essere attaccato da questa grave malattia, sia quello di aspettare il peggio, reprimendo con antipiretici l'unica reazione naturale del nostro organismo, quando esistono altre strategie terapeutiche sperimentate.

Tutto ciò non ha nulla a che vedere con i pur utili fondi che il PNRR destina al tema della sanità territoriale, tant'è che, anche in assenza di questi fondi, alcuni medici di medicina generale si sono organizzati e reagiscono salvando vite, nel rispetto del giuramento di Ippocrate e nel pieno e legittimo esercizio di un'altra libertà: quella di cura. (Applausi).

Anche qui voglio essere estremamente chiaro: non si tratta di promuovere assolutamente il fai da te, come qualcuno ha detto, ma di coinvolgere e valorizzare i medici di base e la loro libertà di proposta terapeutica, basata sulla conoscenza che essi hanno dei loro pazienti. È esattamente se non si fa così, cioè se non si promuovono e disciplinano a livello istituzionale le terapie domiciliari precoci, che si incentiva il fai da te, esponendo oggettivamente a rischi. Va però anche detto, sine ira et studio, che se va prevenuto il potenziale fai da te dei pazienti, forse andrebbe anche gestito un certo fai da te ministeriale, che ultimamente è parso di vedere ad alcuni nella nota vicenda dei cocktail, su cui mi taccio, per carità di patria. Confidiamo in lei perché la razionalità prevalga. Se non dovesse prevalere, temiamo che la strada sia segnata: se non si prevedono nuovi posti letto e non si prevengono le ospedalizzazioni, c'è il rischio che in autunno si debba riprendere la strada delle misure restrittive, nonostante il successo della campagna vaccinale, di cui le riconosciamo il merito.

Vengo allo scenario a medio termine, diciamo al 2023, che in qualche modo ci pone in una prospettiva uguale e contraria.

Voglio dire che, mentre per il Covid-19 si sta facendo molto per prevenire e meno per curare, nel caso dell'altra infezione europea, l'austerità, si è fatto molto per curare da parte di questo governo, con due decreti sostegni e altre misure che hanno dato sollievo a cittadini e imprese, come lei ha giustamente rivendicato. Tuttavia, non è forse altrettanto chiaro che cosa si stia facendo per prevenire.

Nel 2023 verrà disattivata la clausola di salvaguardia generale e tornerà, quindi, in vigore il Patto di stabilità, che, come abbiamo capito, non è anche di crescita. Molti, a partire da lei, hanno messo in guardia contro i pericoli del ritorno a uno scenario business as usual. Tutti dicono che occorrono nuove regole per prevenire il soffocamento dell'economia italiana ed europea, ma, onestamente, non è ancora del tutto chiaro se ci sia e quale sia la proposta del nostro Governo al tavolo della riforma delle regole.

Questa è l'unica riforma veramente indispensabile, senza la quale tutte le altre sono, purtroppo, destinate a fallire, insabbiandosi nella stagnazione economica. Nessuna riforma delle regole sarà credibile né efficace se non abbandonerà il riferimento al PIL potenziale e all'output gap, la cui distorsione prociclica è ormai comprovata da una ampia letteratura. La prevenzione, in questo e in altri casi, passa da qui: dall'abbandonare definitivamente regole assurde, come il calendar provisioning, i cui gravissimi limiti abbiamo denunciato per primi, inascoltati. Confidiamo che lei ci stia lavorando. In sintesi, un maggior equilibrio tra profilassi e terapia ci aiuterebbe in entrambi i casi. Confidiamo in lei perché questo maggior equilibrio possa prevalere, qui e a Bruxelles. (Applausi).

(...bravo! Grazie!...)

Poi, naturalmente, le cose sono andate così:


(cioè come dicevo io - cosa che ai più affezionati lettori di questo blog non sembrerà strana - altrimenti non sarebbero affezionati lettori di questo blog!), e come abbiamo tante volte visto accadere qualcuno ne ha preso atto:


mentre altri si rifiutano di farlo, come di consueto, disobbedendo (cosa questa in effetti meno consueta) perfino alla disciplina di partito (popolare europeo), pur di non perdere la faccia in patria, cosa che ovviamente alla fine avverrà, ma in modo più rovinoso che se si fosse avuta la saggezza di accettare un simile segnale di stop loss, regolandosi di conseguenza (e in particolare smettendo di profferire lievi imprecisioni).

Secondo discorso

Il 10 novembre 2021 i giornal(on)i titolavano così:

e io intervenivo in aula così:

Signor Presidente, secondo il rapporto sull'epidemia da Covid-19 dell'Istituto superiore di sanità, aggiornato al 3 novembre, nei trenta giorni che vanno dal 4 ottobre al 3 novembre la Covid-19 ha causato 416 decessi tra i non vaccinati e 423 tra i vaccinati, che arrivano a 450, considerando anche quelli con ciclo incompleto. Quindi il vaccino è inefficace, visto che nei due gruppi abbiamo lo stesso numero di vittime? No, non funziona così, per il semplice motivo che la platea dei vaccinati è molto più ampia di quella dei non vaccinati. I vaccinati con ciclo completo sono 42.672.767, quelli con ciclo incompleto 2.653.423, per un totale di 45.326.190, a fronte di 8.638.749 non vaccinati. Ne consegue che i decessi sono 4,8 ogni 100.000 non vaccinati, e uno ogni 100.000 vaccinati con ciclo completo, il che significa che un non vaccinato rischia di morire di Covid 4,8 volte di più di un vaccinato. Con la stessa logica si dimostra che un non vaccinato rischia di finire in terapia intensiva 11 volte più di un vaccinato. Non discuto se i dati di partenza siano o meno corretti. Purtroppo la comunità scientifica, la stampa e come vedremo, ahimè, alcune istituzioni hanno fatto molto per screditare se stesse, ma non metteremmo rimedio ad un simile scellerato degrado, proponendo una lettura completamente falsa di dati forse non completamente veritieri. Con questo caveat aggiungo un dato: se a settembre i contagi erano 690 ogni 100.000 non vaccinati e 125 ogni 100.000 vaccinati, ora sono rispettivamente 408 (-40 per cento), e 96 (-23 per cento). Quanto alle terapie intensive, oggi il sito dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) ci ricorda che esse risultano occupate al 5 per cento, ben sotto la soglia del 30 per cento.

La lettura corretta dei dati ci dice quindi che i vaccini funzionano, ma proprio questo rende ancora più incomprensibile la scelta di adottare una strategia basata su un miscuglio inopportuno di obbligo surrettizio e risposta repressiva, che - non ci voleva molto ad immaginarlo - si sta rivelando controproducente sotto almeno due profili: quello dell'efficacia, perché l'estensione del green pass non ha determinato un sensibile incremento delle inoculazioni, piuttosto il contrario, e quello della tenuta del corpo sociale, lacerato dalla decisione di demonizzare chi vuole esercitare la propria libertà di scelta. (Applausi).

Aggiungo che il green pass causa sensibili problemi di moral hazard, per il semplice motivo che conferisce a chi lo detiene, causa vaccinazione, un del tutto ingiustificato senso di immortalità. Abbiamo visto che purtroppo le vittime ci sono anche tra i vaccinati con ciclo completo: occorre mantenere alta la guardia e rispettare le precauzioni.

Il punto è che uno Stato che vuole essere autorevole comunica in modo trasparente, non contraddittorio e inclusivo. Quindi, cominciamo con il parlare di trasparenza. Io appartengo a una categoria screditata che è quella non dei virologi, ma degli economisti e mi pongo una domanda. Un fondamento dell'economia è che non esistono pasti gratis e nulla è intrinsecamente solo buono o solo cattivo. Per questo motivo, si parla di analisi costi-benefici.

Chiedo pertanto a me e voi: questo vaccino è un pasto gratis? Possibile che non abbia effetti avversi? E se li ha, quando vogliamo parlarne seriamente nell'interesse della collettività? Qualsiasi farmaco, anche il più banale, ha effetti collaterali. Chi ci dà la certezza che i vaccini contro il Covid, di cui oggettivamente non sappiamo ancora molto perché da poco sono stati messi in commercio, siano gli unici farmaci al mondo senza effetti collaterali?

Con un certo sconcerto ho letto, a trecentonove giorni dal vaccine day che ha segnato l'inizio della campagna vaccinale, il primo tweet in cui l'AIFA esortava i pazienti a segnalare eventuali reazioni avverse, senza peraltro indicare la pagina web in cui farlo, che - lo ricordiamo, visto che nessuno lo fa - è www.vigifarmaco.it. Ripeto, l'AIFA non la ricorda.

Non è chiaro perché, in un contesto caratterizzato da tanta incertezza, l'onere di segnalare eventuali effetti avversi sia stato lasciato ai cittadini, senza informarli sulle corrette procedure per farlo e inducendoli ad autocensurarsi per paura di vedersi appioppare lo stigma infamante e discriminatorio di no vax.

Oggi la scienza è tenuta in grande considerazione, soprattutto da parte di chi non sa che cosa sia perché non appartiene, a differenza mia, alla comunità scientifica. Noto allora che il comportamento omissivo dell'AIFA, che non ha disposto una farmacovigilanza attiva e ha sostanzialmente disincentivato quella passiva, è radicalmente antiscientifico. (Applausi). La scienza non può progredire e le case farmaceutiche non possono migliorare i loro prodotti se non vengono raccolti i dati sugli effetti avversi. Questa scandalosa opacità e questo negazionismo non contribuiscono all'autorevolezza.

Parliamo allora di non contraddittorietà. Sappiamo ormai che la copertura fornita dai vaccini (purtroppo non completa, come è stato ricordato) è anche labile nel tempo, visto che svanisce dopo circa sei mesi. Ce lo conferma il fatto stesso che si parli di terza dose a un po' meno di dodici mesi dal vaccine day; viceversa, si stanno accumulando evidenze circa il fatto che l'immunità naturale duri almeno un anno. Perché dico almeno un anno? Semplicemente perché il poco tempo decorso dall'inizio della pandemia non ci consente di verificare che l'immunità naturale duri di più, così come di accertare gli effetti a lungo termine delle varie terapie proposte.

Fatto sta che, a fronte di un'immunità naturale che dura almeno un anno, viene rilasciato un green pass che dura solo sei mesi, mentre, a fronte di un'immunità vaccinale che dura sei mesi, abbiamo un green pass che dura un anno. (Applausi). Capite bene che è molto difficile afferrare la logica di un simile provvedimento. Ciò non contribuisce all'autorevolezza.

Allo stesso modo, non contribuiscono all'autorevolezza le dichiarazioni di membri del Comitato tecnico-scientifico che, senza alcun dato, con un fare da imbonitori di fiera paesana, ci garantiscono sui giornali dieci anni di immunità con la terza dose e, forse, anche un set di pentole antiaderenti. (Applausi). Ma si può fare così?

Parliamo allora di inclusione. Partirei da qui, da questo ennesimo voto di fiducia con cui ci viene impedito di valutare, fra i vari emendamenti, quello che aiuterebbe il Governo a sanare la contraddizione che ho appena evidenziato, portando a un anno la durata del green pass anche per i guariti che - voglio sottolinearlo - sono i grandi dimenticati del dibattito. Forse sono scomodi? Non so.

Ricordo a me stesso che stiamo parlando di un provvedimento che, in buona sostanza, accolla un onere economico a chi vuole esercitare il diritto al lavoro e questo per il fatto non di aver trasgredito a un obbligo, o violato una norma, ma di stare esercitando un proprio diritto. Disturba che su un provvedimento di questa portata, visti anche i risultati non brillantissimi in termini di incentivo alla campagna vaccinale, non sia stato permesso un esame parlamentare approfondito.

Inoltre, all'inizio del mio intervento ho spiegato come si leggono i dati (ossia - lo dico per i secchioni come me analizzando le frequenze relative) e come funziona la farmacovigilanza (cosa che nessuno ha fatto e nessuno sa). Mi pongo la seguente domanda. Chi ha spiegato queste cose alle persone schernite, vilipese, discriminate e represse anche con la violenza, che qui e nel dibattito televisivo vengono etichettate come no vax? Chi avrebbe dovuto farlo? Lo ha notato anche la collega Rizzotti, da cui molto ci separa, ma a cui siamo vicini su un punto: le Istituzioni preposte hanno fallito nello svolgere questo compito pedagogico.

Devo dire poi con la massima compostezza, ma anche con il massimo rammarico, che il Daspo a Puzzer è una delle cose più brutte e meno intelligenti che abbia visto accadere negli ultimi dieci anni. Non è stato un bello spettacolo vedere applicare una simile misura coercitiva a una persona che proietta un'immagine di mitezza e questo a pochi passi da dove una persona sottoposta a Daspo per ben più fondati motivi aveva potuto spadroneggiare indisturbata su una piazza e aggredire altrettanto indisturbata la sede della CGIL. (Applausi). Ma quello che preoccupa di questo gesto incomprensibile, come pure della fiducia che viene oggi posta su questo provvedimento, è che questi gesti sono segni di debolezza. All'inizio del mio intervento, ho sottolineato i risultati positivi della campagna vaccinale e riconosco quindi volentieri che questo Governo ha fatto il bene del Paese; tuttavia, un Governo che non ha sufficiente autorevolezza - perché la perde per i motivi che ho esposto - per convincere i cittadini a vaccinarsi, ma al contempo non ha sufficiente autorità per costringerli a vaccinarsi, forse avrà reso un buon servizio al Paese, ma certamente non lo ha reso all'immagine dello Stato. Vorrei attirare la nostra attenzione su questo punto: è giunto il momento di cambiare orientamento e nulla, in quello che sta accadendo, giustifica ulteriori inasprimenti o ulteriori proroghe delle misure restrittive che finora hanno manifestato efficacia, ma che nei dati nulla ci suggerisce che debbano essere prolungate. (Applausi).

Poi, naturalmente, le cose sono andate così:


(cioè come dicevo io), e anche in questo caso abbiamo assistito allo spettacolo inverecondo di tanti piccoli Hiroo Onoda, infilzati con un'unica stoccata, come tordi allo spiedo, da Francesco Borgonovo su "La Verità":


Morale della favola

Può sembrare strano che a dirlo sia proprio io, ma in tutta evidenza l'interesse del Paese richiederebbe che si deponesse l'arroganza, ascoltando senza pregiudizi tutte le voci, in particolare quella di chi ha dimostrato diverse volte di capire prima che cosa sarebbe successo dopo. Altrimenti la morale della favola è già stata scritta (e più volte evocata in questo blog). Avrò tanti difetti, ma un pregio ce l'ho: so aspettare. Spero di potervelo trasmettere. E anche se io sono smemorato (è di famiglia), la rete nasconde ma non ruba. Di tutto quello che è stato detto resta traccia, e alla fine si tirerà una linea.

(...facciano un po' come gli pare, tanto qui dovranno venire. E non mi riferisco tanto ai "nemici" - a quelli ci penso io - quanto ai tanti "amici"...)

(...vi ricordate la seconda scommessa?...)

35 commenti:

  1. Tutto vero, ma il dramma lo viviamo noi(come sempre) sulla nostra pelle, io mi sono vaccinato alla scadenza dei 12 mesi dall'infezione, mia moglie va avanti a tamponi(per quanto?) mia figlia, reduce da una mononucleosi non gli danno l'esenzione e rischia o la multa o l'emarginazione...NOI comuni cittadini NON ne possiamo piu'. Ciao

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    1. Scusa Giuseppe Grillo, chi ti ha detto che qui le cose siano diverse?

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  2. Senatore, mi pare stia insistendo molto sul Grande Supplente, ma non capisco se da per scontato un Suo intervento o oramai lo asupichi (con buona pace sia Daapolitiga che della Politica). Anche il suo post di ieri su tuitter citava il Codice Rocco.

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    1. Non possiamo farci nulla: interverrà. È semplicemente la legge dei grandi numeri.

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  3. Ricordo bene la seconda scommessa (vaccinopoli entro settembre 2022) spero che lei la vinca molto prima, avverandosi quel che ha detto nel post precedente "molta pazienza ma non sempre per molto tempo".

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  4. Ricordo bene la seconda scommessa fatta da lei e anche io so aspettare!! E comunque è sempre un piacere ascoltarla

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  5. la seconda scommessa si riferisce alla vaccinopoli per chi non lo sapesse o fosse smemorato lascio qui il messaggio

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  6. Non illudiamoci, vaxxinopoli non risolverà nulla, tanto quanto tangentopoli, anzi.
    Volevo chiederle se la questione del gas russo,Ucraina etc etc, potrà indurre i crucchi a dover scegliere tra; fare deficit a nastro, oppure tagliare fuori le cicale mediterranee.
    In sostanza quante probabilità, se dovesse scommetterci, darebbe a questo scenario?
    Come al solito compie un lavoro che per mole e qualità, non ha eguali, stiate bene.

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  7. Prolungato lo "stato di emergenza" senza emergenza... In pratica un colpo di stato, uno dei tanti." Morire per salvini"? (semi cit.) che brutta fine.

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  8. «Fabio aveva deciso di non esporsi al rischio e di non venire a battaglia [con Annibale]. [...] Inizialmente tutti lo consideravano un incapace, e che non aveva per nulla coraggio [...] ma col tempo costrinse tutti a dargli ragione e ad ammettere che nessuno sarebbe stato in grado di affrontare quel momento delicato in modo più avveduto e intelligente. Poi i fatti gli diedero ragione della sua tattica.»

    (Polibio, III, 89, 3-4.)

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  9. https://www.youtube.com/watch?v=ODQt5ZqVW-c

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  10. Buondì!
    Prima premessa,sono circa 10 anni che scopriamo che Alberto ragiona in maniera coerente e consequenziale ed infatti spesso prevede ciò che poi avviene.
    Seconda premessa, sempre verificata qui, i giornali italiani negli ultimi 10 anni (ma forse 20) ne azzeccano poche salvo poi (come nel '92 Monti) non riconoscerlo a posteriori.
    Terza premessa, le puttanate dette e scritte su questa pandemia in ogni campo, da gennaio '20, cioè in pochi mesi, soprattutto dagli scienziati (lassamo perde gli altri)rasentano ormai il ridicolo.
    SEGUE

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  11. SEGUE
    Ciò premesso, vorrei raccontare la mia storia per dare un contributo alla discussione!
    A novembre 2020 contraggo il covid in modo quasi asintomatico (solo anosmia, roba grave per un segugio come me ma tutto sommato spoortabile) e ciò nonostante, in condizione di dializzato debbo andare al S. Eugenio per essere trattato per circa 1 mese e vengo dimesso dopo 7 tamponi molecolari (di cui 2 negativi prima del penultimo positivo (per eccesso di zelo???) e solo l'ultimo negativo (affidabili??? boho) confermato dopo un giorno (necessità di 2 tamponi negativi consecutivi per rientrare in clinica).
    A marzo 2021 i miei colleghi dializzati vengono sottoposti al doppio tampone Fizer, cosa che per me si ritiene non necessari necessaria in quanto guarito dal covid 19 (su quale base, quale riferimento ciò venga ritenuto corretto non si comprende nonostante la mia richiesta di delucidazioni). Il 7 aprile, a mia cura e spese mi faccio un controllo anticorpale ( val 416,0 BAU/mL su lim. 33,8 trimeric spike protein) che evidenzia una buona situazione anticorpale.
    Per verifica e tranquillità (sapete, da ingegneure mi piace fare riferimento a qualche parametro per capire se la macchina va bene) il 22 maggio ripeto l'esame (3219,4 UA/mL su 50 val. rif.to - met. Clia Abbott) quindi le cose andavano benone.
    Il 17 giugno viene introdotta la cert. verde in Italia e quindi comincio a preoccuparmi di restare spiazzato e tento di prenotare sulla piattaforma laziale una vaccinazione Fizer (consigliata per i soggetti dializzati) prima dei 6 mesi dalla guarigione e nessun centro ne era provvisto, fatto sta che riesco a fare il primo vaccino il 20 luglio. Il capo dello staff medico, guardando i miei anticorpali di aprile e maggio mi dice che la seconda vaccinazione sarebbe inutile ma dato che sono passati oltre 6 mesi dalla guarigione mi consiglia di fare anche la seconda il 10 agosto altrimenti non mi danno la certificazione. Ovviamente dico si e la faccio (ricordiamoci sempre quel famoso parametro di riferimento per l'ingegneure).
    A settembre mi comunicano in clinica che come soggetto fragile a rischio, debbo fare la terza dose, che faccio alla Nuvola, su quale base non si capisce (sempre il famoso valore sulla cui base si dovrebbe testare l'efficacia di qualche cosa in sperimentazione, mi pare che lo dicesse anche Galileo per primo o forse anche qualcuno prima di lui), cosa che faccio il 29 settembre (medico che vede il mio curriculum infezion-vaccinal-anticorpale e dice è meglio farla poco prima della chiusura del centro avvenuta il 30 settembre.
    Ormai faccio vaccinazioni come se fosse acqua fresca, non so al momento quanti anticorpi ho (ma prometto che a gennaio farò un esame anticorpale, tanto per levarmi lo sfizio e ve lo comunico), probabilmente, visto il clima che c'è sulla materia validità green pass, dovrò fare la quarta dose entro il 29 marzo '22, su quale base parametrica non se capisce ma così sarà e meno male che i vaccini come lo stesso vairus mi passano sopra senza conseguenze (almeno lo spero sulla base delle precedenti esperienze).
    Disquisendo con amici medici sulla mia storia, leggo nei loro occhi un certo sconcerto ma anche una certa incapacità di dare una definizione scientifica della questione, anche sui social ho posto domande a vari luminari ma senza avere lumi, forse l'unico che da qualche mese si è ricordato di non fare il maniscalco ma lo scienziato ed ha avuto un recupero di dignità professionale è Galli, 4 novembre ma sembra senza che il suo "grido nel deserto" venga ignorato da governo e CTS.

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  12. Bagnai,
    quello per il quale il virus "era un'arma di distrazione di massa per non votare",
    quello che prendeva per il culo chi usa la mascherina.
    Bagnai che in TV si rifiuta di dire se è vaccinato (lo è, lo è, muori tu mica lui) per non perdere i voti anti-vaccinisti.
    Bagnai vuole i soldi pubblici per le cliniche private di Angelini, tutto qua, se ci sono più pazienti ancora meglio.

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    1. Questo te lo pubblico perché è fantastico! Sei oltre il delirio! Riesci a fornirci almeno una fonte per una delle tante puttanate che hai detto?

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  13. Caro professore secondo lei e borghi se non si ha la maggioranza in parlamento non si puo' fare nulla e nonostante voi vi siate sempre opposti agli obblighi siamo appesi alla decisione del ministro patuanelli sull'obbligo per i lavoratori.allora pongo questo quesito: per vincere le elezioni nel 2023 (perche' questo deve essere l'unico scopo) prenderete piu' voti continuando a stare con persone che faranno passare queste mostruosita' o andando all'opposizione per il prossimo anno e mezzo che rimane? Come pensa che gli elettori giudicherebbero il vostro essere contrari e poi sedersi insieme subito dopo nelle varie commissioni o nel consiglio dei ministri per prendere decisioni comuni? Non vi sentireste comq corresponsabili anche se contrari? Secondo lei facendo opposizione insieme alla meloni non raggiungereste facilmente la maggioranza nel 2023? Si ricordi che sbagliando comq la gente diede il 35 per cento al movimento cinque stelle e non al PD..un grande leader deve capire come si vince perche' in politica quello e' lo scopo se si vogliono cambiare realmente le cose.io non penso che la gente si ricordera' che avete votato contro se poi rimarrete placidamente con chi ha commesso questi crimini di guerra.. un caro saluto

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    1. Premesso (fino alla nausea) che:

      1) l'argomento mi annoia (perché lo conosco meglio di voi, purtroppo);
      2) non chiedo il vostro consenso come elettori così come non lo chiedevo come lettori (perché penso che se me lo date facciate un favore a voi, non a me, che stavo bene dov'ero, sto bene dove sto, starò bene dove starò)

      solo una curiosità: che c'entra il buon Stefano (Patuanelli) in tutto questo? A me risulta che sia ministro dell'agricoltura. Decide lui un eventuale obbligo per i lavoratori?

      Dopo di che, il tema è molto semplice: se neanche una misura così assurda fa scendere in piazza le persone, mi sembra placidamente ovvio che è ancora più assurdo continuare a invocare improbabili mobilitazioni. Evidentemente ci deve essere un altro modo di combattere. Qui e sui social vedo molti che suggeriscono in buona sostanza di votare PD. Per quel che mi riguarda, siete liberi di provare quella strada. Io so solo che le guerre dei trent'anni durano trent'anni e che le guerre le vince chi non abbandona il campo. Voi fate un po' come volete: ho aperto questo blog per difendere la vostra libertà, dopo di che non è che dovete sentirvi obbligati a raccontarmi che uso volete farne e perché!

      Buon anno!

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  14. Senatore, sono un suo elettore. Io lo so che sta dalla nostra parte, anche se sostiene il Governo che ci va contro (avrà le sue ragioni e, come lei stesso soleva dire un tempo, gli elettori, se mai saranno chiamati a farlo, giudicheranno).
    Si chiede perchè il Governo non informa sulle cure domiciliari presenti. Il perchè lei lo conosce benissimo ed è lo stesso che spiega il green pass che avete avventatamente votato al Parlamento Europeo, quando era chiaro anche a persone meno informate e avvedute di voi dove si voleva andare a parare.

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  15. No, non sono morta io, non fisicamente almeno per ora, è morta la lega. Fregati come principianti. Potevate fare almeno come la Donato, avreste salvato la faccia... Ma no dovevate "morire per salvini"...

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    1. Perdonami, ma sei patetica. In effetti è probabile che tu non sia morta: semplicemente non sei mai nata. Non hai idea di che cosa sia un risultato politico, non hai una metrica per valutarlo, ti fai abbindolare da dichiarazioni reboanti che portano esattamente a nulla, cadi in tutte le trappole che il mainstream ti tende, a cominciare dalla più ovvia e insidiosa, quella di farti dettare da lui il terreno dello scontro, cioè "la verità", da affermare in modo tanto narcisistico ed esornativo quanto sterile e fine a se stesso, e, ovviamente, in primis et ante omnia, non sai nulla (ma questo non è colpa tua, beninteso) di quanto sta succedendo, tranne quello che ti raccontano i giornali cui tu, da perfetta boccalona come tutti i fuuuuurbi che hanno popolato questo blog, ti abbeveri!

      Cresci un po' prima di riaffacciarti. Io intanto stampo la tua previsione sulla stampante della Merkel.

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  16. Troppi leghisti dimenticano che la Lega ha ottenuto il 18% scarso e fa quello che può con quello che ha. Vorrebbero vedere chissà quali mirabolanti risultati e, poiché tali risultati non arrivano, pretendono di "punire" la Lega alle prossime elezioni...follia

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  17. Caro professore in piazza non si va anche perche' il governo draghi sta vietando tutte le manifestazioni salvo poi usare gli idranti quando non si riesce a vietare.. Allora cornuti e mazziati mi pare troppo.unica possibilita' e: la disobbedienza civile e sperare nel senso di giustizia di qualche giudice (quanti ce ne saranno?) Patuanelli lo ha nominato borghi raccontando l'ultimo Consiglio dei ministri..ovviamente non voterò' mai il PD ma ho posto il dubbio che il rimanere in questo guazzabuglio possa poi portare alla sconfitta nelle elezioni. Purtroppo in politica come in molte cose della vita contano i risultati e se non li ottieni non potrai mai realizzare il tuo programma.quindi o si vincono le elezioni nel 2023 o addio paese.questa e' la mia unica paura.auguri di cuore

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    1. E quindi? Quindi? Quindi per vincere le elezioni nel 2023 cominci ad abbandonarti al disfattismo nel 2021?

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  18. Illustre professore non credo che il paese (io no sicuro) si possa permettere 30 anni di tempo per vincere la guerra dei 30 anni..speriamo che la guerra finisca con la vittoria nel 2023 se no la veggo molto buia..

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    1. Ah, bè… se pretendi di scegliere tu i tempi della storia, allora illuminaci su come accelerarli.

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  19. Non leggo i giornali e ho escluso la tv dal 2011. Può darsi che sia scema, che stiate ottenendo risultati mirabolanti, il problema è che non si vedono... Comunque ne riparleremo dopo la stangata della lega alle prossime elezioni se mai il regime ce le concederà.

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  20. Dopo la "stangata della Lega" alle prossime elezioni non avremo più la possibilità di riparlare di nulla, e sarà stato grazie a chi (s)ragiona in un certo modo

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  21. Caro Prof , lei è sempre stato coerente e lungimirante come sempre dalle questioni economiche fino a queste. Ora cosa possiamo fare ? uscire dal governo abbiamo capito che non è il caso. Provate lei e Borghi a fare pressione su Giorgetti e Salvini affinchè questi medino il più possibile per far si che non si arrivi all'obbligo. le soluzioni possono essere tante: super grenn pass solo per alcuni lavoratori, in caso ancora più estremo lookdown per i non vaccinati...(io sarei disposto a farlo). Ora lei ha conquistato in questi anni una certa influenza nella Lega e sappiamo che la sua opinione come quella di Borghi non ha lo stesso peso di un deputato o senatore leghista qualunque che noi elettori neanche conosciamo. Anche per questo continuiamo a seguirla (nonostante tutto). Cordialmente

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