sabato 3 giugno 2017

QED 75: La Germania lava più bianco?

Sappiamo tutti che i tedeschi sono un popolo molto pulito. La loro passione per le docce è nota. Tuttavia, suona un pochino paradossale che la loro attuale leadership conduca loro (e noi) allo scontro con gli Stati Uniti proprio sul tema dell'ambiente, e questo per tre motivi: uno noto a tutti, uno quasi a nessuno, e il terzo senz'altro ai miei lettori (quelli che il blog lo leggono, ricordando che se leggere e guardare sono due verbi diversi, un motivo c'è, e che se un bel volto - o magari un bel sedere - si può anche leggere, un blog sarebbe meglio non limitarsi a guardarlo).

Il motivo noto a tutti è che gli Stati Uniti, come ha molto opportunamente fatto notare Patrizia Grilli su Twitter, dell'ambiente se ne sono sempre battuti. Che il cubista del complesso militare industriale, il simpatico zio Tom, avrebbe impresso una svolta, potevano crederlo solo i gonzi, quelli che si sono rallegrati per il suo premio Nobel, così come poi hanno giubilato ostentatamente per la ratifica degli accordi di Parigi (il cui contenuto confesso di non aver capito, forse perché... non c'è!). D'altra parte, vedere questi quattro servi cretini reagire così, con una spontaneità degna del miglior Minculpop:


fu all'epoca per me la più eloquente indicazione del fatto che si poteva tranquillamente passare oltre. Quattro sciacquette per le quali l'anidride carbonica è tutt'al più un ingrediente della Coca Cola che simulano un entusiasmo posticcio da sit-com per una delle tante cose delle quali non hanno capito una fava... Perché proprio per quella? Eh, non è che ci volesse molto a capirlo...

Il motivo noto a pochi è che Germagna anche in questo campo fa rima con magagna. So che per voi il principio generale non è una sorpresa. Ma spero di farvi cosa gradita segnalandovi due post di un socio di a/simmetrie familiar with the matter e che quindi per questa ragione souhaite garder l'anonimat: la Durezza del vivere al quale si è intitolato diventerebbe per lui un'aspra realtà se l'istituzione cui appartiene sapesse che un suo funzionario ha la pessima abitudine di dire la verità, ad esempio spiegandoci qual è il mix di fonti di energia adottato dai novelli paladini dell'ambiente cheinvestonotantoinenergierinnovabiliperchésonocivili, mix dal quale dal quale consegue quella che lui eloquentemente chiama la fiatella tedesca. Non vi anticipo il contenuto, ma vi esorto a consultarlo: piacevole ed efficace.

Da qui si arriva naturaliter al motivo noto ai lettori del mio blog (e dei miei libri), un motivo messo brillantemente in evidenza da Piergiorgio Gawronski sul Fatto Quotidiano del primo giugno scorso, e che i lettori del Tramonto dell'euro si ricorderanno di aver incontrato a p. 373:


Pagine che con la mia connaturata mancanza di falsa modestia definirei profetiche (da qui il settantacinquesimo QED), se non fosse che sono la quintessenza dell'ovvio, e anche che a forza di profetizzare sventure mi farei una pessima fama! Preferisco quindi insistere sulla loro ovvietà: nessuno penserebbe di dar del profeta di sventura a chi ammonisse che gettandosi dal quinto piano c'è il rischio di farsi male. Tutt'al più invocherebbero la nostra nume tutelare! Ecco: così io non credo di poter essere tecnicamente considerato uno iettatore quando dico che allearsi con la Germania nella lotta contro gli Stati Uniti non è un'ottima idea.

Per tutto il resto, come sapete, ci sono il Corriere e i suoi brillanti editorialisti a cottimo.

Come l'amico Durezza del vivere ci certifica, l'argomento ecologico è del tutto pretestuoso. Una conferma che avvalora l'analisi di Piergiorgio (e mia) secondo cui il problema è altrove: nella congenita insofferenza di un popolo che non sa e non vuole stare al suo posto verso l'ordine mondiale che altri hanno imposto e che ci ha nel bene e nel male assicurato (lo dico in modo sordidamente egoistico) un minimo di stabilità politica e di prosperità. Ripeto: queste mie parole sono egoistiche: so e ricordo di che lagrime grondi e di che sangue il nostro benessere. Posso fare di meglio, e l'ho fatto altrove, ma oggi mi preme sottolineare, perché non smarriate la bussola, quanto ipocrite siano le parole dei media (cioè dei loro padroni). L'ambiente, con quanto sta succedendo, non c'entra nulla, come non c'entrano nulla, quando si questiona su di loro, le donne, o i bambini, o la minoranza etnica x del paese y. Delle donne, dei bambini, dell'ambiente, dei deboli, al capitale e ai suoi editorialisti fottesega (per usare un termine della patria alla quale forse fui troppo molesto - ma posso far di peggio)! Quello che vuole, il capitale, è il profitto, e tenerselo in saccoccia. Peccato per la Germagna, che, a quanto ho potuto constatare di persona questa mattina (uno di voi era lì e condivideva il mio sconforto, per quella storia dei sei gradi di separazione), le casse da morto nun hanno saccocce...

Poveri, tragici, patetici Gollum tedeschi, che nel lungo periodo dovranno lasciare il loro tesssssoro... a chi? Ma, visto che di figli non ne fanno tanti... temo, necessariamente, ai figli degli altri...

Una prece (e occhio al portafogli).


(...in effetti, la connaturata incapacità di riconoscere i propri limiti e starsene buonini al proprio posto, apprezzando ciò che si ha, senza prevaricare gli altri, cioè se stessi, non contraddistingue solo la Germagna, ma anche i suoi aedi, e da qui ne son passati tanti...)

81 commenti:

  1. Per la Germania l'ambiente è una priorità, un obiettivo fondamentale, come rivela il caso Volkswagen.

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    1. Questo tipo di commenti viene spontaneo ma confonde scelte aziendali con scelte politiche (qui si parla delle seconde).

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    2. Le omologazioni (che vertono soprattutto, oramai, sui livelli di emissioni, cosiddetta direttiva Euro6) vengono svolte da istituti governativi nazionali, rimanendo poi però valide su tutto il territorio dell'Unione Europea. Vogliamo credere, quindi, che il governo tedesco non sapesse delle stufette a carbone montate sotto il cofano della VW? E quando scoppierà lo stesso bubbone con BMW e Daimler (perché scoppierà, è solo questione di tempo), crederemo lo stesso che il governo tedesco non ne sappia niente?

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    3. È possibile proprio perché la VW aveva truccato i motori in modo che rispondessero diversamente durante i test rispetto alle performance su strada, ma comunque il punto non è questo: riguarda le scelte politiche di un parse che vive di dumping, anche energetico (come ricorda Cocucci qui sotto). Comodo campare cinquant'anni sul carbone, e poi imporre ecologia ai partner sconfitti! Ma il punto non è nemmeno questo: riguarda piuttosto l'ipocrisia dei media, e i veri motivi del conflitto.

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    4. Non credo che i media siano ipocriti, almeno in senso stretto. Sanno che il COP21, nel prossimo futuro, potrebbe essere un'ottima arma per il "colonialismo ambientalista", con cui i paesi "virtuosi" torceranno il braccio a quelli "viziosi" (compreso il nostro) per imporre politiche che frenano la crescita (lo sviluppo inquina!) e costringerli a importare prodotti dai paesi "virtuosi (la Germania da almeno 25 anni persegue una politica di grìn brendin, e vi ricordate come, prima del dieselgate le Golf sembrava che andassero ad aria?). E la plateale rinuncia di Trump spunta, almeno in parte, questa lancia: come fai ad aggredire il Nicaragua o la Bolivia perché non rispettano l'ambiente, se neanche agli Stati Uniti dell'ambiente importa qualcosa?

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  2. Io non sono un climatologo, quindi...non ho mai avuto alcuna opinione in merito alla questione "cambiamento climatico", tema che ignoro nella maniera più assoluta. In tutti questi anni ho però imparato che la realtà necessita sempre di essere intepretata (attraverso i corretti strumenti culturali), evitando così di subire passivamente le rappresentazioni "filtrate" dal sistema mediatico; il che mi porta inevitabilmente ad una riflessione: ma perché, un'élite transnazionale che da 30 anni porta avanti implacabilmente una battaglia per distruggere lo Stato sociale, privatizzare il privatizzabile, eliminare tutte quelle tutele che rendevano decente la vita umana, portando indietro le lancette dell'orologio all'Ottocento (se non anche prima), dovrebbe avere a cuore l'ambiente e il clima? Di solito quando premono così forte su una specifica questione c'è sempre il cetriolo dietro l'angolo.

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  3. Prendere come paladini dell'ambiente quelli che producono quasi 1/4 della loro energia dalla fissione nucleare è davvero da diversamente razionali ma dopo il servizio del TG4 in cui si dice che Assassin's Creed è un simulatore di attacchi dell'ISIS davvero più nulla può sorprendermi. I tromboni di regime dicono quel che pare a loro che tanto una buona parte di popolazione che abbocca c'è sempre. Sarebbe da riconteggiare i cromosomi di un monte di persone che secondo me ce li hanno dispari e non se ne è accorto nessuno nonostante ciò spieghi tante cose.

    Mi si perdoni l'atteggiamento ma nell'ultimo periodo il livello del dibattito (non solo economico) si è abbassato talmente tanto da farmi supporre che Darwin la storia dell'evoluzione l'abbia capita al contrario di come è realmente andata.

    Roba che avrei preferito nascere bonobo.

    Salutamu!

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    1. Mi sa tanto che sei tu che non hai capito Darwin

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    2. Darwin sta entrando in secca. Monta la marea della Teoria delle Risonanze Evolutive. ;)

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    3. Sul Financial Times Deutschland verso il 2008/2009 (dopo no perché poi è fallito. Lo stesso gruppo editoriale ha però lasciato in eredità una delle pubblicazioni più idiote dall' introduzione dei caratteri mobili in poi; una rivista chiamata Business Punk) si ricordava come l'energia atomica fosse da considerare "verde" in quanto non erogante CO2. Inoltre in una città di nome Salzgitter hanno sotterrato ingenti quantità di scorie nucleari in quella che una volta era una cava di sale (Salz = sale, appunto) composto chimico che come ci insegnano quelli della conferenza di Parigi, corrode il contenitore metallico entro cui alla lunga, ma nemmeno troppo, le scorie nucleari sono stoccate. La popolazione, sempre affetta dalla sindrome di N.I.M.B.Y. - chi mi domando, non anelerebbe ad avere barili corrosi di scorie nucleari sotto casa - non l'ha presa bene manco per niente. http://www.abendblatt.de/region/article205236477/Doppelt-so-viel-Atommuell-koennte-nach-Salzgitter-kommen.html

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    4. Se l'obbiettivo è ridurre la CO2 a parità di energia prodotta e mantenendo gi standard di vita attuali (e magari non dare vagonate di soldi a quelli che si mettono i fazzoetti in testa ed hanno la cattiva abitudine di girarli a gente che fa cose non proprio carine a casa nostra ed invece darle ad imprese, manovalanze, tecnici italiani...), l'unica soluzione reale sono le centrali nucleari ed il trasporto elettrico alimentato da esse. Il resto è fuff, a meno che tu non sia la Norvegia e possa coprire tutto il tuo fabbisogno con l'idroelettrico (con un decimo degli abitanti).

      L'eolico, il solare, i raggi fotonici di Mazinga quando diventeranno disponibili... tutti possono essere parte di un mix, ma mai la base di una politica energetica, per N motivi, di cui i principali sono: baseload, rete, dispersione.

      Poi, se gli obbiettivi sono altri, se ne può anche parlare.

      Comunque se il principale produttore di pannelli solare al mondo, ovverosia la Cina, li esporta ovunque, ma a casa sua ha messo online 13 reattori negli ultimi 2 anni e ne ha altri 20 in costruzione, ci sarà un perchè.

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    5. @ Guido Costantini
      La CO2 è il debito pubblico dell'approvvigionamento energetico; un falso problema. Per quello ne parlano tutti. Le questioni che sollevi tu sono molto più sensate assieme ad un altro problema nodale. Che fare con le scorie

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    6. @Guido Costantini ...magari perché ha la bomba atomica, e gli serve un po' di plutonio, come la Francia, altra potenza nucleare?

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    7. Il discorso è puramente accademico, visto che tanto da noi se ne riparlerà, forse, fra venti anni, ma tant'è: per le scorie le soluzioni ci sono. Costano, ma costano meno dei 500 miliardi di euro di sussidi alle rinnovabili che i tedeschi hanno pagato (vedi sotto, altro commento).

      Tanto per cominciare, c'è la soluzione francese, il combustibile nucleare si ricicla, riducendo il volume delle scorie ad alta attività del 93% (il combustibile "esaurito" in realtà è ancora "buono" una volta eliminati vari elementi che si formano durante la fissione) che è già un buon passo.

      Per le scorie a bassa e media attività a breve vita le soluzioni tecniche non sono particolarmente complesse (e pure interessanti: in Svezia sono a 50 metri sotto il Baltico). Per quelle a media attività e lunga vita ed alta attività, spendendo, c'è la soluzione geologica. In Finlandia sono quasi pronti col granito, in Francia studiano la soluzione sotterranea nell'argilla, etc. Il problema non è tecnico, è economico, geologico e, sopratutto, di accettazione da parte della popolazione.

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    8. @Giorgio Bertani: ma perchè parlare di cose di cui si sa evidentemente poco o nulla?

      La produzione di plutonio da reattori civili è finita negli anni 50. Il plutonio nelle bombe è Pu-239, di cui nelle barre esaurite di una centrale civile vi è una percentuale minore (è perlopiù Pu-240, con in più Americio-241 che produce problemi di gestione notevoli in quanto emette raggi gamma molto penetranti, il che lo rende molto difficile da "maneggiare"). E' oltre il 90%, invece, nelle barre, che peraltro devono essere tenute a regimi di fissione bassa e per breve tempo, di reattori specifici.

      I paesi che devono nascondere qualcosa, tipo Iran e Korea, probabilmente userebbero le barre civili, ma solo perchè non possono costruire impianti specifici (da cui la notevole inquietudine di americani ed israeliani quando I russi hanno costruito il reattore di Busher per gli Iraniani). Ma la Cina non ha il problema di dover fare le cose di nascosto: è una potenza nucleare dichiarata con i suoi bravi ICBM ed ha i suoi impianti militari. Gli impianti civili sono civili, senza secondi fini e, fra l'altro, con ua contabilità dei materiali accurata e controllata dalla IAEA.

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  4. Abbiamo già parlato di rinnovabili e nucleare qualche mese fa, qui sul blog. Noi da sempre siamo in testa in Europa come rinnovabili e il motivo è la grande presenza di idro.
    Ora voglio solo accennare che c'è un problema molto acuto; alcuni invasi di grande importanza, presentano gravi problemi di varia natura che non è il caso di affrontare in questa sede e c'è necessità di grandi interventi di manutenzione straordinaria e non solo sui manufatti. Dove si potranno trovare soldi per questo, visto lo stato in cui ci troviamo?
    Solo per fare un parallelo, anche la Francia ha un enorme problema di costi, legato alla vetustà dei suoi impianti nucleari che producono oltre il 75% dell'ee di quel paese, e la sua INTENSITÀ ENERGETICA è molto peggiore di quella Italiana.

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    1. Terzi.

      https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_countries_by_energy_intensity#World_energy_intensity_of_GDP_at_purchasing_parities_from_2006_to_2009

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  5. Alla Germania interessa il clima, come dimostra il caso Volkswaken!

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  6. non so da quanto tempo trionfi l'autorazzismo ma di certo ha funzionato.
    D'altro canto, ci dovrebbe essere scritto qualcosa nell'arte della guerra che suggerisca la sua efficacia.
    Ad ogni buon conto, noto che manca la capacità logica di fare spesso un ragionamento (tipo.. se la meta dei medici è la germania e l'Italia bla bla bla, qualcuno potrebbe chiedersi il motivo? non ci arrivano! ma non a capire le cose ma proprio a porsi la domanda anche se poi ti trovi le risposte di comodo).

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  7. Se c'hai le miniere non devi importare (non sia mai che un tedesco debba comprare qualcosa che possa riportare il suo surplus entro livelli accettabili, poi finisce che loro so' tedeschi...)

    E se come dicono nel 2018 finiranno gli aiuti di Stato alla produzione del carbone (ma sono ancora legali gli aiuti di Stato in Europa?) cosa accadrà a questi che spazzano via interi paesi per estrarre lignite?

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  8. una sola frase detta da Trump e' quella chiave:"surplus commerciale tedesco". Scusi prof se ho detto cose ovvie..... :)

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  9. "Cercate dunque di vivere nell' amore, ma desiderate intensamente anche i doni dello Spirito, soprattutto quello di essere profeta. Infatti, chi parla in lingue sconosciute non parla aglu uomini, ma a Dio, e nessuno lo capisce. Mosso dallo Spirito dice cose misteriose. Il profeta, invece, fa crescere spiritualmente la comunità, la esorta, la consola. Chi parla lingue sconosciute fa bene soltanto a se stesso; il profeta, invece, fa crescere tutta la comunità. Io sono contento se tutti voi parlate in lingue sconosciute, ma lo sono ancor più se avete il dono della profezia. Perchè il profeta è più utile di chi parla in lingue sconosciute, a meno che qualcuno le interpreti, e così l' assemblea ne ricava un beneficio[...] Lo stesso vale per i profeti. Parlino due o tre, e gli altri giudicheranno. Se però uno che sta seduto riceve una rivelazione da Dio, il primo smetta di parlare. Così, uno dopo l' altro, potrete tutti profetizzare per istruire e incoraggiare gli uditori. Chi profetizza deve controllare il suo dono. Dio infatti non vuole il disordine ma la pace."

    Paolo nella prima lettera agli abitanti di Corinto (14,1-5 e 29-33), cit. in Paolo Prodi, Il tramonto della rivoluzione, 2015, Il mulino.

    Ringrazio il comitato indipendenzaecostituzione di Bologna per aver promosso una riflessione su questo testo che non conoscevo.
    Le aspre divergenze politiche non impediscono un percorso di maturazione, spero comune.

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  10. Sappiamo tutti che i tedeschi sono un popolo molto pulito. La loro passione per le docce è nota.

    Anche quella per il bidet

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  11. Pfuhl era una di quelle persone irrimediabilmente, ostinatamente presuntuose sino al martirio, come soltanto possono esserlo i tedeschi, proprio perché soltanto nei tedeschi la presunzione si basa su un'idea astratta, quale la scienza, cioè sulla presunta conoscenza della verità. [...] Il tedesco presuntuoso è il peggiore di tutti, il più ostinato e il più antipatico perché crede di conoscere la verità, una scienza cioè che egli stesso ha inventato, ma che per lui è la verità assoluta.

    Nulla di nuovo dunque, i tedeschi sono 2000 anni che fanno i tedeschi (cit.) e con premesse del genere come si può pensare che non finirà malissimo. Sarà ancora una volta Germania contro resto del mondo e di nuovo l'Italia sarà al fianco dell'alleato sbagliato grazie a politici cialtroni che pensano di aver bisogno di qualche migliaio di aziende morte per potersi sedere nelle stanze dei bottoni.

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  12. Chiaro e plausibilissimo il discorso per il quale Germania paese creditore ha interessi contrapposti agli stati uniti (paese debitore). Ma allora mi spiegare perché invece merkel e Obama erano superamici (vedi Ttip)?
    Ci si vede lunedì sera alla haendel house prof.

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    1. Arrigo, il fatto che la Germania sia stata accusata di essere manipolatore di valuta,conseguentemente enorme surplus a suo favore,risale già all'amministrazione Obama.

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    2. Perché la Merica e la Germagna non sono due personaggi del teatro dei pupi, come detto mille volte. Anche la risposta non è del tutto pertinente. Certo che il Dipartimento del Tesoro sta rilevando il problema da due anni, come sapete dal blog (i media non ne hanno parlato), ma un conto è se su un tema si esprimono oscuri organi tecnici, un conto se lo fa il Presidente.

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  13. Secondo me la germania punta sulle rinnovabili perché si prepara alla guerra. Dopotutto, essere energeticamente indipendenti è importante per evitare situazioni alla seconda guerra mondiale.

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    1. Lo sarebbe anche per evitare almeno parzialmente i rischi dal "chiudiamo i rubinetti".

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  14. Più Paesi si includono in un accordo internazionale sul clima - specie quando questi
    comprendono nazioni in via di sviluppo, che possono ovviamente sottoscrivere il patto soltanto se questo mostra la "flessibilità" necessaria al loro progresso - più tale accordo diventa un monumentale sigillo sul nulla.
    Ebbene, gli Stati firmatari degli accordi di Parigi sarebbero addirittura 195.
    Niente più, quindi, che una mera operazione cosmetica.
    http://www.zerohedge.com/news/2017-06-03/trump-didnt-kill-paris-agreement-it-was-already-dead

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  15. Applausi per questo post acuto, complesso ed equilibrato

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  16. Il bilancio termico della biosfera è ancora in grandissima parte non conosciuto e pertanto il clima a medio/lungo termine è del tutto impossibile da ipotizzare. Come dissi qualche mese fa, le variabili in gioco, inclusa la variabile meno nota di tutte e che riguarda le quantità di calore (variabili) prodotte nel nucleo e trasmesse alla biosfera sotto varie forme, sono notevolmente incognite e quindi è folle avventurarsi in ipotesi definitive sia a favore del GW sia a favore del GC. Al di là del fatto che non esistono prove certe della tendenza al GW, come non esistono prove certe che l' attività antropica possa influenzare in modo percettibile il bilancio termico della Biosfera, chi può dire oggi, che non sarebbe magari vantaggioso, sul futuro climatico terrestre, un eventuale effetto antropico riscaldante che vada a compensare una tendenza futura verso il GC?


    Qui c' è uno studio che definisce del tutto campate in aria le ipotesi di riscaldamento globale, causato dalla CO2, anzi è teso a dimostrare che nel prossimo secolo ci potrebbe essere addirittura il "Global Cooling".

    Solo a titolo di esempio, si hanno tendenze contrapposte tra i due poli terrestri dell' estensione dei ghiacci marini nel periodo 1980-2015. L' ammontare totale dei ghiacci, anzi, sta aumentando dal 2008, a causa dell' aumento dell' estensione dei ghiacci dell' Antartico.

    Altro fenomeno ancora in osservazione e che potrebbe creare sorprese sul clima a medio/lungo termine è il "Global Dimming".

    Quando vedo programmi come quello di Formigli, che partendo da fenomeni climatici limitati, vuole definire tendenze scientificamente provate, col solito starnazzamento di pseudo esperti come Massimo D'Alema, mi viene da ridere. Ricordando ad esempio che il Sahara in epoca Neolitica subpluviale era una zona non desertica e che si è desertificata quando sicuramente le attività antropiche erano del tutto marginali rispetto ad oggi.

    Ma ormai, come nell' economia, la scienza del clima, viene travolta a favore delle pseudoscienze che fanno comodo di volta in volta, alle oligarchie economiche ed alle tecnocrazie che se ne servono per fini di controllo del consenso.

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  17. Non conoscevo il blog di Durezza del Vivere, grazie per aver dato il link. Di clima si parló qui in un post intitolato "Il paradigma dell'inganno (isomorfismi)" del 13 feb 2017, non antico, centrato sulla propaganda. Merita una lettura.
    La questione attuale sul clima ha assunto aspetti di fede. Con annesse cecitá e sorditá assortite e assolutamente trasversali. E mi spiace vedere il mio babbo, ormai alla soglia dei novanta, graniticamente fermo nella convinzione che é l'uomo il responsabile dello scioglimento dei ghiacci. Ma ancor piú mi spiace che non si sia accorto che qui, a Subalpinia, lo scorso inverno sia stato freddo e fitto di malattie freddocentriche, e si sia scordato che pure lui ne é stato vittima. E che il clima benigno, tiepidino, male nun é.

    Un caro saluto a todos. Ogni tanto riesco a leggere e rimane un piacere.

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  18. Professore, ha visto questo video comico tedesco che parla degli squilibri tra Germania e resto d'Europa? https://www.zdf.de/comedy/die-anstalt/die-anstalt-die-export-wippe-100.html

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  19. Certo i pannelli solari! Dalla progettazione allo smaltimento, passando per simpatiche miniere, trasporto, trasformazione, installazione, manutenzione (si', il czz di furgoncino con 300.000 km di diesel sfatto, in giro a far revisioni degli impianti non lo contiamo?) e gran finale di discarica pulita come il lato B dei tedeschi bidetless! Di ecologico non c'e' nulla, e' il trionfo dell'ottimo locale, che a ben guardare e' il succo del capitalismo. L'energia nucleare e' la piu' pulita e con meno morti sulle spalle, noi italiani eravamo l'avanguardia mondiale, le anime belle credono che non abbiamo continuato perche' ci vogliono bbbene!

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    1. Questo è il punto centrale che non viene mai sollevato. Come quelli che ti dicono che le auto elettriche sono pulite! Spostano altrove l'inquinamento, di sicuro. Ma valutare quanto siano più pulite non è cosa semplice: dipende da come e dove l'energia viene prodotta, ecc.

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    2. Un paper in cui l'autore fa valutazioni sull'EROEI dei pannelli fotovoltaici, si può trovare qui.

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    3. @ a perfect world, i pannelli non sono a impatto 0 ma comunque meglio di una centrale a carbone... Le auto elettriche invece sono a impatto doppio rispetto a una a carburante fossile.

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    4. L' elettricità è un modo più efficiente per produrre movimento ,rimane il problema anche di come smaltire le batterie al litio e di quanto litio sia disponibile:Ho letto che la Fiamm vende delle batterie al cloruro di sodio,e che c'è una ditta italiana che fa dei kit per trasformare le auto a motore termico in elettriche( la Riker)cosa messa a punto pure dalla Bosh .Segnalo una concept super car italo -cinese la techrules http://www.quattroruote.it/news/novita/2017/03/08/techrules_ren_a_ginevra_la_supercar_elettrica_con_generatore_a_turbina.html,che con una microturbina avio a bordo ricarica la batteria e ha autonomia da record e consumi estremamente esigui

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  20. Mi permetto di segnalare anche uno studio sulla verdissima Svezia (dove sono da poco venuto a vivere).
    Non tutto oro quel che luccica!

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  21. Meanwhile in Germany...
    https://www.youtube.com/watch?v=tVHJCS8tZQs&feature=share

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  22. Il sedicente "global warming": la madre di tutte le fake news, o bufale, dell'era internet! Dal momento che tutti noi ci possiamo arrivare intuitivamente "ma non siamo fisici..." dobbiamo ascoltare le voci autorevoli. Che non sono né gli interessati esponenti del quarto reich, né gli utili idioti tipo i bergogli, le sbodrine e via starnazzando....Ecco che cosa ne pensa un certo Carlo Rubbia, https://youtu.be/4_T1QNRtToc

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  23. ITER
    è la risposta.
    Energia nucleare senza scorie ed a bassissimo costo.

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  24. Gentile Prof.Bagnai, leggendo questo articolo io temo che più che essere un QED Lei abbia preso una cantonata. Senza nulla togliere al suo servizio di 'intelligence', che è riuscito a scoprire nel 2017 dati statistici relativi al 2014 e pubblici, disponibili oggi già per l'anno 2015 sul sito del European Network of Transmission System Operators for Electricity (ENTSOE), quello che Lei quale docente di alto rango - quale si reputa - di economia dovrebbe sapere che ciò che conta è la dinamica nel tempo più che la fotografia statica di un periodo (anno), peraltro non recente. Suggerisco al suo '007', in missione per la causa sovrana, di leggere, per la Germania, i dati decisamente più aggiornati direttamente sul sito del loro Ministero dell'Economia e dell'Energia, della qual pagina interessata provvedo a scrivere il link:
    https://www.bmwi.de/Redaktion/DE/Dossier/erneuerbare-energien.html
    dove avrete, sia lui che Lei, modo di verificare come le quote relative alle fonti di energia siano cambiate sensibilmente nel corso di 2 anni - dal 2014 al 2016 - e nello specifico a favore di quelle rinnovabili. Ma voglio darvi anche un'altra 'chicca' con questo link:
    http://www.erneuerbare-energien.de/EE/Navigation/DE/Service/Erneuerbare_Energien_in_Zahlen/Zeitreihen/zeitreihen.html
    dove avrete modo di verificare l'evoluzione dell'uso di energie rinnovabili in Germania dal 1990 al 2016, passate da una produzione annua di 18.933 a 188.334 GWh (10 volte in 16 anni). Per quanto riguarda l'Italia, che può vantare la maggiore disponibilità di produrre energia idroelettrica, la produzione da fonti rinnovabili non ha visto un andamento simile dato che quella idroelettrica è pressoché la stessa (anzi dal 2014 al 2015 la produzione è scesa da 60.256 a 46.969 GWh) mentre da eolico e fotovoltaico, nonostante i notevoli aumenti, nel 2015 ha visto una produzione complessiva di 37.786 GWh contro i 128.625 GWh della Germania, come potrete verificare voi stessi dai dati storici della Terna:
    https://www.terna.it/it-it/sistemaelettrico/statisticheeprevisioni/datistorici.aspx
    Sì, la Germania impiega molto più carbone, d'altronde è la fonte energetica in abbondanza che ha sotto il suo territorio, ma che sta via via riducendo così come per quella nucleare, e al tempo stesso vede aumentare quella cosiddetta 'pulita'. Infine non è inutile fare presente che, a differenza nostra, la Germania produce più energia elettrica di quanta ne consuma e che vende ad altri Paesi mentre noi dobbiamo acquistare dall'estero circa 45 mila GWh ogni anno - pari a circa il 15% del fabbisogno - perlopiù di produzione da energia nucleare (!).

    PS. E non sarebbe male se Lei desse una letta anche alle considerazioni degli scienziati statunitensi (non quelli tedeschi) circa la scellerata decisione dell'amministrazione Trump di chiamare fuori gli Stati Uniti dal Trattato di Parigi. Esemplare la battuta di uno di loro che ha detto che più che "USA first, Trump dovrebbe parlare di 'us' first", perché la salute non ha confini né politici né geografici.
    Buona domenica.

    Maurizio Cocucci

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    1. Maurizio, tu dove lavori? Puoi dirmelo anche in privato.

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    2. Logica del sign. Cocucci = Obama firma un trattato multilaterale non vincolante, che nessuno rispetterà non essendoci sanzioni? Beh è ovviamente un eroe. La rai controllata dal Reich dice che Trump tirandosi fuori da un "non-impegno" è un danno per l'ambiente? Trump è il male. BOH.

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    3. Questi sono i soggetti più divertenti, almeno per me! Lo sa il sig. Professore Cocucci, quanto costa il Kwh tedesco da fonte solare?

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    4. Non sono professore, sempre che non l'abbia detto sarcasticamente, il che è diverso.

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    5. Maurizio, nel tuo blog ci sono anche considerazioni condivisibili, ma hai completamente travisato il senso del mio post ed è mio dovere segnalarti che ti stai mettendo contro un esperto del settore (quello che cito nrl post). Se ti conviene, lo sai tu. Il tuo argomentare non mi sembra quello di un esperto.

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    6. La domanda che le ho fatto è il problema, non il fatto che l'abbia chiamata professore. Ogni cosa ha una sua logica e spiegazione soprattuto tra i 47gradi e i 55 circa fi latitudine nord.

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    7. Io confermo la mia convinzione che, sebbene la Germania abbia inquinato in passato ed inquini ancora oggi più di noi, stia però dall'altra perseguendo una politica ecologica più assiduamente di quanto faccia l'Italia. Ad esempio il Protocollo di Kyoto la Germania lo ha rispettato, noi no. Comunque a me hanno insegnato che è attraverso il confronto tra diverse opinioni che si migliora (il che non significa che si deve accettare l'una o l'altra posizione) e quindi continuerò a leggerla, a non condividere quando non mi trova d'accordo e criticarla esponendo dei contenuti come ho fatto qui, anche se contrari a quella degli 'esperti'.

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    8. @Maurizio
      se vai a pag.7 di questo doc. del GSE vedrai che nel 2012 avevamo già raggiunto gli obbiettivi di Kyoto per il settore elettrico e termico (grafici 3 e 4).
      Poi, se vuoi, ti faccio avere degli opuscoli anni '80 dell'ENEA (con ENEL) in cui si sperimentava fotovoltaico a concentrazione e ad inseguimento.
      Per quanto riguarda l'idroelettrico: lo abbiamo sempre avuto e non è facilmente incrementabile per ovvi motivi. In compenso se vai verso la Puglia vedrai una quantità impressionante di eolico (anche con discutibile impatto sul paesaggio).

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    9. Cosniderazonio sparse:

      a) quale che sia la composizione, la produzione di gas serra della Germania non mostra grandissimi benefici da questa corsa alle rinnovabili (https://www.cleanenergywire.org/sites/default/files/styles/lightbox_image/public/images/factsheet/20170320-uba-greenhousegasemissions1990-2016-first-estimate.png?itok=OvyHQlJM)

      b) la Germania ha fatto quello che ha fatto con quasi 500 miliardi in sussidi ed altri interventi, riversando costi enormi sui privati cittadini (in misura molto minore, sulle industrie) per questa transizione, con il costo dell'elettricità raddoppiato in 14 anni e con 300.000 famiglie che ogni anno si ritrovano con la corrente eelettrica tagliata almeno per un trimestre perchè non la possono più pagare

      c) la Germania ha adesso un problema terrificante di mantenimento del baseload, di normalizzazione della rete e di trasporto, visto che l'eolico (che in realtà è la rinnovabile principale) viene prodotto al nord, in particolare sul mare, ma l'energia usata in particolare al sud. Si prevedono altre decine di miliardi che lo Stato (in barba agli aiuti statali alle aziende, perchè li mascherano come interventi infrastrutturali) o i privati o i già tartassati cittadini dovranno metterci.

      d) sempre la Germania ha i principali produttori di energia da fonti "convenzionali" che stanno andando in bancarotta perchè il prezzo dell'energia è sceso sotto il break-even. Le prime ad essere chiuse sono state le centrali a gas (ovvero, delle convenzionali, le meno inquinanti), poi quelle a carbone, adesso pure la lignite (che quanto ad efficienza energetica ed inquinamento è la fonte peggiore) sta li li. Le centrali nucleari possono ancora produrre, ma non conviene sostituire le barre di combustibile. Alla fine, la Germania sarà costretta ad importare nelle ore e nei giorni in cui non c'è sole e non tira vento, creando scompensi a tutta la rete europea.

      e) fra le rinnovabili "verdi" la Germania conta pure l'energia da biomasse. Quasi 9000 impianti sparsi (evviva l'ambiente) che "riducono la produzione di C02) solo perchè ne producono meno del carbone, ma che in realtà hanno emesso la loro bella quota di C02.

      Insomma, anche nella supposta virtuosità, non mi sebra che sia un grande esempio, oltre ad uno che nessuno, a parte la germania mercantilista, può permettersi (e neanche loro, a giudicare dalla % di famiglie "energy poor")

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    10. PS
      Lo "007" del prof. non sono io, ma capiti che anche io lavori nel settore.

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    11. PPS (se il prof. me lo passa):

      giuro che il "capiti" del PS è un refuso.

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    12. Maurizio, l'intervento e` molto ricco di spunti e di dati interessanti. Il tono sterilmente polemico li nasconde un po', ma e` bene che siano in evidenza.
      Ad esempio ho trovato interessantissimo che la Germania, campionissima europea di emissioni, produca in realta` piu` energia di quanto sia il suo fabbisogno.
      Sembrerebbe che una certa propensione mercantilista non si fermi di fronte alla salute e per qualche € in piu` valga bene la pena di avelenare se` e gli altri.
      Non capisco invece il significato del "(!)" dopo "nucleare".
      Se ritiene il riscaldamento globale un problema di primo rilievo, converra` che sia meritoria qualunque riduzione di emissioni di CO2, foss'anche ottenuta ricorrendo al nucleare.

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    13. oooohh, finalemnte. Possiamo chiuderla qui!
      http://www.rinnovabili.it/ambiente/carbone-flop-tedesco-emissioni-333/

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  25. Non capisco la cantonata. Non mi sembra che il prof. abbia applaudito alla scelta di Trump, si è voluto mettere in risalto il fariseismo con il quale si trattano questo ed altri importanti argomenti. Anche la battuta sulla autoreputazione del prof. te la potevi risparmiare, trasuda arroganza.

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    1. Più esattamente: trasuda il fatto che non se la può permettere. Per il resto, vale quanto hai detto.

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  26. per quanto possa essere utile posso condividere con voi alcune limitatissime nozioni sulla materia dei trattati multilaterali sulle tematiche ambientali; limitata perché studiare il diritto dell'ambiente di simili trattati è come leggere i motivi del corsera sul perché l'euro sia necessario. Comunque sinteticamente, dalla fondazione delle nazioni unite ad oggi, tutti i trattati e le conferenze dove venivano ratificati simili trattati, non sono vincolanti per gli Stati, non prevedono sanzioni, non prevedono obblighi ne limiti legali. Unica fonte normativa (non vincolante), sono le sentenze di tribunali internazionali privati su materie strettamente legate al danno economico (chi inquina dannegiando un altro stato confinante paga punto). La tecnica usata in questi trattati è la così detta "raccomandazione" o soft law e la ritroviamo anche nel CETA. In sintesi, tantissime belle parole messe a casaccio, senza determinatezza come ad esempio "Gli stati si impegnano a rispettare l'ambiente" come devono farlo? Nessuno lo sa ovviamente, altrimenti nessuno siglerebbe simili trattati.

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  27. http://mcocucci.blogspot.it/ penso sia lui. Chiaramente è in cerca di pubblicità. Mi pare che la gran parte dei dati e delle notizie riportati nel suo blog non siano farina del suo sacco.

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    1. Ma noi lasciamo che se la faccia, visto che è negativa! Non veniamo accusati di soffocare il pluralismo, e apriamo uno squarcio su un'umanità... come dire... self-defeating!

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  28. http://www.unimi.it/chiedove/schedaPersonaXML.jsp?matricola=10628

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    1. Credo sia doveroso da parte mia precisare, per rispetto al prof.Cocucci mio omonimo, che io non sono lui e lui non è me (cit.)

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  29. Gli argomenti di la durezza del vivere somigliano tremendamente a quelli di orizzonte48 almeno a prima vista

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  30. Nonostante le certezze di Maurizio Cocucci e le sue affermazioni,sto decisamente con Bagnai;non riesco proprio a vedere i simpatici tedeschi,ed i loro amici, nelle vesti di coloro che si preoccupano della salute e dell'igiene dei popoli europei ed extraeuropei e non ho alcun dubbio con chi ci convenga schierarci,dovendo scegliere, fra Donald Trump e la signora Merkel,come non credo che ne abbiano i meno fortunati Greci,che le premure solidali germaniche hanno avuto modo di sperimentarle sino in fondo o quasi.Studiando poi la storia del nostro pianeta,si ricava che l'influenza umana sulle variazioni climatiche terrestri è stata praticamente insignificante.Ci fu addirittura un periodo in cui i nostri diretti antenati,in Africa,a causa di una terribile e perdurante siccità,rischiarono una totale e definitiva estinzione,riducendosi a circa mille-duemila individui,che sopravvissero quasi per miracolo.Nessuno di noi,credo,si sognerebbe mai d'incolparli di aver causato un catastrofico effetto serra,con conseguenti siccità e desertificazioni capaci di mettere in estremo e gravissimo pericolo la stessa esistenza del genere umano sul nostro pianeta.Trump ha fatto benissimo a difendere gli interessi dei suoi lavoratori e del suo popolo,opponendosi,a Tavormina, ai disegni egemonici di chi vorrebbe renderci schiavi,dopo aver finito di distruggere completamente la nostra economia,un tempo fiorente ed ora ridotta in penose condizioni.

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  31. Io ho un approccio ancora piu' radicale nei riguardi della questione riscaldamento globale: non solo non rappresenta il vero pomo della discordia tra USA e Germania, ma e' una farsa in generale.
    Io farei innanzitutto una netta distinzione tra sostanze inquinanti, e sostanze che provocherebbero l'effetto serra; non possiamo mischiare tutto nel calderone dell'inquinamento.
    Sono ovviamente favorevole all'eliminazione o perlomeno al filtraggio delle sostanze nocive agli esseri viventi in genere, ma mi chiedo come sia possibile considerare la CO2 una sostanza inquinante dal momento in cui e' necessaria per la vita su questo pianeta (le piante, e di conseguenza tutti noi moriremmo senza) e dal momento che noi stessi ne emettiamo ad ogni respiro.
    Ogni scienza parte dalle osservazioni e quindi dai dati, questa e' la base che differenzia questo blog dai cialtroni. I dati.
    Invito i lettori del blog ad andare a leggere i dati che riguardano il clima da soli e senza il filtro dei giornalisti e giudicare da soli.
    Qui i dati sulla superficie del ghiaccio in Groenlandia: quest'anno e' di gran lunga superiore alla media.
    Qui i dati sull'estensione del ghiaccio nell'Artide: i dati di quest'anno rilevano una estensione maggiore dei tre anni precedenti (questo da solo nega la teoria della CO2, in quanto nel frattempo ha continuato a crescere; notare che secondo Al Gore il grafico sarebbe molto semplice: piatto a zero dal 2014).
    Ci bombardano con immagini di New York sott'acqua; ma cosa ci dicono i dati?
    I dati ci dicono che nel 1850 il livello del mare a Manhattan cresceva di 2,8 mm all'anno in media, e oggi invece cresce di ben 2,8 mm all'anno di media.
    Qui il grafico
    In media perche' negli ultimi 8 anni in realta' il livello del mare a Manhattan e' diminuito (parte destra del grafico).
    A parziale consolazione per il prof. la categoria dei giornalisti che si occupa di economia non e' migliore di quella che si occupa di clima.
    Secondo me non e' un caso: vogliono costringerci ad accettare politiche di austerita' usando strumenti e strade diversi.

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    1. Basterebbe aver letto "Carbonio" di Primo Levi ne "Il Sistema Periodico" per capire la ciodúe. E quale sia la disinformazione in merito.

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    2. @effepi
      1) il tuo primo link si riferisce ad un paper del 2009, siamo nel 2017.
      Il grafico che ho linkato si riferisce a tutto l'anno, non solo all'inverno, non capisco il tuo commento, e il ghiaccio e' di gran lunga superiore alla media in questo momento.
      2)
      Metto agli atti che per te non e' significativo il fatto che quest'anno il ghiaccio in Artide abbia estensione maggiore dei tre anni precedenti, per me lo e' in quanto mi aspetterei che all'aumentare della CO2 nell'atmosfera, si registri una corrispondente e continua diminuizione del ghiaccio. E' possibile formulare un'altra ipotesi? Che ci sia stata una anomala e forte attivita' solare dal 1950 al 2009, come suggerisce questo paper:
      http://www.co2science.org/articles/V17/N32/C1.php
      e che al diminuire di questa intensa attivita', il ghiaccio stia ritornando, anno dopo anno, a livelli di normalita'. E' solo un'ipotesi, per carita'!
      3)
      Se accettassimo l'ipotesi dell'effetto serra, e del conseguente innalzamento del livello del mare, dovremmo vedere nei dati un'accelerazione dell'innalzamento a partire dagli anni sessanta (piu' o meno), che invece non c'e'. Il fenomeno di New York e' invece legato all'abbassamento del terreno, ed e' dovuto allo scioglimento dei ghiacciai in Canada alla fine dela precedente epoca glaciale (in Canada la terra si sta alzando a causa della mancanza di peso e per effetto elastico a New York si abbassa)

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  32. Segnalo un refuso sul link "[...] la fiatella tedesca" all'interno del post. Immagino che dovrebbe puntare qui:
    https://medium.com/energia/la-fiatella-tedesca-79fae7d78e74

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  33. Volevo segnalare che il link alla "fiatella tedesca" rimanda a "il profumo della vita"

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  34. Boh, a me sembra che 'sta storia del cambiamento climatico sia un po' come quella della moneta: appena se ne parla la gente sclera.
    Io posso dire di avere una posizione prudenziale (o "speranzosa"): da appassionato alpinista e sciatore mi piacerebbe che con una modifica nei nostri comportamenti potessimo invertire una tendenza che - almeno nella regione alpina, con buona pace dei raffreddori del padre di Giònni Smìtti - è indubitabilmente in atto. Soprattutto se con questi comportamenti riuscissimo anche a migliorare la qualità dell'aria che respiriamo, ridurre la nostra dipendenza dall'estero e AUMENTARE la nostra ricchezza, contrariamente a quanto sostenuto dai vari decrescisti.
    Riguardo all'invito di Tiziano Diamanti di leggere i dati, senz'altro è un punto di partenza ma poi mi sembra che bisogna anche capirli e interpretarli congiuntamente alle altre informazioni disponibili (unire i puntini). Ad esempio nel grafico del secondo link io vedrei piuttosto una conferma alle tesi del riscaldamento globale (con l'estensione dei ghiacci negli ultimi 5 anni praticamente sempre inferiore alla media 1981-2000 meno due deviazioni standard). Anche gli euristi d'altra parte spesso citano dei dati per sostenere le loro posizioni (l'aumento delle esportazioni italiane dopo l'introduzione dell'Euro, gli stipendi tedeschi mediamente più alti di quelli italiani,...).
    Come in ogni questione in cui non sono esperto mi piacerebbe quindi potermi orientare sulla base dei risultati scientifici mediati dalla spiegazione di organi di informazione e divulgatori. Nel campo economico mi pare di aver imparato dalla lettura di questo blog che ci si può fidare abbastanza dei primi e molto meno dei secondi. Nel campo del riscaldamento globale - correggetemi se sbaglio - mi pare che la scienza sia abbastanza concorde nel ritenere che il fenomeno esista e che con buona probabilità dipenda in parte anche dall'azione antropica. Il fatto che i media sposino questa tesi credo significhi solo che a chi comanda può far comodo utilizzarla per giustificare certe decisioni (come farci credere, ad esempio, che dobbiamo decrescere per salvare il pianeta), ma non mi pare saggio basarsi sul consenso dei media per rifiutare automaticamente la validità della tesi.

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  35. Io seguo sia Goofynomics che Orizzonte 48. Il fatto dell’ uscita degli Usa dall’ accordo sul clima è stato commentato in entrambi i blog essendo la notizia con la quale la grancassa mediatica (copyrigth by48) ci ha rintronato, a reti unificate ,in questo fine settimana .La traslazione sul prezzo al consumo dell’ aumento dei costi delle materie prime energetiche derivanti da questo accordo ,indicata nel post di Orizzonte 48,mi ha mosso il ricordo dell’ inflazione correlata allo shock energetico causato negli anni 70 dalla guerra del Kippur e agli inizia anni 80 da quella tra Iran ed Iraq .L’ inflazione di allora divenne l’argomento con il quale si fece passare,in maniera crescente nell’ opinione pubblica, partendo dall’ Università, lo stato sociale, finanziato con la monetizzazione del debito come incompatibile con la sopravvivenza economica di tutti i paesi che avevano adottato costituzioni simili alla nostra o pratiche costituzionali (per i paesi anglosassoni)improntate al keynesismo. In fondo l’ accordo sul clima può avere un effetto di limite all’uso di tutti i fattori produttivi, come quello che avevano le importazioni dei prodotti energetici rincarati,inducendone il sottoutilizzo (nel caso del fattore lavoro promovendo la disoccupazione).Aggiungo che dopo decine d’ anni che sento tutti parlare di riscaldamento globale ,io ci credo ancora un po’.Però inizio a dubitare vedendo che ci credono pure quelli che, per rimediare al riscaldamento globale, mi vogliono freddo all’ obitorio con un bel cartellino legato sull’ alluce ,riducendo l’ antropizzazione eccessiva dell’ ambiente.

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  36. http://www.infodata.ilsole24ore.com/2017/06/05/linea-difendere-clima-svezia-germania-francia/

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  37. Mi scusi ma io non so tradurre dal tedesco se non con l'indispensabile Google ma sul carbone c'è questo articolo del 2015
    http://daserste.ndr.de/panorama/archiv/2015/Deutschland-exportiert-Kohlekraftwerke,kohlekraftwerk126.html

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  38. "Il dibattito attorno all' ambiente e al clima è caduto all' interno di una dialettica insanabile fra negazionisti e catastrofisti. Io lo ricondurrei all' interno dell' opposizione fra scettici e preoccupati. Sarebbe più utile e più proficuo."
    Lovelock (lo scienziato) quello dell' ipotesi di Gaia, quello che scoprì come monitorare lo strato di ozono.

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  39. Internazionale n. 1208 settimana dal 9 al 15 giugno 2017.
    Gustosissimo pezzettòne di pura propaganda a firma Elizabeth Kolbert New Yorker. Già a partire dalla copertina dove sotto al titolo "La groenlandia si scioglie" un monito "Ed è un problema per tutti", rosso sangue cubitale, ci avverte che l'ora è scoccàta.
    Il reportage ha un taglio misticheggiante, con accenni ad eucarestie in memoria a base di diet coke, cimiteri su rive algide e nivee che per proprietà transitive diventano graziosie allegri, zero dati scientifici di riferimento, nièt bibliografie. Necessarie abbondanti unità insuliniche a portata di mano.

    Vabbè và, stasera mi riprendo "L'incredibile viaggio di Shackleton al Polo Sud" di Lansing (ghiacci veri per uomini veri) e poi mi rileggerò Maus di Manfred Marktel...

    Brrrr, già sento il freddofreddòne. ;)

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