(...Taquin le Superbe dans toute sa splendeur...)
Dalla quinta colonna ricevo, e volentieri pubblico (fra le risate...):
Ciao, non potevo
venire mercoledì mattina al Parlamento, però sono riuscito a seguire in
streaming solo un po' del tuo intervento, giustamente rivolto ai francesi...
Adesso ho sentito
Salvini:
però devo dire che non mi ha sorpreso: sono tre anni che trovo
condivisibile quello che dice.
Se avessi avuto
modo di incontrarlo, avrei voluto dire a lui e a Borghi questo:
La Lega si trova
in una situazione di incoerenza di fondo simile, ma opposta, a quella dei vari
partitini di sinistra.
Come fai ad
essere liberista, a sostenere la necessità di limitare il ruolo dello stato
nell'economia, a voler favorire il libero mercato rispetto all'intervento
statale, a prediligere misure economiche pro-business ed essere contro l'euro?
L'euro, come tu
insegni, è lo strumento più efficace per ottenere esattamente quegli obiettivi,
in termini di politica economica.
Quindi delle due
l'una: o non sei così "liberista", e allora quanto prima lo chiarisci,
meglio per te. Oppure non puoi essere contro l'euro, e anche qui urge
chiarezza.
Come vedi è
esattamente la condizione opposta della sedicente sinistra.
Altra cosa che
gli avrei detto, stando così le cose, oggi in Italia c'è una prateria, anzi due,
per due forze politiche che volessero in modo coerente sostenere gli interessi
contrapposti delle diverse classi sociali, lavoro vs capitale.
(Non voglio
invitarti a fare un partito, sia chiaro).
Una vera destra,
conservatrice, che difende gli interessi del capitale senza vergognarsene, che
quindi si fa paladina dell'UE e dell'euro, diciamo una destra einaudiana, un
po' meno imbranata, improvvisata e ignorante rispetto a quella di Mario Monti,
avrebbe subito un ruolo centrale, sbaragliando PD, Berlusconi, e centristi
vari.
Una vera
sinistra, che difende gli interessi del lavoro, senza complessi, quindi capace
di proporre protezione per i più deboli, indipendenza dal vincolo esterno, e
redistribuzione, una sinistra "bagnaiana" (ancora una volta, il
riferimento è ideologico, non operativo) sarebbe il punto di riferimento di
tutti gli "sconfitti" di questi ultimi decenni, dei veri
progressisti, e di chi semplicemente crede in un paese egualitario e capace di
emanciparsi dallo stato di sottomissione attuale.
Se ci fossero
queste due forze politiche, esse farebbero piazza pulita di tutti i partiti
esistenti, Lega compresa.
Finché però non
ci sono, la rappresentatività, la partecipazione al voto sarà necessariamente
bassa, e vincerà chi sa fare meglio il gioco delle tre carte, che per ora è il
M5S.
Vediamo se
riusciamo a incontrarci quest'estate,
Un abbraccio,
Philip
Dunque dunque dunque...
Vi dico come la penso.
Intanto, come sapete, fondare il PBI (Partito Bagnaiano Italiano) è esattamente in testa alle mie aspirazioni... anche Philip lo sa benissimo, tant'è vero che per evitare una ogiva termonucleare si è affrettato subito a dire che stava scherzando!
Il progetto presenta svariate criticità, come direbbe un economista: la prima è che la politica, a differenza del pericolo, non è il mio mestiere, forse anche e soprattutto perché il pericolo non è il mestiere dei politici, tutti molto "conservativi", tutti molto tesi a intercettare e conservare il consenso che hanno, anziché quello che non hanno (e su questo Philip sfonda con me e non solo con me una porta aperta). Il problema fondamentale però è di brand: del mio nome non c'è bisogno. Io sono solo uno che ha letto Keynes e lo prende sul serio, quindi non ha bisogno né di mettere il proprio nome sull'acqua calda altrui, né di mettere il caro e sacro nome di Keynes sulla propria acqua sporca (due diversi modi di essere un poraccio: chi segue il dibattito sa a chi mi riferisco).
Poi, mi toccherà rileggere il programma economico della Lega. Quando mi capitò di farlo, ne parlai sul Fatto Quotidiano trovandolo mediamente più post- che pre-keynesiano (l'articolo è qui), valutazione peraltro condivisa a denti stretti e con una certa invidia anche da un esponente della sinistra "de sinistra" che poi forse è tornato nell'ala sinistra della sinistra "de destra", che a sua volta si sta dividendo in un'ala di destra e un'ala di sinistra, fra chi, patetico Achab ebbro dei propri risentimenti, vede capodogli nel bicchiere, mucche nel corridoio, o suricati nella giberna (perché no?), e chi, intellettuale della Magna Magna Grecia, sprezzante mi ribatteva "allora dovremmo dividere anche gli Stati Uniti d'America", salvo poi prenderla lì per sopravvenuta e manifesta obsolescenza...
Questo però non vuol dire che il simpatico chiasmo ravvisato dalla quinta colonna non ci sia, ma credo sia opportuno metterlo a fuoco un po' meglio.
A fronte di una sinistra che compatta, con l'unica eccezione di Marco Rizzo, vuole difendere il lavoro con l'euro, abbiamo in effetti una destra che vuole attaccare l'euro difendendo le misure liberiste di Renzi. Questa destra, però, mi sembra più quella della Meloni che quella di Salvini (anche se ci sono margini di interpretazione).
Qui si aprono due ordini di considerazioni. La prima deriva dall'ennesima discesa in campo del Berlu cocchiere, spuntato fuori dopo la vittoria per intestarsela: lui oggi vuole fare il polo moderato, dal che istintivamente traiamo una lezione: che ci sarebbe bisogno, invece, di una destra che facesse la destra (difendendo il capitale), e di una sinistra che facesse la sinistra (difendendo il lavoro). Questo è quello che auspica anche Philip, perché in teoria la democrazia funzionerebbe così, no?
No.
Direi di no.
Per il semplice motivo che se la democrazia funzionasse, e funzionasse così, al governo ci sarebbe sempre e solo la sinistra (intesa come partito che difende gli interessi del lavoro), e questo perché siccome un'azienda con 100 amministratori delegati e un dipendente non si è mai vista, difendere il lavoro significa tutelare gli interessi della maggioranza! In altre parole: se la democrazia funzionasse, essa sarebbe già, in re ipsa, dittatura del proletariato!
Solo che... l'economico non esaurisce il politico. Nel politico c'è qualcosina in più: c'è, ad esempio, il Fogno, che non è un'invenzione della Finiftra progreffifta, ma, prima (guarda caso, o meglio: cafo) un'invenzione del liberismo (il poliziotto cattivo dello stesso regime). L'illusione che, liberi di lacci e lacciuoli, si riesca a pervenire, può essere molto ma molto appealing per chi avrebbe in realtà bisogno di essere tutelato dallo Stato: il Pedante ha fatto su questo un lavoro magistrale, che vi esorterei a consultare con più assiduità. E poi ci sono questioni valoriali, e via dicendo.
Quindi, l'idea che lo spettro politico possa essere scisso dal prisma dell'economia in due bande: un partito laburista e un partito capitalista, dobbiamo metterla in soffitta. Non funziona così. Un lavoratore spesso è (cioè si sente) un capitalista che non ce l'ha fatta, anche perché tale gli viene insegnato a considerarsi, per l'ovvio motivo che così si distrugge la sua coscienza di classe, con tutto quello che ne consegue.
Questo, in effetti, viene incontro al discorso di Philip.
Poi c'è un altro ordine di considerazioni. Sinistra e destra sono incapaci di un atto di coraggio, che consiste nel capire che oggi non vinci parlando "ai tuoi", ma "ai loro", a quelli degli altri (come già ci siamo detti). A sparigliare non sarà tanto chi saprà delimitare in modo netto il recinto dei propri referenti di classe, ma chi saprà scavalcarlo in modo intelligente.
Chiarisco.
Per anni mi sono dovuto intenerire, ho dovuto ascoltare compunto le querimonie degli esponenti della sinistra della sinistra di destra, poi passati alla destra della sinistra di sinistra, e ora persi nello spazio, secondo i quali era impossibile dire certe cose, perché i "loro" non volevano ascoltarle, ed era impossibile far tacere certi personaggi, come il simpatico "pangolino nel bidet", perché "però erano tanto onesti!" o perché "però orientano il consenso". Quindi anche chi era perfettamente cosciente delle criticità dell'euro, rinunciava a parlarne per opportunismo.
Viceversa, mi dicono, a destra sono razzisti! E quindi, su loro deve cadere l'interdetto. Solo che... anche questo preteso razzismo, se e dove c'è, e nell'attesa di essere sorpassato a destra dai provvedimenti del governo (come regolarmente avviene), è frutto di un mal di pancia interno: frutto dell'idea che si debba parlare ai "propri", ai simpatici valligiani, o ai veneti fuuuuuurbi, fieri della propria pretesa supremazia etnica, anziché affrontare i temi economici, che coinvolgono tutta la collettività nazionale.
Allora: io devo sorvolare sopra le sparate dadaiste e razziste (verso di noi) del simpatico "casuario nella bistecchiera", perché sai, lui è fatto così... però devo indignarmi quando Salvini fa qualche post su Facebook lievemente fuori luogo (dai, Matteo: facciamo finta che a destra ci possa essere dialogo: io in effetti ogni tanto eviterei...). E perché dovrei trattare in modo asimmetrico comportamenti che sono sostanzialmente simmetrici, perché derivano dalla stessa identica esigenza: parlare ai "propri"?
Nel merito, oggi ve lo ha detto anche Macron che i migranti economici non hanno diritto di asilo (che spetta ai rifugiati, per definizione), e non è che sia una grande novità, né un'affermazione particolarmente fascista: lo dice anche quel noto fascioleghistxenofobnazionalista di Mario Nuti, in un lavoro che ha presentato all'ultimo workshop organizzato da a/simmetrie:
(e che ora è submitted in una rivista "de passaggio"... L'intero slideset è qui).
Mi avvio a concludere, come dicono i veri politici prima di trifolarvi le gonadi con altri quindici minuti di vacuità.
Se alla mia età non avessi capito che niente è semplice, e che gli altri di tutto hanno bisogno tranne che dei miei consigli, forse direi anch'io due cose a Salvini: la prima (che in effetti gli ho già detto) è di non cadere nella trappola dei media. Inutile fare sparate sugli immigrati, e questo non perché il problema non esista, ma perché gli italiani ormai hanno capito benissimo chi, come e perché sta speculando su questo tremendo fenomeno. Il "lavoro (politico) sporco" sull'immigrazione è inutile: lo fa la Merkel, lo fa Macron, lo fa Gentiloni. La cosiddetta destra il punto lo ha marcato: ora la cosiddetta sinistra su questi temi deve mettersi all'inseguimento: i suoi intellettuali il problema lo espongono chiaramente (vedi sopra Nuti), e i suoi elettori lo vivono sulla propria pelle (vedi amministrative). Quindi, meglio evitare toni controproducenti, concentrandosi invece sull'economia, per il duplice motivo che è la prima preoccupazione di molti, e che l'analisi delle dinamiche economiche consente di arrivare a quella delle dinamiche demografiche con eleganza, efficacia, semplicità e umanità.
Per un camuno che perdi, trovi dieci marchigiani. Secondo me lo scambio è vantaggioso, visto che in politica, mi dicono, quello che conta non è la qualità (eccellente in entrambi i casi) ma il numero...
La seconda cosa è che sì, siamo d'accordo che il nostro mondo è orwelliano. Non sono completamente d'accordo sul fatto che la rete abbia (solo) aperto spazi di libertà. Questa è stata la mia esperienza (altrimenti voi non sareste qui), ma non posso non vedere che in realtà la rete è il completamento del progetto orwelliano. La televisione diffonde il verbo, ma la rete traccia i nostri movimenti. Nel mondo di Orwell bastava un solo apparato, nel nostro ce ne vogliono due, e la rete non è solo un pezzo della soluzione: è anche un grossissimo pezzo del problema. Ciò posto, da chi fa un discorso sostanzialmente condivisibile come quello che avete ascoltato qua sopra (essendo poi liberi di non condividerlo, anzi: la discussione sarà aperta, ovviamente escludendo Cocucci, Serendippo e Yanez, che lasciamo nel limbo dei castori), mi aspetterei che trovasse l'intruso nella lista di firmatari di questo simpatico DDL. Aiutino: penso che Nunziante abbia bisogno di un buon consiglio! Se non gli viene dato, io mi trovo in una situazione un po' paradossale (che può anche non fregar nulla a nessuno): ho tolto il saluto a quel cuor di leonessa di Fassina, semplicemente perché non ha preso posizione contro le sparate della terza carichessa dello Stato a favore della censura (a suon di consulenti svizzeri), e poi, però, non trovo nessuna firma di SI sotto al decreto della vergogna, mentre ci trovo questo signore che non conosco e che non so quindi perché ce l'abbia con me.
Perché chi firma quel DDL, anche se non lo sa, è un mio nemico, perché vuole togliermi la libertà di espressione...
Ecco: le contraddizioni che vedo io sono queste, più che quelle delle quali parla Philip. Ma sono contraddizioni sulle quali, come la lettera della quinta colonna dimostra, a sinistra molti sono ormai disposti a sorvolare, concentrando gli sforzi sulla contraddizione principale.
Certo, può essere un rischio, può essere un errore. Io non sono un politologo (per fortuna) quindi...
E voi come la vedete?
"Suricati nella giberna".
RispondiEliminaMi sento diversamente gay e per l'occasione (Dio la benedica) anche diversamente credente.
Oggi non è facile orientarsi tra destra e sinistra, perché alcuni partiti moderni hanno fuso valori dell’una e dell’altra ideologia.
RispondiEliminaLa fusione ha avuto un esito positivo quando il partito ha ereditato il meglio della destra e il meglio della sinistra. Negativa quando ha fatto esattamente l’opposto, assumendo solo il peggio.
Alla prima categoria appartiene la Lega. Un partito giustamente di destra (difesa dei valori solidaristici cristiani, tutela delle tradizioni, abbassamento della pressione fiscale) e giustamente di sinistra (nazionalpopolare nel mettere al primo posto il lavoratore italiano rispetto al migrante economico, nel combattere per ridurre l’eccessiva flessibilità del mercato del lavoro, nel voler rilanciare la domanda interna attraverso la riattivazione di una banca centrale italiana).
Agli antipodi, invece, ci sono realtà come il PD, disgraziatamente di destra (privatizzazioni dei profitti e socializzazione delle perdite – le banche venete, ultimo esempio –, schiacciamento dei salari) e disgraziatamente di sinistra (battaglia per l’appiattimento delle diversità etniche, sociali e di genere).
In un contesto simile, dove la Lega è il partito più a sinistra di tutti, ha ragione Philip: ora come ora, c’è una prateria elettorale aperta – i cui orizzonti si amplieranno ancora di più con il protrarsi della crisi – per l’avvento di un partito di sinistra vera; un vuoto che verrà colmato solo nel momento in cui il disagio del lavoratore – legato a doppio filo con la permanenza dell’Italia nell’Eurozona – toccherà l’apice.
Tuttavia, per ora la Lega è l’unica realtà che difende le condizioni del lavoratore, con le sue proposte in campo monetario, fiscale e di regolamentazione del commercio.
Il fatto che abbia sostenuto per prima queste tesi, gli verrà riconosciuto a livello storico. In attesa del manifestarsi di un’ondata rossa.
Mi sono trasferito in Veneto nel 1992, quando avevo 29 anni. Pur essendo nato solo 5 chilometri a sud del Po, la mia regione aveva una storia e una connotazione politica di un colore ben diverso e le differenze le notavo immediatamente, anche perché nei due anni e mezzo precedenti avevo lavorato a Roma, in quello che allora era un istituto di credito indipendente (poi divenne solo una sigla in un gruppo più ampio, ormai è sparita anche la sigla).
EliminaPuò darsi che i vertici della Lega abbiano saputo coniugare il “meglio” di destra e sinistra, anche se qualche perplessità mi rimane, ma posso garantire che in questa regione, la maggioranza della base elettorale rifiuta anche solo di immaginare di votare un partito che condivida valori “di sinistra”. L’oggetto degli strali dei miei concittadini sono in primis gli immigrati e in seconda battuta la voracità del fisco. In base alle circostanze, il ruolo di primo e secondo in classifica si possono invertire o unificare in un’unica invettiva.
Di uscita dall’euro ne ho sentiti parlare pochi . Che io sappia, soltanto un mio collega (docente alle superiori, in 25 anni capita di cambiare lavoro) ha letto Anschluss di Giacché e conosce Goofynomics. Per la maggioranza, il rapporto con l’euro è descritto qui: http://www.linkiesta.it/it/article/2016/05/06/bce-addio-500-euro-ora-li-trovi-solo-in-trentino/30244/.
Anche se non voto più PD, mi dispiace sentir parlare di “socializzazione delle perdite” nel caso del bail-out per le due banche venete, scelta che condivido e ritengo più corretta del bail-in, anche se purtroppo si tratta della cosa giusta fatta per il motivo sbagliato: http://corrieredelveneto.corriere.it/vicenza/notizie/cronaca/2017/21-giugno-2017/ex-magistrato-banche-venete-pm-non-vollero-indagare-bpvi-cosi-sistema-protesse-zonin-2401706211527.shtml.
Tornando al voto, immagino che un eventuale trionfo della Lega verrebbe interpretato dagli elettori come il via libera a “risolvere” prioritariamente i due problemi suddetti, con buona pace della sovranità monetaria. Per questo temo che votare Lega sia utilizzare il motivo giusto (no-euro) per fare la cosa sbagliata.
Paolo Brunelli
Spudoratamente OT molto.
RispondiEliminaSono in seconda fila all'Auditorium Gestori, non proprio seguacia perché mi ero del tutto dimenticata di iscrivermi, eppure, fortunaccia, sono proprio qui.
Purtroppo per me, dovrò staccare presto per non perdere l'ultimo treno sicuro per la mia disponibilità pur non lontanisima dimora :-).
E dunque spero di non esser costretta a nn ascoltare te, visto che ha appena cominciato Fusaro.
Che vuoi, una distanza ci divide (semicit. da Montale).
E dire che sono nella città dalle dieci e, per una serie disguidi, son riuscita a vedere solo una mostra, quella di Manet che consiglio, a Palazzo Reale.
Ha appena cominciato l'economista.
IO sono in seconda fila, esattamente di rimpetto a te, dove mi sono piazzata contando sul fatto che tu avresti occupata la poltroncina di rimpetto allo schermo.
E anche alle semiseguace o seguacie talvolta va bene, forse in virtù del fatto del loro semiseguacismo.
Uh uh.
I soliti ormai (?) frequenti e fitti erroracci di battitura (toucchatura?), come il nome dell'auditorium divenuto ignominiosamente Gestori, originario Testori.
EliminaSaranno gli occhiali, gli occhi e il metodo di inserimento lettere Gboard, tanto pronto e dunque tanto autonomo e il fatto che scrivere toucchando in un riquadro stretto mi è difficile, specie con polpastrelli non proprio anelli?
Tutto ciò peggiorato dalla repentina scivolata, in auditorium, da giovane ad annosa, sia pur casinista come solo i giovani si dice siano?
Boh.
il problema é di brand (strano, mi sembra di aver giá letto questa parola stamattina): del Suo nome (forse) non c'é bisogno (anche se, se non fosse stato per Lei mai mi sarei sognato di seguire la Lega o la musica classica), ma forse ci sarebbe bisogno di un nome diverso da quello di Salvini. Comunque si é spiegato benissimo, grazie della risposta e buon weekend
RispondiEliminaA monte di tutto c' è la Verità; il resto è solo noia.
RispondiEliminaIo la vedo che il grande inganno nasce dalla distinzione ancora vigente fra destra e sinistra.
RispondiEliminaQuesta demarcazione aveva un senso, all'epoca della schiavitù o successivamente al periodo della rivoluzione industriale, o ancora meglio, fino al termine della IIWW, quando da allora in poi fu avviato, nei Paesi cosiddetti occidentali, un percorso di sviluppo democratico e culturale.
Oggi le elezioni francesi ci hanno plasticamente dimostrato come il programma di Melenchon fosse incredibilmente simile a quello di Marine Le Pen.
Ma a qualcuno attualmente fa ancora comodo dividerci nel nome di queste vetuste ideologie, che ancora vengono assurdamente (ma solo da una parte) perseguite legalmente con il reato di apologia.
Questa confusione ideologica in politica viene utilizzata per stroncare sul nascere tutto quelle procedure che dovrebbero condurre a progetti di buon senso, necessari a garantire un capitalismo sano e controllato, senza eccessive influenze da parte del capitale finanziario e propedeutico a produrre il giusto utile per l'imprenditore a fronte di un equo salario per il lavoro dipendente.
Non si tratta neanche di distinguere fra liberismo e statalismo, perchè anche questa contrapposizione è stata evidentemente prevista e superata già quando fu redatto il Trattato di Lisbona, dove si pensò bene di inserire il concetto di Economia sociale di mercato, che in pratica vuole dire che lo Stato fa il socialista con i ricchi ed il liberista con i poveri (cit.Donald).
Sotto questo aspetto forse la mossa più intelligente, ma anche la meno utile considerata nel contesto in cui viene attuata, l'hanno fatta i pentastellati, dichiarandosi di non schierarsi ne a dx ne a sx.
Concludo auspicando che Salvini possa vincere le resistenze di alcune cariatidi del suo partito, lasciando le politiche di destra finalizzate a tutelare il patrimonio del nostro Paese, cioè le pmi, ma contribuendo nel contempo a denunciare l'attacco al salario prodotto dal progetto eurista e soprattutto insistendo a far comprendere la differenza, in tema di immigrazione ed ordine pubblico, fra la logica di un ottuso buonista/globalista e quella di un realistico buon senso.
La beffa più grande che il diavolo abbia mai fatto è stato convincere il mondo che lui non esiste (cit.)
EliminaSaluti cordiali
La beffa più grande che il diavolo abbia mai fatto è stata convincere il mondo che lui non esiste.
EliminaLa beffa più grande degli ideologi è stata convincere il mondo che le ideologie sono morte.
Friedrich von Hayek scrisse che “Ogni ordine sociale si basa su un'ideologia”. Hayek entrò in polemica con Kelsen, poiché quest'ultimo sosteneva di essere in grado di smascherare l'ideologia sottostante le altrui teorie del diritto. Hayek rispose che anche la teoria del diritto di Kelsen è fondata su un'ideologia.
Le affermazioni secondo le quali “le ideologie sono morte” e che viviamo in un modo post ideologico sono frasi furbe, frasi molto furbe di chi vorrebbe imporre la propria ideologia agli altri.
“Le ideologie sono morte” in realtà significa: “voi dovete abbandonare le vostre ideologie, poiché le vostre ideologie sono morte e dovete adottare la mia”.
Storicamente, le ideologie non muoiono ma vengono sostituite. Le ideologie politiche chiedevano sacrifici ai cittadini per la creazione di un mondo migliore. Poi i popoli hanno capito che il mondo migliore non sarebbe venuto, che l'utopia teorizzata dalle ideologie politiche non si sarebbe realizzata e i sacrifici patiti erano a fondo perduto. Quando i popoli perdono fiducia nelle ideologie politiche, avviene la loro sostituzione con ideologie economiche. La moneta forte, il continente grande, il grande sogno europeo - ecco, il grande sogno, l'utopia di un mondo migliore: ma le ideologie non erano morte? - Ovviamente bisognerà affrontare qualche sacrificio: austerità, disoccupazione, emigrazione di massa, magari qualcuno potrebbe morire, ma sono sacrifici che per il grande sogno europeo siete disposti a sopportare, ne siamo così sicuri da evitare di chiedervelo.
In italiano si abbrevia 2GM (es. Enciclopedia Treccani) in inglese si abbrevia WWII o WW2. Poi sarebbe comodo usare abbreviazioni in lingua A dentro frasi in lingua A e abbreviazioni in lingua B dentro frasi in lingua B.
EliminaIl mio precedente per ovviare ai contorsionismi vani per iscrivermi a Twitter, e ciò solo per la vanità di scrivere che sono qui.
RispondiEliminaAh! La vanità e l'egocentrismo donne. Per le seguace o seguacie: è ironia :-)
CIAO!!!
Con la censura, nella Rete rimane solo la spazzatura.
RispondiEliminaLeggendo qua e la', ecco una perla di inversione causa-effetto: "il giornalismo professionistico vive un momento di crisi senza precedenti perché il nuovo panorama dei mezzi d'informazione ha inciso anche sul finanziamento delle testate accreditate ai sensi di legge. Le difficoltà finanziarie hanno avuto -- e seguitano ad avere -- un impatto negativo sulle risorse umane facendo calare il numero dei professionisti occupati in un settore cardine di ciascuna democrazia, per di più riducendo la sicurezza dell'impiego, delle condizioni economiche e lavorative dei giornalisti. Un aspetto sul quale ha espresso forte preoccupazione anche il Consiglio d'Europa." Vabbe', meno male che l'ose' non lo toglieranno, quella si' che e' "liberta' di espressione", sob!
"Gli altri di tutto hanno bisogno tranne che dei miei consigli". Dopo questa dovrei tacere. Ma se lei professore, mi lava da quel peccato ov'io mo cader deggio...
RispondiEliminaLa vedo che Salvini può fare quel che vuole, anche smettere di essere se stesso, ma non smetterà mai di essere la rappresentazione che ce ne danno i media.
Nel senso che A: non può controllare ogni singolo camuno a cui scappa un terrone o un n-word. B: anche se potesse, i MSM inventerebbero il suddetto camuno. Se avete visto Santoro che invita in trasmissione Adolf J. Hitler in persona a performare l'omonima reductio, sapete che non c'è confine che non sarà valicato.
E mi sembra che il problema non sia "a sinistra" (la gente va in giro con la molletta al naso da mo') ma "in basso". Il referendum di Maroni cadrà a fagiuolo per esacerbare questo sviluppo "verticale". Non si tratta di una questione di puro orgoglio. È un fatto economico: sappiamo fin troppo bene che se la Lombardia si tiene i suoi soldi abbiamo finito di vivere. Lo sanno anche i più ignoranti, ve lo assicuro.
Quindi, secondo la mia opinione di agricoltore dalla Piccola Grecìa (mi sto rieducando da solo in un assolato laogai), a questo punto tanto vale sguinzagliare i camuni e farli combattere all'ultimo sangue con altrettanti neoborbonici per il diletto generale.
A questo punto mi andrebbe bene anche Noi Con Totò Riina Impagliato. Ma devono combattere. Rivendicare i trasferimenti, compresi quelli per i forestali calabresi.
E invece che provare a contrastare i media e "non cadere nella loro trappola", lasciamo che spinnino questa guerra come certamente faranno: ascolti assicurati.
Ognuno potrebbe votarsi il suo folklore, odiare il suo vicino come da tradizione e poi una volta vinte le elezioni fare un bel patto per l'Italia; unita, divisa, libera, zingalesca, democratica, sovietica, me ne frego! Purché risolviamo la contraddizione principale di oggi, ovvero l'ondata di tedesche culone e arroganti che mi impestano il mare (è una metafora).
Professore, scrivo il mio primo post prendendo spunto dalla considerazione fatta da elu ei sul Referendum di Maroni. Innanzitutto, penso che il referendum, a prescindere dal risultato, non avrà nessun risvolto immediato.Tuttavia, è possibile che, a livello politico avrà delle conseguenze, soprettutto in caso di un successo del fronte "autonomista", come descritto da Elu ei.
EliminaComunque la ragione di questo mio primo commento è un'altra. Trattandosi di un blog di Economia, volevo porgerle una domanda di economia. Riallacciandomi alla questione del federalismo fiscale, cioè alla riduzione dei trasferimenti dalla Lombardia alle altre regioni, volevo chiederle di accennare ai possibili benefici o svantaggi che questo comporterebbe per l'economia lombarda? Sarebbe un bene o un male? Mi viene da pensare che se si trasferiscono meno fondi verso le altre regioni italiane, potrebbe verificarsi una riduzione della domanda per i prodotti lombardi.
Più prodotti cinesi e meno prodotti lombardi per gli italiani? Ma gli operai leghisti "hardline" ci pensano a questo aspetto quando invocano la secessione? O anche loro fanno gli utili idioti del capitale?
Spero di non aver violato nessuna regola del blog con questo mio post. Saluti
Ma qualcuno invoca la secessione? E l'economia del Nord è ancora sostenuta dalla domanda del Mezzogiorno?
Elimina@elu eei: ce ne sono anche di snelle, credimi. Ma anche in questo la vera egemone è la Francia.
EliminaAppunto della politica di Salvini o meglio della lega mi sorprende proprio questo. La lega parte da un progetto di autonomia o addirittura di secessione, quando parla ai propri, del nord.
EliminaQuale occasione migliore dell' euro per agganciarsi al nord Europa mollando il resto della Italia al suo "sudicio" destino. E invece no Salvini vuole tutta l'Italia unita e fuori dall'euro. Non credo che il nord abbia ancora bisogno del sud, o sì? Di cosa ha bisogno dello agro alimentare? Prof me lo dica lei.
Se ho proferito qualche stupidaggine o non ho letto bene tutto, non mi faccia a fettine ma mi perdoni in considerazione del 5 per mille!!!:)
ChennepenZo?
RispondiElimina"...se la democrazia funzionasse, e funzionasse così, al governo ci sarebbe sempre e solo la sinistra...".
È vero, c'è dell'altro nella politica. Ma un avvicinamento asintotico alla "dittatura del proletariato" nell'accezione qui proposta sarà pur possibile, no?
Alfabetizzazione (cui consegue la presa di coscienza, se si è piddino-immuni): è forse il maggiore tra i meriti di questo blog.
Il mainstream, almeno in politica e a dispetto delle apparenze, è un fiume carsico: se i voti si spostano si spostano anche i politici - solo che abbiano il coraggio d'ignorare il paguro nel beauty case (o che non siano a libro paga).
E lei, con giganteschi sforzo e merito, qualche sherpa l'ha formato.
Stamane, in sede d'esame, ho visto una tesina post-keynesiana (l'avrei abbracciato, il collega di economia politica) e poi si è ragionato di come Brüning non fosse che... l'apericena di Hitler.
E l'umiltà, pure quella ci ha insegnato! Quando il gioco si fa duro, faccio parlare il professore vero: link a Goofynomics e un suo post diventa dispensa didattica (non violo diritti, vero? Il blog è pubblico). Così quelli che non impareranno mai (io) non fanno né dicono cazzate.
Alfabetizzazione, direi, è la parola del giorno.
Poi, certo, c'è il resto del suo post, le contraddizioni eccetera.
Ci va un tempo lungo, forse troppo, ma questo passa il convento della SStoria...
Riguardo il commento di Philip penso che il capitale non sia uno. Probabilmente certi piccoli capitalisti italiani stanno prendendo coscienza di essere schiacciati dai grandi capitali internazionali, quindi la contraddizione di una certa destra potrebbe essere solo apparente: keynesiani anti-euro per liberarsi dalla morsa del grande capitale che li divora e liberisti nell'orticello di cui vorrebbero tornare ad appropriarsi.
RispondiEliminaRiguardo alle sue considerazioni, professore, questa sera sono troppo esausta, domani a mente fresca rileggerò e scriverò chenepenzo.
Giustissimo. E visto che il potere lo prende chi ha la forza di prenderlo, che è sempre e solo il capitalista, sono proprio questi capitalisti di serie B che bisognerà coinvolgere nel partito che non esiste. E bisognerà promettere politiche di destra per convincerli alla ribellione contro il capitale globalizzato. Che il "giovane" disoccupato, l'operaio, il barbiere, l'impiegato alle poste o il maestro elementare prendano coscienza del loro essere proletari è un'illusione di cui bisogna prendere atto. Sono bocce perse. Buone per la caccia all'immigrato, o all'assessore che fa colazione a cozze e champagne, insieme ad amanti che proprio cozze non sono. Questo spiega il successo della Lega nonostante la sua auto-castrante "padanità", secondo me. Il piccolo imprenditore capisce l'inganno perché vive da vicino l'effetto euro, mentre il poraccio odia il terrone, l'immigrato e l'assessore perché gli tolgono lavoro, sussidi, casa, spazi metropolitani (e le cozze). Sarò troppo superficiale e pessimista? Speriamo.
EliminaLo so, sono quello degli OT, ma vi informo che un'altro tipo di ogiva sta prendendo con decisione la strada verso incolpevoli terga...
RispondiEliminahttps://www.investireoggi.it/obbligazioni/banca-mps-azioni-bond-subordinati-verso-lazzeramento/
P.S. È bene ricordare che la tranche di obbligazioni subordinate in scadenza teorica nel 2018 - disposte per sostenere l'ottimo acquisto dell'Antonveneta dal Banco Santander -
fu emessa da MPS in tempi non sospetti, ovvero nel 2008, ben prima della malaugurata approvazione degli anticostituzionali bail in/burden sharing, quando cioè il rischio legato alla tipologia dell'investimento - e parallelamente gli interessi corrisposti - erano nettamente più bassi.
Ma nel rispetto del "rovescio", anziché del Diritto - e della logica economica - che richiederebbero la tutela del risparmio e dell'imprescindibile fiducia necessaria al funzionamento del sistema bancario, i nostri lodevoli rappresentanti dell'arco parlamentare "sinistro" (da intendersi come "infausto"), sostenuti in questa decisione dall'imparziale commissione europea, hanno diligentemente ritenuto di applicarlo in forma retroattiva.
Ma è giusto così.
D'altra parte "ce lo chiede l'Europa"...
... il deretano.
"Oh yeah, get your fuckin' Jumbo jet outta my airport"(Bonn Scott).
EliminaPer chi non lo avesse ancora fatto consiglio la lettura di questo post prima di rispondere.
RispondiEliminahttp://orizzonte48.blogspot.it/2017/06/er-partito-famolo-strano-ma-sempre.html
Come osservato in uno dei commenti al post citato, talvolta "restare coscientemente immobili e' gia' prassi".
Diffondere coscienza per ora e' l'unica prassi possibile.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaMERITORUS
RispondiElimina(otc, agg. “che si vende a prezzo”, der. di merĭtus, part. pass. di merere «meritare, acquistare, guadagnare»)
Con riconoscimento etico e guadagno morale – poco aulico di un “svogliata” terza fila - del trireme nella battaglia di Salamina, anche a bordo di galee a Lepanto .. che, però, non diventi galera :-)
Grazie.
la bussola ideologica è impazzita
RispondiEliminaGrazie. Davvero molto interessante. Riflessioni analoghe a quelle che faccio a voce con diversi miei amici già da un pò di tempo. Chi certe cose le ha vissute direttamente per motivi generazionali, le sa, e ci si scontra quotidianamente. Anche solo con se stesso...
EliminaCaro Bagnai, lei dice "il riferimento è ideologico, non operativo". E cosa aspetta a renderlo operativo? Lo so, lei non ha tempo e, chissa', qualche importante gatta da pelare. Non ne ho idea. So solo che sperare nbelle elezioni olandesi e' stato inutile, cosi' come in quelle francesi. Se vogliamo uscire dalla morsa dobbiamo fare cose, altrimenti distribuiamo solo parole. Con questa consapevolezza, la invito a rendere operativo il discorso ideologico. Mi offrirei in prima persona se ne avessi la capacita'. Ma questa mi manca e poi l'eta' avanza. Io non posso. Ma invito lei, anche se storie/problemi personali non le consentono di essere in prima linea, a dare fattivamente inizio a un processo di riappropriazione della sovranita' popolare. Grazie.
RispondiEliminaComplimenti: lei ha guardato il post. Ora lo legga. Scoprirà cose interessanti. La prima è che la frase che lei mi attribuisce mi è stata scritta da Philip, che è lui, quindi non sono io, perché io sono Alberto, e in quanto Alberto non posso né voglio essere uno che non sia io.
EliminaMi si perdoni questa mia posizione spero condivisa e dettata da sincera amicizia per Alberto.
EliminaChi consiglia ad un uomo ed economista come Bagnai di fare un partito, o di entrare ora nella politica non ha capito quale sia il suo contributo al Paese ed il suo ruolo e non ha capito che la storia insegna che è bene che non lo faccia (ripeto, per ora).
Io credo che specularmente a SI, rifondaroli e epigoni vari, la questione identitaria resta un grave problema e temo che i suoi due semplici suggerimenti a Salvini, cadranno nel vuoto. La tendenza di voler parlare ai propri e non agli altri è troppo radicata nella politica mondo.
RispondiEliminaLo dimostra in questo caso anche l'equazione del tutto sbagliata UE - URSS, già stigmatizzata da Quarantotto qui:http://orizzonte48.blogspot.it/2016/07/ue-eurss-no-totalitarismo-neo-liberista.html. O proprio nei giorni dell'uscita del libro di Lenin curato da Giacché, che inviterei Salvini a leggersi, anche solo come atto di buona volontà e che è nello stesso solco culturale di Anschluss, che la Lega ha molto intelligentemente promosso.
Voglio dire: da ste parti si sta dimostrando una dose notevole di buona volontà, e non solo per sacrosanti motivi tattici, ma anche nel voler andare oltre, perché appunto la tattica è effimera e oggi c'è, domani si cambia... questa comunità dal punto di vista dei numeri non sarà così quantitativamente rappresentativa (anche se qualche dubbio c'è l'ho), ma da quello qualitativo... beh... non credo di avere dubbi... e un apporto, nell'autonomia, che non sia effimero potrebbe risultare determinante.
Sorvolo su altre questioni quali la flat tax, i voucher e l'art. 18, che non sono affatto identitarie, ma che posso capire... d'altronde a sto punto avremmo già fatto un bel passo avanti verso er partito, senza volerlo andare a costruire da un'altra parte. Anche se a mio modesto parere la questione resta... e personalmente sono molto tentato.
Per concludere, direi che non si firmano cambiali in bianco. Fassina docet....
Spero, prof, di essere rimasto nel tema della sua domanda...
Mi trovo d'accordo con te. Peraltro, non è che mi insegni tantissimo. Hai fatto bene a ricordare i voucher. Forse però ignori che quello della flat tax è, nei numeri, un falso problema, semplicemente perché... la flat tax, di fatto, c'è già!. Tuttavia il punto politico rimane: non si firmano cambiali in bianco, e naturalmente un partito conservatore è poco credibile in re ipsa quando si presenta come difensore del lavoro... se non fosse che i sicari dei lavoratori sono stati inpartiti progressisti, il che (purtroppo) intorbida parecchio le acque.
EliminaCirca l'equazione UE-URSS, naturalmente sono d'accordo con le analisi di Barra Caracciolo e di Giacché. D'altra parte, però, bisogna anche che ci si rassegni, oltre che al successo di questo blog, anche alle sue ragioni. Se questo progetto di comunicazione ha vinto è perché ha usato il linguaggio dell'avversario, smontandone la logica interna. I gentili colleghi che vengono a farmi la lezioncina sulla purezza etnica keynesiana dovrebbero capire che se avessi detto certe cose come le dicevano loro, avrei avuto il seguito che hanno loro. Tornando a Salvini, e alla sua equazione sbagliata, è chiaro che il regime che ci opprime non è il totalitarismo sovietico, ma "un altro" totalitarismo. Il punto però è che se vuoi far capire a un certo tipo di elettori che viviamo in un regime pericolosamente incline a comprimere i nostri diritti politici, più che una lezione di storia devi usare una metafora, e quella metafora lì è molto efficace con tante persone. Fra l'altro, piace usarla anche a me coi libberoti, che vanno in tilt appena gli fai notare che vogliono un sistema dirigista con prezzi pianificati. Il prezzo uguale a uno per l'euro tedesco fa abbastanza "economia di piano" (o almeno così puoi proporlo all'interlocutore, stendendolo...).
EliminaGrazie prof per le sue precise ed articolate risposte. Lo spirito del blog l'ho ben compreso, ma a volte possono sfuggire tutte le connessioni.
EliminaD'altronde sono qui soprattutto per imparare. E benedico quel giorno che sono capitato su questo blog che mi ha dato la voglia a quasi 60 anni di cambiare opinione e prospettiva.
Cazzo abbiamo la flat e non lo sspevamo... dev'essere per via della lex fiscale tanto incasinata... comunque mosca eh ragazzi che se se ne accorgono addio 14 percento
EliminaComunque la pacchia della flat tax in cammuffa è ormai al capolinea non foss’altro perché la corte di giustizia europea, probabilmente consapevole ( lassù tutto si sa e si comprende ma non si perdona ) , ha deciso di porre fine a questo ingiusto trattamento riservato agli italiani, a cominciare dalle prestazioni “di sicurezza sociale” fino ad oggi concesse solo ai cittadini italiani europei o “ stranieri con permesso di soggiorno di lungo periodo “, che ora spetteranno a tutti gli stranieri , anche a quelli che ce l’hanno corto ( il permesso di lavoro ovviamente) . Premesso, e mi si consenta la sbrodolata, che la norma è politica per eccellenza ( e se ne fotte di un sistema giuridico improntato a certi principi di diritto) , richiamerei sommessamente l’attenzione degli amici del blog sulla potenza delle qualificazioni normative ( che spettano ai giudici) poiché da esse, da come le allarghi o le restringi , tutto dipende : infatti , prima esclusi , rientreranno così , d’ora in avanti, a petto di questo revirement , nelle “prestazioni di sicurezza sociale” : l’assegno per famiglie numerose previsto dall’articoli 65 legge 488/98 (80 euro al mese fino al compimento dei 18 anni) il “bonus bebè” introdotto dal governo Renzi nel 2015 (80 o 160 euro al mese per i primi 3 anni di vita del bambino), l’assegno di maternità per donne disoccupate (1.600 euro una tantum), il premio alla nascita introdotto nel 2017 (800 euro una tantum) e persino le prestazioni contro la povertà (il cosiddetto “sostegno all’inclusione attiva”). Se per tutte queste prestazioni, l’ordinamento italiano continua a prevedere il requisito del permesso di lungo periodo, escludendo così il 40 per cento degli immigrati regolari, ora , alla luce della sentenza, la limitazione non regge più. E quindi prepariamoci all’addio della flat tax . E l’Inps , (che è il soggetto tenuto al pagamento ) e secondo cui “benefici come l’assegno famiglie numerose non potrebbero essere qualificati come prestazioni “di sicurezza sociale”, in quanto si tratta di prestazioni assistenziali che gravano sulla fiscalità generale e non connesse alla titolarità, attuale o pregressa, di un rapporto di lavoro” , la mi porti un bacione a firenze .
Eliminahttp://www.lavoce.info/archives/47702/cambio-rotta-sul-welfare-ai-migranti/
Certo. Ci sono due praterie. Peccato che, se qualcuno ne occupa una senza il consenso del dipartimento di Stato, ci ritroviamo l'Isis per le strade (citofonare Assad).
RispondiEliminaQuesta è l'osservazione più pregnante, che personalmente non dimentico mai.
EliminaPerche' l'ISIS?
EliminaHanno forse mai sciolto "stay behind" (GLADIO)?
L'ultima volta che i 'servizi' sono stati "pijati cor sorcio 'nbocca" in Italia e' stato per il caso della 'extraordinary rendition', ma la struttura italiana non ha mai cessato di esistere e di operare, fin dagli anni della strategia della tensione.
L'ISIS invece sembra sia stato principalmente creato per perfezionare il contenimento/accerchiamento della Federazione Russa (via eliminazione/destabilizzazione dei residui 'stati cuscinetto' in medio oriente). Il progetto ISIS e' stato infatti massicciamente finanziato ed appoggiato da tutti gli stati vassalli degli USA nella zona (anche se acerrimi rivali l'uno dell'altro ciascuno ha cercato/cerca un qualche vantaggio a spese dei popoli vittime del conflitto).
Per certi versi sembra di assistere ad una specie di riedizione della guerra di Crimea.
https://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_di_Crimea
La mia simpatia per la Russia risulta amplificata dal fatto che con un PIL molto inferiore a quello italiano (1300 vs. 1600 miliardi) ed una popolazione poco piu' che doppia di quella italiana (circa 150 milioni) riescono a tenere testa (cioe' a rimanere sovrani a casa loro) avendo contro un blocco occidentale (EU + USA) con un PIL ben 23-25 volte superiore.
Strano come una triade nucleare efficiente assomigli molto allo strumento principe per esercitare la propria sovranita'.
Motivo per cui anche la Germania....
@ Valerio Santoro
EliminaHai centrato il punto, che poi è lo stesso motivo per cui Marine, all' ultimo, ha mollato la presa (si è "spiegata male"): semplicemente (e comprensibilmente) si è cacata sotto. A quei livelli, la politica è violenza all' ennesima potenza. Siamo pur sempre colonie (i francesi non lo sanno, ma la SStoria busserà alla loro porta), e un solo partito, che sia la Lega o il Fronte Nazionale, non può permettersi di cambiare l'intero assetto geopolitico internazionale, né mi sembra giusto caricare tutto il peso sulle spalle di queste singole entità politiche (Borghi santo subito).
E comunque la chiamata finale verrà da oltreoceano, sperando che i merdosi collaborazionisti nostrani la intercettino (se l'America ha la polmonite, il "continentone" eurasiatico ha il cancro).
Ammettiamo che uno non si cachi sotto.
EliminaLo impalano (fisicamente o politicamente).
Qualcuno può davvero fare qualcosa o non ci resta che sperare in un cambio di rotta nelle élite (non per favorire noi, ma per convenienza loro)?
Facciamo un'altra ipotesi: il partito esiste e Bagnai viene votato con maggioranza assoluta. Il programma lo conosciamo.
Come andrebbe a finire?
Quel che penZo l'ho già scritto anni fa, non lo ripeto perché poi sembro complottista, disfattista e soprattutto perché - se fosse vero - tutto, compreso questo blog o "il partito", sarebbe inutile. E a me piace troppo Goofynomics. Anche se non servisse a cambiare le cose, per me è importante che ci sia, come l'ora d'aria in questo schifo di prigione.
What's in a name? That which we call a rose by any other name would smell as sweet.
EliminaVogliamo chiamarlo Stay behind? o si preferisce piano Solo, o plan Condor?
Comunque, qualunque soluzione sgradita a via Vittorio Veneto, quello porterebbe.
Il mio commento non vuole provocare delusione o depressione, né indirizzare giovani menti influenzabili verso piagnucolose filosofie fataliste. Voglio semplicemente far presente che, il mondo reale deriva dall'interazione di processi complessi: forse esistono soluzioni semplici, ma mai banali. Ed altresì evitare sentimenti diffusi attorno a me, che invogliano a un donchisciottismo di rigurgito assolutamente inutile, se non controproducente. La gente che per rabbia a testa bassa carica i mulini a vento, oltre a sprecare energie, che potrebbero essere meglio sfruttate canalizzandole verso un obiettivo comune, fa un favore doppio a chi la sfrutta.
È parimenti assurdo pensare di rimanere passivi a guardare, sperando nella buona sorte, che ci aiuti a passare la nottata, come credere che, scendendo in piazza con un cartello, si possano cambiare processi storici, la cui inerzia è immensa. Secondo la mia opinione, strategia migliore sarebbe, comprendere i fenomeni evolutivi attuali, individuando una possibile evoluzione più favorevole rispetto all'assetto attuale, e spingere sull'opinione pubblica, in modo da creare una massa critica, che possa aiutare i decisori politici a imboccare quella strada.
Ritengo, inoltre, che i problemi, che attualmente ci affliggono, proprio da Oltreoceano abbiano origine. E se qualcuno fa parte del problema, è difficile che non possa far parte della soluzione.
Sia gli Stati Uniti che le superpotenze emergenti (Cina e Russia, molto meno integrate e amiche di quanto noi in Occidente crediamo, o vogliono farci credere) oggi preferiscono dialogare ed avere rapporti con la Germania, perché essa, oltre alla sua potenza economica e alla sua posizione privilegiata al centro dell’Europa, ha realizzato un’egemonia politica, e prossimamente militare, sull'Europa stessa, che difficilmente potrà essere infranta nel prossimo decennio.
Considerando l'attuale asimmetria (l'Italia è stracolma di basi militari rigurgitanti soldati statunitensi, mentre non ce ne sono né russi né cinesi), la domanda che dovremmo porci è se esiste una forza politica in grado di contrattare con queste potenze la nostra uscita da un sistema che ci schiaccia irrimediabilmente nell’egemonia tedesca, rendendo l'Italia appetibile, a livello commerciale e politico, ma chiaramente intenzionata a non vendere, se non lo stretto necessario, in modo da poter generare una situazione di equilibrio diversa da quella attuale. Qualora essa ancora non esista, o ancora sia lontana dagli obiettivi, è necessario far vedere che esiste una notevole domanda politica per siffatta forza.
Penso che forse la lega qualcosa di buono possa tentare di fare ...ciò non
RispondiEliminatoglie che qualsiasi realtà che voglia ripristinare la sovranità nazionale meriti attenzione e vada pubblicizzata ... segnalo che comunque la lega da un punto di vista economico è l`unico partito che presta attenzione alla domanda ed ai consumi interni ... Io comunque non disperderei le forze di tutte le persone valide che vogliono un percorso diverso rispetto l`attuale stato delle cose ....perché finché si continua a litigare su chi è più sovranists ..... i vari Tobias Piller sono ancora in TV ...a darci lezioni ....
Mi scusi Philip, ma da molti anni ormai esiste "una vera sinistra, che difende gli interessi del lavoro, senza complessi, quindi capace di proporre protezione per i più deboli, indipendenza dal vincolo esterno, e redistribuzione".
RispondiEliminaÈ la sinisitra di Rizzo, che da anni fa lo 0 virgola. Quindi mi dispiace contraddirla, ma il suo ragionamento non quadra.
Vero. Rizzo è l'unico che aveva già capito tutto come dice il prof. in altro post. E buca pure il video... mannaggia al nome del partito. Si dovrebbe spostare un "tantinello" a dx. Chessò chiamarsi il Partito Nazzzz.le de la Restaurazzzzione! (come la dice Antonio....). Che poi sarebbe pure giusto (anche se meglio detto nel verso opposto). Ma quanto suona fasista (in ogni caso)? Oddio quanto rincoglionito e scategorizzata è la coscenza dell'italiano. Per questo voi tre blog (CN, 48 e Pedante, che funziona anche su Twitter alla stragrandisssima) state facendo un opera di chiarificazione incredibile. Ma in generale noi seguaci ... è inutile provarci seriamente. Meglio parlare come loro. UE Komunista ai destri, e se non basta è pure plutomassonica. Ai grillini basta dire che è corrotta più di noi. Ai piddini con le anime belle diremo e allora la Grecia? Te frega un ci? Insomma ce n'è almeno una per ogni specie. Bisognerebbe listarle. Un pò come il facciamo come.
EliminaLa lega con Salvini tenta un’evoluzione dalle sue origini, che però resistono reclamando il riconoscimento di un merito che è stato motore,del successo iniziale ma che è pesante macigno sulla sua trasformazione.
RispondiEliminaTrasformazione imperfetta per la quale è lecito avere dubbi sulla sua sincerità / mero opportunismo (n.b.: io di Borghi comunque mi fido).
Ma non ci possono essere dubbi sulla oscena evoluzione del Partito de
Destra, e, almeno io non ne ho, neppure sullo scopo dei 5S (proprietà e in seconda battuta direttorio, i militanti militano).
Sulla cosiddetta sinistra stendiamo un velo pietoso, ci mancava Civa(di scherzare?)ti che si erudisce sul futuro con Attali , o la dissepoltura del santino Pro(non per noi)di per rimarcare la loro insipienza e pericolosità proprio per quella maggioranza che dovrebbe fisiologicamente rappresentare e tutelare, vero Fassino e D’Attorre?
Di B. non vale la pena parlare, rispolverato ogni volta che serve a sminuire la lega; se proprio ci si deve alleare per i numeri occorre legarlo mani e piedi e non fargli sterilizzare il discorso euro (motivo per cui ancora lo tengono in naftalina sotto la spada giudiziaria).
Quindi, che ne penso?
Salvini e lega si possono votare, anche solo per una volta o due se serve, perché sono gli unici che hanno fatto e continuano a fare un discorso chiaro sull’euro, al netto di strategici silenzi da Vespa (e non vi devo spiegare il perché).
Dargli più peso è, se non altro, utile a obbligare gli altri a,smuoversi dalle loro posizioni, come è successo alle amministrative oltre a obbligare moralmente loro stessi a rispettare l'impegno.
Poi si vedrà.
È una cambiale in bianco?
Lo è il voto dato a chiunque.
Il programma lega è ambiguo su liberismo ed euro?
Non è perfetto, è migliorabile con qualche mal di pancia interno, ma tutti gli altri sono assolutamente peggio e non danno nessun segnale di cambiamento, quindi de che stamo a parla’?
Di un altro partito creato in quattro e quattro otto
per soddisfare i puristi prima di primavera (dopo non serve comunque, è già tardi)?
Prof.: Epperò pensandoci Macron lo ha fatto e alla svelta come a suo tempo B., non vorrà essere da meno (apro l’ombrellone per ripararmi dall’ogiva, ma stavoascherzà)...
Io non sono un politologo....Tuttavia posseggo ancora la capacità di leggere le notizie e cercare di impostare una analisi critica dei fatti del mondo.
RispondiEliminaPer questo ho riflettuto sulle parole di Philip, le appartenenze, la destra che difende il capitale, la sinistra dalla parte del lavoro.
Per esempio, essendo che da oltre 40 anni cerco di informarmi e seguo le vicende della politica, senza mai averla vissuta da protagonista, il mio orizzonte ideale e politico sarebbe la sinistra. Una sinistra come questa:
https://it.wikipedia.org/wiki/Lelio_Basso
Invece, oggi la sinistra esprime ministri dell' economia come questo:
http://www.express.co.uk/news/world/822648/Italian-finance-minister-warns-Venetian-banks-could-collapse-Italian-economy-and-EU
Le contraddizioni non finiscono qui. Perché la mia adesione ideale al mondo della sinistra un tempo lavorista e keynesiana ha cominciato a scricchiolare (conflitto di interesse) quando mi hanno tagliato lo stipendio (via aumento delle tasse), bloccato il rinnovo del contratto di lavoro per 8 anni, allontanato di parecchi anni l' età pensionabile, complicato il lavoro quotidiano oltre ogni limite, reso la vita mia e della mia famiglia più difficile e precaria.
Avendo vissuto gli anni dello sviluppo economico e sociale del paese, essendo un effetto di tale progresso in quanto primo laureato di una famiglia proletaria, trovo incomprensibile il suicidio politico di gruppi dirigenti compatti, schierati a difesa di un progetto tragico perché distruttivo per i ceti popolari che essi vorrebbero rappresentare, in quanto classista e antipopolare.
Non credo vi siano altre parole da aggiungere.
Questi gruppi dirigenti, artefici del collasso del paese, sono diventati il pericolo maggiore per tutti gli italiani. Perché un paese senza lavoro e senza crescita sarà presto preda di interessi molto particolari, lobbies, affaristi, una colonia di potenza straniera.
Il voto a coloro che mostrano almeno la consapevolezza della tragedia in atto e delle cause principali mi sembra quasi obbligato.
Per questo voterò Lega convintamente, pur non avendo nulla da spartire con la storia, i gruppi dirigenti e gli esponenti di quel partito.
Suggerirei un elemento per capire la posizione di Salvini (si liberismo, no euro), l'elemento è questo: tu puoi prediligere nel tuo paese un sistema o un altro, ma prima il paese lo devi avere, ergo è necessario un po' di patriottismo, e non trovo strano che il patriottismo trovi sponda nella Lega che è stata finora l'unica forza politica che ha coltivato quanto di più simile al patriottismo ci fosse in Italia: il campanilismo.
RispondiEliminaDel resto i cacciatori delle Alpi di Garibaldi si misero al seguito dell'esercito Sabaudo durante la seconda guerra d'indipendenza.
EliminaIl sig. Philips scrive:
RispondiElimina"Come fai ad essere liberista, ....omissis.... ed essere contro l'euro?"
Illustro come si fa (secondo me e secondo molti come me che forse si esprimono male in italiano ma il senso e' quello) e lo faccio con un esempio cui segue teoria :
Premesso che:
-"pagare uno stipendio pubblico per guardare la luna incrementa il PIL piu' di una corrispondente riduzione di tasse" (Borghi), lo ritengo vero (se nella parte di sinistra della curva di Laffer ) e provato, ma eticamente non piu' perseguibile .
-Cost. art 1:".....fondata sul lavoro" e non "....fondata sul lavoro pubblico dipendente"
pertanto si tratta di quagliare questa equazione:
+spesa pubblica = -dipendenti pubblici
Cosa che si ottiene attraverso un uso "cavalcato" e non "a rimorchio" della tecnologia .
L'esempio
L'universita' di Chieti e Pescara (dove il prof lavora e che pertanto conosce ) e tutte le altre, con opportuni cambiamenti normativi, potrebbe assumere questo funzionamento: riduzione dei dipendenti amministrativi ai minimi , registrare su youtube le lezioni , contrattualizzare i docenti a partita iva e pagarli solo per gli esami e per la interazione con gli studenti e con royalties sui canali a pagamento per i fruitori delle lezioni che sarebbero erogate via internet o TV .
Fissando in conseguenza le tasse universitarie.
Lo stato (MEF) pagherebbe agli studenti "meritevoli" (cost.) TUTTE le spese di studio , piu' o meno come si pagano le prestazioni sanitarie . Il libretto e' gia' elettronico .
Avremmo una serie di pubblici dipendenti (molti professori dal reddito elevato e dirigenti ) che resterebbero senza lavoro altri a cui il reddito calerebbe ed altri (pochi ma buoni) a cui il reddito aumenterebbe e di molto.
Adesso prendiamo tutti questi soldi e "cooptiamo" al servizio MILITARE nelle varie armi quelli che lo vogliono con un soldo di circa 800 euro fino a concorrere alla stessa cifra risparmiata (ma fuori dall'euro non ci sono vincoli ad aumentarla) .
Cosa si fa fare ai militari? Quello che fanno ora piu' qualcos'altro ma non e' argomento , per 800 euro al mese i nostri giovani possono anche guardare la luna .
Il vincolo per i militari-percettori sarebbe di SPENDERE la cifra all'interno del mese , cosa ottenibile per vie informatiche, si genera un aumento della propensione marginale al consumo rispetto ai percettori precedenti .
Il vantaggio macro economico e' evidente.
Il vantaggio etico pure: quando guardo il responsabile edilizia pubblica del mio comune vedo un parassita , quando guardo un carabiniere vedo un servitore della patria .
Teoria
La metodica si chiama "disintermediazione della pubblica amministrazione" (il termine disintermediazione lo ho inventato io (commenti nel blog di Grillo) ed e' stato ripreso nello stesso blog in un post , poi da un giornalista del Corsera in un articolo che trattava del sindacato ).
Conclusione:
cio' che e' eticamente insostenibile agli occhi di chi lavora non e' la spesa pubblica ma il dipendente pubblico che si e' intestato una forma di discrezionalita' di intermediazione fra il cittadino e lo stato e su tale intermediazione fa poggiare una funzione di ricatto da monopolista .
Posso fare esempi simili per quasi tutti i settori della spesa pubblica .
"cio' che e' eticamente insostenibile agli occhi di chi lavora non e' la spesa pubblica ma il dipendente pubblico"
EliminaMa perche' il dipendente pubblico non lavora?
Da dove viene questa insulsa invidia sociale?
Ridurre l'impronta dello stato e' l'assioma ordoliberista del progetto imperiale Leuropa, l'idea centrale che in qualunque modo lo stato intervenga direttamente in economia lo faccia sempre e comunque peggio di un qualunque privato.
Come spiega dottamente il Prof. Caracciolo e' anche il principio di sussidiarieta' della dottrina sociale della Chiesa Cattolica, ormai elevato al rango di norma costituzionale (art. 118), e del tutto in antitesi col carattere stesso della nostra democrazia costituzionale del 1948.
Comunque guardi, la stanno accontentando.
Non appena saranno evidenti i gusti provocati dalla novella legge in discussione al parlamento sul terzo settore (outsourcing di tutte le attivita' oggi gestite dallo stato, difesa compresa) sara' tardi, ormai sara' Elysium per tutti.
Si faccia un regalo: provi a studiare i post di Orizzonte48 (anche se la lettura del capitolo "se so' magnati tutto" di IPF avrebbe dovuto essere piu' che sufficiente per evitare di fare la pessima figura che sta facendo).
Ma da quale cazzo di pianeta sei sbarcato su questo blog? Ma da quale blog grillino arrivi? Ma che è finita la moderazione dei commenti? Mai sentita citare più a sproposito la curva di Laffer. Sei un economista? Non credo. Sei uno dei 50 milioni di economisti? Ecco, ripassa. La curva di Laffer studiatevele sul Dornbusch Fischer, edizioni Il Mulino, non su Wikipedia. Comunque se tu sei convinto che esista una curva di Laffer e noi siamo alla sua destra, allora ogni discorso è inutile.
EliminaLa spesa pubblica è reddito pubblico, il rapporto dipendenti pubblici e popolazione in Italia è tra i più bassi del continente, se per te l'esistenza del dipendente pubblico è 'eticamente insostenibile' il problema è tuo ed eventualmente dei tuoi amici grillini non mio. La spesa pubblica è reddito di tutti, anche se lo stato spende per farmi guardare la luna. Ficcatevelo bene in zucca e andate a ripassare le basi.
Poi sull'istruzione, mettere Bagnai a partita iva e le sue lezioni su YouTube, vabbè dai, ma da quale blog atterri?
Ovviamente accetto un sette in condotta o un quattro in economia solo dal capo.
Chapeau per il post (POLITICO). C'è tutto, dal Moro a Joseph Gabel, dal McLuan a Orwell e ancora di più. Lo vedrei bene come discorso dal palco, su una piazza... (scherzo, neh!)
RispondiElimina(ripeto: scherzo, neh!)
Un'ideuzza su Salvini: il commento di Bruno Dell'Aquila mi ha fatto venire in mente il grande classico del prof. Eurodelitto e eurocastigo (che fra l'altro per me rimane un monumento) per il motivo che forse è assai più probabile che la lega possa fare una non più così grande ritrattazione di fronte al bacino elettorale dei leghisti della prima ora riguardo a federalismo, rom e ruspe annesse, costo del lavoro, e una leggera attenuazione dei toni sul tema immigrazione, piuttosto che il PD e altra sinistra la confessione auspicata dal prof n quel post. Non so come funzionano i tempi per la pubblicaione del programma di partito - nel caso qualche modifica sarebbe opportuna e... allo stesso modo di come gli elettori del pd riescono ad assorbire decisioni come quelle di Minniti sull'immigrazione (ovvero attenuare l'ingenuo accogliamolituttismo), forse anche il piccolo imprenditore del nord est può riprogrammare un minimo il suo set di credenze, per consentire al suo partito di riferimento di essere ancora più inclusivo al fine di lottare una battaglia che unisce chiaramente tutti i piccoli contro i grandi (come disse molto bene il prof nel post del 19/12/2015), e la lega chiaramente si rivolge ai piccoli, ovvero alla classe media, esattamente quella che il sovranismo dovrebbe occuparsi di ricostituire (vedasi L'italia può farcela nel capitolo sull'analisi marxiana della pressione fiscale), e il passaggio al cambio flessibile mi pare possa ben essere un motivo di paure superficiali, che possono venir meno quando ci facciamo un po' di conti in tasca . Mi sembra che l'invito del prof in questo post sia quello di alzare un po', mirando ai temi economici, il livello della discussione politica in quanto in buona misura discussione di politica economica e dunque trasversale. Io ho paura che, Borghi a parte, la Lega non abbia cercato molti strumenti in proposito, sebbene li abbia cercati nel posto giusto. Ho l'impressione – ma è un'impressione che vale poco la mia – che alla lega serva ancora un'altro po' di coraggio per togliersi di dosso certi temi e toni che la rendono ancora troppo "pontidesca" - mente di male in questo, se non fosse che collide con un obiettivo di trasversalità che si fa sempre più urgente .
RispondiEliminaVotavo la Lega anche ai tempi di Bossi, cosa che oggi non farei più e di cui mi vergogno profondamente. Ne ho parlato con tanti amici: cambiando radicalmente e togliendo "Nord" dal simbolo la Lega perderebbe forse lo zoccolo duro (3-4%), ma porterebbe via una valanga di voti a Berlusconi, Casapound e anche Grillo. Doloroso, certo, ma come disse lei ad uno dei convegni a Montesilvano, il messaggio oggi deve essere radicale, le tattiche di "galleggiamento" non sono ormai quasi più sostenibili. Anche a costo di rimetterci qualcosa nel breve periodo (incubo per il politico). Lo sforzo fatto finora dalla Lega è notevole, ma purtroppo non basta. Avessi la possibilità lo direi in faccia a Salvini che le sue sparate prestano il fianco all'€urismo: anche sul tema "sicurezza", Leuropa ha già propalato l'idea della difesa comune, che "uniti siamo più forti" e blablabla... Il partito deve essere nazionale a tutti gli effetti (così segherebbe Casapound) e piantarla con l'osanna alla Fallaci. Il discorso può essere inclusivo di più parti sociali, come qui dimostrato in tante lettere sia da imprenditori medi e piccoli che da operai e autonomi, senza cadere in certi tranelli. La corsa alle politiche scioglierà forse qualche nodo, vedremo.
RispondiEliminaL'obiettivo è uno solo: rompere il giocattolo € nelle mani dei rentiers europei.Poi ripartirà la dialettica politica classica Destra-Sinistra.(Nel mentre non faremo prigionieri)
RispondiEliminaOff-topic
RispondiEliminaBuonasera,
mi rivolgo ai lettori del blog.
Come penso molti di voi, vivo circondato da piddini, e la solitudine in questa compagnia è dura da sopportare.
Ciò di cui sento più la mancanza è un confronto con qualcuno non piddino, che quindi capisca l'economia, per verificare la mia comprensione: in sostanza mi manca qualcuno a cui porre domande "stupide".
Dato che ovviamente non avrebbe senso porre tali domande qua, penso che sarebbe davvero fantastico se qualche lettore esperto della nostra community creasse una "zona protetta" :-), in cui sia possibile porre domande e discutere di temi basici di economia, senza passare per troll. Lo scopo sarebbe quello di fare crescere gli utenti della nostra community in preparazione e comprensione, soprattutto quelli "rimasti indietro", senza però intralciare l'avanguardia del blog.
Il motivo per cui non la creo io per primo, è che non capisco abbastanza di economia :), e quindi mi verrebbe male rispondere alle domande e ai dubbi.
Cosa ne pensate?
Angelo
Angelo, puoi ben creare tu una zona, un blog o un forum, dove anziché dare risposte potresti porre domande. Io francamente non solo non ne avrei il tempo, ma neanche le capacità, non ritengo di essere avanguardia del blog, e ben so di non sapere ma, comunque, ci pensa il prof. a rammentarmelo/celo. Per esperienza personale ti dico che ogni cosa deve costare fatica e sudore, lacrime e sangue. Quindi alternativamente o in modo complementare alla 'zona protetta' da te vagheggiata, comincia a sudare. Qualche bel tomo d macroeconomia, credo che ci sia anche un buon PDF proprio del prof. in giro dove si parte dal ciclo economico parlando di noci di cocco. O giù di lì.
EliminaAuguri e ovviamente tieni duro. Senza mollare un centimetro.
Philip propone il ritorno dei partiti liberale e repubblicano, mi pare dei rispettatissimi, ma non altrettanto votati, Altissimo e Spadolini.
RispondiEliminaLa destra non tornerà a questo schema per il semplice fatto che non le consente di raggiungere nemmeno il 5%.
Meglio comprarsi i partiti di sinistra. Lo hanno fatto qualdo il PCUS ha smesso di finanziare il PCI e ha funzionato. Perchè cambiare?
Philip pone un falso problema : l'euro non è "liberista" o anzi "iperliberista": l'euro è esattamente il contrario. I cambi flessibili (cioè esattamente il contrario dell'euro) sono liberisti o, diciamo meglio, liberali.
RispondiEliminaL'euro è figlio dell'ignoranza, è una cretinata. Messa così so che non ti piace, la dico allora differentemente : l'euro è un progetto reazionario.
Cosa o chi è reazionario ? Reazionario è colui che si oppone in modo pregiudiziale e ottuso (o per propri interessi naturalmente) ad un evidente progresso. I cambi flessibili sono un evidente progresso, sono l'estensione sul piano internazionale della moneta fiduciaria, cioè della moneta svincolata dall'oro, dal "residuo barbarico".
Quindi Philip pone un falso problema : non c'è nessuna contraddizione tra l'essere liberista - diciamo meglio liberale - e essere contro l'euro : anzi è del tutto coerente.