giovedì 13 luglio 2017

Eufemismi

Quando vi chiedo di sostenere il mio progetto, finanziariamente o in altro modo (come nel post precedente), esito sempre, perché sento il peso della responsabilità che prendo nei vostri confronti. Temo sempre di non riuscire a darvi in cambio abbastanza. Poi, però, leggo i giornali, e mi consolo.

Lo sapevate? La crisi bancaria è risolta, rimangono solo da gestire sul piano organizzativo alcune ridondanze:


Chissà se questa "gestione delle ridondanze" ha qualcosa a che vedere con la stabilizzazione della povertà?


Ecco: questo è come vi informano loro. Confrontatelo con come vi informo io. Dopo di che, possiamo sempre augurarci di non dover più leggere titoli di questo tipo, quando il mercato avrà gestito con la sua lungimiranza gli esuberi (e le esuberanze) nel settore dell'informazione...



39 commenti:

  1. che magra consolazione la consapevolezza che anche i giornalisti si confronteranno con la durezza del vivere.

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  2. https://youtu.be/Fte40722XKw">Sostituendo "vita">>"eurozona" rende benissimo l'idea. Soprattutto pedagogico per la nuova scuola.

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  3. Essere il più instancabile avversario del Mito Qualunque le dà diritto a qualsiasi richiesta.

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  4. Mi scusi Prof., io non vorrei disturbarla ma so che è sempre attento alla qualità dell'informazione. Oggi ho letto sul Sole24Ore il Prof. Quadro Curzio, suo stimato collega, che scrive questa cosa qui:

    <>

    Sono confuso. Non è esattamente l'opposto di quello che lei ci ha insegnato con l'identità di contabilità nazionale S-I=X-M?

    http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2017-07-12/investimenti-vera-sfida-fiscal-compact-220350.shtml?uuid=AEfE7KwB&fromSearch

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    1. Tu sei ortottero, vero? La tua totale ignoranza di HTML ti denota come tale...

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    2. Wendell Gee, il Prof è stato gentile, ma se ti levi dai coglioni ci fai un favore.

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    3. Non sono riuscita ad aprire il riferimento, certo però che ne è passato di tempo da quando il mio prof. di economia politica, quasi 40 anni fa, ci imbottiva di Keynes in tutte le salse, e noi li', giù col groppone, a vergare pagine di grafici e tabelle. Bei tempi ... che nostalgia, per me (che ero giovane), ma anche per lui.

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    4. "Mi scusi Prof., io non vorrei disturbarla ...

      Mi meraviglia il fatto che uno come W.G. che sta qui da anni, ancora non abbia introiettato, al di là dei contenuti, le norme di comportamento basilari.

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    5. Il punto è che se non mette link attivi e usa i delimitatori dei tag come virgolette è impossibile capire cosa voglia dire. Comunque Quadrio Curzio purtroppo ha già dato pessima prova di sé. Non capisco perché venga ritenuto attendibile, ma mi adeguo.

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    6. Nocci
      Provo a rimettere il collegamento. Come ha notato il Prof non ho dimistichezza con html e sono con il telefono

      http://mobile.ilsole24ore.com/solemobile/main/art/commenti-e-idee/2017-07-12/investimenti-vera-sfida-fiscal-compact-220350.shtml?uuid=AEfE7KwB

      Mauro Magistri
      Non so lei ma io sono qui da tanti anni e non mi è mai stato chiesto di levarmi dai coglioni ne dal padrone do casa ne da nessun altro. Ho postato un collegamento di un articolo che ritengo interessante perché potrebbe trattarsi di cattiva informazione e ho chiesto un parere.

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    7. Prof. so che Curzio ha già dato prova di inattendibilità ma le ho sottoposto questo articolo perché, sempre se ho capito bene (in caso contrario me ne scuso) questa volta l'ha detta davvero grossa. Comunque se ho sbagliato a mettere il collegamento faró un corso di html. L'articolo era oggi sul Sole in prima pagina e trattava di investimenti e fiscal compact. Se a qualcuno interessasse può trovarlo su di un qualsiasi motore di ricerca. Chiedo scusa al padrone di casa per sintassi e lacune informatiche. Spero di non averle fatto perdere troppo tempo.

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    8. Provo a risponderti e in caso qualcuno mi correggerà. L'identità viene dalla sostituzione membro a mebro della equazione del PIl come reddito e come componenti aggregate, con pereggio di bilancio. Questo spiega che maggiore il surplus commerciale, maggiore è la disponibilità di risparmi. Il problema è che in questa identità non è più presente il PIL, ossia i beni e servizi che consumiamo e che, più o meno, rappresentano la nostra ricchezza reale. Facendo un paradosso, se ci schiavizzano tutti, acquistiamo competitività, esplode il surplus commerciale e si produce un grosso accumulo di risparmi (chi li accumula? Noi certo no, in quanto schiavi)rispetto agli investimenti produttivi.
      Marattin in un video usa lo stesso metodo per spiegare che, con bilancia commerciale nulla (X-M=0), R+(T-G)=I.
      Anche qua del PIL non vi è più traccia. Il punto in questo caso è che gli investimenti produttivi aumentano all'aumentare del risparmio privato e pubblico. Keynes ci insegna invece che gli investimenti non dipendono dai risparmi bensì dalle aspettative delle imprese.
      Eventuali commenti da parte degli utenti sono graditi.

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    9. Scusa W.G. cosa c'è di tanto strano nel ribadire ciò che Mario Draghi dice da quando sta lì, ovvero le famose riforme?
      Cose inattuabili e che non interessano alla Germania soprattutto. Se le dice Curzio cosa cambia? Più che inattendibile direi che è uno dei tanti illusi insieme al suoo sodale Prodi, solo per citare il più illuso di tutti. Draghi invece illude tutti e continua ad incasinare sempre di più la situazione, fino al botto finale.
      E vogliamo ancora parlare di regole dell'economia di scambio in questo casino?

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    10. Leonardo cacioppo
      Ho postato un commento sull'articolo in questione (grazie Paolo Corrado) perché mi ha sorpreso questa frase:

      Gli eccessi di risparmio connessi ai surplus dovrebbero portare a più investimenti pubblici e privati.

      1. perché mi è sembrata è in contraddizione con la nota identità contabile S-I=X-M

      2. perché, se intesa come impiego del surplus di alcuni paesi in quelli che invece sono a deficit, questa è proprio la ragione per cui si è verificata la crisi.

      Quello che mi è sembrato interessante è che, secondo me, pur ricordando i trascorsi del Prof.Curzio, raramente un personaggio della sua fama fa affermazioni così grossolane, e volevo segnalarlo al Prof. Ma, dato che nessuno di voi ha sollevato la questione, a questo punto, credo di essermi sbagliato io nell'interpretazione dell'articolo.

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    11. ALBERTO49
      Relativamente alle norme di comportamento basilari, come avrà di certo notato, non sono il caso più meritevole d'attenzione.

      Mi dispiace del malinteso che ho contribuito a creare nonostante la mia intenzione fosse solo quella di portare all'attenzione del Prof (e alla vostra) un contributo che ritenevo interessante come esempio di pessima informazione.

      Quello che ho trovato sorprendente dell'articolo del Prof. Curzio l'ho ampiamente illustrato a Leonardo cacioppo e non riguarda tanto le riforme e gli eurobond (mi sono accorto anch'io che è un articolo ad uso politico) ma un fatto, per quanto banale, un po' più tecnico.

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    12. W.G. vuole che le invii la lettera dell'assistente di Draghi a me inviata in risposta ad una mia lettera? Proprio quello è uno dei temi e per questo le dicevo che parlare di regole economiche è assurdo.
      Sulla questione HTML siamo d'accordo; per mio conto, come avrà notato, cerco di fare del mio meglio e mi incavolo sui link mal posti, perchè diventa difficile aprirli soprattutto dal cellulare.

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    13. Durante la conferenza stampa a margine margine del C.D. della BCE del 8 settembre 2016, ore 15:23 a precisaa domanda, Draghi risponde:

      D: La Germania è sulla buona strada per segnare un surplus da record di quest’anno, quindi dirà alla Bundestag di fare di più per aiutare i paesi vicini?

      Non si può semplicemente premere un pulsante ed eliminare un surplus commerciale se un paese è naturalmente competitivo, risponde Draghi. Questa non è una «economia pianificata».

      D: Ma vorrebbe che la Germania aumentasse la spesa pubblica per sostenere la ripresa?

      I Paesi che hanno margine di manovra fiscale dovrebbero usarlo. La Germania ha spazio, risponde Draghi senza problemi.


      Curzio, ripeto dice esattamente quello che dice Draghi, ribadito anche a me; ovviamente c' è la contropartita per i paesi che non hanno capacità fiscale:

      "Ad ogni modo, in generale i budget dovrebbero essere più orientati la futuro e investire in ricerca e sviluppo, educazione e infrastrutture per promuovere la crescita nel lungo termine. Paesi senza capacità fiscale non dovrebbero provare ad utilizzare una capacità che non hanno, mentre paesi che ce l’hanno dovrebbero utilizzarlo”.


      Lei comprende l' assurdità del sistema euro e l' illusorietà di attendersi certi comportamenti dalla Germania o da qualsiasi altro paese che si trovi nella stessa situazione?
      Curzio non ha mai parlato di solidarietà nell' investire i surplus in altri paesi dell' eurozona, a fondo perduto o altre forme di solidarietà, cosa che ovviamente avviene in regime di prestiti che non fanno altro che aumentare quei surplus.





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    14. ALBERTO49
      Continuo a non capire il nesso tra la frase dell'articolo che io ho criticato e quello che lei mi sta spiegando. Forse ho estrapolato dal contesto e non ho capito quello che voleva esprimere Curzio che, comunque, mi sembra piuttosto vago. La posizione di Draghi mi sembra affine a quella del governo tedesco. A questo punto non so come dipanare la matassa, mi dispiace. Ho visto che ha un blog, gli darò un'occhiata.

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    15. Il nesso, caro W.G. non è tra la frase dell' articolo che lei cita, ma tra tutte le questioni che solleva Curzio e le riforme che va chiedendo Draghi; è chiaro che non ci sia identità di vedute tra Germania e Draghi/Curzio, infatti la Germania intesa come economia tedesca, che ha capacità fiscale, col tubo che destina una parte del surplus verso la domanda interna, cosa che ovviamente, secondo la formula da lei citata, farebbe diminuire i surplus. Una parte dei surplus tedeschi vanno a finanziare la spesa a debito di altri paesi, spesa che potrebbe essere finanziata non a debito, se quei surplus andassero in parte, ad esempio al nostro paese dotato di moneta sovrana in modo che le aziende attraverso fiscalità o aumento dei salari contribuissero ad aumentare la domanda senza aumentare l' indebitamento estero.
      Ciò premesso, la frase che lei cita sugli eccessi di risparmio connessi al surplus di alcuni paesi, è riferito soprattutto alla Germania, come detto sopra.
      I surplus di C.A. di circa 50 MLD annui 2016 (credo di ricordare) che il sistema Italia realizza credo che in gran parte, data la situazione del Paese, solo in piccola parte vadano ad incrementare la domanda interna attraverso aumento di salari o investimenti aziendali che sono ai minimi storici, ma vanno a risparmio con indirizzi di vario genere.

      Mi faccia capire lei a questo punto cosa la turba così tanto nell' equazione S-I=X-M e cosa ci trova di strano, ovvero sul fatto che il surplus commerciale = differenza tra i risparmi e gli investimenti del settore privato; è solo una formula che dice che il surplus commerciale che fai come paese è pari a quella differenza. Se diminuisci il risparmio e aumenti gli investimenti, è ovvio che quella differenza diminuisce e puo diventare negativa, quindi il surplus diventerebbe negativo, ovvero deficit.
      Attendo sue notizie.

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    16. Non c'è niente che mi turba dell'identità I-S=X-M. A dire il vero è lei a sembrarmi turbato e non capisco come e perché ho meritato questo suo tono. Non andrei oltre.

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    17. Guardi che non ho polemizzato con lei ma con coloro che si illudono o illudono. Credo di aver chiarito abbondantemente le mie posizioni. Se il verbo turbare, usato da me, senza alcun intento provocatorio, il primo a cui ho pensato per esprimere le sue perplessità sulla formula, o sulla sua applicazione o validità, non le piace, la prego di sostituirlo con un altro, come ad esempio, "essere perplesso" o "avere dei dubbi".
      Sappia inoltre che è naturale per me essere turbato dai comportamenti di questa gente, come spero capiti anche a lei.
      Attendo ancora sue delucidazioni sul quesito iniziale da lei posto, cosa che mi sembra non abbia chiarito.

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    18. Provo a chiarire anche se forse sarebbe più facile a voce o su una chat.

      Io sono perplesso ma non dall'identità S-I=X-M ma dal fatto che Curzio affermi che i surplus dovrebbero portare a nuovi investimenti; cosa che ovviamente non avviene proprio per la suddetta formula. Chiedevo se fosse una cantonata clamorosa del Curzio o se nel contesto del discorso ci stava pure quella tesi.

      Forse la miglior risposta me l'ha data il Prof ricordandomi che tale personaggio non è più credibile.

      Riguardo al nostro scambio non comprendo perché mi ha spiegato tante cose ma non la principale. Secondo lei Curzio quella cosa la poteva scrivere?

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    19. Vede che lei fa una enorme confusione?

      La formula cristallizza una situazione, cosa che ho cercato di farle capire almeno quattro volte. Curzio non dice stupidaggini su questo tema, dice solo che diminuendo il surplus, S-I si riduce a favore degli investimenti, riducedo il risparmio, ma ovviamnte non al tempo T in cui il surplus si è già consolidato, ma dinamicamente nei periodi successivi.
      Se lei una parte di quella quantità S al tempo T la destina ad altro (successivamente), come le ho già detto, anche ad investimenti (discorso tutto da capire nelle modalità pratiche, ad esempio in Germania), ciò va modificare, ma in tempi successivi X-M, ovvero S-I.


      La sua frase:

      2. perché, se intesa come impiego del surplus di alcuni paesi in quelli che invece sono a deficit, questa è proprio la ragione per cui si è verificata la crisi.

      rende evidente che la questione rendeva del tutto fuori luogo citare la formula, come appresso capirà, credo.

      Ed inoltre è una cosa che Curzio non si è mai sognato di dire, riferendosi chiaramente al paese (Germania) dove ciò dovrebbe accadere (rilegga la frase completa di Curzio )

      "Gli eccessi di risparmio connessi ai surplus dovrebbero portare a più investimenti pubblici e privati. Se manca un’impostazione più cooperativa a sostegno della domanda si creano infatti squilibri macroeconomici che vanno controllati più efficacemente a livello di Ue e Uem. In tutto ciò ovvio è il riferimento alla Germania che è chiamata a una leadership ineludibile.

      come ho cercato di farle capire almeno quattro volte.

      Poi la formula che lei ha citato, ovvero X-M=S-I è riferita alla contabilità di un paese, ovvero le componenti sono interne al paese preso in questione quindi eventuali investimenti fatti in altri paesi vanno contabilizzati in modo diverso. per quanto possa essere inaffidabile Curzio, mai poteva fare confusione su questo punto.

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    20. La ringrazio per la pazienza. Rileggo, ci ripenso e poi le rispondo domani.

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    21. Non si preoccupi, ho una pazienza a prova di PDeurino incallito e cronico; nemmeno Prodi potrebbe ormai farmela perdere.
      Spero solo di essere stato utile.

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    22. ALBERTO49
      Ho riletto con attenzione sia l'articolo di Curzio che il nostro scambio di commenti.

      Credo (o spero) di aver capito, tutto sommato, cosa voleva dirmi e dove voleva andare a parare l'articolo.

      I due punti che mi hanno aiutato sono:

      1. Curzio si riferisce al futuro (il tempo t) e non al presente

      2. Curzio si riferisce alla cooperazione trai paesi e non al singolo paese.

      Resta il fatto che trovo l'articolo confuso, per i miei parametri, e che io non avrei scritto così quella frase che ho fatto tanta fatica a capire. Forse, lei ha una visione più ampia della mia sull'opinione dei vari personaggi in questione e riesce a cogliere delle sfumature più sottili di quanto io riesca a percepire.

      Grazie ancora per la disponibilità che spero di poter ricambiare in futuro.

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    23. La sua domanda mi intrigava ed è servita per un ripasso; onestamente non capivo i suoi dubbi e ciò è stato utile ad entrambi.
      Questo conta"

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  5. @matteo Arca I giornalisti si stanno già confrontando con la durezza del vivere... I mercenari pennivendoli invece troveranno un nuovo ingaggio... Naturalmente tra gli antieuro....

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  6. Sono diventati ridondanti in un sistema che hanno contribuito a creare, pensare di essere immuni è ortotticamente piddino e un suo #VLAD è più che d'uopo, chi si spende nel dissipare le nebbie piddine merita tutto il supporto.

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  7. DOMIN – E così il giovane Rossum si è detto: l‘essere umano è una creatura che, tra le altre cose, prova gioia, suona il violino, ha voglia di andare a fare una passeggiata, ha, insomma, bisogno di fare un sacco di cose che… che in fondo sono inutili.
    HELENA – Ah!
    DOMIN – Aspetti. Inutili se si deve, per esempio, tessere una stoffa o fare dei calcoli. Un motore a nafta non ha bisogno di orpelli o ornamenti, signorina Glory. E fabbricare operai artificiali non è molto diverso da fabbricare motori a nafta. L‘essenziale è che la produzione sia il più semplice possibile e il prodotto il migliore possibile dal punto di vista funzionale. E lei che ne pensa, qual è l‘operaio migliore dal punto di vista funzionale?
    HELENA – Il migliore? Forse quello che… che… Se è scrupoloso e dedito al suo lavoro.
    DOMIN – No, è quello più economico. Quello che ha meno bisogni. Il giovane Rossum ha inventato l‘operaio con il minor numero di bisogni. Per far questo ha dovuto semplificarlo. Ha cancellato tutto ciò che non era direttamente legato al lavoro. In questo modo ha quindi eliminato l‘uomo e creato il Robot. Cara signorina Glory, i Robot non sono uomini. Dal punto di vista meccanico sono più perfetti di noi, hanno un‘intelligenza cerebrale incredibile, ma non hanno l‘anima […]

    Da Karel Čapek, R.U.R. Rossum‘s Universal Robots (1920)

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  8. Anche se il settore del giornalismo da sbraco è quello da cui mi aspetto il maggior repulisti di "ridondanze", è però necessario focalizzare lucidamente il problema...
    Il flash mi è apparso quando pochi giorni fa mi sono recato presso lo sportello di un importante, anzi un primario istituto bancario per pagare la TARI. Una gentile commessa mi ha invitato ad effettuare il versamento con il bancomat dicendomi che queste erano le disposizioni che lei aveva ricevuto dalla Direzione.
    Allora ho subito immaginato lo scenario delle banche tradizionali fra 10 anni...pochissimi sportelli e personale umano quasi azzerato.
    Ma oggi anche i caselli autostradali sono quasi interamente automatizzati, i distributori di benzina sono quasi tutti self-service, i distributori di bevande stanno rendendo obsoleti i bar tradizionali, Amazon sta facendo chiudere migliaia di piccole attività commerciali (ma anche grandi), internet ha drasticamente ridotto il lavoro alle agenzie di viaggio, i call-center hanno sede in Albania o in India, le autovetture non si acquistano più dal concessionario ma online e sempre più con il noleggio a lungo termine, in modo che i meccanici e le assicurazioni siano costretti a ridurre i prezzi per stringere convenzioni capestro con tali noleggiatori (per poi rivalersi sul personale dipendente).
    Poi ci sono tagli dei lavoratori nelle aziende in crisi come Alitalia, ma anche nei settori pubblici, come la sanità, in nome della famosa razionalizzazione della spesa.
    Insomma, oltre al preoccupante quadro lavorativo indotto dalla deflazione economica, occorre anche tener conto anche di quello, altrettanto pericoloso, creato dall'eccesso di tecnologia.
    Forse non si dovrà provvedere a riempire buche, come affermava Keynes, ma sicuramente dovremo tutti quanti immaginarci un diverso sistema socio/economico che prediliga per esempio la spesa per creare una stabile occupazione diffusa migliorando contestualmente ambiente e qualità della vita, piuttosto che buttare i soldi dall'elicottero per sostenere, come è stato fatto fino ad oggi, lo status quo finanziario ed alimentare la forbice del divario sociale.

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    1. Io di persone che acquistano l'automobile online non ne conosco. L'attuale disoccupazione non e' figlia delle nuove tecnologie ma delle politiche di austerita' e dagli effetti dell'euro. Non veicoliamo questo tipo di messaggi. Ci sono paesi piu' moderni e tecnologici del nostro che hanno la piena occupazione.

      PS ho smesso di leggere il giornale di Scalfari da almeno 4 anni, e mi spiace solo per il giornalaio.

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    2. Anche evitando di considerare i paesi più avanzati del nostro, e con meno disoccupazione al contempo, oggi esistenti, e anche senza ritirare fuori il consueto esempio del professore (la mitragliatrice e gli Unni), comunque efficace, bisogna ficcarsi in testa che nel 1200, nel 1800, nel 1975, nel 2017, nel 2117 e nel 3017, il cosa l'Uomo fa per vivere è una sua scelta: la tecnologia non è una imposizione divina dall'alto, il problema sarà sempre e soltanto politico ovverosia la sua soluzione dipenderà sempre da una nostra decisione; una decisione sulla società (sul sistema socio-economico, sul modo di produzione sociale, chiamatelo come volete) che sceglieremo di darci.

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    3. Le macchine e i distributori di benzina e di bevande ecc. non crescono sugli alberi, qualcuno li costruisce, li trasporta e li monta e tutti questi hanno bisogno di abitazioni per vivere e di alimentari per campare e di vestiti per coprirsi.

      Amazon ha commissioni talmente elevate che ad eccezione di poche categorie, vendere su quel portale è suicidio, meglio continuare nel modo tradizionale.

      Il problema non è la tecnologia, non è corretto affermare questo e sa tanto di "eh signora mia, oggi ci sono i robot", che oltre a non essere una cosa corretta eticamente e anche fuorviante e rischia di distogliere l'attenzione dal discorso ben più importante di quali siano le reali cause, che qui ormai conosciamo bene tutti (o dovremmo).

      Il Giappone non è proprio all'età della pietra, eppure si avvicina alla piena occupazione.
      L'Italia ha problemi di natura diversa (ma non così diversa) che non può risolvere in quanto non ci è permesso fare interventi statali se non c'è il benestare dei tedeschi (ops, dell'UE) e i fondi europei, che ricordiamo essere già soldi nostri, guarda caso, raramente coprono settori di interesse nazionale ad altà priorità.

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    4. ..l'auto, l'ho appena comprata online (autoscout24); usato, dimostrativo, di 6 mesi, da concessionario in Germania (e senza provarla); me l'hanno portata, sul bilico, di fronte casa.
      Non ha più alcun senso recarsi fisicamente dal concessionario "per comprar l'auto".

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  9. "ridondanze"?! Verrebbe da dire "Le parole sono importanti, come parli!" Mai vista una parola simile usata in un contesto dove si tratta di diminuire posti di lavoro (ed infatti il vocabolario Treccani non lo menziona tra quelli possibili). Penso si tratti quindi di una italianizzazione imbastardita dell'inglese "redundancies", uno di quei casi in cui la lingua di Shakespeare viene usata per celare politiche che, se espresse con un italiano corretto, farebbe scendere la gente per strada.

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    1. In molti campi dell'ingegneria, la ridondanza è importantissima per gestire i casi eccezionali e i possibili errori di costruzione. Ad esempio, se devo progettare una trave che deve tenere due tonnellate, devo dimensionarla per un carico di oltre 4t (in realtà la procedura è più complessa ma è per far capire).

      In matematica si parla di sistema di equazioni ridondante se si può eliminare un'equazione ottenendo un sistema equaivalente. Nel caso le equazioni non siano esatte, ad esempio se sono il risultato di misurazioni fisiche soggette ad errore, la ridondanza riduce l'errore se questo non è sistematico.

      In Campania si parla di ridondanza dei Canadair (si veda anche l'importanza 'sistemica' descritta nel link 'ingegneria') in quanto qualcuno ha calcolato che, compatibilmente con la nostra durezza del vivere, ne bastavano pochi. Poco male e tutto sotto controllo! Nel caso li facciamo venire dalla Francia.

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    2. Faccio le mie scuse W.G., ma sembrava tanto una provocazione. Cmq non mi sembra valga la pena perder tempo con Quadro Curzio.

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